carta dei servizi geriatria - Ospedali riuniti di Trieste

CARTA DEI SERVIZI
Struttura Complessa
GERIATRIA
Struttura Complessa
GERIATRIA
Ospedale Maggiore
II° piano lato Via Gatteri
www.asuits.sanita.fvg.it
Piazza Ospitale.1 34134 Trieste
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Questo opuscolo al paziente ricoverato in Geriatria alcune notizie utili
a conoscerne le caratteristiche, gli orari e le modalità di lavoro. Il suo
significato è anche quello di aiutare i pazienti e i loro parenti a
conoscere la Geriatria come specialità medica perché sia più facile
utilizzare pienamente le sue potenzialità operative.
Gentile signora/e, nell’intento di rendere più semplice ed agevole la
Sua degenza, Le esponiamo in questo opuscolo alcune delle
caratteristiche del Reparto di Geriatria. Contiamo che queste semplici
pagine, - che integrano la possibilità sempre presente di dialogare con
tutto il personale, di esporre problemi o disagi, di ricevere spiegazioni
personalizzate sull’iter diagnostico e sulla terapia - possano aiutare ad
alleviare la Sua sofferenza e le Sue preoccupazioni.
Contiamo anche sull’aiuto che ci possono dare i Suoi familiari: la loro
presenza, nei limiti suggeriti dalla struttura ospedaliera e dalla
presenza di altri ricoverati, è preziosa sia sul piano psicologico, sia sul
piano operativo: confidiamo, infatti, sulla loro collaborazione per alcuni
atti assistenziali (somministrazione dei pasti, deambulazione,
riattivazione psicologica, lettura di libri o di giornali,...).
Noi tutti siamo convinti che la nostra assistenza durante questo
periodo che trascorrete in Ospedale debba essere sempre rivolta non
solo verso un singolo disturbo o malattia, ma verso la persona nel suo
insieme, con il suo carattere, con la sua dignità, con la sua sensibilità.
All’interno di questa visione complessiva sarà guidato il percorso
diagnostico e proposta la terapia della Sua malattia.
Noi lavoriamo tutti uniti sforzandoci di formare un team:i medici, gli
infermieri, i fisiatri, i fisioterapisti gli operatori socio-assistenziali, e
tutto il personale di supporto sanno che le persone di cui si occupano
sono malate (perciò esplicitamente più fragili degli adulti e dei
giovani) Con questo medesimo spirito prestano la loro azione
generosa anche i Volontari Ospedalieri e vengono formati gli studenti
e gli specializzandi che frequentano il Reparto.
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DIPARTIMENTO AD ATTIVITA’ INTEGRATA
DI MEDICINE SPECIALISTICHE
Prof. Robert o Luzzati
Struttura Complessa GERIATRIA
Dott. Giuliano Ceschia - f.f.: Direttore
Tel. 040 – 399 2787; fax 040 – 399 2767
e-mail:[email protected]
Coordinatore Infermieristico: Cesarina Listuzzi
Tel: 040 – 399 2741; fax 040 – 399 2767
e-mail: cesarina.list [email protected]
NUMERI UTILI
TELEFONO
FAX
SEGRETERIA
040-399 2768
DEGENZA
040-399 2765
II° PIANO
DEGENZA
040-399 2766
II° PIANO
040-399 2767
STAFF MEDICO
Sandra Casagraqnde
Maria Ada Corich
Paolo De Colle
Elisabetta Ferretti
Cinzia Omiciuolo
Stefano Parrino
Lorenzo Pascazio
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II° PIANO
COME DISTINGUERE IL PERSONALE
DAL COLORE DELLE DIVISE
bianco
verde con colletto
verde scuro
medici, biologi, chimici,
fisici, farmacisti
coordinatori infermieristici
verde
infermieri
giallo
infermieri generici
azzurro con il
colletto bianco
azzurro
celeste con il
colletto bianco
celeste con il
colletto blu
celeste
bianco con profilo
sulla tasca arancio
OTA, OSS (operatori tecnici
addetti all’assistenza)
ausiliari
capotecnici
fisioterapisti, logopedisti,
ortottisti, terapisti
occupazionali
tecnici (di radiologia, di
laboratorio …)
personale amministrativo
In corsia potrete vedere dei volontari riconoscibili perché
indossano un camice bianco con apposta una targhetta con il loro
nominativo e quello dell’Associazione a cui appartengono (in
prevalenza Associazione Volontari Ospedalieri)
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Non tutto il Personale che opera presso la struttura dipende dal
reparto:
la riabilitazione è eff ettuat a da fisioterapisti (divisa celeste)
il trasport o dei malati ai vari Servizi viene effettuat o dal
personale dalla Squadra Accompagnament o Degenti
dipendente da una cooperativa privata (pantaloni bordeaux
e casacca bianca)
le pulizie sono effettuat e da un’ impresa privata (divisa con
pantaloni bianchi e casacca a righe sottili bianche e
ciclamino)
i pasti sono f orniti da un’ altra impresa privata (divisa
bianca)
personale in f ormazione, studenti del corso di laurea in
Medicina ed Scienze inf ermieristiche (divisa bianca)
“ Io non amo la gente perfetta,
quelli che non sono mai caduti
O che non hanno mai inciampato.
A loro non è stata svelata la bellezza della vita.”
B. Pasternak
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La Stuttura Complessa. di Geriatria dell’ Azienda Sanitaria
Universitaria Integrata di Trieste, att ualmente situata all’ Ospedale
Maggiore ha cambiato sede numerose volte nel corso degli anni:
dagli ambienti degli Ospedali del Comprensorio della Maddalena,
dell’ Ospedale Sanatorio Sant orio, dell’ Ospedale di Cattinara
Ora, la S.C. di Geriatria si compone di una sezione per acuti (25
letti) e di una per post -acuti chirurgici (5 letti).
La Struttura Complessa .ricovera pazienti che provengono
direttamente dal Pront o Soccorso, in regime di urgenza o di
elezione, oppure per trasferiment o da altri Reparti, in particol ar
modo dalla Medicina d’ Urgenza, dalle Medicine Specialistiche e
dalle Chirurgie (sezione di Post -acuzie in particolare). I pazienti
sono ospitati in camere da due o quattro letti.
Le caratteristiche dei pazienti sono peculiari: essi sono ricoverati,
oltre che per la malattia principale intercorrente, anche per la loro
“fragilità” caratterizzata da una serie di altri aspetti, che spesso si
associano all’età avanzata: la presenza di altre patologie concomitanti
(comorbidità), di deficit cognitivi, di depressione, di malnutrizione, di
incontinenza, del rischio di cadute, e della particolare sensibilità agli
effetti dei farmaci.
Un’altra caratteristica fondamentale è quella che in questi pazienti è
ancora possibile evitare, attraverso protocolli specifici d’intervento, le
possibili conseguenze del ricovero ospedaliero (disorientamento
cognitivo, delirium, cadute, lesioni da decubito, infezioni nosocomiali,
sindrome da immobilizzazione, ecc), cognitivi, di depressione, di
malnutrizione, di incontinenza, del rischio di cadute, e della particolare
esposizione agli effetti dei farmaci.
Un’altra caratteristica fondamentale è quella che in questi pazienti è
ancora possibile evitare, attraverso protocolli specifici di intervento, le
possibili conseguenze del ricovero ospedaliero (disorientamento
cognitivo, delirium, cadute, lesioni da decubito, infezioni nosocomiali,
sindrome da immobilizzazione, ecc).
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“La musica lava via dall’anima
La polvere della vita di ogni giorno.”
B. Auerbach
Le linee di trattamento comprendono la cura dell’evento acuto (con
una particolare attenzione alla peculiarità dell’anziano) e un
contemporaneo intervento curativo e/o preventivo delle complicanze
sopracitate. In accordo alle Linee Guida delle Società Scientifiche
nazionali vengono applicati costantemente i protocolli di Valutazione e
di Intervento Multidimensionale.
La letteratura internazionale è concorde nell’ attribuire a questa
metodologia la dimostrata superiorità della geriatria nel
trattamento anche dei pazienti in fase di acuzie rispetto ad altri
reparti non geriatrici.
La Struttura Complessa è dotata di una palestra situata al piano, con
la presenza nei giorni feriali di fisiatri e fisioterapisti. E’ presente
un’attività di riattivazione cognitiva (ROT), per la prevenzione dei
deficit cognitivi, in particolare quelli di rapida insorgenza sviluppati
durante il ricovero. La Struttura Complessa svolge anche un’attività di
valutazione metabolica e nutrizionale, usando la calorimetria di base e
sotto sforzo, (per la valutazione del dispendio energetico),
dinamometri per la misurazione anche informatizzata della forza
muscolare, pedane stabilometriche per la valutazione dell’equilibrio e
della postura.
E’ nostra caratteristica la particolare attenzione relativa alla continuità
delle cure: sono perciò routinari e molto precoci i contatti con le
strutture dei Distretti, per la prosecuzione della degenza in Residenze
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Sanitarie Assistite o per l’attivazione della Assistenza Domiciliare
Integrata. Molti pazienti sono peraltro affidati direttamente alle cure
del Medico di Medicina Generale, in strutture protette o al loro
domicilio. Quest’ultima soluzione è sempre vista con favore dal
reparto, se ne sussistono i presupposti clinici e organizzativi.
All’Ospedale Maggiore è situata una sezione del Reparto, che
esegue Ecocolordoppler arteriosi e venosi e valutazione Holter dei
valori della pressione arteriosa nelle 24 ore.
La Struttura Complessa. di Geriatria è Reparto Ospedaliero a
Direzione Universitaria, perciò ha anche compiti didattici:
vi
afferiscono sia il Corso Integrato di Geriatria della Laurea in Medicina
dell’Università di Trieste, sia la Scuola di Specializzazione in Geriatria.
Il Reparto è perciò frequentato da studenti di Medicina la cui presenza
è saltuaria ma sempre guidata da un tutore Medico di ruolo o da
Specializzandi, che garantiscono il loro apprendimento congruo alla
deontologia medica e alle norme sulla Privacy. Anche gli Studenti
della Scuola di Specializzazione in Geriatria svolgono il loro lavoro
clinico con il tutoraggio del Direttore della Struttura e della Scuola di
Specializzazione e dei Medici di ruolo, con la finalità di giungere a
un’approfondita conoscenza della Geriatria e ad una progressiva
autonomia diagnostica e terapeutica sul paziente, che permette -dopo
5 anni di studio- l’acquisizione del Diploma di Specialista in Geriatria.
“Anima mia resta seduta come un paziente spettatore. Non giudicare la
commedia prima che sia finita, nella trama ci sono molti cambiamenti; ogni
giorno parla una nuova scena: l’ultimo atto corona la commedia.”
F. Quarles
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GESTIONE DEL DOLORE
Nell’ambito della personalizzazione e umanizzazione delle cure
nell’arco della degenza la presenza di dolore viene costantemente
ricercata e valutata sia dai medici sia dal personale infermieristico.
Usiamo una scala analogica mista che è facilmente compresa dal
paziente (0: assenza di dolore; 10 dolore intollerabile). Da questa
valutazione il medico riceve indicazioni a prescrivere una terapia e/o a
richiedere una consulenza specialistica.
GESTIONE DELLO STATO DI NUTRIZIONE
Al fine di prevenire o curare la presenza di uno stato di malnutrizione
viene routinariamernte
eseguita una semplice, ma sensibile
valutazione dello stato di nutrizione: la presenza di malnutrizione
suggerisce un’applicazione di misure di terapia nutrizionale, e se
necessaria una consulenza dietetico-nutrizionale
RELIGIONE
A ciascun Paziente ricoverato è garantito il rispetto della propria fede
religiosa. E' possibile ricevere i ministri del proprio culto.
E’ garantita la presenza quotidiana di un sacerdote di culto cattolico.
MEDIAZIONE CULTURALE
Il mediatore culturale è un professionista
che, utilizzando la lingua di origine del
paziente straniero, lo aiuta a comprendere
quanto gli è richiesto, prescritto o proposto
dal medico, dagli operatori sanitari e dai
professionisti dell’Ospedale.
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Il mediatore culturale interviene ove necessario al fine di consentire
all’utente straniero la corretta comprensione:
del problema sanitario;
delle necessità urgenti:
del modo in cui vengono eseguiti e del significato degli esami
clinici, delle procedure diagnostiche e dei conseguenti consensi
richiesti;
della diagnosi:
del significato del Consenso Informato;
delle indicazioni terapeutiche da seguire alla dimissione.
SICUREZZA DEL PAZIENTE
Sono routinariamente applicate alcune procedure per diminuire il
rischio clinico per il paziente: esse derivano in larga parte dal
procedimento di accreditamento aziendale alle indicazioni della Joint
Commission International. Esse si propongono ad esempio di:
ridurre il rischio di infezioni associate all’assistenza sanitaria con
impiego di guanti e lavaggio frequente delle mani;
ridurre il rischio di danno al paziente in seguito a caduta valutando
il rischio soggettivo del paziente;
prevenire gli errori medici ed analizzare gli eventi sentinella
“incident reporting”, doppia firma di controllo su prescrizioni di
farmaci, firma di controllo sulla somministrazione di farmaci;
identificare accuratamente i pazienti (bracciale di identificazione,
uso rigoroso, doppia identificazione[nome, cognome, numero
della Cartella Clinica];
presidiare accuratamente la terapia della Malnutrizione e del
Dolore
comunicare efficacemente con i pazienti ed i familiari (privacy,
mediazione culturale,)
garantire la sicurezza delle apparecchiature elettromedicali
(controlli iniziali e ripetuti di adeguatezza alle norme europee,..)
CONSENSO INFORMATO
L’utente ha diritto a essere compiutamente informato sullo stato di
avanzamento dei piani diagnostico-terapeutici e ad esprimere o
negare il proprio consenso alle terapie proposte o alle procedure.
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Durante la permanenza in Ospedale sarà richiesto routinariamente un
consenso generico o (meno frequentemente) uno specifico, come
previsto dalla normativa vigente, per le procedure di carattere invasivo
e/o più complesse.
Gli atti e le procedure che più frequentemente richiedono un consenso
informato sono i seguenti:
Trattamento dei dati personali (routinario ed obbligatorio).
Consenso generico a indagini diagnostiche e a terapie semplici e
con effetti collaterali o complicanze lievi (routinario);
Consenso a indagini diagnostiche o a terapie, anche invasive,
(comprese quelle chirurgiche) che presentano qualche grado di
disagio o di rischio per il paziente) (relativamente frequente)
Sperimentazioni cliniche (rare, devono essere preliminarmente
approvate dal comitato etico).
Il Consenso prevede più fasi, si giova dell’ausilio di materiale
informativo periodicamente aggiornato e può essere ritirato dal
DURANTE LA DEGENZA
L’attività dei Medici e del Personale di assistenza sui Pazienti è
particolarmente intensa il mattino: è per questo che non devono
essere effettuate fuori orario visite di parenti o amici ai ricoverati.
In ogni caso, a difesa della riservatezza e della “Privacy” dei pazienti,
il personale di assistenza può richiedere ai visitatori di uscire dalle
stanze. Nel caso sia necessario visitare o procedere a qualsiasi atto
medico o infermieristico, per le norme sulla “Privacy” i visitatori sono
tenuti ad uscire dalla stanza di degenza.
I ricoverati hanno bisogno di tranquillità: si prega perciò di parlare a
bassa voce; è preferibile che non sia presente più di un visitatore per
ogni degente.
Radio e televisione possono essere ascoltate solamente con
l’auricolare.
Si raccomanda di tenere con sé solo oggetti strettamente necessari.
Non tenete nel comodino o nell’armadio oggetti di valore o somme di
denaro elevate.
La terapia prescritta dal medico viene, di regola, distribuita dal
persone infermieristico; deve essere assunta all’ora prescritta,
secondo le modalità indicate. Nessun altro farmaco (neppure da
banco o omeopatico deve essere assunto): potrebbe essere inutile,
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dannoso o persino pericoloso. Se avete dei dubbi, parlatene con il
medico.
Il Paziente non può allontanarsi dal reparto, se non con
autorizzazione da parte del Personale di assistenza.
Se decidete di lasciare l’ospedale contro il parere dei sanitari che Vi
curano, Vi verrà richiesto di firmare una liberatoria.
Trilussa
La Segreteria, sita al II° piano dell’ Ospedale Maggiore, è aperta al
pubblico dalle 9 alle 13, da lunedì a venerdì.
Se si desidera contattare telefonicamente un Medico, è opportuno
evitare di farlo durante le ore della visita ai ricoverati (di regola tra le
ore 9 e le 12.30). Il Direttore del Reparto è a disposizioni, oltre che per
fornire le notizie sullo stato di salute dei pazienti, anche per ricevere
proposte di miglioramento, segnalazioni, eventuali chiarimenti.
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INFORMAZIONI SULLA SALUTE DEI RICOVERATI
Le informazioni sono fornite ai Parenti, se autorizzati dal Paziente,
tutti i Martedì e Venerdì, alle ore 12.30, dal medico che ha in cura il
Paziente; è opportuno farne richiesta alla segreteria almeno un’ora
prima. Per motivi di tutela della privacy non possono essere fornite
informazioni telefoniche sulle condizioni cliniche dei degenti.
Nei casi di effettiva gravità le informazioni sono date dal medico
curante anche al di fuori da questi orari.
“Chi salva una sola vita salva il mondo intero”.
Talmud
COSA PORTARE IN OSPEDALE AL MOMENTO DEL
RICOVERO
Documenti Personali
PER I CITTADINI RESIDENTI NELLA COMUNITÀ EUROPEA:
Documento d’identità
Tessera sanitaria rilasciata dall’ASL di appartenenza
Codice Fiscale
Proposta di Ricovero
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PER I CITTADINI STRANIERI NON ISCRITTI AL S.S.N. E NON
RESIDENTI IN ITALIA:
passaporto e/o carta d’identità, modulo ISI e/o permesso di
soggiorno
Documentazione Clinica:
Eventuali esami diagnostici, cartelle cliniche, documentazione
sanitaria precedente e la terapia in atto
Nel caso che i farmaci da Lei assunti a domicilio non fossero
disponibili in reparto, L
e potrà essere chiesto di farsi portare e di consegnare i
farmaci in uso a domicilio al personale medico ed
infermieristico che provvederà a verificarne integrità e
scadenza e successivamente a somministrarglieli secondo le
indicazioni del medico.
secondo l’abituale schema
domiciliare.
Effetti Personali:
Biancheria personale, vestaglie, pantofole, asciugamani
Necessario per l’igiene quotidiana.
PASTI. BEVANDE. FUMO. FIORI.
La prima colazione è servita dopo le 8.30, il pranzo dopo le 12.30 e la
cena dopo le 18.30. C’è la possibilità di fare, il giorno precedente,
delle scelte tra differenti portate o menù. A numerosi pazienti è
prescritta una terapia dietetica, che ha finalità terapeutiche ben
definite: se avete dei dubbi, parlatene con il personale di assistenza.
Se si desidera ricevere alcuni alimenti da casa dovete parlarne
preliminarmente con il medico.
Il consumo di alcolici non è permesso durante la degenza. Essi
potrebbero essere controindicati dallo stato clinico del paziente e
possono essere responsabili di reazioni con i farmaci prescritti.
Il fumo di sigaretta, pipa o sigaro è proibito da leggi, con valenza
penale anche per la Dirigenza del reparto (parametro J.C.). Come in
tutti gli Enti pubblici, il fumatore è sanzionato con una pena
pecuniaria.
Evitate di farvi portare dei fiori: la loro gestione è difficile in Ospedale.
Inoltre altri pazienti potrebbero essere allergici ai fiori e/o non
sopportarne il profumo.
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“ La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro:
leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare”.
A.Schopenhauer
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Per sicurezza i telefoni cellulari devono essere spenti:
possono interferire con gli strumenti elettronici di uso
medico, con pericolo anche per altri ricoverati .
TERAPIA
La terapia deve essere assunta all’ora prescritta, secondo le modalità
indicate.
Non assumere farmaci (neanche “omeopatici”) portati da casa senza
aver prima ottenuto il permesso dal Medico.
NON SI DEVE PORTARE CIBO O BEVANDE
AI MALATI SENZA PREVENTIVA
APPROVAZIONE MEDICA.
Gli alcolici ed il fumo non fanno bene neanche
ai sani: per i malati sono certamente
controindicati. Come in tutti gli Enti pubblici, il
fumatore è sanzionato con una pena pecuniaria.
Alcuni ricoverati sono allergici e potrebbero
essere disturbati dai fiori: non fateli portare.
NO!!
N.B.: PER MOTIVI DI TUTELA DELLA PRIVACY,
NON VENGONO FORNITE INFORMAZIONI
TELEFONICHE SULLE CONDIZIONI CLINICHE
DEI DEGENTI. VI PREGHIAMO
CORTESEMENTE DI NON INSISTERE.
NORME DI COMPORTAMENTO
Se siete ricoverati in Geriatria, per la Vostra sicurezza, non dovete
allontanarvi dal reparto, salvo espressa autorizzazione da parte del
Personale di assistenza.
Se decidete di lasciare l’ospedale contro il parere dei sanitari che Vi
curano Vi verrà richiesto di firmare una liberatoria di responsabilità.
Per qualunque dubbio il personale è a vostra disposizione.
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CERTIFICATO DI DEGENZA
Il certificato di ricovero, necessario per giustificare l'assenza da
lavoro, studio o per l'assicurazione, viene rilasciato dall’ufficio
Accettazione Amministrativa situato nel sotterraneo, ingresso via della
Pietà n° 2 a destra con il seguente orario , dal lunedì al sabato dalle
ore 07.00 alle ore 13.00, domenica e festivi chiuso.
RICORDATEVI CHE TUTTE LE
INFORMAZIONI
CHE
FORNITE
DURANTE IL VOSTRO RICOVERO
SONO TRATTATE IN MANIERA DEL
TUTTO CONFIDENZIALE E NEL
RISPETTO
DELLA
VOSTRA
PRIVACY.
“ la mente non è un vaso da riempire
ma un legno da far ardere
Perché s’infuochi il gusto della ricerca
e l’amore elle verità
Plutarco
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ALLA DIMISSIONE
Il paziente riceverà una lettera, destinata al Medico Curante,
comprendente la diagnosi, i consigli terapeutici e i referti dei principali
accertamenti eseguiti.
Una particolare attenzione per l’attuazione di un’adeguata continuità
delle cure è caratteristica della Geriatria (vedi pagg 6-7).
Qualora il Paziente ricoverato desideri la copia della cartella, potrà
farne richiesta ai servizi amministrativi dell’Ospedale fin dal momento
della dimissione; per questo servizio dovrà pagare un corrispettivo
Qualora il Paziente al momento della dimissione avesse necessità di
essere accompagnato a casa con ambulanza, dovrà segnalarlo per
tempo al personale infermieristico, e sarà tenuto al pagamento
all’Azienda di un contributo per il trasporto (a meno che non sia stato
affidato all’assistenza territoriale o si tratti di paziente disabile).
DAY HOSPITAL
Tale modalità di ricovero serve per eseguire accertamenti complessi
senza il disagio, per il paziente, di restare degente in ospedale. Può
essere eseguito per molte patologie di competenza geriatrica; norme
regionali specificano le modalità ed i limiti di fattibilità di questo tipo di
ricovero. Il ricovero va concordato con un Medico del reparto.
AMBULATORI
Il reparto gestisce i seguenti ambulatori:
Laboratorio di Ultrasonologia diagnostica non invasiva:
esecuzione di Ecocolordoppler arteriosi e venosi
Ambulatorio per esecuzione di Holter cardiaco e pressorio
Laboratorio di Nutrizione Clinica e Metabolismo: valutazione
dello stato di nutrizione e del consumo energetico
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Per prenot are una visita ambulat oriale ci si deve normalmente
rivolgere, con la richiest a del Medico Curant e, al Centro Unificato
di Prenotazione (CUP) che ha sedi all’ Ospedale Maggiore, in quello
di Cattinara e nei Distretti dell’ Azienda Sanitaria, o contattando la
Segreteria allo 040 – 399 2768
Anche le visite in regime libero professionale vanno di regola
prenotat e attraverso il CUP. La Segret eria vi potrà fornire
informazioni al riguardo.
Come paziente
dell’Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Trieste
Lei ha il diritto a:
FIDUCIA
Ogni utente dell’Azienda ha il diritto di essere trattato come un
soggetto degno di fiducia.
QUALITA’
L’Azienda Sanitaria Universitaria Integrata ha come scopo lo
svolgimento unitario e coordinato delle funzioni di assistenza, didattica
e ricerca, in modo da migliorare il servizio pubblico di tutela della
salute, accrescere la qualità dei processi formativi, sviluppare le
conoscenze biomediche e l’innovazione tecnologica, nella paritaria
valorizzazione delle funzioni e delle attività del personale ospedaliero
e del personale universitario.
L’Azienda presta l’assistenza sanitaria con continuità, professionalità,
attenzione alla persona, garantendo l’integrazione organizzativa e
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multidisciplinare, nonché la comprensione ed il rispetto delle persone
assistite e dei loro familiari.
SICUREZZA
Ogni utente ha il diritto alle prestazioni necessarie a tutela della sua
salute, senza subire danni ulteriori dovuti al malfunzionamento delle
strutture o dei servizi. Al fine di garantire questo diritto, l’Azienda si
impegna a monitorare continuamente i fattori di rischio e a provvedere
alla manutenzione continua delle strutture e dei dispositivi sanitari
aziendali. Inoltre l’Azienda si impegna a provvedere alla formazione
continua degli operatori sanitari (Legge 23 Dicembre 2000, n. 338).
PROTEZIONE
Ogni utente, che per le sue condizioni di salute si trovi in una
situazione di debolezza, ha diritto ad essere protetto ed assistito. Tale
diritto di speciale protezione riguarda anche i bambini, che
necessitano di ricovero presso il nostro Ospedale.
Gli Uffici preposti dell’Azienda Sanitaria Universitaria Integrata
custodiscono, con carattere di eccezionalità, solamente i beni dei
pazienti ricoverati d’urgenza e di quelli incapaci di assumersene la
custodia.
Si raccomanda agli utenti di non portare alcun tipo di valore (denaro,
oggetti in oro, gioielli) durante il periodo di ricovero.
NORMALITA’
Ogni utente ha il diritto ad essere curato nelle strutture dell’Azienda,
senza che vengano alterate, oltre il necessario, le sue abitudini e le
sue relazioni sociali e familiari.
CERTEZZA
Ogni utente ha il diritto alla certezza del trattamento sanitario senza
essere vittima di conflitti professionali od organizzativi o di favoritismi
derivanti dalla sua condizione economica e sociale.
L’Azienda ha il dovere di fissare i tempi di attesa entro i quali
determinati servizi devono essere erogati, sulla base di specifici
standard ed in relazione al grado di urgenza del caso. Ogni utente
che lo richiede ha il diritto di consultare le liste di attesa, nei limiti del
rispetto della privacy.
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PARTECIPAZIONE
Ogni utente, la sua famiglia, gli organi di tutela e di volontariato
possono collaborare al miglioramento della qualità delle prestazioni
sanitarie e alle attività dell’Azienda Sanitaria Universitaria Integrata
attraverso:
le indagini di Audit Civico
le rilevazioni della qualità percepita
i gruppi misti di lavoro su problematiche specifiche
le segnalazioni ed i reclami.
La partecipazione al processo di cura comprende anche il diritto del
paziente a conoscere il proprio referente delle cure e a riconoscere la
qualifica degli operatori che partecipano al suo processo di cura
DIFFERENZA
Ogni utente ha diritto a ricevere trattamenti differenziati secondo le
proprie esigenze, al rispetto della propria individualità, senza alcuna
discriminazione legata all’età, al sesso, alla nazionalità, alla razza, alla
lingua, alle opinioni politiche, al credo professato, alla cultura.
L’Azienda si impegna a soddisfare, per quanto possibile, le richieste di
assistenza religiosa o spirituale, provvedendo a contattare i diversi
ministri di culto.
TEMPO
Ogni utente ha diritto al rispetto del suo tempo. Nel caso in cui i tempi
concordati non possano essere rispettati, egli deve essere informato
dell’entità e dei motivi del ritardo. Nel caso in cui l’Azienda non sia in
grado di fornire i servizi nel tempo massimo predeterminato, deve
garantire la possibilità di usufruire di servizi alternativi di qualità
compatibile.
RISERVATEZZA E CONFIDENZIALITA’
Ogni utente ha il diritto alla confidenzialità delle informazioni di
carattere personale, incluse quelle che riguardano il suo stato di
salute e le possibili procedure diagnostiche e/o terapeutiche a cui
deve essere sottoposto, così come al diritto alla protezione della sua
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privacy durante l’esecuzione di esami diagnostici, visite specialistiche
e trattamenti medico - chirurgici in generale.
I professionisti dell’Azienda Sanitaria Universitaria Integrata si
impegnano a fornire ai pazienti ed i loro familiari, salvo in caso di
manifesto dissenso, comunicazioni sia del ricovero che delle
condizioni di salute. Le informazioni aggiornate verranno fornite
durante tutto il processo di cura e di ciò verrà data evidenza nella
cartella clinica. La copia della documentazione clinica può essere
richiesta dal titolare della cartella o da altra persona munita di
documento del delegante (o copia) o autocertificazione. La domanda
per avere copia della cartella clinica può essere presentata: al
momento della dimissione o nei giorni immediatamente successivi,
(prima dell'invio della cartella all'archivio), va richiesta agli sportelli del
CUP degli ospedali Maggiore e Cattinara Dal 1/6/2005 le richieste di
copia delle cartelle cliniche fatte al CUP potranno essere evase solo
dietro pagamento anticipato della tariffa minima di € 5.00. L'utente al
momento del ritiro, pagherà la differenza dovuta. Si ricorda che il
personale dell'Archivio Cartelle Cliniche è in servizio dal lunedì al
venerdì dalle ore 7.00 alle ore 14.00 e può essere contattato al
numero telefonico 040 - 399 4031 per qualunque informazione,
specialmente se relativa alle cartelle cliniche antecedenti al 1977.
DIGNITA’
Ogni utente, anche se portatore di malattie non guaribili, ha il diritto al
rispetto della dignità personale, soffrendo il meno possibile e
ricevendo tutta l’assistenza necessaria.
L’Ospedale riconosce e rispetta i bisogni del malato terminale con il
trattamento dei sintomi primari e secondari, con la gestione del dolore,
con la risposta ai problemi emotivi, religiosi, culturali del paziente e dei
suoi familiari.
IL DIRITTO ALL’INFORMAZIONE ED AL CONSENSO
Ogni utente ha il diritto ad avere informazioni esaurienti, in tempi
congrui, sulla sua diagnosi, terapia e prognosi, soprattutto nel caso di
interventi rischiosi che richiedono il suo esplicito consenso. L’utente
ha diritto ad esprimere o negare il proprio consenso alle terapie
proposte o alle analisi.
Durante la permanenza in Ospedale gli viene richiesto un consenso
generale ed uno specifico, come previsto dalla normativa vigente, per
le procedure di carattere invasivo e/o più complesse.
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In assenza della sottoscrizione del consenso informato, il medico non
può intraprendere alcuna attività di diagnosi e cura, tranne nei casi
previsti dalla legge e per le situazioni di necessità ed urgenza, in cui
l’utente si trovi in imminente pericolo di vita.
L’utente riceve un’informazione chiara e completa sulle
sperimentazioni cliniche e vi può partecipare solo dopo aver firmato il
relativo consenso informato.
INFORMAZIONE E DOCUMENTAZIONE SANITARIA.
I medici e gli operatori sanitari garantiscono un informazione chiara,
semplice, essenziale, completa e comprensibile alla persona assistita.
L’utente ha diritto a partecipare all’elaborazione del piano di cura, ad
essere informato su come la malattia potrà incidere sulla qualità della
sua vita e sui rimedi terapeutici ed assistenziali atti ad eliminare o
almeno a ridurre gli eventuali stati di sofferenza e dolore.
Ha il diritto di visionare la sua cartella clinica e di richiederne copia. La
Cartella Clinica dovrà essere chiara, leggibile e completa di tutte le
informazioni riguardanti diagnosi, trattamenti ed interventi eseguiti. Ha
il diritto a ricevere una lettera di dimissione alla fine del ricovero. Nel
caso in cui la diagnosi non sia completa, il paziente ha diritto ad avere
una lettera di dimissioni con le conclusioni provvisorie.
Ad ogni utente è consentito interrompere la cura in qualsiasi fase del
processo clinico-assistenziale o rifiutare un determinato trattamento. I
sanitari hanno l’obbligo di informare il paziente sulle possibili
conseguenze di questo comportamento.
RIPARAZIONE DEI TORTI
Ogni utente può presentare all’Ufficio Relazioni con il Pubblico reclami
per fatti che violino i suoi diritti. L’Azienda Sanitaria Universitaria
Integrata ha il dovere di rispondere in merito all’oggetto del reclamo.
Gli utenti e i loro familiari possono esercitare tale diritto attraverso un
colloquio diretto o un colloquio telefonico nelle fasce orarie di apertura
dell’ufficio oppure attraverso lettera, fax, e-mail oppure attraverso
l’apposito modulo reperibile nei punti informativi e presso le apposite
cassette per la raccolta reclami.
Per i disservizi facilmente risolvibili l’URP garantisce una risposta in
tempo reale o, al massimo, entro 15 giorni. Per i casi più complessi,
che necessitano di istruttoria, la risposta è assicurata entro 30 giorni.
Il paziente ha, tuttavia, la facoltà di adire le vie legali per il
risarcimento dei danni subiti.
DONAZIONE ORGANI
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L’utente può manifestare la decisione di donare gli organi mediante
una dichiarazione di volontà, prevista dalla Legge 91/99, recandosi
presso il Punto Informativo dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico
dell’Ospedale di Cattinara.
Gli operatori di tale ufficio sono a disposizione per ulteriori
informazioni e specificazioni sull’argomento.
Come paziente
dell’Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Trieste
Lei ha il dovere di:
Osservare le scadenze e gli orari stabiliti al fine di rispettare il
normale svolgimento dell'attività e tutelare i diritti degli altri utenti
Rispettare il lavoro e la professionalità degli operatori sanitari quale
condizione indispensabile per attuare un corretto programma
terapeutico e assistenziale
Avere un comportamento responsabile e rispettoso nei confronti degli
altri utenti e dei sanitari
Avere cura degli ambienti, delle attrezzature, degli arredi e dei presidi
sanitari presenti nelle Strutture Ospedaliere
Non fumare in qualsiasi ambiente della Struttura Ospedaliera
Non utilizzare i telefoni cellulari i quali possono interferire con la
funzionalità delle apparecchiature elettromedicali (pompe di
infusione, respiratori automatici, ecc.)
E’ consentito l’accesso ai cani guida per non vedenti previo accordo
col personale aziendale
Limitare l’ingresso dei minori nei reparti di degenza al fine di tutelarne
la salute. in casi particolari le deroghe devono essere concordate con
il personale del reparto di degenza
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FORMAZIONE E PROMOZIONE
CONTINUA DELLA QUALITÀ
La Geriatria ha contribuito al programma
aziendale di
diAccreditamento Internazionale alla Qualità, controllato dalla più
qualificata Agenzia certificatrice che opera a livello mondiale, la Joint
Commission International.
Le Aziende Sanitarie certificate sono molto rare (4 anni fa, al tempo
della certificazione iniziale della nostra Azienda OspedalieroUniversitaria esse erano in Italia solamente quattro). Questo
procedimento ha prodotto un miglioramento e un consolidamento di
alcune caratteristiche che pongono gli Ospedali di Trieste (e di
conseguenza anche la Geriatria) nel novero delle più prestigiose
strutture sanitarie in Italia.
ATTIVITA’ DI RICERCA E SCIENTIFICA
LA MEDAGLIA DI ANCHISE
Un’iniziativa di alcuni anni fa, promossa dall’attuale dirigenza del
reparto, è stata l’ideazione e il conio di una medaglia che
rappresentasse il simbolo dello spirito che anima il reparto di Geriatria
e, più in generale, del mondo geriatrico. L’idea era che alcuni aspetti
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del ispetto per i vecchi, della cura della loro salute e della difesa dei
loro diritti meritassero un “monumentum aere perennius - monumento
più perenne del bronzo ((Orazio Odi, III, 30, 1), rappresentato da una
medaglia di bronzo (vedi figura), che trasmetta sentimenti di orgoglio
e di consapevolezza di un lavoro da intendere come missione
professionale. Qui sotto sono riportate l’immagine e la sintesi, in
poche righe, del suo significato che l’accompagna. Sinora essa è
stata destinata a tutti i Presidenti della Società Italiana di Geriatria
degli ultimi 10 anni, a tutti gli specializzati della Scuola di Geriatria di
Trieste, a personalità, a fondazioni, ad amici e benefattori della
Geriatria.
Questa medaglia vuole essere testimonianza di stima da parte di un
gruppo di Geriatri attivi a Trieste, e fondatori dell’Associazione
“Anchise”, che lavora a favore della promozione delle conoscenze
sull’anziano sano ed ammalato.
Essa pertanto viene donata a chi sia stato Benefattore con atti e con
animo buono nei confronti del Reparto di Geriatria di Trieste e a chi,
individuo o istituzione, si sia distinto per la sua azione sapiente, giusta
ed amorevole verso i vecchi . Essa inoltre accompagnerà nella loro
professione tutti i medici che diventeranno specialisti in Geriatria a
Trieste nei prossimi anni, ricordando loro i principi clinici, ma anche
quelli etici che ne hanno ispirato la scelta professionale e guidato la
preparazione dottrinale.
La medaglia è stata ideata con tratti semplici e volutamente non
perfetti:
a ricordarci che la Vecchiaia non ci lascia intatti, ma può lasciarci
ancora belli;
a sottolineare che la Geriatria, cioè la medicina indirizzata
all’anziano, è ancora imperfetta nei principi e nelle conoscenze;
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a indicare che la Vecchiaia è circondata da amore, ma anche da
incomprensioni.
La medaglia indica inequivocabilmente Trieste, con il suo monumento
più sacro, con il ritratto di un suo grande poeta, con il suo mare
quotidianamente sfidato da vele gonfie di vento. Vuole descriverne il
sacro e il profano, lo spirito acceso ed audace, ma anche malinconico
e rassegnato, espresso dalle parole del poeta.
Per noi geriatri vuole riassumere l’attenzione partecipe per i più grandi
e per i più fragili vecchi di questo paese, l’orgoglio di essere medici
dell’anziano, la consapevolezza che la vecchiaia va rispettata, ma
anche amata con il cuore e con i gesti di ogni giorno, ben sapendo che
né il sorriso, né il perdono sono sufficienti a risolvere alcuno dei bisogni
dell’età avanzata.
Desideriamo infine ricordare che la Geriatria, nella sua natura di
reparto clinico e universitario, con le proprie “anime” assistenziale,
clinica e di ricerca scientifica si è preoccupata di ribadire in numerose
occasioni l’importanza di affrontare le esigenze peculiari
dell’assistenza agli anziani anche nella fasi acute delle loro malattie.
Ha tra l’altro quindi organizzato numerosi congressi di valenza
divulgativa locale, ma anche nazionale. I geriatri che lavorano in
Geriatria hanno partecipato, con comunicazioni o con moderazioni, a
innumerevoli incontri di argomento clinico, scientifico, socioassistenziale, o più semplicemente culturale relativi alla vecchiezza.
Nelle presentazioni di tali incontri, -alcune scritte da miei maestri
amici- sono state spesso indicate le vie che abbiamo voluto seguire
nella conduzione del reparto e nella nostra azione qui a Trieste. Ne
riportiamo alcuni brani, cui attribuiamo valenza speciale, quasi una
testimonianza delle nostre convinzioni, che possono accompagnare e
rassicurare i pazienti che affidano alle nostre cure i loro corpi e anche
un tratto dei loro pensieri e delle loro anime.
Trieste, 24 MARZO 2001
«L’ANZIANO FRAGILE»
ATTI DELLA GIORNATA DI STUDIO E DI
FORMAZIONESULLE PROBLEMATICHE
DELL’ANZIANO OSPEDALIZZATO
A cura di Gabriele Toigo e di Rocco Sceusa
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«La vecchiezza deve avere i suoi dèi, così come l’infanzia
e la giovinezza hanno i loro protettori a ispirare le
prodezze del primo amore e una spericolata
avventurosità… Scoperte e promesse non appartengono
soltanto alla giovinezza; la vecchiaia non è esclusa dalla
rivelazione»
J. Hillmann, La forza del carattere, 1999
Tutti insieme abbiamo vissuto con i pazienti importanti momenti di
gioia e di tristezza, nel costante tentativo di allargare la comprensione
dei problemi geriatrici, gerontologici e geragogici alla popolazione, agli
studenti, agli operatori geriatrici.
L’albero della Geriatria -a Trieste- ha avuto difficoltà a crescere, a
fiorire e a dare frutti abbondanti, almeno pari a quelle incontrate a
livello nazionale. Esso ha ancora bisogno di essere protetto, rinforzato
e ben coltivato, perché diventi presto nota a tutti la sua enorme utilità.
I Geriatri avranno bisogno a Trieste di alleati: devono cercarli e
trovarli, oltre che nella popolazione, anche tra gli amministratori
cittadini e delle Aziende sanitarie, tra i responsabili della Facoltà di
Medicina, tra i colleghi medici dei nosocomi e del territorio, tra i
professionisti del Comparto infermieristico: saranno i pazienti i giudici
dei risultati.
Il lavoro richiesto a chi affronti le responsabilità della Geriatria sarà
quindi molto complesso…
La scienza geriatrica deve proporsi con forza e con sapienza, per non
restare nascosta nelle aule accademiche, ma proporsi verso tutti i
medici, gli infermieri, gli studenti e la popolazione. Gli entusiasmanti
risultati talora raccolti, ma ancora poco conosciuti, mi convincono
fortemente che debba essere costantemente proposta all’attenzione
della città. Al prof. GabrieleToigo, entusiasta sostenitore dei problemi
geriatrici, giunga il mio incoraggiamento. Per quanto ancora mi verrà
richiesto, gli sarò ovviamente accanto: il cammino non sarà facile e
comincia anche per lui quasi come una sfida, ma sono sicuro che i
risultati, se troveranno la disponibilità universitaria, regionale ed
ospedaliera, saranno presto molto concreti.
Trieste, marzo 2001
Prof. Guido Curri Professore Ordinario di Geriatria
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La Facoltà di Medicina e l’allora Azienda Ospedaliera di Trieste hanno
creduto con forza che la Geriatria, uno degli insegnamenti qualificanti
della Facoltà, dovesse continuare a mantenere - accanto
all’insegnamento accademico e alla Scuola di Specializzazione anche la Direzione del Reparto Geriatrico per acuti. Questa sinergia
era l’unica possibile per continuare a produrre l’ottimo insegnamento
delle scienze geriatriche portato avanti da molti anni sotto la guida del
Prof. Guido Curri. Per questo, di fronte alla necessità, affrettata da un
atto legislativo da molti giudicato intempestivo, di sostituire la figura
apicale, la Facoltà ha fortemente auspicato la continuità della
Direzione Universitaria del Reparto e proposto a ricoprirla il Prof.
Gabriele Toigo.
A chi dirige questo reparto è richiesto un atteggiamento particolare,
che sia in grado di unire alle conoscenze cliniche una spiccata
curiosità scientifica e la passione per l’attività didattica. E’ altresì
necessario in questa fase la capacità di collegare tra loro le diverse
competenze, una più clinica, l’altra più accademica che coesistono da
tempo in questo reparto, a ponte tra l’Ospedale e l’Università forse più
di quanto siano altri reparti universitari. La creazione del Dipartimento
Geriatrico promossa dalla Direzione Generale dell’Azienda costituisce
un ulteriore importante stimolo organizzativo e di proposte operative.
E’ certo che un Reparto di Geriatria ben funzionante può essere molto
utile alla Facoltà di Medicina, alla Sanità cittadina e soprattutto ai
cittadini di Trieste, città che per le sue caratteristiche epidemiologiche
si propone come laboratorio in ambito geriatrico. Trieste, marzo 2002
Prof. Gianfranco Guarnieri, Professore Ordinario di Medicina Interna
Lo scopo fondamentale della Geriatria è…quello di operare per una
migliore qualità della vita dell’anziano
fragile con polipatologia, attraverso una visione multidimensionale
globale e non settoriale di questo paziente. Per ottenere ciò deve
sensibilizzare gli amministratori ed i sanitari affinché si convincano
della possibilità di ottenere un recupero importante , anche in questi
anziani, attraverso un approccio spesso complesso e impegnativo,
orientato alla continuità delle cure dalla fase acuta alla fase di
lungodegenza postacuzie e a quella assistenziale sul Territorio.
L’organizzazione delle cure e dell’assistenza e la compartecipazione
alla didattica e alla ricerca in campo geriatrico dovrebbero trovare una
valida via operativa nel Dipartimento, anche per il fatto che questo
Dipartimento, ospedaliero, ha una sua connotazione particolare per il
collegamento con la Cattedra e la Scuola di Specializzazione di
Geriatria della Facoltà di Medicina di Trieste. Le componenti
ospedaliera e universitaria hanno certamente obblighi ed interessi non
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sempre coincidenti, ma la loro collaborazione, con il riconoscimento
paritetico della importanza e della necessità sia della assistenza che
della didattica e della ricerca, potrà portare reciproci vantaggi ed
essere uno stimolo per il miglioramento delle cure al malato geriatrico.
Dott. Guido Mian
Direttore del Dipartimento di Medicina ad orientamento geriatrico.
Sono raccolti in questo volume gli Atti del Convegno organizzato a
Trieste il 24 Marzo 2001 dalla Scuola Geriatrica di Trieste. Il
Convegno, che si è poi configurato come giornata di studio e di
formazione, ha voluto indicare, sia nei contenuti, sia in molti tratti
organizzativi, alcuni degli aspetti fondamentali, che fanno della
geriatria una scienza specialistica di pressante attualità.
Si è voluto porre l’accento sulla multidisciplinarietà della Geriatria,
invitando al convegno specialisti di differente estrazione: l’Internista,
sia con stretta “vocazione” metabolica che endocrinologica, il
Cardiologo e lo Psichiatra. Alla presentazione di quest’ultimo è stata in
particolare riservata una posizione di rilievo, per evidenziare
l’importanza pivotale che l’aspetto neuropsichiatrico riveste nella cura
del paziente anziano. A sottolineare l’utilità di un coordinamento e di
una sinergia delle competenze cliniche di tutta la Regione FriuliVenezia Giulia sono stati invitati a presentare il loro contributo
scientifico i colleghi della Geriatria udinese con il Patrocinio della
Sezione Regionale della Società Italiana di Geriatria e Gerontologia.
Consideriamo inoltre che uno degli aspetti più qualificanti della
Giornata sia stato il coinvolgimento diretto, a livello di contributo
scientifico personale e di qualificata moderazione, di una delle
componenti
fondamentali
dell’assistenza
geriatrica,
quella
infermieristica: le relazioni degli Infermieri Professionali hanno
coinvolto tutti gli ascoltatori ed introdotto il grande valore sanitario di
un nursing ottimale e le prospettive certe della ricerca infermieristica.
Va sottolineata inoltre la partecipazione di tutti i colleghi, coinvolti nel
lavoro all’interno dell’Unità Operativa di Geriatria presso l’Ospedale
Maggiore di Trieste, all’organizzazione del Convegno, alla
presentazione dei contributi e alla stesura degli Atti.
Un ringraziamento ai Direttori delle Scuole di Specializzazione in
Geriatria, Medicina Interna e Cardiologia (che hanno segnalato i
preziosi contenuti del Convegno agli Specializzandi), ai colleghi della
Clinica Medica per l’incoraggiamento e il sostegno, all’Azienda
Sanitaria per l’interesse dimostrato e per il supporto concreto,
all’Industria il cui contributo ha abbellito il Convegno e reso possibile
la pubblicazione di questi Atti.
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Ci auguriamo che lo spirito collaborativo e l’entusiasmo di tutti
possano aiutare a produrre ancora altre giornate di cultura
gerontologia e geriatria. Trieste, marzo 2002 Prof. Gabriele Toigo
Associato di Geriatria
Il pensiero politico della nostra società non può dimenticare che pochi,
troppo pochi, progressi sono stati ottenuti sul piano di una migliore
cura e valorizzazione delle età avanzate, sia di quelle che ancora
possono essere produttive sul piano economico e di pensiero, sia di
quelle che non lo possono più essere e che invece precedono il
tramonto. L’acquisizione di nuova serenità, di nuovi progetti, di nuovi
orizzonti e di suprema (non solo buona) qualità di vita anche per i più
vecchi e fragili tra i vecchi, deve essere tra gli scopi di uno Stato
moderno e civile.
Trieste, 19 novembre 2010
Un autunno luminoso per gli
anziani
Trieste, Gennaio, Febbraio
Marzo, Aprile 2010
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La progressione demografica ci
invita a non perdere tempo.
Quando leggiamo le proiezioni
statistiche ed epidemiologiche
relative alla popolazione, ci
vengono in mente le parole di
Demostene ai governanti di
Atene di fronte a un grosso
pericolo per la città: “Non è più
tempo di dichiarare “io farò”, ma
di avere fatto” (II Filippica).
Il pericolo di riservare ai nostri
padri, e tra qualche anno anche
a noi stessi, un triste autunno
della vita è già incombente. La
nostra capacità di rimediare al
tempo perduto verrà valutata
anche attraverso i risultati che
noi stessi otterremo nel saper
donare, a qualsiasi livello,
un’autunno
radioso
alla
popolazione anziana.
Corso di Geriatria
DARE LUCE AI LATI OSCURI
DELLA GERIATRIA
Il titolo vuole indicare che la
specialità
di
Geriatria
è
tormentata da molti “lati oscuri”,
da cui derivano alcune delle
difficoltà cliniche e gestionali dei
pazienti anziani.
La Geriatria è una pagina della
Medicina di lettura davvero
difficile. Le dichiarate certezze
sul valore degli anziani e delle
risorse contenute nelle età
avanzate dell’uomo sembrano
ovvie e la loro fruibilità altrettanto
evidente
Ma la necessità e la volontà di venire incontro ai bisogni reali degli
anziani si devono confrontare con i limiti delle risorse e anche forse
con una sottovalutazione del problema.
Ma è soprattutto quando si manifesta la malattia -nelle forme peculiari
proprie dell’anziano- che affiorano talora pareri severi che
dimenticano l’esistenza di evidenze sperimentali e certezze
inequivocabili sul fatto che la cura dell’anziano anche acutamente
malato, se condotta con specifici criteri, produce straordinari risultati in
termine di guarigione e di qualità di vita.
“Lati oscuri“ affliggono la Geriatria anche per l’elevata incidenza di
patologie in qualche modo "difficili", che rendono questa specialità
piuttosto scomoda o poco “amabile”, o di approccio complicato o
“antipatico”. Parlare di fragilità dell’anziano vuol dire introdurre un
panorama clinico complesso, costituito da malattie convenzionali, ma
anche da altri elementi di fragilità, quali le piaghe, il dolore, la
deprivazione sensoriale, la caduta, la frattura, i tremori senza fine, la
solitudine, la povertà, le perdite (dei propri cari, della casa, della
memoria, del denaro, del libro, del cibo materiale e spirituale), la
depressione, la demenza, l’immobilità. Queste parole evocano
"oscurità" perché individuano situazioni scomode, sgradevoli, difficili,
costose, complesse e perciò complicate, incomprensibili, o ancora
trascurate, con scomode rilevanze etiche.
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“Oscuro” è altresì il mondo della demenza, la sua incerta e difficile
terapia, “oscuro” è per antonomasia il male della depressione,
sottovalutata e sotto-diagnosticata,. E così anche le piaghe, il
dimenticato dolore, la negligenza della prevenzione del circolo vizioso
osteoporosi, caduta, frattura, argomenti specifici del Convegno.
Oscuri sono i muri che separano visioni divergenti quali il valore e il
limite dell’ospedale, il valore di professionalità differenti, il significato
del terzo settore, la comprensione per la demenza e i farmaci per la
sua cura, l’integrazione virtuosa delle cure, l’istituzionalizzazione, la
morale e l’etica degli ultimi più difficili momenti della vita. Luminosa è
di riflesso la ricerca di ponti che uniscano visioni e strategie differenti.
Questo convegno si propone di aprire una riflessione su alcuni di
questi angoli bui per creare illuminanti punti di luce, di cultura e di
fiducia tra gli operatori sanitari e dell’assistenza e tra i responsabili
delle scelte politiche ed organizzative della salute pubblica.
Prof. Gabriele Toigo
“ A proposito di politica, ci sarebbe qualcosa da mangiare ?
Totò
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La maggior parte delle immagini fot ografiche riprodotte in queste
pagine ci sono stat e offerte con animo munifico da una
benefattrice. Esse adornano le pareti del Repart o, oltre che con
l’ intent o di alleggerirne la valenza clinica, anche con l’ intent o di
riattivare con immagini colorate, vivaci, ricche di cont enuti ed
anche di ironia le giornate spesso tristi dei pazienti e dei loro
congiunti. Tali immagini, protett e da copyright, possono essere
rintracciat e anche sul sit o w eb: w w w .buba.it
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NOTA
Questo opuscolo riporta le informazioni valide al momento della
stampa e viene periodicamente aggiornato. Tra un’edizione e l’altra
potrebbero però intervenire modifiche nell’operatività.
Redatto, dall’Ufficio Comunicazione In collaborazione con l’Ufficio Relazioni
con il Pubblico su testi ed immagini forniti dalla Struttura Complessa Geriatria,
tel. 040 – 399 6300; -040 – 399 6301
e-mail: [email protected]
Strada di Fiume 447 – 34 149 Trieste
Revisione 12 – gennaio 2017
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