Festival MANN/Muse al Museo Prima edizione/19

Festival MANN/Muse al Museo
Prima edizione/19-25 aprile 2017
Aspettando il Festival
Giovedì 30 marzo
Sala Toro Farnese ore 17:00
STANLEY JORDAN SOLO GUITAR
MAGIC TOUCH
Vera leggenda del jazz, il virtuoso chitarrista Stanley Jordan ha sempre mostrato una
personalità camaleontica, anticonformista e fantasiosa. Che si tratti di audaci
reinvenzioni di capolavori del soul o esplorazioni dell'universo pop-rock, così come di
eclettiche sperimentazioni solistiche, Jordan riesce sempre a lasciare la sua indelebile
impronta su ogni sua interpretazione.
Cercare di descrivere adeguatamente ed in poche parole Stanley Jordan è impresa
impossibile, possiamo dire che il chitarrista americano è tra le figure più importanti
della storia della chitarra. Jordan rinnova e porta a massimi livelli una tecnica da lui
ideata denominata "Touch" o "Tapping" che gli permette un uso pianistico della
chitarra. Per la prima volta Stanley Jordan si esibirà in un museo italiano.
Con La sua tecnica, assolutamente incredibile, riesce ad eseguire anche due o tre parti
sovrapposte, dando la sensazione di trovarsi di fronte a due chitarristi
contemporaneamente.
Jordan è artista i cui album hanno venduto centinaia di migliaia di copie: Magic Touch
(1985) ad esempio, fu uno straordinario successo (1° nelle classifiche jazz per 51
settimane, due Grammy Nominations, Disco d'Oro in U.S.A e Giappone). È stato
artista Elektra e Blue Note (Cornucopia/1990, Stolen Moments/1991, Best
of/1998, Live in NewYork/1999) e Arista Records (Bolero/1994).
La sua cover di "The Lady in my Life" di Michael Jackson, è ormai uno "standard" del
Contemporary Jazz.
"Magic" di Jordan lo si dice fin dall'85 quando, allora venticinquenne, ha pubblicato,
addirittura per la Blue Note, il disco Magic Touch presentandosi all'attenzione
internazionale con una tecnica nuova per suonare la chitarra. Fino ad allora si parlava
di tapping, o per i più virtuosi di double-tapping: ma di lì a poco fu inventato il
termine two-handed tapping, intendendo con questo il tapping fatto non più con due
dita, bensì con otto. Il chitarrista americano, ha quindi sviluppato una tecnica che lo
rende unico al mondo ed ha tutti i titoli per occupare un posto d'onore nel gotha dei
musicisti viventi.
Festival 19 – 25 aprile 2017
piazza Museo 18, 80135 Napoli
museoarcheologiconapoli.it
Mercoledì 19 aprile
ore 10:30 e ore 12:00 Sala Teatro
ACQUA MATTA
produzione Nata Teatro
di e con Cinzia Corrazzesi
musiche Lorenzo Bachini
Uno spettacolo di Burattini per parlare di acqua: dell'uso, dell’abuso,
dell'inquinamento e del valore infinito e pericoloso che questo bene può
avere…soprattutto quando non c'è. I Burattini lo fanno a loro modo, con la comicità, la
satira, l'ironia e con le immancabili gag e bastonate!
Lo spettacolo è un viaggio dentro le fiabe e leggende del mediterraneo. Tribolino, eroe
e antieroe, ha combinato un guaio: ha consumato tutta l’acqua del paese di
AcquaMatta per lavare il suo amico Tirapuzze. Per questo subisce la collera della
moglie Ira Sonante che lo obbliga ad andare in cerca dell'acqua. Tribolino parte
all’avventura e… ne combina di tutti i colori.
ore 11:30 Sala Letteratura
PATRIZIO OLIVA
presentazione del libro LO SPARVIERO: LA MIA STORIA
Il primo grande «romanzo» italiano della boxe scritto da Patrizio Oliva con Fabio Rocco
Oliva.
«la boxe è l’unico sport che ti insegna ad andare a faccia avanti, ad affrontare il
pericolo per riuscire a evitarlo. Sul ring sei solo con te stesso, contro l’avversario. E
non puoi mai girare le spalle. Questo libro racconta la boxe e il coraggio di vivere di un
grande campione.» ‒ Fabio Caressa
Patrizio Oliva (Napoli, 1959) è fra i più noti pugili italiani, uno dei pochi ad aver
conquistato l’accoppiata oro olimpico (Mosca 1980) e titolo mondiale (1986). Nel suo
palmares da dilettante figurano tre titoli italiani, uno europeo, e la coppa Val Barker,
prestigioso premio dato al miglior pugile delle Olimpiadi. Da professionista ha vinto in
successione il titolo italiano, europeo (superleggeri e welter) e mondiale superleggeri.
In totale ha disputato 160 incontri, ottenendo 155 vittorie e 5 sconfitte. Dopo il ritiro,
è stato allenatore della nazionale olimpica (Atlanta 1996 e Sidney 2000),
organizzatore di incontri tra professionisti dal 2001 al 2006 e oggi è commentatore
per Sky. Attore per il cinema e il teatro, è attualmente in tournée con lo spettacolo
teatrale ‘2 ore all’alba’. Fa parte dell’associazione ‘Mille culure’ che permette ai ragazzi
disagiati di praticare sport gratuitamente e stare, così, lontani dalle strade.
Fabio Rocco Oliva (Napoli, 1980), scrittore e critico. Tra i suoi testi teatrali, Pinocchio,
il sogno del Cavaliere B. (premiato da Antonio Latella e Enzo Moscato), Il Salto (regia
Alessandra Asuni), Nessuno vi farà del male (regia Mario Gelardi).
piazza Museo 18, 80135 Napoli
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È una storia di tenacia quella di Patrizio Oliva, lo ‘Sparviero’ della boxe. Comincia a
Napoli, prima sul balcone di casa, dove si allena da solo rubando i segreti dei campioni
in tv, poi, a 11 anni nella palestra Fulgor, uno scantinato buio e infestato dai topi,
dove impara i rudimenti di uno sport duro e leale, in cui l’intelligenza vale più della
forza e il rispetto è la prima vera regola. Un’occasione di riscatto per chi vive
un’infanzia povera, in una famiglia numerosa segnata da un lutto precoce (il fratello
Ciro, ucciso prematuramente da un tumore) e da un padre violento, a sua volta
vittima di violenza. Nel giro di pochi anni diventa uno dei più grandi pugili, vincendo la
medaglia d’oro e la coppa Val Barker alle Olimpiadi di Mosca ’80, e infine il titolo
mondiale nell’incontro con Ubaldo Sacco nel 1986, rimasto nella storia dello sport e
nel cuore dei tifosi. In questo libro Patrizio Oliva ripercorre la storia della sua
trascinante carriera, fatta di passione, coraggio e determinazione, che ci restituisce
l’epoca d’oro del pugilato e il ritratto intenso di un uomo che lotta oltre la sconfitta, in
perenne sfida con la vita.
ore 16:00 Sala Teatro
PAOLO BENVEGNÙ INCONTRA RICCARDO
LA COSTRUZIONE DI UN ATTIMO
SINIGALLIA
Riccardo Sinigallia nasce a Roma il 4 marzo del 1970, scrive canzoni dall’età di 12
anni. Nel 1988 forma i 6 suoi ex, band con cui scrive, suona e canta per quattro anni
nei centri sociali e nei club nei primi anni ’90.
Dal 1994 al 1998 collabora con Niccoló Fabi, di cui produce e arrangia i primi 2 album
“Il giardiniere” e “Niccoló Fabi”.
Nel 1997 co-produce e firma alcune canzoni inserite ne “La favola di Adamo ed Eva” di
Max Gazzè e nello stesso periodo da vita al ritornello di “Quelli che benpensano” di
Frankie Hi-Nrg Mc con il quale dirigerà anche il videoclip, iniziando così una lunga
collaborazione che sfocia contemporaneamente in una vera e propria passione per la
macchina da presa, dietro la quale realizza lavori per molte produzioni musicali
personali tra le quali quelle con i Tiromancino; “La descrizione di un attimo” è l’album
di cui firma con il gruppo la produzione e tutte le canzoni nel 2000, tra cui quella che
darà il titolo al disco, ma anche “Due destini” che sarà nei titoli di coda de “Le fate
ignoranti” e “Strade” con cui parteciperà in duetto con la band al festival di Sanremo
di Fabio Fazio.
Nel 2003 il primo lavoro da solista, intitolato “Riccardo Sinigallia”, che viene spesso
inserito dalla critica specializzata nelle classifiche dei migliori dischi italiani di questi
anni.
A tre anni di distanza (2006) viene pubblicato “Incontri a metà strada“, album che
raccoglie nuovamente molti consensi da parte della critica e con cui riesce a crearsi un
proprio spazio nel panorama della canzone d’autore contemporanea.
Nel 2014 la partecipazione alla 64esima edizione del Festival di Sanremo con “Prima
di andare via” e “Una rigenerazione”, inseriti nell’ultimo album Per Tutti, pubblicato il
20 Febbraio 2014: il primo su etichetta Sugar.
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Nel 2015 è chiamato da Valerio Mastandrea per comporre la traccia dei titoli di coda
di “Non essere cattivo” di Claudio Caligari, selezionato come film italiano per la
candidatura agli Oscar 2015 e presentato all’ultimo Festival del Cinema di Venezia
dove “A cuor leggero” ha vinto il premio “Ho visto una canzone” assegnato da
Assomusica.
ore 18:00 Sala Toro Farnese
ANDREA SCANZI & FILIPPO
IL CHITARRISTA
Voce narrante Andrea Scanzi
Canzoni Filippo Graziani
GRAZIANI RACCONTANO IVAN GRAZIANI
Pochi musicisti italiani sono stati autenticamente rivoluzionari come Ivan Graziani, il
primo a far davvero dialogare rock e cantautorato. Filippo Graziani, figlio del grande
cantante e chitarrista, lo racconta in questo incontro-concerto.
Con lui Andrea Scanzi, che ha già raccontato con successo Giorgio Gaber e Fabrizio De
André.
Filippo canta, Scanzi narra. Durante l'incontro verranno eseguiti i brani più noti
(Lugano addio, Taglia la testa al gallo, Monna Lisa, Pigro), ma anche gli episodi meno
famosi. Chitarrista personalissimo, presente in dischi preziosi di Lucio Battisti e
Francesco De Gregori, Ivan Graziani era capace di azzardi spericolati e trame
oltremodo evocative. E’ stato un pioniere mai banale e goliardicamente rivoluzionario,
ironico e dannunziano, eclettico e spiazzante. Nient’affatto etichettabile e per nulla
disimpegnato, casomai impegnato a modo suo. Ricordarlo, oltre che è un dovere, è un
piacere che Filippo Graziani e Andrea Scanzi concederanno a se stessi e
condivideranno con il pubblico di Napoli.
ore 21:30 Salone della Meridiana
AN EVENING WITH….
RAY WILSON TRIO LIVE
RAY WILSON - VOCALS/GUITAR
UWE METZLER - ACOUSTIC GUITAR
ALI FERGUSON - LEAD GUITAR/ VOCALS
KOOL LYCZEK - PIANO/KEYBOARDS
Torna in Italia la splendida voce di Ray Wilson, che ha caratterizzato esperienze
diversissime fra loro dal grunge degli Stiltskin con la hit “Inside”, al brit pop dei Cut,
nonché i Genesis di “Calling All Stations”, poi rivisitati nel suo album del 2009 Genesis
Classic.
Importanti esperienze formative alle quali ha dimostrato di saper tener testa e dalle
quali ha saputo separarsi per camminare con le proprie gambe, affermando
pienamente le sue doti artistiche di autore ed interprete di talento.
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Una carriera artistica ed una storia personale dalle molte sfumature, che Ray porta sul
palco in maniera sorprendentemente efficace, dando vita ad una dimensione live
suggestiva ed avvincente.
Giovedì 20 aprile
ore 10:30 e ore 12:00 Sala Teatro
UMBERTO GUIDONI - ANDREA VALENTE
NELLO SPAZIO NON C’È SPAZIO
Incontro astronarrativo
Un giro del mondo ogni novanta minuti, sedici al giorno, è la strada che un astronauta
percorre a bordo della stazione spaziale orbitante.
Umberto Guidoni, che nello spazio ci è andato due volte, racconta la sua esperienza
lassù, con l’ausilio di immagini e filmati, per portarci con sé in un’orbita intera. Andrea
Valente, che con Umberto ha scritto quattro libri, lo intervista sul filo della curiosità,
per scoprire con lui lo scopo dei viaggi spaziali, i momenti della preparazione, gli
esperimenti scientifici a bordo, le emozioni dell’assenza di peso, alternandosi con le
domande del pubblico presente. Un passo verso il futuro, vicino e lontano, con lo
sguardo rivolto, però, anche verso il pianeta terra quaggiù, così bello visto di lassù,
che resta comunque il centro del nostro mondo.
ore 11:30 Sala Letteratura
ANDREA LAURENZI INTERVISTA MATTEO CORRADINI
presentazione del libro LE PAROLE DI ANNE FRANK: IL DIARIO
Un documento dal valore storico incomparabile in una nuova edizione filologicamente
accurata, che accosta approfondimenti inediti a una nuova traduzione dall’olandese.
Simbolo della Shoah, il diario di Anne Frank è una luce nel buio della storia e ancora
oggi illumina la vita di milioni di persone. Questa nuova versione, che riporta il testo
alla sua primaria lucentezza, è frutto di una scrupolosa ricerca filologica, lessicale e
letteraria condotta dal curatore Matteo Corradini direttamente sulla stesura originaria
di Anne, liberata da interventi e tagli operati dopo la scomparsa della giovane autrice.
I numerosi approfondimenti finora inediti, la preziosa traduzione dall’olandese di
Dafna Fiano, la straordinaria testimonianza di Sami Modiano – che nella prefazione
ripercorre per noi la dolorosa esperienza del campo – offrono a questa edizione
autorevolezza, forza e una ritrovata freschezza. Da queste pagine la voce di Anne
parla ai contemporanei schietta e cristallina come non mai, riaccende la memoria e la
prolunga nel presente.
ore 16:00 Sala Toro Farnese
TITTA FIORE INTERVISTA FERZAN
OZPETEK
piazza Museo 18, 80135 Napoli
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TRA NAPOLI E ISTANBUL
Ferzan Ozpetek è uno dei registi più importanti ed influenti del panorama europeo.
Cineasta anticonformista, dallo stile inconfondibile, asciutto ed essenziale. Turco
naturalizzato italiano, rappresenta il ponte di collegamento tra la sua cultura e quella
italiana. Nei suoi film affronta la tematica che più gli sta a cuore: la diversità, che sia
di razza, sessuale o di classe.
A Napoli racconterà la sua storia, la sua carriera, il rapporto con la città in un dialogo
aperto tra cinema e arte.
ore 18:00 Sala Teatro
PAOLO BENVEGNÙ CONCERT
LIVE H3+
Paolo Benvegnù – voce/chitarra
Marco Lazzari – piano
Luca “Roccia” Baldini – basso/fisarmonica
Paolo Benvegnù è uno dei migliori autori del nostro paese, un vero artista della parola
suonata. Anche Mina, ha reinterpretato una sua canzone “io e Te”; i suoi brani sono
stati cantati anche da Irene Grandi (E’ solo un sogno), Giusy Ferreri, Marina Rei (Il
mare verticale).
Paolo Benvegnù è stato il chitarrista-cantante fondatore degli Scisma, imprescindibile
gruppo alternative-rock italiano, con cui ha registrato, prodotto e composto tre dischi
su etichetta Parlophone-EMI.
Paolo Benvegnù stringe nel 2003 un accordo con le label toscane Santeria e
Stoutmusic che pubblicano il suo primo album solista “Piccoli Fragilissimi Film”. Il
disco diventa immediatamente un “classico” del panorama indipendente, ricevendo un
ottimo riscontro di pubblico, recensioni entusiastiche e piazzandosi tra i migliori album
del 2004. L'album viene seguito da un lungo tour di oltre 150 date, che riceve il
premio come “Miglior Tour 2004” al MEI e si conclude ad ottobre 2005 a Firenze, con
un ambizioso spettacolo intitolato “Piccoli Fragilissimi Sport”.
A fine 2007 Paolo Benvegnù da alle stampe un nuovo EP sulla propria nuovissima
etichetta “La Pioggia Dischi”, intitolato “14-19”, il disco crea grande attesa per il
nuovo album “Le Labbra”, che esce a febbraio 2008 con distribuzione Venus.
L'album viene accolto immediatamente come uno dei migliori dischi italiani degli ultimi
anni e viene accompagnato dal singolo de “il Nemico”, presentato live anche a Scalo76
su RAI2.
Il 3 aprile esce l’ EP di Paolo Benvegnù intitolato “500” e lanciato dal singolo “Nel
Silenzio”, prodotto da Fabrizio Barbacci (Ligabue, Roy Paci) ed il tour porta Paolo al
Primo Maggio a Roma, sul main stage di Italia Wave per concludersi a dicembre 2009
al Circolo degli Artisti di Roma, con Dissolution, il memorabile concerto divenuto nel
giugno 2010 un disco dal vivo omonimo che ha dato luogo a un fortunato tour
nazionale di oltre venti date nelle principali città italiane.
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Il video de “Io e il mio amore”, singolo inedito del cd “Dissolution” (2010) , vince il
Premio Miglior Fotografia al PIVI 2010 , e come miglior brano indipendente 2010 nel
concorso TOP INDIES 2010 indetto dal MEI. Sempre nel 2010 Benvegnu’ gira l’Italia
con il suo “Dissolution Tour” con il quale partecipa a moltissimi Festival come la
Woodstock a cinque stelle organizzata da Beppe Grillo, e La città Aromatica di Mauro
Pagani.
Nel febbraio 2011 esce Hermann ( la pioggia dischi / venus), il disco viene recensito
con favore dai maggiori quotidiani e magazine nazionali.
Nell’Ottobre 2014 esce Earth Hotel per l’etichetta Woodworm Music, distribuito da
Audioglobe.
Sempre nel 2015 pubblica, con gli Scisma, l’EP di inediti “Mr.Newman” (Woodworm
Label), a cui segue un minitour di quattro date, tutte sold out.
A tre anni di distanza da “Earth Hotel”, Paolo Benvegnù torna con un nuovo album di
inediti, “H3+”, dedicato alla perdita, all’abbandono e alla rinascita, un’antologia di
visioni, dove la grazia, la molecola alla base della vita, riempie gli spazi tra le
emozioni, conservando la memoria di quello che siamo stati e quello che saremo.
Con “H3+” si conclude la trilogia iniziata da “Hermann” e “Earth Hotel”: un viaggio a
tre tappe all’interno dell’anima.
ore 21:30 Salone della Meridiana
HISTOIRE DU SOLDAT
di Igor Stravinsky
voce narrante e regia Daniele Russo
testo Charles-Ferdinand Ramuz
direttore musicale M° Luca Bagagli
produzione Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini
Storia letta, suonata, danzata e recitata, in due parti, su libretto di Charles-Ferdinand
Ramuz e musiche di Stravinskij. I due, entrambi esuli, si trovavano in Svizzera nel
1918, ultimo anno della Grande Guerra, quando immaginarono il concepimento di
un'opera povera, realizzabile con poche risorse, per una specie di piccolo teatro
ambulante, nella struttura dell’orchestra, rinunciarono, infatti, al pianoforte, optando
per un insieme di soli sette musicisti.
Per il soggetto dell’opera, invece, Stravinskij ricorre, come in altre occasioni, alla
raccolta di fiabe russe di Afanasjev. Histoire du Soldat racconta di un piccolo Faust: un
soldato in licenza che, tornando a casa dalla fidanzata, incontra sulla sua strada il
diavolo. Il soldato possiede un violino e il diavolo, con la scusa di voler imparare a
suonare, tenta – con artifici e imbrogli – di impossessarsi di questo bene prezioso.
I due autori eliminando il carattere russo del materiale originario, riescono a conferire
alla loro storia una portata universale e di raggiungere così l’immortale leggenda
faustiana. L'Histoire du soldat appare ancora oggi estremamente attuale: al di là
dell'eterno conflitto tra bene e male di faustiana memoria, il dramma dello
sradicamento pervade tutta l’opera, il soldato e gli autori stessi, infatti, sono metafora
di un peregrinare continuo, costretti ad un viaggio senza meta, lontano dalla propria
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patria, quasi a voler sottolineare l’impossibilità dell'uomo di sfuggire al proprio
destino.
Venerdì 21 aprile
ore 10:30 e ore 12:00 Sala Teatro
AMLETINO
con il sostegno di Regione Toscana / Rete Teatrale Aretina
Regia e Drammaturgia Simone Martini
disegno luci Marco Santambrogio
scenografie e costumi Eva Sgrò
con Luca Avagliano, Alessio Martinoli e Simone Martini
disegni Andrea Rauch
produzione KanterStrasse
L’Amleto di Shakespeare occupa, nella letteratura inglese, un posto analogo a quello
che ha Pinocchio nella nostra: è un classico dei libri per ragazzi. Il nostro lavoro vuole
ribadire l’importanza di confrontarsi con pensieri e parole alte già dalla piccola età.
Habitat Shakespeare, in onore dei 400 anni dalla scomparsa dell’autore, è un viaggio
dentro l’opera dell’immortale poeta e drammaturgo inglese attraverso parole, suoni,
disegni, proiezioni video. La nostra intenzione è quella di avvicinare i giovanissimi alla
visione di Amleto, agli appassionanti intrecci, ai personaggi e ai loro complessi
significati, superando nello stesso tempo le difficoltà della lunghezza e dell’elaborato
linguaggio in versi. Amletino è una riscrittura poetica e ironica del classico
shakespeariano, realizzato in comunione e stretta relazione con l’immaginario
dell’artista e illustratore Andrea Rauch. Per questa edizione di Habitat il lavoro di
scrittura e di disegno hanno viaggiato di pari passo.
Non intendiamo fornire ai lettori interpretazioni esaurienti, siamo infatti convinti che
“un classico è un libro che non ha mai finito di dire quello che ha da dire” (Calvino).
ore 11:30 Sala Letteratura
ANDREA MARCOLONGO
LA LINGUA GENIALE – 9 RAGIONI PER AMARE IL GRECO
Il greco antico è «una lingua che serve ad esprimere un’irripetibile idea di mondo».
E Andrea Marcolongo ne scrive per indagarla, questa idea di mondo, e per trasmettere
una passione.
Ne scrive in modo nuovo e ben poco accademico, cercando di suscitare interesse per
una lingua più viva e necessaria che mai, che consente di «dire cose complesse con
parole semplici, vere, oneste».
Virginia Woolf scrisse che il greco antico è una lingua «che ci tiene schiavi, che ci
seduce e ci attira» pur nella sua irreparabile incomprensione. Sì, perché il greco oggi
non lo comprendiamo più: la sua unicità è scomparsa per sempre. La lingua greca era,
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innanzitutto, un modo di vedere il mondo: un mondo in cui non esisteva il tempo delle
cose, ma il come, l’aspetto. In cui i numeri delle parole erano tre, singolare plurale e
duale – due per gli occhi, due per gli amanti –, ed esisteva un modo verbale per
esprimere il desiderio, l’ottativo. Non esisteva il futuro, il greco moderno ha dovuto
inventarlo.
ore 16:00 Sala Toro Farnese
FRANCESCO MOTTA LIVE ACUSTICO
Francesco Motta voce/chitarra
Giancarlo Maria Condemi chitarra
Cantante, polistrumentista e autore di testi. Nasce artisticamente nel 2006, a soli venti anni,
con i Criminal Jokers band pisana con cui incide due dischi, “This was supposed to be the
future” (2009) e “Bestie” (2012).
Al MANN presenterà live insieme a Giancarlo Maria Condemi il suo esordio solista “La
fine dei ventenni” , prodotto da Riccardo Sinigallia e uno dei dischi italiani più
apprezzati del 2016 dalla critica e dal pubblico. La fine dei ventenni è un album dalle
forti tinte autobiografiche, dove il musicista toscano riflette sul passare del tempo e
sulle origini e sul passaggio all’età adulta.
ore 18:00 Sala Teatro
CARMEN SOUZA Live
CREOLOGY
Carmen Souza – voce/chitarra/piano
Theo Pascal – basso
Elias Kacomanolis - percussioni
E’ certamente una delle voci più interessanti della nuova generazione della world
music. Nata a Lisbona da una famiglia Capoverdiana di estrazione cristiana, la sua
musica fonde in sé tanti generi musicali: dalla Morna, la Batuke, al Jazz, al Soul e
oltre. Carmen parte della forza delle proprie radici per coprire frontiere sempre nuove.
Il suo modo di cantare è una versione del tutto personale della verve di Billie Holiday,
Nina Simone e Cesaria Evoria: tra melodie inusuali, umori esotici, africalismi e scat
jazz, vibrati controllati e frasi dall’andamento imprevedibile.
Al Festival Mann presenterà il suo ultimo lavoro “Creology”.
Creology è un passo naturale verso il mondo afro, che Carmen Souza & Theo Pascal
hanno sperimentato e sentono come proprio, con la musica che in questo disco
viaggia, in un percorso transatlantico, da paesi portoghesi ex coloniali, come Capo
Verde, Mozambico, angola attraversando il mare in Brasile, Cuba, atterrando sulle
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coste di New Orleans. si possono così scoprire in questo disco ritmi come Batuque,
Funana, Semba, Quilapanga, afro-brasiliana e suoni cubani e anche l'atmosfera di
New Orleans, il tutto miscelato per creare ciò che abbiamo imparato ad identificare
come il Souza Pascal Afrosound.
ore 21:30 Salone della Meridiana
TOSCA LIVE
APPUNTI MUSICALI DAL MONDO
CONFINI E SCONFINI DEL SUONO DELLA VOCE
Tosca: voce
Giovanna Famulari - violoncello, pianoforte, voce
Massimo De Lorenzi - chitarre
Tosca, cantante e attrice eclettica, da sempre affascinata dalle musiche popolari del
mondo, Tosca ha fatto sue quelle radici sonore che ogni cultura da lei approcciata ha
saputo donarle. Rimettendo insieme tutti questi frammenti è nato un viaggio in
acustico attorno alla Terra, tramite un mosaico musicale tanto variegato quanto
armonioso. Uno spettacolo di suoni e parole che conduce l’artista e lo spettatore
attraverso un percorso poetico ed emozionante, anche grazie al sapiente utilizzo di
lingue molto lontane fra loro. Un “racconto in musica” che passa da un fado
portoghese a una ninna nanna russa, da un canto sciamano, a un tradizionale dei
matrimoni Yiddish, da una ballata zingara fino ad approdare alle nostre sponde
popolari napoletane, romane e siciliane, inframmezzando il tutto con le parole di
grandi poeti del mondo. Insieme a Tosca sul palco due grandi maestri
polistrumentisti: Giovanna Famulari al pianoforte e violoncello e Massimo De Lorenzi
alle Chitarre.
”Si dice che in un momento di sbandamento etico e sociale, l’unica ancora di salvezza
siano proprio le nostre radici. Così quando mi sento persa, e non vedo via d’uscita,
sprofondo negli abissi delle “tradizioni” e mi sento al sicuro, e appartenente a qualcosa
di più grande e improvvisamente...sorrido!” Tosca
Sabato 22 aprile
ore 10:30 e ore 12:00 Sala Teatro
Accadueò
autore e regia Vania Pucci
immagini dal vivo Giulia Rubenni
produzione Giallomare Minimal Teatro
L’acqua è un bene prezioso, è come l’oro, bisogna averne cura! Dell’acqua ti puoi
fidare... apri il rubinetto e lei riempie il bicchiere... apri il rubinetto e lei riempie la
vasca...sembra non finire mai...un mare d’acqua! Ma l’acqua è anche la nostra
memoria... L’acqua conosce tutte le storie del mondo perché l’acqua è l’origine del
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mondo. Si raccontano otto piccole storie originali sull’acqua … e così appare la
colomba che cerca di scappare dall’acqua del diluvio universale …. la balena che si
ammala per avere ingoiato un sacchetto di plastica …. la goccia della sorgente
imprigionata in una bottiglia … il deserto che sotto la sabbia nasconde il mare...
l’iceberg che si scioglie... Accadueo’ vede in scena oltre l’attrice Vania Pucci, l’artista
Giulia Rubenni che utilizza una particolare macchina scenografica: una video camera
riprende un piano colmo di sabbia che le mani di Giulia scolpiscono, modellano,
disegnano con straordinaria abilità. Le forme, veri e propri quadri, tramite la
videoproiezione diventano la scenografia dove l’attrice si muove e racconta.
ore 11:30 Sala Letteratura
DANIELA SPADA E CESARE BOCCI
PRESENTAZIONE DEL LIBRO PESCE D’APRILE
PIÙ FORTI
– LO SCHERZO DEL DESTINO CHE CI HA RESO
Cesare Bocci (marchigiano, attore e sceneggiatore italiano tra i più noti della sua
generazione) ha cominciato a recitare da ragazzo e, da allora, la passione non l’ha più
abbandonato. Nel 1983 è stato tra i fondatori della Compagnia della Rancia.
Trasferitosi a Roma, ha preso parte a numerosi film e fiction, tra cui la fortunatissima
serie del Commissario Montalbano, dove interpreta Mimì Augello, il bel
Vicecommissario sciupafemmine amatissimo dal pubblico. Periodicamente ritorna al
suo primo amore: il teatro.
Daniela Spada, la sua compagna da più di vent’anni, ha lavorato a lungo come grafica.
Dopo l’ictus che l’ha colpita nel 2000, si è reinventata cuoca e ora gestisce a Roma
una scuola di cucina.
Il suo vecchio blog, www.cucinaamoremio.com, è stato uno dei tanti escamotage usati
per alleviare la propria malattia.
La prima domenica a casa dall’ospedale, la piccola Mia che aspetta di essere allattata
e poi un improvviso dolore che cancella tutto. È il 1° aprile 2000 e Daniela Spada si
risveglierà dal coma dopo venti giorni per ritrovarsi in un incubo ancora più grande: il
lungo percorso per riprendersi dalle conseguenze di un ictus che ha colpito il
cervelletto. Il risveglio è tragico: non sa chi è, il medico dice che non camminerà più.
«Vaffanculo» è la risposta del compagno Cesare, che ha più fiducia nella forza della
sua donna che nelle diagnosi.
E il tempo gli dà ragione: lottando contro il dolore e lo sconforto, contro un servizio
sanitario “poco umano”, e contro il rimpianto per tutto quello che l’ictus si è portato
via i primi mesi di Mia, il lavoro, la moto, il sax, lo sci d’acqua, il ballo, Daniela si è
rimessa in piedi, più coraggiosa di ogni pronostico. Ha ripreso a guidare, si è inventata
una nuova professione e ha recuperato giorno dopo giorno un rapporto speciale con la
figlia, alla faccia di quel maledetto pesce d’aprile.
Il recupero è stato lento e difficile ma, a distanza di 16 anni, Daniela e Cesare hanno
deciso di raccontare la loro storia, per dimostrare che un ictus non è la fine del mondo
e, a modo suo, ha lasciato anche inattesi regali: straordinarie prove d’affetto, la
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scoperta di una forza insospettata, una famiglia sempre più solida. Perché, come dice
Daniela, «invece di pensare a quello che non potete più fare, pensate a quello che
avete in più».
«E noi, con e nonostante la malattia di Dany, abbiamo saputo ricominciare da capo e
affrontare la sfida. Per questo oggi vogliamo raccontare la nostra vittoria sull’ictus. In
realtà non abbiamo ancora vinto, siamo solo ai supplementari, ma siamo in vantaggio.
Ecco, questa è la storia di noi che non ci siamo arresi.» - cesare bocci
ore 16:00 Sala Toro Farnese
PAOLO BENVEGNÙ INCONTRA NICCOLÒ FABI
IL MATERIALE E L’IMMAGINARIO: MEMORIE, INTUIZIONI SUL CONCETTO DI
COSTRUZIONE
Paolo Benvegnù e Niccolò Fabi due figure straordinarie della musica italiana che si
incontrano per riflettere, cantare e suonare al MANN. Un colloquio emozionante sul
ruolo dell’artista, su ciò che ci spinge a creare a cercare sempre nuovi obiettivi e
superare le frontiere tra le arti.
Una produzione esclusiva del Festival per portare la musica oltre i confini della
creatività.
ore 18:00 Sala Teatro
WOMAN BEFORE A GLASS : INTORNO A PEGGY
di Lanie Robertson traduzione Gloria Bianchi
con Caterina Casini
scenografia Stefano Macaione
costumi Stemal Entertainment Srl
regia Giles Smith
produzione Laboratori Permanenti
GUGGENHEIM
Si tratta di una performance per un solo attore, divisa in quattro quadri che,
con un linguaggio disinvolto e trasgressivo (così com’era la stessa Peggy), racconta
alcuni momenti degli ultimi anni della Guggenheim. Com’è noto, lei comprò Palazzo
Venier dei Leoni a Venezia dove raccolse la sua straordinaria collezione d‘arte
moderna.
Nel testo di Robertson sono ripercorsi i momenti drammatici della guerra, la
fuga di Peggy dalla Francia per le persecuzioni naziste, durante la quale nascose tele
e sculture tra i piatti e le vettovaglie di cucina, i difficili rapporti con mariti e amanti.
Emergono i suoi momenti di forza e le sue debolezze: il rapporto conflittuale con la
figlia, morta suicida; i rapporti d’affari con le più importanti gallerie e musei del
mondo; i suoi rimpianti, le nostalgie e il suo scivolare lento verso la serenità della fine.
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La figura di Peggy Guggenheim emerge in tutta la sua rilevanza, quale protagonista
e interprete di un’epoca fondamentale dell’arte del secondo dopo guerra,
che lei ha contribuito a costruire.
Il testo dell’autore americano è diretto e capace di farci attraversare il mondo in
cui lei visse, portandoci a condividere con Peggy il suo cammino intelligente,
irriverente e coraggioso, in quegli anni difficili, in cui lei, grazie alla sua grande
capacità visionaria, comprese l’importanza della creazione artistica contemporanea.
Protagonista ed interprete sulla scena, l’attrice Caterina Casini, che grazie
alle sue molteplici esperienze interpretative, è capace d’impersonare la
contemporaneità, attingendo naturalmente al suo grande talento nell’essere attrice
della parola e del gesto.
Il progetto offre così la possibilità al pubblico di guardare il mondo e l’arte
contemporanea attraverso gli occhi di Peggy Guggenheim: ciò che lei ha cercato,
indagato, scoperto, sostenuto e promosso.
Il progetto ci permette d’indagare come Peggy ha difeso l’Arte; come ha, con
apparente semplicità, compiuto gesti eroici per salvarla, per esempio arrotolando,
nascondendo tra le pentole e spedendo all’estero le tele dei suoi artisti, perché il
nazismo non le distruggesse. Come ha creduto in quelle tele prima ancora che il
mondo le comprendesse.
Non è un caso che il progetto nasca e prenda forma a Sansepolcro. Qui, infatti, la
popolazione fu salvata da un bombardamento grazie a un ufficiale inglese che sapeva
della presenza dell’opera “La Resurrezione” di Piero della Francesca.
Il progetto mira anche ad aprirsi alla creatività contemporanea affidando l’allestimento
scenico a un giovane artista scenografo – Stefano Macaione – segnalato
dall’Accademia di Belle Arti di Firenze. L’intervento artistico ed estetico di
Macaione offre la possibilità di riscoprire i materiali artistici del ‘900 e reinterpretarli,
in una visione che fa propri i nuovi stimoli della cultura artistica giovanile.
Emerge così un connubio composito e sinergico tra arte e teatro, che condurrà alla
sintesi necessaria del progetto artistico Intorno a Peggy Guggenheim: metodologie
pittoriche e azioni teatrali, che giocano insieme e si stimolano vicendevolmente,
generando dinamiche e immagini nuove, tensioni ed emozioni, mostrando nello
specchio ciò che ci resta, che si trasforma e che è vivo. Perché il teatro è vivo ma
anche l’arte e, come diceva Jacson Pollock “il dipinto ha una vita propria, io provo a
farla trapelare”.
ore 21:30 Salone della Meridiana
PEPPE SERVILLO & SOLIS STRING
DANZANDO SPASSIUNATAMENTE
voce Peppe Servillo
violino Vincenzo Di Donna
violino Luigi De Maio
viola Gerardo Morrone
cello e chitarra Antonio Di Francia
QUARTET
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coreografia Flavia Bucciero
Danzatori/interpreti Flavia Bucciero, Elisa Paini, Laura Feresin, Sabrina Davini, Daniele
Del Bandecca, Stefano Capitani, Franco Corsi
Costumi Fondazione Cerratelli
Disegno Luci Riccardo Tonelli
Produzione Movimentoinactor Teatrodanza – Consorzio Coreografi Danza d’autore
“Danzando Spassiunatamente” è un omaggio alla cultura e alla canzone classica
napoletana, l’inizio di un viaggio, senza limiti di tempo e di spazio che vede
l’avvicendarsi di brani famosi con brani meno conosciuti e qualche volta dimenticati…
ma non per questo minori!
L’incontro tra questi artisti ha dato vita ad un inedito progetto dove l’arte e lo
spessore di Peppe Servillo si fondono con la maestria e la visione degli archi del Solis
String Quartet rendendo questo prodotto unico nel suo genere, e facendo si che
attraverso una rilettura raffinata e popolare di un repertorio si racconti una Napoli non
oleografica bensì una città che è stata ed è a pieno titolo un’ autentica capitale
culturale europea. Una scelta artistica, che spoglia di tutti gli orpelli questi capolavori
rendendoli assolutamente eleganti e raffinati senza perdere quella forza e
quell’incisività che ne hanno decretato il successo mondiale.
La coreografia di Flavia Bucciero riprende il filo e l’impostazione musicale, individua
alcuni brani particolarmente simbolici (si pensi ad esempio a dicitencelle vuje e
all’ambiguità che la sottende) interpretandoli attraverso una sensibilità
contemporanea che, al tempo stesso, salvaguardia e esalta aspetti e umori universali
delle canzoni e della musica. I costumi dei danzatori realizzati a cura della Fondazione
Cerratelli esaltano il rapporto passione/sensualità, presente nella musica e nella
danza, in una prospettiva rigorosa e moderna al tempo stesso. Lo spettacolo è
prodotto in collaborazione con AreaLive.
Domenica 23 aprile
ore 10:30 e ore 12:00 Sala Teatro
IL PICCOLO PRINCIPE E L'AVIATORE
drammaturgia di Samuele Boncompagni da Antoine de Saint-Exupéry
REGIA AMANDA SANDRELLI
musiche di Massimo Ferri e Luca Baldini
testi delle canzoni di Stefano Ferri
con Samuele Boncompagni l’aviatore
e con Massimiliano Dragoni percussioni, Luca “Roccia” Baldini basso, Massimo Ferri
chitarra e bouzouki, Mariel Tahiraj violino, Gianni Micheli clarinetti e fisarmonica,
Stefano Ferri voce
illustrazioni originali di ALVALENTI
scene Lucia Baricci
luci Paolo Bracciali
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suono Michele Pazzaglia
produzione Officine della Cultura
Il Piccolo Principe è la storia più semplice e allo stesso tempo più intensa che tutti noi
abbiamo letto. Una storia per ragazzi, ma soprattutto per gli adulti che non si sono
mai dimenticati completamente di essere stati bambini.
L’allestimento di Officine della Cultura, che sancisce il debutto come regista dell’attrice
Amanda
Sandrelli, vede in scena un narratore/aviatore (Samuele Boncompagni),
accompagnato da una piccola orchestra a cui è affidato non solo il compito di
sottolineare con atmosfere musicali i vari
passaggi della storia, ma anche quello di raccontarne delle parti importanti attraverso
nove canzoni. Il tutto è impreziosito dalla videoproiezione delle illustrazioni disegnate
da Alvalenti, affermato grafico, illustratore e umorista senese e dagli elementi
scenografici di Lucia Baricci.
Un racconto, un concerto, un intreccio tra musica, narrazione e immagini, ma anche
un gioco in cui
tutti saranno invitati a ricordare, raccontare, disegnare: una pecora, un serpente, una
stella…
ore 11:30 Sala Letteratura
LUIGI NECCO E MARION BERTRAM
DIALOGANO SUL TESORO DI PRIAMO E SU
LEGGENDE E TESORI DI NAPOLI.
ore 16:00 Sala Toro Farnese
AMANDA SANDRELLI & GINO
TRA PADRE E FIGLIA
SCHLIEMANN A NAPOLI.
PAOLI
Un padre e una figlia che si raccontano.
Gino Paoli uno dei massimi interpreti della canzone italiana e Amanda Sandrelli,
attrice carismatica ed eclettica, figlia dello stesso Paoli e di un monumento del cinema
italiano come Stefania Sandrelli, che fuori da ogni schema si raccontano.
Il rapporto tra un padre e una figlia che assieme hanno segnato indelebilmente la
storia della cultura popolare italiana degli ultimi 50 anni.
ore 18:00 Sala Teatro
EDIPO RE: OLTRE LA FINE LA CITTÀ NUOVA
LUCILLA GIAGNONI E FIAMMETTA FAZIO
dialogo fra un’attrice - narratrice e una storica – grecista
con interventi musicali dal vivo di Luca Nulchis ed Egidiana Carta
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L’Edipo Re è un thriller, uno dei più strepitosi e riusciti thriller della storia della
letteratura che avvince gli spettatori e lettori da 25 scoli.
Edipo, il protagonista, un passo dopo l’altro dipana il mistero e risolve l’enigma che
tiene in ostaggio la sua cittadinanza, trama complicata di destino, passioni e scelte
dell’uomo. L’uomo, la sua impotenza rispetto a forze non controllabili, ma anche la sua
capacità di scegliere, sono al centro della tragedia perfetta di Sofocle.
Lucilla Giagnoni, insieme a Fiammetta Fazio e a due musicisti straordinari, Luca
Nulchis ed Egidiana Carta, raccontandoci questo thriller ci avvolgono in un dialogo –
conferenza - spettacolo il cui scopo è portare a una riflessione su che cosa è
Responsabilità, che cosa è Politica, che cosa è Città e Saper Vedere oltre la Fine.
Partendo dalla fine dell’Apocalisse di Giovanni, nella quale si immagina la città come
luogo perfetto in cui l’uomo può manifestare compiutamente la sua intelligenza,
felicità e umanità, passando dall’Atene del V secolo, arriviamo ad oggi.
Ore 21:30 Salone della Meridiana
GINO PAOLI & DANILO REA
DUE COME NOI CHE…
Si chiama “Due come noi che…” il nuovo progetto di Gino Paoli e Danilo Rea, una serie
di concerti a base di voce e pianoforte che vede duettare insieme uno dei più grandi
interpreti della canzone d’autore italiana e uno dei più lirici e creativi pianisti di oggi.
Uno spettacolo unico in cui il repertorio varia di serata in serata, veleggiando nel mare
dell’improvvisazione grazie alle esperte mani di Rea e al desiderio di sperimentazione
che da sempre accompagna Paoli.
Ogni live è quindi diverso e irripetibile, con una scaletta aperta che spazierà tra i
grandi classici nazionali e internazionali, gli indimenticabili successi di Paoli, e persino
incursioni nella canzone d’autore napoletana.
Lunedì 24 aprile
ore 10:30 e ore 12:00 Sala Teatro
IL FLAUTO MAGICO
liberamente ispirato a Il Flauto Magico di W.A. Mozart
di e con Gianni Micheli voce narrante
Eleonora Lucci flauto, Lea Mencaroni corno inglese
produzione Officine della Cultura
È "Il Flauto Magico". L'audace invenzione di Wolfgang Amadeus Mozart. La favola che
ha incantato duecento anni di storia. Dedicata ai bambini di oggi e ai Mozart di
domani.
Tamino e Pamina, i protagonisti del rinomato “flauto magico” di W. A. Mozart,
dall’autunno del 1791 siedono nella confraternita di coloro che amano bellezza e
sapienza. Al loro fianco, cantori e “uccellatori” instancabili nel loro abito verde
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smeraldo, Papageno e Papagena. Tamino e Pamina, Papageno e Papagena, la Regina
della Notte e il mago Sarastro, rappresentano coppie di opposti che nella favola “Il
flauto magico” trovano ragione per convivere e riconciliarsi superando, anche grazie
alla forza operante della musica e del sorriso, le tante prove cui il destino li sottopone.
Accompagnano la narrazione della favola, riscritta nei termini sopra esposti ponendo
particolare attenzione al coinvolgimento nella trama dei più piccoli tra gli spettatori,
ovvero la generazione del domani, le musiche di quello che è unanimemente
riconosciuto come uno dei “geni” dell’occidente, Wolfgang Amadeus Mozart, come
originariamente arrangiate per due strumenti musicali, nel tempo in cui dei veri e
propri esecutori portavano ancora nelle case legrandi creazioni artistiche operando
quell’unione tra privato e pubblico oggi compiuta nella forma del DVD, del CD e
consimili.
ore 11:30 Sala Letteratura
'FATHER AND SON - THE GAME'
presentazione in prima mondiale del videogioco prodotto dal MANN
Interventi di:
Paolo Giulierini, direttore Mann
Ludovico Solima, Università della Campania
Fabio Viola, Associazione TuoMuseo
ore 16:00 Sala Toro Farnese
RECITAL DI GUIDO CATALANO
OGNI VOLTA CHE MI BACI MUORE UN NAZISTA
l ritorno del poeta che voleva, ed è riuscito, a diventare una rock star.
Vate dall’anima rock, infaticabile pellegrino dei club musicali di tutta Italia, il poeta
torinese è pronto a ripartire con il suo trolley per portare in tutta Italia i versi della
sua nuova raccolta di poesie Ogni volta che mi baci muore un nazista.
Dopo essersi brevemente rigenerato tra i luoghi amici della capitale sabauda, Guido
Catalano, il poeta, scrittore e performer torinese più chiacchierato nel nostro Paese, si
rimette in marcia per svelare i versi del suo nuovissimo libro di poesie, intitolato Ogni
volta che mi baci muore un nazista (in uscita il 2 febbraio 2017 per Rizzoli) e farli
riecheggiare in tutto lo Stivale con una nuova, lunga, serie di esibizioni live.
Il volume esce a quattro anni di distanza dall’ultima raccolta di poesie firmata da
Guido Catalano (Piuttosto che morire m’ammazzo - Miraggi Edizioni, 2013) e segna il
ritorno del poeta, dopo un appassionante viaggio nel mondo della prosa, culminato
con la pubblicazione del primo e fortunatissimo romanzo D'amore si muore ma io no
(Rizzoli – 2016).
Nelle oltre 300 pagine di Ogni volta che mi baci muore un nazista, Catalano ha
raccolto 150 poesie inedite per un nuovo coinvolgente viaggio fatto di dialoghi tra
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innamorati, indomabili versi, travolgenti emozioni e un pizzico di erotismo. Il tutto
restando fedele al suo stile unico, un modo inconfondibile di raccontare l’amore
fortemente legato al carattere decisamente sui generis dell’autore torinese: uno che,
in fondo, il sogno giovanile di fare la rockstar non lo ha mai del tutto abbandonato
anche quando si è innamorato perdutamente della poesia, uno che, perciò, i
sentimenti li ha sempre raccontati a modo suo, stravolgendo le regole dei classici
reading per trasformarli in veri concerti di parole, sui palchi dei più prestigiosi live club
italiani.
Così dopo le 10.000 persone che lo hanno abbracciato nel corso del suo ultimo Grand
Tour, dopo più di 100 date in tutto lo Stivale (Molise compreso), oltre 2500 poesie
lette, 200 ore da poeta live, 34.000 km percorsi, via terra, acqua e aria (quest'ultima
se proprio necessario), 30 ore di applausi (tempo effettivo), 50 ore di risate (tempo
effettivo), 200 litri di acqua bevuti, 500 brindisi (ma giusto per bagnarsi le labbra), 3
poltrone (utilizzate per rendere più calorosa la scenografia), 2 minuti di silenzio (in
ricordo delle due poltrone cadute nel corso del tour), 5000 persone del pubblico che si
sono baciate e 30.000 nazisti morti (alcuni ci hanno dato dentro parecchio), Guido
Catalano è pronto a ripartire per una nuova e poeticissima avventura attraverso il
Belpaese.
Il 4 febbraio 2017 prenderà il via ufficialmente anche il nuovissimo Ogni volta che
mi baci muore un nazista live tour (prevendite disponibili dal 28 novembre sui
principali circuiti) nel corso del quale l’autore torinese farà tappa sui palchi che nessun
poeta ha mai osato calcare: grandi teatri come il Colosseo di Torino o templi del rock
italiano come l'Alcatraz di Milano, dai quali Catalano darà sfogo al suo dolcissimo,
caustico, classico, rivoluzionario, amaro, divertente, lucido e surreale modo di
raccontare le umane passioni.
Ad attendere il pubblico, uno spettacolo nuovo, fatto di poesie recentissime mischiate
con grandi classici, e quella cifra unica, ribelle e rock’n’roll, che ha trasformato Guido
Catalano in una vera rarità del panorama italiano: un poeta, anzi un poeta
professionista vivente che riesce a vivere di poesia.
ore 18:00 Sala Teatro
DA SHAKESPEARE A PIRANDELLO
CON GIORGIO PASOTTI
regia Davide Cavuti
voce fuoricampo Edoardo Siravo
e con la ballerina Claudia Marinangeli
produzione Stefano Francioni
Lo spettacolo “da Shakespeare a Pirandello” è un percorso nel mondo della letteratura
e del teatro attraverso le opere di due grandi scrittori quali William Shakespeare e
Luigi Pirandello.
Giorgio Pasotti proietta il pubblico nelle atmosfere disegnate da alcuni dei più grandi
uomini della letteratura internazionale.
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L’omaggio al più grande drammaturgo del mondo, William Shakespeare, comprende
brani rielaborati tratti da “Giulio Cesare”, da “Amleto”, di alcuni dei suoi sonetti più
celebri e Successivamente l’interpretazione de “L’uomo con il fiore in bocca”, uno
straordinario testo di Luigi Pirandello, scrittore italiano vincitore, nel 1934, del Premio
Nobel per la Letteratura.Tra i due grandi autori, un momento dedicato ad alcuni
scrittori contemporanei e al cinema con la proiezione di alcune clip del film “Io,
Arlecchino” di Giorgio Pasotti.
ore 21:30 Salone della Meridiana
IN ARTE TOTÒ
DI ENZO DECARO E LILIANA DE CURTIS
Viaggio nel mondo poetico e musicale di Antonio De Curtis
Omaggio per i 50 anni dalla scomparsa
Tutto (o quasi) é stato detto, scritto (e anche sottoscritto! come direbbe lui, su Toto’:
creativo e innovatore, ha conquistato intere platee di svariate generazioni: prima con
le macchiette dell'Avanspettacolo, poi con il varietà nei teatri, quindi con i suoi
personaggi nelle pellicole cinematografiche, prolungate nel tempo dalla televisione che
continua a trasmetterle ancora oggi (e di sicuro anche domani, qualsiasi siano i
supporti che la tecnologia saprà trovare...) Meno si sa, e si é indagato, invece sulla
'poetica' e sull’uomo privato Totò, così fortemente connessa alla sua complessa
vicenda umana: quel suo complesso dei 'gemelli siamesi'.
Così lui stesso definiva la non sempre armonica convivenza tra il nobile principe,
raffinato esteta, e quel comico stralunato, guitto e saltimbanco, che pure non era solo
il suo alter ego, ma il terminale umano così radicato in quel 'popolino' da cui amava
prendere le distanze, ma che gli apparteneva così profondamente.. Un inseparabile
tutt'uno, quel principe, nobile anche di animo, e quell' irresistibile burattino: insieme
hanno dato vita a una 'maschera', forse tra le più complete, e complesse, nella sua
apparente, sprovveduta ingenuità, di tutto il panorama dei personaggi dello spettacolo
nel XX secolo.
Antonio De Curtis poeta, ma anche musicista. Questi i due obiettivi diretti a 'svelare'
le radici più profonde (e un pò nascoste) della pianta Totò e dei suoi fiori creativi più
belli, e certamente da lui i più amati, con sobrietà e leggerezza, e non senza
approfondire alcuni aspetti biografici ( ma soprattutto di pensiero). Piccoli tesori di
raffinata sensibilitá, opere tra le più rappresentative della sua produzione, che
daranno, insieme a tracce ritrovate della sua voce e ad altro raro e prezioso materiale,
un'immagine nuova e inaspettata di Antonio De Curtis, in Arte Totò.
Lo spettacolo si sviluppa attraverso il linguaggio del reading musicale dal vivo.
Sul palco Enzo Decaro ripercorrerà una parte della vastissima produzione poetica e
musicale del principe De Curtis, accompagnato dalle note di un musicista di rara
sensibilità. Ad arricchire questo connubio di parole e musica la voce e l'immagine dello
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stesso Antonio De Curtis che grazie al supporto della tecnologia sarà presente sul
palco con proiezioni e registrazioni.
Martedì 25 aprile
ore 10:30 e ore 12.00 Sala Teatro
MARCOVALDO
di Italo Calvino
un progetto di Gianfranco Pedulla
con Marco Natalucci
e con Gianna Deidda e Roberto Caccavo
musiche originali Jonathan Faralli
progettazione scene, immagini e coordinamento costumi Claudio Pini
disegni di sabbia Fatmir Mura
costumi Alexandra Jane
tessuti Aviem
luci, fonica, proiezione video Marco Falai e Saverio Bartoli
produzione Teatro Popolare d'arte
Dopo vari studi e allestimenti de Le citta’ invisibili, Gianfranco Pedullà e la sua
compagnia tornano a confrontarsi con le creazioni di Calvino e arrivano, naturalmente,
a Marcovaldo. Marcovaldo è stato pubblicato 50 anni fa, quando l’Italia avviava il suo
percorso di industrializzazione, caratterizzato dall’arrivo in città di molte famiglie di
origine contadina attratte dal bisogno di lavoro offerto dalle nuove fabbriche. Da
questo punto di vista la figura di questo personaggio è sicuramente una delle più
riuscite invenzioni di maschera contemporanea, buffa e malinconica, ingenua e
ambigua. Marcovaldo – spesso accompagnato dalla sua vivace famiglia – è
protagonista di una serie di favole moderne in una città moderna.
Lo spettacolo – che utilizza una tecnica mista fra teatro d’attore e teatro d’immagine segue la struttura narrativa delle storielle a episodi dei vecchi giornalini per ll’infanzia;
il tutto, aricchito dall’utilizzo degli splendidi disegni di sabbia realizzati da Fatmir Mura,
che ha collaborato con lo scenografo Claudio Pini, ideatore dell’intero progetto
scenografico e di animazione. Col suo candore Marcovaldo rappresenta una possibilità
di ripensare criticamente e umoristicamente i modelli di vita che dominano le nostre
città.
ore 11:30 Sala della Letteratura
MATTEO CORRADINI INTERVISTA GIACOMO MAZZARIOL
presentazione del libro MIO FRATELLO RINCORRE I DINOSAURI
Ci sono voluti dodici anni perché Giacomo imparasse a vedere davvero suo fratello, a
entrare nel suo mondo. E a lasciare che gli cambiasse la vita.
Hai cinque anni, due sorelle e desidereresti tanto un fratellino per fare con lui giochi
da maschio. Una sera i tuoi genitori ti annunciano che lo avrai, questo fratello, e che
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sarà speciale. Tu sei felicissimo: speciale, per te, vuol dire «supereroe». Gli scegli
pure il nome: Giovanni. Poi lui nasce, e a poco a poco capisci che sí, è diverso dagli
altri, ma i superpoteri non li ha. Alla fine scopri la parola Down, e il tuo entusiasmo si
trasforma in rifiuto, addirittura in vergogna. Dovrai attraversare l'adolescenza per
accorgerti che la tua idea iniziale non era cosí sbagliata. Lasciarti travolgere dalla
vitalità di Giovanni per concludere che forse, un supereroe, lui lo è davvero. E che in
ogni caso è il tuo migliore amico. Con Mio fratello rincorre i dinosauri Giacomo
Mazzariol ha scritto un romanzo di formazione in cui non ha avuto bisogno di
inventare nulla. Un libro che stupisce, commuove, diverte e fa riflettere.
Insomma, è la storia di Giovanni, questa. Giovanni che ha tredici anni e un sorriso piú
largo dei suoi occhiali. Che ruba il cappello a un barbone e scappa via; che ama i
dinosauri e il rosso; che va al cinema con una compagna, torna a casa e annuncia:
«Mi sono sposato». Giovanni che balla in mezzo alla piazza, da solo, al ritmo della
musica di un artista di strada, e uno dopo l'altro i passanti si sciolgono e cominciano a
imitarlo: Giovanni è uno che fa ballare le piazze. Giovanni che il tempo sono sempre
venti minuti, mai piú di venti minuti: se uno va in vacanza per un mese, è stato via
venti minuti. Giovanni che sa essere estenuante, logorante, che ogni giorno va in
giardino e porta un fiore alle sorelle. E se è inverno e non lo trova, porta loro foglie
secche. Giovanni è mio fratello. E questa è anche la mia storia. Io di anni ne ho
diciannove, mi chiamo Giacomo.
ore 16:00 Sala Teatro
CRISTIANO DE ANDRÉ
presentazione del libro LA
VERSIONE DI C.
Per la prima volta cristiano de andré si racconta in un’autobiografia intensa e
sorprendente.
Il fulcro del racconto è il rapporto con il padre Fabrizio. Una narrazione intima,
un'occasione per fare i conti con un passato tribolato e un futuro ancora da scrivere. Il
volume esce in contemporanea con il nuovo album di Cristiano e con una lunga
tournée. Dopo il successo di De André canta De André, Cristiano continuerà la
fortunata esperienza del 2009, girando l'Italia per riproporre i brani più celebri
del padre Fabrizio. In Gallura sembra quasi che il cielo decida di abbassarsi, come per
fare un favore agli uomini. La volta stellata ce l’hai a un palmo, puoi contare tutte le
stelle, puoi dare un appuntamento a ciascuna. Quando ancora la mia famiglia era
unita e io avevo cinque o sei anni, dopo cena, ci stendevamo sulle sdraio in bambù e
mi veniva insegnato a leggere la notte e il passato. Quando la vita è un’intermittenza
di bagliori insondabili e oscurità involontarie, all’uomo resta il rifugio del proprio corpo,
in esso rovista con lo scandaglio della nostalgia, ordina memorie, bonifica il passato. A
quel punto il corpo diviene un villaggio interiore e i ricordi emergono come i numeri di
una lotteria solitaria.
Cristiano De André come mai è accaduto, traduce i suoi silenzi più intimi compiendo
un lungo viaggio a ritroso, dalle doglie di una madre su una slitta, in una Genova
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innevata, fino all’ansia di un sequestro, al germogliare dei colori isolani. Dal mare che
ora dona un dentice sotto gli occhi increduli di un padre e ora alza l’onda e ingoia la
serenità di una famiglia, alle fughe continue da un qualcosa che non arriva e se
arrivasse non conoscerebbe il gesto della carezza. Da una Londra che punge e
annienta e lega a un letto d’ospedale, all’innocenza della musica di un Conservatorio.
Dalle tournée negli anni di piombo, all’emozione della propria voce che fa l’eco in
platea. Dal perdonare al perdonarsi come atto estremo di sopravvivenza da confidare
a un figlio. Questo non è un esercizio scritturale, questa è una vita seduta all’angolo di
se stessa, che per non perdersi si racconta.
ore 18:00 Sala Toro Farnese
ORCHESTRA SANITANSEMBLE
CONCERTO DEI RAGAZZI DEL QUARTIERE
SANITÀ
Il progetto Sanitansamble nasce nel 2008 nel Rione Sanità di Napoli. Si ispira
all’esperienza di “El Sistema” un modello didattico con accesso gratuito per bambini e
ragazzi ideato in Venezuela dal Maestro José Antonio Abreu che promuove la pratica
collettiva musicale come mezzo di organizzazione e sviluppo della comunità in aree e
contesti sociali difficili. Sanitansamble conta oltre 80 giovani, tra bambini e
adolescenti dai 7 ai 24 anni, musicisti di due formazioni orchestrali (Orchestra Junior e
Orchestra Senior) che, sotto la guida di 14 maestri e del direttore, il maestro Paolo
Acunzo, hanno portato avanti in questi anni un percorso di successo.
La grande avventura di Sanitansamble nasce grazie all’intuizione di Eusebio
Brancatisano e Maurizio Baratta, alla volontà di Ernesto Albanese, presidente de
L’Altra Napoli Onlus, e all’impegno di padre Antonio Loffredo, parroco della Basilica di
Santa Maria della Sanità, che affidano al maestro Baratta il compito di costituire la
squadra dei maestri per dare inizio alle attività laboratoriali e coinvolgendo bambini e
ragazzi del Rione Sanità di Napoli, che in precedenza non avevano alcuna conoscenza
musicale.
Sanitansamble accoglie giovani e giovanissimi del Rione Sanità di Napoli, un quartiere
spesso associato a storie di degrado e marginalità, ma in realtà ricco di un patrimonio
storico-artistico di straordinaria importanza, negli ultimi anni al centro di un
movimento spontaneo di valorizzazione che vede protagonisti soprattutto i giovani.
ore 21:30 Salone della Meridiana
CRISTIANO DE ANDRÉ LIVE
DE ANDRÉ CANTA DE ANDRÉ
GUEST ARTIST OPENING PAOLO BENVEGNÙ
Cristiano De Andrè – voce/piano/chitarra
Osvaldo Di Dio – chitarra
Cristiano De André interpreta sul palco in versione acustica un repertorio ricco di nuovi
brani del padre che si affiancheranno a quelli contenuti nei progetti discografici di
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grande successo “De André canta De André – Vol. 1” (2009) e “De André canta De
André – Vol. 2” (2010) e ai suoi brani più celebri.
De André canta De André è un progetto ha permesso di portare avanti l’eredità
artistica di Fabrizio De André caratterizzandola con nuovi arrangiamenti che possano
esprimere la mia personalità musicale e allo stesso tempo donino un nuovo vestito alle
opere, una mia impronta.
Ospite in apertura del concerto il cantautore Paolo Benvegnù.
Eventi speciali
Compagnia TPO
HYPNEROTOMACHIA POLIPHILI
installazione interattiva
19 e 20 aprile
Esibizioni in vari orari della giornata
regia Francesco Gandi, Davide Venturini
coreografia Anna Balducci, Erika Faccini
danza Valentina Sechi
graphic design Elsa Mersi
computer engineering Rossano Monti, Martin von Gunten
sound design Spartaco Cortesi
canto Anna Pia Capurso
Il giardino italiano è un luogo di meraviglie, l’ideale di armonia e natura nella cultura
rinascimentale. Lo scopo della sua bellezza potrebbe essere letto come semplice
intrattenimento, ma lo stupore suscitato nel visitatore rivela progetti più ampi. E’ il
piazza Museo 18, 80135 Napoli
museoarcheologiconapoli.it
sogno di un poeta che immagina, per il piacere del corpo e dello spirito, un mondo
ideale in miniatura e lo realizza insieme ad architetti e giardinieri inventando un gioco
elaborato di prospettive e allegorie. Questo è un palcoscenico nel quale architetto,
giardiniere e poeta creano una sorta di drammaturgia dello sguardo, qui lo spettatore
prova il piacere di perdersi e ritrovarsi come se stesse vivendo all’interno di un poema
immaginario.
Mostra
Cyborg Invasion
A cura di Scuola Italiana Comix
Location da definire
HACKATHON MANN
Tra sabato 22 e domenica 23 aprile presso la Apple Academy in collaborazione con
il Dipartimento di Ingegneria elettrica e delle Tecnologie dell'Informazione
dell’Università Federico II di Napoli e del King’s College di Londra si svolgerà
HACKATHON Napoli Cultura
Inizio sabato 22 aprile ore 12:00, chiusura domenica 23 aprile ore 12:00 e
premiazione ore 15:00 presso la Facoltà.
Festival MANN/ Muse al Museo
Prima edizione/19-25 aprile 2017
Direttore Museo Archeologico Nazionale di Napoli
Paolo Giulierini
direzione artistica
Andrea Laurenzi
in collaborazione con Luca Baldini
comitato onorario
Ivan Cotroneo
Luciano Stella
Andrea Milanese
Daniela Savy
direzione generale Officine della Cultura
Luca Baldini
direzione organizzativa Officine della Cultura
Stefania Sandroni
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direzione tecnica Officine della Cultura
Paolo Bracciali
Michele Pazzaglia
logistica Officine della Cultura
Mariel Tahiraj
Sabina Karimova
Stefano Baldini
ufficio stampa mann
Ornella Falco
[email protected]
Vittorio Melini
[email protected]
+39 081 4422275
ufficio stampa festival
Francesca De Lucia
[email protected]
+39 081 19204770
+39 335 6358348
segreteria organizzativa
Lucia Emilio +39 081 4422276
Elisa Napolitano +39 328 59 20 180
Ilaria Barone +39 339 4088007
PER CONTATTI E INFORMAZIONI
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