Foto di R. Ricci
Tijuana Krizman. Foto di T. Marta
Disegno di Goethe per il Faust
Mercoledì 8 aprile 2009, ore 21
Teatro Ariosto
Balletto di Maribor
RADIO & JULIET
Nobody’s Story
ideazione e coreografia
Edward Clug
musica
Radiohead
scene
Marko Japelj
costumi
Leo Kulas
luci
Andrei Hajdinjak
video
Jania Glogovac
interpreti
Tijuana Križman (Juliet), Gaj Žmavc,
Matjaž Marin, Tiberiu Marta,
Demetrius King, Edward Clug
tournée organizzata in collaborazione con ATER - Associazione Teatrale
Emilia Romagna e 6-prime
Giulietta resta sola.
La danza agrodolce di Edward
Clug
di Stefano Tomassini
A differenza della follia suicida di
Ofelia nell’Hamlet shakespeariano, in cui la morte è conseguenza
del dolore per la scoperta di un
potere patriarcale corrotto alle
fondamenta e non più capace di
garantire una luminosa relazione
tra apparenza e essenza, la Juliet shakespeariana nella nuova
versione del coreografo rumeno
Edward Clug conosce, invece, il
sapore agrodolce del sopravvivere in piena solitudine, in un mondo
tutto maschile e indifferente.
Il décor del balletto è essenziale: alti pannelli rettangolari che
formano le pareti entro cui è
ingabbiata la storia, e sulle quali,
fin dall’inizio, vengono proiettate
immagini in movimento nel rigore del più puro bianco e nero. I
costumi sono in panni altrettanto
sobri: calzoni e giacca scura, ma
a torso nudo, per gli uomini, e un
elegante corpetto, senza gonna,
per lei. Così si presenta Radio
& Juliet, uno degli ultimi e celebratissimi progetti coreografici di
Clug per la compagnia nazionale
slovena Maribor Ballet di cui dal
2003 è un dinamico direttore.
Radio & Juliet è anche l’ultimo
appuntamento della corrente
stagione di danza de I Teatri di
Reggio Emilia.
Si tratta di una inedita, e certa-
mente riuscita, messa in prospettiva del noto lavoro shakespeariano, in una soluzione scenica
che implica una singolare connessione di più piani: visivo, verbale e sonoro. Una connessione
singolare perché la multimedialità
sembra essere assunta qui senza
la volontà di creare più o meno
scontati effetti spettacolari, ma
con il preciso intento di potenziare l’isolamento dei personaggi, la
solitudine dei legami, l’inquietudine dei vincoli non meno della
marginalità delle circostanze che
in questo lavoro sono raccontate.
Anche le dense partiture musicali
dei Radiohead in qualche modo
contribuiscono ad amplificare
l’alienata solitudine di Giulietta,
unica donna sul palco, in cerca di
amore e di relazione, e l’energica
moltitudine dei suoi sei possibili
amanti. Lo stesso incontro con
Romeo, non è più che una naturale, fugace carezza di mani,
una lieve e vibratile contiguità di
guance, l’unione informe di due
respiri.
L’opposizione tra il candore e la
naturale bellezza del femminile,
che presiede il mondo degli affetti
in modi anche decisi e combattivi,
e la forza selvaggia e aggressiva
del barbaro mondo maschile, che
anche sa uccidere con brutalità
e distacco, in questa versione
del plot shakespeariano non
potrebbe essere più estrema. La
scena centrale, quella di una ripetuta e impossibile celebrazione
di matrimonio tra la protagonista
e ognuno dei sei pretendenti, in
linea come in una catena di montaggio, è fortemente emblematica
di questa impasse affettiva che
rivela la fragilità, se non proprio
l’impossibilità, di ogni incontro
quando meccanico, imposto o
sotto condizione.
E tuttavia non è soltanto la forza
delle ragioni del cuore a essere
celebrata qui. Con l’aiuto della
musica e delle parole di uno dei
gruppi cult dell’ultimo rock inglese, i Radiohead, a essere messo
in questione e giudicato è tutto il
sistema sociale del mondo contemporaneo. La dipendenza delle
relazioni e delle identità da una
economia di mercato che edifica
competitivi ideali di salute e di bellezza secondo i dettami normativi
della produzione e del consumo.
La danza è nervosa, anche scomposta e frammentaria, secondo
un gusto tipicamente decostruttivo del corpo e delle grammatiche
del suo movimento assai diffuso
oggi in Europa. Una danza guidata da una consapevole partitura delle luci essenzialmente di
natura spaziale, in una stretta
dialettica tra luce e ombra e interamente disegnata al servizio
dell’idea scenica, perché in questo lavoro anche l’ambientazione
teatrale, moltiplicata ulteriormente
dagli interni mostrati nei brandelli
filmati, assume un rilievo di natura
coreografica.
Così come la morte, in questo
finale cadere sconfitti, in questo combattere inutile già degli
uomini in scena, non è più che
una emozione sentita come un
rischioso contagio, da accostare
e governare con profilattici guanti
bianchi, come nella scena del
corteo funebre.
Giulietta/Juliet che vorrebbe
amare, resta infine da sola. Con
un cadavere fra le braccia, e poi
soltanto con un limone da mordere in mano. Nel sapore agrodolce
di ogni amore vissuto senza condizione.
In questa storia di nessuno, come
recita astutamente il sottotitolo,
tutto sembra alludere alla pericolosità dei contatti che negano
ogni naturalità, ogni immediatezza o spontaneità. Come in un
mondo meccanico e ripetitivo, il
cui potenziale umano è ridotto a
replica e merce, e tutto sembra
rivolgersi contro l’ardore sovversivo dell’immediato e contro la
verità contestatrice dell’istinto. Un
mondo in cui non trova più posto
la realtà ribelle dell’impulso, del
desiderio.
realizzato una coreografia per la
cerimonia di chiusura delle celebrazioni per Salonicco Capitale
Europea della Cultura; nel 1998
ha messo in scena Tango, la sua
prima coreografia creata appositamente per il Balletto di Maribor.
La coreografia è stata insignita
del premio “Dance Performance
of the Year” conferito dalla DBUS
(Associazione Slovena Ballerini).
Successivamente, ha creato la
coreografia per Silence of the
Balkans di Goran Bregovic (inaugurazione dell’Aarhus Festival in
Danimarca nel 1999), Bachelorette (coreografia per il Balletto
del Teatro Nazionale di Lubiana),
per Palermo di Goran Bregovic
(inaugurazione del Festino di
Santa Rosalia, 2000) e Amadeus
(diretto da Sebastjan Horvat).
Nel 2001 ha creato Solo for Two
Chains per la Ochi International
Ballet Company (Giappone), nel
2002 First Letter & P.S. per il IV
Concorso Internazionale di danza
moderna e classica di Nagoya
(Giappone) e alcune coreografie
per Hazarsky Slovar (Dictionary
of the Khazars). Lacrimas per il
Balletto di Maribor è stato creato
nel 2002, per poi essere messo
in scena nel 2003 all’Ochi International Ballet Festival di Nagoya
(Giappone).
Nel 2005 ha creato Radio and
Juliet per il Balletto di Maribor
e nel 2006 Requiem For Two
Chairs per lo Station Zuid Company (Olanda). Sempre nel 2006
crea Architecture for Silence per
il Balletto di Maribor e il Balletto
di Lubiana, prima collaborazione
Foto di P. Nin
Edward Clug
Ballerino e coreografo, è nato nel
1973 in Romania. Dal 1983 al
1991 ha studiato danza classica
alla Scuola Nazionale di Danza
di Cluj – Napoca (Romania). Nel
1991 è entrato a far parte del Balletto di Maribor come solista e nel
2003 è stato nominato Direttore
della Compagnia.
Ha creato la sua prima coreografia nel 1996 per lo spettacolo Babylon (diretto da Tomaž Pandur).
Nel 1997 ha creato una miniatura
coreografica intitolata One che è
stata insignita del Premio Speciale al III Concorso Nazionale di
Danza di Lubiana. Nel 1998 ha
Fo
di
tra le National Opera Houses
slovene che uniscono due compagnie di balletto, due cori e due
orchestre. Nel 2007 Edward Clug
crea Le Sacre du Printemps per
l’olandese Station Zuid Company.
Durante il 2008 crea due coreografie, Pret-a-porter per il Balletto
di Maribor e Four Reasons per il
National Ballet di Lisbona.
Per le sue coreografie Edward
Clug è stato insignito di numerosi
riconoscimenti nazionali e internazionali: Premio Speciale per la
miniatura coreografica One (SNG
Opera and Ballet, Lubiana, 1997),
First Class Distinction nella categoria Miglior Coreografia Contemporanea degli ultimi cinque
anni per Blind Tango (Concorsi
Internazionale di Danza di Varna,
Bulgaria, 1998), Migliore Spettacolo di Danza dell’anno per Tango
nel 1999 (DBUS, Slovenia), Premio Speciale nella categoria Migliore Coreografia per Tango al III
Concorso Internazionale di Danza
di Nagoya, Giappone (1999).
Nel 2000 ha vinto il premio Povodni Mož per Bachelorette, nel
2001 il terzo premio al Concorso
Internazionale di Danza di Mosca
per Solo for Two Chairs, nel 2002
ha ricevuto il terzo premio al IV°
Concorso Internazionale di Danza
di Nagoya (Giappone) e nel 2003
il terzo premio e il Premio del Pubblico al XVII Concorso Internazionale per Coreografi di Hannover
(Germania). Recentemente ha
ricevuto un premio per il Migliore
Spettacolo di Danza dell’anno
(DBUS, Slovenia) per Lacrimas.
Con le sue creazioni, Clug ha
fatto spesso tournée in Slovenia e
all’estero: Teatro Nazionale Croato di Zagabria, Festival Internazionale “Sarajevska Zima” (Sarajevo,
Bosnia), Festival Internazionale di
Dubrovnik, Croazia, Tanztheatre
Festival (Graz, Austria), BITEF Festival (Belgrado, Serbia e Monte
Negro), International Summer Festival (Lubiana, Slovenia), Splitsko
ljeto Festival (Split, Croazia). Nel
2004 il suo Lacrimas è stato rappresentato con notevole successo a Karlsruhe (Germania) e Podgorica (Serbia e Monte Negro);
nello stesso anno è stato invitato
a presentare la sua coreografia
al Monaco Dance Forum mentre
Balletto di Maribor
(Teatro Nazionale Sloveno)
Il 1919 è l’anno in cui viene fondato il Teatro d’Opera di Maribor,
evento che ha coinciso con la
costituzione di un teatro permanente. Denominato inizialmente
Slovensko mestno gledališče
(Teatro Municipale Sloveno), ha
poi cambiato nome divenendo dal 1921 al 1941 Narodno
gledališče Maribor (Teatro Nazionale di Maribor). Già da allora il
15 e 16 aprile 2009 ore 21
Teatro Ariosto
17 e 19 aprile 2009 ore 20
Teatro Municipale Valli
La parola ai giurati
La gazza ladra
Stuttgart Ballet (aprile 2009).
Nel luglio 2009 sarà in tournée
negli Stati Uniti in occasione del
Jacob’s Pillow Festival.
Prossimi spettacoli
di Reginald Rose
con Alessandro Gassman
A cura dell’Ufficio stampa, comunicazione e promozione / Danza e RED
Soci fondatori
Fondazione
Comune
di Reggio Emilia
Soci fondatori aderenti
Foto S. Mor Yosef
nel 2005 al Second International
Dance Platform a Volos (Grecia).
Nel 2005 è stato anche insignito
del più prestigioso riconoscimento sloveno per il contributo alla
cultura, il Prešeren Foundation
Award (Nagrada Prešernovega
sklada). A marzo e a ottobre 2008
Edward Clug ha lavorato per una
nuova produzione per lo Stuttgart
Ballet e per il Balletto Nazionale di
Lisbona. Inoltre si è esibito davanti a platee in Belgio, Italia, Francia,
Israele, a Singapore e negli Stati
Uniti.
Il 2009 vede Edward Clug impegnato in due nuove produzioni,
una per il National Ballet di Zagabria (marzo 2009) e una per lo
palcoscenico veniva utilizzato per
gli spettacoli di prosa e d’opera. Il
pubblico difficilmente poteva anche solo immaginare le condizioni
nelle quali lavoravano i pionieri
del Teatro dell’Opera di Maribor:
basti pensare che all’epoca non
esisteva un’orchestra e un coro
professionista permanente. L’attività del teatro è stata inaugurata
dall’operetta: la prima, Mam zelle
Nitouche, ha debuttato il 1° maggio 1920.
La stagione successiva ha
visto ben nove operette: Amazons of the emperor’s daughter
(Viktor Parma), Beautiful Galatea
(Suppe), The ball in the opera
(Heuberger), Orpheus in the underworld (Offenbach), The flittermouse (Strauss).
La prima opera lirica In the fountain (V. Blodnjak, direttore H.
Vogrič) è stata rappresentata il 4
gennaio 1921. Cinque anni più
tardi, il 27 aprile 1949, il Teatro
ha messo in scena il suo primo
balletto: Možicek – mere wisp of a
man (Ipavec). Il primo programma
di danza a serata intera è stato
presentato nel 1949; si tratta di
Coppelia del coreografo Maks
Kirbos (direttore d’orchestra Heribert Svetel).
Dal 1994 la compagnia d’opera e
il corpo di ballo del Teatro Nazionale di Maribor hanno una nuova
sede con un palcoscenico più
spazioso e una capienza di 800
posti. Ad oggi sul palcoscenico
del Teatro hanno debuttato più di
500 opere. La compagnia d’opera si è esibita in tutta la Slovenia,
ma anche in Croazia, Austria,
di Gioachino Rossini
direttore Michele Mariotti/Ryuichiro
Sonoda regia Damiano Michieletto
Italia, Lussemburgo, Taiwan,
inserendosi così in un contesto
cosmopolita. Le brillanti interpretazioni del repertorio classico
e contemporaneo sia in campo
lirico che coreutico nazionale ed
internazionale hanno raccolto
commenti entusiastici da parte
del pubblico sloveno ed estero.
Maribor sta diventando non solo
la sede della più importante compagnia di danza e del maggiore
teatro lirico sloveno ma anche
una delle più vivaci e degne di
nota dell’est europeo.
26 aprile 2009 ore 20,30
Teatro Municipale Valli
Yuja Wang pianoforte
musiche di Scarlatti, Brahms,
Chopin, Stravinskij
28, 29, 30 aprile 2009 ore 21
Teatro Municipale Valli
di Carlo Goldoni
con Toni Servillo
L’editore si dichiara pienamente disponibile a regolare le eventuali spettanze relative a diritti di
riproduzione per le immagini e i testi di cui non sia stato possibile reperire la fonte.
Foto di scena: © 6-prime
Sostenitori
La trilogia della
villeggiatura
Partner
ROTARY CLUB
REGGIO EMILIA
Amici del Teatro
Delegazione di
Reggio Emilia
Paola Benedetti Spaggiari, Enea Bergianti, Franco Boni,
Gemma Siria Bottazzi, Gabriella Catellani Lusetti,
Achille Corradini, Donata Davoli Barbieri, Anna Fontana
Boni, Grande Ufficiale Comm. llario Amhos Pagani,
Comm. Donatella Tringale Moscato Grazia Maria di
Mascalucia Pagani, Paola Scaltriti, Mauro Severi,
Corrado Spaggiari, Deanna Ferretti Veroni, Vando Veroni,
Gigliola Zecchi Balsamo
Cittadini del Teatro
Gianni Borghi, Vanna Lisa Coli, Andrea Corradini, Ennio Ferrarini,
Milva Fornaciari, Giovanni Fracasso, Silvia Grandi, Claudio Iemmi,
Ramona Perrone, Viviana Sassi, Alberto Vaccari
Le attività di
spettacolo e tutte
le iniziative per i
giovani e le scuole
sono realizzate
con il contributo e
la collaborazione
della Fondazione
Manodori