case machiya, cerimonia del te ed esperienza in kimono

ESTREMO ORIENTE / GIAPPONE / KYOTO
ESCURSIONI
ESPERIENZA
CULTURALE A
TONDAYA (KYOTO) 2017
- CASE MACHIYA,
CERIMONIA DEL TE ED
ESPERIENZA IN KIMONO
- DA EUR 85,00 A
PERSONA (MIN. 2)
GIORNALIERO DAL 01/01 AL 31/12 - DURATA 90
MINUTI CON PARTENZA ALLE ORE 10.00 O ALLE ORE
17.00
Con ritrovo direttamente nel quartiere di Tondaya (la zona tessile di Kyoto), esperienza unica di 90 minuti
circa che permetterà di visitare le tipiche case Machiya, di sperimenatare un abreve cerimonia del te e
provare ad indossare un vero kimono.
MACHIYA
La Machiya è un edificio tradizionale che unisce la bottega e l'abitazione.La sua struttura è molto
particolare e il suo aspetto è molto bello, per questo le Machiya affascinano tanta giapponesi ancora
oggi.Ancora oggi molte Machiya rimangono nel centro di Kyoto, ma stanno diminuendo man mano che la
città si modernizza.
La storia della Machiya
La Machiya è nata nel Periodo Heian, e la sua forma è cambiata nel tempo con il mutare delle condizioni
di vita degli abitanti.
La maggior parte delle Machiya che esistono attualmente sono state ricostruite tra la fine del Periodo Edo
e il Periodo Taisho.
Una volta la parola 'Machiya' indicava gli edifici nel mercato comunale a Kyoto. Quando il centro del
mercato è stato trasferito a via Machi-koji (il nome attuale è via Shinmachi-dori) anche molti negozi si sono
trasferiti, allineandosi lungo la strada. Il negozio aveva anche il ruolo di abitazione della famiglia dei
negozianti, e questo tipo di edificio è stato chiamato 'Machiya'.
Con il passare del tempo la via si è sviluppata in un centro commerciale, e negozi di uno stesso tipo si
sono radunati lungo la stessa contrada. Ecco perché nel centro di Kyoto ci sono strade che hanno nomi di
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attività commerciali: per esempio Hanaya-machi-dori, la via dei fiorai, Shio-koji, la via dei negozi che
vendono condimenti, Hari-koji, la via delle sartorie, ecc. Le strade commerciali hanno uno stretto rapporto
con la Machiya. Una volta c'erano gabinetti pubblici, pozzi e luoghi per il bucato nelle strade di Kyoto. La
strada era un luogo pubblico per lo scambio d'informazioni e la comunicazione, più che una semplice zona
di passaggio.
Le Machiya erano allineate lungo le vie, e lo spazio racchiuso dagli edifici era il centro della comunità che
viveva e lavorava insieme.
La stessa idea è il principio organizzativo anche della struttura interna della Machiya.
La struttura interna della Machiya
La Machiya è lunga e stretta, quindi è chiamata 'casa a forma di anguilla'.
All'interno c'è un passaggio, chiamato Tori-niwa, ossia 'il cortile per il passaggio', che conduce dalla porta
principale all'ingresso posteriore attraverso l'interno dell'edificio. Il passaggio comunica con tutti gli
ambienti al pianterreno della Machiya, la bottega, la cucina e le stanze d'abitazione, quindi si può dire che
il passaggio è in parte un luogo pubblico all'interno dell'edificio. Esso è considerato come esterno dai
giapponesi, che distinguono rigorosamente tra interno ed esterno, e hanno l'abitudine di togliersi le scarpe
quando entrano dentro alle case. Il passaggio è diviso in due parti, la parte pubblica vera e propria e una
parte privata con una porta interna tra la bottega e la cucina.Insomma, nella Machiya pubblico e privato,
esterno e interno si mescolano.
Le caratteristiche architettoniche della Machiya
Lungo la parete esterna che dà sulla strada c'è un recinto a forma di arco fatto di bambù, legno e metallo.
Esso non solo protegge il muro dall'urina di cani e gatti, ma protegge anche dai ladri.
La caratteristica principale della Machiya sono le finestre e le porte a grata. Ce ne sono diversi tipi, e ogni
grata ha forma e struttura particolari.
Le differenze indicano le diverse professioni. Per esempio, ci sono le grate tipiche delle bottiglierie, quelle
dei negozi di riso, delle tintorie e delle sartorie.
La Machiya oggi
Le Machiya sono un tipo di abitazione antico e affascinante, ma è anche vero che la maggior parte delle
persone che vi hanno abitato a lungo desiderano demolirle perché sono ormai diventate vecchie e
scomode. Perciò ogni anno tante Machiya vengono distrutte, ma per fortuna esiste anche un movimento
per la protezione delle Machiya.Vi sono in particolare giovani che rinnovano vecchie Machiya
trasformandole in ristoranti, caffè o negozi. Essi riescono ad armonizzare la bellezza tradizionale delle
Machiya con la sensibilità di oggi, creando un'atmosfera accogliente e simpatica.
Speriamo che queste Machiya rinnovate aumentino e siano amate dai giapponesi di oggi e di domani!
CERIMONIA DEL TE
La cerimonia del tè "Cha No Yu" in Giappone nacque per calmare la mente dei guerrieri prima di una
battaglia. Il più grande e indiscusso maestro del tè era il monaco zen Sen-no-Rikkyu, vissuto nel XVI
secolo, il quale trasformò la cerimonia in una grande forma d'arte e ne racchiuse il senso in quattro parole:
wa armonia, kei rispetto, sei purezza, jaku tranquillità. Solo con una costante e attenta applicazione di
queste regole, si potrà pienamente capire il senso profondo della cerimonia.
La cerimonia del tè si svolge utilizzando il tè Matcha, pregiato tè giapponese in polvere, ricco di proprietà
benefiche per l'organismo umano e conosciuto fin dai tempi antichi come "elisir di lunga vita". E'
necessario acquisire una particolare preparazione prima di poter accedere alla cerimonia, ogni azione
viene svolta dopo un'adeguata meditazione, occorre riuscire a stabilire un legame fra l'uomo e il sacro.
Di grande importanza sono anche agli oggetti, gli 'attrezzi del mestiere' che nel corso della cerimonia
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assumono un ruolo fondamentale. Il silenzio è tassativo durante la cerimonia, questo permette di potersi
immergere nella natura osservando e ascoltando tutto quello che essa produce, per arrivare a dimenticare
lo stress quotidiano e riuscire a sentirsi parte di essa.
Un'apposita stanza ospita i partecipanti alla cerimonia che devono entrare molto lentamente chinando la
testa in segno di saluto e di rispetto e, dopo aver ammirato ed apprezzato il dipinto o la composizione
floreale che è sempre presente nella stanza delle cerimonie, prendere posto ognuno su una stuoia detta
tatami, sedendosi sui talloni e rimanendo con il busto eretto.
Tutto si svolge in una particolare atmosfera che si crea naturalmente con un gioco di luci e ombre dato dai
raggi del sole che entrano dall'esterno in modo discreto e attenuato. l'atmosfera deve rilassare creando la
sensazione di vuoto, permettendo alla mente di liberarsi da qualsiasi pensiero e riuscire così ad
impegnarsi nella concentrazione. Dopo che gli ospiti si sono preparati, il maestro inizia la cerimonia
preparando l'infusione, che consiste nell'aggiungere al tè Matcha acqua calda a circa 60° e mescolare con
un particolare 'frullatore' dello chasen fatto con una canna di bambù. La preparazione acquisterà
immediatamente una splendida colorazione verde brillante e verrà servita in particolari tazze dette
chawan, non perfettamente tonde e con il bordo ondulato.
Ogni persona a turno, dovrà fare due inchini dopo di che potrà prendere la ciotola, avendo cura di portare
alla visione di tutti i partecipanti la sua parte più bella facendola girare verso di loro e quindi, sorseggiare il
tè facendo sentire il rumore della deglutizione.
Esistono due tipi di cerimonia Koicha e Usucha.
Nella cerimonia Koicha si bevono solo alcuni sorsi da una sola tazza, non prima di averne ammirato la
bellezza, per poi passare la tazza, ripulita con un tovagliolo nel punto dove si sono appoggiate le labbra,
all'ospite accanto che ripeterà l'operazione.
Nella cerimonia Uscha ogni ospite beve tutta una tazza di tè, che poi restituisce al maestro, il quale laverà
accuratamente la tazza, riempiendola nuovamente con altro tè e porgendola all'ospite successivo.
ESPERIENZA IN KIMONO
In origine il termine "kimono" veniva usato per ogni tipo di abito; in seguito è passato ad indicare
specificamente l'abito lungo portato ancor oggi da persone di entrambi i sessi e di tutte le età. Il kimono è
molto simile agli abiti in uso durante la dinastia cinese Tang.
Il kimono è una veste a forma di T, dalle linee dritte, che arriva fino alle caviglie, con colletto e maniche
lunghe. Le maniche solitamente sono molto ampie all'altezza dei polsi, fino a mezzo metro.
Tradizionalmente, le donne nubili indossano kimono con maniche estremamente lunghe che arrivano fin
quasi a terra, chiamato furisode. La veste è avvolta attorno al corpo, sempre con il lembo sinistro sopra
quello destro (tranne che ai funerali dove avviene il contrario), e fissato da un'ampia cintura annodata sul
retro chiamata obi.
Molti credono che il kimono sia l'uniforme utilizzata nella pratica delle arti marziali giapponesi come Karate,
Judo e Jujutsu, in realtà si tratta della Keikogi, il cui nome e modello varia a seconda della disciplina. Il
kimono viene generalmente abbinato a delle calzature tradizionali giapponesi, specialmente ai sandali
geta e zori (simili alle infradito) e a dei calzini che dividono l'alluce dalle altre dita chiamati tabi.
Note: RicordateVi di portare un paio di calzini
Accesso al Centro Culturale di Tondaya:
602-8226
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Ichijo-agaru Omiya
Kamigyo-ku Kyoto, Japan
TEL: -81-075-432-6701
FAX: -81-075-432-6702
E-mail: [email protected]
Circa 15 minuti di Taxi dalla JR Kyoto Station
Circa 3 minuti a piedi dalla fermata dell'Autobus di Ichijo Modoribashi
(City bus)
Circa 3 minuti a piedi dalla fermata dell'autobus di Imadegawa Omiya
(City bus)
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