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Giornale dell’Associazione Milanosud
ANNO XX NUMERO 06 MAGGIO/GIUGNO 2016
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La questione morale non tocca Palazzo Marino
Il prerequisito dell’onestà e le contraddizioni
del Movimento
Il Piano Anticorruzione
a Milano ha funzionato
Q
uesta strana primavera elettorale
qualche sorpresa potrebbe riservarla. Il Partito democratico, tramortito
da una raffica di inchieste e di disavventure giudiziarie, sembrava avviato a una
consistente sconfitta, con la perdita di
molti importanti capoluoghi. La concomitanza di queste “disavventure” e la loro stagionalità, forse in altri
tempi avrebbero suscitato almeno il sospetto di “giustizia a orologeria” (per i
più smemorati: è la formuletta canonica
con la quale si commentavano tutti i guai
giudiziari di Berlusconi). Ma è bene essere chiari: il travaglio del Pd non è tanto
figlio di accanimento delle toghe, quanto
della mutazione del partito, che era in
atto prima dell’avvento di Renzi e che
Renzi ha bruscamente accelerato. Oggi
quello che solo i nostalgici della guerra
fredda considerano l’erede del Partito comunista, ha una notevole carica innovativa, un leader ciarliero ma dinamico, ma
anche una incerta fisionomia ideale (è
dura combinare la tutela del lavoro con
la religione del libero mercato) e una
struttura organizzativa così lacunosa che
persino in una delle piazze principali (Milano) non si è in grado di proporre una
candidatura che sia inattaccabile sotto il
profilo formale (solo su quello formale,
si badi, ma di cavilli si può anche morire).
Il problema è serio: non è ammissibile
che il lavoro svolto dalla Giunta Pisapia
(di cui la coalizione guidata da Sala è la
naturale erede) venga vanificato da smagliature organizzative. Auguriamoci che
non avvenga: Palazzo Marino e il Pirellone (arresti di Mantovani e Rizzi) hanno
dato in questi anni immagini eticamente
molto differenti. Ora, le prospettive del
Pd sono forse meno cupe, non perché il
partito nel frattempo si sia redento, ma
perché la questione morale – che è questione essenziale – sta mostrando una
complessità che l’antipolitica, principale
alimento dei partiti populisti, non basta
a spiegare. In generale si tende a negare
che il vento dell’antipolitica soffi nelle
vele dei grillini. Ma io non sono d’accordo. L’antipolitica non è tanto il rifiuto
in toto della politica, ma il suo ridursi a
un “tutti a casa”, a una voglia di palingenesi di cui non si ravvisano i contorni, al
rogo di tutte le sigle e delle figure consolidate a vantaggio di chiunque dica ‘io
non c’ero, io non costo, io sono antropologicamente diverso’.
Piero Pantucci
Continua a pag. 2
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ra il febbraio del 2011 quando il consigliere Pdl Mirko Pennisi, presidente della Commissione Urbanistica, fu colto in flagrante mentre
intascava una mazzetta da 5mila euro, in piazzetta S. Fedele. A consegnargliela un rappresentante di una società immobiliare, che qualche
mese prima ne aveva pagate altre 5mila, per avere il via libera su una pratica
edilizia per la costruzione di una palazzina di tre piani alla Bovisa. Questo fu
l’ultimo episodio di malaffare accaduto durante la Giunta Moratti. Da allora
fatti del genere a Palazzo Marino non ne sono accaduti più. Nessun rappresentante politico di maggioranza è stato anche solo indagato. Pochissimi i
dipendenti comunali coinvolti in episodi penalmente rilevanti. Fortuna o superiorità morale? Niente di tutto questo, secondo David Gentili, consigliere
comunale (Pd), presidente uscente della Commissione Antimafia e candidato alle prossime amministrative, c’è una ragione precisa: «Come maggioranza in questi anni abbiamo lavorato per favorire il rispetto della legalità e
la trasparenza negli appalti pubblici. Nel 2014 abbiamo approvato il Piano
Anticorruzione e i risultati sono stati di grande rilievo: nel 2015, per esempio,
abbiamo azzerato le richieste di integrazione di lavori negli appalti, fonte
spesso di episodi di corruzione e concussione, con un risparmio per il Comune
di 116 milioni di euro, rispetto al 2011, ultimo anno della giunta Moratti».
Stefano Ferri
E
ALL’INTERNO
Marijuana al Gratosoglio
In aumento le assunzioni
a Milano
Morosità incolpevole,
accordo in comune
8
11
12
PASSin, il sito d’arte
per i disabili sensoriali
14
A piedi da Duomo
a Chiaravalle
16-17
Macchine da scrivere,
mon amour
20-21
Cori sacri e profani
all’Auditorium de laVerdi
22
Continua a pag. 2
Le rubriche di Milanosud
L’eredità del presidente uscente Aldo Ugliano
48 mila euro
per i condòmini
di via Aicardo
Previsti spazi per iniziative sociali e per il tempo libero
Orti urbani,
anche i privati
potranno realizzarli
ush finale del Consiglio di Zona e del suo presidente uscente Aldo
Ugliano, ora candidato al Consiglio comunale nelle liste del Pd. Nelle
ultime settimane diverse piccole grandi questioni sono arrivate a soluzione o a una svolta significativa. Ultima fra tutti, il rimborso di 48mila
euro che A2a dovrà riconoscere ai condòmini di via Aicardo 2 e 4.«Cinque
anni di intenso lavoro, con i colleghi del Consiglio e con i cittadini hanno
portato molti risultati di cui sono orgoglioso – ha spiegato il presidente – rimangono alcuni nodi ancora da sciogliere, come il problema della Casa dell’Accoglienza di via Saponaro. Se sarò eletto in Consiglio comunale questo
sarà uno dei primi temi che porterò all’attenzione del nuovo sindaco, chiedendo di trovare una soluzione perché la struttura venga spostata, superando l’ostacolo dello sciagurato contratto trentennale, firmato dalla
Fondazione Fratelli di S. Francesco con Mariolina Moioli, assessore della
giunta Moratti».
R
Medico di base in via Saponaro
23
Teatro, cinema, mostre
12-31
Le gite di Milanosud
Ultimi posti disponibili per la
gita dell’11 giugno a Brescello
e Gualtieri, in Emilia Romagna.
Oltre poter ammirare gli splendidi centri storici delle due cittadine, sarà possibile visitare i
musei “Peppone e Don Camillo”,
“Brescello e Guareschi, il territorio e il cinema” e il bellissimo
Palazzo Bentivoglio, a Gualtieri. Previsto anche un pranzo
tipico.
A pag. 10
Adele Stucchi
Continua a pag. 4
Apre il cantiere
di piazza Negrelli
A poche decine di metri dalla Casa dell’Accoglienza, in via Saponaro 36, ha
riaperto l’11 maggio scorso l’ambulatorio medico, esattamente dove si trovava lo studio del dottor Bolsi andato pensione. Il risultato è stato possibile
dopo mesi di lavoro, condotto con i dirigenti dell’Asl. Durante gli incontri è
stata riscontrata la disponibilità di una banca di zona, sollecitata dal presidente Ugliano, a concedere un finanziamento agevolato al nuovo medico,
per consentirgli di realizzare i lavori di adeguamento alle norme vigenti.
Giovanni Fontana
l 22 aprile scorso, sono stati assegnati, dall’assessore ai Lavori Pubblici
Carmela Rozza, i lavori all’impresa vincitrice dell’appalto e quindi,
dopo il 22 maggio aprirà, salvo ricorsi, il cantiere per la realizzazione
del progetto di una nuova piazza Negrelli. I lavori, su questo snodo importante d’interscambio tra Milano ed i comuni limitrofi, Buccinasco e Corsico, dureranno 12 mesi.
Claudio Calerio
Continua a pag. 8
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ANNO XX NUMERO 06 MAGGIO/GIUGNO 2016
Il prerequisito dell’onestà
e le contraddizioni del Movimento 5 Stelle
Segue dalla prima
Di questo sobbollimento di insofferenza, i 5 Stelle sono stati sino
ad oggi i quasi esclusivi beneficiari. Ma anche per loro adesso è
arrivato il banco di prova. E stanno scivolando.
Bastino pochi dati. Governano non più di una quindicina di comuni in tutta Italia, ma hanno i sindaci delle due maggiori città
governate – Parma e Livorno – indagati per reati amministrativi.
A Gela, a Comacchio e ora anche a Parma, i loro sindaci sono
stati sospesi o cacciati dal partito, con prassi a dir poco sbrigative,
senza dibattito, spesso, come nel caso del sindaco di Parma Pizzarotti, con anonime email. Forse Casaleggio una grossolanità
come questa non l’avrebbe compiuta. Forse. Ma il movimento
nasce da una centrale informatica. E lì si è fermato. E lì si consuma ogni decisione.
Virginia Raggi – che tra pochi giorni, salvo imprevisti, diventerà
sindaco della capitale – commenta le disavventure giudiziarie
dei suoi quasi colleghi Nogarin e Pizzarotti, spiegandoci che non
si possono usare gli avvisi di garanzia come manganelli.
Affermazione che rivela una insperata dose di buon senso. Ma
un po’ tardivo e fuori registro. Ancora pochi giorni fa, il suo collega Di Battista agitava in una trasmissione televisiva l’immagine
di una enorme piovra (il Pd) che depredava e saccheggiava tutta
l’Italia. I tentacoli di questa piovra erano decine di dirigenti e
amministratori del Pd, indifferenziatamente indicati come reprobi, anche se alcuni di loro erano già stati assolti e, accanto ai
collusi con mafia e camorra (che ci sono), figuravano molti altri
indagati per reati amministrativi di lieve entità, quali il classico
“abuso d’ufficio”, che è quasi il prodotto inevitabile del conflitto
fra le esigenze della governabilità e le pastoie della burocrazia e
della farraginosità della legislazione.
Rimaniamo a Parma e Livorno. La differenza fra Nogarin (Livorno) e Pizzarotti (Parma) è che il secondo ha dato prova di
una certa capacità amministrativa, mentre il primo è solo un impasto di presunzione e incompetenza. Resta in piedi con una
maggioranza in dissolvimento e cadrà subito dopo il voto amministrativo.
Pizzarotti era in dissenso col suo partito da molto tempo, da
quando cioè aveva chiaramente manifestato un grado di “adattabilità” ambientale, incompatibile col catechismo rigorista di
Beppe Grillo.
L’affermazione della Raggi sull’uso degli avvisi di garanzia come
manganelli è persino banale, e temo che presto i romani impareranno a loro spese che per amministrare un grande comune
non basta avere la fedina penale candida (oltre che un volto giovane e accattivante). La Raggi è la tipica espressione di questa
generazione grillina che, a parte la giovane età e la freschezza
del neofita, appare spesso confusa e supponente, non di rado vaniloquente.
L’onestà è la grande carta ideale sulla quale i grillini hanno costruito, sin qui, le loro fortune elettorali. E onesti lo sono, anche
Nogarin e Pizzarotti, lo scommetto. Ma sul piano pratico dimostrano la stessa vulnerabilità degli altri, perché non sono antro-
pologicamente diversi. Sono solo nuovi.
L’onestà è un prerequisito: è fondamentale ma è solo un prerequisito. Dopo il prerequisito ci vogliono i requisiti, che possiamo
riassumere nel trinomio intelligenza-idee-competenza.
La legalità non è un programma politico, ma solo il perimetro
entro il quale qualunque programma si deve attuare.
Stabilire che l’onestà è prerogativa esclusiva del proprio partito
equivale a dichiarare una irreale diversità antropologica. Ammenoché le linee guide di questo partito siano diametralmente
opposte a quelle di tutti gli altri. E così non è. Ma i programmi
non sono neutri. Non è la stessa cosa essere pro o contro il ponte
sullo Stretto, né promuovere una politica fiscale basata su una
forte progressività o volere invece la tassa piatta (la stessa percentuale per tutti i redditi). Si può scegliere chi vuole il ponte
sullo Stretto e da lui esigere la stessa onestà che si chiede a chi
in alternativa promette altre opere di pubblica utilità. Ma la discriminante sta proprio nella scelta a monte: ponte o non ponte,
tassa piatta o fiscalità progressiva, sanità pubblica o sanità privata. Se il politico che ho votato bara o trucca non lo posso sapere
a priori. Se i partiti recuperassero il senso delle grandi appartenenze ideali, anziché limitarsi ad esibire gli artifici del maquillage giovanilistico, ne trarrebbe profitto la serietà della politica.
E anche le molte energie presenti in quel grande contenitore
che è il Movimento 5 Stelle, potrebbero uscire dalla stagione
delle vivaci improvvisazioni.
Piero Pantucci
18/5: incontro pubblico
L’informazione
nei nuovi Municipi
Sono nati i nuovi Municipi. Avranno
nuove competenze, budget dedicati,
ruolo specifico in diversi settori
come verde pubblico, strade, manutenzioni. Ma avranno anche un
ruolo nell’informare i cittadini su
quanto accade nel territorio. Oggi
ancora troppe informazioni restano
negli “uffici” e non riescono ad arrivare alle persone ed è altrettanto faticosa la comunicazione nel senso
inverso, dal cittadino all’Amministrazione. Cosa si può cambiare nei
prossimi mesi? Se ne parla mercoledì 18 maggio alle ore 19 presso la
Cooperativa La Liberazione di via
Lomellina 14. Presenti Daniele De
Luca (giornalista e candidato Municipio 4 SinistraXMilano), Chiara Bisconti (assessora Sport, Tempo
Libero, Benessere, Verde), Filippo
Del Corno (assessore Cultura), Rossella Traversa (presidente commissione Cultura Municipio 4), Stefano
Ferri (direttore Milanosud) e altri
ospiti.
La questione morale non tocca Palazzo Marino
Il Piano Anticorruzione a Milano ha funzionato
Segue dalla prima
Un risultato reso possibile da una
serie di precisi provvedimenti contenuti nel Piano Anticorruzione.
Prima di tutto l’obbligo di un approfondito esame dello stato di fatto
delle aree e dei servizi interessati
dall’appalto «uno dei problemi prin-
Registrazione n. 744 - Novembre 1997.
Trib. Milano - ROC. n. 19637
Via Santa Teresa, 2/A - 20142 - Milano
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Redazione: C.Calerio, P.Cossu,
F.DeMelis,T.Galvanini, R.Iacono,
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Illustrazioni: Portos.
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M.Bianca,F.DeMelis, A.Rubagotti.
Hannocollaborato: A.Alemanno,
M.Bianca,T.Bolgiani,M.Carapellese,
G.Ferrara,M.Fiascaris,G.Fontana, G.
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A.Stucchi, R.Tammaro, F.Ternelli, C.Tirinzoni,L.Uggè,R.Zambianchi.
Foto:F. DeMelis, GFontana,
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Prossimauscita:30maggio2016
cipali infatti era proprio la superficialità con cui erano condotte le
analisi delle condizioni delle aree
oggetto di appalto – continua David
Gentili – questo implicava che, una
volta attribuito il lavoro, spesso sorgevano dei problemi. Per esempio si
scopriva che l’area era da bonificare
o che era necessario spostare i sottoservizi o altro ancora. I costi allora
lievitavano e, nei fatti, si creavano le
condizioni per l’insorgere di episodi
di corruzione. In queste situazioni è
infatti più facile che tra l’azienda
che fa i lavori e il referente del Comune si crei un rapporto a rischio
corruzione e che, nei casi di vera e
propria corruzione o concussione,
l’azienda che ha vinto l’appalto con
un ribasso d’asta molto forte, compensi ampiamente con lavori aggiuntivi il minor introito». In questa
prospettiva va letta anche l’introduzione di una Commissione di garanzia di valutazione degli atti,
che affianca il funzionario responsabile del procedimento.
Un’altra figura su cui si è concentrato il Piano è quella del direttore
di lavori. «Si tratta di un ruolo centrale per il Comune – ci spiega Gentili –. Il direttore è costantemente
sotto pressione per ogni singola vicenda che accade in cantiere, deve
controllare che i lavori siano fatti
bene e, spesso, l’azienda gli propone
riserve o varianti in corso d’opera.
All’articolo 48 del Piano triennale
anticorruzione del Comune viene
prescritto che, nella fase di esecuzione dei lavori pubblici, al fine di
non rendere continuativi i contatti
tra uno stesso direttore lavori e le
imprese appaltatrici, si prevede che
un direttore dei lavori non possa dirigere più di due interventi con la
medesima ditta nell’arco di un
triennio». Nel caso poi che il Comune debba incaricare un direttore
dei lavori esterni, al fine di evitare
che si instauri un rapporto tra professionista e fornitore in cui possono
farsi spazio episodi di corruzione,
sono state introdotte sin dal 2013
nel Codice di comportamento del
Comune di Milano due importanti
condizioni. Il direttore dei lavori
deve firmare una dichiarazione di
indipendenza nei confronti della
ditta affidataria dei lavori (così deve
fare anche il funzionario responsabile del procedimento) e soprattutto non può stipulare accordi e
contratti con la stessa azienda nei
due anni successivi dal momento in
cui svolge il lavoro. A questi interventi si aggiunge la richiesta di una
certificazione antimafia anche per
le aziende subappaltatrici. Il Comune inoltre attua su queste aziende
controlli analoghi a quelli attivati nei
confronti dell’azienda capofila.
Un’ulteriore novità, inserita nel Piano
Anticorruzione nel gennaio dell’anno
scorso, è il Whistleblowing. Si tratta
di una procedura proposta da Transparency International Italia e rilanciata dalla Commissione Antimafia
presieduta da David Gentili, attraverso la quale i dipendenti accedono
a una piattaforma informatica, dove
possono segnalare, anonimamente,
comportamenti a rischio reato, non
in linea con le procedure interne o
con il codice di comportamento dei
dipendenti pubblici. Un Organismo
di garanzia poi raccoglie le segnalazioni e, quando queste sono circostanziate e di interesse pubblico,
avvia le indagini interne. «In un
anno sono arrivate 12 segnalazioni,
riguardanti assegnazioni di incarichi, organizzazione e funzionamento degli uffici, pubblicazioni
all’Albo pretorio, procedure concorsuali, esecuzione di segnaletica stra-
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dale e turnazione vigili – ha concluso David Gentili –. Tutte le segnalazioni sono state esaminate
dall’Organismo di garanzia, che non
ha rilevato alcun episodio penalmente rilevante, ma in diverse occasioni ha consentito di rivedere
alcune procedure e richiamare comunque a una maggiore trasparenza degli atti».
Ora ai milanesi l’ardua sentenza:
tornare al 2011, all’epoca di Pennisi
e amici, o ripartire dal Piano Anticorruzione?
Stefano Ferri
ANNO
XX XXNUMERO
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MAGGIO/GIUGNO
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NUMERO
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È accaduto nella notte tra il 26 e il 27 aprile
Dovranno esserci spazi per le iniziative sociali e per il tempo libero
Orti urbani, anche i privati potranno realizzarli Trenta piante recise
In ogni intervento è previsto un numero predefinito di particelle orticole
destinate ai Municipi, che le assegneranno attraverso bandi pubblici
uante volte girando per
Milano abbiamo visto
aree incolte e ci siamo
chiesti, “Possibile che non possano essere utilizzate in qualche modo?”. E quante volte di
fronte a degli orti abusivi ci
siamo detti, “Che bello sarebbe
se fossero più ordinati”. Nei
propositi degli assessori al
Verde Chiara Bisconti e dell’assessore all’Urbanistica Alessandro Balducci, considerazioni come queste saranno meno frequenti.
Se questo accadrà il merito sarà della delibera
approvata il 15 aprile scorso, che consente ai privati di realizzare e gestire orti urbani su terreni
propri. Un provvedimento questo che risponde da
una parte a una domanda in costante crescita di
piccoli spazi da coltivare e dall’altra alla necessità
di dare un senso urbanistico ad aree che altrimenti rimarrebbero inutilizzate e quindi esposte
al degrado.
«Finalmente un delibera consentre ufficialmente
a soggetti diversi dal Comune di realizzare e gestire nuovi complessi di orti urbani su aree di proprietà non comunale», ha affermato l’architetto
Claudio Cristofani (nella foto), che da alcuni anni
con l’associazione Angoli di Terra gestisce in
un’area di sua proprietà, gli orti di via Chiodi, nel
Q
parco Teramo. «A Milano esistono tante aree private – ha
continuato Cristofani – ma
anche di altri enti pubblici,
come per esempio Ospedale
Maggiore, l’Università Statale,
Fondazioni ed Enti di Beneficenza, che possiedono, per
svariate ragioni, terreni non
edificati, e verosimilmente
non edificabili, ma comunque
abbastanza vicini alle abitazioni. Sono molti
anche i proprietari privati che non sempre riescono ad affidare a veri agricoltori quei lotti di
terreno che, spesso originati da divisioni ereditarie, hanno estensione modesta e collocazione non
adatta per la produttività agraria professionale.
Tutti questi spazi potrebbero essere almeno in
parte trasformati in orti urbani».
La delibera prevede la possibilità di stabilire con
il Comune convenzioni per un massimo di 15 anni
per la creazione e gestione di orti privati. Le aree
dovranno avere un’estensione inferiore a 5 ettari,
essere completamente salubri, non prossime a vie
di comunicazione a grande scorrimento e possibilmente collocati nei pressi di abitati. Possibile
anche per i conduttori agricoli di aree di proprietà comunale chiedere una convenzione per
destinare a orti urbani, una parte dei terreni avuti
in affitto dal Comune stesso.
I proprietari delle aree dovranno presentare un
progetto urbanisticamente coerente con gli spazi
circostanti, che dovrà essere approvato dal Comune e anche dal Parco Sud, se l’area si trova nei
suoi spazi di competenza. Manufatti e casette
degli attrezzi dovranno essere completamente removibili, l’impatto ambientale ridotto al minimo
e favorita la biodiversità. Dovranno essere inoltre
previsti spazi comuni, per attività culturali e per
il tempo libero. Infine, una quota degli orti dovrà
essere destinata al Comune, che li attribuirà attraverso bando. «L’interesse suscitato da questo
provvedimento è già comunque molto alto – ci ha
spiegato l’architetto Cristofani di Angoli di Terra
–. Alcuni studenti della Facoltà di Architettura
assieme ai loro docenti ci hanno chiesto di poter
fare uno stage per la realizzazione di un progetto
di orti urbani. Con loro stiamo valutando tre aree
che si trovano nelle zone 5 e 6, e presto inizieremo
a lavorare alle nuove proposte».
Unico neo della delibera appare l’iter di approvazione, soprattutto per le zone 4, 5 e 6. Per le aree
all’interno del Parco Sud sarà infatti necessaria
una doppia approvazione, dal Comune e dal parco
stesso. Forse in questo caso, per accelerare le procedure e uniformare i giudizi, potrebbe essere
utile creare uno sportello dedicato.
Adele Stucchi
al parco dell’Anello
l Parco dell’Anello non smette di
far parlare di sé. Già oggetto di
vandalismi il mese scorso, quando
ignoti durante
la notte avevano divelto
tutte le panchine appena
poste
dagli
operai del Comune
(poi
prontamente
sistemate e fissate al terreno), a distanza di soli dieci giorni dalla grande
festa di piantumazione di 70 querce,
nella notte tra il 26 e il 27 aprile, altri
ignoti (o forse gli stessi?) si sono armati di taglierino e hanno reciso una
trentina di queste piccole piante, simbolo della rinascita del parco e di una
nuova epoca di socializzazione e sensibilizzazione. Sarebbero già pronte
altre trenta querce in sostituzione di
quelle tagliate, che verrebbero gentilmente regalate alla Compagnia dell’Anello, responsabile della gestione
delle due aree del parco; ma l’intenzione è per il momento di lasciare
tutto così com’è. Infatti dalla Compagnia dell’Anello giunge come risposta
I
il messaggio forte che la natura sa difendersi e sa rigenerarsi.
Quelle piccole piante rotte e tagliate
e offese sapranno
trovare nuova energia per crescere
sane e forti. Con
l’aiuto e il sostegno
di tutti i simpatizzanti della Compagnia dell’Anello.
Resta solo il problema di capire chi sia l’autore di questo gesto e quale motivo abbia avuto
per compierlo. Se c’è un motivo di
tanto accanimento, prima contro le
panchine e poi contro le piante, nessuno sarà mai in grado di conoscerlo.
Un’azione di questo tipo non può che
rimanere inascoltata. Se qualcuno ha
voluto comunicare una protesta, un
disagio, un disaccordo, una preoccupazione, con questo gesto anonimo e
senza spiegazioni il messaggio non è
stato recepito.
Non resta che andare avanti continuando a curare il parco e a riunire
sempre più persone desiderose di difenderlo.
Nadia Mondi
L’iniziativa è promossa dalla Cooperativa Dar=Casa
Con il progetto Vivi Voltri in arrivo 56 appartamenti a canone moderato e sociale
lla Barona, in via Voltri, c’è
un’opportunità per chi cerca
casa in affitto. È il progetto ViVi
Voltri, un intervento di edilizia residenziale che offre appartamenti in locazione a canone moderato e canone
A
sociale, all’interno di un intervento di
edilizia convenzionata di nuova realizzazione nel quartiere.
Gli alloggi in locazione saranno gestiti
dalla Società Cooperativa Dar=Casa
che in questi giorni ha pubblicato un
avviso per raccogliere le candidature
per l’assegnazione dei 56 appartamenti
in locazione a canone moderato. Il
bando è rivolto a tutti i nuclei familiari,
in particolare alle giovani famiglie di
nuova formazione e alle persone sole
anche con figli. Le persone interessate
dovranno presentare l’apposita manifestazione d’interesse entro il 31 maggio 2016; gli appartamenti, di diverse
tipologie, saranno consegnati nel prossimo autunno.
I canoni d’affitto, a seconda delle metrature degli appartamenti, indicativamente saranno per il monolocale circa
480 euro, il bilocale circa 590 e il trilocale circa 770, incluse le spese.
Chi fosse interessato, troverà maggiori
informazioni, il testo integrale del
bando e i moduli per la manifestazione
di interesse sul sito della Cooperativa
Dar=Casa
www.darcasa.org/portfolio/vivi-voltri
Adele Stucchi
ANNO XX NUMERO 06 MAGGIO/GIUGNO 2016
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ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013
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ANNO XX NUMERO 06 MAGGIO/GIUGNO 2016
Nel 2015, 17.500 ragazzi milanesi sono andati in vacanza con il Comune
Un progetto che sensibilizza alunni e genitori sulla sicurezza stradale e l’ambiente
Da Palazzo Marino 12 milioni
di euro per le Case Vacanza
25 scuole primarie aderiscono
al “Pedibus”
Milano, unica città italiana che propone una così ampia
offerta di struttue: al mare, in montagna e al lago
a cos’è Pedibus? Lo speciale
“scuolabus che cammina”.
Un’azione partecipata che
promuove la mobilità a piedi nel tragitto casa-scuola, disincentiva l’uso
delle auto, sensibilizza grandi e piccoli
sui temi della salvaguardia dell’ambiente, dell’educazione stradale, della
conoscenza del territorio.
Sono 25 le scuole primarie di Milano
che hanno già iscritto 580 bambini, con
150 genitori e nonni accompagnatori.
In Zona 5, lo scorso 8 maggio molti
bambini, accompagnati dai genitori, indossando le pettorine gialle hanno “provato” un percorso Pedibus per
le vie del quartiere, guidati dagli agenti della Polizia locale. L’iniziativa è stata presa nell’ambito della 35esima
edizione della marcia non competitiva “Quattro passi
tutti assieme”, organizzata dall’Istituto Comprensivo
Elsa Morante.
Pedibus conta su 38 linee attive che, certificate dalla
l Comune rilancia l’impegno per le Case Vacanza. La
Giunta ha infatti deciso le linee d’indirizzo per il
nuovo affidamento della gestione, nel periodo da ottobre 2016 a settembre 2018 e con una previsione di
spesa di 12 milioni di euro, per le strutture dove i bambini e ragazzi possono trascorrere periodi di vacanze sia
d’estate che durante l’anno scolastico.
La novità è che torna dopo un periodo dedicato ai lavori
di ristrutturazione la Casa Vacanza a Ghiffa, sul Lago
Maggiore. La proposta del Comune comprende anche le
tradizionali mete al mare di Andora e Pietra Ligure, Vacciago vicino al lago d’Orta e la montagna a Zambla Alta
nella bergamasca.
Milano è l’unico Comune italiano che da oltre 40 anni
dispone di cinque strutture educative in località di villeggiatura dove accoglie bambini e ragazzi a prezzi modici per periodi di vacanza estivi e invernali. Le Case
Vacanza sono strutture molto accoglienti dove bambini
e ragazzi si divertono imparando piano piano ad essere
autonomi. E il successo è grande: ogni anno sono 17.500
i bambini e ragazzi dai 4 ai 14 anni che le frequentano,
I
per le vacanze estive (3.500) e in inverno
(14.000) grazie al progetto Scuola Natura.
Durante un anno sono circa 130 gli operatori che lavorano, di cui 42 sono dipendenti del Comune di Milano e gli altri sono
garantiti dal gestore. Il personale educativo è composto da circa 90 persone, mentre circa 40 sono cuochi, addetti alle
pulizie, figure sanitarie e responsabili notturni.
Si aprirà dunque una gara ad evidenza
pubblica per affidare la gestione a un
unico interlocutore, che sarà comunicato
il prossimo 30 settembre. La gestione deve
comprendere: attività ludico-educative e
socio-assistenziali, assistenza agli utenti
con disabilità, servizio medico-sanitario, pulizia degli
ambienti, gestione e manutenzione periodica di impianti/macchinari in dotazione, manutenzione del
verde, gestione piattaforma web a servizio delle iniziative “Scuola Natura” ed “Estate Vacanza”, supporto alle
procedure di iscrizione per “Estate Vacanza”.
Per info: www.progettoestatevacanza.it; www.progettoscuolanatura.it
M
Polizia locale, sono distribuite in tutte le 9 Zone della
città. Da settembre ne partiranno di nuove nelle scuole
milanesi, dove in questi mesi si stanno svolgendo i laboratori con bambini, genitori e insegnanti per tracciare i
percorsi e formare i nuovi partecipanti.
Le scuole primarie che vogliono attivare linee di Pedibus
trovano tutte le informazioni sul sito www.pedibus-milano.it e nel video
La struttura, donata dalla Coca Cola, era stata allestita per l’Expo
A luglio il Parco Robinson
avrà un nuovo campo di basket coperto
stata posata al Parco Robinson (Parco La SpeziaFamagosta) la prima pietra di quello che diventerà il primo campo di basket al coperto della
città. Il campo verrà realizzato grazie al riutilizzo del padiglione Expo2015 di Coca-Cola. Accanto al playground
coperto ne verrà realizzato un secondo, anch’esso dono
di Coca Cola alla città. L’area verrà consegnata alla Zona
6 nel mese di luglio. I lavori avranno un impatto contenuto per il parco e per la vita del quartiere, grazie all’utilizzo di materiali sostenibili. Il valore complessivo di
È
quanto oggetto di donazione, è pari a 550mila euro. In
questi anni Milano si è dotata di vari spazi dove praticare
sport liberamente e all’aria aperta, come i campi pubblici di rugby e baseball, gli attrezzi fitness nei parchi, i
nuovi skatepark, i tavoli da ping pong all’aperto e altro
ancora. Milano è anche una delle città con più playground di basket al mondo. La mappa che vi racconta
dove trovare queste strutture, si torva sul sito: bit.ly/palestracieloaperto
C. M.
ANNO XX NUMERO 06 MAGGIO/GIUGNO 2016
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ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013
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ANNO XX NUMERO 06 MAGGIO/GIUGNO 2016
L’eredità del presidente uscente Aldo Ugliano
Da A2a in arrivo 48mila euro per i condòmini di via Aicardo
Risultati e ultime iniziative: dal medico di base alle strisce blu, dai parcheggi ai nuovi lampioni
Segue dalla prima
Il nuovo ambulatorio eviterà ai pazienti più anziani il disagio di recarsi per le visite presso medici più distanti.
48mila euro per i condòmini di via Aicardo
Questione che parte da ben più lontano è quella
che riguarda il risarcimento che A2a dovrà corrispondere ai condòmini di via Aicardo 2 e 4.
Dopo una lunga battaglia legale, sostenuta dal
presidente Ugliano assieme agli abitanti dei due
palazzi e Assocond, il 19 marzo scorso il Tribunale
di Milano ha definitivamente accertato che i contatori a turbina istallati da A2a registravano un
consumo superiore a quello effettuato e ha determinato un rimborso di oltre
48mila euro a favore dei condòmini di via Aicardo. E questo non per un difetto
del singolo contatore, ma della tipologia della macchina, che se sottoposta a
frequenti interruzioni, per inerzia, continuava a registrare consumi che non
c’erano.
A2a ha da tempo iniziato a sostituire questo tipo di contatori, ma secondo
Ugliano sono molti i condomini che hanno istallato contatori a turbina e che
quindi potrebbero intraprendere un’azione legale di risarcimento. «Considerato poi che ci sono molti condomini che, avendo avuto sostituito il contatore,
non possono più dimostrare che hanno pagato bollette gonfiate – ha aggiunto
Ugliano – mi farò portatore in Comune della richiesta che A2a si faccia carico
di azioni risarcitorie nei confronti della comunità, con interventi di carattere
sociale nei quartieri, da concordare con i prossimi presidenti di Municipio».
Illuminazione, strisce blu, un parcheggio e un… referendum
Nei giorni scorsi sono iniziati i lavori per la posa della rete di illuminazione
in via Pienza, la strada che collega via Chiesa Rossa con il Parco dell’Anello.
I lampioni erano attesi da anni, poiché gli oneri di urbanizzazione che li dovevano finanziare erano stati dirottati dalla giunta Moratti su altri capitoli
di spesa. Poi, una volta divenuta pubblica la via che prima era privata, finalmente il CdZ è riuscito a fare inserire l’intervento nel Piano dell’illuminazione
pubblica. I lavori dovrebbero concludersi entro giugno.
Dopo la riqualificazione stradale, sono
terminati in questi giorni i lavori per
la realizzazione delle strisce blu sulle
vie Neera, Barrili e Palmieri. Gli stalli
dovrebbero consentire ai residenti una
maggiore facilità di parcheggi. «Certo
la Polizia locale dovrebbe controllare
più frequentemente le auto in sosta,
per sanzionare chi viene da fuori e
non paga il parcheggio, e allo stesso
tempo – aggiunge Ugliano – rendere
più facile ed economico dai centri limitrofi arrivare in città, per esempio accelerando la realizzazione delle 4 fermate del tram 15 fino a Rozzano sud e portando il costo del biglietto della
M2 da Assago verso Milano a 1 euro e 50».
Sempre in tema di parcheggi – da sempre questione caldissima per i milanesi
– in queste ultime settimane sono state avanzate due ipotesi. La prima riguarda lo spazio del cortile del deposito di pullman di via Chiesa Rossa (ex
pasfin Sapa, proprietaria e gestore autolinea Sila).
Il presidente Ugliano si è visto con il curatore fallimentare a cui ha presentato
la proposta della cooperativa sociale Alveare, che si occupa di inserimenti
lavorativi, di trasformare il cortile in un parcheggio a pagamento per 150 –
200 auto. Ora il curatore presenterà la proposta al giudice liquidatore e, se
ci sarà l’assenso, la cooperativa sistemerà gli spazi e metterà in sicurezza
l’antico capannone, impedendo insediamenti abusivi e dando lavoro ai propri
soci. In piazza Carrara invece i cittadini discutono se trasformare un’area di
proprietà del Comune, sgomberata a marzo da insediamenti abusivi, in un
parco o in un parcheggio. I primi sostengono che lo spazio, opportunamente
bonificato, dovrebbe diventare un prolungamento del giardino che si trova a
fianco. I secondi in un parcheggio, per fare spazio alle auto, e hanno già raccolto 200 firme. Dal canto suo, Ugliano, salomonicamente, propone un referendum tra i cittadini del quartiere, da tenersi dopo le elezioni.
Giovanni Fontana
Casa dell’Accoglienza,
si tratta per il trasloco
L’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino ha annunciato:
che sono in corso contatti con i vertici della Fondazione Fratelli S.
Francesco per trovare una nuova sede alla Casa dell’Accoglienza di via
Saponaro: «Abbiamo incontrato già diverse volte i vertici della Fondazione, per esaminare insieme altre strutture, sia del Comune che della
Fondazione, in cui spostare la Casa dell’Accoglienza. Non è una trattativa facile, perché la Fondazione fa valere una convenzione trentennale, risalente alla Giunta Moratti. Intanto faremo spostare il servizio
mensa in un’altra struttura, in modo che non crei più disagio ai cittadini di Gratosoglio».
Michele Valtorta nell’Osservatorio
per la Legalità e Trasparenza
Con una lettera da parte di Aler Milano a firma del presidente Gian Valerio Lombardi, il 30 marzo scorso Michele Valtorta è stato nominato
in rappresentanza dei Comitati inquilini membro dell’Osservatorio per
la Legalità e Trasparenza. Per questo importante ruolo Valtorta ha raccolto oltre 200 firme tra gli inquilini Aler.
L’Osservatorio ha come compito quello di fornire indicazioni e fare richieste ad Aler, in merito a occupazioni abusive, morosità e procedure
di assegnazione degli alloggi.
Fanno parte dell’Osservatorio i sindaci di 10 comuni del milanese, rappresentanti della Polizia locale e dei sindacati degli inquilini.
Michele Valtorta, 42 anni, è coinvolto nelle autogestioni di 3 palazzine
a Gratosoglio dal 2008 e attualmente si candida nelle liste del Pd per
il Municipio 5.
Brillanti operazioni condotte dalle Forze dell’ordine
Intervento del Commissariato dello Scalo Romana
Coltivazioni di marijuana e spaccio al Gratosoglio:
arresti nelle vie Chiesa Rossa e Baroni
Chiuso per cocaina
il bar Manhattan di via Meda
l 5 maggio scorso la Polizia di Stato ha arrestato in flagranza di reato due italiani, di 28 e 23 anni, che coltivavano piante di marijuana nel loro appartamento di Milano, in via della Chiesa Rossa, e la spacciavano nel quartiere
Gratosoglio. E’ stato il continuo viavai dei clienti ad attirare l’attenzione dei vicini
di casa che hanno chiamato la Polizia. Gli agenti intervenuti hanno quindi trovato
undici piante di cannabis e oltre 100 grammi di hashish già confezionato per la
vendita. I due dovranno rispondere di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, mentre l’appartamento dove conducevano la loro attività è stato sottoposto
a sequestro, come tutto il materiale utilizzato per creare una vera serra artigianale con: lampade, ventole e termometri.
Sempre nell’ambito dell’attività di repressione del traffico di sostanze stupefacenti, i Carabinieri di Milano Gratosoglio il 1° di aprile avevano concluso un’analoga operazione, che ha portato all’arresto di un altro giovane italiano di 23 anni,
Manuel Giuseppe Cardinale.
I
L’operazione è stata avviata a seguito di un’intensa attività info-investigativa; infatti, anche attraverso l’analisi dei consumi dell’energia elettrica è stato possibile
individuare un appartamento, di proprietà dell’Aler, in via Costantino Baroni 25,
dove è stata ritrovata una coltivazione di marijuana. In particolare nell’appartamento sono state rinvenute, e sequestrate, 30 piante di Cannabis Sativa, già in
fioritura, un’arma tipo teaser (pistola elettrica stordente), bilancino elettronico
per la pesatura di dosi da spacciare, i materiali e le attrezzature utilizzate per la
coltivazione (nutrienti/fertilizzanti; lampade; semi; timer per regolare le ore di
luce /buio; termostato...). Il giovane ha riferito di aver ricavato tutte le istruzioni
per la realizzazione indoor della coltivazione scaricando un dettagliato manuale
da internet. A carico di Cardinale risultano precedenti per gli stessi reati. Il fermato, giudicato con rito direttissimo, è stato sottoposto agli arresti domiciliari
presso la residenza della madre, in attesa delle successive udienze.
Loredana Uggè
nuovi clienti chiedevano un Sanbittèr, i vecchi “il solito”. Consegnavano al barman
50 o 100 euro, secondo le dosi volute, e lui depositava le confezioni di cocaina vicino
al registratore di cassa. Fuori, sul marciapiede di via Meda 53, Giuseppe Prudente,
il gestore del «Manhattan», se ne stava su una sedia, controllava le facce di passaggio
casomai ci fossero «sbirri», osservava i compratori in entrata e in uscita, e soprattutto
riceveva visite e omaggi, strette di mano e baci.
La continua “processione” di criminali, acquirenti e l’assoluta arroganza che caratterizzava lo spaccio, che procedeva senza sosta, ha dato il via alle indagini del commissariato di Scalo Romana, diretto da Angelo De Simone. Dopo mesi di indagini
appostamenti, a inizio maggio, la Polizia ha sequestrato il bar e arrestato i proprietari,
portando a termine una delle più importanti operazioni antidroga da inizio anno. Tra
gli arrestati personaggi legati alle associazioni mafiose e coinvolti in un episodio di
spaccio di qualche anno fa, che portò alla chiusura del bar di via S. Teresa, sempre per
spaccio.
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ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013
ANNO XX NUMERO 06 MAGGIO/GIUGNO 2016
Dopo decenni di attesa e di abbandono sarà riqualificata a verde e disporrà di posti auto
5 milioni di euro aiuteranno i commercianti coinvolti
Apre il cantiere di piazza Negrelli
Sostegno alle imprese
lungo i cantieri della M4
I giardini saranno intitolati alla memoria di Romolo Guarino
segue dalla prima
Dopo una trattativa durata molti anni, per
l’acquisizione dai privati, del capolinea della
linea tranviaria 2 e della porzione dell’area
degradata di via Parenzo/Ernesto Rossi, e
per l’appalto, il Comune nel complesso
spenderà circa 3 milioni di euro.
Su una superficie di 6.750 mq. è previsto un
parcheggio di 123 posti auto e il 50% dell’area, 3.600 mq., sarà destinato a verde attrezzato, con quattro nuovi filari di alberi,
aree di sosta e panchine, lampioni di illuminazione, e verrà raccordata con i giardini
esistenti, dietro le case che si affacciano su
via Ludovico il Moro. Il capolinea del tram
2 sarà messo in sicurezza ed adeguato alle
ultime normative per l’accesso ai disabili.
Alle due fermate saranno realizzate pensiline coperte, percorsi pedonali e ciclabili
che collegheranno la piazza ai giardini vicini
e alla passerella pedonale sul Naviglio
Grande, che dovrà essere dotata di due elevatori secondo le prescrizioni della Sopraintendenza, per portare sull’Alzaia carrozzine
no stanziamento di 5 milioni di euro a sostegno delle imprese commerciali, artigiane e dei servizi situate nelle aree
interessate dai cantieri per la costruzione della
linea M4 nelle tratte A (Linate–Tricolore), B
(Solari-San Cristoforo) e C (Vivaio-San Vittore).
Sono cantieri che determinano, in alcuni casi, la
chiusura di strade riducendo la visibilità delle
attività. Il provvedimento si aggiunge alla
prima “tranche” da 1 milione e 150mila euro
stanziata a febbraio, portando così il sostegno
complessivo in favore dei commercianti a oltre
6 milioni di euro.
U
e biciclette. Una pista ciclabile lungo via Parenzo fino al Parco A. Campagna è nei programmi del Comune.
Grazie a una petizione, con la raccolta di
centinaia di firme, promossa da associazioni, forze politiche e sindacali, e accolta
all’unanimità dal CdZ6, i giardini saranno
intitolati al compianto Romolo Guarino che,
da cittadino impegnato nella politica per
decenni, si è battuto, fino all’ultimo, per la
riqualificazione del quartiere Tre Castelli e
in particolare di Piazza Negrelli.
Grande è la soddisfazione di residenti, pendolari e ciclisti, per questo risultato, che ha
visto impegnati dal 2008 il Circolo Pd della
Barona con la raccolta di 500 firme promossa proprio da Romolo Guarino, la giunta
Pisapia, il CdZ 6 e la Regione, il consigliere
comunale eletto in Barona Francesco De
Lisi e il combattivo Comitato Piazza Negrelli, costituitosi negli ultimi tre anni.
Claudio Calerio e Claudio Muzzana
Le linee guida per la costituzione del bando che
darà accesso ai contributi sono state approvate
dalla Giunta l’11 maggio scorso. Sono circa 1.500
le attività commerciali presenti lungo le tre
tratte coinvolte, che potranno accedere ai contributi. Il provvedimento individua tre misure di
intervento cumulabili secondo l’ubicazione dell’attività rispetto ai cantieri:
- la prima è rivolta a quelle attività (a impatto
molto elevato) che si trovano nella condizione
di dover affrontare le spese per lo
spostamento/apertura di una nuova sede. In
questo caso il contributo in conto capitale può
arrivare sino a un massimo di 30mila euro;
- la seconda prevede un contributo da 5 a 15mila
euro per il supporto della gestione ordinaria
dell’azienda a parziale copertura di spese correnti come canoni di locazione, canoni per tributi, spese per forniture di energia, gas...
- la terza prosegue e integra il bando di febbraio,
mettendo a disposizione complessivamente una
dotazione di circa 3 milioni per il sostegno degli
investimenti effettuati dai commercianti dal
primo gennaio 2012 al 31 marzo 2017: interventi
materiali per la miglioria dei locali e degli impianti, abbattimento delle barriere architettoniche non previste dalla legge, adeguamento al
contenimento energetico e del rumore e acquisto
di arredi, dispositivi informatici o beni strumentali all’attività...Ciononostante i commercianti
sono tuttora mobilitati.
G. T.
Presto nuove misure viabilistiche e lo spostamento delle fermate dei bus
Caos traffico al quartiere Tre castelli
l 5 maggio scorso, promosso da MUMI, Ecomuseo Milano Sud, è stato effettuato un sopralluogo nel quartiere Tre Castelli per verificare i problemi di viabilità,
che abbiamo segnalato nello scorso numero del nostro giornale.
Presenti dirigenti e tecnici del Comune, della M4 e dei vigili
urbani. È stato un vero e proprio tour nel quartiere. Iniziato
dalla scuola di via Crivelli, alla presenza di genitori e insegnanti, per valutare il grande ingorgo, soprattutto al mattino, di auto provenienti dalla via Merula -Tre Castelli che,
per evitare le lunghe code sulla via Ludovico il Moro, la
percorrono come scorciatoia. Peccato che la strada è molto
stretta e pericolosa. Un gruppo di cittadini, consiglieri co-
I
munali e di Zona 6, e rappresentanti di associazioni della
zona, si è trasferito in auto, moto e bici verso l’area cantiere
del deposito M4 Ronchetto. Alla scuola di via S. Colombano, si è tenuto un altro incontro con cittadini, genitori e
insegnanti, per valutare gli ingorghi davanti alla scuola,
mattino e pomeriggio, che impediscono la sosta alle auto
dei genitori.
Alla fine, c’è stata una visita all’Associazione Pianeta Verde
al lago della Cava Ronchetto, che si trova a ridosso del cantiere M4. Al termine del sopralluogo, sono stati presi significativi impegni. Nei programmi elettorali dei candidati,
sembra sia stata raccolta la proposta di realizzare, con un
Piano paesaggistico, un nuovo Parco fra il quartiere, il De-
posito M4 e il lago.
Previsti, in attesa dei nuovi interventi, una nuova cartellonistica e segnalazioni di strada pericolosa con strettoia per
la via Merula -Tre Castelli; la modifica dei tempi dei semafori che da via S. Colombano e della Ferrera immettono
sulla via Ludovico il Moro; lo spostamento delle due fermate
dei bus urbani e interurbani più vicino alla scuola S. Colombano; la presenza rafforzata della vigilanza urbana durante l’ingresso e l’uscita dei bambini delle scuole di via S.
Colombano e via Crivelli; l’impegno a verificare la situazione con i cittadini e le scuole. Certamente questa strada
- scorciatoia, avrebbe dovuto essere interdetta già dalla via
Natta e puntare da subito a una strada alternativa, che invece si costruirà fra un anno, dopo che sarà riaperta la via
Martinelli, con la talpa al lavoro sotto al Naviglio Grande,
verso la futura Stazione S. Cristoforo della M4.
Claudio Calerio
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ANNO XX NUMERO 06 MAGGIO/GIUGNO 2016
La pagina
dell’Associazione
a cura del GRUPPO CULTURA E TEMPO LIBERO
Sulle orme di Don Camillo
3 - Gualtieri.
• Dopo pranzo visita di Palazzo Bentivoglio a Gualtieri.
Piazza Bentivoglio è stata realizzata dall'architetto ferrarese Giovan Battista Aleotti detto l'Argenta. All’Argenta si deve anche il progetto del massiccio Palazzo
Bentivoglio, residenza dei marchesi di Gualtieri, che si
affaccia sulla Piazza di fronte alla Torre dell’Orologio.
Il Palazzo ospita il "Museo Documentario e Centro Studi
Antonio Ligabue", dedicato alle opere del celebre pittore
del Novecento che nacque a Zurigo e visse proprio a
Gualtieri.
• Al termine della visita rientro a Milano.
Sabato 11 Giugno :
MILANO /BRESCELLO
Partenza ore 7 dalla nostra sede Milanosud di via Santa
Teresa con un nostro bus privato per Brescello.
• Ore 9.30, incontro con la guida locale e inizio visita dei
luoghi legati ai film di Don Camillo e Peppone.
“Ecco il paese, il piccolo mondo di un mondo piccolo,
piantato in qualche parte dell'Italia del Nord. Là in
quella fetta di terra grassa e piatta che sta tra il fiume
PO e l’Appennino”, così Giovannino Guareschi aveva descritto il mondo di Don Camillo e Peppone al momento
di tradurre in immagini le atmosfere del mondo piccolo,
e proprio a Brescello aveva trovato l’ambiente ideale,
con la gente, i luoghi, il clima più caratteristico della
Bassa Padana.
Qui riconoscerete i luoghi visti nei film dei due indimenticabili protagonisti:
la “Chiesa di Don Camillo”, Il “Crocefisso parlante”, la
campana Sputnik, la casa di Peppone etc.
• Visita ai musei: “Museo Peppone e Don Camillo” e
“Museo Brescello e Guareschi , il territorio e il cinema”
Al termine della visita trasferimento in bus a Gualtieri
per il pranzo tipico al Ristorante “La Lumira”, Viale Po,
Il racconto di tre giorni trascorsi insieme
Toscana
tra storia, bellezza
e prodotti tipici
La gita si effettuerà al raggiungimento del numero minimo di 30 partecipanti.
Iscrizioni aperte fino a giovedì 19 maggio!
In caso di disdetta oltre giovedì 26 maggio, non ci sarà
possibilità di rimborso.
Potete recarvi presso la nostra sede di via S. Teresa 2/A
il lunedì e martedì dalle 10 alle 12 e il giovedì dalle 17
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ncora un viaggio nella storia e
nel tempo. Nonostante la pioggia, che ci ha costretti a tenere
gli ombrelli aperti, il viaggio di tre giorni
in Toscana organizzato in aprile da Milanosud, si è rivelato uno dei più interessanti, per valore storico e culturale.
Un condensato di arte, cultura, religione, architetture e paesaggio che raccontano gli avvicendamenti e i passaggi
che fanno la storia di quei luoghi e la
nostra storia.
Siena, il Duomo, un esempio di cattedrale romanico-gotica italiana. Tradizione vuole che questa cattedrale sia
sorta sulle vestigia di una chiesa dedicata a Maria, a sua volta sorta sul luogo
in cui si trovava un tempio dedicato a
Minerva. Poi la Siena del Palio con visita alla Contrada dell’Oca e al suo
museo. Affascinante il racconto di una
giovane “contradaiola” sulle 17 Con-
A
trade in cui è suddivisa la città, ciascuna con la propria bandiera e tifoseria. E poi via per piccole città e borghi
alcuni rimasti immutati nel tempo.
Monteriggioni conserva le sue mura
circolari fatte costruire dai senesi per
il controllo del territorio di frontiera tra
Siena e Firenze. Montepulciano anch’essa cinta da mura è caratterizzata
da edifici costruiti tra il primo Rinascimento e il Barocco. E Pienza ex Corsignano, conserva le mura di tufo, gioiello
architettonico del ‘400, dichiarata
dall’Unesco “patrimonio mondiale
dell’umanità”. Notevole la Cattedrale
dell’Assunta, il Palazzo Vescovile, l’imponente Palazzo Piccolomini dalla cui
loggia la vista spazia sulla Val d’Orcia.
E S. Quirico d’Orcia sviluppata intorno
al villaggio medievale di Osenna conserva quella struttura urbanistica immutata nel tempo. E Bagno Vignoni
celebre per la sua vasca d’acqua calda
che occupa tutta la piccola piazza, nel
Medioevo era una rinomata stazione
termale. S. Caterina da Siena, prima
della sua conversione, veniva qui a fare
il bagno. E fino a vent’anni fa anche i
turisti potevano tuffarsi in quelle acque
termali. Ora è proibito. Montalcino a
cavallo tra i bacini dell’Ombrone e
dell’Orcia è anche una città d’arte
eretta tra il Due e il Trecento. A renderla celebre inoltre, il Brunello, uno
tra i migliori vini rossi al mondo, che le
hanno danno fama e ricchezza.
Scorci e angoli dal sapore gotico, medievale, rinascimentale e tracce etrusche caratterizzano questi luoghi
abitati da Papi, nobili e signori. Che
hanno lasciato le loro tracce.
Difficile far passare attraverso questo
racconto tutta l’emozione, la meraviglia
e lo stupore provati per tanta bellezza
e tanta storia. Non sono mancate le visite nei luoghi dei prodotti tipici come
cantine con degustazione di Montepulciano definito “nobile” e anche del
sopra citato Brunello di Montalcino,
considerato il re dei vini. E un piccolo
caseificio di pecorino, che attraverso
varie lavorazioni e invecchiamenti assume sapori e colori diversi. Tutti prodotti conosciuti e consumati oltre i
nostri confini. E non ultimo il paesaggio
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ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013
ANNO XX NUMERO 06 MAGGIO/GIUGNO 2016
Lo rivelano i dati della Camera di Commercio
Assunzioni a Milano, il lavoro diventa più stabile
Nasce all’ex Ansaldo
Nel primo trimestre del 2016 crescono i contratti a tempo indeterminato, soprattutto di laureati e specialisti
Cariplo factory
nche se la percezione diffusa risente ancora della
devastazione prodotta dalla crisi, il lavoro a Milano sta diventando meno precario. Così è, almeno, stando ai dati molto articolati diffusi dalla
Camera di Commercio di Milano. Ogni giorno, nel 2016
sono stati assunti in media 10 lavoratori in più rispetto
allo stesso periodo dell’anno precedente, per l’esattezza
136 contro 126. Tra tempo indeterminato e determinato
cresce il lavoro stabile che, comunica la Camera, passa
da 11.330 a 12.340 nei primi tre mesi del 2016, mille posti
in più in un anno. Bene anche gli stagionali (da 840 a
1.250) e gli interinali (da 2.410 a 2.960). Rallentano invece collaboratori a progetto e partite Iva (da
6.610 nel 2015 a 5.120).
L’elaborazione della Camera di Commercio di Milano è fondata sui dati
Excelsior, ovvero il Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e
Ministero del Lavoro relativi alle previsioni di assunzioni delle imprese di
Milano e provincia per il
primo trimestre 2016.
Il dato più significativo è
la crescita della richiesta di lavoro delle imprese milanesi: sono infatti quasi 14 mila le assunzioni rispetto alle
poco più di 12 mila del primo trimestre del 2015, 1.400
in più.
Quale tipo di assunzioni, con quali contratti? Prevalgono
quelle a tempo determinato o a tempo indeterminato?
Ebbene le due forme in sostanza si equivalgono, con una
leggerissima prevalenza del tempo indeterminato: 44,3%
contro 43,9%, con uno scarto impercettibile dello 0,4%.
E quale tipo di lavoratore ha maggiori chance di gradimento fra le imprese milanesi?
La differenza più significativa, fra il dato cittadino e
quello nazionale – rileva la Camera di Commercio – sta
nel fatto che nella nostra città è caccia aperta ai laureati, molto più che nel resto d’Italia. Il 25,7% degli as-
A
sunti rilevati nella ricerca è provvisto di laurea, contro
una quota media italiana del 15,1 %. Circa un assunto
su tre è un giovane, uno su otto un immigrato (11,8%).
Ancora marcata la differenza di genere, soltanto un imprenditore su dieci cerca specificamente donne (uno su
cinque uomini). E gli stranieri? Cuochi, camerieri, tecnici dei servizi alle persone, operatori dei servizi sociali
e sanitari: quest’anno, da gennaio a marzo compresi,
sono state queste le occupazioni più accessibili per il
personale straniero. Un terzo delle richieste di cuochi e
camerieri e un quinto delle assunzioni nel settore sociale e sanitario riguardano gli immigrati.
Differenze significative se
si analizzano i diversi settori produttivi, dove sono
i servizi a fare la parte del
leone. Su 13.590 contratti
di lavoro attivati dalle imprese in provincia di Milano (considerando solo
stagionali e non stagionali, esclusi i contratti a
progetto, gli interinali,
collaboratori a partita Iva
e occasionali), 2.520 sono
nell’industria e costruzioni, 11.070 nei servizi. Di
questi, i settori con maggiore richiesta sono: commercio
(2.630), servizi alle imprese (2mila), turismo, industrie
metalmeccaniche ed elettroniche (circa 1.000 ognuno).
La domanda riserva grande attenzione all’offerta più
qualificata: circa un terzo delle assunzioni programmate
dalle imprese milanesi riguarda profili “high skill”, ossia
dirigenti, specialisti e tecnici (35%).
Spiccano commessi e altro personale qualificato nelle
attività commerciali, con 1.820 assunzioni previste, ingegneri e specialisti in discipline scientifiche (1.170),
specialisti e tecnici amministrativi, finanziari e bancari
(1.130), operai metalmeccanici (800) e specialisti e tecnici del marketing e delle vendite (800), segretarie
(760), informatici (740), cuochi e camerieri (680).
SaverioPaffumi
«L’onda lunga di Expo»
Sui dati diffusi dalla Camera di Commercio abbiamo chiesto una dichiarazione a Laura Specchio, consulente
del lavoro, dal 2012 nell’Ufficio di presidenza della consulta degli Ordini,
Collegi e Associazioni professionali
della Regione Lombardia e ora candidata del Pd per il Consiglio comunale
di Milano.
«Salta all’occhio il dato sui laureati,
che a Milano sono molto più ricercati che in altre parti del Paese. Questo ci convince ancor di più che investire nella cultura e nell’istruzione sia una carta vincente. In generale questi numeri sembrano confermare l’esistenza di una
ripresa. In particolare la nostra città ha beneficiato anche dell’onda lunga dell’Expo, non a caso settori come il commercio, la ristorazione, il turismo risultano
trainanti. Di più difficile lettura quello che la Camera di Commercio definisce
un “rallentamento” per quanto concerne collaboratori a progetto e partite Iva.
Non possiamo capire se si tratta di una buona notizia, cioè del passaggio a contratti più stabili da parte di tante partite Iva. Certo è che su questo terreno,
quello dei cosiddetti “falsi autonomi” e del precariato bisogna fare ancora molto,
ad iniziare da un’opera di raccordo e consultazione intercategoriale. Soprattutto
il Partito deve proseguire sulla strada dei miglioramenti legislativi attuati con
il jobs act per gli autonomi, con l’obbiettivo di estendere le tutele essenziali
anche a questa parte di lavoratori».
Nasce Sos Impresa: incontro a Palazzo Marino
Mercoledì 18 maggio, alle ore 11, in sala Brigida a Palazzo Marino, verrà presentata la neonata Sos Impresa Milano, creata recentemente da Confesercenti.
Seguirà un dibattito incentrato sui fenomeni di racket e usura in città e su come
contrastarli. Parteciperanno all’incontro il vicesindaco Francesca Balzani, Andrea Painini, presidente di Confesercenti Milano, Ferruccio Patti, presidente
Sos Impresa Milano, David Gentili, presidente Commissione Antimafia del Comune, gli assessori Marco Granelli (assessore alla Sicurezza), Franco D’Alfonso
(assessore al Commercio). Concludono l’incontro Fabio Roia, presidente della
Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano e il professore Nando
della Chiesa, docente di Sociologia della Criminalità organizzata alla Statale di
Milano. Numero verde dello Sportello Sos Impresa 800.900.767.
È
stata presentata a fine aprile all’ex
Ansaldo Cariplo Factory, il grande
polo di open innovation, che negli intenti di Fondazione Cariplo dovrà unire
le potenzialità del non profit e del profit. Obiettivo creare 10mila posti di lavoro in tre anni.
Un progetto molto ambizioso su cui Fondazione Cariplo ha impegnato 10 milioni
di euro, con l’intento di raddoppiarli almeno, grazie all’apporto di investitori e il
coinvolgimento di aziende del calibro di
Microsoft, Fastweb, Terna e Novartis. A
partire da giugno la Factory occuperà gli
spazi (circa 500 mq) al primo piano dell’immobile di via Bergognone 34, in via
provvisoria, per poi espandersi grazie a un
progetto studiato da Fondazione Housing
Sociale. Cariplo Factory lavorerà a stretto
contatto con BASE Milano, insediatasi anch’essa nell’area ex-Ansaldo da poche settimane. L’idea su cui si fondano le due
iniziative è creare un polo per lo sviluppo
che riguarda la valorizzazione dei giovani,
l’innovazione (tecnologica e sociale), la
cultura, l’arte, la creatività e l’imprenditorialità. Numerose le sinergie che verranno
attivate soprattutto su tematiche specifiche quali, per esempio, il food, l’innovazione culturale e il welfare. Verranno
sviluppati progetti di corporate social responsabilità, di talent management e di
open innovation. Alle dieci startup più innovative si offrirà una sede in Cariplo Factory, un percorso formativo per due mesi
con attività di mentorship e potenziamento tecnologico e workshop e alla fine
saranno accompagnate verso gli investitori interessati alla loro crescita.
Per info:
[email protected]
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ANNO XX NUMERO 06 MAGGIO/GIUGNO 2016
Il Protocollo firmato a inizio maggio da Comune, Prefettura, Tribunale e Ordine Avvocati
Le domande possono essere presentate fino al 27/5
Morosità incolpevole: nuove misure
Dal Comune un sostegno
per rendere più facile l’accesso ai fondi per pagare l’affitto
l 4 maggio è stato firmato un importante protocollo d’intesa fra Comune di Milano, Prefettura, Tribunale e Ordine degli Avvocati.
L’obiettivo è quello di rendere efficaci le azioni a
sostegno dei morosi incolpevoli e contenere gli
sfratti dalle case private, favorendo l’accordo fra
proprietari e inquilini. «Si tratta di una misura
molto importante - commenta Doris Zaccaria, capogruppo Pd in Zona 6 e candidata per la prossima legislatura - che ci deve far riflettere
sull’accesso all’abitare nella nostra città. C’è il
tema enorme della gestione del patrimonio di edilizia pubblica; ma c’è anche un mercato privato
della casa che risponde più a logiche speculative
che alla legge della domanda e dell’offerta. In
molte città europee il mix fra edilizia residenziale
pubblica, affitti a canone concordato e affitti a
mercato è molto più avanzato che a Milano e consente una maggiore inclusione sociale».
Già da tempo il Comune aveva messo a disposizione un milione e mezzo di euro per gli inquilini
che non riescono a pagare l’affitto.
Le risorse, stanziate dal Governo e dalla Regione
I
vengono infatti distribuite a livello comunale per
affrontare un fenomeno acuito dalla crisi degli ultimi anni. Ma nonostante il numero di persone
potenzialmente interessate non sia certo trascurabile, a Milano soltanto una piccola quota della
cifra disponibile è stata effettivamente utilizzata.
Il problema è l’iter burocratico: il Protocollo nasce
proprio per rendere più semplice l’accesso ai
fondi e offrire un sostegno più diffuso alla morosità incolpevole.
Chi si trova nell’impossibilità di pagare l’affitto
per via di una ridotta capacità economica può
presentare la domanda per l’assegno alle Zone (i
futuri Municipi) attraverso l’apposita modulistica
presente sul sito del Comune di Milano
(http://goo.gl/aEA4AN).
Grazie all’accordo istituzionale, potrà essere anticipato un contributo fino a 8mila euro per le
persone bisognose; la somma potrà arrivare dal
momento in cui l’inquilino riceve la comunicazione dell’avvio della procedura di sfratto da parte
del proprietario. Si tratta di un dettaglio significativo perché, fino ad ora, le misure venivano at-
tivate soltanto a sfratto esecutivo.
Il Protocollo prevede anche una maggiore pubblicizzazione di questa opportunità, ancora
troppo poco conosciuta e sfruttata.
Adele Stucchi
uone notizie per tutte le coppie under 40 residenti a Milano da almeno un
anno. Palazzo Marino stanzia per loro un contributo di 1.200 euro di sostegno al reddito per pagare l’affitto della propria abitazione (le domande possono essere presentate fino al 27 maggio alla Direzione Centrale delle Politiche
sociali e Cultura della Salute del Comune). Le coppie, sposate o iscritte nel re-
B
gistro delle Unioni civili del Comune, devono presentare un Isee (Indicatore
situazione economica equivalente) familiare fino a 20 mila euro, non devono
ricevere altri sussidi o contributi economici per il canone d’affitto erogati
dall’Amministrazione comunale, essere locatarie di un appartamento di
proprietà privata con un regolare contratto di affitto di almeno
quattro anni e, ovviamente, non disporre di nessun altro
immobile di proprietà o uso sull’intero territorio
nazionale.
La graduatoria di assegnazione tiene
anche conto di quanti minori facciano parte del nucleo familiare e
della presenza di invalidi (con invalidità superiore al 74%). Tutte le informazioni sul sito del Comune
bit.ly/ContributoAffitto o presso i centri territoriali (Servizi sociali professionali territoriali).
S. P.
Da giugno in via Costantino Baroni 5, presso lo Spi-Cgil
Apre a Gratosoglio lo sportello per la tutela del cittadino delle periferie
iovani agguerriti, anziani per nulla rassegnati ma
desiderosi di rassicurazioni; e poi donne, mamme
e casalinghe, che da sole portano avanti la gestione del bilancio familiare; e infine operai, lavoratori
autonomi e piccoli professionisti. Ecco il profilo tipo che
emerge dalle indagini fatte da Federconsumatori sui cittadini che necessitano di supporto, ai quali lo sportello
di via Baroni 5, presso lo Spi Cgil, da giugno (apertura il
2° e 3° venerdì del mese, dalle ore 10 alle 12) proverà a
dare risposte. «Il consumatore di periferia – spiega Carmelo Benenti, vice presidente di Federconsumatori Mi-
G
lano – rispetto a quello del centro, o ancora meglio del
centro, ha a che fare con questioni molto più pratiche.
Mentre in centro sono tanti gli utenti di prodotti finanziari, come assicurazioni, azioni e obbligazioni; qui la
maggior parte dei cittadini deve confrontarsi con bollette, multe, conti salati di esercizi commerciali e cose
del genere. Qui si parla “pane al pane e vino al vino” e
non c’è bisogno di qualcuno che salga in cattedra, ma di
un professionista che risolva i problemi». L’associazione
Federconsumatori con la sua diffusione capillare affronta le principali tematiche in cui il cittadino si im-
batte, valutando le problematiche legate alle utenze e
cercando di dare una mano concreta nel capire come una
bolletta sia composta, ai ricorsi contro le multe, cosa che
spesso capita a chi si imbatte nel famigerato autovelox
di via Dei Missaglia.
Ma l’attività di sportello non si limita alle piccole problematiche di telefonia, luce e gas, ma si occupa anche di verificare la correttezza degli atti di Equitalia, ente
tristemente noto agli utenti, alla gestione e al supporto
nelle problematiche con banche e finanziarie, valutando
oltre la correttezza dei tassi applicati anche le procedure
di sovraindebitamento e ristrutturazione dei propri debiti.
«Quello che consiglio – spiega Benenti – è di recarsi comunque presso i nostri sportelli, perché prevenire e verificare insieme le problematiche, prima di arrendersi alle
ragioni degli altri, a volte può far risparmiare soldi davvero preziosi per l’economia di molte delle famiglie di
queste parti. Ci potrebbe essere un vizio di forma, ovvero
un ritardo nella notifica o comunque errori rilevabili da
occhi abituati a combattere per il cittadino… Per cui io
dico: fate un salto da Federconsumatori, non costa nulla».
M. C.
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ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013
ANNO XX NUMERO 06 MAGGIO/GIUGNO 2016
Il cartellone prevede appuntamenti il 21, 26 e 27 maggio
Spettacoli a ingresso gratuito fino al 25 maggio
I concerti del Coro dei Leoni
della scuola Palmieri
Terza edizione del festival
MiSeiTeatro
opo il successo del concerto
del 6 aprile al V Forum delle
Politiche Sociali del Comune
di Milano, il Coro dei Leoni dell’Istituto comprensivo di via Palmieri inizia una vera e propria tournée che lo
porterà a esibirsi tre volte in quindici
giorni. Primo appuntamento alla
Festa di Casa Jannacci, il centro di
accoglienza cittadino di viale Ortles.
Questa kermesse artistica, che il Comune di Milano organizza da tre anni
in collaborazione con la direzione artistica della Smemoranda per ricordare il grande Enzo Jannacci, ha già coinvolto artisti come Paolo Rossi, Gianni
Morandi, Vinicio Capossela, Cochi e Renato, Paolo Jannacci, Fabio Treves, Paolo
Belli e ora il Coro dei Leoni! La festa si terrà sabato 21 maggio e il coro si esibirà
in apertura, tra le 15e le 15.30. In caso di maltempo l’evento si svolgerà al chiuso.
Il 26 maggio, alle ore 17, il secondo appuntamento. Il coro terrà un concerto
D
presso il Museo delle Culture di Milano, esibendosi in un ricco repertorio
comprendente brani di musica pop
internazionale, da Goran Bregovic a
Khaled, dal cinese Emil Chau a Mizuki Ichiro fino ai Cranberries. Il 27
maggio tra le 9.30 e le 11 la formazione musicale della scuola Palmieri
sarà invece ospite dell’IC “Fabio Filzi”
con un concerto nel plesso di via Ravenna, a cui parteciperanno i bambini
di tutta la scuola.
I componenti del coro si stanno
anche specializzando nella scrittura
di brani di musica rap che vengono poi arrangiati da professionisti del settore
musicale e registrati. Il videoclip del primo rap del coro, “Una scuola ideale” è
ora in fase di realizzazione e sarà disponibile su Youtube entro la fine di maggio.
A breve sarà creata su Facebook una pagina dedicata al Coro dei Leoni con
tutte le informazioni e materiale utile.
rosegue fino al 28 maggio il festival MiSeiTeatro, patrocinato dal Consiglio di
Zona 6. La rassegna, iniziata il 12 maggio scorso, ha in cartellone ancora numerosi
spettacoli, tutti a ingresso gratuito, che si svolgeranno in biblioteche, teatri, piazze e giardini.Questi i prossimi appuntamenti:
P
Giovedì 19 maggio, ore 21, Alzaia Naviglio
Grande 192 - “La Casa di Krapp”. Un anziano nella sua tana. A cura di Alta Luce
Teatro,
Venerdì 20 maggio, ore 17, Cam La Spezia (interno Parco Spezia) e sabato 21
maggio 2016, ore 11, Biblioteca Lorenteggio, via Odazio 9 - “Topino di campagna
topino di città”. Spettacolo per bambini. A cura di Art&Sol ed In scena veritas.
Sabato 21 maggio, ore 21, SpazioQua, via Solari 2/a, “Il nome im...proprio”, commedia brillante, liberamente ispirata a “Una cena tra amici”. A cura di Compagnia SpazioQua,.
Il 31 maggio all’Auditorium di Milano Fondazione Cariplo
Sabato 21 maggio, ore 21, Spazio Alda Merini-Casa Delle Arti, via Magolfa 32 e
domenica 22 maggio, ore 18, Biblioteca Lorenteggio, via Odazio 9 - “Apro un
Gli studenti della Tabacchi suonano le arie di Verdi
chiosco in Costa Rica”, di Gabriele Scotti e Gianna Coletti, con Gianna Coletti.
Una riflessione sull’abitare oggi in una sgangherata e multietnica casa di ringhiera. A cura dell’Associazione La Casa Delle Artiste.
er il quarto anno consecutivo, la scuola
media a indirizzo musicale Tabacchi e i
Cantori del Duomo di Milano, gemellati
per la prima volta con la scuola media a indirizzo
musicale “Sofo” di Monopoli, ritornano ospiti de
laVerdi, per uno spettacolo all’Auditorium di Milano Fondazione Cariplo che si terrà martedì 31
maggio alle ore 10.30. Titolo del concerto: “Alla
scoperta delle Arie di Giuseppe Verdi – Pianse
ed amò per tutti… l’ultimo viaggio di Giuseppe
Verdi”. Lo spettacolo, con la regia di Francesco
Montemurro, sarà condotto dall’attore Nicola
Olivieri, a cui verrà affidato il “compito” di introdurre il pubblico alla scoperta del grande maestro di Busseto e dei giovani musicisti.
P
L’idea di questo spettacolo nasce per rendere
protagonisti i giovani allievi delle scuole a indirizzo musicale, affinché possano avere l’opportunità di dimostrare come lo studio di uno
strumento possa essere finalizzato all’esecuzione di uno spettacolo, in modo da motivarli
e renderli consapevoli dell’importanza dei loro
studi musicali. Il concerto-lezione del 31
maggio rientra nell’ambito del Progetto Educational de laVerdi, patrocinato dal ministero
dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca,
dall’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia, con il sostegno di Fondazione Cariplo,
Regione Lombardia e di Cidim – Comitato Nazionale Italiano Musica.
Nuovo Comitato
di gestione al Ronchettino
È stato eletto, per il triennio 2016-2018, il Comitato di Gestione del
Centro socio ricreativo culturale anziani, di via Saponaro 34, che risulta così composto:
Mario Lima, Presidente, Alfredo Lommi, Vicepresidente (entrambi
hanno l’incarico di tesorieri).
Angelo Don, responsabile di sala – bar.
Antonia Roma o e Laura Maroni, coordinatrici dei giochi di società
(tombola).
Inoltre, con il Comitato di Gestione collaborano sei soci volontari.
Domenica 22 maggio, ore 19, Giardini di via Odazio 6 - “Linguaggi teatrali per
parlare di abitare: le nostre storie”. Tre linguaggi differenti per narrare il Giambellino. A cura di Associazione Dynamoscopio con Teatro Utile.
Domenica 22 maggio, ore 19, Associazione Artkademy, via Bussola 4 - “Piano
strada”, spettacolo teatrale a cura di Wasabi Produzioni. “Il sole sorge anche a
Milano”, reading con musica dal vivo e proiezioni a cura di Tempi diVersi.
Mercoledì 25 maggio, ore 21, Teatro Edi/Barrio’s, piazza Donne Partigiane: “Homo
condomini lupus, l’assemblea condominiale più pazza del mondo”. Spettacolo
teatrale a cura di Habitami by Tabula Rasa Srl.
Mercoledì 25 maggio, ore 21, Cam La Spezia (interno Parco Spezia) - “Gente di
Milano”. Spettacolo con musica dal vivo su episodi della “Vecchia Milano”. A cura
dell’Associazione Equinozio.
.
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Consegnati gli attestati di partecipazione ai corsi. L’Auser al lavoro per la prossima sessione, per la quale il CdZ ha già stanziato le risorse
Chiude con una festa l’Università della Terza Età
fine aprile si è conclusa la prima esperienza dell’Università della terza
età Auser di Zona 5 – Sessione Primaverile – con la consegna degli
Attestati di partecipazione a tutti i cittadini che hanno frequentato
assiduamente gli incontri. All’evento hanno presenziato il presidente del Consiglio di Zona5, Aldo Ugliano, la presidente della Commissione Politiche Sociali Angela Lanzi e, per Auser Insieme Milano, Graziella Anomale. Il Coro
Auser Tre Castelli ha contribuito ad allietare questo incontro conclusivo e la
soddisfazione di tutti i partecipanti è stata palpabile. L’Università è stata
aperta a Milano in questa zona all’inizio di febbraio e conta ben 129 iscritti.
L’attività è in linea con il progetto Auser per l’Università della Terza Età
“ideato per coniugare interesse alla cultura e bisogno di socializzazione degli
over 60... dove la cultura diventa veicolo di coesione sociale, volto a raggiungere anche fasce d’utenza debole proponendosi come polo attrattivo e di relazione per tutti i Cittadini”. L’Ute è gratuita per i partecipanti grazie alla
convenzione stipulata tra l’Auser e il Consiglio di Zona 5 e all’attività di alcuni
volontari Auser. La gratuità dell’iniziativa, l’ubicazione, il locale e le sue attrezzature adeguate, l’ottima rete di collegamenti pubblici (MM – autobus –
A
tram...) e viari, hanno contribuito senza dubbio a una proficua e serena partecipazione alle attività.
Visto il successo dell’iniziativa e l’elevata partecipazione, ci auguriamo che
questa Università della Terza Età - Auser possa proseguire anche il prossimo
anno, in collaborazione con il CdZ5 e la Città Metropolitana di Milano e che
gli incontri si possano ancora effettuare presso lo Spazio del Sole e della Luna
di via U. Dini 7, alle attuali condizioni di gratuità. Segnali positivi sono arrivati
a questo proposito dal Consiglio di Zona che, per bocca della Presidente alle
politiche sociali Angela Lanzi, durante la consegna degli attestati, ha già annunciato lo stanziamento dei fondi per i prossimi corsi.
In base a un sondaggio effettuato tra gli iscritti, e organizzato dai Tutor, si sono
evidenziate informazioni molto significative:
- l’interesse verso gli argomenti trattati è frutto della capacità dei relatori
di destare curiosità e portare il messaggio culturale anche a persone non
altamente scolarizzate. Le dispense, da loro stilate, hanno contribuito a incuriosire ulteriormente i partecipanti, sollecitandoli a effettuare approfondimenti e ricerche sui temi trattati oltre che a suscitare situazioni
relazionali di confronto con altri;
- gli argomenti trattati, i relatori e l’organizzazione hanno ampiamente soddisfatto i partecipanti. Tanto è vero che il 98% degli iscritti intende ripetere
questa esperienza anche la prossima sessione 2016/17 e di far conoscere
anche ad altri la presenza in Zona 5 di questa iniziativa;
- per molti degli iscritti partecipare all’Ute è stato utile per uscire dalla solitudine, per riempire gli spazi vuoti creati dalla pensione, per stimolare vivacità intellettuale, per creare un’alternativa valida a giornate in solitudine
e prive di interessi oltre che, in alcuni casi, a far nascere nuove amicizie;
- gli argomenti che i partecipanti desiderano approfondire l’anno prossimo
spaziano tra storia di Milano, arte, astronomia, archeologia e ambiente, forte
interesse suscitano anche i corsi di lingua inglese, di alfabetizzazione digitale (personal computer e tablet).
Il nostro impegno è quello di continuare a fare in modo che le persone che
vivono in Zona 5, non smettano mai di apprendere, possano arricchire le
proprie competenze e partecipare attivamente alle iniziative della nostra
realtà.
Tosca Bolgiani e Antonio Alemanno,
Tutor - Auser
La proposta di Auser
Per consentire all’Auser di proseguire con le attività di volontariato, rivolte
agli over 60 e migliorare e ampliare i servizi, scegli di destinare il 5 per mille
all’Auser.
Nella dichiarazione dei redditi scrivi nell’apposito spazio il codice fiscale
97321610582.
Una piattaforma web dedicata alle persone con disabilità sensoriale
PASSin: l’arte è senza barriere
arte è a disposizione di tutti? Ci piace affermare che sì, indipendentemente dallo status sociale e dal livello culturale, l’arte dovrebbe essere fruita da chiunque lo desideri. Eppure, per alcune
tipologie di persone, esistono evidenti impedimenti: come può godere di
un quadro un non vedente? Può una persona sorda apprezzare la musica?
Potrebbero, ma necessitano di un contesto particolare e di specifici strumenti. PASSin, piattaforma web dedicata alla cultura e all’arte senza barriere per le persone con disabilità sensoriali, presentata lo scorso 2
dicembre alla Casa dei Diritti di via De Amicis, si propone come uno strumento per l’inclusione e la partecipazione di tutti. Uno spazio web dove
si raccolgono informazioni, iniziative, eventi, ultime news e innovazioni
tecnologiche dal mondo dell’accessibilità.
Il progetto è nato dall’incrocio di competenze professionali diverse, alcune incontratesi grazie alla partecipazione attiva alla social street della
nostra zona, Gottardo-Meda.
Gli artefici di questo progetto sono Sadri Faslliu e Fabio Calarco, professionisti nel campo digital, Martina Gerosa, facility manager ed esperta
di disabilità e accessibilità, Nicola Rabbi, giornalista, Cecilia Viganò, graphic designer, che insieme alla cooperativa Accaparlante di Bologna
hanno presentato la loro idea al bando del Comune di Milano dedicato
all’accessibilità, in occasione di Expo 2015.
«Abbiamo presentato PASSin anche a Bologna e a Roma, ma l’obiettivo
è crescere e riuscire a coprire tutto il territorio nazionale - ci dice Fabio
Calarco, uno dei fondatori, spiegandoci che - l’attenzione al tema dell’accessibilità in campo artistico oggi non è ancora abbastanza alta, ma si
auspica che possa diventarlo. È importante portare avanti una battaglia
in favore di una minoranza e di un tema a cui ancora oggi viene concessa
L’
poca visibilità, purtroppo c’è ancora molta ignoranza sull’argomento».
Gli obiettivi sono dunque molteplici: informare, coinvolgere, sensibilizzare. Per raggiungerli il team sta lavorando sodo, cercando di individuare
fonti economiche, bandi, investitori, che possano permettere al progetto
di irrobustirsi, rendendolo anche autosostenibile dal punto di vista finanziario. C’è l’ipotesi di lanciare una campagna di crowfunding, per raccogliere finanziatori attraverso il web.
Molto interessante il sistema delle icone della piattaforma, che si sviluppa su due livelli: da una parte vengono segnalate le categorie di appartenenza dell’argomento di cui si sta parlando; dall’altra, grazie
all’indispensabile contributo Cecilia Viganò, l’artista del team PASSin, è
stato sviluppato un sistema di icone accessibili che rendono leggibile il
sito anche per le persone con disabilità sensoriali: così, tramite l’utilizzo
di screen reader e sintesi vocali - funzionalità già presenti nei browser o
nei sistemi operativi - un ipovedente o un sordomuto non avranno difficoltà a navigare all’interno della piattaforma.
«La nostra piattaforma ovviamente rispetta le regole dell’accessibilità,
anche se ad oggi, purtroppo, questa non è la normalità: non tutti i siti
sono accessibili», sottolinea Fabio. E, svelandoci i prossimi passi da compiere, conclude: «Vogliamo ottimizzare il sito per la piattaforma mobile
e sviluppare anche una app verticale, per creare una vera community e
una maggiore interazione, così da trasformare PASSin in un cantiere
aperto alla partecipazione di chiunque sia interessato a sviluppare conoscenza e informazione su tutto ciò che aiuta a superare le barriere
della comunicazione attraverso la multisensorialità».
Per informazioni: www.passin.it; Pagina Facebook: PASSin.
Federica De Melis
Il 24 maggio allo Spazio Oberdan
Il film “Life” di Anton Corbijn
E
cco i nuovi appuntamenti per “Cinema senza Barriere”, con pellicole
sottotitolate per le persone con disabilità
uditive e audiodescrizioni in cuffia per le
persone con disabilità visive, che accedono ai cinema gratuitamente con i loro
accompagnatori.
Martedì 24 maggio alle ore 20
presso la Sala Alda Merini dello Spazio
Oberdan della Città metropolitana di Milano (viale Vittorio Veneto, 2) sarà pro-
iettato il film Life di Anton Corbijn. La
storia racconta l’amicizia tra Dennis
Stock, fotografo dell’agenzia Magnum e
James Dean, giovane divo del cinema
(un frame, qui sotto).
Per prenotare le cuffie per ascoltare le
audiodescrizioni per i non-vedenti, telefonare nei giorni feriali alla Cineteca:
telelefono 02.872.421.14
Per informazioni: Cinema senza Barriere Aiace. Milano tel. 02.761.153.94
[email protected]
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ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013
ANNO XX NUMERO 06 MAGGIO/GIUGNO 2016
In via Ripamonti 428, aperte le iscrizioni per corsi di Assistente familiare
Cascina Brandezzata: hospice, ma anche luogo
di incontro e formazione
Promossa da Fondazione Lu.V.I. la struttura è guidata dal Professor Andreoni
n gioiello aperto alla cittadinanza nel sud Milano:
Cascina Brandezzata, in via Ripamonti 428. Inizialmente era una locanda, La taberna Brandezzata, successivamente trasformata in cascina, dove
alcune famiglie di contadini coltivavano 745 pertiche di
campagna. Nel 1843 fu acquistata dall’Ospedale Maggiore di Milano e dopo la seconda guerra mondiale cessò
di essere abitata, diventando così un luogo abbandonato.
Dal 1998, la Fondazione Lu.V.I. Onlus si è impegnata in
un progetto di ristrutturazione per trasformare i ruderi
dell’antica cascina in un Luogo di Vita e di Incontro per
la Comunità. Dopo anni di impegno, sostenuti fortemente dal Professor Bruno Andreoni, finalmente oggi
sono stati aperti: l’Hospice, dove si assistono i malati terminali, il Centro Universitario Interdipartimentale per
le Cure palliative, che ha lo scopo di promuovere la for-
U
mazione con master, seminari di aggiornamento, corsi
per assistenti familiari e per volontari, oltre che eventi
culturali di comunicazione con la cittadinanza.
La formazione di assistenti familiari risponde a un bisogno sempre crescente nelle famiglie italiane. Un
tempo erano chiamate “badanti”, cioè coloro che si prendevano cura in famiglia della persona fragile o malata e
bisognosa di cure, anche 24 ore al giorno. I corsi assicurano una formazione indispensabile per questa attività,
i malati sono sempre due: la famiglia e la persona, che si
trovano ad affrontare un percorso drammatico che sconvolge vita e consuetudini. In Cascina Brandezzata si
cerca di dare una risposta a questo bisogno anche
quando la richiesta di assistenza presenta un’elevata
complessità. Gli studenti che arrivano all’attestato di Assistente familiare sono invitati all’iscrizione presso l’ex
Albo delle badanti, ora definito
nel progetto “CuraMi”, in collaborazione con il Comune di
Milano.
I nuovi corsi partiranno da settembre 2016: un corso base,
per coloro che non hanno alcuna formazione e due corsi
specialistici per pazienti con
malattie neurologiche avanzate e per la cura di pazienti
terminali. I costi per la frequenza sono molto contenuti, senza fini di lucro, nello
spirito della Fondazione Lu.V.I. Onlus.
Per informazioni: ufficio aperto al pubblico presso Cascina Brandezzata (tutti i giorni lavorativi dalle ore 9.30
Il 28 maggio premiazione delle scuole vincenti con le Coppe Puecher e Liberazione
alle 12 - tel. 02/94372703).
www.fondazioneluvi.org/centrouniversitario
Mail: [email protected]
Mara Rold
Oratorio Sant‘Andrea
Nuova Atletica 87: la cultura dello sport e dell’ ambiente Inaugurati
i campi sportivi
I
l 6 maggio, nel centro sportivo Carraro, si
sono svolte le ultime competizioni dei
XXXII Giochi Studenteschi Sud Milano,
organizzati dalla società Nuova Atletica 87,
con Patrocinio della Zona 5 e dell’Ufficio Scolastico Territoriale. Oltre 700 ragazzi, provenienti da 15 scuole medie delle Zone 5 e 6, da
Rozzano, Opera, Basiglio, Locate Triulzi,
hanno gareggiato con grande impegno ed
estrema correttezza per conquistare la
Coppa Liberazione che sarà assegnata alla
scuola che ha ottenuto il punteggio più elevato conseguito sulla base dei piazzamenti.
Le altre scuole riceveranno il riconoscimento della targa di
Partecipazione. Una settimana prima, il 29 aprile, si erano
svolte le competizioni della Coppa Puecher per le superiori,
con la partecipazione delle scuole
della Zona: Allende, Custodi, Kandinsky, Torricelli, Varalli e Calvino di
Opera. La particolarità di questi Giochi
è che le manifestazioni sono condotte
dai giovani atleti della Nuova Atletica
87, con la collaborazione degli insegnanti delle scuole partecipanti. I Giochi sono stati l’occasione per
l’avviamento all’atletica di molti giovani, che sono ora gli allenatori e i dirigenti della Nuova Atletica 87.
La premiazione finale avverrà sabato
28 maggio, dove le scuole riceveranno le coppe Puecher e
Liberazione e le targhe di partecipazione. Agli studenti che
si sono distinti sia nello sport che negli studi saranno asse-
gnate le medaglie dello “studente sportivo” 2016. Complessivamente ai Giochi hanno partecipato oltre 2500 ragazzi.
Un’altra notevole iniziativa, anche questa patrocinata dalla
Zona 5, è la vacanza in natura, che la Nuova Atletica 87 organizza in collaborazione con il circolo di Legambiente
Zanna Bianca.
I ragazzi andranno in montagna, ad Alpe Devero, a quota
1630 m, per una settimana alloggiando in Rifugio (con gestore). Durante le passeggiate incontreranno guardie forestali e l’incontro con la natura sarà totale. Una settimana
all’insegna della semplicità e della frugalità (ma con una
buona cucina) saranno pane per lo spirito. La vacanza prevede due periodi: per i ragazzi dai 9 ai 13 anni, dal 26 giugno
al 2 luglio; per i ragazzi di 14 e 15 anni dal 3 al 9 luglio.
Per informarsi, fino a fine maggio: 338 4798759 (Luciano,
dopo le ore 15).
Dopo lunga attesa sono stati finalmente realizzati i
nuovi campi sportivi dell’Oratorio Sant’Andrea, posto
in via Trebbia 15.
La festa di inaugurazione si svolgerà sabato 21 maggio
con inizio alle ore 18 e avrà come madrina d’onore la
conduttrice televisiva Federica Panicucci e come
ospite il campione mondiale di pallavolo Andrea Zorzi,
che contribuirà alle attività sportive per bambini e ragazzi; a seguire, tanta buona musica: dj set con il DJ
Fargetta.
Per informazioni
scrivere a [email protected]
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PRIMA PUNTATA - Sentieri Metropolitani, 10 percorsi da fare a piedi, in gruppo o accompagnati da un’app
SM#07, la Milano nascosta...
n luogo si può attraversare in infiniti modi, è noto. Ma forse
i milanesi sono più monoesperenziali di altri e vivono la loro città
riducendola a un spazio
da fendere velocemente,
concentrati su “cose da
fare” e influenzati da un
immaginario sedimentato, che limita le “cose
da vedere” a poche cartoline ingiallite. Un atteggiamento miope, che riduce
fatalmente le opportunità di conoscenza, la qualità della vita cittadina e le occasioni di stare insieme.
Ma cosa c’è da scoprire ancora a Milano? Esiste un modo diverso di vivere
la città e l’idea stessa di turismo? Gianluca Migliavacca (architetto, anima
della Trekking Italia e guida), Max Franceschini (fotografo e video
maker) e Gianni Biondillo (architetto e scrittore), ideatori di Sentieri Metropolitani, ne sono convinti. Secondo loro Milano – e con essa ogni luogo
– è una stratificazione di punti di vista ed eventi, da scoprire procedendo
lentamente, all’insegna del motto “Le città si capiscono solo a piedi”.
Partendo da questi presupposti i tre “viandanti” hanno individuato 10 sentieri cittadini, hanno pubblicato un sito web (www.sentieri
metropolitani.org) e un’ app per smartphone (disponibile per Android e
iOS), scaricabile gratuitamente. Gli esploratori che cammineranno lungo
gli itinerari accompagnati dalla app potranno seguire le proposte dei tre
autori, alla scoperta degli eventi e dei luoghi della Letteratura, Architettura, Cinema e Gusto che si intrecciano con la città, dal centro alle periferie, e ne definiscono il multiforme carattere. Soprattutto i camminatori
potranno partecipare alla costruzione dell’itinerario, arricchendo ogni
percorso di storie, note e meno note, piccole e grandi, frutto di un istante
colto al volo o di racconti lontani. La app infatti consente di inviare alla
redazione di Sentieri_Metropolitani scritti e immagini, partecipando in
prima persona alla decostruzione della Milano dei luoghi comuni, per ricostruirla più vera e viva.
U
Per la tracciatura del percorso #7, quello che da piazza Duomo porta a
Chiaravalle, gli ideatori di Sentieri Metropolitani hanno anche coinvolto
il sottoscritto, direttore di Milanosud, giornale custode del sud Milano.
Ecco uno stralcio di quanto abbiamo scoperto durante la camminata di
circa 13 km e quasi 4 ore di cammino (al netto delle soste!).
Primo tratto: il centro sconosciuto
Si parte da Torre Velasca, un edificio molto conosciuto. Il nome deriva dalla
preesistente piazza Juan Fernández de Velasco, seicentesco governatore
spagnolo di Milano, di cui le cronache ricordano soprattutto l’ossessione
per le streghe. La sagoma della torre è nota a tutti i milanesi e oggetto di
adorazione o di avversione. Qualunque sia il giudizio che si ha su questa
torre di 106 metri, finita di costruire nel 1957, progettata dal famoso studio
BBPR (lo stesso che pochi anni dopo progettò le sei Torri Bianche di Gratosoglio), di certo si tratta di un edificio da vedere, alzando lo sguardo il
più possibile da sotto per coglierne l’imponenza e l’originalità del profilo.
Lasciata la Velasca, compiuti pochi passi risalendo per corso di Porta Romana, si passa accanto al Palazzo Acerbi, civico numero 6. Qui minuscola e
nascosta sulla facciata del bel palazzo, a destra del portone, sotto al primo
balconcino, c’è una palla di cannone, testimone delle Cinque Giornate di
Milano. Accanto una quasi invisibile targa, che recita laconicamente: “20
MARZO 1848”, prima testimonianza che incontreremo del nostro Risorgimento. Proseguendo troveremo altre due targhe, in via delle Chiusa e in
corso Italia, che ricordano il contributo dei finanzieri che «spontaneamente
– racconta lo storico e letterato Cesare Cantù – si offersero alla causa comune. Sia onore a questa giovine squadra che costituita per immorali divieti,
ora ha ottenuta tutta la simpatia della nostra fraternità, e sentì con che
cuore gridavamo: i viva alla guardia di Finanza…».
Lasciato alle spalle Palazzo Acerbi, percorsa via Maddalena, si prende Corso
Italia in direzione Sud. Pochi metri e, all’altezza di via Rugabella, sbuca la
“chiglia” di un complesso edilizio di abitazioni e uffici progettato da Luigi
Moretti, finito di costruire nel 1955. Un’architettura modernissima, realizzata all’indomani del conflitto mondiale, come la Torre Velasca sulle macerie
della guerra, ma al contrario del grattacielo di BBPR, praticamente sconosciuto.
Da corso Italia si imbocca via Disciplini – un angolo di ‘800 milanese, con
la strada che ancora rivela la tracciatura per le carrozze – e si percorre il
dedalo di viuzze eleganti fino a Molino delle Armi. Qui, come dice il toponimo, lungo il Naviglio si trovavano molti mulini, il principale dei quali, appunto, destinato ad “arrotar armi”, arte nella quale i milanesi erano maestri
sin dal Medio Evo. Superata la circonvallazione interna, alla fine di via Vettabbia (che prende il nome dalla roggia che da qui partiva e che rincontreremo spesso nel nostro percorso), si arriva a via Cosimo del Fante, strada
elegante, con palazzi di pregio. Il più bello di tutti è forse Casa Venegoni,
che si trova all’angolo. Un edificio in stile neogotico, costruito nel 1927,
con una torretta loggiata che certo non passa inosservata. Nel cortile della
casa, un pozzo trecentesco e la ricostruzione delle campate del portico del
convento delle Dame Vergini della Vettabbia, antica istituzione risalente
all’epoca comunale.
Proseguendo da Cosimo del Fante e ritornando in corso Italia, si scorge
verso sud il Santuario di Santa Maria dei Miracoli presso San Celso, luogo
dove furono trovati nel 396 i resti dei santi Nazzaro e Celso. Il primo fu trasportato nella Basilica San Nazzaro maggiore, nell’omonima piazza che si
trova lungo corso di Porta Romana. San Celso invece rimase qui custodito
in una piccola chiesa, dove Sant’Ambrogio fece realizzare una nicchia con
un’immagine della Madonna. In questo luogo, divenuto poi basilica con convento, nel 1485 avvenne un miracolo. Durante un miserere, con la chiesa
colma di fedeli, l’immagine della Madonna prese vita, guardò a uno a uno i
presenti e porse loro il Bambino. Da quel momento la peste scomparve da
Milano. Per celebrare l’evento miracoloso l’anno seguente iniziarono i la-
Da sinistra: Torre Velasca, la Chiglia di Moretti, Casa Venegoni e la Chiesa di Santa Maria Nascente.
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... tra piazza Duomo e Chiaravalle
vori per la costruzione dell’attuale santuario. Il monastero, che sorgeva
sulla destra della basilica, fu distrutto nell’’800 per fare spazio al santuario.
Quasi identica sorte subì la basilica di San Celso, di cui ora rimangono
solo un bel giardino, la facciata e una torre campanaria.
Secondo tratto: città universitaria e architetture
Passata la seconda cerchia milanese, all’altezza di Porta Ludovica si
prende viale Bligny. Da qui inizia un percorso attraverso l’architettura
contemporanea, che ci porterà fino oltre la circonvallazione esterna.
Dopo qualche decina di metri, all’angolo con via Roentgen, appare il più
recente edificio costruito dall’Università Bocconi, che ospita dipartimenti,
centri ricerca e un’aula magna aperta alla città. Progettato dagli architetti
irlandesi Shelley McNamara e Yvonne Farrell, inaugurato nel 2008, il complesso è composto da volumi che appaiono sospesi e da ampie vetrate che
si alternano a facciate cieche.
Attraversato questo complesso, si arriva su piazza Sraffa, dove affacciano
il pensionato degli studenti, progettato da Giovanni Muzio (1956), l’edificio
della rettoria e la chiesa. Questi ultimi progettati entrambi all’inizio degli
anni Sessanta da Ferdinando Reggiori. Verso via Bocconi si trovano poi
l’edificio della Sda Bocconi (1986) realizzato da Vittore Ceretti e l’edificio
ellittico ad aule (2000) progettato da Ignazio Gardella.
Proseguendo verso sud, dopo aver superato una lapide che ricorda gli studenti della Bocconi morti nella Grande Guerra, giunti sulla via Sarfatti,
sulla destra troviamo l’edificio, disegnato da Muzio e dal figlio Lorenzo, che
ospita l’aula magna, la biblioteca e alcuni istituti. Sempre sulla via Sarfatti,
sulla sinistra, disegnata da Gian Giacomo Predeval e Giuseppe Pagano,
ecco la sede principale dell’università. Si tratta di un complesso inaugurato
nel 1941, considerato tra gli esempi italiani più importanti di architettura
razionalista.
I volumi degli edifici, ognuno realizzato sulla base delle funzioni e dopo
uno studio attentissimo delle proporzioni, sono disposti nel lotto su uno
schema cruciforme, in modo che tutti possano essere areati e illuminati
nel migliore dei modi. All’epoca la progettazione del complesso si scontrò
con la retorica monumentale fascista e la costruzione fu possibile solo perché appoggiata da Giovanni Gentile, filosofo e allora ministro del Fascio.
Al progettista Giuseppe Pagano toccò una tragica sorte. Partigiano, morì a
Mauthausen il 22 aprile del 1945, pochi giorni prima della liberazione del
campo. Stesso destino per l’architetto Gian Luigi Banfi, dello studio BBPR
che progettò la Torre Velasca. Partigiano anch’egli, morì nello stesso campo
solo pochi giorni prima: il 10 aprile del 1945.
Volgendo lo sguardo verso il Parco Ravizza, sull’angolo con via Bocconi, non
si può non notare l’enorme maglio che ricorda la morte di Roberto Franceschi, studente bocconiano, militante del Movimento Studentesco. Nel
1973, a 21 anni, il giovane fu ucciso da una pallottola sparata dalla Polizia
che, su richiesta del rettore, impediva a coloro che
non facevano parte dell’ateneo l’ingresso a un’assemblea per la pace nel Vietnam.
Percorrendo via Sarfatti, lasciandosi alle spalle il
monumento a Franceschi, sulla sinistra si trova
l’ampia area della ex Centrale del latte. Qui, sono
appena iniziati i lavori per la realizzazione del
nuovo campus della Bocconi, progettato dallo studio Sanaa di Kazuyo Sejima e Ruye Nishizawaelle.
Nell’area bonificata sorgeranno una torre residenziale per studenti e professori, la nuova sede della
Sda Bocconi e un centro sportivo-ricreativo aperto
al pubblico. L’architettura sarà completamente diversa dal resto degli edifici dell’Ateneo. Forme tondeggianti, edifici in parte trasparenti, zone verdi,
colonnati e collegamenti tra le varie “celle” caratterizzeranno il nuovo complesso, i cui lavori termineranno nel 2019.
Usciti da via Sarfatti, tra via Caltelbarco, via Giambologna e viale Tibaldi, si trova un piccolo agglomerato urbano, una sorta di “triangolo isoscele”
(guardando la mappa) composto da villette eleganti con giardino ed edifici d’epoca. Passeggiando
tra le vie si subisce un effetto estraniante, perché
si ha l’impressione di stare in un luogo di villeggiatura, che potrebbe essere la Riviera o l’Alto Adige.
Quando poi si passa per via Ottolini, dove si incontrano due case con tetti spioventi, travi a legno a
vista, balconcini e bifore con vetri colorati, che
pare furono costruite da un importatore di pianoforti tedesco pieno di nostalgia verso i luoghi natii, Dall’alto, in senso orario: Il cortile del palazzo della Bocconi (via Roetneg), l’università Bocconi,
la sensazione di stare in un paese del nord Europa è il palazzo di via Ottolini e il monumento a Roberto Franceschi.
fortissima.
Tornati sulla via Castelbarco, prima di attraversare la circonvallazione,
in un testacoda tipico del migliore spirito meneghino, si trova l’edificio
di Pane quotidiano. Proprio accanto al futuro campus della Bocconi, che
accoglierà i migliori (e agiati) studenti del mondo, l’onlus fondata nel
1898 accoglie decine di migliaia di persone in difficoltà, dando loro da
a seconda puntata di “SM#7, la Milano nascosta, tra piazza Duomo e Chiaravalle”,
mangiare, gratuitamente e ogni giorno, secondo il motto “Fratello… qui
con la descrizione dei tratti da percorrere a piedi “Dalla città verso la campagna”
nessuno ti domanderà chi sei, né perché hai bisogno, né quali sono le tue
e “Il Parco Sud e Chiaravalle”, sarà pubblicata sul prossimo numero di Milanosud, in
opinioni…”.
distribuzione dal 30 maggio 2016. Per chi volesse leggere tutto l’articolo, senza atTesti Stefano Ferri
tendere la prossima uscita del giornale lo può trovare sul sito Milanosud.it
Fotografie Max Franceschini e Federica De Melis
(http://goo.gl/KRhjwh)
Seconda puntata il 30 maggio
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(Prima puntata – Continua)
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L’abbandono del tetto coniugale
di Rosa Zambianchi
Avvocato
Gentile Avvocato,
le scrivo perché non riesco più a vivere nella situazione in cui mi trovo. Mio marito, che ha sempre
avuto modi bruschi nei miei confronti, da alcuni mesi
ha problemi di lavoro, è sempre più nervoso, spesso
arriva a insultarmi pesantemente davanti a nostro
figlio e l’altro giorno mi ha presa a schiaffi e calci.
Ormai ho paura di rientrare a casa perché non so
cosa mi aspetta, ho proposto di trasferirmi da mia
madre ma lui minaccia di denunciarmi per abbandono del tetto coniugale e di non farmi più vedere nostro figlio. La prego mi aiuti!
R.R.
Nella pratica legale, mi capita di dover trattare spesso
casi di donne, ma anche uomini, che subiscono maltrattamenti in ambito familiare. Le vittime, trovandosi
in una condizione di disagio psicologico, addirittura di
vergogna, faticano spesso a trovare una “via d’uscita”
e sono oggetto non solo di maltrattamenti ma anche di
condizionamenti che le inducono a subire troppo e
troppo a lungo.
Comunemente, si è portati a considerare “maltrattamenti” solo le violenze fisiche, ma altrettanto gravi,
anche dal punto di vista della Legge, sono le violenze
psicologiche, quali minacce, insulti, umiliazioni, ricatti. La minaccia di denuncia di abbandono del tetto
coniugale spesso incute timore, inducendo chi la subisce – e non ne sa valutare la gravità - a permanere
in una situazione di pericolosità crescente per l’incolumità propria o dei figli.
In realtà, il reato di abbandono del tetto coniugale è
stato abrogato; la norma penale che attualmente ne
tratta è l’art. 570 cod. pen., che recita “chiunque, abbandonando il domicilio domestico…si sottrae agli obblighi di assistenza inerenti alla potestà dei genitori o
alla qualità di coniuge”. Perché sussista il reato è necessario anzitutto che vi sia un matrimonio e che, inoltre, l’abbandono sia ingiustificato, riprovevole sotto il
profilo etico sociale e accompagnato dal sottrarsi agli
obblighi di assistenza (soprattutto economica).
Abbandonare la casa familiare non è mai una decisione da prendere “alla leggera”, perché comunque
contraria alle norme civili in tema di coabitazione dei
coniugi e quindi potenzialmente motivo di addebito
della separazione, ma se esiste una “giusta causa” può
essere legittima. È evidente che nel caso che stiamo
trattando, il timore per la propria incolumità fisica e
morale, o anche solo le violenze verbali o fisiche subite da parte del coniuge, giustificherebbero ampiamente l’abbandono della casa coniugale.
La “giusta causa” dovrà essere reale e debitamente documentata, ma non è il caso di arrivare ad essere in
condizioni disperate prima di prendere questa decisione.
La soluzione alternativa, praticabile nei casi più gravi,
è la richiesta all’Autorità Giudiziaria di una misura di
protezione contro gli abusi familiari, che in sede civile
è disciplinata dall’art. 342bis cod. civ. “quando la condotta del coniuge o di altro convivente è causa di grave
pregiudizio all’integrità fisica o morale, ovvero alla libertà dell’altro coniuge o convivente”. In tali casi, nei
quali è espressamente ricompresa la lesione all’integrità morale oltre che fisica, il Tribunale può ordinare
al coniuge o al convivente l’immediata cessazione delle
condotte violente o pregiudizievoli, disponendo il suo
allontanamento dalla casa familiare e il divieto di frequentare i luoghi (lavoro, scuola, domicilio di parenti
eccetera) abitualmente frequentati dalla vittima. Questo procedimento, a cui ho fatto ricorso più volte come
avvocato, è estremamente veloce e assicura una tutela
efficace.
È bene sottolineare come questo tipo di situazioni difficilmente si risolvono spontaneamente e senza un sostegno esterno, nella maggior parte dei casi, vanno
peggiorando, pertanto è sempre bene cercare una soluzione che sia la meno dolorosa e conflittuale possibile ma che possa essere tutelante, soprattutto se sono
coinvolti figli.
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Al salone Don Giulio Greco il 22 maggio e al Ringhiera il 16 giugno
Il 21 maggio, allo Spazio Culture del Mudec
Musica classica e Bel canto
con i “Musicisti Russi”
“Il Sogno di Caleb”, una storia
tra gli slum di Nairobi
e lo Zecchino d’Oro
l gruppo “Musicisti Russi”, fondato da Natalia Tyurkina, un’associazione nata per far conoscere giovani
talenti russi a Milano e che ora accoglie anche musicisti di tutte le altre nazioni, propone per maggio e giugno
due concerti imperdibili, a portata di mano.
ll 22 maggio alle ore 21, presso il salone Don Giulio Greco
di Chiesa Rossa via Neera 24, si esibirà il violoncellista
Rustem Smagulov accompagnato dal chitarrista Giuseppe
Chiaramonte con un programma di musica classica e romantica per violoncello e chitarra. Rustem Smagulov è
violoncellista, pianista, compositore e direttore d’orchestra e, nonostante la sua giovane età, ha già avuto grande
successo in Russia a San Pietroburgo e in Estonia a Tallin.
Ha inoltre creato un quartetto d’archi “decusstringquar-
I
tet” che ha riscontrato grandissimo successo tra il pubblico e nel
2015 ha composto un brano, “Il
Racconto”, che si ispira alla sua
vita, alle difficoltà incontrate
dopo l’arrivo in Italia, all’ambiente nuovo, agli studi fino al riconoscimento del suo talento.
Il 16 giugno alle ore 21, al teatro
Ringhiera di via Boifava 17, è in
programma un concerto di musica classica che vedrà come protagonisti due cantanti giovani e
promettenti, la soprano Elena
Pervozvanskaya e il basso Victor
Sporyshev accompagnati dalla
bravissima pianista Tatiana Sokolova. Abbiamo già conosciuto
Elena e Tatiana, due talenti artistici e musicali rari, dotate di una
maestria propria di artisti maturi;
le abbiamo già ascoltate all’inaugurazione della festa di primavera dello scorso 9 aprile, per
poter garantire un’emozione
unica anche per lo spettacolo che
si terrà al Ringhiera.
Il terzo elemento del trio, il basso Victor Sporyshev si esibirà presentando alcuni brani dal suo repertorio classico
come l’aria di Banco di Verdi da Macbeth. Inoltre canterà
pezzi meno conosciuti come “Di sposo, di padre le gioie
serene” del compositore Carlos Gomes dall’opera Salvator
Rosa. Infine, insieme alla soprano Elena Pervozvanskaya,
ci delizieranno con il duetto di Amalia e Massimiliano da
I Masnadieri di Giuseppe Verdi. Due eventi importanti per
una nuova intensa esperienza e che contribuiranno a far
apprezzare a un pubblico sempre più vasto la bellezza
della musica classica in un’atmosfera di armonie e melodie, con un linguaggio universale che non ha bisogno di
parole per trasmettere emozioni.
Nadia Mondi
abato 21 maggio, alle ore 17,30, Allo Spazio Culture del Mudec, verrà proiettato il documentario
“Il Sogno di Caleb” di Mela Tommaselli ed Elena
Bedei, prodotto dell’Associazione Culturale AB (Arezzo
Ballet), e a Milano promosso dalla Casa della cultura
musulmana di via Padova. “Il Sogno di Caleb” è un documentario (durata 52 min.) che racconta del sogno di
diventare presidente di uno street child quattordicenne
di Nairobi che dal Kenya degli slum, attraverso una canzone da lui scritta, porta il suo messaggio di speranza
nel mondo. La canzone, intitolata “Un Baby Presidente”,
viene scelta per rappresentare il Kenya allo Zecchino
d’Oro del 2006, cantata da un ex bambino di strada di 9
anni, proveniente dallo stesso centro di riabilitazione di
Nairobi. Ma la fortuna della canzone non finisce con
la rappresentazione canora. La canzone viene scelta per
rappresentare il Parlamento mondiale dei bambini al
World Social Forum di Nairobi del 2007.
Il documentario disegna un affresco delle giovani vite
S
dei protagonisti, attraverso una serie di interviste, dalle
quali di snocciolano nette e disarmanti visioni di religione e di controllo sull’amore, di ingiustizia e di impotenza. Tra queste i dubbi religiosi di un ragazzino di
famiglia musulmana salvato dalla strada da un centro
Comboniano che, riacquistata la sua indipendenza, ritorna alla religione paterna.
A. S.
Serata finale il 25 maggio al Museo Diocesano di corso di Porta Ticinese 95
Premio Letterario Edoardo Kihlgren
ltimo incontro per i finalisti del Premio Letterario
Edoardo Kihlgren - Opera Prima. Martedì 17 ore
18,30 al Barrio’s Enrico Ianniello presenta il suo
libro “La vita prodigiosa di Isidoro Sifflotin”. Già presentati
i volumi degli altri due finalisti: “Mar Bianco” di Claudio
Giunta e “La questione più che altro” di Ginevra Lamberti.
Il Premio è giunto quest’anno alla XVII edizione. Ogni anno
l’associazione “Amici di Edoardo” sceglie l’opera prima di
tre scrittori esordienti. In giuria, oltre ai vincitori della passate edizioni, anche la Giuria delle Scuole, che coinvolge
300 studenti delle scuole superiori milanesi. «Il segreto e
il grande merito del Premio – sostiene don Gino Rigoldi,
U
fondatore di Comunità Nuova, a cui il Barrio’s è fortemente
legato – sta nel creare opportunità di incontro tra scrittori
esordienti e lettori con diversi gradi di competenza, trasformando un luogo di periferia in un vitale centro di iniziativa culturale cittadina».
La serata finale di premiazione si terrà mercoledì 25 alle
ore 20, al Museo Diocesano di Milano, con una cerimonia
condotta da Lella Costa e Massimo Cirri.
Tutte le serate di presentazione sono a ingresso libero fino
a esaurimento posti. Barrio’s via Barona angolo via Boffalora, info: 02.8915.9255.
Lea Miniutti
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ANNO XX NUMERO 06 MAGGIO/GIUGNO 2016
Il museo di via Menabrea 10 compie dieci anni ed espone decine di pezzi
Macchina da scrivere, mon amour
Sono a prova di hacker e le vogliono ancora i servizi segreti, sono state fedeli compagne di scrittori e giornalisti e colonna
sonora della vita di tanti nell’era predigitale: un piccolo museo milanese dove ammirare le macchine da scrivere e scoprirne...
enza smartphone, senza pc o senza Ipad non potremmo più vivere, ma
quello che ci fa battere il cuore è il contenuto con le sue connessioni, non
il contenitore, non la “macchina”. Chiunque abbia vissuto di scrittura o
l’abbia fortissimamente praticata prima dell’avvento dell’era digitale sa cosa
vuol dire, invece, essere stati innamorati della propria macchina da scrivere, cui
è dedicato a Milano un piccolo e curioso museo che ha appena compiuto dieci
anni di vita.
Forte, solida, mai obsoleta, perciò immutata per decenni, fedele compagna di
tante avventure sintattiche a casa, in studio o – portatile – in giro per il mondo,
più longeva della pur nobilissima penna, che si smarrisce o si logora facilmente,
più affidabile, precisa e veloce di qualsiasi altro strumento inventato prima di
lei per mettere le parole nero su bianco. Non è stato sempre così, perché perfino
nelle mani dei loro stessi inventori i primi prototipi erano molto lenti e piuttosto
fragili. Tuttavia la possibilità di scrivere perfettamente a casa o in ufficio, senza
ricorrere a una tipografia, sedusse ben presto il mondo alle prese con la prima
grande rivoluzione industriale.
Prima ancora di conquistare gli scrittori e – mai del tutto – i poeti, il suo inconfondibile ticchettio diede vita a quella specie di foresta sonora che caratterizzava
le grandi mitiche redazioni dei giornali, i grandi uffici delle aziende e delle cancellerie, le vaste sale delle ragionerie e del pubblico impiego. A volte era accompagnato dallo sferragliare e dallo scampanellio di altri piccoli gioielli meccanici
che si occupavano dei numeri: le calcolatrici. O da macchine che replicavano
la battitura a distanza, le telescriventi. O ancora da macchine molto più grandi,
che i caratteri li mettevano in riga impilandoli in colonne di
piombo: le linotype.
A metà del Novecento, non era possibile immaginare
un luogo raggiunto da una qualche forma di civiltà
moderna, nei cinque continenti, che non esibisse, su
qualche scrivania o tavolino, una macchina da scrivere, fissa o portatile che fosse. Dai grattacieli di New
York e Chicago alle capitali africane, dall’Europa alla
Cina, dai paesi arabi ai palazzi indiani: tic tic tic toc tac
frrrr, tic tic tac, senza rendercene conto, per molte generazioni, abbiamo avuto questa colonna sonora futurista. Il tasto, il tasto, il tasto, la leva, il rullo che gira,
lo spazio, la pagina di carta che vien via, l’altro foglio che vien messo dentro, e avanti così.
Ora quella foresta di rumore non c’è più, si è
estinta e il silenzio s’è fatto quasi totale, rotto
soltanto dagli avvisi sonori lanciati ad ogni
S
messaggio dagli smartphone, e dalle suonerie musicali che hanno sostituito gli
squilli dei vecchi telefoni. Perfino l’impercettibile fruscio dei tasti dei pc si va
zittendo, per fare largo al felpato incedere delle parole digitate sul
touchscreen. L’epitaffio del Corriere della Sera è pubblicato il 26 aprile del 2011:
“Nei giorni scorsi ha chiuso i battenti in India la Godrej & Boyce, l’ultima azienda
al mondo che produceva macchine per scrivere”.
In questo mare improvviso di silenzio è sempre dolce il naufragare della scrittura,
ma se non vi fosse un museo della macchina da scrivere, a questo punto bisognerebbe inventarlo, per spiegare a chi non c’era quanto grande sia stata la rivoluzione, a vista d’occhio e ancor più a portata d’udito.
In questi giorni di celebrazione dei dieci anni di vita, il museo ha mostrato i suoi
pezzi migliori, che consentono un eccellente excursus dalle origini alle ultime
macchine andate in pensione. Lo si deve alla tenacia di un collezionista appassionato, Umberto Di Donato, ragioniere classe 1935, che da quando saper scrivere a macchina gli rese più lieve il servizio militare giurò eterna riconoscenza
al prezioso strumento. Nell’arco della sua vita si è fatto una posizione in banca,
ha formato una famiglia, poi ha raggiunto gli anni della pensione, senza mai
smettere di cercare e trovare modelli antichi e contemporanei, di ricevere donazioni, di approfondire le proprie conoscenze. La metodica precisione del ragioniere al servizio di un’ossessione degna di un artista: più che un hobby, a poco
a poco per Di Donato è divenuta una missione. Comprati i locali, nel 2006 ha
aperto il museo di via Menabrea. Dieci anni dopo, come tante volte capita in
Italia, la prima domanda che ci si pone appena entrati è:«Ma
è mai possibile che un tale patrimonio non abbia trovato
una valorizzazione migliore, una sede istituzionale
degna, spazi adeguati?» e poi si è presi da un’ammirazione sincera per l’eroico volontariato di un
ottantenne che ha ancora tutte le energie che servono per custodire, catalogare, presenziare a mostre
in giro per l’Italia, divulgare nelle scuole, ricevere
gruppi e condurre piccole visite guidate.
Non potrebbe che scrivere, Umberto Di Donato. E infatti ha pubblicato vari libri, con piccoli editori.
In La penna, il tasto e il mouse, (edizioni EDB, in
vendita al museo) racconta tutto quel che si sa
sulla macchina, a partire dalle incerte origini
che vedono più “inventori” in vari paesi, alcuni dei quali finiti su un binario morto,
senza esiti commerciali. Dal primissimo
congegno del tipografo ed editore veneziano Francesco Rampazzetto (1575) a
un primo brevetto inglese (Henry Mill, 1714) per un dispositivo di cui però si
persero le tracce. Ben documentata invece la macchina realizzata da Piero Conti
di Cilavegna, nel 1823. Nella metà del secolo un altro italiano, Giuseppe Ravizza mette a punto un modello di “Cembalo scrivano”, mentre dall’altra parte
dell’oceano è un giornalista americano poi divenuto senatore, Christopher Latham Sholes, a studiare su una macchina di sua ideazione, una disposizione dei
tasti più funzionale, in modo che le leve dei caratteri più utilizzati non fossero
a contatto tra di loro, inceppandosi continuamente. Così nacque una tastiera
con un ordine delle lettere non molto diverso da quello che è arrivato fino a noi,
fino alle tastiere dei computer. Fu un’industria bellica statunitense, la Remington, a intuire per prima le potenzialità commerciali della nuova invenzione e
a produrre i primi mille esemplari a partire dal 1874. Veniva chiamata Qwerty,
dalla sequenza delle prime sei lettere da sinistra… ed è ancora la stessa sequenza che trovo adesso, scrivendo questo articolo sul mio Mac. Suppongo sia
uguale sull’I-phone: e infatti lo è. L’invenzione di Christopher Latham Sholes è
nel DNA dei dispositivi punto zero, anche se i tasti non hanno leve, o addirittura
non esistono più!
La Qwerty non aveva le maiuscole e scriveva “alla cieca”, perché il carattere batteva sotto il rullo e non di fronte: gli eventuali errori di battitura si scoprivano
via via che le righe apparivano sul foglio, quando il rullo girava. La Remington
sulle prime rifiutò il brevetto di un ingegnere di origine tedesca, Franz Xavier
Wagner, che aveva risolto il problema, così fu una ditta concorrente, la Underwood, a produrre modelli più avanzati, come il leggendario numero 5, che nei
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ANNO XX NUMERO 06 MAGGIO/GIUGNO 2016
Fai un selfie e mandalo a Cultweek
... la storia lunga e affascinante, che comincia alla fine del ‘500 a Venezia e arriva
al 2011 in India quando chiude l’ultima azienda che le produceva, la Godrej & Boyce
sempre saputo).
Mark Twain è considerato il primo scrittore che si convertì all’uso della nuova
macchina, una Qwerty, appunto, con cui creò il manoscritto (o per l’esattezza
dattiloscritto) del Tom Sawyer, pubblicato nel 1876. Da allora in poi, soprattutto
nel Novecento, è difficile immaginare un grande scrittore, o un grande giornalista, senza la “sua” macchina da scrivere. A questo link troviamo una nutrita
serie di abbinamenti, dalla Royal di Simenon alla Olivetti Lettera 22 di Indro
Montanelli e Pasolini, la Hermes Baby di Hernest Hemingway, la Royal Portable
di George Orwell, la Remington Portable No. 2 di Agatha Christie, la Smith Premier 10 di Jack London, la Underwood Standard di Charles Bukowski, Jack Kerouac, Virginia Woolf e Francis Scott Fitzgerald. E altre ancora.
Nel Museo di Milano si trovano i pezzi originali appartenuti a due miti del giornalismo, due donne: Matilde Serao e Camilla Cederna, c’è una delle Olivetti usate
successivi trent’anni avrebbe venduto milioni di pezzi in tutto il mondo, inaugurando l’epopea della produzione industriale e della diffusione via via sempre
più capillare.
È quello lo scenario che incontra in America Camillo Olivetti nel 1882, quando
al seguito del suo insegnante Galileo Ferraris partecipa a New York alla prima
dimostrazione di illuminazione pubblica, ad opera di Thomas Alva Edison. Conquistato dalle nuove invenzioni, non solo dalla lampadina di Edison, Olivetti rimase due anni nel reparto di ingegneria elettrica dell’Università di Stanford e
in un certo senso negli anni successivi fece il “giapponese”, portando in Italia la
produzione di strumenti di misura e poi di macchine da scrivere. La prima Olivetti viene presentata all’Esposizione universale di Torino, nel 1911.
L’uso sempre più massiccio, da parte di professionisti della scrittura che per lavoro si muovevano, a cominciare dai giornalisti, spinse ben presto le case produttrici a creare le macchine portatili, piccole e compatte, con le loro valigette.
Nel frattempo era nato un lavoro prevalentemente femminile, che se nel lungo
periodo, alle soglie dei giorni nostri, è stato vissuto come una “gabbia”, alle origini
rappresentò una delle prime occasioni di emancipazione dai totalizzanti “obblighi” domestici. Come fa notare Umberto Di Donato la prima dattilografa fu a
tutti gli effetti la figlia del senatore Latham Sholes, cui il padre affidava il collaudo dei prototipi.
Il resto del racconto possiamo considerarlo storia recente fino a qualcosa che
potrebbe riguardare il futuro:negli ultimi anni i servizi segreti di vari paesi, a
cominciare da Mosca, hanno ordinato un certo numero di macchine, dato che
a differenza dei computer, sono a prova di hacker (come certi mafiosi hanno
in ufficio da Francesco Cossiga, ve ne sono altre di personaggi importanti, ma
meno noti. E ci sono i modelli identici a quelli che hanno fatto la storia del giornalismo e della letteratura, i pezzi più antichi e arcaici, quelli “monotasto” o con
le prime “palline” rotanti, che poi saranno alla base dei modelli elettrici più recenti. Umberto ha raccolto una messe di informazioni sterminata e lui stesso,
oltre a scrivere, può parlarne per ore. C’è una macchina cinese degli anni Venti,
con una infinità di ideogrammi e una cassetta di legno con altri di riserva; c’è
una macchina che scrive in arabo…e c’è la macchina della Barbie. C’è il disco
con la voce di Mario Soldati che nel ruolo di speaker impartisce una lezione di
dattilografia destinata a chi acquistava le prime Lettera 22, negli anni Cinquanta:
“Musica per parole”, disco di vinile a 33 giri. E ci sono anche numerose calcolatrici meccaniche, le parenti strette che militavano negli stessi uffici, negli stessi
anni.
In Italia l’unico altro museo dedicato alla macchina da scrivere si trova in un
luogo apparentemente improbabile, a Parcines, un paese dove si parla tedesco,
non lontano da Merano. In quel paese del Sud Tirolo nacque, nel 1822, Peter
Mitterhofer, falegname e carpentiere che per suo conto negli anni Sessanta del
suo secolo si applicò alla ricerca per la realizzazione di una macchina per la
scrittura. I suoi primi modelli erano di legno, ma arrivò a realizzare anche prototipi in metallo, come la Merano 1866 e la Vienna 1869. Qualcuna di queste
macchine fu venduta, una fu regalata all’imperatore Francesco Giuseppe, ma
in Europa era ancora lontana la possibilità di una produzione su larga scala,
così Mitterhofer si arrese e lasciò perdere il progetto che avrebbe anticipato di
quasi trent’anni il successo della Underwood Typewriter di New York. Parcines,
oltre un secolo dopo la sua morte (1893) gli ha dedicato il museo che dal 1998
consente di apprezzare alcuni prototipi di Mitterhofer e altri pezzi rari che via
A
vete una macchina da scrivere? Partecipate al gioco! Mandate a [email protected] una foto o un selfie con la vostra macchina da scrivere e, se volete, un
pensiero o un aneddoto ( breve) che la riguarda. Aggiungete marca, anno di acquisto
(più o meno) il vostro nome e cognome e la vostra professione. Costruiamo insieme
un album di ricordi che via via uscirà sulla testata on line Cultweek.com. Condividete
e passate parola!
via si sono aggiunti.
Lungi dall’esserne “geloso”, Umberto Di Donato, nel suo museo milanese, dedica
un angolo a Merano e Parcines, e nel suo libro racconta l’avventurosa vita del
pioniere altoatesino.
Il paradosso italiano, in tutta questa storia, è che non è bastato un secolo abbondante per trovare un sostantivo che traducesse typewriter. E chi usava “macchina da scrivere”, di gran lunga l’espressione più usata nel linguaggio parlato,
trovava sempre qualcuno che correggeva con ineccepibile puntiglio: “per” scrivere, non “da”. Ma tant’è quel “per” è sempre sembrato forzato e un po’ lezioso.
Ora anche l’Accademia della Crusca consiglia il “da”, pur non condannando il
“per”. Insomma buone notizie per il signor Umberto: il suo museo non deve cambiare nome.
Museo della macchina da scrivere, via G. F. Menabrea, 10 - 20159 Milano
Tel. 347.8845560 Aperto martedì, venerdì e sabato, dalle ore 15 alle ore 19.
Sempre aperto per visite di gruppo su prenotazione
Saverio Paffumi
(per gentile concessione di Cultweek.com)
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ANNO XX NUMERO 06 MAGGIO/GIUGNO 2016
All’Auditorium saranno eseguiti brani di Dvořák e colonne sonore di film
Va dove ti porta il coro, tre giorni di musica fra sacro e profano
n weekend musicale all’insegna della coralità,
quello che si annuncia fra venerdì 20 e domenica 22, presso l’Auditorium di Milano Fondazione Cariplo in largo Mahler.
Il programma è complessivamente ricchissimo e va
da Antonín Dvorák alle colonne sonore dei grandi
film, oltre a brani di musica sacra, profana, colta e pop
eseguiti a cappella o con interventi strumentali. Ad
“alzare la voce”, questa volta saranno anche i bambini
(sabato 21) e cantanti un po’ particolari, che uniscono
la passione per la musica all’impegno per “promuovere una cultura dei diritti sociali e civili indipendentemente dall’orientamento sessuale”.
U
Ma vediamo in dettaglio come si articolerà questa
straordinaria tre giorni.
Venerdì 20 maggio, ore 18 (conferenza) e ore 20 (concerto)
Sul palco dell’Auditorium salgono l’Orchestra sinfonica e il Coro della Verdi, diretti da Claus Peter Flor
(maestra del coro Erina Gambarini). In programma
lo Stabat Mater di Antonín Dvorák, considerato uno
dei maggiori affreschi musicali di sempre.
È la prima opera sacra del compositore boemo, realizzata dopo la morte di tre dei
suoi figli. La composizione - divisa in dieci sezioni, distribuite
tra solisti e coro - è solenne e
drammatica, ma a tratti rasserenante e influenzata dal patrimonio etnico della terra boema,
originaria del musicista. La
prima esecuzione avvenne il 23
dicembre 1880.
Ad affiancare l’Orchestra e il
Coro, il cast delle voci soliste
composto da: Sabina von Walther
(soprano), Bettina Ranch (mezzosoprano), Dominik Wortig (tenore), Istvan Kovacs (basso).
Il concerto sarà preceduto alle
18, da una conferenza introduttiva (ingresso libero dal Foyer L’attrice Lella Costa.
della balconata): relatrici Erina
Gambarini e Laura Nicora.
(Biglietti per il concerto: euro 40/15; info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo
Mahler, orari apertura: mar – dom ore 14.30 / 19, tel.
02.83389401/2/3; on line: www.laverdi.org o www.vivaticket.it ).
Sabato 21 maggio, ore 16
Il Coro delle voci bianche della Verdi diretto da Maria
Teresa Tramontin interpreta “Le colonne sonore dei
grandi film”.
Dopo gli appuntamenti dedicati alla fiaba e al ballo,
ecco arrivato il momento del cinema, gran finale della
rassegna Crescendo in musica prima delle vacanze
estive. La rassegna de laVerdi dedicata a bambini, ragazzi e famiglie propone un viaggio musicale attraverso le colonne sonore di film indimenticabili. Come
sempre tante le sorprese che costellano lo spettacolo
originale, scritto e diretto da Francesco Montemurro.
Al pianoforte, Pietro Cavedon.
(Biglietti euro 15/7,50; Info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler,
orari apertura: mar – dom ore 14.30/19, tel.
02.83389401/2/3; on line: www.laverdi.org, www.vivaticket.it ).
Ore 21 sempre presso Auditorium
di Milano Fondazione Cariplo, serata di gala del festival “Cromatica
2016” con lo spettacolo dei nove
cori LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transgender) presentati da
Romina Falconi e dal web performer Antonio Andrea Pinna (#le
perle di Pinna), che accoglieranno
sul palco la significativa presenza
di Lella Costa. Aprirà la serata il
coro Sotto l’arcobaleno formato
dai bambini e dai ragazzi delle Famiglie Arcobaleno. Poi via via le
altre formazioni.
Domenica 22 maggio, ore 11.30
È la volta di Cromatica and the
city: i cori incontrano la città con
canti e flash mob in diverse piazze del centro milanese. Suddivisi in gruppi partiranno da quattro punti
significativi per la città (Piazza Gae Aulenti, Piazza
Castello, Piazza Oberdan, Colonne di San Lorenzo)
fino a ricongiungersi in Piazza della Scala per un
canto corale collettivo.
Ore 16 all’Auditorium di Milano Fondazione Cariplo,
in Largo Mahler, replica dello Stabat Mater di Antonín
Dvorák in programma venerdì 20 maggio, prezzi invariati (vedi sopra).
Per info: www.laverdi.org
Saverio Paffumi
Il coro di Voci bianche de laVerdi.
Dal 20 al 22 maggio in tutta la città
Pianocity: largo alla musica!
ianocity Milano compie 5 anni! Anche nel 2016 i
pianoforti invaderanno case, cortili, stazioni,
tetti, cascine, musei, scuole, biblioteche, officine
e parchi. Milano dichiara ancora una volta il suo amore
per il piano e per la sua musica.
Dal 20 al 22 maggio, la città si riempirà di note musicali
che accompagneranno l’intero week end, dall’alba al tramonto, sia in centro che in periferia. Oltre ai “City concert”, spazi della quotidianità che si trasformano in sale
concerto, nel sud Milano sono in programma anche concerti proposti e organizzati da numerose realtà di quartiere.
Sabato 21 sarà la volta del giardino condiviso Nascosto
di via Bussola (“Le scritture del tempo”, ore 16), del
Circolo Pd Giambellino (“Not(t)e per sognare”, ore 17)
P
e della Ca’ Bianca (“Giappone e Italia insieme: giovani
pianisti in concerto”, ore 19); domenica 22, invece, la
Cascina Campazzo ospiterà il concerto “I colori della
musica: preludi di Chopin” alle ore 11.
Anche l’Ospedale ospiterà due concerti sabato 21 e domenica 22 maggio. Per il secondo anno l’atrio dell’ospedale si trasformerà in un teatro. A partire dalle 15,30
verranno eseguiti da un gruppo di musicisti affermati
brani di musica classica, rock, pop, blues e folk.
Per scoprire tutti gli appuntamenti, quelli a ingresso
libero, e quelli, invece, con prenotazione obbligatoria,
si può andare sul sito www.pianocitymilano.it o prendere il programma cartaceo distribuito in tutti gli spazi
comunali.
A. L.
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ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013
ANNO XX NUMERO 06 MAGGIO/GIUGNO 2016
di Anna Muzzana
Emily Dickinson
Telenovelas e soap opera: modelli
Maeva. Un dono per Matilde di produzione culturale massificata
E tre… Torna Daniela Vasarri con “Maeva”,
un’altra storia al femminile che si aggiunge
alla galleria di donne già raccontate nei suoi
libri “Donne oggi” e “Un salto verso l’ignoto”.
Le protagoniste di questa storia sono Matilde
e Maeva, mamma e figlia. Dopo la separazione
dal marito, Matilde insegue il suo sogno di maternità, rimasto in sospeso in seguito alla rottura del suo matrimonio. La giovane donna
torna in Thailandia, meta di molti viaggi con
il suo ex marito e qui, senza rimpianti e inutili
nostalgie, decide di affrontare da sola le fatiche e i dubbi di un’adozione. La sua condizione di single, certo affascinante e
coinvolgente, rende le
azioni spesso delicate e
difficoltose perché vissute come unico genitore.
Matilde non si scoraggia.
Risolte le formalità burocratiche, torna finalmente in quella terra
lontana per incontrare la
bambina. Bangkok è avvolta in una nube di caldo
umido. All’orfanotrofio,
dove è stata portata la
bimba dopo il suo ritrovamento, l’attendono i dottori che le faranno
conoscere sua figlia. “La
bambina si gira e i riccioli con lei, morbidi e
allungati. Si guardano lei e Matilde… Un
lungo momento per entrambe, per scrutarsi,
percepirsi, come animali che annusino i rispettivi odori. Matilde allunga una mano tra
le sbarre del lettino, piano, lentamente, non
vuole spaventarla. La bimba rimane immobile,
osserva la mano di Matilde, la guarda nuovamente negli occhi, poi tende la propria piccola
mano grassottella e raggiunge quella di Matilde”. Come si chiama mia figlia? chiede lei
emozionata – Maeva – risponde la dottoressa
Radaa, significa “Benvenuta”. La bambina miracolosamente scampata al terribile tsunami
del 2004 è ora sua figlia adottiva.
Dopo la rottura del matrimonio Matilde ha abbandonato Milano, vuole dimenticare delusioni e ricordi vissuti in quella città. Con la sua
creatura, tutta riccioli neri e grandi occhi
scuri, da Bangkok torna nella sua abitazione
sul lago di Lugano. Per entrambe comincia
una nuova vita. Matilde sente che l’amore è
entrato di nuovo nella sua vita grazie al rapporto con la bambina. E l’amore richiama sempre amore. Ma non solo:
arriva anche una sorpresa:
Maeva in Italia ritroverà il
suo papà naturale.
Matilde, alter ego di Daniela Vasarri? Sarà l’autrice a svelarlo durante la
presentazione di Maeva in
biblioteca Chiesa Rossa lunedì 23/5 ore 18.30, via S. Domenico Savio 3.
Lea Miniutti
Daniela Vasarri
Maeva, la benvenuta
Edizioni Esordienti E-book
pp.120, euro 12.
Qual è la tipologia
standard della
narrazione consumistica di oggi? Lo
spettatore (anzi,
più frequentemente la spettatrice) è mamma,
figlia. lavoratrice,
paziente, acquirente...
Il messaggio è
questo: se la tua
vita è scialba, se
vedi sempre le
stesse facce, te ne
offriamo una parallela più intriIl cast della soap opera Dallas. Al centro, in alto, il mitico J. R.
gante e che
insieme si agganci
ai tuoi stessi problemi. Se ti annoi, puoi dellano nel tempo per seguire l’evoluidentificarti nella fidanzata del bello di zione dell’immaginario collettivo. Le
turno e sognare di essere corteggiata strutture narrative di base sono comuni.
come solo nelle fiabe accade; se sei fru- Si prendono vari personaggi, ognuno dei
strato sul lavoro, segui la storia di un po- quali si richiama a una sorta di tipo unitente e ti sentirai un po’ magnate anche versale (la ragazza candida, l’avaro, il
subdolo, la donna crudele) e li si fa intetu.
Stiamo parlando di telenovelas e soap ragire fra loro sino a farne scaturire linee
opera e le variazioni sul tema sono infi- narrative che si intrecciano o si separano
nite, e infiniti i personaggi. Gli sceneggia- per mantenere sempre accesa la curiosità
tori, infatti, seguono attentamente il loro del pubblico.
mercato di riferimento attraverso le va- Ma questi prodotti non devono il loro sucriazioni degli indici di ascolto, i sondaggi cesso solo alla continua immissione di
o le lettere degli spettatori, quindi sono nuovo materiale e colpi di scena e, nonosempre pronti a creare un nuovo perso- stante gli agganci alla realtà che vorrebnaggio che soddisfi tale bisogno o persino bero dare una facciata di impegno sociale,
a risuscitarne un altro su richiesta. Tanto sono di pura evasione. Molta della loro
le soap opera che le telenovelas non sono forza deriva dalla serialità. In un mondo
prodotti chiusi, la cui trama è rigida- sfuggente e caotico, in cui nulla è mai simente definita sin dall’inizio, ma si mo- curo, l’appuntamento con la trasmissione
preferita, tutti i giorni
alla stessa ora, coi suoi
personaggi che sono
ormai diventati familiari come parenti (ma
senza le complicazioni
vere che danno le persone in carne e ossa)
viene vissuto come
un’esperienza rassicurante. E rassicurante è
anche la consapevolezza di far parte di un
gruppo, di poter condividere con altri qualcosa. È il meccanismo
per il quale si discute
tra vicini di casa o colleghi degli amori di
Ridge, ma anche delle
partite di calcio o di qualsiasi altro spettacolo di massa. Se, per tua sventura, non
ami quel genere di evasione ma preferisci
la lettura di un buon libro o la visione di
uno spettacolo teatrale, ti senti isolato,
fuori dal “giro”.
Comunque le storie di telenovelas e soap
opera si ripetono uguali da millenni: tradimenti amorosi,intrighi di potere, omicidi....
Sono grandi contenitori di sogni e di
paure e hanno quel gusto un po’ sadico
caratteristico da sempre dell’essere
umano, che lo fa gioire anche delle sofferenze altrui (specie di quelli che riteniamo più fortunati di noi). Come
recitava un titolo entrato ormai nei luoghi
comuni del linguaggio, “Anche i ricchi
piangono”.
Anna Muzzana
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ANNO XX NUMERO 06 MAGGIO/GIUGNO 2016
Concerto e flash mob sabato 25 giugno a Macao, in via Molise 68
Con Aima tutti possono suonare (in un’orchestra)
l prossimo appuntamento pubblico si terrà sabato
25 giugno, a partire dalle ore 16 a Macao, in viale
Molise 68. Qui gli appassionati musicisti, da soli o
in gruppo, in cerca di occasione per suonare, troveranno un pianoforte, su cui esibirsi per 15 minuti. Poi,
alle 20, tutti i musicisti saranno invitati a partecipare
a un flash mob su musiche da film e a costruire insieme un programma orchestrale per il successivo a
Classic rave che sarà il 26 giugno, sempre a partire
dalle 16. Al termine delle esibizioni musicali live, la serata proseguirà con ospiti speciali dall’Olanda. Obiettivo dell’iniziativa: riuscire a comporre un’orchestra
stabile per Macao. È questa una delle iniziative di
Aima (Associazione Internazionale Musica Amatori)
nata a Milano per dare agli appassionati di musica
spazi e occasioni in cui suonare. L’associazione da
tempo è molto attiva nel territorio milanese e nazionale ma opera anche in collaborazione con diverse associazioni di orchestre di tutto il mondo, promuovendo
la musica classica per tutti e connettendosi a diversi
paesi in un vero e proprio confronto interculturale.
«Unico requisito per partecipare è saper suonare uno
strumento a qualsiasi livello, amare la musica classica
e volerla condividere con gli altri» spiega il presidente
I
di Aima Tommaso Napoli. «Nostro obiettivo assicurarsi
la base sociale necessaria alla sopravvivenza della tradizione musicale classica, esaltando il lato relazionale,
profondamente sociale, del fare musica assieme e valorizzando i diversi modi di collaborazione musicale».
Attualmente Aima promuove quattro progetti, che
consentono ai musicisti di interagire secondo diverse
modalità. Ci sono i Cambristi, ad esempio, un gruppo
di musicisti appassionati di tutta la Lombardia che
condividono la passione per la musica da camera. Attraverso il sito www.cambristi.it è possibile mettersi in
contatto con gli iscritti per suonare assieme. ContrArco invece (www.contrarco.it) è un’orchestra amatoriale che solitamente si riunisce il
lunedì sera presso il Teatro Sala Fontana
di Milano. L’associazione infine promuove
anche workshop di musica (orchestrale e
cameristica) aperti agli appassionati, a
prezzi più che popolari.
La risposta della nostra città è stata molto
positiva e i vari progetti hanno raccolto
già numerose adesioni. Tommaso Napoli
con entusiasmo ci ha rivelato che più di
120 musicisti si sono associati al progetto
di musica da camera, mentre l’orchestra conta già più
di quaranta membri. «In Italia - aggiunge - l’educazione musicale è perlopiù riservata agli aspiranti professionisti. Al contrario in altri paesi, con cui Aima si
relaziona costantemente, saper suonare fa parte del
bagaglio culturale del cittadino comune.
Questo è un altro degli obiettivi che la nostra associazione promuove attraverso le sue iniziative: il fatto di
non essere un concertista affermato e pagato non è un
buon motivo per abbandonare la propria passione».
Per informazioni sulle attività di Aima:
www.aimamusic.it
Marco Bianca
L’8 e 9 giugno in piazza Duomo
Concerto per Milano, con il M° Chailly e Marta Argerich
#Milanoinnote, grande apertura in piazza
con i due concerti di Radio Italia live
La Filarmonica della Scala
in Duomo il 12 giugno
#milanoinnota è il ricchissimo calendario – oltre 300
eventi, più di 50 spazi coinvolti, sia in città che nell’area metropolitana – promosso dal Comune di Milano, che vede tra i suoi appuntamenti i più grandi
nomi della scena pop-rock, i concerti di musica clas-
sica e jazz, l’offerta dei più noti locali di musica live
cittadina, le prime date della nuova edizione del festival Mito e la Festa Europea della Musica il 21 giugno. Il calendario si apre nel cuore di Milano, in piazza
del Duomo, proprio con “Radio Italia Live – I concerti”. Dopo lo straordinario successo delle quattro
precedenti edizioni (circa 100mila persone a ogni
concerto), quest’anno Radio Italia, sempre in collaborazione con il Comune di Milano, offrirà alla città
una doppia serata live con grandissimi interpreti e
autori della musica italiana. I due spettacoli andranno
in scena mercoledì 8 e giovedì 9 giugno, a partire dalle
ore 20. Sono stati svelati oggi i nomi di 5 dei 18 artisti
che si avvicenderanno sul palco. Si tratta di Alessandra Amoroso, Lorenzo Fragola, Emma, Benji & Fede,
Alessio Bernabei. Ad accompagnare loro e gli altri 13
artisti che saranno resi noti nei prossimi giorni, l’Orchestra Filarmonica Italiana diretta dal Maestro
Bruno Santori. Presentano le due serate Luca Bizzarri
e Paolo Kessisoglu.
Il Comune di Milano ha concesso il patrocinio all’Associazione Orchestra Filarmonica della Scala, che promuoverà il Concerto per Milano che si svolgerà
il 12 giugno in Piazza del Duomo alle 21,30. Sin dalla prima edizione, nel
2013, Concerto per Milano — che sarà trasmesso da Rai 5 in diretta Tv in
hd— ha portato in piazza Duomo ogni volta una media di 50mila spettatori,
trasformandola in una sala da concerto open air.
«Quello che ricordo di più – ha commentato l’assessore alla Cultura, Filippo
Del Corno – è il silenzio di piazza Duomo nel momento in cui il maestro comincia a dar vita alla musica». Sponsor del progetto sono Unicredit e Allianz.
C. M.
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In mostra fino al 5 giugno a Palazzo delle Ragione
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Alla Fondazione Prada fino al 28 agosto
L’incanto della bellezza
“L’Image Volée” tra furto,
nelle fotografie di Herb Ritts frode e ispirazione
a mostra dedicata alle opere di Herb Ritts, grande
interprete della fotografia internazionale e autore
degli scatti più belli dello star system hollywoodiano, rappresenta, senza dubbio, una delle novità culturali più importanti del 2016. Il Palazzo della Ragione
Fotografia, dal 20 febbraio al 5 giugno, ospita alcune
delle immagini più incisive immortalate dall’obiettivo di
quello che viene considerato un autentico genio della
fotografia.
Le opere di Ritts hanno uno stile inconfondibile. L’artista
ha la grande capacità di dare accurato risalto a singolari
particolari fisici dei soggetti immortalati, con il risultato
di catturare in maniera totale e quasi automatica l’attenzione di chi osserva. Nelle sue fotografie è lampante
tutta la sua cultura, i suoi studi delle composizioni classiche e della plasticità del dialogo tra i corpi nell’arte rinascimentale. Le figure appaiono come disegnate da
una mano esasperatamente attenta ai dettagli dei corpi,
dei visi e di tutto ciò che ai soggetti fa da contorno. Luci
e ombre risultano perfettamente amalgamate in fotografie che danno talvolta l’impressione di andare oltre
la realtà, superandola in bellezza. Davanti a un’opera di
Ritts ci si meraviglia, ci si interroga. Egli è capace di racchiudere in ogni scatto il mistero che risiede al fondo di
corpi e visi che rasentano la perfezione, senza mai far
affiorare alcun elemento di superficialità o di bellezza
fine a se stessa.
L
Agli scatti che hanno contribuito
alla celebrità di star internazionali
come Madonna, Michael Jackson,
Richard Gere e Steve Bowie, si affiancano fotografie oniriche, rappresentazioni spettacolari della
natura e corpi di modelle e modelli
immersi in una luce avvolgente e
viva. Il titolo di questa retrospettiva
di oltre cento immagini non è nato
per caso. “In equilibrio”, come quel
prodigio di armonia che sembra difficile da trovare nel mondo reale,
che dalle fotografie appare filtrato,
depurato da tutto ciò che rischierebbe di appesantire
l’ordinata disposizione di luci, colori e volumi. Il tutto in
un dosaggio attento di elementi che formano un tutt’uno
meravigliosamente leggero. L’artista fotografa solamente
materiali naturali: pelle, capelli, sabbia, mare, rocce, sole
e ombre. E esplora le combinazioni di queste superfici
diverse senza la presunzione di voler essere nostalgico o
ultraconservatore. Un insieme ben amalgamato di stranezza, eleganza e mistero. Semplicemente, Herb Ritts.
Giuseppe Ferrara
Dal 17 al 31 maggio alla Spazio SeiCentro in via Savona 99
“Milano sud – Ritratti
di fabbriche 35 anni dopo”
bbiamo incontrato Giuseppe Corbetta, appassionato di fotografia fin da quando, a tredici anni,
prese in prestito la vecchia macchina fotografica
a soffietto del padre, e cominciò a fotografare di tutto.
Sul tavolo cataloghi di mostre, pannelli, stampe, libri.
Da pensionato ha cominciato a girare per Milano, per
cercare immagini della città che cambia e di quello che
è rimasto della sua storia, realizzando diverse mostre,
come quella sugli street performer nel 2015.
Nel 2010, allo Spazio Oberdan, visitò la mostra “Milano
ritratti di fabbriche” del grande fotografo degli spazi
delle città e metropoli del mondo, Gabriele Basilico e
ne rimase affascinato. Basilico aveva avuto dall’Istituto
Nazionale di Urbanistica l’incarico di fare un servizio fotografico su Milano e fra il 1978 e 1980 girò i quartieri,
nei giorni festivi, per ritrarre le fabbriche senza operai,
senza persone e traffico nelle strade, ritornando negli
stessi luoghi per cercare la stagione migliore, l’orario più
adatto, l’angolazione e la distanza giusta.
Giuseppe Corbetta acquistò e studiò il catalogo della
mostra e maturò l’idea di ri-fotografare le stesse fabbriche dopo oltre 30 anni, per documentare con una indagine storico-urbanistica le trasformazioni di Milano.
All’inizio l’idea non fece molti passi avanti, ma le difficoltà furono superate e, alla fine del 2013, si mise in contatto con Giovanna Calvenzi, moglie e collaboratrice di
Gabriele Basilico, che purtroppo nel frattempo era
scomparso, con la proposta di un progetto fotografico.
L’idea piacque, anche se per impegni diversi entrò nel
vivo solo nel 2015, con la possibilità di accedere all’archivio del maestro e la collaborazione dello Studio Gabriele Basilico al
progetto.
Per ragioni pratiche e logistiche, abitando in
zona Morivione, il progetto è partito dalla
zona Sud Milano. «Proprio girando per le
strade - ci spiega Giuseppe Corbetta - ho visto
e capito le trasformazioni dei quartieri operai
e i profondi mutamenti della città, che deve
in buona parte il suo disegno attuale proprio
agli ex-edifici industriali. A volte abbandonati
al degrado ma anche conservati, recuperati
A
come loft, o riconvertiti in spazi creativi per la moda e il
design, come in zona Tortona–Savona. Nuovi edifici che
hanno riutilizzato le aree dismesse delle fabbriche, altre
volte i Piani di Rigenerazione Urbana hanno ricavato
spazi pubblici, parchi e giardini. Oggi vi sono ancora da
recuperare nella città i grandi scali ferroviari e le aree
industriali lungo l’anello del ferro, che riforniva di materie prime, materiali pesanti e ingombranti le fabbriche, con binari ferroviari e strutture come il ponte della
ex Richard Ginori sul Naviglio Grande».
La mostra è esposta nella palazzina della Direzione del
personale della ex fabbrica Osram, ora sede di SeiCentro
in via Savona 99, gestito dal CdZ 6 e a disposizione delle
associazioni della zona per attività culturali.
Degli oltre 200 scatti di fabbriche, circa 70 sono della
zona sud di Milano, corrispondenti alle zone 4, 5, 6 e
parte della zona 7. Accanto alle scansioni dei negativi
di Gabriele Basilico, sono esposte le immagini delle realtà ancora esistenti, affiancate a mappe della zona sud
insieme a pannelli con schede esplicative, frutto di una
lunga ricerca d’archivio, per risalire al tipo di azienda e
ai diversi proprietari, quindi un vero e proprio lavoro
classificatorio e descrittivo. Auspicabile sarebbe proseguire questo lavoro nelle altre zone della città.
Vogliamo invitare i milanesi a non perdere questa interessante mostra, dall’alto valore storico-culturale e l’indiscusso interesse civico, per capire i mutamenti della
nostra città in continua trasformazione.
Claudio Calerio
gni giorno ognuno di noi “fa” –
“dice” – “scrive” – “crea” molte
cose, ma quanto di tutte quelle
cose è farina del nostro sacco e quanto
invece “rubiamo”, al passato trasformandolo in qualcosa che ci sembra “nuovo”?
“L’image volée”, L’immagine rubata, un
percorso culturale collettivo curato
dall’artista Thomas Demand, in uno spazio allestitivo progettato dallo scultore
Manfred Pernice, prova se non a rispondere perlomeno a porre questa domanda.
“Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si
trasforma”, è una legge fisica ma anche
artistica ed è chiaramente espressa attraverso il viaggio proposto dal curatore,
tra più di 90 opere, realizzate da oltre 60
artisti dal 1820 a oggi, in mostra dal 18
marzo al 28 agosto, nei due piani della
galleria Nord e nel Cinema della sede di
Milano della Fondazione Prada.
Thomas Demand ha voluto infatti indagare le modalità con cui tutti noi ci richiamiamo a modelli preesistenti e
come gli artisti hanno sempre fatto riferimento a un’iconografia precedente, lasciandosi contaminare da idee e da
ispirazioni di altri, o hanno sottratto
O
pezzi immaginari o di realtà facendoli
propri per la creazione e la realizzazione
delle loro opere. “L’image volée” è di fatto
un’esplorazione di tre temi quali l’appropriazione fisica di un oggetto o la sua assenza, la sottrazione relativa
all’immagine piuttosto che all’oggetto
concreto e, infine, l’atto del furto attraverso l’immagine stessa. Il percorso espositivo si divide dunque in tre sezioni:
Literally Stealing (furto vero e proprio),
Iconographic poaching (frode iconografica) e Pictures that Steal (immagini che
rubano).
La mostra, che sarà accompagnata da
una pubblicazione illustrata edita dalla
Fondazione Prada che include racconti
inediti di Ian McEwan e Ali Smith, saggi
di Russell Ferguson, Christy Lange e Jonathan Griffin e interventi di Rainer Erlinger e Daniel McClean, vedrà
l’esposizione di opere di (tra gli altri)
Maurizio Cattelan, Lucian Freud, Elad
Lassry, Marcel Duchamp, Rudolf Stingel,
Viktoria Binschtok, Cy Twombly e Francis Bacon.
Marta Fiascaris
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Le iniziative nelle biblioteche del sud Milano
Avvicendamento ai vertici, dal 24 maggio in carica Laura Ricchina
Due mostre
per un futuro migliore
Biblioteca Chiesa Rossa,
il direttore Pasquale La Torre lascia
di pace” raccoglie una parte delle loro opere,
in particolare una selezione di quelle premiate nel Concorso della “Peace Pals International Arts Exhibition and Awards”, a
partire dal 1997.
Accanto a questi lavori vengono presentati i
disegni dei giovani che hanno partecipato al
concorso “Nutrire il Pianeta”, realizzato
nell’ambito di “Expo in città 2015” dal Sistema Bibliotecario di Milano in collaborazione con i promotori del Programma
internazionale per la pace sulla Terra. Sabato 28, alle 16, si svolgerà la premiazione
dei vincitori.
Lunedì 23 maggio, alle ore 18, Daniela Vasarri presenterà il suo ultimo livro “Maeva,
la benvenuta” (vedi recensione a pag. 23).
Tibaldi: tecniche di riequilibrio posturale
Chiesa Rossa: immagini sulla pace
e sull’alimentazione nel mondo
Da sabato 14 a domenica 29 maggio la biblioteca ospita “Ambasciatore di pace” e “Nutrire
il Pianeta”, due mostre che si integrano e si
completano a vicenda per l’affinità dei temi,
che riguardano il presente e il futuro dell’umanità.
Che cosa si può fare per la pace nel mondo?
Quale ruolo possono avere le Nazioni Unite
per il conseguimento di un obiettivo così importante? Come sarebbe la nostra vita se non
ci fossero le guerre? I ragazzi dai 4 ai 16 anni,
appartenenti a tutti i Paesi, sono invitati annualmente a rispondere a queste domande
con raffigurazioni artistiche e messaggi nella
loro lingua madre. La rassegna “Ambasciatori
Lunedì 23 maggio, alle 20, la personal trainer
Tiziana Garbarino, esperta di medicine bioenergetiche, condurrà un incontro in cui
spiegherà come raggiungere una maggiore
consapevolezza del proprio corpo per utilizzarlo al meglio.
Spesso, infatti, una percezione inadeguata
dei propri distretti corporei limita le capacità
di movimento e le prestazioni sportive. Ma
attraverso particolari esercizi accompagnati
da una corretta respirazione è possibile migliorare l’equilibrio posturale, sciogliere le
tensioni e scoprire le risorse fisiche di cui si
è dotati, riuscendo a svilupparle. Alle spiegazioni teoriche seguiranno esperienze pratiche sulle diverse tecniche. Per questo sono
consigliate calze adatte e abbigliamento comodo. È necessaria la prenotazione.
Le altre iniziative previste per questo mese
nelle biblioteche del sud di Milano sono già
state segnalate sul precedente numero del
giornale vedi anche su www.milanosud.it.
Fabrizio Ternelli
na importante novità
che coinvolge la biblioteca Chiesa Rossa ci coglie quasi di sorpresa in questo
mese di maggio così ricco di
eventi culturali, feste aggregative e partecipazione. A partire
dal 24 maggio prossimo, la biblioteca cambierà direzione. Lo
storico direttore Pasquale La
Torre (foto a lato) passerà ad
altro incarico e sarà sostituito
dalla nuova direttrice Laura
Ricchina (foto in basso a destra). Abbiamo detto che la notizia rappresenta “quasi” una
sorpresa. Infatti già da tempo sapevamo che il direttore La Torre aveva
dovuto far fronte ad un aumento di lavoro e di responsabilità piuttosto
onerosi in termini di tempo e di impegno. È quindi giunto il momento
del cambio della guardia e non potevamo esimerci dal dare la giusta
evidenza a questo evento, sia per informare i fruitori della biblioteca,
sia per un doveroso congedo e benvenuto all’uno e all’altra. Ricordando
brevemente il passato, dobbiamo tornare al lontano 1998 quando, ancora nella vecchia sede di via Boifava, Pasquale La Torre fece la sua
entrata in veste di direttore. Da allora molte cose sono cambiate, non
solo il trasferimento nella cascina Chiesa Rossa attuale, inaugurata il
25 marzo 2004, ma anche la funzione stessa della biblioteca che con i
progetti realizzati, le attività e tanto lavoro è diventata in pochi anni
un punto di riferimento importante nella zona, dal punto di vista culturale e sociale. Abbiamo incontrato Pasquale La Torre per salutarlo e
per avere da lui qualche commento a caldo e abbiamo scoperto con
grande gioia che il suo non sarà un addio. Infatti ci ha promesso che
continuerà a collaborare e ad essere presente alle numerose iniziative,
sia per poter mantenere il contatto con la realtà vissuta della biblioteca, sia per il piacere personale di partecipare alle attività e alla vita
sociale che gravitano intorno ad essa. Principalmente il suo pensiero
è andato a tutti i suoi collaboratori sia presenti che passati, che in questi anni hanno reso possibile il servizio offerto nella nuova sede, gli allestimenti, il supporto all’organizzazione e alla realizzazione delle
numerose iniziative proposte, e agli Amici della Biblioteca per le mille
e magnifiche iniziative che hanno proposto e realizzato quasi sempre
a titolo gratuito: «Il risultato sarà giudicato dal pubblico ma un mio
U
personale ringraziamento a tutti è doveroso - ha aggiunto il direttore
La Torre -. Le molte attestazioni di simpatia, affetto, solidarietà che io
ho raccolto devono essere estese a tutto il gruppo di lavoro. Spero che
l’entusiasmo e l’intreccio di relazioni realizzato sia un patrimonio che
non si perderà». E noi sappiamo già che questo suo auspicio verrà
ascoltato. Infatti la nuova direttrice, Laura Ricchina, ci ha già confermato che si impegnerà a coniugare lo studio teorico con l’esperienza
sul campo, fissando come obiettivi principali la diffusione e la condivisione della cultura tra tutte le fasce della popolazione (comprese
quelle fragili, con disabilità o barriere linguistiche), la partecipazione
attiva dei cittadini e delle associazioni del territorio, l’attenzione a riflettere il carattere interculturale della nostra società, le attività per
bambini e ragazzi potenziate attraverso una collaborazione attiva e articolata con le scuole del territorio, la formazione permanente realizzata attraverso corsi e iniziative che garantiscano una crescita
culturale continuativa. Per realizzare questi obiettivi ritiene fondamentale la collaborazione con tutte le realtà del territorio disponibili
pubbliche e private, la collaborazione stretta con gli organi di governo
della zona e gli altri servizi del Comune di Milano.
«Al mio arrivo in Zona 5, ho trovato una Biblioteca molto accogliente,
con una grande tradizione di attività culturale diffusa e di partecipazione attiva da parte della cittadinanza.
Ringrazio profondamente Pasquale La Torre per questa eredità così
preziosa, ma anche impegnativa. Spero di riuscire
con l’aiuto dei colleghi e
delle tantissime associazioni e cittadini che collaborano attivamente e con
passione, a mantenere la
continuità e portare
avanti l’alto valore e la
progettualità della Biblioteca. Ringrazio tantissimo
tutti per la calorosa accoglienza». Date queste premesse non possiamo che
brindare al suo arrivo e
continuare a frequentare
la biblioteca con l’entusiasmo di sempre.
Nadia Mondi
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Triennale di Milano, viale Alemagna: “W. Women in Italian Design”, fino al 19 febbraio 2017
In mostra fino al 9 luglio a Casa Parravicini
Quando il design è donna,
guida alla mostra
Fontana e Leoncillo,
la forma della materia
ensata e curata da Silvana Annicchiarico, direttrice del Design
Museum della Triennale di Milano – allestimento di Margherita
Palli, rinomata scenografa e costumista – “W. Women in Italian
Design” ha un taglio inedito: documenta il ruolo fondamentale, e sinora
sottovalutato, svolto dalle donne nelle arti decorative e nel design, dagli
inizi del Novecento a oggi.
Il percorso espositivo si apre nel segno di Penelope con la stanza degli
intrecci, delle trame, dell’arte del tessere, dal filo al telaio ai ferri da
lana. Lo sguardo si perde tra ricami, merletti e tessuti. Dal ricamo di un
delicato centrino a merletto di Aemilia Ars del 1900 a una morbida Olivetti Lettera 32, la famosa macchina da scrivere che Lucia Biagi nel 2009
ha ricoperto di lana verde lavorata a maglia con i tasti disegnati in
bianco. E, ancora, trame e intrecci creati da Elisabetta Di Maggio: carte
veline tagliate col bisturi, quasi un merletto. I preziosi libri ricamati di
Franca Sonnino e Maria Lai. Tessono immaginari metaforici due tra le figure
più interessanti nel panorama artistico italiano contemporaneo, come Paola
Besana e Sabrina Mezzaqui (quest’ultima trasforma i libri in una nuova
opera d’arte).
Nella seconda grande sala, sotto l’egida giocosamente iconica, di dieci Sante
protettrici di specifiche categorie, disegnate da altrettante illustratrici dal
segno fiabesco, centinaia di manufatti emozionali: culle fantasiose e cuscini
futuristi voluti dalla veneziana Bice Lazzari e allineati accanto alla poltrona
in pelle “Tripé” di Lina Bo Bardi (1948), ispirata alle amache brasiliane. Ci
sono la Scatola dei solidi geometrici pensata da Maria Montessori nel 1907;
il Bacio Perugina ideato nel 1924 dall’imprenditrice ante litteram, creatrice
di moda, Luisa Spagnoli, che avrebbe preferito chiamare la sua dolce inven-
P
Lucio Fontana, fondatore del Movimento Spazialista, mentre taglia una tela.
D
opo il successo della mostra inaugurale “Imaginarii”, la Fondazione
Carriero prosegue il suo percorso con questa nuova esposizione intitolata: “Fontana e Leoncillo forma della materia”, a cura di Francesco Stocchi. L’esposizione presenta un inedito percorso e una nuova chiave di lettura
del lavoro di due grandi maestri italiani del nostro tempo.
Nei suggestivi spazi Casa Parravicini, fino al 9 luglio 2016, in visione circa
quaranta opere complessive, realizzate tra gli Anni Trenta e gli Anni Sessanta, di Leoncillo Leonardi (Spoleto, 1915 – Roma, 1968) e Lucio Fontana
(Rosario di Santa Fé, Argentina, 1899 – Comabbio, 1968).
L’accostamento tra i due artisti conferma la centralità di Leoncillo nella storia della scultura contemporanea e misura l’ampiezza della sua ricerca, capace ancora oggi di muovere riflessioni e interrogativi, mentre Fontana,
affiancato all’artista umbro, dimostra un vivo interesse nei confronti della
materia che lo porta alla radicale volontà di aprire i volumi per costruire
intorno e fare spazio.
La mostra è accompagnata da un catalogo a cura di Francesco Stocchi, con
testi critici a cura di Crispolti, testimonianze, scritti degli artisti e immagini
d’archivio. Sede: Fondazione Carriero – via Cino del Duca,4. Orario: aperto
tutti i giorni su appuntamento. Sabato accesso libero dalle 11 alle 18 – Domenica chiuso. Informazioni e prenotazioni: tel. 02 36747039.
Giuseppe Lippoli
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zione “cazzotto”. Poi Franca Helg, architetto, premiata alla Triennale 1948,
col tavolo ellittico pieghevole T98. Ed ecco spuntare la Slonga, la sdraio di
Titti Fabiani datata 1976 e il buffo, tenero Papero a lampada del 1971 di
Cini Boeri, oltre alla sua innovativa poltrona, audace per forme e materiale,
Ghost 1987 in vetro trasparente curvato. Si procede così tra piatti di cristallo
incisi e due mani rosse congiunte per raccogliere i sogni, sculture tessili,
abiti-installazione immaginati da Valeria Scuteri. Carlotta de Bevilacqua
con le sue ingegnose lampade per Artemide (“Mi auguro che il design si allontani sempre più dal formalismo per avvicinarsi a ciò che migliora la qualità della vita”). La lampada di Marta Lonzi, realizzata con l’artista Carla
Accardi.
Risalendo la corrente di questo fiume travolgente e cangiante, si arriva al
XXI Secolo, alle produzioni più recenti di designer affermate ed emergenti.
Così tra gli appendini al soffitto di Alice Rosignoli 2011, le ceramiche
di Paola Navone e tante altre, i nomi già riconosciuti internazionalmente di Gae Aulenti, Cini Boeri, Marva Griffin, fino a Matali Casset
e Zaha Hadid, geniale architetta, scomparsa prematuramente a 65
anni e che ci mancherà molto, per arrivare alle più giovani Denise
Bonapace, Elena Salmistrato. Francesca Lanzavecchia, classe 1983
(“Cerchiamo di disegnare oggetti solidali con il corpo, estensioni
emotive e fisiche della persona”). Esperimenti in bilico tra arte, design e performance, gli Edible Bones di Natascia Fenoglio; l’inventiva ironica e l’estro eclettico di personalità creative come, Giorgia
Zanellato, Matali Crasset, e infine Patricia Urquiola, spagnola di origine ma italiana di acquisizione che, con eleganza e uno stile posato,
riesce a progettare di tutto. E sarebbe doveroso citarne il più possibile per far capire che la schiera è ricca.
Per info e guida alla mostra: www.triennale.org
Cristina Tirinzoni
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Dal 20 maggio al 1° giugno, in Alzaia Naviglio Pavese 16
Festival del Nuovo Rinascimento all’Ex-Fornace
Organizzato dal Centro Leonardo da Vinci, sarà presente il grande regista Pupi Avati
essere umano di nuovo al centro. Di tutto. Dell’arte, della cultura,
della scienza, dell’economia, in tutte le loro emanazioni. Comprendendo il passato per costruire il futuro. Sono, in estrema sintesi, i
principi del Manifesto del Nuovo Rinascimento, movimento fondato dall’artista milanese Davide Foschi, che prenderanno vita a Milano dal 20 maggio
al 1° giugno nel corso della prima edizione del Festival del Nuovo Rinascimento (allo Spazio Ex Fornace, Alzaia Naviglio Pavese 16; info: centroleonardodavinci.com e festivaldelnuovorinascimento.it).
Organizzato dal Centro Leonardo da Vinci, con il patrocinio di Zona 6, Comune di Milano ed evento ufficiale nel palinsesto ExpoinCittà 2016, il Festival si propone come un’agorà aperta alla cittadinanza, con ingresso
gratuito, in cui sarà possibile riscoprire, tra opere d’arte, performance,
musica, letteratura, dibattiti e tavole rotonde con grandi ospiti, il significato profondo della condivisione, della partecipazione e della riscoperta
del senso della Meraviglia, rimettendo l’essere umano al centro della nostra società.
Testimonial d’eccezione della giornata di inaugurazione saranno: il grande
regista internazionale Pupi Avati, il presidente del RomaFilmFestival
Adriano Pintaldi, il manager culturale Marco Eugenio di Giandomenico e,
direttamente dallo Zelig, il comico Claudio Batta.
Personaggio sfaccettato e poliedrico, Davide Foschi così spiega le origini
L’
Davide Foschi, La nuova cena, olio su tela, 2014.
Milano, Marcia degli ombrelli, l’iniziativa sarà riproposta il 21 maggio tra i Navigli e la Darsena.
del Festival: «Nel 2004 ho deciso di dedicarmi all’arte da professionista»,
racconta. «Nel 2012 ho fondato il Metateismo, corrente artistica che si pone
come fine la riscoperta del vero senso dell’Arte, cioè il ricollegamento dell’Uomo con il Cosmo e il Divino, promuovendolo con eventi, performance,
mostre e pubblicazioni. In poco tempo mi sono accorto che questa intuizione
incarnava un pensiero universale che ha incontrato molto successo anche
all’estero. Mi piaceva che la capitale di tutto fosse Milano, città multiculturale dove si incontrano antico e moderno».
Nel febbraio 2015 viene aperto il Centro Leonardo da Vinci, punto di incontro e riferimento per i seguaci del movimento. «La sera dell’inaugurazione
- ricorda Foschi - ci fu una grandissima nevicata. Credevo che avrebbe ostacolato l’affluenza dei simpatizzanti. Invece arrivò tantissima gente, personalità di ogni tipo, da tutta Europa».
Per questo la prima edizione del Festival che si apre venerdì 20 maggio è
stata organizzata a tempo di record. «Una volta avuta l’idea dell’evento, ci
sono voluti solo tre mesi per allestirlo. Metateismo e Nuovo Rinascimento
avevano già radunato attorno ai propri principi tutte le personalità necessarie a rendere unica la manifestazione», aggiunge l’artista.
Il programma si presenta ricco e variegato: ci sarà l’arte, con mostre (domenica 22, dalle 10 visita alle esposizioni) e tavole rotonde (tra le altre, sabato 21 ore 19,30 l’introduzione all’opera “La Pietà - l’opera del mistero” di
Davide Foschi; giovedì 26 ore 18,45 “Da Futurismo a Metateismo: le avanguardie”) a cura del Centro Leonardo da Vinci del Movimento del Metateismo e del Centro Studi Milano ‘900. Grande spazio anche alla musica
(venerdì 20, ore 18,30, “Stabat Mater” di Vivaldi a cura di Giampaolo Grazioli;
nella giornata di giovedì 26: ore 16,45 “Incontro musicologico con
esempi strumentali”; alle 18,15 “David Bowie’s Reinassence” a cura
di Roberto Guerra e alle 20, canti rinascimentali con il complesso
Cactus Ornatus). Si tratterà anche di letteratura e poesia (sabato
21, alle 12, omaggio ad Alda Merini), di gastronomia consapevole
(lunedì 23, ore 18,30, la degustazione con chef aderenti al Metateismo “Arte e alimentazione: la cucina cosciente”), di urbanistica
(martedì 24, ore 18,30 “La nuova filosofia dell’abitare nei condomini delle nostre città”) e di consapevolezza femminile (mercoledì 25, ore 18,30, tavola rotonda “Noi Donne Evolute del Nuovo
Rinascimento”). Il programma aggiornato e completo su centroleonardodavinci.com e festivaldelnuovorinascimento.it
Ma non finisce qui: il Festival di Milano aprirà un tour in varie
città italiane. Alla conquista di un nuovo pensiero.
Saverio Paffumi
In viale Ortles il 21 maggio a partire dalle ore 15
Casa Jannacci,
che la festa abbia inizio!
Per il terzo anno consecutivo il
21 maggio, a partire dalla ore 15, la
Casa di Accoglienza Enzo Jannacci di
viale Ortles 69 apre le porte alla città per
una grande festa. Musica, teatro, cabaret,
attività per bambini, per un pomeriggio da
passare insieme in uno dei luoghi più belli di Milano. Come gli anni scorsi, sotto la regia di Comune
e Smemoranda, è prevista la presenza di moltissimi
artisti, milanesi e non, molti dei quali, si paleseranno all’ultimo. Di certo saranno presenti il Coro dei Leoni della Scuola Palmieri, Fabio
Treves, Teresa Mannino, Ricky Gianco, Renato Sarti e Roberto Vecchioni. Durante
il pomeriggio sarà aperta la Ciclofficina gestita dagli ospiti della Casa Jannacci.
Chi lo vorrà potrà portare le proprie biciclette a riparare o, se ha una “due ruote”,
anche se rotta e che non usa più, può regalarla: sarà riutilizzata recuperando i
pezzi di ricambio.
G. F.
31
Concerti
Giugno 2016
Teatri
• Teatro Atir Ringhiera:
Orari spettacoli: mart.- giov.- ven. ore 20.45, merc.- sab. ore 19.30, dom. ore 16.
Da venerdì 27/5 a giovedì 2 giugno settimana dedicata ai progetti sociali di
Atir/Teatro Ringhiera. Saggi, incontri, spettacoli, eventi, video. Bambini, adolescenti, adulti, anziani, abili e diversamente abili saranno protagonisti di eventi,
dimostrazioni, incontri e spettacoli. La settimana si chiuderà il 2 giugno con la
Festa della Repubblica di Fabio, che sarà anche occasione per festeggiare con
soci, amici, sostenitori, pubblico i Venti anni della Compagnia ATIR.
Martedì 17 ore 21 al Teatro A. Chiesa la compagnia I Rabdomanti presenta “Di
questa guerra non se ne parli più”. Adattamento e regia di Salvatore Novello.
Ingresso libero.
Sabato 21 ore 18 al Centro Asteria spettacolo teatrale “Teresa d’Avila un’intervista impossibile” di Michele Di Martino con Pamela Villoresi.
• Teatro Pimoff:
Dal 23 al 25 ore 20.30 debutto nazionale di Jentu, con Stefano Mazzotta e Chiara
Guglielmi. Il nuovo lavoro di Aerogrammi, coprodotto da PimOff, è una riscrittura
del Don Quijote di Miguel de Cervantes. Un’anima in cammino, che cammina
per guardare, per percepire, per salvare.
Lunedì 30 ore 20.30 va in scena “Peurbleue” di C&C Company con Chiara Taviani.
Ogni giorno una donna entra ed esce dallo stesso supermercato fino a quando
un giorno rimane coinvolta in un attentato. Breve racconto di un infame destino
o presa di coscienza di un atto di terrore. Entrambi.
Domenica prima e terza del mese dalle 9 al pomeriggio mercato agricolo sotto i
portici di via Domenico Savio 3, Chiesa Rossa.
Martedì 17, 24, 31 ore 21 al Bonaventura concerti jazz con (in ordine di data)
Cappellino – Di Gregorio, Tony Arco Electric 4tet, Rudy Manzoli Expanding 4tet.
Giovedì 19, 26 ore 21 al Bonaventura eventi di vario genere con (in ordine di
data) Lena e Irina Panfilova (swing e pop) Laboratorio Burlesque.
Sabato 21, 28 ore 21 al Bonaventura concerti di musica funk e dintorni con (in
ordine di data) Nonsolofunk, Steady Swagger.
Domenica 22 ore 17, in S. Maria Annunciata in Chiesa Rossa, concerto per organo, esegue il M° Marimo Toyoda
Sabato 28 ore 20.45 al Santuario di S.Rita, “Cantiamo la Misericordia” concerto
del Coro Family&Friends.
Mostre
Fino al 23/5, allo Spazio del Sole e della Luna, “Luce nell’arte, arte nella luce”,
creazioni delle artiste Daniela Carletti e Pamela Ferri, realizzate con il supporto
di New Tecnology Electronics.
Fino al 26/5 a Quintocortile due mostre “Quando il gioco si fa metafora”di Rosella Restante e “Fare spazio” di Marcello Rossetti.
Fino al 21/5 alla Costantini Art Gallery in occasione di Photofestival “Costrizione” personale di Malena Mazza e Me-né.
Fino al 22/7 a Fondazione Arnaldo Pomodoro esposizione della scultrice Antonella Zazzera a cura di Ada Masoero.
Fino al 26/6 al Centro dell’Incisione personale dell’artista Gigi Pedroli.
Fino al 29/5 al Seicentro mostra fotopoetica “Dal Centro al Mito”
Conferenze
Giovedì 19 ore 18.30 al Gruppo Archeologico Milanese incontro su “Trasparenze
romane: i vetri dei Cesari”.
Mercoledì 25 ore 18 allo Spazio del Sole e della Luna, “Democrazia senza partiti”,
a cura del Centro Puecher.
Venerdì 27 ore 20.30 al Seicentro nel programma “dal Centro al Mito” serata di
letture poetiche a cura di Rossana Bacchella e Marzia Rizzo.
Sabato 28 dalle ore 9.30 alle 16.30 al Centro Asteria “Autismo e sport cominciamo a parlarne” incontri, seminari e attività sportive, organizzate in collaborazione con l’associazione Guadio. Ingresso gratuito.
Domenica 29 ore 17.30 al Seicentro “Arianna e Teseo, nel mito e nella psiche”
con Ilaria Datta, Aviva Setton, Anna Esposito.
Riferimenti logistici
Atir Ringhiera via Boifava 17, piazza Fabio Chiesa, info: 02.8739.0039;
02.8489.2195. www.atirteatroringhiera.it
Bonaventura via Zumbini 6 info: 02.3655.6618.
Cam di viale Legioni Romane 54, info: 02.8845.8633
Centro Asteria p.le F.Carrara 17 info: 02.846.0919. www.centroasteria.it
Centro dell’Incisione alzaia Naviglio Grande 66 info: 02.5811.2621.
Costantini Art Gallery via Crema 8, info:02.8739.1434
Fondazione Arnaldo Pomodoro via Vigevano 9 info : 02.8907.5394.
Gruppo Archeologico Milanese, corso Lodi 8/C, info: 02.796372.
Quintocortile viale Bligny 42 info: 338.800.7617.
Ravizzino Parco Ravizza viale Bach 2 info: 393.2124.576
Santuario S. Rita via S. Rita da Cascia 22, info: 02.816791.
Serra Lorenzini, via Dei Missaglia 44 angolo De Andrè www.serralorenzini.it
S.Maria Annunciata in Chiesa Rossa via Neera 24 info: 02.8950.0817
Spazio del Sole e della Luna via U. Dini 7, info: 02.8266.379, www.centropuecher.it
Spazio Seicentro via Savona 99 info: 02.8844.6330.
Teatro A. Chiesa via S.Cristoforo 1 info: 02.4895.1413. www.irabdomanti.org
Teatro Pimoff, via Selvanesco 75, www.pimoff.it , [email protected] , 02.5410.2612.
Incontri e libri
Mercoledì 25 ore 18 allo Spazio del sole e della luna a oltre 55 anni dalla morte
di Adriano Olivetti presentazione di suoi libri “Le fabbriche del bene” e “Democrazie senza partiti” intervengono Luciano Aguzzi, altri, modera G. Deiana.
Sabato 28 ore 15.30 / 18.30 allo Spazio Seicentro scambio di libri usati.
Cinema
Mercati
Martedì 17 ore 15.30 e ore 20.45 al Centro Asteria “Il caso Spotlight” di Thomas
McCarthy.
Ogni sabato dalle 9 alle 14 presso Serra Lorenzini mercato filiera corta di prodotti alimentari, piante e fiori.
Domenica prima e terza del mese dalle 9 alle 18 Ravizzino arte e mestieri mostra
mercato per collezionisti, hobbisti, attività creative amatoriali, a cura di Associazione Culturale Milano in musica.
A cura di Lea Miniutti e Riccardo Tammaro
di Fondazione Milano Policroma
IL 22 MAGGIO E I GIORNI SEGUENTI, AL SANTUARIO IN BARONA
Vellutata di piselli con ricottine
Questo piatto è un inno alla primavera e ai suoi frutti
genuini.
Ingredienti per 4 persone:
per la vellutata: 250 g di piselli surgelati, 250 g di patate, 800 ml di brodo vegetale (o d’acqua), 20 g di
burro, olio extravergine d’oliva, sale e pepe;
per le ricottine: 180 g di ricotta, 1 rametto di maggiorana fresca, 30 g di pecorino grattugiato, sale e
pepe.
Realizzazione: 20 min + 20 min. di raffreddamento;
cottura: 40 minuti.
Preparazione:
Preparate le ricottine: riunite in una ciotola la ri-
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ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013
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cotta, le foglioline di maggiorana, sale e pepe e mescolate.
Aggiungete il pecorino e amalgamate fino a ottenere
un composto omogeneo.
Prelevate dall’impasto delle porzioni di
circa 15 g e formate delle palline,
adagiatele su un piatto e mettetele in frigorifero a riposare per 20 minuti.
Sbucciate, sciacquate, tagliate le patate a cubetti e
fatele rosolare in una casseruola con il burro.
Unite i piselli e il brodo (o l’acqua), abbassate il fuoco e fate cuocere
Festa di Santa Rita
per circa 30 minuti o fino a cottura di piselli e patate.
Con un frullatore a immersione frullate le verdure
fino a ottenere una passata liscia, regolate di sale e
pepe e cuocete per altri 5 minuti.
Servite la vellutata arricchendo
ogni porzione con le ricottine, un filo d’olio e pepe.
PS – Per ottenere una
vellutata priva di
grumi, dopo averla
frullata passatela attraverso le maglie fitte
di un colino o di un passaverdure.
Anna Muzzana
Come ogni anno la parrocchia
del Santuario di Santa Rita in via
S. Rita da Cascia ha organizzato
un fittissimo calendario di
eventi religiosi e di aggregazione
in occasione delle celebrazioni
della Santa. I primi appuntamenti si sono svolti nei giorni
scorsi e continueranno fino a
fine mese, ma la festa vera e propria si terrà domenica 22, con la grande processione per le vie della Barona, accompagnata dalla banda musicale “G. Verdi” di Buccinasco” e con il mercato
nelle vie limitrofe. Da non perdere lo spettacolo di venerdì 20 alle ore 20,45 della
rock band musicale che parla di Fede “The sun” e, per gli amanti di sport e dell’allegria, la giornata dei giovani, che si terrà domenica 29 in oratorio.
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