PMI Northern Italy Chapter Maggio 2011 N. 1 Editoriale | Articoli | Progetti | Eventi | Notizie | Libri | Informazioni sul NIC Editoriale Nei cinque mesi che sono trascorsi dalla nomina del nuovo board, ho avuto modo di riflettere sul futuro del NIC e su cosa fare per contribuire a realizzarlo. Devo dire che in questo sono stato molto aiutato dai colleghi stessi del board, sia quelli con cui collaboro da diversi anni, sia quelli che sono subentrati più di recente. Un ulteriore aiuto mi è stato fornito dai Soci, sia da quelli che hanno espresso nel recente sondaggio le loro esigenze anche sotto forma di critiche, sia da quelli che hanno partecipato con entusiasmo agli eventi di questa prima parte dell‟anno (per quello sul program management abbiamo avuto 156 iscrizioni in un solo giorno!). Grazie a tali contributi, ho voluto provare ad immaginare il NIC che vorrei attraverso questa sequenza di aggettivi: Lungimirante: è essenziale conservare la capacità di anticipare i temi emergenti così come è avvenuto negli ultimi anni; a titolo di esempio basti pensare all‟evento sul project management “agile” tenutosi nel 2007, piuttosto che alla ricerca sul tema della “complessità” avviata nel 2008 e tuttora in corso. Etico: anche in questo caso partiamo da una solida base quale quella dell‟iniziativa “ProjEthics” che è stata avviata anni fa e che, nell‟evento tenutosi di recente a Milano, ha mostrato come l‟etica sia il vero motivo ispiratore per un project manager orientato alla relazione empatica e alla leadership collettiva. Originale: per proporre forme innovative di arricchimento professionale, penso che la strada maestra sia quella della “multidisciplinarietà”, ovvero la volontà di ricercare in altre discipline, sia scientifiche che umanistiche, le risposte alle tante questioni che un project manager si trova oggi ad affrontare. Narrativo: a mio avviso si tratta di un fattore su cui possiamo e dobbiamo fare di più, dando maggiore spazio a tutti coloro che sono disposti a raccontare la storia di progetti significativi, a riprova del fatto che il valore dell‟esperienza non è inferiore a quello di un buon manuale di project management. Aperto: in questi anni il NIC si è particolarmente distinto per l‟apertura al sociale con iniziative quali quelle rivolte al mondo della scuola e della disabilità; nel futuro occorre estendere tale apertura al mondo delle organizzazioni in generale, sia ricercando forme di collaborazione con le altre comunità professionali sia intensificando i rapporti e gli scambi con i chapter PMI italiani ed esteri. Next >> IN QUESTO NUMERO Editoriale ........................................... 1 Articoli ............................................... 3 Nascita di un PM .......................... 3 Progetti ............................................. 4 ProgEtica 2011 ............................. 4 Le 30 formulazioni della Regola d‟oro ............................................. 6 Progetti in Erba............................. 8 Eventi ................................................ 9 Gestione dei rischi, Gestione della paura: sai rimetterti in gioco? ....... 9 Toyota Way, Lean, Agile... L'importanza delle persone ........ 10 Lean is Cool ............................... 12 Bologna 3 dicembre: Evento “Trick or Treat” ...................................... 14 Intervista al “Risk Doctor” David Hillson ......................................... 15 28 febbraio 2011: lezione di H. Kerzner! ...................................... 17 Pillole di Project Management .... 19 Monitoraggio e controllo - dal progetto ai servizi ....................... 20 Notizie ............................................. 21 Il PMI lancia una Certificazione “Agile” ......................................... 21 La nuova struttura delle categorie dei PDU: cosa cambia e perché . 22 Libri ................................................. 24 Romanzo Reale.......................... 24 Maturità nei progetti.................... 24 Identifying and Managing Project Risk ............................................ 25 Informazioni sul NIC ....................... 26 Sei studente universitario? ......... 26 Nuove opportunità ...................... 26 Sponsorizzaci ............................. 26 Convenzioni................................ 26 Editoriale | Articoli | Progetti | Eventi | Notizie | Libri | Informazioni sul NIC Per un appassionato di enigmistica, quale sono io, è stato bello e stimolante costruire un acrostico che racchiudesse questi aggettivi nel nome del grande genio che fa del nostro logo il più riconoscibile fra quelli dei chapter PMI. A poche settimane dalla chiusura del Congresso PMI EMEA di Dublino, desideriamo anticiparvi alcune notizie relativamente al livello di partecipazione e alla presenza del NIC. Riconoscente: fatto salvo il principio per il quale “tutti servono, nessuno è indispensabile”, dobbiamo saper conservare la riconoscenza nei confronti di coloro che hanno contribuito in modo decisivo a creare una comunità professionale così vivace ed autorevole. Il mio pensiero va ovviamente a Carlo Notari ma anche a coloro che hanno ricoperto incarichi direttivi nei quindici anni di vita del NIC. Divertente: tutti sanno che, anche di fronte a problematiche serie, è essenziale saper ricercare il lato divertente o comunque una visione più ottimistica. A mio avviso, il NIC può dare un contributo in tale direzione offrendo anche degli eventi più “leggeri” in cui i Soci possano esercitare il networking e, al tempo stesso, vivere un momento di distacco piacevole rispetto al loro ambiente lavorativo. Operoso: per crescere quantitativamente e qualitativamente non basta l‟operosità dei componenti del board e dei responsabili dei branch; occorre altresì quella di tanti Soci disposti a dedicare il proprio tempo per ideare ed organizzare eventi, partecipare ai progetti di ricerca, operare quali focal point nei confronti di tutti gli altri soci così da accrescere la capacità del NIC di rispondere alle loro esigenze. 2 Per degli appassionati del NIC, quali siete voi, sarà altrettanto bello e stimolante contribuire alla costruzione di un futuro capace di esaltare questi fattori grazie alla voglia di mettersi in gioco e di condividere le esperienze professionali. Poiché il mio obiettivo è quello di “con-vincere” nel senso letterale del termine, ovvero “vincere assieme”, auspico che il NIC che vorrei sia anche il vostro. Un abbraccio Walter Ginevri << Prev / Next >> Il primo dato positivo è che il congresso ha avuto 808 partecipanti provenienti da 54 paesi fra cui l‟Italia, che si è collocata ad un ottimo 5° posto dopo USA, Irlanda, UK e Germania. Per quanto riguarda il NIC, che conserva il 1° posto assoluto di partecipazioni ai congressi EMEA stabilito l‟anno scorso a Milano, la presenza di suoi membri è stata pari al 60% delle presenze italiane. A questi motivi di soddisfazione, si aggiunge quello di aver tenuto 7 presentazioni affidate a 11 relatori, fra cui la nostra Giusi Meloni che ha avuto la richiesta di un 'encore'. Aggiungiamo infine che la recente iniziativa sviluppata a Gorizia e denominata 'Progetti in erba' è stata al centro dell‟attenzione della Fondazione del PMI che l‟ha promossa quale modello di riferimento per tutti gli altri chapter nell‟ambito dei progetti destinati alla scuola primaria. Per coloro che fossero interessati ad una sintesi delle migliori presentazioni, raccomandiamo di partecipare agli 'Echi da Dublino' che si terrà a Milano il 17 giugno prossimo. Editoriale | Articoli | Progetti | Eventi | Notizie | Libri | Informazioni sul NIC Articoli team coinvolto risultato. per arrivare al Nascita di un PM Pat Castellaneta, PMP ® Secondo la definizione del PMBOK® “un progetto è un'iniziativa temporanea intrapresa per creare […] un risultato con caratteristiche di unicità”. I Project Manager adoperano processi e strumenti al fine di raggiungere determinati obiettivi, prevenire e affrontare rischi, scoprire ed esaltare nuove opportunità, soddisfare gli stakeholder, ecc. Il progetto principale di un nascituro è, neanche a dirlo, la sua nascita. Tra gli obiettivi da conseguire, il neoPM ha particolarmente a cuore la sua salute e quella di sua madre, il rispetto dei tempi prestabiliti e il benessere degli stakeholders che lo accoglieranno. Questi obiettivi seppur limitati e chiari richiedono uno sforzo complesso, malgrado la presenza di una grande quantità di dati storici. È facilmente comprensibile la percezione da parte del neoPM di non avere a disposizione tutti i mezzi, le risorse ed i modi per governare il suo progetto: ciononostante il suo progetto avrà luogo nei tempi e modi più adatti al caso. Il project charter di questo straordinario evento viene stilato 9 mesi prima della sua data di compimento, eppure non sempre il neoPM ne è informato (o quantomeno consapevole). Da buon PM sarà capace di mettere in campo (e far crescere) le abilità sue e del L'integrazione: Fondamentale è in questo contesto il ruolo dei genitori, sponsor firmatari del project charter prima e membri chiave del team di gestione del progetto dopo, saranno loro a garantire il miglior compimento nella area di conoscenza dell'integrazione. Sin dai primi giorni del ciclo di vita di questo progetto i genitori iniziano ad integrare i diversi piani stilati (e i relativi conflitti) e ad allocare le migliori risorse per il bene del progetto (e nel volere del neoPM): pur essendoci molti pareri di esperti, sarà compito dei genitori seguire quelli più idonei al percorso intrapreso. Un progetto così delicato non può non essere influenzato da cultura, stile e struttura organizzativa in cui si evolve: una nuova vita prende forma nel grembo materno, ma è compito del PM e del suo team comprendere ambito, vincoli ed influenze, seguire l'andamento del progetto (monitoring e misure di tutti gli aspetti, dall'ecografia prenatale fino alla alimentazione della madre) ed agire secondo piano strutturato. Si tratta dell'area più importante di questo progetto, visto che dal processo di avvio (il concepimento) fino a quello di chiusura (il più “travagliato” per definizione) si compie il ciclo di vita della “gestione di un miracolo”. Proviamo ad analizzare tra le restanti aree della conoscenza (secondo la definizione del PMBOK®) quelle in cui il progetto “nascita” trova compimento e richiede maggiori competenze. << Prev / Next >> La gestione dell'ambito: Dalla prima carezza alla pancia della madre fino alle visite ecografiche, si definisce una descrizione dettagliata dell'ambito in cui la nascita avviene. Attraverso quest'area di conoscenza tutti i requisiti verranno raccolti e documentati: il tipo di parto dovrà soddisfare gli stakeholder coinvolti e l'evoluzione del progetto stesso. É questo forse l'unico caso di progetto in cui in cima alla WBS comparirà lo stesso nome del PM. La gestione del tempo: Si tratta di un aspetto critico e pieno di vincoli; le molte attività che si susseguiranno nel corso dei mesi richiederanno un continuo controllo della schedulazione al fine di mantenere la baseline integra (durata e risorse di ogni attività saranno commisurate alle esigenze del neoPM). La gestione dei costi: Se la determinazione del budget resta materia oscura per il neoPM, il team di progetto si farà carico, con competenze via via crescenti, delle stime e dell'aggregazione dei costi per ogni attività e del controllo degli scostamenti (inevitabili): le misurazioni dell'Earned Value daranno sempre risultati positivi, nonostante l'uso sistematico e non pianificato delle riserve. La gestione della qualità: Dall'alimentazione controllata fino allo stato psicofisico della madre, dalle visite prenatali fino al team della sala parto, ogni esigenza per cui questo progetto è stato intrapreso richiede una attenzione maggiore rispetto ai requisiti di qualità di vita. 3 Editoriale | Articoli | Progetti | Eventi La gestione umane: delle | Notizie | Libri | Informazioni sul NIC risorse di riflessione sull‟etica, sui comportamenti e sui valori che la abitano e sul significato dei codici di condotta professionale come supporto delle scelte “etiche” che ognuno di noi è continuamente chiamato a compiere, nella vita come nel lavoro. Il team di progetto è ampio e strutturato in termini di ruoli e responsabilità; il processo più sorprendente sarà quello di sviluppo del team di progetto, in cui si assisterà in breve periodo ad una crescita elevata di competenze, interazioni tra membri e aumento delle performance (ci si prepara ad accogliere una nuova vita). La gestione comunicazione: della Nonostante le apparenze anche in questo progetto il maggior impegno richiesto al PM sarà in quest'area, dall'identificazione delle persone coinvolte fino alla distribuzione dell'informazione, dalla definizione dei modi e mezzi di trasmissione (va bene anche un calcio sulla pancia) fino alla gestione delle aspettative e delle questioni relative agli stakeholder (meraviglioso è ogni momento in cui si apprende che il feto cresce bene). La gestione dei rischi: Il timore delle minacce sovrasta nei primi tempi la consapevolezza delle opportunità che si vanno a creare; è importante in tal senso assegnare le giuste priorità ai rischi (positivi e negativi), pianificare le relative risposte e controllare l'efficacia del piano stesso nel corso dei 9 mesi. Un'esperienza unica come la nascita di un figlio può dunque essere reinterpretata con le chiavi di lettura del Project Management: dopo la prima fatica compiuta non resta che augurare al neoPM di conseguire il successo in tutti quei Progetti, a lui in carico, che fanno parte del Programma dal nome “vita”. Progetti 4 L‟iniziativa, denominata “Etic@scuola – spazi per pensare”, è stata realizzata con Ilaria Marletti del Branch Piemonte e Valle d‟Aosta del PMI-NIC, nell‟ambito dell‟attività “Progetti per la vita” da lei condotta per conto del NIC, insieme agli stessi ragazzi. Una grande opportunità di parlare ai e con i ragazzi, attraverso il loro linguaggio e i loro strumenti, del “bello” dell‟etica. La gestione dell'approvvigionamento: La maggior parte dei prodotti e servizi acquistati (abbigliamento, complementi di arredo, passeggino) fanno in realtà parte dei progetti che seguiranno....il team dovrà maturare di molto le proprie competenze in quest'area. A guidare il lavoro, che ha coinvolto ragazzi di Quarta e di Quinta, Giusi Meloni, mentore delle attività di ProgEtica, che con sapienza e grande sensibilità ha saputo “catturare” l‟attenzione dei presenti e coinvolgerli in uno “scambio” partecipato e sincero, in cui i ragazzi hanno messo in gioco la loro curiosità, le loro aspettative concrete e il desiderio forte di farsi trovare respons-abili di fronte alle scelte che li aspettano. ProgEtica 2011 Michela Ruffa, PMP ® Cominciamo dai ragazzi Lo scorso 9 Aprile il NIC e ProgEtica sono stati ospiti dell‟Istituto Tecnico Industriale Salesiano "Edoardo Agnelli" di Torino, per una mattinata << Prev / Next >> Per me, che partecipavo come referente di ProgEtica, una gran bella occasione, di quelle che ti convincono che ragionare di etica serva davvero a qualcosa e che bisognerebbe farlo sempre di più, soprattutto con i giovani, perché “c‟è speranza” di riuscire a creare una consapevolezza “diversa” e una possibilità concreta di un futuro di valore e di ben-essere. Editoriale | Articoli | Progetti | Eventi | Notizie | Libri | Informazioni sul NIC Per Giusi, una grande esperienza di dialogo: <<Tornare fra i banchi di scuola è un‟emozione sottile, inevitabile cadere nei ricordi, fare paragoni, segnare il passare del tempo, soprattutto se ci si trova "all‟improvviso dall‟altra parte", quella di chi deve guidare o almeno proporre una riflessione. Ed è questa la "lezione" più importante e la vera emozione che la mattina coi ragazzi dell‟Edoardo Agnelli mi ha lasciato: non esistono parti nel dialogo ma, come ci ricorda la parola stessa, un fluire di significato che si arricchisce collegialmente. È nel dialogo, nella disponibilità a esporre le proprie opinioni e ascoltare quelle degli altri, che ritroviamo l‟essenza del più antico pensiero etico, condiviso da ogni cultura, detto la Regola d‟oro (Golden Rule): Agisci verso gli altri in modo che gli altri possano agire nello stesso modo verso chiunque. La ricchezza e la profondità etica del dialogo con i ragazzi è un dono prezioso, di cui li ringrazio>>. Qualche giorno dopo l‟incontro, i ragazzi hanno inviato una lettera, che pubblichiamo per intero così come ci è pervenuta, le parole che sono state scritte rappresentano il più bel commento al senso dell‟esperienza vissuta. Ai ragazzi, ai loro insegnanti, a Ilaria e a Giusi un grande e sentito GRAZIE! erano alla fine poi così corretti verso noi stessi e verso chi ci sta intorno. Egr. dott.sa Giusi Meloni PMI-NIC OGGETTO: riscontro sul tema: ”etica-scuola - spazi per pensare” in relazione all‟incontro del 9 aprile 2011 Le segnaliamo che la nostra classe di 5 ITI sez mecc e il gruppo di 4 ITI mecc/eln è convinta di aver avuto la possibilità di partecipare ad una testimonianza preziosa e formativa. A seguito di questa affermazione è un dato di fatto segnalarle la nostra piena soddisfazione: quello che ci era stato prospettato è stato trattato. Ovviamente dopo l‟incontro, una minima parte era sempre dell‟idea che “basta fare soldi” ma per la maggior parte di noi è stata un‟esperienza che ci ha fatto maturare, nel senso che (purtroppo) dal 9 di aprile siamo costretti a pensare con più oggettività su quello che facciamo. In particolar modo per noi di quinta la sua testimonianza sarà un paletto che dovrà indicarci come comportarci e agire in determinate situazioni sia in ambito lavorativo che in ambito sociale. Nello specifico secondo noi è stato un incontro particolare, che ci ha permesso di riflettere su alcuni dei nostri comportamenti. In particolare: Grazie per la giornata, esprima il nostro ringraziamento anche alle altre persone che hanno partecipato all‟incontro. La classe 5 ITI sez meccanica dell‟Edoardo Agnelli di Torino dover riconoscere come nostre, cioè dover render conto a noi stessi e poi agli altri delle azioni che non facciamo non dare adito a dubbi sulla nostra equità (il conflitto di interesse !!) dover seguire le proprie idee fino alla fine, accettando consigli e soprattutto le critiche che provengono da persone con maggiore esperienza in un determinato campo lavorativo. Quello che prima per noi sembrava un gesto semplice e normale durante e dopo l‟incontro è diventato un gesto sul quale riflettere. Ad esempio: scaricare canzoni, fotocopiare pagine, l‟utilizzo di compiti in classe fatti da altri compagni e dichiarati nostri; ridurre il nostro impegno scolastico al voto; pretendere una valutazione alta a fronte di un impegno modesto . . . Istituto Tecnico Industriale Salesiano "Edoardo Agnelli" - corso Unione Sovietica 312 - 10135 TORINO tel 011 6198311 - fax 011 6198421 sito www.agnelli.it Ci siamo posti alcune domande, e ci siamo chiesti se questi nostri gesti << Prev / Next >> 5 Editoriale | Articoli | Progetti | Eventi Le 30 formulazioni della Regola d’oro La “Golden Rule” (regola d‟oro), seppure espressa in modi diversi, è presente in ogni cultura e viene considerata il fondamento alla base dei diritti umani. Spesso correlata al concetto di compassione, viene altrettanto spesso confusa con la pratica religiosa. Una testimonianza su TED-Ideas worth spreading (http://www.ted.com/talks/lang/eng/ka ren_armstrong_let_s_revive_the_gold en_rule.html) ne enfatizza invece l‟aspetto pratico e laico, sottolineando l‟applicabilità nella vita quotidiana e professionale. Il Codice Etico e di Condotta Professionale del PMI si basa sugli stessi principi. Nelle citazioni seguenti, tutte espressioni del Golden Rule, troverete una serie di comportamenti facilmente riconducibili agli standard del nostro codice. Buona lettura! Giusi Meloni, PMP ® «Ecco la somma della vera onestà: tratta gli altri come vorresti essere trattato tu stesso. Non fare al tuo vicino ciò che non vorresti che egli poi rifacesse a te». (Induismo, Mahabharata). «Non fare a nessuno ciò che non piace a te». (Bibbia ebraica, Tobia, 4,15). «Ama il prossimo tuo come te stesso». (Legge ebraica in Levitico, 19,18; cfr anche 19,34). «La Via non è lontana dall'uomo. Se l'uomo segue una via lontana dalla natura umana, questa non può dirsi la Via. (...) Chi ha il senso della lealtà e della reciprocità non è lontano dal giungere alla Via: ciò che non vuole sia fatto a sé non fa agli altri». (Confucio, Chung-Yung, L'invariabile mezzo, n.13). «Il sapiente ha detto: la mia dottrina è semplice, e il suo significato è facile da penetrare. Essa consiste nell'amare il prossimo come se stessi». (Confucio, Lun-yü, I Dialoghi, cit. in Lev Tolstoj, Pensieri per ogni giorno, Introduzione e traduzione di Pier Cesare Bori, Edizioni Cultura della Pace, Fiesole 1995, p.121)1. «Dominare se stessi quanto è necessario per onorare gli altri come se stessi e comportarsi con loro come vogliamo che gli altri si comportino con noi: ecco quel che si può chiamare dottrina della virtù dell'umanità. Non c'è nulla di più elevato». (Confucio, cit. in Tolstoj, op. cit., p.167). «Ching-Kung interrogò sulla carità. È giusto avvertire che Tolstoj compilò questa raccolta di pensieri sapienziali con un interesse non tanto storico-letterario quanto essenzialmente formativo, per cui i testi sono da lui non solo tradotti ma spesso interpretati e parafrasati. Ma la cura filologica non è assente, essendo anzi richiesta dal carattere e dallo scopo stesso dell'opera, che non nasce dalla voce di Tolstoj, ma da voci di ogni tempo, lingua, cultura, religione. Cfr Introduzione al volume, di Pier Cesare Bori, pp.7 e 8-10 1 «Non ci si dovrebbe comportare con gli altri in un modo che sarebbe sgradevole a noi stessi; questa è l'essenza della morale». (Induismo, Mahabharata 13, 148.8). 6 | Notizie | Libri | Informazioni sul NIC << Prev / Next >> Confucio rispose: "(...) Nel comandare al popolo comportati come se offrissi il grande sacrificio; ciò che non vuoi sia fatto a te non fare agli altri"». (Confucio, Lun-yü, I Dialoghi, 12,2). «Tzu-kung domandò: "Vi è una parola su cui si possa basare la condotta di tutta la vita?". "Essa è shu, reciprocità - rispose Confucio. Ciò che non vuoi sia fatto a te non fare agli altri"». (Confucio, Lun-yü, I Dialoghi, 15,23). «Il principe non tratta gli inferiori nel modo che gli dispiace nei superiori». (Commento di Tseng-Tzu al Grande studio di Confucio, n. 10). «Sicuramente questo è il massimo della bontà: non fare agli altri ciò che non vorresti che essi facessero a te». (Confucianesimo, Analetti 15,23). «L'uomo buono deve compatire le cattive tendenze degli altri; rallegrarsi della loro eccellenza; aiutarli se sono in distretta; considerare i loro successi come i suoi propri e così i loro insuccessi». (Taoismo, ThaiShang, 3). «L'uomo dovrebbe comportarsi con indifferenza nei confronti di tutte le realtà mondane e trattare tutte le creature del mondo come egli stesso vorrebbe essere trattato». (Giainismo, Sutrakritanga I.11.33). «Uno stato che non è gradevole o piacevole per me, non deve esserlo neppure per lui; e uno stato che non è gradevole o piacevole per me, come posso io pretenderlo per un altro?». (Buddhismo, Samyutta Nikaya 5, 353.35-354.2). «Tutti tremano al castigo, tutti temono la morte, tutti hanno cara la vita: Editoriale | Articoli | Progetti | Eventi | Notizie | Libri | Informazioni sul NIC mettendoti al posto degli altri, non uccidere, né fa uccidere». (Buddha, Dhammapada, I versi della legge, 10, 129-130). «Non ferire gli altri in modi dai quali anche tu ti sentiresti ferito». (Buddhismo, Udana-Varga 5,18). «Buona è soltanto quella natura che non fa agli altri ciò che non è buono per lei». (Zoroastrismo, Dadistan-iDinik 94,5). «Tratta l'inferiore come vorresti essere trattato dal tuo superiore». (Seneca, Lettere a Lucillo, lettera 47, sul trattamento umano degli schiavi). «Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro. Questa è la legge e i profeti». (Gesù di Nazareth, Vangelo secondo Matteo 7,12; 22, 39 e Vangelo secondo Luca 6,31). «Il bene maggiore è operare secondo la legge della propria ragione. Ma questa legge ti comanda incessantemente di fare il bene degli altri, come il massimo bene per te stesso». (Marco Aurelio, cit. in Tolstoj, Pensieri per ogni giorno, op. cit, p. 79). «La legge trova la sua pienezza in una sola parola: amerai il tuo prossimo come te stesso». (Lettere di Paolo ai Galati 5,14 e ai Romani 13,9). «Quanto vuoi che non sia fatto a te, anche tu non fare ad altri». (Didachè, insegnamento cristiano della fine del primo secolo, 1,3). «Una volta un pagano (...) disse: "Convertimi, a condizione di imparare tutta la Torah nel tempo in cui si può stare ritti su di un solo piede". (...). Hillel lo convertì dicendogli: "Ciò che a te non piace non farlo al tuo prossimo! Questa è tutta la Torah, il resto è commento; va' e studia"». (Ebraismo, Shabbat 31a, cit. in R. Pacifici, Midrashim, Marietti, Genova 1986, p.177-8). «Nessuno di voi è un credente fino a quando non desidera per il suo fratello quello che desidera per se stesso». (Islam, dagli hadith (detti) del Profeta Muhammad, in Detti e fatti del Profeta dell‟Islam raccolti da alBuhari, a cura di V. Vacca, S Noja e M. Vallaro, Utet, Torino 1982, cap. II; e in 40 Hadithe di an-Nawawi, in H. Küng-K.J. Kuschel, Per un'etica mondiale. Dichiarazione del Parlamento delle religioni mondiali, Rizzoli, Milano 1995, pp.78-79). «Mettersi al posto degli altri». (Voltaire, Lettere inglesi, n.42). «Agisci in modo che la regola della tua volontà possa valere in ogni tempo come principio di una legislazione universale». Oppure: «Agisci in modo da trattare l'umanità, nella tua come nell'altrui persona, sempre come fine, mai come semplice mezzo». (Immanuel Kant, 1724-1804, Critica della ragion pratica, Laterza, Bari 1974, p.39, e Fondamenti della metafisica dei costumi, La Nuova Italia, Firenze 1973, pp. 95-96, 103-104, cit. anche, come espressione di etica universale, in Hans Küng, Progetto per un'etica mondiale, Rizzoli, Milano 1991, p.8283). «Benedetto chi a sé preferisce il fratello». (Tavole di Bahà'u'llàh, iniziatore della fede baha‟i). una condizione fondante». (Umberto Eco, in dialogo con Carlo Maria Martini, Liberal, febbraio 1996, e Adista, 17 febbraio 1996, p. 9; ora in U. Eco - C. M. Martini, In che cosa crede chi non crede?, Atlantide ed., 1996 e in U. Eco, Cinque scritti morali, Bompiani 1997, p. 85). «Tutti gli uomini dotati di ragione e di coscienza devono assumere responsabilità, in spirito di solidarietà, nei confronti di ciascuno e di tutti: cioè famiglie, comunità, razze, nazioni e religioni. Ciò che tu non vuoi che ti venga fatto non farlo a nessun altro». (Dichiarazione Universale dei Doveri dell‟Uomo, art. 4; proposta dall‟InterAction Council all‟Onu; Die Zeit, 3 ottobre 1997; il foglio, n. 244, Torino, dicembre 1997). «La Regola d‟Oro può allora enunciarsi così: “Agisci verso gli altri in modo che gli altri possano agire nello stesso modo verso chiunque”. Ciò implica in primo luogo e anzitutto l‟imperativo categorico seguente: “Non agire verso gli altri in modo tale che se gli altri agissero nello stesso modo la vita sarebbe impossibile”. E questo esige anzitutto da ciascuno che egli rinunci a esercitare la violenza verso altri. Così, solo la nonviolenza può fondare l‟universalità della legge morale alla quale devono conformarsi gli esseri ragionevoli». (Jean-Marie Muller, Il principio nonviolenza. Una filosofia della pace, Plus, Pisa University Press, 2004, p. 79-80) http://www.peacelink.it/pace/a/17807. htm «Anche Lei attribuisce al laico virtuoso la persuasione che l'altro sia in noi. Ma non si tratta di una vaga propensione sentimentale, bensì di << Prev / Next >> 7 Editoriale | Articoli | Progetti | Eventi | Notizie | Libri | Informazioni sul NIC condotta a Gorizia in questi mesi e di trasformarsi in uno strumento informativo e formativo in grado di supportare le prossime edizioni del concorso. Progetti in Erba Il Concorso di Gorizia per la scuola primaria Sabato 9 aprile scorso si è concluso a Gorizia “Progetti in erba”, il concorso al quale hanno partecipato cinque scuole primarie del Comune di Gorizia presentando ciascuna un progetto sviluppato secondo i principi, e con gli strumenti, del project management. Per fare ciò si sono avvalsi del “KIT della scuola primaria” sviluppato dal PMI – Northern Italy Chapter (NIC) e sperimentato a partire dal 2006 in diversi istituti. L‟iniziativa è stata organizzata da BensaPM di Gorizia, in collaborazione, tra gli altri, con l‟assessorato al Welfare - Servizi educativi del Comune di Gorizia e dello stesso PMI–NIC, che l‟hanno patrocinata. Il lavoro svolto dalle classi è stato coordinato dalle docenti, che, dopo aver seguito un apposito corso di formazione, hanno svolto in prima persona il ruolo di project manager; la supervisione dell‟intero percorso didattico, snodatosi a partire dal novembre scorso, è stata invece effettuata dal team dello studio BensaPM, e in particolare dal suo titolare, Giorgio Bensa, PMP e Socio PMI NIC, attraverso incontri e momenti di confronto periodici con le insegnanti. Gli alunni hanno quindi potuto usufruire del Kit all‟interno del quale vi erano una serie di schede di sintesi di facile comprensione realizzate per “marcare” i diversi passaggi del percorso di progettazione e permettere loro di disporre di 8 riferimenti precisi con i quali orientare l‟attività. Nell‟arco della progettazione le singole fasi sono state “fissate” su dei cartelloni (dal brainstorming alla mappa mentale, dall‟albero del progetto fino alle lessons learned finali che sono state filmate quale elemento di valutazione del lavoro svolto). I vari cartelloni, dopo essere stati esaminati dalla giuria che ha assegnato i premi finali, sono andati a comporre una mostra che ha fatto da cornice alla premiazione, alla quale hanno partecipato circa 250 persone fra cui il presidente del PMI-NIC Walter Ginevri e del Chapter Sloveno Jana Barba. La giuria, composta da cinque elementi fra cui l‟Assessore alla Cultura del comune di Gorizia, ha operato la valutazione visionando il ricco materiale documentale raccolto dagli organizzatori, attraverso fotografie e filmati di ogni singola fase del lavoro delle diverse classi. Materiale che è stato integralmente caricato sul sito web www.progettinerba.org, creato per l‟occasione con il duplice scopo di raccontare l‟innovativa esperienza << Prev / Next >> “Abbiamo concepito „Progetti in erba‟ con l‟intento preciso di investire sulle docenti – afferma Giorgio Bensa – affinchè, da qui in avanti, replicando questa esperienza, possano avvicinare i loro allievi al project management, inserendo così nella didattica tradizionale un modello operativo nuovo e trasversalmente applicabile in grado concretamente di allargare le conoscenze di base dei giovani studenti”. I partner dell‟iniziativa si sono già detti d‟accordo nel sostenere l‟iniziativa anche durante il prossimo anno scolastico. Mentre gli organizzatori stanno lavorando alla creazione di un‟associazione che abbia il fine preciso di strutturare meglio il concorso “Progetti in erba”, raccogliendo la preziosa eredità di questa sua prima, vincente edizione. Nella sezione “Foto Gallery” del sito del PMI-NIC è disponibile una rassegna fotografica dell‟evento finale di premiazione. Il Team di “Progetti in erba” Editoriale | Articoli | Progetti | Eventi | Notizie | Libri | Informazioni sul NIC Eventi Gestione dei rischi, Gestione della paura: sai rimetterti in gioco? Dall’Aperitasso febbraio del 3 Cosa c’è in comune fra Paura e Rischio? Una frase di Borsellino, si Paolo Borsellino, il magistrato ucciso dalla mafia nel 1992, è stata uno dei maggiori stimoli che mi ha spinto a partecipare all‟Aperitasso dello scorso 3 Febbraio; frase che condensa forse meglio di tutti l‟atteggiamento con cui affrontare qualsiasi Paura per far si che non diventi un blocco insormontabile… esasperando il rischio di fallimento: “É normale che esista la paura, in ogni uomo, l‟importante è che sia accompagnata dal coraggio. Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, altrimenti diventa un ostacolo che impedisce di andare avanti.” raccomandazioni, i processi, le strategie nelle quali i Project Manager navigano a proprio agio, agli aspetti di anatomia, meccanismi fisiologici, percorsi del cervello, sicuramente meno consone al tipico pubblico di un seminario del PMI-NIC. Ilaria e Sarah ci mettono in guardia dal vero rischio a cui la paura ci può condurre: quello di non essere in grado di dominare e di affrontare le situazioni da ansia, le decisioni complesse, i momenti di difficoltà. Per questo il primo suggerimento è quello di cercare di rompere, interrompere il circolo vizioso di stress fisicointellettivo-emozionale e la paura di una situazione difficile da superare; un ulteriore suggerimento sta nel farsi aiutare dalle procedure tecniche di identificazione, di analisi del Rischio in modo da farsi trovare più pronti per affrontare al meglio ogni evenienza. È la differente percezione del rischio che in realtà determina il modo differente di affrontare con più o meno paura una situazione. Non tutti reagiscono nello stesso modo alle situazioni, per cui la facilità a interrompere il circolo vizioso dipende dal livello di intensità con cui percepisci la paura simbolicamente sintetizzato dal termometro dell‟ansia e le sue gradazioni…terrore, panico, paura, timore, ansia… In definitiva è stata una occasione per collegare aspetti tecnici dello standard PMI ad una prospettiva più allargata che ha toccato aspetti emozionali, reazioni fisiologiche, l‟intelligenza emotiva per riflettere sugli impatti nel nostro lavoro quotidiano. Ilaria Merletti (PMP) e Sarah Tridico (Laureata in Psicologia) si sono cimentate nella difficile impresa di spiegarci le connessioni fra lo stato d‟animo emotivo e l‟incerta condizione del rischio che al suo verificarsi potrebbe dare effetti positivi o negativi sul normale fluire degli eventi. Lo hanno fatto miscelando le << Prev / Next >> 9 Editoriale | Articoli | Progetti | Eventi Toyota Way, Lean, Agile... L'importanza delle persone | Notizie | Libri | Informazioni sul NIC all‟ingresso nella sala delle conferenze li aspettava uno splendido scenario ispirato a Leonardo Da Vinci e alle sue macchine più importanti. Michelangelo Casadei, PMP ® Gianmarco Antonelli, PMP ® PMI-NIC Branch Emilia Romagna e Marche Vicino al tavolo dei relatori campeggiava ben visibile una targa con un aforisma del Maestro: “Ogni impedimento è distrutto dal rigore”, questa frase è particolarmente significativa visto il tipo di azienda che ha ospitato l‟evento. Rimini, 18 Febbraio 2011 Le attività 2011 del PMI-NIC Branch ERM sono iniziate con un incontro ricco di contenuti, organizzato a Rimini presso SCM Group, azienda romagnola leader nello sviluppo, produzione e distribuzione di sistemi per la lavorazione del legno, vetro, plastica, marmo, metallo e compositi. Agli approfondimenti del percorso 2010 dalla gestione dei Progetti e dei Programmi al Design To Cost e al Risk Management, abbiamo affiancato nuovi contenuti e spunti, illustrando in un interessante parallelo il metodo Agile ed il "tradizionale" ma sempre innovativo Metodo Toyota e la filosofia Lean che ne è alla base. Nel saluto di apertura il Direttore del Branch Gianmarco Antonelli, oltre a presentare attività e missione del PMI e del Branch, ha aperto i lavori sollecitando la ricerca dei punti di forza dei due approcci che potrebbero apparire distanti sotto certi aspetti: costruzione incrementale e non pianificazione deterministica dell'Agile, contro l'ottimizzazione estrema dei flussi di processo del Lean. I partecipanti hanno cominciato ad arrivare anche prima dell‟ora fissata per la fase di registrazione; 10 << Prev / Next >> I lavori sono proseguiti con la presentazione dell'Azienda ospite dell'evento, di cui Raphael Prati (Resp.le Comunicazione) ha illustrato le origini, la storia, i settori di business e la capacità di risposta al cambiamento, in particolare durante l'ultimo periodo di crisi economica, attraverso il rafforzamento della blueprint industriale (interventi hard) ma anche e soprattutto attraverso forti investimenti in formazione (soft) e strumenti. Il Direttore Tecnico Federico Ratti ha portato esempi concreti e convincenti del cambiamento avviato in area tecnica e di sviluppo prodotto, attraverso l'identificazione di piattaforme funzionali, l'adozione di moduli, la riduzione della proliferazione di componenti e codici, l'adozione di un PLM e di una conseguente metodologia comune a quelli che erano stati precedentemente enti tecnici indipendenti. Con il grande risultato di ridurre complessità e numerosità delle soluzioni progettuali, mantenendo la stessa varietà di configurazioni prodotto disponibili sul mercato, e con l'ulteriore beneficio di migliorare il flusso informativo e gestionale di tutta la catena del valore aziendale, dagli acquisti all'Industrial Design del prodotto. Editoriale | Articoli | Progetti | Eventi | Notizie | Libri | Informazioni sul NIC Gaetano Mazzanti di GAMA Tech ha guidato i partecipanti alla introduzione e scoperta dell'approccio Agile nato nel mondo dello sviluppo software - e formalizzato per la prima volta nell'Agile Manifesto del 2001 - per rispondere alle necessità di gestione rapida ed efficace del cambiamento (di progetti, specifiche, prodotti) di fronte al quale l'impostazione di pianificazione strutturata, procedurata e capillare nata negli anni '70 si era più volte dimostrata fallimentare. Sono stati illustrati il metodo XP e più in dettaglio quello comunemente adottato denominato "SCRUM". Concetti chiave sono la costruzione del risultato per piccoli passi incrementali, la maturazione delle decisioni all'ultimo momento utile (e quindi con i maggiori elementi possibili a disposizione), l'avanzamento iterativo, il contenimento delle attività in corso entro i limiti di quanto le risorse riescono a processare, la fiducia e la capacità di delega ai team operativi senza la paura di "perdere il controllo". Ciò in un costante connubio di principi operativi e di modalità di comportamento. Roberto Landriscina ed Emanuele Cesari hanno presentato efficacemente il TPS Toyota Production System riassumendone la teoria (anche attraverso un filmato breve quanto incisivo), e testimoniandone la pratica nella complessa realtà di Toyota Material Handling Italia, azienda appartenente alla galassia Toyota Industries Corporation e specializzata in sistemi e soluzioni per la movimentazione e lo stoccaggio delle merci. I relatori si sono focalizzati sull'importanza che la comprensione, l'interiorizzazione e la partecipazione delle persone rivestono nell'applicazione di successo delle pratiche lean che costituiscono i pilastri del TPS, come just in time, jidoka (rendere visibili le anomalie dando priorità alla qualità sulla produzione ad ogni costo), muda (gli sprechi da eliminare), 5S e kaizen (miglioramento continuo), leadership (anziché dirigismo, ovvero "perseguire ciò che è giusto" anziché "dimostrarsi nel giusto"), value stream mapping e visione a lungo termine. Il focus sulle persone ha animato anche il successivo intervento di Damiano Antonelli e Fabrizio Pieralisi del Gruppo Loccioni operante in diversi settori dalle macchine di collaudo per il settore automotive alle << Prev / Next >> infrastrutture ICT. L'azienda ha messo in pratica la valorizzazione delle risorse a partire dall'organizzazione: una matrice con i progetti/business sulle colonne, a rappresentare in pieno una rispondenza "gerarchica" al...Cliente. Ha ideato e creato sul territorio una Bluzone intesa come sfera di relazioni con le risorse da prima di un loro possibile inserimento, ad esempio con progetti dedicati agli strumenti delle scuole superiori (risorse potenziali), a durante e fino a dopo la relazione di lavoro dipendente, ad esempio con supporto agli spin-off di ex collaboratori poi mantenuti come partners. Le persone sono al centro dell‟attenzione di Loccioni, lo dimostrano le continue iniziative di job rotation ed una singolare bacheca di annunci di lavoro interna a cui qualunque dipendente può candidarsi per cambiare posizione, cominciando in questo modo un classico iter di selezione che, una volta giunto al termine, porta alla comunicazione dello spostamento di mansione al responsabile funzionale del candidato. Ancora un caso di eccellenza organizzativa nell'ultimo intervento condotto da Gianfranco Giorgini, Direttore Logistica e Supply Chain di Ducati, che ha presentato con entusiasmo il percorso di miglioramento dell'Azienda nei sistemi produttivi, esempi concreti sono l'eliminazione del magazzino incompleti e l'ottimizzazione del proprio parco fornitori, basato su solide relazioni "biunivoche". Nella sintesi finale abbiamo quindi risolto la provocazione lanciata in apertura andando ad identificare 11 Editoriale | Articoli | Progetti | Eventi proprio nei comportamenti organizzativi e nella centralità delle persone e della loro motivazione e competenza professionale le chiavi di successo - e perché no di interazione sinergica delle metodologie presentate, aggiungendo l'ambizioso obiettivo per il nostro Branch di continuare ad essere portatore e promotore di questi valori nel mondo del business. | Notizie | Libri | Informazioni sul NIC dopo evento ci siamo incamminati per i corridoi di SCM in direzione del parcheggio, quando…. Michelangelo Casadei, responsabile per il Branch della zona romagnola della via Emilia, ha ritrovato il basamento del motore che stava progettando ai tempi di Fiat Powertrain, fuso proprio nella storica fonderia riminese… CARRAMBA che sorpresa… L'intensa sessione di lavoro, che ha visto anche nel coffee break un piacevole momento di networking e scambio di opinioni all'interno dell'imponente showroom SCM, si è chiusa con i ringraziamenti di rito ai Relatori ed ai Partecipanti, al Gruppo SCM, per l'ospitalità ed il supporto nell'organizzazione, e ai media partner ModenaIn, Centro Servizi Piccola e Media Impresa e ManusAgere. Il programma del pomeriggio era intrigante e prometteva una ricchezza di contenuti e di esperienze in grado di attirare una vasta platea e infatti così è stato! La scaletta degli interventi prevedeva la partecipazione del Prof. Roberto Chiavaccini, docente presso l’Università di Pisa e presso l’Accademia Navale di Livorno, chiamato a fornire un quadro ampio della nascita e dell’evoluzione del Lean Thinking, e dell’Ing. Domenico Casella, amministratore delegato di Azur, società di prodotti per l’infanzia, con una testimonianza pratica di come viene vissuta l’adozione del lean in azienda. Lean is Cool SNELLO BELLO! è DAVVERO Laura Pasquarelli, PMP® La giornata si è conclusa con un inaspettato colpo di scena; ormai pronti per l‟ormai usuale cena del 12 Ingegneri della Provincia di Firenze nell‟elegante cornice della Sala Ciullini in viale Milton, è stato patrocinato sia dall‟Università degli Studi di Firenze sia dalla Presidenza delle Facoltà di Ingegneria di Pisa. Ha suscitato davvero un grande interesse e la partecipazione è andata oltre le previsioni, regalandoci un ottimo risultato: sala gremita e molte persone in piedi, pur di non rinunciare all‟evento! L‟ultimo incontro organizzato dal PMINIC Branch TU, dedicato a un‟analisi dell‟approccio lean, come si intuisce facilmente dal titolo “Lean Thinking: teoria e organizzazione”, ce ne ha proprio dato conferma: snello è bello! Il seminario, ospitato dall‟Ordine degli << Prev / Next >> L’Apertura dei lavori, con il consueto benvenuto istituzionale e l’introduzione al seminario, è stata affidata al Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Firenze, Ing. Paolo della Queva e all’Ing. Luigi De Laura (Coordinatore della Commissione Program e Project Management – Ordine degli Ingegneri Provincia di Firenze). Successivamente, Donatella Calderini, brillante Direttore del PMI Branch Toscana e Umbria, ci ha presentato - attraverso una breve carrellata di slide sul PM e le Best Editoriale | Articoli | Progetti | Eventi | Notizie | Libri | Informazioni sul NIC Practices PMI - la nascita, la crescita, le attività e i successi del Branch, trasmettendo alla platea quell’entusiasmo e quella passione che contraddistinguono il gruppo e lo rendono sempre più polo di attrazione, sul territorio di riferimento, per tutti gli interessati ai temi legati al PM. Siamo passati, quindi, al “piatto forte” dell’incontro: la presentazione del Prof. Roberto Chiavaccini. La simpatia della persona unita alla competenza del docente hanno reso il suo intervento davvero imperdibile, per il modo in cui ha saputo incuriosire i partecipanti e catturarne l’attenzione e per la chiarezza con cui ha spiegato le basi del Lean Thinking. Siamo restati ammaliati da un intervento che ci ha offerto una panoramica su una strategia operativa che coniuga teorie organizzative e approccio pratico, senza dimenticare la centralità delle persone e del valore che queste esprimono nella realizzazione di un metodo snello. Essere più produttivi eliminando gli sprechi e gestendo meglio le risorse non è un percorso privo di difficoltà, ma è senz’altro attuabile! Questo è stato evidenziato dalla presentazione dell’Ing. Domenico Casella di Azur, azienda presente da oltre 30 anni sul mercato con un marchio che garantisce la qualità dei loro prodotti per l’infanzia. La loro scelta di applicare il modello lean ha portato ottimi risultati e si è rivelata senz’altro giusta nell’ottica di una riorganizzazione moderna e innovativa, per una crescita costante e un miglioramento continuo dell’azienda e delle persone che la compongono. Grazie a questo seminario, abbiamo visto: come riconoscere gli sprechi per poi eliminarli; come identificare il valore come identificare il flusso del valore; come impostare il flusso del valore in un’ottica pull; come coinvolgere in questo processo anche i fornitori. tutto ciò in un’ottica di miglioramento continuo. E se la teoria già ci aveva persuaso, la pratica ci ha fornito un esempio di risultati concreti e convincenti. Il pomeriggio si è fatto sera e ancora fioccavano domande di approfondimento e si aprivano animate discussioni su vantaggi, caratteristiche e risultati del Lean Thinking e della visione beyond the budget… Considerato che l’argomento è ben lungi dall’essere esaurito, restiamo in attesa di un prossimo appuntamento per continuare a scoprire quanto è bello pensare snello, insieme al Branch TU! << Prev / Next >> 13 Editoriale | Articoli | Progetti | Eventi | Notizie | Libri | Informazioni sul NIC obiettivi, porta un interessante paragone fra i diversi standard di project management, di cui mostra l‟incompletezza. Aree di approfondimento suggerite sono Giampiero Tidu, PMP ® l‟implementazione dei piani di risposta ai rischi, la gestione delle lessons learnt, la PM evento: Giusi Meloni Team: Franco Caron, Ottorino Maggiore valutazione van Beest, Carlo Muzzarelli. Cinzia del rischio di Pellegrino, Andrea Toponi e Giuseppe progetto non Stefanoni (fase iniziale) come Con il supporto del branch ospite: semplice Gianmarco Antonelli e Daniele Di sommatoria Lorenzo dei diversi rischi. È la mattina del 3 dicembre: il gelo Attribuisce alle persone un ruolo regna sovrano sul nord Europa, nella centrale: le diverse attitudini causano pianura padana freddo e nebbia. è diverse risposte ai rischi, perciò include fra i compiti del project Siamo a Bologna, per l‟evento sui manager la loro gestione. Infine rischi organizzato dal Branch Emilia sottolinea come tutti gli standard Romagna-Marche del PMI-NIC. concordino nel declinare anche le “Trick or Treat”, ovvero “Dolcetto o opportunità all‟interno della gestione scherzetto”, il titolo dell‟iniziativa. dei rischi: anche per questo David Hillson conclude dicendo che siamo La sala è piena, eppure NON si nota chiamati ad essere pionieri e ribelli. un‟assenza importante: David Hillson, Bologna 3 dicembre: Evento “Trick or Treat” “key-note speaker” e primo relatore della giornata, è bloccato in Inghilterra: gli aeroporti inglesi sono infatti tutti fermi. Ma la sua assenza NON si nota, appunto, perché gli organizzatori della giornata, visto il concretizzarsi del rischio meteorologico, hanno attuato un piano di contingency che permette al “dottore dei rischi” di essere con noi via video-conference. Una presenza virtuale, ma la giornata è salva ed inizia proprio con la gestione efficace di un caso reale. L‟intervento di David Hillson fa da filo conduttore all‟intero evento. Partendo da una semplice definizione di rischio, “ovvero l‟incertezza che conta”, ossia che impatta sugli 14 Le opportunità sono al centro degli interventi di Ottorino Maggiore Van Beest e Davide Aloj, che ci permettono di soffermarci su quanto sia fondamentale per le aziende essere in grado di gestire la complessità di un mercato sempre più dinamico e competitivo, e quindi i rischi che sono inevitabilmente presenti insieme alle opportunità. I risultati delle analisi portate da Ottorino Van Beest confermano che la capacità di gestire i rischi è sempre più un fattore distintivo e richiesto al project << Prev / Next >> manager: concentrarsi sui possibili impatti ed identificare nuove opportunità legate ai diversi progetti, che controbilancino i rischi ad impatto negativo, significa fornire un chiaro contributo al processo aziendale di valutazione e selezione dei progetti. Proprio in questo senso l‟intervento di Davide Aloj è rilevante: nel caso presentato, accettare consciamente i rischi derivanti dalla necessità aziendale di ridurre il Time To Market di nuovi prodotti significa capire i processi e le dinamiche che portano a risultati di valore, conoscerne i rischi ed implementare le dovute risposte (o decidere di cancellare intere iniziative), al fine di generare un beneficio tangibile per l‟azienda. Saper coniugare strategia aziendale, progetti e cura dei processi di execution, si presenta come il punto nodale per il successo del project manager. Il progetto presentato ha peraltro richiesto la gestione del cambiamento del modo di lavorare in azienda, e quindi dell‟attitudine delle persone coinvolte: forse Hillson si riferiva a questo quando si rivolgeva ai PM come pionieri e ribelli? La gestione del cambiamento è dunque legata alle persone ed alle Editoriale | Articoli | Progetti | Eventi | Notizie | Libri | Informazioni sul NIC loro attitudini: proprio per questo Giusi Meloni ci fornisce una prima chiave di ingresso alla psicologia junghiana, grazie alle sue “pillole”. Tutto ruota intorno ai concetti di archetipi (strutture psichiche riflesse in simboli, immagini e temi, comuni a tutte le culture di tutti i tempi; modelli di comportamento e guide della psiche verso la maturità del sé) e relative ombre. Le attitudini verso i rischi sono perciò rimappabili sulla base degli archetipi, diventando un‟utile guida per il project manager: per conoscere sé stesso, sviluppare il proprio team e capire a fondo le organizzazioni e le strategie aziendali. Una helicopter view intrigante, che può essere approfondita anche tramite la lettura dei testi citati nel riquadro. Per chi vuole approfondire, ecco alcuni testi citati durante l‟evento: David Hillson, Managing Risk in Projects David Hillson, Exploiting Future Uncertainty Carl Gustav Jung, The red book (Liber Novus) Carol S. Pearson, Awakening the heroes within Carol S. Pearson, L‟eroe dentro di noi. Sei archetipi della nostra vita Nassim Nicholas Taleb, The Black Swan: The Impact of the Highly Improbable Le presentazioni dell‟evento sono disponibili sul sito del PMI-NIC: www.pmi-nic.org Dai libri di N.N. Taleb trae spunto l‟intervento di Franco Caron, che pragmaticamente ri-organizza le fondamenta (e gli standard) della gestione dei rischi coniugandole con le più recenti tendenze sul tema: la gestione del ciclo di vita “esteso” del progetto, degli stakeholder esterni e delle connessioni con il portafoglio e la strategia di impresa, è analizzata alla radice. Il rischio diventa così un processo e non più un evento; il ruolo del gestore dei rischi di progetto e del responsabile della conoscenza aziendale sono confrontati e ravvicinati. Viene sottolineata la continua antitesi fra la disponibilità di dati noti derivati dal passato e la necessità di prevedere un futuro sempre più incerto, consci che la probabilità non esiste (come diceva il matematico Bruno de Finetti): lo storico guarda al passato, l‟indovino al futuro. E il project manager? Domande, dubbi, considerazioni, volti a capire come garantire in modo strutturato la robustezza, la flessibilità e la reattività necessarie per cogliere le opportunità in grandi progetti di ingegneria, consci che ogni progetto si elabora progressivamente ed il rischio è una misura dell‟incapacità previsionale. Proprio sui grandi progetti di ingegneria verte l‟intervento di Paolo Rossi: costruire una piattaforma petrolifera è un progetto che parte dalla selezione dell‟area da esplorare e si chiude con la messa in esercizio di un impianto funzionante. La strada è caratterizzata da un forte “project shaping”: si sa dove si vuole arrivare, ma non si sa come, dove e se si avrà successo. La gestione rischi è percepita chiaramente come valore aziendale e fattore chiave di successo: proprio per questo la metodologia presentata deve riuscire, e riesce, a concretizzare il concetto di rischio di progetto: l‟esecuzione ed il monitoraggio dei rischi di progetto sono riassunti in una leva decisionale usata del management per capire se continuare o meno l‟iniziativa, passando attraverso i diversi punti di decisione: “go/no go”. In conclusione, chi scrive si auspica che l‟accento sulle opportunità ed i << Prev / Next >> legami con la strategia delle aziende diventino sempre più fra i valori forniti (e percepiti) dal project management. Dolcetto o scherzetto? Entrambi direi, ma per oggi “Rischi gestiti, missione compiuta!” Intervista al “Risk Doctor” David Hillson in occasione dell'evento "Trick or Treat” del 3 dicembre a Bologna Di Giampiero Tidu, PMP ® David Hillson, il “Risk Doctor”, è in linea per rispondere alle nostre domande. Iniziamo chiedendogli se anche il Project Risk Management, come il Project Management2, possa essere considerato una competenza utile per la nostra vita quotidiana. Il “Risk Doctor” conferma di sì. Innanzi tutto la vita è rischiosa in tutte le sue diverse fasi: concepire, essere genitori, educare, accettare un lavoro, pianificare una carriera, scegliere la/il compagna/o della vita, invecchiare… Perciò disporre di un approccio per gestire i rischi è di sicuro ausilio. In secondo luogo la gestione dei rischi include anche la capacità di catturare le opportunità; se ne siamo consapevoli possiamo cercare di migliorare la nostra vita personale, traendo vantaggio dalle opportunità che si presentano e contemporaneamente proteggendo il nostro futuro dalle minacce. In terzo luogo, la gestione del rischio è un ingrediente fondamentale per raggiungere gli obiettivi, grazie alla capacità di identificare e gestire 2 Cfr. ad esempio: Project Management Skills for Life del PMI-EF 15 Editoriale | Articoli | Progetti | Eventi anticipatamente l‟aleatorietà degli accadimenti. Perciò possiamo applicarla ad obiettivi personali, quali la ricerca della felicità, la salute, le relazioni, la famiglia, l‟ottenimento di un buon lavoro... Ad esempio, possiamo evitare il cibo insalubre, la mancanza di esercizio fisico etc. Il “Risk Doctor” conclude dicendo che naturalmente nella vita il processo di gestione rischi va opportunamente adattato, così da essere applicato in modo informale ma appropriato: non è necessario tenere un “registro dei rischi” colorato, conclude!3 La seconda domanda verte sul fatto che, sebbene la gran parte degli standard definisca i rischi sia come minacce che come opportunità, in pratica sembra che ci si concentri solo sui primi. Chiediamo al “Risk Doctor” se, a questo proposito, veda emergere nuovi trend. L‟opinione del Dr. Hillson è che il problema non risiede nella teoria, ma nella sua messa in pratica: tutti noi dovremmo imparare ad applicare meglio i concetti già esistenti. Per ottenere questo risultato ci dispensa tre consigli: una formazione adeguata, così che tutti siano messi in grado di comprendere che i rischi includono le opportunità; l‟applicazione di tecniche e strumenti adeguati ad identificare e gestire le opportunità; infine, il fatto di disporre di esempi che mostrino alle persone come si ottengano risultati tangibili. Sperimentare i benefici potenziali derivanti dalla gestione delle opportunità (quali innovazione, creatività, motivazione, miglioramento continuo, un numero maggiore di progetti di successo, in sintesi la | Notizie | Libri | Informazioni sul NIC creazione di valore aggiunto) è il vero punto di partenza affinché le persone incomincino ad identificare le opportunità: come sempre la miglior ragione per fare qualcosa è essere convinti che funzioni! La terza domanda prende spunto dal fatto che le persone sono un ingrediente fondamentale nella gestione dei rischi. Chiediamo dunque quali consigli darebbe ad un project manager che si trovi a gestire per la prima volta un progetto multinazionale e multiculturale. Il Dr. Hillson ritiene che, a grandi linee, questa non sia una situazione particolarmente diversa da un progetto normale, purché il project manager si prenda cura delle diverse interpretazioni, preferenze, linguaggi, che connotano i rischi nelle diverse culture: il rischio e l‟incertezza possono essere apprezzate o meno, così come un approccio strutturato alla loro gestione. In genere le culture “fredde” (ad esempio quelle dell‟Europa settentrionale) apprezzano approcci strutturati, mentre le culture “calde” (quali quelle mediterranee) tendono ad essere più “rilassate”. Inoltre alcune culture (tipicamente le occidentali) sono a loro agio nell‟ammettere l‟incertezza, mentre altre (quali le orientali) sono più riluttanti nell‟esprimere una mancanza di conoscenza che potrebbe essere considerata una debolezza. In caso di team multinazionale e multiculturale, il project manager dovrebbe creare quindi una “sovra cultura” comune sui rischi che venga condivisa dai membri del team e sostituisca, almeno nell‟ambito del progetto, le diverse culture locali. 3 Per approfondimenti si rimanda al documento “Personal Risk Management”, pubblicato dal Dr. Hillson a gennaio 2006 16 L‟ultima domanda apre una finestra << Prev / Next >> sul futuro. Durante l‟evento “Trick Or Treat” del 3 dicembre a Bologna il “Risk Doctor” ha raccontato cosa c‟è di nuovo oggi nella gestione dei rischi: gli chiediamo ora quali ulteriori novità ci riservi il futuro. Il Dr. Hillson ci fornisce tre spunti. In primo luogo, l‟integrazione fra la gestione rischi ed i processi di business all‟interno delle aziende; quindi il fatto che le organizzazioni dovranno sempre più spostare il proprio focus dai processi alla psicologia sottostante la gestione dei rischi (e perciò alle persone); infine, una visione molto più ampia dello scopo della gestione rischi, ovvero la gestione non solo di tematiche tecniche o commerciali, ma anche socio/economiche/politiche. Le conseguenze di fenomeni atmosferici estremi, le possibili turbolenze o sommosse politiche, il fatto che variazioni nelle macchie solari possano influenzare il comportamento dei sistemi elettrici, sono solo alcuni esempi di rischi “globali” per i progetti che in futuro dovranno essere gestiti in aggiunta ai rischi più specifici. Ringraziamo il “Risk Doctor” per la sua disponibilità e riflettiamo sulle sue parole: persone, culture, ampliamenti di prospettive, opportunità, obiettivi per migliorare la propria vita personale… tutto questo è gestione dei rischi, ma detto così suona meglio, o no? Editoriale | Articoli | Progetti | Eventi | Notizie | Libri | Informazioni sul NIC 28 febbraio 2011: lezione di H. Kerzner! Maurizio Baffi, PMP® Assistere ad una lezione del Professore Harold Kerzner (Executive Director presso l‟istituto “International Institute for Learning” di New York) è sempre avvincente, sia da parte dei neofiti sia da parte dei veterani PMP. Oggi andava in onda “Il futuro del Project Management”, rigorosamente in lingua inglese; le aspettative sono state rispettate, un applauso finale ha chiuso il convegno. Il Professore ha ripreso a 360 gradi le varie componenti del Project Management; partendo dal ruolo del moderno project manager è passato alla gestione degli Stakeholder e ai KPIs, ma soprattutto il focus è stato sulle aspettative di business, sul valore che il project management porta al business. La figura del moderno Project Manager vede completamente ribaltate le competenze rispetto al ruolo tradizionale degli anni ‟80. Il rapporto fra competenze tecniche e quelle di business è passato da 75/25 a 10/90. I progetti non devono essere guidati da tecnici, bensì da figure con un‟ampia visione sul valore del business. Il PM non deve limitarsi a controllare il raggiungimento di determinati target di costi e tempi, ma deve prevedere la soddisfazione del cliente. Il moderno Project Manager può ridurre i suoi impegni sulla gestione dello staff di progetto, coinvolgendo i “Line Manager”. Line Manager che, a tutti gli effetti, sono sempre responsabili del proprio staff, anche quando le loro risorse sono delocalizzate sui progetti. L‟ingresso del PM nel progetto è anticipato. Mentre la figura tradizionale lo portava a bordo dopo la fase di Initiation, oggi il “moderno PM” è coinvolto fin da subito, nella fase strategica. L‟attenzione del PM sugli stakeholder è aumentata. Durante il lifecycle di progetto la gestione degli stakeholder e il loro controllo è continuo, per evitare di avere, al termine del progetto, insoddisfazioni da parte di qualcuno. Ogni progetto dovrebbe avere una classificazione degli stakeholder che esprima le aspettative di ognuno e l‟evidenza sia del loro potenziale potere sul progetto sia del loro livello di interesse. Anche con i committenti bisogna aumentare l‟attenzione. I committenti sono interessati al valore che si otterrà al termine del progetto. Sempre più il “moderno PM” deve: - - condividere con i committenti quali sono i valori che determineranno il successo finale; condividere le metriche da utilizzare per le misurazioni; decidere come presentare le informazioni; come fare le misurazioni; definire la “governante” di progetto. Gli “scope creep” devono essere accettati come fatti che possono succedere. Questi “change” non devono essere considerati con negatività, bensì come indicatori di un‟accurata gestione dei cambi nel << Prev / Next >> progetto. La visione degli “executive” verso il project management è notevolmente cambiata, la seguente tabella mostra i maggiori cambiamenti: Old View New View Project Management is a career path Project Management is a strategic or core competency We need our people certified as a “PMP” We need people certified in project management and in business processes (certification boards) Our PMs need traditional organizational behavior training We need specialized organizational behavior training In conclusione, essere in tempo e in budget non è necessariamente un successo. Il successo è raggiunto quando il valore del business è stato realizzato. H. KERZNER INTERVIEW 1. Do you consider yourself a conservative or an innovator? I consider myself an innovator. If we look at the books I have published during the past three decades, including 2nd, 3rd, etc … editions and workbooks to accompany my textbooks, there are more than 50 books. I try to perform research in areas where nobody else has investigated 17 Editoriale | Articoli | Progetti | Eventi such as: The hexagon for excellence in project management Looking at ways that companies capture and implement best practices Looking at the forces that drive project management maturity The creation of the project management maturity model Value-driven project management techniques Creation of value-based metrics for project management 2. Do you agree that project managers should have a clear understanding of the project’s objectives? Years ago, project managers took on projects and had their own personal agenda regardless of what the objectives of the project were. Today, this seldom happens. There are checks and balances today in project management. We have project charters, statements of work, scope statements and other such documents that are closely monitored by the project sponsor, stakeholders and governance committees to make sure that the project manager always focuses on the right objectives. 3. Is it correct to say that project management certification is the beginning of the project management study cycle, not the end? I normally explain to my students that “there is life after reading the PMBOK® Guide.” Becoming certified in project management means that you have started on a never-ending journey or quest for knowledge in 18 | Notizie | Libri | Informazioni sul NIC project management. The items I mentioned in Question #1 above are not discussed in the PMBOK® Guide. These are advanced topics. PMI has recognized this as well and requires people to maintain current knowledge in project management by completing 60 Professional Development Units (PDUs) each three years in order to remain certified. Attending courses in advanced project management topics is, in my opinion, the best way to collect these PDUs. 4. Is the practice of project management different between the USA and Europe? Years ago, I would have said “Yes.” Today, Europe has caught up to the United States in project management and, in some areas, seems to be doing better than American companies. Although we have standards for project management, companies apply project management differently based upon their maturity level in project management, their customer‟s knowledge in project management, and their corporate culture. We must remember that the PMBOK® Guide is NOT a body of knowledge but a guide to the body of knowledge. Simply because Europe and the United States apply some of the principles differently do not mean that project management is necessarily different. 5. Can project management in high schools be an innovative subject for students? I would have to say, parts of project management would be innovative such as planning, scheduling and controlling a project. Limitations occur when we try to teach students the complexities of working in a team environment where we report to multiple bosses. While it is true that most students argue that they report << Prev / Next >> to two bosses at home, namely a mother and a father, it is not the same as in an industrial environment. Most high school students have very limited work experience and cannot relate to some of the soft skills issues. Even some of my undergraduate students cannot grasp the behavioral complexities in project management. 6. How does project management help in time of crisis? Project management allows companies to perform more work, in less time, at a lower cost, and without any sacrifice to quality. During favorable economic conditions, companies usually will not “rock the boat” and implement project management. The status quo is maintained. But when economic conditions are poor, as they are today, companies begin looking at new techniques to improve their financial health. Project management seems to flourish during unfavorable economic conditions. 7. What are some of the new milestones that the next generation project managers should focus on? Development of paperless project management systems Managing virtual project teams located on multiple continents Metric-driven project management (using more metrics than just time and cost) Creation of value-based metrics Creating flexible rather than rigid project management methodologies Measuring the return on investment (ROI) on project management education. Editoriale | Articoli | Progetti | Eventi | Notizie | Libri | Informazioni sul NIC Pillole di Project Management Lunedì 21 febbraio al Relais Santa Croce di Firenze ha avuto luogo l‟evento “Pillole di Project Management”: la sua realizzazione è stata possibile grazie all‟associazione di Social Networking professionale ToscanaIN (www.toscanain.org), nata per dare l‟opportunità agli oltre 1.000 soci che lavorano in Toscana di incontrarsi per sviluppare sinergie professionali, che lo ha efficacemente organizzato insieme al Branch PMINIC Toscana & Umbria. E per chi non ha potuto prendervi parte, ecco un breve ‟assaggio‟ della serata: Pillole di Project Management Sarà stata colpa degli stucchi, del portiere in livrea e delle candele lungo le scale di ingresso ai saloni, ma l‟impressione suscitata dall‟incontro sul Project Management mi è sembrato avesse poco a che fare con le „pillole‟ e molto con la musica. Che si trattasse di una serata ad alto tasso artistico si è capito sin dall‟inizio, non solo per la splendida sala del Relais Santa Croce che ha ospitato l‟evento mensile ToscanaIN, ma per le parole scelte da Donatella Calderini, Direttore del Branch Toscana e Umbria PMI-NIC (partner organizzativo dell‟evento), per il suo intervento introduttivo, intitolato: Questa sera si recita ……a Progetto. Uno sguardo sul mondo del Project Management, sulle competenze, gli strumenti e le skill, più o meno innate, che ogni project manager che si rispetti dovrebbe avere (una „valigia degli attrezzi‟ da far tremare i polsi). E non è un caso che Donatella alla fine lo definisca un direttore d‟orchestra. E il primo a salire sul podio, nel nostro caso, è stato Bernardo Nicoletti coach d‟impresa e già CIO di General Electric Oil & Gas. Un‟esperienza importante la sua, focalizzata al raggiungimento di un obiettivo preciso: il miglioramento dei processi aziendali attraverso la gestione dei singoli progetti. Due le tappe determinanti: il momento lean, ‟snellimento‟ dei processi e riduzione dei costi, e il successivo digitize, l‟automatizzazione delle nuove procedure. << Prev / Next >> Pianificazione e monitoraggio sono state le parole chiave dell‟intervento di Luigi De Laura, coordinatore dalla Commissione Program & Project Management dell‟Ordine degli Ingegneri della Provincia di Firenze. Una realtà tra le poche in Italia (sono appena tre le commissioni operative) impegnata in un‟intensa attività di sostegno e promozione della tecnica del Project Management nelle attività dell‟Ordine. Maurizio Mesenzani di AMC Services, ha introdotto una „nota‟ nuova alla serata, parlando di agilità nel Project Management. Una serie di discipline che rendono le imperfezioni e gli errori che ogni progetto inevitabilmente incontra, in un‟opportunità di soluzione, spesso impensata all‟inizio. E così il Project Management si trasforma in un‟esperienza estetica. A Mirella Conti il compito di presentare il Branch Toscana e Umbria di PMI-NIC, in qualità di Vice Presidente. L‟associazione, nata a Firenze nel 2008 da un gruppo di entusisti pionieri con l‟obiettivo di promuovere sul territorio le attività del Project Management Institute – Northern Italy Chapter (PMI-NIC), in poco tempo si è imposta come realtà dinamica, un punto di riferimento per condividere esperienze, stimolare la sensibilità verso le best practice e generare opportunità per 19 Editoriale | Articoli | Progetti | Eventi professionisti e aziende. Denso e interessante il calendario degli eventi 2011 (vedi sul sito). | Notizie | Libri | Informazioni sul NIC Monitoraggio e controllo - dal progetto ai servizi esperienza in aziende federali e della difesa, Kelly ha promosso iniziative nei settori dello sviluppo software, della sicurezza , della gestione progetti, della consulenza e formazione . 16 GIUGNO 2011 ore 14:30 – 18:00 Relatrice sull‟Earned Value principali eventi PMI-USA. nei Consiglio Regionale della Toscana Sala delle Feste Via Cavour n. 18 - FIRENZE La chiusura dell‟incontro è affidata ad Alessandro Bruni, CIO di Baglioni Hotels SpA e quindi padrone di casa della serata, che nel presentare la sua recente esperienza nel mondo dell‟Hospitality Business ha descritto la sfida quotidiana che lo impegna: far sedere allo stesso tavolo Business e IT. Due mondi ancora poco abituati a comunicare e condividere in un settore dove l‟esigenza n. 1 è…. correre quanto e anche di più del cliente. E magicamente è apparso tra le slide un metronomo. L‟ultima parola a Laura De Benedetto, Presidente ToscanaIN, che ha anticipato i prossimi appuntamenti dell‟associazione e proposto nuove idee per proseguire il lavoro sul tema Project Management…. Sintonizzatevi! Incontro molto «speciale» in quanto avremo il prezioso contributo di Kelly Meassick che porterà la sua importante esperienza nell‟applicazione della tecnica dell‟Earned Value come strumento di misurazione delle performance del progetto e di controllo del rispetto degli obiettivi su ambito, tempi e costi. Esperienza significativa maturata collaborando con prestigiose aziende, sarà un elemento particolarmente stimolante per il confronto con la nostra realtà e la nostra esperienza. Seguiranno la presentazione di 2 case study, uno relativo alla domanda e uno relativo all‟offerta, che presenteranno come si può affrontare il controllo dei servizi riuscendo a garantire coerenza con gli obiettivi di qualità e con il contesto organizzativo e di governance di riferimento. Pezzo di Anna D‟Amico (Toscana In) Foto con copyright del Consigliere Fabio Casati Kelly Meassick: Co-fondatrice di Charter Performance Management Group, rappresenta un punto di riferimento nell‟uso dell‟Earned Value come strumento di gestione progetti e nella consulenza sulle tecniche di Program Management. Con oltre 20 anni di 20 << Prev / Next >> LA PARTECIPAZIONE È GRATUITA E DÀ DIRITTO ALL‟ACQUISIZIONE DI TRE PDU . Editoriale | Articoli | Progetti | Eventi | Notizie | Libri | Informazioni sul NIC Notizie Il PMI lancia una Certificazione “Agile” Agli Education registrati Provider Avrete avuto modo di notare il crescente numero di discussioni nel marketplace da parte di praticanti che stanno approfondendo o hanno già iniziato ad applicare i principi della metodologia Agile alla loro esperienza quotidiana di project management. IL PMI sostiene quest‟evoluzione col lancio della “Certificazione Agile”. La richiesta di applicazione di procedure “Agili” nel Project Management é in crescita Molti professionisti assistono alla necessità di pratiche Agili nel project management e sono perciò desiderosi di apprendere tecniche Agili da applicare sul campo. Allo stesso modo, le organizzazioni che utilizzano il project management per soddisfare i clienti esterni e interni riconoscono il valore delle metodologie Agili nel rilasciare i progetti per i propri clienti con maggior rapidità. Le organizzazioni stanno abbracciando l’Agile come strumento Le organizzazioni che usano tecniche Agili nella gestione dei progetti hanno documentato il valore riscontrato nella loro applicazione in termini di: Feedback anticipato e continuativo da parte dei clienti – gli utenti, coinvolti per tutto il corso del processo di sviluppo, si ritroveranno con un prodotto finale che saranno desiderosi di usare. Alta visibilità e influenza sull‟avanzamento del progetto, che si tradurrà in una precoce segnalazione dei problemi. ROI rapidamente misurabile – perché riferito a deliverable definiti alla fine di ogni iterazione e già nelle prime fasi del processo. Il PMI promuove importanti sviluppi nel Project Management col lancio della certificazione Agile Il PMI conduce regolarmente sondaggi tra i praticanti della professione per meglio comprendere come essi pratichino la gestione dei progetti. Un‟indicazione statistica chiave, emersa dalla nostra ultima indagine sul “Polso della Professione”, è che l‟applicazione di procedure di project management standardizzate si traduce in una migliore performance di progetto. Una delle prassi che il PMI ha monitorato nel corso degli ultimi anni è la crescita costante dell‟utilizzo di procedure Agili nel project management. Molti praticanti hanno aggiunto la metodologia Agile alla propria “cassetta degli attrezzi di project management” e la utilizzano come una delle molte tecniche per la gestione di progetti di successo. Le organizzazioni che usano il project management per servire i propri clienti, sia interni che esterni, riconoscono sempre più il valore dei metodi Agili per rilasciare più tempestivamente i progetti per questi clienti. Di conseguenza, sempre più organizzazioni e uffici di PMO chiedono ai loro project manager di applicare tecniche Agili. La ricerca del PMI, infatti, ha rivelato che il 68% delle organizzazioni che usano le << Prev / Next >> pratiche Agili riconoscerebbero il valore di una certificazione Agile per i praticanti del project management. In aggiunta, il 63% dei responsabili del personale incoraggerebbero i propri project manager ad ottenere una certificazione Agile. Chi dovrebbe puntare alla certificazione Agile del PMI? I praticanti che già usano pratiche Agili nei loro progetti, o le cui organizzazioni adottano approcci Agili di project management, sono i candidati ideali per la Certificazione Agile del PMI. Con l‟ottenimento della certificazione Agile, i praticanti possono: Dimostrare ai datori di lavoro il loro livello di specializzazione nelle pratiche Agili di project management Aumentare la propria versatilità professionale, sia negli strumenti che nelle tecniche di project management Dimostrare le proprie capacità di gestire team di progetto Agili, in quanto detentori di una certificazione più credibile di altre offerte basate solo sull‟addestramento o su un semplice esame. Il PMI serve la professione di project management fornendo ai praticanti un ventaglio di strumenti e tecniche – e l‟Agile è uno di questi strumenti. Per esempio, a coloro che sono in possesso della certificazione PMP® e lavorano in organizzazioni che adoperano le tecniche Agili, la Certificazione Agile fornisce una base di conoscenza applicabile dei principi e dei concetti della metodologia Agile. 21 Editoriale | Articoli | Progetti | Eventi Date chiave per il lancio della certificazione Agile Aprile 2011 – saranno disponibili la traccia d‟esame e i testi di riferimento per i docenti, da utilizzare per aggiornare o predisporre il materiale per i corsi di project management basati sull‟Agile. Maggio 2011 – I candidati alla Certificazione Agile potranno presentare la domanda di ammissione al pilota Agosto 2011 – È programmato l‟avvio del test pilota. Se avete domande che non trovano risposta nelle informazioni disponibili su PMI.org/Agile, siete pregati di contattare il Customer Care PMI in base alla vostra regione di appartenenza: Nord America/Sud America: [email protected] EMEA +31-320-239-539 [email protected] La nuova struttura delle categorie dei PDU: cosa cambia e perché Francesca Guglielmi, PMP® Come molti di noi già sanno, chi possiede una certificazione PMI è tenuto ad aderire al programma Continuing Certification Requirements (CCR) che consente di rinnovare la certificazione ogni tre anni. Alla base del programma CCR vi è l‟acquisizione dei Professional Development Unit (PDU): ogni PDU corrisponde a circa un‟ora di attività di formazione o di applicazione professionale nel Project Management. o AP +65 6496 5501 [email protected] or India +91-124-4517 140 [email protected] or 22 | Notizie | Libri | Informazioni sul NIC Il numero specifico di PDU richiesti nell‟arco dei tre anni varia a seconda del tipo di certificazione in possesso: << Prev / Next >> per i PMP ed i PgMP sono richiesti 60 PDU, mentre per i PMI-SP e i PMIRMP ne sono richiesti 30. Fino allo scorso febbraio le categorie di attività nel programma CCR sono state 18, cosa che spesso ha indotto confusione e difficoltà nella registrazione, quindi, a partire dal primo marzo prossimo, il PMI semplifica le categorie dei PDU riducendole ad un numero di 6. Tale riduzione non cambia le attività educative o professionali che portano a acquisire PDU: ne semplifica la modalità di registrazione. Le sei nuove categorie vengono divise in due tipologie principali: le attività che fanno riferimento alla formazione e le attività che fanno riferimento all‟attività professionale. Le attività formative vengono a loro volta suddivise in: corsi tenuti da enti certificati, Chapter o Comunità del PMI; Editoriale | Articoli | Progetti | Eventi | Notizie | Libri | Informazioni sul NIC formazione continuativa, come master o corsi universitari; Esempi PMP, PgMP PMI-SP, PMI-RMP Corsi Corsi tenuti da REP, seminari, conferenze, PMI Publication Quiz illimitati illimitati Formazione Continuativa Corsi universitari, importanti corsi di formazione tenuti da organizzazioni non registrate con il PMI illimitati illimitati Auto istruzione Lettura di articoli, libri, manuali di istruzione, video, CD-ROM interattivi o podcast on-line, essere affiancati da un mentore 30 15 Apporto di nuova conoscenza sul Project Management Redigere testi, articoli, presentare webinar o podcast, ideare corsi, fare da speaker, moderatore o membro di un panel 45 20 Volontariato Aver fatto parte di un‟organizzazione di Project Management per almeno tre mesi, tutoraggio 45 20 Attività professionale 5 o 2.5 PDU per aver lavorato in ambito di Project Management nell‟arco di un 15 anno per almeno sei mesi, fornendo le credenziali 7.5 autoistruzione. Tra le attività professionali troviamo: apporto di nuova conoscenza sul Project Management; attività pratica Manager; Nuova Categoria di Project servizi di volontariato. Tutte le attività che fino ad ora hanno comportato l‟acquisizione di PDU rimangono immutate: ciò che cambia sono le categorie in cui vengono suddivise e, di conseguenza, le modalità con cui vanno registrate. Sebbene non ci siano limiti al numero di PDU che si possono acquisire mediante Corsi o Formazione continuativa nell‟arco dei tre anni, c‟è da tenere presente che il numero di PDU acquisibili con attività professionali viene limitato a 45 per PMP e PgMP e a 20 per PMI-SP e PMI-RMP. Nella tabella vengono riassunte le 6 nuove categorie e i limiti nell‟acquisizione dei PDU nell‟arco dei tre anni. << Prev / Next >> 23 Editoriale | Articoli | Progetti | Eventi La tabella seguente illustra la corrispondenza tra la vecchia e la nuova struttura. Vecchia Categoria Nuova Categoria | Notizie | Libri | Informazioni sul NIC Libri Romanzo Reale Categoria 1 Categoria B Categoria 4 Categoria 2A Categoria 2B Categoria 2C Categoria 2D Categoria D Categoria 2E (Casa Editrice ESTE, prezzo 20€), Categoria 2F Categoria 2G Categoria 2H Categoria F Categoria 2SDL Categoria C Categoria 3 Categoria A Categoria 5A Categoria 5B Categoria E Categoria 5C Riferimenti ed approfondimenti a cura del PMI: http://www.pmi.org/GLOBALS/~/medi a/Files/PDF/Certification/PDU%20Cat egStructure_Final.ashx 24 Nella testata viene definito come una storia di crisi e di lavoro ma anche di amore e di dolore ma soprattutto di onesti e disonesti. La prefazione è stata curata da Don Luigi Ciotti. L‟autore di questo libro è Lauro Venturi, 55 anni e oltre che essere dirigente d‟azienda è abilitato alla professione di Counselor e di Coach. Interessante il sito ma è la lettura del libro che consente di apprezzare in pieno il messaggio di Venturi: riscoprire la e riflettere sul modo di fare impresa. La storia è uno spaccato della nostra realtà odierna, in piena crisi economica e inizia con uno scenario fantascientifico (per ora) dove il prelievo di contanti con carte bancomat non è più possibile, almeno temporaneamente. È questo uno dei pochi momenti dove i due opposti protagonisti si sfiorano e i loro mondi per poco si sovrappongono. I personaggi del romanzo, che rappresentano i diversi mondi, convivono e Venturi con un grazioso gioco di “coach” permette il fluire della Storia e di far rinvenire in chi legge anche dolci e nostalgici ricordi. << Prev / Next >> Le ragioni principali per cui premiare questo romanzo sono le buone intenzioni. Non solo le buone intenzioni del dirigente Venturi che si cimenta con la forma letteraria, ma anche le buone intenzioni divulgate e portate avanti dalla storia narrata. Il racconto affronta temi molto contemporanei come la crisi economica, la disoccupazione, la povertà della classe media e di conseguenza l‟arricchimento dei pochi straricchi. Ma tutto in maniera romanzata. Simbolo di questo scontro di classe e di valori sono il buon operaio Libero e il cattivo imprenditore Enrico. Come un film western alla Sergio Leone, i buoni sono buoni senza ombre e i cattivi sono cattivi senza redenzione, ma non si è buoni e cattivi per destino, ma per le scelte fatte quotidianamente e coltivate con i comportamenti. Così i personaggi di questo romanzo con i loro comportamenti, con il loro ethos, diventano esempi ed esemplari. Maturità nei progetti Davvero fresco di stampa il nuovo lavoro pubblicato da Franco Angeli con il patrocinio del PMI-NIC, che propone i risultati di un lavoro pluriennale di ricerca svolto all‟interno del NIC dal gruppo Management e Innovazione, coordinato da Antonio Bassi, al quale hanno lavorato Stefano Aina, Massimo Forni, Roberto Grassi, Matteo Marino, Enrico Masciadra, Dario Morandotti, Franco Morello, Alessandra Noris, Alessandro Pigna, Stefano Setti. Editoriale | Articoli | Progetti | Eventi | Notizie | Libri | Informazioni sul NIC "Probabilmente proprio l'utilizzazione appropriata dei modelli presentati in questo libro consentirà di dar seguito a ricerche in grado di migliorare le performance dei progetti costituendo un supporto per il miglioramento continuo dei processi di gestione dei progetti, programmi e portfolio" dalla Prefazione di Russel Archibald, uno dei fondatori del Project Management Institute (PMI®). Sviluppare le capacità di innovare e di produrre risultati progettuali in grado di generare valore in modo stabile e sistematico è l'obiettivo delle organizzazioni che decidono di implementare un modello di maturità. Queste organizzazioni intraprendono un percorso di miglioramento dei propri processi gestionali e operativi teso a migliorare progressivamente l'efficacia dell'azione progettuale e conseguentemente anche la performance di impresa. Il libro propone una guida utile a indirizzare lo sviluppo di processi gestionali efficaci ed efficienti di organizzazioni complesse ma snelle come le PMI. Vuole inoltre offrire una metodologia di analisi semplice e un modello di valutazione del livello di maturità raggiunto, dal punto di vista della capacità delle imprese di gestire i progetti. Mantenendo la coerenza con l'approccio agli standard internazionali sul project management si è generato un modello identitario adatto al tessuto economico e organizzativo territoriale pur riferendosi alle basi e ai riferimenti storici della gestione dei progetti. Identifying and Managing Project Risk Essential Tools for Failure-Proofing Your Project, Second Edition By TOM KENDRICK AMACOM © 2009 ISBN: 9780814413401 Recensione a cura di Andrea Innocenti, PMP® , CGEIT™ I 14 capitoli e le 369 pagine del testo affrontano in modo sistematico la gestione del rischio nei progetti, con una focalizzazione particolare sui progetti IT e/o di innovazione tecnologica ed alternando anche negli stessi paragrafi aspetti più teorici ad esempi realworld. Il paragrafo finale di ogni capitolo è dedicato alla revisione, in base all‟argomento del capitolo stesso, del secondo progetto della costruzione del Canale di Panama degli anni 1902-1914 , progetto sponsorizzato da Theodore Roosevelt in persona. Si individuano due file rouge a cui l‟autore si ispira: quello del ciclo standard di gestione del rischi PMBOK-compatibile (pianificazione – identificazione - analisi qualitativa e quantitativa – risposta - monitoraggio e controllo) e quello che classifica i progetti “condannati al fallimento” in tre categorie: progetti “impossibili”, cioè con scope irrealistico (è parte dello scope risk) progetti “overconstrained”, cioè con vincoli di tempo o di costo o di altro tipo eccessivamente stringenti (scope, schedule, resource, other risk) progetti realistici e con vincoli ammissibili ma gestiti in nodo non ottimale . Dopo i due capitoli introduttivi, quattro capitoli sono dedicati ai progetti impossibili ed agli overconstrained (analizzare i vincoli, identificare i rischi, negoziare la baseline), gli altri completano il ciclo tradizionale di gestione del rischio su progetti realistici; vincoli e rischi sono quindi trattati in tutto il testo in modo unitario e correlato. Un capitolo è dedicato al rischio a livello di programma / portafoglio / enterprise. In appendice sono infine illustrate le evidenze del Project Experience Risk Information Library (PERIL) database, raccolta di problemi verificatisi in circa 600 progetti di innovazione tecnologica negli ultimi 10 anni nel mondo. Lo stile è sempre molto chiaro, le considerazioni ben argomentate, gli aspetti più teorici e quelli più pratici ben miscelati, i riferimenti all‟interno ed all‟esterno chiari e puntuali. La trattazione si allarga di frequente ad aspetti di project management collegati indirettamente ai rischi (WBS , stime, metriche, ecc...). E‟ senza dubbio un testo da consigliare a chi intende affrontare in modo strutturato l‟argomento. Ha vinto il PMI Management Literature Award del 2010 . << Prev / Next >> 25 Editoriale | Articoli | Progetti | Eventi Per gli iscritti al PMI , il testo è disponibile in consultazione gratuita on-line in modalità “E-reads & reference” . Informazioni sul NIC Sei studente universitario? Allo scopo di diffondere la cultura del Project Management fra i giovani, il PMI-NIC ha deciso di offrire agli studenti universitari con età inferiore ai 28 anni la partecipazione a tutti* gli eventi del chapter alle stesse condizioni dei soci. Per usufruire di questa opportunità basta iscriversi agli eventi del PMI-NIC inviando una mail a [email protected], specificando di essere studenti iscritti ad un'università, di avere meno di 28 anni ed allegando alla mail la copia del libretto o del tesserino universitario. Al momento della registrazione gli iscritti sono tenuti a mostrare in originale il libretto universitario, o un qualsiasi altro documento che attesta l'iscrizione all'università e la carta identità. * per le iniziative a numero chiuso, l'iscrizione sarà accettata solo nell'ultima settimana e a condizione che siano posti rimasti disponibili, Nuove opportunità Sei alla ricerca di nuove opportunità professionali? Vieni a visitare la pagina dove le aziende cercano professionisti nel Project Management. 26 | Notizie | Libri | Informazioni sul NIC http://www.pminic.org/opportunita.asp Sponsorizzaci Vuoi fare conoscere la tua attività o quella della tua azienda a tutti i soci del PMINIC e ai molti altri che ricevono questa newsletter? Vuoi aiutarci a diffondere tutto quello che succede nell‟ambito del nostro Chapter? SPONSORIZZA QUESTA NEWSLETTER! Contattaci via mail a: [email protected] Convenzioni 1. Unione Commercio Corso Venezia 49, Milano - Presentare il proprio badge di iscrizione al PMI. Per consultare le convenzioni cliccate qui 2. Libreria Hoepli Via Hoepli 5, Milano - Sconto 10% con tessera PMI 3. Istituto Internazionale di Ricerca Via Forcella 3, Milano Sconto sul prezzo di alcuni corsi di formazione . Cliccate qui per scaricare i termini della convenzione 4. E-NETWORK, C.so di P.ta Romana 46 e C.so Lodi 24Milano; Via Ostiense 30-Roma Sconto del 15% sul noleggio aule. Cliccate qui per scaricare il listino dei prezzi 5. GEC SERVICE, Piazza della Marina 1, Roma (Sconto sull‟affitto di uffici e sale riunioni Cliccate qui per scaricare la brochure) << Prev / Next >> 6. Madrelingua spagnola, traduzioni dall'italiano/inglese allo spagnolo e viceversa Condizioni di favore per i soci del PMI-NIC. Per informazioni: Valeria Albanese, Tel. 02-9081517, Cell. 3497552315, E-mail: [email protected] 7. EUREKA SERVICE, C.so di P.ta Romana 46 – Milano 0236593124; via Troilo il Grande, 3 Roma 06-41294141(Sconto del 25% sull‟abbonamento a PMPSelftest Per informazioni cliccate qui) 8. OTTICA CENISIO, via Borgese 1 ang. via Cenisio 18 - Milano 02/347071 (Sconti dal 10% al 40% per i soci del PMI-NIC (vedi convenzione)) 9. www.insight.com Sconti per i soci del PMI-NIC sull'acquisto di software (vedi convenzione) Editoriale | Articoli | Progetti | Eventi | Notizie | Libri | Informazioni sul NIC Comitato Direttivo Comitato Editoriale Presidente Direttore ad interim Stefano Setti Walter Ginevri V.P. Tesoriere Michele Ambrosio Gianmarco Antonelli Maurizio Baffi Giovanna Cardella Pat Castellaneta Toni Ciccardi Franca Comparetto Mario Costa Roberto De Fazio Leandro Franzoni Paolo Guglia Francesca Guglielmi Andrea Innocenti Enrico Marongiu Eustachio Nicoletti Cristiano Ottavian Gianni Papa Paolo Salvetti Nereo Sandrini Giampiero Tidu Enrico Valzano Enrico Zanolin Maria Cristina Barbero V.P. Formazione Giusi Meloni V.P. Organizzazione Michele Maritato Direttori Aggiunti Giorgio Difronzo Stefano Morpurgo Michela Ruffa Stefano Setti Sede Piemonte – Valle D‟Aosta (Directors) Esther Cobos Ilaria Marletti Sede Veneto (Directors) Alberto Roveda Barbara Scarso Sede Emilia Romagna – Marche (Directors) Gianmarco Antonelli Daniele Di Lorenzo Sede Toscana – Umbria (Directors) Donatella Calderini Mirella Conti Soci Iscritti Certificati PMP Certificati CAPM Certificati PgMP Certificati PMI-SP Certificati PMI-RMP Aprile 2011 1269 891 15 2 0 1 << Prev / Next >> 27