Unità 13 - Elementi di transizione 2. METALLI DI USO COMUNE Tutti hanno sentito parlare di elementi come ferro, rame, zinco, nichel e cromo. Più di recente anche il titanio è diventato piuttosto popolare. Sono collocati tra gli elementi di transizione della tavola periodica e sono così noti perché il loro impiego avviene nei settori più svariati, dai casalinghi all'arredamento, fino alle costruzioni. Di alcuni di essi si parlerà nei prossimi paragrafi. 2.1 Titanio e sue leghe Elemento Simbolo Ti Tabella 13.1 n• IConf. elettr. atomico esterna 22 3cP4s2 Peso atomico densità g/cm3 Stato fisico 47,867 4,507 solido Punto di Elettroneg. Potenziale Pauling di ioniz. (ev) fusione ·e 1668 1,54 Il Titanio (Tabella 13.1 ) appartiene al gruppo IV B della tavola periodica. Presenta 2 elettroni nell'orbitale s del suo ultimo livello energetico e 2 negli orbitali d del penultimo. Come già accennato nella parte generale tale configurazione elettronica gli consente di utilizzare sia gli elettroni del livello più esterno che quelli degli orbitali d per fare legami e quindi di avere numeri di ossidazione + 3 e + 4. Non si trova libero in natura, ma è il nono elemento per abbondanza della crosta terrestre di cui costituisce lo 0,6%. I principali minerali in cui si trova sono: l'anastasio e il rutilio entrambi con formula Ti0 2 , la ilmenite FeTi0 3 e molti altri minerali ferrosi . È un metallo di colore bianco metallico con un reticolo cristallino di tipo esagonale, leggero, meno dell'alluminio, ma più di numerose leghe di ampio utilizzo, come ad esempio l'acciaio di cui si parlerà nel prossimo paragrafo. È duro, particolarmente duttile allo stato puro, molto resistente alla corrosione: resiste all'attacco di acido solforico diluito, di acido cloridrico, della maggior parte degli acidi organici, di cloruri e di soluzioni alcaline a caldo, ma viene corroso dall'acido fluoridrico.All 'aria si ricopre di una patina di ossido protettiva. Resiste bene allo stress, riferendosi con ciò alla proprietà meccanica per cui un materiale sottoposto a carichi variabili nel tempo, si danneggia fino a rottura. Le sue leghe sono piuttosto difficili da lavorare alle macchine utensili, specialmente quando si devono asportare trucioli. Una caratteristica per la quale è in aumento il suo utilizzo è la biocompatibilità, cioè la sua inerzia fisiologica a contatto con tessuti o organi di esseri viventi, uomo compreso. Questo è dovuto alla sua struttura che presenta una porosità superficiale simile a quella dei tessuti umani. Il titanio fu così battezzato, in riferimento ai Titani della mitologia greca, dal chimico tedesco H einrich Klaproth, che lo scoprì nel 1795 nel rutilio (• approfondimento, Scoperta del titanio, www.auladigitale.rcs.it) . Ciclo produttivo Il titanio puro venne preparato per la prima volta nel 191 O riscaldando TiCl 4 in presenza di sodio a una temperatura di circa 750 °C, ma solo dopo 35 anni cominciò ad essere usato al di fuori dei laboratori, in quanto fu messo a punto da William Justin Kroll un processo ancora oggi in uso con il quale si ottiene titanio puro per riduzione del tetracloruro di titanio in presenza di magnesio. Il processo Kroll prende l'avvio dal minerale rutili o che viene sottoposto a clorurazione a una temperatura di circa 900°C. Si ottengono così in miscela gassosa il tetracloruro di titanio TiCl4 e tutti i cloruri delle impurità presenti nel minerale. La miscela viene fatta raffreddare ottenendo in tal modo una prima separazione per condensazione di 658,8 n.o. +3; + 4 • Approfondimenti Ul 3 - Elementi di tran sizione, Scoperta del titanio ~~~~~~~~· - Chimica Inorganica una parte di impurità oltre ai materiali solidi che fin dall'inizio non avevano reagito. Il vapore residuo di TiC14 viene fatto condensare e viene sottoposto a distillazione frazionata con la formazione di un prodotto liquido e incolore costituito di TiC1 4 puro al 99,9%. Il tetracloruro di titanio viene introdotto in un reattore (struttura nella quale si svolgono le reazioni a carattere industriale) nel quale è stato fatto il vuoto, costituito da piani di acciaio al carbonio e acciaio al nichel cromo e rivestito internamente di titanio. Nel reattore vengono successivamente introdotti argon e magnesio puro. La reazione si svolge a 800-900 °C : TiC14 + 2Mg Ti + 2MgC12 . Il titanio puro così ottenuto è poroso (spugna di titanio) e si deposita sulle pareti del reattore solidificando sopra il magnesio fuso. Quest'ultimo passa attraverso la porosità del titanio e reagisce ancora con TiC14 residuo. Il reattore viene mantenuto in funzione per alcuni giorni e quando il processo si interrompe, con la diminuzione di temperatura e l'aumento della pressione, tutte le impurità presenti possono essere eliminate, mentre il titanio, depositato come incrostazione sulle pareti del reattore, può essere rimosso col martello. La spugna di titanio estratta viene tagliata, fusa con l'aggiunta di altri elementi metallici o con altro titanio per produrre lingotti i quali vengono fusi altre due volte per eliminare eventuali inclusioni . Questo processo in vigore dal 1946 è stato giudicato sempre molto costoso, ma resta ancora oggi non sostituito da altri auspicati processi elettrolitici, i quali risultano particolarmente difficoltosi per il titanio. Il titanio puro viene utilizzato in implantologia dentaria e nella produzione di pace-maker grazie alla sua biocompatibilità. Per lo ....... stesso motivo con il titanio si producono protesi ossee (anca, femore, ginocchio, ecc.) per le quali però si preferisce il titanio in lega perché più resistente al carico richiesto. Il metallo è dotato di una caratteristica curiosa: la così detta memoria di forma per cui è in grado di riprendere la forma originaria dopo una deformazione. Grazie a questa proprietà e alla sua leggerezza viene utilizzato per le montature di occhiali. La sua leggerezza lo rende idoneo per attrezzature sportive: racchette da tennis, sci, telai di biciclette, mazze da golf e macchine fotografiche ultraleggere. Essendo dotato di un basso coefficiente di dilatazione termica, viene utilizzato nel restauro di beni architettonici (il Partenone, la Fontana di Trevi, la Fontana Maggiore a Perugia e numerosi altri monumenti sono stati restaurati con l'impiego del titanio) (Figura 13.1 ). Il 95% del titanio viene adoperato per produrre uno dei suoi composti più importanti: il diossido di titanio TiO? largamente usato come pigmento bianco in vernici, plastiche e cementi da costruzioni (• pigmenti, unità 21 ). La polvere di diossido di titanio è inerte, persistente alla luce solare, opaca e impartisce colore brillante alle plastiche . La presenza di Ti0 2 in zaffiri e rubini determina il fenomeno dell'asterismo (• approfondimento, Zaffiro e Rubino, www.auladigitale.rcs.it). Il rimanente 5% di titanio, oltre che puro viene utilizzato per produrre leghe molto importanti caratterizzate da grande leggerezza, resistenza alla corrosione e biocompatibilità. ~~~~~-+- • Approfondimenti U 13 - Elementi di transizione Zaffiro e Rubino ·--------- Lega Ti6Al4V Questa è una delle leghe del titanio maggiormente utilizzate. Essa contiene il 6% di alluminio e il 4% di vanadio. Viene utilizzata in ambito aerospaziale e aeronautico, nelle centrali elettrich e, nella costruzione di propulsori marini e sommergibili (con previsioni di durata di 70 anni a contatto con acqua marina), nell'industria petrolchimica, per produrre elettrodi, e in edilizia (Museo Guggenheim di Bilbao) . In questo settore la scelta è indicata in quanto il metallo e le sue leghe non inquinano l'ambiente nemmeno in seguito a piogge che colano da elementi architettonici . Unità 13 • Elementi di transizione Come già ricordato, questa lega trova ampio utilizzo nella produzione di protesi ossee perché non interferisce con i processi biologici dell'organismo umano e per questa stessa ragione si usa per suture permanenti e anche per piercing. Il titanio e le sue leghe vengono spesso so ttoposti a trattamenti di superficie che ne migliorano le caratteristiche. Per garantire risultati migliori in implantologia le superfici vengono rese più rugose mediante rivestimenti con microsfere sinterizzate, con sabbiature grossolane oppure con trattamenti elettrochimici . In quest'ultimo caso si effe ttuano parziali sch ermature a base di resine polimeriche applicate con tecniche serigrafiche ottenendo così le macrorugosità necessarie. Per altri campi di applicazione si effe ttu ano tecniche di anodizzazione utilizzando un alimentatore a corrente continua e collegando il titanio o la lega al polo positivo dell'alimentatore, dove avviene l'ossidazione; al polo negativo si collega un elettrodo attraverso il quale avviene la riduzione di una sp ecie chimica presente nell'elettrolita. Quando lo strato di ossido formatosi sul titanio raggiunge un determinato spessore, il circuito si interrompe. Il metallo però non ha una struttura omogenea, in quanto la parte superficiale presenta piccole crepe e quella interna presenta zone fuse. Ne consegue una elevata porosità dell 'ossido che si arricchisce anche di elementi presenti nell'elettrolita. Tra le finiture meccaniche standard, oltre a quelle già citate specifiche per l'implantologia, si ricordano la lucidatura , la pallinatura e la vibro finitura . Questi trattamenti hanno lo scopo di eliminare lo strato metallico superficiale lasciando allo scoperto quello più interno che è dotato di elevata durezza e aspetto ceramico ed è molto più resistente all'abrasione . Medicina Impianti odontoiatrici Protesi ossee Pacemaker Suture permane nti Piercing Montature di occhiali .Attrezzature sportive Racchette, sci, biciclette, mazze da golf, macchi ne fotografiche ultraleggere .. Arti applicate ...... ....... .... ... Edi lizia Restauro Pigmento bianco •• " utensili e macchinari ··· Industria ·Trattamenti di superficie Elettrod i, propu lsori marini ....... Aeronautica Aerospaziale Navale Petrolchimica Centra Ii elettriche Rivestimenti con microsfere sinterizzate Sabbiatura Pallinatura Lucidatura Vibro finitura Trattamenti elettrochimici Anodizzazione Figura 13. 1 Svariati settori di utilizzo del titanio : racchette da tennis e montature di occhiali per la sua leggerezza, rivestimenti di edifici per la sua resistenza alla corrosione. - Chimi ca Inorganica L-------------------------"\ 2.2 Ferro e sue leghe Elemento Simbolo Fe Tabella 13.2 Figura 13.2 Pirite (a); ferro metallico con evidente ossidazione (b). n• atomico 26 Conf. elettr. Peso esterna ' atomico 3a64.s2 55,847 densità g/cm3 Stato fisico 7,86 solido Punto di Elettroneg. Potenziale fusiol3e ·e I Pauling di ioniL (ev) 1535 1,8 7,43 n.o. +2; + 3 Il Ferro (Tabella 13.2) si trova nel gruppo VIII B della tavola periodica e presenta _ elettroni nell'orbitale s del suo ultimo livello energetico e 6 elettroni negli orbitali · del penultimo. Come già accennato nella parte generale, tale configurazione elettronica gli consente di avere numeri di ossidazione +2 e +3. Costituisce il 4,7% della crosta terrestre. Raramente si trova libero in natura (forma meteoritica), mentre molto abbondann sono i suoi minerali: ematite Fe 2 0 3 ; limonite Fe 2 0 3 · 3H 2 0; magnetite Fe 3 0_: siderite FeC0 3 ; pirite FeS 2 . Nell'organismo è un elemento essenziale in quanto è un costituente dell'emoglobina, proteina dei globuli rossi del sangue che trasporta ossigeno. È un metallo di colore grigio argenteo, con reticolo cristallino cubico a corpo centrato, molto duro. poco malleabile a freddo, ma quando viene scaldato fino ad assumere colore rosso è facilissimo da lavorare. All'aria umida si ricopre di uno strato rosso-marrone di ossido Fe 2 0 3 • nH 2 0 discontinuo, sotto forma di scaglie noto come ruggine, che non ha funzione protettiva nei confronti del metallo sottostante (Figura 13.2). Per proteggere i manufatti in ferro pertanto si deve ricorrere a vernici antiruggine (• unità 21) o a rivestimenti metallici (zinco, cromo, nichel) . Il ferro puro viene prodotto in piccole quantità data la scarsità dei suoi usi, mentre la maggior parte del ferro utilizzato è associato a carbonio in quantità variabili (ghisa e acciaio) o ad altri elementi metallici per la costituzione di interessanti leghe. È talmente importante da questo punto di vista che un'intera branca della metallurgia, la siderurgia , prende il suo nome: sider = ferro. Ciclo produttivo I principali minerali da cui si ricava il ferro sono gli ossidi: ematite, magnetite, limonite. La produzione del ferro si ottiene nell' altoforno : struttura alta circa 40 m, costituita da metallo rivestito internamente di materiale refrattario. Ha funzionamento continuo e consta dall'alto al basso di una bocca di carico, un tino, un ventre, una sacca, un crogiolo dove si raccoglie il metallo fuso e una bocca di colata (Figura 13.3). L'altoforno si carica dall'alto alternando strati minerali del ferro a carbon coke con l'aggiunta di roccia calcarea CaC0 3 che abbassa il punto di fusione della massa minerale e, reagendo con le impurezze presenti, ne permette l'allontanamento sotto forma di scorie. Dal basso viene insufflata aria preriscaldata a 800-900 °C, che combinandosi con il coke forma ossido di carbonio con liberazione di calore: 2C + O 2 -~ 2CO + calore Il CO caldo riscalda i minerali di ferro e dà il via a una serie di reazioni di riduzione con progressivo aumento della temperatura da 250 °C (in alto) a 2000 °C (in basso) . 3Fe 2 0 3 + CO---+ 2Fe 3 0 4 + C0 2 Fe3 0 4 +CO 3Fe0 + C0 2 FeO +CO Fe + C0 2 • 196 riduzione Unità 13 - Elementi di transizione Alla fine di queste reazioni il materiale è giunto nella sacca dove a una temperatura di 1600 °C è pastoso e comincia a reagire con il carbon coke e con l'ossido di carbonio: 3Fe + C-------. Fe 3 C 3Fe + 2CO Fe 3C + C0 2 carburazione minerale coke \ / fondente i 1. bocca di carico 1 2. tino 3. ventre Figura 13.3 Schema di struttura e di funzionamento di un altoforno. 4. sacca 5. crogiolo 2 _ __,___ 600 °C 1000 °C -1 FeO +CO - Fe + C02 1300 °C 4 6 3Fe + 2CO - - + Fe3C + C02 carburazione 5 aria preriscaldata scorie Il composto Fe3 C è detto cementite e si scioglie nel ferro liquido costituendo una lega: la ghisa. Le leghe Fe-C sono soluzioni interstiziali in cui la solubilità tra i componenti varia al variare della percentuale di carbonio (• approfondimento, Diagrammi di stato delle leghe, www.auladigitale.rcs.it). Ghisa La ghisa ottenuta dall'altoforno è una lega ferro-carbonio con contenuto di carbonio variabile dal 2,06% al 4%. Fonde a una temperatura di 1150-1300 °C. A seconda dello stato di combinazione dei due componenti si distinguono : ghise bianche costituite generalmente da cementite Fe3 C, dure, fragili e utilizzate per preparare ferro dolce e acciaio; ghise grigie costituite da piccoli cristalli di ferro puro chiamati ferrite e da scaglie di grafite, meno dure e più tenaci delle precedenti, fluide allo stato liquido, usate per getti. Aggiungendo altri elementi in percentuale variabile si ottengono le ghise speciali in cui il nichel e il cromo determinano l'aumento della resistenza all'abrasione e agli urti; magnesio e cesio ne aumentano la duttilità. Le ghise vengono usate per costruire partì di macchine elettriche, motori, pompe, radiatori, per arredi urbani, o come materia prima per --rr-- - - - - - - i - ottenere l'acciaio . Figura 13.4 Convertitore L-D. 1) lancia per l'immissione di ossigeno sotto pressione; 2) processo di combustione; 3) scorie; 4) acciaio fuso; 5) rivestimento refrattario; 6) contenitore di acciaio. • Biografie U 13 - Elementi d i transizione H. Bessemer Approfondimenti Acciaio L'acciaio si ottiene eliminando parte del carbonio e di altri elementi (silicio, manganese, fosforo, zolfo) dalla ghisa. La struttura in cui avviene l'affinazione della ghisa è detta convertitore e ne esistono tipi diversi noti come convertitore Bessemer (• biografia, H. Bessemer, www.auladigitale.rcs.it), forni Martin Siemens, forni elettrici, e, ultimo in ordine di tempo, il convertitore L-D basato sul processo Linz-Domewitz (Figura 13.4). U 13 - Elementi di transizione, Diagrammi di stato delle leghe ---------· - Chimica Inorganica Nella ghisa fusa e posta in un contenitore in acciaio rivestito di materiale refrattario. viene inviato ossigeno ad alta pressione (60-100 atm.) che reagisce istantaneamente con il carbonio trasformandolo in CO 2 ed effettuando una decarburazione della lega in circa 20 minuti. L'acciaio fuso viene raccolto sul fondo del contenitore mentre sulla sua superficie galleggiano le scorie.A seconda del contenuto in carbonio che è sempre inferiore al 2,06% si distinguono (Tabella 13.3) gli acciai comuni con contenuto in C inferiore allo 0,9% e costituiti di solo Fe e C e modeste percentuali di impurità, acciai bassolegati contenenti vari elementi di lega in percentuali inferiori al 5%, acciai speciali con vari elementi di lega in percentuale superiore al 5% (a questo gruppo appartengono gli acciai inossidabili); ferro dolce con un tenore in carbonio inferiore allo O, 1%. L'acciaio si presenta splendente, capace di acquistare una brillante lucidatura, è più duttile e malleabile del ferro, fonde a una temperatura compresa tra i 1350 e i 1450 °C. È dotato di ottime caratteristiche meccaniche e tecnologiche. Tabella 13.3 Tipi di acciaio Componenti della lega Atri caratteri extra dolce O, 150/o C dolce O, 150/o - 0,250/o C semiduro 0,250/o - 0,500/o duro 0,500/o - 0,750/o extra duro 0,900/o Fe - C + tracce di impurezze e e e Fe - C + P e V< 50/o con gli agenti atmosferici assumono colorazioni particolari Fe - C + Ni, Si, Cr, Mo, V, Ti , Mn > 50/o assumono caratteri diversi a seconda dei metalli presenti Acciaio inossidabile Ni + Cr Fe - C con tenore diC<0,10/o contiene anche Si e Mn Per migliorare le proprietà meccaniche degli acc1a1, si ricorre ai trattamenti terrruc1 (• unità 7) di tempra, rinvenimento e ricottura. Nel primo caso l'acciaio viene portato a una temperatura di 900 °C e raffreddato bruscamente per immersione in acqua o olio, provocando modificazioni tali della struttura micro-cristallina che determinano un aumento di durezza e di fragilità. Sull'acciaio temprato si effettua il rinvenimento per attenuare durezza e fragilità e aumentare la tenacità della lega: si riscalda il pezzo a 250 °C e lo si lascia raffreddare lentamente. Quando i processi di tempra e rinvenimento vengono associati si parla di bonifica. La ricottura infine si effettua riscaldando l'acciaio a 200 °C e facendolo raffreddare naturalmente: ciò determina una lieve diminuzione della durezza e un naturale aumento di elasticità e lavorabilità. L'acciaio viene sottoposto alle seguenti lavorazioni: Laminazione . Trafilatura Lavorazioni dell'acciaio ······· Stampaggio . . . . Piegatura ·. Fucinatura Unità 13 • Elementi di transizione La laminazione è uno dei procedimenti più utilizzati e può essere ottenuto sia a caldo che a freddo; la trafilatura si effettua generalmente a freddo; lo stampaggio prevede l'uso di appositi stampi che conferiscono all'acciaio la forma desiderata mediante l'azione di presse; la piegatura è un metodo che utilizza punzoni di varia forma che permettono di piegare ad angolo solitamente lamiere di acciaio; la fucinatura è il processo più antico che utilizza come strumenti l'incudine per appoggiare il pezzo riscaldato e martelli per modificarne la forma. Per l'acciaio sono previsti trattamenti di superficie atti a migliorarne la resistenza agli attacchi chimici e all'usura e per aumentarne la durezza: Cementazione .. ····· .. Nitrurazione Trattamenti di superficie ··· ... . ·· .. · Calorizzazione ·.. Berillatura • Cementazione. Permette di aumentare la quantità di carbonio in superficie, con un conseguente aumento di durezza, attraverso il riscaldamento dell'acciaio in un'atmosfera carboniosa (polvere di carbone, CH4, CO, ecc.). Il pezzo si indurisce in s~perficie, ma all'interno resta plastico e tenero. • Nitrurazione. L'acciaio viene scaldato in un'atmosfera di NH 3 a 500 °C. Sulla sua superficie si forma unò strato di nitruri di ferro che gli conferiscono durezza ed estrema resistenza alla corrosione e ali' attrito. • Calorizzazione. Il pezzo ricoperto da polvere di alluminio e cloruro di ammonio NH 4Cl viene scaldato a 900 °C: si forma così in superficie una lega Fe-Al che trattata termicamente fa migrare parte dell'alluminio verso l'interno. Ne consegue notevole miglioramento delle proprietà meccaniche e della resistenza a corrosione. • Berillatura. L'acciaio viene ricoperto di polvere di berillio e riscaldato a 900 °C: il berillio penetra nella superficie del pezzo conferendo durezza elevatissima. Il campo di utilizzo dell'acciaio è vastissimo. L'uso in arredo dell'acciaio è recente (1920) e riguarda soprattutto la progettazione di sed i e (Figura 13.5) e poltrone in cui la forma è subordinata alla funzionalità e all'esigenza della produzione in serie. Soprattutto in acciaio inossidabile vengono realizzati oggetti di uso casalingo come posateria, vassoi, ecc.Va ricordato che il termine "inossidabile" non significa che il materiale sia esente da ossidazione dovuta all'ossigeno dell'aria, ma semplicemente che i componenti della lega (Cr 18% e Ni 8%) in particolare il cromo, possono autopassivarsi formando cioè ossidi protettivi e invisibili sulla superficie del pezzo. Gli acciai utilizzati in scultura sono quelli galvanizzati, cioè trattati mediante processo elettrolitico in un bagno di zinco fuso. In questo modo si forma un deposito di zinco sulla superficie della lamiera di acciaio che aumenta la resistenza del pezzo alla corrosione. I pezzi si possono saldare, assemblare meccanicamente o tramite colatura (Figura 13.6). Quando si parla di ferro b attuto si usa un termine inesatto, in quanto la materia prima per questa tecnica non è il ferro, bensì una lega Fe-C con bassissimo tenore in carbonio: il cosiddetto ferro dolce. La lavorazione si effettua a partire da sbarre a sezione quadrangolare dette quadrelli o piatte dette verghelle . Q u este vengono martellate a caldo, ricavandone ricci o altri elementi decorativi. Figura 13.5 Poltrona con tubolare in acciaio. Poltrona Wassily M. Breuer. Knoll Studio. 1111111,--~~~~~-r- Figura 13.6 Scultura in acciaio, Friburgo, Germania. - Chim ica Inorganica Questa tecnica è molto antica e se ne hanno esempi in numerosi paesi e in vari periodi storici. I manufatti più comunemente ottenuti in questo modo sono cancelli, grate, parapetti di balconi, lunotti di porte e lanterne, testate e pediere per letti. Il materiale così lavorato viene a volte anch e brunito a fuoco, protetto con cera o impreziosito con l'applicazione di foglie d 'oro (Figura 13. 7). .··Strutture in cemento armato Strutture per ponti e edifici ...- .. ... ... Figura 13.7 Cancello in ferro battuto. . Edilizia . .. Infissi .. ·· . ·Lavori di rifinitura (battiscopa, ecc) ·.·:: .. Impalcature ····· ··· ··· ·.. . ······ Tettoie e coperture di capannoni, pensili ne ·· .. .... ·Tubi "· ..:··. ·· Pareti divisorie Utensili e macchinari Arredo USI DELL'ACCIAIO · Balaustre · Pannell i di rivestimento di pareti esterne ·········· ········ · Tubolari per sedie e poltrone, tavoli, maniglie, vasche, lampade Usi casalinghi · Posate, vassoi, pentole (acciaio inox) .. .. ........ Scultu re Arti applicate ········ ···· Ferro battuto 2.3 Rame e sue leghe Elemento Simbolo Cu Tabella 13.4 11 n• atomico Conf. elettr. esterna atomico densità g/cm3 Stato fisico 29 3d 10 4s' 63,546 8,96 solido Peso Punto di Elettroneg. Potenziale Pauling di ioniz. (ev) fusione •e 1083,4 9 _200 7,72 +1; + 2 Il Rame (Tabella 13.4) si trova nel gruppo I B della tavola periodica e presenta 1 solo elettrone nell'orbitale s del suo ultimo livello energetico 4s1 mentre gli orbitali 3d sono completi. Esiste raramente allo stato libero, mentre lo si trova in natura piuttosto diffuso sotto forma di ossidi (cuprite) , carbonati o composti solforati (Figura 13.8). Il minerale dal quale solitamente si ricava è la calcopirite CuFeS 2 solfuro di rame e ferro. b Figura 13.8 Cuprite (a); rame metallico (b) . 1,9 n.o. Unità 13 - Elementi di transizione È un metallo di colore rosso, con reticolo cristallino cubico a facce centrate molto duttile e malleabile, buon conduttore di calore, migliore conduttore di elettricità, dopo l'argento: è dotato di elevata resistenza chimica alla corrosione, infatti all'aria si ricopre di uno strato di ossido che in presenza di umidità forma una patina verde di carbonato basico di rame (verderame) con funzione protettiva sul metallo sottostante. Il rame si scioglie nell'acido nitrico diluito a freddo con sviluppo di ossido di azoto, secondo la seguente reazione che è alla base della tecnica di stampa artistica dell'acquaforte (mt unità 20, paragrafo 2.3): Ciclo produttivo Prevede tre fasi: 1. arricchimento per flottazione; 2. arrostimento; 3. raffinazione. L' arricchimento è necessario poiché la quantità di rame presente nei suoi minerali è sempre piuttosto bassa, perciò si procede a mescolare i minerali finemente macinati con acqua, olio e detergenti. Le impurità unendosi all'acqua precipitano, mentre il solfuro di rame rivestito di olio galleggia e viene raccolto nella schiuma che si forma insufflando aria. Si ottengono così minerali arricchiti contenenti il 40% di rame. L'arrostimento si effettua in un forno con aria arricchita di ossigeno che permette di eliminare gran parte dello zolfo e di ottenere alla fine ossido di rame e solfuro di rame che interagendo producono rame metallico a una purezza del 98,5%-99,5%: Per molti usi del rame la purezza deve però raggiungere il 99,99% e ciò è possibile mediante la raffinazione che si effettua per via elettrolitica (Figura 13.9). Si pongono lastre di rame grezzo alternate a lastre di rame puro in una soluzione acida di CuSO 4 (solfato rameico) che funge da elettrolita. Il rame grezzo viene collegato col polo positivo del generatore di corrente (fungendo da anodo), mentre il rame puro viene collegato col polo negativo (fungendo da catodo). Al passaggio della corrente nella cella elettrolitica, i cationi Cu++ della soluzione si riducono al catodo ingrossando così le lamine di rame puro, mentre dalle lastre di rame grezzo si distaccheranno ioni rame che passeranno in soluzione (ossidazione): riduzione ossidazione rame puro (catodi) soluzione di CuS04 rame grezzo (anodo) Figura 13.9 fanghi anodici Raffinazione elettrolitica del rame. - Chimica Inorganica Il ram e grezzo contiene impurezze di argento e oro, ch e durante il processo p assan o in soluzione e si d epositano sul fondo della cella, co stituendo i fanghi anodici, da cui i m etalli preziosi ven gono poi recup erati . Figura 13.1 O Copertura in rame. Il rame allo stato puro viene adoperato per oggetti ornamentali; in lastre, nella tecnica dell'acquaforte e nello sbalzo; per utensili dome-.r-- - - - - - + stici, come pentole, che però devono essere internamente stagnate, in quanto a contatto con i grassi dei cibi il rame forma sali tossici; per tubi, cavi elettrici, e in edilizia, per lastre per coperture e grondaie di bell'aspetto che non necessitano di trattamenti superficiali grazie alla resistenza del rame agli agenti atmosferici; per elementi di arredo (Figure 13.1 O, 13.11 ) . Grandi quantità di rame vengono utilizzate nella preparazione di numerose leghe di cui le più importanti sono il bronz o e l'otto n e . Bronzo È una lega costituita da rame e stagno il cui tenore di Sn può variare dal 3 al 20%. I Figura 13.11 Arredo in rame (cam i netto). • Approfondimenti U 13 · Elementi di transizione Diagrammi di stato delle leghe Fusione a cera persa ·--------- due componenti sono solo parzialmente solubili allo stato solido. La solubilità aumenta con p ercentuali di stagno sup eriori al 10% (• approfondimento, Diagrammi di stato delle leghe, www.auladigitale.rcs.it). C on l' aggiunta in piccola quantità di altri elem enti come zinco, piombo, ferro, fo sforo, alluminio, nichel, m an ganese, silicio. si modifican o alcune proprietà della lega; ad esempio, il piombo abbassa la temperatura di fu sio n e, lo zinco riduce la ritenzione d ei gas che si formano durante la fusione, il fosforo h a funzione diso ssidante e in quantità comprese tra O, 1-0, 2% fa aumentare la durezza della lega, l' alluminio n e aumenta la scorrevolezza allo stato fuso. Il bronzo assume una colorazione rosso-dorata quando il tenore di Sn è del 5-10% mentre, a m ano a m ano che esso aumenta, il colore varia dal giallo oro al bian co argenteo. Il punto di fusione del bronzo si aggira intorno ai 101 O 0 C. La sup erficie d ella lega a contatto con l'aria e le so stanze in essa presenti si riveste di p atine colorate , che n e modificano l'asp etto esterno, conferendole riflessi che vanno dal n ero (s e il contatto è avvenuto con agenti sulfurei) al blu-verde (presenza di acido carbonico) al bruno (contatto con l'ossigeno). Il bronzo si usa in edilizia nella fabbricazione di valvolame, saracinesche, impianti idrosanitari e di riscaldamento. i-~------+- È una delle leghe maggiormente usate nelle fusioni artistiche per ottenere sculture, può essere m odellato , c esellato , facilmente saldato e brasato (per brasatura si intende il processo di saldatura in cui i due pezzi metallici vengono uniti grazie a un metallo di apporto con punto di fusione inferiore a quello dei metalli da saldare). La scultura in bronzo si ottiene mediante l'antica tecnica della fusione a c era persa. Essa permette anche di realizzare sculture complicate di cui si desidera un unico esemplare o un numero limitato di copie e soprattutto pezzi cavi internamente ( approfondimento, Fusione a cera persa, www. auladigitale.rcs.it). Lo sbalzo o martellatura è una lavorazione che si ottiene battendo la lamiera dall'interno in uno stampo di cui il bronzo prenderà la forma, oppure lavorandolo dall 'interno senza alcun sostegno rigido, o infine appoggiando il foglio su una forma in rilievo e battendolo dall'esterno. Il cesello prevede l'uso di martelli e punte con forme particolari con le quali si lavora dal dritto la lastra di bronzo, battendo le zone adiacenti al disegno precedentemente tracciato sulla lastra. Con questa tecnica vengono rifiniti a volte anche lavori ottenuti per fusione . Unità 13 - Elementi di transizione Edilizia USI DEL BRONZO .... ········· Valvole .. ......... ·Saracinesche ·· ····· · · . . ····· Impianti idrosanitari ··· ... Impianti di riscaldamento Scultura (statue, campane) Cesello .. .. ···· Arti applicate ······ ... ··· · Sbalzo ······ .... Conio di monete Ottone È una lega costituita da rame e zinco con un tenore di zinco che può variare dal 5% al 45%. I due componenti sono solo parzialmente solubili allo stato solido. La solubilità aumenta quando la percentuale di Zn si avvicina al 45% (• approfondimento, Diagrammi di stato delle leghe, www.auladigitale.rcs.it). Il suo colore è ramato quando la percentuale di zinco è inferiore al 10% mentre con percentuali via via crescenti il colore varia dal bronzeo, al dorato, fino al grig io. Con l'aggiunta di piccole quantità di altri elementi quali manganese, piombo, ferro, alluminio, silicio, nichel, si ottengono gli ottoni speciali in cui le proprietà sono modificate e migliorate. Il manganese ad esempio ne aumenta la resistenza meccanica e chimica, il silicio ne migliora la lavorabilità a caldo. Il punto di fusione dell'ottone varia dagli 850 ai 1000 °C. È più duro del rame, si lucida bene ed è molto resistente agli agenti atmosferici. • Approfondimenti U 13 - Elementi di transizione, Diagrammi di stato delle leghe ---------· Gli ottoni sono lavorati principalmente per fusione, ma possono essere _ ,__ _........_....-4- anche cesellati, martellati, saldati e brasati. Quando sono martellati e ces ellati a freddo incrudiscono facilmente, perciò devono essere ricotti. Vengono impiegati per telai di vetrine, rubinetterie e maniglie, valvolame, decorazioni di porte e cancelli, parti di mobili (Figure 13.12, 13.13) . Valvole per idrosanitari Edilizia ···· Telai per serramenti USI DELL'OTTONE Arredo .. ..... ·· Parti di mobili ... ... Lampade .... :·· ···· ···· Maniglie ···.·· · Battiscopa .... Arti applicate ···., .. ·Oggetti ornamentali (fusione) ····· Cesello · Sbalzo Figura 13.12 Tavolo con parti in ottone. Figura 13.13 Maniglia in ottone. - Chimica Inorganica Altre leghe del rame Quando a rame e zinco molto puri si aggiungono stagno, piombo e nichel, si ottengono leghe dall'aspetto simile ali' oro (similori) con cui si costruiscono oggetti di bigiotteria a basso costo; con rame, nichel e zinco si ottengono le alpacche impiegate per posateria, idonee ad essere ricoperte di un sottile strato di oro, argento o nichel cromo per via elettrolitica e utilizzate per piatti, posate, ecc. (Silver plated, Christofie, ecc.). Patine artificiali A volte il rame e le sue leghe possono subire trattamenti di superficie che ne modificano artificialmente il colore. Il pezzo prima del trattamento deve essere accuratamente pulito e sgrassato. Successivamente, viene sottoposto all'azione di composti chimici corrosivi, che producono sulla superficie sottili strati di ossido, solfuri o nitrati dai colori caratteristici. Il trattamento può essere effettuato per immersione in bagno chimico adeguato se il pezzo è piccolo; per spennellatura a freddo con apposita soluzione attiva; per esposizione del pezzo a vapori corrosivi. Una volta raggiunta la colorazione desiderata il pezzo deve essere sciacquato abbondantemente con acqua corrente. Si possono ottenere per rame e bronzo patine verde chiaro, verde antico, brune, nere, argentate e dorate. L'ottone può assumere colorazioni blu, verdi, brune, " antiche", argentate e dorate. Per scopi artistici • Chimica e Storia I metalli preziosi nella storia L'oro rappresenta il metallo nobile per eccellenza e con il rame fu sicuramente il più antico usato dall'uomo. Ne fu fatto ampio utilizzo presso gli Egizi, Assiri, Cinesi, Etruschi e civiltà precolombiane. Fu usato come mezzo di scambio fin dalle prime stabili relazioni commerciali. Il suo uso come moneta risale alla fine dell'VIII sec. a.C. Divenuto scarso durante l'alto Medioevo, nel mondo occidentale fu abbandonato a favore dell'argento, finché, con la scoperta di nuovi giacimenti avvenuta tra la seconda metà dell'Ottocento e i primi del Novecento in California, Australia, Sud Africa, Colorado e Alaska, in quasi tutti i paesi si tornò ad usare l'oro per il conio delle monete o come importante riserva monetaria. Grazie alla versatilità delle sue caratteristiche e alle varie tecniche di lavorazione a cui si presta, fu largamente adoperato nel settore artistico, nel quale oggi, soprattutto in lega, trova uno tra i suoi più vasti impieghi. L'argento fu scoperto e utilizzato molto più tardi dell'oro: i più antichi oggetti pervenutici risalgono al 3000 a.C., ma i primi centri organizzati in cui si usava il metallo cominciarono ad apparire tra i Fenici, che esportarono a Creta, Micene e in Etruria le tecniche di lavorazione perfezionate poi dai Romani. Dal X all'XlI sec. vennero aperti centri per la lavo• • Borchia d'argento di origine celtica (lii sec. a.C.). razione dell'argento in Germania e a Venezia, ma il metallo poté essere usato su larga scala solo dopo la scoperta dell'America dove furono rinvenuti vasti giacimenti. Il platino, metallo prezioso oggi di alto valore commerciale, per molto tempo non fu riconosciuto come elemento puro. Esso, dopo la scoperta dell'America, veniva raccolto lungo le rive dei fiumi americani della colonia spagnola di Nuova Granada (Columbia) sotto forma di pepite contenenti anche oro, rame e ferro. Gli Spagnoli, non essendo in grado di separare l'oro dal resto e temendo che il materiale venisse utilizzato per falsificare le monete d'argento, ne ordinarono la dispersione e ne vietarono la raccolta. Solo nel Seicento si riuscì ad estrarre il platino dalle pepite, scoprendo così l'esistenza di un nuovo metallo. Il palladio ha valore commerciale inferiore rispetto agli altri metalli preziosi, a causa della sua abbondanza. Il suo utilizzo nel campo dell'oreficeria è piuttosto recente, infatti risale alla seconda metà del Novecento. A causa della scarsità di platino, requisito durante la seconda guerra mondiale per scopi militari, il palladio cominciò ad essere usato in sua sostituzione. • • Moneta d'oro di epoca Romana con l'effigi e di Pompeo. • Unità 13 - Elementi di transizione possono essere trattati superficialmente anche acciai speciali per far loro assumere una colorazione ruggine, senza perdere però la loro resistenza alla corrosione. Ne è un esempio l'acciaio corten che tra le sue componenti possiede anche il rame e che può essere ossidato senza deteriorarsi (Figura 13.14). 3. METALLI PREZIOSI I metalli preziosi come oro, argento, platino e palladio, collocati tra gli elementi di transizione della tavola periodica, possiedono la caratteristica di non ossidarsi all'aria e di resistere all'attacco di numerose sostanze aggressive. Per questo vengono anche detti metalli nobili. Hanno costi elevati a causa della difficoltà di rep erimento e di estrazione. 3.1 Argento Elemento Simbolo Ag n• :Conf. elettr. atomico esterna 47 4d' 0 5s' Peso atomico 107,870 densità , g/cm3 10,5 Stato fisico solido Figura 13.14 Valerio Trubbiani, Mater amabilis. Gruppo scultoreo in bronzo con patine argentate e dorate su pontile in acciaio corten. Punto di Elcttroncg. Potenziale 1 fusione ·e Pauling ' di ioniz. (cv) · 961 ,63 1,9 L'Argento, (Tabella 13.5) come il rame, fa parte del gruppo I B e nel suo ultimo livello energetico presenta 1 elettrone su un orbitale s e gli orbitali d del penultimo livello completi: Ss1 4d10 . È un metallo bianco, lucente, con reticolo cristallino cubico a facce centrate; è il migliore conduttore di elettricità e calore, è duttile e malleabile. Non viene attaccato dall'aria e dall'umidità, m a si scioglie in acido nitrico HN0 3 e in presenza di acido solfidrico H 2S si trasforma in solfuro di argento Ag2 S (nero): è per questo che con il passare del tempo la sua superficie si offusca e annerisce. 7,57 n.o. +1 Tabella 13.5 Ciclo produttivo In natura si trova allo stato libero sotto forma di cristalli filamentosi (Figura 13.1 5), sia come impurezza in minerali del piombo come la galena PbS, che in questi casi viene detta galena argentifera, sia nei fanghi anodici della raffinazione del rame. La galena argentifera può venire "disargentata" mediante due processi: • Processo di Parkes: la galena argentifera viene fus a e trattata con zinco metallico al di sopra del suo punto di fusione. Si ottiene una lega piombo-argento-zinco che galleggia sul piombo fuso e viene pertanto separata senza difficoltà. Lo zinco viene eliminato dalla lega mediante distillazione eseguita ad alta temperatura. La lega argento-piombo che rimane viene sottoposta alla così detta coppellazione. Tale procedimento si effettua in una muffola di cenere d'ossa dove giunge una corrente d 'aria calda e in cui avviene la fusione della lega. L'ossigeno dell'aria reagisce con il piombo formando ossido di piombo che viene assorbito dalla muffola fino a completa purificazione dell'argento. • Processo Pattinson: la lega piombo-argento fusa viene raffreddata lentamente finché non si ottiene un liquido contenente il 2% di argento. Tale liquido viene sottoposto a coppellazione. Gli usi dell'argento allo stato puro sono molto limitati, mentre nella maggior parte dei casi viene legato con altri metalli . Figura 13.15 Forma filamentosa di argento nativo proveniente dalla Sardegna. - Chimica Inorganica Leghe dell'argento L'argento si lega soprattutto con rame e con oro. Il titolo delle sue leghe, cioè la loro composizione, si esprime in millesimi: parti in pe o del metallo per ogni 1000 parti di lega. Il titolo più frequente è 800 millesimi. 3.2 Oro Bemento Simbolo n• atomico Conf. elettr. esterna Peso atomico densità g/cm3 Stato fisico •• Au 79 5d ' 0 6s' 196,967 19,3 solido Tabella 13.6 Figura 13.16 Pepite d'oro. • Approfondimenti U 13 - Elementi di transizione Saldatura dei metalli preziosi Diagrammi di stato delle leghe ·~~~~~~~~ Punto di Elcttroneg. Potenziale Pauling di ioniz. (ev) fusione ·e 1064,43 4.4 9,22 n.o. +1; +3 L'oro (Tabella 13.6) fa parte del gruppo I B (come rame e argento), pertanto la su.:: configurazione elettronica presenta 1 solo elettrone sull'orbitale s dell'ultimo livell energetico e gli orbitali del penultimo livello Sd completi. Si trova in natura allo stato nativo sotto forma di.cristalli isolati o aggrega in masse filiformi, o scaglie e in masserelle arrotondate, che possono ra__ giungere anche notevoli dimensioni, le pepite (Figura 13.16). Più spesso e presente non combinato all'interno di masse di materiale estraneo; si parh allora di sabbie o rocce o minerali auriferi. È un metallo di colore giallo con reticolo cristallino cubico a facce centrate; lucente, molto duttile e malleabile, che si può saldare anche a fredd (• approfondimento, Saldatura dei metalli preziosi, www.auladigitale.rcs.it). Non si ossida all'aria e non viene attaccato dagli acidi, m a • scioglie in acqua regia (miscela di acido cloridrico e nitrico) . Il metallo puro è troppe tenero e quindi lo si usa quasi sempre in lega, tranne che per doratura di altri metalli o di ceramiche, vetri, legno, ecc. Ciclo produttivo L'oro viene estratto dal minerale aurifero che lo contiene in scarsa quantità mediante il processo di levigazione. Sul materiale viene fatta scorrere acqua che elimina elementi più leggeri, mentre in conseguenza della sua alta densità l'oro si deposita su. fondo del recipiente. I processi di produzione più usati oggi sono l'amalgamazione e la cianurazione. Nell'ambito del primo procedimento si tratta il minerale aurifero con il mercurio ottenendo un amalgama (lega) oro-mercurio, che viene separato dal materiale estraneo. Successivamente, essendo il mercurio un metallo molto volatile, per distillazione 1 ottiene l'oro puro. Nell'ambito del secondo processo il minerale viene trattato con una soluzione di cianuro di sodio continuamente areata. Si forma un cianuro doppio di oro e sodio, da cui il metallo prezioso si estrae con zinco o per riduzione elettrolitica . Leghe dell'oro Le leghe si ottengono aggiungendo ali' oro percentuali variabili di altri metalli come rame, argento, nichel, zinco, palladio che lo rendono più malleabile, più duro, più elastico e ne modificano il colore. Le leghe Au-Ag costituiscono soluzioni solide omogenee (• approfondimento Diagrammi di stato delle leghe, www.auladigitale.rcs.it). Il titolo delle leghe si esprime in carati indicando con 24 carati l'oro puro. Perciò una lega a 18 carati significa che 18/ 24 in peso sono rappresentati da oro puro e i rimanenti 6/24 sono costituiti da altri metalli. Attualmente si preferisce esprimere il titolo in oro di una lega in millesimi: l'oro puro (24 carati) corrisponde a 1000 millesimi; l'oro a 18 carati per esempio corrisponde a 750/ 1000. Unità 13 - El ementi di transizione Qui di seguito per una lega d'oro a 750 millesimi si riportano le variazioni di colore determinate dai diversi metalli aggiunti (Tabella 13.7). L'oro giallo 750 rappresenta la lega che esalta al meglio durezza, stabilità all'aria, elasticità, malleabilità e duttilità. Oro bianco Au 750 Ni 190 Zn 60 Oro verde Verde attenuato Oro giallo Oro rosa Oro rosso Rosso max Au 750 Ag 250 Au 750 Ag 125 Cu 125 Au 750 Ag 120-70 Cu 130-180 Au 750 Ag 65-50 Cu 185-200 Au 750 Ag 45 Cu 205 Au 750 Ag O Cu 250 Au 750 Pd 250 Tabella 13.7 3.3 Palladio e platino Il palladio e il platino (Tabella 13.8), come il ferro fanno parte del gruppo VIII B, ma trovandosi rispettivamente nella 2• e nella 3• triade, non presentano la stessa configurazione elettronica nell'ultimo livello energetico (4d10 per il palladio e 51f6s 1 per il platino). In natura si trovano come granuli o scagliette quasi sempre associati tra di loro e con altri metalli come rutenio, rodio, osmio, iridio, ferro, rame. Elemento Simbolo n• atomico Conf. elettr. esterna Peso atomico densità g/cm 3 Stato fisico Pd 46 4(1'10 106,4 12,0 solido Pt 78 5a'96s' 195,09 21,4 solido Punto di Elettroneg. Potenziale fusione ·e Pauling di ioniz. (ev) n.o. 1552 2,2 8,3 +2; +4 1762 2,2 8,96 +2;+4 Il palladio è grigio chiaro con reticolo cristallino cubico a facce centrate; lucente, molto tenero, duttile e malleabile, buon conduttore di elettricità e calore, all'aria si ossida leggermente ed è capace di assorbire notevoli quantità di idrogeno. È meno resistente del platino agli attacchi chimici. Il platino è bianco argenteo leggermente grigiastro con reticolo cristallino cubico a facce centrate; lucente, è molto duttile e malleabile, non si ossida all'aria, è molto resistente agli agenti chimici e viene attaccato dall'acqua regia solo a caldo. ...... Argento, oro, palladio e platino (Tabella 13.9 di pagina seguente) vengono usati solo raramente allo stato puro e in settori piuttosto circoscritti: per dorature o argentature di altri materiali (placcatura), per rivestimenti elettrolitici di altri metalli (Figura 13.17); come catalizzatori in processi generatore di chimici, per costruire elettrodi per eletcorrente continua trochimica (soprattutto platino e palladio); per fabbricare specchi (argento). ~~~~~~;- Figura 13.17 bagno di cianuro di argento argento Rivest imento elettrolitico di un a fo rchetta rea lizzato con argent o. L'oggetto immerso in un bagno di cianu ro di argento viene coll egato al polo di un gene rat ore di corre nte (fu nge da ca t odo). Una sbarra di metallo fu nge da anodo. Al passagg io della corrente elettrica gl i ion i Ag • della so luzione si riducono ad argento met allico al ca t odo ri coprendo l'og getto, ment re, dalla sbarra di Ag , ion i Ag• passano in solu zi one. Tabella 13. 8 - Chimica Inorganica Alcuni composti dell'argento, bromuri di argento, vengono utilizzati nell'industria fotografica per preparare le gelatine fotosensibili delle pellicole. Il bromuro d'argento, infatti, grazie all'azione della luce, si trasforma in argento metallico di colore nero ottenendo così il negativo, dove le parti in cui la pellicola è stata colpita dalla luce appaiono scure e le altre chiare. Per la maggior parte delle lavorazioni però i metalli si usano in lega. I settori di utilizzo sono la gioielleria, il conio di monete, la posateria, la microscultura e l'odontoiatria. Usi dei metalli preziosi mm 17 fTtT:TA"'Wel - ~IJ:t ,. .... llimliI!l .. Puro In lega placcatura, rivestimenti elettrolitici gioielleria, monete, microscultura placcatura, rivestimenti elettrolitici, cata Iizzatore, specchi gioielleria, monete, posateria microsculture catalizzatore, elettrodi gioielleria catalizzatore, elettrodi, gioielli gioielleria Tabella 13.9 3 .4 Lavorazione dei metalli preziosi Le lavorazioni a cui vengono sottoposte le leghe di metalli preziosi soprattutto per ottenere oggetti di gioielleria o piccoli manufatti artistici sono essenzialmente la fusione . la laminazione, la trafilatura, il cesello e lo sbalzo . .·· Fusione .. ······· Lavorazioni dei metalli preziosi Laminazione · Trafilatura ·· .. · Cesello " Sbalzo Figura 13.18 Chioccia e pulcini in argento dorato. Figura 13.19 Collana Triangles di Marina Bulgari (1981). --- 208 Unità 13 - Elementi di transizione Solitamente la lega viene fusa e poi gettata in matrici di ferro o di terra refrattaria e gesso, o di sabbia di opportuna forma, oppure dopo la fusione il materiale viene colato in lingottiere e, una volta solidificato, passato ai laminatoi e alle filiere . Cesello e sbalzo vengono effettuati sulle lamine uscite dai laminatoi. I pezzi vengono poi sottoposti all'im bianchimento , tecnica volta ad eliminare gli ossidi presenti in superficie mediante bagni caldi in acidi diluiti (H 2SO 4 o HNO) . Dopo l'imbianchimento i pezzi devono essere lavati e asciugati perfettamente per eliminare ogni residuo di acido che altrimenti con il tempo potrebbe provocare microfratture o screpolature. Successivamente i pezzi vengono sottoposti al puliment o e alla c oloritura che hanno il compito di eliminare i segni di lavorazioni , di lucidare le superfici per mezzo di spazzole rotanti, e di restituire il colore originario andato perduto a causa di precedenti trattamenti mediante doratura galvanica o bagni in vari composti chimici (Figure 13.18, 13.19, 13.20) . Nella seguente tabella vengono riportate le caratteristiche di alcuni metalli (Tabella 13.10) . Metallo Peso specifico g/cm 3 Punto di fusione ·e Conducibilità termica' Resistività elettrica2 Durezza (Brinell) 2,7 660,37 0,53 0,027-0,033 16 10,5 961,63 1,00 0,0164 30 7,8 1535 0,21 O, 10-0, 15 70 8,8 1453 0,145 0,07-0, 11 95 19,3 1064,43 0,023-0,024 25 11,3 327 0,08 0,21-0,22 4 21,4 1762 0,17 0,10 45 8,9 1083,4 0,93 0,0173-0,0179 50 7,3 232 0,145 0,11-0,12 5,5 1665 0,037 7,12 419,5 0,29 120 0,060 35 ' Quantità di calore (espresso in cal) trasmesso in un secondo attraverso l'area di 1 cm ' tra due sezioni del materiale distanti fra loro 1 cm, quando la loro differenza di temperatura è di 1 ' Resistenza in ohm offerta al passaggio della corrente da un filo della lunghezza di 1 me della sezione di 1 mm' alla temperatura di 20 La resistività aumenta notevolmente se il metallo contiene impurezze anche in tracce e dipende anche dalle lavorazioni subite. ·c. ·c. Figura 13.20 Lavorazione a sbalzo dell'oro. Una delle due tazze auree (xvi sec. a.C.) ritrovate in una tomba di Vaphiò, Atene, Museo Nazionale. Tabella 13.10 Caratteristiche di alcuni metalli.