CA R PE DI E M Stile n In attesa atte delle prim prime brezze pr primaverili, arriva lla nuova collezione Fred P Perry, in ccui trova posto la camicia oxford color indaco che si veste per la nuova stagione di una romantica micro-fantasia floreale. Prezzo: 108 euro. Info: www.fredperry.com Regali n La nuova linea di borse di Rodo vede un arcobaleno di colori utilizzato per i Box in vitello vernice. Il modello royal blue ha profili in metallo nikel e costa 540 euro. Info: www.rodo.it Accessori n Protagonista del mondo sport casual da donna è il fondo gomma, declinato su modelli slippers, derby e polacchini in suede colorato o in rete. La scarpa di FRAU Verona è disponibile anche in versione alta sulla caviglia. Prezzo: 75 euro. Info: www.frau.it m f p er s on a l@cl a s s . it Investire nella Qualità della vita nn Ricerca Con nuove tecniche i ricercatori hanno scoperto molte cellule beta esistenti Nuova luce sul diabete 2 Le cellule addormentate possono essere risvegliate e tornare attive di Cristina Cimato S embrava quasi la scoperta dell’acqua calda, e invece era tutt’altro che scontata e apre la strada a un nuovo approccio al diabete di tipo 2, il più diffuso, che colpisce il 90% dei 3 milioni e mezzo di persone in Italia e dei 400 milioni nel mondo che soffrono di questa malattia metabolica. Un gruppo di ricerca dell’Università di Pisa ha appena pubblicato uno studio sulla rivista Diabetologia analizzando con le tecnologie avanzate, come per esempio la microscopia elettronica e la valutazione diretta della secrezione dell’insulina, la condizione delle cellule beta del pancreas. Da questa indagine emerge che la ridotta quantità di insulina prodotta non sia dovuta solamente alla morte di queste cellule bensì al loro malfunzionamento, e questo lascia supporre che finora ci sia stata una sovrastima del numero di cellule morte. «Fino a oggi si è ritenuto che nel paziente diabetico di tipo 2 la percentuale di cellule beta fosse ridotta anche del 50% rispetto alla quantità presente nelle persone sane», ha spiegato Piero Marchetti, direttore della sezione dipartimentale di endocrinologia e metabolismo dei trapianti d’organo e cellulari dell’Azienda ospedaliero universitaria di Pisa, che ha coordinato il gruppo di lavoro, «questa ricerca ci ha rivelato invece che la maggioranza delle betacellule considerate morte, e quindi irrecuperabili, è invece addormentata. Esse hanno poca insulina e non riescono a liberarla, ma a questo punto è importante capire quale sia il meccanismo che induce una ridotta secrezione, in aggiunta alla comprensione dei meccanismi che portano alla morte cellulare». La scoperta è stata possibile solo adesso perché fino ad ora il meccanismo utilizzato per la visualizzazione delle betacellule nel pancreas si era basato anticorpi che colorano l’insulina. «Se ce n’è poca essi non la rivelano e quindi sembra che le cellule non ci siano», ha precisato l’esperto, «abbiamo applicato tecniche approfondite e fatto confronti con quelle utilizzate in passato ed evidenziato che molte delle cellule beta che sembravano morte sono in realtà vive, ma incapaci di funzionare normalmente». D recente nuove evidenze sulla malattia Di e erano emerse anche da uno studio pubblicato s sulla rivista Journal of leukocyte biology, in cui un gruppo di scienziati del dipartimento d biologia alla Novo Nordisk A/S, a Madi lo in Danimarca ha compreso cosa accade lov, n nell’organismo e cosa scatena complicanze c correlate alla malattia. L’équipe ha lavorato s topi di laboratorio, identificando nei mosu d animali un tipo di cellula che invade il delli te tessuto pancreatico durante le fasi precoci d della malattia. Queste cellule infiammatorie p producono una grande quantità di citochine, p proteine pro-infiammatorie che contribuiscono in modo diretto all’eliminazione delle betacellule produttrici di insulina. «Lo studio consente uno sguardo più mirato sulla malattia e permette di sviluppare terapie anti-infiammatorie per questi pazienti», ha precisato Alexander Rosendahl, ricercatore impegnato in questo studio, «questi nuovi trattamenti possono rappresentare una valida integrazione alle terapie già esistenti, come l’insulina e GLP-1 simili». Per la loro ricerca, gli scienziati hanno comparato modelli di topi obesi che sviluppavano spontaneamente la malattia, con topi sani. Gli animali da laboratorio sono stati seguiti dai primi stadi della malattia, fino a un’età in cui emergevano comorbidità in molti organi. Sia nelle fasi precoci, sia in seguito, i topi diabetici mostravano significative modulazioni a livello del tessuto pancreatico rispetto a quelli sani, evidenziando al contempo il ruolo chiave dell’infiammazione nella progressione e nella severità della malattia. (riproduzione riservata) nn Salute MSMLab raduna neurologi, farmacisti e manager sanitari attorno alla sclerosi Sda Bocconi in campo per la ricerca di Giulia Silvestri U n nuovo progetto viene in aiuto dei malati di sclerosi multipla, per ottimizzare i percorsi terapeutici e di assistenza. È appena nato il Multiple Sclerosis Management Lab - MSMLab, nato dalla partnership fra Biogen Idec e Sda Bocconi che raduna neurologi specializzati nella cura della malattia, farmacisti ospedalieri e manager sanitari. Il progetto nasce con l’obiettivo di un confronto dei percorsi diagnostici terapeuti- ci assistenziali per la sclerosi multipla, l’individuazione di modelli per la cronicità ad alta complessità e l’analisi delle reti cliniche regionali per la patologia. La sclerosi è una patologia che richiede interventi sanitari e socio-assistenziali realizzati sugli specifici bisogni dei pazienti lungo tutto il decorso, che in media è pari a 40 anni. È la patologia neurologica più comune tra i giovani adulti: 2,3 milioni di persone in tutto il mondo ne sono affette, di cui circa 600 mila in Europa. L’Italia fa parte delle aree ad alto rischio, con 1 diagnosi ogni 4 ore: in totale sono circa 68 mila le persone colpite da sclerosi multipla. Il progetto intende identificare e analizzare dei «casi studio» che saranno oggetto di confronto e discussione all’interno di workshop tra esperti della materia. Neurologi, farmacisti e manager si incontreranno per confrontarsi, condividere esperienze e conoscenze emergenti sulla gestione del paziente. «Le attività del MSMLab permetteranno di comprendere meglio le pro- spettive future nella gestione della patologia e di definire un nuovo livello di sinergia tra pubblico e privato», ha commentato Giuseppe Banfi, ad di Biogen Idec Italia. (riproduzione riservata) Lampi nel buio Il dolce non è così dolce senza l’amaro Jason Lee