KINKALERI 2009-2010
PROGETTO D’INFANZIA
NESSUN DORMA
Fiaba teatrale liberamente tratta dalla Turandot di G. Puccini
KINKALERI Raggruppamento di formati e mezzi in bilico nel tentativo
via s.chiara 38/2 - 59100 prato - italia - t/f +39.(0)574.448212
www.kinkaleri.it
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Nessun Dorma / PROGETTO D’INFANZIA
Per il 2009-2010 Kinkaleri propone un nuovo progetto per l’infanzia che assembla la produzione dello
spettacolo dal titolo “Nessun Dorma”, liberamente tratto dalla Turandot di Giacomo Puccini, dedicato ai
bambini dai sei ai dieci anni e una serie di proposte di laboratori, incontri e progetti specifici che coinvolgono
attivamente diverse fasce di pubblico.
Turandot, l’ultimo capolavoro del melodramma italiano, è una storia crudele come solo le fiabe sanno essere:
una storia di morte e amore che Kinkaleri narra tra splendori di luce, colpi di scena e immaginazione,
rapidissimi travestimenti tra sagome, trucchi e un gong a scandire successi e insuccessi. La struttura della
fiaba si offre anche al gioco attivo, alla identificazione di chi assiste allo spettacolo: il percorso dell’eroe e la
sua storia forniscono un’occasione di costruzione e condivisione di un immaginario. Il lavoro di creazione e di
messa in scena prepara un territorio fertile di dialogo e confronto costruendo un filtro comunicativo con il
pubblico dei più piccoli, degli insegnanti e operatori.
Il progetto prevede diversi momenti di lavoro che seguono parallelamente la costruzione e il debutto dello
spettacolo: il percorso produttivo diventa momento centrale di condivisione e passaggio di esperienze con il
pubblico chiamato a partecipare con ruoli diversi. Le proposte offrono differenti modalità di intervento e
mettono in pratica processi e strumenti che definiscono immediatamente le qualità del lavoro che vanno a
realizzare: il laboratorio video si inserisce direttamente nella creazione dello spettacolo e nella
ricomposizione dello spazio esotico della Turandot, il progetto brainstorming diventa un interstizio sociale
e relazionale teso tra la costruzione di un linguaggio sulla fruizione e la cronaca dell’avvenimento,
l’incontro/conversazione con gli insegnanti, operatori e pubblico come momento strutturato e dialogante.
Progetto e realizzazione: Kinkaleri
Con: Han-Ying Tso, Marco Mazzoni
Interpreti del coro in video: classi 3B e 3C Scuola Elementare G. Puccini di Prato – Leonardo
Alessandro, Lorenzo Alpini, Matteo Alpini, Matteo Bennati, Cloe Berti, Erika Biagi, Davide Orlando
Boza Quispie, Piero Bushishta, Chiara Guia Carboni, Catalin Cincu, Angela Esu, Giorgio Falangola,
Jacopo Fondi, Caterina Fruscini, Virginia Gragnani, Gabriele Grazioso, Stefano Ilardi, Lorenzo
Innocenti, Antonio Izzo, Andrea Lau, Francesca Lin, Caterina Diletta Liuzzi, Marco Elias Logli,
Manuela Mancini, Gabriele Masiello, Alessia Mazzeo, Erika Militello, Ginevra Natali, Martina Neri,
David Alejandro Olivera Aguilar, Bianca Petracchi, Cosimo Pini, Meriem Radi, Alessio Ribechini,
Giorgia Rondelli, Marco Rosati, Stefano Schiattarella, Federica Scollato, Christian Sereni, Chiara
Stinali, Giovanni Visi, Hikele Xheka
Si ringraziano per la cortese disponibilità e collaborazione le insegnanti: Tatiana Bugetti, Monica Ceccanti,
Emanuela Lo Piccolo, Barbara Paccosi
Speciali ringraziamenti a Luca Berni
MiniBrainstorming – progetto e cura: Elisa Fontana
Produzione: Kinkaleri
In collaborazione con FTS, Fondazione Toscana Spettacolo
Con il sostegno di Mibac – Dipartimento dello Spettacolo
Nessun Dorma è un progetto realizzato con il contributo della Regione Toscana
nell’ambito del progetto di iniziativa regionale “Il Teatro Sociale anno 2009”
Durata: 1h
Fascia d’età: 6-10 anni
KINKALERI Raggruppamento di formati e mezzi in bilico nel tentativo
via s.chiara 38/2 - 59100 prato - italia - t/f +39.(0)574.448212
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Nessun Dorma / SPETTACOLO
Fiaba teatrale liberamente tratta dalla Turandot di G. Puccini
Se fai il mio nome non ci sono più…chi sono?
Fu grazie alla "fiaba teatrale" Turandot di Carlo Gozzi che la storia persiana della crudele principessa
Turandot entrò a far parte dell'immaginario teatrale europeo. Rielaborata da Friederich Schiller, Turandot fu
per la prima volta rappresentata il 30 gennaio 1802 presso il teatro di Corte di Weimar. Dopo Gozzi e Schiller
e con Busoni all’inizio del ‘900 la scena si sposta in Cina in un impero vertiginosamente verticale ed esotico,
pieno di mistero con l’incompiuta opera di Puccini.
Turandot è una fiaba crudele come solo le fiabe sanno essere: la principessa cinese, figlia dell’imperatore
Altoum, Turandot deve trovare uno sposo, non avendone alcuna voglia per vecchie e dolorose esperienze (il
tema dell’emancipazione della donna comincia a far capolino) sottopone ai suoi pretendenti la soluzione di
tre enigmi. Come se non bastasse aggiunge che se essi non risponderanno, il loro ardire verrà punito con la
morte tramite decapitazione. Calaf, un principe decaduto e in esilio, abbagliato dalla bellezza della donna
tenterà l’impresa, pur sconsigliato da tutti, e riuscirà ad indovinare i tre quesiti posti. Ma alla vista della
ritrosia della donna e del terrore dipinto sul suo volto a concedersi, rimetterà ancora a rischio la sua vita,
prolungando il gioco a lui proposto proponendo a sua volta un enigma, molto più concreto, alla principessa
chiedendogli di indovinare la sua identità. A Calaf interessa l’amore vero e non l’obbligo dell’amore. Ci
saranno altre morti per questo ma per loro due alla fine si apriranno le porte del vissero felici e contenti con
la principessa che dice all’imperatore suo padre di conoscere il nome dello straniero: Padre augusto,
conosco il nome dello straniero! …Il suo nome è … Amor!
Una fiaba crudele, antica e moderna dunque dove l’amore si lega al pericolo di morire. Ma se la morte è
certa l’amore no, dunque abbiamo bisogno di amare a qualunque costo, anche a rischio della vita.
L’amore e la morte sono sempre stati temi della Fiaba ma la presenza di molti dettagli e varianti, fanno si che
questa sia la prima fiaba contemporanea, di un certo spessore, che proponga un intreccio tra antico e
moderno rinnovando i termini e gli elementi della questione. La prima cosa che salta agli occhi è il quiz, gli
indovinelli proposti, che è l’espediente che determinerà l’amore o la morte e che è stato ideato proprio da
colei che a tutti gli effetti è l’oggetto della disputa. Prima di Turandot chi aveva eretto barriere tra se e l’amore
in modo così evidente e drammatico? Erano sempre altri ad impedire l’amore e il lieto fine: qui non siamo in
presenza di incantesimi o maledizioni; Turandot è nel suo pieno possesso delle facoltà. Una lucidità, una
freddezza forse mai viste prima, dove esistono regole che tutti conoscono, pubblico compreso. E dove
nessuno si ribella a questo bizzarro rituale mai utilizzato ma esiste una consapevolezza esistenziale nella
ricerca della morte pur di arrivare all’amore. Qui non importano titoli o virtù cavalleresche, non esistono
draghi o personaggi cattivi da eliminare per arrivare alla pienezza. Qui esiste un quiz che attribuisce virtù e
dignità e morte. E’ questa la particolarità, questa modernità di fiaba ad averci attratto: nessuno se non la
principessa stessa è di ostacolo all’amore. Una Fiaba per certi versi razionale che ci fa protagonisti di un
mondo pensato piuttosto che agito, che ci fa interessare alla parola come ostacolo al desiderio.
Kinkaleri affronta questa fiaba con la consapevolezza che l’interpretazione della storia, questa volta, non può
essere celata nel già conosciuto, troppo importanti sono le concatenazioni per poterle eludere. Bisognerà
dunque narrarla tra splendori e immaginazione, rapidissimi travestimenti fatti di sagome e trucchi e con
l’aiuto di un gong a scandire le parti e i momenti salienti. Ma la struttura stessa della Fiaba, il coro
coincidente con folla sempre presente, si offre anche al gioco attivo, alla identificazione di chi assiste; le
domande all’eroe sono anche per chi è al sicuro in platea, la conquista del premio e la sua rimessa in
discussione riguardano tutti, perché non basta vincere ma si cerca l’amore o la morte. Una serie di elementi
dunque da considerare aperti sia dal punto di vista narrativo, che relazionale in uno spettacolo per bambini
che si propone come invenzione e attrazione, gioco con le parole, con la musica e la poesia. Perché in fondo
Turandot è un gioco, seppur crudele.
KINKALERI Raggruppamento di formati e mezzi in bilico nel tentativo
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Nessun Dorma / LABORATORIO VIDEO per alunni della terza elementare
In collaborazione con Metastasio Ragazzi 2009-2010, Fondazione Teatro Metastasio
In occasione dell’allestimento dello spettacolo “Nessun Dorma”, Kinkaleri propone un laboratorio video con
due classi della Scuola Elementare G. Puccini di Prato. Il laboratorio è finalizzato alla realizzazione di
un’opera video con i bambini che farà parte direttamente dello spettacolo.
Occuparsi di un’opera musicale da adattare ai bambini non è semplice, una disabitudine a certi ritmi e
soprattutto alla struttura di certe melodie fa sì che il linguaggio musicale sia inusuale e il recitar cantando un
artificio che aggiunge difficoltà alla comprensione.
Ma questa è la sfida che ci affascina e che ci siamo posti nell’affrontare questo nuovo spettacolo per
l’infanzia. Nel percorso che ci porta fino al debutto abbiamo pensato di strutturare un laboratorio che abbia il
duplice scopo di introdurre i giovani allievi all’artificio del recitar cantando e di diventare i protagonisti in video
del lavoro che andremo ad allestire.
Le classi hanno lavorato per alcuni giorni con la compagnia e sono state accompagnate alla scoperta
dell’opera e della storia, il racconto della gelida principessa e dei suoi perfidi indovinelli, fino ad assumere le
sembianze dei vari personaggi ed essere poi protagonisti del video in scena. Nel caso specifico la partitura e
la presenza del coro (nel libretto “la folla”, “i ragazzi”, “i sacerdoti bianchi”, “il popolo di Pechino”) sarà
delegata al formato video da proiettare in scena come parte integrante dello spettacolo.
Nessun Dorma / BRAINSTORMING CAMERA DI DECOMPRESSIONE PER SPETTATORI
Progetto di Elisa Fontana
Brainstorming. Camera di Decompressione per Spettatori è un progetto che si interroga sul linguaggio della
fruizione. Lo fa attraverso appostamenti. Si muove in modo autonomo, trasversale, defilato. Indaga la
materia artistica nell’interstizio sociale e relazionale, nell’intercapedine morbidamente intellettuale che separa
l’opera dallo sguardo del pubblico. Cataloga parole attraverso audiointerviste, scritture e conversazioni. Con
un blog a libera consultazione, restituisce via web tutto il materiale raccolto. E attende commenti.
Brainstorming non compie sondaggi e non prende decisioni in merito alla qualità dei lavori, ma si offre come
bacino raccoglitore, stimolatore di discussioni, editore di materiali e luogo di decompressione post-show. È
uno spazio adrenalinicamente e schizofrenicamente sospeso fra creazione e fruizione, fortemente
dipendente dalla partecipazione del pubblico e dotato di un certo grado di casualità. Un esperimento in
divenire, che genera un potenziale di infinite discussioni.
MiniBrainstorming si rivolge ai bambini. La poetica è la stessa, le modalità si adattano alle situazioni, alle
età, ai formati.
Kinkaleri ha chiesto l’intervento di minibrainstorming, un progetto che si colloca in quella strana
intercapedine che divide l’opera dalla sua fruizione e propone una sorta di audiointerviste, per spettatori a
caldo, subito dopo e prima che, per stimolare le idee e raccogliere impressioni. Un compromesso fra
didattica e arte che crea un dispositivo originale, riproducibile in audio e organizzato in rete in un blog a
libera consultazione. I materiali audio vengono catturati da un personaggio, Madame Tempesta, che
raccoglie idee e crea una Tempesta di Cervelli, per sconfiggere i cervelli bucati e quelli che credono di
sapere tutto, prima e subito dopo le repliche dello spettacolo al Teatro Fabbrichino di Prato.
I materiali prodotti sono raccolti e montati in piccole sequenze audio e messi a disposizione in internet,
consultabili da tutti i bambini e gli insegnanti. I materiali sono anche organizzati in un supporto dvd
consegnato alle scuole come materiale di lavoro e di analisi.
http://brainstormingartproject.blogspot.com/
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Nessun Dorma / PERCORSO LABORATORIALE
NESSUN DORMA, progetto per l’infanzia (progetto 2009/2010) comprende oltre lo SPETTACOLO alcune
proposte di LABORATORI che accompagnano il lavoro dedicati ai bambini e corsi di aggiornamento per
insegnanti e operatori.
LABORATORIO DI MOVIMENTO Percorso dinamico per bambini
Il laboratorio propone un percorso performativo di osservazione ed esplorazione del proprio corpo,
sollecitando la consapevolezza di sé e la dinamica espressiva del gesto danzato. Attraverso semplici codici
di movimento i bambini saranno coinvolti in un gioco di improvvisazione e osservazione con lo scopo di
sottolineare l'importanza del movimento come espressione individuale, comunicazione con gli altri,
interazione con il mondo che ci circonda.
ABORATORIO/INCONTRO PER INSEGNANTI
In collegamento a “Nessun Dorma” Kinkaleri propone un laboratorio/incontro con gli insegnanti in cui
vengono forniti strumenti di lettura, approfondimenti e confronti sul percorso per la messa in scena dello
spettacolo.
LABORATORIO VIDEO
Un laboratorio che coinvolge una o due classi della scuola elementare per offrirgli un’opportunità di lavoro
attivo sulla messa in scena. Il percorso laboratoriale è finalizzato alla realizzazione di un video che costituirà
parte dello spettacolo: i ragazzi saranno coinvolti in prima persona per interpretare in video il coro della
TURANDOT. La proposta costituisce un’occasione laboratoriale da affiancare allo spettacolo per localizzare
il lavoro di rappresentazione.
APPRENDERE CON IL MOVIMENTO Laboratorio di movimento per insegnanti e operatori
in collaborazione con Lorella Rapisarda.
Kinkaleri propone un incontro/laboratorio sul movimento e sullo sviluppo somatico dei bambini dedicato ad
insegnanti e operatori. Il lavoro sarà condotto in collaborazione con Lorella Rapisarda esperta di
Laban/Bartenieff, metodo che studia e percepisce il movimento come mezzo di comunicazione e interazione
con l'ambiente. Attraverso la conoscenza degli elementi basilari che compongono le azioni fisiche possiamo
avere più consapevolezza di come ci relazioniamo con il mondo, come ci adattiamo alle situazioni e come
impariamo a gestire gli eventi; il movimento viene usato come un’esperienza di relazione e connessione con
se stessi, con gli altri, con lo spazio, con ciò che ci circonda: esercizi e discussioni serviranno per
approfondire la relazione tra noi e il mondo con lo scopo di sottolineare l'importanza del movimento come
espressione unica e personale.
Il metodo Laban/Bartenieff si basa sugli studi del movimento sviluppati da Rudolf Laban (coreografo, studioso di
architettura e personaggio eclettico vissuto tra il 1879 e il 1958) e continuati in seguito da Irmgard Bartenieff (allieva di
Laban, danzatrice, fisioterapista e terapeuta 1900-1981). Attraverso questo metodo è possibile imparare ad osservare
un corpo che si muove e rilevare abitudini, preferenze e caratteristiche di movimento. Con gli studi effettuati da
Bartenieff, inoltre si riesce a riorganizzare il corpo e a migliorarne la funzionalità per esprimersi con il movimento al
meglio. Lo scopo è quello di approfondire lo studio del movimento per avere una variegata gamma espressiva e
comunicativa.
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ELISA FONTANA si occupa di discipline artistiche contemporanee inventando formati che attraversano i generi e gli approcci, dalla
riflessione teorica alla pratica performativa, dall'installazione al gioco. Con il progetto Wunderkammer_Camera delle Meraviglie è
finalista al Premio Internazionale della Performance di Trento, con Wunderchildren_Contemporary art for young people crea progetti
di educazione all’arte, con Brainstorming_Camera di Decompressione per Spettatori si occupa di riflessione teorica intorno alla
creazione contemporanea. E' impegnata in un ardito tentativo di conservare meraviglia, per essere desideranti senza essere
macchine.
HAN-YING TSO - Nata a Taiwan. Intraprende lo studio del pianoforte all’età di 5 anni e si diploma in canto nel 1998 presso il Tainan
Women's College a Tainan, Taiwan. Arriva in Italia nel 1999 e nel 2002 si diploma in canto presso il Conservatorio Statale di Musica
Luigi Cherubini a Firenze con il Maestro Gianni Fabbrini.
Nel 2003 vince una borsa di studio biennale presso l'Accademia d'Arti e Mestieri dello Spettacolo del Teatro alla Scala di Milano,
sotto la guida dei maestri Gencer, Alva, Serra; successivamente segue master class con grandi artisti del campo lirico quali Christa
Ludwig, Renato Bruson, Leo Nucci, Gianni Raimondi,Teresa Berganza ed il regista Graham Vick.
Nel 2004/2005 debutta come Serpina nella “Serva Padrona” di Pergolesi, Maestro Roberto Negri al clavicembalo; nel “Rinaldo” di G.
F. Handel diretto da Maestro Ottavio Dantone, scene e regia di P.G. Pizzi, al Teatro degli Arcimboldi di Milano. Nel 2005 è Berta nel
“Il Barbiere di Siviglia” di G. Rossigni; è copertura di Musetta ne “La Boheme” di G.Puccini al Teatro alla Scala di Milano, direttore
Maestro Rafael Fruhbeck de Burgos, scene e regia di Franco Zeffirelli; canta al “Concerto Rossiniano” e ai concerti "Cineserie" e
"Turcherie" nell'ambito della mostra "L'Oriente alla Scala" a Palazzo Reale di Milano, pianista il Maestro Vincent Scalera; canta come
soprano solista nella “9° sinfonia di Beethoven" con la National Taiwan Symfonia Orchestra diretta dal Maestro David Liao. Nel 2006
debutta come Fauno nell’ “Ascanio in Alba” di W. A. Mozart, Teatro alla Scala, Milano. Nel 2008 vince il terzo premio del concorso
Internazionale Premio Città di Pisa “Omaggio a Titta Riffo”; riceve il Premio ACUSIF 2008 dall’Associazione Culturale Sicilia-Firenze
come giovane talento. Nel 2009 canta come Fiordirigi nel “Cosi fan tutte” di W. A. Mozart della IX edizione del Festival Euro
Mediterraneo; Masterclass di canto con i maestri Katia Ricciarelli, Francesco Zingariello, Bruno Praticò. Attualmente studia con il
Maestro Angelo Bertacchi.
KINKALERI nasce nel 1995 come “raggruppamento di formati e mezzi in bilico nel tentativo”. I componenti si incontrano con
l’intenzione di realizzare dei progetti specifici, sollecitando la volontà di operare intorno a delle idee concrete e curando tutti gli aspetti
necessari alle creazioni della propria attività. Kinkaleri opera fra sperimentazione teatrale, ricerca sul movimento, installazioni visive,
materiali sonori e performance, cercando un linguaggio non sulla base di uno stile ma direttamente nell’evidenza di un oggetto. I
lavori del gruppo hanno ricevuto ospitalità presso numerose programmazioni in Italia e all’estero. Nel 2002 la compagnia riceve il
“PREMIO LO STRANIERO Scommesse per il futuro”, il PREMIO UBU per lo spettacolo <OTTO> come miglior spettacolo di
teatrodanza. Da gennaio 2001 la sede operativa si è trasferita nello Spazio-K, uno dei capannoni dell’ex-area industriale Campolmi
nel centro storico di Prato. Il gruppo è formato attualmente da: Matteo Bambi, Massimo Conti, Marco Mazzoni, Gina Monaco.
KINKALERI Raggruppamento di formati e mezzi in bilico nel tentativo
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