Psicologia Clinica I Servizi per la Psicologia Clinica Il Settore Psicologia Clinica e di Comunità afferisce al Dipartimento Salute Mentale Dipendenze Patologiche; vi appartengono tutti i dirigenti psicologi che svolgono attività di prevenzione, diagnosi e cura in Azienda USL. E' organizzato nelle tre aree geografiche aziendali e gestisce, in ambito distrettuale e/o di area, unità operative e progetti di competenza psicologica trasversali nei servizi territoriali ed ospedalieri. Nella realtà modenese, gli psicologi come dirigenti sanitari, sono presenti nelle diverse equipe multi professionali dei servizi territoriali della salute mentale e delle cure primarie, nell’Istituto Penitenziario e nell’ospedale NOCSAE. L’obiettivo del Settore è di assicurare la disponibilità di risorse e il governo clinico nell'area della psicologia e psicoterapia; di adeguare l’evoluzione della domanda di intervento psicologico, agli indirizzi di programmazione aziendale, assicurando l’utilizzo più appropriato ed efficiente di risorse e di competenze. Operatori impiegati Il 76% del personale è distribuito nel Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze Patologiche, il 18% opera nel Dipartimento Cure Primarie e il 6% nel Presidio Ospedaliero di Modena. Dirigenti psicologi impiegati – Unità a tempo pieno equivalente (tasso per 10.000 residenti 0-64 anni) – Anno 2015 2015 Distretto sanitario DSM-DP DCP Ospedale Carpi 8,5 1,9 0 Mirandola 4,8 0,6 0 Castelfranco 4,9 0,7 0 Modena 16,3 5,1 4,4 Pavullo 3,1 1 0 Sassuolo 9,2 1,7 0 Vignola 5,9 1,4 0 Settore PC 52,7 12,4 4,4 La distribuzione delle risorse psicologiche nelle aree di intervento territoriali rivolte alle fasce di utenza è percentualmente sul totale della dotazione in: Infanzia- adolescenza (49%), donna/coppia (11,3%); adulti (36,4%), anziani (3,3%). Attività psicologica nelle diverse U.U.O.O Il settore, in collaborazione con le direzioni dei servizi territoriali ed ospedalieri, ha individuato per ciascuna unità operativa i profili clinici dell’utenza psicologica e relativi percorsi in integrazione multiprofessionale. Le proposte clinico organizzative definite sono coerenti con le linee guida nazionali, regionali e con la letteratura evidenced- based psicologica. In questo paragrafo si riporta il dato quantitativo degli utenti che hanno ricevuto una prestazione clinica diretta. Utenti, nuovi utenti, % nuovi utenti sul totale utenti – Anno 2015 Unità Operative Utenti Nuovi utenti % sul totale 571 161 28,2% DP 1.174 439 37,4% NPIA 4.687 1.497 31,9% DCA 165 97 58,8% 1.629 671 41,2% 461 318 68,9% Ps. Clinica Adulti 1.480 992 67,0% Consultorio Familiare 2.188 798 36,5% 429 230 53,6% 38 29 82,8% 908 908 100,0% 1.779 1.540 86,6% 15.509 7.680 49,5% SMA Ps. Minori e Famiglie C. Adolescenza C. Disturbi Cognitivi Disabilità adulta (solo Pavullo) Istituti Penitenziari Psicologia Ospedaliera Totale Dalla tabella si rileva il ricambio dell’utenza nei diversi servizi, in linea con la missione la tipologia di utenza delle unità operative. Dal 2014 al 2015 il dato del numero di utenza rimane stabile. Spesa per la Psicologia Clinica La spesa sostenuta per le attività del settore Psicologia Clinica, nell’anno 2015, € 2.289.677, cui va aggiunta una quota proporzionale delle spese generali, amministrative e gestionali pari € 161.981, per un totale di € 2.451.658. I dati relativi al 2015 sono ripartiti come sintetizzato nella seguente tabella. Spesa 20151 Voci di spesa Servizi socio-sanitari Beni di consumo Personale2 Spese generali, amministrative e gestionali Totale Importo € 145.646 € 8.547 € 2.135.484 € 161.981 € 2.451.658 1 Dati forniti dal Servizio Controllo Interno di Gestione e dal Servizio Committenza, Ausl di Modena 2 Comprende i costi della specialistica ambulatoriale Attività del settore di Psicologia Clinica nel Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche Nella Salute Mentale Adulti, nelle Dipendenze Patologiche, in Neuropsichiatria e nel Programma Disturbi del Comportamento Alimentare sono presenti attività psicologiche governate dal Settore. In ciascun servizio sono stati definiti i percorsi clinici in cui le funzioni psicologiche si integrano con le altre attività disciplinari per la definizione e la realizzazione dei progetti personalizzati e più in generale in risposta ai bisogni dell’utenza. Nei servizi indirizzati agli adulti le attività di diagnosi, cura e riabilitazione si rivolgono a disturbi psichiatrici gravi, a disturbi di dipendenza patologica e del comportamento alimentare in cui è esclusivo e appropriato un approccio multidisciplinare sanitario e sociosanitario. Nel Servizio di Neuropsichiatria lo psicologo offre percorsi clinici con interventi diagnostici neuropsicologici e psicologici per minori con disturbi specifici di apprendimento, linguaggio o diagnostica e trattamenti per i disturbi psicopatologici. I dati relativi a questi interventi sono riportati nelle aree dedicate della relazione dipartimentale. Il Servizio di Psicologia gestisce le unità operative: - Psicologia minori e famiglie; - Centri adolescenza e prevenzione; - Centri di psicologia clinica rivolti agli adulti e alle famiglie. Sono poli erogativi la cui funzione è di riorganizzare, qualificare e potenziare le risposte trasversali d’intervento a livello distrettuali e/o di area in percorsi assistenziali che richiedono esclusiva competenza psicologica clinica e/o di comunità. Centri di Psicologia Clinica e di Comunità Minori e Famiglie Il Centro di Psicologia Clinica e di Comunità Minori e Famiglie si occupa di tutte le situazioni in cui un minore si trova in difficoltà per incuria, maltrattamento e/o abuso, o per una situazione familiare carente, a rischio o multiproblematica, o che ostacola e/o impedisce la corretta crescita e lo sviluppo delle potenzialità del minore. L’intervento dello Psicologo si attiva su mandato delle Procure del Tribunale Ordinario e Minorile tramite il Servizio Sociale del territorio, per l’erogazione di interventi integrati sanitari e sociali. Le attività psicologiche dell’unità operativa distrettuale sono regolamentate dalla programmazione dei Piani di Zona. In tutti i distretti dell’Azienda sono presenti accordi/convenzioni del Servizio di Psicologia del Dipartimento Salute Mentale con i Servizi Sociali Minori dei Comuni. I percorsi di valutazione, sostegno e cura rivolti al minore e alla famiglia sono condivisi nelle equipe psicosociali. L'obiettivo della Unità Operativa è la riduzione del danno psicopatologico dei minori che si trovano in situazione di pregiudizio: attraverso la rilevazione tempestiva dei prodromi e/o sintomi di tipo psicopatologico, evolutivo e/o relazionale e l'invio ai Servizi competenti (SDP, NPIA, Centro Adolescenti) e la realizzazione di una Prevenzione Secondaria che include anche la rete dei servizi che si occupano dei bisogni degli adulti (SMA, Servizio di Psicologia Clinica, SDP, Consultorio Familiare). Gli interventi Valutazione integrata delle risorse familiari, della relazione genitori/figli, degli adulti coinvolti, delle competenze genitoriali e valutazione psicologica e psicodiagnostica del minore e dell’adulto (Indagini richieste dall'Autorità Giudiziaria e dall’USSM); Sostegno e cura dei minori e della famiglia; Indagini psicosociali percorso Affido e Adozione; Percorso psicologico per inserimento in famiglia affidatari e famiglia adottiva. Utenza L’utenza che afferisce alle funzioni valutative (diagnosi e prognosi), per gli interventi di carattere psicodiagnostico e di counselling nell’ambito dell’area della tutela minori, è stabile nell’arco dell’ultimo triennio. Utenti per distretto – Periodo 2013 - 2015 U.O Distretti 2013 2014 2015 Carpi 196 165 176 Castelfranco Emilia 166 146 158 Mirandola 129 121 140 Modena 586 560 506 Pavullo 82 93 87 Sassuolo 255 360 345 Vignola 203 222 208 TOTALE 1.617 1.667 1.629 Utenti per sesso e classe d’età – composizione percentuale sul totale – Anno 2015 Fasce d’età Femmina Maschio Totale 0-5 87 (5,4%) 99 (6,1%) 186 (11,5%) 6-10 229 (14%) 250 (15,3%) 479 (29,3%) 11-14 163 (10%) 169 (10,3%) 332 (20,3%) 15-18 196 (12%) 171 (10,4%) 367 (22,4%) >18 81 (5%) 184 (11,5%) 265 (16,5%) Totale 756 (46,4%) 873 (53,6%) 1.629 (100%) Le caratteristiche di questa popolazione minorile è in maggioranza di sesso maschile, mentre la fascia di età più coinvolta è quella dell’infanzia, nell’epoca delle elementari. Attività territoriale Nell'anno 2015, il numero di prestazioni erogate dall'unità operativa, direttamente all'utente è stato di 12,4, con un lieve aumento del dato totale rispetto all’anno precedente (2,7%). Prestazioni erogate nei distretti aziendali – Periodo 2013 - 2015 Distretto sanitario 2013 2014 2015 Carpi 1.583 1.383 1.499 Castelfranco Emilia 1.110 1.075 1.155 992 989 1.275 Modena 3.868 3.756 3.433 Pavullo 908 830 829 Sassuolo 1.444 2.467 2.647 Vignola 1.268 1.291 1.198 Totale 11.113 11.719 12.036 Mirandola Tra i prodotti erogati il percorso prevalente è l’attività di valutazione psicologia/psicodiagnostica del minore, dell’adulto/genitore e delle relazioni familiari in risposta ai decreti dell’Autorità Giudiziaria; si sottolinea che l’utenza valutata non è in carico al servizio NPIA. Percorsi di intervento in Azienda – Periodo 2013 - 2015 Ausl Modena Prodotti 2013 2014 2015 Percorso valutazione 971 1.034 1.093 Percorso tutela/ trattamento 428 418 392 Percorso affido 163 205 226 Percorso adozione 229 229 220 1.791 1.891 1.931 Totale In relazione alle valutazioni psicologiche e psicodiagnostiche rivolte al minore si assiste ad un aumento dell’attività specifica per fornire una risposta alle richieste sempre più specialistiche e definite del Tribunale Ordinario e Minorile e a fronte della necessità sociosanitaria di definire piani di trattamento più appropriati. L‘attività psicosociale rivolta all’ambito delle adozioni a livello aziendale rimane stabile nei tre anni con variazioni nei singoli distretti. Istruttorie adozioni–post adozione - prodotti erogati nei distretti – Periodo 2013 - 2015 Distretto sanitario 2013 2014 2015 Carpi 37 26 27 Castelfranco Emilia 32 25 20 Mirandola 27 25 35 Modena 80 68 61 Pavullo 7 15 14 Sassuolo 28 52 51 Vignola 18 23 12 Totale 229 234 220 I minori collocati presso famiglie affidatarie con Decreto del Tribunale per i Minorenni per problematiche gravi inerenti la temporanea inadeguatezza del contesto familiare di origine vedono un trend in aumento a livello aziendale. Tale modalità di intervento risulta essere maggiormente rispondente ai bisogni dei minori rispetto a soluzioni di tipo comunitario. Istruttorie affidi - prodotti erogati nei distretti – Periodo 2013 - 2015 Distretto sanitario 2013 2014 2015 Carpi 25 22 21 Castelfranco Emilia 7 2 4 Mirandola 15 27 28 Modena 62 49 70 Pavullo 15 17 13 Sassuolo 20 34 31 Vignola 19 54 59 Totale 163 205 226 Nel 2015 è stata completata la stesura del “Protocollo Interistituzionale per la prevenzione e la cura dei maltrattamenti e abusi infantili”. Nell’Area Centro, l’U. O. ha partecipato al Progetto Nazionale PIPPI (Prevenzione della Isituzionalizzazione dei bambini”), attraverso l’inserimento di 10 famiglie negligenti nella Ricerca. In seguito alla Formazione Interna sugli “Strumenti di Valutazione delle competenze genitoriali”, si è avviata la manualizzazione del Percorso/Prodotto, anche attraverso la pubblicazione di un manuale che raccolga indicazioni di Legge e di letteratura scientifica e buone pratiche di lavoro sul tema. Progetto Nazionale PIPPI Gli psicologi del Distretto di Modena nel 2014 -2015 hanno partecipato al progetto PIPPI (Progetto di Intervento nazionale sottoscritto dalla regione e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per la prevenzione dell'istituzionalizzazione dei minori). Nel 2016 sarà interessata anche Carpi. Obiettivo del progetto è la prevenzione del collocamento extra famigliare del minore e l'acquisizione di un modello di intervento che permetta un rientro rapido dei minori già collocati in comunità presso le proprie famiglie. Tale progetto prevede una partecipazione e un investimento delle risorse psicologiche del servizio Psicologia Minori e Famiglie che, in integrazione con l’U.O. NPIA e con il servizio sociale minori del Comune attivano le azioni richieste per le finalità del progetto nazionale stesso, ovvero mirano ad una riduzione dei costi legati agli interventi di Comunità e al maggior benessere dei minori. Centri Adolescenza e Prevenzione Attività Clinica L'attività dei Centri Adolescenza e Prevenzione si articola sia in modo diretto, attraverso l'erogazione di prestazioni all'utenza, che in modo indiretto, attraverso progetti di prevenzione e di formazione e/o consulenza al personale sociale sanitario ed educativo e di promozione della salute in ambito scolastico ed extra scolastico. Nei Centri Adolescenza afferiscono i giovani di età compresa dai 14 ai 19 anni che presentano un disagio-disturbo psichico e/o problematiche connesse alla fase adolescenziale. Il Centro condivide la sede di erogazione con lo Spazio Giovani del Consultorio Familiare e prevede le stesse modalità di accesso: un servizio ad accesso libero, gratuito, con spazi e tempi dedicati, un pomeriggio a settimana. Gli psicologi dei diversi servizi territoriali competenti nell’ambito dell’adolescenza svolgono funzione di riferimento in Azienda per gli interventi di promozione alla salute rivolti a questa fascia di popolazione, in linea con gli obiettivi del PRP (Piano Regionale Prevenzione). Con la delibera Regionale n.190/2013 “Linee di indirizzo Progetto Adolescenza” si conferma il modello organizzativo, clinico e di comunità realizzato all’interno della nostra Azienda. Tale sede, presente in ogni distretto (dal 2014 anche nel Distretto di Pavullo), rappresenta il “luogo di accoglienza e di cura” offerto da psicologi con formazioni specifica in ambito adolescenziale. Nell’anno 2015, per il Progetto Adolescenza Regionale, i Servizi del DSM del Distretto di Sassuolo, in collaborazione con Enti Locali, Servizi Educativi e Sociali, hanno realizzato una guida comprendente tutti i Servizi per adolescenti e genitori di adolescenti. Finalità del Centro è facilitare l’acceso dei ragazzi, accogliere una richiesta di aiuto (informazione o assistenza) e offrire la valutazione delle condizioni di disagio per individuare e trattare tempestivamente eventuali manifestazioni psicopatologiche. Si configura come un nodo nella rete dei servizi del territorio. Utenti adolescenti suddivisi per Distretti di residenza negli anni 2012/2015 Negli ultimi 3 anni gli accessi ai Centri Adolescenza sono sempre in aumento e nell’ultimo anno hanno mantenuto la media. Gli utenti nel 2015 utenti sono passati da 492 a 461 di cui 318 nuovi accessi, rispetto ai 372 dell’anno precedente e 250 dimessi. La lieve diminuzione degli accessi trova riscontro nella diminuzione delle ore di psicologi dedicata alla U. O. Adolescenza per pensionamento e per quanto riguarda il Distretto di Sassuolo a causa di un trasferimento del servizio all’interno dell’Ospedale; luogo molto connotato con la malattia e di difficile fruibilità per gli adolescenti. Utenti per Distretto – Periodo 2012 - 2015 Distretto sanitario 2012 2013 2014 2015 Carpi 69 104 124 123 Castelfranco Emilia 38 67 72 69 Mirandola 10 26 29 32 Modena 143 165 174 151 Pavullo 0 0 12 15 Sassuolo 54 53 56 47 Vignola 29 25 25 24 Totale 343 440 492 461 Le codifiche diagnostiche formulate secondo l'ICD-10 registrano una domanda prevalente di aiuto su condizioni psicosociali che influenzano lo stato di salute (es. bullismo, problematiche relazionali con i genitori e i pari, difficoltà di adattamento alla fase del ciclo vitale e adolescenziale, difficoltà relativa al contesto di vita familiare o eventi particolarmente gravi nel corso dello sviluppo, ecc). Questa diagnosi spesso è associata ad un altro quadro clinico. Categorie diagnostiche - Anno 2015 Categorie Diagnostiche ICD 10 Frequenza % sul totale Disturbi nevrotici legati a stress e somatoformi 28,5% Disturbi della condotta 7,8% Disturbo depressivo Disturbi del comportamento alimentare Disturbi di personalità Esordio psicotico Problematiche psicosociali 8% 5,3% 2,2% 0,2% 46,8% Le modalità di intervento clinico, dei Centri Adolescenza, sono in prevalenza: accoglienza consulenza (66,8%) e trattamento di breve durata (32%). Il numero medio di prestazioni erogate per adolescente è 7 sedute in media, stabili rispetto lo scorso anno. Nell'anno 2015 le prestazioni sono rimaste stabili rispetto l’anno precedente, da 4.083 dell’anno precedente a 4.045 nel 2015, nonostante la diminuzione degli psicologi dedicati al servizio. Tipologia di percorsi erogati con totale prestazioni – Anno 2015 Distretto sanitario Carpi Percorso Percorso Accoglienza/Consulenza Trattamento 101 50 Totale prestazioni 1.040 Castelfranco Emilia 61 25 498 Mirandola 31 10 180 Modena 126 64 1.218 Pavullo 7 13 81 Sassuolo 40 26 365 Vignola 18 1.733 (47%) 15 1.772 (53%) 137 3.523 (100%) TOTALE Nel corso del 2015 si conferma l'accesso spontaneo come modalità di ingresso al servizio (circa il 70% delle prime visite); aumentano le percentuali dei servizi che consigliano e indirizzano l'adolescente (sportello scolastico 8,8%, la famiglia 15,6%) in aumento gli invii dei MMG (9,6% rispetto al 6,5% dello scorso anno). Nel corso del 2015 le diagnosi considerate “gravi” (il 21,2 % degli accessi totali, l’8% in più rispetto al 2014), che prevedono la presa in carico congiunta con altri servizi del DSM o l'invio ad altri servizi, sono state 98 di cui 75 percorsi integrati con altri servizi del DSM e 23 invii ad altri servizi, in particolare CSM, NPIA e Progetto DCA. Nel 2016 si avvierà il confronto ed il raccordo con i Pronto Soccorso, come da indicazioni Regionali. Un importante progetto di miglioramento, iniziato nel 2014-2015 che verrà completato nel 2016, e che spiega l’aumento del 8% delle situazioni “gravi” riguarda la definizione di documenti di interfaccia tra i servizi del DSM che operano con la fascia d’età adolescenziale (14 -19 anni). I documenti di interfaccia con gli altri servizi del DMS (CSM, NPIA, DP, Progetto DCA) e DCP (Spazio Giovani del consultorio, MMG), condivisi e resi operativi nel corso del 2015, hanno l’obiettivo di agevolare e definire i criteri di inclusione ed esclusione nell’ appropriatezza dell’accesso e facilitare i percorsi di cura, rispetto alla specificità dei vari servizi coinvolti in base al disturbo presentato. Con patologia grave intendiamo un quadro clinico in cui il ragazzo/a presenta sintomatologia invalidante, persistente che ostacola il percorso di ciclo vitale adolescenziale e si ripercuote nei vari contesti della vita (scuola, amici, attività sportive, ecc) portando al fallimento o al ritiro sociale. Nel 2015 come altro obiettivo di miglioramento, definito già nel 2014, è stato condiviso e licenziato il percorso di assessment e presa in carico dell’adolescente che presenta sintomatologia depressiva, finalizzato al miglioramento del processo diagnostico e fondamento clinico della connessione tra diagnosi formulata e intervento attuato. Nel 2015 vedrà la sua realizzazione e nel 2016 programmata verifica tramite Audit Clinico. Un altro obiettivo di miglioramento del 2015 è rappresentato dalla partecipazione alla validazione e affidabilità della versione italiana dello strumento di esito CORE Young People. Presentazione della ricerca al Comitato etico. L’AUSL di Modena è ente capofila nazionale. Nel 2016 è prevista la prosecuzione della ricerca con obiettivo di utilizzare il CORE YP ne valutare l’esito dell’intervento. Attività di promozione della salute e prevenzione Gli psicologi dei diversi servizi territoriali competenti nell’ambito dell’adolescenza svolgono una funzione di riferimento in Azienda per gli interventi di promozione alla salute rivolti a questa fascia di popolazione, operando in linea con gli obiettivi del PRP (Piano Regionale Prevenzione) da un lato e con le Linee di indirizzo Regionali - “Progetto Adolescenza” (Delib.Giunta n° 590/2013). Ambito scolastico Progetti presenti in “Sapere & Salute” L'offerta alle scuole di progetti di prevenzione è veicolata dal sito “Sapere & Salute”, piattaforma multimediale che dall'autunno 2013 ottimizza la raccolta di adesioni e facilita la raccolta dei dati. Il servizio di Psicologia coadiuva il Settore Dipendenze Patologiche e lo Spazio Giovani Consultorio nei progetti di prevenzione che, in ambito scolastico, riguardano il fumo di sigaretta, l'alcol, l'affettività e la sessualità. Nell'a.s. 2014/2015 le classi coinvolte sono state 401 (218 classi per il SDP e 183 classi per i temi dell'affettività e violenza contro le donne). Di fatto la capacità di penetrazione di questi progetti di prevenzione è alta: raggiungono 25 scuole secondarie di secondo grado sul totale di 37 presenti nella Provincia di Modena. All'interno dei progetti offerti alle scuole secondarie di secondo grado, il Servizio di Psicologia, è responsabile della creazione e del coordinamento dei gruppi di ragazzi che diventano “peer educator/facilitatori della comunicazione”. La metodologia “peer education”, raccomandata dall’OMS, prevede la progettazione partecipativa di ragazzi per la creazione di messaggi e azioni rivolte ad altri ragazzi sui temi della salute. L'utilizzo della “peer education” è previsto, fino dall'a.s. 2011/2012, in modo trasversale, nei progetti di prevenzione scolastici. Il numero dei ragazzi coinvolti è cresciuto di anno in anno: erano 364 nell'a.s. 2012/2013, sono diventati 520 nell'a.s. 2013/2014; nell'a.s. 2014/2015 ai progetti collegati al consumo di sostanze legali e illegali hanno partecipato 350 peer educators, mentre ai progetti collegati all'affettività/sessualità/MST/violenza di genere hanno partecipato 427 peer educators. Progetto di postvention: costruzione di linee guida per le scuole in caso di evento suicidario o tentato suicidio di uno studente Nell'anno 2015 gli psicologi dei Centri di Psicologia Clinica per l'Adolescenza, ottimizzando esperienze pregresse, raccomandazioni europee e confronto con esperti, hanno costruito linee guida per l'intervento in ambito scolastico in caso di suicidio o tentato suicidio di uno studente/una studentessa. Le azioni di Postvention da attuare devono essere tempestive ed hanno il ruolo di prevenire azioni imitative e di aiutare gli insegnanti ad individuare i soggetti più fragili che possono essere inviati alla rete dei servizi. Nell'anno 2016 le linee guida verranno divulgate e condivise con la rete sanitaria ed educativa rivolta alla fascia dell'adolescenza. Coordinamento psicologi sportelli scolastici In quasi tutte le scuole superiori della Provincia sono attivi Sportelli scolastici, sostenuti da finanziamenti dai Piani di Zona, dal programma Regionale sugli interventi di prossimità o da iniziative autonome degli istituti scolastici. Il Centro adolescenza svolge un ruolo di coordinamento e consulenza per individuazione precoce del rischio psicopatologico in adolescenza e favorire l’accesso ai servizi dedicati. Il raccordo viene effettuato a livello Distrettuale in base alle necessità specifiche del territorio, per un totale complessivo di circa 150 ore. Ambito extrascolastico Progetto Adolescenza Il Servizio di Psicologia Clinica, dal 2014, ha diffuso il Progetto Adolescenza della Regione Emilia Romagna (delibera 590/2013) e ne monitora l'attuazione, nella consapevolezza di essere solo uno dei nodi della “rete” prevista dal documento regionale che è stato recepito dai Piani di Zona dei Distretti. Progetto Adolescenza della Regione Emilia Romagna (delibera 590/2013) richiede di: - sviluppare in modo più coordinato e mirato interventi di promozione e prevenzione nei vari contesti di vita degli adolescenti con attenzione agli adulti di riferimento e al passaggio alla maggiore età; -favorire il coordinamento, in un percorso integrato dedicato agli adolescenti, negli ambiti territoriali corrispondenti agli ambiti aziendali/provinciali e ai Distretti/Zone sociali, delle varie competenze e professionalità sociali, educative e sanitarie già presenti e relative alla fascia di età adolescenziale. L’altro obiettivo è di superare i residui di autoreferenzialità e frammentarietà ancora presenti nei diversi servizi, ottimizzare le risorse e rendere più efficaci gli interventi. Lo stato di attuazione del Progetto, che è comunque in capo agli Uffici di Piano, è diverso a seconda delle realtà Distrettuali. Progetto Intervento sul WEB Il Centro Adolescenza partecipa al progetto Youngle Love Affair su Social Network, progetto che ha lo scopo di intercettare il disagio adolescenziale in aree quali l’affettività, la sessualità, ed i comportamenti a rischio in adolescenza. E’ parte del progetto nazionale e regionale di “Social Net Skills” progetto CCM - Ministero della Sanità relativo alla promozione del benessere nei contesti dei social network, tramite percorsi d'intervento sul WEB. Social Net Skills ha previsto l’impiego di applicativi maggiormente utilizzati dagli adolescenti (attualmente Facebook e WhatsApp) per l’apertura di pagine e profili finalizzati a percorsi di ascolto e aiuto online. La metodologia utilizzata è quella della Educazione tra pari in cui, un gruppo di adolescenti (18 - 22 anni), con pregressa esperienza di peereducation scolastica, si cimenta nella gestione delle pagine web (ricerca di informazioni, pubblicazione di news, video, campagne di sensibilizzazione, ecc) e delle chat con altri ragazzi che si rivolgono a loro per un aiuto e per la richiesta di informazioni. Questo gruppo di Peer educators è costantemente supervisionato e formato da operatori del Servizio di Psicologia della AUSL di Modena in rete con altre esperienze attive a livello nazionale. Sono stati svolti momenti di presentazione del progetto negli istituti scolastici dei Distretti di Carpi, Sassuolo, Modena. Centri Psicologia Clinica Adulti e Famiglia I Centri di Psicologia Clinica Adulti sono la sede degli interventi di valutazione e trattamento psicologico, con percorsi clinici trasversali ai servizi del territorio e dell’ospedale, su proposta dei professionisti del DSM-DP, DCP e dei MMG. La richiesta psicologica che viene rivolta ai centri riguarda prestazioni previste dai LEA: -utenti che necessitano di valutazione diagnostica e prognostica “specialistiche” finalizzate alla stesura di un eventuale piano di trattamento; -utenti per i quali viene effettuata una valutazione diagnostica e prognostica richiesta dall’Autorità Giudiziaria (profili di personalità) e da Commissioni medico legali; -utenti con una sintomatologia psichica o disturbi mentali che abbiano quale indicazione un trattamento ambulatoriale prevalentemente psicologico clinico e/o psicoterapico. Il percorso terapeutico si articola in interventi rivolti all'individuo, ai familiari o a gruppi di utenti. Trattamento Nell'anno 2015, il numero dei soggetti seguiti nei Centri di Psicologia Clinica Adulti in azienda è stato di 1.328: dopo un periodo di progressiva crescita, l'utenza sembra quindi stabilizzarsi su almeno 1.300 persone all'anno, dimostrando un definitivo radicamento dei Centri all’interno della rete dei Servizi, in particolare per quanto riguarda la Medicina Generale. Infatti, l’estensione del modello organizzativo Stepped Care a tutte le aree, intervento elettivo per i Disturbi da Attacchi di Panico e la Depressione Lieve e Moderata, ha consentito di consolidare la conoscenza dei Centri presso i Medici di Medicina Generale. Utenza Centri Psicologia Adulti – Periodo 2009 - 2015 Nel 2015, i canali di accesso più frequenti sono stati i servizi del Dipartimento di Salute Mentale (nel 36% dei casi), il Medico di Medicina Generale (nel 33,5% dei casi) ed infine i servizi del Dipartimento di Cure Primarie (nel 3,2% dei casi). Va però detto che, a dispetto da quanto appare dai numeri complessivi, il dato non è uniforme nelle diverse aree, giacché in alcune l'invio da parte dei MMG prevale nettamente rispetto a quelli dal DSM e viceversa, a seconda delle modalità organizzative dei diversi centri, per storia degli stessi e/o caratteristiche demografiche della relativa popolazione: ad esempio, a Carpi, Mirandola e Sassuolo il canale d'invio da parte del MMG è decisamente quello preminente. Invianti % nei Centri Psicologia Clinica Adulti – Anno 2015 Distretto sanitario Carpi Castelfranco Emilia Mirandola Modena Pavullo Sassuolo Vignola Totale MMG SERVIZI DSM SERVIZI DCP 78 (49,7%) 59 (74,7%) 8 (21,6%) 169 (31,5%) 3 (27,3%) 65 (51,6%) 82 (41,4%) 464 (40,5%) 61 (38,9%) 9 (11,4%) 16 (43,2%) 317 (59%) 2 (18,2%) 35 (27,3%) 89 (44,9%) 529 (46,2%) 11 (7%) 8 (10,1%) 0 (0,0%) 25 (4,6%) 4 (36,4%) 11 (8,7%) 14 (7,1%) 73 (6,4%) Autorità Giudiziarie/ servizi Sociali 7 (4,4%) 3 (3,8%) 13 (35,1%) 26 (4,8%) 2 (18,2%) 15 (11,9%) 13 (6,5%) 79 (6,9%) Totale 157 (100%) 79 (100%) 37 (100%) 537 (100%) 11 (100%) 126 (100%) 198 (100%) 1.145 (100%) Categorie diagnostiche Le codifiche diagnostiche formulate secondo l'ICD-10, al termine della valutazione per gli utenti presi in carico, sono rappresentate per la maggior parte dai disturbi nevrotici legati a stress e somatoformi, da sindromi affettive, da disturbi della personalità e del comportamento nell'adulto. Relativamente alle codifiche diagnostiche dell'ASSE V dell'ICD-10, si rilevano in prevalenza problemi psicosociali, quali le problematiche relative all’occupazione/disoccupazione (3,1%) e quelle relative alla relazione coniugale (21,2%). Categorie diagnostiche - Anno 2015 Categorie Diagnostiche ICD-10 Disturbi nevrotici legati a stress e somatoformi Frequenza % sul totale 37,5% Sindromi affettive 16,1% Disturbi della personalità e del comportamento nell'adulto 12,9% Ritardo mentale, sindrome o disturbi psichici di natura organica Disturbi del comportamento alimentare 0,4% 1,7% Tipologia e numero di percorsi erogati con totale prestazioni - Anno 2015 Distretto sanitario Percorso Valutazione ai fini giuridici Valutazione Counselling Psicoterapia Totale Carpi 13 605 1.012 1.630 Castelfranco Emilia 6 341 161 508 Mirandola 15 95 74 184 Modena 23 1.120 2.209 3.352 Pavullo 9 8 0 17 Sassuolo 25 408 212 645 Vignola 29 120 (1,6%) 493 3.070 (40,5%) 726 4.394 (57,9%) 1.248 7.584 (100%) Totale Già da qualche anno sono stati attivati, in modo centralizzato a Modena, trattamenti gruppali, sia come interventi all’interno del modello organizzativo Stepped Care, che come interventi combinati con trattamenti individuali per specifici quadri sintomatologici di media gravità, come da riferimento alla letteratura scientifica corrente: nel corso del 2015 hanno beneficiato di questi percorsi 61 pazienti. L’attività indiretta svolta comprende interventi di supervisione e consulenza a equipe, operatori sanitari e sociali su richiesta e/o in raccordo continuo con gli invianti delle diverse unità operative e dai MMG. Nel corso del 2015 una parte importante ha riguardato l'attività di ricerca, coinvolgendo operatori dei centri di Carpi e Modena. Le attività di ricerca hanno riguardato per il distretto di Carpi la valutazione dei soggetti sottoposti a screening in sede di prima visita attraverso la somministrazione della scala IESR (Impact of Event Scale-Revised), strumento che valuta l'impatto psicologico di eventi traumatici (sisma 2012) e identifica i casi di probabile disturbo post-traumatico da stress (PTSD). Valutazioni di esito dei trattamenti Nel 2015 si è proseguito nella verifica di esito dei trattamenti effettuati nei Centri di Psicologia Clinica Adulti a livello aziendale con lo strumento Core OM. Tale verifica è resa possibile dall’applicazione nel sistema informativo EOS. Nei Centri di Psicologia Clinica Adulti i soggetti che hanno effettuato un trattamento dal 2013 al 2015 con una valutazione pre e post-trattamento con CORE OM sono stati n 939, con un’età media di 44,3 anni (d.s. 13). Al termine del trattamento si evidenzia una riduzione statisticamente significativa dei punteggi per tutte le sottoscale del CORE OM (benessere, problemi/sintomi, funzionamento psichico e area del rischio auto ed eterolesivo) e per il punteggio totale. Analisi preliminare 2013-2015: Clinical, Outcomes, Routine, Evaluation Outcome, Measure: confronto pre e post trattamento n. 939 soggetti T test per campioni appaiati p=0.000 Trattamenti familiari I Centri di Consulenza e Psicoterapia familiare sono attivi a Modena, Sassuolo, Carpi e Mirandola. Ai Centri accedono coppie e famiglie i cui membri presentano un disturbo psicopatologico e/o famiglie multiproblematiche per le quali sia presente l’indicazione di un trattamento familiare, con modello sistemico relazionale. Almeno uno dei componenti della famiglia deve essere in carico ad un professionista del Dipartimento Salute Mentale. Nel 2015 sono state trattate 152 famiglie con un numero medio di sedute a famiglia pari a 9. Invianti % nei Centri di Consulenza e Psicoterapia Familiare – Anno 2015 Servizi invianti % Servizio di Neuropsichiatria Infantile 41,0% Salute Mentale Adulti 16,0% Dipendenze Patologiche 6,9% Programma Disturbi del Comportamento Alimentare 12,0% Altro (Psicologi del Consultorio, Psicologia Ospedaliera, Centri Demenze) 17,8% Centro di Psicologia Infanzia e Famiglie 2,3% Centri Adolescenza e Spazi Giovani 4,0% Si confermano come servizi che inviano ai Centri di Consulenza e Trattamenti Familiari il servizio NPIA e lo SMA, mentre i dati degli altri servizi invianti rimangono stabili. L’utenza è costituita per il 20% delle famiglie con caratteristica di multiproblematicità, per la presenza di più membri della famiglia portatori di sofferenza psichica e seguiti da altro servizio o da professionista esterno. Nel 22% dei casi la diagnosi di invio appartiene alla fascia diagnostica F90-ICD10 ed individua una grave psicopatologia relazionale con manifestazioni nei minori di disturbi dell'Apprendimento, disturbo oppositivo della condotta, comportamenti antisociali. Il 16% delle prese in carico sono relative a famiglie con un figlio adolescente che presenta un disturbo del comportamento alimentare inviato dalle equipe del Programma Disturbi del Comportamento Alimentare e dalla Neuropsichiatria Infantile. Attività del settore di Psicologia Clinica nel Dipartimento di Cure Primarie I dirigenti psicologi del DSM-DP operano anche nei servizi del Dipartimento Cure Primarie, nelle equipe dei Consultori Familiari, dei Centri Disturbi Cognitivi e, limitatamente al Distretto di Pavullo in integrazione con i servizi dell’Ente Locale nei servizi Disabili Adulti. Dal 2014 il settore ha attivato il coordinamento degli psicologi delle associazioni in convenzione con AUSL che operano nel Programma Cure Palliative. Consultorio Familiare Il Consultorio Familiare è un’Unità Operativa del Dipartimento di Cure Primarie, istituzionalmente chiamato a svolgere interventi relativamente all'area della procreazione nascita, sterilità, interruzione di gravidanza – sessualità - relazioni coppia/famiglia, genitorialità. Fanno parte del Consultorio Familiare i servizi dedicati agli adolescenti “Spazi Giovani” e il “Centro Liberiamoci Dalla Violenza” dedicato al trattamento degli uomini con comportamenti violenti intradomestici. Le competenze dello psicologo del Consultorio si declinano nell’attività clinica ambulatoriale e nell’equipe multi professionale; all’interno della programmazione dei Piani di Zona con i percorsi e i progetti sociosanitari (Servizio Sociale, Centri per le famiglie, Centri Antiviolenza) e con le Associazioni per la tutela delle maternità difficili e le Associazioni femminili. Questa rete di collaborazione garantisce una risposta integrata e appropriata alla complessità della domanda. Utenza, prestazioni, numero medio prestazioni/utenza – Anno 2015 Distretti Utenza Prestazioni N.medio prestazioni /utenza Carpi 410 930 2,3 Mirandola 200 436 2,2 Castelfranco Modena Consultorio/Sp.Giovani Modena LDV 101 207 2,1 584 2.028 3,5 82 717 8,2 Pavullo 133 420 3,2 Sassuolo 349 1.140 3,3 Vignola 329 804 2,4 Totale 2.188 6.682 3 Hanno usufruito delle prestazioni psicologiche dei Consultori Familiari un totale di 2.193 utenti. Complessivamente sono state effettuate 6.672 prestazioni (3 prestazioni media a paziente). La fascia di età va dai 14 anni nascita ai 64 anni. L’attività non diretta all’utenza si è realizzata in un lavoro di rete: nell’applicazione del protocollo di Distretto di contrasto alla violenza alle donne e alla violenza assistita - integrazione con Medici di Medicina Generale, Pediatri LS, Centri Antiviolenza, Operatori di altri servizi territoriali sanitari e sociali; nei progetti di lavoro integrato per la prevenzione e cura dei disturbi emotivi in gravidanza (in collaborazione con i centri delle famiglie e gli SMA) (progetto n. 5 Del Reg 533/2008“ Direttiva alle Aziende sanitarie in merito al programma percorso nascita”); nell’attività di consulenza e formazione ad altri operatori consultoriali, negli interventi di psicoeducazione e di prevenzione con la popolazione adulta e scolastica (progetto peer). Utenti per le principali tipologie di percorso – Periodo 2014-2015 Disagio psichico = violenza di genere* Procreazione Coppia Famiglia e genitorialità Sessualità 2014 101 436 291 359 106 2015 227 559 282 248 141 Anno Nel 2015 aumenta l’offerta di interventi relativi alla area della procreazione e in particolare quella relativa ai disturbi emozionali in gravidanza e nel puerperio (progetto n. 5 Del Reg 533/2008 “Direttiva alle Aziende sanitarie in merito al programma percorso nascita”). Il 6% delle donne in gravidanza e/o puerperio presenta un disturbo psicopatologico grave e ha, pertanto, una presa in carico congiunta con il Servizio Salute Mentale. Rimane costante l’attività di consulenza e supervisione a cadenza mensile da parte dell’area psicologica alle ostetriche che conducono i corsi di preparazione alla nascita. Nel 2015 gli psicologi del consultorio hanno approntato una cartella informatizzata, collegata con quella delle diverse professionalità che operano nel consultorio, come ulteriore strumento coadiuvante l'integrazione del lavoro di equipe. Spazio Giovani E’ il servizio del Consultorio Familiare, presente in tutti i distretti, dedicato ai ragazzi/e dai 14 ai 19 anni che accedono per avere informazioni e consulenze sui temi dell'affettività/relazione-sessualità, contraccezione, procreazione, problemi ginecologici e andrologici (a Modena). È un servizio di libero accesso, gratuito, con spazi e tempi dedicati in stretto raccordo con Centri Adolescenti del Servizio di Psicologia e in ambito di prevenzione e promozione alla salute, anche con il Servizio Dipendenze Patologiche. Per quanto riguarda l’attività ambulatoriale si registra un aumento dell’utenza e una diminuzione del numero medio di sedute per utente. Le domande dei ragazzi allo psicologo clinico dedicato sono per il 62% in relazione a malesseri nelle relazioni e nei rapporti familiari, nel 6% per disagi nell’area della sessualità, il 18% per problematiche in area procreativa. La richiesta per disagio psichico (13%) trova una prima lettura della domanda nello Spazio Giovani ed esita con l'invio al centro Adolescenza o a una dimissione a seguito di un intervento consulenziale. Utenti, nuovi utenti, % nuovi utenti sul totale utenti: prestazioni e n. medio prestazioni per utente – Periodo 2013 - 2015 Utenti Nuovi utenti % n.u. su tot utenti Prestazioni all'utenza n.medio prestazioni per utente 2013 202 153 75,0% 480 2,3 2014 257 184 71,6% 1.087 4,2 2015 432 175 40,5% 1.085 2,5 Spazio giovani La programmazione in tema di prevenzione/promozione si realizza con la metodologia della peer education e con progetti in integrazione con l'Ente Locale e le scuole superiori (dati riportati nel paragrafo C. Adolescenza sulla peer education). Nel 2015 i Consultori dell'Ausl di Modena hanno mantenuto la propria partecipazione al Progetto Sperimentale Regionale “W l'amore”; un progetto di educazione socio-affettiva e sessuale per preadolescenti che coinvolge ragazzi delle III° medie, gli insegnanti ed i genitori; Affettività e violenza contro le donne. Nell'a.s. 2014/2015 le classi coinvolte sono state 183. All'interno dei progetti offerti alle scuole secondarie di secondo grado, il Servizio di Psicologia, è responsabile della creazione e del coordinamento dei gruppi di ragazzi che diventano “peer educator/facilitatori della comunicazione”. La metodologia “peereducation”, raccomandata dall’OMS, prevede la progettazione partecipativa di ragazzi per la creazione di messaggi e azioni rivolte ad altri ragazzi sui temi della salute. L'utilizzo della “peer education” è previsto, fino dall'a.s. 2011/2012, in modo trasversale, nei progetti di prevenzione scolastici. Ai progetti collegati all'affettività/sessualità/MST/violenza di genere hanno partecipato 427 peer educators. Centro LDV “ Centro Liberiamoci Dalla Violenza” Il Centro LDV è rivolto ad uomini che attivano o temono di poter attivare comportamenti violenti nelle relazioni di genere e intrafamiliari. Il Centro è una esperienza pilota all’interno del sistema sanitario ed è collocato presso un Consultorio Familiare di Modena, si rivolge ad un bacino di utenza soprattutto provinciale ma non solo. L’accesso è volontario da parte degli uomini anche se l’indicazione di rivolgersi al Centro avviene soprattutto su invito delle compagne/mogli o per indicazione soprattutto dei servizi sociali territoriali. Il Centro offre trattamenti individuali o di gruppo ed ha adottato il modello norvegese appreso nel corso di un percorso formativo dagli esperti del centro ATV (Alternative To Violence di Oslo) che vanta la maggior esperienza in Europa sul trattamento dei maltrattanti. Il personale di LDV è composto da psicologi-psicoterapeuti che si avvalgono della consulenza dello psichiatra ed è coordinato da una sociologa. Nel 2015 il numero di utenti in carico è stato di 82 uomini di cui n.41 nuovi utenti La dimissione ha riguardato 24 utenti. Le prestazioni sono state 717. Utenti, nuovi utenti, % nuovi utenti sul totale utenti, prestazioni e n. medio prestazioni per utente – Anno 2015 LDV Utenti Nuovi utenti % n.u. su tot utenti Prestazioni all'utenza n.medio prestazioni per utente 2012 26 26 100% 179 6,9 2013 52 26 50% 539 10,4 2014 82 51 63% 874 10,6 2015 82 41 50% 717 8,7 Categorie diagnostiche – Anno 2015 Categorie Diagnostiche ICD-10 Frequenza % sul totale Problemi di salute legati a condizioni socioeconomiche o a circostanze psicosociali 49,1% Disturbi della personalità e del comportamento nell'adulto 33,8% Disturbi nevrotici legati a stress e somatoformi 8,1% Sindromi affettive 7,2% Disturbi psichici e comportamentali da uso di sostanze psicoattive 1,8% Le diagnosi indicano per il 33,8% disturbi della personalità e del comportamento nell'adulto, per il 7,2% disturbi dell'umore. Il 19,4% degli accessi riguarda residenti in città, il 36% nei distretti sanitari della USL e il 44,6% proviene da fuori provincia o da altre regioni. Nel corso del 2015 è stata data continuità al trattamento di gruppo. Gli psicologi del centro LDV svolgono inoltre un’intensa attività informativa e di promozione nei confronti della cittadinanza e degli operatori sociali e sanitari e delle forze dell'Ordine, oltre a ad un'attività formativa e di supervisione clinica con colleghi di altri contesti territoriali che stanno attivando interventi analoghi (Centro LDV- AUSL di Parma). Nel 2015 sono stati realizzati incontri di sensibilizzazione pubblici nella rete territoriale in raccordo con altri servizi per le attività di promozione e prevenzione in tema di relazioni di genere nei confronti degli adolescenti e/o genitorialità con alcuni servizi sociali. Periodico è stato il confronto con i Centri Antiviolenza presenti a livello provinciale, in particolare con quello di Modena e con l’Associazione Donne e Giustizia. Nel 2015 gli psicologi di LDV sono stati impegnati quali formatori sia in ambito regionale sia a livello nazionale con eventi rivolti ad altri psicologi/psicoterapeuti e a medici di medicina generale. Centri per i Disturbi Cognitivi Gli psicologi che si occupano delle persone affette da demenza e dei loro familiari operano presso i Centri per i Disturbi Cognitivi e le Demenze dell'Azienda USL (CDCD), il Day Service e il Reparto di Neurologia dell'Ospedale Civile di Baggiovara, e nei Nuclei Temporanei Speciali per Demenze di Mirandola e Formigine. Il monte ore settimanale di attività psicologica è 62 ore per i CDCD (8 a Carpi, 4 a Castelfranco, 10 a Pavullo, 10 a Sassuolo, 8 a Vignola, 10 a Mirandola, 12 a Modena), 4 ore per il Day Service di Baggiovara, 10 ore per il nucleo di Mirandola e 9 ore per il nucleo di Formigine, 35 ore di Neuropsicologia (32 ore presso Ospedale di Baggiovara e 3 ore presso CDCD di Mirandola). Nei Centri vi sono stati 429 accessi (di cui 230 prime visite). L'età media dei caregiver afferenti ai diversi centri è di 64 anni. Complessivamente sono state effettuate 1.563 prestazioni, con una media di 3 prestazioni per ogni utente. I caregiver sono inviati per la maggior parte dai geriatri afferenti ai CDCD (67%) cui seguono i MMG con circa il 10%. Le diagnosi prevalenti afferiscono all'asse Z del sistema ICD (avere in casa un familiare bisognoso di cura), seguite dalla presenza di sintomatologia affettiva (episodio depressivo lieve o moderato). Prestazioni e accessi per Distretto – Anno 2015 Distretto Prestazioni Accessi Carpi 244 63 Castelfranco 63 19 Modena 268 63 Mirandola 508 135 Pavullo 118 39 Sassuolo 175 45 Vignola 187 65 Totale 1.563 429 Nel corso del 2015 si è migliorata la valutazione psicodiagnostica della sintomatologia depressiva riportata in sede di colloquio dai caregiver; il 24,4% dei caregiver (rappresentato da 103 soggetti su 429 accessi totali) ha presentato una diagnosi secondaria di depressione (lieve o moderata). I dati sulla prevalenza della patologia depressiva nei caregiver è in linea con la letteratura nazionale e internazionale secondo la quale i caregiver con sintomi depressivi sono compresi tra il 20% e il 50% (Zarit, 1987). In tutti i distretti sono state svolte iniziative di informazione rivolte alla popolazione come Centri in collaborazione con i medici di medicina generale e/o con le associazioni. Day Service NOCSAE Nel Day Service dell'Ospedale NOCSAE vi sono stati 30 accessi, prevalentemente provenienti dal Distretto di Modena. Su tali caregiver sono state effettuate 90 prestazioni, con una media di circa 3 prestazioni per utente. Nuclei Specialistici Temporanei per le Demenze Nei Nuclei specialistici gli interventi psicologici sono diretti con colloqui di consulenza al caregivers, di valutazione degli utenti e ore di attività dedicate alla costruzione del progetto assistenziale per l'anziano (PAI), oltre che per la consulenza e supervisione alle equipe di lavoro per un monte ore complessivo di 870 ore. Verifica outcome dei trattamenti Nel corso dell'anno vi è stato un deciso consolidamento della somministrazione routinaria della scala Zarit Burden Invetory (ZBI) all'inizio e alla fine dei trattamenti psicologici, per monitorare l'esito dell'intervento. Inoltre, a tale scala sono state affiancate altre scale (PGD, BDI-II e GDS) per monitorare l'esito dell'intervento anche su altre dimensioni cliniche quali la depressione, il lutto complicato e la competenza nella gestione dei disturbi comportamentali. Analizzando i dati di esito di coloro che hanno concluso il trattamento nel corso del 2015 si osserva come il punteggio Zarit medio iniziale è di 45,18 mentre il punteggio medio conclusivo è di 33,94. Tale dato evidenzia come vi sia un abbassamento di 11,24 punti, con cambiamento clinico del burden da moderato-severo a lieve-moderato. Disabilità Adulti Gli interventi psicologici nell'area della disabilità adulti sono stati realizzati nel solo Distretto di Pavullo. Il target sono persone con ritardo mentale lieve, disabilità acquisita e loro familiari, nel corso del 2015 sono stati n. 38 per un totale di 285 prestazioni. I percorsi psicologici comprendono le valutazioni sul singolo e sulle risorse familiari e trattamenti brevi in progetti integrati sociosanitari. Cure Palliative Il Programma Cure Palliative e il Settore di Psicologia hanno attivato il coordinamento delle risorse psicologiche delle associazioni di volontariato in convenzione con AUSL e presenti in tutti i distretti. Tali figure professionali operano in integrazione con medici ed infermieri del PUASS e dei MMG. Nell coordinamento tecnico professionale del Servizio di Psicologia, si sono definite le tipologie di prestazioni e i percorsi appropriati, in riferimento ai dati di evidenza e linee guida, presenti nell’ambito delle cure palliative. L’obiettivo è attivare l’attività in modo equo a livello aziendale e arrivare ad una codifica per il sistema informativo aziendale. L’intervento psicologico si articolerà nella valutazione dei bisogni del paziente e della famiglia; e nella progettazione con l’equipe di operatori per un percorso di assistenza nell’evoluzione della gestione della malattia e delle terapie, accompagnando i familiari nell'elaborazione del lutto o della perdita. Case della Salute Il settore di Psicologia è attivo all’interno della progettazione degli interventi nelle case della salute di Novi – Rovereto, Finale Emilia con interventi clinici consulenziali e per progetti di educazione sanitaria su gruppi target di pazienti con patologie croniche o caregiver (promozione di sani stili di vita), con quest’ultima attività, anche nella casa della salute di Bomporto. Si è consolidato il progetto di una apertura di un ambulatorio psicologico in collegamento coi MMG (n.4 ore settimanali) nelle 2 case della Salute di NOVI-Rovereto; tale attività ha registrato nel corso del 2015, n. 60 accessi per un totale di 180 prestazioni. Di questi utenti il 50% ha usufruito di un intervento di counselling psicologico, per il restante è stato possibile attivare un invio ad altri servizi del DSM\DCP (Psicologia clinica adulti CSM e Consultorio familiare). Inoltre, per garantire l'integrazione delle competenze mediche e psicologiche per una presa in cura globale della persona, nei suoi aspetti medici, psicologici e sociali sono attivi Audit Clinici periodici con i Nuclei dei MMG. Per il 2015 è’ stata realizzata l’apertura di uno sportello per i giovani, in integrazione con altri professionisti che si occupano di adolescenti presenti nelle case: ostetrica, ginecologo, PdLS, MMG. Sono stati accolti 15 adolescenti per consulenza e breve trattamento ed effettuate 110 prestazioni. Gli obiettivi sono quelli: di offrire un Servizio di consulenza clinica psicologica, finalizzato alla promozione del benessere e la prevenzione del disagio. Creare una rete di collaborazione con enti, servizi ed associazioni territoriali (Centro Aggregativo, Parrocchie, Servizio Sociale, Scuole Secondarie di Primo Grado, Famiglie, Operatori “Progetto Sbulloniamoci”, Medici di Medicina Generale e Pediatri, Associazioni sportive, Educativa di Strada) volta a sensibilizzare sui principali temi di salute. di formare tutti i professionisti attivi all'interno delle Case della Salute ad un corretto approccio all'adolescente, in modo da facilitarne l'accesso e la rilevazione precoce dei segnali di rischio. Istituto Penitenziario Modena All’interno dei due istituti penitenziari di Modena e Castelfranco operano psicologi presenti nelle equipe delle dipendenze patologiche e in attività in area della psicologia. Per quanto riguarda gli interventi di competenza psicologico clinica riguardano: le valutazioni psicologico cliniche all'ingresso dei detenuti; le consulenze su problematiche di disagio psichico inerenti il recente protocollo locale per il rischio suicidario; i trattamenti per i detenuti autori di reati a sfondo sessuale. Gli utenti sono stati 669 utenti che hanno avuto una valutazione all’ingresso dell’istituto penitenziario, mentre 239 sono gli utenti in consulenza per rischio suicidario di media gravità. Colloqui clinici psicologici effettuati – Anno 2015 Tipologia colloqui n. Valutazione nuovi giunti 669 Consulenze 586 Totale 1.255 Attività Ospedaliera L'U.O. di Psicologia Ospedaliera fa riferimento ad una disciplina clinica che si articola sulla base delle specialità mediche presenti all'interno del singolo contesto ospedaliero e lavora nel rispetto delle linee guida e delle evidenze che sono disponibili relativamente ai quadri patologici di competenza (Circolare Regione Emilia Romagna n° 142013; Linee di Indirizzo alle Aziende Sanitarie in tema di Organizzazione dell'Area Psicologia Clinica e di Comunità). L'attività dell'U.O. Psicologia Ospedaliera NOCSAE si rivolge alle “Aree critiche” evidenziate nel documento regionale, ovvero le aree dove afferiscono pazienti affetti da gravi patologie: pazienti traumatizzati (Politraumi, Mutilazioni e amputazioni, Chirurgia generale e specialistica, Stroke, Gracer); pazienti sottoposti a Terapia Intensiva, Rianimazione e Neurorianimazione; pazienti cronici e con diagnosi infausta (SM, Parkinson, Demenza, Diabete Tipo I, Obesità grave, dializzati, pazienti cardio-operati, terapia antalgica, cure palliative e fine vita in ospedale). L'U.O. di Psicologia Ospedaliera opera per: 1. includere gli aspetti affettivi, relazionali e comunicativi del paziente e dei familiari/caregivers all'interno del processo di cura, favorendo non soltanto l'umanizzazione ma anche percorsi di integrazione mente-corpo che influenzano l' esito della prestazione sanitaria nella sua interezza; 2. fornire una risposta ai bisogni formativi e consulenziali del personale sanitario coinvolto nei percorsi di cura multidisciplinari integrati (formazione permanente sul campo e formazione esperienziale attraverso il lavoro in team, gruppi Balint); 3. garantire interventi di consulenza psicologica, trattamenti psicoterapici individuali e gruppali in ambito psicosomatico come parte integrante dei protocolli multidisciplinari concordati con i diversi Dipartimenti ed il monitoraggio degli esiti; 4. migliorare i percorsi di integrazione tra Ospedale e Rete territoriale di riferimento (DSM-DP e DCP) e la collaborazione con le Associazioni dei malati; 5. svolgere funzioni di tutoring e formazione agli studenti per l'abilitazione all'esercizio della professione di Psicologo e di Psicoterapeuta (convenzione del Settore di Psicologia Clinica Aziendale con Università, Scuole di Specializzazione in Psicoterapia e Psicologia della Salute); 6. garantire livelli di aggiornamento continuo finalizzati all'innovazione delle tecniche psicologiche e psicodiagnostiche con particolare riferimento all'ambito psicosomatico e al monitoraggio degli esiti del trattamento. Dati attività NOCSAE – Anno 2015 Dipartimenti Protocolli n. prestazioni dirette n. nuovi accessi (paziente, per anno familiare e Ore di prestazioni indirette operatore) 1 Medicina Interna e Riabilitazione Politraumi (progetto Gracer) Cardiologia Cardiologia Riabilitativa Sclerosi Multipla 79 107 72 880 380 466 308 188 208 1-2 Ore di attività formativa coi team accreditata Linee guida (incluse nel Documento di Consenso Italiano sulla Psicologia Ospedaliera “Italian Statement on Hospital Psychology” - Marzo 2013) 8 Progetto GRACER - Piano Sanitario Regionale e dall'Assessorato Salute della Regione E.R. (2001) 5 - Linee Guida ANMCO-SIC-GIVFRC sulla riabilitazione cardiologica (1999). Linee guida per le attivitù di psicologia in cardiologia riabilitativa e preventiva (Task Force GICR; 2003) 90 PDTA - Percorso Regionale E.R. Diagnosi e Terapia della Sclerosi Multipla (a cura del Gruppo Neurologi Sclerosi Multipla della Regione Emilia-Romagna e del CReVIF — Centro Regionale Valutazione e Informazione) Malattia Parkinson e Deep Brain Stimulation 20 108 60 Diagnosi e terapia della malattia di Parkinson: linea guida 24 pubblicata nel maggio 2013 ed aggiornata nel gennaio 2015 (Ministero della Salute - Istituto Sup. di Sanità) Stroke 17 85 45 SPREAD 2012 Ictus cerebrale: linee guida italiane di prevenzione e trattamento Raccomandazioni e sintesi Area Critica Terapia Antalgica 22 98 55 Legge 38/2010 Chirurgia Generale e Specialistica Chirurgia Bariatrica 216 798 240 90 Linee guida SICOB ( Società Italiana Chirurgia Obesità) Obesità grave e BIB 45 274 82 30 Le linee guida 2013 AHA/ACC per la gestione negli adulti del sovrappeso/obesità DCA 17 206 100 30 Delibera 199/2013 “ programma aziendale DCA” CDC e Cure Palliative e “Fine Vita” letti PAG 41 110 49 10 Legge 38/2010 15 D.G.R. 2633 del 06/12/2011 “Determinazioni in ordine alla gestione del Servizio Sanitario Regionale per l’esercizio 2011”, all.6 “Piani e programmi di sviluppo”.Linee Guida della Società Italiana di Nefrologia e Linee Guida Integrato di Neuroscienze Integrato di Medicina interna, Endocrinologia, malattie del metabolismo e geriatria Nefrologia e Dialisi Policlinico Emodialisi / Dialisi Peritoneale 22 125 60 Cure Primarie Diabete I e II 38 185 155 CONSULENZE Richieste SIO 113 489 200 809 4.204 1.750 Totali D.G.R. 2633 del 06/12/2011 “Determinazioni in ordine alla gestione del Servizio Sanitario Regionale per l’esercizio 2011”, all.6 “Piani e programmi di sviluppo”. 1 Le prestazioni vengono effettuate tutte in regime di Ricovero, Day Hospital, Day Service e Ambulatoriali in continuità terapeutica post-ricovero / dimissione. 2 Team multiprofessionali (costruzione del progetto terapeutico), mini-team multiprofessionali (presa in carico), consulenza ad operatori singoli, formazione sul campo con i diversi team. NeuroPsicologia NOCSAE Percorsi di valutazione neuropsicologica di II e III livello rivolti a pazienti affetti da sclerosi multipla, sindromi extrapiramidali, ictus, epilessia, SLA, traumi cranici. La valutazione neuropsicologica è inoltre parte del percorso finalizzato all'eleggibilità di pazienti alla Deep Brain Stimulation, all'awakesurgery nella quale il neuropsicologo è attivo in sala operatoria in corso di resezione di lesioni tumorali in aree del linguaggio nonché nella diagnosi precoce e differenziale delle demenze nell'ambito del percorso dedicato attivo presso l'U.O di neurologia. Accessi e prestazioni – Anno 2015 Dipartimenti N. nuovi accessi per anno NeuroScienze 731 N. prestazioni dirette (paziente, familiare e operatore) 2.193 PsicOncologia Nella realtà dell'Area Nord è attivo un intervento di Psico-Oncologia integrato con i professionisti del Presidio. Il Centro di Psico-Oncologia è parte integrante del percorso Breast Unit, contribuisce a dare continuità e sistematicità all’offerta psicologica presso il Day Hospital Oncologico di Carpi e cura la realizzazione dell’offerta clinica anche presso il Day Hospital Oncologico di Mirandola. Nel 2015 gli utenti sono stati 239 di cui 149 prime visite per volume complessivo di 1.144 prestazioni. Da segnalare che dal 01.06.2015 il servizio non ha più potuto avvalersi della professionista ad incarico a tempo indeterminato per quiescenza. Condizioni psicologiche della popolazione in Area Nord - POST SISMA Anche nel 2015 il Settore di Psicologia ha potuto avvalersi del potenziamento della risorsa psicologica attraverso il Finanziamento Straordinario Regionale nei Distretti di Carpi e Mirandola. Tali risorse psicologiche sono state assegnate nei diversi settori del Dipartimento Salute Mentale, in particolare nell'ambito dell'NPIA e nell'UO Psicologia Clinica Adulti garantendo la continuità di un’attività clinica ambulatoriale, oltre che ad un’attività di psicologia di comunità volta alla definizione dell'intervento psicologico all'interno delle Case della Salute. A livello ambulatoriale, nella popolazione adulta gli accessi sono rimasti stabili al 2014 (circa 400 soggetti adulti), si registra però una progressiva diminuzione della percentuale di diagnosi di disturbo post traumatico, disturbi d'ansia e di adattamento, con una significativa differenza tra i Distretti di Carpi e Mirandola, ove tali disturbi rappresentano ancora il 40% delle diagnosi rilevate. Per quanto riguarda gli accessi dei minori per consulenze in NPIA si assiste ad una stabilità relativa a 1.200 accessi annui, con un aumento del 50% delle prime visite nel distretto di Mirandola. A 3 anni dal sisma il 25% dei pazienti risulta positivo alla IES-R (Impact of Event ScaleRevised, strumento che valuta l'impatto psicologico di eventi traumatici) e riporta sintomatologia rilevante (media 47,1; s.d.: 13,1). Nel 2013 era il 50,2% dei pazienti che risultava positivo alla IES-R, con la media dei punteggi di 48,33 (s.d.14). Sono stati realizzati progetti di prevenzione del disagio e di promozione della salute, sia in ambito adolescenziale, che in ambito adulto con la presenza di ore di psicologo all'interno delle Case della salute. Tale risorsa è stata dedicata all' accoglienza della domanda e all'individuazione di situazioni di maggior sofferenza per un invio ai diversi Servizi del DSM oltre a specifici interventi di counselling sui disturbi d'ansia e depressione lieve e moderata. Tale presenza ha permesso di attivare Audit Clinici periodici con i Nuclei dei MMG. Nelle case della Salute di NOVI-Rovereto è stata attivata sperimentazione di Casa Giò (accoglienza psicologica ed ostetrica delle adolescenti), 1 pomeriggio alla settimana, coerente con gli interventi di prossimità proposti dal Progetto Adolescenza Regionale.