documento della valutazione del rischio

Istituto Comprensivo “Cosmè Tura” - Scuola primaria di Malborghetto di Boara
Sopralluogo RSPP del 23 Ottobre 2015
Istituto Comprensivo “Cosmè Tura”
via Montefiorino, 30 – 44123 Ferrara
DOCUMENTO DI SICUREZZA
della Scuola primaria di Malborghetto di Boara
(redatto in conformità all’art. 28, comma 2 del D.Lgs. 81/08 “Testo Unico della Sicurezza”)
Valutazione dei rischi e interventi di adeguamento
(check list per l’individuazione dei pericoli e delle fonti di rischio negli edifici scolastici; indicazione delle priorità di intervento e
delle misure di prevenzione e protezione atte a garantire il miglioramento dei livelli di sicurezza nelle attività scolastiche)
Aggiornamento anno scolastico 2015-2016
A cura di:
Legenda
P ......... positivo, nulla da rilevare
N ......... negativo
NA ...... non applicabile
NR ...... non rilevato/non rilevabile
SI ........ affermazione
NO...... negazione
R ......... entità del rischio = pxd(*)
p.......... frequenza attesa / probabilità di accadimento dell'evento
d.......... danno atteso
 dott. Arturo Travagli - RSPP incaricato
Studio via Borgo dei Leoni, 78
44121 Ferrara
..... dato da inserire o verificare
Quanto di competenza del Dirigente scolastico è stato riportato in blu.
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Stima del rischio
DEFINIZIONE DEL VALORE DI PROBABILITA’ ( p )
VALORE DI
PROBABILITA’
DEFINIZIONE
1
Improbabile
2
Poco probabile
3
Probabile
4
Molto probabile
INTERPRETAZIONE DELLA DEFINIZIONE
 Il suo verificarsi richiederebbe la concomitanza di più eventi poco
probabili.
 Non si sono mai verificati fatti analoghi.
 Il suo verificarsi susciterebbe incredulità.
 Il suo verificarsi richiederebbe circostanze non comuni e di poca
probabilità.
 Si sono verificati pochi fatti analoghi.
 Il suo verificarsi susciterebbe modesta sorpresa
 Si sono verificati altri fatti analoghi.
 Il suo verificarsi susciterebbe modesta sorpresa.
 Si sono verificati altri fatti analoghi.
 Il suo verificarsi è praticamente dato per scontato
DEFINIZIONE DEL VALORE DI GRAVITA’ ( d )
VALORE DI
GRAVITA’’
1
2
Lieve
Medio
3
Grave
4
Molto grave
DEFINIZIONE
INTERPRETAZIONE DELLA DEFINIZIONE
 Infortunio con assenza dal posto di lavoro < 8gg.
 Infortunio con assenza dal posto di lavoro da 8 a 30 gg.
 Infortunio con assenza dal posto di lavoro > a 30 gg. senza
invalidità permanente
 Malattie professionali con invalidità permanenti
 Infortunio con assenza dal posto di lavoro > a 30 gg. con
invalidità permanente.
 Malattie professionali con totale invalidità permanenti.
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Definiti probabilità (p) e danno (g), il rischio (R) è valutato con : R = p x d ed è raffigurabile :
4
3
2
1
8
6
4
2
12
9
6
3
16
12
8
4
R>8
Azioni correttive indilazionabili
4  R  8 Azioni correttive da programmare con sollecitudine
2  R  3 Azioni correttive da programmare nel breve-medio termine
R=1
Azioni correttive da valutare in fase di programmazione
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Rif.
1
2
3
Fonti di
rischio
Perimetrazione
Muro di cinta
Recinzione
Cancelli e portoni
Passaggi esterni
Transito pedoni
Transito autoveicoli
Pertinenze esterne
dell’edificio
4
Accessibilità
disabili
5
Rischi architettonici
6
Scale interne ed
esterne
Scale verticali
Scale a chiocciola
Caratteristiche
Esito
Muro di cinta di altezza adeguata
Recinzione integra e di altezza
sufficiente
Uscite prive di rischio
Transiti pedonali privi di rischio
Circolazione autoveicoli senza pericoli o
rischi per i pedoni
Accesso mezzi di soccorso
Superfici regolari ed uniformi
Attrezzature del parco giochi
Tombinature sporgenti
Ostacoli e impedimenti
Presenza di eventuali pericoli
P
Presenza di barriere architettoniche
Rampe per disabili
Parcheggi riservati
Superfici regolari ed uniformi
Conformazione dell’edificio
Tetto, cornicione e grondaie
Balconi e aggetti
Intonaco e rivestimenti
Presenza di crepe, fessure e difetti nelle
strutture murarie e portanti
Larghezza conforme alle norme
Parapetti a norma
Pianerottoli di larghezza pari a quella
della rampa
Corrimano (2 se l>1,80m)
Pedate e alzate di dimensioni idonee
Pedate con superficie uniforme e
antisdrucciolevole
Descrizione degli eventuali
provvedimenti di adeguamento
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Rischi residui
R=pxd
P
N
N
N
Cordolo sporgente di delimitazione
del tappeto erboso
Scarso inerbimento del terreno del
cortile interno
Parapetto rampa con mancorrenti
orizzontali
P
N
N
P
Passaggio di h=1,80 m fra atrio e
disimpegno al piano rialzato
segnalato ma non sufficientemente
protetto
Lastre di copertura della centrale
termica con parti taglienti ad altezza
d'occhio (h=1,60 m)
Impatto a seguito di caduta a livello
4=2x2
Inalazione di polvere
2=2x1
Rischio di caduta a seguito di
comportamenti pericolosi
Accessibilità limitata al piano rialzato,
con esclusione del piano primo.
4=2x2
Impatto del cranio
4=2x2
Ferita a seguito di contatto
6=2x3
NOTA: il tetto ed il complesso delle
grondaie dell’edificio sono state rifatti
di recente.
NOTA: parapetto della scala interna
dal disegno non conforme alle norme
tecniche: adottare adeguate misure di
sorveglianza.
NOTA: il ripostiglio del piano terra è
accessibile tramite una scala fissa a 4
gradini priva di corrimano.
NOTA: I locali del seminterrato non
sono ispezionabili.
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Fonti di
rischio
Caratteristiche degli
ambienti interni e dei
locali ad uso didattico
8
Ascensori e
montacarichi
9
Porte interne
Porte con apertura nei
due sensi di
circolazione
Porte e serrande ad
azionamento
meccanico
Porte e serrande con
apertura verso l’alto
Porte con superfici
trasparenti e
traslucide
Caratteristiche
Esito
Locali adeguati all’attività
Altezza minima del soffitto 3 m
Spazi sufficienti per le persone e le
attrezzature didattiche
Pavimenti idonei e facilmente
pulibili
Intonaci e rivestimenti interni
adeguati
Assenza di macchie sui muri e di
tracce di umidità
Cabina autolivellante al piano
Pulsante di allarme e citofono
interno
Bottoniera ad h < 1,20 m
Bottoni con lettere in braille
Luce di emergenza interna
Segnaletica interna ed esterna
Assoggettato a collaudo e
sottoposto a verifica periodica
Facilità nell’apertura
L’apertura non comporta rischio
per chi transita all’esterno
Maniglie e serrature non
pericolose
Segnalazioni ad altezza d’occhio
Arresto di emergenza e blocco
anticaduta
Apertura manuale o automatica in
caso di mancanza di energia
elettrica
Protezione antisfondamento delle
superfici trasparenti e traslucide
Lastre di vetro certificate
P
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Descrizione degli eventuali
provvedimenti di adeguamento
Rischi residui
R=pxd
Soffitti in arella con piccole
fessurazioni a seguito del
terremoto nell’aula n. 5 al
primo piano.
NA
P
Le lastre interne delle finestre
hanno spessore di 6 mm:
certificare che sono del tipo
temprato o stratificato di
sicurezza.
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10
Fonti di
rischio
Infissi, pareti vetrate,
paratie e lucernari
11
Elementi pericolosi
in caso d’urto
12
Condizioni ambientali
interne
13
Arredi e scaffalature
Caratteristiche
Accessibilità per l’apertura e le
pulizie
Barriera di protezione h > 1 m
Lastre di vetro non pericolose o
protette contro lo sfondamento
Lastre di vetro segnalate
Lastre di vetro installate in
posizione elevata
Lastre di vetro certificate
Superfici taglienti
Superfici acuminate
Spigoli acuti
Idoneità delle condizioni di
lavoro
Locali asciutti e privi di umidità
Schermature alle finestre
Idoneità dell’ambiente luminoso
Assenza di abbagliamenti e zone
d’ombra
Assenza di correnti d’aria e di
superfici calde/fredde
Arredi funzionali ed ergonomici
Arredi con superfici non
riflettenti
Arredi privi di lastre di vetro
pericolose e di parti protrundenti
Scaffalature stabili, resistenti e
ancorate ad almeno una superficie
Immagazzinamento corretto
Accesso ai ripiani alti privo di
rischi per gli operatori
Esito
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Descrizione degli eventuali
provvedimenti di adeguamento
P
N
Rischi residui
R=pxd
NOTA: in tutto l'edificio gli
infissi sono costituiti da
finestre interne a lastra
semplice di 6 mm e da
controfinestre esterne a lastra
semplice di 8 mm.
Presenza di controfinestre in alluminio a
spigoli acuti protetti con angolari con ante che
si aprono verso l'esterno lungo la rampa di
accesso: segnalare il pericolo e istruire il
personale.
Impatto contro le persone che
transitano lungo la rampa
4=2x2
P
P
NOTA: tutte le scaffalature e
gli armadi collocati negli
ambienti didattici sono ancorati
a parete.
Presenza di alcuni armadietti
non vincolati nel ripostiglio
annesso alla cucina, non a
rischio di ribaltamento in
ragione della esiguità degli
spazi interni.
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14
Fonti di
rischio
Servizi igienici e
spogliatoi
15
Servizi igienici per
disabili
16
Presidi di pronto
soccorso
17
Pulizia degli ambienti
e dei locali interni
18
Rischio chimico
Microinquinamento
Agenti chimici
pericolosi
Caratteristiche
Esito
Sufficienti e adeguati
Distinti per uomini e donne
Dotati di antibagno
Dotati di sufficiente ricambio aria
naturale o artificiale
Porta di almeno 0,85 m con
apertura a scorrere o apribile verso
l’esterno
Attrezzature e sanitari a norma
Presenza di campanello di allarme
Pacchetto di medicazione
Cassetta di pronto soccorso
Coperta termica
P
Idonea pulizia delle superfici
Organizzazione adeguata e non a
rischio per gli addetti alle pulizie
L’attività non comporta rischi
conseguenti a movimentazione di
carichi pesanti
Protezione contro il fumo passivo
Assenza di rischio di inalazione di
fibre di vetro e amianto
Assenza di rischio di inalazione di
microinquinanti
Assenza di rischio di inalazione di
polveri e aerosol
Idonea pulizia degli ambienti
Agenti chimici nocivi per la
pulizia degli ambienti
Prodotti chimici infiammabili
Idoneità e inaccessibilità del luogo
di conservazione delle scorte
N
P
P
P
Sopralluogo RSPP del 23 Ottobre 2015
Descrizione degli eventuali
provvedimenti di adeguamento
Rischi residui
R=pxd
Uno dei due bagni al piano rialzato è dotato di
Non conformità: provvedere
vaso e di campanello di allarme a cordone, ma all’adeguamento in caso di
mancano tutti gli altri accorgimenti e le
necessità.
dimensioni del locale non sono conformi alle
norme
Adeguare periodicamente il contenuto delle cassette di pronto soccorso alle
prescrizioni del DM 388/03.
Inserire al loro interno l’elenco dei presidi previsti dal DM 388/2003.
Non inserire farmaci all’interno della cassetta o presidi non previsti dal DM
388/03 senza autorizzazione sanitaria.
Segnalare il luogo di conservazione dei presidi sanitari.
Richiedere le schede di
sicurezza dei prodotti e
verificarne idoneità e corrette
modalità di impiego
2=1x2
NOTA: i prodotti per le
pulizie vengono conservati in
armadio chiuso a chiave
situato nel disimpegno al
piano primo e nel ripostiglio
annesso alla cucina dotato di
finestra.
NOTA: non è stata rilevata la
presenza di prodotti nocivi.
Istruire il personale in caso di
impiego di spray infiammabili.
Sostituire l’alcol denaturato
con prodotto equivalente non
infiammabile.
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Fonti di
rischio
Videoterminali
20
Palestra
21
Scale manuali
22
Sistemi e insiemi
a pressione
Mezzi di
sollevamento
Sorgenti di
radiazioni
ionizzanti e non
ionizzanti
Radon (Rn-222)
23
24
Caratteristiche
Esito
Attrezzature conformi al D.Lgs. 81/08
Prescrizioni minime degli ambienti di
lavoro conformi al D.Lgs. 81/08
Interfaccia elaboratore-uomo conforme
al D.Lgs. 81/08
Disponibilità poggiapiedi a richiesta
Attrezzi sportivi adeguati, sicuri e in
buone condizioni
Vetri certificati o protetti contro lo
sfondamento
Corpi illuminanti protetti dagli urti
Spigoli acuti smussati o protetti
Idonea pulizia degli attrezzi e degli
ambienti della palestra
Depositi per attrezzi sportivi adeguati e
in buone condizioni di ordine e pulizia
Adeguate al progresso tecnico e marcate
EN 131
Idonee ed in buono stato
Di altezza idonea per raggiungere la
massima quota di lavoro
Uso di trabatelli per lavori ad altezze
elevate
P
Conformi ai regolamenti ANCC/ISPESL
e alle altre normative vigenti
Conformi alle disposizioni normative di
costruzione, montaggio e uso
Presenza di macchine radiogene nei
laboratori. Presenza di campi
elettromagnetici associati alle linee
elettriche di rete, alla telefonia cellulare,
ai radar, alla luce infrarossa, visibile e
ultravioletta.. Presenza di radon negli
ambienti scolastici.
Descrizione degli eventuali
provvedimenti di adeguamento
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Rischi residui
R=pxd
NR
P
Istruire il personale al corretto uso
delle scale manuali.
Redigere l’elenco delle persone
abilitate ai lavori in altezza.
Usare le scale solo per brevi interventi
alle quote di lavoro più basse.
Usare i trabatelli in caso di pulizie alle
quote più alte e per gli interventi di
manutenzione che richiedano tempi
prolungati.
NA
NA
P
L’indagine condotta da ARPA Emilia-Romagna nel 2001 ha verificato che nelle
scuole e nelle abitazioni del territorio regionale la concentrazione di Rn-222 è
costantemente inferiore al valore di azione adottato nelle Raccomandazioni
90/143/EURATOM, attestandosi in media sul valore di 44 Bq/m2 contro una
media nazionale di 70 Bq/m2. L’edificio è inoltre dotato di seminterrato che
assicura protezione contro le eventuali infiltrazione di gas Radon dal terreno
sottostante. A fini preventivi, provvedere ad aerare frequentemente i locali.
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Fonti di
rischio
Prevenzione
incendi
Adempimenti
documentali per la
prevenzione incendi
Caratteristiche
Esito
Edificio con caratteristiche adeguate
al numero di presenze
Materiali infiammabili e combustibili
Presenza di cause d’innesco
Impianti elettrici adeguati
Resistenza al fuoco delle strutture
Reazione al fuoco dei materiali
Vie di esodo idonee per numero,
larghezza, lunghezza, altezza e
disposizione
Porte su vie di esodo idonee per
dimensioni, senso di apertura e
dispositivi di apertura
Compartimentazione dei locali con
carico d’incendio elevato
Impianto di rivelazione incendi
Impianto di spegnimento automatico
Impianto idrico antincendio ad
idranti/naspi
Sistema di evacuazione fumi
Idoneità degli estintori per numero,
capacità estinguente e disposizione
Coperta antifiamma
Impianto di allarme a comando
manuale e/o automatico
Interruttore generale di sgancio degli
impianti elettrici
Segnaletica di emergenza adeguata e
installata in modo idoneo
Presenza e idoneità dell’impianto di
illuminazione di emergenza
Valutazione rischio incendio
Piano di emergenza
Certificato di prevenzione incendi
Dichiarazione di conformità 37/08
degli impianti antincendio
N
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Descrizione degli eventuali
provvedimenti di adeguamento
Al piano terra è presente un passaggio di
altezza < 2 m
Rischi residui
R=pxd
Non conformità con le norme
antincendio
3=1x3
La scuola non è dotata di scala
antincendio per l'evacuazione
degli occupanti il primo piano,
non richiesta dalle norme per
le scuole di classe 0.
NOTA: la comunicazione di
allarme avviene di norma
tramite l’impianto a
campanelli che si suppone
privo di batterie tampone,
mentre sarebbe più opportuno
utilizzare l’impianto di allarme
di cui l’edificio è dotato.
Registrare l’avvenuta
effettuazione delle verifiche e
dei controlli periodici sul
registro antincendio in
dotazione ad ogni plesso
scolastico.
NR
N. 67 All. 1 Scuola con meno di 101 persone
non soggetta a CPI (art. 2, comma 2 DPR 1
agosto 2011, n. 151).
Verificare la documentazione agli atti.
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Fonti di
rischio
Impianti elettrici
Caratteristiche
Esito
Idoneo isolamento dei componenti
Inaccessibilità dei luoghi ad alto
rischio (cabine elettriche)
Inaccessibilità dei quadri elettrici e
delle altre parti dell’impianto
Adeguato grado di protezione degli
involucri
Idoneità dei dispositivi di protezione
differenziale
Idoneità dei dispositivi di protezione
magnetotermica
Presenza dell’impianto di terra
generale e dei collegamenti
equipotenziali
Adeguato coordinamento fra
dispositivi di protezione e impianto di
terra
Adeguatezza dei dispositivi contro le
sovracorrenti
Idoneità dell’impianto di distribuzione
alle utenze
Idoneità delle apparecchiature e delle
macchine alimentate con la corrente
elettrica
Prese a spiana idonee, non
sovraccaricate e dotate di interruttore
per carichi >1000W
Idoneità dei collegamenti volanti
Presenza di interruttore generale
onnipolare all’arrivo delle linee
Attuazione dei provvedimenti
supplementari previsti dalle norme
P
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Descrizione degli eventuali
provvedimenti di adeguamento
Rischi residui
R=pxd
Sottoporre periodicamente gli
impianti elettrici a controlli e
verifiche tecniche per
garantirne l’ efficienza nel
tempo.
NOTA: presenza di cavi
volanti nell'aula di informatica.
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Fonti di
rischio
Adempimenti
documentali per gli
impianti elettrici
29
Scariche atmosferiche
30
Adempimenti
documentali per gli
impianti di protezione
contro le scariche
atmosferiche
31
Impianti di produzione
del calore
Adempimenti
documentali per gli
impianti di produzione
del calore
32
Caratteristiche
Esito
Dichiarazione di conformità o di
rispondenza 37/08
Trasmissione della dichiarazione di
conformità all’ISPESL e all’AUSL
Omologazione per impianti realizzati
prima del 23.01.2002
Verifiche periodiche da parte di
organismi di controllo accreditati
Verifiche periodiche da parte di
organismi di controllo accreditati
Controlli secondo le indicazioni delle
norme di buona tecnica per verificarne
lo stato di conservazione e di efficienza
Verifica della probabilità di
fulminazione dell’edificio secondo le
norme CEI
Conformità dell’impianto alle norme
CEI
NR
Dichiarazione di conformità 37/08
Trasmissione della dichiarazione di
conformità a ISPESL e AUSL
Omologazione per impianti realizzati
prima del 23.01.2002
Verifiche periodiche da parte di
organismi di controllo accreditati
Gestione degli impianti
NA
Certificato di prevenzione incendi per
impianti di potenzialità > 116 kW
Certificato di omologazione rilasciato
da ISPESL e/o AUSL
Dichiarazione di conformità 37/08
NR
P
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Descrizione degli eventuali
provvedimenti di adeguamento
Verificare la documentazione
Sottoporre gli impianti a controlli e
verifiche strumentali integrative degli
esami a vista.
Sottoporre gli impianti alle verifiche
periodiche di legge
Procedere alla valutazione del rischio
di fulminazione secondo la norma CEI
EN 62305-2:2006 e, in relazione
all’esito della stessa, adottare le misure
di protezione adeguate
NR
Verificare se Attività 74 All. 1 non
soggetta a CPI (art. 2, comma 2 DPR 1
agosto 2011, n. 151).
Verificare la documentazione agli atti.
Rischi residui
R=pxd
Effettuare le verifiche
periodiche degli impianti di
messa a terra con le modalità e
nei termini stabiliti dal DPR
462/01 e sottoporre gli impianti
elettrici a controllo secondo le
indicazioni delle norme di buona
tecnica, redigendo il prescritto
verbale da tenere a disposizione
dell’autorità di vigilanza.
Ad una valutazione preliminare
la struttura NON richiede
protezione contro il fulmine
(rischio R1).
L’impianto elettrico è protetto
da scaricatori di sovratensione
installati nel quadro generale.
L’edificio a due piani non è
dotato di impianto di protezione
contro le scariche atmosferiche,
non richiesto dalle norme in
base a valutazione preliminare
Impianti affidati a terzo
responsabile.
Se non presente agli atti,
richiedere attestazione di
conformità antincendio
dell’impianto termico
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Fonti di
rischio
Caratteristiche
Esito
33
Interferenze lavorative per
presenza di cantieri
temporanei o mobili o in
caso di affidamento di
lavori, servizi e forniture
all'interno degli ambienti
scolastici
P
34
Movimentazione manuale
dei carichi (MMC)
35
Segnaletica
36
Dispositivi di protezione
individuale (DPI)
Per ogni contratto d'appalto o d'opera o di
somministrazione, esclusi i casi di cui
all'art. 26, comma 3.bis del D. Lgs. 81/08,
viene redatto o acquisito il documento
unico di valutazione dei rischi
interferenziali.
Vengono stimati i costi delle misure
adottate per eliminare o ridurre i rischi
derivanti dalle interferenze lavorative.
Viene verificata l'esposizione dei
tesserini di riconoscimento da parte del
personale della ditta incaricata dei lavori.
In caso di interventi di manutenzione
effettuati da lavoratori dipendenti
dall'Ente proprietario dell'immobile,
vengono espletate le opportune procedure
di cooperazione, coordinamento e
reciproca informazione atte a prevenire i
rischi da interferenze lavorative.
Vi sono persone che movimentano
carichi
La movimentazione dei carichi può
comportare rischi di patologie da
sovraccarico meccanico
La movimentazione si svolge in
condizioni ergonomiche sfavorevoli
Segnaletica di divieto, di avvertimento, di
prescrizione, di salvataggio o di soccorso
e di informazione correttamente applicata
ed installata in modo coerente.
Cartelli a norma.
Elenco DPI per mansione
Schede individuali di consegna
Gestione informatizzata di fornitura e
consegna dei DPI
Dotazione adeguata all'attività svolta ed
ai rischi presenti nell'ambiente di lavoro
Sopralluogo RSPP del 23 Ottobre 2015
Descrizione degli eventuali
provvedimenti di adeguamento
Rischi residui
R=pxd
Richiedere PSC-POS o DUVRI in caso di lavori
commissionati da parte dell'Ente proprietario.
Controllare che i lavoratori delle imprese siano
dotati del prescritto cartellino di riconoscimento.
Redigere il DUVRI in caso di contratto di lavori,
servizi e forniture commissionati dalla Direzione
Scolastica (esclusi i casi di legge) all’interno della
scuola.
P
P
P
Elenco DPI in dotazione a ciascun
lavoratore in funzione della
mansione e del compito agli atti della
Segreteria della scuola.
Dare disposizioni scritte per l’uso dei
dispositivi di protezione individuale
durante le operazioni di pulizia ed in
caso di impiego di scale portatili.
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Fonti di
rischio
Fattori organizzativi e
attinenti alla sfera
psicosociale
Fattori esclusi in quanto
non pertinenti o non
presenti nell’attività
scolastica
Caratteristiche
Esito
Funzione e cultura organizzativa
Clima interno e rapporti e relazioni
interpersonali
Contenuto del lavoro
Contesto del lavoro
Lavoratrici madri
Differenze di genere
Differenze di età
Differenze culturali e linguistiche
Presenza di minori, portatori di handicap,
lavoratori con idoneità limitata alla
mansione
Presenza di terzi ed estranei
Rischi connessi alla tipologia contrattuale
attraverso cui viene resa la prestazione
Presenza di attività anomale o di fattori
ad alto impatto organizzativo e
psicologico
Condizioni di lavoro difficili
Ambienti confinati o con sospetto rischio
di inquinamento
Impianti radiotelevisivi, antenne, impianti
elettronici
Macchine, attrezzature di lavoro,
apparecchi e macchinari fissi (escluso
impianti di servizio ad es. riscaldamento,
climatizzazione, condizionamento,
impianti idrici e sanitari, impianti di
distribuzione e utilizzazione del gas,
apparecchiature tipo ufficio,
elettrodomestici vari ad es. usati per la
pulizia dei locali, organi di collegamento
elettrico mobili ad uso domestico ad es.
prolunghe, adattatori, prese multiple,
apparecchi di illuminazione, mezzi di
trasporto delle persone (gite scolastiche e
infortuni in itinere), utensili usati per
l’attività didattica o negli uffici).
P
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Descrizione degli eventuali
provvedimenti di adeguamento
Rischi residui
R=pxd
Relazione indagine rischi psicosociali
Procedura per le gestanti
Procedura di evacuazione in emergenza per
portatori di handicap o lavoratori con ridotte
funzioni percettive o motorie
NA
Nessuno di questi fattori di rischio è
presente all’interno dell’attività, con le
esclusioni indicate in colonna 3 che sono
considerate in altri punti della check-list.
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