DIRETTO DA ISMAEL IVO
Teatro Piccolo Arsenale
Sabato 19 Marzo ore 18
OTHELLA DALLAS (Usa/Svizzera)
Danze e ritmi afro-caraibici
Workshop 14 > 19 marzo
Tecnica Katherine Dunham
Katherine Mary Dunham. Danzatrice, coreografa e insegnante è conosciuta come la “madre della
black dance”. Nasce il 22 giugno 1909 a Chicago da padre di colore e madre franco-canadese,
morta quando lei aveva solo tre anni. Nel 1929 si trasferisce a Chicago per studiare danza
e iscriversi alla University of Chicago dove si appassiona di antropologia, tanto da vincere
una borsa di studio per i Caraibi nel 1935. Qui la Dunham analizza i ritmi della Giamaica, della
Martinica, di Trinidad e Haiti, impara i rituali voodoo, la rumba e altre danze etniche che più tardi
integra nelle forme della danza moderna. Nel 1930 fonda la prima compagnia di danza moderna
afro-americana degli Stati Uniti: il Ballet Negre (o Negro Dance Group) fondamentale nel percorso
verso l’affermazione della black dance come forma artistica autonoma. Nel tour internazionale
successivo alla fine della seconda guerra mondiale, la miscela unica di danze afro-caraibiche,
balletto e modern dance incanta e scandalizza tanto che ad un giornalista dichiara: “Giudicando
dalle reazioni, la danza del mio gruppo viene chiamata antropologia a New Haven, sesso a Boston
e arte a Roma!”. Alla Dunham viene accreditata una tecnica particolare (isolationism) che dà vita
ad una forma di danza concentrata su specifiche parti del corpo, isolate ed enfatizzate.
Alcune delle sue tecniche sono ancora oggi insegnate nelle scuole di danza, inclusa la Alvin Ailey
di New York. Nel corso della sua vita la Dunham ha ballato (e coreografato) numerose produzioni
per Broadway e film per Hollywood. Nel 1963 è la prima afro-americana incaricata di realizzare una
coreografia per un’opera al Metropolitan di New York. Nel 1967 fonda il Performing Arts Training
Center a East St. Louis e dedica un programma specifico per i giovani danzatori in difficoltà
economiche o familiari. Nel 1979 vince l’Albert Schweitzer Music Award e successivamente
il premio Croce del Sud in Brasile. Muore il 21 maggio del 2006 a 96 anni a New York.
con i danzatori dell’Arsenale della Danza:
Sara Angius, Emanuela Biazzi, Noelle Cotler, Patrick Cubbedge, Loretta D’Autuono,
Flavio Da Silva Arco-Verde, Laura De Nicolao, Roberta De Rosa, David Lagerqvist,
Leonardo Magalhães Muniz, Ariadne Mikou, Giuseppe Paolicelli, Claudio Pisa,
Andrea Rampazzo, Cristian Rebouças Da Silva, Lucas Ribeiro Saraiva, Armando Rossi,
Claudia Sansone, Valentina D’Apuzzo Schisa, DuJuan Smart Jr., Pamela Tzeng,
Felipe Vieira Vian, Elisabetta Violante, Chiara Vittadello, Anastasia Voronina.
Othella Dallas, nata nel 1925 a Memphis, vanta una lunga e illustre carriera. Scoperta dalla
coreografa Katherine Dunham, vince una borsa di studio per lavorare con lei a New York.
Dopo la seconda guerra mondiale, la Dallas diviene un membro permanente della compagnia
di danza di Katherine Dunham e insegnante alla Dunham School. La sua carriera di cantante,
iniziata nel 1954, la porta al fianco di grandi artisti come Sammy Davis Jr. (Apollo Theater),
Duke Ellington, Sony Stitt e King Curtis, per nominarne solo alcuni. Sarà però in Europa,
precisamente a Basilea, che la Dallas apre la sua accademia di jazz ballet, mentre continua
a cantare nei club e nelle sale da concerto di tutto il mondo. Nel 1980 conosce il suo successo
più grande con il sassofonista Sal Nistico e il suo quartetto. Unanime entusiasmo suscita la sua
apparizione con i Trombones Unlimited di Slide Hampton e John Gordon.
La specialità di Othella Dallas è una miscela di danza e jazz che crea un clima effervescente.
Tiene abitualmente masterclass in tutta Europa e Nord America.
L’Arsenale della Danza, diretto da Ismael Ivo e giunto alla terza edizione, nato dalla volontà
di incentivare le energie creative delle nuove generazioni, precisa la sua fisionomia come
centro di perfezionamento nella danza contemporanea e spazio polifunzionale di produzione
artistica, un cantiere di lavoro dove i giovani selezionati diventano attori del processo
di creazione coreografica in tutti i suoi aspetti, fino al confronto finale con il pubblico della
Biennale.
Sviluppato attorno a 7 cicli di masterclass tenuti da coreografi e danzatori di fama
internazionale, quest’anno l’insegnamento privilegia, di fronte al moltiplicarsi delle estetiche
che compongono l’universo coreutico oggi, alcune tecniche che maggiormente hanno inciso
sullo sviluppo della danza contemporanea, influenzandone il corso, e quegli stili che più
di altri hanno posto l’accento sulla funzione sociale della danza. Dal metodo improvvisativo
di William Forsythe al repertorio di movimenti di Anne Teresa de Keersmaeker con Rosas fino
al teatrodanza tedesco nella sua evoluzione più attuale, dalla scuola di Katherine Dunham
che riporta al centro della danza i riti afro-caraibici agli stili funk americani fino all’arte marziale,
squisitamente brasiliana, della capoeira.
I prossimi appuntamenti di Open Doors
Sabato 2 aprile ore 18.00
KENJI TAKAGI
Movimento e ricerca in Pina Bausch
Sabato 26 marzo h.14.30 > 16.30
Domenica 27 marzo h.10.30 > 12.30
Moving the City - performance sui vaporetti di Linea 1 e Linea 2
direzione artistica Ismael Ivo
in collaborazione con Choreographic Collision percorso di ricerca coreografica a cura di DanzaVenezia
in collaborazione con Università Iuav di Venezia - Facoltà di Design e Arti - Laurea Magistrale in Scienze
e Tecniche del Teatro, Conservatorio “ B. Marcello” di Venezia, Shylock Centro Universitario Teatrale
di Venezia, ACTV, Vela s.p.a.
Vuoi conoscere più da vicino le esperienze, le emozioni e il profilo dei danzatori
dell’Arsenale della Danza?
“Phrases” è il blog di Biennale Channel dedicato ai 25 danzatori che si racconteranno in prima
persona condividendo con il pubblico il loro percorso formativo www.labiennalechannel.org
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