presenta
Enigmatiche
Saverio Marconi
in
Variazioni
traduzione di
Saverio Marconi
e Gabriela Eleonori
scene e costumi
Carla Accoramboni
luci
Valerio Tiberi
di
Éric-Emmanuel Schmitt
Gian Paolo Valentini
regia di Gabriela Eleonori
con
Stagione 2014/2015
Foto delle anteprime presso Palazzo Benadduci - Tolentino
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SAVERIO MARCONI
IN SCENA CON
UN PERSONAGGIO
CHE EMOZIONA
E SORPRENDE
averio Marconi torna in scena come attore e sceglie Schmitt e le sue
“Variazioni enigmatiche”, già straordinario successo di pubblico e di
critica in Europa (in Francia lo spettacolo è stato interpretato da Alain
Delon, in Inghilterra da Donald Sutherland). “Ho avuto la grande fortuna di
collaborare con Schmitt per l’edizione francese del musical ”Nine” che ho diretto
alle Folies Bergère - dice Marconi - e con Gabriela Eleonori l’abbiamo incontrato
anche qualche mese fa per confrontarci sulla regia dello spettacolo. Oggi che ho
l’età giusta per affrontare un personaggio come Abel Znorko, non ho avuto dubbi che
“Variazioni Enigmatiche” fosse il testo più giusto per tornare sul palcoscenico come
interprete.” Il titolo dell’opera fa riferimento a Enigma Variations, composizione
del musicista inglese Edward Elgar, quattordici variazioni su una melodia
che sembra impossibile da riconoscere, così come Schmitt sembra concepire il rapporto tra gli esseri umani come qualcosa che possiamo solo
intuire. “Unire prosa e musica - prosegue Marconi - permette di aggiungere al
significato delle parole un messaggio ancora più ampio e universale.”
Un testo mai prevedibile, che alterna sentimenti con drammatici colpi di
scena, in cui l’ironia più tagliente si trasforma in commozione, la tenerezza
in folle crudeltà. È la storia del confronto disperato fra due uomini, Abel
Znorko - misantropo, Nobel per la letteratura che si è ritirato a vivere da
eremita in un’isola sperduta del mare della Norvegia, vicino al Polo Nord
(ma conserva un intenso rapporto epistolare con la donna amata) - e Erik
Larsen (interpretato da Gian Paolo Valentini), sconosciuto giornalista cui lo
scrittore concede un’intervista. L’incontro, tra ferocia e compassione, si
trasforma in una sconvolgente scoperta di verità taciute e dell'illusione in
cui i due si sono calati.
La scenografia, curata da Carla Accoramboni, segue l’idea di una scena
sospesa, una casa che ha pareti ma non ne ha, come l’isola dove si svolge
la storia, il cui disvelamento graduale è un capolavoro di letteratura teatrale. Anche il disegno luci, firmato da Valerio Tiberi, giocherà un ruolo fondamentale, ricreando all’interno un ambiente intimo e caldo ed evocando
invece il gelido crepuscolo artico che filtra dall’esterno. La scelta di affidare
a Gabriela Eleonori la regia nasce dalla volontà di una prospettiva femminile nella lettura di una storia in cui una donna, con la sua assenza, è comunque protagonista.
Lo spettacolo, oltre che nei teatri, può essere rappresentato - previa verifica con la Compagnia - anche in luoghi atipici,
suggestivi e di atmosfera, per un’esperienza teatrale innovativa.
ÉRIC-EMMANUEL SCHMITT Si è affermato nell’ultimo decennio come uno degli autori di lingua francese più letti e rappresentati al
mondo. Nato nel 1960, frequenta l’Ecole Normale Supérieure di Parigi, dove consegue un dottorato in Filosofia e la massima abilitazione all’insegnamento. La
fama di Schmitt si è accresciuta come autore di testi teatrali con “Il Visitatore”, una pièce che ipotizza un incontro tra Freud e un misterioso visitatore, forse
Dio: l’opera diventa in breve tempo un classico ed entra a far parte del repertorio teatrale internazionale. Seguono numerosi successi, tra cui “Variazioni
Enigmatiche”, “Il Libertino”, “L’hotel dei due mondi”, “Piccoli crimini coniugali”, “I miei vangeli” (Il Vangelo secondo Pilato). Acclamato da pubblico e critica, le
sue opere hanno vinto numerosi Molières e il ‘Grand Prix du Théâtre’. I suoi libri sono stati tradotti in 43 lingue. Più recentemente, i racconti che compongono
il suo Ciclo dell’Invisibile – una serie di racconti che ruotano intorno al rapporto tra l’infanzia e la spiritualità (”Milarepa”, “Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano”,
“Oscar e la Dama Rosa”, “Il bambino di Noè” e “Le sumo qui ne pouvait pas grossir”) - hanno ottenuto un enorme successo sia nelle librerie che sui palcoscenici.
La sua carriera letteraria si sviluppa come romanziere: a “La setta degli egoisti” seguono “Il Vangelo secondo Pilato” e “La parte dell’Altro”. Fra le sue opere
anche “When I was a Work of Art”, una stravagante e contemporanea versione del mito di Faust e “La mia vita con Mozart”, sorprendentemente originale raccolta
di corrispondenza privata con il compositore.
La sua produzione annovera anche due raccolte di racconti: “Odette Toulemonde e altre storie”, otto racconti di donne alla ricerca della felicità - ispirate al suo primo film - e “Il Sognatore
d’Ostend”, un incredibile tributo al potere dell’immaginazione. Nel 2010 pubblica “Ulisse da Bagdad”, una saga picaresca dei nostri giorni che conduce a una riflessione sulla condizione
umana e la terza raccolta di racconti, “Concerto in Memoria di un Angelo”, premiata col Prix Goncourt de la Nouvelle.
Forte del successo internazionale del suo “Odette Toulemonde”, ha adattato per il grande schermo anche “Oscar e la Dama in rosa” (2009). Diplomato al Conservatorio di Lione e
profondamente amante della musica, Schmitt ha tradotto in francese “Le Nozze di Figaro” e “Don Giovanni”. Éric-Emmanuel Schmitt vive a Bruxelles e tutte le sue opere nella versione
originale in francese sono pubblicate da Albin Michel.
SAVERIO MARCONI Si forma alla Scuola di Recitazione di Dory Cei a Firenze e poi al Teatro Studio del Metastasio di Prato e ottiene la sua
prima scrittura dai padri della commedia musicale, Garinei e Giovannini. Alla regia approda dopo diverse esperienze come attore di cinema, teatro, radio e tv.
In teatro lavora con importanti registi come Franco Enriquez e Aldo Trionfo; nel cinema con Paolo e Vittorio Taviani è protagonista di “Padre padrone” (Palmares
al Festival di Cannes e Nastro d’Argento come migliore interprete) e “il Prato”; negli anni ‘70/’80 registi come Gillo Pontecorvo, Luigi Comencini, Pasquale
Squitieri lo dirigono come protagonista in numerosi film. Si sperimenta come regista teatrale con un piccolo gruppo marchigiano non professionista, attività
che lo porterà a far nascere a Tolentino la Scuola di Recitazione di cui è ancora oggi Direttore Artistico e poi, la Compagnia della Rancia. Firma la regia di
quasi tutti i musical della “Rancia” e, oltre all’importazione di grandi successi internazionali, crea nuovi musical originali come “Dance!” e “Pinocchio”. All’estero
ha diretto due musical a Parigi per il celebre Teatro Folies Bergère e, a Broadway, la fringe-presentation del musical originale “Mac Gregor”. Tra le diverse
esperienze cura la regia delle opere liriche “Don Pasquale”, “L’elisir d’amore” allo Sferisterio di Macerata e “Le donne curiose” di Ermanno Wolf-Ferrari per la
stagione invernale della Fondazione Arena di Verona; la regia del concerto di Gianni Morandi “Come fa bene l’amore” e la regia dello spot pubblicitario per
l’acqua minerale “Brio Blu Rocchetta”. Nel 2001 ha fatto parte della Giuria di Qualità del Festival di Sanremo e della Giuria dell’Oscar per la TV. Nel 2006 ha vinto il premio ETI “Olimpici
del teatro” per “The Producers”, e nel 2007 “Sweet Charity”, da lui diretto, ha vinto il premio “I teatranti dell’anno - Vittorio Gassman”. Nel 2005 inaugura la Scuola del Musical, un
corso professionale per trasferire le esperienze fatte finora nel campo del musical alle nuove generazioni per creare performer dalla qualità e professionalità sempre maggiori.
Nel febbraio 2009 riceve il premio musical “L’Italia che danza” nell’ambito della manifestazione nazionale “Danza in fiera”, patrocinata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Sempre nel 2009 riprende “Pinocchio”, che nel mese di agosto viene rappresentato a Seoul in Corea, cura la regia dell’opera lirica “Le Malentendu” per la stagione dello Sferisterio
di Macerata e dirige (regia associata con Daniel Ezralow) la versione italiana del mitico “Cats” di Andrew Lloyd Webber. A gennaio 2010 firma la regia di “Nabucco” di Giuseppe Verdi,
che inaugura la stagione lirica del Teatro Massimo di Palermo e verrà poi rappresentato in febbraio anche al Teatro Carlo Felice di Genova. A ottobre “Pinocchio” viene rappresentato
alla Kaye Playhouse di New York. Nel 2011 firma "Le convenienze e inconvenienze teatrali" di Donizetti, coproduzione che vede insieme il Teatro del Giglio di Lucca, il Teatro di Pisa,
il Teatro Goldoni di Livorno e il Teatr Wielki-Opera di Poznan, e "Happy Days" di Garry Marshall per la Compagnia della Rancia. Nella stagione 2011/2012 firma la regia dello spettacolo
tratto dal film vincitore di 4 premi Oscar “Rain Man”, con Luca Lazzareschi e Luca Bastianello. www.saveriomarconi.it
GIAN PAOLO VALENTINI Ha frequentato corsi di dizione e recitazione presso la scuola “E. Cecchetti” di Civitanova Marche diretta
da S. Marconi e F. Ferrarone. Ha conseguito il diploma di Attore presso il Centro Teatrale Sangallo a Tolentino, diretto da S. Marconi e M. Garroni. Ha fondato
la Camera Chiara, un’associazione culturale di Fermo, che svolge attività seminariali e produce spettacoli su drammaturgie originali diretti L. M. Musati e S.
del Zozzo. Ha partecipato a seminari e stage condotti da N. Karpov, P. Clough, L. M. Musati, G. Scarpati, H. Yamanouchi, M. Farau. In teatro, inoltre, ha lavorato
con U. Orsini, G. Lazzarini, K. Rossi Stuart, F. Bucci, I. Forte, G. de Laurentiis, G. Cobelli, F. Bruni, E. de Capitani, C. Lievi, S. Artissunch. In televisione ha preso
parte a “Un posto al sole” e alla fiction “Liberi di giocare” con P. Favino e I. Ferrari. Nel 2011 è nel cast di “Rain Man”, della Compagnia della Rancia, per la
regia di Saverio Marconi e la regia associata di G. Eleonori.
GABRIELA ELEONORI Diplomata nel 1983 presso il Triennio della Scuola di Recitazione Comunale diretta da Saverio Marconi, ha
frequentato il Corso di Educazione alla voce e lettura poetica diretto da Carla Bizzarri. Nel 1983 è tra i soci fondatori della Compagnia della Rancia e ha preso
parte agli spettacoli fin dagli esordi: “Arlecchino innamorato”, “La famiglia dell’antiquario”, “La Cortigiana”, “I dialoghi delle Carmelitane”, “Cenerentola”, “La
piccola bottega degli orrori”, “Cabaret”, “Dolci vizi al foro”. Per Compagnia della Rancia è assistente alla regia in “P. S.: Il tuo gatto è morto”, “A Chorus Line”,
“La cage aux folles”, “Il giorno della tartaruga”. Con la compagnia Valeri-Ferrari ha interpretato “Senti chi parla”, di D. Benfield, regia di G. Lombardo Radice;
è sul palcoscenico anche con “Comportamentos vagabundos” di D. Norisco, regia d F. Marino. Al cinema è ne “La Signorina Giulia”, con I. Danieli e A.
Occhipinti, per la regia di R. Marafante. Cura la regia per “Il mio nome è Caino” di C. Fava (Nutrimenti Terrestri); “L’Isola di Tulipatan” di J. Offenbach, “Anno
domini 3000” di F. Mannino, “Lo frate ‘nnamurato” di G. B. Pergolesi, “Chi rapì la topina Costanza?” di R. Vacca, “I due timidi” di N. Rota, “Il quadro delle
meraviglie” di F. Mannino (Opera Aperta – Accademia Della Libellula); “Il funerale del poeta” di G. Eleonori (Provincia Di Macerata - Nutrimenti Terrestri);
“Vegnerà un Cristo” da P. P. Pasolini (Teatro di Roma); “La Marcolfa” di D. Fo (Compagnia Degli Intronati); “Operazione Pulcinella” di D. Carboni (Festival
Barocco Viterbo); “Il volo” di C. Fava, “Passione” da P. P. Pasolini, “Silenzio e grida” di G. Eleonori (Associazione “Il Volo”); “Io e Sara: due bambine e basta”
di L. Levi e T. Buongiorno (Teatro Di Roma - Associazione “Il Volo”); “Altrove” di G. Eleonori (Festival “Acqua Di Terra, Terra Di Luna” - Imola); “Aspettiamo un’altra generazione di
italiani“ di G. Eleonori, con C. Bocci e G. Moschella (Centro Studi “Romolo Murri”).
È regista associata di “Rain Man”, con L. Lazzareschi e L. Bastianello, diretto da Saverio Marconi (Compagnia della Rancia). Dal 1997 è insegnante di Dizione e Recitazione presso il
Centro Teatrale Sangallo, dove ha diretto l’allestimento degli spettacoli “Nozze di sangue” di F. G. Lorca, “Deus ex machina” di W. Allen, “La paura numero uno” di E. De Filippo, “Dai
diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori” recital dedicato a F. De Andrè; “Luci del varietà” di G. Eleonori, “Lo stato d’assedio” di A. Camus, “I giganti della montagna” di
L. Pirandello, “La bisbetica domata” di W. Shakespeare, “Trilogia della villeggiatura” di C. Goldoni, “La favola del figlio cambiato” di L. Pirandello, “Quattro bombe in tasca” di U. Chiti,
“Il medico dei pazzi” di E. Scarpetta. Nel 2001 tiene il Corso di dizione e lettura espressiva presso l’Università di Camerino.
CARLA ACCORAMBONI Si diploma all’Accademia di Belle Arti di Napoli e il primo lavoro è con Peppe e Concetta Barra per i costumi de
“La canzone di Zeza”. È costumista per il teatro con Mario Scarpetta, Luisa Conte, Renato Carpentieri, Giuseppe Rocca. Costumista e assistente in Rai per i
programmi “Telefono Giallo”, “Big”, “Carmen San Diego”, “Un posto al sole”. Si specializza come realizzatrice di maschere ed elementi in gommapiuma, collaborando con Mario Martone e Mimmo Paladino, Alida Cappellini e Giovanni Licheri, Fiorenzo Giorgi, Lele Luzzati e Rubertelli. È assistente di Gabriella Pescucci
ne “Il Barone di Munchausen”. Lavora inoltre al laboratorio teatrale del carcere minorile di Airola. Cura i costumi della produzione di Compagnia della Rancia
“Rain Man”.
VALERIO TIBERI Firma il disegno luci per numerosi musical prodotti da Compagnia della Rancia, con la regia di Saverio Marconi: “The
Producers”, “Cabaret”, “Il giorno della tartaruga”, “A Chorus Line”, “High School Musical”, “Cats”, “Grease”, “Happy Days”, “Pinocchio” per il tour in Korea, (Seoul
Art center) e a New York (The Kaye Playhouse). Sempre per la Compagnia della Rancia cura il disegno luci di “Rain Man”. Recentemente firma il disegno luci
anche di “Flashdance” per Stage Entertainment, regia di Federico Bellone e “The Mission” per il Sejong Theater di Seoul, regia di Stefano Genovese. Per il
teatro d'opera: “Le Malentendu” per lo Sferisterio Opera Festival; “Nabucco” al Teatro Massimo di Palermo con la regia di Saverio Marconi; “Il viaggio a Reims”
per il Centro di Promozione Lirica Francese, regia Nicola Berloffa, “Un ballo in maschera” al Teatro Verdi di Salerno, regia Pier Paolo Pacini. Nel teatro di prosa
collabora con i registi A. Pugliese e F. Grossi per il Teatro Eliseo di Roma e con il festival di Verona in spettacoli come “Amleto”, “La dodicesima notte”, “Il
piacere dell'onestà”, “Le allegre Comari di Windsor”. Nel maggio 2010 debutta al Teatro alla Scala di Milano per il balletto “Immemoria”, coreografie di Francesco
Ventriglia. Dal 2008 collabora ai galà di danza “Roberto Bolle & friends”. È docente al corso per realizzatori luci all'Accademia del Teatro alla Scala e nel
progetto Scenart al Teatro Operetta di Bucarest.
“Dopo anni, ho ricevuto centinaia di lettere che ponevano tutte la stessa domanda:
cosa succede dopo l'ultima battuta!
1) non lo so altrimenti avrei continuato la storia.
2) ho scritto questa storia affinché mi venga posta questa precisa domanda ed io
possa non rispondere. Credo che un testo non si limiti al piacere e al momento
della rappresentazione. Deve disturbare, sollecitare lo spettatore con questioni
e domande sulla rappresentazione e sul testo. Spesso gli spettatori mi hanno raccontato il seguito di Variazioni Enigmatiche: in realtà non raccontavano una
storia, ma se stessi. Mi trasmettevano le loro umane sensazioni su questa strana
storia d'amore. E solo questo era il mio fine.”
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