PROVA DI SCIENZE SOCIALI
Tema n. 1
"La violenza sull'infanzia si avvia a essere, in quest'ultimo scorcio di secolo,
uno dei sintomi (e dei più drammatici, oltre che dei più significativi) della
profonda crisi epocale che stiamo vivendo. Crisi di certezze e di identità
collettiva, ma anche di regole e di norme di comportamento. Anche i
bambini (in una società che pur enfatizza, a livello ideologico, le cure verso
di loro e che per i loro - reali o supposti - bisogni manifesta un'attenzione
talvolta ossessiva) vengono raggiunti da quest'onda di conflitti e di violenza,
di anomia collettiva e di egocentrismo diffuso. In questo clima entropico,
nutrito di tensioni e carico di aggressività, i bambini, proprio perché più
deboli e indifesi, sono un po' vittime quasi predestinate. E le violenze che
l'infanzia subisce sono molte e continuate".
F. CAMBI - S. ULIVIERI, Infanzia e violenza. Forme, terapie, interpretazioni,
La Nuova Italia, Firenze, 1990
Il candidato, seguendo le linee del tema proposto nel passo:
1 discuta l'argomento della violenza sui minori nelle linee generali;
2 individui le responsabilità della famiglia e della società;
3 rilevi il conflitto di origine sociale tra bambini superprotetti nella nostra
società e bambini abbandonati alla sopraffazione del più forte.
Tema n. 2
Non basta cioè riconoscere come scientificamente accertata l'enorme
importanza che nel quadro motivante il disadattamento minorile ha ad
esempio* la vita famigliare, quando sia carente sul piano dei bisogni
affettivi dei figli, o l'influsso negativo di certi mezzi moderni d'informazione,
o lo scadere dei costumi morali e religiosi di una società, ecc.; né basta
sapere quale è il significato profondo di certi comportamenti irregolari dei
minori o quali siano i conflitti nevrotici più frequenti in essi: ma è necessario
nel contempo chiedersi come si possa ovviare alle nefaste influenze di quei
fattori generali e come si debba impostare il trattamento rieducativo dei
minori che già. siano apparsi disturbati, affinché sia possibile ottenere il
massimo nei confronti del foro recupero psico-sociale".
P. BERTOLINI, Delinquenza e disadattanmento minorile, 1,aterza, Bari,
1964
il candidato, nell'affrontare il tema del disadattamento minorile:
1 discuta le cause sociali di tale fenomeno;
2 illustri il ruolo della scuola nel processo di reintegrazione sociale
dell'alunno disadattato;
3 individui altri soggetti sociali a cui possa essere affidato il compito del
reinserimento, e ne illustri le modalità di collaborazione con le istituzioni
scolastiche.
Tema n. 3
"Ciò significa soltanto che ci si è resi conto che non è più neppure
immaginabile ritenere l'esperienza televisiva senza o con scarso significato
educativo. quando sappiamo che l'ingresso dell'apparecchio televisivo nella
stragrande maggioranza. delle case di oggi ha comportato una profonda
trasformazione dei tempi e delle modalità delle relazioni interpersonali
all'interno della famiglia; quando il tempo della fruizione televisiva dei
nostri bambini e dei nostri adolescenti è andata via via aumentando fino
a raggiungere una media giornaliera che supera le due ore e mezza (con
punte davvero inquietanti di cinque o persino sei ore al giorno); quando
sappiamo che la fruizione televisiva è l'attività più frequente svolta nel
tempo libero infantile - soprattutto di quella. autunnale ed invernale indipendentemente dalle tradizionali differenziazioni di sesso, ceto socioculturale e persino di luogo dì residenza; e quando, ancora, si deve
ammettere che i ragazzi ricevono la maggior parte delle informazioni
utilizzate nella loro quotidianità proprio dalla TV e dagli altri media, spesso
ad essa collegati come la radio, i fumetti, la pubblicità stradale, ecc.,
anziché dalla scuola e persino dalla realtà
familiare".
AA. VV, I figli della TV, (a cura dì Piero Bertolini e Milena Manini),
introduzione, La Nuova Italia, Firenze, 1988
il candidato illustri il tema proposto nel passo citato, ed in particolare:
1 analizzi il ruolo della TV nel processo di educazione dei bambini;
2 discuta le conseguenze dell'uso eccessivo di programmi televisivi sui
bambini teledípendenti;
3 rilevi i cambiamenti intervenuti nella famiglia in seguito all'introduzione
dell'apparecchio televisivo.
Tema n. 4
"L'intuenza degli altri adolescenti sull'individuo è più forte e costruttiva di
quella esercitata da qualsiasi persona adulta, La media degli adolescenti è
in grado di comprendere, accettare, assimilare gli insegnamenti dei propri
coetanei più facilmente di quelli che possono venirgli elargiti da individui
appartenenti ad un mondo maggiormente estraneo, dal punto di vista
psicologico. 1 suoi rapporti con il gruppo dei compagni, per quanto confusi
possano essere, hanno un contenuto meno emotivo dì quelli con individui
più anziani".
I. M. JOSSELYN, L'adolescente e il suoi mondo, Firenze, Giunti-Barbera
Il candidato sviluppi le seguenti questioni:
1 Gli ambiti di studio e di interesse della psicologia sociale.
2 Gli strumenti della psicologia sociale nello studiare gli atteggiamenti e i
comportamenti dei "gruppi".
3 Il rapporto tra genitori e figli adolescenti, spesso di tipo conflittuale.
L'influenza del gruppo sulla psicologia dell'adolescente.