- Ti racconto un libro

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comunicato stampa, settembre 2006
TI RACCONTO UN LIBRO
AVVENTURE E SVENTURE SENZA TEMPO
Un’ora di narrazione teatrale per cinque capolavori della letteratura mondiale
IL MERCOLEDÌ E IL VENERDÌ, DAL 18 OTTOBRE ALL’1 DICEMBRE
Al cinemateatroNuovo di Magenta (Mi) - Inizio ore 21.15 – Ingresso, un euro
È una rassegna che sta tra l’appuntamento letterario e l’appuntamento teatrale, ma non è
semplicemente un reading. È una rassegna che l’anno scorso ha ottenuto un successo strepitoso. È
una rassegna che vede quali protagonisti cinque capolavori della letteratura mondiale, scelti tra i
preferiti dei promotori. Stiamo parlando di “Ti racconto un libro” la rassegna proposta per il
secondo anno dall’associazione culturale Ariel di Magenta (Mi). L’edizione 2006 debutterà il 18
ottobre e terminerà l’1 dicembre. L’iniziativa è costituita dalla narrazione teatrale (ciascuna della
durata di circa un’ora) di cinque capolavori della letteratura mondiale dell’Ottocento e del
Novecento a cura di cinque gruppi teatrali.
Quest’anno i libri protagonisti saranno “I Malavoglia” di Giovanni Verga, “Guerra e pace”
di Lev Nicolaevic Tolstoj, “Il ritratto di Dorian Gray” di Oscar Wilde, “Moby Dick” di Herman
Melville e “I tre moschettieri” di Alexandre Dumas. Racconti di grandi avventure, ma anche di
grandi sventure, di guerre, sfide e d’amore per se stesso e per gli altri. Per questa ragione quest’anno
il titolo della rassegna è proprio “Avventure e sventure senza tempo”. Avventure e sventure scritte
in libri che stanno in ogni biblioteca e in molte librerie delle nostre case. “Prendere quei libri –
dicono i promotori - toglierli dagli scaffali e raccontarli un’altra volta è un modo, il nostro modo,
per difenderli dalla polvere del tempo, che non ha rispetto neppure per i capolavori. Per evitare che
la polvere vi si depositi sopra, e custodire il destino che meritano, che è quello di essere senza
tempo, eterni, perché senza tempo ed eterne sono le avventure e le sventure che raccontano”.
Le compagnie coinvolte sono: Crocevia dei viandanti, CiRidì, Gli Ammazzacaffè, Cpt e
Ariel.
IL RACCONTO E IL RINFRESCO
Rispetto a una classica messa in scena, in questa manifestazione il romanzo viene raccontato, e non
rappresentato, con l’aiuto di musiche, immagini e lettura di alcuni brani significativi. Ogni
narrazione è affidata a compagnie teatrali locali ed è preceduta da una breve introduzione curata da
un insegnante delle scuole superiori.
Inoltre, prima di lasciare la sala il pubblico è invitato a partecipare a un rinfresco ispirato al
libro protagonista della serata; viene quindi offerto un liquore e un assaggio tipico della nazione di
appartenenza dell’autore dell’opera. Questo momento finale costituisce, per molte persone, una
simpatica occasione per fermarsi a conversare su quanto appena visto e ascoltato.
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Una delle novità di questa seconda edizione è che le serate raddoppiano. Ossia, ogni
capolavoro sarà raccontato due volte la settimana: il mercoledì e il venerdì. Altra novità
riguarda l’ingresso: non sarà più libero ma a pagamento, con un costo per biglietto pari a un euro.
I possessori del biglietto potranno poi recarsi alla libreria Il segnalibro in via Roma 85, a Magenta,
per acquistare un libro con lo sconto di un euro. La promozione è valida sino al 31 dicembre
2006.
Tutte le narrazioni avranno luogo al cinemateatroNuovo di via S. Martino 19 a Magenta, con inizio
alle ore 21.15.
La prevendita dei biglietti inizierà martedì 26 settembre, presso il cinemateatroNuovo, il martedì e
giovedì dalle ore 17 alle ore 19 e nei normali orari di apertura della sala.
Alle 21.15 i posti non occupati saranno riassegnati.
L’iniziativa è organizzata con il contributo del Comune di Magenta e della Provincia di
Milano ed è inserita nel progetto “Ottobre, piovono libri: i luoghi della lettura” promosso
dall'Istituto per il libro in collaborazione con la Conferenza delle regioni e delle province autonome,
l'Unione delle province d'Italia e l'Associazione nazionale comuni italiani.
OTTOBRE, PIOVONO LIBRI
“Ottobre, piovono libri: i luoghi della lettura” è un progetto e un appello lanciato dall'Istituto per il
libro - punto di raccordo e coordinamento per un nuovo “sistema della lettura” della Direzione
generale per i Beni librari e gli Istituti culturali del ministero per i Beni e le Attività culturali - in
stretta collaborazione con la Conferenza delle regioni e delle province autonome, l'Unione delle
province d'Italia e l'Anci. La campagna di promozione, unica nel suo genere, è stata ideata per
rilanciare, incentivare e valorizzare la rete di strutture e iniziative che sono impegnate nel nostro
Paese quotidianamente nella promozione del libro, inteso come presenza vitale, amichevole e
indispensabile. Nata con l'obiettivo di imprimere una nuova spinta alla promozione della lettura,
alla luce anche di nuove ricerche da cui emergono dati sempre meno confortanti sulla diffusione
della lettura nel nostro Paese, l’iniziativa si è concretizzata in un articolato e traversale calendario di
eventi letterari, distribuiti in circa 230 Comuni su tutta la Penisola. Fra gli eventi in cartellone c’è
anche “Ti racconto un libro”.
NON DIMENTICATE I SEGNALIBRI
Segnalibri come ricordo. E’ questo il pensiero che gli organizzatori hanno voluto realizzare per il
pubblico. Cinque segnalibri, e su ciascuno una o due frasi simbolo tratte dalle cinque opere
protagoniste della rassegna. I segnalibri saranno distribuiti nel corso delle serate. Per averli tutti
bisogna quindi assistere a tutte e cinque le narrazioni.
Queste le frasi riportate sui segnalibri:
I MALAVOGLIA
-Uomo povero ha i giorni lunghi.
-Necessità abbassa nobiltà.
-Per far da papa bisogna saper far da sagrestano.
GUERRA E PACE
-Noi dormiamo, finché non amiamo. Siamo figli della polvere… ma appena ti innamori, ecco fatto,
sei un dio, sei puro come il primo giorno della creazione…
IL RITRATTO DI DORIAN GRAY
-Il peccato è una cosa che si legge nel volto di un uomo. Il peccato non si nasconde.
MOBY DICK
-Il mondo è una nave su cui si compie una traversata e non un viaggio di andata e ritorno
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-Meglio dormire con un cannibale astemio che con un cristiano ubriaco.
I TRE MOSCHETTIERI
-In generale, si chiedono consigli solo per non seguirli o, se si seguono, è per avere qualcuno da
rimproverare per averli dati.
-Tutti per uno, uno per tutti.
EDIZIONE 2005, UN SUCCESSO INATTESO
La prima edizione di “Ti racconto un libro” si è svolta a ottobre e novembre 2005 e aveva in
programma la narrazione di alcuni autentici capisaldi della letteratura europea (non a caso
l’edizione si intitolava “Monumenti d’Europa”), da “I promessi sposi” di Alessandro Manzoni a
“Delitto e castigo” di Fedor Dostoevskij, passando per “I miserabili” di Victor Hugo, “Amleto” di
William Shakespeare e “Don Chisciotte” di Miguel de Cervantes. L’iniziativa aveva ottenuto un
grande successo, superiore a ogni più ottimistica previsione. Proprio da tale successo è nata l’idea di
raddoppiare le serate di rappresentazione.
“Ciò che ha incontrato il particolare favore del pubblico – dicono i promotori - oltre che la
qualità artistica delle narrazioni teatrali proposte, è stato l’impianto complessivo dell’iniziativa. Il
coinvolgimento di insegnanti delle scuole superiori ha fatto sì che fossero numerosi gli studenti e i
giovani presenti, e il momento enogastronomico finale si è rivelato estremamente apprezzato. Il
successo è stato così clamoroso che ha stupito perfino noi. Ogni narrazione ha registrato il tutto
esaurito in sala, con una partecipazione che complessivamente ha superato le duemila unità. Il
clima era eccezionalmente positivo: molte persone si fermavano in sala ben oltre il termine degli
spettacoli, rimanendo a scambiarsi opinioni su quanto avevano visto; e non è affatto usuale che
qualche centinaio di persone “facciano tardi” chiacchierando dei Promessi sposi o di Shakespeare!
La cultura, quella alta, si è unita in questa manifestazione con la popolarità. I grandi autori
della letteratura sono divenuti argomento di conversazione e di aggregazione. Ma, soprattutto,
quello che ci ha riempito di soddisfazione è che molte persone ci hanno detto, nelle settimane e nei
mesi successivi, di aver riletto i grandi classici che avevamo narrato; come se quel che avevano
visto e sentito spingesse a un ulteriore approfondimento. Altri ci hanno confessato di averli poi letti
per la prima volta, trovando in quello che avevano visto e sentito lo stimolo per affrontare romanzi
che non avevano avuto il coraggio di leggere mai”.
IL PROGRAMMA DELL’EDIZIONE 2006
Mercoledì 18 e venerdì 20 ottobre 2006
Crocevia dei viandanti racconta
I MALAVOGLIA , di Giovanni Verga
Introduce la professoressa Ornella Maltagliati
A seguire, un goccetto di zibibbo accompagnato da dolcetti di marzapane
Mercoledì 25 e venerdì 27 ottobre 2006
CiRidì racconta
GUERRA E PACE, di Lev Nicolaevic Tolstoj
Introduce la professoressa Loredana Vanzulli
A seguire, un goccetto di vodka russa accompagnato da tartine alle uova di lompo
Mercoledì 8 e venerdì 10 novembre 2006
Gli Ammazzacaffè raccontano
IL RITRATTO DI DORIAN GRAY, di Oscar Wilde
Introduce la professoressa Silvia Minardi
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A seguire, un goccetto di irish cream accompagnato da scones al cioccolato
Mercoledì 15 e venerdì 17 novembre 2006
Ariel racconta
MOBY DICK, di Herman Melville
Introduce il professor Edmondo Masuzzi
A seguire, un goccetto di bourbon accompagnato da gustosi fish appetizers
Mercoledì 29 novembre e venerdì 1 dicembre 2006
C.P.T. racconta
I TRE MOSCHETTIERI, di Alexandre Dumas
Introduce la professoressa Donatella Angiolini
A seguire, un goccetto di beaujolais nouveau accompagnato da crostini al paté de foie gras
LE COMPAGNIE
 Associazione culturale Ariel
Ariel è un’associazione culturale nata a Magenta (Mi) nel 2001, che ha scelto il proprio nome da un
lato ricordando lo “spiritello dell’aria” protagonista de “La tempesta” di William Shakespeare e
dall’altro come acronimo di Approfondimento, Ricerca, Innovazione, Educazione ai/dei Linguaggi.
Pur avendo solo pochi anni di vita, l’associazione affonda le sue origini ben più in là nel tempo,
essendo in diretta continuazione con l’esperienza più che decennale del cinemateatroNuovo (sala
della comunità della parrocchia San Martino di Magenta) e della compagnia teatrale Giovani
Decanato di Magenta, che opera sin dal 1986. L’associazione produce eventi legati al teatro e al
cinema, promuove incontri di educazione alla lettura per bambini e ragazzi, propone rassegne
cinematografiche con le scuole e relativi incontri didattici, realizza fascicoli di approfondimento in
cineforum, organizza stagioni di teatro… E poi, ultimo ma per nulla ultimo, Ariel è una compagnia
teatrale amatoriale che in quasi vent’anni di vita (pur se con nomi diversi) ha messo in scena
numerosi spettacoli, spaziando dal musical al teatro dialettale passando per monologhi e prosa.
Attualmente sono in scena tre spettacoli, con circa quindici rappresentazioni nella stagione 2005-06:
“Niente le cose per metà”, sulla vita di santa Gianna Beretta Molla, “Giallo Moro”, narrazione
teatrale sul dramma di Aldo Moro, e “L’albicocco che non sfiorisce – narrazione teatrale in ricordo
di Vittorio Bachelet”. Nella passata edizione di “Ti racconto un libro” ha proposto “Amleto” e
“Delitto e castigo”.
 CiRidì – Spazi aperti per un teatro vivo
Compagnia teatrale professionistica, che opera dal 1999 con reading, animazioni e progetti destinati
alle nuove generazioni: laboratori nelle scuole, spettacoli per ragazzi. Tra questi ultimi vanno
ricordati “Il bosco magico”, “Piccola pace”, “Il circo dei diritti”, “I viaggi di Martina”, “È fiorita la
primavera. Racconto popolare di una Resistenza di pianura”. Ha partecipato a “Ti racconto un
libro” edizione 2005 raccontando “I promessi sposi”.
 Crocevia dei viandanti
Il gruppo nasce nel 2000 da un nucleo di attori e operatori teatrali laureatosi al Dams di Torino. Ha
al suo attivo diverse performance, letture, animazioni, spettacoli, tra cui: “Circalbaulé”, carosello di
musica e personaggi in continua trasformazione, “In Gabbia”, liberamente ispirato a “Morti senza
tomba” di J.P. Sartre, “VibrAzione – Omaggio alla terra d’Africa” e “MacchinaMemoria”, in
occasione della ricorrenza del 27 gennaio. Nella scorsa edizione di “Ti racconto un libro” la
compagnia ha presentato “I Miserabili”.
 Gli Ammazzacaffè
Forte ma piacevole. Ultimo, e proprio per questo persistente. È ispirandosi a questo sapore che
nascono gli Ammazzacaffè, libero sodalizio magentino di giovani e idee. Per regalare al pubblico
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dei dopocena impegnati, ma piacevoli al tempo stesso. Nel loro bagaglio, esperienze di teatro e
cabaret, letture animate per i bambini, montaggi audiovisivi e supervisione tecnica di eventi teatrali.
Come associazione autonoma, gli Ammazzacaffè hanno all’attivo la narrazione teatrale del “Don
Chisciotte”, realizzata per la passata edizione di “Ti racconto un libro”, e la lettura teatrale della
favola “Una vicemamma per la principessa Martina”.
 C.P.T. – Centro prospettive teatrali “1961”
La compagnia è composta da un gruppo di appassionati di teatro che opera nella provincia di
Milano dagli inizi degli anni 60. Al gruppo storico iniziale si sono aggiunti e avvicendati, col passar
degli anni, molti giovani e tutti quanti hanno contribuito a connotare la compagnia con una
personalità versatile e originale che si manifesta con una costante carica di entusiasmo e una grande
facilità creativa. Nel repertorio della compagnia si annoverano lavori di autori classici (Cechov,
Giacosa, Molière, Gogol), di autori drammatici (Tennessee Williams, Agatha Christie), di autori
brillanti (Feydeau, Dario Fo, Noel Coward), ma la grande richiesta di teatro comico dialettale,
particolarmente gradito dal pubblico della provincia di Milano, ha indirizzato i lavori della
compagnia verso questa scelta.
LE OPERE SECONDO LE COMPAGNIE TEATRALI
 I Malavoglia, a cura di Crocevia dei viandanti
Acitrezza, La Trezza. ‘A Trizza, la treccia, l’intreccio. Non c’è intreccio, ma ripetizione ossessiva di
sciagure, in uno spietato gioco del caso. Fato impassibile e beffardo. La vita degli uomini come
quella precaria e ostinata delle formiche. La marea che investe e niente lascia più come prima. Il
cerchio, chiuso e immobile di vita umile e armoniosa s’è spezzato, e con lui si infrangono la
tradizione, i legami familiari, l’attaccamento, come ostrica allo scoglio, al paese natio. Un’odissea
chiusa, circolare, interpretata da gente del popolo, personaggi semplici ed epici allo stesso tempo.
Un coro di lamenti, salmi ripetuti stancamente, antichi proverbi gravi e immutabili. Predestinazione,
condanna e pena. Aci Trezza è luogo di pura esistenza e mero accadimento. Luogo della treccia, del
nodo mai sciolto della tragedia.
 Guerra e pace, a cura di CiRidì
Leggere “Guerra e pace” vuol dire stare su una spiaggia, in piedi davanti al mare, e aspettare per
gioco di essere travolti da un’onda gigantesca. Quando l’onda arriva, l’acqua entra ovunque: nella
bocca nel naso nelle orecchie negli occhi. E quando si rimane semistorditi di nuovo sulla spiaggia a
gambe all’aria, una risata esce dalla gola insieme a rimasugli di acqua. E’ stato bello, è stato
completo. L’onda di “Guerra e pace” è composta da un’immensità di cose, proprio come il mare. E
per raccontarla è necessario scegliere e farsi guidare dal personaggio principale del romanzo: Lev
Tolstoj. “Oggetto della storia è la vita dei popoli e dell’umanità” ci dice. Ed è la vita che Tolstoj
racconta. Una vita di personaggi che non sono mai assoluti e perfetti: ognuno è ripreso di volta in
volta nel suo eroismo o nella sua stupidità, nella sua grettezza e nella sua generosità. Tolstoj di loro
ci racconta tutto, ma sopra ogni cosa ci porta dentro le loro passioni. Sono uomini e donne che
vivono ogni situazione con la completezza del loro animo. Sono uomini e donne che vanno fino in
fondo, anche nella rovina e nel sacrificio. Attraverso le loro parole Tolstoj ci rivela il suo pensiero
sulla “vita dei popoli” e sulla guerra “la cosa più esecrabile che ci sia nella vita”. E parla lui stesso
in prima persona, quando cerca di capire da un punto di vista razionale i perché di una guerra
devastante e con feroce sarcasmo prende in giro gli storici che avanzano tesi e dissertazioni. Con
incredibile abilità accosta, apparentemente con naturalezza, fatti che ci rivelano l’ipocrisia di una
società che non vuole vedere oltre la propria superficialità, una società che non ha la curiosità di
indagare con sensatezza gli avvenimenti di cui è protagonista, ma se ne lascia travolgere.
L’onda di “Guerra e pace” è tutta l’anima russa, è un’onda di uomini che fanno la storia. Non una
sola persona, non Napoleone né lo zar Alessandro, e neanche i generali, ma le immensità di uomini
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determinano le imprese. La storia, di pace e di guerra, di questo popolo (come di tutti i popoli,
sembra dire Tolstoj), è storia collettiva, come il suo canto popolare, che non può mai essere
individuale, perché è realizzato, conservato, ricreato nella memoria collettiva. Un canto popolare
che è un’onda di voci di uomini e donne che raccontano di amori, solitudini e “sconfinata steppa
dove il cosacco si lancia a briglia scolta”.
 Il ritratto di Dorian Gray, a cura de gli Ammazzacaffè
La gioventù è l’unica cosa al mondo che valga la pena di essere posseduta. Un giovane davanti al
suo ritratto. Un commento che suona come un campanello d’allarme e precipita l’inconsapevole
spensieratezza della gioventù in un acuto, tormentoso dolore. E il dolore che si fa bramosia, fino a
perdersi nell’abiezione dell’omicidio. Guardarsi in un ritratto è osservare se stessi e soppesare la
coscienza, cercare nei segni del tempo i successi e gli errori di una vita… Dorian Gray vive questa
esperienza nel modo più drammatico. Due cose sole Dorian desidera più di tutto al mondo: bellezza
fisica e giovinezza eterna. Attributi del quadro che si fanno suoi, offrendogli una vita da esteta, alla
ricerca di ogni possibile esperienza estrema, morale e fisica. Ma tutto ha un prezzo e ogni eccesso
implica una punizione… Stregati dal fascino di Dorian Gray, lo seguiamo sulla scena della sua vita
pubblica, dove è protagonista assoluto e affascinante. E lo osserviamo, intimoriti, alla resa dei conti
con l’anima cui ha rinunciato. “Il ritratto di Dorian Gray” è un libro coraggioso, scritto dalla penna
di uno degli uomini che più hanno condizionato l’arte e la letteratura moderna, pagando in prima
persona le provocazioni lanciate al pubblico. Forti del fatto che “Non esistono libri morali o
immorali. Esistono solo libri scritti bene o scritti male”, raccontiamo questa storia, in cui l’eterna
giovinezza e l’oblio della morte sembrano presagire l’avvento dell’epoca moderna, con i suoi lifting
e i suoi deliri.
 Moby Dick, a cura di Ariel
“Chiamatemi Ismaele”. E vi racconterò di come ho preso il mare. Di come, con calma, mi sono
imbarcato. Vi racconterò di Nantucket, da cui siamo salpati con le sue donne a scrutare l’orizzonte
acqueo, con i suoi uomini che non ci sono perché sono per mare. Vi racconterò di Queequeg, il
cannibale sobrio con cui ho dormito. Della bara che si è fatto costruire per riposarci dentro e poi per
dentro galleggiare. Vi racconterò di Starbuck, il lungo, serio, solido Starbuck. Di Stubb, il
buontempone che prende i pericoli come vengono, che canta sulla lancia baleniera, che brandisce
l’arpione con scioltezza e disinvoltura. E di Flask, il tozzo, corto, rubicondo Flask, il chiodo piegato
per durare a lungo. E vi racconterò di Achab. Il vecchio Achab. Il capitano Achab. Achab dalla
gamba d’osso infilata nel ponte della nave, Achab unico dittatore e signore della baleniera. Achab e
la sua infinita, saldissima fierezza; la sua determinata, indomabile volontà; il suo fisso, indomito
sguardo diretto in un'unica direzione. Achab e la balena bianca; inseguita, cacciata, desiderata,
temuta, odiata, fatale balena bianca. “Chiamatemi Ismaele”. E vi racconterò del Pequod e del suo
mondo. Che è il mondo, tutto il mondo racchiuso in una baleniera che compie il suo infinito giro
senza fine intorno al mondo. “Chiamatemi Ismaele”. Ismaele il reietto, il rifiutato, l’espulso.
Ismaele raccolto da chi, cercando un figlio perduto, raccoglie un altro orfano. “Chiamatemi
Ismaele”. Perché uno solo sopravvisse alla rovina.
 I tre moschettieri, a cura del Centro prospettive teatrali
Le oltre settecento pagine del libro creano un certo timore ma se prevale la curiosità del confronto
fra quanto scritto da Dumas e le molteplici versioni librarie e cinematografiche scatta la trappola.
Subito dalle prime pagine “I tre moschettieri” catturano con quella affascinante combinazione di
vicende storiche e romanzesche fatte di avventura e di amori, di duelli e di intrighi che portano tutto
d’un fiato all’epilogo, anzi a cercare il seguito nella trilogia dell’opera. Qualche critico ha definito il
libro “romanzo mitico” in cui “la letteratura ritrova la sua dimensione orale originaria, il ritmo
stesso della parola parlata, il contatto diretto tra autore e pubblico”. Questo è forse il motivo
dell’immediato successo decretato dai lettori di “Le siècle” il giornale parigino sul quale
comparvero nel 1844 le puntate del feuilleton “Les trois mosquetaires” di Alexandre Dumas padre.
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Una vicenda che ancor oggi, nell’immaginario collettivo, travalicando il romanzo stesso, resta un
“mito” e continua ad avvincere le generazioni con i suoi personaggi, i complotti, gli intrighi
amorosi, le avventure di cappa e spada in cui anche il duello ha un ruolo fondamentale. E’ stato
definito un “rito di giustizia” nello scontro perenne tra il bene e il male. Una lotta combattuta con
fedeltà agli ideali, con la destrezza e l’intelligenza che alla fine vincono. Da queste premesse e da
Dumas che trasforma con leggerezza e ironia la storia in mito e il romanzo in spettacolo popolare,
abbiamo preso spunto per raccontarci questo libro e stuzzicare la voglia di una (ri)lettura.
PER INFORMAZIONI
Addetto stampa: Christian Ronzio, cellulare 340.1507512 – email, [email protected].
cinemateatroNuovo - tel. 02.97291337 – www.tiraccontounlibro.it – email, [email protected].
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