"! ! # ! " !# $$$ Giornale dell’Associazione Milanosud ANNO XX NUMERO 06 MAGGIO/GIUGNO 2016 - VISITATECI SU WWW.MILANOSUD.IT INCONTRIAMOCI SU FACEBOOK/ MILANOSUD E SU TWITTER/ @MILANOSUD5 La questione morale non tocca Palazzo Marino Il prerequisito dell’onestà e le contraddizioni del Movimento Il Piano Anticorruzione a Milano ha funzionato Q uesta strana primavera elettorale qualche sorpresa potrebbe riservarla. Il Partito democratico, tramortito da una raffica di inchieste e di disavventure giudiziarie, sembrava avviato a una consistente sconfitta, con la perdita di molti importanti capoluoghi. La concomitanza di queste “disavventure” e la loro stagionalità, forse in altri tempi avrebbero suscitato almeno il sospetto di “giustizia a orologeria” (per i più smemorati: è la formuletta canonica con la quale si commentavano tutti i guai giudiziari di Berlusconi). Ma è bene essere chiari: il travaglio del Pd non è tanto figlio di accanimento delle toghe, quanto della mutazione del partito, che era in atto prima dell’avvento di Renzi e che Renzi ha bruscamente accelerato. Oggi quello che solo i nostalgici della guerra fredda considerano l’erede del Partito comunista, ha una notevole carica innovativa, un leader ciarliero ma dinamico, ma anche una incerta fisionomia ideale (è dura combinare la tutela del lavoro con la religione del libero mercato) e una struttura organizzativa così lacunosa che persino in una delle piazze principali (Milano) non si è in grado di proporre una candidatura che sia inattaccabile sotto il profilo formale (solo su quello formale, si badi, ma di cavilli si può anche morire). Il problema è serio: non è ammissibile che il lavoro svolto dalla Giunta Pisapia (di cui la coalizione guidata da Sala è la naturale erede) venga vanificato da smagliature organizzative. Auguriamoci che non avvenga: Palazzo Marino e il Pirellone (arresti di Mantovani e Rizzi) hanno dato in questi anni immagini eticamente molto differenti. Ora, le prospettive del Pd sono forse meno cupe, non perché il partito nel frattempo si sia redento, ma perché la questione morale – che è questione essenziale – sta mostrando una complessità che l’antipolitica, principale alimento dei partiti populisti, non basta a spiegare. In generale si tende a negare che il vento dell’antipolitica soffi nelle vele dei grillini. Ma io non sono d’accordo. L’antipolitica non è tanto il rifiuto in toto della politica, ma il suo ridursi a un “tutti a casa”, a una voglia di palingenesi di cui non si ravvisano i contorni, al rogo di tutte le sigle e delle figure consolidate a vantaggio di chiunque dica ‘io non c’ero, io non costo, io sono antropologicamente diverso’. Piero Pantucci Continua a pag. 2 # # # # # ra il febbraio del 2011 quando il consigliere Pdl Mirko Pennisi, presidente della Commissione Urbanistica, fu colto in flagrante mentre intascava una mazzetta da 5mila euro, in piazzetta S. Fedele. A consegnargliela un rappresentante di una società immobiliare, che qualche mese prima ne aveva pagate altre 5mila, per avere il via libera su una pratica edilizia per la costruzione di una palazzina di tre piani alla Bovisa. Questo fu l’ultimo episodio di malaffare accaduto durante la Giunta Moratti. Da allora fatti del genere a Palazzo Marino non ne sono accaduti più. Nessun rappresentante politico di maggioranza è stato anche solo indagato. Pochissimi i dipendenti comunali coinvolti in episodi penalmente rilevanti. Fortuna o superiorità morale? Niente di tutto questo, secondo David Gentili, consigliere comunale (Pd), presidente uscente della Commissione Antimafia e candidato alle prossime amministrative, c’è una ragione precisa: «Come maggioranza in questi anni abbiamo lavorato per favorire il rispetto della legalità e la trasparenza negli appalti pubblici. Nel 2014 abbiamo approvato il Piano Anticorruzione e i risultati sono stati di grande rilievo: nel 2015, per esempio, abbiamo azzerato le richieste di integrazione di lavori negli appalti, fonte spesso di episodi di corruzione e concussione, con un risparmio per il Comune di 116 milioni di euro, rispetto al 2011, ultimo anno della giunta Moratti». Stefano Ferri E ALL’INTERNO Marijuana al Gratosoglio In aumento le assunzioni a Milano Morosità incolpevole, accordo in comune 8 11 12 PASSin, il sito d’arte per i disabili sensoriali 14 A piedi da Duomo a Chiaravalle 16-17 Macchine da scrivere, mon amour 20-21 Cori sacri e profani all’Auditorium de laVerdi 22 Continua a pag. 2 Le rubriche di Milanosud L’eredità del presidente uscente Aldo Ugliano 48 mila euro per i condòmini di via Aicardo Previsti spazi per iniziative sociali e per il tempo libero Orti urbani, anche i privati potranno realizzarli ush finale del Consiglio di Zona e del suo presidente uscente Aldo Ugliano, ora candidato al Consiglio comunale nelle liste del Pd. Nelle ultime settimane diverse piccole grandi questioni sono arrivate a soluzione o a una svolta significativa. Ultima fra tutti, il rimborso di 48mila euro che A2a dovrà riconoscere ai condòmini di via Aicardo 2 e 4.«Cinque anni di intenso lavoro, con i colleghi del Consiglio e con i cittadini hanno portato molti risultati di cui sono orgoglioso – ha spiegato il presidente – rimangono alcuni nodi ancora da sciogliere, come il problema della Casa dell’Accoglienza di via Saponaro. Se sarò eletto in Consiglio comunale questo sarà uno dei primi temi che porterò all’attenzione del nuovo sindaco, chiedendo di trovare una soluzione perché la struttura venga spostata, superando l’ostacolo dello sciagurato contratto trentennale, firmato dalla Fondazione Fratelli di S. Francesco con Mariolina Moioli, assessore della giunta Moratti». R Medico di base in via Saponaro 23 Teatro, cinema, mostre 12-31 Le gite di Milanosud Ultimi posti disponibili per la gita dell’11 giugno a Brescello e Gualtieri, in Emilia Romagna. Oltre poter ammirare gli splendidi centri storici delle due cittadine, sarà possibile visitare i musei “Peppone e Don Camillo”, “Brescello e Guareschi, il territorio e il cinema” e il bellissimo Palazzo Bentivoglio, a Gualtieri. Previsto anche un pranzo tipico. A pag. 10 Adele Stucchi Continua a pag. 4 Apre il cantiere di piazza Negrelli A poche decine di metri dalla Casa dell’Accoglienza, in via Saponaro 36, ha riaperto l’11 maggio scorso l’ambulatorio medico, esattamente dove si trovava lo studio del dottor Bolsi andato pensione. Il risultato è stato possibile dopo mesi di lavoro, condotto con i dirigenti dell’Asl. Durante gli incontri è stata riscontrata la disponibilità di una banca di zona, sollecitata dal presidente Ugliano, a concedere un finanziamento agevolato al nuovo medico, per consentirgli di realizzare i lavori di adeguamento alle norme vigenti. Giovanni Fontana l 22 aprile scorso, sono stati assegnati, dall’assessore ai Lavori Pubblici Carmela Rozza, i lavori all’impresa vincitrice dell’appalto e quindi, dopo il 22 maggio aprirà, salvo ricorsi, il cantiere per la realizzazione del progetto di una nuova piazza Negrelli. I lavori, su questo snodo importante d’interscambio tra Milano ed i comuni limitrofi, Buccinasco e Corsico, dureranno 12 mesi. Claudio Calerio Continua a pag. 8 Continua a pag. 9 I " #%&# !# ! #% &$! !'' ( & #!$ ! $ ( %! 2 ANNO XX NUMERO 06 MAGGIO/GIUGNO 2016 Il prerequisito dell’onestà e le contraddizioni del Movimento 5 Stelle Segue dalla prima Di questo sobbollimento di insofferenza, i 5 Stelle sono stati sino ad oggi i quasi esclusivi beneficiari. Ma anche per loro adesso è arrivato il banco di prova. E stanno scivolando. Bastino pochi dati. Governano non più di una quindicina di comuni in tutta Italia, ma hanno i sindaci delle due maggiori città governate – Parma e Livorno – indagati per reati amministrativi. A Gela, a Comacchio e ora anche a Parma, i loro sindaci sono stati sospesi o cacciati dal partito, con prassi a dir poco sbrigative, senza dibattito, spesso, come nel caso del sindaco di Parma Pizzarotti, con anonime email. Forse Casaleggio una grossolanità come questa non l’avrebbe compiuta. Forse. Ma il movimento nasce da una centrale informatica. E lì si è fermato. E lì si consuma ogni decisione. Virginia Raggi – che tra pochi giorni, salvo imprevisti, diventerà sindaco della capitale – commenta le disavventure giudiziarie dei suoi quasi colleghi Nogarin e Pizzarotti, spiegandoci che non si possono usare gli avvisi di garanzia come manganelli. Affermazione che rivela una insperata dose di buon senso. Ma un po’ tardivo e fuori registro. Ancora pochi giorni fa, il suo collega Di Battista agitava in una trasmissione televisiva l’immagine di una enorme piovra (il Pd) che depredava e saccheggiava tutta l’Italia. I tentacoli di questa piovra erano decine di dirigenti e amministratori del Pd, indifferenziatamente indicati come reprobi, anche se alcuni di loro erano già stati assolti e, accanto ai collusi con mafia e camorra (che ci sono), figuravano molti altri indagati per reati amministrativi di lieve entità, quali il classico “abuso d’ufficio”, che è quasi il prodotto inevitabile del conflitto fra le esigenze della governabilità e le pastoie della burocrazia e della farraginosità della legislazione. Rimaniamo a Parma e Livorno. La differenza fra Nogarin (Livorno) e Pizzarotti (Parma) è che il secondo ha dato prova di una certa capacità amministrativa, mentre il primo è solo un impasto di presunzione e incompetenza. Resta in piedi con una maggioranza in dissolvimento e cadrà subito dopo il voto amministrativo. Pizzarotti era in dissenso col suo partito da molto tempo, da quando cioè aveva chiaramente manifestato un grado di “adattabilità” ambientale, incompatibile col catechismo rigorista di Beppe Grillo. L’affermazione della Raggi sull’uso degli avvisi di garanzia come manganelli è persino banale, e temo che presto i romani impareranno a loro spese che per amministrare un grande comune non basta avere la fedina penale candida (oltre che un volto giovane e accattivante). La Raggi è la tipica espressione di questa generazione grillina che, a parte la giovane età e la freschezza del neofita, appare spesso confusa e supponente, non di rado vaniloquente. L’onestà è la grande carta ideale sulla quale i grillini hanno costruito, sin qui, le loro fortune elettorali. E onesti lo sono, anche Nogarin e Pizzarotti, lo scommetto. Ma sul piano pratico dimostrano la stessa vulnerabilità degli altri, perché non sono antro- pologicamente diversi. Sono solo nuovi. L’onestà è un prerequisito: è fondamentale ma è solo un prerequisito. Dopo il prerequisito ci vogliono i requisiti, che possiamo riassumere nel trinomio intelligenza-idee-competenza. La legalità non è un programma politico, ma solo il perimetro entro il quale qualunque programma si deve attuare. Stabilire che l’onestà è prerogativa esclusiva del proprio partito equivale a dichiarare una irreale diversità antropologica. Ammenoché le linee guide di questo partito siano diametralmente opposte a quelle di tutti gli altri. E così non è. Ma i programmi non sono neutri. Non è la stessa cosa essere pro o contro il ponte sullo Stretto, né promuovere una politica fiscale basata su una forte progressività o volere invece la tassa piatta (la stessa percentuale per tutti i redditi). Si può scegliere chi vuole il ponte sullo Stretto e da lui esigere la stessa onestà che si chiede a chi in alternativa promette altre opere di pubblica utilità. Ma la discriminante sta proprio nella scelta a monte: ponte o non ponte, tassa piatta o fiscalità progressiva, sanità pubblica o sanità privata. Se il politico che ho votato bara o trucca non lo posso sapere a priori. Se i partiti recuperassero il senso delle grandi appartenenze ideali, anziché limitarsi ad esibire gli artifici del maquillage giovanilistico, ne trarrebbe profitto la serietà della politica. E anche le molte energie presenti in quel grande contenitore che è il Movimento 5 Stelle, potrebbero uscire dalla stagione delle vivaci improvvisazioni. Piero Pantucci 18/5: incontro pubblico L’informazione nei nuovi Municipi Sono nati i nuovi Municipi. Avranno nuove competenze, budget dedicati, ruolo specifico in diversi settori come verde pubblico, strade, manutenzioni. Ma avranno anche un ruolo nell’informare i cittadini su quanto accade nel territorio. Oggi ancora troppe informazioni restano negli “uffici” e non riescono ad arrivare alle persone ed è altrettanto faticosa la comunicazione nel senso inverso, dal cittadino all’Amministrazione. Cosa si può cambiare nei prossimi mesi? Se ne parla mercoledì 18 maggio alle ore 19 presso la Cooperativa La Liberazione di via Lomellina 14. Presenti Daniele De Luca (giornalista e candidato Municipio 4 SinistraXMilano), Chiara Bisconti (assessora Sport, Tempo Libero, Benessere, Verde), Filippo Del Corno (assessore Cultura), Rossella Traversa (presidente commissione Cultura Municipio 4), Stefano Ferri (direttore Milanosud) e altri ospiti. La questione morale non tocca Palazzo Marino Il Piano Anticorruzione a Milano ha funzionato Segue dalla prima Un risultato reso possibile da una serie di precisi provvedimenti contenuti nel Piano Anticorruzione. Prima di tutto l’obbligo di un approfondito esame dello stato di fatto delle aree e dei servizi interessati dall’appalto «uno dei problemi prin- Registrazione n. 744 - Novembre 1997. Trib. Milano - ROC. n. 19637 Via Santa Teresa, 2/A - 20142 - Milano Contatti: 02 84892 068 sito web: www.milanosud.it email: [email protected] Direttore responsabile: StefanoFerri Vicedirettrice: GiovannaTettamanzi Redazione: C.Calerio, P.Cossu, F.DeMelis,T.Galvanini, R.Iacono, M.Mereghetti,L.Miniutti, A. Muzzana, C. Muzzana, E.Paci, A.Rubagotti. Illustrazioni: Portos. Impaginazione e Art directing: M.Bianca,F.DeMelis, A.Rubagotti. Hannocollaborato: A.Alemanno, M.Bianca,T.Bolgiani,M.Carapellese, G.Ferrara,M.Fiascaris,G.Fontana, G. Lippoli, A.Luccioni, N.Mondi,R.Morini, S.Paffumi,P.Pantucci, M.Rold,E.Saglia, A.Stucchi, R.Tammaro, F.Ternelli, C.Tirinzoni,L.Uggè,R.Zambianchi. Foto:F. DeMelis, GFontana, M.Franceschini,N.Mondi,. Raccolta Pubblicità: SergioDevecchi cell. 349 40 67 184 e-mail: [email protected] Stampa Litosud,viaAldoMoro2 20160PessanoconBornago(MI) Prossimauscita:30maggio2016 cipali infatti era proprio la superficialità con cui erano condotte le analisi delle condizioni delle aree oggetto di appalto – continua David Gentili – questo implicava che, una volta attribuito il lavoro, spesso sorgevano dei problemi. Per esempio si scopriva che l’area era da bonificare o che era necessario spostare i sottoservizi o altro ancora. I costi allora lievitavano e, nei fatti, si creavano le condizioni per l’insorgere di episodi di corruzione. In queste situazioni è infatti più facile che tra l’azienda che fa i lavori e il referente del Comune si crei un rapporto a rischio corruzione e che, nei casi di vera e propria corruzione o concussione, l’azienda che ha vinto l’appalto con un ribasso d’asta molto forte, compensi ampiamente con lavori aggiuntivi il minor introito». In questa prospettiva va letta anche l’introduzione di una Commissione di garanzia di valutazione degli atti, che affianca il funzionario responsabile del procedimento. Un’altra figura su cui si è concentrato il Piano è quella del direttore di lavori. «Si tratta di un ruolo centrale per il Comune – ci spiega Gentili –. Il direttore è costantemente sotto pressione per ogni singola vicenda che accade in cantiere, deve controllare che i lavori siano fatti bene e, spesso, l’azienda gli propone riserve o varianti in corso d’opera. All’articolo 48 del Piano triennale anticorruzione del Comune viene prescritto che, nella fase di esecuzione dei lavori pubblici, al fine di non rendere continuativi i contatti tra uno stesso direttore lavori e le imprese appaltatrici, si prevede che un direttore dei lavori non possa dirigere più di due interventi con la medesima ditta nell’arco di un triennio». Nel caso poi che il Comune debba incaricare un direttore dei lavori esterni, al fine di evitare che si instauri un rapporto tra professionista e fornitore in cui possono farsi spazio episodi di corruzione, sono state introdotte sin dal 2013 nel Codice di comportamento del Comune di Milano due importanti condizioni. Il direttore dei lavori deve firmare una dichiarazione di indipendenza nei confronti della ditta affidataria dei lavori (così deve fare anche il funzionario responsabile del procedimento) e soprattutto non può stipulare accordi e contratti con la stessa azienda nei due anni successivi dal momento in cui svolge il lavoro. A questi interventi si aggiunge la richiesta di una certificazione antimafia anche per le aziende subappaltatrici. Il Comune inoltre attua su queste aziende controlli analoghi a quelli attivati nei confronti dell’azienda capofila. Un’ulteriore novità, inserita nel Piano Anticorruzione nel gennaio dell’anno scorso, è il Whistleblowing. Si tratta di una procedura proposta da Transparency International Italia e rilanciata dalla Commissione Antimafia presieduta da David Gentili, attraverso la quale i dipendenti accedono a una piattaforma informatica, dove possono segnalare, anonimamente, comportamenti a rischio reato, non in linea con le procedure interne o con il codice di comportamento dei dipendenti pubblici. Un Organismo di garanzia poi raccoglie le segnalazioni e, quando queste sono circostanziate e di interesse pubblico, avvia le indagini interne. «In un anno sono arrivate 12 segnalazioni, riguardanti assegnazioni di incarichi, organizzazione e funzionamento degli uffici, pubblicazioni all’Albo pretorio, procedure concorsuali, esecuzione di segnaletica stra- Studio Professionale Offre la propria assistenza per i seguenti servizi: - Assistenza fiscale e tributaria - Revisione cartelle esattoriali - Assistenza per mod. 730 e unico - Pratiche di successione - contabilità generale e semplificata - Consulenza societaria - Pratiche varie Enasarco - Camera commercio - Amministrazione condomini - Cessione 1/5 dello stipendio PERSONALE QUALIFICATO, DISPONIBILITÀ, CORTESIA Via Teuliè, 11 - Milano Tel. 02.58317257/59 - Fax 02.58302012 [email protected] dale e turnazione vigili – ha concluso David Gentili –. Tutte le segnalazioni sono state esaminate dall’Organismo di garanzia, che non ha rilevato alcun episodio penalmente rilevante, ma in diverse occasioni ha consentito di rivedere alcune procedure e richiamare comunque a una maggiore trasparenza degli atti». Ora ai milanesi l’ardua sentenza: tornare al 2011, all’epoca di Pennisi e amici, o ripartire dal Piano Anticorruzione? Stefano Ferri ANNO XX XXNUMERO 06 04 MAGGIO/GIUGNO ANNO NUMERO APRILE 2016 2016 3 3 ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013 4 ANNO XX NUMERO 06 MAGGIO/GIUGNO 2016 È accaduto nella notte tra il 26 e il 27 aprile Dovranno esserci spazi per le iniziative sociali e per il tempo libero Orti urbani, anche i privati potranno realizzarli Trenta piante recise In ogni intervento è previsto un numero predefinito di particelle orticole destinate ai Municipi, che le assegneranno attraverso bandi pubblici uante volte girando per Milano abbiamo visto aree incolte e ci siamo chiesti, “Possibile che non possano essere utilizzate in qualche modo?”. E quante volte di fronte a degli orti abusivi ci siamo detti, “Che bello sarebbe se fossero più ordinati”. Nei propositi degli assessori al Verde Chiara Bisconti e dell’assessore all’Urbanistica Alessandro Balducci, considerazioni come queste saranno meno frequenti. Se questo accadrà il merito sarà della delibera approvata il 15 aprile scorso, che consente ai privati di realizzare e gestire orti urbani su terreni propri. Un provvedimento questo che risponde da una parte a una domanda in costante crescita di piccoli spazi da coltivare e dall’altra alla necessità di dare un senso urbanistico ad aree che altrimenti rimarrebbero inutilizzate e quindi esposte al degrado. «Finalmente un delibera consentre ufficialmente a soggetti diversi dal Comune di realizzare e gestire nuovi complessi di orti urbani su aree di proprietà non comunale», ha affermato l’architetto Claudio Cristofani (nella foto), che da alcuni anni con l’associazione Angoli di Terra gestisce in un’area di sua proprietà, gli orti di via Chiodi, nel Q parco Teramo. «A Milano esistono tante aree private – ha continuato Cristofani – ma anche di altri enti pubblici, come per esempio Ospedale Maggiore, l’Università Statale, Fondazioni ed Enti di Beneficenza, che possiedono, per svariate ragioni, terreni non edificati, e verosimilmente non edificabili, ma comunque abbastanza vicini alle abitazioni. Sono molti anche i proprietari privati che non sempre riescono ad affidare a veri agricoltori quei lotti di terreno che, spesso originati da divisioni ereditarie, hanno estensione modesta e collocazione non adatta per la produttività agraria professionale. Tutti questi spazi potrebbero essere almeno in parte trasformati in orti urbani». La delibera prevede la possibilità di stabilire con il Comune convenzioni per un massimo di 15 anni per la creazione e gestione di orti privati. Le aree dovranno avere un’estensione inferiore a 5 ettari, essere completamente salubri, non prossime a vie di comunicazione a grande scorrimento e possibilmente collocati nei pressi di abitati. Possibile anche per i conduttori agricoli di aree di proprietà comunale chiedere una convenzione per destinare a orti urbani, una parte dei terreni avuti in affitto dal Comune stesso. I proprietari delle aree dovranno presentare un progetto urbanisticamente coerente con gli spazi circostanti, che dovrà essere approvato dal Comune e anche dal Parco Sud, se l’area si trova nei suoi spazi di competenza. Manufatti e casette degli attrezzi dovranno essere completamente removibili, l’impatto ambientale ridotto al minimo e favorita la biodiversità. Dovranno essere inoltre previsti spazi comuni, per attività culturali e per il tempo libero. Infine, una quota degli orti dovrà essere destinata al Comune, che li attribuirà attraverso bando. «L’interesse suscitato da questo provvedimento è già comunque molto alto – ci ha spiegato l’architetto Cristofani di Angoli di Terra –. Alcuni studenti della Facoltà di Architettura assieme ai loro docenti ci hanno chiesto di poter fare uno stage per la realizzazione di un progetto di orti urbani. Con loro stiamo valutando tre aree che si trovano nelle zone 5 e 6, e presto inizieremo a lavorare alle nuove proposte». Unico neo della delibera appare l’iter di approvazione, soprattutto per le zone 4, 5 e 6. Per le aree all’interno del Parco Sud sarà infatti necessaria una doppia approvazione, dal Comune e dal parco stesso. Forse in questo caso, per accelerare le procedure e uniformare i giudizi, potrebbe essere utile creare uno sportello dedicato. Adele Stucchi al parco dell’Anello l Parco dell’Anello non smette di far parlare di sé. Già oggetto di vandalismi il mese scorso, quando ignoti durante la notte avevano divelto tutte le panchine appena poste dagli operai del Comune (poi prontamente sistemate e fissate al terreno), a distanza di soli dieci giorni dalla grande festa di piantumazione di 70 querce, nella notte tra il 26 e il 27 aprile, altri ignoti (o forse gli stessi?) si sono armati di taglierino e hanno reciso una trentina di queste piccole piante, simbolo della rinascita del parco e di una nuova epoca di socializzazione e sensibilizzazione. Sarebbero già pronte altre trenta querce in sostituzione di quelle tagliate, che verrebbero gentilmente regalate alla Compagnia dell’Anello, responsabile della gestione delle due aree del parco; ma l’intenzione è per il momento di lasciare tutto così com’è. Infatti dalla Compagnia dell’Anello giunge come risposta I il messaggio forte che la natura sa difendersi e sa rigenerarsi. Quelle piccole piante rotte e tagliate e offese sapranno trovare nuova energia per crescere sane e forti. Con l’aiuto e il sostegno di tutti i simpatizzanti della Compagnia dell’Anello. Resta solo il problema di capire chi sia l’autore di questo gesto e quale motivo abbia avuto per compierlo. Se c’è un motivo di tanto accanimento, prima contro le panchine e poi contro le piante, nessuno sarà mai in grado di conoscerlo. Un’azione di questo tipo non può che rimanere inascoltata. Se qualcuno ha voluto comunicare una protesta, un disagio, un disaccordo, una preoccupazione, con questo gesto anonimo e senza spiegazioni il messaggio non è stato recepito. Non resta che andare avanti continuando a curare il parco e a riunire sempre più persone desiderose di difenderlo. Nadia Mondi L’iniziativa è promossa dalla Cooperativa Dar=Casa Con il progetto Vivi Voltri in arrivo 56 appartamenti a canone moderato e sociale lla Barona, in via Voltri, c’è un’opportunità per chi cerca casa in affitto. È il progetto ViVi Voltri, un intervento di edilizia residenziale che offre appartamenti in locazione a canone moderato e canone A sociale, all’interno di un intervento di edilizia convenzionata di nuova realizzazione nel quartiere. Gli alloggi in locazione saranno gestiti dalla Società Cooperativa Dar=Casa che in questi giorni ha pubblicato un avviso per raccogliere le candidature per l’assegnazione dei 56 appartamenti in locazione a canone moderato. Il bando è rivolto a tutti i nuclei familiari, in particolare alle giovani famiglie di nuova formazione e alle persone sole anche con figli. Le persone interessate dovranno presentare l’apposita manifestazione d’interesse entro il 31 maggio 2016; gli appartamenti, di diverse tipologie, saranno consegnati nel prossimo autunno. I canoni d’affitto, a seconda delle metrature degli appartamenti, indicativamente saranno per il monolocale circa 480 euro, il bilocale circa 590 e il trilocale circa 770, incluse le spese. Chi fosse interessato, troverà maggiori informazioni, il testo integrale del bando e i moduli per la manifestazione di interesse sul sito della Cooperativa Dar=Casa www.darcasa.org/portfolio/vivi-voltri Adele Stucchi ANNO XX NUMERO 06 MAGGIO/GIUGNO 2016 5 5 ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013 ! ! &! !$ % "$!( $ ! !%&! ! ( (! #' ! ( (! ! ! %"!% &! ! % && ( & #' &&$! ! ' ( & ' !&&! $ #' & ! ,' ( $% &* ! %! ! '$ &! ) "! & , ( $% &* &&! (!$ ! ! ) &! ' " && $ "! 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Un’azione partecipata che promuove la mobilità a piedi nel tragitto casa-scuola, disincentiva l’uso delle auto, sensibilizza grandi e piccoli sui temi della salvaguardia dell’ambiente, dell’educazione stradale, della conoscenza del territorio. Sono 25 le scuole primarie di Milano che hanno già iscritto 580 bambini, con 150 genitori e nonni accompagnatori. In Zona 5, lo scorso 8 maggio molti bambini, accompagnati dai genitori, indossando le pettorine gialle hanno “provato” un percorso Pedibus per le vie del quartiere, guidati dagli agenti della Polizia locale. L’iniziativa è stata presa nell’ambito della 35esima edizione della marcia non competitiva “Quattro passi tutti assieme”, organizzata dall’Istituto Comprensivo Elsa Morante. Pedibus conta su 38 linee attive che, certificate dalla l Comune rilancia l’impegno per le Case Vacanza. La Giunta ha infatti deciso le linee d’indirizzo per il nuovo affidamento della gestione, nel periodo da ottobre 2016 a settembre 2018 e con una previsione di spesa di 12 milioni di euro, per le strutture dove i bambini e ragazzi possono trascorrere periodi di vacanze sia d’estate che durante l’anno scolastico. La novità è che torna dopo un periodo dedicato ai lavori di ristrutturazione la Casa Vacanza a Ghiffa, sul Lago Maggiore. La proposta del Comune comprende anche le tradizionali mete al mare di Andora e Pietra Ligure, Vacciago vicino al lago d’Orta e la montagna a Zambla Alta nella bergamasca. Milano è l’unico Comune italiano che da oltre 40 anni dispone di cinque strutture educative in località di villeggiatura dove accoglie bambini e ragazzi a prezzi modici per periodi di vacanza estivi e invernali. Le Case Vacanza sono strutture molto accoglienti dove bambini e ragazzi si divertono imparando piano piano ad essere autonomi. E il successo è grande: ogni anno sono 17.500 i bambini e ragazzi dai 4 ai 14 anni che le frequentano, I per le vacanze estive (3.500) e in inverno (14.000) grazie al progetto Scuola Natura. Durante un anno sono circa 130 gli operatori che lavorano, di cui 42 sono dipendenti del Comune di Milano e gli altri sono garantiti dal gestore. Il personale educativo è composto da circa 90 persone, mentre circa 40 sono cuochi, addetti alle pulizie, figure sanitarie e responsabili notturni. Si aprirà dunque una gara ad evidenza pubblica per affidare la gestione a un unico interlocutore, che sarà comunicato il prossimo 30 settembre. La gestione deve comprendere: attività ludico-educative e socio-assistenziali, assistenza agli utenti con disabilità, servizio medico-sanitario, pulizia degli ambienti, gestione e manutenzione periodica di impianti/macchinari in dotazione, manutenzione del verde, gestione piattaforma web a servizio delle iniziative “Scuola Natura” ed “Estate Vacanza”, supporto alle procedure di iscrizione per “Estate Vacanza”. Per info: www.progettoestatevacanza.it; www.progettoscuolanatura.it M Polizia locale, sono distribuite in tutte le 9 Zone della città. Da settembre ne partiranno di nuove nelle scuole milanesi, dove in questi mesi si stanno svolgendo i laboratori con bambini, genitori e insegnanti per tracciare i percorsi e formare i nuovi partecipanti. Le scuole primarie che vogliono attivare linee di Pedibus trovano tutte le informazioni sul sito www.pedibus-milano.it e nel video La struttura, donata dalla Coca Cola, era stata allestita per l’Expo A luglio il Parco Robinson avrà un nuovo campo di basket coperto stata posata al Parco Robinson (Parco La SpeziaFamagosta) la prima pietra di quello che diventerà il primo campo di basket al coperto della città. Il campo verrà realizzato grazie al riutilizzo del padiglione Expo2015 di Coca-Cola. Accanto al playground coperto ne verrà realizzato un secondo, anch’esso dono di Coca Cola alla città. L’area verrà consegnata alla Zona 6 nel mese di luglio. I lavori avranno un impatto contenuto per il parco e per la vita del quartiere, grazie all’utilizzo di materiali sostenibili. Il valore complessivo di È quanto oggetto di donazione, è pari a 550mila euro. In questi anni Milano si è dotata di vari spazi dove praticare sport liberamente e all’aria aperta, come i campi pubblici di rugby e baseball, gli attrezzi fitness nei parchi, i nuovi skatepark, i tavoli da ping pong all’aperto e altro ancora. Milano è anche una delle città con più playground di basket al mondo. La mappa che vi racconta dove trovare queste strutture, si torva sul sito: bit.ly/palestracieloaperto C. M. ANNO XX NUMERO 06 MAGGIO/GIUGNO 2016 7 7 ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013 8 ANNO XX NUMERO 06 MAGGIO/GIUGNO 2016 L’eredità del presidente uscente Aldo Ugliano Da A2a in arrivo 48mila euro per i condòmini di via Aicardo Risultati e ultime iniziative: dal medico di base alle strisce blu, dai parcheggi ai nuovi lampioni Segue dalla prima Il nuovo ambulatorio eviterà ai pazienti più anziani il disagio di recarsi per le visite presso medici più distanti. 48mila euro per i condòmini di via Aicardo Questione che parte da ben più lontano è quella che riguarda il risarcimento che A2a dovrà corrispondere ai condòmini di via Aicardo 2 e 4. Dopo una lunga battaglia legale, sostenuta dal presidente Ugliano assieme agli abitanti dei due palazzi e Assocond, il 19 marzo scorso il Tribunale di Milano ha definitivamente accertato che i contatori a turbina istallati da A2a registravano un consumo superiore a quello effettuato e ha determinato un rimborso di oltre 48mila euro a favore dei condòmini di via Aicardo. E questo non per un difetto del singolo contatore, ma della tipologia della macchina, che se sottoposta a frequenti interruzioni, per inerzia, continuava a registrare consumi che non c’erano. A2a ha da tempo iniziato a sostituire questo tipo di contatori, ma secondo Ugliano sono molti i condomini che hanno istallato contatori a turbina e che quindi potrebbero intraprendere un’azione legale di risarcimento. «Considerato poi che ci sono molti condomini che, avendo avuto sostituito il contatore, non possono più dimostrare che hanno pagato bollette gonfiate – ha aggiunto Ugliano – mi farò portatore in Comune della richiesta che A2a si faccia carico di azioni risarcitorie nei confronti della comunità, con interventi di carattere sociale nei quartieri, da concordare con i prossimi presidenti di Municipio». Illuminazione, strisce blu, un parcheggio e un… referendum Nei giorni scorsi sono iniziati i lavori per la posa della rete di illuminazione in via Pienza, la strada che collega via Chiesa Rossa con il Parco dell’Anello. I lampioni erano attesi da anni, poiché gli oneri di urbanizzazione che li dovevano finanziare erano stati dirottati dalla giunta Moratti su altri capitoli di spesa. Poi, una volta divenuta pubblica la via che prima era privata, finalmente il CdZ è riuscito a fare inserire l’intervento nel Piano dell’illuminazione pubblica. I lavori dovrebbero concludersi entro giugno. Dopo la riqualificazione stradale, sono terminati in questi giorni i lavori per la realizzazione delle strisce blu sulle vie Neera, Barrili e Palmieri. Gli stalli dovrebbero consentire ai residenti una maggiore facilità di parcheggi. «Certo la Polizia locale dovrebbe controllare più frequentemente le auto in sosta, per sanzionare chi viene da fuori e non paga il parcheggio, e allo stesso tempo – aggiunge Ugliano – rendere più facile ed economico dai centri limitrofi arrivare in città, per esempio accelerando la realizzazione delle 4 fermate del tram 15 fino a Rozzano sud e portando il costo del biglietto della M2 da Assago verso Milano a 1 euro e 50». Sempre in tema di parcheggi – da sempre questione caldissima per i milanesi – in queste ultime settimane sono state avanzate due ipotesi. La prima riguarda lo spazio del cortile del deposito di pullman di via Chiesa Rossa (ex pasfin Sapa, proprietaria e gestore autolinea Sila). Il presidente Ugliano si è visto con il curatore fallimentare a cui ha presentato la proposta della cooperativa sociale Alveare, che si occupa di inserimenti lavorativi, di trasformare il cortile in un parcheggio a pagamento per 150 – 200 auto. Ora il curatore presenterà la proposta al giudice liquidatore e, se ci sarà l’assenso, la cooperativa sistemerà gli spazi e metterà in sicurezza l’antico capannone, impedendo insediamenti abusivi e dando lavoro ai propri soci. In piazza Carrara invece i cittadini discutono se trasformare un’area di proprietà del Comune, sgomberata a marzo da insediamenti abusivi, in un parco o in un parcheggio. I primi sostengono che lo spazio, opportunamente bonificato, dovrebbe diventare un prolungamento del giardino che si trova a fianco. I secondi in un parcheggio, per fare spazio alle auto, e hanno già raccolto 200 firme. Dal canto suo, Ugliano, salomonicamente, propone un referendum tra i cittadini del quartiere, da tenersi dopo le elezioni. Giovanni Fontana Casa dell’Accoglienza, si tratta per il trasloco L’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino ha annunciato: che sono in corso contatti con i vertici della Fondazione Fratelli S. Francesco per trovare una nuova sede alla Casa dell’Accoglienza di via Saponaro: «Abbiamo incontrato già diverse volte i vertici della Fondazione, per esaminare insieme altre strutture, sia del Comune che della Fondazione, in cui spostare la Casa dell’Accoglienza. Non è una trattativa facile, perché la Fondazione fa valere una convenzione trentennale, risalente alla Giunta Moratti. Intanto faremo spostare il servizio mensa in un’altra struttura, in modo che non crei più disagio ai cittadini di Gratosoglio». Michele Valtorta nell’Osservatorio per la Legalità e Trasparenza Con una lettera da parte di Aler Milano a firma del presidente Gian Valerio Lombardi, il 30 marzo scorso Michele Valtorta è stato nominato in rappresentanza dei Comitati inquilini membro dell’Osservatorio per la Legalità e Trasparenza. Per questo importante ruolo Valtorta ha raccolto oltre 200 firme tra gli inquilini Aler. L’Osservatorio ha come compito quello di fornire indicazioni e fare richieste ad Aler, in merito a occupazioni abusive, morosità e procedure di assegnazione degli alloggi. Fanno parte dell’Osservatorio i sindaci di 10 comuni del milanese, rappresentanti della Polizia locale e dei sindacati degli inquilini. Michele Valtorta, 42 anni, è coinvolto nelle autogestioni di 3 palazzine a Gratosoglio dal 2008 e attualmente si candida nelle liste del Pd per il Municipio 5. Brillanti operazioni condotte dalle Forze dell’ordine Intervento del Commissariato dello Scalo Romana Coltivazioni di marijuana e spaccio al Gratosoglio: arresti nelle vie Chiesa Rossa e Baroni Chiuso per cocaina il bar Manhattan di via Meda l 5 maggio scorso la Polizia di Stato ha arrestato in flagranza di reato due italiani, di 28 e 23 anni, che coltivavano piante di marijuana nel loro appartamento di Milano, in via della Chiesa Rossa, e la spacciavano nel quartiere Gratosoglio. E’ stato il continuo viavai dei clienti ad attirare l’attenzione dei vicini di casa che hanno chiamato la Polizia. Gli agenti intervenuti hanno quindi trovato undici piante di cannabis e oltre 100 grammi di hashish già confezionato per la vendita. I due dovranno rispondere di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, mentre l’appartamento dove conducevano la loro attività è stato sottoposto a sequestro, come tutto il materiale utilizzato per creare una vera serra artigianale con: lampade, ventole e termometri. Sempre nell’ambito dell’attività di repressione del traffico di sostanze stupefacenti, i Carabinieri di Milano Gratosoglio il 1° di aprile avevano concluso un’analoga operazione, che ha portato all’arresto di un altro giovane italiano di 23 anni, Manuel Giuseppe Cardinale. I L’operazione è stata avviata a seguito di un’intensa attività info-investigativa; infatti, anche attraverso l’analisi dei consumi dell’energia elettrica è stato possibile individuare un appartamento, di proprietà dell’Aler, in via Costantino Baroni 25, dove è stata ritrovata una coltivazione di marijuana. In particolare nell’appartamento sono state rinvenute, e sequestrate, 30 piante di Cannabis Sativa, già in fioritura, un’arma tipo teaser (pistola elettrica stordente), bilancino elettronico per la pesatura di dosi da spacciare, i materiali e le attrezzature utilizzate per la coltivazione (nutrienti/fertilizzanti; lampade; semi; timer per regolare le ore di luce /buio; termostato...). Il giovane ha riferito di aver ricavato tutte le istruzioni per la realizzazione indoor della coltivazione scaricando un dettagliato manuale da internet. A carico di Cardinale risultano precedenti per gli stessi reati. Il fermato, giudicato con rito direttissimo, è stato sottoposto agli arresti domiciliari presso la residenza della madre, in attesa delle successive udienze. Loredana Uggè nuovi clienti chiedevano un Sanbittèr, i vecchi “il solito”. Consegnavano al barman 50 o 100 euro, secondo le dosi volute, e lui depositava le confezioni di cocaina vicino al registratore di cassa. Fuori, sul marciapiede di via Meda 53, Giuseppe Prudente, il gestore del «Manhattan», se ne stava su una sedia, controllava le facce di passaggio casomai ci fossero «sbirri», osservava i compratori in entrata e in uscita, e soprattutto riceveva visite e omaggi, strette di mano e baci. La continua “processione” di criminali, acquirenti e l’assoluta arroganza che caratterizzava lo spaccio, che procedeva senza sosta, ha dato il via alle indagini del commissariato di Scalo Romana, diretto da Angelo De Simone. Dopo mesi di indagini appostamenti, a inizio maggio, la Polizia ha sequestrato il bar e arrestato i proprietari, portando a termine una delle più importanti operazioni antidroga da inizio anno. Tra gli arrestati personaggi legati alle associazioni mafiose e coinvolti in un episodio di spaccio di qualche anno fa, che portò alla chiusura del bar di via S. Teresa, sempre per spaccio. I AMBULATORIO MEDICO DENTISTICO S.A.S via F. Lassalle n. 5 - citofono 542 - 20142 MILANO (angolo via Medeghino MM2 Abbiategrasso) tel. 0289502680 - cell. 339 56 44 710 [email protected] D.S. Dott. 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Su una superficie di 6.750 mq. è previsto un parcheggio di 123 posti auto e il 50% dell’area, 3.600 mq., sarà destinato a verde attrezzato, con quattro nuovi filari di alberi, aree di sosta e panchine, lampioni di illuminazione, e verrà raccordata con i giardini esistenti, dietro le case che si affacciano su via Ludovico il Moro. Il capolinea del tram 2 sarà messo in sicurezza ed adeguato alle ultime normative per l’accesso ai disabili. Alle due fermate saranno realizzate pensiline coperte, percorsi pedonali e ciclabili che collegheranno la piazza ai giardini vicini e alla passerella pedonale sul Naviglio Grande, che dovrà essere dotata di due elevatori secondo le prescrizioni della Sopraintendenza, per portare sull’Alzaia carrozzine no stanziamento di 5 milioni di euro a sostegno delle imprese commerciali, artigiane e dei servizi situate nelle aree interessate dai cantieri per la costruzione della linea M4 nelle tratte A (Linate–Tricolore), B (Solari-San Cristoforo) e C (Vivaio-San Vittore). Sono cantieri che determinano, in alcuni casi, la chiusura di strade riducendo la visibilità delle attività. Il provvedimento si aggiunge alla prima “tranche” da 1 milione e 150mila euro stanziata a febbraio, portando così il sostegno complessivo in favore dei commercianti a oltre 6 milioni di euro. U e biciclette. Una pista ciclabile lungo via Parenzo fino al Parco A. Campagna è nei programmi del Comune. Grazie a una petizione, con la raccolta di centinaia di firme, promossa da associazioni, forze politiche e sindacali, e accolta all’unanimità dal CdZ6, i giardini saranno intitolati al compianto Romolo Guarino che, da cittadino impegnato nella politica per decenni, si è battuto, fino all’ultimo, per la riqualificazione del quartiere Tre Castelli e in particolare di Piazza Negrelli. Grande è la soddisfazione di residenti, pendolari e ciclisti, per questo risultato, che ha visto impegnati dal 2008 il Circolo Pd della Barona con la raccolta di 500 firme promossa proprio da Romolo Guarino, la giunta Pisapia, il CdZ 6 e la Regione, il consigliere comunale eletto in Barona Francesco De Lisi e il combattivo Comitato Piazza Negrelli, costituitosi negli ultimi tre anni. Claudio Calerio e Claudio Muzzana Le linee guida per la costituzione del bando che darà accesso ai contributi sono state approvate dalla Giunta l’11 maggio scorso. Sono circa 1.500 le attività commerciali presenti lungo le tre tratte coinvolte, che potranno accedere ai contributi. Il provvedimento individua tre misure di intervento cumulabili secondo l’ubicazione dell’attività rispetto ai cantieri: - la prima è rivolta a quelle attività (a impatto molto elevato) che si trovano nella condizione di dover affrontare le spese per lo spostamento/apertura di una nuova sede. In questo caso il contributo in conto capitale può arrivare sino a un massimo di 30mila euro; - la seconda prevede un contributo da 5 a 15mila euro per il supporto della gestione ordinaria dell’azienda a parziale copertura di spese correnti come canoni di locazione, canoni per tributi, spese per forniture di energia, gas... - la terza prosegue e integra il bando di febbraio, mettendo a disposizione complessivamente una dotazione di circa 3 milioni per il sostegno degli investimenti effettuati dai commercianti dal primo gennaio 2012 al 31 marzo 2017: interventi materiali per la miglioria dei locali e degli impianti, abbattimento delle barriere architettoniche non previste dalla legge, adeguamento al contenimento energetico e del rumore e acquisto di arredi, dispositivi informatici o beni strumentali all’attività...Ciononostante i commercianti sono tuttora mobilitati. G. T. Presto nuove misure viabilistiche e lo spostamento delle fermate dei bus Caos traffico al quartiere Tre castelli l 5 maggio scorso, promosso da MUMI, Ecomuseo Milano Sud, è stato effettuato un sopralluogo nel quartiere Tre Castelli per verificare i problemi di viabilità, che abbiamo segnalato nello scorso numero del nostro giornale. Presenti dirigenti e tecnici del Comune, della M4 e dei vigili urbani. È stato un vero e proprio tour nel quartiere. Iniziato dalla scuola di via Crivelli, alla presenza di genitori e insegnanti, per valutare il grande ingorgo, soprattutto al mattino, di auto provenienti dalla via Merula -Tre Castelli che, per evitare le lunghe code sulla via Ludovico il Moro, la percorrono come scorciatoia. Peccato che la strada è molto stretta e pericolosa. Un gruppo di cittadini, consiglieri co- I munali e di Zona 6, e rappresentanti di associazioni della zona, si è trasferito in auto, moto e bici verso l’area cantiere del deposito M4 Ronchetto. Alla scuola di via S. Colombano, si è tenuto un altro incontro con cittadini, genitori e insegnanti, per valutare gli ingorghi davanti alla scuola, mattino e pomeriggio, che impediscono la sosta alle auto dei genitori. Alla fine, c’è stata una visita all’Associazione Pianeta Verde al lago della Cava Ronchetto, che si trova a ridosso del cantiere M4. Al termine del sopralluogo, sono stati presi significativi impegni. Nei programmi elettorali dei candidati, sembra sia stata raccolta la proposta di realizzare, con un Piano paesaggistico, un nuovo Parco fra il quartiere, il De- posito M4 e il lago. Previsti, in attesa dei nuovi interventi, una nuova cartellonistica e segnalazioni di strada pericolosa con strettoia per la via Merula -Tre Castelli; la modifica dei tempi dei semafori che da via S. Colombano e della Ferrera immettono sulla via Ludovico il Moro; lo spostamento delle due fermate dei bus urbani e interurbani più vicino alla scuola S. Colombano; la presenza rafforzata della vigilanza urbana durante l’ingresso e l’uscita dei bambini delle scuole di via S. Colombano e via Crivelli; l’impegno a verificare la situazione con i cittadini e le scuole. Certamente questa strada - scorciatoia, avrebbe dovuto essere interdetta già dalla via Natta e puntare da subito a una strada alternativa, che invece si costruirà fra un anno, dopo che sarà riaperta la via Martinelli, con la talpa al lavoro sotto al Naviglio Grande, verso la futura Stazione S. Cristoforo della M4. Claudio Calerio 10 ANNO XX NUMERO 06 MAGGIO/GIUGNO 2016 La pagina dell’Associazione a cura del GRUPPO CULTURA E TEMPO LIBERO Sulle orme di Don Camillo 3 - Gualtieri. • Dopo pranzo visita di Palazzo Bentivoglio a Gualtieri. Piazza Bentivoglio è stata realizzata dall'architetto ferrarese Giovan Battista Aleotti detto l'Argenta. All’Argenta si deve anche il progetto del massiccio Palazzo Bentivoglio, residenza dei marchesi di Gualtieri, che si affaccia sulla Piazza di fronte alla Torre dell’Orologio. Il Palazzo ospita il "Museo Documentario e Centro Studi Antonio Ligabue", dedicato alle opere del celebre pittore del Novecento che nacque a Zurigo e visse proprio a Gualtieri. • Al termine della visita rientro a Milano. Sabato 11 Giugno : MILANO /BRESCELLO Partenza ore 7 dalla nostra sede Milanosud di via Santa Teresa con un nostro bus privato per Brescello. • Ore 9.30, incontro con la guida locale e inizio visita dei luoghi legati ai film di Don Camillo e Peppone. “Ecco il paese, il piccolo mondo di un mondo piccolo, piantato in qualche parte dell'Italia del Nord. Là in quella fetta di terra grassa e piatta che sta tra il fiume PO e l’Appennino”, così Giovannino Guareschi aveva descritto il mondo di Don Camillo e Peppone al momento di tradurre in immagini le atmosfere del mondo piccolo, e proprio a Brescello aveva trovato l’ambiente ideale, con la gente, i luoghi, il clima più caratteristico della Bassa Padana. Qui riconoscerete i luoghi visti nei film dei due indimenticabili protagonisti: la “Chiesa di Don Camillo”, Il “Crocefisso parlante”, la campana Sputnik, la casa di Peppone etc. • Visita ai musei: “Museo Peppone e Don Camillo” e “Museo Brescello e Guareschi , il territorio e il cinema” Al termine della visita trasferimento in bus a Gualtieri per il pranzo tipico al Ristorante “La Lumira”, Viale Po, Il racconto di tre giorni trascorsi insieme Toscana tra storia, bellezza e prodotti tipici La gita si effettuerà al raggiungimento del numero minimo di 30 partecipanti. Iscrizioni aperte fino a giovedì 19 maggio! In caso di disdetta oltre giovedì 26 maggio, non ci sarà possibilità di rimborso. Potete recarvi presso la nostra sede di via S. Teresa 2/A il lunedì e martedì dalle 10 alle 12 e il giovedì dalle 17 alle 19. 0284892068 - www.milanosud.it 85 € 80 € PER I SOCI ncora un viaggio nella storia e nel tempo. Nonostante la pioggia, che ci ha costretti a tenere gli ombrelli aperti, il viaggio di tre giorni in Toscana organizzato in aprile da Milanosud, si è rivelato uno dei più interessanti, per valore storico e culturale. Un condensato di arte, cultura, religione, architetture e paesaggio che raccontano gli avvicendamenti e i passaggi che fanno la storia di quei luoghi e la nostra storia. Siena, il Duomo, un esempio di cattedrale romanico-gotica italiana. Tradizione vuole che questa cattedrale sia sorta sulle vestigia di una chiesa dedicata a Maria, a sua volta sorta sul luogo in cui si trovava un tempio dedicato a Minerva. Poi la Siena del Palio con visita alla Contrada dell’Oca e al suo museo. Affascinante il racconto di una giovane “contradaiola” sulle 17 Con- A trade in cui è suddivisa la città, ciascuna con la propria bandiera e tifoseria. E poi via per piccole città e borghi alcuni rimasti immutati nel tempo. Monteriggioni conserva le sue mura circolari fatte costruire dai senesi per il controllo del territorio di frontiera tra Siena e Firenze. Montepulciano anch’essa cinta da mura è caratterizzata da edifici costruiti tra il primo Rinascimento e il Barocco. E Pienza ex Corsignano, conserva le mura di tufo, gioiello architettonico del ‘400, dichiarata dall’Unesco “patrimonio mondiale dell’umanità”. Notevole la Cattedrale dell’Assunta, il Palazzo Vescovile, l’imponente Palazzo Piccolomini dalla cui loggia la vista spazia sulla Val d’Orcia. E S. Quirico d’Orcia sviluppata intorno al villaggio medievale di Osenna conserva quella struttura urbanistica immutata nel tempo. E Bagno Vignoni celebre per la sua vasca d’acqua calda che occupa tutta la piccola piazza, nel Medioevo era una rinomata stazione termale. S. Caterina da Siena, prima della sua conversione, veniva qui a fare il bagno. E fino a vent’anni fa anche i turisti potevano tuffarsi in quelle acque termali. Ora è proibito. Montalcino a cavallo tra i bacini dell’Ombrone e dell’Orcia è anche una città d’arte eretta tra il Due e il Trecento. A renderla celebre inoltre, il Brunello, uno tra i migliori vini rossi al mondo, che le hanno danno fama e ricchezza. Scorci e angoli dal sapore gotico, medievale, rinascimentale e tracce etrusche caratterizzano questi luoghi abitati da Papi, nobili e signori. Che hanno lasciato le loro tracce. Difficile far passare attraverso questo racconto tutta l’emozione, la meraviglia e lo stupore provati per tanta bellezza e tanta storia. Non sono mancate le visite nei luoghi dei prodotti tipici come cantine con degustazione di Montepulciano definito “nobile” e anche del sopra citato Brunello di Montalcino, considerato il re dei vini. E un piccolo caseificio di pecorino, che attraverso varie lavorazioni e invecchiamenti assume sapori e colori diversi. Tutti prodotti conosciuti e consumati oltre i nostri confini. E non ultimo il paesaggio circostante che cambia colore secondo le coltivazioni e le stagioni, con i cipressi emblema del paesaggio toscano nel mondo. 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Ogni giorno, nel 2016 sono stati assunti in media 10 lavoratori in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, per l’esattezza 136 contro 126. Tra tempo indeterminato e determinato cresce il lavoro stabile che, comunica la Camera, passa da 11.330 a 12.340 nei primi tre mesi del 2016, mille posti in più in un anno. Bene anche gli stagionali (da 840 a 1.250) e gli interinali (da 2.410 a 2.960). Rallentano invece collaboratori a progetto e partite Iva (da 6.610 nel 2015 a 5.120). L’elaborazione della Camera di Commercio di Milano è fondata sui dati Excelsior, ovvero il Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro relativi alle previsioni di assunzioni delle imprese di Milano e provincia per il primo trimestre 2016. Il dato più significativo è la crescita della richiesta di lavoro delle imprese milanesi: sono infatti quasi 14 mila le assunzioni rispetto alle poco più di 12 mila del primo trimestre del 2015, 1.400 in più. Quale tipo di assunzioni, con quali contratti? Prevalgono quelle a tempo determinato o a tempo indeterminato? Ebbene le due forme in sostanza si equivalgono, con una leggerissima prevalenza del tempo indeterminato: 44,3% contro 43,9%, con uno scarto impercettibile dello 0,4%. E quale tipo di lavoratore ha maggiori chance di gradimento fra le imprese milanesi? La differenza più significativa, fra il dato cittadino e quello nazionale – rileva la Camera di Commercio – sta nel fatto che nella nostra città è caccia aperta ai laureati, molto più che nel resto d’Italia. Il 25,7% degli as- A sunti rilevati nella ricerca è provvisto di laurea, contro una quota media italiana del 15,1 %. Circa un assunto su tre è un giovane, uno su otto un immigrato (11,8%). Ancora marcata la differenza di genere, soltanto un imprenditore su dieci cerca specificamente donne (uno su cinque uomini). E gli stranieri? Cuochi, camerieri, tecnici dei servizi alle persone, operatori dei servizi sociali e sanitari: quest’anno, da gennaio a marzo compresi, sono state queste le occupazioni più accessibili per il personale straniero. Un terzo delle richieste di cuochi e camerieri e un quinto delle assunzioni nel settore sociale e sanitario riguardano gli immigrati. Differenze significative se si analizzano i diversi settori produttivi, dove sono i servizi a fare la parte del leone. Su 13.590 contratti di lavoro attivati dalle imprese in provincia di Milano (considerando solo stagionali e non stagionali, esclusi i contratti a progetto, gli interinali, collaboratori a partita Iva e occasionali), 2.520 sono nell’industria e costruzioni, 11.070 nei servizi. Di questi, i settori con maggiore richiesta sono: commercio (2.630), servizi alle imprese (2mila), turismo, industrie metalmeccaniche ed elettroniche (circa 1.000 ognuno). La domanda riserva grande attenzione all’offerta più qualificata: circa un terzo delle assunzioni programmate dalle imprese milanesi riguarda profili “high skill”, ossia dirigenti, specialisti e tecnici (35%). Spiccano commessi e altro personale qualificato nelle attività commerciali, con 1.820 assunzioni previste, ingegneri e specialisti in discipline scientifiche (1.170), specialisti e tecnici amministrativi, finanziari e bancari (1.130), operai metalmeccanici (800) e specialisti e tecnici del marketing e delle vendite (800), segretarie (760), informatici (740), cuochi e camerieri (680). SaverioPaffumi «L’onda lunga di Expo» Sui dati diffusi dalla Camera di Commercio abbiamo chiesto una dichiarazione a Laura Specchio, consulente del lavoro, dal 2012 nell’Ufficio di presidenza della consulta degli Ordini, Collegi e Associazioni professionali della Regione Lombardia e ora candidata del Pd per il Consiglio comunale di Milano. «Salta all’occhio il dato sui laureati, che a Milano sono molto più ricercati che in altre parti del Paese. Questo ci convince ancor di più che investire nella cultura e nell’istruzione sia una carta vincente. In generale questi numeri sembrano confermare l’esistenza di una ripresa. In particolare la nostra città ha beneficiato anche dell’onda lunga dell’Expo, non a caso settori come il commercio, la ristorazione, il turismo risultano trainanti. Di più difficile lettura quello che la Camera di Commercio definisce un “rallentamento” per quanto concerne collaboratori a progetto e partite Iva. Non possiamo capire se si tratta di una buona notizia, cioè del passaggio a contratti più stabili da parte di tante partite Iva. Certo è che su questo terreno, quello dei cosiddetti “falsi autonomi” e del precariato bisogna fare ancora molto, ad iniziare da un’opera di raccordo e consultazione intercategoriale. Soprattutto il Partito deve proseguire sulla strada dei miglioramenti legislativi attuati con il jobs act per gli autonomi, con l’obbiettivo di estendere le tutele essenziali anche a questa parte di lavoratori». Nasce Sos Impresa: incontro a Palazzo Marino Mercoledì 18 maggio, alle ore 11, in sala Brigida a Palazzo Marino, verrà presentata la neonata Sos Impresa Milano, creata recentemente da Confesercenti. Seguirà un dibattito incentrato sui fenomeni di racket e usura in città e su come contrastarli. Parteciperanno all’incontro il vicesindaco Francesca Balzani, Andrea Painini, presidente di Confesercenti Milano, Ferruccio Patti, presidente Sos Impresa Milano, David Gentili, presidente Commissione Antimafia del Comune, gli assessori Marco Granelli (assessore alla Sicurezza), Franco D’Alfonso (assessore al Commercio). Concludono l’incontro Fabio Roia, presidente della Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano e il professore Nando della Chiesa, docente di Sociologia della Criminalità organizzata alla Statale di Milano. Numero verde dello Sportello Sos Impresa 800.900.767. È stata presentata a fine aprile all’ex Ansaldo Cariplo Factory, il grande polo di open innovation, che negli intenti di Fondazione Cariplo dovrà unire le potenzialità del non profit e del profit. Obiettivo creare 10mila posti di lavoro in tre anni. Un progetto molto ambizioso su cui Fondazione Cariplo ha impegnato 10 milioni di euro, con l’intento di raddoppiarli almeno, grazie all’apporto di investitori e il coinvolgimento di aziende del calibro di Microsoft, Fastweb, Terna e Novartis. A partire da giugno la Factory occuperà gli spazi (circa 500 mq) al primo piano dell’immobile di via Bergognone 34, in via provvisoria, per poi espandersi grazie a un progetto studiato da Fondazione Housing Sociale. Cariplo Factory lavorerà a stretto contatto con BASE Milano, insediatasi anch’essa nell’area ex-Ansaldo da poche settimane. L’idea su cui si fondano le due iniziative è creare un polo per lo sviluppo che riguarda la valorizzazione dei giovani, l’innovazione (tecnologica e sociale), la cultura, l’arte, la creatività e l’imprenditorialità. Numerose le sinergie che verranno attivate soprattutto su tematiche specifiche quali, per esempio, il food, l’innovazione culturale e il welfare. Verranno sviluppati progetti di corporate social responsabilità, di talent management e di open innovation. Alle dieci startup più innovative si offrirà una sede in Cariplo Factory, un percorso formativo per due mesi con attività di mentorship e potenziamento tecnologico e workshop e alla fine saranno accompagnate verso gli investitori interessati alla loro crescita. Per info: [email protected] 12 ANNO XX NUMERO 06 MAGGIO/GIUGNO 2016 Il Protocollo firmato a inizio maggio da Comune, Prefettura, Tribunale e Ordine Avvocati Le domande possono essere presentate fino al 27/5 Morosità incolpevole: nuove misure Dal Comune un sostegno per rendere più facile l’accesso ai fondi per pagare l’affitto l 4 maggio è stato firmato un importante protocollo d’intesa fra Comune di Milano, Prefettura, Tribunale e Ordine degli Avvocati. L’obiettivo è quello di rendere efficaci le azioni a sostegno dei morosi incolpevoli e contenere gli sfratti dalle case private, favorendo l’accordo fra proprietari e inquilini. «Si tratta di una misura molto importante - commenta Doris Zaccaria, capogruppo Pd in Zona 6 e candidata per la prossima legislatura - che ci deve far riflettere sull’accesso all’abitare nella nostra città. C’è il tema enorme della gestione del patrimonio di edilizia pubblica; ma c’è anche un mercato privato della casa che risponde più a logiche speculative che alla legge della domanda e dell’offerta. In molte città europee il mix fra edilizia residenziale pubblica, affitti a canone concordato e affitti a mercato è molto più avanzato che a Milano e consente una maggiore inclusione sociale». Già da tempo il Comune aveva messo a disposizione un milione e mezzo di euro per gli inquilini che non riescono a pagare l’affitto. Le risorse, stanziate dal Governo e dalla Regione I vengono infatti distribuite a livello comunale per affrontare un fenomeno acuito dalla crisi degli ultimi anni. Ma nonostante il numero di persone potenzialmente interessate non sia certo trascurabile, a Milano soltanto una piccola quota della cifra disponibile è stata effettivamente utilizzata. Il problema è l’iter burocratico: il Protocollo nasce proprio per rendere più semplice l’accesso ai fondi e offrire un sostegno più diffuso alla morosità incolpevole. Chi si trova nell’impossibilità di pagare l’affitto per via di una ridotta capacità economica può presentare la domanda per l’assegno alle Zone (i futuri Municipi) attraverso l’apposita modulistica presente sul sito del Comune di Milano (http://goo.gl/aEA4AN). Grazie all’accordo istituzionale, potrà essere anticipato un contributo fino a 8mila euro per le persone bisognose; la somma potrà arrivare dal momento in cui l’inquilino riceve la comunicazione dell’avvio della procedura di sfratto da parte del proprietario. Si tratta di un dettaglio significativo perché, fino ad ora, le misure venivano at- tivate soltanto a sfratto esecutivo. Il Protocollo prevede anche una maggiore pubblicizzazione di questa opportunità, ancora troppo poco conosciuta e sfruttata. Adele Stucchi uone notizie per tutte le coppie under 40 residenti a Milano da almeno un anno. Palazzo Marino stanzia per loro un contributo di 1.200 euro di sostegno al reddito per pagare l’affitto della propria abitazione (le domande possono essere presentate fino al 27 maggio alla Direzione Centrale delle Politiche sociali e Cultura della Salute del Comune). Le coppie, sposate o iscritte nel re- B gistro delle Unioni civili del Comune, devono presentare un Isee (Indicatore situazione economica equivalente) familiare fino a 20 mila euro, non devono ricevere altri sussidi o contributi economici per il canone d’affitto erogati dall’Amministrazione comunale, essere locatarie di un appartamento di proprietà privata con un regolare contratto di affitto di almeno quattro anni e, ovviamente, non disporre di nessun altro immobile di proprietà o uso sull’intero territorio nazionale. La graduatoria di assegnazione tiene anche conto di quanti minori facciano parte del nucleo familiare e della presenza di invalidi (con invalidità superiore al 74%). Tutte le informazioni sul sito del Comune bit.ly/ContributoAffitto o presso i centri territoriali (Servizi sociali professionali territoriali). S. P. Da giugno in via Costantino Baroni 5, presso lo Spi-Cgil Apre a Gratosoglio lo sportello per la tutela del cittadino delle periferie iovani agguerriti, anziani per nulla rassegnati ma desiderosi di rassicurazioni; e poi donne, mamme e casalinghe, che da sole portano avanti la gestione del bilancio familiare; e infine operai, lavoratori autonomi e piccoli professionisti. Ecco il profilo tipo che emerge dalle indagini fatte da Federconsumatori sui cittadini che necessitano di supporto, ai quali lo sportello di via Baroni 5, presso lo Spi Cgil, da giugno (apertura il 2° e 3° venerdì del mese, dalle ore 10 alle 12) proverà a dare risposte. «Il consumatore di periferia – spiega Carmelo Benenti, vice presidente di Federconsumatori Mi- G lano – rispetto a quello del centro, o ancora meglio del centro, ha a che fare con questioni molto più pratiche. Mentre in centro sono tanti gli utenti di prodotti finanziari, come assicurazioni, azioni e obbligazioni; qui la maggior parte dei cittadini deve confrontarsi con bollette, multe, conti salati di esercizi commerciali e cose del genere. Qui si parla “pane al pane e vino al vino” e non c’è bisogno di qualcuno che salga in cattedra, ma di un professionista che risolva i problemi». L’associazione Federconsumatori con la sua diffusione capillare affronta le principali tematiche in cui il cittadino si im- batte, valutando le problematiche legate alle utenze e cercando di dare una mano concreta nel capire come una bolletta sia composta, ai ricorsi contro le multe, cosa che spesso capita a chi si imbatte nel famigerato autovelox di via Dei Missaglia. Ma l’attività di sportello non si limita alle piccole problematiche di telefonia, luce e gas, ma si occupa anche di verificare la correttezza degli atti di Equitalia, ente tristemente noto agli utenti, alla gestione e al supporto nelle problematiche con banche e finanziarie, valutando oltre la correttezza dei tassi applicati anche le procedure di sovraindebitamento e ristrutturazione dei propri debiti. «Quello che consiglio – spiega Benenti – è di recarsi comunque presso i nostri sportelli, perché prevenire e verificare insieme le problematiche, prima di arrendersi alle ragioni degli altri, a volte può far risparmiare soldi davvero preziosi per l’economia di molte delle famiglie di queste parti. Ci potrebbe essere un vizio di forma, ovvero un ritardo nella notifica o comunque errori rilevabili da occhi abituati a combattere per il cittadino… Per cui io dico: fate un salto da Federconsumatori, non costa nulla». M. C. 13 13 ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013 ANNO XX NUMERO 06 MAGGIO/GIUGNO 2016 Il cartellone prevede appuntamenti il 21, 26 e 27 maggio Spettacoli a ingresso gratuito fino al 25 maggio I concerti del Coro dei Leoni della scuola Palmieri Terza edizione del festival MiSeiTeatro opo il successo del concerto del 6 aprile al V Forum delle Politiche Sociali del Comune di Milano, il Coro dei Leoni dell’Istituto comprensivo di via Palmieri inizia una vera e propria tournée che lo porterà a esibirsi tre volte in quindici giorni. Primo appuntamento alla Festa di Casa Jannacci, il centro di accoglienza cittadino di viale Ortles. Questa kermesse artistica, che il Comune di Milano organizza da tre anni in collaborazione con la direzione artistica della Smemoranda per ricordare il grande Enzo Jannacci, ha già coinvolto artisti come Paolo Rossi, Gianni Morandi, Vinicio Capossela, Cochi e Renato, Paolo Jannacci, Fabio Treves, Paolo Belli e ora il Coro dei Leoni! La festa si terrà sabato 21 maggio e il coro si esibirà in apertura, tra le 15e le 15.30. In caso di maltempo l’evento si svolgerà al chiuso. Il 26 maggio, alle ore 17, il secondo appuntamento. Il coro terrà un concerto D presso il Museo delle Culture di Milano, esibendosi in un ricco repertorio comprendente brani di musica pop internazionale, da Goran Bregovic a Khaled, dal cinese Emil Chau a Mizuki Ichiro fino ai Cranberries. Il 27 maggio tra le 9.30 e le 11 la formazione musicale della scuola Palmieri sarà invece ospite dell’IC “Fabio Filzi” con un concerto nel plesso di via Ravenna, a cui parteciperanno i bambini di tutta la scuola. I componenti del coro si stanno anche specializzando nella scrittura di brani di musica rap che vengono poi arrangiati da professionisti del settore musicale e registrati. Il videoclip del primo rap del coro, “Una scuola ideale” è ora in fase di realizzazione e sarà disponibile su Youtube entro la fine di maggio. A breve sarà creata su Facebook una pagina dedicata al Coro dei Leoni con tutte le informazioni e materiale utile. rosegue fino al 28 maggio il festival MiSeiTeatro, patrocinato dal Consiglio di Zona 6. La rassegna, iniziata il 12 maggio scorso, ha in cartellone ancora numerosi spettacoli, tutti a ingresso gratuito, che si svolgeranno in biblioteche, teatri, piazze e giardini.Questi i prossimi appuntamenti: P Giovedì 19 maggio, ore 21, Alzaia Naviglio Grande 192 - “La Casa di Krapp”. Un anziano nella sua tana. A cura di Alta Luce Teatro, Venerdì 20 maggio, ore 17, Cam La Spezia (interno Parco Spezia) e sabato 21 maggio 2016, ore 11, Biblioteca Lorenteggio, via Odazio 9 - “Topino di campagna topino di città”. Spettacolo per bambini. A cura di Art&Sol ed In scena veritas. Sabato 21 maggio, ore 21, SpazioQua, via Solari 2/a, “Il nome im...proprio”, commedia brillante, liberamente ispirata a “Una cena tra amici”. A cura di Compagnia SpazioQua,. Il 31 maggio all’Auditorium di Milano Fondazione Cariplo Sabato 21 maggio, ore 21, Spazio Alda Merini-Casa Delle Arti, via Magolfa 32 e domenica 22 maggio, ore 18, Biblioteca Lorenteggio, via Odazio 9 - “Apro un Gli studenti della Tabacchi suonano le arie di Verdi chiosco in Costa Rica”, di Gabriele Scotti e Gianna Coletti, con Gianna Coletti. Una riflessione sull’abitare oggi in una sgangherata e multietnica casa di ringhiera. A cura dell’Associazione La Casa Delle Artiste. er il quarto anno consecutivo, la scuola media a indirizzo musicale Tabacchi e i Cantori del Duomo di Milano, gemellati per la prima volta con la scuola media a indirizzo musicale “Sofo” di Monopoli, ritornano ospiti de laVerdi, per uno spettacolo all’Auditorium di Milano Fondazione Cariplo che si terrà martedì 31 maggio alle ore 10.30. Titolo del concerto: “Alla scoperta delle Arie di Giuseppe Verdi – Pianse ed amò per tutti… l’ultimo viaggio di Giuseppe Verdi”. Lo spettacolo, con la regia di Francesco Montemurro, sarà condotto dall’attore Nicola Olivieri, a cui verrà affidato il “compito” di introdurre il pubblico alla scoperta del grande maestro di Busseto e dei giovani musicisti. P L’idea di questo spettacolo nasce per rendere protagonisti i giovani allievi delle scuole a indirizzo musicale, affinché possano avere l’opportunità di dimostrare come lo studio di uno strumento possa essere finalizzato all’esecuzione di uno spettacolo, in modo da motivarli e renderli consapevoli dell’importanza dei loro studi musicali. Il concerto-lezione del 31 maggio rientra nell’ambito del Progetto Educational de laVerdi, patrocinato dal ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, dall’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia, con il sostegno di Fondazione Cariplo, Regione Lombardia e di Cidim – Comitato Nazionale Italiano Musica. Nuovo Comitato di gestione al Ronchettino È stato eletto, per il triennio 2016-2018, il Comitato di Gestione del Centro socio ricreativo culturale anziani, di via Saponaro 34, che risulta così composto: Mario Lima, Presidente, Alfredo Lommi, Vicepresidente (entrambi hanno l’incarico di tesorieri). Angelo Don, responsabile di sala – bar. Antonia Roma o e Laura Maroni, coordinatrici dei giochi di società (tombola). Inoltre, con il Comitato di Gestione collaborano sei soci volontari. Domenica 22 maggio, ore 19, Giardini di via Odazio 6 - “Linguaggi teatrali per parlare di abitare: le nostre storie”. Tre linguaggi differenti per narrare il Giambellino. A cura di Associazione Dynamoscopio con Teatro Utile. Domenica 22 maggio, ore 19, Associazione Artkademy, via Bussola 4 - “Piano strada”, spettacolo teatrale a cura di Wasabi Produzioni. “Il sole sorge anche a Milano”, reading con musica dal vivo e proiezioni a cura di Tempi diVersi. Mercoledì 25 maggio, ore 21, Teatro Edi/Barrio’s, piazza Donne Partigiane: “Homo condomini lupus, l’assemblea condominiale più pazza del mondo”. Spettacolo teatrale a cura di Habitami by Tabula Rasa Srl. Mercoledì 25 maggio, ore 21, Cam La Spezia (interno Parco Spezia) - “Gente di Milano”. Spettacolo con musica dal vivo su episodi della “Vecchia Milano”. A cura dell’Associazione Equinozio. . 14 ANNO XX NUMERO 06 MAGGIO/GIUGNO 2016 Consegnati gli attestati di partecipazione ai corsi. L’Auser al lavoro per la prossima sessione, per la quale il CdZ ha già stanziato le risorse Chiude con una festa l’Università della Terza Età fine aprile si è conclusa la prima esperienza dell’Università della terza età Auser di Zona 5 – Sessione Primaverile – con la consegna degli Attestati di partecipazione a tutti i cittadini che hanno frequentato assiduamente gli incontri. All’evento hanno presenziato il presidente del Consiglio di Zona5, Aldo Ugliano, la presidente della Commissione Politiche Sociali Angela Lanzi e, per Auser Insieme Milano, Graziella Anomale. Il Coro Auser Tre Castelli ha contribuito ad allietare questo incontro conclusivo e la soddisfazione di tutti i partecipanti è stata palpabile. L’Università è stata aperta a Milano in questa zona all’inizio di febbraio e conta ben 129 iscritti. L’attività è in linea con il progetto Auser per l’Università della Terza Età “ideato per coniugare interesse alla cultura e bisogno di socializzazione degli over 60... dove la cultura diventa veicolo di coesione sociale, volto a raggiungere anche fasce d’utenza debole proponendosi come polo attrattivo e di relazione per tutti i Cittadini”. L’Ute è gratuita per i partecipanti grazie alla convenzione stipulata tra l’Auser e il Consiglio di Zona 5 e all’attività di alcuni volontari Auser. La gratuità dell’iniziativa, l’ubicazione, il locale e le sue attrezzature adeguate, l’ottima rete di collegamenti pubblici (MM – autobus – A tram...) e viari, hanno contribuito senza dubbio a una proficua e serena partecipazione alle attività. Visto il successo dell’iniziativa e l’elevata partecipazione, ci auguriamo che questa Università della Terza Età - Auser possa proseguire anche il prossimo anno, in collaborazione con il CdZ5 e la Città Metropolitana di Milano e che gli incontri si possano ancora effettuare presso lo Spazio del Sole e della Luna di via U. Dini 7, alle attuali condizioni di gratuità. Segnali positivi sono arrivati a questo proposito dal Consiglio di Zona che, per bocca della Presidente alle politiche sociali Angela Lanzi, durante la consegna degli attestati, ha già annunciato lo stanziamento dei fondi per i prossimi corsi. In base a un sondaggio effettuato tra gli iscritti, e organizzato dai Tutor, si sono evidenziate informazioni molto significative: - l’interesse verso gli argomenti trattati è frutto della capacità dei relatori di destare curiosità e portare il messaggio culturale anche a persone non altamente scolarizzate. Le dispense, da loro stilate, hanno contribuito a incuriosire ulteriormente i partecipanti, sollecitandoli a effettuare approfondimenti e ricerche sui temi trattati oltre che a suscitare situazioni relazionali di confronto con altri; - gli argomenti trattati, i relatori e l’organizzazione hanno ampiamente soddisfatto i partecipanti. Tanto è vero che il 98% degli iscritti intende ripetere questa esperienza anche la prossima sessione 2016/17 e di far conoscere anche ad altri la presenza in Zona 5 di questa iniziativa; - per molti degli iscritti partecipare all’Ute è stato utile per uscire dalla solitudine, per riempire gli spazi vuoti creati dalla pensione, per stimolare vivacità intellettuale, per creare un’alternativa valida a giornate in solitudine e prive di interessi oltre che, in alcuni casi, a far nascere nuove amicizie; - gli argomenti che i partecipanti desiderano approfondire l’anno prossimo spaziano tra storia di Milano, arte, astronomia, archeologia e ambiente, forte interesse suscitano anche i corsi di lingua inglese, di alfabetizzazione digitale (personal computer e tablet). Il nostro impegno è quello di continuare a fare in modo che le persone che vivono in Zona 5, non smettano mai di apprendere, possano arricchire le proprie competenze e partecipare attivamente alle iniziative della nostra realtà. Tosca Bolgiani e Antonio Alemanno, Tutor - Auser La proposta di Auser Per consentire all’Auser di proseguire con le attività di volontariato, rivolte agli over 60 e migliorare e ampliare i servizi, scegli di destinare il 5 per mille all’Auser. Nella dichiarazione dei redditi scrivi nell’apposito spazio il codice fiscale 97321610582. Una piattaforma web dedicata alle persone con disabilità sensoriale PASSin: l’arte è senza barriere arte è a disposizione di tutti? Ci piace affermare che sì, indipendentemente dallo status sociale e dal livello culturale, l’arte dovrebbe essere fruita da chiunque lo desideri. Eppure, per alcune tipologie di persone, esistono evidenti impedimenti: come può godere di un quadro un non vedente? Può una persona sorda apprezzare la musica? Potrebbero, ma necessitano di un contesto particolare e di specifici strumenti. PASSin, piattaforma web dedicata alla cultura e all’arte senza barriere per le persone con disabilità sensoriali, presentata lo scorso 2 dicembre alla Casa dei Diritti di via De Amicis, si propone come uno strumento per l’inclusione e la partecipazione di tutti. Uno spazio web dove si raccolgono informazioni, iniziative, eventi, ultime news e innovazioni tecnologiche dal mondo dell’accessibilità. Il progetto è nato dall’incrocio di competenze professionali diverse, alcune incontratesi grazie alla partecipazione attiva alla social street della nostra zona, Gottardo-Meda. Gli artefici di questo progetto sono Sadri Faslliu e Fabio Calarco, professionisti nel campo digital, Martina Gerosa, facility manager ed esperta di disabilità e accessibilità, Nicola Rabbi, giornalista, Cecilia Viganò, graphic designer, che insieme alla cooperativa Accaparlante di Bologna hanno presentato la loro idea al bando del Comune di Milano dedicato all’accessibilità, in occasione di Expo 2015. «Abbiamo presentato PASSin anche a Bologna e a Roma, ma l’obiettivo è crescere e riuscire a coprire tutto il territorio nazionale - ci dice Fabio Calarco, uno dei fondatori, spiegandoci che - l’attenzione al tema dell’accessibilità in campo artistico oggi non è ancora abbastanza alta, ma si auspica che possa diventarlo. È importante portare avanti una battaglia in favore di una minoranza e di un tema a cui ancora oggi viene concessa L’ poca visibilità, purtroppo c’è ancora molta ignoranza sull’argomento». Gli obiettivi sono dunque molteplici: informare, coinvolgere, sensibilizzare. Per raggiungerli il team sta lavorando sodo, cercando di individuare fonti economiche, bandi, investitori, che possano permettere al progetto di irrobustirsi, rendendolo anche autosostenibile dal punto di vista finanziario. C’è l’ipotesi di lanciare una campagna di crowfunding, per raccogliere finanziatori attraverso il web. Molto interessante il sistema delle icone della piattaforma, che si sviluppa su due livelli: da una parte vengono segnalate le categorie di appartenenza dell’argomento di cui si sta parlando; dall’altra, grazie all’indispensabile contributo Cecilia Viganò, l’artista del team PASSin, è stato sviluppato un sistema di icone accessibili che rendono leggibile il sito anche per le persone con disabilità sensoriali: così, tramite l’utilizzo di screen reader e sintesi vocali - funzionalità già presenti nei browser o nei sistemi operativi - un ipovedente o un sordomuto non avranno difficoltà a navigare all’interno della piattaforma. «La nostra piattaforma ovviamente rispetta le regole dell’accessibilità, anche se ad oggi, purtroppo, questa non è la normalità: non tutti i siti sono accessibili», sottolinea Fabio. E, svelandoci i prossimi passi da compiere, conclude: «Vogliamo ottimizzare il sito per la piattaforma mobile e sviluppare anche una app verticale, per creare una vera community e una maggiore interazione, così da trasformare PASSin in un cantiere aperto alla partecipazione di chiunque sia interessato a sviluppare conoscenza e informazione su tutto ciò che aiuta a superare le barriere della comunicazione attraverso la multisensorialità». Per informazioni: www.passin.it; Pagina Facebook: PASSin. Federica De Melis Il 24 maggio allo Spazio Oberdan Il film “Life” di Anton Corbijn E cco i nuovi appuntamenti per “Cinema senza Barriere”, con pellicole sottotitolate per le persone con disabilità uditive e audiodescrizioni in cuffia per le persone con disabilità visive, che accedono ai cinema gratuitamente con i loro accompagnatori. Martedì 24 maggio alle ore 20 presso la Sala Alda Merini dello Spazio Oberdan della Città metropolitana di Milano (viale Vittorio Veneto, 2) sarà pro- iettato il film Life di Anton Corbijn. La storia racconta l’amicizia tra Dennis Stock, fotografo dell’agenzia Magnum e James Dean, giovane divo del cinema (un frame, qui sotto). Per prenotare le cuffie per ascoltare le audiodescrizioni per i non-vedenti, telefonare nei giorni feriali alla Cineteca: telelefono 02.872.421.14 Per informazioni: Cinema senza Barriere Aiace. Milano tel. 02.761.153.94 [email protected] 15 15 ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013 ANNO XX NUMERO 06 MAGGIO/GIUGNO 2016 In via Ripamonti 428, aperte le iscrizioni per corsi di Assistente familiare Cascina Brandezzata: hospice, ma anche luogo di incontro e formazione Promossa da Fondazione Lu.V.I. la struttura è guidata dal Professor Andreoni n gioiello aperto alla cittadinanza nel sud Milano: Cascina Brandezzata, in via Ripamonti 428. Inizialmente era una locanda, La taberna Brandezzata, successivamente trasformata in cascina, dove alcune famiglie di contadini coltivavano 745 pertiche di campagna. Nel 1843 fu acquistata dall’Ospedale Maggiore di Milano e dopo la seconda guerra mondiale cessò di essere abitata, diventando così un luogo abbandonato. Dal 1998, la Fondazione Lu.V.I. Onlus si è impegnata in un progetto di ristrutturazione per trasformare i ruderi dell’antica cascina in un Luogo di Vita e di Incontro per la Comunità. Dopo anni di impegno, sostenuti fortemente dal Professor Bruno Andreoni, finalmente oggi sono stati aperti: l’Hospice, dove si assistono i malati terminali, il Centro Universitario Interdipartimentale per le Cure palliative, che ha lo scopo di promuovere la for- U mazione con master, seminari di aggiornamento, corsi per assistenti familiari e per volontari, oltre che eventi culturali di comunicazione con la cittadinanza. La formazione di assistenti familiari risponde a un bisogno sempre crescente nelle famiglie italiane. Un tempo erano chiamate “badanti”, cioè coloro che si prendevano cura in famiglia della persona fragile o malata e bisognosa di cure, anche 24 ore al giorno. I corsi assicurano una formazione indispensabile per questa attività, i malati sono sempre due: la famiglia e la persona, che si trovano ad affrontare un percorso drammatico che sconvolge vita e consuetudini. In Cascina Brandezzata si cerca di dare una risposta a questo bisogno anche quando la richiesta di assistenza presenta un’elevata complessità. Gli studenti che arrivano all’attestato di Assistente familiare sono invitati all’iscrizione presso l’ex Albo delle badanti, ora definito nel progetto “CuraMi”, in collaborazione con il Comune di Milano. I nuovi corsi partiranno da settembre 2016: un corso base, per coloro che non hanno alcuna formazione e due corsi specialistici per pazienti con malattie neurologiche avanzate e per la cura di pazienti terminali. I costi per la frequenza sono molto contenuti, senza fini di lucro, nello spirito della Fondazione Lu.V.I. Onlus. Per informazioni: ufficio aperto al pubblico presso Cascina Brandezzata (tutti i giorni lavorativi dalle ore 9.30 Il 28 maggio premiazione delle scuole vincenti con le Coppe Puecher e Liberazione alle 12 - tel. 02/94372703). www.fondazioneluvi.org/centrouniversitario Mail: [email protected] Mara Rold Oratorio Sant‘Andrea Nuova Atletica 87: la cultura dello sport e dell’ ambiente Inaugurati i campi sportivi I l 6 maggio, nel centro sportivo Carraro, si sono svolte le ultime competizioni dei XXXII Giochi Studenteschi Sud Milano, organizzati dalla società Nuova Atletica 87, con Patrocinio della Zona 5 e dell’Ufficio Scolastico Territoriale. Oltre 700 ragazzi, provenienti da 15 scuole medie delle Zone 5 e 6, da Rozzano, Opera, Basiglio, Locate Triulzi, hanno gareggiato con grande impegno ed estrema correttezza per conquistare la Coppa Liberazione che sarà assegnata alla scuola che ha ottenuto il punteggio più elevato conseguito sulla base dei piazzamenti. Le altre scuole riceveranno il riconoscimento della targa di Partecipazione. Una settimana prima, il 29 aprile, si erano svolte le competizioni della Coppa Puecher per le superiori, con la partecipazione delle scuole della Zona: Allende, Custodi, Kandinsky, Torricelli, Varalli e Calvino di Opera. La particolarità di questi Giochi è che le manifestazioni sono condotte dai giovani atleti della Nuova Atletica 87, con la collaborazione degli insegnanti delle scuole partecipanti. I Giochi sono stati l’occasione per l’avviamento all’atletica di molti giovani, che sono ora gli allenatori e i dirigenti della Nuova Atletica 87. La premiazione finale avverrà sabato 28 maggio, dove le scuole riceveranno le coppe Puecher e Liberazione e le targhe di partecipazione. Agli studenti che si sono distinti sia nello sport che negli studi saranno asse- gnate le medaglie dello “studente sportivo” 2016. Complessivamente ai Giochi hanno partecipato oltre 2500 ragazzi. Un’altra notevole iniziativa, anche questa patrocinata dalla Zona 5, è la vacanza in natura, che la Nuova Atletica 87 organizza in collaborazione con il circolo di Legambiente Zanna Bianca. I ragazzi andranno in montagna, ad Alpe Devero, a quota 1630 m, per una settimana alloggiando in Rifugio (con gestore). Durante le passeggiate incontreranno guardie forestali e l’incontro con la natura sarà totale. Una settimana all’insegna della semplicità e della frugalità (ma con una buona cucina) saranno pane per lo spirito. La vacanza prevede due periodi: per i ragazzi dai 9 ai 13 anni, dal 26 giugno al 2 luglio; per i ragazzi di 14 e 15 anni dal 3 al 9 luglio. Per informarsi, fino a fine maggio: 338 4798759 (Luciano, dopo le ore 15). Dopo lunga attesa sono stati finalmente realizzati i nuovi campi sportivi dell’Oratorio Sant’Andrea, posto in via Trebbia 15. La festa di inaugurazione si svolgerà sabato 21 maggio con inizio alle ore 18 e avrà come madrina d’onore la conduttrice televisiva Federica Panicucci e come ospite il campione mondiale di pallavolo Andrea Zorzi, che contribuirà alle attività sportive per bambini e ragazzi; a seguire, tanta buona musica: dj set con il DJ Fargetta. Per informazioni scrivere a [email protected] 16 ANNO XX NUMERO 06 MAGGIO/GIUGNO 2016 PRIMA PUNTATA - Sentieri Metropolitani, 10 percorsi da fare a piedi, in gruppo o accompagnati da un’app SM#07, la Milano nascosta... n luogo si può attraversare in infiniti modi, è noto. Ma forse i milanesi sono più monoesperenziali di altri e vivono la loro città riducendola a un spazio da fendere velocemente, concentrati su “cose da fare” e influenzati da un immaginario sedimentato, che limita le “cose da vedere” a poche cartoline ingiallite. Un atteggiamento miope, che riduce fatalmente le opportunità di conoscenza, la qualità della vita cittadina e le occasioni di stare insieme. Ma cosa c’è da scoprire ancora a Milano? Esiste un modo diverso di vivere la città e l’idea stessa di turismo? Gianluca Migliavacca (architetto, anima della Trekking Italia e guida), Max Franceschini (fotografo e video maker) e Gianni Biondillo (architetto e scrittore), ideatori di Sentieri Metropolitani, ne sono convinti. Secondo loro Milano – e con essa ogni luogo – è una stratificazione di punti di vista ed eventi, da scoprire procedendo lentamente, all’insegna del motto “Le città si capiscono solo a piedi”. Partendo da questi presupposti i tre “viandanti” hanno individuato 10 sentieri cittadini, hanno pubblicato un sito web (www.sentieri metropolitani.org) e un’ app per smartphone (disponibile per Android e iOS), scaricabile gratuitamente. Gli esploratori che cammineranno lungo gli itinerari accompagnati dalla app potranno seguire le proposte dei tre autori, alla scoperta degli eventi e dei luoghi della Letteratura, Architettura, Cinema e Gusto che si intrecciano con la città, dal centro alle periferie, e ne definiscono il multiforme carattere. Soprattutto i camminatori potranno partecipare alla costruzione dell’itinerario, arricchendo ogni percorso di storie, note e meno note, piccole e grandi, frutto di un istante colto al volo o di racconti lontani. La app infatti consente di inviare alla redazione di Sentieri_Metropolitani scritti e immagini, partecipando in prima persona alla decostruzione della Milano dei luoghi comuni, per ricostruirla più vera e viva. U Per la tracciatura del percorso #7, quello che da piazza Duomo porta a Chiaravalle, gli ideatori di Sentieri Metropolitani hanno anche coinvolto il sottoscritto, direttore di Milanosud, giornale custode del sud Milano. Ecco uno stralcio di quanto abbiamo scoperto durante la camminata di circa 13 km e quasi 4 ore di cammino (al netto delle soste!). Primo tratto: il centro sconosciuto Si parte da Torre Velasca, un edificio molto conosciuto. Il nome deriva dalla preesistente piazza Juan Fernández de Velasco, seicentesco governatore spagnolo di Milano, di cui le cronache ricordano soprattutto l’ossessione per le streghe. La sagoma della torre è nota a tutti i milanesi e oggetto di adorazione o di avversione. Qualunque sia il giudizio che si ha su questa torre di 106 metri, finita di costruire nel 1957, progettata dal famoso studio BBPR (lo stesso che pochi anni dopo progettò le sei Torri Bianche di Gratosoglio), di certo si tratta di un edificio da vedere, alzando lo sguardo il più possibile da sotto per coglierne l’imponenza e l’originalità del profilo. Lasciata la Velasca, compiuti pochi passi risalendo per corso di Porta Romana, si passa accanto al Palazzo Acerbi, civico numero 6. Qui minuscola e nascosta sulla facciata del bel palazzo, a destra del portone, sotto al primo balconcino, c’è una palla di cannone, testimone delle Cinque Giornate di Milano. Accanto una quasi invisibile targa, che recita laconicamente: “20 MARZO 1848”, prima testimonianza che incontreremo del nostro Risorgimento. Proseguendo troveremo altre due targhe, in via delle Chiusa e in corso Italia, che ricordano il contributo dei finanzieri che «spontaneamente – racconta lo storico e letterato Cesare Cantù – si offersero alla causa comune. Sia onore a questa giovine squadra che costituita per immorali divieti, ora ha ottenuta tutta la simpatia della nostra fraternità, e sentì con che cuore gridavamo: i viva alla guardia di Finanza…». Lasciato alle spalle Palazzo Acerbi, percorsa via Maddalena, si prende Corso Italia in direzione Sud. Pochi metri e, all’altezza di via Rugabella, sbuca la “chiglia” di un complesso edilizio di abitazioni e uffici progettato da Luigi Moretti, finito di costruire nel 1955. Un’architettura modernissima, realizzata all’indomani del conflitto mondiale, come la Torre Velasca sulle macerie della guerra, ma al contrario del grattacielo di BBPR, praticamente sconosciuto. Da corso Italia si imbocca via Disciplini – un angolo di ‘800 milanese, con la strada che ancora rivela la tracciatura per le carrozze – e si percorre il dedalo di viuzze eleganti fino a Molino delle Armi. Qui, come dice il toponimo, lungo il Naviglio si trovavano molti mulini, il principale dei quali, appunto, destinato ad “arrotar armi”, arte nella quale i milanesi erano maestri sin dal Medio Evo. Superata la circonvallazione interna, alla fine di via Vettabbia (che prende il nome dalla roggia che da qui partiva e che rincontreremo spesso nel nostro percorso), si arriva a via Cosimo del Fante, strada elegante, con palazzi di pregio. Il più bello di tutti è forse Casa Venegoni, che si trova all’angolo. Un edificio in stile neogotico, costruito nel 1927, con una torretta loggiata che certo non passa inosservata. Nel cortile della casa, un pozzo trecentesco e la ricostruzione delle campate del portico del convento delle Dame Vergini della Vettabbia, antica istituzione risalente all’epoca comunale. Proseguendo da Cosimo del Fante e ritornando in corso Italia, si scorge verso sud il Santuario di Santa Maria dei Miracoli presso San Celso, luogo dove furono trovati nel 396 i resti dei santi Nazzaro e Celso. Il primo fu trasportato nella Basilica San Nazzaro maggiore, nell’omonima piazza che si trova lungo corso di Porta Romana. San Celso invece rimase qui custodito in una piccola chiesa, dove Sant’Ambrogio fece realizzare una nicchia con un’immagine della Madonna. In questo luogo, divenuto poi basilica con convento, nel 1485 avvenne un miracolo. Durante un miserere, con la chiesa colma di fedeli, l’immagine della Madonna prese vita, guardò a uno a uno i presenti e porse loro il Bambino. Da quel momento la peste scomparve da Milano. Per celebrare l’evento miracoloso l’anno seguente iniziarono i la- Da sinistra: Torre Velasca, la Chiglia di Moretti, Casa Venegoni e la Chiesa di Santa Maria Nascente. 17 17 ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013 ANNO XX NUMERO 06 MAGGIO/GIUGNO 2016 ... tra piazza Duomo e Chiaravalle vori per la costruzione dell’attuale santuario. Il monastero, che sorgeva sulla destra della basilica, fu distrutto nell’’800 per fare spazio al santuario. Quasi identica sorte subì la basilica di San Celso, di cui ora rimangono solo un bel giardino, la facciata e una torre campanaria. Secondo tratto: città universitaria e architetture Passata la seconda cerchia milanese, all’altezza di Porta Ludovica si prende viale Bligny. Da qui inizia un percorso attraverso l’architettura contemporanea, che ci porterà fino oltre la circonvallazione esterna. Dopo qualche decina di metri, all’angolo con via Roentgen, appare il più recente edificio costruito dall’Università Bocconi, che ospita dipartimenti, centri ricerca e un’aula magna aperta alla città. Progettato dagli architetti irlandesi Shelley McNamara e Yvonne Farrell, inaugurato nel 2008, il complesso è composto da volumi che appaiono sospesi e da ampie vetrate che si alternano a facciate cieche. Attraversato questo complesso, si arriva su piazza Sraffa, dove affacciano il pensionato degli studenti, progettato da Giovanni Muzio (1956), l’edificio della rettoria e la chiesa. Questi ultimi progettati entrambi all’inizio degli anni Sessanta da Ferdinando Reggiori. Verso via Bocconi si trovano poi l’edificio della Sda Bocconi (1986) realizzato da Vittore Ceretti e l’edificio ellittico ad aule (2000) progettato da Ignazio Gardella. Proseguendo verso sud, dopo aver superato una lapide che ricorda gli studenti della Bocconi morti nella Grande Guerra, giunti sulla via Sarfatti, sulla destra troviamo l’edificio, disegnato da Muzio e dal figlio Lorenzo, che ospita l’aula magna, la biblioteca e alcuni istituti. Sempre sulla via Sarfatti, sulla sinistra, disegnata da Gian Giacomo Predeval e Giuseppe Pagano, ecco la sede principale dell’università. Si tratta di un complesso inaugurato nel 1941, considerato tra gli esempi italiani più importanti di architettura razionalista. I volumi degli edifici, ognuno realizzato sulla base delle funzioni e dopo uno studio attentissimo delle proporzioni, sono disposti nel lotto su uno schema cruciforme, in modo che tutti possano essere areati e illuminati nel migliore dei modi. All’epoca la progettazione del complesso si scontrò con la retorica monumentale fascista e la costruzione fu possibile solo perché appoggiata da Giovanni Gentile, filosofo e allora ministro del Fascio. Al progettista Giuseppe Pagano toccò una tragica sorte. Partigiano, morì a Mauthausen il 22 aprile del 1945, pochi giorni prima della liberazione del campo. Stesso destino per l’architetto Gian Luigi Banfi, dello studio BBPR che progettò la Torre Velasca. Partigiano anch’egli, morì nello stesso campo solo pochi giorni prima: il 10 aprile del 1945. Volgendo lo sguardo verso il Parco Ravizza, sull’angolo con via Bocconi, non si può non notare l’enorme maglio che ricorda la morte di Roberto Franceschi, studente bocconiano, militante del Movimento Studentesco. Nel 1973, a 21 anni, il giovane fu ucciso da una pallottola sparata dalla Polizia che, su richiesta del rettore, impediva a coloro che non facevano parte dell’ateneo l’ingresso a un’assemblea per la pace nel Vietnam. Percorrendo via Sarfatti, lasciandosi alle spalle il monumento a Franceschi, sulla sinistra si trova l’ampia area della ex Centrale del latte. Qui, sono appena iniziati i lavori per la realizzazione del nuovo campus della Bocconi, progettato dallo studio Sanaa di Kazuyo Sejima e Ruye Nishizawaelle. Nell’area bonificata sorgeranno una torre residenziale per studenti e professori, la nuova sede della Sda Bocconi e un centro sportivo-ricreativo aperto al pubblico. L’architettura sarà completamente diversa dal resto degli edifici dell’Ateneo. Forme tondeggianti, edifici in parte trasparenti, zone verdi, colonnati e collegamenti tra le varie “celle” caratterizzeranno il nuovo complesso, i cui lavori termineranno nel 2019. Usciti da via Sarfatti, tra via Caltelbarco, via Giambologna e viale Tibaldi, si trova un piccolo agglomerato urbano, una sorta di “triangolo isoscele” (guardando la mappa) composto da villette eleganti con giardino ed edifici d’epoca. Passeggiando tra le vie si subisce un effetto estraniante, perché si ha l’impressione di stare in un luogo di villeggiatura, che potrebbe essere la Riviera o l’Alto Adige. Quando poi si passa per via Ottolini, dove si incontrano due case con tetti spioventi, travi a legno a vista, balconcini e bifore con vetri colorati, che pare furono costruite da un importatore di pianoforti tedesco pieno di nostalgia verso i luoghi natii, Dall’alto, in senso orario: Il cortile del palazzo della Bocconi (via Roetneg), l’università Bocconi, la sensazione di stare in un paese del nord Europa è il palazzo di via Ottolini e il monumento a Roberto Franceschi. fortissima. Tornati sulla via Castelbarco, prima di attraversare la circonvallazione, in un testacoda tipico del migliore spirito meneghino, si trova l’edificio di Pane quotidiano. Proprio accanto al futuro campus della Bocconi, che accoglierà i migliori (e agiati) studenti del mondo, l’onlus fondata nel 1898 accoglie decine di migliaia di persone in difficoltà, dando loro da a seconda puntata di “SM#7, la Milano nascosta, tra piazza Duomo e Chiaravalle”, mangiare, gratuitamente e ogni giorno, secondo il motto “Fratello… qui con la descrizione dei tratti da percorrere a piedi “Dalla città verso la campagna” nessuno ti domanderà chi sei, né perché hai bisogno, né quali sono le tue e “Il Parco Sud e Chiaravalle”, sarà pubblicata sul prossimo numero di Milanosud, in opinioni…”. distribuzione dal 30 maggio 2016. Per chi volesse leggere tutto l’articolo, senza atTesti Stefano Ferri tendere la prossima uscita del giornale lo può trovare sul sito Milanosud.it Fotografie Max Franceschini e Federica De Melis (http://goo.gl/KRhjwh) Seconda puntata il 30 maggio L (Prima puntata – Continua) 18 ANNO XX NUMERO 06 MAGGIO/GIUGNO 2016 9 & )+ +)" $+ " *"((>+ " *+ ) +$*& $+ & ,". (>+ " *+ 6 &),+.0 *0": L’abbandono del tetto coniugale di Rosa Zambianchi Avvocato Gentile Avvocato, le scrivo perché non riesco più a vivere nella situazione in cui mi trovo. Mio marito, che ha sempre avuto modi bruschi nei miei confronti, da alcuni mesi ha problemi di lavoro, è sempre più nervoso, spesso arriva a insultarmi pesantemente davanti a nostro figlio e l’altro giorno mi ha presa a schiaffi e calci. Ormai ho paura di rientrare a casa perché non so cosa mi aspetta, ho proposto di trasferirmi da mia madre ma lui minaccia di denunciarmi per abbandono del tetto coniugale e di non farmi più vedere nostro figlio. La prego mi aiuti! R.R. Nella pratica legale, mi capita di dover trattare spesso casi di donne, ma anche uomini, che subiscono maltrattamenti in ambito familiare. Le vittime, trovandosi in una condizione di disagio psicologico, addirittura di vergogna, faticano spesso a trovare una “via d’uscita” e sono oggetto non solo di maltrattamenti ma anche di condizionamenti che le inducono a subire troppo e troppo a lungo. Comunemente, si è portati a considerare “maltrattamenti” solo le violenze fisiche, ma altrettanto gravi, anche dal punto di vista della Legge, sono le violenze psicologiche, quali minacce, insulti, umiliazioni, ricatti. La minaccia di denuncia di abbandono del tetto coniugale spesso incute timore, inducendo chi la subisce – e non ne sa valutare la gravità - a permanere in una situazione di pericolosità crescente per l’incolumità propria o dei figli. In realtà, il reato di abbandono del tetto coniugale è stato abrogato; la norma penale che attualmente ne tratta è l’art. 570 cod. pen., che recita “chiunque, abbandonando il domicilio domestico…si sottrae agli obblighi di assistenza inerenti alla potestà dei genitori o alla qualità di coniuge”. Perché sussista il reato è necessario anzitutto che vi sia un matrimonio e che, inoltre, l’abbandono sia ingiustificato, riprovevole sotto il profilo etico sociale e accompagnato dal sottrarsi agli obblighi di assistenza (soprattutto economica). Abbandonare la casa familiare non è mai una decisione da prendere “alla leggera”, perché comunque contraria alle norme civili in tema di coabitazione dei coniugi e quindi potenzialmente motivo di addebito della separazione, ma se esiste una “giusta causa” può essere legittima. È evidente che nel caso che stiamo trattando, il timore per la propria incolumità fisica e morale, o anche solo le violenze verbali o fisiche subite da parte del coniuge, giustificherebbero ampiamente l’abbandono della casa coniugale. La “giusta causa” dovrà essere reale e debitamente documentata, ma non è il caso di arrivare ad essere in condizioni disperate prima di prendere questa decisione. La soluzione alternativa, praticabile nei casi più gravi, è la richiesta all’Autorità Giudiziaria di una misura di protezione contro gli abusi familiari, che in sede civile è disciplinata dall’art. 342bis cod. civ. “quando la condotta del coniuge o di altro convivente è causa di grave pregiudizio all’integrità fisica o morale, ovvero alla libertà dell’altro coniuge o convivente”. In tali casi, nei quali è espressamente ricompresa la lesione all’integrità morale oltre che fisica, il Tribunale può ordinare al coniuge o al convivente l’immediata cessazione delle condotte violente o pregiudizievoli, disponendo il suo allontanamento dalla casa familiare e il divieto di frequentare i luoghi (lavoro, scuola, domicilio di parenti eccetera) abitualmente frequentati dalla vittima. Questo procedimento, a cui ho fatto ricorso più volte come avvocato, è estremamente veloce e assicura una tutela efficace. È bene sottolineare come questo tipo di situazioni difficilmente si risolvono spontaneamente e senza un sostegno esterno, nella maggior parte dei casi, vanno peggiorando, pertanto è sempre bene cercare una soluzione che sia la meno dolorosa e conflittuale possibile ma che possa essere tutelante, soprattutto se sono coinvolti figli. !." 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Rustem Smagulov è violoncellista, pianista, compositore e direttore d’orchestra e, nonostante la sua giovane età, ha già avuto grande successo in Russia a San Pietroburgo e in Estonia a Tallin. Ha inoltre creato un quartetto d’archi “decusstringquar- I tet” che ha riscontrato grandissimo successo tra il pubblico e nel 2015 ha composto un brano, “Il Racconto”, che si ispira alla sua vita, alle difficoltà incontrate dopo l’arrivo in Italia, all’ambiente nuovo, agli studi fino al riconoscimento del suo talento. Il 16 giugno alle ore 21, al teatro Ringhiera di via Boifava 17, è in programma un concerto di musica classica che vedrà come protagonisti due cantanti giovani e promettenti, la soprano Elena Pervozvanskaya e il basso Victor Sporyshev accompagnati dalla bravissima pianista Tatiana Sokolova. Abbiamo già conosciuto Elena e Tatiana, due talenti artistici e musicali rari, dotate di una maestria propria di artisti maturi; le abbiamo già ascoltate all’inaugurazione della festa di primavera dello scorso 9 aprile, per poter garantire un’emozione unica anche per lo spettacolo che si terrà al Ringhiera. Il terzo elemento del trio, il basso Victor Sporyshev si esibirà presentando alcuni brani dal suo repertorio classico come l’aria di Banco di Verdi da Macbeth. Inoltre canterà pezzi meno conosciuti come “Di sposo, di padre le gioie serene” del compositore Carlos Gomes dall’opera Salvator Rosa. Infine, insieme alla soprano Elena Pervozvanskaya, ci delizieranno con il duetto di Amalia e Massimiliano da I Masnadieri di Giuseppe Verdi. Due eventi importanti per una nuova intensa esperienza e che contribuiranno a far apprezzare a un pubblico sempre più vasto la bellezza della musica classica in un’atmosfera di armonie e melodie, con un linguaggio universale che non ha bisogno di parole per trasmettere emozioni. Nadia Mondi abato 21 maggio, alle ore 17,30, Allo Spazio Culture del Mudec, verrà proiettato il documentario “Il Sogno di Caleb” di Mela Tommaselli ed Elena Bedei, prodotto dell’Associazione Culturale AB (Arezzo Ballet), e a Milano promosso dalla Casa della cultura musulmana di via Padova. “Il Sogno di Caleb” è un documentario (durata 52 min.) che racconta del sogno di diventare presidente di uno street child quattordicenne di Nairobi che dal Kenya degli slum, attraverso una canzone da lui scritta, porta il suo messaggio di speranza nel mondo. La canzone, intitolata “Un Baby Presidente”, viene scelta per rappresentare il Kenya allo Zecchino d’Oro del 2006, cantata da un ex bambino di strada di 9 anni, proveniente dallo stesso centro di riabilitazione di Nairobi. Ma la fortuna della canzone non finisce con la rappresentazione canora. La canzone viene scelta per rappresentare il Parlamento mondiale dei bambini al World Social Forum di Nairobi del 2007. Il documentario disegna un affresco delle giovani vite S dei protagonisti, attraverso una serie di interviste, dalle quali di snocciolano nette e disarmanti visioni di religione e di controllo sull’amore, di ingiustizia e di impotenza. Tra queste i dubbi religiosi di un ragazzino di famiglia musulmana salvato dalla strada da un centro Comboniano che, riacquistata la sua indipendenza, ritorna alla religione paterna. A. S. Serata finale il 25 maggio al Museo Diocesano di corso di Porta Ticinese 95 Premio Letterario Edoardo Kihlgren ltimo incontro per i finalisti del Premio Letterario Edoardo Kihlgren - Opera Prima. Martedì 17 ore 18,30 al Barrio’s Enrico Ianniello presenta il suo libro “La vita prodigiosa di Isidoro Sifflotin”. Già presentati i volumi degli altri due finalisti: “Mar Bianco” di Claudio Giunta e “La questione più che altro” di Ginevra Lamberti. Il Premio è giunto quest’anno alla XVII edizione. Ogni anno l’associazione “Amici di Edoardo” sceglie l’opera prima di tre scrittori esordienti. In giuria, oltre ai vincitori della passate edizioni, anche la Giuria delle Scuole, che coinvolge 300 studenti delle scuole superiori milanesi. «Il segreto e il grande merito del Premio – sostiene don Gino Rigoldi, U fondatore di Comunità Nuova, a cui il Barrio’s è fortemente legato – sta nel creare opportunità di incontro tra scrittori esordienti e lettori con diversi gradi di competenza, trasformando un luogo di periferia in un vitale centro di iniziativa culturale cittadina». La serata finale di premiazione si terrà mercoledì 25 alle ore 20, al Museo Diocesano di Milano, con una cerimonia condotta da Lella Costa e Massimo Cirri. Tutte le serate di presentazione sono a ingresso libero fino a esaurimento posti. Barrio’s via Barona angolo via Boffalora, info: 02.8915.9255. Lea Miniutti $& ($& $ $#($( # $ &$* ' #, ! & # % ' ( # # (& ! %% $ "# &$( ' '' % & , $# # $&# ( &#$ ( ! $& & "$ ! #( & + ) #($ - ( "% $,, #$ 20 ANNO XX NUMERO 06 MAGGIO/GIUGNO 2016 Il museo di via Menabrea 10 compie dieci anni ed espone decine di pezzi Macchina da scrivere, mon amour Sono a prova di hacker e le vogliono ancora i servizi segreti, sono state fedeli compagne di scrittori e giornalisti e colonna sonora della vita di tanti nell’era predigitale: un piccolo museo milanese dove ammirare le macchine da scrivere e scoprirne... enza smartphone, senza pc o senza Ipad non potremmo più vivere, ma quello che ci fa battere il cuore è il contenuto con le sue connessioni, non il contenitore, non la “macchina”. Chiunque abbia vissuto di scrittura o l’abbia fortissimamente praticata prima dell’avvento dell’era digitale sa cosa vuol dire, invece, essere stati innamorati della propria macchina da scrivere, cui è dedicato a Milano un piccolo e curioso museo che ha appena compiuto dieci anni di vita. Forte, solida, mai obsoleta, perciò immutata per decenni, fedele compagna di tante avventure sintattiche a casa, in studio o – portatile – in giro per il mondo, più longeva della pur nobilissima penna, che si smarrisce o si logora facilmente, più affidabile, precisa e veloce di qualsiasi altro strumento inventato prima di lei per mettere le parole nero su bianco. Non è stato sempre così, perché perfino nelle mani dei loro stessi inventori i primi prototipi erano molto lenti e piuttosto fragili. Tuttavia la possibilità di scrivere perfettamente a casa o in ufficio, senza ricorrere a una tipografia, sedusse ben presto il mondo alle prese con la prima grande rivoluzione industriale. Prima ancora di conquistare gli scrittori e – mai del tutto – i poeti, il suo inconfondibile ticchettio diede vita a quella specie di foresta sonora che caratterizzava le grandi mitiche redazioni dei giornali, i grandi uffici delle aziende e delle cancellerie, le vaste sale delle ragionerie e del pubblico impiego. A volte era accompagnato dallo sferragliare e dallo scampanellio di altri piccoli gioielli meccanici che si occupavano dei numeri: le calcolatrici. O da macchine che replicavano la battitura a distanza, le telescriventi. O ancora da macchine molto più grandi, che i caratteri li mettevano in riga impilandoli in colonne di piombo: le linotype. A metà del Novecento, non era possibile immaginare un luogo raggiunto da una qualche forma di civiltà moderna, nei cinque continenti, che non esibisse, su qualche scrivania o tavolino, una macchina da scrivere, fissa o portatile che fosse. Dai grattacieli di New York e Chicago alle capitali africane, dall’Europa alla Cina, dai paesi arabi ai palazzi indiani: tic tic tic toc tac frrrr, tic tic tac, senza rendercene conto, per molte generazioni, abbiamo avuto questa colonna sonora futurista. Il tasto, il tasto, il tasto, la leva, il rullo che gira, lo spazio, la pagina di carta che vien via, l’altro foglio che vien messo dentro, e avanti così. Ora quella foresta di rumore non c’è più, si è estinta e il silenzio s’è fatto quasi totale, rotto soltanto dagli avvisi sonori lanciati ad ogni S messaggio dagli smartphone, e dalle suonerie musicali che hanno sostituito gli squilli dei vecchi telefoni. Perfino l’impercettibile fruscio dei tasti dei pc si va zittendo, per fare largo al felpato incedere delle parole digitate sul touchscreen. L’epitaffio del Corriere della Sera è pubblicato il 26 aprile del 2011: “Nei giorni scorsi ha chiuso i battenti in India la Godrej & Boyce, l’ultima azienda al mondo che produceva macchine per scrivere”. In questo mare improvviso di silenzio è sempre dolce il naufragare della scrittura, ma se non vi fosse un museo della macchina da scrivere, a questo punto bisognerebbe inventarlo, per spiegare a chi non c’era quanto grande sia stata la rivoluzione, a vista d’occhio e ancor più a portata d’udito. In questi giorni di celebrazione dei dieci anni di vita, il museo ha mostrato i suoi pezzi migliori, che consentono un eccellente excursus dalle origini alle ultime macchine andate in pensione. Lo si deve alla tenacia di un collezionista appassionato, Umberto Di Donato, ragioniere classe 1935, che da quando saper scrivere a macchina gli rese più lieve il servizio militare giurò eterna riconoscenza al prezioso strumento. Nell’arco della sua vita si è fatto una posizione in banca, ha formato una famiglia, poi ha raggiunto gli anni della pensione, senza mai smettere di cercare e trovare modelli antichi e contemporanei, di ricevere donazioni, di approfondire le proprie conoscenze. La metodica precisione del ragioniere al servizio di un’ossessione degna di un artista: più che un hobby, a poco a poco per Di Donato è divenuta una missione. Comprati i locali, nel 2006 ha aperto il museo di via Menabrea. Dieci anni dopo, come tante volte capita in Italia, la prima domanda che ci si pone appena entrati è:«Ma è mai possibile che un tale patrimonio non abbia trovato una valorizzazione migliore, una sede istituzionale degna, spazi adeguati?» e poi si è presi da un’ammirazione sincera per l’eroico volontariato di un ottantenne che ha ancora tutte le energie che servono per custodire, catalogare, presenziare a mostre in giro per l’Italia, divulgare nelle scuole, ricevere gruppi e condurre piccole visite guidate. Non potrebbe che scrivere, Umberto Di Donato. E infatti ha pubblicato vari libri, con piccoli editori. In La penna, il tasto e il mouse, (edizioni EDB, in vendita al museo) racconta tutto quel che si sa sulla macchina, a partire dalle incerte origini che vedono più “inventori” in vari paesi, alcuni dei quali finiti su un binario morto, senza esiti commerciali. Dal primissimo congegno del tipografo ed editore veneziano Francesco Rampazzetto (1575) a un primo brevetto inglese (Henry Mill, 1714) per un dispositivo di cui però si persero le tracce. Ben documentata invece la macchina realizzata da Piero Conti di Cilavegna, nel 1823. Nella metà del secolo un altro italiano, Giuseppe Ravizza mette a punto un modello di “Cembalo scrivano”, mentre dall’altra parte dell’oceano è un giornalista americano poi divenuto senatore, Christopher Latham Sholes, a studiare su una macchina di sua ideazione, una disposizione dei tasti più funzionale, in modo che le leve dei caratteri più utilizzati non fossero a contatto tra di loro, inceppandosi continuamente. Così nacque una tastiera con un ordine delle lettere non molto diverso da quello che è arrivato fino a noi, fino alle tastiere dei computer. Fu un’industria bellica statunitense, la Remington, a intuire per prima le potenzialità commerciali della nuova invenzione e a produrre i primi mille esemplari a partire dal 1874. Veniva chiamata Qwerty, dalla sequenza delle prime sei lettere da sinistra… ed è ancora la stessa sequenza che trovo adesso, scrivendo questo articolo sul mio Mac. Suppongo sia uguale sull’I-phone: e infatti lo è. L’invenzione di Christopher Latham Sholes è nel DNA dei dispositivi punto zero, anche se i tasti non hanno leve, o addirittura non esistono più! La Qwerty non aveva le maiuscole e scriveva “alla cieca”, perché il carattere batteva sotto il rullo e non di fronte: gli eventuali errori di battitura si scoprivano via via che le righe apparivano sul foglio, quando il rullo girava. La Remington sulle prime rifiutò il brevetto di un ingegnere di origine tedesca, Franz Xavier Wagner, che aveva risolto il problema, così fu una ditta concorrente, la Underwood, a produrre modelli più avanzati, come il leggendario numero 5, che nei 21 21 ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013 ANNO XX NUMERO 06 MAGGIO/GIUGNO 2016 Fai un selfie e mandalo a Cultweek ... la storia lunga e affascinante, che comincia alla fine del ‘500 a Venezia e arriva al 2011 in India quando chiude l’ultima azienda che le produceva, la Godrej & Boyce sempre saputo). Mark Twain è considerato il primo scrittore che si convertì all’uso della nuova macchina, una Qwerty, appunto, con cui creò il manoscritto (o per l’esattezza dattiloscritto) del Tom Sawyer, pubblicato nel 1876. Da allora in poi, soprattutto nel Novecento, è difficile immaginare un grande scrittore, o un grande giornalista, senza la “sua” macchina da scrivere. A questo link troviamo una nutrita serie di abbinamenti, dalla Royal di Simenon alla Olivetti Lettera 22 di Indro Montanelli e Pasolini, la Hermes Baby di Hernest Hemingway, la Royal Portable di George Orwell, la Remington Portable No. 2 di Agatha Christie, la Smith Premier 10 di Jack London, la Underwood Standard di Charles Bukowski, Jack Kerouac, Virginia Woolf e Francis Scott Fitzgerald. E altre ancora. Nel Museo di Milano si trovano i pezzi originali appartenuti a due miti del giornalismo, due donne: Matilde Serao e Camilla Cederna, c’è una delle Olivetti usate successivi trent’anni avrebbe venduto milioni di pezzi in tutto il mondo, inaugurando l’epopea della produzione industriale e della diffusione via via sempre più capillare. È quello lo scenario che incontra in America Camillo Olivetti nel 1882, quando al seguito del suo insegnante Galileo Ferraris partecipa a New York alla prima dimostrazione di illuminazione pubblica, ad opera di Thomas Alva Edison. Conquistato dalle nuove invenzioni, non solo dalla lampadina di Edison, Olivetti rimase due anni nel reparto di ingegneria elettrica dell’Università di Stanford e in un certo senso negli anni successivi fece il “giapponese”, portando in Italia la produzione di strumenti di misura e poi di macchine da scrivere. La prima Olivetti viene presentata all’Esposizione universale di Torino, nel 1911. L’uso sempre più massiccio, da parte di professionisti della scrittura che per lavoro si muovevano, a cominciare dai giornalisti, spinse ben presto le case produttrici a creare le macchine portatili, piccole e compatte, con le loro valigette. Nel frattempo era nato un lavoro prevalentemente femminile, che se nel lungo periodo, alle soglie dei giorni nostri, è stato vissuto come una “gabbia”, alle origini rappresentò una delle prime occasioni di emancipazione dai totalizzanti “obblighi” domestici. Come fa notare Umberto Di Donato la prima dattilografa fu a tutti gli effetti la figlia del senatore Latham Sholes, cui il padre affidava il collaudo dei prototipi. Il resto del racconto possiamo considerarlo storia recente fino a qualcosa che potrebbe riguardare il futuro:negli ultimi anni i servizi segreti di vari paesi, a cominciare da Mosca, hanno ordinato un certo numero di macchine, dato che a differenza dei computer, sono a prova di hacker (come certi mafiosi hanno in ufficio da Francesco Cossiga, ve ne sono altre di personaggi importanti, ma meno noti. E ci sono i modelli identici a quelli che hanno fatto la storia del giornalismo e della letteratura, i pezzi più antichi e arcaici, quelli “monotasto” o con le prime “palline” rotanti, che poi saranno alla base dei modelli elettrici più recenti. Umberto ha raccolto una messe di informazioni sterminata e lui stesso, oltre a scrivere, può parlarne per ore. C’è una macchina cinese degli anni Venti, con una infinità di ideogrammi e una cassetta di legno con altri di riserva; c’è una macchina che scrive in arabo…e c’è la macchina della Barbie. C’è il disco con la voce di Mario Soldati che nel ruolo di speaker impartisce una lezione di dattilografia destinata a chi acquistava le prime Lettera 22, negli anni Cinquanta: “Musica per parole”, disco di vinile a 33 giri. E ci sono anche numerose calcolatrici meccaniche, le parenti strette che militavano negli stessi uffici, negli stessi anni. In Italia l’unico altro museo dedicato alla macchina da scrivere si trova in un luogo apparentemente improbabile, a Parcines, un paese dove si parla tedesco, non lontano da Merano. In quel paese del Sud Tirolo nacque, nel 1822, Peter Mitterhofer, falegname e carpentiere che per suo conto negli anni Sessanta del suo secolo si applicò alla ricerca per la realizzazione di una macchina per la scrittura. I suoi primi modelli erano di legno, ma arrivò a realizzare anche prototipi in metallo, come la Merano 1866 e la Vienna 1869. Qualcuna di queste macchine fu venduta, una fu regalata all’imperatore Francesco Giuseppe, ma in Europa era ancora lontana la possibilità di una produzione su larga scala, così Mitterhofer si arrese e lasciò perdere il progetto che avrebbe anticipato di quasi trent’anni il successo della Underwood Typewriter di New York. Parcines, oltre un secolo dopo la sua morte (1893) gli ha dedicato il museo che dal 1998 consente di apprezzare alcuni prototipi di Mitterhofer e altri pezzi rari che via A vete una macchina da scrivere? Partecipate al gioco! Mandate a [email protected] una foto o un selfie con la vostra macchina da scrivere e, se volete, un pensiero o un aneddoto ( breve) che la riguarda. Aggiungete marca, anno di acquisto (più o meno) il vostro nome e cognome e la vostra professione. Costruiamo insieme un album di ricordi che via via uscirà sulla testata on line Cultweek.com. Condividete e passate parola! via si sono aggiunti. Lungi dall’esserne “geloso”, Umberto Di Donato, nel suo museo milanese, dedica un angolo a Merano e Parcines, e nel suo libro racconta l’avventurosa vita del pioniere altoatesino. Il paradosso italiano, in tutta questa storia, è che non è bastato un secolo abbondante per trovare un sostantivo che traducesse typewriter. E chi usava “macchina da scrivere”, di gran lunga l’espressione più usata nel linguaggio parlato, trovava sempre qualcuno che correggeva con ineccepibile puntiglio: “per” scrivere, non “da”. Ma tant’è quel “per” è sempre sembrato forzato e un po’ lezioso. Ora anche l’Accademia della Crusca consiglia il “da”, pur non condannando il “per”. Insomma buone notizie per il signor Umberto: il suo museo non deve cambiare nome. Museo della macchina da scrivere, via G. F. Menabrea, 10 - 20159 Milano Tel. 347.8845560 Aperto martedì, venerdì e sabato, dalle ore 15 alle ore 19. Sempre aperto per visite di gruppo su prenotazione Saverio Paffumi (per gentile concessione di Cultweek.com) 22 ANNO XX NUMERO 06 MAGGIO/GIUGNO 2016 All’Auditorium saranno eseguiti brani di Dvořák e colonne sonore di film Va dove ti porta il coro, tre giorni di musica fra sacro e profano n weekend musicale all’insegna della coralità, quello che si annuncia fra venerdì 20 e domenica 22, presso l’Auditorium di Milano Fondazione Cariplo in largo Mahler. Il programma è complessivamente ricchissimo e va da Antonín Dvorák alle colonne sonore dei grandi film, oltre a brani di musica sacra, profana, colta e pop eseguiti a cappella o con interventi strumentali. Ad “alzare la voce”, questa volta saranno anche i bambini (sabato 21) e cantanti un po’ particolari, che uniscono la passione per la musica all’impegno per “promuovere una cultura dei diritti sociali e civili indipendentemente dall’orientamento sessuale”. U Ma vediamo in dettaglio come si articolerà questa straordinaria tre giorni. Venerdì 20 maggio, ore 18 (conferenza) e ore 20 (concerto) Sul palco dell’Auditorium salgono l’Orchestra sinfonica e il Coro della Verdi, diretti da Claus Peter Flor (maestra del coro Erina Gambarini). In programma lo Stabat Mater di Antonín Dvorák, considerato uno dei maggiori affreschi musicali di sempre. È la prima opera sacra del compositore boemo, realizzata dopo la morte di tre dei suoi figli. La composizione - divisa in dieci sezioni, distribuite tra solisti e coro - è solenne e drammatica, ma a tratti rasserenante e influenzata dal patrimonio etnico della terra boema, originaria del musicista. La prima esecuzione avvenne il 23 dicembre 1880. Ad affiancare l’Orchestra e il Coro, il cast delle voci soliste composto da: Sabina von Walther (soprano), Bettina Ranch (mezzosoprano), Dominik Wortig (tenore), Istvan Kovacs (basso). Il concerto sarà preceduto alle 18, da una conferenza introduttiva (ingresso libero dal Foyer L’attrice Lella Costa. della balconata): relatrici Erina Gambarini e Laura Nicora. (Biglietti per il concerto: euro 40/15; info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler, orari apertura: mar – dom ore 14.30 / 19, tel. 02.83389401/2/3; on line: www.laverdi.org o www.vivaticket.it ). Sabato 21 maggio, ore 16 Il Coro delle voci bianche della Verdi diretto da Maria Teresa Tramontin interpreta “Le colonne sonore dei grandi film”. Dopo gli appuntamenti dedicati alla fiaba e al ballo, ecco arrivato il momento del cinema, gran finale della rassegna Crescendo in musica prima delle vacanze estive. La rassegna de laVerdi dedicata a bambini, ragazzi e famiglie propone un viaggio musicale attraverso le colonne sonore di film indimenticabili. Come sempre tante le sorprese che costellano lo spettacolo originale, scritto e diretto da Francesco Montemurro. Al pianoforte, Pietro Cavedon. (Biglietti euro 15/7,50; Info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler, orari apertura: mar – dom ore 14.30/19, tel. 02.83389401/2/3; on line: www.laverdi.org, www.vivaticket.it ). Ore 21 sempre presso Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, serata di gala del festival “Cromatica 2016” con lo spettacolo dei nove cori LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transgender) presentati da Romina Falconi e dal web performer Antonio Andrea Pinna (#le perle di Pinna), che accoglieranno sul palco la significativa presenza di Lella Costa. Aprirà la serata il coro Sotto l’arcobaleno formato dai bambini e dai ragazzi delle Famiglie Arcobaleno. Poi via via le altre formazioni. Domenica 22 maggio, ore 11.30 È la volta di Cromatica and the city: i cori incontrano la città con canti e flash mob in diverse piazze del centro milanese. Suddivisi in gruppi partiranno da quattro punti significativi per la città (Piazza Gae Aulenti, Piazza Castello, Piazza Oberdan, Colonne di San Lorenzo) fino a ricongiungersi in Piazza della Scala per un canto corale collettivo. Ore 16 all’Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, in Largo Mahler, replica dello Stabat Mater di Antonín Dvorák in programma venerdì 20 maggio, prezzi invariati (vedi sopra). Per info: www.laverdi.org Saverio Paffumi Il coro di Voci bianche de laVerdi. Dal 20 al 22 maggio in tutta la città Pianocity: largo alla musica! ianocity Milano compie 5 anni! Anche nel 2016 i pianoforti invaderanno case, cortili, stazioni, tetti, cascine, musei, scuole, biblioteche, officine e parchi. Milano dichiara ancora una volta il suo amore per il piano e per la sua musica. Dal 20 al 22 maggio, la città si riempirà di note musicali che accompagneranno l’intero week end, dall’alba al tramonto, sia in centro che in periferia. Oltre ai “City concert”, spazi della quotidianità che si trasformano in sale concerto, nel sud Milano sono in programma anche concerti proposti e organizzati da numerose realtà di quartiere. Sabato 21 sarà la volta del giardino condiviso Nascosto di via Bussola (“Le scritture del tempo”, ore 16), del Circolo Pd Giambellino (“Not(t)e per sognare”, ore 17) P e della Ca’ Bianca (“Giappone e Italia insieme: giovani pianisti in concerto”, ore 19); domenica 22, invece, la Cascina Campazzo ospiterà il concerto “I colori della musica: preludi di Chopin” alle ore 11. Anche l’Ospedale ospiterà due concerti sabato 21 e domenica 22 maggio. Per il secondo anno l’atrio dell’ospedale si trasformerà in un teatro. A partire dalle 15,30 verranno eseguiti da un gruppo di musicisti affermati brani di musica classica, rock, pop, blues e folk. Per scoprire tutti gli appuntamenti, quelli a ingresso libero, e quelli, invece, con prenotazione obbligatoria, si può andare sul sito www.pianocitymilano.it o prendere il programma cartaceo distribuito in tutti gli spazi comunali. A. L. 23 23 ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013 ANNO XX NUMERO 06 MAGGIO/GIUGNO 2016 di Anna Muzzana Emily Dickinson Telenovelas e soap opera: modelli Maeva. Un dono per Matilde di produzione culturale massificata E tre… Torna Daniela Vasarri con “Maeva”, un’altra storia al femminile che si aggiunge alla galleria di donne già raccontate nei suoi libri “Donne oggi” e “Un salto verso l’ignoto”. Le protagoniste di questa storia sono Matilde e Maeva, mamma e figlia. Dopo la separazione dal marito, Matilde insegue il suo sogno di maternità, rimasto in sospeso in seguito alla rottura del suo matrimonio. La giovane donna torna in Thailandia, meta di molti viaggi con il suo ex marito e qui, senza rimpianti e inutili nostalgie, decide di affrontare da sola le fatiche e i dubbi di un’adozione. La sua condizione di single, certo affascinante e coinvolgente, rende le azioni spesso delicate e difficoltose perché vissute come unico genitore. Matilde non si scoraggia. Risolte le formalità burocratiche, torna finalmente in quella terra lontana per incontrare la bambina. Bangkok è avvolta in una nube di caldo umido. All’orfanotrofio, dove è stata portata la bimba dopo il suo ritrovamento, l’attendono i dottori che le faranno conoscere sua figlia. “La bambina si gira e i riccioli con lei, morbidi e allungati. Si guardano lei e Matilde… Un lungo momento per entrambe, per scrutarsi, percepirsi, come animali che annusino i rispettivi odori. Matilde allunga una mano tra le sbarre del lettino, piano, lentamente, non vuole spaventarla. La bimba rimane immobile, osserva la mano di Matilde, la guarda nuovamente negli occhi, poi tende la propria piccola mano grassottella e raggiunge quella di Matilde”. Come si chiama mia figlia? chiede lei emozionata – Maeva – risponde la dottoressa Radaa, significa “Benvenuta”. La bambina miracolosamente scampata al terribile tsunami del 2004 è ora sua figlia adottiva. Dopo la rottura del matrimonio Matilde ha abbandonato Milano, vuole dimenticare delusioni e ricordi vissuti in quella città. Con la sua creatura, tutta riccioli neri e grandi occhi scuri, da Bangkok torna nella sua abitazione sul lago di Lugano. Per entrambe comincia una nuova vita. Matilde sente che l’amore è entrato di nuovo nella sua vita grazie al rapporto con la bambina. E l’amore richiama sempre amore. Ma non solo: arriva anche una sorpresa: Maeva in Italia ritroverà il suo papà naturale. Matilde, alter ego di Daniela Vasarri? Sarà l’autrice a svelarlo durante la presentazione di Maeva in biblioteca Chiesa Rossa lunedì 23/5 ore 18.30, via S. Domenico Savio 3. Lea Miniutti Daniela Vasarri Maeva, la benvenuta Edizioni Esordienti E-book pp.120, euro 12. Qual è la tipologia standard della narrazione consumistica di oggi? Lo spettatore (anzi, più frequentemente la spettatrice) è mamma, figlia. lavoratrice, paziente, acquirente... Il messaggio è questo: se la tua vita è scialba, se vedi sempre le stesse facce, te ne offriamo una parallela più intriIl cast della soap opera Dallas. Al centro, in alto, il mitico J. R. gante e che insieme si agganci ai tuoi stessi problemi. Se ti annoi, puoi dellano nel tempo per seguire l’evoluidentificarti nella fidanzata del bello di zione dell’immaginario collettivo. Le turno e sognare di essere corteggiata strutture narrative di base sono comuni. come solo nelle fiabe accade; se sei fru- Si prendono vari personaggi, ognuno dei strato sul lavoro, segui la storia di un po- quali si richiama a una sorta di tipo unitente e ti sentirai un po’ magnate anche versale (la ragazza candida, l’avaro, il subdolo, la donna crudele) e li si fa intetu. Stiamo parlando di telenovelas e soap ragire fra loro sino a farne scaturire linee opera e le variazioni sul tema sono infi- narrative che si intrecciano o si separano nite, e infiniti i personaggi. Gli sceneggia- per mantenere sempre accesa la curiosità tori, infatti, seguono attentamente il loro del pubblico. mercato di riferimento attraverso le va- Ma questi prodotti non devono il loro sucriazioni degli indici di ascolto, i sondaggi cesso solo alla continua immissione di o le lettere degli spettatori, quindi sono nuovo materiale e colpi di scena e, nonosempre pronti a creare un nuovo perso- stante gli agganci alla realtà che vorrebnaggio che soddisfi tale bisogno o persino bero dare una facciata di impegno sociale, a risuscitarne un altro su richiesta. Tanto sono di pura evasione. Molta della loro le soap opera che le telenovelas non sono forza deriva dalla serialità. In un mondo prodotti chiusi, la cui trama è rigida- sfuggente e caotico, in cui nulla è mai simente definita sin dall’inizio, ma si mo- curo, l’appuntamento con la trasmissione preferita, tutti i giorni alla stessa ora, coi suoi personaggi che sono ormai diventati familiari come parenti (ma senza le complicazioni vere che danno le persone in carne e ossa) viene vissuto come un’esperienza rassicurante. E rassicurante è anche la consapevolezza di far parte di un gruppo, di poter condividere con altri qualcosa. È il meccanismo per il quale si discute tra vicini di casa o colleghi degli amori di Ridge, ma anche delle partite di calcio o di qualsiasi altro spettacolo di massa. Se, per tua sventura, non ami quel genere di evasione ma preferisci la lettura di un buon libro o la visione di uno spettacolo teatrale, ti senti isolato, fuori dal “giro”. Comunque le storie di telenovelas e soap opera si ripetono uguali da millenni: tradimenti amorosi,intrighi di potere, omicidi.... Sono grandi contenitori di sogni e di paure e hanno quel gusto un po’ sadico caratteristico da sempre dell’essere umano, che lo fa gioire anche delle sofferenze altrui (specie di quelli che riteniamo più fortunati di noi). Come recitava un titolo entrato ormai nei luoghi comuni del linguaggio, “Anche i ricchi piangono”. Anna Muzzana 24 ANNO XX NUMERO 06 MAGGIO/GIUGNO 2016 Concerto e flash mob sabato 25 giugno a Macao, in via Molise 68 Con Aima tutti possono suonare (in un’orchestra) l prossimo appuntamento pubblico si terrà sabato 25 giugno, a partire dalle ore 16 a Macao, in viale Molise 68. Qui gli appassionati musicisti, da soli o in gruppo, in cerca di occasione per suonare, troveranno un pianoforte, su cui esibirsi per 15 minuti. Poi, alle 20, tutti i musicisti saranno invitati a partecipare a un flash mob su musiche da film e a costruire insieme un programma orchestrale per il successivo a Classic rave che sarà il 26 giugno, sempre a partire dalle 16. Al termine delle esibizioni musicali live, la serata proseguirà con ospiti speciali dall’Olanda. Obiettivo dell’iniziativa: riuscire a comporre un’orchestra stabile per Macao. È questa una delle iniziative di Aima (Associazione Internazionale Musica Amatori) nata a Milano per dare agli appassionati di musica spazi e occasioni in cui suonare. L’associazione da tempo è molto attiva nel territorio milanese e nazionale ma opera anche in collaborazione con diverse associazioni di orchestre di tutto il mondo, promuovendo la musica classica per tutti e connettendosi a diversi paesi in un vero e proprio confronto interculturale. «Unico requisito per partecipare è saper suonare uno strumento a qualsiasi livello, amare la musica classica e volerla condividere con gli altri» spiega il presidente I di Aima Tommaso Napoli. «Nostro obiettivo assicurarsi la base sociale necessaria alla sopravvivenza della tradizione musicale classica, esaltando il lato relazionale, profondamente sociale, del fare musica assieme e valorizzando i diversi modi di collaborazione musicale». Attualmente Aima promuove quattro progetti, che consentono ai musicisti di interagire secondo diverse modalità. Ci sono i Cambristi, ad esempio, un gruppo di musicisti appassionati di tutta la Lombardia che condividono la passione per la musica da camera. Attraverso il sito www.cambristi.it è possibile mettersi in contatto con gli iscritti per suonare assieme. ContrArco invece (www.contrarco.it) è un’orchestra amatoriale che solitamente si riunisce il lunedì sera presso il Teatro Sala Fontana di Milano. L’associazione infine promuove anche workshop di musica (orchestrale e cameristica) aperti agli appassionati, a prezzi più che popolari. La risposta della nostra città è stata molto positiva e i vari progetti hanno raccolto già numerose adesioni. Tommaso Napoli con entusiasmo ci ha rivelato che più di 120 musicisti si sono associati al progetto di musica da camera, mentre l’orchestra conta già più di quaranta membri. «In Italia - aggiunge - l’educazione musicale è perlopiù riservata agli aspiranti professionisti. Al contrario in altri paesi, con cui Aima si relaziona costantemente, saper suonare fa parte del bagaglio culturale del cittadino comune. Questo è un altro degli obiettivi che la nostra associazione promuove attraverso le sue iniziative: il fatto di non essere un concertista affermato e pagato non è un buon motivo per abbandonare la propria passione». Per informazioni sulle attività di Aima: www.aimamusic.it Marco Bianca L’8 e 9 giugno in piazza Duomo Concerto per Milano, con il M° Chailly e Marta Argerich #Milanoinnote, grande apertura in piazza con i due concerti di Radio Italia live La Filarmonica della Scala in Duomo il 12 giugno #milanoinnota è il ricchissimo calendario – oltre 300 eventi, più di 50 spazi coinvolti, sia in città che nell’area metropolitana – promosso dal Comune di Milano, che vede tra i suoi appuntamenti i più grandi nomi della scena pop-rock, i concerti di musica clas- sica e jazz, l’offerta dei più noti locali di musica live cittadina, le prime date della nuova edizione del festival Mito e la Festa Europea della Musica il 21 giugno. Il calendario si apre nel cuore di Milano, in piazza del Duomo, proprio con “Radio Italia Live – I concerti”. Dopo lo straordinario successo delle quattro precedenti edizioni (circa 100mila persone a ogni concerto), quest’anno Radio Italia, sempre in collaborazione con il Comune di Milano, offrirà alla città una doppia serata live con grandissimi interpreti e autori della musica italiana. I due spettacoli andranno in scena mercoledì 8 e giovedì 9 giugno, a partire dalle ore 20. Sono stati svelati oggi i nomi di 5 dei 18 artisti che si avvicenderanno sul palco. Si tratta di Alessandra Amoroso, Lorenzo Fragola, Emma, Benji & Fede, Alessio Bernabei. Ad accompagnare loro e gli altri 13 artisti che saranno resi noti nei prossimi giorni, l’Orchestra Filarmonica Italiana diretta dal Maestro Bruno Santori. Presentano le due serate Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu. Il Comune di Milano ha concesso il patrocinio all’Associazione Orchestra Filarmonica della Scala, che promuoverà il Concerto per Milano che si svolgerà il 12 giugno in Piazza del Duomo alle 21,30. Sin dalla prima edizione, nel 2013, Concerto per Milano — che sarà trasmesso da Rai 5 in diretta Tv in hd— ha portato in piazza Duomo ogni volta una media di 50mila spettatori, trasformandola in una sala da concerto open air. «Quello che ricordo di più – ha commentato l’assessore alla Cultura, Filippo Del Corno – è il silenzio di piazza Duomo nel momento in cui il maestro comincia a dar vita alla musica». Sponsor del progetto sono Unicredit e Allianz. C. M. ANNO XX NUMERO 06 MAGGIO/GIUGNO 2016 25 25 ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013 26 ANNO XX NUMERO 06 MAGGIO/GIUGNO 2016 27 In mostra fino al 5 giugno a Palazzo delle Ragione 27 ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013 ANNO XX NUMERO 06 MAGGIO/GIUGNO 2016 Alla Fondazione Prada fino al 28 agosto L’incanto della bellezza “L’Image Volée” tra furto, nelle fotografie di Herb Ritts frode e ispirazione a mostra dedicata alle opere di Herb Ritts, grande interprete della fotografia internazionale e autore degli scatti più belli dello star system hollywoodiano, rappresenta, senza dubbio, una delle novità culturali più importanti del 2016. Il Palazzo della Ragione Fotografia, dal 20 febbraio al 5 giugno, ospita alcune delle immagini più incisive immortalate dall’obiettivo di quello che viene considerato un autentico genio della fotografia. Le opere di Ritts hanno uno stile inconfondibile. L’artista ha la grande capacità di dare accurato risalto a singolari particolari fisici dei soggetti immortalati, con il risultato di catturare in maniera totale e quasi automatica l’attenzione di chi osserva. Nelle sue fotografie è lampante tutta la sua cultura, i suoi studi delle composizioni classiche e della plasticità del dialogo tra i corpi nell’arte rinascimentale. Le figure appaiono come disegnate da una mano esasperatamente attenta ai dettagli dei corpi, dei visi e di tutto ciò che ai soggetti fa da contorno. Luci e ombre risultano perfettamente amalgamate in fotografie che danno talvolta l’impressione di andare oltre la realtà, superandola in bellezza. Davanti a un’opera di Ritts ci si meraviglia, ci si interroga. Egli è capace di racchiudere in ogni scatto il mistero che risiede al fondo di corpi e visi che rasentano la perfezione, senza mai far affiorare alcun elemento di superficialità o di bellezza fine a se stessa. L Agli scatti che hanno contribuito alla celebrità di star internazionali come Madonna, Michael Jackson, Richard Gere e Steve Bowie, si affiancano fotografie oniriche, rappresentazioni spettacolari della natura e corpi di modelle e modelli immersi in una luce avvolgente e viva. Il titolo di questa retrospettiva di oltre cento immagini non è nato per caso. “In equilibrio”, come quel prodigio di armonia che sembra difficile da trovare nel mondo reale, che dalle fotografie appare filtrato, depurato da tutto ciò che rischierebbe di appesantire l’ordinata disposizione di luci, colori e volumi. Il tutto in un dosaggio attento di elementi che formano un tutt’uno meravigliosamente leggero. L’artista fotografa solamente materiali naturali: pelle, capelli, sabbia, mare, rocce, sole e ombre. E esplora le combinazioni di queste superfici diverse senza la presunzione di voler essere nostalgico o ultraconservatore. Un insieme ben amalgamato di stranezza, eleganza e mistero. Semplicemente, Herb Ritts. Giuseppe Ferrara Dal 17 al 31 maggio alla Spazio SeiCentro in via Savona 99 “Milano sud – Ritratti di fabbriche 35 anni dopo” bbiamo incontrato Giuseppe Corbetta, appassionato di fotografia fin da quando, a tredici anni, prese in prestito la vecchia macchina fotografica a soffietto del padre, e cominciò a fotografare di tutto. Sul tavolo cataloghi di mostre, pannelli, stampe, libri. Da pensionato ha cominciato a girare per Milano, per cercare immagini della città che cambia e di quello che è rimasto della sua storia, realizzando diverse mostre, come quella sugli street performer nel 2015. Nel 2010, allo Spazio Oberdan, visitò la mostra “Milano ritratti di fabbriche” del grande fotografo degli spazi delle città e metropoli del mondo, Gabriele Basilico e ne rimase affascinato. Basilico aveva avuto dall’Istituto Nazionale di Urbanistica l’incarico di fare un servizio fotografico su Milano e fra il 1978 e 1980 girò i quartieri, nei giorni festivi, per ritrarre le fabbriche senza operai, senza persone e traffico nelle strade, ritornando negli stessi luoghi per cercare la stagione migliore, l’orario più adatto, l’angolazione e la distanza giusta. Giuseppe Corbetta acquistò e studiò il catalogo della mostra e maturò l’idea di ri-fotografare le stesse fabbriche dopo oltre 30 anni, per documentare con una indagine storico-urbanistica le trasformazioni di Milano. All’inizio l’idea non fece molti passi avanti, ma le difficoltà furono superate e, alla fine del 2013, si mise in contatto con Giovanna Calvenzi, moglie e collaboratrice di Gabriele Basilico, che purtroppo nel frattempo era scomparso, con la proposta di un progetto fotografico. L’idea piacque, anche se per impegni diversi entrò nel vivo solo nel 2015, con la possibilità di accedere all’archivio del maestro e la collaborazione dello Studio Gabriele Basilico al progetto. Per ragioni pratiche e logistiche, abitando in zona Morivione, il progetto è partito dalla zona Sud Milano. «Proprio girando per le strade - ci spiega Giuseppe Corbetta - ho visto e capito le trasformazioni dei quartieri operai e i profondi mutamenti della città, che deve in buona parte il suo disegno attuale proprio agli ex-edifici industriali. A volte abbandonati al degrado ma anche conservati, recuperati A come loft, o riconvertiti in spazi creativi per la moda e il design, come in zona Tortona–Savona. Nuovi edifici che hanno riutilizzato le aree dismesse delle fabbriche, altre volte i Piani di Rigenerazione Urbana hanno ricavato spazi pubblici, parchi e giardini. Oggi vi sono ancora da recuperare nella città i grandi scali ferroviari e le aree industriali lungo l’anello del ferro, che riforniva di materie prime, materiali pesanti e ingombranti le fabbriche, con binari ferroviari e strutture come il ponte della ex Richard Ginori sul Naviglio Grande». La mostra è esposta nella palazzina della Direzione del personale della ex fabbrica Osram, ora sede di SeiCentro in via Savona 99, gestito dal CdZ 6 e a disposizione delle associazioni della zona per attività culturali. Degli oltre 200 scatti di fabbriche, circa 70 sono della zona sud di Milano, corrispondenti alle zone 4, 5, 6 e parte della zona 7. Accanto alle scansioni dei negativi di Gabriele Basilico, sono esposte le immagini delle realtà ancora esistenti, affiancate a mappe della zona sud insieme a pannelli con schede esplicative, frutto di una lunga ricerca d’archivio, per risalire al tipo di azienda e ai diversi proprietari, quindi un vero e proprio lavoro classificatorio e descrittivo. Auspicabile sarebbe proseguire questo lavoro nelle altre zone della città. Vogliamo invitare i milanesi a non perdere questa interessante mostra, dall’alto valore storico-culturale e l’indiscusso interesse civico, per capire i mutamenti della nostra città in continua trasformazione. Claudio Calerio gni giorno ognuno di noi “fa” – “dice” – “scrive” – “crea” molte cose, ma quanto di tutte quelle cose è farina del nostro sacco e quanto invece “rubiamo”, al passato trasformandolo in qualcosa che ci sembra “nuovo”? “L’image volée”, L’immagine rubata, un percorso culturale collettivo curato dall’artista Thomas Demand, in uno spazio allestitivo progettato dallo scultore Manfred Pernice, prova se non a rispondere perlomeno a porre questa domanda. “Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”, è una legge fisica ma anche artistica ed è chiaramente espressa attraverso il viaggio proposto dal curatore, tra più di 90 opere, realizzate da oltre 60 artisti dal 1820 a oggi, in mostra dal 18 marzo al 28 agosto, nei due piani della galleria Nord e nel Cinema della sede di Milano della Fondazione Prada. Thomas Demand ha voluto infatti indagare le modalità con cui tutti noi ci richiamiamo a modelli preesistenti e come gli artisti hanno sempre fatto riferimento a un’iconografia precedente, lasciandosi contaminare da idee e da ispirazioni di altri, o hanno sottratto O pezzi immaginari o di realtà facendoli propri per la creazione e la realizzazione delle loro opere. “L’image volée” è di fatto un’esplorazione di tre temi quali l’appropriazione fisica di un oggetto o la sua assenza, la sottrazione relativa all’immagine piuttosto che all’oggetto concreto e, infine, l’atto del furto attraverso l’immagine stessa. Il percorso espositivo si divide dunque in tre sezioni: Literally Stealing (furto vero e proprio), Iconographic poaching (frode iconografica) e Pictures that Steal (immagini che rubano). La mostra, che sarà accompagnata da una pubblicazione illustrata edita dalla Fondazione Prada che include racconti inediti di Ian McEwan e Ali Smith, saggi di Russell Ferguson, Christy Lange e Jonathan Griffin e interventi di Rainer Erlinger e Daniel McClean, vedrà l’esposizione di opere di (tra gli altri) Maurizio Cattelan, Lucian Freud, Elad Lassry, Marcel Duchamp, Rudolf Stingel, Viktoria Binschtok, Cy Twombly e Francis Bacon. Marta Fiascaris 28 ANNO XX NUMERO 06 MAGGIO/GIUGNO 2016 Le iniziative nelle biblioteche del sud Milano Avvicendamento ai vertici, dal 24 maggio in carica Laura Ricchina Due mostre per un futuro migliore Biblioteca Chiesa Rossa, il direttore Pasquale La Torre lascia di pace” raccoglie una parte delle loro opere, in particolare una selezione di quelle premiate nel Concorso della “Peace Pals International Arts Exhibition and Awards”, a partire dal 1997. Accanto a questi lavori vengono presentati i disegni dei giovani che hanno partecipato al concorso “Nutrire il Pianeta”, realizzato nell’ambito di “Expo in città 2015” dal Sistema Bibliotecario di Milano in collaborazione con i promotori del Programma internazionale per la pace sulla Terra. Sabato 28, alle 16, si svolgerà la premiazione dei vincitori. Lunedì 23 maggio, alle ore 18, Daniela Vasarri presenterà il suo ultimo livro “Maeva, la benvenuta” (vedi recensione a pag. 23). Tibaldi: tecniche di riequilibrio posturale Chiesa Rossa: immagini sulla pace e sull’alimentazione nel mondo Da sabato 14 a domenica 29 maggio la biblioteca ospita “Ambasciatore di pace” e “Nutrire il Pianeta”, due mostre che si integrano e si completano a vicenda per l’affinità dei temi, che riguardano il presente e il futuro dell’umanità. Che cosa si può fare per la pace nel mondo? Quale ruolo possono avere le Nazioni Unite per il conseguimento di un obiettivo così importante? Come sarebbe la nostra vita se non ci fossero le guerre? I ragazzi dai 4 ai 16 anni, appartenenti a tutti i Paesi, sono invitati annualmente a rispondere a queste domande con raffigurazioni artistiche e messaggi nella loro lingua madre. La rassegna “Ambasciatori Lunedì 23 maggio, alle 20, la personal trainer Tiziana Garbarino, esperta di medicine bioenergetiche, condurrà un incontro in cui spiegherà come raggiungere una maggiore consapevolezza del proprio corpo per utilizzarlo al meglio. Spesso, infatti, una percezione inadeguata dei propri distretti corporei limita le capacità di movimento e le prestazioni sportive. Ma attraverso particolari esercizi accompagnati da una corretta respirazione è possibile migliorare l’equilibrio posturale, sciogliere le tensioni e scoprire le risorse fisiche di cui si è dotati, riuscendo a svilupparle. Alle spiegazioni teoriche seguiranno esperienze pratiche sulle diverse tecniche. Per questo sono consigliate calze adatte e abbigliamento comodo. È necessaria la prenotazione. Le altre iniziative previste per questo mese nelle biblioteche del sud di Milano sono già state segnalate sul precedente numero del giornale vedi anche su www.milanosud.it. Fabrizio Ternelli na importante novità che coinvolge la biblioteca Chiesa Rossa ci coglie quasi di sorpresa in questo mese di maggio così ricco di eventi culturali, feste aggregative e partecipazione. A partire dal 24 maggio prossimo, la biblioteca cambierà direzione. Lo storico direttore Pasquale La Torre (foto a lato) passerà ad altro incarico e sarà sostituito dalla nuova direttrice Laura Ricchina (foto in basso a destra). Abbiamo detto che la notizia rappresenta “quasi” una sorpresa. Infatti già da tempo sapevamo che il direttore La Torre aveva dovuto far fronte ad un aumento di lavoro e di responsabilità piuttosto onerosi in termini di tempo e di impegno. È quindi giunto il momento del cambio della guardia e non potevamo esimerci dal dare la giusta evidenza a questo evento, sia per informare i fruitori della biblioteca, sia per un doveroso congedo e benvenuto all’uno e all’altra. Ricordando brevemente il passato, dobbiamo tornare al lontano 1998 quando, ancora nella vecchia sede di via Boifava, Pasquale La Torre fece la sua entrata in veste di direttore. Da allora molte cose sono cambiate, non solo il trasferimento nella cascina Chiesa Rossa attuale, inaugurata il 25 marzo 2004, ma anche la funzione stessa della biblioteca che con i progetti realizzati, le attività e tanto lavoro è diventata in pochi anni un punto di riferimento importante nella zona, dal punto di vista culturale e sociale. Abbiamo incontrato Pasquale La Torre per salutarlo e per avere da lui qualche commento a caldo e abbiamo scoperto con grande gioia che il suo non sarà un addio. Infatti ci ha promesso che continuerà a collaborare e ad essere presente alle numerose iniziative, sia per poter mantenere il contatto con la realtà vissuta della biblioteca, sia per il piacere personale di partecipare alle attività e alla vita sociale che gravitano intorno ad essa. Principalmente il suo pensiero è andato a tutti i suoi collaboratori sia presenti che passati, che in questi anni hanno reso possibile il servizio offerto nella nuova sede, gli allestimenti, il supporto all’organizzazione e alla realizzazione delle numerose iniziative proposte, e agli Amici della Biblioteca per le mille e magnifiche iniziative che hanno proposto e realizzato quasi sempre a titolo gratuito: «Il risultato sarà giudicato dal pubblico ma un mio U personale ringraziamento a tutti è doveroso - ha aggiunto il direttore La Torre -. Le molte attestazioni di simpatia, affetto, solidarietà che io ho raccolto devono essere estese a tutto il gruppo di lavoro. Spero che l’entusiasmo e l’intreccio di relazioni realizzato sia un patrimonio che non si perderà». E noi sappiamo già che questo suo auspicio verrà ascoltato. Infatti la nuova direttrice, Laura Ricchina, ci ha già confermato che si impegnerà a coniugare lo studio teorico con l’esperienza sul campo, fissando come obiettivi principali la diffusione e la condivisione della cultura tra tutte le fasce della popolazione (comprese quelle fragili, con disabilità o barriere linguistiche), la partecipazione attiva dei cittadini e delle associazioni del territorio, l’attenzione a riflettere il carattere interculturale della nostra società, le attività per bambini e ragazzi potenziate attraverso una collaborazione attiva e articolata con le scuole del territorio, la formazione permanente realizzata attraverso corsi e iniziative che garantiscano una crescita culturale continuativa. Per realizzare questi obiettivi ritiene fondamentale la collaborazione con tutte le realtà del territorio disponibili pubbliche e private, la collaborazione stretta con gli organi di governo della zona e gli altri servizi del Comune di Milano. «Al mio arrivo in Zona 5, ho trovato una Biblioteca molto accogliente, con una grande tradizione di attività culturale diffusa e di partecipazione attiva da parte della cittadinanza. Ringrazio profondamente Pasquale La Torre per questa eredità così preziosa, ma anche impegnativa. Spero di riuscire con l’aiuto dei colleghi e delle tantissime associazioni e cittadini che collaborano attivamente e con passione, a mantenere la continuità e portare avanti l’alto valore e la progettualità della Biblioteca. Ringrazio tantissimo tutti per la calorosa accoglienza». Date queste premesse non possiamo che brindare al suo arrivo e continuare a frequentare la biblioteca con l’entusiasmo di sempre. Nadia Mondi 29 29 ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013 ANNO XX NUMERO 06 MAGGIO/GIUGNO 2016 Triennale di Milano, viale Alemagna: “W. Women in Italian Design”, fino al 19 febbraio 2017 In mostra fino al 9 luglio a Casa Parravicini Quando il design è donna, guida alla mostra Fontana e Leoncillo, la forma della materia ensata e curata da Silvana Annicchiarico, direttrice del Design Museum della Triennale di Milano – allestimento di Margherita Palli, rinomata scenografa e costumista – “W. Women in Italian Design” ha un taglio inedito: documenta il ruolo fondamentale, e sinora sottovalutato, svolto dalle donne nelle arti decorative e nel design, dagli inizi del Novecento a oggi. Il percorso espositivo si apre nel segno di Penelope con la stanza degli intrecci, delle trame, dell’arte del tessere, dal filo al telaio ai ferri da lana. Lo sguardo si perde tra ricami, merletti e tessuti. Dal ricamo di un delicato centrino a merletto di Aemilia Ars del 1900 a una morbida Olivetti Lettera 32, la famosa macchina da scrivere che Lucia Biagi nel 2009 ha ricoperto di lana verde lavorata a maglia con i tasti disegnati in bianco. E, ancora, trame e intrecci creati da Elisabetta Di Maggio: carte veline tagliate col bisturi, quasi un merletto. I preziosi libri ricamati di Franca Sonnino e Maria Lai. Tessono immaginari metaforici due tra le figure più interessanti nel panorama artistico italiano contemporaneo, come Paola Besana e Sabrina Mezzaqui (quest’ultima trasforma i libri in una nuova opera d’arte). Nella seconda grande sala, sotto l’egida giocosamente iconica, di dieci Sante protettrici di specifiche categorie, disegnate da altrettante illustratrici dal segno fiabesco, centinaia di manufatti emozionali: culle fantasiose e cuscini futuristi voluti dalla veneziana Bice Lazzari e allineati accanto alla poltrona in pelle “Tripé” di Lina Bo Bardi (1948), ispirata alle amache brasiliane. Ci sono la Scatola dei solidi geometrici pensata da Maria Montessori nel 1907; il Bacio Perugina ideato nel 1924 dall’imprenditrice ante litteram, creatrice di moda, Luisa Spagnoli, che avrebbe preferito chiamare la sua dolce inven- P Lucio Fontana, fondatore del Movimento Spazialista, mentre taglia una tela. D opo il successo della mostra inaugurale “Imaginarii”, la Fondazione Carriero prosegue il suo percorso con questa nuova esposizione intitolata: “Fontana e Leoncillo forma della materia”, a cura di Francesco Stocchi. L’esposizione presenta un inedito percorso e una nuova chiave di lettura del lavoro di due grandi maestri italiani del nostro tempo. Nei suggestivi spazi Casa Parravicini, fino al 9 luglio 2016, in visione circa quaranta opere complessive, realizzate tra gli Anni Trenta e gli Anni Sessanta, di Leoncillo Leonardi (Spoleto, 1915 – Roma, 1968) e Lucio Fontana (Rosario di Santa Fé, Argentina, 1899 – Comabbio, 1968). L’accostamento tra i due artisti conferma la centralità di Leoncillo nella storia della scultura contemporanea e misura l’ampiezza della sua ricerca, capace ancora oggi di muovere riflessioni e interrogativi, mentre Fontana, affiancato all’artista umbro, dimostra un vivo interesse nei confronti della materia che lo porta alla radicale volontà di aprire i volumi per costruire intorno e fare spazio. La mostra è accompagnata da un catalogo a cura di Francesco Stocchi, con testi critici a cura di Crispolti, testimonianze, scritti degli artisti e immagini d’archivio. Sede: Fondazione Carriero – via Cino del Duca,4. Orario: aperto tutti i giorni su appuntamento. Sabato accesso libero dalle 11 alle 18 – Domenica chiuso. Informazioni e prenotazioni: tel. 02 36747039. Giuseppe Lippoli ! " # ! % % " # $ ! " " zione “cazzotto”. Poi Franca Helg, architetto, premiata alla Triennale 1948, col tavolo ellittico pieghevole T98. Ed ecco spuntare la Slonga, la sdraio di Titti Fabiani datata 1976 e il buffo, tenero Papero a lampada del 1971 di Cini Boeri, oltre alla sua innovativa poltrona, audace per forme e materiale, Ghost 1987 in vetro trasparente curvato. Si procede così tra piatti di cristallo incisi e due mani rosse congiunte per raccogliere i sogni, sculture tessili, abiti-installazione immaginati da Valeria Scuteri. Carlotta de Bevilacqua con le sue ingegnose lampade per Artemide (“Mi auguro che il design si allontani sempre più dal formalismo per avvicinarsi a ciò che migliora la qualità della vita”). La lampada di Marta Lonzi, realizzata con l’artista Carla Accardi. Risalendo la corrente di questo fiume travolgente e cangiante, si arriva al XXI Secolo, alle produzioni più recenti di designer affermate ed emergenti. Così tra gli appendini al soffitto di Alice Rosignoli 2011, le ceramiche di Paola Navone e tante altre, i nomi già riconosciuti internazionalmente di Gae Aulenti, Cini Boeri, Marva Griffin, fino a Matali Casset e Zaha Hadid, geniale architetta, scomparsa prematuramente a 65 anni e che ci mancherà molto, per arrivare alle più giovani Denise Bonapace, Elena Salmistrato. Francesca Lanzavecchia, classe 1983 (“Cerchiamo di disegnare oggetti solidali con il corpo, estensioni emotive e fisiche della persona”). Esperimenti in bilico tra arte, design e performance, gli Edible Bones di Natascia Fenoglio; l’inventiva ironica e l’estro eclettico di personalità creative come, Giorgia Zanellato, Matali Crasset, e infine Patricia Urquiola, spagnola di origine ma italiana di acquisizione che, con eleganza e uno stile posato, riesce a progettare di tutto. E sarebbe doveroso citarne il più possibile per far capire che la schiera è ricca. Per info e guida alla mostra: www.triennale.org Cristina Tirinzoni 30 ANNO XX NUMERO 06 MAGGIO/GIUGNO 2016 Dal 20 maggio al 1° giugno, in Alzaia Naviglio Pavese 16 Festival del Nuovo Rinascimento all’Ex-Fornace Organizzato dal Centro Leonardo da Vinci, sarà presente il grande regista Pupi Avati essere umano di nuovo al centro. Di tutto. Dell’arte, della cultura, della scienza, dell’economia, in tutte le loro emanazioni. Comprendendo il passato per costruire il futuro. Sono, in estrema sintesi, i principi del Manifesto del Nuovo Rinascimento, movimento fondato dall’artista milanese Davide Foschi, che prenderanno vita a Milano dal 20 maggio al 1° giugno nel corso della prima edizione del Festival del Nuovo Rinascimento (allo Spazio Ex Fornace, Alzaia Naviglio Pavese 16; info: centroleonardodavinci.com e festivaldelnuovorinascimento.it). Organizzato dal Centro Leonardo da Vinci, con il patrocinio di Zona 6, Comune di Milano ed evento ufficiale nel palinsesto ExpoinCittà 2016, il Festival si propone come un’agorà aperta alla cittadinanza, con ingresso gratuito, in cui sarà possibile riscoprire, tra opere d’arte, performance, musica, letteratura, dibattiti e tavole rotonde con grandi ospiti, il significato profondo della condivisione, della partecipazione e della riscoperta del senso della Meraviglia, rimettendo l’essere umano al centro della nostra società. Testimonial d’eccezione della giornata di inaugurazione saranno: il grande regista internazionale Pupi Avati, il presidente del RomaFilmFestival Adriano Pintaldi, il manager culturale Marco Eugenio di Giandomenico e, direttamente dallo Zelig, il comico Claudio Batta. Personaggio sfaccettato e poliedrico, Davide Foschi così spiega le origini L’ Davide Foschi, La nuova cena, olio su tela, 2014. Milano, Marcia degli ombrelli, l’iniziativa sarà riproposta il 21 maggio tra i Navigli e la Darsena. del Festival: «Nel 2004 ho deciso di dedicarmi all’arte da professionista», racconta. «Nel 2012 ho fondato il Metateismo, corrente artistica che si pone come fine la riscoperta del vero senso dell’Arte, cioè il ricollegamento dell’Uomo con il Cosmo e il Divino, promuovendolo con eventi, performance, mostre e pubblicazioni. In poco tempo mi sono accorto che questa intuizione incarnava un pensiero universale che ha incontrato molto successo anche all’estero. Mi piaceva che la capitale di tutto fosse Milano, città multiculturale dove si incontrano antico e moderno». Nel febbraio 2015 viene aperto il Centro Leonardo da Vinci, punto di incontro e riferimento per i seguaci del movimento. «La sera dell’inaugurazione - ricorda Foschi - ci fu una grandissima nevicata. Credevo che avrebbe ostacolato l’affluenza dei simpatizzanti. Invece arrivò tantissima gente, personalità di ogni tipo, da tutta Europa». Per questo la prima edizione del Festival che si apre venerdì 20 maggio è stata organizzata a tempo di record. «Una volta avuta l’idea dell’evento, ci sono voluti solo tre mesi per allestirlo. Metateismo e Nuovo Rinascimento avevano già radunato attorno ai propri principi tutte le personalità necessarie a rendere unica la manifestazione», aggiunge l’artista. Il programma si presenta ricco e variegato: ci sarà l’arte, con mostre (domenica 22, dalle 10 visita alle esposizioni) e tavole rotonde (tra le altre, sabato 21 ore 19,30 l’introduzione all’opera “La Pietà - l’opera del mistero” di Davide Foschi; giovedì 26 ore 18,45 “Da Futurismo a Metateismo: le avanguardie”) a cura del Centro Leonardo da Vinci del Movimento del Metateismo e del Centro Studi Milano ‘900. Grande spazio anche alla musica (venerdì 20, ore 18,30, “Stabat Mater” di Vivaldi a cura di Giampaolo Grazioli; nella giornata di giovedì 26: ore 16,45 “Incontro musicologico con esempi strumentali”; alle 18,15 “David Bowie’s Reinassence” a cura di Roberto Guerra e alle 20, canti rinascimentali con il complesso Cactus Ornatus). Si tratterà anche di letteratura e poesia (sabato 21, alle 12, omaggio ad Alda Merini), di gastronomia consapevole (lunedì 23, ore 18,30, la degustazione con chef aderenti al Metateismo “Arte e alimentazione: la cucina cosciente”), di urbanistica (martedì 24, ore 18,30 “La nuova filosofia dell’abitare nei condomini delle nostre città”) e di consapevolezza femminile (mercoledì 25, ore 18,30, tavola rotonda “Noi Donne Evolute del Nuovo Rinascimento”). Il programma aggiornato e completo su centroleonardodavinci.com e festivaldelnuovorinascimento.it Ma non finisce qui: il Festival di Milano aprirà un tour in varie città italiane. Alla conquista di un nuovo pensiero. Saverio Paffumi In viale Ortles il 21 maggio a partire dalle ore 15 Casa Jannacci, che la festa abbia inizio! Per il terzo anno consecutivo il 21 maggio, a partire dalla ore 15, la Casa di Accoglienza Enzo Jannacci di viale Ortles 69 apre le porte alla città per una grande festa. Musica, teatro, cabaret, attività per bambini, per un pomeriggio da passare insieme in uno dei luoghi più belli di Milano. Come gli anni scorsi, sotto la regia di Comune e Smemoranda, è prevista la presenza di moltissimi artisti, milanesi e non, molti dei quali, si paleseranno all’ultimo. Di certo saranno presenti il Coro dei Leoni della Scuola Palmieri, Fabio Treves, Teresa Mannino, Ricky Gianco, Renato Sarti e Roberto Vecchioni. Durante il pomeriggio sarà aperta la Ciclofficina gestita dagli ospiti della Casa Jannacci. Chi lo vorrà potrà portare le proprie biciclette a riparare o, se ha una “due ruote”, anche se rotta e che non usa più, può regalarla: sarà riutilizzata recuperando i pezzi di ricambio. G. F. 31 Concerti Giugno 2016 Teatri • Teatro Atir Ringhiera: Orari spettacoli: mart.- giov.- ven. ore 20.45, merc.- sab. ore 19.30, dom. ore 16. Da venerdì 27/5 a giovedì 2 giugno settimana dedicata ai progetti sociali di Atir/Teatro Ringhiera. Saggi, incontri, spettacoli, eventi, video. Bambini, adolescenti, adulti, anziani, abili e diversamente abili saranno protagonisti di eventi, dimostrazioni, incontri e spettacoli. La settimana si chiuderà il 2 giugno con la Festa della Repubblica di Fabio, che sarà anche occasione per festeggiare con soci, amici, sostenitori, pubblico i Venti anni della Compagnia ATIR. Martedì 17 ore 21 al Teatro A. Chiesa la compagnia I Rabdomanti presenta “Di questa guerra non se ne parli più”. Adattamento e regia di Salvatore Novello. Ingresso libero. Sabato 21 ore 18 al Centro Asteria spettacolo teatrale “Teresa d’Avila un’intervista impossibile” di Michele Di Martino con Pamela Villoresi. • Teatro Pimoff: Dal 23 al 25 ore 20.30 debutto nazionale di Jentu, con Stefano Mazzotta e Chiara Guglielmi. Il nuovo lavoro di Aerogrammi, coprodotto da PimOff, è una riscrittura del Don Quijote di Miguel de Cervantes. Un’anima in cammino, che cammina per guardare, per percepire, per salvare. Lunedì 30 ore 20.30 va in scena “Peurbleue” di C&C Company con Chiara Taviani. Ogni giorno una donna entra ed esce dallo stesso supermercato fino a quando un giorno rimane coinvolta in un attentato. Breve racconto di un infame destino o presa di coscienza di un atto di terrore. Entrambi. Domenica prima e terza del mese dalle 9 al pomeriggio mercato agricolo sotto i portici di via Domenico Savio 3, Chiesa Rossa. Martedì 17, 24, 31 ore 21 al Bonaventura concerti jazz con (in ordine di data) Cappellino – Di Gregorio, Tony Arco Electric 4tet, Rudy Manzoli Expanding 4tet. Giovedì 19, 26 ore 21 al Bonaventura eventi di vario genere con (in ordine di data) Lena e Irina Panfilova (swing e pop) Laboratorio Burlesque. Sabato 21, 28 ore 21 al Bonaventura concerti di musica funk e dintorni con (in ordine di data) Nonsolofunk, Steady Swagger. Domenica 22 ore 17, in S. Maria Annunciata in Chiesa Rossa, concerto per organo, esegue il M° Marimo Toyoda Sabato 28 ore 20.45 al Santuario di S.Rita, “Cantiamo la Misericordia” concerto del Coro Family&Friends. Mostre Fino al 23/5, allo Spazio del Sole e della Luna, “Luce nell’arte, arte nella luce”, creazioni delle artiste Daniela Carletti e Pamela Ferri, realizzate con il supporto di New Tecnology Electronics. Fino al 26/5 a Quintocortile due mostre “Quando il gioco si fa metafora”di Rosella Restante e “Fare spazio” di Marcello Rossetti. Fino al 21/5 alla Costantini Art Gallery in occasione di Photofestival “Costrizione” personale di Malena Mazza e Me-né. Fino al 22/7 a Fondazione Arnaldo Pomodoro esposizione della scultrice Antonella Zazzera a cura di Ada Masoero. Fino al 26/6 al Centro dell’Incisione personale dell’artista Gigi Pedroli. Fino al 29/5 al Seicentro mostra fotopoetica “Dal Centro al Mito” Conferenze Giovedì 19 ore 18.30 al Gruppo Archeologico Milanese incontro su “Trasparenze romane: i vetri dei Cesari”. Mercoledì 25 ore 18 allo Spazio del Sole e della Luna, “Democrazia senza partiti”, a cura del Centro Puecher. Venerdì 27 ore 20.30 al Seicentro nel programma “dal Centro al Mito” serata di letture poetiche a cura di Rossana Bacchella e Marzia Rizzo. Sabato 28 dalle ore 9.30 alle 16.30 al Centro Asteria “Autismo e sport cominciamo a parlarne” incontri, seminari e attività sportive, organizzate in collaborazione con l’associazione Guadio. Ingresso gratuito. Domenica 29 ore 17.30 al Seicentro “Arianna e Teseo, nel mito e nella psiche” con Ilaria Datta, Aviva Setton, Anna Esposito. Riferimenti logistici Atir Ringhiera via Boifava 17, piazza Fabio Chiesa, info: 02.8739.0039; 02.8489.2195. www.atirteatroringhiera.it Bonaventura via Zumbini 6 info: 02.3655.6618. Cam di viale Legioni Romane 54, info: 02.8845.8633 Centro Asteria p.le F.Carrara 17 info: 02.846.0919. www.centroasteria.it Centro dell’Incisione alzaia Naviglio Grande 66 info: 02.5811.2621. Costantini Art Gallery via Crema 8, info:02.8739.1434 Fondazione Arnaldo Pomodoro via Vigevano 9 info : 02.8907.5394. Gruppo Archeologico Milanese, corso Lodi 8/C, info: 02.796372. Quintocortile viale Bligny 42 info: 338.800.7617. Ravizzino Parco Ravizza viale Bach 2 info: 393.2124.576 Santuario S. Rita via S. Rita da Cascia 22, info: 02.816791. Serra Lorenzini, via Dei Missaglia 44 angolo De Andrè www.serralorenzini.it S.Maria Annunciata in Chiesa Rossa via Neera 24 info: 02.8950.0817 Spazio del Sole e della Luna via U. Dini 7, info: 02.8266.379, www.centropuecher.it Spazio Seicentro via Savona 99 info: 02.8844.6330. Teatro A. Chiesa via S.Cristoforo 1 info: 02.4895.1413. www.irabdomanti.org Teatro Pimoff, via Selvanesco 75, www.pimoff.it , [email protected] , 02.5410.2612. Incontri e libri Mercoledì 25 ore 18 allo Spazio del sole e della luna a oltre 55 anni dalla morte di Adriano Olivetti presentazione di suoi libri “Le fabbriche del bene” e “Democrazie senza partiti” intervengono Luciano Aguzzi, altri, modera G. Deiana. Sabato 28 ore 15.30 / 18.30 allo Spazio Seicentro scambio di libri usati. Cinema Mercati Martedì 17 ore 15.30 e ore 20.45 al Centro Asteria “Il caso Spotlight” di Thomas McCarthy. Ogni sabato dalle 9 alle 14 presso Serra Lorenzini mercato filiera corta di prodotti alimentari, piante e fiori. Domenica prima e terza del mese dalle 9 alle 18 Ravizzino arte e mestieri mostra mercato per collezionisti, hobbisti, attività creative amatoriali, a cura di Associazione Culturale Milano in musica. A cura di Lea Miniutti e Riccardo Tammaro di Fondazione Milano Policroma IL 22 MAGGIO E I GIORNI SEGUENTI, AL SANTUARIO IN BARONA Vellutata di piselli con ricottine Questo piatto è un inno alla primavera e ai suoi frutti genuini. Ingredienti per 4 persone: per la vellutata: 250 g di piselli surgelati, 250 g di patate, 800 ml di brodo vegetale (o d’acqua), 20 g di burro, olio extravergine d’oliva, sale e pepe; per le ricottine: 180 g di ricotta, 1 rametto di maggiorana fresca, 30 g di pecorino grattugiato, sale e pepe. Realizzazione: 20 min + 20 min. di raffreddamento; cottura: 40 minuti. Preparazione: Preparate le ricottine: riunite in una ciotola la ri- 31 ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013 ANNO XX NUMERO 06 MAGGIO/GIUGNO 2016 cotta, le foglioline di maggiorana, sale e pepe e mescolate. Aggiungete il pecorino e amalgamate fino a ottenere un composto omogeneo. Prelevate dall’impasto delle porzioni di circa 15 g e formate delle palline, adagiatele su un piatto e mettetele in frigorifero a riposare per 20 minuti. Sbucciate, sciacquate, tagliate le patate a cubetti e fatele rosolare in una casseruola con il burro. Unite i piselli e il brodo (o l’acqua), abbassate il fuoco e fate cuocere Festa di Santa Rita per circa 30 minuti o fino a cottura di piselli e patate. Con un frullatore a immersione frullate le verdure fino a ottenere una passata liscia, regolate di sale e pepe e cuocete per altri 5 minuti. Servite la vellutata arricchendo ogni porzione con le ricottine, un filo d’olio e pepe. PS – Per ottenere una vellutata priva di grumi, dopo averla frullata passatela attraverso le maglie fitte di un colino o di un passaverdure. Anna Muzzana Come ogni anno la parrocchia del Santuario di Santa Rita in via S. Rita da Cascia ha organizzato un fittissimo calendario di eventi religiosi e di aggregazione in occasione delle celebrazioni della Santa. I primi appuntamenti si sono svolti nei giorni scorsi e continueranno fino a fine mese, ma la festa vera e propria si terrà domenica 22, con la grande processione per le vie della Barona, accompagnata dalla banda musicale “G. Verdi” di Buccinasco” e con il mercato nelle vie limitrofe. Da non perdere lo spettacolo di venerdì 20 alle ore 20,45 della rock band musicale che parla di Fede “The sun” e, per gli amanti di sport e dell’allegria, la giornata dei giovani, che si terrà domenica 29 in oratorio. L’ i n d i r i z z o APPARECCHI ACUSTICI ! Via Lagrange 13 - Milano 0236536730 www.centro-euroacustic.com sconto speciale 25% Test uditivo gratuito! DENTISTA ! Via Lassalle, 5 - Milano 0289502680 Sconto 10% ai lettori di Milanosud ! " #! "" ! "# # Via Pampuri 1 (ang. via Ripamonti) Milano # #! # ##! ! ! 0289285437 ESTETICA, SALUTE E CURA DEL CORPO ! #! ! # & "# ! 0239661700 ! TENDE DA SOLE E ZANZARIERE ! # && ! 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