L`erezione di Gianfranco Fini

IL ROMANTICO GIANFRANCO FINI VIENE ELETTO UNICO FIGO
IN UN BAR DI MILANO
Postato il Giovedi 19 Febbraio 2009 (13:04) di davide
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid
=5607&mode=&order=0&thold=0
DI MIGUEL MARTINEZ
Kelebek
Da quando la destra è tornata al potere, la distruzione mediologica
dello Stato borghese - dell'austera Istituzione, insomma, che
mandava i carabinieri con i pennacchi ad arrestare Bocca di Rosa
invece che a portarla in TV - ha fatto un altro piccolo passo in avanti.
Donna Moderna e Anna sono entrate a far parte della rassegna
stampa di Montecitorio, cioè del materiale che i politici devono
prendere in considerazione quando valutano il proprio tasso di
credibilità mediatica.
Date le premesse, hanno fatto benissimo: Donna Moderna, della
Mondadori, vende mezzo milione di copie, Anna, della Rizzoli, oltre
200.000.
Questa settimana, Donna Moderna (del 25.02.09, pagina 48) offre un
articolo su Gianfranco Fini scritto da Stella Pende, una signora che
conoscevamo, perché si indigna quando qualcuno osa fare ciò che lei
fa di mestiere, spettegolando ad esempio sul fatto che lei frequenta
le spiagge di Watamu in Kenya.
Vincenzo Monti, fedelissimo servitore di ogni sovrano, durante la sua
fase napoleonica, scriveva:
"Mentre la Storia scrivendo le vostre imprese teme di comparire
bugiarda al tribunale della posterità, la Poesia parlando di Voi viene
per l’opposto a spogliarsi la prima volta di questa taccia. Liberata da
ogni basso sospetto d’adulazione ella vi reca a’ piedi del più bel Trono
del Mondo l’ammirazione dell’Universo, ella vi esprime veracemente
nel suo divino linguaggio la riconoscenza e l’amore degli Italiani, che
da Voi redenti si sollevano ad alte speranze, e si sentono non indegni
de’ vostri eccelsi pensieri." Eccetera eccetera.
Stella Pende, scrivendo ai tempi della Jeune-Fille e della lettura
veloce, è più asciutta nel titolo:
"Fini, l'uomo che capisce le donne"
Stella Pende riprende uno dei temi fondanti delle riviste femminili. Le
donne sono in gamba, sono carine e sono infinitamente più
intelligenti dei maschi cui affidano i propri destini. E uno dei compiti
della rivista femminile è scovare i Veri Uomini, quelli cui le donne
intelligenti possano affidare i propri destini senza sentirsi prese in
giro.
Per non sembrare spocchiosa - peccato mortale in questi tempi - ,
Stella Pende fa democraticamente eleggere il Vero Uomo da un
collegio elettorale composto da tre donne: Flavia ("18 anni, con la
coda di cavallo e lo zaino viola"), Claudia ("bocca di rosa e unghie
celesti color lago") e Sara ("la mamma, bionda 50enne con il tigre nel
motore"). Da notare i nomi, più normali di quelli normalmente portati
ai nostri tempi.
Tutte e tre votano Gianfranco Fini con questa solenne motivazione:
"La verità è che con questa miseria di maschi veri oggi Gianfranco
Fini dimostra di essere l'unico 'Figo'".
Questo gruppo di donne non è un astratto collettivo. Sono tre
persone che conosciamo intimamente, per nome, come avviene con
tutti i buoni dei media, in particolare donne e bambini.
Ciascuna componente del collegio elettorale ha qualche vago tratto in
cui si identifica una parte delle lettrici, ma nessuna vera caratteristica
che rischi di distinguerla dalle stesse lettrici. Così, tutte insieme,
queste tre donne rappresentano tutte le lettrici.
Quindi il Vero Uomo sembra che venga eletto democraticamente dalle
stesse lettrici, tramite un collegio elettorale, convocato al "Radeski
[sic] bar nel centro di Milano". Tutti sappiamo che questo collegio
Stella Pende se lo è inventato di sana pianta, ma il virtuale fa reale
oggi.
Credo che questo sistema elettorale - dove il potere vota se stesso,
ma lascia a tutti la felice sensazione di aver partecipato con
emozione, anzi con il tigre nel motore - ci spieghi parecchie cose del
mondo in cui viviamo.
Adorno acutamente notava come gli oroscopi dei giornali fossero tutti
calibrati sulla figura del Vicepresidente: cioè sulla maniera in cui
l'Ingranaggio Umano Medio vorrebbe essere percepito - non può
aspirare a essere Presidente, ma vuole sentirsi un gradino al di sopra
della massa, cioè al di sopra di se stesso.
Stella Pende si rivolge più poeticamente al proprio pubblico di
Sciampiste:[1]
"Insomma, Fini raccoglie molta gloria in quello che Simone de
Beauvoir chiamerebbe 'il giardino sempre appassionato e
meravigliosamente ribelle delle donne in fiore."
Immaginiamo cosa avrebbe pensato Simone de Beauvoir dell'elezione
del Figo di Destra del Bar Radeski [sic], ma non pretendiamo che la
Pende, oltre a citarla, l'abbia pure letta.
Quello che conta è lisciare il pelo alle lettrici, come si fa con ogni
destinatario di messaggi pubblicitari.
Continua la Lode alle Sciampiste:
"Perché le donne si appassionano a chi mostra passione. Perché le
donne guardano spesso a chi ha la capacità di volare contro. E
Gianfranco Fini questa forza ce l'ha".
E' interessante notare come nella fabbrica del conformismo, il
prodotto più apprezzato sia l'anticonformismo, vero o presunto, ma
comunque mercificato. Si chiama Innovazione di Mercato. Le
sciampiste sono quindi "ribelli", il loro Vero Maschio "vola contro". [2]
E come "vola contro" Gianfranco Fini?
"Nell'infiammare delle voci, Gianfranco Fini ha chiesto almeno rispetto
per il Capo dello Stato. E' entrato con forza nella difesa delle
istituzioni".
Certo, stiamo parlando del caso Englaro, e infatti Stella Pende cita
questa e altre volte in cui Gianfranco Fini ha fatto qualche innocua
dichiarazione per ricordare all'elettorato che può votare destra anche
chi non è totalmente schierato con la Conferenza Episcopale Italiana.
Ma Stella Pende compie anche un'altra ardita manovra, che ci fornisce
un'utile lezione sui tempi in cui viviamo.
Ogni potere istituzionale (che non sono necessariamente i poteri che
contano) è una folle corsa a ostacoli tra innumerevoli telecamere. Chi
non si trova sotto la telecamera, sparisce e perde; ma anche chi si
trova nella posizione sbagliata sotto la telecamera perde. E le
telecamere puntano su cose che la gente capisce. Sostanzialmente,
sesso, parolacce e figuracce.
Dietro le telecamere vigilano, impietosi, milioni di cittadini-guardoni,
pronti a sfogare tutta la loro impotente invidia sputando su chi
inciampa.
Nulla interessa al Pubblico e alle Telecamere quanto la vita affettiva
dei potenti. Interessa proprio perché non ha assolutamente nulla di
interessante, in quanto partecipa della stessa meschinità e noia della
vita privata di sciampiste e telecomandanti.[3]
Ma dai potenti, gli impotenti esigono la stessa qualità che si esigeva
dai re: la perfezione.
La perfezione è facile recitarla, comparendo velati in misteriose
carrozze una volta l'anno.
Non è possibile recitarla davanti alle telecamere, che fanno vedere
tanto il Sommo Pontefice della Chiesa Universale che si soffia il naso
quanto il ministro giapponese di cui persino noi abbiamo scoperto
l'esistenza a causa di una conferenza stampa in cui parlava in una
maniera che sembrava da ubriaco.
Ora, Gianfranco Fini ha divorziato da una pittoresca coatta romana,
Daniela Di Sotto, per mettersi con Elisabetta Tulliani, velina con
pretese ed'ex-amante dell'avventato presidente della squadra di
calcio Perugia. [4]
Che è come dire che il macellaio dell'angolo si è lasciato con la moglie
cassiera per mettersi con la vincitrice del premio Miss Garbatella e
lettrice delle previsioni meteo a TeleRomaEur, già amante del
proprietario del discount che si è comprato la Ferrari a rate prima di
andare in fallimento.
Infatti, lo spettacolo è visivamente indistinguibile:
Solo che il tutto viene elevato di una potenza e quindi quello che
sarebbe del tutto irrilevante per acquirenti di bistecche, diventa di
enorme importanza per chi si deve comprare un Presidente della
Camera. E forse non è un ragionamento sbagliato, perché mentre
sappiamo cosa è una bistecca, forse nemmeno il diretto interessato
sa a cosa serve un Presidente della Camera.
Il trucco consiste nel prendere questa imperfetta normalità e farne
segno di uguaglianza, solamente una sorta di uguaglianza esemplare.
Scrive Stella Pende:
"Pensandoci bene, anche l'addio con Daniela Di Sotto [...] è stato un
atto di grande coraggio. "Gianfranco ha amato sua moglie ma poi, a
storia finita, ha continuato a scegliere secondo i suoi sentimenti. Il
divorzio con Daniela gli ha tolto molta popolarità nella base di An, ma
lui era innamorato di Elisabetta" racconta un amico. Romantico
Gianfri."
Ecco. Romantico Gianfri.
Note:
[1] La sciampista è la vicepresidente della parrucchiera. Il mestiere di
parrucchiera, che combina arte, artigianato, chimica e psicologia, è
ben al di là della sua portata, ma proprio per questo la sciampista
colleziona avidamente i complimenti che i manifesti pubblicitari, le
etichette dei prodotti e Stella Pende le riversano incessantemente
addosso.
[2] Personalmente conosco non pochi uomini (e donne) che volano
contro un po' più di Gianfranco Fini, ma che non saranno mai
disonorati da articoli di Stella Pende.
[3] Il telecomandante è il marito della sciampista. Il suo ruolo è
definito, non dal mestiere - può essere tanto dipendente quanto
imprenditore - bensì dal controllo del telecomando durante la
trasmissione delle partite di calcio.
[4] Mai sottovalutare però l'importanza dello studio dei fluidi legami
dei VIP, equivalente postmoderno delle rigide genealogie nobiliari di
un tempo, ma ugualmente determinati dallo status.
Si prenda ad esempio il vincolo (ormai superato) tra la signora Stella
Pende, giornalista pettegola, e il signor Marco Tardelli, ex-giocatore di
calcio della Juventus (oggetto quindi delle telecamere) passato a
commentatore sportivo della RAI (gestore di telecamere) e poi a vicecommissario tecnico della Nazionale (produttore di oggetti per le
telecamere).
Novella 2000 costituisce l'Almanac de Gotha dei nostri tempi.
-->
Miguel Martinez
Fonte: http://kelebek.splinder.com/
Link:
http://kelebek.splinder.com/post/19887424/Il+romantico+Gianfranc
o+Fini+v
19.02.2009