Untitled - Beni Comuni srl

annuncio pubblicitario
INDICE
CAPITOLO 1 - PRESCRIZIONI TECNICHE
2
1.2- DATI ELETTRICI
3
1.3 - DATI IMPIANTO
4
1.4 - SEZIONAMENTO E COMANDO
4
1.5 - PROTEZIONE DAI CONTATTI DIRETTI
5
1.6 - PROTEZINE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI
5
1.7 - PROTEZIONI DELLE CONDUTTURE CONTRO LE SOVRACORRENTI
6
1.8 - ELENCO ELABORATI
7
1.9 - MODALITA’ DI ESECUZIONE DEGLI IMPIANTI
8
CAPITOLO 2 - TIPOLOGIA DEI MATERIALI
14
CAPITOLO 1 - PRESCRIZIONI TECNICHE
1.1 – RELAZIONE TECNICO DESCRITTIVA IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI
Le attività di cui al presente progetto sono finalizzate all’adeguamento normativo in generale e di
prevenzione incendi in particolare degli impianti elettrici e speciali nel plesso scolastico Andrea Costa
sito in via Pio IX n.1 ad Imola.
Nello specifico gli interventi previsti sono i seguenti:
• Realizzazione del “COMANDO D’ EMERGENZA” per il sezionamento generale degli impianti
elettrici;
• Trattandosi di plesso scolastico in classe 3 previsto per 550 persone , realizzazione ex-novo di un
impianto EVAC ( diffusione sonora distribuita per allarme evacuazione ) ;
• Realizzazione di un impianto rilevazione incendi automatico e manuale nei 3 locali camere
blindate al piano interrato e deposito al piano primo;
• Revisione generale dell’illuminazione di sicurezza con sostituzione ed integrazione di corpi
illuminanti ove si renda necessario.
COMANDO D’EMERGENZA IMPIANTI ELETTRICI
Attualmente il contatore energia Enel è installato a fianco del quadro generale in un locale non
compartimentato al piano interrato, detta collocazione non è conforme a quanto previsto per i siti
soggetti alla normativa di prevenzione incendi; pertanto detto contatore Enel sarà reinstallato
all’esterno in un manufatto in cemento predisposto da terzi . Subito a valle del contatore sarà installato
un interruttore automatico differenziale di tipo selettivo con le funzioni di protezione della linea che
dallo stesso interruttore raggiungerà il quadro generale e come interruttore generale di Comando di
Emergenza .
La nuova collocazione del contatore Enel comporta la posa di una nuova linea elettrica che dallo stesso
contatore alimenterà il quadro generale esistente al piano interrato. Detta linea sarà posata interrata ( in
percorso predisposto da terzi) per il percorso esterno, ed in una nuova canalizzazione a vista per il
tratto interno. La nuova posizione del contatore con le caratteristiche della linea sono rilevabili nella
tavola di progetto IE2.
IMPIANTO EVAC
Il complesso scolastico in oggetto essendo classificato in classe 3 con possibile presenza di 550
persone , necessita di un sistema EVAC per l’avviso acustico di pericolo esteso in tutti i locali , detto
sistema sarà intercollegato con l’impianto di rilevazione incendi il quale potrà attivare il sistema
EVAC in automatico secondo una programmazione da concordare in fase esecutiva ovvero allarme in
singola zona o contemporaneamente in tutte e tre le zone come è stato suddiviso l’impianto.
Come detto l’impianto EVAC sarà composto da una distribuzione diffusa di altoparlanti onde coprire
ogni zona della scuola, gli altoparlanti saranno regolati , in termini di potenza, secondo le dimensioni
del locale nel quale saranno installati al fine di ottenere una uniformità acustica ottimale a vantaggio di
una chiara percezione dei messaggi. La distribuzione degli altoparlanti sarà suddivisa in n. 3 zone :
ZONA 1 sarà dedicata alla palestra e piano terra, ZONA 2 al piano primo , ZONA 3 per l’interrato. Gli
allarmi possono essere inviati in automatico con messaggio preregistrato insito nel sistema , o in
manuale tramite la postazione microfonica. Ovviamente detto sistema potrà essere utilizzato anche
come messaggeria generica o cercapersone.
La centrale di gestione del sistema sarà alimentata dalla rete 230V ma sarà dotata di proprie batterie
tampone per un funzionamento anche in mancanza di tensione di rete con autonomie in stand-by ed in
pag. 2
funzionamento secondo Norma.
Caratteristiche del sistema EVAC come da tavola di progetto IE3-IE6
IMPIANTO RILEVAZIONE INCENDI
Nella scuola sarà installata una rilevazione incendi automatica e manuale , solamente in n. 3 locali: n.2
locali definiti camere blindate al piano interrato e n.1 deposito al piano primo , detti locali per il loro
carico d’incendio necessitano della presenza di un sistema anche automatico di rilevazione incendi.
L’impianto è costituito da rilevatori ottici di fumo ( n.1 per ogni locale ) e da un pulsante a rottura di
vetro per comando manuale allarme incendio ( n.1 per ogni zona ), posto all’esterno dei locali
interessati. Saranno installate anche delle segnalazioni acustico luminose in prossimità dei comandi
manuali. ( Rif. Planimetria IE4 di progetto)
Detto impianto di allarme potrà comandare il sistema EVAC in singola zona , cioè dove è presente
l’inizio d’incendio o l’intero plesso scolastico.
ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA
Attualmente è presente in tutto il complesso scolastico una illuminazione di sicurezza realizzata con
plafoniere dotate di batterie per un loro funzionamento autonomo in mancanza di rete Enel.
L’autonomia minima delle batterie delle plafoniere è di 60 minuti sufficiente per il contesto scolastico;
inoltre è presente , come da norma , anche un comando manuale per l’accensione , anche in presenza di
rete, dell’illuminazione di sicurezza.
Già l’attuale dotazione di plafoniere è in grado di garantire un illuminamento minimo medio diffuso di
5lux a parte in pochissimi punti nei quale verrà prevista l’installazione di nuove plafoniere , in questo
caso saranno già con tecnologia LED ; nelle aule inoltre , pur essendo le plafoniere installate dalla
parte opposta della porta di uscita , l’illuminamento risulta sufficiente, è consigliabile comunque
togliere il pittogramma , ove presente , sulle plafoniere delle aule.
pag. 3
1.2- DATI ELETTRICI
Valori di consegna ENEL:
- tensione d'alimentazione in B.T.............................................................................…………
- variazione di tensione.........................................................................................…………
400/230
± 10% Vn
- frequenza.................................................................................................................. …………
50 Hz
1.3 - DATI IMPIANTO
- tensione fra fase e fase ......................................................................................………….. ...
400 V
- tensione fra fase e neutro o fase e terra.................................................................…………..
230 V
- tensione circuiti ausiliari.........................................................................………… .
230 V. o 24 c.a.
- caduta di tensione distribuzione primaria.. .....................................................…………
2% di Vn
-massima caduta di tensione nel punto più lontano impianto .............................…………
4% di
Vn
- corrente di corto circuito trifase assunta nel punto di consegna Enel.............…………..
10
kA
- corrente di corto circuito fase-terra assunta nel punto di consegna Enel...........…………..
6
kA
Illuminamenti medi in esercizio
- illuminazione di sicurezza ………… .....................................................................…………
5 lux
1.4 - SEZIONAMENTO E COMANDO
Deve essere previsto un interruttore su ogni circuito.
Nei sistemi TT ed IT si deve poter sempre sezionare anche il conduttore di neutro.
Nei quadri alimentati con due o più sorgenti deve essere prevista una scritta o un cartello ammonitore
per avvertire della necessità di sezionare tutte le parti in tensione quando, per ragioni di manutenzione,
si debba accedere alle parti attive.
Nei quadri di notevole dimensione può essere previsto in alternativa alla scritta o ai cartelli monitori,
un interblocco che ponga fuori tensione le parti a cui si deve accedere.
Si devono prevedere dispositivi per assicurare la scarica dell'energia accumulata ( per esempio in
condensatori).
Quando il dispositivo di sezionamento non è sotto il controllo dell'operatore si deve ad esempio
ottemperare ad una delle seguenti prescrizioni:
- sistemare in involucro chiuso a chiave in locale chiuso a chiave
- blocchi meccanici
- scritta o altra opportuna segnaletica
pag. 4
1.5 - PROTEZIONE DAI CONTATTI DIRETTI
La protezione contro i contatti diretti è realizzata mediante isolamento o involucri con grado di
protezione IP20 o al minimo IPXXB e IPXXD per le superfici orizzontali.
1.6 - PROTEZINE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI
Per i sistemi di I categoria, senza propria cabina di trasformazione, sistema TT, la protezione
contro i contatti indiretti deve essere effettuata mediante impianto di terra lo- cale. Le masse
dell'impianto utilizzatore devono essere collegate all'impianto di terra locale a mezzo apposito
conduttore di protezione.
Le masse estranee devono anch'esse essere collegate all'impianto
di terra mediante conduttori
equipotenziali principali.
IL conduttore di protezione deve essere separato dal neutro
Tutte le prese a spina di apparecchi utilizzatori per i quali è prevista la protezione contro i contatti
indiretti mediante collegamento a terra delle masse, devono avere il polo di terra collegato al
conduttore di protezione.
La protezione deve essere coordinata con l'impianto di terra lo- cale in modo tale da assicurare
l'interruzione del circuito guasto entro 5 secondi se la tensione di contatto assume valori pericolosi
Per soddisfare tale prescrizione si deve verificare la seguente condizione:
RA . Ia ≤ 50
dove: RA = è la somma delle resistenze del dispersore , dei conduttori di protezione delle masse, in
ohm.
Ia = è il valore, n ampere, della corrente di intervento
in 5s del dispositivo di protezione(di
massima corrente a tempo inverso o dispositivi differenziali)
Nel caso di più dispositivi di protezione si considera la corrente di intervento più elevata In
pratica le protezioni devono essere con dispositivo differenziale per le difficoltà che si hanno
nell’ottenere valori molto bassi di RA
pag. 5
1.7 - PROTEZIONI DELLE CONDUTTURE CONTRO LE SOVRACORRENTI
Le Norme 64-8/4 danno, nel capitolo 43, le prescrizioni riguardanti le protezioni contro i
sovraccarichi ed i corto circuiti delle condutture; di seguito si elencano le principali.
In particolare si prescrive che vengano osservate le seguenti condizioni nella scelta dei dispositivi di
protezione:
- protezione contro i sovraccarichi:
Ib ≤ In ≤ Iz
If ≤ 1.45 Iz
dove : If = corrente convenzionale di funzionamento del
dispositivo di protezione
In = corrente nominale del dispositivo di protezione
Iz = portata delle condutture
Ib = corrente di impiego del circuito
Nota: si ricorda che in alcuni casi, come ad esempio condutture che alimentano utilizzatori termici o
apparecchi di illuminazione, le quali non possono dar luogo a sovraccarichi pericolosi si può omettere
la protezione contro i sovraccarichi.
- protezione contro i corto circuiti:
I2 t ≤ K2 S2
dove: ( I2 t ) = integrale di Joule lasciato passare dal dispositivo di protezione per la durata del corto
circuito
S
= sezione del conduttore
K
= coefficiente che varia con il variare del tipo di cavo, è uguale 115 per i cavi in rame
isolati in PVC, a 135 per i
cavi in
rame
isolati
in
gomma naturale e
butilica 143 per cavi isolati in gomma etilenpropilenica e poliet. reticolato
Prescrizioni comuni:
La protezione contro i sovraccarichi può essere prevista:
1) all'inizio della conduttura
2) alla fine della conduttura
pag. 6
3) in un punto qualsiasi della conduttura per le condizioni 2-3 ci si deve accertare che non vi siano
nè derivazioni nè prese a spina a monte della protezione e la conduttura risulti protetta contro i
corto circuiti.
La protezione contro i cortocircuiti deve essere sempre prevista all'inizio della conduttura. Sono
ammessi 3 mt di distanza dall'origine della conduttura purchè il tratto non protetto soddisfi
contemporaneamente alla due condizioni presenti:
- sia realizzato in modo da ridurre al minimo il pericolo di
corto circuito, ad esempio con adeguati
ripari contro influenze esterne
-sia realizzato in modo che anche in caso di corto circuito sia ridotto al minimo il pericolo di
incendio o di danno alle persone.
1.8 - ELENCO ELABORATI
E1 - Relazione Tecnica Descrittiva;
E2 - Planimetria generale;
E3 - Planimetria impianto acustico EVAC
E4 - Planimetria rilevazione incendi
E5 - Planimetria illuminazione di sicurezza
E6 - Elenco prezzi unitari
E7 - Piano Manutenzione
E8 - Quadro Incidenza Manodopera
E9 - Relazione Tecnica Verifica protezione scariche atmosferiche
E10 - Computo metrico estimativo
pag. 7
1.9 - MODALITA’ DI ESECUZIONE DEGLI IMPIANTI
1.9.1 INTERRUTTORI AUTOMATICI IN SCATOLA ISOLANTE
Gli interruttori automatici di sezionamento e protezione in scatola isolante avranno di norma le
seguenti caratteristiche:
-attacchi anteriori o posteriori a seconda delle esigenze
costruttive rilevabili dai disegni e dagli
schemi dei quadri;
-taratura dello sganciatore magnetico regolabile con continuità su tutte le fasi, neutro compreso;
-potere di interruzione simmetrico sufficiente a garantire il
protezioni e comunque non
corretto coordinamento delle
inferiore a 10 KA a 400 V;
-prestazioni elettromeccaniche tali da consentire protezioni
sollecitazione dei conduttori
contro i corto circuiti e la
protetti;
Norme di riferimento CEI 17-5
1.9.2 INTERRUTTORI AUTOMATICI MODULARI
Gli interruttori automatici modulari dovranno essere del tipo adatto per montaggio a scatto su
profilato DIN 46.277/3 e dovranno soddisfare le seguenti caratteristiche:
-dimensioni normalizzate ( modulo = 17.5 mm);
-potere di interruzione sufficiente a garantire il corretto coordinamento delle protezioni e
comunque non inferiore a 6
KA a 400 V.
-nel caso che gli interruttori siano corredati di relè
differenziale esso dovrà essere pure modulare
per montaggio su profilato DIN.
Norme di riferimento CEI 23-3/IV e 23-44, conformità all'IMQ.
1.9.3 TUBI - CONDOTTI - CANALI
I tubi di protezione dei cavi devono essere scelti in base a criteri di resistenza meccanica e alle
sollecitazioni che si possono verificare sia durante la posa o l'esercizio.
I tubi in PVC da installare sotto intonaco possono essere del tipo flessibile leggero o pesante
corrispondenti alle norme CEI 23-14.
I tubi in PVC da installare sotto pavimento o in vista in ambienti ordinari, ad altezza inferiore a 2.5
mt dal piano di calpestio devono essere del tipo pesante ( rigido o flessibile)
corrispondenti rispettivamente alle Norme CEI 23-8 e 23-14.
I tubi da posare in vista in ambienti speciali ( ad esempio dove richiesto l'impianto AD-FT) devono
essere in PVC rigido pesante (Norme CEI 23-7) oppure, ancora, in acciaio zincato (UNI 3824-74).
I tubi da annegare direttamente nel calcestruzzo o equivalente devono essere del tipo pieghevole,
auto rinvenente, in materiale plastico colore arancione (Norme CEI 23-17).
pag. 8
I tubi per posa interrata devono essere in PVC pesante (Norma CEI 23-8 ) o equivalente.
Negli ambienti ordinari il diametro interno dei tubi deve essere almeno 1.3 volte maggiore del
diametro del cerchio circoscritto ai cavi contenuti, con un minimo di 10 mm.
Negli ambienti speciali (ad esempio dove sono richiesti gli impianti AD-FT ) tale diametro interno
deve essere almeno 1.4 volte maggiore del diametro del cerchi circoscritto ai cavi contenuti, con
un minimo di 16 mm.
I raggi di curvatura non devono essere minori di sei volte il diametro esterno del tubo .
Indipendentemente dai calcoli di cui sopra, è opportuno che il diametro interno sia maggiorato per
consentire utilizzi futuri.
Il canale da posare in vista negli ambienti ordinari deve essere in materiale isolante ( Norme CEI
23-19) o in metallo.
IL diametro interno dei condotti, se circolari, deve essere calcolato almeno 1.8 volte maggiore del
diametro del cerchio circoscritto al fascio dei cavi contenuti, con un minimo di 15 mm
Nei condotti canali e simili a sezione diversa dalla circolare, il rapporto fra la sezione stessa e l'area
della sezione retta occupata dai cavi non deve essere inferiore a 2.
Si deve prevedere una scorta di tubi, condotti e canali vuoti.
1.9.4 CAVI - CONDUTTURE PRINCIPALI E SECONDARIE
Le condutture principali di distribuzione in partenza dal quadro generale BT si possono
suddividere in due categorie:
-condutture di distribuzione attraverso dorsali/montanti
-condutture di distribuzione dirette agli utilizzatori
E' tassativamente vietata la posa di cavi direttamente sotto intonaco. I cavi installati entro tubi
devono poter essere agevolmente sfilati e reinfilati.
Quelli installati entro canali o cunicoli devono poter essere facilmente posati o rimossi.
Dorsali secondarie ( da quadri derivati):
-i cavi da introdurre nei tubi protettivi devono essere di tipo
flessibile con tensione nominale
non inferiore a 450/750 V, simbolo di designazione NO7V-K
-si possono usare cavi con tensione nominale non inferiore a
segnalazione e comando,
300/500 V solo per i circuiti di
simbolo di designazione HO5V-K (flessibile)
-il dimensionamento dei cavi nelle dorsali deve essere
maggiorato di un coefficiente 1.3 per
utilizzi futuri
- i cavi di alimentazione negli ambienti speciali devono essere del tipo con guaina
Riferimenti normativi
pag. 9
Cavi con guaina : CEI 20-13 (Isolati con gomma guaina PVC)
CEI 20-14 ( "
in PVC guaina in PVC)
CEI 20-15 ( "
in gomma guaina gomma)
Cavi senza guaina: CEI 20-20 (Isolati in PVC)
CEI 20-35 (Resist. alla propag. fiamma )
CEI 20-22 (Resist. alla propag. incendio)
CEI 20-38 20-45 (cavi non combustibili)
1.9.5 CANALE METALLICO
Canale metallico portacavi in acciaio zincato a caldo tipo Zendzimir, spessore minimo 7/10 mm
corredata di tutti gli accessori di fissaggio e posa quali:
- coperchi, curve, giunti, derivazioni a L, a T, a croce;
- staffe di ancoraggio, di sospensione, mensole, ecc....
- piastre terminali, bulloneria, ecc...
I cavi posati su canale devono essere installati diritti e non sottoposti a sforzi di torsione e/o
trazione.
Le passerelle porta cavi installate sotto piattaforme e/o passerelle di servizio realizzate con
grigliati devono essere provviste di coperchio
Il coperchio deve essere provvisto anche in tutte quelle zone con rischi di danneggiamenti
meccanici e/o gocciolamenti di eventuali liquidi corrosivi o a temperatura superiore a quella
ambiente.
L'interdistanza dei cavi deve garantire un agevole smaltimento del calore e rendere minimi i
fenomeni di mutua induzione fra i vari circuiti.
1.9.6 CANALETTA IN PVC
Canale portacavi in materiale termoplastico autoestinguente; autoportante, spessore minimo 3
mm corredata di tutti gli accessori di fissaggio e posa quali:
-coperchi, curve, giunti e derivazioni in PVC;
-staffe d'ancoraggio, mensole, ecc.. in PVC.
Norme CEI 23-19 in quanto applicabili e secondo Marchio Italiano di Qualità
Il montaggio dei canali in PVC dovrà effettuarsi con l'ausilio dei necessari pezzi speciali cosi da
garantire un sistema facilmente accessibile e con grado di protezione minimo IP 40 secondo le
norme CEI.
Le derivazioni dal canali potranno effettuarsi:
pag. 10
-a mezzo di scatole di derivazione posata adiacente al
ingressi a setti
canale o ad essa collegata mediante
pretranciati;
-con tubazioni o con guaine, con l'adozione degli appositi
bocchettoni a passacavo.
1.9.7 TUBAZIONI IN PVC PER POSA IN VISTA
Tubo isolante rigido in materiale plastico, del tipo pesante con carico di prova allo
schiacciamento non inferire a 750 N.
Secondo le norme CEI 23-8 fasc.335 e tabelle UNEL 37118/P ; marchio IMQ
Diametro nominele minimo 16 mm, colore grigio RAL 7035
L'installazione oltre alle prescrizioni di cui sopra, deve soddisfare le seguenti condizioni:
-posa a parete o soffitto tramite appositi collari fermatubi in nylon ad intervalli di almeno 1.2 mt;
-adozione dei necessari pezzi speciali e raccordi ( manicotti,
curve, derivazioni a T ecc..) di
tipologia identica al tubo;
-ingressi nelle cassette di derivazione e nelle scatole
portafrutto ottenuti mediante appositi
passatubi e/o muffole.
1.9.8 TUBAZIONI IN PVC PER POSA INCASSATA
Tubo isolante corrugato flessibile in materiale plastico, del tipo pesante.
Secondo le tabelle UNEL 37121/70 A IMQ; diametro minimi 16 mm colore grigio RAL 7035
La posa ad incasso va effettuata in modo da evitare curve e restringimenti locali di sezione che
impediscano l'agevole sfilabilità dei cavi.
L'ingresso nelle cassette di derivazione e/o nelle scatole portafrutto sarà effettuata tramite le
apposite muffole o i setti pretranciati.
1.9.9 SCATOLE E CASSETTE DI DERIVAZIONE
Per tutti gli impianti, sia sotto traccia che in vista, compresi quelli a tensione ridotta, non sono
ammesse scatole o cassette i cui coperchi non coprano abbondantemente lo spazio impegnato dai
componenti elettrici; non sono neppure ammessi coperchi fissati a semplice pressione, ma
soltanto quelli fissati con viti.
Le dimensioni minime ammesse per le scatole e le cassette sono 80 mm di diametro e 70 mm di
lato.
La profondità delle cassette, negli impianti incassati, deve essere contenuta nei muri divisori di
minore spessore ma sempre di dimensioni sufficienti al contenimento agevole di tutti i conduttori
in arrivo e partenza.
pag. 11
Non sono ammesse cassette di legno ne di materiale plastico ma solo di materiale termoplastico
di tipo autoestinguente.
Le cassette a tenuta ( grado di protezione minimo IP 44 secondo CEI ) dovranno essere
metalliche di fusione ovvero in materiale plastico di tipo infrangibile, antiurto ed autoestinguente
complete di coni, bocchettoni di ingresso.
Per le cassette con posa ad incasso le caratteristiche di autoestiguenza devono, se richiesto
dalla D.L. essere certificate
Tutti i materiali devono essere marchiati IMQ laddove è concesso.
1.9.10 MORSETTERIA DI GIUNZIONE
Le giunzioni di conduttori elettrici di sezione superiore a 6 mmq dovranno di norma essere
effettuate su morsetteria con base di adeguate caratteristiche dielettriche alloggiate ed
opportunamente fissate in apposite scatole di derivazione.
Per sezioni inferiori potranno essere impiegati morsetti autoestinguenti a cappellotto isolato in
materiale autoestinguente.
Non sono in alcun caso consentite giunzioni e derivazioni fra conduttori elettrici realizzate con
nastrature, ne con morsetti tipo mammut.
Norme CEI 23-20 e secondo l'istituto del Marchio Italiano di Qualità.
1.9.11 COMANDI E SCATOLE DI CONTENIMENTO
Sono da adottarsi esclusivamente i vari tipi di comandi ( interruttori, deviatori, ecc..) e le prese
con le parti in tensione montate su supporti di materiale avente adeguate caratteristiche
dielettriche.
Per i comandi e le prese a tenuta si divrà adottare il tipo in scatola metallica di fusione o con
custodia di materiale infrangibile, antiurto e autoestinguente, con imbocco a pressacavo e contatti
su materiali ceramici o di analoghe caratteristiche dielettriche.
La scatola di contenimento dei comandi e delle prese di corrente dovranno essere di robusto
materiale isolante e presentare caratteristiche meccaniche tali da resistere alle sollecitazioni
dell'uso normale; esse inoltre, nel caso di posa ad incasso, devono possedere le stesse
caratteristiche di autoestinguenza richieste per le scatole di derivazione.
Le prese ed i comandi dovranno essere fissati alla scatola di contenimento a mezzo di viti o altri
sistemi, escluso quello ad espansione di griffe.
Componenti dotati del Marchio Italiano di Qualità; norme CEI 23-5 23-11.
pag. 12
1.9.12 CORPI ILLUMINANTI
In generale tutti i corpi illuminanti , in questo caso saranno per illuminazione di sicurezza
avranno un grado di protezione IP40 minimo e livello di isolamento in classe II
1.9.13 PRESE E PUNTI DI UTILIZZO
a) Presa 2x10A+T interasse 19 mm con alveoli diametro 4mm tipo componibile per montaggio
in scatola da incasso.
b) Presa 2x16A+T interasse 26 mm con alveoli schermati diametro 5mm oppure presa 2x16A+T
tipo UNEL 47157-64; tipo componibile c.s. corredate da:
c) Presa spina tipo CEE 17 (a norme CEI 23-12 e IEC 309) 2x16A+T
in cassetta in materiale isolante termoindurente con
coperchio di protezione
incernierato a molla e passaggio con pressatubo 16 mm.
d) Presa a spina con innesto a baionetta tipo CEE 17 - 2x16A+T o
3x16A+T in cassette isolante con interruttore di blocco e
fusibili normalizzati completa
gruppo di valvole a
tappo per
di coperchio di protezione a cerniera; grado IP 65 secondo
le
norme CEI.
Riferimenti normativi: Norme CEI 23-5; 23-12; UNEL 47157-64.
1.9.14 RIFERIMENTI NORMATIVI
Gli impianti devono essere realizzati in conformità oltre che alle norme già precedentemente
richiamate, con:
- D.L. 9 aprile 2008, n. 81 Norme per la prevenzione infortuni sul lavoro
-Legge
1 Marzo 1968 n° 186 Disposizioni concernenti la produzione dei materiali,
apparecchiature, macchinari,
installazione di impianti elettrici ed elettronici.
- DM37/08 in sostituzione della Legge 46/90
- Norme per la sicurezza degli impianti
- Cei 64-8 UNI EN 54-16 54-4 54-24
UNI ISO 7240-19 EN50200 20105V1 (cavi) EN
60065(apparecchiature) DM 26/8/92 allegato 7.1
Sono altresì applicabili a tutti gli effetti eventuali altre leggi e regolamenti emanati anche in
corso d'opera da quanti possono averne facoltà.
pag. 13
CAPITOLO 2 - TIPOLOGIA DEI MATERIALI
Per l'esecuzione degli impianti si dovranno utilizzare materiali ed apparecchiature dotati di
certificazione CE e rispondenza alla normativa di prodotto.
pag. 14
Scarica