Festival MANN/Muse al Museo Prima edizione/19-25 aprile 2017 Aspettando il Festival Giovedì 30 marzo Sala Toro Farnese ore 17:00 STANLEY JORDAN SOLO GUITAR MAGIC TOUCH Vera leggenda del jazz, il virtuoso chitarrista Stanley Jordan ha sempre mostrato una personalità camaleontica, anticonformista e fantasiosa. Che si tratti di audaci reinvenzioni di capolavori del soul o esplorazioni dell'universo pop-rock, così come di eclettiche sperimentazioni solistiche, Jordan riesce sempre a lasciare la sua indelebile impronta su ogni sua interpretazione. Cercare di descrivere adeguatamente ed in poche parole Stanley Jordan è impresa impossibile, possiamo dire che il chitarrista americano è tra le figure più importanti della storia della chitarra. Jordan rinnova e porta a massimi livelli una tecnica da lui ideata denominata "Touch" o "Tapping" che gli permette un uso pianistico della chitarra. Per la prima volta Stanley Jordan si esibirà in un museo italiano. Con La sua tecnica, assolutamente incredibile, riesce ad eseguire anche due o tre parti sovrapposte, dando la sensazione di trovarsi di fronte a due chitarristi contemporaneamente. Jordan è artista i cui album hanno venduto centinaia di migliaia di copie: Magic Touch (1985) ad esempio, fu uno straordinario successo (1° nelle classifiche jazz per 51 settimane, due Grammy Nominations, Disco d'Oro in U.S.A e Giappone). È stato artista Elektra e Blue Note (Cornucopia/1990, Stolen Moments/1991, Best of/1998, Live in NewYork/1999) e Arista Records (Bolero/1994). La sua cover di "The Lady in my Life" di Michael Jackson, è ormai uno "standard" del Contemporary Jazz. "Magic" di Jordan lo si dice fin dall'85 quando, allora venticinquenne, ha pubblicato, addirittura per la Blue Note, il disco Magic Touch presentandosi all'attenzione internazionale con una tecnica nuova per suonare la chitarra. Fino ad allora si parlava di tapping, o per i più virtuosi di double-tapping: ma di lì a poco fu inventato il termine two-handed tapping, intendendo con questo il tapping fatto non più con due dita, bensì con otto. Il chitarrista americano, ha quindi sviluppato una tecnica che lo rende unico al mondo ed ha tutti i titoli per occupare un posto d'onore nel gotha dei musicisti viventi. Festival 19 – 25 aprile 2017 piazza Museo 18, 80135 Napoli museoarcheologiconapoli.it Mercoledì 19 aprile ore 10:30 e ore 12:00 Sala Teatro ACQUA MATTA produzione Nata Teatro di e con Cinzia Corrazzesi musiche Lorenzo Bachini Uno spettacolo di Burattini per parlare di acqua: dell'uso, dell’abuso, dell'inquinamento e del valore infinito e pericoloso che questo bene può avere…soprattutto quando non c'è. I Burattini lo fanno a loro modo, con la comicità, la satira, l'ironia e con le immancabili gag e bastonate! Lo spettacolo è un viaggio dentro le fiabe e leggende del mediterraneo. Tribolino, eroe e antieroe, ha combinato un guaio: ha consumato tutta l’acqua del paese di AcquaMatta per lavare il suo amico Tirapuzze. Per questo subisce la collera della moglie Ira Sonante che lo obbliga ad andare in cerca dell'acqua. Tribolino parte all’avventura e… ne combina di tutti i colori. ore 11:30 Sala Letteratura PATRIZIO OLIVA presentazione del libro LO SPARVIERO: LA MIA STORIA Il primo grande «romanzo» italiano della boxe scritto da Patrizio Oliva con Fabio Rocco Oliva. «la boxe è l’unico sport che ti insegna ad andare a faccia avanti, ad affrontare il pericolo per riuscire a evitarlo. Sul ring sei solo con te stesso, contro l’avversario. E non puoi mai girare le spalle. Questo libro racconta la boxe e il coraggio di vivere di un grande campione.» ‒ Fabio Caressa Patrizio Oliva (Napoli, 1959) è fra i più noti pugili italiani, uno dei pochi ad aver conquistato l’accoppiata oro olimpico (Mosca 1980) e titolo mondiale (1986). Nel suo palmares da dilettante figurano tre titoli italiani, uno europeo, e la coppa Val Barker, prestigioso premio dato al miglior pugile delle Olimpiadi. Da professionista ha vinto in successione il titolo italiano, europeo (superleggeri e welter) e mondiale superleggeri. In totale ha disputato 160 incontri, ottenendo 155 vittorie e 5 sconfitte. Dopo il ritiro, è stato allenatore della nazionale olimpica (Atlanta 1996 e Sidney 2000), organizzatore di incontri tra professionisti dal 2001 al 2006 e oggi è commentatore per Sky. Attore per il cinema e il teatro, è attualmente in tournée con lo spettacolo teatrale ‘2 ore all’alba’. Fa parte dell’associazione ‘Mille culure’ che permette ai ragazzi disagiati di praticare sport gratuitamente e stare, così, lontani dalle strade. Fabio Rocco Oliva (Napoli, 1980), scrittore e critico. Tra i suoi testi teatrali, Pinocchio, il sogno del Cavaliere B. (premiato da Antonio Latella e Enzo Moscato), Il Salto (regia Alessandra Asuni), Nessuno vi farà del male (regia Mario Gelardi). piazza Museo 18, 80135 Napoli museoarcheologiconapoli.it È una storia di tenacia quella di Patrizio Oliva, lo ‘Sparviero’ della boxe. Comincia a Napoli, prima sul balcone di casa, dove si allena da solo rubando i segreti dei campioni in tv, poi, a 11 anni nella palestra Fulgor, uno scantinato buio e infestato dai topi, dove impara i rudimenti di uno sport duro e leale, in cui l’intelligenza vale più della forza e il rispetto è la prima vera regola. Un’occasione di riscatto per chi vive un’infanzia povera, in una famiglia numerosa segnata da un lutto precoce (il fratello Ciro, ucciso prematuramente da un tumore) e da un padre violento, a sua volta vittima di violenza. Nel giro di pochi anni diventa uno dei più grandi pugili, vincendo la medaglia d’oro e la coppa Val Barker alle Olimpiadi di Mosca ’80, e infine il titolo mondiale nell’incontro con Ubaldo Sacco nel 1986, rimasto nella storia dello sport e nel cuore dei tifosi. In questo libro Patrizio Oliva ripercorre la storia della sua trascinante carriera, fatta di passione, coraggio e determinazione, che ci restituisce l’epoca d’oro del pugilato e il ritratto intenso di un uomo che lotta oltre la sconfitta, in perenne sfida con la vita. ore 16:00 Sala Teatro PAOLO BENVEGNÙ INCONTRA RICCARDO LA COSTRUZIONE DI UN ATTIMO SINIGALLIA Riccardo Sinigallia nasce a Roma il 4 marzo del 1970, scrive canzoni dall’età di 12 anni. Nel 1988 forma i 6 suoi ex, band con cui scrive, suona e canta per quattro anni nei centri sociali e nei club nei primi anni ’90. Dal 1994 al 1998 collabora con Niccoló Fabi, di cui produce e arrangia i primi 2 album “Il giardiniere” e “Niccoló Fabi”. Nel 1997 co-produce e firma alcune canzoni inserite ne “La favola di Adamo ed Eva” di Max Gazzè e nello stesso periodo da vita al ritornello di “Quelli che benpensano” di Frankie Hi-Nrg Mc con il quale dirigerà anche il videoclip, iniziando così una lunga collaborazione che sfocia contemporaneamente in una vera e propria passione per la macchina da presa, dietro la quale realizza lavori per molte produzioni musicali personali tra le quali quelle con i Tiromancino; “La descrizione di un attimo” è l’album di cui firma con il gruppo la produzione e tutte le canzoni nel 2000, tra cui quella che darà il titolo al disco, ma anche “Due destini” che sarà nei titoli di coda de “Le fate ignoranti” e “Strade” con cui parteciperà in duetto con la band al festival di Sanremo di Fabio Fazio. Nel 2003 il primo lavoro da solista, intitolato “Riccardo Sinigallia”, che viene spesso inserito dalla critica specializzata nelle classifiche dei migliori dischi italiani di questi anni. A tre anni di distanza (2006) viene pubblicato “Incontri a metà strada“, album che raccoglie nuovamente molti consensi da parte della critica e con cui riesce a crearsi un proprio spazio nel panorama della canzone d’autore contemporanea. Nel 2014 la partecipazione alla 64esima edizione del Festival di Sanremo con “Prima di andare via” e “Una rigenerazione”, inseriti nell’ultimo album Per Tutti, pubblicato il 20 Febbraio 2014: il primo su etichetta Sugar. piazza Museo 18, 80135 Napoli museoarcheologiconapoli.it Nel 2015 è chiamato da Valerio Mastandrea per comporre la traccia dei titoli di coda di “Non essere cattivo” di Claudio Caligari, selezionato come film italiano per la candidatura agli Oscar 2015 e presentato all’ultimo Festival del Cinema di Venezia dove “A cuor leggero” ha vinto il premio “Ho visto una canzone” assegnato da Assomusica. ore 18:00 Sala Toro Farnese ANDREA SCANZI & FILIPPO IL CHITARRISTA Voce narrante Andrea Scanzi Canzoni Filippo Graziani GRAZIANI RACCONTANO IVAN GRAZIANI Pochi musicisti italiani sono stati autenticamente rivoluzionari come Ivan Graziani, il primo a far davvero dialogare rock e cantautorato. Filippo Graziani, figlio del grande cantante e chitarrista, lo racconta in questo incontro-concerto. Con lui Andrea Scanzi, che ha già raccontato con successo Giorgio Gaber e Fabrizio De André. Filippo canta, Scanzi narra. Durante l'incontro verranno eseguiti i brani più noti (Lugano addio, Taglia la testa al gallo, Monna Lisa, Pigro), ma anche gli episodi meno famosi. Chitarrista personalissimo, presente in dischi preziosi di Lucio Battisti e Francesco De Gregori, Ivan Graziani era capace di azzardi spericolati e trame oltremodo evocative. E’ stato un pioniere mai banale e goliardicamente rivoluzionario, ironico e dannunziano, eclettico e spiazzante. Nient’affatto etichettabile e per nulla disimpegnato, casomai impegnato a modo suo. Ricordarlo, oltre che è un dovere, è un piacere che Filippo Graziani e Andrea Scanzi concederanno a se stessi e condivideranno con il pubblico di Napoli. ore 21:30 Salone della Meridiana AN EVENING WITH…. RAY WILSON TRIO LIVE RAY WILSON - VOCALS/GUITAR UWE METZLER - ACOUSTIC GUITAR ALI FERGUSON - LEAD GUITAR/ VOCALS KOOL LYCZEK - PIANO/KEYBOARDS Torna in Italia la splendida voce di Ray Wilson, che ha caratterizzato esperienze diversissime fra loro dal grunge degli Stiltskin con la hit “Inside”, al brit pop dei Cut, nonché i Genesis di “Calling All Stations”, poi rivisitati nel suo album del 2009 Genesis Classic. Importanti esperienze formative alle quali ha dimostrato di saper tener testa e dalle quali ha saputo separarsi per camminare con le proprie gambe, affermando pienamente le sue doti artistiche di autore ed interprete di talento. piazza Museo 18, 80135 Napoli museoarcheologiconapoli.it Una carriera artistica ed una storia personale dalle molte sfumature, che Ray porta sul palco in maniera sorprendentemente efficace, dando vita ad una dimensione live suggestiva ed avvincente. Giovedì 20 aprile ore 10:30 e ore 12:00 Sala Teatro UMBERTO GUIDONI - ANDREA VALENTE NELLO SPAZIO NON C’È SPAZIO Incontro astronarrativo Un giro del mondo ogni novanta minuti, sedici al giorno, è la strada che un astronauta percorre a bordo della stazione spaziale orbitante. Umberto Guidoni, che nello spazio ci è andato due volte, racconta la sua esperienza lassù, con l’ausilio di immagini e filmati, per portarci con sé in un’orbita intera. Andrea Valente, che con Umberto ha scritto quattro libri, lo intervista sul filo della curiosità, per scoprire con lui lo scopo dei viaggi spaziali, i momenti della preparazione, gli esperimenti scientifici a bordo, le emozioni dell’assenza di peso, alternandosi con le domande del pubblico presente. Un passo verso il futuro, vicino e lontano, con lo sguardo rivolto, però, anche verso il pianeta terra quaggiù, così bello visto di lassù, che resta comunque il centro del nostro mondo. ore 11:30 Sala Letteratura ANDREA LAURENZI INTERVISTA MATTEO CORRADINI presentazione del libro LE PAROLE DI ANNE FRANK: IL DIARIO Un documento dal valore storico incomparabile in una nuova edizione filologicamente accurata, che accosta approfondimenti inediti a una nuova traduzione dall’olandese. Simbolo della Shoah, il diario di Anne Frank è una luce nel buio della storia e ancora oggi illumina la vita di milioni di persone. Questa nuova versione, che riporta il testo alla sua primaria lucentezza, è frutto di una scrupolosa ricerca filologica, lessicale e letteraria condotta dal curatore Matteo Corradini direttamente sulla stesura originaria di Anne, liberata da interventi e tagli operati dopo la scomparsa della giovane autrice. I numerosi approfondimenti finora inediti, la preziosa traduzione dall’olandese di Dafna Fiano, la straordinaria testimonianza di Sami Modiano – che nella prefazione ripercorre per noi la dolorosa esperienza del campo – offrono a questa edizione autorevolezza, forza e una ritrovata freschezza. Da queste pagine la voce di Anne parla ai contemporanei schietta e cristallina come non mai, riaccende la memoria e la prolunga nel presente. ore 16:00 Sala Toro Farnese TITTA FIORE INTERVISTA FERZAN OZPETEK piazza Museo 18, 80135 Napoli museoarcheologiconapoli.it TRA NAPOLI E ISTANBUL Ferzan Ozpetek è uno dei registi più importanti ed influenti del panorama europeo. Cineasta anticonformista, dallo stile inconfondibile, asciutto ed essenziale. Turco naturalizzato italiano, rappresenta il ponte di collegamento tra la sua cultura e quella italiana. Nei suoi film affronta la tematica che più gli sta a cuore: la diversità, che sia di razza, sessuale o di classe. A Napoli racconterà la sua storia, la sua carriera, il rapporto con la città in un dialogo aperto tra cinema e arte. ore 18:00 Sala Teatro PAOLO BENVEGNÙ CONCERT LIVE H3+ Paolo Benvegnù – voce/chitarra Marco Lazzari – piano Luca “Roccia” Baldini – basso/fisarmonica Paolo Benvegnù è uno dei migliori autori del nostro paese, un vero artista della parola suonata. Anche Mina, ha reinterpretato una sua canzone “io e Te”; i suoi brani sono stati cantati anche da Irene Grandi (E’ solo un sogno), Giusy Ferreri, Marina Rei (Il mare verticale). Paolo Benvegnù è stato il chitarrista-cantante fondatore degli Scisma, imprescindibile gruppo alternative-rock italiano, con cui ha registrato, prodotto e composto tre dischi su etichetta Parlophone-EMI. Paolo Benvegnù stringe nel 2003 un accordo con le label toscane Santeria e Stoutmusic che pubblicano il suo primo album solista “Piccoli Fragilissimi Film”. Il disco diventa immediatamente un “classico” del panorama indipendente, ricevendo un ottimo riscontro di pubblico, recensioni entusiastiche e piazzandosi tra i migliori album del 2004. L'album viene seguito da un lungo tour di oltre 150 date, che riceve il premio come “Miglior Tour 2004” al MEI e si conclude ad ottobre 2005 a Firenze, con un ambizioso spettacolo intitolato “Piccoli Fragilissimi Sport”. A fine 2007 Paolo Benvegnù da alle stampe un nuovo EP sulla propria nuovissima etichetta “La Pioggia Dischi”, intitolato “14-19”, il disco crea grande attesa per il nuovo album “Le Labbra”, che esce a febbraio 2008 con distribuzione Venus. L'album viene accolto immediatamente come uno dei migliori dischi italiani degli ultimi anni e viene accompagnato dal singolo de “il Nemico”, presentato live anche a Scalo76 su RAI2. Il 3 aprile esce l’ EP di Paolo Benvegnù intitolato “500” e lanciato dal singolo “Nel Silenzio”, prodotto da Fabrizio Barbacci (Ligabue, Roy Paci) ed il tour porta Paolo al Primo Maggio a Roma, sul main stage di Italia Wave per concludersi a dicembre 2009 al Circolo degli Artisti di Roma, con Dissolution, il memorabile concerto divenuto nel giugno 2010 un disco dal vivo omonimo che ha dato luogo a un fortunato tour nazionale di oltre venti date nelle principali città italiane. piazza Museo 18, 80135 Napoli museoarcheologiconapoli.it Il video de “Io e il mio amore”, singolo inedito del cd “Dissolution” (2010) , vince il Premio Miglior Fotografia al PIVI 2010 , e come miglior brano indipendente 2010 nel concorso TOP INDIES 2010 indetto dal MEI. Sempre nel 2010 Benvegnu’ gira l’Italia con il suo “Dissolution Tour” con il quale partecipa a moltissimi Festival come la Woodstock a cinque stelle organizzata da Beppe Grillo, e La città Aromatica di Mauro Pagani. Nel febbraio 2011 esce Hermann ( la pioggia dischi / venus), il disco viene recensito con favore dai maggiori quotidiani e magazine nazionali. Nell’Ottobre 2014 esce Earth Hotel per l’etichetta Woodworm Music, distribuito da Audioglobe. Sempre nel 2015 pubblica, con gli Scisma, l’EP di inediti “Mr.Newman” (Woodworm Label), a cui segue un minitour di quattro date, tutte sold out. A tre anni di distanza da “Earth Hotel”, Paolo Benvegnù torna con un nuovo album di inediti, “H3+”, dedicato alla perdita, all’abbandono e alla rinascita, un’antologia di visioni, dove la grazia, la molecola alla base della vita, riempie gli spazi tra le emozioni, conservando la memoria di quello che siamo stati e quello che saremo. Con “H3+” si conclude la trilogia iniziata da “Hermann” e “Earth Hotel”: un viaggio a tre tappe all’interno dell’anima. ore 21:30 Salone della Meridiana HISTOIRE DU SOLDAT di Igor Stravinsky voce narrante e regia Daniele Russo testo Charles-Ferdinand Ramuz direttore musicale M° Luca Bagagli produzione Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini Storia letta, suonata, danzata e recitata, in due parti, su libretto di Charles-Ferdinand Ramuz e musiche di Stravinskij. I due, entrambi esuli, si trovavano in Svizzera nel 1918, ultimo anno della Grande Guerra, quando immaginarono il concepimento di un'opera povera, realizzabile con poche risorse, per una specie di piccolo teatro ambulante, nella struttura dell’orchestra, rinunciarono, infatti, al pianoforte, optando per un insieme di soli sette musicisti. Per il soggetto dell’opera, invece, Stravinskij ricorre, come in altre occasioni, alla raccolta di fiabe russe di Afanasjev. Histoire du Soldat racconta di un piccolo Faust: un soldato in licenza che, tornando a casa dalla fidanzata, incontra sulla sua strada il diavolo. Il soldato possiede un violino e il diavolo, con la scusa di voler imparare a suonare, tenta – con artifici e imbrogli – di impossessarsi di questo bene prezioso. I due autori eliminando il carattere russo del materiale originario, riescono a conferire alla loro storia una portata universale e di raggiungere così l’immortale leggenda faustiana. L'Histoire du soldat appare ancora oggi estremamente attuale: al di là dell'eterno conflitto tra bene e male di faustiana memoria, il dramma dello sradicamento pervade tutta l’opera, il soldato e gli autori stessi, infatti, sono metafora di un peregrinare continuo, costretti ad un viaggio senza meta, lontano dalla propria piazza Museo 18, 80135 Napoli museoarcheologiconapoli.it patria, quasi a voler sottolineare l’impossibilità dell'uomo di sfuggire al proprio destino. Venerdì 21 aprile ore 10:30 e ore 12:00 Sala Teatro AMLETINO con il sostegno di Regione Toscana / Rete Teatrale Aretina Regia e Drammaturgia Simone Martini disegno luci Marco Santambrogio scenografie e costumi Eva Sgrò con Luca Avagliano, Alessio Martinoli e Simone Martini disegni Andrea Rauch produzione KanterStrasse L’Amleto di Shakespeare occupa, nella letteratura inglese, un posto analogo a quello che ha Pinocchio nella nostra: è un classico dei libri per ragazzi. Il nostro lavoro vuole ribadire l’importanza di confrontarsi con pensieri e parole alte già dalla piccola età. Habitat Shakespeare, in onore dei 400 anni dalla scomparsa dell’autore, è un viaggio dentro l’opera dell’immortale poeta e drammaturgo inglese attraverso parole, suoni, disegni, proiezioni video. La nostra intenzione è quella di avvicinare i giovanissimi alla visione di Amleto, agli appassionanti intrecci, ai personaggi e ai loro complessi significati, superando nello stesso tempo le difficoltà della lunghezza e dell’elaborato linguaggio in versi. Amletino è una riscrittura poetica e ironica del classico shakespeariano, realizzato in comunione e stretta relazione con l’immaginario dell’artista e illustratore Andrea Rauch. Per questa edizione di Habitat il lavoro di scrittura e di disegno hanno viaggiato di pari passo. Non intendiamo fornire ai lettori interpretazioni esaurienti, siamo infatti convinti che “un classico è un libro che non ha mai finito di dire quello che ha da dire” (Calvino). ore 11:30 Sala Letteratura ANDREA MARCOLONGO LA LINGUA GENIALE – 9 RAGIONI PER AMARE IL GRECO Il greco antico è «una lingua che serve ad esprimere un’irripetibile idea di mondo». E Andrea Marcolongo ne scrive per indagarla, questa idea di mondo, e per trasmettere una passione. Ne scrive in modo nuovo e ben poco accademico, cercando di suscitare interesse per una lingua più viva e necessaria che mai, che consente di «dire cose complesse con parole semplici, vere, oneste». Virginia Woolf scrisse che il greco antico è una lingua «che ci tiene schiavi, che ci seduce e ci attira» pur nella sua irreparabile incomprensione. Sì, perché il greco oggi non lo comprendiamo più: la sua unicità è scomparsa per sempre. La lingua greca era, piazza Museo 18, 80135 Napoli museoarcheologiconapoli.it innanzitutto, un modo di vedere il mondo: un mondo in cui non esisteva il tempo delle cose, ma il come, l’aspetto. In cui i numeri delle parole erano tre, singolare plurale e duale – due per gli occhi, due per gli amanti –, ed esisteva un modo verbale per esprimere il desiderio, l’ottativo. Non esisteva il futuro, il greco moderno ha dovuto inventarlo. ore 16:00 Sala Toro Farnese FRANCESCO MOTTA LIVE ACUSTICO Francesco Motta voce/chitarra Giancarlo Maria Condemi chitarra Cantante, polistrumentista e autore di testi. Nasce artisticamente nel 2006, a soli venti anni, con i Criminal Jokers band pisana con cui incide due dischi, “This was supposed to be the future” (2009) e “Bestie” (2012). Al MANN presenterà live insieme a Giancarlo Maria Condemi il suo esordio solista “La fine dei ventenni” , prodotto da Riccardo Sinigallia e uno dei dischi italiani più apprezzati del 2016 dalla critica e dal pubblico. La fine dei ventenni è un album dalle forti tinte autobiografiche, dove il musicista toscano riflette sul passare del tempo e sulle origini e sul passaggio all’età adulta. ore 18:00 Sala Teatro CARMEN SOUZA Live CREOLOGY Carmen Souza – voce/chitarra/piano Theo Pascal – basso Elias Kacomanolis - percussioni E’ certamente una delle voci più interessanti della nuova generazione della world music. Nata a Lisbona da una famiglia Capoverdiana di estrazione cristiana, la sua musica fonde in sé tanti generi musicali: dalla Morna, la Batuke, al Jazz, al Soul e oltre. Carmen parte della forza delle proprie radici per coprire frontiere sempre nuove. Il suo modo di cantare è una versione del tutto personale della verve di Billie Holiday, Nina Simone e Cesaria Evoria: tra melodie inusuali, umori esotici, africalismi e scat jazz, vibrati controllati e frasi dall’andamento imprevedibile. Al Festival Mann presenterà il suo ultimo lavoro “Creology”. Creology è un passo naturale verso il mondo afro, che Carmen Souza & Theo Pascal hanno sperimentato e sentono come proprio, con la musica che in questo disco viaggia, in un percorso transatlantico, da paesi portoghesi ex coloniali, come Capo Verde, Mozambico, angola attraversando il mare in Brasile, Cuba, atterrando sulle piazza Museo 18, 80135 Napoli museoarcheologiconapoli.it coste di New Orleans. si possono così scoprire in questo disco ritmi come Batuque, Funana, Semba, Quilapanga, afro-brasiliana e suoni cubani e anche l'atmosfera di New Orleans, il tutto miscelato per creare ciò che abbiamo imparato ad identificare come il Souza Pascal Afrosound. ore 21:30 Salone della Meridiana TOSCA LIVE APPUNTI MUSICALI DAL MONDO CONFINI E SCONFINI DEL SUONO DELLA VOCE Tosca: voce Giovanna Famulari - violoncello, pianoforte, voce Massimo De Lorenzi - chitarre Tosca, cantante e attrice eclettica, da sempre affascinata dalle musiche popolari del mondo, Tosca ha fatto sue quelle radici sonore che ogni cultura da lei approcciata ha saputo donarle. Rimettendo insieme tutti questi frammenti è nato un viaggio in acustico attorno alla Terra, tramite un mosaico musicale tanto variegato quanto armonioso. Uno spettacolo di suoni e parole che conduce l’artista e lo spettatore attraverso un percorso poetico ed emozionante, anche grazie al sapiente utilizzo di lingue molto lontane fra loro. Un “racconto in musica” che passa da un fado portoghese a una ninna nanna russa, da un canto sciamano, a un tradizionale dei matrimoni Yiddish, da una ballata zingara fino ad approdare alle nostre sponde popolari napoletane, romane e siciliane, inframmezzando il tutto con le parole di grandi poeti del mondo. Insieme a Tosca sul palco due grandi maestri polistrumentisti: Giovanna Famulari al pianoforte e violoncello e Massimo De Lorenzi alle Chitarre. ”Si dice che in un momento di sbandamento etico e sociale, l’unica ancora di salvezza siano proprio le nostre radici. Così quando mi sento persa, e non vedo via d’uscita, sprofondo negli abissi delle “tradizioni” e mi sento al sicuro, e appartenente a qualcosa di più grande e improvvisamente...sorrido!” Tosca Sabato 22 aprile ore 10:30 e ore 12:00 Sala Teatro Accadueò autore e regia Vania Pucci immagini dal vivo Giulia Rubenni produzione Giallomare Minimal Teatro L’acqua è un bene prezioso, è come l’oro, bisogna averne cura! Dell’acqua ti puoi fidare... apri il rubinetto e lei riempie il bicchiere... apri il rubinetto e lei riempie la vasca...sembra non finire mai...un mare d’acqua! Ma l’acqua è anche la nostra memoria... L’acqua conosce tutte le storie del mondo perché l’acqua è l’origine del piazza Museo 18, 80135 Napoli museoarcheologiconapoli.it mondo. Si raccontano otto piccole storie originali sull’acqua … e così appare la colomba che cerca di scappare dall’acqua del diluvio universale …. la balena che si ammala per avere ingoiato un sacchetto di plastica …. la goccia della sorgente imprigionata in una bottiglia … il deserto che sotto la sabbia nasconde il mare... l’iceberg che si scioglie... Accadueo’ vede in scena oltre l’attrice Vania Pucci, l’artista Giulia Rubenni che utilizza una particolare macchina scenografica: una video camera riprende un piano colmo di sabbia che le mani di Giulia scolpiscono, modellano, disegnano con straordinaria abilità. Le forme, veri e propri quadri, tramite la videoproiezione diventano la scenografia dove l’attrice si muove e racconta. ore 11:30 Sala Letteratura DANIELA SPADA E CESARE BOCCI PRESENTAZIONE DEL LIBRO PESCE D’APRILE PIÙ FORTI – LO SCHERZO DEL DESTINO CHE CI HA RESO Cesare Bocci (marchigiano, attore e sceneggiatore italiano tra i più noti della sua generazione) ha cominciato a recitare da ragazzo e, da allora, la passione non l’ha più abbandonato. Nel 1983 è stato tra i fondatori della Compagnia della Rancia. Trasferitosi a Roma, ha preso parte a numerosi film e fiction, tra cui la fortunatissima serie del Commissario Montalbano, dove interpreta Mimì Augello, il bel Vicecommissario sciupafemmine amatissimo dal pubblico. Periodicamente ritorna al suo primo amore: il teatro. Daniela Spada, la sua compagna da più di vent’anni, ha lavorato a lungo come grafica. Dopo l’ictus che l’ha colpita nel 2000, si è reinventata cuoca e ora gestisce a Roma una scuola di cucina. Il suo vecchio blog, www.cucinaamoremio.com, è stato uno dei tanti escamotage usati per alleviare la propria malattia. La prima domenica a casa dall’ospedale, la piccola Mia che aspetta di essere allattata e poi un improvviso dolore che cancella tutto. È il 1° aprile 2000 e Daniela Spada si risveglierà dal coma dopo venti giorni per ritrovarsi in un incubo ancora più grande: il lungo percorso per riprendersi dalle conseguenze di un ictus che ha colpito il cervelletto. Il risveglio è tragico: non sa chi è, il medico dice che non camminerà più. «Vaffanculo» è la risposta del compagno Cesare, che ha più fiducia nella forza della sua donna che nelle diagnosi. E il tempo gli dà ragione: lottando contro il dolore e lo sconforto, contro un servizio sanitario “poco umano”, e contro il rimpianto per tutto quello che l’ictus si è portato via i primi mesi di Mia, il lavoro, la moto, il sax, lo sci d’acqua, il ballo, Daniela si è rimessa in piedi, più coraggiosa di ogni pronostico. Ha ripreso a guidare, si è inventata una nuova professione e ha recuperato giorno dopo giorno un rapporto speciale con la figlia, alla faccia di quel maledetto pesce d’aprile. Il recupero è stato lento e difficile ma, a distanza di 16 anni, Daniela e Cesare hanno deciso di raccontare la loro storia, per dimostrare che un ictus non è la fine del mondo e, a modo suo, ha lasciato anche inattesi regali: straordinarie prove d’affetto, la piazza Museo 18, 80135 Napoli museoarcheologiconapoli.it scoperta di una forza insospettata, una famiglia sempre più solida. Perché, come dice Daniela, «invece di pensare a quello che non potete più fare, pensate a quello che avete in più». «E noi, con e nonostante la malattia di Dany, abbiamo saputo ricominciare da capo e affrontare la sfida. Per questo oggi vogliamo raccontare la nostra vittoria sull’ictus. In realtà non abbiamo ancora vinto, siamo solo ai supplementari, ma siamo in vantaggio. Ecco, questa è la storia di noi che non ci siamo arresi.» - cesare bocci ore 16:00 Sala Toro Farnese PAOLO BENVEGNÙ INCONTRA NICCOLÒ FABI IL MATERIALE E L’IMMAGINARIO: MEMORIE, INTUIZIONI SUL CONCETTO DI COSTRUZIONE Paolo Benvegnù e Niccolò Fabi due figure straordinarie della musica italiana che si incontrano per riflettere, cantare e suonare al MANN. Un colloquio emozionante sul ruolo dell’artista, su ciò che ci spinge a creare a cercare sempre nuovi obiettivi e superare le frontiere tra le arti. Una produzione esclusiva del Festival per portare la musica oltre i confini della creatività. ore 18:00 Sala Teatro WOMAN BEFORE A GLASS : INTORNO A PEGGY di Lanie Robertson traduzione Gloria Bianchi con Caterina Casini scenografia Stefano Macaione costumi Stemal Entertainment Srl regia Giles Smith produzione Laboratori Permanenti GUGGENHEIM Si tratta di una performance per un solo attore, divisa in quattro quadri che, con un linguaggio disinvolto e trasgressivo (così com’era la stessa Peggy), racconta alcuni momenti degli ultimi anni della Guggenheim. Com’è noto, lei comprò Palazzo Venier dei Leoni a Venezia dove raccolse la sua straordinaria collezione d‘arte moderna. Nel testo di Robertson sono ripercorsi i momenti drammatici della guerra, la fuga di Peggy dalla Francia per le persecuzioni naziste, durante la quale nascose tele e sculture tra i piatti e le vettovaglie di cucina, i difficili rapporti con mariti e amanti. Emergono i suoi momenti di forza e le sue debolezze: il rapporto conflittuale con la figlia, morta suicida; i rapporti d’affari con le più importanti gallerie e musei del mondo; i suoi rimpianti, le nostalgie e il suo scivolare lento verso la serenità della fine. piazza Museo 18, 80135 Napoli museoarcheologiconapoli.it La figura di Peggy Guggenheim emerge in tutta la sua rilevanza, quale protagonista e interprete di un’epoca fondamentale dell’arte del secondo dopo guerra, che lei ha contribuito a costruire. Il testo dell’autore americano è diretto e capace di farci attraversare il mondo in cui lei visse, portandoci a condividere con Peggy il suo cammino intelligente, irriverente e coraggioso, in quegli anni difficili, in cui lei, grazie alla sua grande capacità visionaria, comprese l’importanza della creazione artistica contemporanea. Protagonista ed interprete sulla scena, l’attrice Caterina Casini, che grazie alle sue molteplici esperienze interpretative, è capace d’impersonare la contemporaneità, attingendo naturalmente al suo grande talento nell’essere attrice della parola e del gesto. Il progetto offre così la possibilità al pubblico di guardare il mondo e l’arte contemporanea attraverso gli occhi di Peggy Guggenheim: ciò che lei ha cercato, indagato, scoperto, sostenuto e promosso. Il progetto ci permette d’indagare come Peggy ha difeso l’Arte; come ha, con apparente semplicità, compiuto gesti eroici per salvarla, per esempio arrotolando, nascondendo tra le pentole e spedendo all’estero le tele dei suoi artisti, perché il nazismo non le distruggesse. Come ha creduto in quelle tele prima ancora che il mondo le comprendesse. Non è un caso che il progetto nasca e prenda forma a Sansepolcro. Qui, infatti, la popolazione fu salvata da un bombardamento grazie a un ufficiale inglese che sapeva della presenza dell’opera “La Resurrezione” di Piero della Francesca. Il progetto mira anche ad aprirsi alla creatività contemporanea affidando l’allestimento scenico a un giovane artista scenografo – Stefano Macaione – segnalato dall’Accademia di Belle Arti di Firenze. L’intervento artistico ed estetico di Macaione offre la possibilità di riscoprire i materiali artistici del ‘900 e reinterpretarli, in una visione che fa propri i nuovi stimoli della cultura artistica giovanile. Emerge così un connubio composito e sinergico tra arte e teatro, che condurrà alla sintesi necessaria del progetto artistico Intorno a Peggy Guggenheim: metodologie pittoriche e azioni teatrali, che giocano insieme e si stimolano vicendevolmente, generando dinamiche e immagini nuove, tensioni ed emozioni, mostrando nello specchio ciò che ci resta, che si trasforma e che è vivo. Perché il teatro è vivo ma anche l’arte e, come diceva Jacson Pollock “il dipinto ha una vita propria, io provo a farla trapelare”. ore 21:30 Salone della Meridiana PEPPE SERVILLO & SOLIS STRING DANZANDO SPASSIUNATAMENTE voce Peppe Servillo violino Vincenzo Di Donna violino Luigi De Maio viola Gerardo Morrone cello e chitarra Antonio Di Francia QUARTET piazza Museo 18, 80135 Napoli museoarcheologiconapoli.it coreografia Flavia Bucciero Danzatori/interpreti Flavia Bucciero, Elisa Paini, Laura Feresin, Sabrina Davini, Daniele Del Bandecca, Stefano Capitani, Franco Corsi Costumi Fondazione Cerratelli Disegno Luci Riccardo Tonelli Produzione Movimentoinactor Teatrodanza – Consorzio Coreografi Danza d’autore “Danzando Spassiunatamente” è un omaggio alla cultura e alla canzone classica napoletana, l’inizio di un viaggio, senza limiti di tempo e di spazio che vede l’avvicendarsi di brani famosi con brani meno conosciuti e qualche volta dimenticati… ma non per questo minori! L’incontro tra questi artisti ha dato vita ad un inedito progetto dove l’arte e lo spessore di Peppe Servillo si fondono con la maestria e la visione degli archi del Solis String Quartet rendendo questo prodotto unico nel suo genere, e facendo si che attraverso una rilettura raffinata e popolare di un repertorio si racconti una Napoli non oleografica bensì una città che è stata ed è a pieno titolo un’ autentica capitale culturale europea. Una scelta artistica, che spoglia di tutti gli orpelli questi capolavori rendendoli assolutamente eleganti e raffinati senza perdere quella forza e quell’incisività che ne hanno decretato il successo mondiale. La coreografia di Flavia Bucciero riprende il filo e l’impostazione musicale, individua alcuni brani particolarmente simbolici (si pensi ad esempio a dicitencelle vuje e all’ambiguità che la sottende) interpretandoli attraverso una sensibilità contemporanea che, al tempo stesso, salvaguardia e esalta aspetti e umori universali delle canzoni e della musica. I costumi dei danzatori realizzati a cura della Fondazione Cerratelli esaltano il rapporto passione/sensualità, presente nella musica e nella danza, in una prospettiva rigorosa e moderna al tempo stesso. Lo spettacolo è prodotto in collaborazione con AreaLive. Domenica 23 aprile ore 10:30 e ore 12:00 Sala Teatro IL PICCOLO PRINCIPE E L'AVIATORE drammaturgia di Samuele Boncompagni da Antoine de Saint-Exupéry REGIA AMANDA SANDRELLI musiche di Massimo Ferri e Luca Baldini testi delle canzoni di Stefano Ferri con Samuele Boncompagni l’aviatore e con Massimiliano Dragoni percussioni, Luca “Roccia” Baldini basso, Massimo Ferri chitarra e bouzouki, Mariel Tahiraj violino, Gianni Micheli clarinetti e fisarmonica, Stefano Ferri voce illustrazioni originali di ALVALENTI scene Lucia Baricci luci Paolo Bracciali piazza Museo 18, 80135 Napoli museoarcheologiconapoli.it suono Michele Pazzaglia produzione Officine della Cultura Il Piccolo Principe è la storia più semplice e allo stesso tempo più intensa che tutti noi abbiamo letto. Una storia per ragazzi, ma soprattutto per gli adulti che non si sono mai dimenticati completamente di essere stati bambini. L’allestimento di Officine della Cultura, che sancisce il debutto come regista dell’attrice Amanda Sandrelli, vede in scena un narratore/aviatore (Samuele Boncompagni), accompagnato da una piccola orchestra a cui è affidato non solo il compito di sottolineare con atmosfere musicali i vari passaggi della storia, ma anche quello di raccontarne delle parti importanti attraverso nove canzoni. Il tutto è impreziosito dalla videoproiezione delle illustrazioni disegnate da Alvalenti, affermato grafico, illustratore e umorista senese e dagli elementi scenografici di Lucia Baricci. Un racconto, un concerto, un intreccio tra musica, narrazione e immagini, ma anche un gioco in cui tutti saranno invitati a ricordare, raccontare, disegnare: una pecora, un serpente, una stella… ore 11:30 Sala Letteratura LUIGI NECCO E MARION BERTRAM DIALOGANO SUL TESORO DI PRIAMO E SU LEGGENDE E TESORI DI NAPOLI. ore 16:00 Sala Toro Farnese AMANDA SANDRELLI & GINO TRA PADRE E FIGLIA SCHLIEMANN A NAPOLI. PAOLI Un padre e una figlia che si raccontano. Gino Paoli uno dei massimi interpreti della canzone italiana e Amanda Sandrelli, attrice carismatica ed eclettica, figlia dello stesso Paoli e di un monumento del cinema italiano come Stefania Sandrelli, che fuori da ogni schema si raccontano. Il rapporto tra un padre e una figlia che assieme hanno segnato indelebilmente la storia della cultura popolare italiana degli ultimi 50 anni. ore 18:00 Sala Teatro EDIPO RE: OLTRE LA FINE LA CITTÀ NUOVA LUCILLA GIAGNONI E FIAMMETTA FAZIO dialogo fra un’attrice - narratrice e una storica – grecista con interventi musicali dal vivo di Luca Nulchis ed Egidiana Carta piazza Museo 18, 80135 Napoli museoarcheologiconapoli.it L’Edipo Re è un thriller, uno dei più strepitosi e riusciti thriller della storia della letteratura che avvince gli spettatori e lettori da 25 scoli. Edipo, il protagonista, un passo dopo l’altro dipana il mistero e risolve l’enigma che tiene in ostaggio la sua cittadinanza, trama complicata di destino, passioni e scelte dell’uomo. L’uomo, la sua impotenza rispetto a forze non controllabili, ma anche la sua capacità di scegliere, sono al centro della tragedia perfetta di Sofocle. Lucilla Giagnoni, insieme a Fiammetta Fazio e a due musicisti straordinari, Luca Nulchis ed Egidiana Carta, raccontandoci questo thriller ci avvolgono in un dialogo – conferenza - spettacolo il cui scopo è portare a una riflessione su che cosa è Responsabilità, che cosa è Politica, che cosa è Città e Saper Vedere oltre la Fine. Partendo dalla fine dell’Apocalisse di Giovanni, nella quale si immagina la città come luogo perfetto in cui l’uomo può manifestare compiutamente la sua intelligenza, felicità e umanità, passando dall’Atene del V secolo, arriviamo ad oggi. Ore 21:30 Salone della Meridiana GINO PAOLI & DANILO REA DUE COME NOI CHE… Si chiama “Due come noi che…” il nuovo progetto di Gino Paoli e Danilo Rea, una serie di concerti a base di voce e pianoforte che vede duettare insieme uno dei più grandi interpreti della canzone d’autore italiana e uno dei più lirici e creativi pianisti di oggi. Uno spettacolo unico in cui il repertorio varia di serata in serata, veleggiando nel mare dell’improvvisazione grazie alle esperte mani di Rea e al desiderio di sperimentazione che da sempre accompagna Paoli. Ogni live è quindi diverso e irripetibile, con una scaletta aperta che spazierà tra i grandi classici nazionali e internazionali, gli indimenticabili successi di Paoli, e persino incursioni nella canzone d’autore napoletana. Lunedì 24 aprile ore 10:30 e ore 12:00 Sala Teatro IL FLAUTO MAGICO liberamente ispirato a Il Flauto Magico di W.A. Mozart di e con Gianni Micheli voce narrante Eleonora Lucci flauto, Lea Mencaroni corno inglese produzione Officine della Cultura È "Il Flauto Magico". L'audace invenzione di Wolfgang Amadeus Mozart. La favola che ha incantato duecento anni di storia. Dedicata ai bambini di oggi e ai Mozart di domani. Tamino e Pamina, i protagonisti del rinomato “flauto magico” di W. A. Mozart, dall’autunno del 1791 siedono nella confraternita di coloro che amano bellezza e sapienza. Al loro fianco, cantori e “uccellatori” instancabili nel loro abito verde piazza Museo 18, 80135 Napoli museoarcheologiconapoli.it smeraldo, Papageno e Papagena. Tamino e Pamina, Papageno e Papagena, la Regina della Notte e il mago Sarastro, rappresentano coppie di opposti che nella favola “Il flauto magico” trovano ragione per convivere e riconciliarsi superando, anche grazie alla forza operante della musica e del sorriso, le tante prove cui il destino li sottopone. Accompagnano la narrazione della favola, riscritta nei termini sopra esposti ponendo particolare attenzione al coinvolgimento nella trama dei più piccoli tra gli spettatori, ovvero la generazione del domani, le musiche di quello che è unanimemente riconosciuto come uno dei “geni” dell’occidente, Wolfgang Amadeus Mozart, come originariamente arrangiate per due strumenti musicali, nel tempo in cui dei veri e propri esecutori portavano ancora nelle case legrandi creazioni artistiche operando quell’unione tra privato e pubblico oggi compiuta nella forma del DVD, del CD e consimili. ore 11:30 Sala Letteratura 'FATHER AND SON - THE GAME' presentazione in prima mondiale del videogioco prodotto dal MANN Interventi di: Paolo Giulierini, direttore Mann Ludovico Solima, Università della Campania Fabio Viola, Associazione TuoMuseo ore 16:00 Sala Toro Farnese RECITAL DI GUIDO CATALANO OGNI VOLTA CHE MI BACI MUORE UN NAZISTA l ritorno del poeta che voleva, ed è riuscito, a diventare una rock star. Vate dall’anima rock, infaticabile pellegrino dei club musicali di tutta Italia, il poeta torinese è pronto a ripartire con il suo trolley per portare in tutta Italia i versi della sua nuova raccolta di poesie Ogni volta che mi baci muore un nazista. Dopo essersi brevemente rigenerato tra i luoghi amici della capitale sabauda, Guido Catalano, il poeta, scrittore e performer torinese più chiacchierato nel nostro Paese, si rimette in marcia per svelare i versi del suo nuovissimo libro di poesie, intitolato Ogni volta che mi baci muore un nazista (in uscita il 2 febbraio 2017 per Rizzoli) e farli riecheggiare in tutto lo Stivale con una nuova, lunga, serie di esibizioni live. Il volume esce a quattro anni di distanza dall’ultima raccolta di poesie firmata da Guido Catalano (Piuttosto che morire m’ammazzo - Miraggi Edizioni, 2013) e segna il ritorno del poeta, dopo un appassionante viaggio nel mondo della prosa, culminato con la pubblicazione del primo e fortunatissimo romanzo D'amore si muore ma io no (Rizzoli – 2016). Nelle oltre 300 pagine di Ogni volta che mi baci muore un nazista, Catalano ha raccolto 150 poesie inedite per un nuovo coinvolgente viaggio fatto di dialoghi tra piazza Museo 18, 80135 Napoli museoarcheologiconapoli.it innamorati, indomabili versi, travolgenti emozioni e un pizzico di erotismo. Il tutto restando fedele al suo stile unico, un modo inconfondibile di raccontare l’amore fortemente legato al carattere decisamente sui generis dell’autore torinese: uno che, in fondo, il sogno giovanile di fare la rockstar non lo ha mai del tutto abbandonato anche quando si è innamorato perdutamente della poesia, uno che, perciò, i sentimenti li ha sempre raccontati a modo suo, stravolgendo le regole dei classici reading per trasformarli in veri concerti di parole, sui palchi dei più prestigiosi live club italiani. Così dopo le 10.000 persone che lo hanno abbracciato nel corso del suo ultimo Grand Tour, dopo più di 100 date in tutto lo Stivale (Molise compreso), oltre 2500 poesie lette, 200 ore da poeta live, 34.000 km percorsi, via terra, acqua e aria (quest'ultima se proprio necessario), 30 ore di applausi (tempo effettivo), 50 ore di risate (tempo effettivo), 200 litri di acqua bevuti, 500 brindisi (ma giusto per bagnarsi le labbra), 3 poltrone (utilizzate per rendere più calorosa la scenografia), 2 minuti di silenzio (in ricordo delle due poltrone cadute nel corso del tour), 5000 persone del pubblico che si sono baciate e 30.000 nazisti morti (alcuni ci hanno dato dentro parecchio), Guido Catalano è pronto a ripartire per una nuova e poeticissima avventura attraverso il Belpaese. Il 4 febbraio 2017 prenderà il via ufficialmente anche il nuovissimo Ogni volta che mi baci muore un nazista live tour (prevendite disponibili dal 28 novembre sui principali circuiti) nel corso del quale l’autore torinese farà tappa sui palchi che nessun poeta ha mai osato calcare: grandi teatri come il Colosseo di Torino o templi del rock italiano come l'Alcatraz di Milano, dai quali Catalano darà sfogo al suo dolcissimo, caustico, classico, rivoluzionario, amaro, divertente, lucido e surreale modo di raccontare le umane passioni. Ad attendere il pubblico, uno spettacolo nuovo, fatto di poesie recentissime mischiate con grandi classici, e quella cifra unica, ribelle e rock’n’roll, che ha trasformato Guido Catalano in una vera rarità del panorama italiano: un poeta, anzi un poeta professionista vivente che riesce a vivere di poesia. ore 18:00 Sala Teatro DA SHAKESPEARE A PIRANDELLO CON GIORGIO PASOTTI regia Davide Cavuti voce fuoricampo Edoardo Siravo e con la ballerina Claudia Marinangeli produzione Stefano Francioni Lo spettacolo “da Shakespeare a Pirandello” è un percorso nel mondo della letteratura e del teatro attraverso le opere di due grandi scrittori quali William Shakespeare e Luigi Pirandello. Giorgio Pasotti proietta il pubblico nelle atmosfere disegnate da alcuni dei più grandi uomini della letteratura internazionale. piazza Museo 18, 80135 Napoli museoarcheologiconapoli.it L’omaggio al più grande drammaturgo del mondo, William Shakespeare, comprende brani rielaborati tratti da “Giulio Cesare”, da “Amleto”, di alcuni dei suoi sonetti più celebri e Successivamente l’interpretazione de “L’uomo con il fiore in bocca”, uno straordinario testo di Luigi Pirandello, scrittore italiano vincitore, nel 1934, del Premio Nobel per la Letteratura.Tra i due grandi autori, un momento dedicato ad alcuni scrittori contemporanei e al cinema con la proiezione di alcune clip del film “Io, Arlecchino” di Giorgio Pasotti. ore 21:30 Salone della Meridiana IN ARTE TOTÒ DI ENZO DECARO E LILIANA DE CURTIS Viaggio nel mondo poetico e musicale di Antonio De Curtis Omaggio per i 50 anni dalla scomparsa Tutto (o quasi) é stato detto, scritto (e anche sottoscritto! come direbbe lui, su Toto’: creativo e innovatore, ha conquistato intere platee di svariate generazioni: prima con le macchiette dell'Avanspettacolo, poi con il varietà nei teatri, quindi con i suoi personaggi nelle pellicole cinematografiche, prolungate nel tempo dalla televisione che continua a trasmetterle ancora oggi (e di sicuro anche domani, qualsiasi siano i supporti che la tecnologia saprà trovare...) Meno si sa, e si é indagato, invece sulla 'poetica' e sull’uomo privato Totò, così fortemente connessa alla sua complessa vicenda umana: quel suo complesso dei 'gemelli siamesi'. Così lui stesso definiva la non sempre armonica convivenza tra il nobile principe, raffinato esteta, e quel comico stralunato, guitto e saltimbanco, che pure non era solo il suo alter ego, ma il terminale umano così radicato in quel 'popolino' da cui amava prendere le distanze, ma che gli apparteneva così profondamente.. Un inseparabile tutt'uno, quel principe, nobile anche di animo, e quell' irresistibile burattino: insieme hanno dato vita a una 'maschera', forse tra le più complete, e complesse, nella sua apparente, sprovveduta ingenuità, di tutto il panorama dei personaggi dello spettacolo nel XX secolo. Antonio De Curtis poeta, ma anche musicista. Questi i due obiettivi diretti a 'svelare' le radici più profonde (e un pò nascoste) della pianta Totò e dei suoi fiori creativi più belli, e certamente da lui i più amati, con sobrietà e leggerezza, e non senza approfondire alcuni aspetti biografici ( ma soprattutto di pensiero). Piccoli tesori di raffinata sensibilitá, opere tra le più rappresentative della sua produzione, che daranno, insieme a tracce ritrovate della sua voce e ad altro raro e prezioso materiale, un'immagine nuova e inaspettata di Antonio De Curtis, in Arte Totò. Lo spettacolo si sviluppa attraverso il linguaggio del reading musicale dal vivo. Sul palco Enzo Decaro ripercorrerà una parte della vastissima produzione poetica e musicale del principe De Curtis, accompagnato dalle note di un musicista di rara sensibilità. Ad arricchire questo connubio di parole e musica la voce e l'immagine dello piazza Museo 18, 80135 Napoli museoarcheologiconapoli.it stesso Antonio De Curtis che grazie al supporto della tecnologia sarà presente sul palco con proiezioni e registrazioni. Martedì 25 aprile ore 10:30 e ore 12.00 Sala Teatro MARCOVALDO di Italo Calvino un progetto di Gianfranco Pedulla con Marco Natalucci e con Gianna Deidda e Roberto Caccavo musiche originali Jonathan Faralli progettazione scene, immagini e coordinamento costumi Claudio Pini disegni di sabbia Fatmir Mura costumi Alexandra Jane tessuti Aviem luci, fonica, proiezione video Marco Falai e Saverio Bartoli produzione Teatro Popolare d'arte Dopo vari studi e allestimenti de Le citta’ invisibili, Gianfranco Pedullà e la sua compagnia tornano a confrontarsi con le creazioni di Calvino e arrivano, naturalmente, a Marcovaldo. Marcovaldo è stato pubblicato 50 anni fa, quando l’Italia avviava il suo percorso di industrializzazione, caratterizzato dall’arrivo in città di molte famiglie di origine contadina attratte dal bisogno di lavoro offerto dalle nuove fabbriche. Da questo punto di vista la figura di questo personaggio è sicuramente una delle più riuscite invenzioni di maschera contemporanea, buffa e malinconica, ingenua e ambigua. Marcovaldo – spesso accompagnato dalla sua vivace famiglia – è protagonista di una serie di favole moderne in una città moderna. Lo spettacolo – che utilizza una tecnica mista fra teatro d’attore e teatro d’immagine segue la struttura narrativa delle storielle a episodi dei vecchi giornalini per ll’infanzia; il tutto, aricchito dall’utilizzo degli splendidi disegni di sabbia realizzati da Fatmir Mura, che ha collaborato con lo scenografo Claudio Pini, ideatore dell’intero progetto scenografico e di animazione. Col suo candore Marcovaldo rappresenta una possibilità di ripensare criticamente e umoristicamente i modelli di vita che dominano le nostre città. ore 11:30 Sala della Letteratura MATTEO CORRADINI INTERVISTA GIACOMO MAZZARIOL presentazione del libro MIO FRATELLO RINCORRE I DINOSAURI Ci sono voluti dodici anni perché Giacomo imparasse a vedere davvero suo fratello, a entrare nel suo mondo. E a lasciare che gli cambiasse la vita. Hai cinque anni, due sorelle e desidereresti tanto un fratellino per fare con lui giochi da maschio. Una sera i tuoi genitori ti annunciano che lo avrai, questo fratello, e che piazza Museo 18, 80135 Napoli museoarcheologiconapoli.it sarà speciale. Tu sei felicissimo: speciale, per te, vuol dire «supereroe». Gli scegli pure il nome: Giovanni. Poi lui nasce, e a poco a poco capisci che sí, è diverso dagli altri, ma i superpoteri non li ha. Alla fine scopri la parola Down, e il tuo entusiasmo si trasforma in rifiuto, addirittura in vergogna. Dovrai attraversare l'adolescenza per accorgerti che la tua idea iniziale non era cosí sbagliata. Lasciarti travolgere dalla vitalità di Giovanni per concludere che forse, un supereroe, lui lo è davvero. E che in ogni caso è il tuo migliore amico. Con Mio fratello rincorre i dinosauri Giacomo Mazzariol ha scritto un romanzo di formazione in cui non ha avuto bisogno di inventare nulla. Un libro che stupisce, commuove, diverte e fa riflettere. Insomma, è la storia di Giovanni, questa. Giovanni che ha tredici anni e un sorriso piú largo dei suoi occhiali. Che ruba il cappello a un barbone e scappa via; che ama i dinosauri e il rosso; che va al cinema con una compagna, torna a casa e annuncia: «Mi sono sposato». Giovanni che balla in mezzo alla piazza, da solo, al ritmo della musica di un artista di strada, e uno dopo l'altro i passanti si sciolgono e cominciano a imitarlo: Giovanni è uno che fa ballare le piazze. Giovanni che il tempo sono sempre venti minuti, mai piú di venti minuti: se uno va in vacanza per un mese, è stato via venti minuti. Giovanni che sa essere estenuante, logorante, che ogni giorno va in giardino e porta un fiore alle sorelle. E se è inverno e non lo trova, porta loro foglie secche. Giovanni è mio fratello. E questa è anche la mia storia. Io di anni ne ho diciannove, mi chiamo Giacomo. ore 16:00 Sala Teatro CRISTIANO DE ANDRÉ presentazione del libro LA VERSIONE DI C. Per la prima volta cristiano de andré si racconta in un’autobiografia intensa e sorprendente. Il fulcro del racconto è il rapporto con il padre Fabrizio. Una narrazione intima, un'occasione per fare i conti con un passato tribolato e un futuro ancora da scrivere. Il volume esce in contemporanea con il nuovo album di Cristiano e con una lunga tournée. Dopo il successo di De André canta De André, Cristiano continuerà la fortunata esperienza del 2009, girando l'Italia per riproporre i brani più celebri del padre Fabrizio. In Gallura sembra quasi che il cielo decida di abbassarsi, come per fare un favore agli uomini. La volta stellata ce l’hai a un palmo, puoi contare tutte le stelle, puoi dare un appuntamento a ciascuna. Quando ancora la mia famiglia era unita e io avevo cinque o sei anni, dopo cena, ci stendevamo sulle sdraio in bambù e mi veniva insegnato a leggere la notte e il passato. Quando la vita è un’intermittenza di bagliori insondabili e oscurità involontarie, all’uomo resta il rifugio del proprio corpo, in esso rovista con lo scandaglio della nostalgia, ordina memorie, bonifica il passato. A quel punto il corpo diviene un villaggio interiore e i ricordi emergono come i numeri di una lotteria solitaria. Cristiano De André come mai è accaduto, traduce i suoi silenzi più intimi compiendo un lungo viaggio a ritroso, dalle doglie di una madre su una slitta, in una Genova piazza Museo 18, 80135 Napoli museoarcheologiconapoli.it innevata, fino all’ansia di un sequestro, al germogliare dei colori isolani. Dal mare che ora dona un dentice sotto gli occhi increduli di un padre e ora alza l’onda e ingoia la serenità di una famiglia, alle fughe continue da un qualcosa che non arriva e se arrivasse non conoscerebbe il gesto della carezza. Da una Londra che punge e annienta e lega a un letto d’ospedale, all’innocenza della musica di un Conservatorio. Dalle tournée negli anni di piombo, all’emozione della propria voce che fa l’eco in platea. Dal perdonare al perdonarsi come atto estremo di sopravvivenza da confidare a un figlio. Questo non è un esercizio scritturale, questa è una vita seduta all’angolo di se stessa, che per non perdersi si racconta. ore 18:00 Sala Toro Farnese ORCHESTRA SANITANSEMBLE CONCERTO DEI RAGAZZI DEL QUARTIERE SANITÀ Il progetto Sanitansamble nasce nel 2008 nel Rione Sanità di Napoli. Si ispira all’esperienza di “El Sistema” un modello didattico con accesso gratuito per bambini e ragazzi ideato in Venezuela dal Maestro José Antonio Abreu che promuove la pratica collettiva musicale come mezzo di organizzazione e sviluppo della comunità in aree e contesti sociali difficili. Sanitansamble conta oltre 80 giovani, tra bambini e adolescenti dai 7 ai 24 anni, musicisti di due formazioni orchestrali (Orchestra Junior e Orchestra Senior) che, sotto la guida di 14 maestri e del direttore, il maestro Paolo Acunzo, hanno portato avanti in questi anni un percorso di successo. La grande avventura di Sanitansamble nasce grazie all’intuizione di Eusebio Brancatisano e Maurizio Baratta, alla volontà di Ernesto Albanese, presidente de L’Altra Napoli Onlus, e all’impegno di padre Antonio Loffredo, parroco della Basilica di Santa Maria della Sanità, che affidano al maestro Baratta il compito di costituire la squadra dei maestri per dare inizio alle attività laboratoriali e coinvolgendo bambini e ragazzi del Rione Sanità di Napoli, che in precedenza non avevano alcuna conoscenza musicale. Sanitansamble accoglie giovani e giovanissimi del Rione Sanità di Napoli, un quartiere spesso associato a storie di degrado e marginalità, ma in realtà ricco di un patrimonio storico-artistico di straordinaria importanza, negli ultimi anni al centro di un movimento spontaneo di valorizzazione che vede protagonisti soprattutto i giovani. ore 21:30 Salone della Meridiana CRISTIANO DE ANDRÉ LIVE DE ANDRÉ CANTA DE ANDRÉ GUEST ARTIST OPENING PAOLO BENVEGNÙ Cristiano De Andrè – voce/piano/chitarra Osvaldo Di Dio – chitarra Cristiano De André interpreta sul palco in versione acustica un repertorio ricco di nuovi brani del padre che si affiancheranno a quelli contenuti nei progetti discografici di piazza Museo 18, 80135 Napoli museoarcheologiconapoli.it grande successo “De André canta De André – Vol. 1” (2009) e “De André canta De André – Vol. 2” (2010) e ai suoi brani più celebri. De André canta De André è un progetto ha permesso di portare avanti l’eredità artistica di Fabrizio De André caratterizzandola con nuovi arrangiamenti che possano esprimere la mia personalità musicale e allo stesso tempo donino un nuovo vestito alle opere, una mia impronta. Ospite in apertura del concerto il cantautore Paolo Benvegnù. Eventi speciali Compagnia TPO HYPNEROTOMACHIA POLIPHILI installazione interattiva 19 e 20 aprile Esibizioni in vari orari della giornata regia Francesco Gandi, Davide Venturini coreografia Anna Balducci, Erika Faccini danza Valentina Sechi graphic design Elsa Mersi computer engineering Rossano Monti, Martin von Gunten sound design Spartaco Cortesi canto Anna Pia Capurso Il giardino italiano è un luogo di meraviglie, l’ideale di armonia e natura nella cultura rinascimentale. Lo scopo della sua bellezza potrebbe essere letto come semplice intrattenimento, ma lo stupore suscitato nel visitatore rivela progetti più ampi. E’ il piazza Museo 18, 80135 Napoli museoarcheologiconapoli.it sogno di un poeta che immagina, per il piacere del corpo e dello spirito, un mondo ideale in miniatura e lo realizza insieme ad architetti e giardinieri inventando un gioco elaborato di prospettive e allegorie. Questo è un palcoscenico nel quale architetto, giardiniere e poeta creano una sorta di drammaturgia dello sguardo, qui lo spettatore prova il piacere di perdersi e ritrovarsi come se stesse vivendo all’interno di un poema immaginario. Mostra Cyborg Invasion A cura di Scuola Italiana Comix Location da definire HACKATHON MANN Tra sabato 22 e domenica 23 aprile presso la Apple Academy in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria elettrica e delle Tecnologie dell'Informazione dell’Università Federico II di Napoli e del King’s College di Londra si svolgerà HACKATHON Napoli Cultura Inizio sabato 22 aprile ore 12:00, chiusura domenica 23 aprile ore 12:00 e premiazione ore 15:00 presso la Facoltà. Festival MANN/ Muse al Museo Prima edizione/19-25 aprile 2017 Direttore Museo Archeologico Nazionale di Napoli Paolo Giulierini direzione artistica Andrea Laurenzi in collaborazione con Luca Baldini comitato onorario Ivan Cotroneo Luciano Stella Andrea Milanese Daniela Savy direzione generale Officine della Cultura Luca Baldini direzione organizzativa Officine della Cultura Stefania Sandroni piazza Museo 18, 80135 Napoli museoarcheologiconapoli.it direzione tecnica Officine della Cultura Paolo Bracciali Michele Pazzaglia logistica Officine della Cultura Mariel Tahiraj Sabina Karimova Stefano Baldini ufficio stampa mann Ornella Falco [email protected] Vittorio Melini [email protected] +39 081 4422275 ufficio stampa festival Francesca De Lucia [email protected] +39 081 19204770 +39 335 6358348 segreteria organizzativa Lucia Emilio +39 081 4422276 Elisa Napolitano +39 328 59 20 180 Ilaria Barone +39 339 4088007 PER CONTATTI E INFORMAZIONI [email protected] [email protected] piazza Museo 18, 80135 Napoli museoarcheologiconapoli.it