APPUNTI DI GRAMMATICA CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO

APPUNTI DI GRAMMATICA
CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO
ANGELO BACCARELLA
p.
p.
2
3
TUTORIAL 1
p.
8
TUTORIAL 2
p. 10
TUTORIAL 3
INTRODUCTION
IPA – INTERNATIONAL PHONETIC ALPHABET
ENGLISH ALPHABET
PRONOUNS (PERSONAL, REFLEXIVE AND POSSESSIVE)
POSSESSIVE CASE
THE INDEFINITE PRONOUN & THE USES OF ONE
THE CONCEPT OF TIME
LIST OF ACTIVE VERBS
THE TENSE OF MODALS
SUBJECT AND PREDICATE
THE PRESENT
THE SIMPLE PRESENT TENSE
THE PRESENT PROGRESSIVE (PRESENT CONTINUOUS)
ADVERBS OF FREQUENCY (& POSITION)
THE VERB TO BE
THE USE OF HAS/HAVE GOT
p. 18
TUTORIAL 4
THE NOMINAL PHRASE
NOUNS (COUNTABLE & UNCOUNTABLE; IRREGULAR PLURALS)
ARTICLES (ZERO ARTICLE / THE / A / AN)
DEMONSTRATIVES (THIS / THAT / THESE / THOSE)
QUANTIFIERS & EXPRESSIONS OF QUANTITY
POSSESSIVES (MY / YOUR / ECC)
QUANTIFIERS (NO / ENOUGH / MANY / MUCH / FEW / LITTLE / A LOT OF, ETC.)
PARTITIVES (SOME / ANY)
p. 24
TUTORIAL 5
p. 26
TUTORIAL 6
p. 31
TUTORIAL 7
p. 35
TUTORIAL 8
p. 42
p. 44
TUTORIAL 9
TUTORIAL 10
p.
p.
p.
p.
45
49
53
54
TUTORIAL 11
TUTORIAL 12
TUTORIAL 13
TUTORIAL 14
p. 59
TUTORIAL 15
p. 61
TUTORIAL 16
p. 63
TUTORIAL 17
OTHER DETERMINERS (ALL / HALF / BOTH / EITHER / NEITHER / GENERAL ORDINALS)
THE USE OF THERE IS/ARE
EXPRESSIONS OF PREFERENCE (USE OF THE VERBS LIKE & PREFER)
INTERROGATIVE ADJECTIVES AND PRONOUNS
INTERROGATIVE ADVERBS
TITLES & GREETINGS
ADJECTIVES (INCLUDING COMPARATIVES & SUPERLATIVES)
SYNTACTIC FUNCTION
ORDER OF ADJECTIVES
THE NOMINAL PHRASE
ADJECTIVES OF NATIONALITY
NUMBERS & DATES
TIME
THE PAST
ADVERBIALS IN RELATION TO THE PAST AND THE PRESENT PERFECT
THE SIMPLE PAST TENSE
THE PRESENT PERFECT TENSE
THE PAST PROGRESSIVE (PAST CONTINUOUS)
IRREGULAR VERBS
THE FUTURE
THE INFINITIVE
THE –ING FORM
PREPOSITIONS
SEMI-AUXILIARIES AND MODALS
THE PASSIVE VOICE
THE CLAUSE
PARTS OF SPEECH
SENTENCES (COORDINATION & SUBORDINATION)
RELATIVE PRONOUNS AND RELATIVE CLAUSES
RELATIVE ADVERBS
THE PRESENT PERFECT SIMPLE VS THE PRESENT PERFECT PROGRESSIVE
THE PAST PERFECT
THE PAST PERFECT PROGRESSIVE
THE CONDITIONAL
CONDITIONAL SENTENCES
SPECIAL USES OF WILL/WOULD AND SHOULD IN IF-CLAUSES
LINGUA INGLESE (Aprile - Giugno 2012)
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2
INTRODUZIONE
Grammatica
Branca della linguistica che si occupa della struttura e della forma delle parole (morfologia1) così come della loro
combinazione per formare frasi (sintassi 2). Finalità della grammatica è lo studio del funzionamento del
linguaggio.
…
Il funzionamento di una lingua viene indagato dalla grammatica descrittiva, che appunto si occupa di ricercare e
descrivere nel modo più accurato possibile le relazioni fra i 'mattoni di costruzione' della lingua, cioè i morfemi,
che costituiscono le parole, e le loro combinazioni, che formano le frasi. Fa parte di questo settore anche la
descrizione di lingue o dialetti mai studiati in precedenza, o che non possiedono una forma scritta e dunque
vanno registrati direttamente dalla bocca di chi li parla. In generale i tipi di grammatica qui ricordati si occupano
della parte 'relazionale' del linguaggio, cioè di come questo si costruisce, di come si formano le parole e le frasi,
e di come i messaggi e le idee si trasmettono fra le persone.
Comunicazione
Fenomeno semiotico e sociale che consente di mettere in relazione due o più entità che si scambiano
informazioni. Secondo la definizione del linguista Roman Jakobson, la comunicazione è determinata da un certo
numero di 'fattori' che interagiscono: un emittente, un destinatario, un messaggio, un codice, un riferimento, un
contatto.
1 Morfologia
Nome dato a quella parte della grammatica che studia le forme delle parole. La morfologia
analizza le trasformazioni che può subire una parte del discorso, sia che si tratti di un verbo
che si coniuga ('abitare', 'io abito', 'io abiterò', 'io abitavo', 'io abitai', 'io abiterei') sia di un
nome che prende dei marchi di genere e di numero ('amico', 'amica', 'amici', 'amiche'). Anche
lo studio della derivazione, vale a dire il modo in cui si può creare una parola partendo da
un'altra parola ('abitare' > 'abitabile'; 'possibile' > 'impossibile') è di pertinenza della
morfologia.
Parte della grammatica che tratta dell'organizzazione delle parole in unità superiori e dei loro
rapporti reciproci.
2 Sintassi
Da: Microsoft ® Encarta ® 2007. © 1993-2006 Microsoft Corporation.
La teoria di Jackobson:
codificazione
EMITTENTE

Messaggio
(segni)

decodificazione

CODICE

DESTINATARIO
interpretazione
LA LINGUA INGLESE
Ogni parola, ogni frase, ogni struttura è un segno. Lo scopo di qualsiasi lingua è comunicare e, per comunicare, utilizziamo i
segni. La lingua inglese – come qualsiasi lingua – è un sistema di segni.
Il modo di pronunciare o scrivere una parola è la sua sostanza fisica, la forma del segno. Il contenuto della parola è il suo
significato. In linguistica si dice che la forma realizza il significato. I segni linguistici vengono interpretati: se si incontra una
parola che non si conosce, di solito, si cerca di indovinare – di dedurre – il suo significato, cioè di interpretare la parola. Se
si conosce la parola, allora la si interpreta in concordanza con le convenzioni della lingua. Il significato delle parole di una
lingua – e questo vale anche per le regole della grammatica – è il prodotto di convenzioni sociali. Se non si conosce una
lingua, è perché non si sanno alcune delle convenzioni – o non si conoscono affatto - della comunità nella quale la lingua è
parlata. L’insieme delle convenzioni costituisce il codice attraverso il quale viene veicolato il messaggio.
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3
TUTORIAL 1
FONETICA
IPA – INTERNATIONAL PHONETIC ALPHABET
Consonants
/  /
bin
//
/  /
sing
//
/  /
call
//
/  /
pin
//
/  /
cheap
//
/  /
rose
//
/  /
day
//
/  /
small
//
/  /
far
/()/
/  /
shop
//
/  /
gas
//
/  /
television
//
/  /
joy
/ /
/  /
ten
//
/  /
hot
//
/  /
thin
//
/  /
yes
//
/  /
this
//
/  /
ball
//
/  /
video
//
/  /
must
//
/  /
wine
//
/  /
not
//
/  /
quiz
//
Vowels
Diphthongs
/  /
is
//
/  /
plain
//
/  /
happy
//
/  /
buy
//
/  /
beat
//
/  /
sound
//
/  /
head
//
/  /
boy
//
/  /
has
//
/  /
folk
//
/  /
bar
/()/
/  /
beer
/()/
/  /
dog
//
/  /
air
/()/
/  /
port
//
/  /
poor
/()/
/  /
book
//
/  /
boot
//
Symbols
/  /
but
//
//
Accento primario sulla sillaba che segue
/  /
about
//
//
Accento secondario sulla sillaba che segue
/  /
work
//
/ () /
Indica che la “r” finale viene pronunciata solo
davanti a parola che inizia con suono vocalico
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4
Suoni vocalici
Fonemi
(segno fonetico)
descrizione del suono
esempi
trascrizione
fonetica
/  /
È simile alla i italiana ma si pronuncia più chiusa e con
suono molto breve
is
//
/  /
È molto simile alla i italiana ma con suono un po’ più
breve
happy
//
/  /
È simile alla i italiana ma si pronuncia più chiusa e con beat
suono molto lungo
//
/  /
È molto simile alla e aperta italiana
head
//
/  /
È molto simile alla e chiusa italiana ma con suono più
lungo
work
//
/  /
È un suono indistinto dato dal rilassamento della bocca
about
//
/  /
È simile alla a italiana ma più aperta, tendente al
suono della e chiusa italiana
has
//
/  /
È simile alla a italiana ma con suono più lungo
bar
/()/
/  /
È simile alla a italiana ma si pronuncia più chiusa e
con suono un po’ più breve
but
//
/  /
È molto simile alla o aperta italiana
dog
//
/  /
È molto simile alla o chiusa italiana ma con suono più port
lungo
//
/  /
È molto simile alla u italiana ma con suono più lungo
boot
//
/  /
È simile alla u italiana ma si pronuncia più chiusa e
con suono breve
book
//
La vocale e finale, dopo una consonante che segue la vocale i, ha la funzione di cambiare il suono
della i da /i/ o // in //:
bit
sit
pip
if
/bit/
/sit/
//
/ɪf/
bite
site
pipe
wife
/bt/
/st/
//
/waɪf/
(Eccezioni: i verbi GIVE e LIVE)
Ci sono molte parole che hanno diversi suoni a secondo del loro uso come parole intere o suffissi in parole
composte. La parola “composta” comporta uno spostamento del fiato sulla prima sillaba (o sillabe precedenti)
generando una variante debole del suono della vocale nel suffisso (quasi sempre la e indistinta /ə/):
variante forte
(strong form)
berry
land
man
men
shire
/‘beri/
/lænd/
/mæn/
/men/
/ʆaɪə/
variante debole
esempi
trascrizione fonetica
gooseberry
Scotland
gentleman
gentleman
Yorkshire
/ ‘gʊzbəri/ or / ‘gʊzbri/
/‘skətlənd/
/‘dʒentlmən/
/‘dʒentlmən/
/‘jɔkʆə/
(weak form)
/ -bəri/ or /-bri /
/-lənd/
/-mən/
/-mən/
/-ʆə/
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5
Suoni consonantici
Non presente nella lingua italiana:
//
//
//
//
ha il suono leggermente nasale dato dalla fusione di n e g dura; corrisponde alla n
di manco (//)
Simile al suono sc di scena ma sonoro come nelle parole francesi rage, page
Suono sordo di t pronunciata con la lingua fra i denti, con una leggera aspirazione
Suono sordo di d pronunciata con la lingua fra i denti, con una leggera aspirazione
I suoni rappresentati con i simboli grafici delle consonanti seguenti corrispondono esattamente a quelli italiani:
grafemi
descrizione e suono
b
(In alcuni casi la b dell’ortografia non è pronunciata:
doubt, debt, thumb.)
f
m
n
p
(In alcuni casi la p dell’ortografia non è pronunciata:
receipt, psycohology, cupboard.)
v
fonemi
esempi
trascrizione
fonetica
to be
doubt
food
/ /
//
//
man
//
name
//
//
park
receipt
voice
//
//
//
//
desk
//
//
law
//
talk
//
toy
//
/()/
//
//
//
//
//
//
//
//
//
//
//
//
//
//
//
I seguenti segni grafici corrispondono a suoni simili ai suoni italiani:
d
l
t
È leggermente diverso dal suono corrispondente italiano:
il suono è matto, poco sonoro.
È simile al suono italiano, ma con la lingua tenuta più
indietro, vicino al palato.
(In alcuni casi la l dell’ortografia non è pronunciata:
walk, talk.)
È leggermente diverso dal suono italiano: il suono è
matto, più sordo del corrispondente italiano.
//
Le seguenti consonanti inglesi differiscono nel suono rispetto a quelle italiane:
c
1 Davanti alle vocali e, i, y, il suono corrisponde a s.
/  /
2 Davanti alle vocali a, o, u e in fine parola, il suono è
della c dura.
/  /
3 Il gruppo ch, seguita da vocale o in fine parola,
corrisponde al suono della c dolce.
/  /
4 Il gruppo ch, seguita da consonante e nelle parole di
origine greca o orientale, corrisponde al suono della c
dura.
5 Il gruppo ch corrisponde al suono di sc, come in scena,
nelle parole francesi o sentite come tali.
6 I gruppi -cce- e –cci- corrispondono al suono della c
dura seguita dalla s.
/  /
centre
city
cynic
cake
come
curry
act
chess
church
Christ
/  /
chemise
7 Il gruppo ck corrisponde al suono della c dura.
8 Il gruppo tch corrisponde al suono della c dolce.
/  / accent
accept
back
/  /
/  / match
//
//
//
//
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6
grafemi
g
descrizione e suono
1 Ha suono duro (gh) davanti ad a, o, u e in fine parola.
2
3
4
5
6
fonemi esempi
game
go
gun
egg
gentleman
giraffe
get
girl
signature
//
//
//
//
//
//
//
//
/()/
sign
//
high
//
//
//
bridge
//
king
//
//
a) Davanti alle vocali e, i, ha suono dolce nelle parole
di origine latina;
//
b) Davanti alle vocali e, i, ha suono duro nelle parole di
origine germanica.
//
a) gn si pronuncia staccato quando le due lettere
appartengono a sillabe diverse (la g con il suono duro
e la n separata);
b) la g del gruppo gn è muta quando le due lettere
appartengono alla stessa sillaba.
Il gruppo gh finale di parola o seguito da t è muto,
tranne nel caso di poche parole nelle quali ha suono
della f.
Il gruppo dge ha il suono della g dolce.
Il gruppo ng ha il suono della n leggermente nasale e
della g dura appena percettibile.
trascrizione
fonetica
h
È aspirata (solo nelle seguenti parole e derivati è muta:
heir, honour, honest, hour).
//
help
//
j
Ha il suono della g dolce.
//
jeans
//
k
a) ha il suono della c dura;
//
key
//
knowledge
//
b) davanti a n è muta.
ph
Nella stessa sillaba è pronunciato f.
//
photo
//
qu
Ha il suono dalla c dura quasi sempre seguita dalla
semivocale //; soltanto in pochissime parole è seguita
da vocale.
//
question
//
//
red
radio
interface
//
//
//
fire
shire
assure
//
//
/()/
sister
/()/
space
//
to use
/ /
scene
science
system
Scotland
show
nation
mansion
assure
//
//
//
//
//
//
//
/()/
r
a) si pronuncia leggermente, non facendo vibrare la
lingua;
b) in posizione mediana, seguita da consonante, è muta
(si avverte la presenza della r dalla vocale pronunciata
più lunga del normale);
c) in posizione finale, seguita dalla vocale e, ha la
funzione di addolcire il suono vocalico complessivo
finale della parola trasformando il trittongo in dittongo o
monottongo (variazione allofonica);
d) r finale non è pronunciata, a meno che la parola che
segue non cominci per vocale.
s
1 a) generalmente ha suono sordo come in sole;
b) può avere suono sonoro come in rosa.
//
//
2 Il gruppo sc si pronuncia s quando è seguito da e, i, y; si
pronuncia /  / negli altri casi.
3 Il gruppo sh, i gruppi –si- e –ti-, s/ ss seguite dalla
vocale u, si pronunciano tutti sc, come in scena.
//
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7
grafemi
descrizione e suono
th
w
x
fonemi esempi
a) suono duro, come t pronunciata con la lingua tra i
denti (il suono è simile alla f italiana);
b) suono dolce, come d pronunciata con la lingua tra i
denti (il suono è simile alla v italiana).
1
a) è una semiconsonante in principio di parola e ha il
suono della vocale u di uomo, con l’accento sulla
vocale che segue;
b) è una semivocale in posizione mediana e finale e
suona come una u rapida.
2 Davanti a r è muta.
a) in principio di parola si pronuncia //
b) suono sordo
c) suono sonoro
y
z
a) è una semiconsonante in principio di parola e ha il
suono della vocale i di ieri, con l’accento sulla vocale
che segue;
b) è una semivocale in posizione mediana e finale e
suona come una i rapida.
Ha il suono della s dolce (in pochissime parole ha il
suono della g francese //).
trascrizione
fonetica
//
theatre
/()/
//
the
//
//
window
//
//
know
//
to write
/ /
xylophone
//
exercise
//
example
//
//
yellow
//
//
party
//
//
zoo
//
//
//
//
ENGLISH ALPHABET
A
B
C
D
E
F
G
H
I
J
K
L
M
N
O
P
Q
R
S
T
U
V
W
X
Y
Z
/  /
/  /
/  /
/ /
/  /
/  /
/  /
/  /
/  /
/  /
/  /
/  /
/  /
/  /
/  /
/  /
/  /
/ () /
/  /
/  /
/  /
/  /
/   /
/  /
/  /
/  /
La conoscenza dell’alfabeto inglese è importante per lo spelling delle
parole.
Lo spelling può essere chiesto mediante le seguenti frasi:
What’s the spelling of …?
How do you spell …?
Esempi:
What’s the spelling of English?
(How do you spell English?)
E – N – G – L – I – S – H [ -  -  -  -  -  -  ]
Se in una parola si susseguono due lettere uguali, se ne pronuncerà
una sola preceduta da double:
How do you spell book?
(What’s the spelling of book?)
B – O – O – K [  -   -  ]
Introducing oneself:
Hello. My name is Angelo Baccarella.
How do you spell your surname?
B–A–C–C–A–R–E–L–L–A
[  -  -   -  - () -  -   -  ]
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8
TUTORIAL 2
PERSONAL, REFLEXIVE, POSSESSIVE PRONOUNS
PERSONAL
PRONOUNS
SUBJECT OBJECT
CASE
CASE
I
me
you
you
he
him
she
her
it
it
we
us
you
you
they
them
1ST PERSON SINGULAR
2ND PERSON SINGULAR
MASCULINE
3RD
PERSON FEMININE
SINGULAR NON-PERSONAL
1ST PERSON PLURAL
2ND PERSON PLURAL
3RD PERSON PLURAL
3RD
PS
SINGULAR
INDEFINITE
(pronome impersonale)
REFLEXIVE
PRONOUNS
POSSESSIVE PRONOUNS
myself
yourself
himself
herself
itself
ourselves
yourselves
themselves
DETERMINER
FUNCTION
my
your
his
her
its
our
your
their
NOMINAL
FUNCTION
mine
yours
his
hers
ours
yours
theirs
oneself
one’s
-
–
one
one
PERSONAL PRONOUNS
La scelta del caso soggetto e del caso oggetto dipende dalla posizione grammaticale. La regola più semplice da
seguire è quella di utilizzare il caso soggetto prima del verbo che esprime l’azione di un soggetto e il caso oggetto
in tutte le altre posizioni:
SUBJECT CASE
I work / he loves / they are singing
(subject)
OBJECT CASE
I love her
Tom gave me a book
I sang to them
Tom came to me
(direct object)
(indirect object)
(prepositional
complement)
Sia il caso soggetto che il caso oggetto della prima e terza persona (tranne IT) possono essere complementi del verbo TO BE
nella forma comparativa e nell’inglese parlato e scritto informale, ma se il pronome è seguito da una proposizione, si preferisce la
forma del caso soggetto:
he’s older than I / me
it is I / me
it is I who teaches
IT generalmente viene utilizzato per le cose e per gli animali di cui non conosciamo il sesso:
the cat is under the table: it is watching the spider
IT viene utilizzato per le espressioni di tempo (senso cronologico), distanza, tempo (meteo) e temperatura:
it’s six o’clock
it’s 150 kms to Agrigento
it’s raining
it is cold today
Quando un infinito è il soggetto di una frase, normalmente si fa iniziare la frase con IT e si inserisce l’infinito successivamente:
it is easy to criticise
IT viene utilizzato come soggetto per verbi impersonali:
it seems …
it looks…
REFLEXIVE AND EMPHASISING PRONOUNS
I pronomi riflessivi vengono utilizzati come oggetti del verbo quando l’azione ritorna a chi /cosa la compie,
(soggetto e oggetto coincidono):
I hurt myself
John shaved himself
Quando ci sono diverse persone, il riflessivo è alla prima persona; se non è coinvolta la prima persona plurale allora il riflessivo è
alla seconda persona plurale:
You, John and I mustn’t deceive ourselves!
You and John mustn’t deceive yourselves!
I riflessivi vengono usati similmente dopo il verbo + la preposizione:
he spoke to himself
look after yourself!
I pronomi riflessivi hanno pure un uso enfatico; essi seguono una frase nominale o un altro pronome e rafforzano il loro significato:
I spoke to the teacher himself
Con lo stesso significato possiamo mettere il pronome riflessivo alla fine della frase:
Joan herself told me
=
Joan told me herself
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9
POSSESSIVE PRONOUNS
I determinativi, o gli attributivi (chiamati anche aggettivi possessivi), nella lingua inglese si riferiscono (e si accordano in genere e
in numero) al possessore e non alla cosa posseduta:
Tom’s father is his father
Mary’s father is her father
a boy loves his mother
a girl loves her mother
Tutto ciò che è posseduto da un animale è indicato da ITS:
a tree drops its leaves in autumn
a dog licks its bone
Se è conosciuto il sesso, si può utilizzare HIS / HER.
Se c’è più di un possessore, umano e non, si utilizza THEIR:
the boys and girls love their mother
the trees drop their leaves
Gli aggettivi possessivi non variano se la cosa posseduta è singolare o plurale (si accordano con il possessore):
my book
my books
his hand
his hands
I nominali, chiamati anche pronomi possessivi, vengono utilizzati per svolgere la funzione di sostituire sia l’aggettivo possessivo
che il sostantivo:
this is my pen = this is mine
these are my pens = these are mine
that is your book = that is yours
these are your books = these are yours
L’espressione “OF MINE” ecc. significa “ONE OF MY” ecc.: a friend of mine
=
one of my friends
THE USES OF ONE
A) ONE NUMERICO Quando è usato con sostantivi numerabili al singolare indicanti sia persone che animali e cose, non è altro che
una forma enfatica dell’articolo non “definente” A(N): a / one month £1 = a / one pound
Nelle frasi dove si sta contando o misurando il tempo, la distanza, il peso ecc. A / AN e ONE sono intercambiabili ma non in altri
tipi di frasi in quanto ONE + sostantivo in genere significa “uno soltanto / non più di uno”:
an eagle is a bird one eagle is a bird (un’aquila è un uccello) (e le altre, cosa sono?)
a strong coffee is no good (un caffè forte non è buono)
(fa male alla salute)
one strong coffee is no good (
“
)
(necessitano più di una tazzina)
(THE) ONE viene usato come contrasto a THE OTHER nella costruzione correlativa:
one went this way, the other that way (uno andò di qua e l’altro di là)
ECCEZIONI: 1. ONE utilizzato con ANOTHER / OTHERS:
one (boy) wanted to read, another/others wanted to play
B) ONE DAY può essere utilizzato per indicare un futuro ipotetico: one day you’ll be rich!
ONE può essere utilizzato davanti a DAY / WEEK / MONTH / YEAR / SUMMER ecc. o davanti il nome del
giorno o del mese per indicare un tempo particolare quando qualcosa è successo:
one day a telegram arrived
one night there was a terrible storm
C) ONE SOSTITUTIVO Viene utilizzato come sostituto anaforico per sostantivi numerabili,
(la forma del singolare ONE; la forma del plurale ONES).
ONE SOSTITUTIVO prende i determinativi e gli aggettivi (ma raramente prende i possessivi o dimostrativi plurali):
‘Give me that pen’ ‘This one?’ / ‘Is this the one you mean?’
‘I’d like a drink, but a small one’ ‘Didn’t you prefer large ones?’
D) ONE IMPERSONALE Indica “la gente in generale” e traduce il pronome impersonale italiano “SI”; nel farne uso è implicito
l’inclusione del parlante; questo utilizzo è principalmente formale e spesso al posto di ONE si usa l’informale YOU:
one has to be patient you have to be patient.
E) ONE IMPERSONALE ha il genitivo ONE’S e il riflessivo ONESELF:
one doesn’t need to justify oneself to one’s friends
(non bisogna giustificarsi ai propri amici - agli amici di sé -)
APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA
10
TUTORIAL 3
THE CONCEPT OF TIME
PRESENT
PAST
◄
PAST TIME
(PRECEDING NOW)
◄
FUTURE
FUTURE TIME
(FOLLOWING NOW)
PRESENT TIME
(INCLUDING NOW)
►
►
VERBS
GENERAL
Il tempo è un concetto universale, non linguistico con tre dimensioni: passato, presente e futuro; con tense (tempo verbale)
si indica la corrispondenza tra la forma del verbo e il concetto di tempo. Aspect (il modo verbale) riguarda la maniera di
concepire l’azione verbale (per esempio: forma progressiva o tempo continuato), mentre mood rapporta l’azione verbale a
condizioni particolari come certezza, potere, dovere, volere, possibilità.
LIST OF ACTIVE VERBS
SIMPLE
COMPLEX
PROGRESSIVE
PRESENT
I write
(TO BE +
I am writing
PRESENT PROGRESSIVE
I was writing
PAST PROGRESSIVE
PERFECTIVE
PAST
VERB+ING)
(TO HAVE + PAST PARTICIPLE)
I have written
PRESENT PERFECT
I had written
PAST PERFECT
I wrote
PERFECT PROGRESSIVE
(TO HAVE + BEEN + VERB+ING)
I have been writing
PRESENT PERFECT PROGRESSIVE
I had been writing
PAST PERFECT PROGRESSIVE
FUTURE
SHALL / WILL + BASE FORM
BE GOING TO + BASE FORM
THE PRESENT PROGRESSIVE
THE SIMPLE PRESENT
SHALL/WILL + THE PROGRESSIVE
SHALL/WILL + THE PERFECT
I shall write tomorrow
I’m going to write a letter tomorrow
I’m writing a letter tomorrow
THE TENSE OF MODALS
PRESENT
can
may
shall
will / ’ll
must
ought to
need
dare
PAST
could
could (might)
should
would / ’d
(had to)
used to
dared
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11
CONCEPT OF TIME
1
(NOW)
PAST TIME

FUTURE TIME
(PRECEDING NOW)

(FOLLOWING NOW)
PRESENT TIME
(INCLUDING NOW)



SIMPLE PRESENT
2
(NOW)

STATE PRESENT
…….…. ……….
HABITUAL PRESENT
TIMELESS

INSTANTANEOUS PRESENT
SIMPLE PAST
3
(THEN)
(NOW)
T2
T1


EVENT PAST
STATE PAST
HABITUAL PAST
CONCLUDED
….….
…….
T = TIME OF ORIENTATION
PROGRESSIVE ASPECT
PRESENT PROGRESSIVE
4
PAST
PRESENT
FUTURE

FUTURE

|____________ACTION____________|
BEGINNING
END
LIMITED
(NOW)
PAST PROGRESSIVE
PAST
PRESENT
|_________ACTION_______|
BEGINNING
END
(THEN)
(NOW)
APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA
12
PERFECTIVE ASPECT
PRESENT PERFECT
5
PAST
PRESENT
FUTURE

FUTURE

STATE MEANING
.
DURATION
………………..
(THEN)
EVENT MEANING
HABITUAL MEANING
(NOW)
PAST PERFECT
PAST
PRESENT
PAST STATE
.
EVENT
………..
HABIT
(THEN)
(NOW)
PERFECT PROGRESSIVE ASPECT
PRESENT PERFECT PROGRESSIVE
6
PAST
PRESENT
…|END
. …|END
..…………….. …|END
(THEN)
FUTURE

STATE MEANING
EVENT MEANING
HABITUAL MEANING
(NOW)
PAST PERFECT PROGRESSIVE
PAST
PRESENT
…|END
. …|END
……….. …|END
(THEN)
FUTURE
EVENT
HABIT
(NOW)
FUTURE
7
PAST
PREDICTION
INTENTION

STATE
PRESENT
(SHALL/ WILL)
(TO BE GOING TO)
PLAN – PROGRAMME
(PRESENT PROGRESSIVE)
FUTURE
 ACTION
 ACTION
 ACTION

APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA
13
SUBJECT AND PREDICATE
Tradizionalmente c’è una distinzione basilare tra soggetto e predicato.
Il soggetto di una frase ha un rapporto molto ravvicinato con “ciò di cui si sta discutendo”, cioè il tema della frase, con l’implicazione che
qualche cosa (il predicato) viene detto di un “soggetto”. Un altro punto è che il soggetto determina l’accordo con il verbo, cioè con quelle
parti del verbo che richiedono una distinzione tra singolare e plurale. Inoltre è importante individuare il soggetto poiché è quella parte
del discorso che cambia posizione nella frase interrogativa.
Il predicato è un’unità più complessa. In inglese si può dividere in due parti costituenti: ausiliare, e la sua funzione di “operatore”, e
predication. Per quanto complessa possa essere la frase, il primo ausiliare è separato dal resto della frase. È a causa di questa funzione
sintattica che l’ausiliare si chiama operatore.
Questa divisione della frase è importante per capire la formazione dell’interrogativa e della negativa. I verbi ausiliari non hanno esistenza
indipendente (come verbi che esprimono un’azione) ma hanno la funzione di costituire, assieme al verbo che esprime l’azione, la frase
verbale. Il verbo TO DO è solo un “riempitivo” in certi processi di trasformazione della frase, mentre i verbi TO BE (essere) e TO HAVE
(avere) contribuiscono alla formazione del modo verbale; infine gli ausiliari modali (i verbi difettivi) contribuiscono alla formazione del
senso della modalità di intendere un’azione (esprimendo concetti come probabilità, possibilità, dovere ecc.)
Da notate che i verbi TO DO, TO BE e TO HAVE sono anche verbi lessicali, cioè esprimono fare (rendimento), essere e avere.
SENTENCE
SUBJECT
PREDICATE
AUXILIARY AND
OPERATOR
PREDICATION
1a
John
had
given Mary the book
1b
had
John
given Mary the book?
2a
she
is
reading the book
2b
is
she
reading the book?
3a
The book
can
be read by everyone
3b
can
the book
be read by everyone?
4a
he
-
4b
did
5a
5b
read the book
(simple past)
he
read the book?
(forma base)
The book
is
in English
is
the book
in English?
Nelle frasi negative il NOT della negazione segue l’operatore.
1c
John
had
not
(hadn’t)
given Mary the book
2c
she
is
not
(isn’t)
reading the book
3c
the book
can
not
(cannot)
be read by everyone
4c
he
did
not
(didn’t)
read the book
5c
the book
is
not
(isn’t)
in English
Quando una frase verbale non ha un verbo ausiliare (come in 4b e 4c) e nessuna parola che può fungere come operatore, è necessario
introdurre l’operatore riempitivo DO; nel caso degli esempi 4b e 4c, DO prende il segno del passato: DID.
Ci sono altre costruzioni in cui si richiede l’utilizzo di un operatore (e quindi dell’operatore riempitivo DO).
Queste sono:
FRASI ENFATICHE
Do be quiet!
I did enjoy that film!
TAG QUESTIONS
(vero? Non è vero?)
John read the book, didn’t he?
RISPOSTE BREVI
Yes, I do
No, I don’t
FRASI INTERROGATIVE CON WH- (nelle quali l’elemento WH- non è soggetto)
When did John read the book?
Who did he give the book to?
APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA
14
THE PRESENT
Dobbiamo distinguere tre tipi di presente:
A) TIMELESS (senza tempo):
B) LIMITED (determinata nel tempo):
C) INSTANTANEOUS (istantanea):
che si esprime con il simple present;
che si esprime con il present progressive;
che si esprime o con la forma semplice (specialmente in una
serie) o con la forma progressiva.
THE SIMPLE PRESENT TENSE
I’m hungry / I love you / the sun rises in the east
dramatic narrative / formal declarations / sports commentaries / etc.
he works in London (every day)
PRESENT STATE
PRESENT EVENT
PRESENT ‘HABIT’
THE PRESENT PROGRESSIVE
It’s raining!
I’m walking to work while my car is being repaired.
TEMPORARY PRESENT
TEMPORARY ‘HABIT’
THE SIMPLE PRESENT TENSE
FORMAZIONE il Simple Present ha la stessa forma dell’infinito senza il TO (forma Base). Alla terza
persona singolare si aggiunge una –s –.
infinitive:
Affirmative
I work
you work
he / she / it works
we work
you work
they work
TO WORK
Negative
I do not work
you do not work
he / she / it does not work
we do not work
you do not work
they do not work
(base form: WORK)
Interrogative
do I work?
do you work?
does he / she / it work?
do we work?
do you work?
do they work?
Negative interrogative
do I not work?
do you not work?
does he / she / it not work?
do we not work?
do you not work?
do they not work?
Siccome i tempi semplici non hanno verbi ausiliari, essi non hanno parole che possono servire come
operatori per formare le forme negative, interrogative e interrogative-negative. Per questo motivo
dobbiamo introdurre l’ausiliare riempitivo DO.
DO si accorda con il soggetto e quindi prende la – s – della terza persona singolare;
DO è seguito dalla forma base del verbo.
DO è generalmente contratta nella forma negativa e interrogativa-negativa.
I don’t work
he doesn’t work
don’t I work?
doesn’t he work?
ATTENZIONE:
Il verbo TO BE – essere – non segue la regola del presente semplice. Si trasforma in forma negativa
aggiungendo “not” direttamente al verbo, mentre l’interrogativo si forma invertendo il soggetto con il
verbo.
NOTE ORTOGRAFICHE
I kiss
I fish
I watch
I box
I do
he / she / it kisses
he / she / it fishes
he / she / it watches
he / she / it boxes
he / she / it does
I carry
he / she / it carries
I verbi che finiscono in –SS, –SH, –CH, –X e –O
aggiugono –ES invece di –S
I verbi che finiscono in –Y, che segue una consonante
preceduta da una sola vocale, cambiano la –Y in –I
e poi aggiungono –ES
APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA
15
THE PRESENT PROGRESSIVE (PRESENT CONTINUOUS)
FORMAZIONE
Il presente progressivo si forma con l’ausiliare del verbo TO BE (essere) al tempo
presente e con il participio presente / gerundio (forma base + il suffisso –ING)
Affirmative
I am working
You are working
He / she / it is working
We are working
You are working
They are working
Negative
I am not working
you are not working
he is not working
we are not working
you are not working
they are not working
Interrogative
am I working?
are you working?
is he working?
are we working?
are you working?
are they working?
Negative interrogative
Am I not working?
Are you not working?
Is he not working?
Are we not working?
Are you not working?
Are they not working?
Soggetto e ausiliare / ausiliare e negazione generalmente vengono contratti
I’m working
you’re working
He’s working
I’m not working
you aren’t working
he isn’t working
aren’t I working?*
aren’t you working?
isn’t he working?
*notare la forma irregolare per: AM I NOT.
NOTE ORTOGRAFICHE
quando un verbo finisce in una sola –E, questa –E cade prima di aggiungere –ING:
love, loving
write, writing
(questo non succede quando i verbi finiscono in -EE, -YE, -OE, -GE:
see, seeing dye, dyeing
hoe, hoeing
singe, singeing)
quando un verbo monosillabico finisce con una sola consonante preceduta da una sola vocale, la
consonante raddoppia prima di aggiungere –ING (tranne –X):
stop, stopping
run, running
i verbi di due o più sillabe in cui l’ultima sillaba c’è una sola consonante preceduta da una sola vocale,
la consonante raddoppia prima di aggiungere –ING se l’accento cade sull’ultima sillaba:
begin, beginning
prefer, preferring
(enter, entering: l’accento non è sull’ultima sillaba)
-L, -M, -P finali vengono sempre raddoppiate:
travel, travelling
worship, worshipping
program, programming
signal, signalling
i verbi basi in –IE, sostituiscono il –IE con –Y prima di aggiungere –ING:
die, dying
lie, lying
I VERBI CHE ACCETTANO O NON ACCETTANO LA FORMA PROGRESSIVA
I verbi che accettano l’aspetto progressivo sono i verbi che denotino attività: (WALK, READ,
DRINK, WRITE, WORK, ecc.) o processi (IMPROVE, GROW, WIDEN, , ecc.).
I verbi che indicano eventi momentanei (KNOCK, JUMP, NOD, KICK, ecc.), se usati con il
progressivo indicano ripetizione:
he kicked (un movimento della gamba)
he was kicking (movimenti ripetuti della gamba)
I verbi di stato non accettano la forma progressiva (perché non possono accettare il concetto di
un’azione che si svolge in un tempo determinato).
I verbi che non accettano la forma progressiva sono:
i verbi della percezione: FEEL, HEAR, SEE, SMELL, TASTE (anche SOUND e LOOK quando
indicano SEMBRARE);
i verbi che si riferiscono a emozioni o stati emotivi: BELIEVE, ADORE, DESIRE, DETEST, DISLIKE,
DOUBT, FORGET, HATE, HOPE, IMAGINE, KNOW, LIKE, LOVE, MEAN, PREFER, REMEMBER,
SUPPOSE, UNDERSTAND, WANT, ecc. (anche i verbi SEEM e APPEAR);
i verbi che si riferiscono ad un rapporto o stato: BE, BELONG TO, CONCERN, CONSIST OF,
CONTAIN, COST, DEPEND ON, DESERVE, EQUAL, FIT, HAVE, INVOLVE, MATTER, OWE, OWN,
POSSESS, REQUIRE, ecc.
APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA
16
TO BE
ESSERE
AFFIRMATIVE
NEGATIVE
INTERROGATIVE
I am
I am not
am I?
you are
you are not
are you?
he / she / it is
he is not
is he?
we are
we are not
are we?
you are
you are not
are you?
they are
they are not
are they?
Soggetto e ausiliare / ausiliare e negazione generalmente vengono contratti
I’m
I’m not
you’re
you aren’t
he’s
he isn’t
NEGATIVE INTERROGATIVE
am I not?
are you not?
is he not?
are we not?
are you not?
are they not?
aren’t I?*
aren’t you?
isn’t he?
*notare la forma irregolare per: AM I NOT.
HAVE & HAVE GOT
AVERE
Per esprimere possesso (AVERE) vengono utilizzati due verbi nella lingua inglese: TO HAVE e TO HAVE GOT. Il secondo
viene usato prevalentemente nella lingua parlata con registro colloquiale; la forma scritta e la forma parlata “corretta” e
formale, invece, preferiscono l’uso di TO HAVE.
TO HAVE
AFFIRMATIVE
NEGATIVE
INTERROGATIVE
NEGATIVE INTERROGATIVE
I have
I do not have
do I have?
do I not have?
you have
you do not have
do you have?
do you not have?
he has
he does not have
does he have?
does he not have?
we have
we do not have
do we have?
do we not have?
you have
you do not have
do you have?
do you not have?
they have
they do not have
do they have?
do they not have?
DO NOT e DOES NOT sono normalmente alla forma contratta nella frase negativa e interrogativa-negativa
I don’t have
don’t I have?
you don’t have
don’t you have?
he doesn’t have
doesn’t he have?
TO HAVE GOT
AFFIRMATIVE
NEGATIVE
INTERROGATIVE
NEGATIVE INTERROGATIVE
I have got
I have not got
have I got?
have I not got?
you have got
you have not got
have you got?
have you not got?
he has got
he has not got
has he got?
has he not got?
we have got
we have not got
have we got?
have we not got?
you have got
you have not got
have you got?
have you not got?
they have got
they have not got
have they got?
have they not got?
Generalmente si utilizza la forma contratta del HAVE NOT e HAS NOT sono normalmente alla forma contratta nella frase
soggetto con l’ausiliare
negativa e interrogativa-negativa
I’ve got
I haven’t got
haven’t I got?
you’ve got
you haven’t got
haven’t you got?
he’s got
he hasn’t got
hasn’t he got?
Esempio:
Jack has a beautiful house.
Jack has got a beautiful house.
Attenzione!
Soltanto la forma con HAVE viene utilizzata quando si parla di azioni.
Esempio:
I usually have breakfast at 8 o'clock.
Non è possible I usually have got breakfast at 8 o'clock.
La forma interrogativa di HAVE segue la regola per il present simple:
Esempio:
Do you have a fast car?
Non è possible. Have you a fast car?
HAVE e HAVE GOT sono utilizzati solo al presente. Per il passato o il futuro va utilizzato HAVE.
Esempio:
She had a copy of that book. (past simple) She will have a copy of that book. (future)
Non è utilizzata la forma contratta con HAVE alla forma affermativa.
La forma contratta è utilizzata con HAVE GOT.
Esempio:
I have a red bicycle. / I've got a red bicycle.
Non è possibile I've a red bicycle.
APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA
17
ADVERBS OF FREQUENCY
100%
TRADUZIONE ITALIANA
AVVERBI DI FREQUENZA COMUNI
sempre
always
MENO COMUNI
//
nearly always
constantly
normally
generally
di solito
usually
//
frequentemente
frequently
//
spesso
often
sometimes
occasionally
//
//
//
rarely
seldom
//
//
habitually
continuously
regularly
repeatedly
50%
qualche volta
ogni tanto
sporadically
di rado
raramente
infrequently
quasi mai
mai
0%
hardly ever
never
/ ()/
/()/
ever
/()/
(con verbo italiano negativo)
mai
(con verbo italiano affermativo)
Ever in italiano corrisponde a “mai” e viene utilizzato nelle frasi in cui non compaiono altri tipi di negazioni.
Never invece viene tradotto letteralmente come “ non… mai” e si usa nelle frasi in cui vi è già presente un’altra
forma di negazione.
La loro posizione:
1. Se la proposizione ha un solo verbo (cioè, non ha ausiliare), l’avverbio va posto tra il soggetto e il verbo:
Position A
subject
adverb
verb
predicate
Pasquale
usually
goes
to work by car.
2. Eccezione. Il verbo essere (TO BE) richiede l’avverbio dopo il verbo:
Position B
subject
verb
adverb
predicate
Pasquale
Concetta
is
isn’t
often
usually
late.
late.
3. Se la proposizione ha un verbo composto (ausiliare / operatore + verbo), l’avverbio va posto tra l’ausiliare / operatore e il
verbo che esprime l’azione:
Position C
subject
aux / operator
adverb
main verb
predicate
I
Maria
The students
can
doesn’t
have
never
usually
sometimes
remember
smoke.
forgotten
his name.
to do their homework.
APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA
18
TUTORIAL 4
NOUNS
Ci sono quattro tipi di sostantivi (nomi) nella Un sostantivo può svolgere la funzione di:
lingua inglese:
Soggetto di un verbo:
Jack kissed Jill;
comuni: dog, chair, man;
Complemento dei verbi BE, BECOME, SEEM:
propri: John, Italy, London, Mr Smith;
Joseph is a teacher;
astratti: beauty, fear, charity;
Oggetto di un verbo:
Jill kissed Jack;
collettivi: team, group, swarm.
Oggetto di una preposizione: I spoke to Joseph;
Caso possessivo (genitivo sassone): Dante’s works.
GENERE
maschile: ragazzi, uomini, animali maschili;
femminile: ragazze, donne, animali femminili;
neutro: cose inanimate, animali inferiori di cui non conosciamo il sesso.
ECCEZIONI:
Navi, auto, nazioni
femminile;
Alcuni sostantivi hanno la stessa forma sia per il maschile sia per il femminile:
parent, painter, driver, singer, cousin, child, artist, judge, rider, etc.;
Forme diverse:
brother-sister, uncle-aunt, lord-lady, bull-cow, horse-mare, nephewniece;
Alcuni sostantivi formano il femminile dal maschile aggiungendo il suffisso -ESS. Da notare che i sostantivi
che terminano in -OR o -ER spesso lasciano cadere -O o -E:
actor-actress, conductor-conductress (ma manager-manageress).
FORMAZIONE DEL PLURALI In genere, i sostantivi formano il plurale aggiungendo una -S:
boy, boys
girl, girls
dog, dogs
day, days
ECCEZIONI:
I sostantivi terminanti in -O o -SS, -SH, -CH, -S o -X formano il plurale aggiungendo -ES:
tomato, tomatoes
hero, heroes
kiss, kisses
brush, brushes
church, churches
gas, gasses
box, boxes
ma le parole di origine straniera terminanti in -O aggiungono soltanto -S:
piano, pianos
photo, photos
folio, folios
cameo, cameos
I sostantivi terminanti in –Y preceduta da consonante, trasformano la -Y in -I e poi aggiungono -ES:
baby, babies
lady, ladies
country, countries
c) Dodici sostantivi terminanti in -F o -FE lasciano cadere -F o -FE e aggiungono -VES:
calf (vitello), calves
elf (elfo), elves
half (metà), halves
knife (coltello), knives
leaf (foglia), leaves
loaf (pane /pagnotta), loaves
self (stesso), selves
sheaf (mannello), sheaves
shelf (mensola), shelves
thief (ladro), thieves
wife (moglie), wives
wolf (lupo), wolves
ma 1) scarfs (sciarpa) o scarves
2) per tutti gli altri casi si aggiunge una –S: cliffs,
safes,
chiefs
Alcuni sostantivi formano il plurale mediante un cambiamento vocalico:
(uomo)
(uomini)
man
men
//
//
(donna)
(donne)
woman
women
//
//
(piede)
(piedi)
foot
feet
//
//
(dente)
(denti)
tooth
teeth
//
//
(topo)
(topi)
mouse
mice
//
//
(pidocchio)
(pidocchi)
louse
lice
//
//
(oca)
(oche)
goose
geese
//
//
(bue)
(buoi)
ox
oxen
//
//
(fanciullo)
(fanciulli)
ma child
children
//
//
I sostantivi presi dal latino o dal greco e rimasti invariati formano il plurale seconde le regole del latino
o del greco:
basis
(base)
bases
//
//
crisis
(crisi)
crises
//
//
thesis
(tesi)
theses
//
//
phenomenon
(fenomeno)
phenomena
/f/
/f/
formula
(formula)
formulae
//
//
hypothesis
(ipotesi)
hypotheses
//
//
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19
DETERMINERS
I determinativi sono delle parole che specificano il raggio di riferimento di un sostantivo in diversi
modi: rendendo il sostantivo definito (the boy), indefinito (a boy) o indicando la quantità (many boys).
Per capire il ruolo grammaticale dei determinativi dobbiamo considerare quali determinativi e quali
sostantivi possono stare assieme. Ci sono tre classi di sostantivi comuni che sono fondamentali per la
scelta dei determinativi: i sostantivi numerabili singolari, i sostantivi numerabili plurali e i sostantivi non
numerabili.
I determinativi precedono sempre il sostantivo che determinano ma hanno delle posizioni diverse
rispetto alla classe / categoria di appartenenza. La categoria più importante è quella dei determinativi
centrali, inclusi gli articoli; questa può essere preceduta dalla categoria dei predeterminativi e/o seguiti
dalla categoria dei post-determinativi.
PREDETERMINERS
CENTRAL DETERMINERS
POSTDETERMINERS
all, both, half.
Articoli: the, a(n)
double, twice, three times, Dimostrativi: this, that, these, those.
ecc.
Possessivi: my, your, his, her, its, our, your, their
one-third, ecc.
e genitivi.
what, such, ecc.
Distributivi e quantitativi (quantifiers): some, any,
no, every, each, either, neither, enough, much.
Determinativi in Wh-: what(ever), which(ever),
whoever, whose.
Numeri cardinali: one, two, three, ecc.
Numeri ordinali: first, second, third, ecc.
Ordinali generali: next, last, other, ecc.
Quantifiers: many, few, little, several,
more, less, ecc.
I determinativi centrali formano sei gruppi relativi alla loro presenza con le classi dei sostantivi: i
sostantivi numerabili singolari (bottle - bottiglia), i sostantivi numerabili plurali (bottles – bottiglie) e i
sostantivi non numerabili (water – acqua). Il segno di spunta ( ) nei riquadri che seguono indica quali
classi di sostantivi possono stare assieme alla classe dei determinativi in esame.
COUNTABLE
SINGULAR
bottle
PLURAL
bottles
UNCOUNTABLE
the
no
a
Attenzione: l’utilizzo di un determinativo
esclude l’utilizzo di un altro, di qualsiasi
gruppo esso sia.
water
d
these
those
e
a(n)
every
each
either
neither
f
much
Possessives:
1° ps. sing.
1° ps. plu.
2° ps. sing.
2° ps. plu.
our
your
3° ps. plu.
their
3° ps.
3° ps.
3° ps.
my
your
sing. m. his
sing. f. her
sing. n. Its
zero article (assenza dell’articolo
come nella frase: I need water)
b
partitivi: some (frasi affermative)
any (frasi neg. e interr.)
enough
this
that
c
a
b
c
d
e
f
=
=
=
=
=
=
Senso specifico: riferimento preciso.
Senso generico: riferimento globale o parziale ma mai particolare.
Senso specifico: riferimento preciso ( dimostrativi singolari ).
Senso specifico: riferimento preciso ( dimostrativi plurali).
Senso generico: riferimento all’individualità, alla classe, ecc. ma mai specifico.
Senso generico: riferimento quantitativo di abbondanza in un contesto specifico.
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20
I predeterminativi precedono i determinativi centrali. Ci sono quattro classi di predeterminativi:
all
both
half
I predeterminativi all, both, half vanno davanti agli articoli, ai possessivi o ai dimostrativi. Essendo
“quantificatori” (quantifiers) non possono precedere i determinativi che denotano quantità: every, either,
each, some, any, no, enough. (half precede sempre un determinativo.)
I post determinativi seguono qualsiasi determinativo centrale ma precedono aggettivi. In questa classe ci
sono i numeri ordinali, cardinali e diversi “quantificatori”.
a) A parte one, che si trova solo con i sostantivi numerabili singolari, tutti i numeri cardinali (two,
three, ecc.) si trovano solo con i sostantivi numerabili plurali.
b) I numeri ordinali si trovano solo con i sostantivi numerabili e generalmente precedono qualsiasi
numero cardinale nella frase nominale.
c) Gli ordinali generali (next, last, other, further, etc.) possono o precedere o seguire i numeri
ordinali.
d) Quantifiers
many
few
a few
fewer
several
much
little
a little
molti/e
pochi/e
un po’
molto/a
poco/a
un po’
meno
parecchi/e
a little bit of
un poco di
informale
Il determinativo comparativo MORE si trova solo con i sostantivi numerabili plurali e sostantivi non
numerabili, e il determinativo comparativo LESS di solito solo con i sostantivi non numerabili:
Some more tea, please.
Questi possono seguire altri post determinativi:
We need two more chairs.
Ci sono altri tipi di frasi che indicano quantità: alcuni possono trovarsi sia con sostantivi numerabili
che con sostantivi non numerabili:
plenty of
tutti con il significato di
bottles.
molto/a, molti/e
I have
a lot of (informale)
water.
lots of (molto informale)
Alcuni esempi di costruzioni utilizzando i determinativi:
Uncountable nouns
water
the water
my water
no water
enough water
this water
that water
some water
much water
all the water
half the water
much water / a lot of water
little water
a little water
all this water
plenty of water
Countable nouns
Singular
Plural
the bottle
a bottle
my bottle
no bottle
this bottle
that bottle
every bottle
each bottle
either bottle
neither bottle
half a bottle
all the bottle
the first bottle
the second bottle
bottles
the bottles
my bottles
no bottles
some bottles
enough bottles
these bottle
those bottles
all my bottles
all the bottles
both bottles
all my many bottles
few bottles
a few bottles
many bottles / a lot of bottles
several bottles
plenty of bottles
both my two bottles
both the first two bottles
all the twenty bottles
the next three bottles
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21
THE INDEFINITE ARTICLE
ARTICLES
L’articolo “non definente”, corrispondente all’articolo indeterminativo italiano, è A o An.
Si mette la forma A davanti a parola che inizia per consonante o a vocale con suono consonantico (le semivocali W e
Y in principio di parola; la vocale U pronunciata /…/; i grafemi EU- e EW- pronunciate /…/; l’O iniziale di one e di once
pronunciate /…/ ).
a man
a table
a woman
a youth
a university
a useful thing
a European
such a one
La forma AN si mette davanti a parola che inizia per vocale o per H muta*:
an elephant
an apple
an hour
an honourable man
Non ha genere:
a man
a woman
an animal
a table
* [le sole parole nella lingua inglese che iniziano con h muta sono heir (erede), honest (onest), honour (onore), hour (ora) e derivati di queste]
Uso di A e AN:
Davanti a un sostantivo numerabile al singolare quando viene menzionato per la prima volta e non rappresenta nessuna
persona o cosa in particolare:
I need a holiday (ho bisogno di una vacanza)
I received a letter (ho ricevuto una lettera)
Davanti a un sostantivo numerabile al singolare per indicare un esempio a campione di una classe di cose (in italiano viene
usato l’articolo determinativo con il significato di qualunque / qualsiasi): a child needs love
tutti i bambini hanno bisogno di amore = qualunque / qualsiasi bambino ha bisogno di amore
Nel predicato sostantivale (il complemento nominale in inglese); davanti al sostantivo, al singolare, che segue i verbi
copulativi. Sono inclusi anche i mestieri e le professioni:
he became a politician (divenne un politico)
she is a teacher (è un insegnante)
In certi espressioni numeriche:
a couple (un paio) a half (una metà)
a dozen (una dozzina) an eighth (un ottavo)
a quarter (un quarto)
a hundred (un centinaio)
a million (un milione)
In espressioni di prezzo, velocità, misura, percentuale ecc.:
a kilo (un chilo) four times a day (quattro volta al giorno)
sixty kilometres an hour (60 kilometri all’ora)
Con few e little: a few = un piccolo numero (con sostantivi numerabili plurali)
a little = una piccola quantità (con sostantivi non numerabili)
In esclamazioni davanti a sostantivi concreti e numerabili al singolare:
What a hot day! (che giornata calda!)
What a pretty girl! (che bella ragazza!)
A si può mettere davanti a Mr/Mrs/Miss + cognome per indicare che la persona è sconosciuta al parlante:
a Mr Smith (un certo Sig. Smith)
L’articolo “non definente” non si usa nei seguenti casi:
Davanti a sostantivi numerabili plurali.
Non c’è una forma plurale quindi il purale di a dog è dogs.
Davanti a sostantivi non numerabili. I seguenti sostanti sono non numerabili in inglese:
advice (consiglio)
information (informazione) news (notizia)
furniture (mobilio)
e vengono spesso preceduti da some, any, a little, a piece of, a lot of ecc.
Knowledge (conoscenza) viene considerato non numerabile tranne quando viene usato in un senso particolare
prende l’articolo:
a knowledge of languages is always useful
e allora
Hair (capigliatura) viene considerato non numerabile tranne quando si indica ogni pelo separatamente, allora
numerabile: ‘a hair’, ‘two hairs’ ecc.
diventa
Experience col significato di “pratica nel fare (qualcosa)” non è numerabile ma
“qualcosa che succede a qualcuno” è numerabile.
an experience col significato di
Davanti a sostantivi astratti: beauty, fear, hope, death ecc. tranne quando vengono usati in un senso particolare:
some children suffer from a fear of the dark (alcuni bambini soffrono di una paura del buio)
Davanti i nomi di pasti tranne quando sono preceduti da un aggettivo:
we had a good breakfast (abbiamo fatto/mangiato una buona colazione)
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22
THE DEFINITE ARTICLE
ARTICLES
L’articolo “definente”, corrispondente a tutti gli articoli determinativi italiani, è THE.
THE non ha genere e non ha numero: the boy, the boys
the girl, the girls
the day, the days
L’articolo viene usato:
A)
Davanti a sostantivi che esprimono il senso di unicità o che vengono considerati come unici:
the earth
the sea
the sky
the North Pole
Davanti a un sostantivo che diventa specifico (nel contesto specifico) in quanto menzionato una seconda volta:
I received a letter; in the letter there was an invoice. (ho ricevuto una lettera; nella lettera c’era una fattura)
Davanti a sostantivo che diventa specifico attraverso l’aggiunta di una frase o proposizione:
the student that I met (… che ho incontrato) the place where I met him (il luogo dove…)
Davanti a sostantivo che a causa della località può rappresentare soltanto una cosa:
Ann is in the garden (il giardino di questa casa)
Please pass me the wine (il vino sul tavolo)
Davanti a superlativi, numeri ordinali e only, utilizzati come aggettivi o pronomi:
Mount Blanc is the highest mountain in Europe
B)
THE + sostantivo singolare può rappresentare una classe di animali o di cose:
the whale is in danger of becoming extinct (la balena rischia di diventare estinta)
MAN può essere utilizzato per rappresentare la razza umana ma non ha articolo.
THE + sostantivo al singolare vuole il verbo al singolare e i pronomi soggetto da utilizzare sono HE, SHE, IT:
if man destroys other species, he may be next on the list
(se l’uomo distrugge altri animali, egli potrebbe essere il prossimo sulla lista)
C)
THE + aggettivo rapresenta una classe / categoria di persone:
the old = gli anziani in generale
the poor = i poveri in generale
Il verbo è al plurale e il pronome soggetto è THEY: the young are impatient; they want changes
D)
THE viene usato davanti ai nomi propri di mari e di fiumi, gruppi di isole, catene di montagne, nomi plurali di nazioni e ai
deserti:
the Atlantic the Arctic
the Alps
the USA the Netherlands the Sahara
THE viene usato davanti a nomi che consistono di sostantivo + OF + sostantivo:
the Straits of Dover the Gulf of Mexico the United Kingdom of Great Britain and Northern Ireland
THE viene usato davanti a nomi che consistono di aggettivo + sostantivo
(ma l’aggettivo non deve essere un punto cardinale: east, west ecc.): the Gold Coast the Ivory Coast
E)
Davanti a sostantivi di strumenti musicali:
the piano
the guitar
the flute
F)
THE viene usato davanti a sostantivi di pasti se questi sono specificati da una proposizione:
the dinners that I had in England were great (le cene che ho fatto /mangiato in Inghilterra erano fantastiche)
L’articolo “definente” THE non si usa nei seguenti casi:
Davanti ai nomi di luoghi (tranne le eccezioni viste sopra); davanti ai nomi propri di persone.
ECCEZIONE: THE + cognome al plurale indica la famiglia: ‘the ... family’: The Smiths = Mr and Mrs Smith (and
children).
Davanti a sostantivi astratti, tranne quando questi vengono usati in un senso particolare:
Men fear death (l’uomo ha paura della morte)
Dopo un sostantivo nel genitivo sassone, o dopo un aggettivo possessivo:
the boy’s uncle = the uncle of the boy (lo zio del ragazzo)
it is my book = the book is mine (è il mio libro = il libro è (il) mio)
Davanti a nomi di pasti (tranne che questi sono qualificati da una proposizione):
The Scots have porridge for breakfast (gli scozzesi mangiano porridge per colazione)
Davanti a parti del corpo e capi di abbigliamento in quanto questi preferiscono l’aggettivo possessivo (il pronome possessivo
con funzione determinativa):
Raise your right hand. (alza la mano destra) He took off his coat. (si tolse il cappotto)
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23
ESPRIMERE APPREZZAMENTO E PREFERENZA
TO LIKE / TO PREFER
Il verbo To Like significa Piacere e, in italiano, viene tradotto alla forma riflessiva:
I like chocolate = mi piace il cioccolato
I like films = mi piacciono i film
Formazione:
AFFIRMATIVE
NEGATIVE
INTERROGATIVE
NEGATIVE INTERROGATIVE
I like
I do not like
do I like?
do I not like?
you like
you do not like
do you like?
do you not like?
he likes
he does not like
does he like?
does he not like?
we like
we do not like
do we like?
do we not like?
you like
you do not like
do you like?
do you not like?
they like
they do not like
do they like?
do they not like?
DO NOT e DOES NOT sono normalmente alla forma contratta nella frase negativa e interrogativa-negativa
I don’t like
don’t I like?
you don’t like
don’t you like?
he doesn’t like
doesn’t he like?
Utilizziamo il verbo To Like con
a) sostantivi numerabili al plurale:
I like cars
b) sostantivi non numerabili:
I like music
c) con sostantivi verbali (il gerundio):
I like eating good food
in quanto verbo che esprime apprezzamento, ha come sinonimo il verbo To love (amare):
I love cars
I love music
I love eating good food
Il verbo TO PREFER (preferire), invece, è utilizzato per esprimere preferenza
Formazione:
AFFIRMATIVE
NEGATIVE
INTERROGATIVE
NEGATIVE INTERROGATIVE
I prefer
I do not prefer
do I prefer?
do I not prefer?
you prefer
you do not prefer
do you prefer?
do you not prefer?
he prefers
he does not prefer
does he prefer?
does he not prefer?
we prefer
we do not prefer
do we prefer?
do we not prefer?
you prefer
you do not prefer
do you prefer?
do you not prefer?
they prefer
they do not prefer
do they prefer?
do they not prefer?
DO NOT e DOES NOT sono normalmente alla forma contratta nella frase negativa e interrogativa-negativa
I don’t prefer
don’t I prefer?
you don’t prefer
don’t you prefer?
he doesn’t prefer
doesn’t he prefer?
Utilizziamo il verbo To Prefer con
a) sostantivi numerabili al plurale:
I prefer cars
b) sostantivi non numerabili:
I prefer music
c) con sostantivi verbali (il gerundio):
I prefer eating good food
di solito il verbo To Prefer contrasta qualcosa o un’attività con qualcos’altro o un’altra attività:
I prefer cars to bicycles
I prefer rock music to classical music
I prefer eating Italian food to British food.
(Quando il secondo elemento di paragone è noto, si può omettere: I prefer eating Italian food)
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24
TUTORIAL 5
INTERROGATIVE ADJECTIVES AND PRONOUNS
PER LE PERSONE
SOGGETTO
OGGETTO
POSSESSIVO
WHO (CHI)
WHOM, WHO (CHI)
WHOSE (DI CHI)
(PRONOME)
(PRONOME)
(PRONOME E AGGETTIVO)
PER LE COSE
SOGGETTO
OGGETTO
WHAT (CHE COSA / QUALE)
WHAT (CHE COSA / QUALE)
(PRONOME E AGGETTIVO)
(PRONOME E AGGETTIVO
WHICH (QUALE …)
WHICH (QUALE …)
(PRONOME E AGGETTIVO)
(PRONOME E AGGETTIVO)
PER LE PERSONE E COSE
QUANDO LA SCELTA
LIMITATA
SOGGETTO
È OGGETTO
Hanno la stessa forma sia per il singolare che per il plurale.
WHAT (Adj.) può essere usato anche per le persone.
WHO, WHOSE + sostantivo, WHAT, WHICH utilizzati come soggetti di una proposizione, normalmente sono seguiti da un
verbo affermativo, non negativo:
Who pays the bills? Ann pays them.
Whose is this? It’s mine (whose book is this?)
Which of your sisters is getting married? Jane is.
in altre parole, quando si desidera sapere chi compie / ha compiuto / compierà un’azione, si utilizza WHO? WHOSE?
WHICH? con un verbo alla forma affermativa.
WHAT? può essere usato in un modo simile:
What happened?
Esempi:
WHO
WHO / WHOM
come soggetto
come oggetto
WHOSE
WHAT
WHAT
WHICH
(possessivo)
come soggetto
come oggetto
come soggetto
WHICH
come oggetto
ATTENZIONE: nelle
Who is this student?
Who took my book?
Who / Whom did you see? I saw the student.
Who did you speak to? / To whom did you speak?
Whose book is this? (adj.) It’s Ann’s (book). Whose is this? (pron.)
What killed him? (pron.) The exams killed him!
What paper do you read? (adj.) I read ‘The Times’.
Which of them passed the exam? (verbo affermativo)
Which of them is the eldest? (pron.) Mary is the eldest.
Which did you appreciate most? (pron.) The students that passed the exam.
Which university did you go to? (adj.) I went to Palermo.
frasi dove l’elemento WH- non è soggetto bisogna costruire la frase in forma interrogativa.
WHO / WHOM in quanto oggetti diretti:
Whom did you meet? Formale
Who did you meet? Informale
La preposizione è seguita da WHOM:
With whom did you go?
With whom were you speaking?
Nell’inglese parlato la preposizione viene spostata alla fine della frase. Quando ciò avviene WHOM diventa WHO:
Who did you go with?
Who were you speaking with?
WHAT, aggettivo e pronome, è un interrogativo generale utilizzato per le cose. Quando si utilizza WHAT con la
preposizione, questa viene normalmente posizionata alla fine della frase:
What did you kill them with?
I killed them with the exams!
WHAT + BE ... LIKE? è un’espressione che viene utilizzata sia per le persone sia le cose come richiesta di una descrizione:
What was the exam like?
What was the weather like?
Usata per le persone può indicare l’aspetto fisico o il carattere: What is she like? She’s pretty. She’s stupid.
WHAT DOES HE / SHE / IT LOOK LIKE? riguarda solo l’aspetto fisico: What does he look like? He’s tall.
WHAT IS HE / SHE? = what is his / her profession (Cosa fa? Qual’è la sua professione? Che lavoro svolge?):
He’s a student. She’s a teacher.
WHAT (adj.) è molto comune nelle domande / richieste di misurazioni. Viene utilizzato principalmente con i sostantivi:
age (età), size (misura), weight (peso), length (lunghezza), breadth (larghezza), width (ampiezza), height
(altezza), depth (profondità):
What age is she?
What height / length / size is your room?
Da notare che viene utilizzato sempre il
verbo TO BE (essere).
APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA
25
INTERROGATIVE ADVERBS
Questi sono: WHY, WHEN, WHERE, HOW
WHY? Significa “per quale ragione” / “perché” e richiede BECAUSE nella risposta:
Why didn’t he pass the exam? Because he didn’t study.
WHEN? Significa “in quale tempo”, “quando”:
When do you get up? At 7 a.m.
WHERE? Significa “in quale luogo”, “dove”:
Where do you live?
HOW? Significa “in che modo”, “come”:
How did you come to lectures?
In Palermo.
By car.
HOW può essere utilizzato:
con aggettivi, come alternativa a WHAT seguito da sostantivo:
How old is he?
(che età ha?)
How deep is the water? (quanto è profonda l’acqua?)
con MUCH e MANY:
How much do you want? (quanto vuoi?)
How many books did you buy? (quanti libri hai comprato?)
con avverbi:
How fast does she drive? (a che velocità guida?) Much too fast.
How often do you see him? (“quanto spesso…?”)
How early do you get up? (“quanto presto…?”)
Da notare che HOW IS HE / SHE? È una richiesta sulla salute. Da non confondere HOW ARE YOU? (“come stai / state?“)
con HOW DO YOU DO? (“piacere della conoscenza“): il secondo è un saluto, non una domanda.
TITLES & GREETINGS
SIGNORE
SIGNORA
SIGNORINA
SINGOLARE
Mr Rossi
(col nome)
Sir
Gentleman
Mrs Rossi
Madam
Lady
Miss Rossi
(2^ pers. Vocativo)
(3^ pers.)
(col nome)
(2^ pers. Vocativo)
(3^ pers.)
(col nome)
Madam
Young lady
(2^ pers. Vocativo)
(3^ pers.)
PLURALE
Mr Rossi and Mr Bianchi
Messrs Rossi & Bianchi
Gentlemen, Sirs
Gentlemen
Mrs Rossi and Mrs Bianchi
Ladies
Ladies
Miss Rossi and Miss Bianchi
The Missis Rossi & Bianchi
Ladies
Young ladies
Signora e signorina neutro
Ms (col nome) sing.
Ladies
plu.
How do you do? – piacere di conoscerla.
Pleased to meet you – piacere di conoscerla.
Very pleased to make your acquaintaince – molto lieto di conoscerla, di far la sua conoscenza
Pleased to have met you – piacere di averla conosciuta (al momento di separarsi)
Pleased to have made your acquaintance –
Infomale
“
“
Hello, hi – ciao, salve
Goodbye, bye, bye-bye, see you ciao, arrivederci (al momento di separarsi)
Formale, cortese
Good morning / day / afternoon / evening / night
buon giorno / pomeriggio, buona serata / notte.
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26
TUTORIAL 6
ADJECTIVES
a) I principali tipi di aggettivi sono:
1)
2)
3)
qualificativi: square, good, bad, heavy, clever, fat;
dimostrativi: this, that, these, those;
distributivi: each, every, either, neither;
4)
5)
6)
quantitativi: some, any, no, few, many, much, one, twenty;
interrogativi: which, what, whose;
possessivi: my, your, his, her, its, our, your, their.
b) Accordo
Nella lingua inglese gli aggettivi hanno soltanto una forma sia con i sostantivi maschili e femminili, sia con i sostantivi
singolari e plurali; cioè, non hanno né genere né numero:
a good boy (un ragazzo bravo)
good boys (ragazzi bravi)
eccezione: i dimostrativi (THIS /THAT: singolari; THESE / THOSE: plurali)
Gli aggettivi normalmente precedono il sostantivo (posizione attributiva): a big city a red car an interesting book
Quando ci sono due o più aggettivi prima di un sostantivo questi non vengono separati dalle congiunzioni AND/ OR / BUT
tranne quando gli ultimi (i più vicini al sostantivo) sono aggettivi di colore: a big square box,
a tall young man
ma
a black and white hat,
a green, white and red flag
Gli aggettivi qualificativi possono seguire i verbi copulativi BE (essere), SEEM (sembrare), APPEAR (sembrare,
fisicamente), LOOK (sembrare / apparire) e quindi avere posizione predicativa; in questo caso una congiunzione separa gli
aggettivi se questi sono due o più di due:
the weather was cold, wet and windy
La maggior parte degli aggettivi possono essere sia attributivi ( pre-modificatori di sostantivi) che predicativi (complimenti di
verbi).
(vedere struttura proposizione SVC:
(S) English grammar
(V) is
(C) complex)
AGGETTIVI ATTRIBUTIVI
Gli aggettivi attributivi pre-modificano i sostantivi, cioè, essi vanno posti tra il determinativo e il sostantivo alla testa del
gruppo nominale:
the beautiful painting
his main argument
AGGETTIVI PREDICATIVI
Possono essere:
A ) Complementi del soggetto:
your daughter is pretty
B) Complementi dell’oggetto:
he made his wife happy
Essi possono essere complementi di una proposizione che funge da soggetto:
whether he will pass is uncertain
passing the exam isn’t easy
nello stesso modo gli aggettivi possono essere complementi di proposizioni:
what he did
I consider
smoking too much
┤
├
foolish
L’aggettivo che funge come complemento dell’oggetto spesso manifesta il risultato di un processo espresso dal verbo:
he pushed the door open (risultato del processo: la porta era aperta)
Gli aggettivi possono essere utilizzati in posizione predicativa come complementi del soggetto dopo I verbi copulativi
BE, SEEM, FEEL ecc.:
I feel awful today
COMPARAZIONE
ci sono tre gradi comparativi
NORMALE
COMPARATIVO
SUPERLATIVO
dark
darker
the darkest
red
redder
the reddest
useful
more useful
the most useful
gli aggettivi monosillabici formano il loro comparativo e superlativo aggiungendo -ER e -EST alla forma normale:
young younger the youngest
old
older
the oldest
gli aggettivi con più di due sillabe (da tre in poi) formano il loro comparativo e superlativo anteponendo MORE e THE MOST alla
forma normale:
interesting more interesting the most interesting
gli aggettivi bisillabi seguono o la prima o la seconda regola; gli aggettivi terminanti in -FUL o -RE normalmente vogliono
MORE e THE MOST:
careful
more careful the most careful
quelli terminanti in -ER, -Y or -LY, normalmente aggiungono -ER, -EST:
pretty
prettier
the prettiest
heavy
heavier
the heaviest
Da notare che -Y diventa -I
(quando segue una consonante)
APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA
27
ADJECTIVES (cont.)
COMPARATIVI IRREGOLARI
good
bad
little
much
many
better
worse
less
more
more
the best
the worst
the least
the most
the most
(buono)
(cattivo)
(meno)
(molto)
(molti)
far
far
old
old
further
farther
older
elder
the furthest
the farthest
the oldest
the eldest
(lontano)
(lontano)
(vecchio)
(anziano)
di distanza e tempo
di persone e cose
di età
di anzianità
COMPARATIVO
Se due cose devono essere paragonate secondo la loro posizione su una scala, di grado o quantità, dobbiamo utilizzare delle
parole o frasi comparative. Una frase o proposizione introdotta da THAN indica lo ‘standard’ contro il quale è fatto il paragone.
Per descrivere questa figura possiamo dire:
Jack
Una frase come la 4. è molto inusuale e si
direbbe solo se sia Jack che Jill fossero
Jack is taller than Jill (Jack è più alto di Jill);
bassi di statura.
Jill is shorter than Jack (Jill è più bassa di Jack);
Da notare che con LESS (meno)
Jill is less tall than Jack (Jill è meno alta di Jack);
Jack is less short than Jill (Jack è meno basso di Jill).
Jill l’aggettivo rimane al suo grado normale.
UGUAGLIANZA
Per fare il comparativo di uguaglianza, vale a dire quando Jack e Jill sono della stessa altezza, si utilizza AS... AS invece di
MORE... THAN: Jack is as tall as Jill (Jack è alto tanto quanto Jill)
Jill is as tall as Jack
Per negare l’uguaglianza: NOT AS... AS, o NOT SO... AS:
Jack is not as tall as Jill
(Jack non è così alto come Jill)
Jack is not so short as Jill (Jack non è così basso come Jill)
COMPARATIVO e SUPERLATIVO
Se paragoniamo soltanto due cose, si utilizza la forma comparativa: Jack is the taller of the two children
Jill is the shorter of the two children (Jill è la più bassa dei due ragazzi)
Quando paragoniamo più di due oggetti, utilizziamo la forma superlativa:
Susan is the tallest of the three
(Susan è la più alta dei tre)
Jill is the shortest of the three
Per denominare gli oggetti si utilizza OF (come sopra) seguito da una frase nominale:
Enna is the smallest of the Sicilian Provinces (Enna è la più piccola delle province siciliane)
Per denominare il gruppo o sfera all’interno della quale viene fatto il paragone si utilizza IN con una frase nominale al
singolare:
Susan is the oldest girl in the class
(Susan è la ragazza più alta della classe)
Altre costruzioni che possono specificare la gamma di comparativi con i superlativi sono con i pronomi possessivi (funzione
determinativa), i genitivi, gli aggettivi e le frasi relative:
my best friend
the world’s highest mountain
(il mio migliore amico)
(la montagna più alta del mondo)
the greatest living composer
(il più grande compositore vivente)
the most enjoyable book (that) I’ve read
(il libro più divertente che abbia letto)
Per indicare un cambiamento progressivo e continuo si ripete il comparativo con la congiunzione
AND (-ER and –ER; MORE and MORE  SEMPRE PIÙ):
Jill is getting taller and taller
English is getting more and more interesting
(Jill sta diventanto sempre più alta)
(l’inglese sta diventando sempre più interessante)
non possiamo usare, in queste frasi, una costruzione con THAN.
Per indicare un aumento parallelo: THE + comparativo... THE + comparativo:
Do you want a big house?
- Yes, the bigger the better!
(Vuoi un casa grande?
- Sì, più grande è, meglio è!)
Nota bene: in lingua inglese i sostantivi possono fungere da aggettivi (sostantivo con funzione di aggettivo); quando sono in
posizione di aggettivo, si comportano come gli aggettivi, cioè non hanno né genere né numero:
a farm for beauty = a beauty farm
a leg of the chair = a chair leg
a supply of money = money supply
the manager of finance = the finance manager
APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA
28
THE NOMINAL PHRASE
Un a frase nominale (gruppo nominale) si compone di:
DETERMINATIVO
+
AGGETTIVO
Articoli: a / an; the / assenza di articolo
+
SOSTANTIVO
Aggettivi qualificativi
Dimostrativi: this / that; these / those
Possessivi:
1° ps. sing. my
2° ps. sing. your
3° ps. sing. m. his
3° ps. sing. f. her
3° ps. sing. n. its
Sostantivi in qualità di aggettivo
1° ps. plu.
2° ps. plu.
our
your
Participi presenti in qualità di aggettivo
3° ps. plu.
their
(verb+ing)
Partitivi: some / any
Sostantivi
(non numerabili, e numerabili singolari e plurali)
Participi presenti in qualità di
sostantivo
(verb+ing)
Participi passati in qualità di aggettivo
Distributivi e quantitativi: no, every, each,
many, few, little, several, more, less, ecc.
Numeri cardinali, ordinali e ordinali generali:
one, two, three, first, second, third, next,
ecc.
Esempi:
Countable nouns
singular
the student
a student
the university student
a university student
the clever university student
a clever university student
the hard-working clever university student
a hard-working clever university student
Uncountable nouns
wine
white wine
Italian white wine
the Italian white wine
plural
students
university students
clever university students
hard-working clever university students
L’ORDINE DEGLI AGGETTIVI
Se si utilizza più di un aggettivo per descrivere un sostantivo, è necessario seguire un ordine, cioè ci sono delle regole (anche se poi ci
sono delle eccezioni) per quando riguarda l’ordine degli aggettivi.
Attenzione: di solito non vengono usati più di tre, quattro aggettivi prima del sostantivo.
QUALITÀ
ESEMPI (AGGETTIVI)
ESEMPI (FRASI)
Opinione (qualità soggettiva)
interesting, boring, beautiful, pretty, nice,
handsome, ugly, terrible, lovely, stupid
a boring lecture
Dimensione
a. lunghezza
b. altezza
c. grandezza
d. larghezza
long, short
ps.: tall, short / cose: high, low
big, large, small, great, huge
wide, narrow
long hair
a tall man / a high building
a big apple,
a narrow street
Odore
perfumed, smelly, aromatic
aromatic wine
Età
old, new, young, middle-age, ancient
a middle-aged teacher
Forma
round, square, rectangular, oval
a round ball
Qualità del colore
dark, light, pale
Colore
white, black, grey, pink, red, orange,
yellow, green, blue, violet, purple, brown
a dark blue coat
Italian, English, American, Sicilian,
eastern, western, oriental
a Sicilian dish
Origine
Materiale (di cos’è fatto)
wooden, woollen, plastic, metal, paper,
cotton, leather, stainless steel
a wooden box
Scopo (per cosa viene usato)
writing, reading, sitting
a reading lamp
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29
NAZIONALITÀ E AGGETTIVI DI NAZIONALITÀ
Attenzione: gli aggettivi di nazionalità vanno scritti con la prima lettera in maiuscolo.
Location
Native Person
Adjective
Afghanistan
an Afghani
Afghan
Albania
an Albanian
Albanian
Algeria
an Algerian
Algerian
Argentina/the Argentine
an Argentinean/Argentinian
Argentine/Argentinean/
Armenia
an Armenian
Armenian
Australia
an Australian,
Australian
an Austrian
Austrian
a Bangladeshi
Bangladeshi
a Belgian
Belgian
Austria
Bangladesh
Belgium
Brazil
a Brazilian
Brazilian
Bulgaria
a Bulgarian
Bulgarian
Burma/"Myanmar"
a Burmese
Burmese
Canada
a Canadian
Canadian
a Chilean
Chilean
Chile
China
Colombia
Congo
Costa Rica
Croatia
a Chinese
Chinese
a Colombian
Colombian
a Congolese
Congolese
a Costa Rican
Costa Rican
a Croat/Croatian
Croat/Croatian
Cuba
a Cuban
Cuban
Cyprus
a Cypriot
Cypriot
Czech Republic, the
a Czech
Czech
Denmark
a Dane
Danish
East Timor
Ecuador
Egypt
England
Eritrea
a Timorese
Timorese
an Ecuadoran/Ecuadorean
Ecuadoran/Ecuadorean
an Egyptian
Egyptian
an Englishman/Englishwoman
English
an Eritrean
Eritrean
Estonia
an Estonian
Estonian
Ethiopia
an Ethiopian
Ethiopian
Finland
a Finn
Finnish
France
a Frenchman/Frenchwoman
French
Georgia
a Georgian
Georgian
Germany
a German
German
a Ghanaian
Ghanaian
Gibraltar
a Gibraltarian
Gibraltarian
Greece
a Greek
Greek
a Greenlander
Greenland
a Haitian
Haitian
Ghana
Greenland
Haiti
Holland
a Dutchman/Dutchwoman
Dutch
Hungary
a Hungarian
Hungarian
Iceland
an Icelander
Icelandic
an Indian
Indian
an Indonesian
Indonesian
Iran
an Iranian
Iranian
Iraq
an Iraqi
Iraqi
India
Indonesia
Ireland
an Irishman/Irishwoman
Irish
Israel
an Israeli
Israeli
Italy
an Italian
Italian
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30
Japan
a Japanese
Japanese
Jordan
a Jordanian
Jordanian
Kuwait
a Kuwaiti
Kuwaiti
Libya
a Libyan
Libyan
Luxembourg
a Luxembourger
Luxembourg/Luxembourgian
Macedonia
a Macedonian
Macedonian
Madagascar
a Madagascan
Madagascan
Malta
Mauritius
Mexico
Morocco
Nepal
Netherlands, the
New Zealand
Norway
a Maltese
Maltese
a Mauritian
Mauritian
a Mexican
Mexican
a Moroccan
Moroccan
a Nepalese/Nepali
Nepalese/Nepali
a Dutchman/Dutchwoman or
a Netherlander
Dutch
a New Zealander
New Zealand
a Norwegian
Norwegian
Pakistan
a Pakistani
Pakistani
Palestine
a Palestinian
Palestinian
Paraguay
a Paraguayan
Paraguayan
Peru
a Peruvian
Peruvian
a Filipino (m.)
a Filipina (f.)
Filipino/Philippine
a Pole
Polish
Portugal
a Portuguese
Portuguese
Romania
a Romanian
Romanian
a Russian
Russian
Philippines, the
Poland
Russia
San Marino
a San Marinan
San Marinan
a Saudi/Saudi Arabian
Saudi/Saudi Arabian
Scotland
a Scot or
a Scotsman/Scotswoman
Scottish/Scotch/Scots
Senegal
a Senegalese
Senegalese
Saudi Arabia
Serbia
a Serb
Serbian
Slovakia
a Slovak
Slovak
Slovenia
a Slovene/Slovenian
Slovene/Slovenian
Somalia
a Somali
Somali
South Africa
a South African
(Caution: A Southern African
is a citizen of any nation in southern Africa.)
South African
South Korea
a (South) Korean
(South) Korean
Spain
a Spaniard
Spanish
a Sri Lankan
Sri Lankan
Sweden
a Swede
Swedish
Switzerland
a Swiss
Swiss
Syria
a Syrian
Syrian
Sri Lanka
Thailand
a Thai
Thai
Tibet
a Tibetan
Tibetan
Tunisia
a Tunisian
Tunisian
Turkey
a Turk
Turkish
a Ukrainian
Ukrainian
a Briton
British
Ukraine, (the)
United Kingdom, the
United States of America, the
an American
American
Uruguay
a Uruguayan
Uruguayan
—
Vatican
Vatican City
Venezuela
a Venezuelan
Venezuelan
Zimbabwe
a Zimbabwean
Zimbabwean
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31
TUTORIAL 7
NUMBERS & DATES
NUMBERS
For the number 0 on its own, we say zero.
Before a decimal point, we say either zero or nought.: 0.5 zero point five;
After a decimal point we say “oh”: 0.005 zero / nought point oh oh five.
We also say “oh” in telephone numbers, years, hotel room numbers, bus numbers, etc.
For football scores we say nil: Palermo three, Real Madrid nil (3-0); for tennis we say love: 15-0 fifteen-love.
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
29
30
31
39
40
41
50
60
70
80
90
one
two
three
four
five
six
seven
eight
nine
ten
eleven
twelve
thirteen
fourteen
fifteen
sixteen
seventeen
eighteen
nineteen
twenty
twenty-one
twenty-two
twenty-three
…
twenty-nine
thirty
thirty-one
…
thirty-nine
forty
forty-one
…
fifty
sixty
seventy
eighty
ninety
100
101
102
109
110
111
112
120
121
130
140
199
200
201
202
210
211
219
220
221
299
300
301
400
500
899
900
999
one hundred (a hundred)
one hundred and one
one hundred and two
…
one hundred and nine
one hundred and ten
one hundred and eleven
one hundred and twelve
…
one hundred and twenty
one hundred and twenty-one
…
one hundred and thirty
one hundred and forty
…
one hundred and ninety-nine
two hundred
two hundred and one
two hundred and two
…
two hundred and ten
two hundred and eleven
…
two hundred and nineteen
two hundred and twenty
two hundred and twenty-one
…
two hundred and ninety-nine
three hundred
three hundred and one
…
four hundred
five hundred
…
eight hundred and ninety-nine
nine hundred
nine hundred and ninety-nine
THOUSAND (AND)
(AND)
HUNDRED
10,000
10,001
10,010
10,100
11,000
11,111
22,222
33,333
99,999
1,009
1,010
1,011
1,012
1,020
1,021
1,099
1,100
1,101
1,110
1,111
1,120
1,199
1,200
1,201
1,299
1,300
1,301
1,999
2,000
2,001
2,099
2,222
9,999
(AND)
HUNDRED
UNITS
ten thousand
ten thousand and one
ten thousand and ten
ten thousand and one hundred
eleven thousand
eleven thousand, one hundred and eleven
…
twenty-two thousand, two hundred and twenty-two
thirty-three thousand, three hundred and thirtythree
ninety-nine thousand, nine hundred and ninetynine
1,000
1,001
1,002
100,000
100,001
100,010
100,100
101,000
110,000
110,001
110,011
110,111
one thousand (a thousand)
one thousand and one
one thousand and two
…
one thousand and nine
one thousand and ten
one thousand and eleven
one thousand and twelve
…
one thousand and twenty
one thousand and twenty-one
…
one thousand and ninety-nine
one thousand (and) one hundred
one thousand, one hundred and one
…
one thousand, one hundred and ten
one thousand, one hundred and eleven
…
one thousand, one hundred and twenty
…
one thousand, one hundred and ninety-nine
one thousand and two hundred
one thousand, two hundred and one
…
one thousand, two hundred and ninety-nine
one thousand and three hundred
one thousand, three hundred and one
…
one thousand, nine hundred and ninety-nine
two thousand
two thousand and one
…
two thousand and ninety-nine
…
one thousand, two hundred and twenty-two
nine thousand, nine hundred and ninety-nine
UNITS
one hundred thousand
one hundred thousand and one
one hundred thousand and ten
one hundred thousand and one hundred
one hundred and one thousand
one hundred and ten thousand
one hundred and ten thousand and one
one hundred and ten thousand and eleven
one hundred and ten thousand, one hundred and eleven
…
222,222
333,333
999,999
two hundred and twenty-two thousand, two hundred and twenty-two
three hundred and thirty-three thousand, three hundred and thirty-three
nine hundred and ninety-nine thousand, nine hundred and ninety-nine
cont.:
APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA
32
1,000,000
1,000,001
1,000,011
1,000,111
1,001,111
1,011,111
1,111,111
10,000,000
100,000,000
1,000,000,000
BILLION (AND)
(AND)
HUNDRED
UNITS
cont.:
one million (a million)
one million and one
one million and eleven
one million, one hundred and eleven
one million, one thousand, one hundred and eleven
one million, eleven thousand, one hundred and eleven
one million, one hundred and eleven thousand, one hundred and eleven
…
ten million
99,000,000
ninety-nine million
one hundred million
999,000,000
nine hundred and ninety-nine million
999,999,999
nine hundred and ninety-nine million, nine hundred and
ninety-nine thousand, nine hundred and ninety-nine
one billion
MILLION (AND)
(AND)
HUNDRED
UNITS
THOUSAND (AND)
(AND)
HUNDRED
UNITS
(AND)
HUNDRED
UNITS
MATHS
+
-
sign
plus
minus
x
=
45 +
32 =
77
noun
addition
subtraction
times
divided (by)
is equal to
multiplication
division
result
total
plus
is (equal to)
55 x
5=
275
verb
to add
to deduct /
to subtract
to multiply by
to divide by
is (equal to)
equals
times
is (equal to)
Other ways of saying divide
are:
per
€/ $
Euros per dollar
and over
x-y/z x minus y over z
45 32 =
13
minus
is (equal to)
45 plus 32 is 77
55 times 5 is 275
45 minus 32 is13
45 and 32
equals 77
55 multiplied by 5
equals 275
45 take away 32
equals 13
55
5=
11
%
2
3
√
divided by
is (equal to)
55 divided by 5
equals 11
The decimal point is read “point”, and the numbers that follow are read one by one:
but
10.78
10.78%
Apart from ½ (a half), ¼ (a quarter) and ¾ (three-quarters), fractions are mostly like ordinal
numbers (fifth, sixth, twenty-first, etc.):
1/3
2/3
3½
2¾
TELEPHONE, FAX, BANK ACCOUNT NUMBERS etc.
These are read as individual digits; when we have two numbers that are the same we say “double”:
338 34667 double three, eight, four, double six, seven. We say “oh” for the number 0.
sign
percent
squared
cubed
root
noun
percentage
square (of)
cube (of)
root (of)
10%
102
103
104
10 percent
ten squared
ten cubed
ten to the
power of 4
√5
the square
root of 5
ten point seven eight
ten point seventy-eight
percent
one third
two thirds
three and a half
two and three quarters
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33
DATES
THE YEAR
BC (BEFORE CHRIST)
BCE (BEFORE COMMON ERA)
AD (ANNO DOMINI)
CE (COMMON ERA)
*(the year zero does not exist)
0*
From the year zero to the year 1009, we
read the date as a whole number
From the year 1010 to the year 1999, and
from the year 2010 onwards, we divide
the year into twos:
The “century” years are read in hundreds
and, with units, we use the letter “oh”:
53 BC / BCE
(fifty-three before Christ /
fifty-three before common era)
89 AD / CE
(eighty-nine Anno Domini /
eighty-nine common era)
1492
1789
1999
1500
1700
1701
1709
(fifteen hundred)
(seventeen hundred)
(seventeen, “oh” one)
(seventeen, “oh” nine)
1710
(seventeen, ten)
100
410
1000
1009
(fourteen, ninety-two)
(seventeen, eighty-nine)
(nineteen, ninety-nine)
but
(the year one hundred)
(four hundred and ten)
(the year one thousand)
(one thousand and nine)
2000
2009
(the year two thousand)
(two thousand and nine)
2010
(twenty, ten)
We use the plural form to indicate the decades:
the 1960s (the nineteen sixties) – gli anni sessanta
THE FOUR SEASONS
spring
summer
THE MONTHS OF THE YEAR
the 1980s (the nineteen eighties) – gli anni ottanta
autumn
(AmE: fall)
winter
THE DAYS OF THE WEEK
Month
Abbreviation
Day
Abbreviation
January
February
March
April
May
June
July
August
September
October
November
December
Jan
Feb
Mar
Apr
Aug
Sept
Oct
Nov
Dec
Sunday
Monday
Tuesday
Wednesday
Thursday
Friday
Saturday
Sun
Mon
Tue
Wed
Thu
Fri
Sat
READING THE DATE
Dates are read using ordinal numbers and inserting the preposition “of” between the day and month:
The ordinals
24 May 1961 (24th May 1961)
1st
the first
the twenty-fourth of May, nineteen sixty-one
2nd
the second
9 January 1999 (9th January 1999)
3rd
the third
the ninth of January, nineteen ninety-nine
4th
the fourth
8 November 2004 (8th November 2004)
5th
the fifth
the eighth of November, two thousand and four
6th
the sixth
7th
the seventh
The American use is to put the month before the day:
8th
the eighth
November 8, 2004 (November 8th, 2004)
9th
the ninth
November the eighth, two thousand and four
10th
the tenth
11th
12th
13th
20th
21st
22nd
23rd
30th
31st
the eleventh
the twelfth
the thirteenth
…
the twentieth
the twenty-first
the twenty-second
the twenty-third
…
the thirtieth
the thirty-first
APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA
34
TIME
Ci sono due modi per indicare l’ora:
a) Formale (tendente ad essere uso comune grazie all’orologio digitale):
In gruppi di due, prima l’ora e poi i minuti.
Esempio: 8:45 - eight forty-five.
Per i minuti da 01 a 09, lo zero si pronuncia “oh”.
Esempio: 11:06 - eleven (oh) six
b) Informale / popolare:
Prima i minuti e poi l’ora.
Si utilizza past per i minuti da 01 a 30 e poi l’ora passata; to per i minuti da 31 a 59 e poi l’ora che proverrà.
Es.:
7.15 - fifteen minutes past seven;
7.45 - fifteen minutes to eight.
Un altro modo di indicare 15 minuti “oltrepassate l’ora” è: a quarter past;
un altro modo di indicare 15 minuti “per arrivare all’ora” è: a quarter to;
un altro modo di indicare 30 minuti “oltrepassate l’ora” è: half past.
Nell’inglese normale viene utilizzato l’orario di dodici ore: 15:15 - a quarter past three / 15 minutes past three.
In espressioni formali per indicare se l’ora è prima del mezzogiorno o dopo, si utilizza A.M. (am - ante meridiem) e P.M. (pm - post
meridiem).
L’espressione O’CLOCK è utilizzata solo per indicare l’ora esatta / in punto (es.: it’s 10 o’clock)
a quarter
to …
a quarter
past …
↓… past …
↑… to …
… o’clock
half past …
Si usa l’espressione TO per indicare i minuti dal
trentunesimo fino all’ora in punto.
Si utilizza l’espressione PAST per indicare i minuti dopo l’ora fino a
HALF PAST (30 MINUTES PAST…)
(Possiamo anche dire l’ora in gruppi di due cifre: it’s ten twenty-five)
Viene utilizzato: minutes past / to
per indicare l’ora con i minuti all’interno della divisione di 5 minuti.
Es.:
It's 2 minutes to eleven;
It`s 3 minutes past ten;
Nell’uso informale il past spesso viene omesso.
Nell’inglese americano viene utilizzato after al posto di past.
It`s 1 minute past eleven.
Es.: It's half ten now.
Es.: It's ten past/after eight.
Al posto del 12 si possono utilizzare le espressioni midday / noon (mezzogiorno) o midnight (mezzanotte)
L’orario di ventiquattrore è utilizzato soprattutto nelle tabelle (timetables), nei programmi e negli annunci ufficiali.
Quando si indica il periodo (mattino, pomeriggio, sera), oltre alle espressioni a.m. e p.m. (uso formale e spesso solo con l’ora esatta) si
utilizzano IN THE MORNING, IN THE AFTERNOON, IN THE EVENING.
Attenzione:
si dice AT NIGHT e non IN THE NIGHT.
NUMBERS AS ADJECTIVES
Quando si utilizza un numero o un’espressione numerica come aggettivi, questi sono sempre al singolare:
a fifty-minute lesson
a twelve-week termthe ten-fifteen train a six-month waiting list
APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA
35
TUTORIAL 8
THE PAST
Un’azione nel passato può essere considerata:
1. come un’azione che avviene in un punto specifico nel tempo: I wrote my letter of 16 June 2005 with a special pen;
2. come un’azione che copre un periodo
che si estende fino al presente:
I have written with a special pen since 2005;
relativo solo al passato:
in quanto azione completata:
I wrote with a special pen from 2000 to 2005;
in quanto azione non completata:
I was writing my thesis with a special pen.
PAST
1.
FUTURE
X
2a.
////////////////////////////////////////////////////////////
2b i.
2b ii.
PRESENT
/////////////////////
----
/////////////////////
----
Per quanto riguarda il 2a, non è il tempo specificato nella frase ma il periodo relativo al tempo specificato che deve
estendersi fino al presente.
Confrontare:
Confrontare pure:
Peter lived in Palermo for ten years
Il periodo di residenza è terminato / Peter è morto
Peter has lived in Palermo for ten years
Il periodo di residenza si estende fino al presente o
fino a un punto non specificato del passato ma molto
vicino al presente / Peter è ancora vivo
For years, Fiat has produced competitive cars.
For years, Fiat produced competitive cars.
La prima frase afferma che la Fiat è ancora in una posizione da produrre altre auto competitive, anche se è passato
parecchio tempo dalla produzione dell’ultima auto competitiva. La seconda, invece, lascia intendere che Fiat non è più in
una posizione tale da produrre auto competitive.
ADVERBIALS IN RELATION TO THE PAST AND THE PRESENT PERFECT
La scelta dell’aspetto perfettivo è associata con “l’orientamento nel tempo” e, di conseguenza, con vari indicatori temporali.
Alcuni avverbiali di tempo vanno con il PAST e altri con il PRESENT PERFECT:
THE PAST
Punto o periodo di tempo (terminato) nel passato
yesterday (evening / morning) / last night / last Tuesday
a week ago / a month ago / a year ago
in the morning / in the afternoon / on Thursday / in June / in 1995 / at 10 o’clock
I worked
throughout January
the other day
THE PRESENT PERFECT
Periodo che si estende fino al presente o fino ad un passato recente
since last Tuesday / since my degree
till now / up to now / so far
I have worked
lately / already
sia THE PAST sia THE
Con il SIMPLE PAST il tempo specificato / periodo si considera terminato, mentre con il
PRESENT PERFECT
PRESENT PERFECT l’azione si considera come azione che si perfeziona / termina al
momento specificato dall’avverbiale
today / this month / this year
worked
for an hour/ for two months
I
have worked
recently
APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA
36
THE SIMPLE PAST TENSE
Il SIMPLE PAST è il tempo verbale che generalmente è utilizzato per rapportare eventi passati. E’ utilizzato per le azioni
completate nel passato in un tempo specifico. Schematicamente è usato:
per un’azione del passato quando il tempo dell’azione è dato:
I met him yesterday
quando si chiede il tempo dell’azione: when did you meet him?
quando l’azione chiaramente è avvenuta in un tempo determinato nel passato anche se questo (il tempo) non è specificato /
menzionato:
the bus was ten minutes late
qualche volta il tempo è determinato attraverso il rapporto domanda – risposta al PRESENT PERFECT:
where have you been? I’ve been to the concert. Did you enjoy it?
Formazione: Il SIMPLE PAST TENSE, nei verbi regolari, si forma aggiungendo –ED alla forma base dell’infinito:
work worked
play played
talk
talked
listen listened
I verbi che finiscono con –E aggiungono soltanto –D:
love loved
Non ci sono inflessioni; è utilizzata la stessa forma per tutte le persone:
I worked, you worked, he worked ecc.
La forma negativa dei verbi regolari e irregolari si forma con DID NOT e la forma base del verbo (l’infinito senza il TO):
I did not work
La forma interrogativa dei verbi regolari e irregolari si forma con DID + soggetto + forma base:
did I work?
did he work? ecc.
DID NOT è normalmente contratto nella forma negativa e interrogativa negativa:
I didn’t work
didn’t I work? ecc.
AFFIRMATIVE
I worked
he worked
\
NEGATIVE
I did not work
he did not work
I didn’t work
INTERROGATIVE
did I work?
did he work?
\
NEGATIVE INTERROGATIVE
did I not work?
did he not work?
didn’t I work?
NOTE ORTOGRAFICHE (VERBI REGOLARI):
Le regole specificate per il raddoppiamento della consonante finale quando si aggiunge il suffisso –ING, si applicano
quando si aggiunge il suffisso –ED:
stop stopped
travel travelled
I verbi che finiscono in -Y che segue una consonante, cambiano la -Y in -I prima di aggiungere -ED:
carry carried
I VERBI IRREGOLARI
Questi variano nella loro forma del SIMPLE PAST:
INFINITIVE
SIMPLE PAST
TO SPEAK
spoke
TO SEND
sent
TO SEE
saw
TO EAT
ate
TO DO
did
TO GO
went
La forma del SIMPLE PAST d’ogni verbo irregolare è da imparare a memoria ma, una volta fatto questo non
si presenterà altra difficoltà in quanto i verbi irregolari, come quelli regolari, non hanno nessuna flessione al PAST TENSE:
il SIMPLE PAST TENSE del verbo TO SEND è SENT per tutte le persone;
la forma negativa è DID NOT SEND per tutte le persone;
la forma interrogativa è DID I SEND? ecc.;
la forma interrogativa - negativa DID I NOT SEND? / DIDN’T I SEND? ecc.
APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA
37
THE PRESENT PERFECT TENSE
FORMAZIONE:
Il PRESENT PERFECT TENSE si forma con il PRESENT TENSE del verbo TO HAVE + il participio
passato del verbo che esprime l’azione: I have worked
il participio passato nei verbi regolari ha la stessa forma del SIMPLE PAST:
worked
loved
stopped
travelled
carried;
nei verbi irregolari, i participi passati variano secondo il verbo specifico ( VEDERE APPENDICE “IRREGOLAR VERBS”):
spoken
sent
seen
eaten
done
gone;
La frase negativa si forma mettendo il NOT dopo l’ausiliare / operatore; l’interrogativa invertendo di posizione il soggetto con
l’ausiliare / l’operatore.
AFFIRMATIVE
NEGATIVE
I have worked
I have not worked
you have worked
you have not worked
he has worked
he has not worked
we have worked
we have not worked
you have worked
you have not worked
they have worked
they have not worked
Generalmente si utilizza la forma contratta del
soggetto con l’ausiliare
I’ve worked
I haven’t worked
he’s worked
he hasn’t worked
INTERROGATIVE
NEGATIVE INTERROGATIVE
have I worked?
have I not worked?
have you worked?
have you not worked?
has he worked?
has he not worked?
have we worked?
have we not worked?
have you worked?
have you not worked?
have they worked?
have they not worked?
HAVE NOT e HAS NOT sono normalmente alla forma contratta nella
frase negativa e interrogativa-negativa
haven’t I worked?
hasn’t he worked?
USO
1 Stato che si estende fino al tempo presente:
he has been ill for three days [è malato da tre giorni – è da tre giorni che è malato]
I have smoked since I left school [fumo da quando lasciai la scuola]
he has lived in Palermo all his life [ha vissuto a Palermo per tutta la vita]
2 Evento o eventi, non necessariamente determinati, in un periodo di tempo che si estende al tempo presente:
have you [ever] been to England? [sei (mai) stato/a in Inghilterra?]
I have corrected your homework [ho corretto i vostri compiti]
I have seen people cry for nothing [ho visto gente piangere per niente]
3 L’abitudine in un periodo di tempo che si estende fino al tempo presente:
he has attended lectures regularly [ha frequentato le lezioni regolarmente]
I have always written with a special pen [ho sempre scritto con una penna speciale]
Ihave always bought De Gregori ’s records [ho sempre comprato i dischi di De Gregori]
4 Evento o eventi passati con risultati nel tempo presente:
the invoice has arrived [la fattura è arrivata – cioè, è adesso qui]
the photocopier has been broken [la fotocopiatrice è rotta – non è stata ancora accomodata]
he has studied! [ha studiato – il suo exame era perfetto]
FOR AND SINCE
SINCE:
FOR:
è usato con un periodo di tempo:
utilizzato con il SIMPLE PAST TENSE indica un
periodo di tempo terminato:
utilizzato con il PRESENT PERFECT indica un
periodo di tempo che si estende fino al presente:
qualche volta può essere omesso:
è usato con un punto nel tempo e significa “da
quel punto sino a quando si parla”.
È sempre usato con un tempo perfettivo:
non si può omettere.
(USED WITH THE PRESENT PERFECT)
I’ve been here for one hour / six days / a year;
[sono qui da un’ora / sei giorni / un anno]
I was here for one hour (I’m not here now);
[ero qui per un’ora (non sono qui adesso)]
I’ve been here for one hour (I’m still here);
[sono qui da un’ora (sono ancora qui)]
I’ve been here an hour.
I’ve been here since three o’clock / Saturday / 1995 / I was born;
[sono qui dalle tre / da sabato / dal 1995 / da quando sono nato]
APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA
38
THE PAST PROGRESSIVE (PAST CONTINUOUS)
Il progressivo passato viene utilizzato per un’azione del passato i cui limiti temporali non sono conosciuti o non sono
importanti
PAST
PRESENT
---
FUTURE
---
FORMAZIONE: Il PAST PROGRESSIVE (PAST CONTINUOUS TENSE) si forma con il tempo passato del verbo TO BE
(essere) + il PARTICIPIO PRESENTE:
AFFIRMATIVE
I was working
you were working
he was working
we were working
you were working
they were working
NEGATIVE
I was not working
you were not working
he was not working
we were not working
you were not working
they were not working
Forme contratte:
was not e were not
di solito, alla forma negativa e interrogativa
negativa, sono contratte.
INTERROGATIVE
was I working?
were you working?
was he working?
were we working?
were you working?
were they working?
I wasn’t working
you weren’t working
wasn’t I working?
(was I not working?)
weren’t you working? (were you not working?)
* Utilizzato senza un’espressione di tempo può indicare uno sviluppo / incremento graduale:
It was getting darker
The plant was growing
* Utilizzato con un’indicazione di tempo esprime un’azione che ha avuto inizio prima di quel punto nel tempo e probabilmente
è continuato dopo quel punto:
At half past four he was eating
* Se sostituiamo l’espressione di tempo con un verbo alla forma del SIMPLE PAST, diamo l’idea che l’azione alla forma del
PAST PROGRESSIVE ha avuto inizio prima dell’azione al SIMPLE PAST e probabilmente è continuata dopo:
He was watching television
when the phone rang
---
X
---
* È utilizzato nelle descrizioni:
The sun was rising and Jane was walking to the seashore. It was cold but she was wearing a fur coat.
She was smiling but in her eyes there was sadness...
* il PAST CONTINUOUS è utilizzato nel discorso indiretto, per indicare il futuro nel passato, e con ALWAYS:
a) He said: ‘I’m living in London’ He said he was living in London
b) He was busy packing, for he was leaving that night
c) He was always ringing me up (fastidiosa azione ripetuta)
PROGRESSIVE ASPECT
Attenzione:
Come con il progressivo presente, i verbi che accettano l’aspetto progressivo sono i verbi che denotino attività. I verbi di
stato e della percezione, i verbi che si riferiscono a emozioni o stati emotivi, e che si riferiscono ad un rapporto, non
accettano la forma progressiva (perché non possono accettare il concetto di un’azione che si svolge in un tempo
determinato).
La forma progressiva, quando è utilizzata con il passato, indica che l’azione ha una durata limitata nel tempo:
I was writing with a special pen last night but my hand grew tired.
Di conseguenza è utile per indicare un periodo di tempo all’interno del quale avviene un altro evento (indicato dal SIMPLE
PAST):
While I was writing, the phone rang
La sua abilità di esprimere azioni incomplete è illustrato da queste frasi a confronto:
He read a book last night (è sottinteso che lo ha finito)
He was reading a book last night (è sottinteso che non lo ha finito)
APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA
39
VERBI IRREGOLARI
Base form
awake
be
bear
beat
become
begin
bend
beset
bet
bid
bind
bite
bleed
blow
break
breed
bring
broadcast
build
burn
burst
buy
cast
catch
choose
cling
come
cost
creep
cut
deal
dig
dive
do
draw
dream
drive
drink
eat
fall
feed
feel
fight
find
fit
flee
fling
fly
forbid
forget
forego (forgo)
forgive
forsake
freeze
Simple past tense
awoke
was, were *
bore
beat
became
began
bent
beset
bet
bid/bade
bound
bit
bled
blew
broke
bred
brought
broadcast
built
burned/burnt
burst
bought
cast
caught
chose
clung
came
cost
crept
cut
dealt
dug
dived/dove
did
drew
dreamed/dreamt
drove
drank
ate
fell
fed
felt
fought
found
fit
fled
flung
flew
forbade
forgot
forewent
forgave
forsook
froze
Past participle
awoken
been
born
beat
become
begun
bent
beset
bet
bid/bidden
bound
bitten
bled
blown
broken
bred
brought
broadcast
built
burned/burnt
burst
bought
cast
caught
chosen
clung
come
cost
crept
cut
dealt
dug
dived
done
drawn
dreamed/dreamt
driven
drunk
eaten
fallen
fed
felt
fought
found
fit
fled
flung
flown
forbidden
forgotten
foregone
forgiven
forsaken
frozen
Base Form
get
give
go
grind
grow
hang
hear
hide
hit
hold
hurt
keep
kneel
knit
know
lay
lead
leap
learn
leave
lend
let
lie
light
lose
make
mean
meet
misspell
mistake
mow
overcome
overdo
overtake
overthrow
pay
plead
prove
put
quit
read
rid
ride
ring
rise
run
saw
say
see
seek
sell
send
set
Simple Past Tense
got
gave
went
ground
grew
hung
heard
hid
hit
held
hurt
kept
knelt
knit
knew
laid
led
leaped/lept
learned/learnt
left
lent
let
lay
lighted/lit
lost
made
meant
met
misspelled/
misspelt
mistook
mowed
overcame
overdid
overtook
overthrew
paid
pled
proved
put
quit
read
rid
rode
rang
rose
ran
sawed
said
saw
sought
sold
sent
set
Past Participle
gotten
given
gone
ground
grown
hung
heard
hidden
hit
held
hurt
kept
knelt
knit
know
laid
led
leaped/lept
learned/learnt
left
lent
let
lain
lighted
lost
made
meant
met
misspelled/
misspelt
mistaken
mowed/mown
overcome
overdone
overtaken
overthrown
paid
pled
proved/proven
put
quit
read
rid
ridden
rung
risen
run
sawed/sawn
said
seen
sought
sold
sent
set
APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA
40
Base Form
sew
shake
shave
shear
shed
shine
shoe
shoot
show
shrink
shut
sing
sink
sit
sleep
slay
slide
sling
slit
smite
sow
speak
speed
spend
spill
spin
spit
split
spread
spring
stand
steal
stick
Simple Past Tense
sewed
shook
shaved
shore
shed
shone
shoed
shot
showed
shrank
shut
sang
sank
sat
slept
slew
slid
slung
slit
smote
sowed
spoke
sped
spent
spilled/spilt
spun
spit/spat
split
spread
sprang/sprung
stood
stole
stuck
Past Participle
sewed/sewn
shaken
shaved/shaven
shorn
shed
shone
shoed/shod
shot
showed/shown
shrunk
shut
sung
sunk
sat
slept
slain
slid
slung
slit
smitten
sowed/sown
spoken
sped
spent
spilled/spilt
spun
spit
split
spread
sprung
stood
stolen
stuck
Base Form
sting
stink
stride
strike
string
strive
swear
sweep
swell
swim
swing
take
teach
tear
tell
think
thrive
throw
thrust
tread
understand
uphold
upset
wake
wear
weave
wed
weep
wind
win
withhold
withstand
wring
write
Simple Past Tense
stung
stank
strod
struck
strung
strove
swore
swept
swelled
swam
swung
took
taught
tore
told
thought
thrived/throve
threw
thrust
trod
understood
upheld
upset
woke
wore
weaved/wove
wed
wept
wound
won
withheld
withstood
wrung
wrote
Past Participle
stung
stunk
Stridden
struck
strung
striven
sworn
swept
swelled/swollen
swum
swung
taken
taught
torn
told
thought
thrived
thrown
thrust
trodden
understood
upheld
upset
woken
worn
weaved/woven
wed
wept
wound
won
withheld
withstood
wrung
written
* Past tense TO BE
AFFIRMATIVE
NEGATIVE
INTERROGATIVE
NEGATIVE INTERROGATIVE
I was
I was not
was I?
was I not?
you were
you were not
were you?
were you not?
he was
he was not
was he?
was he not?
we were
we were not
were we?
were we not?
you were
you were not
were you?
were you not?
they were
they were not
were they?
were they not?
Generalmente si utilizza la forma contratta del was NOT e were NOT sono normalmente alla forma
soggetto con l’ausiliare
contratta nella frase negativa e interrogativa-negativa
I wasn’t
wasn’t I?
you weren’t
weren’t you?
I verbi irregolari non vanno memorizzate in ordine alfabetico!
Man mano che si “incontra” un verbo irregolare, lo si scrive in un quaderno, o meglio una rubrica, magari con qualche
esempio, e ogni tanto lo si ripassa per fissarlo.
Esempio:
incontro un testo scritto “ I ate an apple “ (ho mangiato una mela)
Scrivo nel quaderno dei verbi irregolari, alla lettera E:
eat (mangiare) ate
eaten
(I ate an apple)
APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA
41
base form
awake
be
bear
beat
become
begin
bend
bet
bid
bind
bite
bleed
blow
break
breed
bring
broadcast
build
burn
burst
buy
cast
catch
choose
cling
come
cost
creep
cut
deal (with)
dig
dive
do
draw
dream
drive
drink
eat
fall
feed
feel
fight
find
fit
flee
fling
fly
forbid
forget
forgive
forsake
freeze
get
give
go
grind
grow
hang
trad. it
svegliarsi
essere
portare
battere
diventare
iniziare
piegare
scommettere
offrire / fare un’offerta
legare (libri)
mordere
sanguinare
soffiare
rompere
allevare
portare (con sé)
trasmettere
costruire
bruciare
scoppiare
comprare
proiettare / gettare
afferrare / prendere
scegliere
stringersi
venire
costare
avanzare lentamente
tagliare
trattare
scavare
tuffarsi
fare (
disegnare
sognare
guidare
bere
mangiare
cadere
nutrire
sentire
lottare
trovare
installare / andare
bene (di misura)
scappare (da
qualcosa)
scagliare
volare
vietare
dimenticare
perdonare
abbandonare
congelare
prendere / ottenere
dare
andare
macinare
crescere
appendere /
impiccare
base form
hear
hit
hold
hurt
keep
kneel
knit
know
lay
lead
leap
learn
leave
lend
let
lie
light
lose
make
mean
meet
misspell
mistake
mow
overcome
overdo
overtake
overthrow
pay
plead
prove
put
quit
read
rid
ride
ring
rise
run
saw
say
see
seek
sell
send
set
sew
shake
shave
shear
shed
shine
shoe
shoot
show
shrink
shut
trad. it
sentire
colpire
tenere /
trattenere
far male / ferire
mantenere
inginocchiarsi
lavorare a maglia
conoscere / sapere
posare / deporre
condurre
balzare
imparare
lasciare
dare in prestito
permettere /affittare
dire bugie /sdraiarsi
/trovarsi
accendere
perdere
fare
significare /voler dire
incontrare
errare a compitare
fraintendere
tagliare l’erba
superare
strafare
sorpassare
rovesciare (un
potere)
pagare
supplicare
provare
mettere
chiudere / finire
leggere
sbarazzare / liberare
andare in (in bici ( a
cavallo ecc.)
suonare
alzarsi / aumentare
correre
segare
dire
vedere
cercare
vendere
spedire /mandare
mettere / configurare
/ impostare
cucire
scuotere / scrollare
radere
tosare
spargere
splendere
dotare di calzature
sparare
mostrare
rimpicciolire
chiudere
base form
sing
sit
sleep
slay
slide
sling
slit
smite
sow
speak
speed
spell
spend
spill
spin
spit
split
spread
spring
stand
steal
stick
sting
stink
stride
strike
string
strive
swear
sweep
swell
swim
swing
take
teach
tear
tell
think
thrive
throw
thrust
tread
understand
uphold
upset
wake
wear
weave
wed
weep
wind
win
withhold
withstand
wring
write
trad. it
cantare
sedersi
dormire
ammazzare
/sterminare
scivolare
lanciare
fendere
colpire
seminare
dire
andare svelto
compitare
spendere
versare
filare
sputare
spaccare (rsi)
diffondere
saltare / scaturire
stare
rubare
attaccare
pungere
puzzare
camminare a lunghi
passi
colpire
legare con corda /
lottare / sforzarsi
bestemmiare /
giurare
spazzare
gonfiare
nuotare
oscillare / dondolare
portare (qualcosa)
insegnare
strappare
dire / narrare
pensare
prosperare
lanciare / tirare
spingere dentro con
forza
calpestare
capire
sostenere
rovesciare /
sconvolgere
svegliarsi
indossare
intrecciare
sposare (rsi)
versar lacrime
avvolgere
vincere
trattenere
resistere a
torcere
scrivere
APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA
42
TUTORIAL 9
THE FUTURE
Non c’è un tempo futuro considerato ovvio nella lingua inglese corrispondente al rapporto tempo cronologico – tempo verbale
come per il passato. Ci sono invece diverse possibilità per indicare il tempo futuro. La futuribilità, la modalità e il modo verbale
hanno un rapporto molto stretto e il tempo futuro è reso con l’utilizzo di ausiliari modali o di semi-ausiliari o mediante forme del
presente semplice e progressivo.
SIMPLE PRESENT TENSE
usato per indicare il futuro (non è considerato importante)
Questo tempo verbale può essere usato con un’espressione di tempo per indicare un accordo / una pianificazione prefissata
e determinata; un’azione concepita come dipendente da un’altra azione, in successione:
I leave tomorrow (parto domani)
our new branch opens next week (la nostra nuova filiale apre la prossima settimana)
È utilizzato quando si parla di una serie di azioni future stabilite come progetti o viaggi:
we leave at six (partiamo alle sei)
we arrive at eight o’clock (arriviamo alle otto)
ma
in una frase come “il mio treno parte alle sei” (my train leaves at six’) il SIMPLE PRESENT viene utilizzato per indicare
un’azione abituale e non come un’azione dipendente.
SHALL / WILL + FORMA BASE del verbo
sono l’approssimazione più vicina per indicare un’azione “incolore”, “neutra” del futuro.
FORMAZIONE
Il FUTURE TENSE è formato con SHALL / WILL (I persona soggetto),
WILL (II e III persona soggetto) + LA FORMA BASE.
La forma negativa si forma mettendo NOT dopo l’operatore / l’ausiliare.
La forma interrogativa si forma invertendo il soggetto con l’operatore / l’ausiliare
(WILL non è normalmente utilizzato alla I persona interrogativa).
AFFIRMATIVA
NEGATIVA
INTERROGATIVA
INTERROGATIVA NEGATIVA
I shall / will work
you will work
he she it will work
we shall / will work
you will work
they will work
Il soggetto e WILL sono
normalmente contratte
I’ll work
he’ll work
I shall / will not work
shall I work?
shall I not work?
you will not work
will you work?
will you not work?
he / she / it will not work
will he / she / it work?
will he / she / it not work?
we shall / will not work
shall we work?
shall we not work?
you will not work
will you work?
will you not work?
they will not work
will they work?
will they not work?
SHALL NOT e WILL NOT sono normalmente contratte alla forma negativa e
interrogativa negativa
I shan’t work
shan’t I work?
he won’t work
won’t he work?
Forme contratte:
WILL  ‘LL
SHALL NOT  SHAN’T
WILL NOT  WON’T
La forma contratta ‘LL non può essere utilizzata quando la forma base viene omessa:
who will go? - I will (chi andrà? – Io)
USO
Il futuro neutro, di predizione:
Intenzione al momento della decisione:
tomorrow’s weather will be cold and cloudy
(il tempo domani sarà freddo e nuvoloso)
I shall meet you at the station (ti aspetto / ti incontrerò alla stazione)
it’s cold. I shall close the door (fa freddo. Chiuderò la porta)
Nella proposizione principale di una frase ipotetica:
if you study, you’ll pass your exam (se studi, supererai l’esame)
APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA
43
THE FUTURE
PRESENT PROGRESSIVE
Evento futuro anticipato nel presente. Il suo significato principale è “pianificazione / programmazione prefissa, stabilita nel
presente”. he’s leaving for Easter (partirà per Pasqua)
Siccome il PRESENTE PROGRESSIVE è utilizzato per denotare il presente, oltre al futuro, spesso si usa un’avverbiale di
tempo per chiarire il rapporto con il tempo del verbo:
they are studying now (stanno studiando – adesso)
presente
they are studying later (studieranno – più tardi)
futuro
I verbi di movimento da un luogo all’altro (GO [andare], FLY [volare], DRIVE [guidare], TRAVEL [viaggiare], ARRIVE
[arrivare], LEAVE [partire], START [partire]); i verbi che denotano posizione (STAY [stare], REMAIN [rimanere]) e i verbi DO e
HAVE (per indicare mangiare e bere), al PRESENT PROGRESSIVE possono esprimere una decisione o una
programmazione senza una precisa deliberazione: posso dire “I’m leaving tomorrow – parto domani” ancora prima di iniziare il
mio viaggio.
Questo modo di esprimere il futuro non può essere utilizzato con i verbi che normalmente non accettano la forma progressiva;
con questi verbi si utilizza SHALL e WILL:
I am meeting him tonight (lo incontrerò, ci incontriamo stasera)
ma
I shall know tonight
(KNOW non accetta la forma progressiva)
I shall be in Agrigento tomorrow
(BE non è usato alla forma progressiva)
SEE, quando è usato per indicare un’azione figurativa precisa (SEE TO / ABOUT [pensarci con l’intendo di risolvere un
problema], SEE SOMEONE OUT / OFF / HOME [accompagnare qualcuno fuori / via / a casa] ecc.; SEE con il significato di
“incontrare per mezzo di appuntamento”), e non l’azione che indica la percezione visiva, accetta la forma progressiva:
I’m seeing him tomorrow
(ho un appuntamento )
BE GOING TO + FORMA BASE del verbo
questa costruzione indica “soddisfacimento futuro del presente”.
Ha due significati specifici:
Il futuro di un’intenzione presente (usato per le persone):
What are you going to do today?
(cosa farai oggi?)
When are you going to go?
(quando vai via?)
L’effetto futuro di una causa presente (usato per le persone e per le cose):
it’s going to rain
(pioverà)
she’s going to have a baby
(avrà un bambino)
Le azioni espresse con la forma BE GOING TO si considerano come azioni future che hanno una forte probabilità di
verificarsi sebbene non ci sia la stessa idea di pianificazione o decisione che, invece, si ha con il PRESENT PROGRESSIVE:
I’m leaving tomorrow with John
(implica che ho un appuntamento / un accordo con John)
I’m going to leave tomorrow with John
(potrei cambiare idea / John non sa nulla)
La forma BE GOING TO + FORMA BASE implica sempre una intenzione premeditata e spesso un’intenzione + una
pianificazione. SHALL / WILL + FORMA BASE implica che c’è soltanto l’intenzione e che questa è, sebbene non
necessariamente, senza premeditazione.
Se sono stati effettuati preparativi per l’azione, dobbiamo utilizzare la forma BE GOING TO:
I’ve bought the ingredients, I’m going to cook. (ho comprato gli ingredienti, quindi cucinerò)
Se l’intenzione è palesemente senza premeditazione, dobbiamo utilizzare SHALL / WILL:
are you hungry? I shall cook something for you. (hai fame? Ti cucino /cucinerò qualcosa)
La forma BE GOING TO può essere usata senza un’espressione di tempo:
I’m going to show you my collection of butterflies (ti mostrerò la mia collezione di farfalle)
questo uso indica un futuro ravvicinato e molto vicino.
APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA
44
TUTORIAL 10
THE INFINITIVE
Gli usi più comuni dell’infinito sono:
a) per indicare lo scopo o intenzione di un’azione (la preposizione TO ha la stessa funzione di “ per fa sì” )
She's gone to attend an English lesson at the Faculty of Economics.
The three students went to talk to the English teacher.
b) Come soggetto di una frase:
To be or not to be, that is the question;
(attenzione: questo è più comune nell’inglese scritto, non nel parlato)
To know her is to love her.
c) Con sostantivi o pronomi per indicare a che cosa serve qualcosa, cosa verrà fatto con esso o per cosa verrà utilizzato)
Would you like something to drink?; I haven't anything to wear; The children need a garden to play in.
d) Dopo aggettivi in questi schemi:
It is + adjective +to-infinitive:
It is good to talk
It is + adjective + infinitive + for someone + to-infinitive: It is hard for elephants to see mice
It is + adjective + infinitive + of someone + to-infinitive: It is unkind of her to say that.
e) Dopo un aggettivo + sostantivo quando si esprime un giudizio o un commento:
It was a stupid place to park the car; This is the right thing to do; It was an astonishing way to behave.
f) Con TOO e ENOUGH in questi schemi:
too much/many (+ noun) + to-infinitive: There's too much sugar to put in this bowl. I had too many books to carry.
too + adjective + to-infinitive: This soup is too hot to eat. She was too tired to work.
too + adverb + to-infinitive: He arrived too late to see the actors.
enough (+ noun) + to-infinitive: I've had enough food to eat.
adjective + enough + to-infinitive: She's old enough to make up her own mind.
not enough (+noun) + to-infinitive: There isn't enough snow to ski on.
not + adjective + enough + to-infinitive: You're not old enough to have grand-children!
THE –ING FORM
Quando un verbo finisce in –ing, può essere sia un gerundio sia un participio presente.
È importante distinguerli in quanto non sono gli stessi.
Quando viene utilizzato alla forma in –ing, come un sostantivo, di solito è un gerundio:
Fishing is fun.
Quando utilizziamo un verbo nella forma in –ing come un verbo (che esprime l’azione) o come un aggettivo (che esprime una
qualità), di solito è un participio presente: Pasquale is studying; I have a boring teacher.
Il gerundio come soggetto, oggetto o complemento
Provate a concepire il gerundio come verbo con funzioni di sostantivo, in altre parole una denominazione di un’attività (infinito
sostantivato).
Come i sostantivi, i gerundi possono essere il soggetto, l’oggetto o il complemento di una frase:
Smoking costs a lot of money; I don't like writing; My favourite occupation is reading.
Ma, in quanto attività, il gerundio può avere un oggetto.
In questo caso l’intera espressione (gerundio + oggetto) può essere il soggetto, l’oggetto o il complemento di una frase.
Smoking cigarettes costs a lot of money; I don't like writing letters; My favourite occupation is reading detective stories.
Come I sostantivi, utilizziamo i gerundi con gli aggettivi, gli articoli e tutti i determinativi:
terrible studying; heavy smoking; the writing of a curriculum vitae ;
his reading of detective stories.
Attenzione:
A. Quando utilizziamo un gerundio con un articolo, questo, di solito, non prende un oggetto diretto (complemento oggetto):
A studying of English (a studying English);
Making "Titanic" was expensive;
The making of "Titanic" was expensive.
B. La forma in –ing viene sempre usata dopo una preposizione:
I look forward to meeting you.
They left without saying "Goodbye."
APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA
45
TUTORIAL 11
PLACE
PREPOSITIONS
La preposizione è utilizzata per indicare la posizione e ciò è fatto in rapporto alla proprietà dimensionale del luogo. La scelta
della preposizione da utilizzare è dettata dal modo in cui vediamo un oggetto. L’oggetto nello spazio può essere visto come:
A. un punto nello spazio
X
1 TO
B. una linea
(identificato in maniera generale senza tenere conto della lunghezza, ampiezza o altezza)
.X
X
X
2 AT
3 (AWAY) FROM
4 AWAY FROM
(un luogo pensato in termini di lunghezza ma non in larghezza o altezza / profondità)
.
1 ON(TO)
.
2 ON
3 OFF
4 OFF
5 ACROSS
6 ALONG
C. una superficie (pensata in termini di lunghezza e ampiezza ma non in altezza / profondità)
.
1 ON(TO)
.
2 ON
D. un’area
3 OFF
4 OFF
6 THROUGH
(un’area chiusa, limitata da confini)
.
1 INTO
IN
E. un volume
5 ACROSS
OVER
.
2 IN
3 OUT OF
4 OUT OF
5 THROUGH
(pensato in termini di lunghezza, ampiezza, altezza / profondità)
.
1 INTO
IN
(INSIDE)
.
2 IN
(INSIDE)
(WITHIN)
3 OUT OF
(OUTSIDE)
4 OUT OF
(OUTSIDE)
5 THROUGH
MOTION
PREPOSITIONS
Il significato delle preposizioni illustrati nei diagrammi 1, 3, 5 e 6 riguardano MOVIMENTO. Le preposizioni negli altri
diagrammi (2 e 4) indicano STATO. Le preposizioni utilizzate per indicare POSIZIONE possono pure essere adoperate per
indicare MOVIMENTO alla posizione interessata.
PASSAGE
PREPOSITIONS
Le preposizioni possono essere utilizzate per indicare movimento verso e poi allontanamento da un luogo:
1
BEHIND
2
UNDER
UNDERNEATH
3
OVER
4
5
PAST
BY
(A)ROUND
APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA
46
DIRECTION
PREPOSITIONS
UP, DOWN, ALONG e ACROSS / OVER rappresentano movimento con riferimento a una direzione o asse.
ACROSS
Ma UP and DOWN sono
usate anche in senso
idiomatico riferendosi ad
UP
DOWN
un’asse orizzontale per
esprimere la nozione di
ALONG
ALONG.
VERTICAL AXIS
HORIZONTAL AXIS
(A)ROUND: il percorso direzionale è un angolo o una curva;
TOWARD(S): fa categoria a se stante, significa: nella direzione di / verso.
REPEATED MOTION
PREPOSITIONS
Possiamo esprimere un movimento ripetuto unendo due preposizioni con la congiunzione AND:
up and down
in and out
round and round
on and off
POSITION
PREPOSITIONS
La posizione come rapporto tra due o più oggetti si può capire meglio attraverso l’utilizzo di un disegno:
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
the lamp is over the table
[La lampada è sopra il tavolo]
the flowers are in the vase
[I fiori sono nel vaso]
the plate, the knife, fork and spoon, the bottle and the glass are on / on top of the table
[Il piatto, le posate, la bottiglia e il bicchiere sono sul / sopra il tavolo]
the glass is by / beside / next to / near the bottle
[Il bicchiere è adiacente - presso / accanto / prossimo / vicino la bottiglia]
the cat is under / beneath the table [Il gatto è sotto il tavolo]
the spider / web is under(neath) the table
[Il ragno / la ragnatela è sotto il tavolo]
the plate is between the knife and spoon and the fork
[Il piatto è fra /in mezzo a / (tra) il coltello e cucchiaio e la forchetta]
the bottle is in front of the vase [La bottiglia è davanti al vaso]
the vase is behind the bottle [Il vaso è dietro la bottiglia]
the lamp is above the table [La lampada è al di sopra il tavolo]
the table is below the lamp [Il tavolo è al di sotto la lampada]
the knife is opposite the fork [Il coltello è opposto (in posizione speculare a) la forchetta]
the vase is among the things on / on top of the table [Il vaso è tra / (fra) le cose sul / sopra il tavolo]
OVER e UNDER, come preposizioni di luogo, sono grossomodo sinonimi con ABOVE e BELOW rispettivamente. La
differenza principale è che OVER e UNDER indicano un rapporto verticale diretto e/o prossimità spaziale, mentre ABOVE e
BELOW possono indicare semplicemente: ”un livello più alto / più basso rispetto a…”
APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA
47
TIME AND DATE
at dawn / at 3 o’clock / at midnight
at nineteen / at the age of twenty-six
on Monday / on 26 June / on Christmas day
eccezioni:
at night / at Christmas
AT
ON
IN
BY
PREPOSITIONS
in June / in 1998
phone me again in / within a week
[telefonami di nuovo fra una settimana]
un’ora /
una data /
ON TIME
IN TIME /
LATE(FOR)
= un tempo preciso
= un’età precisa
= un giorno / una data
il periodo non soltanto il giorno
= un periodo di tempo:
La preposizione IN (o WITHIN <formale>) può avere il
significato di “fra / prima della fine di…”
by May my garden will be a mass of blossom
[per maggio il mio giardino sarà un ammasso di fiori]
= prima / per e non più tardi di quell’ora /
quella data / quel periodo specificato
the train started on time / he was on time
students should be in time for their lesson
students should never be late for lessons
= puntuale
= in tempo / non in ritardo
= in ritardo (per)
FROM
most people work from nine to / till five
è usualmente usato con TO or TILL / UNTIL
Si usa FROM... TO o FROM... TILL / UNTIL... (da… a… )
they studied from 6.00 to midnight / they studied from 6.00 until midnight
[hanno studiato dalle 6 – 18:00 – a mezzanotte / fino a mezzanotte]
ma se non c’è FROM si utilizza TILL / UNTIL ma non TO:
let’s start now and study till dark
[iniziamo adesso e studiamo fino a quando fa buio]
DURING
during Christmas / during the holidays
(= durante)
WHILE
I fell asleep while I was watching TV
[mi sono addormentato mentre stavo guardando la TV]
FOR
I went home for Christmas
[sono andato a casa per natale]
è utilizzato con periodi di tempo specificati
(= mentre) viene prima del soggetto e il verbo
(indicante lo scopo) può essere utilizzato per un periodo
determinato
BEFORE (= prima) e AFTER (= dopo)
come preposizioni, avverbi e congiunzioni indicano un rapporto tra due tempi o eventi:
I always wash my hands before eating
[lavo sempre le mani prima di mangiare]
AFTER dev’essere seguito da un sostantivo, un pronome o un gerundio (sostantivo verbale):
I always wash my teeth after eating [lavo sempre i denti dopo aver mangiato]
se non vogliamo utilizzare un sostantivo, un pronome o gerundio, dobbiamo usare AFTERWARDS (= dopo di ciò) o THEN (= poi):
I always wash my teeth afterwards
JUST (= in questo preciso istante – appena [adesso] – ) identifica un punto o periodo di tempo direttamente.
Il PRESENT PERFECT TENSE utilizzato con JUST esprime un’azione recentemente terminata:
I’ve just finished studying (I finished studying a few minutes ago)
[ho appena finito di studiare (ho finito di studiare un paio di minuti fa)]
STILL (= ancora) riferito ad un’azione o condizione significa senza cambiamento, interruzione o cessazione:
I still love you (ti amo ancora)
I am still at university (sono ancora all’università)
AGO (= fa) quando segue una frase nominale che indica una misura di tempo si riferisce ad un punto nel tempo passato misurato dal
tempo presente:
we met a year ago
[ci siamo incontrati un anno fa]
NEVER (= mai / in nessun tempo) e EVER (= mai / in un tempo qualunque)
danno l’intero tempo e sono generalmente utilizzati con il PRESENT PERFECT TENSE:
have you ever seen your father cry? (inter.) [hai mai visto piangere tuo padre?]
no, I’ve never seen him cry (neg.)
[no, non l’ho mai visto piangere]
ALREADY (= già) e YET (= ancora / già)
richiedono l’aspetto perfettivo quando vengono utilizzati con un verbo che indica un evento:
they have already left
[sono già andati via]
they haven’t left yet
[non sono ancora andati via]
YET va usato con il PRESENT PERFECT TENSE alla forma interrogativa e negativa:
have you eaten yet?
[hai già mangiato?]
I haven’t eaten yet
[non ho ancora mangiato]
I seguenti avverbi e
frasi idiomatiche
indicano una durata di
tempo:
ALWAYS, FOR EVER (= per sempre): I shall love you always / for ever
SINCE (= da allora):
I’ve never smoked since
TEMPORARILY: he was in Palermo only temporarily
tutti:
FOR THE MOMENT: I’m staying in Palermo for the moment
“per un breve tempo / periodo”
FOR A WHILE: I’m working in Palermo for a while
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48
PREPOSITIONS
FOR
GENERAL PREPOSITIONS
PER
WITH
1. Duration of time: We walked for two hours.
2. Distance: I walked for five kilometers.
3. Purpose: I bought this jacket for you.
4. In the direction of: She left for New York.
5. In favor of: We are for the proposal.
6. Considering: The boy is clever for his age.
CON
1. Accompanying: He came with her; I have my keys with me.
2. Having; containing: Here is a book with a map of the island.
3. By means of; using: I repaired the shoes with glue.
4. Manner: with pleasure; with ease; with difficulty
5. Because of: We were paralyzed with fear.
WITHOUT
SENZA
BY
LIKE
COME
OF
1. Resembling: That looks like him.
2. Appearing possible: It looks like rain.
3. Be in a suitable mood for: I feel like going swimming.
PER MEZZO DI
DI
1. Location: east of here; the middle of the road
2. Possession: a friend of mine; the sound of music
3. Part of a group: one of us; a member of the team
4. Measurement: a cup of milk; two meters of snow
MORE ON PREPOSITIONS
Le preposizioni non hanno caratteristiche che li distinguono, “nell’aspetto” da altri elementi grammaticali:
across, after, at, before, by, during, from, in, into, of, on, to, under, with, without
Possiamo affermare, comunque, che le preposizioni di solito vengono prima di un sostantivo/nome, un pronome o un gerundio (una frase
nominale) o una proposizione:
across town
after class
at home
before Tuesday
by Shakespeare
for lunch
from Palermo
in London
on fire
to school
under water
with pleasure
Il sostantivo non necessariamente segue la preposizione in quanto, come abbiamo già visto, una frase nominale può contenere un
determinativo + aggettivi:
after the storm
on white horses
under the old regime
È così particolare delle preposizioni che se non sono seguiti da una frase nominale (o una proposizione) questi vengono chiamati
“stranded" prepositions” (preposizioni “abbandonati” / “piantati in asso”)
Preposition
John talked about the new film
Stranded Preposition
This is the film John talked about
Questo tipo di costruzione deriva da una proposizione relativa nella quale il pronome relativo è stato omesso e la preposizione spostata
alla fine della proposizione:
This is the film about which John talked =
This is the film which John talked about =
This is the film John talked about
COMPLEX PREPOSITIONS
Le preposizioni che abbiamo visto sinora sono tutti preposizioni semplici, di una sola parola: in, of, at, and to.
Le preposizioni composte (COMPLEX PREPOSITIONS) consistono di due o tre parole che funzionano come un’unità:
according to
along with
apart from
because of
contrary to
due to
except for
Come le preposizioni semplici, questi vengono prima di una frase nominale.
instead of
prior to
regardless of
APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA
49
TUTORIAL 12
MODAL AUXILIARIES
The primary auxiliary verbs (do, have, be)
THE AUXILIARY VERB
PRESENT
DO
BASE
RD
3 PERSON
PAST
THE AUXILIARY VERB
PRESENT
HAVE
BASE
3RD PERSON
PAST
THE AUXILIARY VERB
BE
BASE
PRESENT 1ST PERSON SING.
3RD PERSON SING.
2ND PERSON, 1ST AND
3RD PERSON PLU.
PAST
1ST AND 3RD PERSON SING.
2ND PERSON, 1ST AND
3RD PERSON PLU.
NON-NEGATIVE
UNCONTRACTED
NEGATIVE
CONTRACTED
NEGATIVE
do
does
did
do not
does not
did not
don’t
doesn’t
didn’t
NON-NEGATIVE
UNCONTRACTED
NEGATIVE
CONTRACTED
NEGATIVE
have, ‘ve
has, ‘s
had, ‘d
have not, ‘ve not
has not, ‘s not
had not, ‘d not
haven’t
hasn’t
hadn’t
NON-NEGATIVE
be
UNCONTRACTED
NEGATIVE
-
CONTRACTED
NEGATIVE
-
am, ‘m
is, ‘s
am not
is not, ‘s not
(aren’t, ain’t)
isn’t
are, ‘re
was
are not, ‘re not
was not
aren’t
wasn’t
were
were not
weren’t
I verbi ausiliari sono verbi che “aiutino”, che sono di ausilio. Non comunicano una frase da soli, ma devono
essere accompagnati da un verbo principale (a seguire).
I verbi ausiliari sono strutturalmente necessari per certe costruzioni (in particolar modo per la costruzione delle
forme negative e interrogative), e sono queste costruzioni che ci permettono di distinguerli dai verbi principali
(lessicali):
1. Gli ausiliari vanno posti prima del NOT nella forma negativa:
I am not working today
2. Gli ausiliari vanno posti prima del soggetto nella forma interrogativa (inversione soggetto – ausiliare/operatore):
Have you been to England?
3. Un ausiliare può esserci da solo, in altre parole senza un verbo principale, ma solo quando quest’ultimo è stato
fornito in un contesto precedente:
I work as hard as he does!
SEMI-AUXILIARIES
Tra i verbi ausiliari possono distinguere un certo numero di verbi composti di più parole chiamati
SEMI-AUXILIARIES (semi ausiliari). Tra questi abbiamo:
To have to
To mean to
To seem to
To tend to
To be about to
To be going to
To be likely to
To be supposed to
Come gli ausiliari, i semi ausiliari vanno prima del verbo principale:
The film is about to start
(il film sta per iniziare)
I'm going to learn to play the piano
([ho intenzione di] imparerò a suonare il pianoforte)
I have to leave early today
(devo andare via prima oggi)
You are supposed to sign both forms ([ci si aspetta che] dovresti firmare entrambi i moduli)
I tend to smoke too much
(ho “la tendenza” a fumare troppo)
The lesson is likely to finish late (la lezione [è probabile che] probabilmente finirà tardi)
Questi non esprimono un’azione o stato (come i verbi lessicali) ma indicano, in combinazione con il verbo
principale, un modo o un modo di intendere l’azione. Per esempio,
to be about to
to be going to
to have to
to be supposed to
to used to
to be likely to
indica che l’azione è in procinto di iniziare,
indica la futuribilità dell’azione legata all’intenzione,
un dovere imposto da un’autorità “esterna”,
un’azione che si pensi che andrebbe fatta,
un’azione abituale nel passato, e
la probabilità del verificarsi di un’azione.
APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA
50
MODAL AUXILIARIES
Gli ausiliari modali indicano un modo di intendere l’azione, in altre parole rapportano l’azione verbale a condizioni
particolari come certezza, potere, dovere, volere, possibilità ecc.
I modali hanno due tempi verbali: presente e passato:
PRESENT
PAST
can
may
shall
will / ’ll
must
ought to
need
dare
could
could (might)
should
would / ’d
(had to)
used to
dared
NONNEGATIVE
can
could
may
might
shall
should
will, ‘ll
would, ‘d
UNCONTRACTED
NEGATIVE
cannot, can not
could not
may not
might not
shall not
should not
will not, ‘ll not
would not, ‘d not
CONTRACTE
D NEGATIVE
can’t
couldn’t
mayn’t
mightn’t
shan’t
shouldn’t
won’t
wouldn’t
NONNEGATIVE
must
ought to
used to
UNCONTRACTE
D NEGATIVE
must not
ought not to
used not to
need
dare
need not
dare
CONTRACTED
NEGATIVE
mustn’t
oughtn’t to
(usedn’t to)
didn’t use to
needn’t
daren’t
L’USO DEGLI AUSILIARI MODALI
(liberamente tratto da: QUIRK & GREENBAUM, A UNIVERSITY GRAMMAR OF ENGLISH, LONGMAN, 1997)
CAN / COULD
1.
2.
3.
4.
CAN
Abilità (vedere note)
(sapere, essere in grado di, essere capace di)
=
be able to,
be capable of,
know how to
permesso
(avere il permesso di)
= be allowed to
be permitted to
(can è meno formale di may con questo senso)
Necessità logica
(solo alla forma negativa e interrogativa,
contrastare con must)
Possibilità teorica
(contrastare con may = possibilità basata su fatti)
COULD
1. Abilità nel passato
2. Permesso presente o futuro
3. Possibilità presente
(sia teorica che basata sui fatti)
4. una possibilità contingente o abilità in condizioni irreali
He can speak English but he can’t write it very well
(He is able to speak / capable of speaking / knows
how to speak … )
Can / May I smoke in here?
(Am I allowed to / permitted to … )
There cannot be a mistake
Anybody can make mistakes
The road can be blocked
(It is possible to block the road)
I could never play the piano
Could I smoke in here?
We could go to the concert
The road could be blocked
If we had more money, we could buy a car
Note:
Gli ausiliari modali non hanno la forma –s alla III^ persona singolare del presente, non hanno forma in –ing o
participi in –ed.
sono anche operatori, in altre parole sono seguiti da not alla forma neg. e invertono di posizione con il soggetto
alla forma interrog.
Can ha solo la forma del presente (con valenza anche del futuro) e del passato. Per gli altri tempi verbali (present
perfect, futuro con shall/will, ecc) si utilizza to be able to:
I can play the piano = I am able to play the piano
I have been able to play the piano
I could play the piano = I was able to play the piano I will be able to play the piano
APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA
51
MAY / MIGHT
MAY
1. permesso
= be allowed to
(in questo senso may è più formale di can. Invece di
may not (o il raro mayn’t), il mustn’t viene utilizzato
per esprimere proibizione)
2. Possibilità (di solito basato sui fatti)
MIGHT
1. permesso (raro: molto formale)
2. Possibilità (teorica o basata sui fatti)
1.
2.
3.
4.
1.
2.
3.
4.
You may borrow my car if you like
mustn’t
are not allowed to
borrow my car
may not
The road may be blocked
(It is possible that the road is blocked;
meno probabile: it is possible to block the road)
You
Might I smoke in here?
We might go to the concert
What you say might be true
SHALL / SHOULD
SHALL (uso volitivo)
questo uso è principalmente britannico – l’inglese americano preferisce will
disponibilità / volontà espressa dal parlante
He shall get his money
riferendosi alla 2^ e 3^ persona
I shan’t be long
Intenzione del parlante, solo 1^ persona
You shall do exactly as I say
Insistenza (uso limitato)
The vendor shall maintain the equipment in good
uso legale o quasi-legale
repair
SHOULD
You should do as he says / you ought to do …
obbligo e necessità logica
= 0ught to
They should be home by now
I am sorry that this should have happened
uso “putativo” dopo certe espressioni
We should (would) love to go home (if we had the
uso contingente
chance)
(solo 1^ persona e specialmente uso britannico)
If you should change your mind, please let us know
in condizioni piuttosto formali
WILL / WOULD
WILL
1. volontà / disponibilità (uso cortese)
2. Intenzione (di solito contratto a ‘ll)
3. insistenza
(uso enfatico quindi niente forma contratta)
4. Predizione
1.
2.
3.
4.
He’ll help you if you ask him
Will you have another cup of tea?
I’ll write as soon as I can
He will do it, whatever you say
He will keep interrupting me
will
must
should
a. predizioni specifiche:
The game
b. predizioni “senza tempo” (presente storico)
Oil
c. predizioni abituali
He’ll talk for hours if you give him the chance
WOULD
Volontà / disponibilità
insistenza
attività caratteristica nel passato
uso contingente nella principale di una frase ipotetica
(II° tipo)
Would you excuse me?
It’s your own fault; you would sleep all day
Every morning he would go for a walk
He would smoke too much if I didn’t stop him
will float
floats
be finished by now
on water
USED TO
Abitudine nel passato, non più attuale
I used to live in that house
APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA
52
MUST
1. a. obbligo o costrizione al tempo presente
=
be obliged to,
have to,
have got to,
(al tempo passato solo had to è possibile – anche per
have to e have got to (non must – tranne nel reported
speech: uso raro)
b. necessità soggettiva / obbligo morale
ci sono due negativi
a. = not be obliged to: needn’t, don’t have to
tolto l’obbligo, non rimane che la “non necessità”.
(I don’t have to study = non è necessario che studi)
b. = be obliged not to: mustn’t
essere obbligato a non fare qualcosa
2. necessità logica
Solo alla forma affermativa; alla forma negativa e
interrogativa si utilizza can. Contrastare con can.
OUGHT TO
Obbligo; necessità logica o aspettativa
(è informale e ha lo stesso senso di should, che
viene preferito nel parlato “corretto” e nella forma
scritta.
You must be back by 10 o’clock
You are obliged to be / have to be / have got to be
…
Yesterday you had to be back by 10 o’clock
Yesterday you said you had to (must) be back by 10
o’clock
I must study
You
needn’t
don’t have to
are not obliged to
be back by 10 o’clock
you mustn’t walk on the grass
You are obliged not to walk …
There must be a mistake
Ma: there cannot be a mistake
You ought to start at once
They ought to be here by now
NEED
Una considerazione a parte merita need:
come ausiliare modale ha solo la forma negativa e interrogativa e ha il significato di non è necessario / non
bisogna che; invece, alla forma affermativa, viene utilizzato il verbo lessicale, in altre parole, è necessario che /
avere bisogno di
affermativa
negativa
interrogativa
Interr. – neg
Costruzione con l’ausiliare modale
He needn’t go now
Need he go now?
Needn’t he go now?
Costruzione con il verbo lessicale
He needs to go now
He doesn’t need to go now
Does he need to go now
Doesn’t he need to go now?
DARE
Significa osare: no soldier dare disobey = nessun soldato osa disubbidire
HAVE TO (semi ausiliare) vs MUST (modale)
Significa dovere (obbligo o costrizione) e la differenza con must consiste nel fatto che have to indica un dovere /
obbligo imposto da un’autorità esterna, non dipendente dalla propria volontà. Anche must, nel senso forte,
esprime lo stesso tipo di dovere ma la costrizione viene vista come una necessità oggettiva.
Per esprimere diversi gradi di probabilità, si possono usare MAY, MAY WELL e MIGHT.
MAY (probabile)
It may be too late, but l'm not really sure. = Forse sarà troppo tardi, ma non sono sicuro.
MAY WELL (molto probabile)
Palermo may well win the football match. = è molto probabile che Palermo vinca la partita.
MIGHT (meno probabile)
Who is that man? I don’t know, but it might be a teacher . = Chi è quello? Non lo so; ma può darsi che sia un insegnante.
APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA
53
TUTORIAL 13
THE PASSIVE VOICE
USO
La forma passiva viene utilizzata nella lingua inglese quando è più conveniente o interessante sottolineare la cosa fatta
piuttosto di chi o cosa la fa; quando il soggetto è sconosciuto o quando è superfluo indicarlo:
My watch was stolen (L’orologio mi è stato rubato)
è più usuale di
Thieves stole my watch (I ladri hanno rubato il mio orologio) .
FORMAZIONE
La forma passiva di un verbo attivo si forma mettendo il verbo TO BE (essere) allo stesso tempo del verbo attivo e
aggiungendo il participio passato del verbo attivo. Per cambiare una proposizione attiva in una passiva bisogna:
1) Sostituire la frase verbale attiva con la corrispondente frase verbale passiva;
2) Trasformare l’oggetto della proposizione attiva in soggetto della proposizione passiva;
3) Trasformare il soggetto della preposizione attiva in agente nella proposizione passiva (l’agente è la frase nominale retta
dalla preposizione BY nella proposizione passiva).
Questi passaggi possono essere così schematicamente rappresentati:
SOGGETTO
the students
the exam
SOGGETTO
VERBO ATTIVO
passed
OGGETTO
the exam
was passed
VERBO PASSIVO
by the students
AGENTE
BY
introduce
l’agente
TABLE OF ACTIVE TENSES AND THEIR PASSIVE EQUIVALENTS
TENSE / VERB FORM
ACTIVE VOICE
PASSIVE VOICE
SIMPLE PRESENT
PRES. PROGRESSIVE
SIMPLE PAST
PAST PROGRESSIVE
PRESENT PERFECT
PAST PERFECT
FUTURE
CONDITIONAL
PRESENT INFINITIVE
PERFECT INFINITIVE
PRESENT PARTICIPLE /
GERUND
PERFECT PARTICIPLE
PERFECT CONDITIONAL
writes
is writing
wrote
was writing
has written
had written
will write
would write
to write
to have written
is written
is being written
was written
was being written
has been written
had been written
will be written
would be written
to be written
to have been written
1. Da notare il passivo dei
tempi progressivi.
Questi sono difficili e
poco usati perché
richiedono l’utilizzo
dell’aspetto progressivo
del verbo TO BE.
2. Combinazioni ausiliari +
FORMA BASE sono resi
passivi utilizzando un
infinito passivo.
3. Il gerundio passivo è
BEING + PAST
PARTICIPLE.
writing
being written
having written
having been written
would have written
would have been written
 La frase contenente un oggetto diretto e un oggetto indiretto (SVOO) ha due forme passive: 4. Un certo numero di
verbi transitivi non ha
she had written a letter to Tom = 1. a letter had been written to Tom (by her)
una forma passiva. Tra
(she had written Tom a letter) 2.Tom had been written a letter (by her)
questi HAVE (come in
È, normalmente, il primo oggetto (l’oggetto indiretto) che diventa il soggetto della frase
I have a Fiat Uno).
passiva
Inoltre, la forma passiva
 In una frase passiva l’agente, o l’attore, dell’azione spesso non è menzionato. Quando è
non è possibile quando
menzionato l’agente, questo è introdotto da BY.
l’oggetto è una
proposizione.
APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA
54
TUTORIAL 14
THE CLAUSE
INTRODUZIONE ALLA PROPOSIZIONE SEMPLICE
La grammatica riguarda come le unità della lingua vengono messe in sequenza, in quanto, ovviamente, il
linguaggio procede sequenzialmente, in modo lineare. Nella lingua parlata un suono precede il successivo, una
sillaba, la successiva, una parola, la successiva e così via. Nella scrittura una parola precede la successiva, una
frase, la successiva, una proposizione, la successiva e così via. Nella produzione del linguaggio si devono
prendere i pensieri, i desideri, le speranze e tutto ciò che è rilevante in un contesto situazionale particolare e
produrre il linguaggio che esprime e organizza questi significati sequenzialmente (la stessa è vera anche per la
percezione del linguaggio).
Le parole e le frasi sono parti costituenti della proposizione. Per esaminare la proposizione, è necessario riferirsi
alle unità della proposizione: le parti del discorso.
Analizziamo la seguente proposizione:
the students have studied their English homework regularly
the students
have studied
their English homework
regularly
A sua volta può essere analizzata tenendo conto delle sue parti costituenti in termini di frasi:
the students have studied their English homework regularly
Noun Phrase
Verbal Phrase
Noun Phrase
Adverbial Phrase
NP
VP
NP
AP
(frase o gruppo nominale)
(frase o gruppo verbale)
(frase o gruppo nominale
(frase o gruppo avverbiale)
the students
have studied
their English homework
regularly
E poi, ancora, in una sottoclassificazione tenendo conto delle parti costituenti in termini di parole:
the students have studied their English homework regularly
NP
determ.
the
noun
students
VP
NP
AP
auxiliary
main verb
determ.
adjective
noun
adverb
have
studied
their
English
homework
regularly
APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA
55
Il diagramma analizza le parti costituenti della proposizione solo da un punto di vista della sua forma. Queste
forme, tuttavia, hanno una funzione. In generale, secondo la funzione che espletano all’interno delle frasi, la
proposizione può essere divisa in otto costituenti funzionali, suddivisi in cinque categorie:
Functional Categories
Eight Clause Functions
(1) Subject
[1] Subject - S
(2) Verb
[2] Verb - V
(3) Objects
[3] Direct Object - DO
[4] Indirect Object - IO
(4) Complements
[5] Object Complement - OC
[6] Subject Complement - SC
(5) Adverbials
[7] Adverbial Complement - AC
[8] Adverbial - A
Rivediamo la proposizione tenendo conto delle parti costituenti funzionali:
the students
have studied
subject
their English homework
verb
regularly
(direct) object
adverbial
Una proposizione semplice inglese è composta di almeno due categorie funzionali, il soggetto e il verbo, mentre
l’oggetto, il complemento e l’avverbio hanno una funzione “periferica”. Inoltre, l’avverbio è “opzionale”, cioè,
togliendolo non pregiudichiamo il messaggio né la comprensione della proposizione stessa. Eliminando la parte
costituente “adverbial”, si evidenzia una classificazione e degli schemi delle proposizioni ben precise:
Some Examples of the Seven Clause Patterns in English
S
V
IO
DO
SC
SV
The teacher
is speaking
SVC
English grammar
is
SVA
The students
are
SVO
The teacher
is writing
SVOO
The teacher
will write
SVOC
The students
consider
him
SVOA
The teacher
will put
the book
OC
AC
complex
here
an example
the students
an example
boring
away
Questo insieme di schemi è la classificazione generale che può essere applicata alla proposizione inglese.
In correlazione con i sette schemi, ci sono tre tipi principali di verbi:
verbi intransitivi, senza alcuna parte costituente che segue, come in SV sopra;
verbi copulativi, seguiti da un SC o AC, come negli schemi SVC e SVA sopra;
verbi transitivi, seguiti da un oggetto, come negli schemi SVO, SVOO, SVOC e SVOA sopra.
In una proposizione inglese possiamo avere, pertanto, un solo soggetto e un solo verbo, se il verbo è intransitivo;
se il verbo è un verbo copulativo: un solo soggetto, un solo verbo e un solo complemento; se il verbo è transitivo:
un solo soggetto, un solo verbo, un solo oggetto (o due oggetti ma uno deve essere diretto e l’altro indiretto), e un
solo complemento avverbiale.
Gli avverbi (o frasi avverbiali) possono essere molti all’interno della proposizione (di solito non più di quattro) e la
loro posizione dipende da che tipo di avverbio o frase avverbiale essi siano, es.:
Since the beginning of the course the students have
at home regularly in the evenings
always
studied
Le frasi avverbiali (A) si dividono in:
1) frasi avverbiali di modo/maniera (hard; regularly)
2) frasi avverbiali di tempo (since the beginning of the course; always; in the evenings)
3) frasi avverbiali di luogo (at home)
hard
their English homework
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56
IL SOGGETTO
Il soggetto può essere
a) un nome: John
b) un pronome (caso soggetto): he
c) una frase nominale: the tall man
d) una proposizione (semplice o complessa): the students who come to the university lectures.
IL VERBO
Il verbo può essere
a) un verbo semplice: is
b) un verbo composto: has been
c) una frase verbale: can sing / is able to sing
L’OGGETTO
Ci sono due tipi di oggetto, 1) diretto e 2) indiretto. L’oggetto diretto corrisponde al complemento oggetto italiano, cioè la persona o cosa
che subisce l’azione direttamente; l’oggetto indiretto corrisponde al complemento di termine italiano, cioè la persona o cosa che subisce
l’azione indirettamente. L’oggetto può essere:
a) un nome: John
b) un pronome (caso oggetto): him
c) una frase nominale: the tall man
d) una proposizione: that he needed to study
IL COMPLEMENTO
1)
IL COMPLEMENTO DEL SOGGETTO
Di solito lo troviamo nello schema SVC: il verbo è un verbo copulativo (BE, SEEM, APPEAR, LOOK, SOUND, BECOME). Il complemento
del soggetto può essere:
a) un aggettivo: clever
b) una frase nominale: a clever student
c) un pronome possessivo: mine, ours.
2)
IL COMPLEMENTO DELL’OGGETTO
Il complemento dell’oggetto completa una referenza e/o un’implicazione suggerita dall’oggetto. Il complemento dell’oggetto può essere:
a) un aggettivo: blue
b) una frase nominale: a book
c) occasionalmente, una proposizione: that he is reading
L’AVVERBIO / FRASE AVVERBIALE
L’avverbio / frase avverbiale non ha una posizione precisa, nel senso che bisogna vedere che tipo di avverbio, o frase avverbiale, sia.
La frase avverbiale può essere:
a) avverbio semplice: now
b) frase nominale: the next day
c) frase con funzione di aggettivo (adjective phrase): on a sunny day
d) occasionalmente, una proposizione: the way that the student studies
COORDINAZIONE E SUBORDINAZIONE
Una frase (nel senso di unità linguistica di senso compiuto) può essere composta di una sola proposizione (proposizione semplice) o di
due o più proposizioni (proposizione composta). Ci sono due modi di unire le proposizioni: a) mediante coordinazione; b) mediante
subordinazione.
1) COORDINAZIONE
Le proposizioni possono essere uniti dalle congiunzioni AND, OR, BUT:
1. John studies English and Mary studies Economics.
2. You can attend the lessons or (you can) study at home.
3. He studied English but (he) didn’t pass the exam.
Quando il soggetto delle due proposizioni si riferisce alla stessa persona o cosa, il secondo soggetto generalmente viene omesso, come
negli esempi 2. e 3. inoltre, se le proposizioni hanno lo stesso verbo ausiliare, anche questo può essere omesso, come nell’esempio 2.
La coordinazione può aver luogo tra: soggetti, verbi, oggetti, complementi, avverbi e congiunzioni.
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57
LA COORDINAZIONE CORRELATIVA
Certe volte la coordinazione di due strutture viene evidenziata attraverso l’aggiunta di una parola all’inizio della prima struttura:
Both X and Y (sia X che Y) / Either X or Y (o X o Y) / ecc.
Questo tipo di costruzione grammaticale si chiama coordinazione correlativa.
Le coordinazioni correlative più importanti sono:
Both Europe and America realise the need for world cooperation.
(Sia l’Europa che l’America comprendono la necessità di una cooperazione mondiale)
Either the electricity has gone or there’s a short circuit.
(O è andata via la luce elettrica o c’è un corto circuito.)
His doctor allows him neither to drink nor to smoke.
(Il suo medico non gli permettte nè di bere nè di fumare.)
She’s not only an excellent student, but (also) a first class cook.
(Non solo è una studentessa eccellente ma anche una cuoca eccezionale.)
2) LA SUBORDINAZIONE
Nel caso della coordinazione, le due proposizioni sono “indipendenti”, cioè hanno la stessa importanza comunicativa. Nel caso della
subordinazione, una delle proposizioni, chiamata proposizione dipendente, è inclusa nell’altra, chiamata proposizione principale. Una
subordinata (proposizione dipendente) può avere un’altra subordinata all’interno, nel senso che si comporta come principale rispetto
all’altra dipendente. Per esempio, nella frase:
The students have studied their English homework regularly because they understand the importance of English
abbiamo la principale, The students have studied their English homework regularly, e poi la subordinata, segnalata da un indicatore di
subordinazione (because), they understand the importance of English.
(Se la subordinata precede la principale, bisogna inserire una virgola per separare le due proposizioni:
Because they understand the importance of English , the students have studied their English homework regularly )
Le subordinate, all’interno della frase, possono fungere da soggetto, oggetto, complemento o avverbiale in una proposizione principale:
soggetto
oggetto diretto
oggetto indiretto
complemento del soggetto
complemento dell’oggetto
avverbiale
That he studied is obvious;
I know that she’s clever;
I gave whoever it was his homework back;
The point is that they’re studying;
I can’t imagine Pasquale unable to pass the exam;
When we meet again, I shall explain ‘relative clauses.
La proposizione dipendente, in genere, è segnalata dalla presenza di una congiunzione di subordinazione.
Di seguito sono riportati tra i più comuni:
After - dopo
Although or though - sebbene
As - (1. because) in quanto / (2. when) mentre
Before - prima
Because - perchè
For - in quanto / perchè
If - se
Providing or provided - a condizione che
Rather than – piuttosto che
Since - (1. from a past time) da /
(2. as, because) siccome
So / so that - così Than - rispetto a / di quanto
Unless - se non ...
Until or till - fino a / sino a
When - quando
Whether ... (or... ) - se ... (o non ...)
While / Whilst - (1. at the time when) mentre /
2. on the other hand) mentre (dall’altro canto)
Inoltre, le seguenti frasi sono spesso
utilizzate all’inizio di proposizioni
subordinate:
As soon as - appena / subito dopo
As well as - così come / oltre a
As though - come se / in modo simile
Even if - anche se
In case - in caso che
Certe parole, come after, before, since e until possono funzionare o come le preposizioni o come le congiunzioni di subordinazione.
Comunque, a secondo l’uso, la costruzione della fase che segue, in alcuni casi, è diversa:
Significato
for this reason (per questa ragione)
in spite of this (nonostante questo)
at the time when (nel tempo quando)
in a similar way (in modo simile)
Preposizione
because of
despite / in spite of
during
like
Congiunzione
because
although
while
as if
Nei seguenti esempi sono sottolineati l’oggetto della preposizione e il verbo della subordinata:
Preposition: They were upset because of the delay.
Conjunction: They were upset because they were delayed.
“
: Despite the rain, we enjoyed ourselves /
“
: Although it rained, we enjoyed ourselves
“
: In spite of the rain, we enjoyed ourselves.
“
: We stayed indoors during the storm.
“
: We stayed indoors while the storm raged.
“
: It looks like rain.:
“
: It looks as if it will rain.
ATTENZIONE: dopo una preposizione bisogna mettere un pronome, un sostantivo, una frase nominale o il gerundio.
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58
ADVERBS
(VERSIONE SEMPLIFICATA)
ADVERBS OF MANNER
Alcuni avverbi ci indicano com’è o come dovrebbe essere considerata l’azione.
Spesso, questi avverbi vengono formati aggiungendo il suffisso –ly all’aggettivo.
Gli aggettivi che terminano in –i aggiugono –ly:
careful-carefully.
Gli aggettivi che terminano in –y diventano –ily;
lucky-luckily.
Gli aggettivi che terminano in –ble cambiano in –bly:
responsible-responsibly.
Esempio:
The little girl ran quickly. In questa frase quickly modifica il verbo ran
(to run- correrre).
ADJECTIVE
anxious
bad
beautiful
capable
lucky
quick
weak
ADVERB
anxiously
badly
beautifully
capably
luckily
quickly
weakly
LA POSIZIONE DEGLI AVVERBI DI MANIERA
Dopo il verbo:
She danced beautifully.
Se c’è un oggetto, dopo l’oggetto:
She worked hard.
He speaks English well.
Non mettere un avverbio tra il soggetto e il suo oggetto.
Quando c’è la costruzione verb + preposition + object, l’avverbio può avere o la posizione prima della proposizione o dopo l’oggetto:
She looked at me lovingly.
She looked lovingly at me.
Se l’oggetto è lungo, è meglio mettere l’avverbio davanti la proposizione:
She looked lovingly at everyone who had a beard.
Similmente, se l’oggetto è una preposizione subordinata, la “lunghezza” della proposizione determina la posizione dell’avverbio. Se
l’oggetto è breve, abbiamo la costruzione verb + object + adverb; se l’oggetto è lungo mettiamo l’avverbio prima del verbo (nel caso di un
verbo semplice) o dopo l’ausiliare/operatore (nel caso di un verbo composto/gruppo verbale):
He angrily denied that he had copied at the exams.
They happily rejoiced on passing the exam.
ADVERBS OF PLACE
(HERE- qui, THERE- lì/là, NEAR- vicino, BEHIND-dietro, ABOVE- sopra ecc.)
Come gli avverbi di maniera/modo, la loro posizione è dopo il verbo o, se c’è un oggetto, dopo l’oggetto:
She looked everywhere. She left her keys here.
Se c’è un anche un avverbio di maniera nella frase, l’avverbio di luogo va posto dopo l’avverbio di maniera/modo:
She looked well there.
SOMEWHERE (da qualche parte) and ANYWHERE (ovunque) sono usati nello stesso modo
dei partitivi SOME e ANY:
I saw your keys somewhere. (Affirmative)
Did you see my keys anywhere?
(Interrogative)
I didn’t see your keys anywhere. (Negative)
NOWHERE (in nessuna parte / nessun luogo) è usato per le risposte brevi:
Where are you going? Nowhere (in particular).
ADVERBS OF TIME
1) AFTERWARDS, EVENTUALLY, LATELY, RECENTLY, NOW, SOON, THEN, TODAY, TOMORROW,
YESTERDAY, ecc.
2) LATE, YET, STILL, JUST, IMMEDIATELY.
Gli avverbi del gruppo 1) vanno normalmente posti alla fine della proposizione o all’inizio; la posizione finale è la
più usuale:
He is coming tomorrow.
Yesterday it rained.
Then we went home.
LATE and IMMEDIATELY vanno posti alla fine della poposizione:
He came late.
I’ll go immediately.
(Quando immediately è utilizzato come un indicatore di subordinazione/congiunzione può essere posto
all’inizio della proposizione:
Immediately the rain stops, we’ll go home.
YET and STILL, come avverbi di tempo hanno delle regole di posizione diverse:
YET va posto alla fine della proposizione.
STILL va posto prima del verbo ma dopo il verbo TO BE:
He hasn’t finished yet. (He hasn’t yet finished.)
He still hasn’t finished. He is still teaching.
YET significa ‘fino a questo momento’.
È usato principalmente con le forme negative e interrogative. Non viene usato con la forma affermativa:
The lesson hasn’t finished yet.
STILL indica che l’azione continua ancora:
He is still giving the lesson.
JUST in quanto avverbio di tempo, viene utilizzato con i tempi perfettivi e va posto dopo l’ausiliare:
The teacher has just finished the lesson.
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59
TUTORIAL 15
RELATIVE PRONOUNS AND RELATIVE CLAUSES
CI SONO TRE TIPI DI PROPOSIZIONI RELATIVI: DEFINENTE, NON-DEFINENTE, CONNETTIVA.
LA PROPOSIZIONE RELATIVA “DEFINENTE”
Questa descrive il sostantivo che precede in un modo da distinguerlo da un altro sostantivo della stessa classe: the teacher who taught
me this was a good teacher. ‘Who taught me this’ è la proposizione relativa, e se omettiamo questa non sarà chiaro chi è l’insegnante in
questione. Da notare che non ci sono virgole che separano il sostantivo dalla relativa definente:
The student who came to me yesterday wanted me to explain ‘relative clauses’.
PRONOMI RELATIVI UTILIZZATI NELLE PROPOSIZIONI RELATIVE DEFINENTI
SOGGETTO
OGGETTO
POSSESSIVI
PER LE PERSONE
WHO
WHO / WHOM
WHOSE
THAT
THAT / PER LE COSE
WHICH
WHICH
WHOSE / OF WHICH
THAT
THAT / -
non hanno
genere né
numero
PERSONE
A. SOGGETTO: WHO o THAT
The man who lives next to you is a friend of mine (L’uomo che abita [nella casa] accanto a te è un mio amico)
THAT è meno usuale di WHO tranne dopo i superlativi e dopo ALL, NOBODY, NO ONE, SOMEBODY, ANYBODY ecc. in questo caso
sia WHO che THAT possono essere usati:
He was the best friend who / that I’ve ever had
(Era il miglior amico che abbia [mai] avuto)
B. OGGETTO DEL VERBO: WHOM, WHO, THAT o OMISSIONE
La forma oggettiva è WHOM, ma questa è considerata molto formale.
The man whom I saw told me to come back today (L’uomo che ho visto / vidi mi disse di ritornare oggi)
The man who I saw...
/
The man that I saw...
/
The man I saw... (il pronome relativo è stato omesso)
C. CON UNA PREPOSIZIONE: WHOM, THAT o OMISSIONE
Nell’inglese formale la preposizione si mette prima del pronome relativo che vuole la forma WHOM; nell’inglese informale, invece, è
più usuale spostare la preposizione alla fine della proposizione, in questo modo WHOM viene sostituito con WHO o THAT, e addirittura
omettere il pronome relativo:
The man to whom I spoke (L’uomo al quale parlai / ho parlato)
The man who / whom I spoke to
/
The man that I spoke to
/
The man I spoke to
D. POSSESSIVO: WHOSE
The book is about a man whose wife betrays him (Il libro tratta un uomo la cui moglie lo tradisce)
COSE
A. SOGGETTO: o WHICH o THAT; WHICH è più formale
This is the book which / that I read
(Questo è il libro che ho letto)
B. OGGETTO DEL VERBO: WHICH o THAT, o nessun pronome relativo
The car which / that I hired broke down after 5 kilometres. (La macchina che ho affittato si è rotta dopo 5 chilometri)
The car I hired broke down...
C. OGGETTO DI UNA PREPOSIZIONE
La costruzione formale richiede la preposizione + WHICH, ma è più usuale spostare la preposizione alla fine della proposizione usando
WHICH o THAT, o omettere il pronome.
The chair on which I was sitting began to break (La sedia sulla quale ero seduto iniziò a rompersi)
The chair which / that I was sitting on began to break
/
The chair I was sitting on began to break
WHEN può sostituire IN / ON WHICH (usati con il significato di tempo):
AVVERBI RELATIVI
The day on which he arrived = The day when he arrived
(Il giorno nel quale è arrivato = Il giorno quando è arrivato)
WHERE può sostituire IN / AT WHICH (usati con il significato di luogo):
The hotel in which they were staying = The hotel where they were staying
(L’hotel nel quale stavano = L’hotel dove stavano)
WHY può sostituire FOR WHICH:
The reason for which I put relative adverbs here is... = The reason why I put relative adverbs here is...
(Il motivo per il quale ho messo gli avverbi relativi qua è… = Il motivo perché ho messo gli avverbi relativi qua è… )
WHEN, WHERE and WHY usati in questo modo sono chiamati AVVERBI RELATIVI.
D. POSSESSIVO
WHOSE + una proposizione è possibile ma può essere ed è spesso sostituita con WITH + una frase:
Living in a house whose walls were made of glass would be horrible.
(Abitare in una casa le cui mura fossero di vetro sarebbe orribile)
Living in a house with glass walls would be horrible. (Abitare in una casa con mura di vetro sarebbe orribile)
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60
RELATIVE PRONOUNS AND RELATIVE CLAUSES (cont.)
LA PROPOSIZIONE RELATIVA NON-DEFINENTE
Le proposizioni relative non-definenti vanno dopo sostantivi che sono già definiti, determinati. Non definiscono il sostantivo ma aggiungono
delle informazioni. Non costituiscono parte essenziale della frase e possono essere omesse senza cambiare il significato della frase
stessa. A differenza delle proposizioni relative definenti queste vengono separate dal sostantivo da virgole. Il loro uso è formale e sono
presenti più nella forma scritta dell’inglese che in quella parlata.
PRONOMI RELATIVI UTILIZZATI NELLE PROPOSIZIONI RELATIVE NON-DEFINENTI
SOGGETTO
OGGETTO
POSSESSIVI
PER LE PERSONE
WHO
WHOM / WHO
WHOSE
PER LE COSE
WHICH
WHICH
WHOSE / OF WHICH
PERSONE
A. SOGGETTO: WHO (nessun altro pronome è possibile. Da notare le virgole.)
Peter, who passed the exam, was very happy (Peter, che aveva superato l’esame, era molto felice)
le proposizioni relative come queste, che vengono subito dopo il soggetto del verbo principale, si trovano principalmente nell’inglese
scritto. Nella lingua parlata si direbbe: Peter passed the exam and was very happy
B. OGGETTO: WHOM, WHO (Il pronome non può essere omesso. WHOM è la forma corretta, sebbene WHO è usato nella lingua
parlata):
Peter, who everyone hated, passed the exam (Peter, il quale odiato da tutti, ha superato l’esame)
C. OGGETTO DI UNA PREPOSIZIONE: WHOM (Il pronome non può essere omesso. La preposizione precede WHOM.)
Peter, to whom I gave the books, studied all night (Peter, al quale ho dato i libri, ha studiato tutta la notte)
è possibile comunque spostare la preposizione alla fine della proposizione. Questo viene fatto nella lingua parlata; in questo caso WHO
prende il posto di WHOM: Peter, who / whom I gave the books to, studied all night
D. POSSESSIVO: WHOSE
Peter, whose parents are on holiday, is giving a party (Peter, i genitori del quale sono in vacanza, darà una festa)
nella lingua parlata si direbbe: Peter’s parents are on holiday, so he’s giving a party
COSE
A. SOGGETTO: WHICH (THAT non può essere usato)
That building, which cost £5 million to build, has been empty for five years
(Quel edificio, che costò £5 milioni per costruirlo, è vuoto da cinque anni)
(nella lingua parlata si direbbe: … cost £5 million to build and has been empty... […ed è stato …])
B. OGGETTO: WHICH (THAT non è usato, e WHICH non può mai essere omesso)
These books, which you can find in any bookshop, will give you all the information that you need
(Questi libri, che puoi trovare in qualsiasi libreria, ti daranno tutte le informazioni che di cui hai bisogno)
(o: These books will give you all the information you need. You can find them in any bookshop
C. OGGETTO DI UNA PREPOSIZIONE: la preposizione viene prima di WHICH, o (informalmente) alla fine della proposizione:
the Valley of the Temples, through which we will be passing, represents Greek architecture in Sicily
(la Valle dei Templi, attraverso la quale passeremo, rappresenta l’architettura greca in Sicilia)
(o: the Valley of the Temples, which we will be passing through, ...)
D. POSSESSIVE: WHOSE o OF WHICH: WHOSE è generalmente usato sia per gli animali che per le cose. OF WHICH, per le cose, è
possibile ma molto inusuale tranne nell’inglese molto formale:
His house, whose windows were all broken, caught fire. (La sua casa, le finestre della quale erano tutte rotte, prese fuoco)
LA PROPOSIZIONE RELATIVA CONNETTIVA
PRONOMI RELATIVI: WHO, WHOM, WHOSE, WHICH
Questi hanno la stessa forma dei pronomi relativi non-definenti. Normalmente vengono posizionati dopo l’oggetto del verbo principale:
I told Peter, who said it wasn’t his business (L’ho detto a Peter, il quale affermò che non erano affari suoi)
Le proposizioni relative introdotte dai pronomi relativi connettivi non descrivono il loro sostantivo ma continuano la storia. Possono
essere sostituiti con le congiunzioni AND o BUT:
I told Peter, but he said... (L’ho detto a Peter, ma egli affermò…)
WHICH può anche sostituire l’intera proposizione:
They said they had studied, which wasn’t true = They said they had studied, but this wasn’t true.
(Dissero che avevano studiato, il quale non era vero = Dissero che avevano studiato ma questo non era vero)
L’IMPORTANZA DELLE VIRGOLE NELLE PROPOSIZIONI RELATIVE
Una proposizione relativa definente si scrive senza le virgole. Da notare come cambia il significato se inseriamo le virgole:
The students who passed the exam were happy
The students, who passed the exam, were happy
(Gli studenti che superarono l’esame erano felici)
(Gli studenti, che superarono l’esame, erano felici)
La frase A) implica che soltanto alcuni degli studenti avevano superato l’esame. Presumibilmente c’erano altri che non lo avevano
superato. La frase B) implica che tutti gli studenti avevano superato l’esame e che tutti erano felici.
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61
TUTORIAL 16
PRESENT PERFECT SIMPLE
Sia il PRESENT PERFECT che il PRESENT PERFECT PROGRESSIVE si riferiscono ad un’azione che inizia nel passato e si
“perfeziona” nel presente, ma il PRESENT PERFECT indica che l’azione è completata e si focalizza soprattutto sul
raggiungimento e sul risultato dell’azione.
Esempi:
I’ve completed my English and economics homework, but I haven’t started my maths yet.
She’s travelled to many countries, but she’s never been outside Europe.
Have you ever tried Japanese food?' 'No, never. What’s it like?
ATTENZIONE: il PRESENT PERFECT è spesso utilizzato con avverbi come: ever, never, already, just, still, yet
The invoice has just arrived [la fattura è appena arrivata – cioè, è adesso qui]
Have you [ever] been to England? [sei (mai) stato/a in Inghilterra?]
just (= appena / proprio adesso)
They have just left
[sono appena usciti / sono andati via proprio adesso]
already (= già) va usato alla forma affermativa:
They have already left
[sono già andati via]
yet (= ancora / già) va usato alla forma interrogativa e negativa:
They haven’t left yet
[non sono ancora andati via]
Have you eaten yet? No, I haven’t eaten yet
[Hai già mangiato? No, non ho ancora mangiato]
PRESENT PERFECT PROGRESSIVE
Quando utilizziamo il PRESENT PERFECT PROGRESSIVE, si indica che l’attività / azione non è ancora completata o
vogliamo sottolineare da quando tempo dura l’azione o la sua continuità.
Il PRESENT PERFECT PROGRESSIVE è di solito utilizzato con for e since:
How long have you been waiting for this bus?' 'I’ve been standing here for over half an hour.
These buses never come.
I’ve been looking for a summer holiday job for two weeks now, but I still haven’t found one.
We’ve been living here in Palermo since 2002.
Present Perfect Continuous Vs Present Perfect
I’ve read five chapters of this book this afternoon (ho finito di leggere per oggi pomeriggio)
I’ve been reading this book all afternoon (non ho ancora finito di leggerlo)
Who has eaten my chocolates? There are none left.
Who has been eating my chocolates? There are only a few left.
FORMAZIONE:
Il PRESENT PERFECT PROGRESSIVE si forma con il PRESENT TENSE del verbo TO HAVE + il
participio passato del verbo TO BE (BEEN) + VERBO + ING: I have been working
* La frase negativa si forma mettendo il NOT dopo l’ausiliare / operatore; l’interrogativa invertendo di posizione il soggetto con
l’ausiliare / l’operatore.
AFFIRMATIVE
NEGATIVE
INTERROGATIVE
NEGATIVE INTERROGATIVE
I have been working
I have not been working
have I been working?
have I not been working?
you have been working
you have not been working
have you been working?
have you not been working?
he has been working
he has not been working
has he been working?
has he not been working?
we have working
we have not been working
have we been working?
have we not been working?
you have working
you have not been working
have you been working?
have you not been working?
they have working
they have not been working
have they been working?
have they not been working?
Generalmente si utilizza la forma contratta del HAVE NOT e HAS NOT sono normalmente alla forma contratta nella
soggetto con l’ausiliare
frase negativa e interrogativa-negativa
I’ve been working
I haven’t been working
haven’t I been working?
he’s been working
he hasn’t been working
hasn’t he been working?
Attenzione:
I verbi che accettano l’aspetto progressivo sono i verbi che denotino attività. I verbi di stato e della percezione, i verbi che si
riferiscono a emozioni o stati emotivi, e che si riferiscono a un rapporto, non accettano la forma progressiva (perché non
possono accettare il concetto di un’azione che si svolge in un tempo determinato).
APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA
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PAST PERFECT & PAST PERFECT PROGRESSIVE
Per indicare un’azione che è avvenuta all’interno di un periodo di tempo che si estende e include un punto o periodo di tempo
completamente nel passato, si utilizza il PAST PERFECT. Per indicare che l’azione era in atto (lasciando intendere che
sarebbe continuata) si utilizza, invece, il PAST PERFECT PROGRESSIVE.
PAST
PRESENT
FUTURE
Past Perfect
Past Perfect Progressive
Il PAST PERFECT e il PAST PERFECT PROGRESSIVE indicano un “passato nel passato”, in altre parole un tempo che va
oltre il tempo di riferimento nel passato stesso.
Esempi:
Past Perfect When I got to the cinema, the film had already started.
The book we ordered still hadn’t arrived when I phoned yesterday.
Past Perfect Progressive It had been raining and the roads were all wet.
In 2004, they had been living in Palermo for fours years and knew the city well.
FORMAZIONE: Il PAST PERFECT si forma con il PAST TENSE del verbo TO HAVE + il participio passato del verbo che
esprime l’azione: I had worked
AFFIRMATIVE
NEGATIVE
INTERROGATIVE
NEGATIVE INTERROGATIVE
I had worked
I had not worked
had I worked?
had I not worked?
you had worked
you had not worked
Had you worked?
had you not worked?
he had worked
he had not worked
had he worked?
had he not worked?
we had worked
we had not worked
had we worked?
had we not worked?
you had worked
you had not worked
had you worked?
had you not worked?
they had worked
they had not worked
had they worked?
had they not worked?
Generalmente si utilizza la forma contratta del HAD NOT è normalmente alla forma contratta nella frase negativa e
soggetto con l’ausiliare
interrogativa - negativa
I’d worked
I hadn’t worked
hadn’t I worked?
he’d worked
he hadn’t worked
hadn’t he worked?
FORMAZIONE:
Il PAST PERFECT PROGRESSIVE si forma con il PAST TENSE del verbo TO HAVE + il participio
passato del verbo TO BE (BEEN) + VERBO + ING: I had been working
* La frase negativa si forma mettendo il NOT dopo l’ausiliare / operatore; l’interrogativa invertendo di posizione il soggetto con
l’ausiliare / l’operatore.
AFFIRMATIVE
NEGATIVE
INTERROGATIVE
NEGATIVE INTERROGATIVE
I had been working
I had not been working
had I been working?
had I not been working?
you had been working
you had not been working
had you been working?
had you not been working?
he had been working
he had not been working
had he been working?
had he not been working?
we had working
we had not been working
had we been working?
had we not been working?
you had working
you had not been working
had you been working?
had you not been working?
they had working
they had not been working
had they been working?
had they not been working?
Generalmente si utilizza la forma contratta del HAD NOT è normalmente alla forma contratta nella frase negativa e
soggetto con l’ausiliare
interrogativa - negativa
I’d been working
I hadn’t been working
hadn’t I been working?
he’d been working
he hadn’t been working
hadn’t he been working?
Attenzione:
I verbi che accettano l’aspetto progressivo sono i verbi che denotino attività. I verbi di stato e della percezione, i verbi che si
riferiscono a emozioni o stati emotivi, e che si riferiscono a un rapporto, non accettano la forma progressiva (perché non
possono accettare il concetto di un’azione che si svolge in un tempo determinato).
APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA
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TUTORIAL 17
THE CONDITIONAL
IL CONDIZIONALE PRESENTE
È formato con SHOULD / WOULD + INFINITO (senza TO) per la prima persona e WOULD + INFINITO (senza TO) per tutte
le altre persone.
AFFERMATIVA
I should / would work
(I’d work)
you would work
you’d work
he would work
he’d work
we should / would work
(we’d work)
you would work
you’d work
they would work
they’d work
NEGATIVA
I should not / would not work
I shouldn’t / wouldn’t work
you would not / wouldn’t work
ecc.
INTERROGATIVA
should I work?
would you work?
would he work?
ecc.
INTERROGATIVA NEGATIVA should I not / shouldn’t I
work?
would you not / wouldn’t you work?
would he not / wouldn’t he work?
ecc.
Questa forma viene utilizzata:
A. Nelle frasi condizionali;
B. In usi speciali di SHOULD e WOULD;
C. Come un equivalente nel passato del tempo FUTURO.
SHOULD / WOULD devono essere usati invece di SHALL / WILL quando il verbo principale è al tempo PASSATO:
I hope (that) I shall / will succeed I hoped (that) I should / would succeed
(SHALL / WILL, quindi, in discorso diretto diventa SHOULD / WOULD in discorso indiretto quando il verbo che introduce è
al tempo passato.)
IL CONDIZIONALE PERFETTIVO
Questo si forma con SHOULD / WOULD + L’INFINITO PERFETTIVO (senza TO):
AFFERMATIVA
I should / would have worked
you would have worked
he would have worked
ecc.
NEGATIVA
I should not / would not have worked
(I shouldn’t / wouldn’t have worked)
you would not / wouldn’t have worked
ecc.
INTERROGATIVA
should I have worked?
would you have worked?
ecc.
INTERROGATIVA NEGATIVA should I not / shouldn’t I have worked?
would you not / wouldn’t you have worked?
ecc.
Questa forma viene usata:
A. Nelle frasi condizionali;
B. In usi speciali di SHOULD e WOULD;
C. Come un equivalente passato del FUTURO PERFETTIVO:
I hope she will have finished before we get back I hoped she would have finished before we got back.
APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA
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CONDITIONAL SENTENCES - TYPE 1
Le frasi condizionali sono composte di due parti: la frase ipotetica (IF-CLAUSE) e la frase principale (MAIN CLAUSE). Nella
frase: If it rains, I shall stay at home, “if it rains” è la IF-CLAUSE, e “I shall stay at home” è la MAIN CLAUSE.
Ci sono tre tipi di frasi condizionali. Ogni tipo ha una coppia diversa di tempi verbali.
CONDITIONAL SENTENCES TYPE 1: PROBABILITÀ (CONDIZIONI REALI)
Il verbo nella IF-CLAUSE è al tempo SIMPLE PRESENT; il verbo nella MAIN CLAUSE è al tempo FUTURO. Se la
subordinata (IF-CLAUSE) precede la principale (MAIN CLAUSE), bisogna inserire una virgola per separare le due
proposizioni.
If he studies, he will pass the exam (He will pass the exams if he studies).
The cat will scratch you if you pull its tail
(If you pull the cat’s tail, it will scratch you).
Questo tipo di frase implica che l’azione indicata nella IF-CLAUSE è alquanto probabile.
VARIAZIONI POSSIBILI DELLA FORMA BASE
A. VARIAZIONI NELLA MAIN CLAUSE. Invece di IF + PRESENTE + FUTURO, possiamo avere:
1. IF + PRESENTE + MAY / MIGHT (POSSIBILITÀ):
If you pull the cat’s tail, it may scratch you (è possibile, qualche volta l’ha fatto).
If you pull the cat’s tail, it might scratch you (di solito non lo fa, ma è possibile che lo faccia).
2. IF + PRESENTE + MAY (PERMESSO) o CAN (PERMESSO o ABILITÀ):
If your documents are in order, you may / can leave at once.
If it stops raining, we can go out.
3. IF + PRESENTE + MUST, SHOULD o qualsiasi forma di comando, richiesta o consiglio:
If you want to lose weight, you have to eat less bread (lo ha ordinato il dietologo).
If you want to lose weight, you must eat less bread (una necessità / un dovere proprio).
If you want to lose weight, you need to eat less bread (una necessità)
If you want to lose weight, you should eat less bread (un consiglio).
If you want to lose weight, eat less bread (imperativo).
4. IF + PRESENTE + un altro PRESENT TENSE (usato per esprimere una reazione o un’abitudine automatica):
If you heat ice, it turns to water.
If I catch someone copying at the exams, I throw him/her out of the examination room.
If you pull the cat’s tail, it scratches you (certain).
B. VARIAZIONI POSSIBILI DELLA IF-CLAUSE. Invece di IF + PRESENTE, possiamo avere:
1. IF + PRESENT PROGRESSIVE, per indicare un’azione presente o una pianificazione futura:
If you are staying another night, I’ll ask the manager to give you a better room.
If you are looking for Peter, you’ll find him at home.
2. IF + PRESENT PERFECT:
If you have finished dinner, I’ll ask the waiter for the bill.
If she has written the letter, I’ll post it.
CONDITIONAL SENTENCES - TYPE 2
CONDITIONAL SENTENCES TYPE 2: IRREALE O IMPROBABILE
Il verbo nella IF-CLAUSE è al tempo PASSATO; il verbo nella MAIN CLAUSE è al CONDIZIONALE.
If I had enough money, I would give some to you
(ma non ho abbastanza denaro = il significato qui è tempo presente).
If someone tried to copy at the exams, I would throw him out of the examination room
(ma non mi aspetto che qualcuno provasse a copiare = il significato qui è tempo futuro).
C’è una differenza tra TYPE 1 e TYPE 2 della frase condizione. TYPE 2, come TYPE 1, si riferisce al tempo PRESENTE o
FUTURO e il tempo passato nella IF-CLAUSE non è un vero passato ma un congiuntivo, che indica irrealtà (primo esempio) o
improbabilità (secondo esempio).
APPUNTI DI GRAMMATICA - CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO - ANGELO BACCARELLA
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CONDITIONAL SENTENCES - TYPE 2 (cont.)
Il TYPE 2 è usato:
A. Quando la supposizione è contraria a fatti conosciuti:
If I were you, I would study more (ma io non sono te).
If I had a horse, I would go riding every day (ma io non ho un cavallo).
B. Quando non ci si aspetta che si verifichi l’azione nella IF-CLAUSE:
If I dyed my hair blue, everyone would laugh at me (ma non ho intenzione di tingerli).
Alcune IF-CLAUSES possono avere entrambi I due significati:
If I left my car unlocked in Palermo, someone would steal it
“If I left my car...” potrebbe voler dire “But I don’t” (significato presente come in A sopra) o “But I don’t intend to” (significato
futuro come in B). nell’inglese scritto formale le ambiguità di questo tipo si superano utilizzando WERE + INFINITO invece del
tempo PASSATO nel TYPE 2 B:
If I were to dye...
If I were to leave...
Il significato corretto si evince dal contesto.
VARIAZIONI POSSIBILI DELLA FORMA BASE
A. VARIAZIONI DELLA MAIN CLAUSE:
1. MIGHT o COULD possono essere utilizzati invece di WOULD:
If you studied hard, you would pass the exam (risultato certo).
If you studied hard, you might pass the exam (risultato possibile).
If you studied hard, you could pass the exam (abilità).
If you had a permit, you could get a job (abilità o permesso).
2. IF + PASSATO può essere seguito da un altro PAST TENSE quando vogliamo esprimere reazioni automatici o abituali nel
passato: If anyone interrupted him, he got angry (notare il significato passato).
B. VARIAZIONI DELLA IF-CLAUSE: invece di IF + SIMPLE PAST possiamo avere:
1. IF + PAST PROGRESSIVE:
If my car was working, I would / could drive you to the station.
2. IF + PAST PERFECT:
If she had taken my advice, she would be happier now.
CONDITIONAL SENTENCES
- TYPE 3
CONDITIONAL SENTENCES TYPE 3: IPOTESI / SPECULAZIONE
Il verbo nella IF-CLAUSE è al tempo PAST PERFECT; il verbo nella MAIN CLAUSE è al tempo PERFECT CONDITIONAL. Il
tempo è passato e la condizione non può essere soddisfatta in quanto l’azione nella IF-CLAUSE non è successa:
If he had studied more, he would have passed the exam
(ma non ha studiato di più, quindi non ha superato l’esame)
If you had pulled the cat’s tail, it would have scratched you
(ma non hai tirato la sua coda, quindi non ti ha graffiato)
VARIAZIONI POSSIBILI DELLA FORMA BASE
1. COULD OR MIGHT possono essere utilizzati invece di WOULD:
If we had found him earlier, we could have saved his life (ability).
If we had found him earlier, we might have saved his life (possibility).
2. Possiamo usare il PAST PERFECT PROGRESSIVE nella IF-CLAUSE:
If you hadn’t been listening, I would have stopped hours ago.
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SPECIAL USES OF WILL/WOULD AND SHOULD IN IF-CLAUSES
Di solito questi modali sono utilizzati dopo IF nelle frasi condizionali. Ci sono, comunque, delle eccezioni:
A. IF YOU WILL / WOULD è spesso utilizzato nelle richieste cortesi. WOULD è la forma più cortese:
If you will/would wait a moment I’ll see if the sales manager is free.
I would be very grateful if you would make the arrangements for the delivery of the goods.
IF YOU WILL / WOULD + INFINITO è spesso utilizzato da solo quando la richiesta è si fa perchè pretesa dalle
circostanze. Il parlante assume che l’altra persona eseguirà spontaneamente l’azione:
If you would fill up this form.
If you’d put your address on the back of the cheque (in a shop).
If you’d open your books (in a classroom).
B. IF + WILL / SHOULD può essere utilizzato con tutte le persone per indicare volontà:
If he’ll come to my tutoring, I’ll be able to help him
WON’T usato in questo modo indica “rifiuto”:
If he won’t come, I can’t help him
C. WILL può essere utilizzato per indicare una insistenza ostinata:
If you will stay up late, no wonder you sleep during the lesson (WILL non va contratto).
D. IF + WOULD LIKE / CARE può essere utilizzato invece di IF + WANT / WISH ed è più cortese:
If you would like to come, I’ll get a ticket for you.
If you’d like a ticket, I’ll get one for you.
Ma se risistemiamo le frasi in modo tale che WOULD LIKE non abbia alcun oggetto, WOULD cade:
If you like, I’ll get a ticket for you
E. IF + SHOULD può essere usato nel TYPE 1 per indicare che l’azione, sebbene sia possibile, non è molto probabile. Di solito
è combinato con un imperativo e utilizzato principalmente nelle istruzioni scritte:
If you should have any difficulty, ring this number.
If the goods should arrive in a damaged condition, please inform the factory at once.
SHOULD può essere messo prima e IF omesso:
Should the lift stop between floors, ring the alarm bell and wait
IF sostituito da UNLESS, BUT FOR, OTHERWISE, PROVIDED, SUPPOSE o inversione, WHEN.
A. UNLESS + verbo alla forma affermativa = IF + forma negativa:
Unless you study, you won’t pass the exam (If you don’t study, you won’t pass the exam)
B. BUT FOR = IF IT WERE NOT FOR / IF IT HADN’T BEEN FOR:
The students of Economics need English. But for that they wouldn’t study.
C. OTHERWISE = IF THIS DOESN’T HAPPEN / DIDN’T HAPPEN / HADN’T HAPPENED:
I copied; otherwise I wouldn’t have passed the exam (studente).
I saw him; otherwise I wouldn’t have thrown him out of the room (insegnante).
D. PROVIDED (THAT) può sostituire IF quando c’è una forte idea di limitazione o restrizione. È utilizzato principalmente con il
permesso:
You can stay here provided (that) you keep quiet.
E. SUPPOSE / SUPPOSING...? = WHAT IF...?:
Suppose I’m late for the exams?
F. INVERSION OF SUBJECT AND AUXILIARY WITH IF OMITTED:
If I were in his shoes = Were I in his shoes.
If she had known in time = Had she known in time.
G. WHEN (IF: qualcosa potrebbe avvenire. WHEN: qualcosa avviene di certo)
When the course finishes, the students will all go home and study for the exam.
The students will study and hope to remember all that they have studied when they take their exam.
IF = WHETHER nella coordinazione WHETHER … OR ( SE … O…: una scelta)
They were uncertain whether to stay or (to) leave.
(erano incerti se rimanere o andare via)