APPARATO RIPRODUTTORE UMANO
L’uomo si riproduce tramite riproduzione sessuata, ovvero mediante accoppiamento che consente l’unione di gameti,
cioè cellule riproduttive, maschili e femminili. Ciò consente una maggiore variabilità genetica nella popolazione, che è
un vantaggio poiché assicura migliori probabilità di sopravvivenza, almeno ad alcuni individui della specie, in caso di
epidemie, carestie ecc. Vi è tuttavia uno svantaggio a questo tipo di riproduzione, e cioè il basso numero di discendenti
ed il grande dispendio energetico per la ricerca del partner.
I gameti maschili (spermatozoi) e femminili (ovuli) sono prodotti dalle gonadi (testicoli ed ovaie), e sono aploidi,
ovvero con corredo cromosomico dimezzato (23 cromosomi nella specie umana). Quando si fondono a seguito della
fecondazione, si forma lo zigote, la prima cellula diploide del nuovo individuo, in cui si ripristina il corredo
cromosomico diploide (46 cromosomi). I gameti vengono prodotti mediante un tipo particolare di divisione cellulare,
detto meiosi, in cui a partire da una cellula diploide, attraverso due divisioni successive, se ne ottengono quattro (nel
maschio) o una (nella femmina) aploidi.
APPARATO RIPRODUTTORE MASCHILE
ANATOMIA: v. pag. 531
FISIOLOGIA: I gameti maschili sono gli spermatozoi e ne vengono prodotti circa un migliaio al giorno. Si originano
nei testicoli, contenuti nello scroto. Ogni testicolo è diviso in compartimenti, in cui si trovano numerosi tubuli
seminiferi, ciascuno dei quali lungo circa 80 cm ed in tutto assommano a più di 500 m. Il processo di produzione dura
8-9 settimane e consiste in due divisioni meiotiche a partire da cellule progenitrici che si chiamano spermatogoni (v. fig
pag. 531). Al termine delle divisioni, gli spermatidi, ancora immaturi, passano nell’epididimo, vi restano almeno 12-15
gg e vi acquisiscono la mobilità mediante la formazione del flagello. Passano quindi al dotto deferente, dove si
accumulano temporaneamente. Il dotto passa sopra alla vescica e poi si unisce al dotto che proviene dalla vescicola
seminale che produce liquidi nutritizi per gli spermatozoi, e prostaglandine, ormoni che facilitano la contrazione delle
tube femminili per favorire la risalita degli spermatozoi. Poi passano nella prostata, che produce un liquido viscoso,
lattiginoso e basico, che neutralizza l’acidità della vagina (problemi di ipertrofia e tumore nell’anziano!). All’interno i
due deferenti si uniscono e confluiscono nell’uretra. Gli spermatozoi + i liquidi prodotti dalle varie ghiandole
costituiscono lo sperma, che viene emesso all’esterno durante l’eiaculazione (3-4 mL), attraverso l’uretra, che è in
comune con l’apparato urinario.
Il pene (organo copulatore maschile) è costituito da tre strutture cilindriche di tessuto spugnoso che si riempie di sangue
al momento dell’erezione, la quale è accompagnata dall’emissione di un liquido lubrificante prodotto dalle ghiandole
bulbouretrali, poste alla base di esso. Gli spermatozoi rimangono nei deferenti fino all’eiaculazione, che consiste in
una serie di contrazioni ritmiche dei muscoli lisci dellla pelvi, che spingono in avanti il liquido seminale (orgasmo).
ORMONI MASCHILI: i testicoli producono gli ormoni maschili (androgeni). Il principale è il testosterone, che
determina la differenziazione dei caratteri sessuali maschili nel feto. In seguito vi è un periodo di stasi fino alla
pubertà, quando vi è una ripresa della produzione di testosterone che coincide con l’inizio della fertilità maschile, e la
differenziazione dei caratteri sessuali secondari (voce bassa, barba, peli, muscoli, odore del sudore, acne ecc…). La
produzione di testosterone è piuttosto costante nell’uomo, mentre negli animali dipende dal periodo della riproduzione.
E’ regolata dagli ormoni ipotalamici LH e FSH (gli stessi della donna!). Gli steroidi anabolizzanti sono simili al
testosterone, gli si sostituiscono e ne inibiscono la produzione, ma non hanno gli stessi effetti  riduzione dei testicoli e
crescita del seno, disturbi ai renoi e cardiopatie. Negli adolescenti: prematura calvizie e ridotta crescita!.
APPARATO RIPRODUTTORE FEMMINILE
ANATOMIA: v. pag. 535
FISIOLOGIA: i gameti femminili sono gli oociti o cellule uovo. Le cellule progenitrici vengono prodotte già durante
lo sviluppo fetale, al 3° mese di gravidanza, ed iniziano la prima divisione meiotica. Poi si bloccano e restano quiescenti
fino alla pubertà. Alla nascita, ogni donna possiede circa due milioni di potenziali cellule uovo. Di queste solo 3-400
giungeranno a maturazione durante il periodo fertile, uno ogni circa 28 gg, dal menarca alla menopausa. Le cellule si
trovano all’interno del follicolo (v. fig. pag. 536), che fornisce nutrimento alla cellula uovo e produce estrogeni sotto lo
stimolo dell’LH ipofisario. La cellula destinata a maturare, completa la prima divisione meiotica, formando un oocita
secondario ed un globulo polare, praticamente privo di citoplasma e destinato a degenerare. Prima dell’ovulazione inizia
la seconda divisione meiotica, che verrà completata solo in caso di fecondazione; anche in questo caso una sola delle
due cellule che ne derivano conserva tutto il citoplasma, mentre l’altra, sempre un globulo polare, è destinata a morire.
La cellula uovo trattiene tutto il citoplasma perché a seguito della fecondazione deve dare origine all’embrione e
sostenere una serie di divisioni prima di giungere ad impiantarsi nell’utero, e necessita quindi di tutto il citoplasma e gli
organelli disponibili. Solo il follicolo in cui sta maturando la cellula uovo di quel mese produce estrogeni, i quali
stimolano anche lo sviluppo dell’endometrio (epitelio interno dell’utero). Quando l’ovulo è maturo, il follicolo si apre
all’esterno, sulla superficie dell’ovaia (alternativamente destra e sinistra) e rilascia la cellula uovo. Questa cade nelle
fimbrie (v. fig. pag. 537) che circondano l’ovaia e poi risale l’ovidotto o tuba di Falloppio grazie al battito delle
ciglia del suo epitelio ed alle contrazioni peristaltiche della muscolatura liscia che ne facilitano lo spostamento. Il
percorso dura circa 3 gg. L’ovulo sopravvive solo circa 1,5 gg dall’ovulazione se non fecondato, ne discende che la
fecondazione deve avvenire all’interno della tuba, a circa metà del suo percorso. Subito dopo la fecondazione, la
superficie dell’ovulo diventa impenetrabile per altri spermatozoi, la cellula uovo completa la meiosi ed i nuclei dei due
gameti si fondono formando lo zigote. Inizia subito una serie di divisioni cellulari che danno origine all’embrione. Se
invece la fecondazione non avviene, l’ovulo muore, non avviene l’impianto in utero e si ha l’eliminazione
dell’endometrio in eccesso mediante la mestruazione.
CICLO MESTRUALE: è coordinato dall’ipotalamo e dall’ipofisi, mediante la produzione di LH e FSH, che stimolano
rispettivamente le ovaie (il follicolo) a produrre estrogeni e successivamente (il corpo luteo che ne deriva) progesterone
(v. fig. pag. 538). Al primo giorno del ciclo, che coincide con l’inizio della mestruazione, i livelli ormonali sono molto
bassi, poi, dopo circa una settimana , inizia la produzione di estrogeni che provocano l’ingrossamento del follicolo (in
realtà di più d’uno, ma uno solo giunge a maturazione) e l’ispessimento dell’endometrio. Attorno al 13°-14° giorno,
aumenta drasticamente l’LH prodotto dall’ipofisi, che induce la rottura del follicolo e quindi l’ovulazione. Il follicolo si
trasforma in corpo luteo che inizia a produrre progesterone (ormone della gravidanza), che prepara la mucosa
dell’utero all’impianto dell’embrione. Se ciò avviene, continua a produrre progesterone fino al termine della gravidanza,
altrimenti il corpo luteo viene riassorbito, la produzione di ormoni diminuisce drasticamente e così pure l’apporto di
sangue all’endometrio, che inizia a degenerare e si sfalda, dando luogo alla mestruazione. Il ciclo dura in media 28 gg,
con notevole variabilità individuale.
Pubertà: inizio del ciclo ormonale nella femmina, si differenziano i caratteri sessuali secondari (arrotondamento dei
fianchi, crescita del seno, comparsa dei peli pubici ed ascellari, sudore, acne ecc…)  menarca: prima mestruazione,
intorno agli 11-13 anni.
CONTRACCEZIONE: V. tab. pag. 541.
- Vasectomia: nell’uomo consiste nel taglio e chiusura dei deferenti, in modo che gli spermatozoi non possano
giungere nello sperma;
- Legatura delle tube: nella donna è l’analogo della vasectomia e impedisce la discesa dell’ovulo ed il contatto con
gli spermatozoi. Entrambi questi sistemi sono definitivi ed irreversibili  sterilizzazione.
- Coito interrotto: pochissimo sicuro in quanto piccole quantità di sperma sono emesse già prima dell’eiaculazione
- Metodo ritmico: astensione dai rapporti nel periodo 3gg prima-3 gg dopo l’ovulazione. Poco sicuro (15-50%),
attuabile solo se il ciclo è molto regolare
- Preservativo: abbastanza sicuro, purchè applicato precocemente e sostituito ad ogni rapporto. L’unico che
consente anche una prevenzione delle malattie a trasmissione sessuale
- Diaframma: non più usato perché poco sicuro e piuttosto scomodo, in ogni caso in abbinamento con crema
spermicida, non togliere prima di 6 ore dopo il rapporto
- Pillola: impedisce l’ovulazione simulando una gravidanza e inibendo la produzione di LH e FSH da parte
del’ipofisi; cocktail di estrogeni e progestinici. Può avere effetti collaterali, minori se a basso dosaggio (ritenzione
idrica…); interruzione periodica con pseudo-mestruazione. Piuttosto sicuro se assunto correttamente, ma non al
100%. Non consigliabile per lunghi periodi a donne giovani che intendano poi avere figli.
- Spirale o IUD: impedisce l’impianto. Applicata dal medico e periodicamente controllata. Controindicazioni:
infezioni, infiammazioni, mestruazioni dolorose, gravidanze extrauterine. Molto sicura ma abortivo  obiezione di
coscienza.
- Pillola del giorno dopo: elevata dose di estrogeni che impedisce impianto ovocita o ovulazione o fecondazione; in
Italia dal 2000. Abortivo dibattito etico. Da assumere entro 72 ore dal rapporto a rischio
- RU 486: pillola abortiva, da assumere entro 7 settimane dal concepimento. Consiste in due pillole da assumere
sotto stretto controllo medico: la prima provoca il distacco dell’embrione dall’endometrio per inibizione dei
recettori per il progesterone. Dopo 2 gg si prende la seconda, che provoca contrazioni dell’utero per espellere
l’embrione staccato. Dopo due settimane si effettua un’ulteriore visita medica per verificare l’espulsione.
Autorizzata ma solo in ospedale.
MALATTIE A TRASMISSIONE SESSUALE
Sono causati da microrganismi (lieviti, batteri, virus) che si trasmettono per contatto diretto da persona a persona.
- Candida: lievito unicellulare che provoca infiammazioni, prurito, bruciore, nella zona vulvare nella donna;
nell’uomo è spesso asintomatica. Molto frequente, non grave ed abbastanza facile da curare ma dà spesso recidive
 sistema immunitario depresso.
- Sifilide: batterio, infezione molto grave in passato, addirittura mortale, ora curabile con antibiotici. Può provocare
danni neurologici se non diagnosticata in tempo. Nel punto di ingresso si forma una piccola papula che spesso
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passa inosservata, poi resta latente per diversi anni ma si diffonde in tutti gli organi interni attraverso il sangue,
danneggiandoli irreversibilmente. I casi stanno nuovamente aumentando.
Gonorrea: batterio, può causare sterilità soprattutto nelle donne dove può passare inosservata e danneggiare le
ovaie. Nell’uomo è più evidente (scolo) con secrezioni purulente. Curabile con Atb.
Clamidia: batterio piuttosto diffuso che spesso non provoca manifestazioni molto evidenti, ma se non curata può
portare a sterilità. Curabile con Atb.
Herpes genitale: virus, variante di quello labiale che ha la stessa sintomatologia e decorso, ma meno fastidioso,
perché le lesioni sono più interne e spesso non danno sintomi evidenti. Pericoloso durante il parto perché può
danneggiare seriamente il neonato. Essendo un virus, no Atb, ma farmaci antivirali.
Papilloma virus: virus simile a quello che causa le verruche, provoca alterazioni citologiche spesso asintomatiche,
ma strettamente correlato con il tumore del collo dell’utero. Dal 2008 dodicenni vaccinate (facoltativo).
AIDS: virus, già visto…
PREVENZIONE DEI TUMORI FEMMINILI:
Già visto: mammografia, pap test ecc….
FECONDAZIONE E SVILUPPO DELL’EMBRIONE
La fecondazione avviene quando uno solo dei 2-400 mln di spermatozoi che risalgono le tube riesce ad intaccare,
grazie ad un enzima, la membrana della cellula uovo ed a penetrarvi. Questo deve avvenire max dopo 1,5 gg
dall’ovulazione, e gli spermatozoi possono sopravvivere max 2 gg nell’utero. Il nucleo dello spermatozoo si fonde con
quello della cellula uovo e si forma lo zigote. Immediatamente dopo la fecondazione, lo zigote inizia a dividersi
numerose volte, formando la morula, che è il primo stadio dell’embrione. Dopo 6 gg l’embrione raggiunge l’utero (v.
fig. pag. 544) e vi si annida, aderendo alla mucosa (endometrio), scavandovi una piccola nicchia grazie ad alcuni
enzimi. Dopo l’annidamento lo sviluppo dell’embrione avviene grazie al nutrimento fornito dai vasi sanguigni materni.
Al momento dell’impianto, viene prodotto un ormone specifico detto gonadotropina corionica, che protegge la
gravidanza stimolando il corpo luteo a produrre estrogeni e progesterone, impedendo la mestruazione  test di
gravidanza nelle urine.
Dall’ammasso iniziale di cellule, oltre all’embrione vero e proprio, si originano i cosiddetti annessi embrionali: sacco
vitellino, allantoide, amnios e corion.
- Sacco vitellino: tuorlo nei rettili e negli uccelli, vuoto nei mammiferi, ma in comunicazione con l’intestino in via di
sviluppo dell’embrione
- Allantoide: dà origine al cordone ombelicale che unisce l’embrione alla placenta
- Amnios: sacco delimitato da una membrana, ripieno di liquido, in cui è sospeso l’embrione e protetto dagli urti
- Corion: membrana più esterna che avvolge l’embrione costituisce, insieme all’endometrio materno, la placenta.
Questa è la struttura attraverso la quale l’embrione riceve il nutrimento. È una massa discoidale di tessuto spugnoso
ricca di vasi sanguigni sia materni che fetali. I due sistemi circolatori non sono mai in contatto diretto, ma sempre
separati da una sottile membrana. Le sostanze nutritive e l’ossigeno la attraversano in entrata, portando queste
sostanze dal sangue materno al feto, mentre le sostanze di scarto e la CO2 effettuano il percorso inverso. Nella
madre aumenta il volume di sangue, l’appetito ed il fabbisogno di calcio e di ferro. NB: anche farmaci, droghe,
nicotina, alcol ecc possono attraversare la placenta, ed anche alcuni virus  TORCH (Toxoplasma, rosolia,
citomegalovirus, herpes), la cui gravità è direttamente proporzionale alla precocità dell’infezione.
INDAGINI DIAGNOSTICHE: effettuate per verificare l’assenza di anomalie genetiche nel nascituro.
- Prelievo dei villi coriali: dal 2° mese  più precoce ma più rischioso
- Amniocentesi: dal terzo mese  più tardivo ma più sicuro
SVILUPPO EMBRIONALE E FETALE (embrione fino al terzo mese, poi feto)
- i primi due mesi sono i più delicati per lo sviluppo perché si formano gli abbozzi dei vari organi, e quindi occorre
prestare particolare attenzione a ciò che si assume (alcol, fumo, farmaci, radiazioni, TORCH ecc..). Nel secondo
mese il cuore comincia a battere
- al terzo mese tutti gli organi sono formati ed il feto inizia a muoversi, da questo momento si verifica un aumento di
dimensioni
- - nell’ultimo mese il feto riceve attraverso la placenta alcuni anticorpi materni che lo proteggeranno nei primi
giorni dopo la nascita, aiutati in questo anche dal latte materno, e soprattutto dal colostro
- il peso alla nascita è molto importante per la sopravvivenza (sotto ai 2 Kg ), come pure la maturazione dei polmoni
che devono assicurare l’ossigenazione del sangue.