Incontro per dottorandi Il lavoro che verrà: a confronto con Jennifer Nedelsky “Il lavoro che vogliamo: libero, partecipativo, dignitoso e solidale”, è il tema della 48ma Settimana Sociale dei Cattolici italiani. Per prepararsi all’evento il comitato scientifico e organizzatore, insieme alla LUMSA, propone un incontro per dottorandi interessati e/o che stanno conducendo la loro ricerca sul tema del lavoro. Le innovazioni tecnologiche lasciano presagire che presto non ci sarà abbastanza lavoro per tutti: sempre più la tecnologia è in grado di sostituire il lavoro umano, e in maniera molto efficiente.Di fronte a questa sfida ci si chiede: quale e quali saranno i lavori del futuro? Esistono modi per riconciliare il senso profondo del lavoro come attività umana e l’avere abbastanza posti di lavoro per tutti? Il modello sarà quello di un terzo della popolazione mondiale che lavora per tutti? Per un confronto su questi temi proponiamo un incontro di dottorandi in materie filosofiche, sociologiche ed economiche con la filosofa canadese Jennifer Nedelsky. Ella è conosciuta a livello internazionale per la sua proposta ‘lavoro part-time per tutti, attività di cura per tutti’, che sta facendo il giro del mondo: “La mia proposta è che ogni persona debba donare tempo per la cura di se stessi e degli altri. Ciò che differenzia il mio approccio da altri (penso a chi propone un salario per le casalinghe) è che vorrei che tutti i cittadini adulti (uomini e donne, di ogni ceto e classe sociale) si dedicassero ad attività di cura gratuite (cioè non retribuite), che si occupassero della cura di se stessi invece di "comprare" sul mercato qualcuno che lo faccia per loro, e che si occupassero anche della cura della propria famiglia, dei propri genitori, e anche delle proprie comunità di appartenenza. Per quanto riguarda il lavoro, nessuno dovrebbe lavorare per più di trenta ore alla settimana. E per la cura, che nessun adulto dovrebbe fare meno di 12 ore di cura la settimana. Tutti devono donare cura, e nessuno deve stare a casa disoccupato, e tutti devono avere un lavoro pagato, che anche se lavoro parttime deve significare "buon" lavoro (tutti i diritti, salari appropriati, ecc.). Per questo l’espressione "parttime" va rivista, non deve essere intesa come la si intende oggi, ma come un nuovo modo di vivere il lavoro, un nuovo "lavoro full time" per tutti, insieme alla cura.” 1 L’obiettivo dell’incontro è arrivare a formulare proposte concrete e di futuro per l’Italia sul tema del lavoro. A tale scopo si invitano i dottorandi che stanno lavorando su questi temi a partecipare all’incontro che si terrà il 3 aprile 2017, dalle 10.30 alle 17.00 presso l’Università LUMSA in via Pompeo Magno, 22 (Roma). L’incontro si svolgerà in lingua inglese. Chi lo desidera può inviare un abstract in inglese su proposte innovative e realizzabili (in tema di lavoro e welfare, lavoro e cura, trasformazioni del lavoro, lavoro nell’era digitale, filosofia della cura, sociologia della relazione, autonomia e dignità). L’abstract va inviato all’ indirizzo [email protected] entro il 15 Marzo 2017. Le proposte ritenute più originali e innovative saranno selezionate per essere presentate durante la giornata di studio e discusse alla presenza di Jennifer Nedelsky. Il giorno seguente, il 4 aprile, Jennifer Nedelsky terrà un incontro pubblico (con traduzione in italiano) dal titolo: Il lavoro che vogliamo. Part-time per tutti: nuovi scenari per il lavoro e per la cura. Comitato: Luigino Bruni (LUMSA) Leonardo Becchetti (Università Tor Vergata) Franco Miano (Università Tor Vergata) Matteo Rizzolli (LUMSA) Alessandra Smerilli (PFSE-Auxilium) Gabriele Gabrielli (LUISS) 1 Cf. http://www.avvenire.it/Cultura/Pagine/i-care-il-segreto-del-successo.aspx http://www.edc-online.org/it/pubblicazioni/articoli-di/luigino-bruni/editoriali-avvenire/8791-lavoro-cioe-cura.html