NOTE Elia Marchetta Istituto Superiore delle Comunicazioni e delle Tecnologie dell’Informazione IL LABORATORIO DI PROVE MECCANICHE ED AMBIENTALI PER GLI APPARATI RADIO E TERMINALI DI TLC DELL'ISTITUTO SUPERIORE C.T.I. (THE ISCTI LABORATORY FOR EXTERNAL MECHANICAL AGENTS AND ENVIRONMENTAL CONDITIONS ON RADIO EQUIPMENT AND TLC TERMINAL UNITS) S bstract: this paper deals with test carried out on radio equipments and TLC terminal units in order to verify that external mechanical agents and environmental conditions don't cause physical hazard to the user. Some the details are given about test sets and the procedures applied at the laboratory "environmental Safety Prove" of the ISCTI when equipment conformity to established safety requirements is tested. Introduzione mente realizzati in modo da poter resistere anche ad eventi accidentali quali la caduta di un peso o di un attrezzo di officina senza indurre pericoli all'utente; debbono rimanere funzionanti se raggiunti da schizzi o getti d'acqua o pioggia; infine l'apparato deve impiegare materiali isolanti che in presenza di agenti aggressivi, causa di corrosione ed invecchiamento, mantengano le loro proprietà, impedendo che all'interno dell'apparato si producano corto circuiti, innesco di possibili incendi. ommario: l'articolo si riferisce alle prove da eseguire sulle apparecchiature radio e terminali di TLC per verificare che agenti esterni, di natura meccanica ed ambientale, applicati ad essi non arrechino danni fisici all'utente. Vengono illustrate in dettaglio la strumentazione e le procedure impiegate presso il laboratorio "Safety Prove ambientali" dell' ISCTI per accertare la conformità degli apparati ai requisiti di sicurezza stabiliti. L'evoluzione e la diffusione delle attuali strutture di telecomunicazioni, che costituiscono un importante supporto all'economia dei paesi comunitari, sono state rese possibili dall'avvento delle nuove tecnologie introdotte nella costruzione degli apparati radio e terminali di tlc e dalla creazione di un mercato sempre più unico, aperto e concorrenziale. Per permettere una libera circolazione dei prodotti, nel mercato comunitario, si è reso necessario introdurre norme comuni a tutti i paesi interessati per assicurare il reciproco riconoscimento, della loro conformità, a requisiti ritenuti essenziali. L'ISCTI effettua, presso il laboratorio dell'Ufficio VI, esami e prove per verificare il grado di protezione che questi apparati possiedono in relazione alle loro caratteristiche meccaniche ed al loro comportamento funzionale in condizioni ambientali critiche o in condizioni di sovraccarico. Gli apparati per le telecomunicazioni, come tutti gli apparati elettronici, debbono infatti avere, tra l'altro, come requisito essenziale, la sicurezza verso qualsiasi soggetto. Debbono essere meccanicamente e struttural- La Comunicazione - numero unico 2004 A Prove eseguibili dal Laboratorio "Sicurezza elettrica e prove ambientali" dell'ISCTI Uff.VI L'ISCTI ha attrezzato un laboratorio per verificare il grado di protezione che l'involucro e la struttura dell'apparato offrono all'utilizzatore quando l' utilizza o quando l'apparato subisca sollecitazioni meccaniche ed ambientali. Le verifiche dei requisiti meccanici e strutturali riguardano in particolare: a) la possibilità che la persona possa toccare accidentalmente parti interne sotto tensione (norma CEI EN 61010); b) la resistenza dell'involucro agli urti, a 159 NOTE Elia Marchetta c) d) e) f) g) vibrazioni e a colpi che possono verificarsi in uso normale (norma CEI EN 61010); la resistenza dell'involucro alla percussione prodotta dalla caduta accidentale di un grave (norma EN 60950); l'efficacia del dispositivo che blocca il cavo di alimentazione (230 Vac) dell'apparato a fronte di una trazione accidentale (norma CEI 23-50 e IEC 884); la protezione offerta dall'involucro all'apparato sottoposto a caduta di gocce d'acqua, a spruzzi e a pioggia (norma CEI EN 60529); il grado di infiammabilità dei materiali isolanti impiegati, sottoponendoli a prove di combustione, per valutare la sicurezza dell'apparato di fronte a sollecitazioni termiche anomale e la sua capacità di innescare incendi(norma EN 60695); la bontà di isolamento offerta dall'apparato in presenza di correnti superficiali che, propagandosi nei circuiti attraverso pulviscolo conduttore depositatosi su di essi nel tempo, possano causare corto circuiti ed incendi (norma CEI EN 60335). Si descrivono di seguito gli apparati di prova e le procedure che si eseguono per verificare i requisiti innanzi elencati. a) Contatto accidentale con parti sotto tensione Per valutare che le parti accessibili dell'EUT (Equipment Under Test) non siano sotto tensione, la norma CEI EN 61010 richiede l'uso, come strumenti per questa verifica, de "Il dito di prova" e de "Gli spinotti di prova"(vedi foto 1). Il dito di prova, che può essere sia rigido che snodato, è uno strumento di acciaio temprato e rinvenuto. Il dito snodato va provato in qualsiasi possibile posizione senza che gli si applichi alcuno sforzo; qualora una parte diventasse accessibile applicando una forza, si userà il dito di prova rigido applicandovi una forza di 10N. La prova va effettuata su tutte le superfici esterne ed anche sul fondo. Lo spinotto di prova è uno strumento di metallo lungo 100 mm e con un diametro di 4 mm che va inserito, lasciandolo sospeso liberamente, in 160 modo da poter penetrare sino a 100 mm in tutte le aperture che si trovano al di sopra di parti sotto tensione. foto1 - Dita di prova e spinotti di prova b) Robustezza meccanica ad urti e colpi Ai fini di controllare la resistenza meccanica dell'involucro agli urti, a vibrazioni e a colpi che possono verificarsi in uso normale, l'EUT viene sottoposto a colpi con un particolare martello a molla. Il dispositivo di prova consiste di tre parti: il corpo, il percussore, il cono di sgancio caricato da una molla (vedi foto 2). Il corpo è costituito dalla testa del martello che è compresa nel percussore, ha una faccia emisferica con una durezza Rockwell HR 100 e con un raggio di 10 mm; il cono di sgancio ha una massa di 60 g e la sua molla arriva ad esercitare una forza di 20 N nel momento in cui il meccanismo sgancia il percussore. La punta del martello viene premuta perpendicolarmente contro la superficie di tutte le parti esterne che sono accessibili in uso normale, ad esse devono essere applicati tre colpi con un'energia d'urto di 0,5 J su ogni parte. Per controllare che l' EUT abbia superato la prova lo si sottopone a misure di tensione sia in corrente alternata che continua. Esse si effettuano aumentando gradualmente la tensione per 10 s sino al valore specificato in modo che non si manifesti nessun fenomeno transitorio.Viene controllato, inoltre, che: - parti sotto tensione pericolosa non siano La Comunicazione - numero unico 2004 (THE ISCTI LABORATORY FOR EXTERNAL MECHANICAL AGENTS AND ENVIRONMENTAL CONDITIONS ON RADIO EQUIPMENT AND TLC TERMINAL UNITS) diventate accessibili; - gli involucri non presentino alcuna incrinatura che possa dare luogo a pericoli; - non vi sia stato alcun danno che possa dare luogo a propagazione del fuoco. Vedi art. 8 della norma CEI EN 61010 NOTE IL LABORATORIO DI PROVE MECCANICHE ED AMBIENTALI PER GLI APPARATI RADIO E TERMINALI DI TLC DELL'ISTITUTO SUPERIORE C.T.I. le prescrizioni della normativa in cui si chiede che le aree accessibili all'operatore continuino ad essere adeguatamente protette; in caso di dubbio si dovrà sottoporre l' EUT stesso ad una prova di rigidità dielettrica. foto2 - Martello di prova c) Resistenza dell'involucro alla percussione prodotta dalla caduta accidentale di un grave Gli involucri delle apparecchiature devono avere un'adeguata resistenza meccanica ed essere costruiti in modo da non costituire pericolo all'utente quando sono sottoposti alla caduta di un corpo esterno. Il dispositivo atto ad eseguire tale controllo è l'apparecchio indicato nella foto 3. Esso è costituito da un carrello verticale che posiziona la sfera da 1100 a 2300 mm in altezza, mentre un braccio orizzontale la sposta fino a 700 mm. Un esemplare costituito da un involucro completo o una parte di esso viene fissato sul piano d'appoggio orizzontale del dispositivo di prova; la sfera massiccia e liscia di acciaio di 50 mm di diametro e con una massa di 500 g + 25 g è lasciata cadere liberamente sull'esemplare da un'altezza di 1,3 m dalla posizione di riposo. Successivamente l'esemplare in prova viene fissato sulla superficie rigida verticale dell'apparecchiatura, e la sfera , sospesa ad una corda fissata al braccio orizzontale si fa oscillare come un pendolo fino a colpire l'oggetto. Al termine l' EUT deve continuare a soddisfare La Comunicazione - numero unico 2004 foto 3- Apparecchiatura per la prova d’urto con la sfera d) Efficacia del dispositivo di fissaggio del cavo di alimentazione. Il cavo di alimentazione dell'apparato sotto test deve essere opportunamente fissato con un dispositivo che offra adeguata resistenza ad uno sforzo di trazione. Lo scopo della prova è verificare l'efficacia di tale dispositivo quando il cavo viene sollecitato a trazione, secondo le prescrizioni della norma CEI 23-50 IEC 884. La strumentazione utilizzata nella prova è quella indicata nella foto 4. Consiste in una struttura base in alluminio dotata di piedini di regolazione con una piastra d'appoggio su cui sono posizionate due colonne verticali sostenenti una staffa trasversale di supporto al fulcro della leva e al dispositivo di manovra. Il movimento di alzata della staffa traversa 161 NOTE Elia Marchetta è realizzato mediante un eccentrico con corsa massima di 65 mm. La forza di trazione sul cavo è ottenuta applicando pesi diversi e componibili che si agganciano direttamente al cavo. Si predispongono, sulla staffa traversa di appoggio le boccole guida del cavo di adatte dimensioni all'esemplare in prova; si prepara il carico di trazione componendo le masse secondo la seguente tabella: Massa dell'apparecchiatura [kg] Forza di trazione [N] M<1 30 1< M < 4 60 M>4 100 La prova della durata di un secondo viene ripetuta per 25 volte. Durante la prova, il cavo non deve danneggiarsi; al termine si esegue una prova di rigidità dielettrica. foto.4 - Dispositivo per la prova di trazione di un cavo di alimentazione e) Protezione contro le gocce d'acqua, la pioggia e gli spruzzi. La normativa in vigore (CEI EN 60529), ha definito i diversi gradi di protezione che gli involucri degli apparati offrono in relazione ai danni provocati dalla penetrazione dell'acqua. 162 Il grado di protezione offerto dall'involucro dell'apparato è indicato dal codice IP (International Protection) normalmente seguita da almeno 2 cifre. La prima, da 0 a 6 o lettera X, indica la protezione contro la penetrazione di corpi solidi estranei e contro l'accesso a parti pericolose interne mediante un dito, un attrezzo, un filo; la seconda cifra caratteristica, da 0 a 8 o lettera X, indica la protezione contro la penetrazione dell'acqua come gocce, spruzzi, getti o immersione; in particolare: Il numero 1 IPX1 (come prima cifra X indica che la penetrazione di corpi solidi non è considerata), indica che le gocce d'acqua cadendo verticalmente, sull'involucro, non devono provocare effetti dannosi (involucro protetto contro la caduta verticale di gocce d'acqua). Il numero 2 IPX2, indica che le gocce d'acqua, non devono provocare effetti dannosi, quando l'involucro è inclinato di 15° (involucro protetto contro la caduta verticale di gocce d'acqua con una inclinazione dell'involucro di 15°). Il numero 3 IPX3, indica che l'acqua che cade a pioggia da una direzione facente con la verticale un angolo fino a 60°, non deve provocare effetti dannosi (involucro protetto contro la pioggia). Il numero 4 IPX4, indica che l'acqua spruzzata sull'involucro da tutte le direzioni non deve provocare effetti dannosi (protetto contro gli spruzzi d'acqua). Il numero 5 IPX5, indica che l'acqua proiettata con un getto sull'involucro da tutte le direzioni non deve provocare effetti dannosi (protetto contro i getti d'acqua). Gli altri due numeri, il 6 ed il 7, riguardano l'immersione dell'involucro, non prevista in questo apparecchio combinato. L'apparecchiatura può essere suddivisa in: (vedi foto 5) - Struttura: composta da un telaio in profilato metallico zincato a caldo e pannelli in PVC trasparente; - Vasca di gocciolamento, in metallo inox, per le prove di gocciolamento (grado IPX1 e IPX2). Questa vasca può essere alzata o abbassata per arrivare alle distanze previste dalla norma. Due bacinelle di raccolta posizionate al di sotto della vasca, con aperture azionate manualmente, permettono il con- La Comunicazione - numero unico 2004 (THE ISCTI LABORATORY FOR EXTERNAL MECHANICAL AGENTS AND ENVIRONMENTAL CONDITIONS ON RADIO EQUIPMENT AND TLC TERMINAL UNITS) NOTE IL LABORATORIO DI PROVE MECCANICHE ED AMBIENTALI PER GLI APPARATI RADIO E TERMINALI DI TLC DELL'ISTITUTO SUPERIORE C.T.I. trollo del tempo di durata delle prove; - Supporto per poter applicare i vari tipi di tubi oscillanti (il tipo di tubo è scelto in relazione alle dimensioni del provino); - Tavola rotante dove sistemare il provino. Per il grado "IP X1"si dovrà posizionare l'esemplare in prova sulla tavola rotante disassato di 100 mm, regolando la posizione verticale della "VASCA" in modo da ottenere una distanza di circa 200 mm tra il fondo di raccolta ed il punto più alto dell'esemplare in prova, mediante i pulsanti di "salita e discesa" del pannello comandi. A questo punto si apre completamente la valvola di alimentazione dell'acqua, si attiva la rotazione della colonna porta pezzi e si aprono le bacinelle di raccolta tirando la funicella di comando del carrello fino all'arresto. Trascorso il tempo richiesto per la prova si potrà richiudere la bacinella di raccolta tirando la funicella in senso inverso e chiudere la valvola di alimentazione dell'acqua. Per la seconda cifra caratteristica X2 la prova è simile alla precedente con la differenza che la tavola non è rotante ma fissa in quattro posizioni con inclinazioni di 15° da una parte e dall'altra della verticale. Per il grado "IPX3"(con tubo oscillante) il tubo è provvisto di fori lungo un arco di 60° da entrambi le parti del punto centrale; l'involucro è posto nel punto centrale del semicerchio, si fa oscillare il tubo di 120°, cioè 60° da una parte e 60° dall'altra della verticale. L'involucro viene poi ruotato di 90° sul piano orizzontale e sottoposto nuovamente alla prova. Per l'IPX4 il tubo oscillante è provvisto di fori lungo tutti i 180° del semicerchio e, oscilla per 360° cioè 180° da una parte e 180° dall'altra rispetto alla verticale. La prova per la seconda cifra caratteristica 56 è effettuata spruzzando l'involucro in tutte le direzioni possibili con un getto d'acqua proiettato da un ugello di 6,3 mm per la cifra 5 e con un ugello di 12,5 mm per la cifra 6. Per tutte le prove suddette la portata dell'acqua è regolata da un flussometro e le prove si effettuano con acqua dolce. Queste prove vengono richieste dai costruttori di varie apparecchiature che devono sottostare a determinati requisiti di sicurezza (grado IP). La Comunicazione - numero unico 2004 foto.5 - Dispositivo combinato per il controllo dei danni provocati dalla penetrazione dell’acqua f) Grado di infiammabilità dei materiali isolanti Per valutare il rischio di accensione e propagazione della fiamma sui materiali isolanti, impiegati nell'apparato sotto esame quando tali materiali siano sottoposti a fonti di calore, si ricorre alla cosiddetta prova del filo incandescente indicato dalla norma EN 60695. La strumentazione utilizzata mostrata nella foto 6, è contenuta in un involucro metallico che presenta uno sportello anteriore da cui si infila il provino sotto esame ed un'apertura superiore per la fuoriuscita dei fumi di combustione dello stesso; l'accensione di un aspiratore per smaltire i fumi prodotti nel corso della prova, può iniziare solo al termine della prova, al fine di non influire sulla temperatura stabilita per la prova. La temperatura di prova è prodotta da una spira incandescente al Ni-Cr riscaldata da una termocoppia in Ni-Cr e Ni-Al e può arrivare fino al valore massimo di 980° C. Il sistema di rilevamento della temperatura viene tarato mediante una piastrina di argento puro al 99,8 %, che fonde alla temperatura di 960°C (norma IEC 695). Si controlla inizialmente che il dispositivo di prova sia perfettamente in piano, controllandone la posizione attraverso la livella a bolla d'aria presente sul piano di prova. Inserita la tensione, la temperatura necessaria per l'esecuzione della prova, viene raggiunta agen- 163 NOTE Elia Marchetta do gradualmente sul variatore di tensione e viene lasciata stabilizzare per circa un minuto prima di iniziare la prova. La prova si effettua avvicinando la spira incandescente ad un punto interno sulla superficie del campione, prescelto perché considerato suscettibile alla combustione in quanto vicino ad una sorgente di calore nell'interno dell'apparato. foto.7- Apparecchiatura per la verifica della resistenza alle correnti di superficie foto.6 - Apparecchiatura per la prova del Filo Incandescente g) Controllo delle caratteristiche meccaniche ed isolanti degli involucri plastici. Premesso che molti apparati sono costituiti da involucri plastici, occorre, come prevedono le normative, controllare le caratteristiche meccaniche ed isolanti di detti materiali attraverso l'Apparecchiatura per la verifica della resistenza alle correnti di superficie (norma CEI EN 60335). L'apparecchiatura in oggetto verifica, nelle condizioni di normale utilizzo, il comportamento dei materiali isolanti, relativamente al rischio di incendio, causato dalle correnti superficiali; esse sono funzione della velocità di accumulazione di qualsiasi deposito di materiale conduttore, dovuto al combinarsi di effetti elettrici ed elettrolitici (es. pioggia, sporcizia, grasso). È realizzata con una base in lamiera piegata che fa da contenitore della parte elettrica di comando e controllo e da supporto della parte 164 meccanica di dosatura della caduta delle gocce, racchiusa all'interno di una cupola di protezione in materiale trasparente (vedi foto 7). La prova viene eseguita in un ambiente asciutto e ad una temperatura di 23° ± 5° C. Gli elettrodi di prova devono essere puliti prima di ogni verifica perché ogni loro contaminazione influenza i risultati e la distanza tra loro dovrà essere controllata; si imposta l'intensità di corrente ad 1 Ampere quando gli elettrodi vengono cortocircuitati. La tensione varia da 0 a 600 V a passi di 25 V; la resistenza del circuito deve essere tale da rientrare nelle tolleranze fornite. Il campione, viene posto con la faccia orizzontale su un supporto di metallo o vetro e le facce dei due elettrodi sono poggiate sul provino con la pressione chiesta in specifica. Per portare a termine la prova si usano 50 gocce di soluzione elettrolitica ( cloruro di ammonio + acqua distillata allo 0,1± 0,002 %) fatte cadere sul provino finché il provino stesso non cominci a bruciare. Elia MARCHETTA Direttore Sviluppo e Qualità ISCTI - Ufficio 6° Reparto 3° (Safety) Per informazioni : Tel.06/54444571 e-mail [email protected] Viale America, 201 00144 Roma La Comunicazione - numero unico 2004