APPUNTI DI GRAMMATICA CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO ANGELO BACCARELLA p. p. 2 3 TUTORIAL 1 p. 8 TUTORIAL 2 p. 10 TUTORIAL 3 INTRODUCTION IPA – INTERNATIONAL PHONETIC ALPHABET ENGLISH ALPHABET PRONOUNS (PERSONAL, REFLEXIVE AND POSSESSIVE) POSSESSIVE CASE THE INDEFINITE PRONOUN & THE USES OF ONE THE CONCEPT OF TIME LIST OF ACTIVE VERBS THE TENSE OF MODALS SUBJECT AND PREDICATE THE PRESENT THE SIMPLE PRESENT TENSE THE PRESENT PROGRESSIVE (PRESENT CONTINUOUS) ADVERBS OF FREQUENCY (& POSITION) THE VERB TO BE THE USE OF HAS/HAVE GOT p. 18 TUTORIAL 4 THE NOMINAL PHRASE NOUNS (COUNTABLE & UNCOUNTABLE; IRREGULAR PLURALS) ARTICLES (ZERO ARTICLE / THE / A / AN) DEMONSTRATIVES (THIS / THAT / THESE / THOSE) QUANTIFIERS & EXPRESSIONS OF QUANTITY POSSESSIVES (MY / YOUR / ECC) QUANTIFIERS (NO / ENOUGH / MANY / MUCH / FEW / LITTLE / A LOT OF, ETC.) PARTITIVES (SOME / ANY) p. 24 TUTORIAL 5 p. 26 TUTORIAL 6 p. 31 TUTORIAL 7 p. 35 TUTORIAL 8 p. 42 p. 44 TUTORIAL 9 TUTORIAL 10 p. p. p. p. 45 49 53 54 TUTORIAL 11 TUTORIAL 12 TUTORIAL 13 TUTORIAL 14 p. 59 TUTORIAL 15 p. 61 TUTORIAL 16 p. 63 TUTORIAL 17 OTHER DETERMINERS (ALL / HALF / BOTH / EITHER / NEITHER / GENERAL ORDINALS) THE USE OF THERE IS/ARE EXPRESSIONS OF PREFERENCE (USE OF THE VERBS LIKE & PREFER) INTERROGATIVE ADJECTIVES AND PRONOUNS INTERROGATIVE ADVERBS TITLES & GREETINGS ADJECTIVES (INCLUDING COMPARATIVES & SUPERLATIVES) SYNTACTIC FUNCTION ORDER OF ADJECTIVES THE NOMINAL PHRASE ADJECTIVES OF NATIONALITY NUMBERS & DATES TIME THE PAST ADVERBIALS IN RELATION TO THE PAST AND THE PRESENT PERFECT THE SIMPLE PAST TENSE THE PRESENT PERFECT TENSE THE PAST PROGRESSIVE (PAST CONTINUOUS) IRREGULAR VERBS THE FUTURE THE INFINITIVE THE –ING FORM PREPOSITIONS SEMI-AUXILIARIES AND MODALS THE PASSIVE VOICE THE CLAUSE PARTS OF SPEECH SENTENCES (COORDINATION & SUBORDINATION) RELATIVE PRONOUNS AND RELATIVE CLAUSES RELATIVE ADVERBS THE PRESENT PERFECT SIMPLE VS THE PRESENT PERFECT PROGRESSIVE THE PAST PERFECT THE PAST PERFECT PROGRESSIVE THE CONDITIONAL CONDITIONAL SENTENCES SPECIAL USES OF WILL/WOULD AND SHOULD IN IF-CLAUSES LINGUA INGLESE (Aprile - Giugno 2012) APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 2 INTRODUZIONE Grammatica Branca della linguistica che si occupa della struttura e della forma delle parole (morfologia1) così come della loro combinazione per formare frasi (sintassi 2). Finalità della grammatica è lo studio del funzionamento del linguaggio. … Il funzionamento di una lingua viene indagato dalla grammatica descrittiva, che appunto si occupa di ricercare e descrivere nel modo più accurato possibile le relazioni fra i 'mattoni di costruzione' della lingua, cioè i morfemi, che costituiscono le parole, e le loro combinazioni, che formano le frasi. Fa parte di questo settore anche la descrizione di lingue o dialetti mai studiati in precedenza, o che non possiedono una forma scritta e dunque vanno registrati direttamente dalla bocca di chi li parla. In generale i tipi di grammatica qui ricordati si occupano della parte 'relazionale' del linguaggio, cioè di come questo si costruisce, di come si formano le parole e le frasi, e di come i messaggi e le idee si trasmettono fra le persone. Comunicazione Fenomeno semiotico e sociale che consente di mettere in relazione due o più entità che si scambiano informazioni. Secondo la definizione del linguista Roman Jakobson, la comunicazione è determinata da un certo numero di 'fattori' che interagiscono: un emittente, un destinatario, un messaggio, un codice, un riferimento, un contatto. 1 Morfologia Nome dato a quella parte della grammatica che studia le forme delle parole. La morfologia analizza le trasformazioni che può subire una parte del discorso, sia che si tratti di un verbo che si coniuga ('abitare', 'io abito', 'io abiterò', 'io abitavo', 'io abitai', 'io abiterei') sia di un nome che prende dei marchi di genere e di numero ('amico', 'amica', 'amici', 'amiche'). Anche lo studio della derivazione, vale a dire il modo in cui si può creare una parola partendo da un'altra parola ('abitare' > 'abitabile'; 'possibile' > 'impossibile') è di pertinenza della morfologia. Parte della grammatica che tratta dell'organizzazione delle parole in unità superiori e dei loro rapporti reciproci. 2 Sintassi Da: Microsoft ® Encarta ® 2007. © 1993-2006 Microsoft Corporation. La teoria di Jackobson: codificazione EMITTENTE Messaggio (segni) decodificazione CODICE DESTINATARIO interpretazione LA LINGUA INGLESE Ogni parola, ogni frase, ogni struttura è un segno. Lo scopo di qualsiasi lingua è comunicare e, per comunicare, utilizziamo i segni. La lingua inglese – come qualsiasi lingua – è un sistema di segni. Il modo di pronunciare o scrivere una parola è la sua sostanza fisica, la forma del segno. Il contenuto della parola è il suo significato. In linguistica si dice che la forma realizza il significato. I segni linguistici vengono interpretati: se si incontra una parola che non si conosce, di solito, si cerca di indovinare – di dedurre – il suo significato, cioè di interpretare la parola. Se si conosce la parola, allora la si interpreta in concordanza con le convenzioni della lingua. Il significato delle parole di una lingua – e questo vale anche per le regole della grammatica – è il prodotto di convenzioni sociali. Se non si conosce una lingua, è perché non si sanno alcune delle convenzioni – o non si conoscono affatto - della comunità nella quale la lingua è parlata. L’insieme delle convenzioni costituisce il codice attraverso il quale viene veicolato il messaggio. APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 3 TUTORIAL 1 FONETICA IPA – INTERNATIONAL PHONETIC ALPHABET Consonants / / bin // / / sing // / / call // / / pin // / / cheap // / / rose // / / day // / / small // / / far /()/ / / shop // / / gas // / / television // / / joy / / / / ten // / / hot // / / thin // / / yes // / / this // / / ball // / / video // / / must // / / wine // / / not // / / quiz // Vowels Diphthongs / / is // / / plain // / / happy // / / buy // / / beat // / / sound // / / head // / / boy // / / has // / / folk // / / bar /()/ / / beer /()/ / / dog // / / air /()/ / / port // / / poor /()/ / / book // / / boot // Symbols / / but // // Accento primario sulla sillaba che segue / / about // // Accento secondario sulla sillaba che segue / / work // / () / Indica che la “r” finale viene pronunciata solo davanti a parola che inizia con suono vocalico APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 4 Suoni vocalici Fonemi (segno fonetico) descrizione del suono esempi trascrizione fonetica / / È simile alla i italiana ma si pronuncia più chiusa e con suono molto breve is // / / È molto simile alla i italiana ma con suono un po’ più breve happy // / / È simile alla i italiana ma si pronuncia più chiusa e con beat suono molto lungo // / / È molto simile alla e aperta italiana head // / / È molto simile alla e chiusa italiana ma con suono più lungo work // / / È un suono indistinto dato dal rilassamento della bocca about // / / È simile alla a italiana ma più aperta, tendente al suono della e chiusa italiana has // / / È simile alla a italiana ma con suono più lungo bar /()/ / / È simile alla a italiana ma si pronuncia più chiusa e con suono un po’ più breve but // / / È molto simile alla o aperta italiana dog // / / È molto simile alla o chiusa italiana ma con suono più port lungo // / / È molto simile alla u italiana ma con suono più lungo boot // / / È simile alla u italiana ma si pronuncia più chiusa e con suono breve book // La vocale e finale, dopo una consonante che segue la vocale i, ha la funzione di cambiare il suono della i da /i/ o // in //: bit sit pip if /bit/ /sit/ // /ɪf/ bite site pipe wife /bt/ /st/ // /waɪf/ (Eccezioni: i verbi GIVE e LIVE) Ci sono molte parole che hanno diversi suoni a secondo del loro uso come parole intere o suffissi in parole composte. La parola “composta” comporta uno spostamento del fiato sulla prima sillaba (o sillabe precedenti) generando una variante debole del suono della vocale nel suffisso (quasi sempre la e indistinta /ə/): variante forte (strong form) berry land man men shire /‘beri/ /lænd/ /mæn/ /men/ /ʆaɪə/ variante debole esempi trascrizione fonetica gooseberry Scotland gentleman gentleman Yorkshire / ‘gʊzbəri/ or / ‘gʊzbri/ /‘skətlənd/ /‘dʒentlmən/ /‘dʒentlmən/ /‘jɔkʆə/ (weak form) / -bəri/ or /-bri / /-lənd/ /-mən/ /-mən/ /-ʆə/ APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 5 Suoni consonantici Non presente nella lingua italiana: // // // // ha il suono leggermente nasale dato dalla fusione di n e g dura; corrisponde alla n di manco (//) Simile al suono sc di scena ma sonoro come nelle parole francesi rage, page Suono sordo di t pronunciata con la lingua fra i denti, con una leggera aspirazione Suono sordo di d pronunciata con la lingua fra i denti, con una leggera aspirazione I suoni rappresentati con i simboli grafici delle consonanti seguenti corrispondono esattamente a quelli italiani: grafemi descrizione e suono b (In alcuni casi la b dell’ortografia non è pronunciata: doubt, debt, thumb.) f m n p (In alcuni casi la p dell’ortografia non è pronunciata: receipt, psycohology, cupboard.) v fonemi esempi trascrizione fonetica to be doubt food / / // // man // name // // park receipt voice // // // // desk // // law // talk // toy // /()/ // // // // // // // // // // // // // // // I seguenti segni grafici corrispondono a suoni simili ai suoni italiani: d l t È leggermente diverso dal suono corrispondente italiano: il suono è matto, poco sonoro. È simile al suono italiano, ma con la lingua tenuta più indietro, vicino al palato. (In alcuni casi la l dell’ortografia non è pronunciata: walk, talk.) È leggermente diverso dal suono italiano: il suono è matto, più sordo del corrispondente italiano. // Le seguenti consonanti inglesi differiscono nel suono rispetto a quelle italiane: c 1 Davanti alle vocali e, i, y, il suono corrisponde a s. / / 2 Davanti alle vocali a, o, u e in fine parola, il suono è della c dura. / / 3 Il gruppo ch, seguita da vocale o in fine parola, corrisponde al suono della c dolce. / / 4 Il gruppo ch, seguita da consonante e nelle parole di origine greca o orientale, corrisponde al suono della c dura. 5 Il gruppo ch corrisponde al suono di sc, come in scena, nelle parole francesi o sentite come tali. 6 I gruppi -cce- e –cci- corrispondono al suono della c dura seguita dalla s. / / centre city cynic cake come curry act chess church Christ / / chemise 7 Il gruppo ck corrisponde al suono della c dura. 8 Il gruppo tch corrisponde al suono della c dolce. / / accent accept back / / / / match // // // // APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 6 grafemi g descrizione e suono 1 Ha suono duro (gh) davanti ad a, o, u e in fine parola. 2 3 4 5 6 fonemi esempi game go gun egg gentleman giraffe get girl signature // // // // // // // // /()/ sign // high // // // bridge // king // // a) Davanti alle vocali e, i, ha suono dolce nelle parole di origine latina; // b) Davanti alle vocali e, i, ha suono duro nelle parole di origine germanica. // a) gn si pronuncia staccato quando le due lettere appartengono a sillabe diverse (la g con il suono duro e la n separata); b) la g del gruppo gn è muta quando le due lettere appartengono alla stessa sillaba. Il gruppo gh finale di parola o seguito da t è muto, tranne nel caso di poche parole nelle quali ha suono della f. Il gruppo dge ha il suono della g dolce. Il gruppo ng ha il suono della n leggermente nasale e della g dura appena percettibile. trascrizione fonetica h È aspirata (solo nelle seguenti parole e derivati è muta: heir, honour, honest, hour). // help // j Ha il suono della g dolce. // jeans // k a) ha il suono della c dura; // key // knowledge // b) davanti a n è muta. ph Nella stessa sillaba è pronunciato f. // photo // qu Ha il suono dalla c dura quasi sempre seguita dalla semivocale //; soltanto in pochissime parole è seguita da vocale. // question // // red radio interface // // // fire shire assure // // /()/ sister /()/ space // to use / / scene science system Scotland show nation mansion assure // // // // // // // /()/ r a) si pronuncia leggermente, non facendo vibrare la lingua; b) in posizione mediana, seguita da consonante, è muta (si avverte la presenza della r dalla vocale pronunciata più lunga del normale); c) in posizione finale, seguita dalla vocale e, ha la funzione di addolcire il suono vocalico complessivo finale della parola trasformando il trittongo in dittongo o monottongo (variazione allofonica); d) r finale non è pronunciata, a meno che la parola che segue non cominci per vocale. s 1 a) generalmente ha suono sordo come in sole; b) può avere suono sonoro come in rosa. // // 2 Il gruppo sc si pronuncia s quando è seguito da e, i, y; si pronuncia / / negli altri casi. 3 Il gruppo sh, i gruppi –si- e –ti-, s/ ss seguite dalla vocale u, si pronunciano tutti sc, come in scena. // APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 7 grafemi descrizione e suono th w x fonemi esempi a) suono duro, come t pronunciata con la lingua tra i denti (il suono è simile alla f italiana); b) suono dolce, come d pronunciata con la lingua tra i denti (il suono è simile alla v italiana). 1 a) è una semiconsonante in principio di parola e ha il suono della vocale u di uomo, con l’accento sulla vocale che segue; b) è una semivocale in posizione mediana e finale e suona come una u rapida. 2 Davanti a r è muta. a) in principio di parola si pronuncia // b) suono sordo c) suono sonoro y z a) è una semiconsonante in principio di parola e ha il suono della vocale i di ieri, con l’accento sulla vocale che segue; b) è una semivocale in posizione mediana e finale e suona come una i rapida. Ha il suono della s dolce (in pochissime parole ha il suono della g francese //). trascrizione fonetica // theatre /()/ // the // // window // // know // to write / / xylophone // exercise // example // // yellow // // party // // zoo // // // // ENGLISH ALPHABET A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / () / / / / / / / / / / / / / / / / / La conoscenza dell’alfabeto inglese è importante per lo spelling delle parole. Lo spelling può essere chiesto mediante le seguenti frasi: What’s the spelling of …? How do you spell …? Esempi: What’s the spelling of English? (How do you spell English?) E – N – G – L – I – S – H [ - - - - - - ] Se in una parola si susseguono due lettere uguali, se ne pronuncerà una sola preceduta da double: How do you spell book? (What’s the spelling of book?) B – O – O – K [ - - ] Introducing oneself: Hello. My name is Angelo Baccarella. How do you spell your surname? B–A–C–C–A–R–E–L–L–A [ - - - - () - - - ] APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 8 TUTORIAL 2 PERSONAL, REFLEXIVE, POSSESSIVE PRONOUNS PERSONAL PRONOUNS SUBJECT OBJECT CASE CASE I me you you he him she her it it we us you you they them 1ST PERSON SINGULAR 2ND PERSON SINGULAR MASCULINE 3RD PERSON FEMININE SINGULAR NON-PERSONAL 1ST PERSON PLURAL 2ND PERSON PLURAL 3RD PERSON PLURAL 3RD PS SINGULAR INDEFINITE (pronome impersonale) REFLEXIVE PRONOUNS POSSESSIVE PRONOUNS myself yourself himself herself itself ourselves yourselves themselves DETERMINER FUNCTION my your his her its our your their NOMINAL FUNCTION mine yours his hers ours yours theirs oneself one’s - – one one PERSONAL PRONOUNS La scelta del caso soggetto e del caso oggetto dipende dalla posizione grammaticale. La regola più semplice da seguire è quella di utilizzare il caso soggetto prima del verbo che esprime l’azione di un soggetto e il caso oggetto in tutte le altre posizioni: SUBJECT CASE I work / he loves / they are singing (subject) OBJECT CASE I love her Tom gave me a book I sang to them Tom came to me (direct object) (indirect object) (prepositional complement) Sia il caso soggetto che il caso oggetto della prima e terza persona (tranne IT) possono essere complementi del verbo TO BE nella forma comparativa e nell’inglese parlato e scritto informale, ma se il pronome è seguito da una proposizione, si preferisce la forma del caso soggetto: he’s older than I / me it is I / me it is I who teaches IT generalmente viene utilizzato per le cose e per gli animali di cui non conosciamo il sesso: the cat is under the table: it is watching the spider IT viene utilizzato per le espressioni di tempo (senso cronologico), distanza, tempo (meteo) e temperatura: it’s six o’clock it’s 150 kms to Agrigento it’s raining it is cold today Quando un infinito è il soggetto di una frase, normalmente si fa iniziare la frase con IT e si inserisce l’infinito successivamente: it is easy to criticise IT viene utilizzato come soggetto per verbi impersonali: it seems … it looks… REFLEXIVE AND EMPHASISING PRONOUNS I pronomi riflessivi vengono utilizzati come oggetti del verbo quando l’azione ritorna a chi /cosa la compie, (soggetto e oggetto coincidono): I hurt myself John shaved himself Quando ci sono diverse persone, il riflessivo è alla prima persona; se non è coinvolta la prima persona plurale allora il riflessivo è alla seconda persona plurale: You, John and I mustn’t deceive ourselves! You and John mustn’t deceive yourselves! I riflessivi vengono usati similmente dopo il verbo + la preposizione: he spoke to himself look after yourself! I pronomi riflessivi hanno pure un uso enfatico; essi seguono una frase nominale o un altro pronome e rafforzano il loro significato: I spoke to the teacher himself Con lo stesso significato possiamo mettere il pronome riflessivo alla fine della frase: Joan herself told me = Joan told me herself APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 9 POSSESSIVE PRONOUNS I determinativi, o gli attributivi (chiamati anche aggettivi possessivi), nella lingua inglese si riferiscono (e si accordano in genere e in numero) al possessore e non alla cosa posseduta: Tom’s father is his father Mary’s father is her father a boy loves his mother a girl loves her mother Tutto ciò che è posseduto da un animale è indicato da ITS: a tree drops its leaves in autumn a dog licks its bone Se è conosciuto il sesso, si può utilizzare HIS / HER. Se c’è più di un possessore, umano e non, si utilizza THEIR: the boys and girls love their mother the trees drop their leaves Gli aggettivi possessivi non variano se la cosa posseduta è singolare o plurale (si accordano con il possessore): my book my books his hand his hands I nominali, chiamati anche pronomi possessivi, vengono utilizzati per svolgere la funzione di sostituire sia l’aggettivo possessivo che il sostantivo: this is my pen = this is mine these are my pens = these are mine that is your book = that is yours these are your books = these are yours L’espressione “OF MINE” ecc. significa “ONE OF MY” ecc.: a friend of mine = one of my friends THE USES OF ONE A) ONE NUMERICO Quando è usato con sostantivi numerabili al singolare indicanti sia persone che animali e cose, non è altro che una forma enfatica dell’articolo non “definente” A(N): a / one month £1 = a / one pound Nelle frasi dove si sta contando o misurando il tempo, la distanza, il peso ecc. A / AN e ONE sono intercambiabili ma non in altri tipi di frasi in quanto ONE + sostantivo in genere significa “uno soltanto / non più di uno”: an eagle is a bird one eagle is a bird (un’aquila è un uccello) (e le altre, cosa sono?) a strong coffee is no good (un caffè forte non è buono) (fa male alla salute) one strong coffee is no good ( “ ) (necessitano più di una tazzina) (THE) ONE viene usato come contrasto a THE OTHER nella costruzione correlativa: one went this way, the other that way (uno andò di qua e l’altro di là) ECCEZIONI: 1. ONE utilizzato con ANOTHER / OTHERS: one (boy) wanted to read, another/others wanted to play B) ONE DAY può essere utilizzato per indicare un futuro ipotetico: one day you’ll be rich! ONE può essere utilizzato davanti a DAY / WEEK / MONTH / YEAR / SUMMER ecc. o davanti il nome del giorno o del mese per indicare un tempo particolare quando qualcosa è successo: one day a telegram arrived one night there was a terrible storm C) ONE SOSTITUTIVO Viene utilizzato come sostituto anaforico per sostantivi numerabili, (la forma del singolare ONE; la forma del plurale ONES). ONE SOSTITUTIVO prende i determinativi e gli aggettivi (ma raramente prende i possessivi o dimostrativi plurali): ‘Give me that pen’ ‘This one?’ / ‘Is this the one you mean?’ ‘I’d like a drink, but a small one’ ‘Didn’t you prefer large ones?’ D) ONE IMPERSONALE Indica “la gente in generale” e traduce il pronome impersonale italiano “SI”; nel farne uso è implicito l’inclusione del parlante; questo utilizzo è principalmente formale e spesso al posto di ONE si usa l’informale YOU: one has to be patient you have to be patient. E) ONE IMPERSONALE ha il genitivo ONE’S e il riflessivo ONESELF: one doesn’t need to justify oneself to one’s friends (non bisogna giustificarsi ai propri amici - agli amici di sé -) APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 10 TUTORIAL 3 THE CONCEPT OF TIME PRESENT PAST ◄ PAST TIME (PRECEDING NOW) ◄ FUTURE FUTURE TIME (FOLLOWING NOW) PRESENT TIME (INCLUDING NOW) ► ► VERBS GENERAL Il tempo è un concetto universale, non linguistico con tre dimensioni: passato, presente e futuro; con tense (tempo verbale) si indica la corrispondenza tra la forma del verbo e il concetto di tempo. Aspect (il modo verbale) riguarda la maniera di concepire l’azione verbale (per esempio: forma progressiva o tempo continuato), mentre mood rapporta l’azione verbale a condizioni particolari come certezza, potere, dovere, volere, possibilità. LIST OF ACTIVE VERBS SIMPLE COMPLEX PROGRESSIVE PRESENT I write (TO BE + I am writing PRESENT PROGRESSIVE I was writing PAST PROGRESSIVE PERFECTIVE PAST VERB+ING) (TO HAVE + PAST PARTICIPLE) I have written PRESENT PERFECT I had written PAST PERFECT I wrote PERFECT PROGRESSIVE (TO HAVE + BEEN + VERB+ING) I have been writing PRESENT PERFECT PROGRESSIVE I had been writing PAST PERFECT PROGRESSIVE FUTURE SHALL / WILL + BASE FORM BE GOING TO + BASE FORM THE PRESENT PROGRESSIVE THE SIMPLE PRESENT SHALL/WILL + THE PROGRESSIVE SHALL/WILL + THE PERFECT I shall write tomorrow I’m going to write a letter tomorrow I’m writing a letter tomorrow THE TENSE OF MODALS PRESENT can may shall will / ’ll must ought to need dare PAST could could (might) should would / ’d (had to) used to dared APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 11 CONCEPT OF TIME 1 (NOW) PAST TIME FUTURE TIME (PRECEDING NOW) (FOLLOWING NOW) PRESENT TIME (INCLUDING NOW) SIMPLE PRESENT 2 (NOW) STATE PRESENT …….…. ………. HABITUAL PRESENT TIMELESS INSTANTANEOUS PRESENT SIMPLE PAST 3 (THEN) (NOW) T2 T1 EVENT PAST STATE PAST HABITUAL PAST CONCLUDED ….…. ……. T = TIME OF ORIENTATION PROGRESSIVE ASPECT PRESENT PROGRESSIVE 4 PAST PRESENT FUTURE FUTURE |____________ACTION____________| BEGINNING END LIMITED (NOW) PAST PROGRESSIVE PAST PRESENT |_________ACTION_______| BEGINNING END (THEN) (NOW) APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 12 PERFECTIVE ASPECT PRESENT PERFECT 5 PAST PRESENT FUTURE FUTURE STATE MEANING . DURATION ……………….. (THEN) EVENT MEANING HABITUAL MEANING (NOW) PAST PERFECT PAST PRESENT PAST STATE . EVENT ……….. HABIT (THEN) (NOW) PERFECT PROGRESSIVE ASPECT PRESENT PERFECT PROGRESSIVE 6 PAST PRESENT …|END . …|END ..…………….. …|END (THEN) FUTURE STATE MEANING EVENT MEANING HABITUAL MEANING (NOW) PAST PERFECT PROGRESSIVE PAST PRESENT …|END . …|END ……….. …|END (THEN) FUTURE EVENT HABIT (NOW) FUTURE 7 PAST PREDICTION INTENTION STATE PRESENT (SHALL/ WILL) (TO BE GOING TO) PLAN – PROGRAMME (PRESENT PROGRESSIVE) FUTURE ACTION ACTION ACTION APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 13 SUBJECT AND PREDICATE Tradizionalmente c’è una distinzione basilare tra soggetto e predicato. Il soggetto di una frase ha un rapporto molto ravvicinato con “ciò di cui si sta discutendo”, cioè il tema della frase, con l’implicazione che qualche cosa (il predicato) viene detto di un “soggetto”. Un altro punto è che il soggetto determina l’accordo con il verbo, cioè con quelle parti del verbo che richiedono una distinzione tra singolare e plurale. Inoltre è importante individuare il soggetto poiché è quella parte del discorso che cambia posizione nella frase interrogativa. Il predicato è un’unità più complessa. In inglese si può dividere in due parti costituenti: ausiliare, e la sua funzione di “operatore”, e predication. Per quanto complessa possa essere la frase, il primo ausiliare è separato dal resto della frase. È a causa di questa funzione sintattica che l’ausiliare si chiama operatore. Questa divisione della frase è importante per capire la formazione dell’interrogativa e della negativa. I verbi ausiliari non hanno esistenza indipendente (come verbi che esprimono un’azione) ma hanno la funzione di costituire, assieme al verbo che esprime l’azione, la frase verbale. Il verbo TO DO è solo un “riempitivo” in certi processi di trasformazione della frase, mentre i verbi TO BE (essere) e TO HAVE (avere) contribuiscono alla formazione del modo verbale; infine gli ausiliari modali (i verbi difettivi) contribuiscono alla formazione del senso della modalità di intendere un’azione (esprimendo concetti come probabilità, possibilità, dovere ecc.) Da notate che i verbi TO DO, TO BE e TO HAVE sono anche verbi lessicali, cioè esprimono fare (rendimento), essere e avere. SENTENCE SUBJECT PREDICATE AUXILIARY AND OPERATOR PREDICATION 1a John had given Mary the book 1b had John given Mary the book? 2a she is reading the book 2b is she reading the book? 3a The book can be read by everyone 3b can the book be read by everyone? 4a he - 4b did 5a 5b read the book (simple past) he read the book? (forma base) The book is in English is the book in English? Nelle frasi negative il NOT della negazione segue l’operatore. 1c John had not (hadn’t) given Mary the book 2c she is not (isn’t) reading the book 3c the book can not (cannot) be read by everyone 4c he did not (didn’t) read the book 5c the book is not (isn’t) in English Quando una frase verbale non ha un verbo ausiliare (come in 4b e 4c) e nessuna parola che può fungere come operatore, è necessario introdurre l’operatore riempitivo DO; nel caso degli esempi 4b e 4c, DO prende il segno del passato: DID. Ci sono altre costruzioni in cui si richiede l’utilizzo di un operatore (e quindi dell’operatore riempitivo DO). Queste sono: FRASI ENFATICHE Do be quiet! I did enjoy that film! TAG QUESTIONS (vero? Non è vero?) John read the book, didn’t he? RISPOSTE BREVI Yes, I do No, I don’t FRASI INTERROGATIVE CON WH- (nelle quali l’elemento WH- non è soggetto) When did John read the book? Who did he give the book to? APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 14 THE PRESENT Dobbiamo distinguere tre tipi di presente: A) TIMELESS (senza tempo): B) LIMITED (determinata nel tempo): C) INSTANTANEOUS (istantanea): che si esprime con il simple present; che si esprime con il present progressive; che si esprime o con la forma semplice (specialmente in una serie) o con la forma progressiva. THE SIMPLE PRESENT TENSE I’m hungry / I love you / the sun rises in the east dramatic narrative / formal declarations / sports commentaries / etc. he works in London (every day) PRESENT STATE PRESENT EVENT PRESENT ‘HABIT’ THE PRESENT PROGRESSIVE It’s raining! I’m walking to work while my car is being repaired. TEMPORARY PRESENT TEMPORARY ‘HABIT’ THE SIMPLE PRESENT TENSE FORMAZIONE il Simple Present ha la stessa forma dell’infinito senza il TO (forma Base). Alla terza persona singolare si aggiunge una –s –. infinitive: Affirmative I work you work he / she / it works we work you work they work TO WORK Negative I do not work you do not work he / she / it does not work we do not work you do not work they do not work (base form: WORK) Interrogative do I work? do you work? does he / she / it work? do we work? do you work? do they work? Negative interrogative do I not work? do you not work? does he / she / it not work? do we not work? do you not work? do they not work? Siccome i tempi semplici non hanno verbi ausiliari, essi non hanno parole che possono servire come operatori per formare le forme negative, interrogative e interrogative-negative. Per questo motivo dobbiamo introdurre l’ausiliare riempitivo DO. DO si accorda con il soggetto e quindi prende la – s – della terza persona singolare; DO è seguito dalla forma base del verbo. DO è generalmente contratta nella forma negativa e interrogativa-negativa. I don’t work he doesn’t work don’t I work? doesn’t he work? ATTENZIONE: Il verbo TO BE – essere – non segue la regola del presente semplice. Si trasforma in forma negativa aggiungendo “not” direttamente al verbo, mentre l’interrogativo si forma invertendo il soggetto con il verbo. NOTE ORTOGRAFICHE I kiss I fish I watch I box I do he / she / it kisses he / she / it fishes he / she / it watches he / she / it boxes he / she / it does I carry he / she / it carries I verbi che finiscono in –SS, –SH, –CH, –X e –O aggiugono –ES invece di –S I verbi che finiscono in –Y, che segue una consonante preceduta da una sola vocale, cambiano la –Y in –I e poi aggiungono –ES APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 15 THE PRESENT PROGRESSIVE (PRESENT CONTINUOUS) FORMAZIONE Il presente progressivo si forma con l’ausiliare del verbo TO BE (essere) al tempo presente e con il participio presente / gerundio (forma base + il suffisso –ING) Affirmative I am working You are working He / she / it is working We are working You are working They are working Negative I am not working you are not working he is not working we are not working you are not working they are not working Interrogative am I working? are you working? is he working? are we working? are you working? are they working? Negative interrogative Am I not working? Are you not working? Is he not working? Are we not working? Are you not working? Are they not working? Soggetto e ausiliare / ausiliare e negazione generalmente vengono contratti I’m working you’re working He’s working I’m not working you aren’t working he isn’t working aren’t I working?* aren’t you working? isn’t he working? *notare la forma irregolare per: AM I NOT. NOTE ORTOGRAFICHE quando un verbo finisce in una sola –E, questa –E cade prima di aggiungere –ING: love, loving write, writing (questo non succede quando i verbi finiscono in -EE, -YE, -OE, -GE: see, seeing dye, dyeing hoe, hoeing singe, singeing) quando un verbo monosillabico finisce con una sola consonante preceduta da una sola vocale, la consonante raddoppia prima di aggiungere –ING (tranne –X): stop, stopping run, running i verbi di due o più sillabe in cui l’ultima sillaba c’è una sola consonante preceduta da una sola vocale, la consonante raddoppia prima di aggiungere –ING se l’accento cade sull’ultima sillaba: begin, beginning prefer, preferring (enter, entering: l’accento non è sull’ultima sillaba) -L, -M, -P finali vengono sempre raddoppiate: travel, travelling worship, worshipping program, programming signal, signalling i verbi basi in –IE, sostituiscono il –IE con –Y prima di aggiungere –ING: die, dying lie, lying I VERBI CHE ACCETTANO O NON ACCETTANO LA FORMA PROGRESSIVA I verbi che accettano l’aspetto progressivo sono i verbi che denotino attività: (WALK, READ, DRINK, WRITE, WORK, ecc.) o processi (IMPROVE, GROW, WIDEN, , ecc.). I verbi che indicano eventi momentanei (KNOCK, JUMP, NOD, KICK, ecc.), se usati con il progressivo indicano ripetizione: he kicked (un movimento della gamba) he was kicking (movimenti ripetuti della gamba) I verbi di stato non accettano la forma progressiva (perché non possono accettare il concetto di un’azione che si svolge in un tempo determinato). I verbi che non accettano la forma progressiva sono: i verbi della percezione: FEEL, HEAR, SEE, SMELL, TASTE (anche SOUND e LOOK quando indicano SEMBRARE); i verbi che si riferiscono a emozioni o stati emotivi: BELIEVE, ADORE, DESIRE, DETEST, DISLIKE, DOUBT, FORGET, HATE, HOPE, IMAGINE, KNOW, LIKE, LOVE, MEAN, PREFER, REMEMBER, SUPPOSE, UNDERSTAND, WANT, ecc. (anche i verbi SEEM e APPEAR); i verbi che si riferiscono ad un rapporto o stato: BE, BELONG TO, CONCERN, CONSIST OF, CONTAIN, COST, DEPEND ON, DESERVE, EQUAL, FIT, HAVE, INVOLVE, MATTER, OWE, OWN, POSSESS, REQUIRE, ecc. APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 16 TO BE ESSERE AFFIRMATIVE NEGATIVE INTERROGATIVE I am I am not am I? you are you are not are you? he / she / it is he is not is he? we are we are not are we? you are you are not are you? they are they are not are they? Soggetto e ausiliare / ausiliare e negazione generalmente vengono contratti I’m I’m not you’re you aren’t he’s he isn’t NEGATIVE INTERROGATIVE am I not? are you not? is he not? are we not? are you not? are they not? aren’t I?* aren’t you? isn’t he? *notare la forma irregolare per: AM I NOT. HAVE & HAVE GOT AVERE Per esprimere possesso (AVERE) vengono utilizzati due verbi nella lingua inglese: TO HAVE e TO HAVE GOT. Il secondo viene usato prevalentemente nella lingua parlata con registro colloquiale; la forma scritta e la forma parlata “corretta” e formale, invece, preferiscono l’uso di TO HAVE. TO HAVE AFFIRMATIVE NEGATIVE INTERROGATIVE NEGATIVE INTERROGATIVE I have I do not have do I have? do I not have? you have you do not have do you have? do you not have? he has he does not have does he have? does he not have? we have we do not have do we have? do we not have? you have you do not have do you have? do you not have? they have they do not have do they have? do they not have? DO NOT e DOES NOT sono normalmente alla forma contratta nella frase negativa e interrogativa-negativa I don’t have don’t I have? you don’t have don’t you have? he doesn’t have doesn’t he have? TO HAVE GOT AFFIRMATIVE NEGATIVE INTERROGATIVE NEGATIVE INTERROGATIVE I have got I have not got have I got? have I not got? you have got you have not got have you got? have you not got? he has got he has not got has he got? has he not got? we have got we have not got have we got? have we not got? you have got you have not got have you got? have you not got? they have got they have not got have they got? have they not got? Generalmente si utilizza la forma contratta del HAVE NOT e HAS NOT sono normalmente alla forma contratta nella frase soggetto con l’ausiliare negativa e interrogativa-negativa I’ve got I haven’t got haven’t I got? you’ve got you haven’t got haven’t you got? he’s got he hasn’t got hasn’t he got? Esempio: Jack has a beautiful house. Jack has got a beautiful house. Attenzione! Soltanto la forma con HAVE viene utilizzata quando si parla di azioni. Esempio: I usually have breakfast at 8 o'clock. Non è possible I usually have got breakfast at 8 o'clock. La forma interrogativa di HAVE segue la regola per il present simple: Esempio: Do you have a fast car? Non è possible. Have you a fast car? HAVE e HAVE GOT sono utilizzati solo al presente. Per il passato o il futuro va utilizzato HAVE. Esempio: She had a copy of that book. (past simple) She will have a copy of that book. (future) Non è utilizzata la forma contratta con HAVE alla forma affermativa. La forma contratta è utilizzata con HAVE GOT. Esempio: I have a red bicycle. / I've got a red bicycle. Non è possibile I've a red bicycle. APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 17 ADVERBS OF FREQUENCY 100% TRADUZIONE ITALIANA AVVERBI DI FREQUENZA COMUNI sempre always MENO COMUNI // nearly always constantly normally generally di solito usually // frequentemente frequently // spesso often sometimes occasionally // // // rarely seldom // // habitually continuously regularly repeatedly 50% qualche volta ogni tanto sporadically di rado raramente infrequently quasi mai mai 0% hardly ever never / ()/ /()/ ever /()/ (con verbo italiano negativo) mai (con verbo italiano affermativo) Ever in italiano corrisponde a “mai” e viene utilizzato nelle frasi in cui non compaiono altri tipi di negazioni. Never invece viene tradotto letteralmente come “ non… mai” e si usa nelle frasi in cui vi è già presente un’altra forma di negazione. La loro posizione: 1. Se la proposizione ha un solo verbo (cioè, non ha ausiliare), l’avverbio va posto tra il soggetto e il verbo: Position A subject adverb verb predicate Pasquale usually goes to work by car. 2. Eccezione. Il verbo essere (TO BE) richiede l’avverbio dopo il verbo: Position B subject verb adverb predicate Pasquale Concetta is isn’t often usually late. late. 3. Se la proposizione ha un verbo composto (ausiliare / operatore + verbo), l’avverbio va posto tra l’ausiliare / operatore e il verbo che esprime l’azione: Position C subject aux / operator adverb main verb predicate I Maria The students can doesn’t have never usually sometimes remember smoke. forgotten his name. to do their homework. APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 18 TUTORIAL 4 NOUNS Ci sono quattro tipi di sostantivi (nomi) nella Un sostantivo può svolgere la funzione di: lingua inglese: Soggetto di un verbo: Jack kissed Jill; comuni: dog, chair, man; Complemento dei verbi BE, BECOME, SEEM: propri: John, Italy, London, Mr Smith; Joseph is a teacher; astratti: beauty, fear, charity; Oggetto di un verbo: Jill kissed Jack; collettivi: team, group, swarm. Oggetto di una preposizione: I spoke to Joseph; Caso possessivo (genitivo sassone): Dante’s works. GENERE maschile: ragazzi, uomini, animali maschili; femminile: ragazze, donne, animali femminili; neutro: cose inanimate, animali inferiori di cui non conosciamo il sesso. ECCEZIONI: Navi, auto, nazioni femminile; Alcuni sostantivi hanno la stessa forma sia per il maschile sia per il femminile: parent, painter, driver, singer, cousin, child, artist, judge, rider, etc.; Forme diverse: brother-sister, uncle-aunt, lord-lady, bull-cow, horse-mare, nephewniece; Alcuni sostantivi formano il femminile dal maschile aggiungendo il suffisso -ESS. Da notare che i sostantivi che terminano in -OR o -ER spesso lasciano cadere -O o -E: actor-actress, conductor-conductress (ma manager-manageress). FORMAZIONE DEL PLURALI In genere, i sostantivi formano il plurale aggiungendo una -S: boy, boys girl, girls dog, dogs day, days ECCEZIONI: I sostantivi terminanti in -O o -SS, -SH, -CH, -S o -X formano il plurale aggiungendo -ES: tomato, tomatoes hero, heroes kiss, kisses brush, brushes church, churches gas, gasses box, boxes ma le parole di origine straniera terminanti in -O aggiungono soltanto -S: piano, pianos photo, photos folio, folios cameo, cameos I sostantivi terminanti in –Y preceduta da consonante, trasformano la -Y in -I e poi aggiungono -ES: baby, babies lady, ladies country, countries c) Dodici sostantivi terminanti in -F o -FE lasciano cadere -F o -FE e aggiungono -VES: calf (vitello), calves elf (elfo), elves half (metà), halves knife (coltello), knives leaf (foglia), leaves loaf (pane /pagnotta), loaves self (stesso), selves sheaf (mannello), sheaves shelf (mensola), shelves thief (ladro), thieves wife (moglie), wives wolf (lupo), wolves ma 1) scarfs (sciarpa) o scarves 2) per tutti gli altri casi si aggiunge una –S: cliffs, safes, chiefs Alcuni sostantivi formano il plurale mediante un cambiamento vocalico: (uomo) (uomini) man men // // (donna) (donne) woman women // // (piede) (piedi) foot feet // // (dente) (denti) tooth teeth // // (topo) (topi) mouse mice // // (pidocchio) (pidocchi) louse lice // // (oca) (oche) goose geese // // (bue) (buoi) ox oxen // // (fanciullo) (fanciulli) ma child children // // I sostantivi presi dal latino o dal greco e rimasti invariati formano il plurale seconde le regole del latino o del greco: basis (base) bases // // crisis (crisi) crises // // thesis (tesi) theses // // phenomenon (fenomeno) phenomena /f/ /f/ formula (formula) formulae // // hypothesis (ipotesi) hypotheses // // APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 19 DETERMINERS I determinativi sono delle parole che specificano il raggio di riferimento di un sostantivo in diversi modi: rendendo il sostantivo definito (the boy), indefinito (a boy) o indicando la quantità (many boys). Per capire il ruolo grammaticale dei determinativi dobbiamo considerare quali determinativi e quali sostantivi possono stare assieme. Ci sono tre classi di sostantivi comuni che sono fondamentali per la scelta dei determinativi: i sostantivi numerabili singolari, i sostantivi numerabili plurali e i sostantivi non numerabili. I determinativi precedono sempre il sostantivo che determinano ma hanno delle posizioni diverse rispetto alla classe / categoria di appartenenza. La categoria più importante è quella dei determinativi centrali, inclusi gli articoli; questa può essere preceduta dalla categoria dei predeterminativi e/o seguiti dalla categoria dei post-determinativi. PREDETERMINERS CENTRAL DETERMINERS POSTDETERMINERS all, both, half. Articoli: the, a(n) double, twice, three times, Dimostrativi: this, that, these, those. ecc. Possessivi: my, your, his, her, its, our, your, their one-third, ecc. e genitivi. what, such, ecc. Distributivi e quantitativi (quantifiers): some, any, no, every, each, either, neither, enough, much. Determinativi in Wh-: what(ever), which(ever), whoever, whose. Numeri cardinali: one, two, three, ecc. Numeri ordinali: first, second, third, ecc. Ordinali generali: next, last, other, ecc. Quantifiers: many, few, little, several, more, less, ecc. I determinativi centrali formano sei gruppi relativi alla loro presenza con le classi dei sostantivi: i sostantivi numerabili singolari (bottle - bottiglia), i sostantivi numerabili plurali (bottles – bottiglie) e i sostantivi non numerabili (water – acqua). Il segno di spunta ( ) nei riquadri che seguono indica quali classi di sostantivi possono stare assieme alla classe dei determinativi in esame. COUNTABLE SINGULAR bottle PLURAL bottles UNCOUNTABLE the no a Attenzione: l’utilizzo di un determinativo esclude l’utilizzo di un altro, di qualsiasi gruppo esso sia. water d these those e a(n) every each either neither f much Possessives: 1° ps. sing. 1° ps. plu. 2° ps. sing. 2° ps. plu. our your 3° ps. plu. their 3° ps. 3° ps. 3° ps. my your sing. m. his sing. f. her sing. n. Its zero article (assenza dell’articolo come nella frase: I need water) b partitivi: some (frasi affermative) any (frasi neg. e interr.) enough this that c a b c d e f = = = = = = Senso specifico: riferimento preciso. Senso generico: riferimento globale o parziale ma mai particolare. Senso specifico: riferimento preciso ( dimostrativi singolari ). Senso specifico: riferimento preciso ( dimostrativi plurali). Senso generico: riferimento all’individualità, alla classe, ecc. ma mai specifico. Senso generico: riferimento quantitativo di abbondanza in un contesto specifico. APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 20 I predeterminativi precedono i determinativi centrali. Ci sono quattro classi di predeterminativi: all both half I predeterminativi all, both, half vanno davanti agli articoli, ai possessivi o ai dimostrativi. Essendo “quantificatori” (quantifiers) non possono precedere i determinativi che denotano quantità: every, either, each, some, any, no, enough. (half precede sempre un determinativo.) I post determinativi seguono qualsiasi determinativo centrale ma precedono aggettivi. In questa classe ci sono i numeri ordinali, cardinali e diversi “quantificatori”. a) A parte one, che si trova solo con i sostantivi numerabili singolari, tutti i numeri cardinali (two, three, ecc.) si trovano solo con i sostantivi numerabili plurali. b) I numeri ordinali si trovano solo con i sostantivi numerabili e generalmente precedono qualsiasi numero cardinale nella frase nominale. c) Gli ordinali generali (next, last, other, further, etc.) possono o precedere o seguire i numeri ordinali. d) Quantifiers many few a few fewer several much little a little molti/e pochi/e un po’ molto/a poco/a un po’ meno parecchi/e a little bit of un poco di informale Il determinativo comparativo MORE si trova solo con i sostantivi numerabili plurali e sostantivi non numerabili, e il determinativo comparativo LESS di solito solo con i sostantivi non numerabili: Some more tea, please. Questi possono seguire altri post determinativi: We need two more chairs. Ci sono altri tipi di frasi che indicano quantità: alcuni possono trovarsi sia con sostantivi numerabili che con sostantivi non numerabili: plenty of tutti con il significato di bottles. molto/a, molti/e I have a lot of (informale) water. lots of (molto informale) Alcuni esempi di costruzioni utilizzando i determinativi: Uncountable nouns water the water my water no water enough water this water that water some water much water all the water half the water much water / a lot of water little water a little water all this water plenty of water Countable nouns Singular Plural the bottle a bottle my bottle no bottle this bottle that bottle every bottle each bottle either bottle neither bottle half a bottle all the bottle the first bottle the second bottle bottles the bottles my bottles no bottles some bottles enough bottles these bottle those bottles all my bottles all the bottles both bottles all my many bottles few bottles a few bottles many bottles / a lot of bottles several bottles plenty of bottles both my two bottles both the first two bottles all the twenty bottles the next three bottles APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 21 THE INDEFINITE ARTICLE ARTICLES L’articolo “non definente”, corrispondente all’articolo indeterminativo italiano, è A o An. Si mette la forma A davanti a parola che inizia per consonante o a vocale con suono consonantico (le semivocali W e Y in principio di parola; la vocale U pronunciata /…/; i grafemi EU- e EW- pronunciate /…/; l’O iniziale di one e di once pronunciate /…/ ). a man a table a woman a youth a university a useful thing a European such a one La forma AN si mette davanti a parola che inizia per vocale o per H muta*: an elephant an apple an hour an honourable man Non ha genere: a man a woman an animal a table * [le sole parole nella lingua inglese che iniziano con h muta sono heir (erede), honest (onest), honour (onore), hour (ora) e derivati di queste] Uso di A e AN: Davanti a un sostantivo numerabile al singolare quando viene menzionato per la prima volta e non rappresenta nessuna persona o cosa in particolare: I need a holiday (ho bisogno di una vacanza) I received a letter (ho ricevuto una lettera) Davanti a un sostantivo numerabile al singolare per indicare un esempio a campione di una classe di cose (in italiano viene usato l’articolo determinativo con il significato di qualunque / qualsiasi): a child needs love tutti i bambini hanno bisogno di amore = qualunque / qualsiasi bambino ha bisogno di amore Nel predicato sostantivale (il complemento nominale in inglese); davanti al sostantivo, al singolare, che segue i verbi copulativi. Sono inclusi anche i mestieri e le professioni: he became a politician (divenne un politico) she is a teacher (è un insegnante) In certi espressioni numeriche: a couple (un paio) a half (una metà) a dozen (una dozzina) an eighth (un ottavo) a quarter (un quarto) a hundred (un centinaio) a million (un milione) In espressioni di prezzo, velocità, misura, percentuale ecc.: a kilo (un chilo) four times a day (quattro volta al giorno) sixty kilometres an hour (60 kilometri all’ora) Con few e little: a few = un piccolo numero (con sostantivi numerabili plurali) a little = una piccola quantità (con sostantivi non numerabili) In esclamazioni davanti a sostantivi concreti e numerabili al singolare: What a hot day! (che giornata calda!) What a pretty girl! (che bella ragazza!) A si può mettere davanti a Mr/Mrs/Miss + cognome per indicare che la persona è sconosciuta al parlante: a Mr Smith (un certo Sig. Smith) L’articolo “non definente” non si usa nei seguenti casi: Davanti a sostantivi numerabili plurali. Non c’è una forma plurale quindi il purale di a dog è dogs. Davanti a sostantivi non numerabili. I seguenti sostanti sono non numerabili in inglese: advice (consiglio) information (informazione) news (notizia) furniture (mobilio) e vengono spesso preceduti da some, any, a little, a piece of, a lot of ecc. Knowledge (conoscenza) viene considerato non numerabile tranne quando viene usato in un senso particolare prende l’articolo: a knowledge of languages is always useful e allora Hair (capigliatura) viene considerato non numerabile tranne quando si indica ogni pelo separatamente, allora numerabile: ‘a hair’, ‘two hairs’ ecc. diventa Experience col significato di “pratica nel fare (qualcosa)” non è numerabile ma “qualcosa che succede a qualcuno” è numerabile. an experience col significato di Davanti a sostantivi astratti: beauty, fear, hope, death ecc. tranne quando vengono usati in un senso particolare: some children suffer from a fear of the dark (alcuni bambini soffrono di una paura del buio) Davanti i nomi di pasti tranne quando sono preceduti da un aggettivo: we had a good breakfast (abbiamo fatto/mangiato una buona colazione) APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 22 THE DEFINITE ARTICLE ARTICLES L’articolo “definente”, corrispondente a tutti gli articoli determinativi italiani, è THE. THE non ha genere e non ha numero: the boy, the boys the girl, the girls the day, the days L’articolo viene usato: A) Davanti a sostantivi che esprimono il senso di unicità o che vengono considerati come unici: the earth the sea the sky the North Pole Davanti a un sostantivo che diventa specifico (nel contesto specifico) in quanto menzionato una seconda volta: I received a letter; in the letter there was an invoice. (ho ricevuto una lettera; nella lettera c’era una fattura) Davanti a sostantivo che diventa specifico attraverso l’aggiunta di una frase o proposizione: the student that I met (… che ho incontrato) the place where I met him (il luogo dove…) Davanti a sostantivo che a causa della località può rappresentare soltanto una cosa: Ann is in the garden (il giardino di questa casa) Please pass me the wine (il vino sul tavolo) Davanti a superlativi, numeri ordinali e only, utilizzati come aggettivi o pronomi: Mount Blanc is the highest mountain in Europe B) THE + sostantivo singolare può rappresentare una classe di animali o di cose: the whale is in danger of becoming extinct (la balena rischia di diventare estinta) MAN può essere utilizzato per rappresentare la razza umana ma non ha articolo. THE + sostantivo al singolare vuole il verbo al singolare e i pronomi soggetto da utilizzare sono HE, SHE, IT: if man destroys other species, he may be next on the list (se l’uomo distrugge altri animali, egli potrebbe essere il prossimo sulla lista) C) THE + aggettivo rapresenta una classe / categoria di persone: the old = gli anziani in generale the poor = i poveri in generale Il verbo è al plurale e il pronome soggetto è THEY: the young are impatient; they want changes D) THE viene usato davanti ai nomi propri di mari e di fiumi, gruppi di isole, catene di montagne, nomi plurali di nazioni e ai deserti: the Atlantic the Arctic the Alps the USA the Netherlands the Sahara THE viene usato davanti a nomi che consistono di sostantivo + OF + sostantivo: the Straits of Dover the Gulf of Mexico the United Kingdom of Great Britain and Northern Ireland THE viene usato davanti a nomi che consistono di aggettivo + sostantivo (ma l’aggettivo non deve essere un punto cardinale: east, west ecc.): the Gold Coast the Ivory Coast E) Davanti a sostantivi di strumenti musicali: the piano the guitar the flute F) THE viene usato davanti a sostantivi di pasti se questi sono specificati da una proposizione: the dinners that I had in England were great (le cene che ho fatto /mangiato in Inghilterra erano fantastiche) L’articolo “definente” THE non si usa nei seguenti casi: Davanti ai nomi di luoghi (tranne le eccezioni viste sopra); davanti ai nomi propri di persone. ECCEZIONE: THE + cognome al plurale indica la famiglia: ‘the ... family’: The Smiths = Mr and Mrs Smith (and children). Davanti a sostantivi astratti, tranne quando questi vengono usati in un senso particolare: Men fear death (l’uomo ha paura della morte) Dopo un sostantivo nel genitivo sassone, o dopo un aggettivo possessivo: the boy’s uncle = the uncle of the boy (lo zio del ragazzo) it is my book = the book is mine (è il mio libro = il libro è (il) mio) Davanti a nomi di pasti (tranne che questi sono qualificati da una proposizione): The Scots have porridge for breakfast (gli scozzesi mangiano porridge per colazione) Davanti a parti del corpo e capi di abbigliamento in quanto questi preferiscono l’aggettivo possessivo (il pronome possessivo con funzione determinativa): Raise your right hand. (alza la mano destra) He took off his coat. (si tolse il cappotto) APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 23 ESPRIMERE APPREZZAMENTO E PREFERENZA TO LIKE / TO PREFER Il verbo To Like significa Piacere e, in italiano, viene tradotto alla forma riflessiva: I like chocolate = mi piace il cioccolato I like films = mi piacciono i film Formazione: AFFIRMATIVE NEGATIVE INTERROGATIVE NEGATIVE INTERROGATIVE I like I do not like do I like? do I not like? you like you do not like do you like? do you not like? he likes he does not like does he like? does he not like? we like we do not like do we like? do we not like? you like you do not like do you like? do you not like? they like they do not like do they like? do they not like? DO NOT e DOES NOT sono normalmente alla forma contratta nella frase negativa e interrogativa-negativa I don’t like don’t I like? you don’t like don’t you like? he doesn’t like doesn’t he like? Utilizziamo il verbo To Like con a) sostantivi numerabili al plurale: I like cars b) sostantivi non numerabili: I like music c) con sostantivi verbali (il gerundio): I like eating good food in quanto verbo che esprime apprezzamento, ha come sinonimo il verbo To love (amare): I love cars I love music I love eating good food Il verbo TO PREFER (preferire), invece, è utilizzato per esprimere preferenza Formazione: AFFIRMATIVE NEGATIVE INTERROGATIVE NEGATIVE INTERROGATIVE I prefer I do not prefer do I prefer? do I not prefer? you prefer you do not prefer do you prefer? do you not prefer? he prefers he does not prefer does he prefer? does he not prefer? we prefer we do not prefer do we prefer? do we not prefer? you prefer you do not prefer do you prefer? do you not prefer? they prefer they do not prefer do they prefer? do they not prefer? DO NOT e DOES NOT sono normalmente alla forma contratta nella frase negativa e interrogativa-negativa I don’t prefer don’t I prefer? you don’t prefer don’t you prefer? he doesn’t prefer doesn’t he prefer? Utilizziamo il verbo To Prefer con a) sostantivi numerabili al plurale: I prefer cars b) sostantivi non numerabili: I prefer music c) con sostantivi verbali (il gerundio): I prefer eating good food di solito il verbo To Prefer contrasta qualcosa o un’attività con qualcos’altro o un’altra attività: I prefer cars to bicycles I prefer rock music to classical music I prefer eating Italian food to British food. (Quando il secondo elemento di paragone è noto, si può omettere: I prefer eating Italian food) APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 24 TUTORIAL 5 INTERROGATIVE ADJECTIVES AND PRONOUNS PER LE PERSONE SOGGETTO OGGETTO POSSESSIVO WHO (CHI) WHOM, WHO (CHI) WHOSE (DI CHI) (PRONOME) (PRONOME) (PRONOME E AGGETTIVO) PER LE COSE SOGGETTO OGGETTO WHAT (CHE COSA / QUALE) WHAT (CHE COSA / QUALE) (PRONOME E AGGETTIVO) (PRONOME E AGGETTIVO WHICH (QUALE …) WHICH (QUALE …) (PRONOME E AGGETTIVO) (PRONOME E AGGETTIVO) PER LE PERSONE E COSE QUANDO LA SCELTA LIMITATA SOGGETTO È OGGETTO Hanno la stessa forma sia per il singolare che per il plurale. WHAT (Adj.) può essere usato anche per le persone. WHO, WHOSE + sostantivo, WHAT, WHICH utilizzati come soggetti di una proposizione, normalmente sono seguiti da un verbo affermativo, non negativo: Who pays the bills? Ann pays them. Whose is this? It’s mine (whose book is this?) Which of your sisters is getting married? Jane is. in altre parole, quando si desidera sapere chi compie / ha compiuto / compierà un’azione, si utilizza WHO? WHOSE? WHICH? con un verbo alla forma affermativa. WHAT? può essere usato in un modo simile: What happened? Esempi: WHO WHO / WHOM come soggetto come oggetto WHOSE WHAT WHAT WHICH (possessivo) come soggetto come oggetto come soggetto WHICH come oggetto ATTENZIONE: nelle Who is this student? Who took my book? Who / Whom did you see? I saw the student. Who did you speak to? / To whom did you speak? Whose book is this? (adj.) It’s Ann’s (book). Whose is this? (pron.) What killed him? (pron.) The exams killed him! What paper do you read? (adj.) I read ‘The Times’. Which of them passed the exam? (verbo affermativo) Which of them is the eldest? (pron.) Mary is the eldest. Which did you appreciate most? (pron.) The students that passed the exam. Which university did you go to? (adj.) I went to Palermo. frasi dove l’elemento WH- non è soggetto bisogna costruire la frase in forma interrogativa. WHO / WHOM in quanto oggetti diretti: Whom did you meet? Formale Who did you meet? Informale La preposizione è seguita da WHOM: With whom did you go? With whom were you speaking? Nell’inglese parlato la preposizione viene spostata alla fine della frase. Quando ciò avviene WHOM diventa WHO: Who did you go with? Who were you speaking with? WHAT, aggettivo e pronome, è un interrogativo generale utilizzato per le cose. Quando si utilizza WHAT con la preposizione, questa viene normalmente posizionata alla fine della frase: What did you kill them with? I killed them with the exams! WHAT + BE ... LIKE? è un’espressione che viene utilizzata sia per le persone sia le cose come richiesta di una descrizione: What was the exam like? What was the weather like? Usata per le persone può indicare l’aspetto fisico o il carattere: What is she like? She’s pretty. She’s stupid. WHAT DOES HE / SHE / IT LOOK LIKE? riguarda solo l’aspetto fisico: What does he look like? He’s tall. WHAT IS HE / SHE? = what is his / her profession (Cosa fa? Qual’è la sua professione? Che lavoro svolge?): He’s a student. She’s a teacher. WHAT (adj.) è molto comune nelle domande / richieste di misurazioni. Viene utilizzato principalmente con i sostantivi: age (età), size (misura), weight (peso), length (lunghezza), breadth (larghezza), width (ampiezza), height (altezza), depth (profondità): What age is she? What height / length / size is your room? Da notare che viene utilizzato sempre il verbo TO BE (essere). APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 25 INTERROGATIVE ADVERBS Questi sono: WHY, WHEN, WHERE, HOW WHY? Significa “per quale ragione” / “perché” e richiede BECAUSE nella risposta: Why didn’t he pass the exam? Because he didn’t study. WHEN? Significa “in quale tempo”, “quando”: When do you get up? At 7 a.m. WHERE? Significa “in quale luogo”, “dove”: Where do you live? HOW? Significa “in che modo”, “come”: How did you come to lectures? In Palermo. By car. HOW può essere utilizzato: con aggettivi, come alternativa a WHAT seguito da sostantivo: How old is he? (che età ha?) How deep is the water? (quanto è profonda l’acqua?) con MUCH e MANY: How much do you want? (quanto vuoi?) How many books did you buy? (quanti libri hai comprato?) con avverbi: How fast does she drive? (a che velocità guida?) Much too fast. How often do you see him? (“quanto spesso…?”) How early do you get up? (“quanto presto…?”) Da notare che HOW IS HE / SHE? È una richiesta sulla salute. Da non confondere HOW ARE YOU? (“come stai / state?“) con HOW DO YOU DO? (“piacere della conoscenza“): il secondo è un saluto, non una domanda. TITLES & GREETINGS SIGNORE SIGNORA SIGNORINA SINGOLARE Mr Rossi (col nome) Sir Gentleman Mrs Rossi Madam Lady Miss Rossi (2^ pers. Vocativo) (3^ pers.) (col nome) (2^ pers. Vocativo) (3^ pers.) (col nome) Madam Young lady (2^ pers. Vocativo) (3^ pers.) PLURALE Mr Rossi and Mr Bianchi Messrs Rossi & Bianchi Gentlemen, Sirs Gentlemen Mrs Rossi and Mrs Bianchi Ladies Ladies Miss Rossi and Miss Bianchi The Missis Rossi & Bianchi Ladies Young ladies Signora e signorina neutro Ms (col nome) sing. Ladies plu. How do you do? – piacere di conoscerla. Pleased to meet you – piacere di conoscerla. Very pleased to make your acquaintaince – molto lieto di conoscerla, di far la sua conoscenza Pleased to have met you – piacere di averla conosciuta (al momento di separarsi) Pleased to have made your acquaintance – Infomale “ “ Hello, hi – ciao, salve Goodbye, bye, bye-bye, see you ciao, arrivederci (al momento di separarsi) Formale, cortese Good morning / day / afternoon / evening / night buon giorno / pomeriggio, buona serata / notte. APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 26 TUTORIAL 6 ADJECTIVES a) I principali tipi di aggettivi sono: 1) 2) 3) qualificativi: square, good, bad, heavy, clever, fat; dimostrativi: this, that, these, those; distributivi: each, every, either, neither; 4) 5) 6) quantitativi: some, any, no, few, many, much, one, twenty; interrogativi: which, what, whose; possessivi: my, your, his, her, its, our, your, their. b) Accordo Nella lingua inglese gli aggettivi hanno soltanto una forma sia con i sostantivi maschili e femminili, sia con i sostantivi singolari e plurali; cioè, non hanno né genere né numero: a good boy (un ragazzo bravo) good boys (ragazzi bravi) eccezione: i dimostrativi (THIS /THAT: singolari; THESE / THOSE: plurali) Gli aggettivi normalmente precedono il sostantivo (posizione attributiva): a big city a red car an interesting book Quando ci sono due o più aggettivi prima di un sostantivo questi non vengono separati dalle congiunzioni AND/ OR / BUT tranne quando gli ultimi (i più vicini al sostantivo) sono aggettivi di colore: a big square box, a tall young man ma a black and white hat, a green, white and red flag Gli aggettivi qualificativi possono seguire i verbi copulativi BE (essere), SEEM (sembrare), APPEAR (sembrare, fisicamente), LOOK (sembrare / apparire) e quindi avere posizione predicativa; in questo caso una congiunzione separa gli aggettivi se questi sono due o più di due: the weather was cold, wet and windy La maggior parte degli aggettivi possono essere sia attributivi ( pre-modificatori di sostantivi) che predicativi (complimenti di verbi). (vedere struttura proposizione SVC: (S) English grammar (V) is (C) complex) AGGETTIVI ATTRIBUTIVI Gli aggettivi attributivi pre-modificano i sostantivi, cioè, essi vanno posti tra il determinativo e il sostantivo alla testa del gruppo nominale: the beautiful painting his main argument AGGETTIVI PREDICATIVI Possono essere: A ) Complementi del soggetto: your daughter is pretty B) Complementi dell’oggetto: he made his wife happy Essi possono essere complementi di una proposizione che funge da soggetto: whether he will pass is uncertain passing the exam isn’t easy nello stesso modo gli aggettivi possono essere complementi di proposizioni: what he did I consider smoking too much ┤ ├ foolish L’aggettivo che funge come complemento dell’oggetto spesso manifesta il risultato di un processo espresso dal verbo: he pushed the door open (risultato del processo: la porta era aperta) Gli aggettivi possono essere utilizzati in posizione predicativa come complementi del soggetto dopo I verbi copulativi BE, SEEM, FEEL ecc.: I feel awful today COMPARAZIONE ci sono tre gradi comparativi NORMALE COMPARATIVO SUPERLATIVO dark darker the darkest red redder the reddest useful more useful the most useful gli aggettivi monosillabici formano il loro comparativo e superlativo aggiungendo -ER e -EST alla forma normale: young younger the youngest old older the oldest gli aggettivi con più di due sillabe (da tre in poi) formano il loro comparativo e superlativo anteponendo MORE e THE MOST alla forma normale: interesting more interesting the most interesting gli aggettivi bisillabi seguono o la prima o la seconda regola; gli aggettivi terminanti in -FUL o -RE normalmente vogliono MORE e THE MOST: careful more careful the most careful quelli terminanti in -ER, -Y or -LY, normalmente aggiungono -ER, -EST: pretty prettier the prettiest heavy heavier the heaviest Da notare che -Y diventa -I (quando segue una consonante) APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 27 ADJECTIVES (cont.) COMPARATIVI IRREGOLARI good bad little much many better worse less more more the best the worst the least the most the most (buono) (cattivo) (meno) (molto) (molti) far far old old further farther older elder the furthest the farthest the oldest the eldest (lontano) (lontano) (vecchio) (anziano) di distanza e tempo di persone e cose di età di anzianità COMPARATIVO Se due cose devono essere paragonate secondo la loro posizione su una scala, di grado o quantità, dobbiamo utilizzare delle parole o frasi comparative. Una frase o proposizione introdotta da THAN indica lo ‘standard’ contro il quale è fatto il paragone. Per descrivere questa figura possiamo dire: Jack Una frase come la 4. è molto inusuale e si direbbe solo se sia Jack che Jill fossero Jack is taller than Jill (Jack è più alto di Jill); bassi di statura. Jill is shorter than Jack (Jill è più bassa di Jack); Da notare che con LESS (meno) Jill is less tall than Jack (Jill è meno alta di Jack); Jack is less short than Jill (Jack è meno basso di Jill). Jill l’aggettivo rimane al suo grado normale. UGUAGLIANZA Per fare il comparativo di uguaglianza, vale a dire quando Jack e Jill sono della stessa altezza, si utilizza AS... AS invece di MORE... THAN: Jack is as tall as Jill (Jack è alto tanto quanto Jill) Jill is as tall as Jack Per negare l’uguaglianza: NOT AS... AS, o NOT SO... AS: Jack is not as tall as Jill (Jack non è così alto come Jill) Jack is not so short as Jill (Jack non è così basso come Jill) COMPARATIVO e SUPERLATIVO Se paragoniamo soltanto due cose, si utilizza la forma comparativa: Jack is the taller of the two children Jill is the shorter of the two children (Jill è la più bassa dei due ragazzi) Quando paragoniamo più di due oggetti, utilizziamo la forma superlativa: Susan is the tallest of the three (Susan è la più alta dei tre) Jill is the shortest of the three Per denominare gli oggetti si utilizza OF (come sopra) seguito da una frase nominale: Enna is the smallest of the Sicilian Provinces (Enna è la più piccola delle province siciliane) Per denominare il gruppo o sfera all’interno della quale viene fatto il paragone si utilizza IN con una frase nominale al singolare: Susan is the oldest girl in the class (Susan è la ragazza più alta della classe) Altre costruzioni che possono specificare la gamma di comparativi con i superlativi sono con i pronomi possessivi (funzione determinativa), i genitivi, gli aggettivi e le frasi relative: my best friend the world’s highest mountain (il mio migliore amico) (la montagna più alta del mondo) the greatest living composer (il più grande compositore vivente) the most enjoyable book (that) I’ve read (il libro più divertente che abbia letto) Per indicare un cambiamento progressivo e continuo si ripete il comparativo con la congiunzione AND (-ER and –ER; MORE and MORE SEMPRE PIÙ): Jill is getting taller and taller English is getting more and more interesting (Jill sta diventanto sempre più alta) (l’inglese sta diventando sempre più interessante) non possiamo usare, in queste frasi, una costruzione con THAN. Per indicare un aumento parallelo: THE + comparativo... THE + comparativo: Do you want a big house? - Yes, the bigger the better! (Vuoi un casa grande? - Sì, più grande è, meglio è!) Nota bene: in lingua inglese i sostantivi possono fungere da aggettivi (sostantivo con funzione di aggettivo); quando sono in posizione di aggettivo, si comportano come gli aggettivi, cioè non hanno né genere né numero: a farm for beauty = a beauty farm a leg of the chair = a chair leg a supply of money = money supply the manager of finance = the finance manager APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 28 THE NOMINAL PHRASE Un a frase nominale (gruppo nominale) si compone di: DETERMINATIVO + AGGETTIVO Articoli: a / an; the / assenza di articolo + SOSTANTIVO Aggettivi qualificativi Dimostrativi: this / that; these / those Possessivi: 1° ps. sing. my 2° ps. sing. your 3° ps. sing. m. his 3° ps. sing. f. her 3° ps. sing. n. its Sostantivi in qualità di aggettivo 1° ps. plu. 2° ps. plu. our your Participi presenti in qualità di aggettivo 3° ps. plu. their (verb+ing) Partitivi: some / any Sostantivi (non numerabili, e numerabili singolari e plurali) Participi presenti in qualità di sostantivo (verb+ing) Participi passati in qualità di aggettivo Distributivi e quantitativi: no, every, each, many, few, little, several, more, less, ecc. Numeri cardinali, ordinali e ordinali generali: one, two, three, first, second, third, next, ecc. Esempi: Countable nouns singular the student a student the university student a university student the clever university student a clever university student the hard-working clever university student a hard-working clever university student Uncountable nouns wine white wine Italian white wine the Italian white wine plural students university students clever university students hard-working clever university students L’ORDINE DEGLI AGGETTIVI Se si utilizza più di un aggettivo per descrivere un sostantivo, è necessario seguire un ordine, cioè ci sono delle regole (anche se poi ci sono delle eccezioni) per quando riguarda l’ordine degli aggettivi. Attenzione: di solito non vengono usati più di tre, quattro aggettivi prima del sostantivo. QUALITÀ ESEMPI (AGGETTIVI) ESEMPI (FRASI) Opinione (qualità soggettiva) interesting, boring, beautiful, pretty, nice, handsome, ugly, terrible, lovely, stupid a boring lecture Dimensione a. lunghezza b. altezza c. grandezza d. larghezza long, short ps.: tall, short / cose: high, low big, large, small, great, huge wide, narrow long hair a tall man / a high building a big apple, a narrow street Odore perfumed, smelly, aromatic aromatic wine Età old, new, young, middle-age, ancient a middle-aged teacher Forma round, square, rectangular, oval a round ball Qualità del colore dark, light, pale Colore white, black, grey, pink, red, orange, yellow, green, blue, violet, purple, brown a dark blue coat Italian, English, American, Sicilian, eastern, western, oriental a Sicilian dish Origine Materiale (di cos’è fatto) wooden, woollen, plastic, metal, paper, cotton, leather, stainless steel a wooden box Scopo (per cosa viene usato) writing, reading, sitting a reading lamp APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 29 NAZIONALITÀ E AGGETTIVI DI NAZIONALITÀ Attenzione: gli aggettivi di nazionalità vanno scritti con la prima lettera in maiuscolo. Location Native Person Adjective Afghanistan an Afghani Afghan Albania an Albanian Albanian Algeria an Algerian Algerian Argentina/the Argentine an Argentinean/Argentinian Argentine/Argentinean/ Armenia an Armenian Armenian Australia an Australian, Australian an Austrian Austrian a Bangladeshi Bangladeshi a Belgian Belgian Austria Bangladesh Belgium Brazil a Brazilian Brazilian Bulgaria a Bulgarian Bulgarian Burma/"Myanmar" a Burmese Burmese Canada a Canadian Canadian a Chilean Chilean Chile China Colombia Congo Costa Rica Croatia a Chinese Chinese a Colombian Colombian a Congolese Congolese a Costa Rican Costa Rican a Croat/Croatian Croat/Croatian Cuba a Cuban Cuban Cyprus a Cypriot Cypriot Czech Republic, the a Czech Czech Denmark a Dane Danish East Timor Ecuador Egypt England Eritrea a Timorese Timorese an Ecuadoran/Ecuadorean Ecuadoran/Ecuadorean an Egyptian Egyptian an Englishman/Englishwoman English an Eritrean Eritrean Estonia an Estonian Estonian Ethiopia an Ethiopian Ethiopian Finland a Finn Finnish France a Frenchman/Frenchwoman French Georgia a Georgian Georgian Germany a German German a Ghanaian Ghanaian Gibraltar a Gibraltarian Gibraltarian Greece a Greek Greek a Greenlander Greenland a Haitian Haitian Ghana Greenland Haiti Holland a Dutchman/Dutchwoman Dutch Hungary a Hungarian Hungarian Iceland an Icelander Icelandic an Indian Indian an Indonesian Indonesian Iran an Iranian Iranian Iraq an Iraqi Iraqi India Indonesia Ireland an Irishman/Irishwoman Irish Israel an Israeli Israeli Italy an Italian Italian APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 30 Japan a Japanese Japanese Jordan a Jordanian Jordanian Kuwait a Kuwaiti Kuwaiti Libya a Libyan Libyan Luxembourg a Luxembourger Luxembourg/Luxembourgian Macedonia a Macedonian Macedonian Madagascar a Madagascan Madagascan Malta Mauritius Mexico Morocco Nepal Netherlands, the New Zealand Norway a Maltese Maltese a Mauritian Mauritian a Mexican Mexican a Moroccan Moroccan a Nepalese/Nepali Nepalese/Nepali a Dutchman/Dutchwoman or a Netherlander Dutch a New Zealander New Zealand a Norwegian Norwegian Pakistan a Pakistani Pakistani Palestine a Palestinian Palestinian Paraguay a Paraguayan Paraguayan Peru a Peruvian Peruvian a Filipino (m.) a Filipina (f.) Filipino/Philippine a Pole Polish Portugal a Portuguese Portuguese Romania a Romanian Romanian a Russian Russian Philippines, the Poland Russia San Marino a San Marinan San Marinan a Saudi/Saudi Arabian Saudi/Saudi Arabian Scotland a Scot or a Scotsman/Scotswoman Scottish/Scotch/Scots Senegal a Senegalese Senegalese Saudi Arabia Serbia a Serb Serbian Slovakia a Slovak Slovak Slovenia a Slovene/Slovenian Slovene/Slovenian Somalia a Somali Somali South Africa a South African (Caution: A Southern African is a citizen of any nation in southern Africa.) South African South Korea a (South) Korean (South) Korean Spain a Spaniard Spanish a Sri Lankan Sri Lankan Sweden a Swede Swedish Switzerland a Swiss Swiss Syria a Syrian Syrian Sri Lanka Thailand a Thai Thai Tibet a Tibetan Tibetan Tunisia a Tunisian Tunisian Turkey a Turk Turkish a Ukrainian Ukrainian a Briton British Ukraine, (the) United Kingdom, the United States of America, the an American American Uruguay a Uruguayan Uruguayan — Vatican Vatican City Venezuela a Venezuelan Venezuelan Zimbabwe a Zimbabwean Zimbabwean APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 31 TUTORIAL 7 NUMBERS & DATES NUMBERS For the number 0 on its own, we say zero. Before a decimal point, we say either zero or nought.: 0.5 zero point five; After a decimal point we say “oh”: 0.005 zero / nought point oh oh five. We also say “oh” in telephone numbers, years, hotel room numbers, bus numbers, etc. For football scores we say nil: Palermo three, Real Madrid nil (3-0); for tennis we say love: 15-0 fifteen-love. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 29 30 31 39 40 41 50 60 70 80 90 one two three four five six seven eight nine ten eleven twelve thirteen fourteen fifteen sixteen seventeen eighteen nineteen twenty twenty-one twenty-two twenty-three … twenty-nine thirty thirty-one … thirty-nine forty forty-one … fifty sixty seventy eighty ninety 100 101 102 109 110 111 112 120 121 130 140 199 200 201 202 210 211 219 220 221 299 300 301 400 500 899 900 999 one hundred (a hundred) one hundred and one one hundred and two … one hundred and nine one hundred and ten one hundred and eleven one hundred and twelve … one hundred and twenty one hundred and twenty-one … one hundred and thirty one hundred and forty … one hundred and ninety-nine two hundred two hundred and one two hundred and two … two hundred and ten two hundred and eleven … two hundred and nineteen two hundred and twenty two hundred and twenty-one … two hundred and ninety-nine three hundred three hundred and one … four hundred five hundred … eight hundred and ninety-nine nine hundred nine hundred and ninety-nine THOUSAND (AND) (AND) HUNDRED 10,000 10,001 10,010 10,100 11,000 11,111 22,222 33,333 99,999 1,009 1,010 1,011 1,012 1,020 1,021 1,099 1,100 1,101 1,110 1,111 1,120 1,199 1,200 1,201 1,299 1,300 1,301 1,999 2,000 2,001 2,099 2,222 9,999 (AND) HUNDRED UNITS ten thousand ten thousand and one ten thousand and ten ten thousand and one hundred eleven thousand eleven thousand, one hundred and eleven … twenty-two thousand, two hundred and twenty-two thirty-three thousand, three hundred and thirtythree ninety-nine thousand, nine hundred and ninetynine 1,000 1,001 1,002 100,000 100,001 100,010 100,100 101,000 110,000 110,001 110,011 110,111 one thousand (a thousand) one thousand and one one thousand and two … one thousand and nine one thousand and ten one thousand and eleven one thousand and twelve … one thousand and twenty one thousand and twenty-one … one thousand and ninety-nine one thousand (and) one hundred one thousand, one hundred and one … one thousand, one hundred and ten one thousand, one hundred and eleven … one thousand, one hundred and twenty … one thousand, one hundred and ninety-nine one thousand and two hundred one thousand, two hundred and one … one thousand, two hundred and ninety-nine one thousand and three hundred one thousand, three hundred and one … one thousand, nine hundred and ninety-nine two thousand two thousand and one … two thousand and ninety-nine … one thousand, two hundred and twenty-two nine thousand, nine hundred and ninety-nine UNITS one hundred thousand one hundred thousand and one one hundred thousand and ten one hundred thousand and one hundred one hundred and one thousand one hundred and ten thousand one hundred and ten thousand and one one hundred and ten thousand and eleven one hundred and ten thousand, one hundred and eleven … 222,222 333,333 999,999 two hundred and twenty-two thousand, two hundred and twenty-two three hundred and thirty-three thousand, three hundred and thirty-three nine hundred and ninety-nine thousand, nine hundred and ninety-nine cont.: APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 32 1,000,000 1,000,001 1,000,011 1,000,111 1,001,111 1,011,111 1,111,111 10,000,000 100,000,000 1,000,000,000 BILLION (AND) (AND) HUNDRED UNITS cont.: one million (a million) one million and one one million and eleven one million, one hundred and eleven one million, one thousand, one hundred and eleven one million, eleven thousand, one hundred and eleven one million, one hundred and eleven thousand, one hundred and eleven … ten million 99,000,000 ninety-nine million one hundred million 999,000,000 nine hundred and ninety-nine million 999,999,999 nine hundred and ninety-nine million, nine hundred and ninety-nine thousand, nine hundred and ninety-nine one billion MILLION (AND) (AND) HUNDRED UNITS THOUSAND (AND) (AND) HUNDRED UNITS (AND) HUNDRED UNITS MATHS + - sign plus minus x = 45 + 32 = 77 noun addition subtraction times divided (by) is equal to multiplication division result total plus is (equal to) 55 x 5= 275 verb to add to deduct / to subtract to multiply by to divide by is (equal to) equals times is (equal to) Other ways of saying divide are: per €/ $ Euros per dollar and over x-y/z x minus y over z 45 32 = 13 minus is (equal to) 45 plus 32 is 77 55 times 5 is 275 45 minus 32 is13 45 and 32 equals 77 55 multiplied by 5 equals 275 45 take away 32 equals 13 55 5= 11 % 2 3 √ divided by is (equal to) 55 divided by 5 equals 11 The decimal point is read “point”, and the numbers that follow are read one by one: but 10.78 10.78% Apart from ½ (a half), ¼ (a quarter) and ¾ (three-quarters), fractions are mostly like ordinal numbers (fifth, sixth, twenty-first, etc.): 1/3 2/3 3½ 2¾ TELEPHONE, FAX, BANK ACCOUNT NUMBERS etc. These are read as individual digits; when we have two numbers that are the same we say “double”: 338 34667 double three, eight, four, double six, seven. We say “oh” for the number 0. sign percent squared cubed root noun percentage square (of) cube (of) root (of) 10% 102 103 104 10 percent ten squared ten cubed ten to the power of 4 √5 the square root of 5 ten point seven eight ten point seventy-eight percent one third two thirds three and a half two and three quarters APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 33 DATES THE YEAR BC (BEFORE CHRIST) BCE (BEFORE COMMON ERA) AD (ANNO DOMINI) CE (COMMON ERA) *(the year zero does not exist) 0* From the year zero to the year 1009, we read the date as a whole number From the year 1010 to the year 1999, and from the year 2010 onwards, we divide the year into twos: The “century” years are read in hundreds and, with units, we use the letter “oh”: 53 BC / BCE (fifty-three before Christ / fifty-three before common era) 89 AD / CE (eighty-nine Anno Domini / eighty-nine common era) 1492 1789 1999 1500 1700 1701 1709 (fifteen hundred) (seventeen hundred) (seventeen, “oh” one) (seventeen, “oh” nine) 1710 (seventeen, ten) 100 410 1000 1009 (fourteen, ninety-two) (seventeen, eighty-nine) (nineteen, ninety-nine) but (the year one hundred) (four hundred and ten) (the year one thousand) (one thousand and nine) 2000 2009 (the year two thousand) (two thousand and nine) 2010 (twenty, ten) We use the plural form to indicate the decades: the 1960s (the nineteen sixties) – gli anni sessanta THE FOUR SEASONS spring summer THE MONTHS OF THE YEAR the 1980s (the nineteen eighties) – gli anni ottanta autumn (AmE: fall) winter THE DAYS OF THE WEEK Month Abbreviation Day Abbreviation January February March April May June July August September October November December Jan Feb Mar Apr Aug Sept Oct Nov Dec Sunday Monday Tuesday Wednesday Thursday Friday Saturday Sun Mon Tue Wed Thu Fri Sat READING THE DATE Dates are read using ordinal numbers and inserting the preposition “of” between the day and month: The ordinals 24 May 1961 (24th May 1961) 1st the first the twenty-fourth of May, nineteen sixty-one 2nd the second 9 January 1999 (9th January 1999) 3rd the third the ninth of January, nineteen ninety-nine 4th the fourth 8 November 2004 (8th November 2004) 5th the fifth the eighth of November, two thousand and four 6th the sixth 7th the seventh The American use is to put the month before the day: 8th the eighth November 8, 2004 (November 8th, 2004) 9th the ninth November the eighth, two thousand and four 10th the tenth 11th 12th 13th 20th 21st 22nd 23rd 30th 31st the eleventh the twelfth the thirteenth … the twentieth the twenty-first the twenty-second the twenty-third … the thirtieth the thirty-first APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 34 TIME Ci sono due modi per indicare l’ora: a) Formale (tendente ad essere uso comune grazie all’orologio digitale): In gruppi di due, prima l’ora e poi i minuti. Esempio: 8:45 - eight forty-five. Per i minuti da 01 a 09, lo zero si pronuncia “oh”. Esempio: 11:06 - eleven (oh) six b) Informale / popolare: Prima i minuti e poi l’ora. Si utilizza past per i minuti da 01 a 30 e poi l’ora passata; to per i minuti da 31 a 59 e poi l’ora che proverrà. Es.: 7.15 - fifteen minutes past seven; 7.45 - fifteen minutes to eight. Un altro modo di indicare 15 minuti “oltrepassate l’ora” è: a quarter past; un altro modo di indicare 15 minuti “per arrivare all’ora” è: a quarter to; un altro modo di indicare 30 minuti “oltrepassate l’ora” è: half past. Nell’inglese normale viene utilizzato l’orario di dodici ore: 15:15 - a quarter past three / 15 minutes past three. In espressioni formali per indicare se l’ora è prima del mezzogiorno o dopo, si utilizza A.M. (am - ante meridiem) e P.M. (pm - post meridiem). L’espressione O’CLOCK è utilizzata solo per indicare l’ora esatta / in punto (es.: it’s 10 o’clock) a quarter to … a quarter past … ↓… past … ↑… to … … o’clock half past … Si usa l’espressione TO per indicare i minuti dal trentunesimo fino all’ora in punto. Si utilizza l’espressione PAST per indicare i minuti dopo l’ora fino a HALF PAST (30 MINUTES PAST…) (Possiamo anche dire l’ora in gruppi di due cifre: it’s ten twenty-five) Viene utilizzato: minutes past / to per indicare l’ora con i minuti all’interno della divisione di 5 minuti. Es.: It's 2 minutes to eleven; It`s 3 minutes past ten; Nell’uso informale il past spesso viene omesso. Nell’inglese americano viene utilizzato after al posto di past. It`s 1 minute past eleven. Es.: It's half ten now. Es.: It's ten past/after eight. Al posto del 12 si possono utilizzare le espressioni midday / noon (mezzogiorno) o midnight (mezzanotte) L’orario di ventiquattrore è utilizzato soprattutto nelle tabelle (timetables), nei programmi e negli annunci ufficiali. Quando si indica il periodo (mattino, pomeriggio, sera), oltre alle espressioni a.m. e p.m. (uso formale e spesso solo con l’ora esatta) si utilizzano IN THE MORNING, IN THE AFTERNOON, IN THE EVENING. Attenzione: si dice AT NIGHT e non IN THE NIGHT. NUMBERS AS ADJECTIVES Quando si utilizza un numero o un’espressione numerica come aggettivi, questi sono sempre al singolare: a fifty-minute lesson a twelve-week termthe ten-fifteen train a six-month waiting list APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 35 TUTORIAL 8 THE PAST Un’azione nel passato può essere considerata: 1. come un’azione che avviene in un punto specifico nel tempo: I wrote my letter of 16 June 2005 with a special pen; 2. come un’azione che copre un periodo che si estende fino al presente: I have written with a special pen since 2005; relativo solo al passato: in quanto azione completata: I wrote with a special pen from 2000 to 2005; in quanto azione non completata: I was writing my thesis with a special pen. PAST 1. FUTURE X 2a. //////////////////////////////////////////////////////////// 2b i. 2b ii. PRESENT ///////////////////// ---- ///////////////////// ---- Per quanto riguarda il 2a, non è il tempo specificato nella frase ma il periodo relativo al tempo specificato che deve estendersi fino al presente. Confrontare: Confrontare pure: Peter lived in Palermo for ten years Il periodo di residenza è terminato / Peter è morto Peter has lived in Palermo for ten years Il periodo di residenza si estende fino al presente o fino a un punto non specificato del passato ma molto vicino al presente / Peter è ancora vivo For years, Fiat has produced competitive cars. For years, Fiat produced competitive cars. La prima frase afferma che la Fiat è ancora in una posizione da produrre altre auto competitive, anche se è passato parecchio tempo dalla produzione dell’ultima auto competitiva. La seconda, invece, lascia intendere che Fiat non è più in una posizione tale da produrre auto competitive. ADVERBIALS IN RELATION TO THE PAST AND THE PRESENT PERFECT La scelta dell’aspetto perfettivo è associata con “l’orientamento nel tempo” e, di conseguenza, con vari indicatori temporali. Alcuni avverbiali di tempo vanno con il PAST e altri con il PRESENT PERFECT: THE PAST Punto o periodo di tempo (terminato) nel passato yesterday (evening / morning) / last night / last Tuesday a week ago / a month ago / a year ago in the morning / in the afternoon / on Thursday / in June / in 1995 / at 10 o’clock I worked throughout January the other day THE PRESENT PERFECT Periodo che si estende fino al presente o fino ad un passato recente since last Tuesday / since my degree till now / up to now / so far I have worked lately / already sia THE PAST sia THE Con il SIMPLE PAST il tempo specificato / periodo si considera terminato, mentre con il PRESENT PERFECT PRESENT PERFECT l’azione si considera come azione che si perfeziona / termina al momento specificato dall’avverbiale today / this month / this year worked for an hour/ for two months I have worked recently APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 36 THE SIMPLE PAST TENSE Il SIMPLE PAST è il tempo verbale che generalmente è utilizzato per rapportare eventi passati. E’ utilizzato per le azioni completate nel passato in un tempo specifico. Schematicamente è usato: per un’azione del passato quando il tempo dell’azione è dato: I met him yesterday quando si chiede il tempo dell’azione: when did you meet him? quando l’azione chiaramente è avvenuta in un tempo determinato nel passato anche se questo (il tempo) non è specificato / menzionato: the bus was ten minutes late qualche volta il tempo è determinato attraverso il rapporto domanda – risposta al PRESENT PERFECT: where have you been? I’ve been to the concert. Did you enjoy it? Formazione: Il SIMPLE PAST TENSE, nei verbi regolari, si forma aggiungendo –ED alla forma base dell’infinito: work worked play played talk talked listen listened I verbi che finiscono con –E aggiungono soltanto –D: love loved Non ci sono inflessioni; è utilizzata la stessa forma per tutte le persone: I worked, you worked, he worked ecc. La forma negativa dei verbi regolari e irregolari si forma con DID NOT e la forma base del verbo (l’infinito senza il TO): I did not work La forma interrogativa dei verbi regolari e irregolari si forma con DID + soggetto + forma base: did I work? did he work? ecc. DID NOT è normalmente contratto nella forma negativa e interrogativa negativa: I didn’t work didn’t I work? ecc. AFFIRMATIVE I worked he worked \ NEGATIVE I did not work he did not work I didn’t work INTERROGATIVE did I work? did he work? \ NEGATIVE INTERROGATIVE did I not work? did he not work? didn’t I work? NOTE ORTOGRAFICHE (VERBI REGOLARI): Le regole specificate per il raddoppiamento della consonante finale quando si aggiunge il suffisso –ING, si applicano quando si aggiunge il suffisso –ED: stop stopped travel travelled I verbi che finiscono in -Y che segue una consonante, cambiano la -Y in -I prima di aggiungere -ED: carry carried I VERBI IRREGOLARI Questi variano nella loro forma del SIMPLE PAST: INFINITIVE SIMPLE PAST TO SPEAK spoke TO SEND sent TO SEE saw TO EAT ate TO DO did TO GO went La forma del SIMPLE PAST d’ogni verbo irregolare è da imparare a memoria ma, una volta fatto questo non si presenterà altra difficoltà in quanto i verbi irregolari, come quelli regolari, non hanno nessuna flessione al PAST TENSE: il SIMPLE PAST TENSE del verbo TO SEND è SENT per tutte le persone; la forma negativa è DID NOT SEND per tutte le persone; la forma interrogativa è DID I SEND? ecc.; la forma interrogativa - negativa DID I NOT SEND? / DIDN’T I SEND? ecc. APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 37 THE PRESENT PERFECT TENSE FORMAZIONE: Il PRESENT PERFECT TENSE si forma con il PRESENT TENSE del verbo TO HAVE + il participio passato del verbo che esprime l’azione: I have worked il participio passato nei verbi regolari ha la stessa forma del SIMPLE PAST: worked loved stopped travelled carried; nei verbi irregolari, i participi passati variano secondo il verbo specifico ( VEDERE APPENDICE “IRREGOLAR VERBS”): spoken sent seen eaten done gone; La frase negativa si forma mettendo il NOT dopo l’ausiliare / operatore; l’interrogativa invertendo di posizione il soggetto con l’ausiliare / l’operatore. AFFIRMATIVE NEGATIVE I have worked I have not worked you have worked you have not worked he has worked he has not worked we have worked we have not worked you have worked you have not worked they have worked they have not worked Generalmente si utilizza la forma contratta del soggetto con l’ausiliare I’ve worked I haven’t worked he’s worked he hasn’t worked INTERROGATIVE NEGATIVE INTERROGATIVE have I worked? have I not worked? have you worked? have you not worked? has he worked? has he not worked? have we worked? have we not worked? have you worked? have you not worked? have they worked? have they not worked? HAVE NOT e HAS NOT sono normalmente alla forma contratta nella frase negativa e interrogativa-negativa haven’t I worked? hasn’t he worked? USO 1 Stato che si estende fino al tempo presente: he has been ill for three days [è malato da tre giorni – è da tre giorni che è malato] I have smoked since I left school [fumo da quando lasciai la scuola] he has lived in Palermo all his life [ha vissuto a Palermo per tutta la vita] 2 Evento o eventi, non necessariamente determinati, in un periodo di tempo che si estende al tempo presente: have you [ever] been to England? [sei (mai) stato/a in Inghilterra?] I have corrected your homework [ho corretto i vostri compiti] I have seen people cry for nothing [ho visto gente piangere per niente] 3 L’abitudine in un periodo di tempo che si estende fino al tempo presente: he has attended lectures regularly [ha frequentato le lezioni regolarmente] I have always written with a special pen [ho sempre scritto con una penna speciale] Ihave always bought De Gregori ’s records [ho sempre comprato i dischi di De Gregori] 4 Evento o eventi passati con risultati nel tempo presente: the invoice has arrived [la fattura è arrivata – cioè, è adesso qui] the photocopier has been broken [la fotocopiatrice è rotta – non è stata ancora accomodata] he has studied! [ha studiato – il suo exame era perfetto] FOR AND SINCE SINCE: FOR: è usato con un periodo di tempo: utilizzato con il SIMPLE PAST TENSE indica un periodo di tempo terminato: utilizzato con il PRESENT PERFECT indica un periodo di tempo che si estende fino al presente: qualche volta può essere omesso: è usato con un punto nel tempo e significa “da quel punto sino a quando si parla”. È sempre usato con un tempo perfettivo: non si può omettere. (USED WITH THE PRESENT PERFECT) I’ve been here for one hour / six days / a year; [sono qui da un’ora / sei giorni / un anno] I was here for one hour (I’m not here now); [ero qui per un’ora (non sono qui adesso)] I’ve been here for one hour (I’m still here); [sono qui da un’ora (sono ancora qui)] I’ve been here an hour. I’ve been here since three o’clock / Saturday / 1995 / I was born; [sono qui dalle tre / da sabato / dal 1995 / da quando sono nato] APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 38 THE PAST PROGRESSIVE (PAST CONTINUOUS) Il progressivo passato viene utilizzato per un’azione del passato i cui limiti temporali non sono conosciuti o non sono importanti PAST PRESENT --- FUTURE --- FORMAZIONE: Il PAST PROGRESSIVE (PAST CONTINUOUS TENSE) si forma con il tempo passato del verbo TO BE (essere) + il PARTICIPIO PRESENTE: AFFIRMATIVE I was working you were working he was working we were working you were working they were working NEGATIVE I was not working you were not working he was not working we were not working you were not working they were not working Forme contratte: was not e were not di solito, alla forma negativa e interrogativa negativa, sono contratte. INTERROGATIVE was I working? were you working? was he working? were we working? were you working? were they working? I wasn’t working you weren’t working wasn’t I working? (was I not working?) weren’t you working? (were you not working?) * Utilizzato senza un’espressione di tempo può indicare uno sviluppo / incremento graduale: It was getting darker The plant was growing * Utilizzato con un’indicazione di tempo esprime un’azione che ha avuto inizio prima di quel punto nel tempo e probabilmente è continuato dopo quel punto: At half past four he was eating * Se sostituiamo l’espressione di tempo con un verbo alla forma del SIMPLE PAST, diamo l’idea che l’azione alla forma del PAST PROGRESSIVE ha avuto inizio prima dell’azione al SIMPLE PAST e probabilmente è continuata dopo: He was watching television when the phone rang --- X --- * È utilizzato nelle descrizioni: The sun was rising and Jane was walking to the seashore. It was cold but she was wearing a fur coat. She was smiling but in her eyes there was sadness... * il PAST CONTINUOUS è utilizzato nel discorso indiretto, per indicare il futuro nel passato, e con ALWAYS: a) He said: ‘I’m living in London’ He said he was living in London b) He was busy packing, for he was leaving that night c) He was always ringing me up (fastidiosa azione ripetuta) PROGRESSIVE ASPECT Attenzione: Come con il progressivo presente, i verbi che accettano l’aspetto progressivo sono i verbi che denotino attività. I verbi di stato e della percezione, i verbi che si riferiscono a emozioni o stati emotivi, e che si riferiscono ad un rapporto, non accettano la forma progressiva (perché non possono accettare il concetto di un’azione che si svolge in un tempo determinato). La forma progressiva, quando è utilizzata con il passato, indica che l’azione ha una durata limitata nel tempo: I was writing with a special pen last night but my hand grew tired. Di conseguenza è utile per indicare un periodo di tempo all’interno del quale avviene un altro evento (indicato dal SIMPLE PAST): While I was writing, the phone rang La sua abilità di esprimere azioni incomplete è illustrato da queste frasi a confronto: He read a book last night (è sottinteso che lo ha finito) He was reading a book last night (è sottinteso che non lo ha finito) APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 39 VERBI IRREGOLARI Base form awake be bear beat become begin bend beset bet bid bind bite bleed blow break breed bring broadcast build burn burst buy cast catch choose cling come cost creep cut deal dig dive do draw dream drive drink eat fall feed feel fight find fit flee fling fly forbid forget forego (forgo) forgive forsake freeze Simple past tense awoke was, were * bore beat became began bent beset bet bid/bade bound bit bled blew broke bred brought broadcast built burned/burnt burst bought cast caught chose clung came cost crept cut dealt dug dived/dove did drew dreamed/dreamt drove drank ate fell fed felt fought found fit fled flung flew forbade forgot forewent forgave forsook froze Past participle awoken been born beat become begun bent beset bet bid/bidden bound bitten bled blown broken bred brought broadcast built burned/burnt burst bought cast caught chosen clung come cost crept cut dealt dug dived done drawn dreamed/dreamt driven drunk eaten fallen fed felt fought found fit fled flung flown forbidden forgotten foregone forgiven forsaken frozen Base Form get give go grind grow hang hear hide hit hold hurt keep kneel knit know lay lead leap learn leave lend let lie light lose make mean meet misspell mistake mow overcome overdo overtake overthrow pay plead prove put quit read rid ride ring rise run saw say see seek sell send set Simple Past Tense got gave went ground grew hung heard hid hit held hurt kept knelt knit knew laid led leaped/lept learned/learnt left lent let lay lighted/lit lost made meant met misspelled/ misspelt mistook mowed overcame overdid overtook overthrew paid pled proved put quit read rid rode rang rose ran sawed said saw sought sold sent set Past Participle gotten given gone ground grown hung heard hidden hit held hurt kept knelt knit know laid led leaped/lept learned/learnt left lent let lain lighted lost made meant met misspelled/ misspelt mistaken mowed/mown overcome overdone overtaken overthrown paid pled proved/proven put quit read rid ridden rung risen run sawed/sawn said seen sought sold sent set APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 40 Base Form sew shake shave shear shed shine shoe shoot show shrink shut sing sink sit sleep slay slide sling slit smite sow speak speed spend spill spin spit split spread spring stand steal stick Simple Past Tense sewed shook shaved shore shed shone shoed shot showed shrank shut sang sank sat slept slew slid slung slit smote sowed spoke sped spent spilled/spilt spun spit/spat split spread sprang/sprung stood stole stuck Past Participle sewed/sewn shaken shaved/shaven shorn shed shone shoed/shod shot showed/shown shrunk shut sung sunk sat slept slain slid slung slit smitten sowed/sown spoken sped spent spilled/spilt spun spit split spread sprung stood stolen stuck Base Form sting stink stride strike string strive swear sweep swell swim swing take teach tear tell think thrive throw thrust tread understand uphold upset wake wear weave wed weep wind win withhold withstand wring write Simple Past Tense stung stank strod struck strung strove swore swept swelled swam swung took taught tore told thought thrived/throve threw thrust trod understood upheld upset woke wore weaved/wove wed wept wound won withheld withstood wrung wrote Past Participle stung stunk Stridden struck strung striven sworn swept swelled/swollen swum swung taken taught torn told thought thrived thrown thrust trodden understood upheld upset woken worn weaved/woven wed wept wound won withheld withstood wrung written * Past tense TO BE AFFIRMATIVE NEGATIVE INTERROGATIVE NEGATIVE INTERROGATIVE I was I was not was I? was I not? you were you were not were you? were you not? he was he was not was he? was he not? we were we were not were we? were we not? you were you were not were you? were you not? they were they were not were they? were they not? Generalmente si utilizza la forma contratta del was NOT e were NOT sono normalmente alla forma soggetto con l’ausiliare contratta nella frase negativa e interrogativa-negativa I wasn’t wasn’t I? you weren’t weren’t you? I verbi irregolari non vanno memorizzate in ordine alfabetico! Man mano che si “incontra” un verbo irregolare, lo si scrive in un quaderno, o meglio una rubrica, magari con qualche esempio, e ogni tanto lo si ripassa per fissarlo. Esempio: incontro un testo scritto “ I ate an apple “ (ho mangiato una mela) Scrivo nel quaderno dei verbi irregolari, alla lettera E: eat (mangiare) ate eaten (I ate an apple) APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 41 base form awake be bear beat become begin bend bet bid bind bite bleed blow break breed bring broadcast build burn burst buy cast catch choose cling come cost creep cut deal (with) dig dive do draw dream drive drink eat fall feed feel fight find fit flee fling fly forbid forget forgive forsake freeze get give go grind grow hang trad. it svegliarsi essere portare battere diventare iniziare piegare scommettere offrire / fare un’offerta legare (libri) mordere sanguinare soffiare rompere allevare portare (con sé) trasmettere costruire bruciare scoppiare comprare proiettare / gettare afferrare / prendere scegliere stringersi venire costare avanzare lentamente tagliare trattare scavare tuffarsi fare ( disegnare sognare guidare bere mangiare cadere nutrire sentire lottare trovare installare / andare bene (di misura) scappare (da qualcosa) scagliare volare vietare dimenticare perdonare abbandonare congelare prendere / ottenere dare andare macinare crescere appendere / impiccare base form hear hit hold hurt keep kneel knit know lay lead leap learn leave lend let lie light lose make mean meet misspell mistake mow overcome overdo overtake overthrow pay plead prove put quit read rid ride ring rise run saw say see seek sell send set sew shake shave shear shed shine shoe shoot show shrink shut trad. it sentire colpire tenere / trattenere far male / ferire mantenere inginocchiarsi lavorare a maglia conoscere / sapere posare / deporre condurre balzare imparare lasciare dare in prestito permettere /affittare dire bugie /sdraiarsi /trovarsi accendere perdere fare significare /voler dire incontrare errare a compitare fraintendere tagliare l’erba superare strafare sorpassare rovesciare (un potere) pagare supplicare provare mettere chiudere / finire leggere sbarazzare / liberare andare in (in bici ( a cavallo ecc.) suonare alzarsi / aumentare correre segare dire vedere cercare vendere spedire /mandare mettere / configurare / impostare cucire scuotere / scrollare radere tosare spargere splendere dotare di calzature sparare mostrare rimpicciolire chiudere base form sing sit sleep slay slide sling slit smite sow speak speed spell spend spill spin spit split spread spring stand steal stick sting stink stride strike string strive swear sweep swell swim swing take teach tear tell think thrive throw thrust tread understand uphold upset wake wear weave wed weep wind win withhold withstand wring write trad. it cantare sedersi dormire ammazzare /sterminare scivolare lanciare fendere colpire seminare dire andare svelto compitare spendere versare filare sputare spaccare (rsi) diffondere saltare / scaturire stare rubare attaccare pungere puzzare camminare a lunghi passi colpire legare con corda / lottare / sforzarsi bestemmiare / giurare spazzare gonfiare nuotare oscillare / dondolare portare (qualcosa) insegnare strappare dire / narrare pensare prosperare lanciare / tirare spingere dentro con forza calpestare capire sostenere rovesciare / sconvolgere svegliarsi indossare intrecciare sposare (rsi) versar lacrime avvolgere vincere trattenere resistere a torcere scrivere APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 42 TUTORIAL 9 THE FUTURE Non c’è un tempo futuro considerato ovvio nella lingua inglese corrispondente al rapporto tempo cronologico – tempo verbale come per il passato. Ci sono invece diverse possibilità per indicare il tempo futuro. La futuribilità, la modalità e il modo verbale hanno un rapporto molto stretto e il tempo futuro è reso con l’utilizzo di ausiliari modali o di semi-ausiliari o mediante forme del presente semplice e progressivo. SIMPLE PRESENT TENSE usato per indicare il futuro (non è considerato importante) Questo tempo verbale può essere usato con un’espressione di tempo per indicare un accordo / una pianificazione prefissata e determinata; un’azione concepita come dipendente da un’altra azione, in successione: I leave tomorrow (parto domani) our new branch opens next week (la nostra nuova filiale apre la prossima settimana) È utilizzato quando si parla di una serie di azioni future stabilite come progetti o viaggi: we leave at six (partiamo alle sei) we arrive at eight o’clock (arriviamo alle otto) ma in una frase come “il mio treno parte alle sei” (my train leaves at six’) il SIMPLE PRESENT viene utilizzato per indicare un’azione abituale e non come un’azione dipendente. SHALL / WILL + FORMA BASE del verbo sono l’approssimazione più vicina per indicare un’azione “incolore”, “neutra” del futuro. FORMAZIONE Il FUTURE TENSE è formato con SHALL / WILL (I persona soggetto), WILL (II e III persona soggetto) + LA FORMA BASE. La forma negativa si forma mettendo NOT dopo l’operatore / l’ausiliare. La forma interrogativa si forma invertendo il soggetto con l’operatore / l’ausiliare (WILL non è normalmente utilizzato alla I persona interrogativa). AFFIRMATIVA NEGATIVA INTERROGATIVA INTERROGATIVA NEGATIVA I shall / will work you will work he she it will work we shall / will work you will work they will work Il soggetto e WILL sono normalmente contratte I’ll work he’ll work I shall / will not work shall I work? shall I not work? you will not work will you work? will you not work? he / she / it will not work will he / she / it work? will he / she / it not work? we shall / will not work shall we work? shall we not work? you will not work will you work? will you not work? they will not work will they work? will they not work? SHALL NOT e WILL NOT sono normalmente contratte alla forma negativa e interrogativa negativa I shan’t work shan’t I work? he won’t work won’t he work? Forme contratte: WILL ‘LL SHALL NOT SHAN’T WILL NOT WON’T La forma contratta ‘LL non può essere utilizzata quando la forma base viene omessa: who will go? - I will (chi andrà? – Io) USO Il futuro neutro, di predizione: Intenzione al momento della decisione: tomorrow’s weather will be cold and cloudy (il tempo domani sarà freddo e nuvoloso) I shall meet you at the station (ti aspetto / ti incontrerò alla stazione) it’s cold. I shall close the door (fa freddo. Chiuderò la porta) Nella proposizione principale di una frase ipotetica: if you study, you’ll pass your exam (se studi, supererai l’esame) APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 43 THE FUTURE PRESENT PROGRESSIVE Evento futuro anticipato nel presente. Il suo significato principale è “pianificazione / programmazione prefissa, stabilita nel presente”. he’s leaving for Easter (partirà per Pasqua) Siccome il PRESENTE PROGRESSIVE è utilizzato per denotare il presente, oltre al futuro, spesso si usa un’avverbiale di tempo per chiarire il rapporto con il tempo del verbo: they are studying now (stanno studiando – adesso) presente they are studying later (studieranno – più tardi) futuro I verbi di movimento da un luogo all’altro (GO [andare], FLY [volare], DRIVE [guidare], TRAVEL [viaggiare], ARRIVE [arrivare], LEAVE [partire], START [partire]); i verbi che denotano posizione (STAY [stare], REMAIN [rimanere]) e i verbi DO e HAVE (per indicare mangiare e bere), al PRESENT PROGRESSIVE possono esprimere una decisione o una programmazione senza una precisa deliberazione: posso dire “I’m leaving tomorrow – parto domani” ancora prima di iniziare il mio viaggio. Questo modo di esprimere il futuro non può essere utilizzato con i verbi che normalmente non accettano la forma progressiva; con questi verbi si utilizza SHALL e WILL: I am meeting him tonight (lo incontrerò, ci incontriamo stasera) ma I shall know tonight (KNOW non accetta la forma progressiva) I shall be in Agrigento tomorrow (BE non è usato alla forma progressiva) SEE, quando è usato per indicare un’azione figurativa precisa (SEE TO / ABOUT [pensarci con l’intendo di risolvere un problema], SEE SOMEONE OUT / OFF / HOME [accompagnare qualcuno fuori / via / a casa] ecc.; SEE con il significato di “incontrare per mezzo di appuntamento”), e non l’azione che indica la percezione visiva, accetta la forma progressiva: I’m seeing him tomorrow (ho un appuntamento ) BE GOING TO + FORMA BASE del verbo questa costruzione indica “soddisfacimento futuro del presente”. Ha due significati specifici: Il futuro di un’intenzione presente (usato per le persone): What are you going to do today? (cosa farai oggi?) When are you going to go? (quando vai via?) L’effetto futuro di una causa presente (usato per le persone e per le cose): it’s going to rain (pioverà) she’s going to have a baby (avrà un bambino) Le azioni espresse con la forma BE GOING TO si considerano come azioni future che hanno una forte probabilità di verificarsi sebbene non ci sia la stessa idea di pianificazione o decisione che, invece, si ha con il PRESENT PROGRESSIVE: I’m leaving tomorrow with John (implica che ho un appuntamento / un accordo con John) I’m going to leave tomorrow with John (potrei cambiare idea / John non sa nulla) La forma BE GOING TO + FORMA BASE implica sempre una intenzione premeditata e spesso un’intenzione + una pianificazione. SHALL / WILL + FORMA BASE implica che c’è soltanto l’intenzione e che questa è, sebbene non necessariamente, senza premeditazione. Se sono stati effettuati preparativi per l’azione, dobbiamo utilizzare la forma BE GOING TO: I’ve bought the ingredients, I’m going to cook. (ho comprato gli ingredienti, quindi cucinerò) Se l’intenzione è palesemente senza premeditazione, dobbiamo utilizzare SHALL / WILL: are you hungry? I shall cook something for you. (hai fame? Ti cucino /cucinerò qualcosa) La forma BE GOING TO può essere usata senza un’espressione di tempo: I’m going to show you my collection of butterflies (ti mostrerò la mia collezione di farfalle) questo uso indica un futuro ravvicinato e molto vicino. APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 44 TUTORIAL 10 THE INFINITIVE Gli usi più comuni dell’infinito sono: a) per indicare lo scopo o intenzione di un’azione (la preposizione TO ha la stessa funzione di “ per fa sì” ) She's gone to attend an English lesson at the Faculty of Economics. The three students went to talk to the English teacher. b) Come soggetto di una frase: To be or not to be, that is the question; (attenzione: questo è più comune nell’inglese scritto, non nel parlato) To know her is to love her. c) Con sostantivi o pronomi per indicare a che cosa serve qualcosa, cosa verrà fatto con esso o per cosa verrà utilizzato) Would you like something to drink?; I haven't anything to wear; The children need a garden to play in. d) Dopo aggettivi in questi schemi: It is + adjective +to-infinitive: It is good to talk It is + adjective + infinitive + for someone + to-infinitive: It is hard for elephants to see mice It is + adjective + infinitive + of someone + to-infinitive: It is unkind of her to say that. e) Dopo un aggettivo + sostantivo quando si esprime un giudizio o un commento: It was a stupid place to park the car; This is the right thing to do; It was an astonishing way to behave. f) Con TOO e ENOUGH in questi schemi: too much/many (+ noun) + to-infinitive: There's too much sugar to put in this bowl. I had too many books to carry. too + adjective + to-infinitive: This soup is too hot to eat. She was too tired to work. too + adverb + to-infinitive: He arrived too late to see the actors. enough (+ noun) + to-infinitive: I've had enough food to eat. adjective + enough + to-infinitive: She's old enough to make up her own mind. not enough (+noun) + to-infinitive: There isn't enough snow to ski on. not + adjective + enough + to-infinitive: You're not old enough to have grand-children! THE –ING FORM Quando un verbo finisce in –ing, può essere sia un gerundio sia un participio presente. È importante distinguerli in quanto non sono gli stessi. Quando viene utilizzato alla forma in –ing, come un sostantivo, di solito è un gerundio: Fishing is fun. Quando utilizziamo un verbo nella forma in –ing come un verbo (che esprime l’azione) o come un aggettivo (che esprime una qualità), di solito è un participio presente: Pasquale is studying; I have a boring teacher. Il gerundio come soggetto, oggetto o complemento Provate a concepire il gerundio come verbo con funzioni di sostantivo, in altre parole una denominazione di un’attività (infinito sostantivato). Come i sostantivi, i gerundi possono essere il soggetto, l’oggetto o il complemento di una frase: Smoking costs a lot of money; I don't like writing; My favourite occupation is reading. Ma, in quanto attività, il gerundio può avere un oggetto. In questo caso l’intera espressione (gerundio + oggetto) può essere il soggetto, l’oggetto o il complemento di una frase. Smoking cigarettes costs a lot of money; I don't like writing letters; My favourite occupation is reading detective stories. Come I sostantivi, utilizziamo i gerundi con gli aggettivi, gli articoli e tutti i determinativi: terrible studying; heavy smoking; the writing of a curriculum vitae ; his reading of detective stories. Attenzione: A. Quando utilizziamo un gerundio con un articolo, questo, di solito, non prende un oggetto diretto (complemento oggetto): A studying of English (a studying English); Making "Titanic" was expensive; The making of "Titanic" was expensive. B. La forma in –ing viene sempre usata dopo una preposizione: I look forward to meeting you. They left without saying "Goodbye." APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 45 TUTORIAL 11 PLACE PREPOSITIONS La preposizione è utilizzata per indicare la posizione e ciò è fatto in rapporto alla proprietà dimensionale del luogo. La scelta della preposizione da utilizzare è dettata dal modo in cui vediamo un oggetto. L’oggetto nello spazio può essere visto come: A. un punto nello spazio X 1 TO B. una linea (identificato in maniera generale senza tenere conto della lunghezza, ampiezza o altezza) .X X X 2 AT 3 (AWAY) FROM 4 AWAY FROM (un luogo pensato in termini di lunghezza ma non in larghezza o altezza / profondità) . 1 ON(TO) . 2 ON 3 OFF 4 OFF 5 ACROSS 6 ALONG C. una superficie (pensata in termini di lunghezza e ampiezza ma non in altezza / profondità) . 1 ON(TO) . 2 ON D. un’area 3 OFF 4 OFF 6 THROUGH (un’area chiusa, limitata da confini) . 1 INTO IN E. un volume 5 ACROSS OVER . 2 IN 3 OUT OF 4 OUT OF 5 THROUGH (pensato in termini di lunghezza, ampiezza, altezza / profondità) . 1 INTO IN (INSIDE) . 2 IN (INSIDE) (WITHIN) 3 OUT OF (OUTSIDE) 4 OUT OF (OUTSIDE) 5 THROUGH MOTION PREPOSITIONS Il significato delle preposizioni illustrati nei diagrammi 1, 3, 5 e 6 riguardano MOVIMENTO. Le preposizioni negli altri diagrammi (2 e 4) indicano STATO. Le preposizioni utilizzate per indicare POSIZIONE possono pure essere adoperate per indicare MOVIMENTO alla posizione interessata. PASSAGE PREPOSITIONS Le preposizioni possono essere utilizzate per indicare movimento verso e poi allontanamento da un luogo: 1 BEHIND 2 UNDER UNDERNEATH 3 OVER 4 5 PAST BY (A)ROUND APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 46 DIRECTION PREPOSITIONS UP, DOWN, ALONG e ACROSS / OVER rappresentano movimento con riferimento a una direzione o asse. ACROSS Ma UP and DOWN sono usate anche in senso idiomatico riferendosi ad UP DOWN un’asse orizzontale per esprimere la nozione di ALONG ALONG. VERTICAL AXIS HORIZONTAL AXIS (A)ROUND: il percorso direzionale è un angolo o una curva; TOWARD(S): fa categoria a se stante, significa: nella direzione di / verso. REPEATED MOTION PREPOSITIONS Possiamo esprimere un movimento ripetuto unendo due preposizioni con la congiunzione AND: up and down in and out round and round on and off POSITION PREPOSITIONS La posizione come rapporto tra due o più oggetti si può capire meglio attraverso l’utilizzo di un disegno: * * * * * * * * * * * * * the lamp is over the table [La lampada è sopra il tavolo] the flowers are in the vase [I fiori sono nel vaso] the plate, the knife, fork and spoon, the bottle and the glass are on / on top of the table [Il piatto, le posate, la bottiglia e il bicchiere sono sul / sopra il tavolo] the glass is by / beside / next to / near the bottle [Il bicchiere è adiacente - presso / accanto / prossimo / vicino la bottiglia] the cat is under / beneath the table [Il gatto è sotto il tavolo] the spider / web is under(neath) the table [Il ragno / la ragnatela è sotto il tavolo] the plate is between the knife and spoon and the fork [Il piatto è fra /in mezzo a / (tra) il coltello e cucchiaio e la forchetta] the bottle is in front of the vase [La bottiglia è davanti al vaso] the vase is behind the bottle [Il vaso è dietro la bottiglia] the lamp is above the table [La lampada è al di sopra il tavolo] the table is below the lamp [Il tavolo è al di sotto la lampada] the knife is opposite the fork [Il coltello è opposto (in posizione speculare a) la forchetta] the vase is among the things on / on top of the table [Il vaso è tra / (fra) le cose sul / sopra il tavolo] OVER e UNDER, come preposizioni di luogo, sono grossomodo sinonimi con ABOVE e BELOW rispettivamente. La differenza principale è che OVER e UNDER indicano un rapporto verticale diretto e/o prossimità spaziale, mentre ABOVE e BELOW possono indicare semplicemente: ”un livello più alto / più basso rispetto a…” APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 47 TIME AND DATE at dawn / at 3 o’clock / at midnight at nineteen / at the age of twenty-six on Monday / on 26 June / on Christmas day eccezioni: at night / at Christmas AT ON IN BY PREPOSITIONS in June / in 1998 phone me again in / within a week [telefonami di nuovo fra una settimana] un’ora / una data / ON TIME IN TIME / LATE(FOR) = un tempo preciso = un’età precisa = un giorno / una data il periodo non soltanto il giorno = un periodo di tempo: La preposizione IN (o WITHIN <formale>) può avere il significato di “fra / prima della fine di…” by May my garden will be a mass of blossom [per maggio il mio giardino sarà un ammasso di fiori] = prima / per e non più tardi di quell’ora / quella data / quel periodo specificato the train started on time / he was on time students should be in time for their lesson students should never be late for lessons = puntuale = in tempo / non in ritardo = in ritardo (per) FROM most people work from nine to / till five è usualmente usato con TO or TILL / UNTIL Si usa FROM... TO o FROM... TILL / UNTIL... (da… a… ) they studied from 6.00 to midnight / they studied from 6.00 until midnight [hanno studiato dalle 6 – 18:00 – a mezzanotte / fino a mezzanotte] ma se non c’è FROM si utilizza TILL / UNTIL ma non TO: let’s start now and study till dark [iniziamo adesso e studiamo fino a quando fa buio] DURING during Christmas / during the holidays (= durante) WHILE I fell asleep while I was watching TV [mi sono addormentato mentre stavo guardando la TV] FOR I went home for Christmas [sono andato a casa per natale] è utilizzato con periodi di tempo specificati (= mentre) viene prima del soggetto e il verbo (indicante lo scopo) può essere utilizzato per un periodo determinato BEFORE (= prima) e AFTER (= dopo) come preposizioni, avverbi e congiunzioni indicano un rapporto tra due tempi o eventi: I always wash my hands before eating [lavo sempre le mani prima di mangiare] AFTER dev’essere seguito da un sostantivo, un pronome o un gerundio (sostantivo verbale): I always wash my teeth after eating [lavo sempre i denti dopo aver mangiato] se non vogliamo utilizzare un sostantivo, un pronome o gerundio, dobbiamo usare AFTERWARDS (= dopo di ciò) o THEN (= poi): I always wash my teeth afterwards JUST (= in questo preciso istante – appena [adesso] – ) identifica un punto o periodo di tempo direttamente. Il PRESENT PERFECT TENSE utilizzato con JUST esprime un’azione recentemente terminata: I’ve just finished studying (I finished studying a few minutes ago) [ho appena finito di studiare (ho finito di studiare un paio di minuti fa)] STILL (= ancora) riferito ad un’azione o condizione significa senza cambiamento, interruzione o cessazione: I still love you (ti amo ancora) I am still at university (sono ancora all’università) AGO (= fa) quando segue una frase nominale che indica una misura di tempo si riferisce ad un punto nel tempo passato misurato dal tempo presente: we met a year ago [ci siamo incontrati un anno fa] NEVER (= mai / in nessun tempo) e EVER (= mai / in un tempo qualunque) danno l’intero tempo e sono generalmente utilizzati con il PRESENT PERFECT TENSE: have you ever seen your father cry? (inter.) [hai mai visto piangere tuo padre?] no, I’ve never seen him cry (neg.) [no, non l’ho mai visto piangere] ALREADY (= già) e YET (= ancora / già) richiedono l’aspetto perfettivo quando vengono utilizzati con un verbo che indica un evento: they have already left [sono già andati via] they haven’t left yet [non sono ancora andati via] YET va usato con il PRESENT PERFECT TENSE alla forma interrogativa e negativa: have you eaten yet? [hai già mangiato?] I haven’t eaten yet [non ho ancora mangiato] I seguenti avverbi e frasi idiomatiche indicano una durata di tempo: ALWAYS, FOR EVER (= per sempre): I shall love you always / for ever SINCE (= da allora): I’ve never smoked since TEMPORARILY: he was in Palermo only temporarily tutti: FOR THE MOMENT: I’m staying in Palermo for the moment “per un breve tempo / periodo” FOR A WHILE: I’m working in Palermo for a while APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 48 PREPOSITIONS FOR GENERAL PREPOSITIONS PER WITH 1. Duration of time: We walked for two hours. 2. Distance: I walked for five kilometers. 3. Purpose: I bought this jacket for you. 4. In the direction of: She left for New York. 5. In favor of: We are for the proposal. 6. Considering: The boy is clever for his age. CON 1. Accompanying: He came with her; I have my keys with me. 2. Having; containing: Here is a book with a map of the island. 3. By means of; using: I repaired the shoes with glue. 4. Manner: with pleasure; with ease; with difficulty 5. Because of: We were paralyzed with fear. WITHOUT SENZA BY LIKE COME OF 1. Resembling: That looks like him. 2. Appearing possible: It looks like rain. 3. Be in a suitable mood for: I feel like going swimming. PER MEZZO DI DI 1. Location: east of here; the middle of the road 2. Possession: a friend of mine; the sound of music 3. Part of a group: one of us; a member of the team 4. Measurement: a cup of milk; two meters of snow MORE ON PREPOSITIONS Le preposizioni non hanno caratteristiche che li distinguono, “nell’aspetto” da altri elementi grammaticali: across, after, at, before, by, during, from, in, into, of, on, to, under, with, without Possiamo affermare, comunque, che le preposizioni di solito vengono prima di un sostantivo/nome, un pronome o un gerundio (una frase nominale) o una proposizione: across town after class at home before Tuesday by Shakespeare for lunch from Palermo in London on fire to school under water with pleasure Il sostantivo non necessariamente segue la preposizione in quanto, come abbiamo già visto, una frase nominale può contenere un determinativo + aggettivi: after the storm on white horses under the old regime È così particolare delle preposizioni che se non sono seguiti da una frase nominale (o una proposizione) questi vengono chiamati “stranded" prepositions” (preposizioni “abbandonati” / “piantati in asso”) Preposition John talked about the new film Stranded Preposition This is the film John talked about Questo tipo di costruzione deriva da una proposizione relativa nella quale il pronome relativo è stato omesso e la preposizione spostata alla fine della proposizione: This is the film about which John talked = This is the film which John talked about = This is the film John talked about COMPLEX PREPOSITIONS Le preposizioni che abbiamo visto sinora sono tutti preposizioni semplici, di una sola parola: in, of, at, and to. Le preposizioni composte (COMPLEX PREPOSITIONS) consistono di due o tre parole che funzionano come un’unità: according to along with apart from because of contrary to due to except for Come le preposizioni semplici, questi vengono prima di una frase nominale. instead of prior to regardless of APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 49 TUTORIAL 12 MODAL AUXILIARIES The primary auxiliary verbs (do, have, be) THE AUXILIARY VERB PRESENT DO BASE RD 3 PERSON PAST THE AUXILIARY VERB PRESENT HAVE BASE 3RD PERSON PAST THE AUXILIARY VERB BE BASE PRESENT 1ST PERSON SING. 3RD PERSON SING. 2ND PERSON, 1ST AND 3RD PERSON PLU. PAST 1ST AND 3RD PERSON SING. 2ND PERSON, 1ST AND 3RD PERSON PLU. NON-NEGATIVE UNCONTRACTED NEGATIVE CONTRACTED NEGATIVE do does did do not does not did not don’t doesn’t didn’t NON-NEGATIVE UNCONTRACTED NEGATIVE CONTRACTED NEGATIVE have, ‘ve has, ‘s had, ‘d have not, ‘ve not has not, ‘s not had not, ‘d not haven’t hasn’t hadn’t NON-NEGATIVE be UNCONTRACTED NEGATIVE - CONTRACTED NEGATIVE - am, ‘m is, ‘s am not is not, ‘s not (aren’t, ain’t) isn’t are, ‘re was are not, ‘re not was not aren’t wasn’t were were not weren’t I verbi ausiliari sono verbi che “aiutino”, che sono di ausilio. Non comunicano una frase da soli, ma devono essere accompagnati da un verbo principale (a seguire). I verbi ausiliari sono strutturalmente necessari per certe costruzioni (in particolar modo per la costruzione delle forme negative e interrogative), e sono queste costruzioni che ci permettono di distinguerli dai verbi principali (lessicali): 1. Gli ausiliari vanno posti prima del NOT nella forma negativa: I am not working today 2. Gli ausiliari vanno posti prima del soggetto nella forma interrogativa (inversione soggetto – ausiliare/operatore): Have you been to England? 3. Un ausiliare può esserci da solo, in altre parole senza un verbo principale, ma solo quando quest’ultimo è stato fornito in un contesto precedente: I work as hard as he does! SEMI-AUXILIARIES Tra i verbi ausiliari possono distinguere un certo numero di verbi composti di più parole chiamati SEMI-AUXILIARIES (semi ausiliari). Tra questi abbiamo: To have to To mean to To seem to To tend to To be about to To be going to To be likely to To be supposed to Come gli ausiliari, i semi ausiliari vanno prima del verbo principale: The film is about to start (il film sta per iniziare) I'm going to learn to play the piano ([ho intenzione di] imparerò a suonare il pianoforte) I have to leave early today (devo andare via prima oggi) You are supposed to sign both forms ([ci si aspetta che] dovresti firmare entrambi i moduli) I tend to smoke too much (ho “la tendenza” a fumare troppo) The lesson is likely to finish late (la lezione [è probabile che] probabilmente finirà tardi) Questi non esprimono un’azione o stato (come i verbi lessicali) ma indicano, in combinazione con il verbo principale, un modo o un modo di intendere l’azione. Per esempio, to be about to to be going to to have to to be supposed to to used to to be likely to indica che l’azione è in procinto di iniziare, indica la futuribilità dell’azione legata all’intenzione, un dovere imposto da un’autorità “esterna”, un’azione che si pensi che andrebbe fatta, un’azione abituale nel passato, e la probabilità del verificarsi di un’azione. APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 50 MODAL AUXILIARIES Gli ausiliari modali indicano un modo di intendere l’azione, in altre parole rapportano l’azione verbale a condizioni particolari come certezza, potere, dovere, volere, possibilità ecc. I modali hanno due tempi verbali: presente e passato: PRESENT PAST can may shall will / ’ll must ought to need dare could could (might) should would / ’d (had to) used to dared NONNEGATIVE can could may might shall should will, ‘ll would, ‘d UNCONTRACTED NEGATIVE cannot, can not could not may not might not shall not should not will not, ‘ll not would not, ‘d not CONTRACTE D NEGATIVE can’t couldn’t mayn’t mightn’t shan’t shouldn’t won’t wouldn’t NONNEGATIVE must ought to used to UNCONTRACTE D NEGATIVE must not ought not to used not to need dare need not dare CONTRACTED NEGATIVE mustn’t oughtn’t to (usedn’t to) didn’t use to needn’t daren’t L’USO DEGLI AUSILIARI MODALI (liberamente tratto da: QUIRK & GREENBAUM, A UNIVERSITY GRAMMAR OF ENGLISH, LONGMAN, 1997) CAN / COULD 1. 2. 3. 4. CAN Abilità (vedere note) (sapere, essere in grado di, essere capace di) = be able to, be capable of, know how to permesso (avere il permesso di) = be allowed to be permitted to (can è meno formale di may con questo senso) Necessità logica (solo alla forma negativa e interrogativa, contrastare con must) Possibilità teorica (contrastare con may = possibilità basata su fatti) COULD 1. Abilità nel passato 2. Permesso presente o futuro 3. Possibilità presente (sia teorica che basata sui fatti) 4. una possibilità contingente o abilità in condizioni irreali He can speak English but he can’t write it very well (He is able to speak / capable of speaking / knows how to speak … ) Can / May I smoke in here? (Am I allowed to / permitted to … ) There cannot be a mistake Anybody can make mistakes The road can be blocked (It is possible to block the road) I could never play the piano Could I smoke in here? We could go to the concert The road could be blocked If we had more money, we could buy a car Note: Gli ausiliari modali non hanno la forma –s alla III^ persona singolare del presente, non hanno forma in –ing o participi in –ed. sono anche operatori, in altre parole sono seguiti da not alla forma neg. e invertono di posizione con il soggetto alla forma interrog. Can ha solo la forma del presente (con valenza anche del futuro) e del passato. Per gli altri tempi verbali (present perfect, futuro con shall/will, ecc) si utilizza to be able to: I can play the piano = I am able to play the piano I have been able to play the piano I could play the piano = I was able to play the piano I will be able to play the piano APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 51 MAY / MIGHT MAY 1. permesso = be allowed to (in questo senso may è più formale di can. Invece di may not (o il raro mayn’t), il mustn’t viene utilizzato per esprimere proibizione) 2. Possibilità (di solito basato sui fatti) MIGHT 1. permesso (raro: molto formale) 2. Possibilità (teorica o basata sui fatti) 1. 2. 3. 4. 1. 2. 3. 4. You may borrow my car if you like mustn’t are not allowed to borrow my car may not The road may be blocked (It is possible that the road is blocked; meno probabile: it is possible to block the road) You Might I smoke in here? We might go to the concert What you say might be true SHALL / SHOULD SHALL (uso volitivo) questo uso è principalmente britannico – l’inglese americano preferisce will disponibilità / volontà espressa dal parlante He shall get his money riferendosi alla 2^ e 3^ persona I shan’t be long Intenzione del parlante, solo 1^ persona You shall do exactly as I say Insistenza (uso limitato) The vendor shall maintain the equipment in good uso legale o quasi-legale repair SHOULD You should do as he says / you ought to do … obbligo e necessità logica = 0ught to They should be home by now I am sorry that this should have happened uso “putativo” dopo certe espressioni We should (would) love to go home (if we had the uso contingente chance) (solo 1^ persona e specialmente uso britannico) If you should change your mind, please let us know in condizioni piuttosto formali WILL / WOULD WILL 1. volontà / disponibilità (uso cortese) 2. Intenzione (di solito contratto a ‘ll) 3. insistenza (uso enfatico quindi niente forma contratta) 4. Predizione 1. 2. 3. 4. He’ll help you if you ask him Will you have another cup of tea? I’ll write as soon as I can He will do it, whatever you say He will keep interrupting me will must should a. predizioni specifiche: The game b. predizioni “senza tempo” (presente storico) Oil c. predizioni abituali He’ll talk for hours if you give him the chance WOULD Volontà / disponibilità insistenza attività caratteristica nel passato uso contingente nella principale di una frase ipotetica (II° tipo) Would you excuse me? It’s your own fault; you would sleep all day Every morning he would go for a walk He would smoke too much if I didn’t stop him will float floats be finished by now on water USED TO Abitudine nel passato, non più attuale I used to live in that house APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 52 MUST 1. a. obbligo o costrizione al tempo presente = be obliged to, have to, have got to, (al tempo passato solo had to è possibile – anche per have to e have got to (non must – tranne nel reported speech: uso raro) b. necessità soggettiva / obbligo morale ci sono due negativi a. = not be obliged to: needn’t, don’t have to tolto l’obbligo, non rimane che la “non necessità”. (I don’t have to study = non è necessario che studi) b. = be obliged not to: mustn’t essere obbligato a non fare qualcosa 2. necessità logica Solo alla forma affermativa; alla forma negativa e interrogativa si utilizza can. Contrastare con can. OUGHT TO Obbligo; necessità logica o aspettativa (è informale e ha lo stesso senso di should, che viene preferito nel parlato “corretto” e nella forma scritta. You must be back by 10 o’clock You are obliged to be / have to be / have got to be … Yesterday you had to be back by 10 o’clock Yesterday you said you had to (must) be back by 10 o’clock I must study You needn’t don’t have to are not obliged to be back by 10 o’clock you mustn’t walk on the grass You are obliged not to walk … There must be a mistake Ma: there cannot be a mistake You ought to start at once They ought to be here by now NEED Una considerazione a parte merita need: come ausiliare modale ha solo la forma negativa e interrogativa e ha il significato di non è necessario / non bisogna che; invece, alla forma affermativa, viene utilizzato il verbo lessicale, in altre parole, è necessario che / avere bisogno di affermativa negativa interrogativa Interr. – neg Costruzione con l’ausiliare modale He needn’t go now Need he go now? Needn’t he go now? Costruzione con il verbo lessicale He needs to go now He doesn’t need to go now Does he need to go now Doesn’t he need to go now? DARE Significa osare: no soldier dare disobey = nessun soldato osa disubbidire HAVE TO (semi ausiliare) vs MUST (modale) Significa dovere (obbligo o costrizione) e la differenza con must consiste nel fatto che have to indica un dovere / obbligo imposto da un’autorità esterna, non dipendente dalla propria volontà. Anche must, nel senso forte, esprime lo stesso tipo di dovere ma la costrizione viene vista come una necessità oggettiva. Per esprimere diversi gradi di probabilità, si possono usare MAY, MAY WELL e MIGHT. MAY (probabile) It may be too late, but l'm not really sure. = Forse sarà troppo tardi, ma non sono sicuro. MAY WELL (molto probabile) Palermo may well win the football match. = è molto probabile che Palermo vinca la partita. MIGHT (meno probabile) Who is that man? I don’t know, but it might be a teacher . = Chi è quello? Non lo so; ma può darsi che sia un insegnante. APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 53 TUTORIAL 13 THE PASSIVE VOICE USO La forma passiva viene utilizzata nella lingua inglese quando è più conveniente o interessante sottolineare la cosa fatta piuttosto di chi o cosa la fa; quando il soggetto è sconosciuto o quando è superfluo indicarlo: My watch was stolen (L’orologio mi è stato rubato) è più usuale di Thieves stole my watch (I ladri hanno rubato il mio orologio) . FORMAZIONE La forma passiva di un verbo attivo si forma mettendo il verbo TO BE (essere) allo stesso tempo del verbo attivo e aggiungendo il participio passato del verbo attivo. Per cambiare una proposizione attiva in una passiva bisogna: 1) Sostituire la frase verbale attiva con la corrispondente frase verbale passiva; 2) Trasformare l’oggetto della proposizione attiva in soggetto della proposizione passiva; 3) Trasformare il soggetto della preposizione attiva in agente nella proposizione passiva (l’agente è la frase nominale retta dalla preposizione BY nella proposizione passiva). Questi passaggi possono essere così schematicamente rappresentati: SOGGETTO the students the exam SOGGETTO VERBO ATTIVO passed OGGETTO the exam was passed VERBO PASSIVO by the students AGENTE BY introduce l’agente TABLE OF ACTIVE TENSES AND THEIR PASSIVE EQUIVALENTS TENSE / VERB FORM ACTIVE VOICE PASSIVE VOICE SIMPLE PRESENT PRES. PROGRESSIVE SIMPLE PAST PAST PROGRESSIVE PRESENT PERFECT PAST PERFECT FUTURE CONDITIONAL PRESENT INFINITIVE PERFECT INFINITIVE PRESENT PARTICIPLE / GERUND PERFECT PARTICIPLE PERFECT CONDITIONAL writes is writing wrote was writing has written had written will write would write to write to have written is written is being written was written was being written has been written had been written will be written would be written to be written to have been written 1. Da notare il passivo dei tempi progressivi. Questi sono difficili e poco usati perché richiedono l’utilizzo dell’aspetto progressivo del verbo TO BE. 2. Combinazioni ausiliari + FORMA BASE sono resi passivi utilizzando un infinito passivo. 3. Il gerundio passivo è BEING + PAST PARTICIPLE. writing being written having written having been written would have written would have been written La frase contenente un oggetto diretto e un oggetto indiretto (SVOO) ha due forme passive: 4. Un certo numero di verbi transitivi non ha she had written a letter to Tom = 1. a letter had been written to Tom (by her) una forma passiva. Tra (she had written Tom a letter) 2.Tom had been written a letter (by her) questi HAVE (come in È, normalmente, il primo oggetto (l’oggetto indiretto) che diventa il soggetto della frase I have a Fiat Uno). passiva Inoltre, la forma passiva In una frase passiva l’agente, o l’attore, dell’azione spesso non è menzionato. Quando è non è possibile quando menzionato l’agente, questo è introdotto da BY. l’oggetto è una proposizione. APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 54 TUTORIAL 14 THE CLAUSE INTRODUZIONE ALLA PROPOSIZIONE SEMPLICE La grammatica riguarda come le unità della lingua vengono messe in sequenza, in quanto, ovviamente, il linguaggio procede sequenzialmente, in modo lineare. Nella lingua parlata un suono precede il successivo, una sillaba, la successiva, una parola, la successiva e così via. Nella scrittura una parola precede la successiva, una frase, la successiva, una proposizione, la successiva e così via. Nella produzione del linguaggio si devono prendere i pensieri, i desideri, le speranze e tutto ciò che è rilevante in un contesto situazionale particolare e produrre il linguaggio che esprime e organizza questi significati sequenzialmente (la stessa è vera anche per la percezione del linguaggio). Le parole e le frasi sono parti costituenti della proposizione. Per esaminare la proposizione, è necessario riferirsi alle unità della proposizione: le parti del discorso. Analizziamo la seguente proposizione: the students have studied their English homework regularly the students have studied their English homework regularly A sua volta può essere analizzata tenendo conto delle sue parti costituenti in termini di frasi: the students have studied their English homework regularly Noun Phrase Verbal Phrase Noun Phrase Adverbial Phrase NP VP NP AP (frase o gruppo nominale) (frase o gruppo verbale) (frase o gruppo nominale (frase o gruppo avverbiale) the students have studied their English homework regularly E poi, ancora, in una sottoclassificazione tenendo conto delle parti costituenti in termini di parole: the students have studied their English homework regularly NP determ. the noun students VP NP AP auxiliary main verb determ. adjective noun adverb have studied their English homework regularly APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 55 Il diagramma analizza le parti costituenti della proposizione solo da un punto di vista della sua forma. Queste forme, tuttavia, hanno una funzione. In generale, secondo la funzione che espletano all’interno delle frasi, la proposizione può essere divisa in otto costituenti funzionali, suddivisi in cinque categorie: Functional Categories Eight Clause Functions (1) Subject [1] Subject - S (2) Verb [2] Verb - V (3) Objects [3] Direct Object - DO [4] Indirect Object - IO (4) Complements [5] Object Complement - OC [6] Subject Complement - SC (5) Adverbials [7] Adverbial Complement - AC [8] Adverbial - A Rivediamo la proposizione tenendo conto delle parti costituenti funzionali: the students have studied subject their English homework verb regularly (direct) object adverbial Una proposizione semplice inglese è composta di almeno due categorie funzionali, il soggetto e il verbo, mentre l’oggetto, il complemento e l’avverbio hanno una funzione “periferica”. Inoltre, l’avverbio è “opzionale”, cioè, togliendolo non pregiudichiamo il messaggio né la comprensione della proposizione stessa. Eliminando la parte costituente “adverbial”, si evidenzia una classificazione e degli schemi delle proposizioni ben precise: Some Examples of the Seven Clause Patterns in English S V IO DO SC SV The teacher is speaking SVC English grammar is SVA The students are SVO The teacher is writing SVOO The teacher will write SVOC The students consider him SVOA The teacher will put the book OC AC complex here an example the students an example boring away Questo insieme di schemi è la classificazione generale che può essere applicata alla proposizione inglese. In correlazione con i sette schemi, ci sono tre tipi principali di verbi: verbi intransitivi, senza alcuna parte costituente che segue, come in SV sopra; verbi copulativi, seguiti da un SC o AC, come negli schemi SVC e SVA sopra; verbi transitivi, seguiti da un oggetto, come negli schemi SVO, SVOO, SVOC e SVOA sopra. In una proposizione inglese possiamo avere, pertanto, un solo soggetto e un solo verbo, se il verbo è intransitivo; se il verbo è un verbo copulativo: un solo soggetto, un solo verbo e un solo complemento; se il verbo è transitivo: un solo soggetto, un solo verbo, un solo oggetto (o due oggetti ma uno deve essere diretto e l’altro indiretto), e un solo complemento avverbiale. Gli avverbi (o frasi avverbiali) possono essere molti all’interno della proposizione (di solito non più di quattro) e la loro posizione dipende da che tipo di avverbio o frase avverbiale essi siano, es.: Since the beginning of the course the students have at home regularly in the evenings always studied Le frasi avverbiali (A) si dividono in: 1) frasi avverbiali di modo/maniera (hard; regularly) 2) frasi avverbiali di tempo (since the beginning of the course; always; in the evenings) 3) frasi avverbiali di luogo (at home) hard their English homework APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 56 IL SOGGETTO Il soggetto può essere a) un nome: John b) un pronome (caso soggetto): he c) una frase nominale: the tall man d) una proposizione (semplice o complessa): the students who come to the university lectures. IL VERBO Il verbo può essere a) un verbo semplice: is b) un verbo composto: has been c) una frase verbale: can sing / is able to sing L’OGGETTO Ci sono due tipi di oggetto, 1) diretto e 2) indiretto. L’oggetto diretto corrisponde al complemento oggetto italiano, cioè la persona o cosa che subisce l’azione direttamente; l’oggetto indiretto corrisponde al complemento di termine italiano, cioè la persona o cosa che subisce l’azione indirettamente. L’oggetto può essere: a) un nome: John b) un pronome (caso oggetto): him c) una frase nominale: the tall man d) una proposizione: that he needed to study IL COMPLEMENTO 1) IL COMPLEMENTO DEL SOGGETTO Di solito lo troviamo nello schema SVC: il verbo è un verbo copulativo (BE, SEEM, APPEAR, LOOK, SOUND, BECOME). Il complemento del soggetto può essere: a) un aggettivo: clever b) una frase nominale: a clever student c) un pronome possessivo: mine, ours. 2) IL COMPLEMENTO DELL’OGGETTO Il complemento dell’oggetto completa una referenza e/o un’implicazione suggerita dall’oggetto. Il complemento dell’oggetto può essere: a) un aggettivo: blue b) una frase nominale: a book c) occasionalmente, una proposizione: that he is reading L’AVVERBIO / FRASE AVVERBIALE L’avverbio / frase avverbiale non ha una posizione precisa, nel senso che bisogna vedere che tipo di avverbio, o frase avverbiale, sia. La frase avverbiale può essere: a) avverbio semplice: now b) frase nominale: the next day c) frase con funzione di aggettivo (adjective phrase): on a sunny day d) occasionalmente, una proposizione: the way that the student studies COORDINAZIONE E SUBORDINAZIONE Una frase (nel senso di unità linguistica di senso compiuto) può essere composta di una sola proposizione (proposizione semplice) o di due o più proposizioni (proposizione composta). Ci sono due modi di unire le proposizioni: a) mediante coordinazione; b) mediante subordinazione. 1) COORDINAZIONE Le proposizioni possono essere uniti dalle congiunzioni AND, OR, BUT: 1. John studies English and Mary studies Economics. 2. You can attend the lessons or (you can) study at home. 3. He studied English but (he) didn’t pass the exam. Quando il soggetto delle due proposizioni si riferisce alla stessa persona o cosa, il secondo soggetto generalmente viene omesso, come negli esempi 2. e 3. inoltre, se le proposizioni hanno lo stesso verbo ausiliare, anche questo può essere omesso, come nell’esempio 2. La coordinazione può aver luogo tra: soggetti, verbi, oggetti, complementi, avverbi e congiunzioni. APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 57 LA COORDINAZIONE CORRELATIVA Certe volte la coordinazione di due strutture viene evidenziata attraverso l’aggiunta di una parola all’inizio della prima struttura: Both X and Y (sia X che Y) / Either X or Y (o X o Y) / ecc. Questo tipo di costruzione grammaticale si chiama coordinazione correlativa. Le coordinazioni correlative più importanti sono: Both Europe and America realise the need for world cooperation. (Sia l’Europa che l’America comprendono la necessità di una cooperazione mondiale) Either the electricity has gone or there’s a short circuit. (O è andata via la luce elettrica o c’è un corto circuito.) His doctor allows him neither to drink nor to smoke. (Il suo medico non gli permettte nè di bere nè di fumare.) She’s not only an excellent student, but (also) a first class cook. (Non solo è una studentessa eccellente ma anche una cuoca eccezionale.) 2) LA SUBORDINAZIONE Nel caso della coordinazione, le due proposizioni sono “indipendenti”, cioè hanno la stessa importanza comunicativa. Nel caso della subordinazione, una delle proposizioni, chiamata proposizione dipendente, è inclusa nell’altra, chiamata proposizione principale. Una subordinata (proposizione dipendente) può avere un’altra subordinata all’interno, nel senso che si comporta come principale rispetto all’altra dipendente. Per esempio, nella frase: The students have studied their English homework regularly because they understand the importance of English abbiamo la principale, The students have studied their English homework regularly, e poi la subordinata, segnalata da un indicatore di subordinazione (because), they understand the importance of English. (Se la subordinata precede la principale, bisogna inserire una virgola per separare le due proposizioni: Because they understand the importance of English , the students have studied their English homework regularly ) Le subordinate, all’interno della frase, possono fungere da soggetto, oggetto, complemento o avverbiale in una proposizione principale: soggetto oggetto diretto oggetto indiretto complemento del soggetto complemento dell’oggetto avverbiale That he studied is obvious; I know that she’s clever; I gave whoever it was his homework back; The point is that they’re studying; I can’t imagine Pasquale unable to pass the exam; When we meet again, I shall explain ‘relative clauses. La proposizione dipendente, in genere, è segnalata dalla presenza di una congiunzione di subordinazione. Di seguito sono riportati tra i più comuni: After - dopo Although or though - sebbene As - (1. because) in quanto / (2. when) mentre Before - prima Because - perchè For - in quanto / perchè If - se Providing or provided - a condizione che Rather than – piuttosto che Since - (1. from a past time) da / (2. as, because) siccome So / so that - così Than - rispetto a / di quanto Unless - se non ... Until or till - fino a / sino a When - quando Whether ... (or... ) - se ... (o non ...) While / Whilst - (1. at the time when) mentre / 2. on the other hand) mentre (dall’altro canto) Inoltre, le seguenti frasi sono spesso utilizzate all’inizio di proposizioni subordinate: As soon as - appena / subito dopo As well as - così come / oltre a As though - come se / in modo simile Even if - anche se In case - in caso che Certe parole, come after, before, since e until possono funzionare o come le preposizioni o come le congiunzioni di subordinazione. Comunque, a secondo l’uso, la costruzione della fase che segue, in alcuni casi, è diversa: Significato for this reason (per questa ragione) in spite of this (nonostante questo) at the time when (nel tempo quando) in a similar way (in modo simile) Preposizione because of despite / in spite of during like Congiunzione because although while as if Nei seguenti esempi sono sottolineati l’oggetto della preposizione e il verbo della subordinata: Preposition: They were upset because of the delay. Conjunction: They were upset because they were delayed. “ : Despite the rain, we enjoyed ourselves / “ : Although it rained, we enjoyed ourselves “ : In spite of the rain, we enjoyed ourselves. “ : We stayed indoors during the storm. “ : We stayed indoors while the storm raged. “ : It looks like rain.: “ : It looks as if it will rain. ATTENZIONE: dopo una preposizione bisogna mettere un pronome, un sostantivo, una frase nominale o il gerundio. APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 58 ADVERBS (VERSIONE SEMPLIFICATA) ADVERBS OF MANNER Alcuni avverbi ci indicano com’è o come dovrebbe essere considerata l’azione. Spesso, questi avverbi vengono formati aggiungendo il suffisso –ly all’aggettivo. Gli aggettivi che terminano in –i aggiugono –ly: careful-carefully. Gli aggettivi che terminano in –y diventano –ily; lucky-luckily. Gli aggettivi che terminano in –ble cambiano in –bly: responsible-responsibly. Esempio: The little girl ran quickly. In questa frase quickly modifica il verbo ran (to run- correrre). ADJECTIVE anxious bad beautiful capable lucky quick weak ADVERB anxiously badly beautifully capably luckily quickly weakly LA POSIZIONE DEGLI AVVERBI DI MANIERA Dopo il verbo: She danced beautifully. Se c’è un oggetto, dopo l’oggetto: She worked hard. He speaks English well. Non mettere un avverbio tra il soggetto e il suo oggetto. Quando c’è la costruzione verb + preposition + object, l’avverbio può avere o la posizione prima della proposizione o dopo l’oggetto: She looked at me lovingly. She looked lovingly at me. Se l’oggetto è lungo, è meglio mettere l’avverbio davanti la proposizione: She looked lovingly at everyone who had a beard. Similmente, se l’oggetto è una preposizione subordinata, la “lunghezza” della proposizione determina la posizione dell’avverbio. Se l’oggetto è breve, abbiamo la costruzione verb + object + adverb; se l’oggetto è lungo mettiamo l’avverbio prima del verbo (nel caso di un verbo semplice) o dopo l’ausiliare/operatore (nel caso di un verbo composto/gruppo verbale): He angrily denied that he had copied at the exams. They happily rejoiced on passing the exam. ADVERBS OF PLACE (HERE- qui, THERE- lì/là, NEAR- vicino, BEHIND-dietro, ABOVE- sopra ecc.) Come gli avverbi di maniera/modo, la loro posizione è dopo il verbo o, se c’è un oggetto, dopo l’oggetto: She looked everywhere. She left her keys here. Se c’è un anche un avverbio di maniera nella frase, l’avverbio di luogo va posto dopo l’avverbio di maniera/modo: She looked well there. SOMEWHERE (da qualche parte) and ANYWHERE (ovunque) sono usati nello stesso modo dei partitivi SOME e ANY: I saw your keys somewhere. (Affirmative) Did you see my keys anywhere? (Interrogative) I didn’t see your keys anywhere. (Negative) NOWHERE (in nessuna parte / nessun luogo) è usato per le risposte brevi: Where are you going? Nowhere (in particular). ADVERBS OF TIME 1) AFTERWARDS, EVENTUALLY, LATELY, RECENTLY, NOW, SOON, THEN, TODAY, TOMORROW, YESTERDAY, ecc. 2) LATE, YET, STILL, JUST, IMMEDIATELY. Gli avverbi del gruppo 1) vanno normalmente posti alla fine della proposizione o all’inizio; la posizione finale è la più usuale: He is coming tomorrow. Yesterday it rained. Then we went home. LATE and IMMEDIATELY vanno posti alla fine della poposizione: He came late. I’ll go immediately. (Quando immediately è utilizzato come un indicatore di subordinazione/congiunzione può essere posto all’inizio della proposizione: Immediately the rain stops, we’ll go home. YET and STILL, come avverbi di tempo hanno delle regole di posizione diverse: YET va posto alla fine della proposizione. STILL va posto prima del verbo ma dopo il verbo TO BE: He hasn’t finished yet. (He hasn’t yet finished.) He still hasn’t finished. He is still teaching. YET significa ‘fino a questo momento’. È usato principalmente con le forme negative e interrogative. Non viene usato con la forma affermativa: The lesson hasn’t finished yet. STILL indica che l’azione continua ancora: He is still giving the lesson. JUST in quanto avverbio di tempo, viene utilizzato con i tempi perfettivi e va posto dopo l’ausiliare: The teacher has just finished the lesson. APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 59 TUTORIAL 15 RELATIVE PRONOUNS AND RELATIVE CLAUSES CI SONO TRE TIPI DI PROPOSIZIONI RELATIVI: DEFINENTE, NON-DEFINENTE, CONNETTIVA. LA PROPOSIZIONE RELATIVA “DEFINENTE” Questa descrive il sostantivo che precede in un modo da distinguerlo da un altro sostantivo della stessa classe: the teacher who taught me this was a good teacher. ‘Who taught me this’ è la proposizione relativa, e se omettiamo questa non sarà chiaro chi è l’insegnante in questione. Da notare che non ci sono virgole che separano il sostantivo dalla relativa definente: The student who came to me yesterday wanted me to explain ‘relative clauses’. PRONOMI RELATIVI UTILIZZATI NELLE PROPOSIZIONI RELATIVE DEFINENTI SOGGETTO OGGETTO POSSESSIVI PER LE PERSONE WHO WHO / WHOM WHOSE THAT THAT / PER LE COSE WHICH WHICH WHOSE / OF WHICH THAT THAT / - non hanno genere né numero PERSONE A. SOGGETTO: WHO o THAT The man who lives next to you is a friend of mine (L’uomo che abita [nella casa] accanto a te è un mio amico) THAT è meno usuale di WHO tranne dopo i superlativi e dopo ALL, NOBODY, NO ONE, SOMEBODY, ANYBODY ecc. in questo caso sia WHO che THAT possono essere usati: He was the best friend who / that I’ve ever had (Era il miglior amico che abbia [mai] avuto) B. OGGETTO DEL VERBO: WHOM, WHO, THAT o OMISSIONE La forma oggettiva è WHOM, ma questa è considerata molto formale. The man whom I saw told me to come back today (L’uomo che ho visto / vidi mi disse di ritornare oggi) The man who I saw... / The man that I saw... / The man I saw... (il pronome relativo è stato omesso) C. CON UNA PREPOSIZIONE: WHOM, THAT o OMISSIONE Nell’inglese formale la preposizione si mette prima del pronome relativo che vuole la forma WHOM; nell’inglese informale, invece, è più usuale spostare la preposizione alla fine della proposizione, in questo modo WHOM viene sostituito con WHO o THAT, e addirittura omettere il pronome relativo: The man to whom I spoke (L’uomo al quale parlai / ho parlato) The man who / whom I spoke to / The man that I spoke to / The man I spoke to D. POSSESSIVO: WHOSE The book is about a man whose wife betrays him (Il libro tratta un uomo la cui moglie lo tradisce) COSE A. SOGGETTO: o WHICH o THAT; WHICH è più formale This is the book which / that I read (Questo è il libro che ho letto) B. OGGETTO DEL VERBO: WHICH o THAT, o nessun pronome relativo The car which / that I hired broke down after 5 kilometres. (La macchina che ho affittato si è rotta dopo 5 chilometri) The car I hired broke down... C. OGGETTO DI UNA PREPOSIZIONE La costruzione formale richiede la preposizione + WHICH, ma è più usuale spostare la preposizione alla fine della proposizione usando WHICH o THAT, o omettere il pronome. The chair on which I was sitting began to break (La sedia sulla quale ero seduto iniziò a rompersi) The chair which / that I was sitting on began to break / The chair I was sitting on began to break WHEN può sostituire IN / ON WHICH (usati con il significato di tempo): AVVERBI RELATIVI The day on which he arrived = The day when he arrived (Il giorno nel quale è arrivato = Il giorno quando è arrivato) WHERE può sostituire IN / AT WHICH (usati con il significato di luogo): The hotel in which they were staying = The hotel where they were staying (L’hotel nel quale stavano = L’hotel dove stavano) WHY può sostituire FOR WHICH: The reason for which I put relative adverbs here is... = The reason why I put relative adverbs here is... (Il motivo per il quale ho messo gli avverbi relativi qua è… = Il motivo perché ho messo gli avverbi relativi qua è… ) WHEN, WHERE and WHY usati in questo modo sono chiamati AVVERBI RELATIVI. D. POSSESSIVO WHOSE + una proposizione è possibile ma può essere ed è spesso sostituita con WITH + una frase: Living in a house whose walls were made of glass would be horrible. (Abitare in una casa le cui mura fossero di vetro sarebbe orribile) Living in a house with glass walls would be horrible. (Abitare in una casa con mura di vetro sarebbe orribile) APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 60 RELATIVE PRONOUNS AND RELATIVE CLAUSES (cont.) LA PROPOSIZIONE RELATIVA NON-DEFINENTE Le proposizioni relative non-definenti vanno dopo sostantivi che sono già definiti, determinati. Non definiscono il sostantivo ma aggiungono delle informazioni. Non costituiscono parte essenziale della frase e possono essere omesse senza cambiare il significato della frase stessa. A differenza delle proposizioni relative definenti queste vengono separate dal sostantivo da virgole. Il loro uso è formale e sono presenti più nella forma scritta dell’inglese che in quella parlata. PRONOMI RELATIVI UTILIZZATI NELLE PROPOSIZIONI RELATIVE NON-DEFINENTI SOGGETTO OGGETTO POSSESSIVI PER LE PERSONE WHO WHOM / WHO WHOSE PER LE COSE WHICH WHICH WHOSE / OF WHICH PERSONE A. SOGGETTO: WHO (nessun altro pronome è possibile. Da notare le virgole.) Peter, who passed the exam, was very happy (Peter, che aveva superato l’esame, era molto felice) le proposizioni relative come queste, che vengono subito dopo il soggetto del verbo principale, si trovano principalmente nell’inglese scritto. Nella lingua parlata si direbbe: Peter passed the exam and was very happy B. OGGETTO: WHOM, WHO (Il pronome non può essere omesso. WHOM è la forma corretta, sebbene WHO è usato nella lingua parlata): Peter, who everyone hated, passed the exam (Peter, il quale odiato da tutti, ha superato l’esame) C. OGGETTO DI UNA PREPOSIZIONE: WHOM (Il pronome non può essere omesso. La preposizione precede WHOM.) Peter, to whom I gave the books, studied all night (Peter, al quale ho dato i libri, ha studiato tutta la notte) è possibile comunque spostare la preposizione alla fine della proposizione. Questo viene fatto nella lingua parlata; in questo caso WHO prende il posto di WHOM: Peter, who / whom I gave the books to, studied all night D. POSSESSIVO: WHOSE Peter, whose parents are on holiday, is giving a party (Peter, i genitori del quale sono in vacanza, darà una festa) nella lingua parlata si direbbe: Peter’s parents are on holiday, so he’s giving a party COSE A. SOGGETTO: WHICH (THAT non può essere usato) That building, which cost £5 million to build, has been empty for five years (Quel edificio, che costò £5 milioni per costruirlo, è vuoto da cinque anni) (nella lingua parlata si direbbe: … cost £5 million to build and has been empty... […ed è stato …]) B. OGGETTO: WHICH (THAT non è usato, e WHICH non può mai essere omesso) These books, which you can find in any bookshop, will give you all the information that you need (Questi libri, che puoi trovare in qualsiasi libreria, ti daranno tutte le informazioni che di cui hai bisogno) (o: These books will give you all the information you need. You can find them in any bookshop C. OGGETTO DI UNA PREPOSIZIONE: la preposizione viene prima di WHICH, o (informalmente) alla fine della proposizione: the Valley of the Temples, through which we will be passing, represents Greek architecture in Sicily (la Valle dei Templi, attraverso la quale passeremo, rappresenta l’architettura greca in Sicilia) (o: the Valley of the Temples, which we will be passing through, ...) D. POSSESSIVE: WHOSE o OF WHICH: WHOSE è generalmente usato sia per gli animali che per le cose. OF WHICH, per le cose, è possibile ma molto inusuale tranne nell’inglese molto formale: His house, whose windows were all broken, caught fire. (La sua casa, le finestre della quale erano tutte rotte, prese fuoco) LA PROPOSIZIONE RELATIVA CONNETTIVA PRONOMI RELATIVI: WHO, WHOM, WHOSE, WHICH Questi hanno la stessa forma dei pronomi relativi non-definenti. Normalmente vengono posizionati dopo l’oggetto del verbo principale: I told Peter, who said it wasn’t his business (L’ho detto a Peter, il quale affermò che non erano affari suoi) Le proposizioni relative introdotte dai pronomi relativi connettivi non descrivono il loro sostantivo ma continuano la storia. Possono essere sostituiti con le congiunzioni AND o BUT: I told Peter, but he said... (L’ho detto a Peter, ma egli affermò…) WHICH può anche sostituire l’intera proposizione: They said they had studied, which wasn’t true = They said they had studied, but this wasn’t true. (Dissero che avevano studiato, il quale non era vero = Dissero che avevano studiato ma questo non era vero) L’IMPORTANZA DELLE VIRGOLE NELLE PROPOSIZIONI RELATIVE Una proposizione relativa definente si scrive senza le virgole. Da notare come cambia il significato se inseriamo le virgole: The students who passed the exam were happy The students, who passed the exam, were happy (Gli studenti che superarono l’esame erano felici) (Gli studenti, che superarono l’esame, erano felici) La frase A) implica che soltanto alcuni degli studenti avevano superato l’esame. Presumibilmente c’erano altri che non lo avevano superato. La frase B) implica che tutti gli studenti avevano superato l’esame e che tutti erano felici. APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 61 TUTORIAL 16 PRESENT PERFECT SIMPLE Sia il PRESENT PERFECT che il PRESENT PERFECT PROGRESSIVE si riferiscono ad un’azione che inizia nel passato e si “perfeziona” nel presente, ma il PRESENT PERFECT indica che l’azione è completata e si focalizza soprattutto sul raggiungimento e sul risultato dell’azione. Esempi: I’ve completed my English and economics homework, but I haven’t started my maths yet. She’s travelled to many countries, but she’s never been outside Europe. Have you ever tried Japanese food?' 'No, never. What’s it like? ATTENZIONE: il PRESENT PERFECT è spesso utilizzato con avverbi come: ever, never, already, just, still, yet The invoice has just arrived [la fattura è appena arrivata – cioè, è adesso qui] Have you [ever] been to England? [sei (mai) stato/a in Inghilterra?] just (= appena / proprio adesso) They have just left [sono appena usciti / sono andati via proprio adesso] already (= già) va usato alla forma affermativa: They have already left [sono già andati via] yet (= ancora / già) va usato alla forma interrogativa e negativa: They haven’t left yet [non sono ancora andati via] Have you eaten yet? No, I haven’t eaten yet [Hai già mangiato? No, non ho ancora mangiato] PRESENT PERFECT PROGRESSIVE Quando utilizziamo il PRESENT PERFECT PROGRESSIVE, si indica che l’attività / azione non è ancora completata o vogliamo sottolineare da quando tempo dura l’azione o la sua continuità. Il PRESENT PERFECT PROGRESSIVE è di solito utilizzato con for e since: How long have you been waiting for this bus?' 'I’ve been standing here for over half an hour. These buses never come. I’ve been looking for a summer holiday job for two weeks now, but I still haven’t found one. We’ve been living here in Palermo since 2002. Present Perfect Continuous Vs Present Perfect I’ve read five chapters of this book this afternoon (ho finito di leggere per oggi pomeriggio) I’ve been reading this book all afternoon (non ho ancora finito di leggerlo) Who has eaten my chocolates? There are none left. Who has been eating my chocolates? There are only a few left. FORMAZIONE: Il PRESENT PERFECT PROGRESSIVE si forma con il PRESENT TENSE del verbo TO HAVE + il participio passato del verbo TO BE (BEEN) + VERBO + ING: I have been working * La frase negativa si forma mettendo il NOT dopo l’ausiliare / operatore; l’interrogativa invertendo di posizione il soggetto con l’ausiliare / l’operatore. AFFIRMATIVE NEGATIVE INTERROGATIVE NEGATIVE INTERROGATIVE I have been working I have not been working have I been working? have I not been working? you have been working you have not been working have you been working? have you not been working? he has been working he has not been working has he been working? has he not been working? we have working we have not been working have we been working? have we not been working? you have working you have not been working have you been working? have you not been working? they have working they have not been working have they been working? have they not been working? Generalmente si utilizza la forma contratta del HAVE NOT e HAS NOT sono normalmente alla forma contratta nella soggetto con l’ausiliare frase negativa e interrogativa-negativa I’ve been working I haven’t been working haven’t I been working? he’s been working he hasn’t been working hasn’t he been working? Attenzione: I verbi che accettano l’aspetto progressivo sono i verbi che denotino attività. I verbi di stato e della percezione, i verbi che si riferiscono a emozioni o stati emotivi, e che si riferiscono a un rapporto, non accettano la forma progressiva (perché non possono accettare il concetto di un’azione che si svolge in un tempo determinato). APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 62 PAST PERFECT & PAST PERFECT PROGRESSIVE Per indicare un’azione che è avvenuta all’interno di un periodo di tempo che si estende e include un punto o periodo di tempo completamente nel passato, si utilizza il PAST PERFECT. Per indicare che l’azione era in atto (lasciando intendere che sarebbe continuata) si utilizza, invece, il PAST PERFECT PROGRESSIVE. PAST PRESENT FUTURE Past Perfect Past Perfect Progressive Il PAST PERFECT e il PAST PERFECT PROGRESSIVE indicano un “passato nel passato”, in altre parole un tempo che va oltre il tempo di riferimento nel passato stesso. Esempi: Past Perfect When I got to the cinema, the film had already started. The book we ordered still hadn’t arrived when I phoned yesterday. Past Perfect Progressive It had been raining and the roads were all wet. In 2004, they had been living in Palermo for fours years and knew the city well. FORMAZIONE: Il PAST PERFECT si forma con il PAST TENSE del verbo TO HAVE + il participio passato del verbo che esprime l’azione: I had worked AFFIRMATIVE NEGATIVE INTERROGATIVE NEGATIVE INTERROGATIVE I had worked I had not worked had I worked? had I not worked? you had worked you had not worked Had you worked? had you not worked? he had worked he had not worked had he worked? had he not worked? we had worked we had not worked had we worked? had we not worked? you had worked you had not worked had you worked? had you not worked? they had worked they had not worked had they worked? had they not worked? Generalmente si utilizza la forma contratta del HAD NOT è normalmente alla forma contratta nella frase negativa e soggetto con l’ausiliare interrogativa - negativa I’d worked I hadn’t worked hadn’t I worked? he’d worked he hadn’t worked hadn’t he worked? FORMAZIONE: Il PAST PERFECT PROGRESSIVE si forma con il PAST TENSE del verbo TO HAVE + il participio passato del verbo TO BE (BEEN) + VERBO + ING: I had been working * La frase negativa si forma mettendo il NOT dopo l’ausiliare / operatore; l’interrogativa invertendo di posizione il soggetto con l’ausiliare / l’operatore. AFFIRMATIVE NEGATIVE INTERROGATIVE NEGATIVE INTERROGATIVE I had been working I had not been working had I been working? had I not been working? you had been working you had not been working had you been working? had you not been working? he had been working he had not been working had he been working? had he not been working? we had working we had not been working had we been working? had we not been working? you had working you had not been working had you been working? had you not been working? they had working they had not been working had they been working? had they not been working? Generalmente si utilizza la forma contratta del HAD NOT è normalmente alla forma contratta nella frase negativa e soggetto con l’ausiliare interrogativa - negativa I’d been working I hadn’t been working hadn’t I been working? he’d been working he hadn’t been working hadn’t he been working? Attenzione: I verbi che accettano l’aspetto progressivo sono i verbi che denotino attività. I verbi di stato e della percezione, i verbi che si riferiscono a emozioni o stati emotivi, e che si riferiscono a un rapporto, non accettano la forma progressiva (perché non possono accettare il concetto di un’azione che si svolge in un tempo determinato). APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 63 TUTORIAL 17 THE CONDITIONAL IL CONDIZIONALE PRESENTE È formato con SHOULD / WOULD + INFINITO (senza TO) per la prima persona e WOULD + INFINITO (senza TO) per tutte le altre persone. AFFERMATIVA I should / would work (I’d work) you would work you’d work he would work he’d work we should / would work (we’d work) you would work you’d work they would work they’d work NEGATIVA I should not / would not work I shouldn’t / wouldn’t work you would not / wouldn’t work ecc. INTERROGATIVA should I work? would you work? would he work? ecc. INTERROGATIVA NEGATIVA should I not / shouldn’t I work? would you not / wouldn’t you work? would he not / wouldn’t he work? ecc. Questa forma viene utilizzata: A. Nelle frasi condizionali; B. In usi speciali di SHOULD e WOULD; C. Come un equivalente nel passato del tempo FUTURO. SHOULD / WOULD devono essere usati invece di SHALL / WILL quando il verbo principale è al tempo PASSATO: I hope (that) I shall / will succeed I hoped (that) I should / would succeed (SHALL / WILL, quindi, in discorso diretto diventa SHOULD / WOULD in discorso indiretto quando il verbo che introduce è al tempo passato.) IL CONDIZIONALE PERFETTIVO Questo si forma con SHOULD / WOULD + L’INFINITO PERFETTIVO (senza TO): AFFERMATIVA I should / would have worked you would have worked he would have worked ecc. NEGATIVA I should not / would not have worked (I shouldn’t / wouldn’t have worked) you would not / wouldn’t have worked ecc. INTERROGATIVA should I have worked? would you have worked? ecc. INTERROGATIVA NEGATIVA should I not / shouldn’t I have worked? would you not / wouldn’t you have worked? ecc. Questa forma viene usata: A. Nelle frasi condizionali; B. In usi speciali di SHOULD e WOULD; C. Come un equivalente passato del FUTURO PERFETTIVO: I hope she will have finished before we get back I hoped she would have finished before we got back. APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 64 CONDITIONAL SENTENCES - TYPE 1 Le frasi condizionali sono composte di due parti: la frase ipotetica (IF-CLAUSE) e la frase principale (MAIN CLAUSE). Nella frase: If it rains, I shall stay at home, “if it rains” è la IF-CLAUSE, e “I shall stay at home” è la MAIN CLAUSE. Ci sono tre tipi di frasi condizionali. Ogni tipo ha una coppia diversa di tempi verbali. CONDITIONAL SENTENCES TYPE 1: PROBABILITÀ (CONDIZIONI REALI) Il verbo nella IF-CLAUSE è al tempo SIMPLE PRESENT; il verbo nella MAIN CLAUSE è al tempo FUTURO. Se la subordinata (IF-CLAUSE) precede la principale (MAIN CLAUSE), bisogna inserire una virgola per separare le due proposizioni. If he studies, he will pass the exam (He will pass the exams if he studies). The cat will scratch you if you pull its tail (If you pull the cat’s tail, it will scratch you). Questo tipo di frase implica che l’azione indicata nella IF-CLAUSE è alquanto probabile. VARIAZIONI POSSIBILI DELLA FORMA BASE A. VARIAZIONI NELLA MAIN CLAUSE. Invece di IF + PRESENTE + FUTURO, possiamo avere: 1. IF + PRESENTE + MAY / MIGHT (POSSIBILITÀ): If you pull the cat’s tail, it may scratch you (è possibile, qualche volta l’ha fatto). If you pull the cat’s tail, it might scratch you (di solito non lo fa, ma è possibile che lo faccia). 2. IF + PRESENTE + MAY (PERMESSO) o CAN (PERMESSO o ABILITÀ): If your documents are in order, you may / can leave at once. If it stops raining, we can go out. 3. IF + PRESENTE + MUST, SHOULD o qualsiasi forma di comando, richiesta o consiglio: If you want to lose weight, you have to eat less bread (lo ha ordinato il dietologo). If you want to lose weight, you must eat less bread (una necessità / un dovere proprio). If you want to lose weight, you need to eat less bread (una necessità) If you want to lose weight, you should eat less bread (un consiglio). If you want to lose weight, eat less bread (imperativo). 4. IF + PRESENTE + un altro PRESENT TENSE (usato per esprimere una reazione o un’abitudine automatica): If you heat ice, it turns to water. If I catch someone copying at the exams, I throw him/her out of the examination room. If you pull the cat’s tail, it scratches you (certain). B. VARIAZIONI POSSIBILI DELLA IF-CLAUSE. Invece di IF + PRESENTE, possiamo avere: 1. IF + PRESENT PROGRESSIVE, per indicare un’azione presente o una pianificazione futura: If you are staying another night, I’ll ask the manager to give you a better room. If you are looking for Peter, you’ll find him at home. 2. IF + PRESENT PERFECT: If you have finished dinner, I’ll ask the waiter for the bill. If she has written the letter, I’ll post it. CONDITIONAL SENTENCES - TYPE 2 CONDITIONAL SENTENCES TYPE 2: IRREALE O IMPROBABILE Il verbo nella IF-CLAUSE è al tempo PASSATO; il verbo nella MAIN CLAUSE è al CONDIZIONALE. If I had enough money, I would give some to you (ma non ho abbastanza denaro = il significato qui è tempo presente). If someone tried to copy at the exams, I would throw him out of the examination room (ma non mi aspetto che qualcuno provasse a copiare = il significato qui è tempo futuro). C’è una differenza tra TYPE 1 e TYPE 2 della frase condizione. TYPE 2, come TYPE 1, si riferisce al tempo PRESENTE o FUTURO e il tempo passato nella IF-CLAUSE non è un vero passato ma un congiuntivo, che indica irrealtà (primo esempio) o improbabilità (secondo esempio). APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 65 CONDITIONAL SENTENCES - TYPE 2 (cont.) Il TYPE 2 è usato: A. Quando la supposizione è contraria a fatti conosciuti: If I were you, I would study more (ma io non sono te). If I had a horse, I would go riding every day (ma io non ho un cavallo). B. Quando non ci si aspetta che si verifichi l’azione nella IF-CLAUSE: If I dyed my hair blue, everyone would laugh at me (ma non ho intenzione di tingerli). Alcune IF-CLAUSES possono avere entrambi I due significati: If I left my car unlocked in Palermo, someone would steal it “If I left my car...” potrebbe voler dire “But I don’t” (significato presente come in A sopra) o “But I don’t intend to” (significato futuro come in B). nell’inglese scritto formale le ambiguità di questo tipo si superano utilizzando WERE + INFINITO invece del tempo PASSATO nel TYPE 2 B: If I were to dye... If I were to leave... Il significato corretto si evince dal contesto. VARIAZIONI POSSIBILI DELLA FORMA BASE A. VARIAZIONI DELLA MAIN CLAUSE: 1. MIGHT o COULD possono essere utilizzati invece di WOULD: If you studied hard, you would pass the exam (risultato certo). If you studied hard, you might pass the exam (risultato possibile). If you studied hard, you could pass the exam (abilità). If you had a permit, you could get a job (abilità o permesso). 2. IF + PASSATO può essere seguito da un altro PAST TENSE quando vogliamo esprimere reazioni automatici o abituali nel passato: If anyone interrupted him, he got angry (notare il significato passato). B. VARIAZIONI DELLA IF-CLAUSE: invece di IF + SIMPLE PAST possiamo avere: 1. IF + PAST PROGRESSIVE: If my car was working, I would / could drive you to the station. 2. IF + PAST PERFECT: If she had taken my advice, she would be happier now. CONDITIONAL SENTENCES - TYPE 3 CONDITIONAL SENTENCES TYPE 3: IPOTESI / SPECULAZIONE Il verbo nella IF-CLAUSE è al tempo PAST PERFECT; il verbo nella MAIN CLAUSE è al tempo PERFECT CONDITIONAL. Il tempo è passato e la condizione non può essere soddisfatta in quanto l’azione nella IF-CLAUSE non è successa: If he had studied more, he would have passed the exam (ma non ha studiato di più, quindi non ha superato l’esame) If you had pulled the cat’s tail, it would have scratched you (ma non hai tirato la sua coda, quindi non ti ha graffiato) VARIAZIONI POSSIBILI DELLA FORMA BASE 1. COULD OR MIGHT possono essere utilizzati invece di WOULD: If we had found him earlier, we could have saved his life (ability). If we had found him earlier, we might have saved his life (possibility). 2. Possiamo usare il PAST PERFECT PROGRESSIVE nella IF-CLAUSE: If you hadn’t been listening, I would have stopped hours ago. APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA 66 SPECIAL USES OF WILL/WOULD AND SHOULD IN IF-CLAUSES Di solito questi modali sono utilizzati dopo IF nelle frasi condizionali. Ci sono, comunque, delle eccezioni: A. IF YOU WILL / WOULD è spesso utilizzato nelle richieste cortesi. WOULD è la forma più cortese: If you will/would wait a moment I’ll see if the sales manager is free. I would be very grateful if you would make the arrangements for the delivery of the goods. IF YOU WILL / WOULD + INFINITO è spesso utilizzato da solo quando la richiesta è si fa perchè pretesa dalle circostanze. Il parlante assume che l’altra persona eseguirà spontaneamente l’azione: If you would fill up this form. If you’d put your address on the back of the cheque (in a shop). If you’d open your books (in a classroom). B. IF + WILL / SHOULD può essere utilizzato con tutte le persone per indicare volontà: If he’ll come to my tutoring, I’ll be able to help him WON’T usato in questo modo indica “rifiuto”: If he won’t come, I can’t help him C. WILL può essere utilizzato per indicare una insistenza ostinata: If you will stay up late, no wonder you sleep during the lesson (WILL non va contratto). D. IF + WOULD LIKE / CARE può essere utilizzato invece di IF + WANT / WISH ed è più cortese: If you would like to come, I’ll get a ticket for you. If you’d like a ticket, I’ll get one for you. Ma se risistemiamo le frasi in modo tale che WOULD LIKE non abbia alcun oggetto, WOULD cade: If you like, I’ll get a ticket for you E. IF + SHOULD può essere usato nel TYPE 1 per indicare che l’azione, sebbene sia possibile, non è molto probabile. Di solito è combinato con un imperativo e utilizzato principalmente nelle istruzioni scritte: If you should have any difficulty, ring this number. If the goods should arrive in a damaged condition, please inform the factory at once. SHOULD può essere messo prima e IF omesso: Should the lift stop between floors, ring the alarm bell and wait IF sostituito da UNLESS, BUT FOR, OTHERWISE, PROVIDED, SUPPOSE o inversione, WHEN. A. UNLESS + verbo alla forma affermativa = IF + forma negativa: Unless you study, you won’t pass the exam (If you don’t study, you won’t pass the exam) B. BUT FOR = IF IT WERE NOT FOR / IF IT HADN’T BEEN FOR: The students of Economics need English. But for that they wouldn’t study. C. OTHERWISE = IF THIS DOESN’T HAPPEN / DIDN’T HAPPEN / HADN’T HAPPENED: I copied; otherwise I wouldn’t have passed the exam (studente). I saw him; otherwise I wouldn’t have thrown him out of the room (insegnante). D. PROVIDED (THAT) può sostituire IF quando c’è una forte idea di limitazione o restrizione. È utilizzato principalmente con il permesso: You can stay here provided (that) you keep quiet. E. SUPPOSE / SUPPOSING...? = WHAT IF...?: Suppose I’m late for the exams? F. INVERSION OF SUBJECT AND AUXILIARY WITH IF OMITTED: If I were in his shoes = Were I in his shoes. If she had known in time = Had she known in time. G. WHEN (IF: qualcosa potrebbe avvenire. WHEN: qualcosa avviene di certo) When the course finishes, the students will all go home and study for the exam. The students will study and hope to remember all that they have studied when they take their exam. IF = WHETHER nella coordinazione WHETHER … OR ( SE … O…: una scelta) They were uncertain whether to stay or (to) leave. (erano incerti se rimanere o andare via)