CrotoneNews.it del 2 maggio 2011 Proxima del Centauro: la raccolta di poesie di Paolo Staglianò di Rossella Puleo È stato presentato nella serata di ieri, presso il Caffè Letterario di Crotone, il nuovo volume di poesie del medico crotonese Paolo Staglianò dal titolo Proxima del Centauro. Edito da Csa Editrice, il volume è stato promosso per la prima volta a Crotone dall’editore Alessandro Labonia, mentre l’attrice Patrizia Taverniti per l’occasione ha letto e interpretato alcune opere.“A soli 4,2 anni luce dalla Terra, la Proxima Centauri potrebbe sembrare una stella appartenente alla costellazione del Centauro” – ha spiegato l’autore – “Ma, in realtà, si tratta di un astro isolato, una nana rossa con brillantamenti, che viene considerata da molti astrofisici la più simile al nostro sole e di conseguenza l’unico luogo dell’universo conosciuto in cui potrebbero esistere pianeti abitati”. La scelta del titolo viene dunque a rappresentare un ideale nuovo mondo in cui l’essere umano potrebbe vivere, ma allo stesso tempo un riferimento diretto al divagante nichilismo contemporaneo. La dualità viene riproposta in copertina con la scelta, sotto il titolo, di raffigurare un selciato del lungomare crotonese: titolo e fotografia, terra e cielo, rappresentano due punti estremi uniti da un’unica speranza. Medico e poeta, Paolo Staglianò è giunto alla sua terza pubblicazione di raccolte poetiche. Insieme alle prime due opere, Il Foulard Rosso e Coriandoli di Pietra, con Proxima del Centauro Staglianò completa una trilogia poetica in cui forte si avverte l’influenza delle letture private: la letteratura francese dell’Ottocento, la letteratura tedesca, le avanguardie poetiche e artistiche del primo Novecento. Particolarmente incline verso i poeti maledetti (Charles Baudelaire, Arthur Rimbaud, Paul Verlaine, Stèphane Mallarmè), è verso Hugo Von Hofmannsthal che il suo pensiero trova fondamenta. “Von Hofmannsthal è il primo poeta che si libera dalla poesia romantica ed epica dando vita alla poesia moderna”. E proprio la poesia moderna, sciolta dalle costrizioni della metrica e della sintassi, viene privilegiata da Staglianò. L’assenza della metrica classica non preclude tuttavia la musicalità e la presenza di metafore che, mentre prima erano imposte, adesso possono essere scelte liberamente dal poeta. La modernità si riscontra anche nell’uso dei segni di interpunzione, come la presenza di parentesi quadre, sulla scia di Sanguineti, che vengono utilizzate per racchiudere un giudizio: “È un’interpretazione personale; nel mio modo di scrivere, nella mia lettura, apro e chiudo su una frase su cui far soffermare il lettore”. Una destrutturazione sintattica e morfologica che tocca la punteggiatura, la grafica: l’assenza dell’uso di maiuscole, ad esempio, viene spiegata dal poeta come la rimozione di una possibile minaccia. Oltre ai poeti maledetti, nei versi di Staglianò si trovano riferimenti ad altri grandi autori di epoche diverse, dal premio nobel Albert Camus considerato dal poeta il proprio autore-guida, colui che ha incarnato appieno l’esistenzialismo di Sartre, e a cui viene dedicata la poesia sulla battaglia di Algeri “Lo straniero”, alla poetessa seicentesca padovana Gaspara Stampa a cui Staglianò dedica l’omonimo componimento in versi. “Non chiedetemi come arriva la poesia” - ha concluso Paolo Staglianò – “La poesia arriva e basta, si scrive e non si tocca più”.