Valorizzazione delle proprietà nutraceutiche di piante coltivate in idroponica Sgherri Cristina(1), Pinzino Calogero(2), Navari-Izzo Flavia(1), Izzo Riccardo(1) Dipartimento di Chimica e Biotecnologie Agrarie, Facoltà di Agraria, Università di Pisa (2) Istituto per i Processi Chimico-Fisici, C.N.R., Area della Ricerca del C.N.R. di Pisa (1) Parole Chiave: Echinacea angustifolia, Ocimum basilicum, EPR, DPPH, sale di Fremy Introduzione Spezie ed erbe aromatiche sono considerate componenti essenziali per diete e terapie mediche dal momento che è stata dimostrata la loro capacità di ritardare sia l’invecchiamento che il deterioramento dei tessuti biologici dovuti alla formazione di specie reattive dell’ossigeno, ROS. L’importanza degli antiossidanti nel prevenire questi danni rende le spezie e le erbe aromatiche, di cui esse sono ricche, utili anche come agenti conservanti naturali dei cibi (Calucci et al. 2003). Nelle cellule vegetali si possono distinguere fondamentalmente due tipi di antiossidanti: idrofili e lipofili. Tra i primi risultano di particolare importanza la Vitamina C (acido ascorbico) e tra i secondi la Vitamina E (tocoferolo). Per la determinazione del potere antiossidativo di un estratto vegetale è consolidato l’uso di metodi che prevedono l’impiego di radicali liberi stabili. La spettroscopia EPR (Electron Paramagnetic Resonance) è una tecnica analitica che misura direttamente i radicali liberi e risulta molto specifica. L’uso della coltivazione idroponica per le colture orticole e di piante medicinali presenta numerosi vantaggi tra i quali un miglior controllo delle condizioni di coltivazione e dell’uso di fitofarmaci, il che permette incrementi di resa. La coltura idroponica è già stata applicata alla coltivazione dell’Echinacea angustifolia DC. (Pacifici et al. 2007), pianta il cui impiego fitoterapico è conosciuto sin dall’antichità, ed alla coltivazione del basilico (Azienda “Le Campore”, Massarosa, Lucca), importante visto il grande mercato esistente per la produzione del “pesto alla genovese”. Si rende quindi necessario conoscere le eventuali variazioni delle proprietà nutraceutiche del prodotto ottenuto in idroponica rispetto a quello cresciuto a terra. Lo scopo del presente lavoro è quello di studiare le variazioni del potere antiradicalico di estratti lipofili e idrofili di piante di E. angustifolia ed Ocimum basilicum coltivate a terra ed in idroponica, utilizzando come metodo di indagine la tecnica EPR. Materiali e Metodi Piante di E. angustifolia sono state cresciute in serra sia in idroponica (EH) che in vaso (EV) alle condizioni riportate da Pacifici et al. (2007). Foglie di basilico sono state prelevate sia da piante di 35 gg di età, cresciute a terra (S35) con tecniche di coltivazione tradizionale, sia da piante di 20 (H20) e 35 (H35) gg di età, cresciute in idroponica presso l’Azienda Agricola “Le Campore” (Massarosa, Lucca) e destinate rispettivamente al mercato ligure ed a quello toscano. Estratti fogliari idrofili e lipofili sono stati ottenuti secondo Sgherri et al. (2007). La determinazione del potere antiradicalico mediante EPR è stata eseguita impiegando due radicali stabili di cui uno idrofilo, il sale di Fremy (nitrosodisulfonato di potassio), ed uno lipofilo, l’1,1-difenil-2-picrilidrazile (DPPH). Le cinetiche di decadimento dei radicali da parte degli estratti fogliari sono state registrate secondo quanto riportato da Sgherri et al. (2007). Nella miscela di incubazione il sale di Fremy risultava 0.5 mM mentre il DPPH 3.3 mM. Risultati e discussione Gli spettri EPR del radicale lipofilo DPPH mostrano una riduzione di ampiezza già dopo 5 min dall’aggiunta dell’estratto lipidico di E. angustifolia e possiamo osservare come già a tale tempo la riduzione in ampiezza, e quindi il numero di radicali DPPH ridotti dagli antiossidanti presenti nell’estratto lipidico, sia maggiore nel caso della pianta cresciuta in idroponica rispetto a quella cresciuta in vaso (Fig. 1). Registrando nel tempo la riduzione di ampiezza del radicale sale di Fremy e DPPH,in seguito rispettivamente all’aggiunta di estratto idrofilo e lipofilo di foglie di E. angustifolia, si ottengono delle cinetiche di decadimento del radicale simili a quelle riportate nel caso della Salvia officinalis in Sgherri et al. (2007). 600 DPPH DPPH + EV DPPH + EH Ampiezza EPR 360 120 -120 -360 -600 3210 3232 3254 3276 3298 3320 Gauss Fig. 1. Spettri EPR del radicale DPPH in assenza (nero) od in presenza di estratto lipidico di foglie di E. angustifolia cresciuta in vaso (rosso) od in idroponica (blu). Dalla costante cinetica del decadimento dovuto agli antiossidanti si ricava il potere antiradicalico dell’estratto da noi espresso come n° radicali ridotti per g di sostanza fresca o secca (Figs. 2 e 3). Per l’E. angustifolia i valori sono stati espressi sulla sostanza fresca essendo le variazioni di sostanza secca trascurabili tra i campioni cresciuti in idroponica e quelli cresciuti in vaso. Echinacea angustifolia DC. n° radicali ridotti (x 10 16)/g S.F. 100 FS DPPH 75 50 25 0 EH EV Fig. 2. Potere antiradicalico di estratti acquosi (FS) e lipidici (DPPH) di foglie di E. angustifolia cresciuta in idroponica (EH) ed in vaso (EV). Nonostante questo, l’E. angustifolia (Fig. 2), così come il basilico (Fig. 3), presenta un potere antiradicalico maggiore sia dell’estratto idrofilo che di quello lipofilo se coltivata in condizioni idroponiche. In entrambi i casi, inoltre, il potere antiradicalico dell’estratto idrofilo risulta superiore a quello dell’estratto lipofilo. Questi dati sono in accordo con i contenuti di Vitamina C, Vitamina E e carotenoidi che risultano diminuiti nel basilico cresciuto a terra per 35 gg rispetto a quello coltivato in idroponica (Sgherri et al. 2008). n° radicali ridotti (x 10 19)/g S.S. Ocimum basilicum L. 30 FS DPPH 20 10 0 H20 H35 S35 Fig. 3. Potere antiradicalico di estratti acquosi (FS) e lipidici (DPPH) di foglie di O. basilicum cresciuto in idroponica per 20 (H20) e 35 (H35) gg ed a terra per 35 gg (S35). Conclusioni Lo spettrometro EPR permette di seguire la cinetica delle reazioni e la registrazione della eventuale formazione di altre specie radicaliche. Da tali cinetiche si ricava che il potere antiradicalico delle foglie di piante di E. angustifolia e basilico risulta superiore se queste sono coltivate in idroponica. Infatti, la coltivazione idroponica ottimizza le condizioni di crescita, riducendo la suscettibilità delle piante agli stress ambientali, causa di stress ossidativo (Sgherri et al. 2008). L’ossidazione delle molecole, impegnate nella difesa contro i radicali liberi, come le vitamine C ed E, risulta quindi inferiore rispetto alla coltivazione a terra e le foglie risultano arricchite della loro forma ridotta, attiva nel metabolismo antiossidativo, aumentandone il valore nutraceutico (Sgherri et al. 2008). Bibliografia Calucci L., Pinzino C., Zandomeneghi M., Capocchi A., Ghiringhelli S., Saviozzi F., Tozzi S., Galleschi L. 2003. J. Agric. Food Chem. 51: 927-934. Pacifici S., Tozzini L., Maggini R., Pardossi A., Tognoni F. 2007. In “Colture artificiali di piante medicinali”, Pardossi A., Tognoni F. e Mensuali A. (Eds.), Aracne Editrice, pp.21-36. Sgherri C., Navari F., Pinzino C., Izzo R. 2008. XXVI Convegno della Società Italiana di Chimica Agraria, Palermo, 30 Settembre-3 Ottobre. Sgherri C., Pinzino C., Izzo R., Navari-Izzo F. 2007. In “Colture artificiali di piante medicinali”, Pardossi A., Tognoni F. e Mensuali A. (Eds.), Aracne Editrice, pp. 139-146.