E' il sesto minuto del secondo tempo di Empoli-Lazio. Il calcio d'angolo battuto da Valdifiori è uno schema provato e riprovato da parte della squadra di Sarri, che sulle palle inattive porta sempre avanti i due difensori centrali, muovendoli come torri al limite dell'area piccola. L'inserimento di Federico Barba è perfetto, quasi un terzo tempo di basket; stacco imperioso ad anticipare Ciani e Cavanda che provano inutilmente ad opporsi: il pallone finisce nell'angolino alla sinistra di Berisha. Il ragazzo quasi non ci crede, il sorriso esplode sul suo volto in uno slancio di felicità che vorrebbe non finisse mai. L'abbraccio dei compagni, il cuore disegnato con le dita: si sta compiendo il destino di una tranquilla domenica pomeriggio, che con ogni probabilità ha fatto scorprire al calcio italiano un nuovo e interessantissimo prospetto. E in un ruolo, quello di difensore, dove negli ultimi anni i serbatoi delle squadre nostrane sono stati molto avari. E' nata una stella? Forse sì, meglio andarci piano e aspettare l'esplosione completa. Ma le possibilità sono molto concrete. L'ascesa al grande calcio di Federico Barba, romano classe '93, inizia nella Totti Soccer School: se non è questo un segno del destino, poco ci manca. Continua il suo percorso di crescita nella Cisco Roma, prima di trasferirsi a Trigoria, dove viene affidato alle cure di Andrea Stramaccioni prima e di Alberto De Rossi poi. E proprio con gli allievi della Roma, guidati dall'attuale tecnico dell'Udinese, Barba vince lo scudetto, battendo in finale i rivali di sempre della Juventus. Chissà che non sia un altro segno del destino. Nel 2010-2011, a 17 anni, viene aggregato alla Primavera giallorossa, e a fine stagione arriva un altro titolo, in finale contro il Varese. L'anno successivo il suo percorso nelle giovanili si completa con la vittoria della Coppa Italia. Nel frattempo viene convocato nell'Under 19 prima e poi nell'Under 20; nel 2012 viene premiato come miglior difensore giovane, prima di passare al Grosseto per la sua prima, vera esperienza fuori dalle mura di casa. In Toscana si mette in luce con 19 presenze in serie B, grazie alle quali viene notato dall'Empoli, che con i giovani, si sa, ha occhio di lince. Sarri lo utlizza 16 volte, 14 in campionato e 2 in Coppa Italia; il suo rendimento è sempre buono, e in questa stagione arrivano le conferme anche in serie A: l'esordio avviene il 20 settembre scorso a Cesena, poi l'indimenticabile giornata di ieri. Con Tonelli squalificato, il tecnico toscano lo lancia dal primo minuto contro la Lazio, Barba ringrazia a modo suo: prestazione importante da difensore centrale e gol fondamentale nel 2-1 con cui gli azzurri battono i biancocelesti. Il futuro è dalla sua parte. Perchè un calciatore, si sa, deve essere tale prima nella testa. E Barba sembra già più maturo della sua età, basta rileggere le dichiarazioni del post partita di ieri. A Sky provano a pungolarlo sul suo passato romanista, lui dribbla tutti rispondendo: "Che abbia segnato alla Lazio, poco importa. La cosa più importante è che questo gol sia servito alla squadra per portare a casa i tre punti". Oggi Federico Barba è un giocatore dell'Empoli, in comproprietà con la Roma. A fine stagione si vedrà. Di certo, dovesse tornare a vestire la maglia giallorossa, segnare un gol contro la Lazio avrebbe un sapore del tutto diverso. Foto: empolicalcio.net