I simboli paleocristiani

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I simboli paleocristiani
Classe 2B
Osimo Stazione
a.s. 2015-2016
Ancora
Francesco
Lorenzo
Chiara
Ancora
• L’ ancora, lo strumento usato
nella navigazione mediterranea
per la stabilità e la sicurezza
delle imbarcazioni, è l’unico
mezzo di sicurezza contro le
insidie del mare. Per gli antichi
divenne quindi simbolo di
speranza.
• Tale significato venne ripreso dal
cristianesimo per cui “La speranza
• Nel I secolo, i cristiani
attendevano un ritorno
imminente di Cristo e si
aggrappavano a questa speranza,
utilizzando l’ancora come simbolo
dell’attesa.
• «Il navigante quando si alza la
tempesta getta l’ancora, così noi se
abbiamo l’ancora della speranza fissa
in Dio non ci spaventeremo di fronte a
qualsiasi tempesta del mondo»
• La speranza era sollecitata in
rapporto alla resurrezione finale.
• Il segno dell’ancora per la sua
forma a croce venne usata
soprattutto durante le
persecuzioni come simbolo
camuffato della croce di Cristo
Delfino
IL SUO AMORE GRATUITO PER
GLI UOMINI DIVENNE
SIMBOLO
DI GESÙ SALVATORE.
Delfino
• Secondo Plutarco fra tutti gli animali
solo il delfino nutre amore gratuito
per gli uomini
• È il simbolo dell’oltretomba:
accompagna infatti le anime dei morti
• Il Delfino appare nel III secolo a
rappresentare l’ardente amore del
figlio di Dio nel sacrificare la sua vita
per l’umanità
• Essendo utilizzato nel mondo pagano
BUON PASTORE E
AGNELLO
GESÙ SALVATORE & L’ANIMA SALVATA DAL
SUO AMORE
Andrea, Maya, Dylan
BUON PASTORE
 Il Buon Pastore è il simbolo che Gesù stesso
ha scelto per esprimere l’amore di Dio
manifestato agli uomini. L’immagine
iconografica del Buon Pastore, molto nota e
diffusa, manifesta l’umile pazienza e la cura di
Dio nei confronti dell’umanità. Nessun brano
evangelico ha lasciato una traccia così
profonda nei primi cristiani come la metafora
della pecorella smarrita .
Per questo l’immagine del Buon Pastore è la
più rappresentata negli antichi cimiteri di
Roma a partire dal III secolo, nella pittura e
nelle lapidi sepolcrali
il Buon Pastore è stato
presentato, secondo il modulo
classico pagano, nello splendore
della giovinezza: il capo è
leggermente volto da un lato, indossa
una corta tunica che gli scende sino
alle ginocchia, stretta ai fianchi da una
cintura; la spalla destra
completamente nuda mentre i piedi
sono coperti da alti calzari. Porta a
tracolla la bisaccia per le provviste e
regge sulle spalle la pecora che tiene
ben salda per le zampe; ai lati due
agnelli alzano fiduciosi lo sguardo
verso di lui.

PAGANESIMO
La simbologia del pastore e del suo gregge è
antichissima e non è un’invenzione cristiana. Il
re di Babilonia si considerava infatti pastore
del popolo di cui poteva disporre, mentre
nell’Antico Testamento Dio, lamentandosi dei
cattivi pastori che sfruttano il gregge,
promette un pastore secondo il suo cuore
.Nell’arte pagana il tema del pastore era
frequente nei sarcofagi mitologici dell’Impero
e rappresentava un mondo bucolico di felice
fertilità e di pace. Il crioforo, cioè portatore di
ariete, era simbolo della virtù della filantropia
(= atteggiamento d'amore per l'umanità) ed
AGNELLO
CRISTO CROCIFISSO E
RISORTO
 La Sacra Scrittura usa l’immagine
dell’agnello, animale semplice e
paziente, per indicare il Redentore. Il
servo di Jahvè è paragonato da Isaia ad una
pecorella condotta al macello, ad un agnello
che sotto le forbici del tosatore non apre bocca
. L’agnello e l’ariete erano, all’epoca, i più
comuni animali sacrificali
PESCE
Giulia C.
Carlotta G.
Alyssa M.
Il simbolo del pesce sin dai
tempi più remoti fu una
professione di cristianità e si
riscontra già nelle iscrizioni
catacombali dal II al IV
secolo.
Fin dal II
secolo anche i
Padri della
Chiesa
adottano il
pesce come
simbolo
cristico.
PESCE
Dal greco: ICQUΣ = IXTUS = GESù
CRISTO DI DIO FIGLIO SALVATORE
divenne il segno identificativo dei
cristiani della clandestinità; in tale
segno, potevano riconoscersi
La parola pesce è un acrostico.
Ben presto il pesce
venne a simboleggiare
l’Eucaristia. Secondo
alcuni esegeti la
moltiplicazione dei pani e
dei pesci può essere
interpretata
allegoricamente: il pane è
la parola di Dio, il pesce
Gesù Cristo.
• Il simbolo del pesce raffigurato accanto al nome del
defunto nelle epigrafi (= iscrizioni su marmo) trae la sua
origine dal sacramento del battesimo che nella formula più
antica conteneva una invocazione a Cristo perché si
rendesse presente nell’acqua dove il fedele sarebbe rinato.
• Un'altra coincidenza, come si è spiegato, potrebbe aver
favorito l'adozione del pesce come simbolo criptico del
Cristo. Alla venuta del salvatore il punto vernale, dove
l'eclittica taglia l'equatore segnando l'inizio della primavera
dell'anno astrologico, si trovava dal 60 a.C. nella
costellazione dei Pesci: si era dunque all'inizio dell'età dei
Pesci che alla fine di questo secolo sarà sostituita da quella
dell'Acquario.
• I cristiani dei primissimi secoli si fecero preparare anche
amuleti a forma di pesce di metallo, cristallo, vetro, avorio
o pietre preziose che portavano sul corpo o collocavano
nelle loro case.
• I pesci, anzi i pesciolini (pisciculi), sono diventati anche
simbolo dei fedeli sulla scia del noto episodio in cui Cristo
invita alcuni pescatori del lago Tiberiade a seguirli per
diventare «pescatori d'uomini». Simbolismo che sarà ripreso in
un contesto battesimale da Tertulliano (‘Ma noi piccoli pesci
nasciamo nell'acqua’) e da Ambrogio (‘Ti è stato riservato che
le acque ti rigenerino con la grazia, come esse hanno
generato gli agli esseri viventi alla vita terrestre. Imita questo
pesce’). Il pesce indica dunque in questo contesto il cristiano
vivificato da Cristo.
colomba e fenice
Baldoni Alessandro
Bevilacqua Antonio Nocera Noemi
Colomba
 LA COLOMBA È SIMBOLO DELLO SPIRITO SANTO, DELL’AMORE E DELL’ANIMA CRISTIANA CHE VOLA IN CIELO A GODERE LA PACE ETERNA.
 È il simbolo più usato e caratteristico presente negli antichi reperti cristiani, ma appartiene anche al repertorio artistico di antiche civiltà.
 Nell’antico Oriente, la colomba simboleggiava l’amore e veniva abbinata alle dee Ishtar, Aristarte, Afrodite, Venere
 In altre culture, per il suo richiamo malinconico, si riteneva che nella colomba s’incarnassero le anime dei defunti.
Nel cristianesimo
 Nell’Antico Testamento la colomba è molto frequente, richiama la virtù dell’umiltà.  Nel cristianesimo la colomba si arricchisce di nuove dimensioni simboliche: diventa espressione di mansuetudine e di innocenza.  L’aspetto più emblematico della colomba, caratterizzata da purezza, armonia, dal colore bianco del divino, è la sua identificazione con lo Spirito Santo. La colomba dalle ali distese sotto la volta celeste simboleggia l’effusione dello Spirito.
 Perché Dio ha scelto questo simbolo? Inviando lo Spirito Santo in forma di colomba, Dio proclama nel linguaggio figurato, che la gente conosce, il Nei primi anni del cristianesimo
 Troviamo la colomba già nei simboli giudeo­
cristiani con significati diversi; nelle catacombe apparve verso la prima metà del III secolo nella scena biblica del diluvio universale. Successivamente è raffigurata in composizioni con altre figure: la colomba e l’ancora esprimono la speranza che lo spirito del defunto abbia varcato le soglie del Paradiso.
 Dalla fine del sec. III non c’è più riferimento al diluvio, la colomba è simbolo dell’anima cristiana che vola in cielo a godere la pace eterna.
La fenice
la risurrezione e la nascita alla nuova vita divina
La Fenice nasce come un uccello molto variopinto che aveva piume rosse sul corpo, il collo dorato e nella coda si riconosceva anche l’azzurro, così come in una delle due piume che ornavano il capo. Aveva zampe lunghe e un becco affusolato, una sagoma molto simile a quella dell’airone, anche se i romani la affiancarono al fagiano dorato e nella bibbia si associa all’ibis o al pavone. Il suo culto nasce in Egitto e ad esso venivano attribuiti importanti significati che la rendevano un uccello di buon auspicio e dal grande significato spirituale. La Fenice venne associata al dio del sole Ra, divenendone l’emblema, tanto che il Bennu (il nome iniziale che poi in Grecia mutò in Fenice) divenne il geroglifico con cui si rappresentava la divinità del sole. Celebre per essere l’uccello che risorge dalle proprie ceneri, divenne per questo simbolo della resurrezione di Cristo. La leggenda narra che quando la fenice si sentiva prossima alla morte, raccoglieva erbe aromatiche e si costruiva un grande nido a forma di uovo e qui si lasciava morire arsa dalle sue stesse fiamme. Dalle sue ceneri nasceva un uovo che il sole faceva nascere e schiudere in tre giorni dando vita ad una nuova Fenice che volava via subito.  Nelle leggende ebraiche, la Fenice viene chiamata Milcham. Dopo che Eva mangiò il frutto proibito, divenne gelosa dell'immortalità e della purezza delle altre creature del Giardino dell'Eden — così convinse tutti gli animali a mangiare a loro volta il frutto proibito, affinché seguissero la sua stessa sorte. Tutti gli animali cedettero, tranne la Fenice — che Dio ricompensò ponendola in una città fortificata dove avrebbe potuto vivere in pace per 1000 anni. Alla fine di ogni periodo di 1000 anni, l'uccello bruciava e risorgeva da un uovo che veniva trovato nelle sue ceneri. I padri della Chiesa accolsero la tradizione ebraica e fecero della fenice il simbolo della resurrezione della MONOGRAMMA
CRISTOLOGICO
e
PAVONE
Maddalena Andreucci,
Giammario Mainas, Luis
Karalliu
Il monogramma col solo nome di Cristo
utilizza le prime due lettere del nome
Cristo in greco, ΧΡΙΣΤΟΣ.
Si presenta nella forma del cosiddetto
monogramma costantiniano o croce
monogrammatica o chrismon
diventando il signum
Christi, cioè segno
di Cristo e
Dei cristiani.
Si narra che Costantino dopo la
battaglia di «Saxa
rubra» contro Massenzio nel 312
ponesse il
monogramma di Cristo in cima al suo
labaro
racchiuso in una corona d’oro come
simbolo di
vittoria e lo facesse incidere sulle sue
monete.
Per questo il segno assunse il nome di
Talvolta il monogramma veniva
circoscritto in un nimbo accompagnato
dalla palma per simboleggiare il
concetto della risurrezione. Verso la
fine del IV secolo si introduce l’uso di
affi ancare il monogramma alle lettere
greche Α (alfa) e Ω (omega),
la prima e l’ultima
lettera dell’alfabeto
greco, con cui viene
espressa la signoria
di Cristo .
Il pavone è un uccello particolarmente
apprezzato per la sua bellezza. Per il
dispiegarsi in forma di ruota delle penne
della coda, in India era ritenuto simbolo del
sole e molte divinità venivano raffigurate a
cavallo di un pavone. Nel cristianesimo
delle origini il pavone assunse le simbologie
della vita eterna. Due pavoni che si
abbeverano al calice alludono alla rinascita
spirituale, gli occhi del pavone erano
considerati segno dell’onniscienza di Dio e
la sua carne alimento salutare per gli
ammalati.
• Il fatto che perdesse le penne e poi le
riacquistasse in primavera, lo fece
assurgere a simbolo della
Risurrezione
 Accanto alla croce si può leggere: Alessameno adora il suo Dio”
è evidente l’allusione sarcastica: il cristiano Alessameno adora il
suo dio crocifisso, un asino; di conseguenza i cristiani, accusati
di adorare un asino, venivano chiamati idolatri. Per questi
motivi il richiamo a Cristo crocifisso avveniva solo nell’ambito
del simbolismo.
croce taumata
Appaiono anche la croce taumata e la croce
ansata simile all’hanc egiziano, la croce
immissa greca o latina.
Croce taumata
La croce monogrammata (XP intrecciate)
deriva dall’incrocio delle due prime lettere del
nome greco di Cristo: ΧΡΙΣΤΟΣ
 Prima crocifissione. Pannello di Santa Sabina
 Cristo è rappresentato frontalmente al centro del
riquadro notevolmente più grande dei due ladroni
crocifissi ai lati, per indicare superiorità.
 La scena è collocata sullo sfondo di un muro con un
riferimento alle mura di Gerusalemme fuori dalle quali
sorge il Golgota. Sul muro appaiono tre frontoni, su
quello di destra una finestrella, probabile allusione alla
salvezza accordata al buon ladrone.
Soltanto nel V secolo comparirà il corpo di Cristo crocifisso,
quando cioè viene abolita la pena di morte è possibile
rappresentare Gesù in Croce. Nel 692, il Concilio di
Costantinopoli ordinò esplicitamente di rappresentare il
Cristo nella sua umanità sofferente e di lasciare il simbolo.
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