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CAMPO MAGNETICO
Può essere generato da un corpo magnetizzato (magnetite: magnete naturale) o da un filo percorso da
corrente.
I magneti perdono la loro magnetizzazione si surriscaldati o se si scuotono violentemente.
Si riconosce dalla capacità di attrarre polvere di ferro, che si dispone visualizzando le linee di campo ( ogni
elemento si dispone parallelamente al campo).
Analogie con il campo elettrico:
o Generato da più magneti.
o Poli di segno uguale si respingono e opposto si attraggono.
o Corpo magnetico di prova (ago magnetico).
o Le linee di campo con un magnete a bara somigliano a quelle ottenuta da un dipolo elettrico.
o Tra due poli di una calamita il campo è uniforme e le linee parallele, come in due piastre elettrizzate.
o I due poli di un magnete hanno comportamento opposto.
Differenze con il campo elettrico:
 Non è possibile separare i poli e studiarli singolarmente (neanche se si taglia in due il magnete).
 Il corpo di prova per eccellenza è un ago magnetico (come quello della bussola) libero di ruotare: un
polo viene respinto e uno attratto. L’equilibrio si raggiunge quando l’ago si dispone nella direzione del
campo.
 Non vi sono linee di forza ma di campo, perchè le linee di forza non sono tangenti al campo, ma
perpendicolari.
 Le linee di forza del campo elettrico sono aperte (si può avere un campo radiale), qui sono chiuse.
 Non agisce una forza ma una coppia di forze (uguali in modulo, parallele ma discordi).
Equilibrio: quando le forze giacciono sulla stessa retta: Momento della coppia= 0.
M = F * b = F * l * cos 
↓
Lunghezza dell’ago: coincide con b se =90°
l
F
b
Come misurarlo?
Nessuna reazione tra due oggetti elettrizzati o tra un oggetto elettrizzato e un magnete.
Quantità di elettromagnetismo attraverso il corpo di prova →(abbandonata)
Analogia con Coulomb: valida solo se due poli molto vicini e due molto lontani →(abbandonata)
Momento magnetico dell’ago = p(quantità di magnetismo) * l (formula utilizzabile per tutti i corpi che si
comportano come aghi).
↓
 abbandonata perchè Oersted scoprì una relazione profonda tra magnetismo ed elettricità: un filo
percorso da corrente (o cariche in moto) genera un campo magnetico, che fa ruotare, ad esempio, un
ago magnetico nelle vicinanze.
 Esperimenti di Ampere: se cariche in moto generano un campo magnetico, che a sue volta agisce su
una corrente, anche due correnti possono interagire.




F = 2*107 * i1*i2*l / d → Correnti parallele si attraggono se discordi e si respingono se concordi.
 Ampère si spiega il fenomeno dell’interazione fra elettricità e magnetismo attraverso delle correnti
intorno ai magneti, che producono il campo magnetico (diventano solenoidi); l’ago si dispone
perpendicolarmente al flusso di corrente perchè le cariche intorno a lui vanno in quella direzione:
falso! Correnti fittizie.
 Difficoltà nello studio del campo magnetico per la grande varietà di sorgenti e corpi di prova. Laplace
suggerì la formula per determinare la forza che si ottiene usare come sorgente un magnete, e come
corpo di prova un tratto di circuito percorso da corrente.
→ →
→
F=i*lΛB
↓
vettore intensità
↓
vettore campo magnetico
Così abbiamo una forza e non una coppia, perchè nel magnete è immerso solo un lato del circuito.
= i * B * l * sin 
Formula di Biot-Savarat: B = 0/2 * I/d
Modulo: F

 Formula di Laplace con dentro sostituita la formula di Biot-Savarat da la formula di Ampèe se i due fili
sono paralleli ( = 90°). Il vettore campo della prima formula è riferito ad un campo magnetico
prodotto da un’altra corrente (in questo caso un altro filo), quindi troviamo il prodotto delle due
intensità di corrente.
NOTA
Prodotto vettoriale.....di due vettori , è un terzo vettore tale che

la direzione è perpendicolare al piano individuato dai vettori a e b;
 il verso è quello che dalla sua "punta" appare antioraria la rotazione che porta il vettore a sul vettore b.
In alternativa può essere utile la:
"Regola della mano destra":se il pollice della mano destra indica il verso del primo vettore (a) che costituisce il prodotto esterno e
l'indice il verso del secondo vettore (b), allora il dito medio, disposto ortogonalmente al palmo della mano, indica il verso del vettore
prodotto vettorialev
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