Laboratorio di Fisica 3 Studio di sorgenti di luce variabili nel tempo L’intensità di una sorgente luminosa può variare nel tempo, sia su una scala dei tempi molto breve che molto lunga. Un esempio del primo tipo è dato dalla variazione di luminosità in una sorgente luminosa alimentata da corrente alternata a 50 Hz (ad esempio una piccola lampada a incandescenza), mentre un esempio del secondo tipo può essere fornito dalla variazione di luminosità ambientale nel corso di una giornata. L’utilizzo di un sensore di luce, capace di campionare l’intensità luminosa di una sorgente a intervalli prefissati di tempo, consente di studiare fenomeni sia del primo che del secondo tipo, in un ampio intervallo di scale temporali. Sono qui descritte alcune attività sperimentali che possono essere condotte con l’utilizzo di un sensore di intensità luminosa collegato ad un’interfaccia PASCO per la raccolta, la visualizzazione e l’analisi dei dati. 1. Osservazione delle oscillazioni periodiche di luminosità a 50 Hz in una lampada al neon Materiale occorrente: Sensore di intensità luminosa e interfaccia PASCO Modo di operare: - Stabilire delle condizioni opportune per il campionamento dei dati (frequenza di raccolta e sensibilità del sensore), tenendo conto della frequenza (50 Hz) che si vuole mettere in evidenza e della distanza tra il sensore e la sorgente luminosa. - Dirigere il sensore verso la sorgente luminosa (in questo caso uno dei neon di illuminazione del laboratorio montati nel tetto) ed effettuare una raccolta dati per alcuni secondi. - Verificare l’andamento dell’intensità luminosa in funzione del tempo e misurare la distanza temporale tra due picchi successivi, estraendo la frequenza del fenomeno. - Osservare la forma degli impulsi e verificare se seguono un andamento di tipo sinusoidale. - Modificare la distanza tra sensore e sorgente luminosa, osservando di volta in volta il valore dell’intensità (altezza dei picchi). - Effettuare una raccolta dati variando rapidamente durante la misura la distanza sensoresorgente, per mettere in evidenza le variazioni dell’intensità su una scala di tempi dell’ordine del secondo, anziché quelle periodiche dovute alla corrente alternata (scala dei tempi dell’ordine di 0.01 s). 2. Osservazione degli impulsi luminosi in un LED pulsato. Materiale occorrente: LED pulsato a frequenza variabile, alimentatore bassa tensione, sensore di intensità luminosa e interfaccia PASCO Modo di operare: - Alimentare il circuito con l’oscillatore e il LED collegandolo ad un alimentatore di bassa tensione (rispettando le polarità) e regolare la tensione fino a vedere le oscillazioni del LED (tensioni intorno a 5-9 V). La frequenza di oscillazione del LED può essere variata agendo su un potenziometro montato nel circuito. Avvicinare il sensore di intensità luminosa in prossimità del LED, schermandolo opportunamente dalla luce ambiente. - Stabilire delle condizioni opportune per il campionamento dei dati (frequenza di raccolta e sensibilità del sensore), tenendo conto della frequenza di oscillazione del LED (valutabile visivamente in modo approssimato) e della distanza tra il sensore e il LED. - Effettuare una raccolta dati per alcuni secondi. Valutare la frequenza di oscillazione del LED dalla distanza tra impulsi di luce successivi. Osservare la forma degli impulsi luminosi (simili ad un’onda quadra) e misurare quantitativamente il tempo di salita e di discesa del segnale. Ripetere le procedure descritte in precedenza variando la frequenza di oscillazione del LED. 3. Osservazione delle variazioni di intensità luminosa in una lampada a bassa tensione alimentata in corrente alternata Materiale occorrente: Lampada alimentata a bassa tensione, alimentatore in corrente alternata a (bassa) tensione variabile, sensore di luce, sensore di tensione, interfaccia PASCO Modo di operare: - Alimentare la lampada a tensione molto bassa, in modo da vedere a stento illuminato il filamento, e misurare contemporaneamente la tensione ai capi della lampada e l’intensità luminosa (schermando opportunamente sensore e lampada dalla luce ambientale), in modo da osservare le variazioni di luminosità (a 50 Hz) sovrapposte al valore medio dell’intensità luminosa. - Aumentare la tensione di alimentazione della lampada (entro la tensione max sopportata da quest’ultima) e ripetere la misura, osservando come stavolta le variazioni di intensità luminosa possono essere trascurabili rispetto al valore medio. 4. Studio della frequenza di refresh in un monitor tradizionale a raggi catodici Materiale occorrente: Monitor a raggi catodici (lo stesso del PC utilizzato per il programma di gestione Science Workshop), sensore di intensità luminosa e interfaccia PASCO Modo di operare: - Effettuare una raccolta dati con il sensore di luce posto in prossimità di una zona bianca del monitor del PC, con una frequenza di raccolta dati opportunamente alta (alcuni kHz), e osservare la struttura dei picchi di intensità luminosa nonché la distanza tra di essi. Estrarre da questa distanza temporale tra picchi successivi la frequenza e confrontarla con la frequenza di refresh impostata nel monitor. - Analizzare in dettaglio uno dei picchi, e valutare il tempo di salita e il tempo di decadimento della intensità luminosa. - Effettuare due misure, una con il sensore posto a contatto diretto con lo schermo e l’altro con il sensore posto a circa 10 cm di distanza, e confrontare la forma degli impulsi luminosi ottenuti nei due casi. Interpretare i risultati.