Laboratorio di Fisica con Elementi di Statistica e Informatica - Dispense delle esperienze Prof. Eleonora Luppi, Dott. Isabella Garzia, Dott. Mirco Andreotti LaboratoriodiFisicaconElementidi StatisticaeInformatica Dispensedelleesperienza A.A.2016/2017 1 Laboratorio di Fisica con Elementi di Statistica e Informatica - Dispense delle esperienze Prof. Eleonora Luppi, Dott. Isabella Garzia, Dott. Mirco Andreotti Indice Strutturadellarelazionedilaboratorio............................................................................................3 Esp.1-Misuradell'accelerazionedigravita'conlacadutadiungrave.................................5 Esp.2-Misuradellacostanteelasticadiunamollaaspirale..................................................11 Esp.3-Determinazionedelcoefficientediattritostaticoconilpianoinclinato.............15 Esp. 4 - Determinazione dell’accelerazione di gravità con il pendolo reversibile di KATER.........................................................................................................................................................17 Esp. 5 - Misura della tensione superficiale di un liquido con la bilancia di MohrWestphal....................................................................................................................................................21 Esp.6-Misuradellacostanteditempodiuntermometroaliquido....................................25 Esp.7-Calibrazionediunatermocoppia.......................................................................................29 Esp.8-Misuradelcalorespecificodiunsolidoconilcalorimetrodellemescolanze....33 Esp.9-Misuradellavelocitàdipropagazionedelsuononell’aria........................................37 Esp.10-MisuradelPeriododioscillazionediunpendolosemplice...................................41 Esp.11-Misuradelladensita'disolidiregolarienonregolari.............................................43 Esp.12-Misuradell'erroresullamedia.........................................................................................45 2 Laboratorio di Fisica con Elementi di Statistica e Informatica - Dispense delle esperienze Prof. Eleonora Luppi, Dott. Isabella Garzia, Dott. Mirco Andreotti Strutturadellarelazionedilaboratorio Corso:LaboratoriodiFisicaconelementidistatisticaedinformatica–LT AnnoAccademico:20XX/20XX Gruppodilavoro:NomeCognome–matricola–indirizzoemail NomeCognome–matricola–indirizzoemail Datadiconsegnadellarelazione:giorno/mese/anno 1. Titolodell’esperienza Specificareiltitolodell’esperienzacondotta 2. Obbiettivodell’esperienza Descrivereinmodosinteticogliobbiettividell’esperienza,distinguendotraobbiettivi principaliesecondari 3. Descrizionedell’apparatostrumentale Descrivere in modo sintetico l’apparato strumentale utilizzato riferendosi, ove possibile,adunoschemagraficoriassuntivo 4. Descrizionedellametodologiadimisura Descrivere in modo sintetico la metodologia di misura specificando la procedura utilizzataperl’analisideidati 5. Presentazionedeidatisperimentali Riportaresottoformaditabellee/ograficiidatiraccolti 6. Elaborazionedeidati Riportareleformuleutilizzateperottenereirisultatieirelativierrori 7. Discussionedeidatisperimentalieconclusioni Argomentareirisultatiottenutie/oconfrontarliconivaloriattesi 8. Appendici Riportare nelle appendici tutto ciò che si ritiene non fondamentale per la comprensionedellarelazionemachecontribuiscearenderepiùcompletol’elaborato (tabelle e grafici aggiuntivi, approfondimenti, elaborazione dei dati sperimentali completadituttiipassaggieffettuati,…) Indicazionigenerali: • In ognuna delle esperienze tener conto dei possibili errori sistematici per poterli valutareoeliminare • Determinare l’intervallo di funzionamento e l’errore di sensibilità degli strumenti a vostradisposizione • Per l’analisi degli errori seguire le procedure descritte nelle precedenti lezioni, considerandoglierroridirettiedindirettialfinediottenerel’erroretotale • Incasodisemplificazionioassunzioniparticolariènecessariovalutarnelavalidità 3 Laboratorio di Fisica con Elementi di Statistica e Informatica - Dispense delle esperienze Prof. Eleonora Luppi, Dott. Isabella Garzia, Dott. Mirco Andreotti • • • Il risultato dovrà sempre essere dato con il numero di cifre significative coerente conlemisureeindicandol’intervallodiattendibilità Siconsiglial’utilizzoR(ovepossibile) L’usodilaptopnonsaràconsentitodurantelaprovad’esame;èprevistosolol’utilizzo dei PC presenti in laboratorio per determinate esperienze. Eventuali grafici e/o istogrammidovrannoesserepresentatisucartamillimetrata. 4 Laboratorio di Fisica con Elementi di Statistica e Informatica - Dispense delle esperienze Prof. Eleonora Luppi, Dott. Isabella Garzia, Dott. Mirco Andreotti Esp.1-Misuradell'accelerazionedigravita'conlacadutadiungrave Cenniteorici Selasciamocaderedafermounoggettopesante,essopercorreincadutaliberauncamminoh neltempoteleduequantitàsonocorrelatetralorodallaseguenterelazione: 1 ! β = ππ‘ 2 con g accelerazione di gravita'. (nell’ipotesi che la resistenza dell’aria abbia effetti trascurabili). La validità di tale relazione può essere verificata lasciando cadere, da fermo, un oggetto qualsiasi (grave) e misurando le distanze percorse in caduta h e i tempi impiegati t. Dalla precedente relazione si può anche ricavare il valore dell’accelerazione di gravità, obiettivo principalediquestamisura: π= 2β π‘! Tecnichedimisura La tradizionale misura dell’accelerazione di gravita’ con la caduta di un grave si esegue misurando il tempo per percorrere una determinata distanza dal punto di partenza. Una misura di questo tipo potrebbe essere affetta da un errore sistematico dovuto al sistema di sgancio del grave. Per studiare l'errore sistematico si procede alla misura di g utilizzando misuresimultaneedeitempidicadutaadistanzediverse. I tempi di caduta del grave sono dell’ordine delle centinaia di millisecondi e la misura di questi tempi e’ soggetta a fluttuazioni statistiche che dipendono da diversi fattori, quali per esempio tempo di rilascio della sfera, risposta dei sensori, posizionamento della sfera sull’elettromagnete,fluttuazionidellecondizionidell’apparatoetcetc Perrendersicontodiquestefluttuazionibastaripeterequalchevoltalamisuraenotarechei tempi misurati non sono mai gli stessi. Per poter ottenere una misura dell’accelerazione di gravita’ e’ quindi necessario acquisire un campione di misure ripetute statisticamente significativo. Le singole operazioni per una misura dovranno quindi essere ripetute almeno 100volte. 5 Laboratorio di Fisica con Elementi di Statistica e Informatica - Dispense delle esperienze Prof. Eleonora Luppi, Dott. Isabella Garzia, Dott. Mirco Andreotti Apparatosperimentale L’apparatosperimentalepresenteinlaboratorio,schemaHzzatoinο¬gura,e’dotat di 3 sensori di presenza, posizionaH a distanze diverse e la scheda eleAronic uHlizzatamisurai3tempicheintercorronofrailrilasciodellasferaeilpassagg aAraversoisensori. Perconsentirelostudiodiuneventualeeffetto sistematico, l’apparato sperimentale presente in laboratorio, e schematizzato in figura, e’ dotato di 3 sensori di presenza, posizionati a distanze diverse e la scheda elettronica utilizzatamisurai3tempicheintercorronofra ilrilasciodellasferaeilpassaggioattraversoi sensori. Itempisonomisuratiinmicrosecondi. EleAromagnete h1 h2 Sensoridi presenza Time Counter h3 3 Esecuzionedell'esperienza 1. Accenderelaschedaelettronica; 2. Attendere 5/10 minuti affinche’ l’elettronica e l’elettromagnete raggiungano l’equilibriotermicodifunzionamento 3. Nell’attesamisurare: a. Diametrodellasferaconilcalibroventesimale; b. Distanzadeisensori-traguardidall’eletromagneteconlarigamillimetrata; 4. Posizionarelasferainprossimita’dell’elettromagnetefacendosi’chelasferarimanga appesapereffettodelcampomagnetico; 5. Premereilpulsantepresentesullaschedapersganciarelasfera; 6. Annotarelemisuredeitretempiindicatisuldisplaydellascheda; 7. Ripeterealmeno100volteilpunti4,5e6. Elaborazionedeidati Ladisponibilita’di3tempimisuratiincorrispondenzadi3altezzediversedalapossibilita’di poter eseguire un’elaborazione dei dati avanzata, la quale permette di poter approfondire diversi aspetti che possono caratterizzare un esperimento di fisica. A questo proposito illustriamo diversi tipi di analisi in ordine di difficolta’, mettendo in evidenza gli aspetti che emergonodallaparticolareanalisi. Avendoeseguitounamisurastatisticae’chiarocheperesprimereinmodocorrettoirisultati e’necessarioprocedereconun’elaborazionestatisticadeidatiintuttiItipidianalisi. Aquestopropositopresentiamotredifferentianalisichesipossonosvolgere: 1. Determinazione di g con un solo traguardo (per questa mostreremo anche i dettagli dell’analisistatistica). 6 Laboratorio di Fisica con Elementi di Statistica e Informatica - Dispense delle esperienze Prof. Eleonora Luppi, Dott. Isabella Garzia, Dott. Mirco Andreotti 2. Determinazione di g con due traguardi a scelta fra i tre disponibili (evidenziamo le relazioni,tralasciamol’analisistatisticachedevecomunqueessereeseguita). 3. Determinazione di g con tutti e tre i traguardi (evidenziamo le relazioni, tralasciamo l’analisistatisticachedevecomunqueessereeseguita). Analisicon1traguardo Si scelga a piacere uno dei tre traguardi e si considerino le N misure dei tempi relativi al traguardoscelto. Siprocedaallarappresentazionegraficadeitempiconl'Istogramma Ivaloriditiottenutivengonosuddivisiinclassi,ottenutedividendol'intervallodeivaloridit in vari sottointervalli, o classi, tutti di uguale ampiezza, e considerando equivalenti tutti i valori ti interni a ciascuna classe. Questa conterrà, quindi, un certo numero Ni di valori proporzionale alla frequenza fi = Ni/N della classe. Riportando gli Ni, o le frequenze, in funzione di t in un istogramma, si dovrebbe ottenere un grafico il più possibile simile all’andamento della funzione di distribuzione normale, tipica delle misure affette da errori casuali.Perverificarelafondatezzadiquestaipotesi,cioèdiunadistribuzionegaussianadelle frequenzedeidatisperimentali,siesegueiltestdelχ2.Seiltestda’unesitopositivo,sipuò esprimerelamisuradeltempoconl’intervallodiattendibilità: π‘ = π‘ ± π! con π‘ = ! !!! π‘! π e π! = ! !!! π‘! − π‘ ! π−1 Determinatoiltmediosiprocededeterminandol’indicedicentralita’diglacorrispondente dispersioneσg. Chiamando h l’altezza corrispondente al traguardo scelto g medio si determina con la seguenterelazione: 2β π = ! π‘ Ladeviazionestandardσg.Sicalcolaconlaleggedipropagazionedeglierroritenendoconto delladeviazionestandardsutedell’erroresullamisuradih. Approfondimentisuggeriti. 1. Il valore di g calcolato risulta di solito significativamente piu’ basso del valore di g tabulato9.8. 7 Laboratorio di Fisica con Elementi di Statistica e Informatica - Dispense delle esperienze Prof. Eleonora Luppi, Dott. Isabella Garzia, Dott. Mirco Andreotti 2. Confrontando i tre valori di g ottenuti con i corrispondenti tre tempi si puo’ notare comegaumentiall’aumentaredih.Itrevalorimostranocomunqueuncomportamento analogoaquantodettoalpuntoprecedente. Queste due osservazioni suggeriscono la possibilita’ di un possibile errore sistematico nella misuradit. § g puo’ risultare piu’ piccolo del valore vero se per esempio si misura un tempo piu’ lungo. § Se g aumenta all’aumentare di h, quindi di t, potrebbe significare che il tempo aggiuntivomisuratodiventamenoinfluentepermisureditempipiu’lunghi. § Questeconsiderazionisuggerisconolapossibilita’diuntempodisganciononnulloda attribuireallasmagnetizzazionedelmagnete. § Laconfermadiquestaipotesilapossiamoottenerepero’solodaun’analisidiversache illustriamonelseguito. Analisicon2traguardi Si scelga a piacere due dei tre traguardi e si considerino le relazioni che seguono per ogni coppiaditempimisuratinellastessacaduta.Siprocedapoiconlatrattazionestatistica. Consideriamolaformuladelmotouniformementeacceleratoconpartenzadafermo: β= 1 ! ππ‘ 2 Sceltiduetraguardiapiacere,peresempio1e2,possiamoscrivereleseguentirelazioni: 1 β! = ππ‘!! βΉ π‘! = 2 2β! π 1 β! = ππ‘!! βΉ π‘! = 2 2β! π I tempi indicati non sono necessariamente quelli misurati, in quanto quelli misurati potrebbero essere affetti da un sistematico, supponiamo quindi di poter esprimere i tempi misuraticomesegue: π‘!! = π‘! + π‘! βΉ π‘!! = π‘!! = π‘! + π‘! βΉ π‘!! = 8 2β! + π‘! π 2β! + π‘! π Laboratorio di Fisica con Elementi di Statistica e Informatica - Dispense delle esperienze Prof. Eleonora Luppi, Dott. Isabella Garzia, Dott. Mirco Andreotti Esprimendo g come differenza fra i tempi misurati siamo in grado di eliminare il tempo sistematico: ! π= 2β! − 2β! π‘!! − π‘!! Perprocedereconlatrattazionestatisticadeidati,sipuo’determinareladifferenzadeitempi media(nonladifferenzadeitempimedi!Chenoneliminerebbel’eventualetempoaggiuntivo comuneadognimisura),perdeterminareilvaloremediodig.Perladeviazionestandardsi procedeinmodoanalogoall’analisiconuntraguardo. Osservazionieconfrontoconl’analisiconuntraguardo. § Sipuo’procedereadeterminarealtriduevaloridigscegliendolealtreduepossibile coppiedisensori. § Interessante confrontare questi valori di g con quelli ottenuti nell’analisi ad un sensore.Sel’ipotesidiuntempoaggiuntivosistematicoe’vera,alloraquestetrevalori digdovrebberorisultaresensibilmentemaggioridiquelliprecedentiesensibilmente piu’vicinialvaloretabulato9.8. § E’inoltreinteressanteconfrontareladeviazionestandarddigottenutaconl’analisia due sensori con quella ottenuta con un sensore. E’ possibile notare una sensibile differenzafraidue,valoreminorenelcasodeiduesensoriemaggiorenelcasodiuno. Questopotrebbeessereattribuitoadunasensibilefluttuazionedeltempodidistacco. Questafluttuazionedipuo’determinare. Analisicon3traguardi Consideriamolaformulageneraledelmotouniformementeaccelerato: 1 β π‘ = β! + π£! π‘ − π‘! + π π‘ − π‘! ! 2 Facendoriferimentoai3traguardiealle3misurediposizioneeditempipossiamoscrivere unsistemalinearedi3equazionie3incognite,conilqualee’possibilecalcolaregapartire dalledifferenzespazialietemporalifra: 1 β! − β! = π£! π‘! − π‘! + π π‘! − π‘! ! 2 1 β! − β! = π£! π‘! − π‘! + π π‘! − π‘! ! 2 1 β! − β! = π£! π‘! − π‘! + π π‘! − π‘! ! 2 9 Laboratorio di Fisica con Elementi di Statistica e Informatica - Dispense delle esperienze Prof. Eleonora Luppi, Dott. Isabella Garzia, Dott. Mirco Andreotti Utilizziamo le seguenti abbreviazioni per le differenze spaziali e temporali, le quali sono misurateconl’apparatosperimentale: β!" = β! − β! ; π‘!" = π‘! − π‘! β!" = β! − β! ; π‘!" = π‘! − π‘! β!" = β! − β! ; π‘!" = π‘! − π‘! Ilsistemadiventa: 1 ! β!" = π£! π‘!" + ππ‘!" 2 1 ! β!" = π£! π‘!" + ππ‘!" 2 1 ! β!" = π£! π‘!" + ππ‘!" 2 Leincognitesonov1,v2eg.Esprimiamolasoluzionepercalcolareg: 2 π‘!" β!" − π‘!" β!" π= π‘!" π‘!" π‘!" − π‘!" Osservazionieapprofondimenti § Ovviamenteancheinquestocasosideveprocedereconl’analisistatisticavalutandole differenzeperognisingolaacquisizionecomenelcasodell’analisiaduesensori. § Eventualitempidisganciovengonoannullaticomenell’analisiaduesensori. § Ilvaloreottenutodige’confrontabileconilvaloreottenutodall’analisiaduesensori. o La deviazione standard di g ottenuta e’ maggiore di quella ottenuta con due sensori,inquantosiutilizzanopiu’variabilerispettoallamisuraaduesensori. 10 Laboratorio di Fisica con Elementi di Statistica e Informatica - Dispense delle esperienze Prof. Eleonora Luppi, Dott. Isabella Garzia, Dott. Mirco Andreotti Esp.2-Misuradellacostanteelasticadiunamollaaspirale Cenniteorici L'applicazione di una forza ad un estremo di una molla provoca un allungamento o una contrazionedellamollacherimanecostantequandosiraggiungelacondizionediequilibrio, cioe' quando la molla si oppone alla forza con una forza elastica uguale e contraria. L'allungamentoprovocatodallaforzaapplicae'proporzionaleallaforzastessaelarelazione e'espressadallaLeggediHooke: πΉ = ππππ§π ππππππππ‘π ππππ πππππ π = πππ π‘πππ‘π ππππ π‘πππ πππππ πππππ πΉ = π ⋅ Δπ₯ Δπ₯ = ππππ’πππππππ‘π πππππ πππππ L'esperienza di laboratorio si pone come obiettivo la misura della costante elastica di una mollaaspirale. Tecnichedimisure La misura della costante elastica di un una molla si puo' svolgere seguendo due metodi: il metodostaticoeilmetododinamico. Il metodo statico si basa sulla condizione di equilibrio di una molla sottoposta a forza costante e consiste nell'applicare alla molla una forza nota e misurarne il corrispondente allungamento. Utilizzando la Legge di Hooke si determina il coefficiente k. Per una migliore accuratezza nella misura e' preferibile misurare gli allungamenti in corrispondenza di forze diverseedeterminareilcoefficientekdallarelazionelinearefralemisure. Ilmetododinamicosibasasullostudiodelmotoarmonicosemplicechesiottienelasciando oscillare la molla sottoposta a forza costante attorno al punto di equilibrio. L'equazione del motoperlamollainoscillazionesiottienedallaLeggediHookeesplicitandolaforzaapplica, laqualesara'laforzapesodiunamassaappesa: π! π₯ πΉ = π ⋅ Δπ₯ πππ πΉ = ππ = π ! ππ‘ π Δπ₯ = π₯ − π₯! ⇒ πππ π₯! = πππ ππ§ππππ ππ πππ’πππππππ π! π₯ βΉ π ! = π ⋅ π₯ − π₯! ππ‘ 11 Laboratorio di Fisica con Elementi di Statistica e Informatica - Dispense delle esperienze Prof. Eleonora Luppi, Dott. Isabella Garzia, Dott. Mirco Andreotti Laprecedenteequazionedifferenzialehacomesoluzione: π₯ = π₯! cos ππ‘ πππ π= π π IlPeriododioscillazionesara'quindi: π π = 2π π βΉ 4π ! π π= π! La misura del periodo di oscillazione e della massa applicata consentono di determinare il coefficienteelasticodellamolla. Apparatosperimentale L'apparato sperimentale e' costituito dal una molla appesa in verticale, vincolata da una estremita'edotata,all'altraestremita',diunnonioregolabileperlamisuradell'estensione.Un setdimassenotee'indotazioneperlavariazionedellaforzaapplicata. Esecuzionedell'esperienza 1. Metodostatico a. Agganciareallamollalamassaperl'aperturadellespire. b. Regolareilnonioperazzerarelamisuradell'allungamento. c. Applicare masse diverse alla molla e misurare i corrispondenti allungamenti quandoinequilibrio. 2. Metododinamico a. AgganciareallamollalamassaMperl'aperturadellespire. b. Applicareunamassanota. c. Allungare a mano la molla per portarla fuori equilibrio e lasciarla libera di oscillare,facendoattenzioneadevitarelachiusuradellespire. d. MisurareiltempoimpiegatoperN(>20)oscillazioni. e. Ripeterelamisuradelperiodopermassediverse. Analisideidati 1. Metodostatico a. Determinareilcoefficienteelasticodellamollaapplicandoilmetododeiminimi quadrati al set di misure allungamenti in funzione delle masse applicate e determinareilcorrispondeteerrore. 12 Laboratorio di Fisica con Elementi di Statistica e Informatica - Dispense delle esperienze Prof. Eleonora Luppi, Dott. Isabella Garzia, Dott. Mirco Andreotti b. Eseguireiltestdelchiquadro. 2. Metododinamico a. Linearizzare l'equazione di T in funzione di m, tenendo conto che oltre alla massaapplicatabisognaconsiderareanchelamassaaggiuntivaelamassadella molla.DefiniamoMcomelemassechenoncambianopossiamoesprimereTin funzionedimsecondolaseguenterelazione: 4π ! π = π+π π ! b. Applicare il metodo dei minimi quadrati alle variabili linearizzate per determinareilcoefficientelineareeilcorrispondenteerrore. c. Eseguireiltestdelchiquadro. d. Determinarekdalcoefficientelinearedeterminatoinbconlafunzioneinversa e applicare la propagazione dell'errore per determinare il corrispondente errore. e. DeterminareMdalterminenotoedak. Confrontarelemisuredikottenuteconiduemetodi. 13 Laboratorio di Fisica con Elementi di Statistica e Informatica - Dispense delle esperienze Prof. Eleonora Luppi, Dott. Isabella Garzia, Dott. Mirco Andreotti 14 Laboratorio di Fisica con Elementi di Statistica e Informatica - Dispense delle esperienze Prof. Eleonora Luppi, Dott. Isabella Garzia, Dott. Mirco Andreotti Esp. 3 - Determinazione del coefficiente di attrito statico con il piano inclinato CenniTeorici L’attrito è una forza che si esercita tra due corpi posti a contatto e che si oppone al moto reciproco.Inparticolare,laforzadiattritotrasuperficiinquietetradiloroèdettadiattrito statico,mentretrasuperficiinmotorelativosiparladiattritodinamico. L’obbiettivo dell’esperienza consiste nella misura del coefficiente di attrito statico. La forza minima necessaria per mettere in moto relativo due corpi a contatto che sono inizialmente fermi l’uno rispetto all’altro è data dal prodotto della forza normale N per il coefficiente di attritostaticoμs:Fa=Fs=Nβμs N α Tecnicadimisura Permisurareilcoefficientediattritostaticoμsutilizziamoilmetododelpianoinclinato,ossia diunpianoche,ruotandoattornoadunasseorizzontale,puòessereinclinatodiunangoloα. Sulpianovienepostouncorpodimassam,delqualevogliamomisurareμs.Perα=0(piano orizzontale), il corpo è fermo, ma aumentando man mano l’inclinazione del piano, per un determinatovalorediαilcorpoinizieràascivolarelungoilpiano.Laforzadiattritoassumeil valore massimoπΉ! = ππ! = ππ cos πΌ β π! , con α il massimo angolo di inclinazione per cui il corporimanefermo.Quandomgβsinα≥Fsilcorpoiniziaamuoversilungoilpiano. Quindi, inclinando gradualmente il piano possiamo trovare l’angolo in corrispondenza del qualeilcorpoiniziaascivolare.Intalicondizioni,laforzapesolungoladirezionedelmoto saràugualeallaforzadiattritomassima: ππ β sin πΌ = ππ cos πΌ β π! → π! = tan πΌ In conclusione, dalla lettura dell’angolo α sul goniometro del piano inclinato è possibile risalirealcoefficientediattritostaticoμs. 15 Laboratorio di Fisica con Elementi di Statistica e Informatica - Dispense delle esperienze Prof. Eleonora Luppi, Dott. Isabella Garzia, Dott. Mirco Andreotti Apparatosperimentale • • Pianoinclinatocongoniometroincorporato(sensibilitàdelcentesimodigrado) Dischetti di massa m (sceglierne uno ed effettuare le misure utilizzando lo stesso dischetto) Esecuzionedell’esperienza • • • • La misura è affetta da errori casuali (ogni misura fornisce un diverso risultato). È quindi necessario effettuare una buona trattazione statistica per ottenere una buona stimadiπ! .Perfarciòoccorreprenderealmeno100misuredell’angoloα Unavolta posizionato il disco di massa m sul piano, iniziare ad inclinare il piano con moltacurafinoachel’oggettononiniziaamuoversi Annotareilvaloredell’angololettosulgoniometro(conunaprecisionedi0.01β) Ripeterel’operazionenvolte,conn≥100 o Per ogni misura, il disco deve essere posto con la stessa faccia nello stesso puntodelpianoeconlastessaorientazione Elaborazionedeidati • • • • • • Riportarelemisuredegliangoliinunatabella Disegnare un istogramma in funzione degli angoli misurati, facendo attenzione ad individuareleclassiopportune(siconsiglial’utilizzodiR) Verificare la fondatezza dell’ipotesi di distribuzione di Gauss dei dati sperimentali eseguendoiltestdelπ ! Suppostounesitopositivodeltest,calcolareilvaloremedioeladeviazionestandard degliangoli Calcolareilcoefficientediattritostaticoμsconrelativavalutazionedell’errore Confrontareilrisultatoottenutoconvaloritabulati. OSSERVAZIONE:perlaprovapratical’istogrammadovràesserefattosucartamillimetrata 16 Laboratorio di Fisica con Elementi di Statistica e Informatica - Dispense delle esperienze Prof. Eleonora Luppi, Dott. Isabella Garzia, Dott. Mirco Andreotti Esp. 4 - Determinazione dell’accelerazione di gravità con il pendolo reversibilediKATER Cenniteorici Perpendolofisicosiintendeunsolidoqualsiasicheoscillaattorno ad un asse fisso (asse di sospensione) sotto l’azione della forza peso.IlperiodoTdell’oscillazionedipendeingeneredallaformae dalla distribuzione della massa (dal momento di inerzia rispetto all’asse di sospensione), dall’ampiezza massima delle oscillazioni (trascurabile nel limite di piccole oscillazioni) e dalla costante di accelerazionedigravitàlocaleg.E’quindipossibilemisurarega partire dalla misura del periodo T e del momento di inerzia I del pendolo. In pratica, misure dirette del momento di inerzia introduconograndiincertezze.Ilpendoloreversibile,opendolodi Kater, elimina questa difficoltà, riducendo la misura di g ad una seriedimisureditempoedilunghezze. Tecnicadimisura Il pendolo reversibile di Kater è un particolare pendolo composto, costituito da due masse metalliche cilindriche uguali m1 ed m2, da una sbarra metallica graduata e da due coltelli d’acciaio ortogonali alla sbarra e tra loro paralleli (O1 e O2). Il pendolo può essere sospeso appoggiando ciascuno dei coltelli su un opposito sostegno e oscillare attorno ad assi orizzontalipassantiperO1eO2,conladistanzaL=O1-O2nota(misurabile). La massa m1 è fissata alla sbarra esternamente ai coltelli, mentre la massa m2 puó essere spostaall’internodeiduecoltellilungolasbarra.Lospostamentodim2permette,quindi,di variareilmomentodiinerziadelpendoloelaposizionedelsuocentrodimassa(cherimane comunqueall’internodeiduecoltelli). Appoggiando il coltello O1 al sostegno, il pendolo oscillerà con un certo periodo T. Per oscillazionidipiccolaampiezza,ilperiodoTèdatoda: π = 2π ! !"! , dove I è il momento di inerzia del pendolo rispetto all’asse di rotazione O1, M la massa complessivadelpendolo,hladistanzadiO1dalcentrodimassa. Allostessomodo,sesisospendeilpendolosulcoltelloO2siottieneunperiododioscillazione π = 2π 17 πΌ′ ππβ′ Laboratorio di Fisica con Elementi di Statistica e Informatica - Dispense delle esperienze Prof. Eleonora Luppi, Dott. Isabella Garzia, Dott. Mirco Andreotti Notareche,ingenerale,T≠T’poichésonodiversiimomentidiinerziaeladistanzatraassedi sospensioneecentrodimassa. Tuttavia,perunadeterminataposizionedellemassecilindrichesipuòottenereT=T’quando: π = π′ βΉ πΌ πΌ′ = = πΏ πβ πβ′ conLdistanzatraiduecoltelli.Intalicondizioni,ilperiododelpendoloèπ = 2π ! ! cheèugualealperiododiunpendolosemplicedilunghezzaL(Lprendeilnomedilunghezza ridottadelpendolocomposto). Individuatoilperiodocomune,gsiricavada π = 4π ! πΏ π! (1) Apparatosperimentale • • PendolodiKater Cronometro Esecuzionedell’esperienza Obbiettivo:trovareilperiodocomuneT PRIMAPARTE • Posizionare la massa m2 in una determinata posizione lungo la sbarra e leggere la quotay1lettasullascalagraduata(distanzam2dalcoltelloO1) • SospendereilpendoloperilcoltelloO1 • Misurareiltempot1necessariopern=10oscillazioniericavareilperiodoT1=t1/n • Senzaspostarelamassam2,capovolgereilpendoloesospenderloperilcoltelloO2.Con lestessemodalità,calcolareilperiododioscillazioneT1’. • Far scorrere la massa m2 su una nuova posizione y2 (p.e., spostandola di 10 cm) e ripeterelemisuredeiperiodiattornoaO1(T2)eO2(T2’) • Ripetereilprocedimentoperuncertonumerodiposizioniy; • RiportareinundiagrammaiperiodiTeT’infunzionedellaposizioneydellamassam2 edindividuareilpunto/ipuntidiintersezionedelleduecurve(vedifiguraasinistra). Leintersezioniindicanolepossibiliposizionidellamassam2chedannoluogoauguali periodidioscillazioneattornoaiduecentridisospensione; SECONDAPARTE:migliorarelaprecisionesulcalcolodiT • Scegliereunodeiduepuntidiintersezionedelleduecurve.Nell’esempioinfigurasiè sceltoilprimopunto; • Sceltounintornodelpunto,siripetonolemisurediTeT’ o Spostarem2di1/2cm o Misurareilperiodocontandounnumerodioscillazionimaggiori(p.e.,n=50) 18 Laboratorio di Fisica con Elementi di Statistica e Informatica - Dispense delle esperienze Prof. Eleonora Luppi, Dott. Isabella Garzia, Dott. Mirco Andreotti • • DeterminareilnuovopuntodiintersezioneT Ricavareg Elaborazionedeidati • • • • RiportarelemisurediTeT’siaintabellacheinungrafico(T(T’)vs.y); UtilizzareilmetododiregressionelinearepercalcolareiparametriAeBdellerette, conrelativierrori(nellafiguraadestra); Dall’equazionedellerette,estrarreilpuntodiintersezioneperdeterminareT; Calcolaregerelativoerroredall’equazione(1). 19 Laboratorio di Fisica con Elementi di Statistica e Informatica - Dispense delle esperienze Prof. Eleonora Luppi, Dott. Isabella Garzia, Dott. Mirco Andreotti 20 Laboratorio di Fisica con Elementi di Statistica e Informatica - Dispense delle esperienze Prof. Eleonora Luppi, Dott. Isabella Garzia, Dott. Mirco Andreotti Esp.5-Misuradellatensionesuperficialediunliquidoconlabilanciadi Mohr-Westphal Cenniteorici Unaproprietàcaratteristicadellesuperficideifluidièlatensionesuperficiale. Latensionesuperficialeèlaforzachesiesercitafralemolecolesuperficialidiunliquidoefasi chelesuperficideiliquidisianomenoestesepossibili. Sidefiniscecoefficienteditensionesuperficialeτ(osemplicementetensionesuperficiale)di unliquidoillavoronecessarioaprovocareunaumentounitariodellasuperficielibera: π= ! β! (1) doveWèillavorocheoccorrecompiereperaumentarelasuperficiedelliquidodiΔA,eτsi misurainerg/cm2(cgs)oinJ/m2(SI). La presenza della tensione superficiale fa in modo che la lunghezza del contorno della superficieliberadiminuisca(riduzionesuperficielibera).Essapuòancheessereinterpretata come il risultato di una forza agente sull’unità di lunghezza del contorno della superficie libera,perpendicolareallalineadicontornoedirettatangenzialmenteallasuperficie,versoil suointerno.Quindi,inmododeltuttoanalogoalla(1),possiamodefinireτcome: πΉ π= (2) πΏ doveFèlaforzaesercitatasulcontornodallatensionesuperficialeeLèlalunghezzatotale dellalineadicontorno.Notarecheutilizzandoquestadescrizione,τsimisuraindine/cm(cgs) oinN/m(SI). Tecnicadimisura Utilizziamounostalagmometro,simisuralatensionesuperficialediunliquidoperconfronto conquelladell’acquadistillata.Questometodorichiedeanchelaconoscenzadelladensitàdei liquidiutilizzati,cheverràottenutaconl’usodellabilanciaidrostaticadoMohr-Westphal. MISURADIDENSITÀ La bilancia di Mohr-Westphal è un tipo di bilancia basata sulla spinta idrostatica che un opportuno immersore riceve da un liquido. Essa permettediottenere,perletturadiretta,ilvalore della densità del liquido in cui si trova l’immersore. 21 Laboratorio di Fisica con Elementi di Statistica e Informatica - Dispense delle esperienze Prof. Eleonora Luppi, Dott. Isabella Garzia, Dott. Mirco Andreotti LabilanciadiMohr-Westphalècostituitadaunalevaabraccidiseguali;nelbracciocortosono fissatiunamassaconvenienteeunindiceperverificarel’equilibrio,mentreall’estremitàdel braccio lungo è sospeso l’immersore (solitamente di vetro). La bilancia è fornita di 4 pesi, detti“cavalieri”,chepossonoesserepostisui10piolichesuddividonoilbracciolungodella bilancia in posizioni opportune in modo da ottenere l’equilibrio. I due cavalieri più pesanti hannomassauguale(m1=m2),ilterzohamassam3=m1/10,ilquartohamassam4=m1/100.I cavalieri e l’immersore dei quali la bilancia è dotata sono tra loro in relazione: condizione costruttivafondamentaleècheilvolumeVdell’immersore(incm3)sianumericamenteuguale allamassam1(ing)delcavalierepiùpesante. Inizialmente la bilancia è in equilibrio in aria. Quando l’immersore viene introdotto nel liquido in esame, la spinta idrostatica rompe l’equilibrio che potrà essere ripristinato posizionandoicavalieriinmodoopportuno.Seciòavvieneconicavalierim1,m2,m3,m4nelle posizionih,l,m,n(inquest’ordine),lacondizionediequilibriodellabilanciasarà: π! π! πππ β 10 = π! πβ + π! ππ + π! ππ + π! πβ βΉ ππ β 10 = π! β + π! π + π+ π 10 100 dacui,ricordandol’uguaglianzatrailvolumediacquaVspostatodall’immersoreelamassa delcavalierem1,siricava: π= β+π π π + + , 10 100 1000 (3) relazionechepermettediottenereladensitàdelliquidodallasolaletturadelleposizionidei cavalierisullabilanciainequilibrio.L’unitàdimisuradelladensitàcosìtrovataèing/cm3. OSSERVAZIONE:LabilanciadiMohr-Westphalètarataperacquadistillataa18 βC,pertanto, a seconda della temperatura al momento dell’esecuzione dell’esperienza, si potrebbe introdurreunerroresistematiconellemisure.Occorredunquedeterminareuncoefficientedi correzionekperlabilancia,ilcuivaloreèdatodalrapportotrailvalorecorrettodelladensità dell’acqua alla temperatura T di lavoro (da lettura valori tabulati) e il valore di densità indicato dalla bilancia all’equilibrio con l’immersore posto in acqua. Ogni misura di densità dovràesseremoltiplicataperilfattoredicorrezionekperottenereivaloricorretti. MISURADELLATENSIONESUPERFICIALE Lostalagmometroinusoècostituitodauntubocorto,ocannello,divetrocheterminacon unasezioneallargatabenlevigata.Aspirandodall’estremosuperioredeltuboèpossibilefar entrarenellostalagmometroilliquidodastudiare. Il liquido, rilasciato, scende formando delle gocce che escono dall’estremo inferiore. La tensionesuperficialedelliquidopuòessereottenutasfruttandounabennotarelazionetrala massadellagocciachesistaccadallostalagmometroelatensionesuperficialedelliquido: ππ = πππ (4) Dalla(4)sievincechelaforzapesodiunagoccia(mg)èugualeallaforzadovutaallatensione superficialeτapplicataalcontornodellasezionecircolare(πd),condildiametrodidistacco dellagoccia(notarechesièfattousodell’equazione(2)). Per un cannello di forma adeguata (sezione finale larga e liscia) il diametro della sezione di distacco della goccia è praticamente costante per tutti i liquidi e, quindi, non dipende dal 22 Laboratorio di Fisica con Elementi di Statistica e Informatica - Dispense delle esperienze Prof. Eleonora Luppi, Dott. Isabella Garzia, Dott. Mirco Andreotti liquidousato.Ciòpermettediottenerelatensionesuperficialeτ2delliquidoesaminatonota latensionesuperficialeτ1diunliquidodiriferimento(solitamenteacqua) !! !! = !! !! (5) unavoltanotelemassem1em2diunagocciadeidueliquidi. Perlamisuradellemassem1edm2siusailmetododellostalagmometroavolume.Nellaparte altadelcannelloèpresenteunrigonfiamentoilcuivolumeVèdelimitatodaduesegniincisi sul cannello. Riempito il rigonfiamento con il liquido, si contano il numero di gocce n necessariepersvuotareilvolumeV(n1edn2asecondadelliquido). Lamassadellegoccepuòesseretrovatasullabasedelledensitàρ1eρ2ricavateinprecedenza: ππ! ππ! π! π! π! = , π! = da cui si ricava π! = π! (6) π! π! π! π! checonsentediottenereilvalorecercatoditensionesuperficialedelliquidoinesame. Apparatosperimentale • • • • BilanciadiMohr-Westphalconcavalierieimmersore Stalagmometro Liquidi:acquadistillataeliquidoincognito Pipetta Esecuzionedell’esperienza • • • Misura della densità mediante la bilancia di Mohr-Westphal come precedentemente descritto o Utilizzando l’acqua distillata, calcolare il fattore di correzione k e calcolare le densitàcorrette Misuradellamassam1edm2dellegocceutilizzandolostalagmometro Calcolodellatensionesuperficiale Elaborazionedeidati Riportare le posizioni dei cavalieri(tabellae/odisegno) • Calcolare le densità secondo la (3)conrelativierrori • Determinazione fattore di correzioneerelativoerrore • Utilizzando l’equazione (6), ricavarelatensionesuperficialeτdelliquidoinesame,conrelativoerrore Osservazione:perilcalcolodeglierroriapplicareilmetododipropagazione. • 23 Laboratorio di Fisica con Elementi di Statistica e Informatica - Dispense delle esperienze Prof. Eleonora Luppi, Dott. Isabella Garzia, Dott. Mirco Andreotti 24 Laboratorio di Fisica con Elementi di Statistica e Informatica - Dispense delle esperienze Prof. Eleonora Luppi, Dott. Isabella Garzia, Dott. Mirco Andreotti Esp.6-Misuradellacostanteditempodiuntermometroaliquido Cenniteorici Duecorpiatemperaturadiversapostiacontattoraggiungonodopouncertoperiododitempo unatemperaturadiequilibriougualeperentrambiicorpi.Definiamoambienteunariservadi calore a temperatura costante, tale da non risentire della presenza di un corpo immerso in esso. Immaginiamo quindi di immergere un corpo ad una temperatura T0 in un ambiente a temperatura TA. La temperatura del corpo immerso tendera' asintoticamente alla temperaturadiequilibriotermicoTAsecondolaseguenteleggeesponenziale: ! ! ! π! − π π‘ = π! − π! β π τe'lacostanteditempodelcorpoimmerso.Se come corpo immerso utilizziamo un termometro a liquido, la costante di tempo rappresenta la prontezza di risposta dello strumento, quindi quanto velocemente rispondeadunavariazioneditemperatura. Laprecedenteleggeesponenzialesidetermina considerandolaquantita'dicalorecedutanell'unita'ditempoaltermometroinfunzionedella differenzaditemperatura: ππ = πΎ π! − π π‘ ππ‘ Poiche'Q=CT,conCcapacita'termicadeltermometro,siottiene: ππ π‘ πΎ = π −π π‘ ππ‘ πΆ ! eseparandolevariabilisiottienelaseguenteequazionedifferenzialeperlafunzioneT(t): ππ π‘ πΎ = ππ‘ π! − π π‘ πΆ Laqualesirisolveintegrando: 25 Laboratorio di Fisica con Elementi di Statistica e Informatica - Dispense delle esperienze Prof. Eleonora Luppi, Dott. Isabella Garzia, Dott. Mirco Andreotti ! ππ π‘ = π − π π‘ !! ! ! ! πΎ π! − π π‘ πΎ ππ‘ βΉ ln =− π‘ πΆ π! − π! πΆ ponendo ! 1 πΎ π! − π π‘ π‘ = βΉ ln = − βΉ π! − π π‘ = π! − π! β π !! π πΆ π! − π! π Tecnicadimisura Lamisuradellacostanteditempodeveessereottenutadallostudiodellacurvaesponenziale della temperatura misurata da un termometro quando immerso in bagno termostatico in funzionedeltempo. Per questioni pratiche non e' facile mantenere la temperatura T0 costante, perche' per esempio la temperatura dell'ambiente esterno puo' cambiare e il tempo di immersione del termometropuo'variarefalsandolamisuradeltempo. La legge esponenziale pero' non cambia se come T0 consideriamo sempre una stessa temperaturadopoaverimmersoiltermometronelbagnotermostatico.Fissataquindiquesta temperaturasimisurerannoitempiperandaredaT0atemperatureviaviapiu'elevate. Apparatosperimentale L'apparato sperimentale consiste in un termometro a liquido, un bagno termostatico per ricrearel'ambienteatemperaturacostanteeuncronometrodigitaleperlamisuradeitempi. Esecuzionedell'esperienza 1. Accendere il bagno termostatico e puntare una temperatura di circa 80 C (TA) e attendereilraggiungimentodellatemperatura 2. Preparareunbeckerconacquaatemperaturaambienteperraffreddareiltermometro, quandoestrattodalbagnotermostatico 3. EseguirealcuneprovediimmersionedeltermometroesceglierelatemperaturaT0che viconsentaunabuonaprontezzaperfarpartireilcronometro. 4. ScegliereunnumeroragionevoleditemperaturaTi(maggioridiT0einferioriaTA),in corrispondenzadeiqualisimisurerannoitempiconlaseguenteprocedura: a. Tenereinunamanoiltermometroenell'altrailcronometro b. Raffreddareiltermometronelbecker c. Immergereiltermometronelbagnotermostaticoosservandocostantementela misuradeltermometro d. FarpartireilcronometroincorrispondenzadiT0 e. FermareilcronometroincorrispondenzadelvaloresceltodiTi. 26 Laboratorio di Fisica con Elementi di Statistica e Informatica - Dispense delle esperienze Prof. Eleonora Luppi, Dott. Isabella Garzia, Dott. Mirco Andreotti Analisideidati I dati raccolti Ti(ti) vi consentono di rappresentare graficamente il tratto di esponenziale descritto nei cenni teorici. Per estrarre i parametri della funzione si deve anzitutto linearizzare la funzione, in modo da poter applicare il metodo dei minimi quadrati per una funzionelineare.Applicandoillogaritmoallafunzioneesponenzialesiottiene: π‘ y = ln π! − π π‘ = − + π! − π! π 1. Applicare il metodo dei minimi quadrati per determinare -1/τ e con la propagazione dell'erroredeterminareilcorrispondenteerrore. 2. Eseguireiltestdelchiquadro. 3. Argomentareirisultati. 27 Laboratorio di Fisica con Elementi di Statistica e Informatica - Dispense delle esperienze Prof. Eleonora Luppi, Dott. Isabella Garzia, Dott. Mirco Andreotti 28 Laboratorio di Fisica con Elementi di Statistica e Informatica - Dispense delle esperienze Prof. Eleonora Luppi, Dott. Isabella Garzia, Dott. Mirco Andreotti Esp.7-Calibrazionediunatermocoppia Cenniteorici Una termocoppia, o coppia termoelettrica, è costituita da due fili metallici di diversa natura (A e B) collegati in modo da formare due giunzioni. Se le due giunzioni si trovano a due temperature diverse (t e t0) nella termocoppia si genera una forza elettromotrice (f.e.m.) E (effetto Seebeck, dal nome del fisicoestonechescoprìilfenomeno). La f.e.m. dipende dalla differenza di temperatura tra le due giunzioni. Grazie a tale proprietà termoelettrica, la termocoppiaèingradodfornirelamisuradellatemperatura.Inparticolare,seunadelledue giunzionivienemantenutaadunatemperaturafissadiriferimentot0,solitamentequelladiun bagnodiacquaeghiacciofondente,laf.e.m.Esaràfunzionesoltantodellatemperaturatdella secondagiunzionechevienepostanell’ambientedicuisivuoleconoscerelatemperatura. Inoltre,oltrechedalladifferenzaditemperaturadellegiunzioni,laf.e.m.Edipendeanchedai metallidellacoppia.Asecondadell’intervalloditemperatura,sonoutilizzatecoppiedimetalli diverse. In tabella sono riportate le termocoppie in uso in questo laboratorio, dove le termocoppiediusocomunesonoidentificatedaunalettera. Il termometro a termocoppia viene spesso usato perché ha considerevoli proprietà, tra cui unagrandeprontezza,un’altasensibilitàeunapiccolacapacitàtermica. Per l’impiego della termocoppia come termometro occorre eseguire la sua calibrazione, ovverotrovarelarelazionecheesistetralaf.e.m.Edellatermocoppiaelatemperaturatchela genera. 29 Laboratorio di Fisica con Elementi di Statistica e Informatica - Dispense delle esperienze Prof. Eleonora Luppi, Dott. Isabella Garzia, Dott. Mirco Andreotti Apparatosperimentale • • • • • Termocoppia Bagnotermostatico Termometroamercurio Acquaeghiaccio Voltmetroelettronico Esecuzionedell’esperienza Loscopodell’esperienzaèquellodiottenerelacalibrazione dellatermocoppianell’intervalloditemperatura0-100βC. • Immergere la prima giunzione della termocoppia in un bagno di acqua e ghiaccio fondente,elasecondagiunzionenell’acquacontenutainunbagnotermostatico,incui unappositoagitatoreminimizzaigradientitermici • Iniziare a riscaldare l’acqua contenuta nel bagno termostatico e rilevarne la temperaturaconunappositotermometroamercurio • Contemporaneamente,rilevareivaloridellaf.e.m.dellatermocoppiaconilvoltmetro • Ripeterelemisureperdiversivaloriditemperaturadelbagnotermostatico • Dopo aver tabulato i dati raccolti (temperature e f.e.m.), per poter utilizzare la termocoppiacometermometroènecessarioindividuarelamigliorerelazioneanalitica tralaf.e.m.Eelatemperaturat o PRIMA IPOTESI: relazione lineare delle due grandezzeπΈ = π! + π! π‘; trovare il valore dei parametri con il metodo dei minimi quadrati applicato alla regressionelineareedeterminareilcoefficientedicorrelazioner; o SECONDAIPOTESI:traleduegrandezzesussisteunarelazionepolinomialedel secondo grado: πΈ = π! ′ + π! ′π‘ + π! ′π‘ ! ; anche in questo caso, applicando il metododeiminimiquadrati(applicatoallaregressioneparabolica)èpossibile ricavarec0’,c1’,c2’edeterminareilcoefficientedicorrelazioner’; o TERZAIPOTESI:relazionepolinomialedigradon.Determinareicoefficientied ilcoefficientedicorrelazionern Elaborazionedeidati • • • Presentareirisultatisiainformatabularecheinformagrafica.Inquest’ultimocaso,le misure riportare le misure di E (in mV) in funzione della temperatura della seconda giunzione(βC) Sia la tabella che il grafico possono essere già considerate come un’utile calibrazione della termocoppia, nel senso che permettono di collegare ogni valore di f.e.m. ad un valore di temperatura, rendendo quindi possibile l’uso della termocoppia come termometro. Tuttavia, una più precisa calibrazione tra le due grandezze richiede l’individuazionedellamigliorerelazioneanaliticatraEet Determinareicoefficientici o Prima ipotesi: metodo dei minimi quadrati applicato alla regressione lineare; calcolareilcoefficientedicorrelazioner 30 Laboratorio di Fisica con Elementi di Statistica e Informatica - Dispense delle esperienze Prof. Eleonora Luppi, Dott. Isabella Garzia, Dott. Mirco Andreotti o Seconda ipotesi: metodo dei minimi quadrati applicato alla regressione parabolica; calcolare il coefficiente di correlazione r’ per tale relazione (o meglioilπ2) o Terzaipotesi:lostessoprocedimentopuòessereripetutoconlestessemodalità ipotizzandorelazionipolinomialidiordinesuperiore;calcolareilcoefficientedi correlazione • Confrontare i valori dei coefficienti di correlazioni trovati e stabilire quale degli andamenti descrive meglio i dati sperimentali; esprimere, quindi, la relazione di calibrazionedellacoppiatermoelettricaanalizzata OSSERVAZIONE: è possibile utilizzare R per i grafici ed il calcolo dei coefficienti rn per polinomidiordinesuperiorealsecondo 31 Laboratorio di Fisica con Elementi di Statistica e Informatica - Dispense delle esperienze Prof. Eleonora Luppi, Dott. Isabella Garzia, Dott. Mirco Andreotti 32 Laboratorio di Fisica con Elementi di Statistica e Informatica - Dispense delle esperienze Prof. Eleonora Luppi, Dott. Isabella Garzia, Dott. Mirco Andreotti Esp.8-Misuradelcalorespecificodiunsolidoconilcalorimetrodelle mescolanze Cenniteorici Per calore specifico di un materiale si intende la quantità di calore che bisogna fornire all’unità di massa di un dato materiale per innalzare la sua temperatura di un grado centigrado(βC)oKelniv(K).NelSIl’unitàdimisuraèJ/Kβkg,maèanchemoltousatal’unitàdi misuracal/βCβg,doveuncaloria1cal=4,186J. Tecnicadimisura Inquestaesperienzasimisurailcalorespecificocxdiun materialesullabasedelloscambiodicaloretraunsolido diuncertomateriale,riscaldatoadunatemperaturaT1,e un liquido (acqua) alla temperatura T0, all’interno di un calorimetro delle mescolanze (recipiente termicamente isolato). In questo caso, il calore ceduto dal solido uguaglierà il calore assorbito dal sistema calorimetrico: π!"#$%& = π!""#$%&'# . Duranteloscambiodicalorelatemperaturadelsolidoe quella del sistema calorimetrico variano fino al raggiungimento di una temperatura comune di equilibrio. La legge che mette in relazione la quantità di caloreassorbitoocedutoèdatadallarelazione π = ππβπ, dove Q è il calore, il prodotto mc (massa per calore specifico)èlacapacitàtermicadelcorpoeΔTlavariazioneditemperaturadelcorpostesso. IndicandoconTeqlatemperaturadiequilibrioraggiuntadalsolidoedalsistemacalorimetrico, l’uguaglianzatracaloreassorbitoecedutopuòesserescrittacome π! β π! π! − π!" = π!"!# β π!"!# π!" − π! (1) doveMsistβcsistèlacapacitàtermicadelsistema. Quindi, note le caratteristiche del sistema e misurate le grandezze coinvolte è possibile ricavareilcalorespecificocercato. 33 Laboratorio di Fisica con Elementi di Statistica e Informatica - Dispense delle esperienze Prof. Eleonora Luppi, Dott. Isabella Garzia, Dott. Mirco Andreotti Apparatosperimentale • • • • • • • • Bilancia Calorimetrodellemescolanze Corpodimaterialeignoto Acquadistillata Fornellettoelettrico Becker Termocoppiaperlamisuradelletemperature PCperl’acquisizionedeidati Esecuzionedell’esperienza • LaprimaquantitàdaricavareèlacapacitàtermicadelsistemaCsist(quantitàdicalore che bisogna fornire all’oggetto per innalzare la sua temperatura di un grado). Csist è data dalla somma delle capacità termiche di tutti i corpi che costituiscono il calorimetro:vasocalorimetrico,ilmiscelatoreelamassad’acquautilizzataMa(anche essiassorbonopartedelcalorecedutodalsolido).Pertanto ! πΆ!"!# = π!"!# π!"!# = π! π! + π! π! = π!"#$% π! + π! π! !!! dovesièutilizzataunamassaequivalentemequivperdescriverelevariecomponentidel calorimetro (il calcolo delle capacità termiche dei singoli elementi sarebbe più complicato). Si utilizza, quindi, una procedura di calibrazione per determinare sperimentalmente la massa equivalente mequiv. In questo modo è possibile sostituire π! π! con l’equivalente capacità termica di un’opportuna quantità di acqua per ottenere π! = • • • • • (π!" + π! ) (π!" − π! ) π (2) π! (π! − π!" ) ! InserirenelcalorimetrounacertaquantitàdiacquaMadistillata(dopoaverlapesata)e misurarnelatemperaturaT0’(avvioacquisizionedaPC) Riscaldare un secondo quantitativo di acqua distillata ma’ fino ad una certa temperatura T1’ scelta arbitrariamente, pesarla ed aggiungerla alla quantità già presentenelcalorimetro Unavoltaaggiuntal’acquariscaldata,sichiudavelocementeilcalorimetrosistemando lasondaperilrilevamentodellatemperaturael’agitatore,econtinuarel’acquisizione delletemperaturetramiteilsoftware AcquisirelatemperaturafinoalraggiungimentodellatemperaturadiequilibrioTeq’ Ricavaremequivdall’uguaglianzaQceduto=Qassorbito: π′! π! π′! − π′!" = (π!"#$% + π! )π! π′!" − π′! βΉ ππππππ = π′π π»!π !π»!ππ π»!ππ !π»!π − ππ (ricavatadamisuredirettedellemasseedelletemperature) • Terminatalacalibrazione,ripeterelastessaprocedurasostituendol’acquariscaldata ma’conilsolido 34 Laboratorio di Fisica con Elementi di Statistica e Informatica - Dispense delle esperienze Prof. Eleonora Luppi, Dott. Isabella Garzia, Dott. Mirco Andreotti o PesareunacertaquantitàdiacquaMaedintrodurlanelcalorimetro o Chiudereilcalorimetroedavviarel’acquisizionedelletemperature(1afase) o Misurarelamassadelsolidodicuisivuoledeterminareilcalorespecificocxe riscaldarloponendoloinunriscaldatoreadacquafinoaportarloinequilibrio conlatemperaturadiebollizione o Una volta raggiunto la temperatura di ebollizione, trasferire rapidamente il solidoall’internodelcalorimetro o 2a fase: il solido cede calore al calorimetro. Agitare regolarmente l’acqua nel vasocalorimetricofinoachelatemperaturanonsmettediaumentare o 3afase:inunsistemaperfettamenteisolato,latemperaturadiequilibrioTeqè costante; in questo caso, si osserva, invece, che essa tende a diminuire lentamente a causa dell’inevitabile imperfetto isolamento del calorimetro. Continuarel’acquisizionedeidatiperqualcheminutoancora Elaborazionedeidati • • • • • • Con i dati di temperature acquisiti, costruire il grafico delle temperature in funzione deltempocomeriportatonell’esempio o Perlaproceduradicalibrazione o Perlamisuradelcalorespecificodelsolido Ricavare la temperatura iniziale T0, T’0 e quelle di equilibrio Teq, T’eq utilizzando il metododeiminimiquadrati(fase1e3). Calcolareilcalorespecificodelsolidocxutilizzandol’equazione(2)eilrelativoerrore (propagazionedeglierrori) Calcolare gli errori sulle temperature utilizzando sempre il metodo dei minimi quadrati Per gli errori sulle masse misurate, tenere in considerazione la sensibilità dello strumentoutilizzatoperlamisura Perlatemperaturadiebollizionedell’acquaT1,funzionedellapressioneatmosferica, fareriferimentoaivaloritabulati 35 Laboratorio di Fisica con Elementi di Statistica e Informatica - Dispense delle esperienze Prof. Eleonora Luppi, Dott. Isabella Garzia, Dott. Mirco Andreotti Confrontare il valore cx ottenuto con i valori tabulati e individuare il materiale del solidoutilizzatoperl’esperienza OSSERVAZIONE: per la costruzione del grafico delle temperature in funzione del tempoèpossibileutilizzareancheR • • 36 Laboratorio di Fisica con Elementi di Statistica e Informatica - Dispense delle esperienze Prof. Eleonora Luppi, Dott. Isabella Garzia, Dott. Mirco Andreotti Esp.9-Misuradellavelocitàdipropagazionedelsuononell’aria Cenniteorici Ilsuonoèunaperturbazioneprodottadaunasorgentesonorache,propagandosiinunmezzo, provoca una variazione di pressione ed uno spostamento di particelle tale da poter essere rivelata da una persona o da uno strumento acustico. Il fenomeno ondulatorio connesso al suonofasìcheleparticelledelmezzovibrino,propagandocosìlaperturbazioneallaparticelle piùvicine. Leondesonoresipropaganoconunavelocitàfinita,chedipendedelmezzoditrasmissionee, nellostessomezzo,dallatemperaturat:v! = v! 1 + πΌπ‘,dovetèespressainβC,vtèlavelocità allatemperaturat,v0=331.6m/sèlavelocitàa0βCinariapura(secca),eα=1/273=3.67β10-3 βC-1. SianoT(periodo)iltemponecessariopercompiereun’oscillazione,elafrequenzaν=1/Til numerodioscillazionicompiutenell’unitàditempo.Lavelocitàdell’onda,omegliolavelocità dipropagazionedell’onda,èdatada: π v = = ππ (1) π doveλèlalunghezzad’ondaerappresentalaminimadistanzatradueparticellechevibrano infasetraloro. EsprimendoλinmetrielafrequenzaνinHertz(s-1),lavnella(1)èinm/s.Lafrequenzaèuna grandezzapropriadellasorgentedioscillazione;lalunghezzad’onda,invece,ècaratteristica sia della sorgente che del mezzo di in cui l’onda si propaga poiché dipende dalla velocità di propagazione. OSSERVAZIONE:ilimitiinferioreesuperioredellefrequenzaudibilisonocirca18Hze20kHz, rispettivamente, a cui corrispondono le lunghezze d’onda massima e minima di 18 m e 1.7 cm (perilcalcolosièassuntav=343m/sa20βC). DueondeemessedallastessasorgenteA(stessafrequenza,ampiezzaefase)chearrivanoin una stessa zona dello spazio dopo aver percorso due cammini diversi (x1 per il percorso diretto e x2 per il riflesso) si sovrappongono dando luogo ad uno stato di vibrazione che dipendedalladifferenzadifasedelledueonde.Ledueondesonodescrittedallerelazioni πΌ! π₯, π‘ = π΄ sin(ππ₯ − ππ‘) πΌ! π₯, π‘ = π΄ sin(ππ₯ + ππ‘) dovek=2π/λepulsazioneω=2πν. Dallasovrapposizionedelledueonde,siottienelaperturbazionerisultante πΆ π, π = π¨ π¬π’π§(ππ + ππ) + π¨ π¬π’π§ ππ − ππ = ππ¨ π¬π’π§(ππ) ππ¨π¬(ππ) avendosfruttatoleproprietàsin πΌ + sin(π½) = 2π΄ sin( 37 !!! ! ) cos( !!! ! ). Laboratorio di Fisica con Elementi di Statistica e Informatica - Dispense delle esperienze Prof. Eleonora Luppi, Dott. Isabella Garzia, Dott. Mirco Andreotti Si osserva, quindi, che il punto di coordinata x oscilla di moto armonico con pulsazione ω e ampiezza2π΄ sin(ππ₯)indipendentedaltempoedipendentesolodallaposizionex.Questotipo diperturbazioneprendeilnomedionda stazionaria.Sipossonoidentificarepuntisempre fermidovel’oscillazioneènulla,dettinodi,persin(kx)=0,epunticheoscillanoconpulsazione ωeampiezzamassima2Apersin(kx)=±1,dettiventridell’ondastazionaria. • Persin(kx)=±1⇒kx=(2n+1)π/2conn=0,1,2,… Sostituendok=2π/λ,ricaviamoladistanzatraduemassimi βπ₯ = π π 2 cioè uguale ad un numero intero di mezze lunghezze d’onda. In questo caso, il massimo dell’ondadirettacoincideconilmassimodell’ondariflessa(concordanzadifase)el’onda risultantepresentaun’ampiezzadoppia. • Persin(kx)=0⇒kx=nπconn=0,1,2,…⇒βπ₯ = π π 2 ;inquestocasoilmassimodiun’onda coincide con il minimo dell’altra (sono in opposizione di fase) e l’ampiezzarisultanteènulla • PervaloriintermedidiΔx,l’onda risultante presenta ampiezza intermediatraiduecasiindicati precedentemente e la stessa frequenza delle onde componenti Apparatosperimentale • • • • • • GeneratoredifunzioniFG(frequenzaultrasonicheintornoai40kHz) Microfonomobile(M) Altoparlante(A) Oscilloscopioadoppiofascio(CRO) Schermoriflettentemobile(S) Barragraduata(sensibilità0.1mm) Esecuzionedell’esperienza • • • • CollegareMedFG(sulqualeèderivatoinparalleloA)alleplaccheverticalidiciascun canaledelCRO SintonizzareisegnaliprovenientidaMedFGfinoadotteneresulloschermodelCRO duetraccebenleggibili Leggere la frequenza ν del segnale periodico prodotto dal generatore di funzioni dal displaydelFG.TalefrequenzapuòancheesserevalutatadalsegnalecampionesulCRO facendousodellascalabasedeitempi Collocare in asse M ed A, disponendoli di fronte allo schermo. Il microfono può scorrere su una riga graduata equipaggiata con un nonio, e riceve il suono sia direttamentedall’altoparlantesiaperriflessionedalloschermo 38 Laboratorio di Fisica con Elementi di Statistica e Informatica - Dispense delle esperienze Prof. Eleonora Luppi, Dott. Isabella Garzia, Dott. Mirco Andreotti • • DalmomentochesuMsiverificailfenomenodell’interferenza,l’ampiezzadellatraccia delsegnaledaMsulloschermodelCROvariaalvariaredellaposizionexincuisitrova ilmicrofono o Individuareunmassimo(picco1)erilevarnelaposizioneleggendosulnonio o Individuarelaposizionedelpiccoconsecutivo(picco2) Ladistanzatradueposizioniconsecutiveperlequalisihannodeimassimivicini(Δx), oanchedueminimi,permettelamisuradellalunghezzad’ondadelsuonoemessodaA: ! βπ₯ = ! βΉ π = πβπ • • Dall’equazione(1),ricavarevdelsuono Ripetere la misura più volte in modo da ottenere un campione statisticamente accettabile Elaborazionedeidati • • • Tabularetuttiidatiraccolti Misurastatistica:determinareλmediaerelativoerroresullamedia Propagazionedeglierroripercalcolarel’erroresullavelocitàdelsuono. 39 Laboratorio di Fisica con Elementi di Statistica e Informatica - Dispense delle esperienze Prof. Eleonora Luppi, Dott. Isabella Garzia, Dott. Mirco Andreotti 40 Laboratorio di Fisica con Elementi di Statistica e Informatica - Dispense delle esperienze Prof. Eleonora Luppi, Dott. Isabella Garzia, Dott. Mirco Andreotti Esp.10-MisuradelPeriododioscillazionediunpendolosemplice Cenniteorici Ilpendolosempliceconsisteinunapiccolasferaappesa ad un centro di sospensione O mediante un fili inestensibiledimassatrascurabile. La configurazione di equilibrio del pendolo è quella nella quale il centro di sospensione O, il filo teso ed il centrodellasferettasonoallineatilungolaverticale. Seafilotesoallontaniamolasferettadallaposizionedi equilibrio, lasciandola libera essa inizia ad oscillare attorno a questa posizione in un piano verticale. L’angolo α tra la verticale e ed il filo individua l’ampiezzadelleoscillazioni. Nellimitedipiccoleoscillazioni(αpiccolo)ilmotodel pendolo semplice è un moto armonico di periodo indipendente dall’ampiezza α (legge dell’isocronismo dellepiccoleoscillazioni)edallamassadelpendolo. IlperiodoTdioscillazionedipende,invece,dallalunghezzaldelfilosecondolarelazione π = 2π π π 1 . Se il modello del pendolo semplice risulta adeguato a descrivere il sistema presente in laboratorio,T2dovràesserepertantoproporzionaleal: π ! = ππ (2) Ladeterminazionesperimentaledikconsente,quindi,diricavareunastimadell’accelerazione digravitàgutilizzandolarelazione 4π ! π= (3) π Apparatosperimentale • Pendolosemplice • Cronometro • Metro • Calibro Esecuzionedell’esperienza • • Misurarelalunghezzadelfiloeildiametrodellasfera Determinarelalunghezzaldelpendolo 41 Laboratorio di Fisica con Elementi di Statistica e Informatica - Dispense delle esperienze Prof. Eleonora Luppi, Dott. Isabella Garzia, Dott. Mirco Andreotti • • • • • • • • Mettere in oscillazione il pendolo e misurare il tempo t che impiega per effettuare n oscillazionicomplete(n~10) CalcolareilperiododioscillazioneT=t/n Effettuareuncertonumerodimisureditinmododapoterfareunastimastatisticadel periododioscillazioneTedelsuoerrore(conlamedesimaampiezzaangolare) Utilizzandol’equazione(1)ottenereunaprimastimadig Variarelalunghezzadelfilodicirca5cmpervoltaeripeterelamisuradeltempotper altrenoscillazioni(conlamedesimaampiezzaangolare) Considerare almeno 5 lunghezza diverse del filo e per ognuna effettuare un certo numerodimisureditinmododapotereffettuareunamisuraditipostatistico Utilizzandoilmetododeiminimiquadrati,determinareilcoefficienteangolarekdella rettaericavaregutilizzandol’equazione(3) Confrontareilvaloredigcosìottenutoconilvaloredellaprimastima Elaborazionedeidati • • • • • • • Tabularetuttiidatiraccolti Stimarel’erroresuΔl Conivalorimisurati,costruireungraficodeivaloridelquadratodeiperiodimisurati infunzionedellalunghezzadelpendolo(siconsiglial’utilizzodiR) Utilizzare il metodo dei minimi quadrati per determinare il coefficiente angolare k dellarettachemegliosiadattaaipuntisperimentali(conrelativoerrore) Calcolaregutilizzandol’equazione(3)ecalcolareilrelativoerrore Confrontare il valore così ottenuto con una prima stima di g calcolato utilizzando l’equazione(1) Confrontoconilvaloreattesoecommenti OSSERVAZIONE:perlaprovapratica,saràrichiestoilgraficosucartamillimetrata 42 Laboratorio di Fisica con Elementi di Statistica e Informatica - Dispense delle esperienze Prof. Eleonora Luppi, Dott. Isabella Garzia, Dott. Mirco Andreotti Esp.11-Misuradelladensita'disolidiregolarienonregolari Cenniteorici Ladensita’diunsolidosipuo’determinareconoscendomassaevolumedelsolidoinesame usandolanotarelazione: π= π π Ilvolumee'unaquantita'chesiprestaadesseremisuratacondiversitecniche. Loscopodi questa esperienza, oltre alla misura della densita’, e’ quello di confrontare due tecniche di misura diverse, validarne una sulla base della correttezza della prima, che riteniamo di riferimento,eriutilizzarelatecnicavalidataneicasiincuinone’possibileutilizzarelatecnica diriferimento. Tecnichedimisura Lamisuradellamassasiesegueconunabilanciaaduepiatticonlatecnicadelconfrontocon massecampione. La misura del volume invece puo’ essere eseguita con tecniche diverse a seconda delle caratteristichedelsolidoinesame: § Misura analitica di V.Seilsolidosipresentasottoformadiformageometricasolida regolare, si puo’ determinare il volume indirettamente con la tecnica analitica. Si misurano con un calibro le dimensioni caratteristiche del solido e se ne calcola il volume. Per esempio se il solido e’ un parallelepipedo si devono misurare le dimensionideitrespigolia,b,cesicalcolaV=aΒbΒc. § Misura diretta di V. Se il solido non e’ regolare non e’ possibile calcolare in modo analiticoilvolume.Sipuo’pero’misuraredirettamenteilvolumeimmergendoilsolido inunliquidoemisurareilvolumediliquidospostato,ilqualecorrispondealvolume cercato. Apparatosperimentale § Bilanciaaduepiatti 43 Laboratorio di Fisica con Elementi di Statistica e Informatica - Dispense delle esperienze Prof. Eleonora Luppi, Dott. Isabella Garzia, Dott. Mirco Andreotti § § Calibroventesimale Bekergraduati Esecuzionedell'esperienza 1. Siconsiderilamisuraanaliticalatecnicadiriferimentoperlamisuradelvolume. 2. Si misurino le dimensioni caratteristiche di diversi solidi regolari e se ne determini analiticamenteilvolume. 3. Simisuridirettamenteilvolumedeglistessisolidiregolaridelpunto2esiconfrontiil volumeottenutoconlamisuraanaliticapervalidarelatecnicadimisuradiretta. 4. Simisuriilvolumedidiversisolidinonregolariconlatecnicadimisuradiretta. 5. Simisurinolemassedeisolidiinesame. 6. Si determini la densita’ e il corrispondente errore e si deduca dai valori tabulati i materialideisolidiinesame. 7. Per la valutazione degli errori si tenga in conto gli errori sulla misura del volume e dellamassa. Analisideidati Validarelamisuradirettadelvolumeconfrontandoconlamisuraanaliticasusolidiregolari. Calcolareladensita'eilrelativoerroreconlapropagazionedeglierrori. 44 Laboratorio di Fisica con Elementi di Statistica e Informatica - Dispense delle esperienze Prof. Eleonora Luppi, Dott. Isabella Garzia, Dott. Mirco Andreotti Esp.12-Misuradell'erroresullamedia Cenniteorici L’analisi statistica di un campione di N misure di una grandezza fisica x con distribuzione normaleciconsentediesprimerelamisuradixconmedia,deviazionestandardedeviazione standarddellamedia,secondolenoterelazioni: π₯= ! !!! π₯! π π! = ! !!! π₯! − π₯ π−1 ! π! = π! π § § § § In condizioni di distribuzione normale di x e in assenza di altri fenomeni di disturbo dellamisura,ladeviazionestandarddellamediascalaconilnumerodimisurecome Nellemisurereali,diversifenomenipotrebberoinfluenzarequestoandamento. Lo scopo di questa esperienza e’ quello di acquisire un campione statisticamente significativodiMvaloridimediediN(variabile)misuredidati. CongliMvaloridimediee’possibiledeterminaredirettamenteladeviazionestandard sullamedia,conlarelazionedelladeviazionestandard. Tecnicadimisura Perquesteesperienzautilizziamolemedieottenutedaundispositivoelettronicochemisura latemperaturafornitadauntermistore. Apparatosperimentale § § Bagnotermostatico DispositivoelettronicochefornisceilvaloremediodiNmisureditemperaturadiun sensore. Il dispositivo elettronico permette di impostare il numero N di misure sulle quali eseguire la media e fornisce ininterrottamente le medie misurate in tempi successivi.IvalorimisuratisonosalvatiinopportunifilesuunPC. 45 Laboratorio di Fisica con Elementi di Statistica e Informatica - Dispense delle esperienze Prof. Eleonora Luppi, Dott. Isabella Garzia, Dott. Mirco Andreotti Esecuzionedell'esperienza 1. Portare il bagno termostatico ad una temperatura superiore a quella ambiente e inferiorea100°C.Impostareperesempio40-50°C. 2. Attendere l’equilibrio termico osservando le misure di temperatura fornite da un termometroamercurio. 3. Iniziarelasequenzadiacquisizionedati: a. ImpostareNdesiderato b. Annotarelamisurafornitadaltermometroamercurio. c. Acquisire un numero significativo (>100) di misure della temperatura fornite dallatermocoppia. d. Annotarelafrequenzadiacquisizionefornitadaldispositivoelettronico. e. Ripetereipuntia,b,cedpervaloridiversidiN(siconsiglianoiseguentivalori diN:1,10,50,100,200,500,1000,2000). Analisideidati Conidatiacquisitivalutareladipendenzadelladeviazionestandarddellamediainfunzione diNeconfrontareconl’andamentoatteso. 46