VACANZA di STEFANO LUNGO LA DRAVA Dal 08 agosto al 20 agosto 2011 Partecipanti alla vacanza: Stefano Pozzoli, Maria Grazia Corradi, Rachele Nardella e Bruna Vezzulli. VERONA FERROVIA del BRENNERO: La ferrovia del Brennero congiunge Innsbruck a Verona risalendo la Valle Vipitena, scavalcando il passo del Brennero, discendendo la Valle dell’Isarco fino a Bolzano, proseguendo quindi lungo la valle dell’Adige da Bolzano a Rovereto, e da qui, lungo il tratto di valle chiamato Vallagarina fino ha Verona. Ricordo i principali luoghi toccati dalla ferrovia: Avio, famosa per il castello di Sabbionara; Ala, per la fontana con al centro un’ala; Rovereto, per Castel Dante e il museo della 1’ guerra mondiale; Trento, per il castello del Buonconsiglio; Mezzacorona importante per il vino prodotto dalla piana Rotaliana (il Teroldego); Bolzano, famosa per le sue ciclabili e per l’esposizione di “Otzi” l’uomo venuta dal ghiaccio (il ritrovamento è avvenuto in val Senales); Chiusa, per il convento di Sabbiona ed infine Bressanone per la sua cattedrale. I treni passeggeri lungo questa ferrovia sono composti generalmente dalla locomotiva E464, queste sono una famiglia di locomotive elettriche leggere sviluppate per l’utilizzo sui treni navetta a corto e medio raggio. Solitamente queste in direzione del Brennero si trovano in coda quindi spingono il convoglio, mentre, verso Verona sono in testa e tirano il convoglio. La carrozza adibita al trasporto bici sui treni R e RV la troviamo sempre in testa (direzione Brennero), in coda (verso Verona). CASTELLO di AVIO: Il castello di Avio o di Sabbionara è tra i più noti ed antichi monumenti fortificati del Trentino. Esso è situato nella frazione di Avio chiamata Sabbionara. Esso domina grazie al suo mastio la Vallagarina, che fu una delle principali vie di comunicazione tra il mediterraneo ed il nord Europa. CASTEL BESENO: Castel Beseno situato nel paese di Besenello, è la più grande struttura fortificata del Trentino Alto Adige. La struttura, restaurata nella seconda metà del XX sec., ha una forma ellittica che copre tutta la sommità della collina, estendendosi per una lunghezza di 250 m. BRESSANONE Bressanone è il luogo d’arte più importante del sud Tirol. LUNGO VIA PORTICI: il quadro della città si completa e si fa più suggestivo con i negozi sotto i portici con “Via Portici” è la sequenza di prospetti colorati con finestre straboccanti di fiori in estate; anche a Bolzano, Merano e Glorenza troviamo via dei portici. CHIESA DI S. MICHELE (accanto al duomo): Il campanile di S. Michele è chiamato torre bianca innalzato nel 1459 quando qui esisteva già una cappella cimiteriale romanica, che nel 1503 venne ricostruita in forme tardogotiche. Il portale della chiesa si apre a un trionfo di Barocco, frutto del rinascimento operato nel 1757 quasi in contemporanea con quella del vicino duomo: gli affreschi delle volte e degli altari laterali sono espressioni interessanti del gusto settecentesco. DUOMO: Il duomo si affaccia sull’unico spazio di una certa ampiezza all’interno del nucleo storico. Il prospetto parla infatti un chiaro linguaggio d’oltralpe nelle due torri campanarie che lo serrano Pagina 1 di 16 nello slancio verso l’alto, simile nell’insieme a quello dei luoghi di culto che nel 700 vennero costruiti sia in Austria che in Baviera. Basta entrare nel chiostro per scoprire l’altra faccia del Duomo: quella medievale realizzata dopo il 1174 in forme romaniche. Solo 15 delle 20 arcate furono ornate di affreschi gotici tra la fine del XIV e inizi XVI sec. Grazie all’intervento di Leonardo di Bressanone. PALAZZO VESCOVILE: Questo si dice che sia stato a lungo la residenza dei signori di Bressanone e quindi un luogo dove dovevano sentirsi al sicuro, lo dimostra la presenza del fossato e la posizione un po’ decentrata rispetto il centro storico. FIUMI RIENZA e ISARCO: A Bressanone vi è la confluenza di due fiumi l’Isarco e la Rienza, il primo proviene dalla val Isarco e nasce alle terme del Brennero, mentre, la Rienza nasce a est delle tre cime di Lavaredo percorre inizialmente la Valle di Landro e poi si infila in val Pusteria per poi sfociare proprio a Bressanone nell’Isarco. VAL PUSTERIA VAL PUSTERIA: La Val Pusteria (Pustertal in Tedesco) è una valle delle alpi orientali lunga circa 100 Km situata tra Alto Adige e Tirolo orientale (Austria) e va da Bressanone a Lienz. I fiumi che scorrono in valle sono la Rienza che si dirige verso ovest, mentre, verso est tra Italia e Austria, scorre la Drava. Le maggiori valli laterali della Pusteria sono: Aurina (Brunico), Badia (S. Lorenzo di Sebato), Cassies (Monguelfo), Landro (Dobbiaco), Antelselva (Valdaora), Di Sesto (San Candido) ed infine Valle di Braies. Parchi naturali sono: Dolomiti di Sesto e Vedrette di Ries – Aurina. FERROVIA DELLA VAL PUSTERIA: Nel 1845 proposero la realizzazione di una ferrovia a cavalli da Maribor a Bressanone, solo nel 1858 iniziarono i lavori per la costruzione della Villach – Bressanone. Negli estati del 2008 – 2009 questa ferrovia è stata ammodernata ed ha interessato le stazioni, l’obiettivo era di permettere il cadenzamento orario ai 30 minuti con l’entrata in servizio dei nuovi treni della Stadler denominati “Flirt”. Questi nuovi treni vengono usati soprattutto dai ciclisti nei mesi estivi in quanto vi è la ciclabile della val Pusteria San Candido – Rio di Pusteria. DOBBIACO e SAN CANDIDO CENTRALE di TELERISCALDAMENTO (Dobbiaco): Dato che il 42% dell’alto Adige è ricoperto da boschi, ed è fiorente una attività di trasformazione del legno. Negli ultimi anni si sta cercando di sfruttare al meglio tale fonte di energia pulita e rinnovabile, ovvero il legname. Dal 1998 esiste a Dobbiaco una centrale di teleriscaldamento, a cui si è collegata anche la rete del comune di San Candido. Il 25 Giugno 2005 la centrale è stata ampliata e radicalmente strutturata con il nuovo gruppo per la produzione combinata di energia termoelettrica: un impianto che nel suo genere è il maggiore d’Europa. Il sistema di produzione di energia sfrutta come materia prima il cippato di legno, ovvero gli scarti delle segherie o del disboscamento. Usando questo come combustibile si produce energia termica, che a sua volta riscalda un fluido di lavoro che si vaporizza e si espande in una turbina; quest’ultima è collegata ad un alternatore che genera energia elettrica. Contemporaneamente, la parte residuale dell’energia termica prodotta dalla combustione del cippato di legno è impiegata per riscaldare un olio diatermico che fluisce all’interno di un circuito di produzione del vapore utilizzato nel teleriscaldamento propriamente detto; il calore così trasportato è quello che infine verrà utilizzato per riscaldare le case dei due paesi. La centrale ha una potenza di 18 MW e brucia mediamente circa 1.402.500 metri cubi di biomassa. Pagina 2 di 16 LA COLEGGIATA (è situata, venendo dalla via principale a sinistra, dopo il noleggiatore bici): E’ in stile Romanico, del XII sec., dalle possenti mura esterne che ricordano le fortezze medievali e con l’interno a 3 navate, notevole è la cupola affrescata con immagini della storia della creazione, poi i portali Romanici e il campanile del XIV sec. CHIESA PARROCCHIALE di SAN MICHELE: E’ un gioiello del barocco Tirolese dall’imponente facciata principale e leggiadro campanile circolare. In estate è attraversato da tantissimi ciclisti che intraprendono la pista ciclabile S. Candido – Lienz per poi risalire in Italia con dei treni affollati di persone e biciclette. Pista ciclabile – SAN CANDIDO – LIENZ: In questi ultimi anni in Italia è diventata la ciclabile per eccellenza, quella cioè che si avvicina di più agli standard mitteleuropei. Effettivamente a raggiunto una popolarità incredibile e impensabile tanto che soprattutto nelle ultime stagioni, si contano, a decine di migliaia le persone che ne affollano il percorso. Il successo si spiega: il tracciato particolarmente favorevole, per niente impegnativo; la straordinaria possibilità offerta dalla ferrovia di poter effettuare in bicicletta solamente la bellissima discesa e di rientrare alla base comodamente seduti su una carrozza con la bici al seguito (in estate per le bici vengono aggiunti vagoni merci). FIUME DRAVA: La Drava (Drau in tedesco), è un affluente del Danubio che nasce nel comune di Dobbiaco ai piedi della Cima 9 nel parco naturale delle dolomiti di Sesto. Il fiume è lungo 749 Km, questo lo rende il maggiore fiume che nasce in Italia è il più lungo tra quelli che scorrono almeno parzialmente in territorio Italiano. Gran parte del suo percorso è seguito da una pista ciclabile lunga 366 Km che si snoda da Dobbiaco a Marribor (Slovenia) passando per il Tirolo Orientale e gran parte della Carinzia in Austria. Fra gli affluenti ricordo il Rio Sesto a San Candido e l’Issel a Lienz. SILLIAN: Il più importante monumento di Sillian è la parrocchia gotica di Santa Maria Assunta, con affreschi di Josef Adam Molck. Sulla piazza Mark (markplatz) si trova l’unica colonna della Berlina (Brangen) ancora conservata nel Tirolo Orientale. CASTELLO di HEINFELS: Alla fine dell’abitato è possibile vedere sulla sinistra il castello di Heinfels del XIII sec, roccaforte dei conti di Gorizia. Il castello simbolo del comune, venne menzionato per la prima volta come “Hunnenfels” (castello sulla roccia degli Unni) e si dice che erano proprio gli Unni a costruire questo maniero. Ma nel paese è possibile anche attraversare il ponte “Pumbrugge” uno dei tanti ponti sulla Drava coperti in legno. STORIA del CASTELLO di HEINFELS: Sotto il castello si trova l’albergo Burg Heinfels. La casa dispone di un passaggio sotterraneo che porta direttamente al castello, in questo passaggio si trova un tesoro ben nascosto dietro porte in ferro. Se si mette piede a luna piena a mezzanotte, due cani feroci con occhi infuocati portano la chiave per accedere al tesoro. Secondo la leggenda due abitanti di Panzendorf hanno già provato la loro fortuna ed i due cani hanno voluto portare loro la chiave. Ma dopo aver visto che erano in due, i cani scomparvero, dato che solo un uomo può avere il tesoro. GOLA GALITZEN: Nelle vicinanze di Leisach a circa 700 m di altitudine si trova l’ingresso alla gola Galitzen. Questa gola è stata accessibile dal XIX sec, quando i visitatori potevano ammirare lo spettacolo naturale solamente con l’aiuto di piccoli scalini. Oggi invece, la gola Galitzen è accessibile Pagina 3 di 16 facilmente e senza pericolo, e si può ammirare la forza dell’acqua da vari ponticelli e sentieri sterrati. LIENZ Lienz è la capitale del Tirolo Orientale, sita alla confluenza del fiume Drava con l’Issel e vanta una storia millenaria, essendo di fondazione Romana. PIAZZA (hauptplatz): Tipica piazza Tirolese, con antiche e colorate case ha portici e fontana centrale (dedicata a San Floriano, santo dei vigili del fuoco in Austria), chiusa a meridione dal “Liebburg” bel edificio (1605) con due torri dalle cupole a bulbo. Svetta pure il campanile della St Antonius Kappelle oggi riservata al culto Greco – Ortodosso. SCHLOOS BRUCK (castel Bruck): La mole del grande castello duecentesco incombe su Lienz, costruito nel XIII sec dai conti di Gorizia. Oggi ospita il museo dell’Ostirol che ha importanti collezioni pittoriche e interessanti oggetti correlativi al folclore locale e resti archeologici. AGUNTUM: L’insediamento Romano di Aguntum si trova ha 5 Km da Lienz nel paese di Debant ed offre un quadro d’assieme della città Romana, che a quell’ epoca faceva parte della provincia Noricum e raggiunse il suo periodo di massimo splendore nel I e II sec. Ai tempi dei Romani era la capitale del Tirolo Orientale: alla metà del I sec D.C. Aguntum venne innalzata, sotto l’imperatore Romano Claudio e divenne un fiorente centro commerciale e artigianale. La migliore vista su tutta la cittadina Romana di Aguntum si ha su una torre poco lontana, costruita per dare ai visitatori una prospettiva a volo d’uccello. SACHSENBURG: L’origine del nome è incerta: una affiliazione con il medievale Ducato di Sassonia non è mai stata definita, ma lo stemma probabilmente rilasciato nel 16 secolo si presenta con un SAXE, una sorta di pentola in precedenza utilizzata per ricerca dell’oro nella vicina catena montuosa Hohe Tauern. LAGO MILSTATTER: E’ il più grande dopo il Worther, sulle sue sponde vi è una ciclabile molto bella lunga 30 Km circa, la sponda settentrionale è caratterizzata da piccoli paesi, mentre, la sponda meridionale è in gran parte non edificata e composta da strade forestali, e quindi permette di entrare in contatto con la natura incontaminata di questa parte del lago. MILSTATT: L’attrazione principale di Milstatt posta sul lago Milstatter è l’abbazia Benedettina risalente al 1070, da allora fino al 1469 se ne occuparono i monaci Benedettini di Hirsau, più tardi chiesa e monastero passarono nelle mani dell’ordine dei cavalieri di San Giorgio e dal 1598 al 1773 furono di proprietà dei Gesuiti. La parte più bella dell’abbazia è il cortile rinascimentale circondato da due piani di gallerie costruite nel XVI sec. il monastero è collegato alla chiesa da un chiostro del XII sec. le cui colonne sono decorate con intagli medievali, mostrano un insieme grottesco di animali, piante e volti. Nel cortile dell’abbazia troneggia un tiglio che pare abbia più di 100 anni. SPITTAL PALAZZO PORCIA: Il centro storico di Spittal deve il suo aspetto al palazzo Porcia (Schloss Porcia) del XVI sec., conosciuta anche come “palazzo Salamanca” dal nome del suo fondatore il nobile spagnolo “Gabriel di Salamanca”. L’elemento più interessante sono i cortili interni porticati, vale la Pagina 4 di 16 pena dare un occhiata da vicino alle ricche decorazione dei singoli piani. Il palazzo, in ottimo stato di conservazione, ospita il museo sull’arte folcloristica. CHIESA PARROCCHIALE DELL’ANNUNCIAZIONE: Fu costruita nel 1307, ospita le tombe di numerosi Ortenburger, i conti fondatori della città. FERROVIA IN MINIATURA: Su 300 m2 è stato installato l’impianto della ferrovia in miniatura più grande di tutta l’Austria. I binari lunghi più di 600 mt. sono percorsi da trenini storici e moderni, con 85 locomotive e più di 350 carrozze. Un aspetto particolare è la riproduzione in scala del collegamento Nord – Sud più importante di una volta, la “Tavernbahn” tra Spittal e Mallinz: si può vedere inoltre una documentazione di foto storiche sulla costruzione della Tavernbhan del XX sec. VILLACH Villach o Villaco è un importante nodo di comunicazione ferroviaria e stradale per l’Italia e la Slovenia; è la seconda città più importante della Carinzia dopo Klagenfurt, è nota soprattutto come località termale. Villach è una base di partenza ideale per le esplorazioni ai vicini laghi come l’Ossiach, Whorther ed il Faak.La zona pedonale della città porta all’ “Hauptplaz” piazza principale. SAN GIACOMO (Standtpfarrkirke St Jacob): Il periodo di costruzione non può essere datato con certezza, la prima menzione della chiesa nei documenti risale al 1136. Fu costruita dopo un terribile terremoto nel 1348 e ricostruita più tardi. Gli edifici più interessanti sono le cappelle rinascimentali delle famiglie “Gorz e Khevenhuller”, gli affreschi, l’altare maggiore in stile Roccocò e la torre alta 95 m la più alta di tutta la Carinzia, i visitatori possono salire i 239 gradini e godere della splendida vista. QUI VIENE BATTEZZATA MIA MADRE . . . . RACCONTO: Ma perché una neonata Italiana, Milanese nacque in Austria ? Era la mattina del 4 aprile del 1945, quando sulla città si abbatterà l’ennesimo bombardamento del periodo bellico, la città è ridotta in gran parte in macerie, ogni giorno si ricoverano i feriti nelle tende, accanto all’ospedale distrutto. La stazione ferroviaria è ancora funzionante e dai treni in arrivo, che non osservano mai un orario, viene scaricata una moltitudine di gente, oppressa, impaurita, tutti cercano la strada principale, si sentono le sirene che segnalano l’arrivo dei bombardieri Americani, subito si sentono i primi boati delle bombe che colpiscono il cuore della città vecchia, l’unica via libera è proprio la strada che attraversa il centro, che passa sulla Drava ed arriva nella piazza. Qui, ancora miracolosamente intatta, svetta la cattedrale di St Jacob, con le sue porte aperte ai fuggitivi, che riempiono immediatamente la cattedrale, c’è confusione e terrore, sono Austriaci e Italiani uniti nel terrore, tutti parlano e urlano . . . quando si sentono gli scoppi delle bombe arriva il silenzio. In un angolo una giovane donna, con il suo neonato in braccio, sembra cercare qualcuno, poi decisa e nella sua lingua, cerca qualcuno che potesse e volesse fare la madrina al battesimo di quel figlio . . . ma nessuno l’ascolta, tutti girano il viso dal’altra parte, hanno molti problemi per la testa, hanno paura di tutto, persino di far battezzare un bambino . . . Finalmente appare un sacerdote e la donna si precipita da lui e gli chiede di battezzare la sua bambina. Il sacerdote, saputo che quella piccola e fragile neonata ha visto la luce in un lager nazista, dapprima sembra perplesso, poi, ben sapendo che le vie della previdenza erano infinite, con grande gioia celebra quel battesimo. Pagina 5 di 16 La STORIA di NATALIBERA Erano tempi durissimo quelli, erano i tempi della guerra, e nell’ aprile del 1945 ormai si stava sperando nella fine di essa. C’erano stati quasi 40 milioni di morti, erano stati liberati dai lager nazisti polacchi pochi superstiti che intraprenderanno, fatica, con immensa fatica il ritorno a casa: gli ex prigionieri erano quasi tutti di sesso maschile, le donne sopravissute saranno molto poche, e i neonati? La neonata era un piccolo fiore sbocciato all’inferno . . . tutto intorno la battaglia a Graz continuava, ma la neonata aveva dimostrato che la vita aveva avuto la meglio sulla morte. Chiusa dentro una borsa intraprese con la madre un difficilissimo viaggio in montagna, nel freddo e nel gelo del mese di marzo del 1945. Solo una giovane ragazza italiana “Magda”, studentessa in medicina, volle accettare di essere la madrina di quella neonata, la prese in braccio e fu ufficiato brevemente il battesimo. L’acqua fredda colpì la neonata, che svegliatasi, si spaventò anche per le urla che serpeggiavano in chiesa fra i rifugiati e per i contraccolpi delle bombe . . . La neonata sopravisse al bombardamento della città di Villach, era nata sotto le bombe di Graz, era un esserino eccezionale e dalla tempra forte e decisa, voleva vivere. Nella sua mente si depositarono le urla della guerra, le paure, i rumori assordanti, ma visse. Sua madre, ancora una volta, coraggiosamente le fece intraprendere un altro lungo viaggio verso la patria, verso un nido accogliente, dove trovò delle braccia affettuose che la circondarono e le diedero affetto e un grandissimo amore. Fu separata dalla madre e cosi fu adottata da una buona famiglia milanese e visse anni felici e spensierati, ma specialmente ebbe una fanciullezza e un’ adolescenza serena e tranquilla. Solo a 50 anni si risvegliarono in lei i ricordi e le visioni di quella terribile guerra. La madre Augusta era stata arrestata dai fascisti e torturata a Morbegno, arriverà nei campi di Auschwitz, Dachau e Mauthausen: qui, per volere di un deportato Giuliano Pajetta, verrà spedita come “lavoratrice straniera” nelle cucine nel campo di punizione della Gestapo di Graz, come sguattera. Augusta che aveva dovuto subire una violenza nel trasporto tra Auschwitz e Dachau, rifiuterà dapprima la presenza di una vita dentro di sé, ma l’incontro, insperato con il maestro di scuola dei suoi figli “Stanislao”, anch’egli prigioniero e proveniente dai combattimenti delle isole dell’Egeo, le farà cambiare idea e farà una scelta che le costerà moltissimo . . . nessuno al paese voleva quella neonata bastarda e lei fu rinchiusa in un manicomio per 10 lunghi anni. I genitori di Augusta vollero a tutti i costi dimenticare quella figlia, la cancellarono completamente dalla loro memoria, la dimenticarono in un ospizio per matti, la vergogna era stata cancellata . . . ma 50 anni dopo la neonata diede voce a sua madre e raccontò al mondo intero la sua storia. La storia è stata pubblicata su vari giornali e raccontata in molte scuole e comunità. E’ stato pubblicato un libro edito dalla casa editrice “Il Filo” dal titolo “Natolibero” Per ultimo è stato prodotto un film documentario sponsorizzato dalla televisione Svizzera e presentato in TV dal titolo “Una storia, due vite” Per ulteriori informazioni si può visitare il sito – www.mariarosaromegialli.it . SCHILLERPARK: All’interno dello Schillerpark a sud del centro storico, è ospitato un enorme plastico della Carinzia. Questo ancora oggi è il più grande d’Europa (200 m2) sebbene sia stato ultimato nel 1913. Altri luoghi da poter visitare a Villach sono la chiesa di San Nicolò (Nicolainkirke), chiesa parrocchiale di Santa Croce (Helingencreutzkirke) in stile barocco e famosa per le sue due torri campanarie e poi il museo delle automobili dove si trovano auto degli anni 50 e anche biciclette. Pagina 6 di 16 TERME di VILLACH (Warnbad Villach): A 3 Km a sud del centro sorge Warnbad Villach (terme di Villach), un complesso di piscine termali (33 gradi), e acque minerali radioattive con proprietà rinvigorenti, che invece di indurre spiacevoli mutazioni sembra riescano a rallentare il processo di invecchiamento. All’interno sono comprese una grande piscina termale, lo scivolo più lungo d’Europa, una cascata, un torrente, fontane zampillanti, saune, solarium, self service ed infine un parrucchiere. CASTELLO di LANDSKRON: Il castello di Landskon è in parte in rovina, ma è famoso per lo spettacolo di rapaci, che scendono in picchiata sulle teste degli spettatori. Sempre nel castello ma al suo interno si trova l’Affemberg una riserva in cui le scimmie vagano liberamente. Questo castello si trova nel comune di St Andrà sul lago Ossiach. LAGO OSSIACH: Uno dei più interessanti percorsi è il giro del lago Ossiach (Ossiachersee) un piacevole percorso lungo poco più di 40 Km che permette di esplorare quello che è il terzo lago per dimensione della Carinzia, dopo il Worther ed il Milstatter. E’ circondato da un suggestivo anello ciclabile che consente lesplorazione delle due sponde. Questa è l’occasione per conoscere i suoi 5 centri: Annemhein, Sattendorf, Bobendorf, Steindorf e Ossiach. OSSIACH: La bella abbazia di Ossiach del XI sec. è in stile Barocco, è il monastero più antico di tutta la Carinzia, fu bruciato e completamente distrutto dagli invasori Turchi, oggi ospita un albergo. LAGO WORTER: Il lago Worther è il più caldo in tutta l’Austria: in estate può raggiungere una temperatura di 24 – 28 gradi in quanto ha delle sorgenti termali. Molte località turistiche sono sorte lungo le sue rive; la più grande è la vistosa Velden, con il suo casinò, Krumpendorf, Portschach nella riva settentrionale, poi Reifniz e Maria Worth nella riva meridionale. Bella è la ciclabile che costeggia il lato nord di questo stupendo lago. Vi si può arrivare anche dalla ciclabile della Drava ma con qualche salita. L’itinerario classico è Velden – Klagenfurt, per il ritorno è possibile utilizzare il traghetto che tocca tutti i paesi sul lago oppure usare il treno. Attenzione sulla ciclabile che i passaggi a livello sono senza sbarre e suonano al passaggio dei treni. PORTSCHACH: Il paese di Porttschach è una rinomatissima località posta sulla sponda settentrionale del lago Worther caratterizzata da una piccola penisola che si insinua nelle acque azzurre del lago creando due piccole baie su cui si affacciano splendide ville e case di villeggiatura. ABBAZIA di VIKTRING: L’abbazia a 6 Km ha sud ovest da Klagenfurt, apparteneva ai monaci cistercensi che vi arrivarono nel 1142. MARIA WORTH: Verso la fine del 9° sec. fu costruita una chiesa consacrata a Santa Maria. Le reliquie di San Primo e San Feliciano vennero portate da Roma a Maria Worth. Per questo motivo la chiesa divenne un centro missionario molto importante. Nel 1146 venne fondato a Maria Worth il secondo monastero della Carinzia (dopo Maria Saal). Nel 1155 venne eretta una seconda chiesa più piccola, la chiesa del Rosario (la Rosenkranzkirke) come chiesa parrocchiale proprio accanto al santuario. Questa chiesa è dotata di preziosi affreschi del XII sec. KLAGENFURT Klagenfurt è una città Austriaca con circa 95.000 abitanti ed è il capoluogo della Carinzia. Venne fondata nel XII sec e diventò ben presto un centro importante per il commercio. Nel 1544 fu quasi Pagina 7 di 16 completamente distrutta da un incendio e dovette essere ricostruita. L’opera di ricostruzione fu portata avanti da architetti Italiani e per questo motivo che ricorda nello stile le città Italiane. FONTANA DEL DRAGONE: In Piazza Nuova (Neverplatz), si trova una fontana con il celebre DRAGO “cindwurm” creato da Ulrich Volgeslang, nel 1593, simbolo cittadino è entrato persino nello stemma di Klagenfurt. MONUMENTO a MARIA TERESA (regina d’Austria): Nel 1764 fu eretto sul lato ovest della piazza il primo monumento in Austria alla “Imperatrice” Maria Teresa. La statua di piombo di pregiato livello artistico, fu però sostituita nel 1873 con una scultura in bronzo CATTEDRALE (Sankt Peter und Paul): La cattedrale di San Pietro e Paolo in origine una chiesa protestante, passò ai gesuiti che la ristrutturarono nel 1604. La chiesa venne nuovamente ricostruita dopo un grave incendio nel 1727. L’altare maggiore è opera di Daniel Gran. LANDHAUS: Il palazzo Landahaus fu costruito dal 1574 al 1590 da Hans Freiman per conto degli stati provinciali sul luogo ove sorgeva la prima fortezza della città circondato da un fossato d’acqua, rasa al suolo. Imponente è la sala degli stemmi con “665 stemmi” degli stati provinciali della Carinzia, di governatori e amministratori della regione. CHIESA di SANTO SPIRITO (heligengeistkirke): La chiesa di Santo Spirito originalmente gotica, poi rinnovata in stile barocco, fu costruita nel 1355 e rimaneggiata nel 1660, presenta una bella pala d’altare di Lorenzo Glabel. STADTHAUS: Fu costruito nel XVIII sec. sul terrapieno del bastione del Wolfnitz, oggi parco cittadino. Nel 1830 l’edificio fu trasformato in casa padronale in stile Biedermeir. Notevole il frontale classicistico. CHIESA di SAN EGIDIO (standpfarrkirke): La chiesa barocca fu costruita sul sito di una chiesa distrutta da un terremoto nel 1692. Le sue guglie sono alte 91 m. STAZIONE di KLAGENFURT OBB (bahnof K): Nella stazione di Klagenfurt per le bici ci sono gli ascensori per arrivare comodamente ai binari, mentre, a Velden bisogna fare i gradini per arrivare ai binari. MARIA GAIL (vicino Villach): Il santuario di Maria Gail chiamata anche “Alla nostra amata della Gail” è sicuramente tra i santuari più antichi di tutta la Carinzia. La chiesa risale probabilmente al periodo Longobardo. Fu chiamato per la prima volta “Maria de Villach” intorno al 1090. Alla fine del XV sec. i turchi invasero la Carinzia più volte e poiché si erano accampati nei dintorni del lago Faak, la chiesa non passò a loro inosservata, infatti venne profanata, così che il vescovo di Caorle dovette venire appositamente per riconsacrarla nel 1486. Pagina 8 di 16 MANGIARE ( in Austria ) LEBERKNODELSUPPE FRITTATENSUPPE WIENNER SCHNITZEL ERDAPFELGULASH: EIERSPEISE FRANKFURTER: CARTOFFEN APPELSTRUDEL LINZERTORTE ESTERHAZYTORTE SACHERTORTE Salato Brodo di carne con all’interno canederli. Strisce di frittata in una minestra di manzo. Fettina impanata di vitello (cotoletta alla Milanese) Gulasch di patate che spesso comprende carni affumicate. Servita in pentola, è simile ha una frittata guarnita con erba cipollina Wulster o salsiccia. Patate Dolce Pasta foglia riempita con mele e servita calda o fredda. Crostata di pasta di mandorle con marmellata di lamponi decorata con strisce di pasta. Questa è la più dolce di tutte le torte, ed è ricoperta di una sottile glassa. La celebre Sachertorte, ha uno strato di marmellata di albicocche o prugne sotto la copertura di cioccolato molto spessa. I dolci e le ottime torte si possono trovare nelle pasticcerie (Konditorei), si trovano anche in tutti i ristoranti e sono molto sostanziose. LA TORTA SACHER ORIGINALE: La torta fu creata nel 1832 dal pasticcere del principe Franz Sacher. La sua unicità deriva dalla combinazione del gusto dolce del cioccolato con il sapore un po’ acidulo della marmellata di albicocche o prugne. La si trova da sempre in vendita nel negozio dell’hotel Sacher. Quando la vicina conditorei reclamerò l’autenticità “sacchertorte”, sostenendo di aver acquistato la ricetta da un membro della famiglia Saccher ebbe inizio un lungo caso giudiziario. Alla fine Saccher ottenne il riconoscimento della Originale torta Saccher, pur non potendo impedirne le svariate imitazioni. CAFFE: I dolci sono sempre accompagnati dal caffè fra cui ricordo: il MOKKA caffè nero, il caffè MELANGE caffè Viennese ed infine il MARIA TERESA un caffè corretto con un poco di liquore al gusto di arancia. BEVANDE: La bevanda principale è la birra fra le quali ricordo: la chiara Gosser Gold, la forte Gosser Spezial ed infine la dolce Gosser Stiftsbraun. LOCALI per MANGIARE: (Brauhof Villach, Bahnhofstrasse, 8) ha cibo tradizionale della Carinzia, ed è gestito dalla fabbrica della birra locale. Pagina 9 di 16 INFORMAZIONI PRATICHE BANCHE/BANCOMAT: La commissione minima è di 3,60 € ha transazione,orari banca 8,30 – 12,30/ 13,30 – 17,30 (Lu fino alle 16,30). FARMACIE: Se non avete un disturbo grave potete andare in farmacia (Apoteke), se fosse chiusa davanti ha ogni farmacia trovate l’indicazione della più vicina aperta. ADATTATORI ELETTRICI: Il voltaggio in Austria è di 220 V, si consiglia di procurarsi un adattatore multiplo prima di partire perché quelli presenti sono soltanto per i rasoi elettrici. MUSEI: Gli orari dei musei sono dalle 10 – 16/19 alcuni anche fino alle 21. TARIFFE INGRESSO MUSEI: 2 – 7 / 10 – 15€ ( per gli edifici storici). ORARI NEGOZI/SUPER: I negozi aprono alle ore 8,30/9,00 e chiudono alle ore 18,00 i supermercati “Mercur – Billa” sono aperti fino alle ore 19,30. CHIAMATE VERSO L’ITALIA: Dall’estero, anteporre 0039 al numero telefonico da chiamare (compreso lo 0 del prefisso). Termini più utilizzati Italiano Tedesco Saluti Buon giorno Guten tag Si Ja Per favore Bitte Grazie Danke Staz. ferrov. Orario Bahnhof Fahrplan Uscita Ausgang Abbazia Castello Stift Schlloss Bicicletta Pista ciclabile Radweg Riparazioni Fahrradverlih Copertone Reifendecke Camera d’aria Reifenschlauch Pompa Fahrradpumpe Casco Helm Ospitalità Albergo Hotel Pensione Pension / Gastheaus Locanda Gasthof Ostello Jungendherberge Pasticceria Konditorei Ristorante Restaurant Colazione Fruhstuch Acqua Wasser Pane Brot Latte Millk Conto Rechnung Pagina 10 di 16 Ritorno in Italia SAN CANDIDO STAZIONE di SAN CANDIDO: La stazione di San Candido (Innechen) è una stazione ferroviaria internazionale posta sulla linea Carinziana che congiunge Fortezza, sulla linea del Brennero, a Villaco e Klagenfurt in Austria e a Maribor in Slovenia. La stazione fu aperta al traffico il 20 Novembre 1871 insieme al tronco Villaco – Fortezza. Dal 1947 in base agli accordi internazionali fra Austria e Italia, la stazione fu servita dai treni corridoio che collegavano Lienz, nel Tirolo Orientale a Insbruck, nel Tirolo Settentrionale. La stazione essendo capolinea dei servizi ferroviari nazionali era anche dotata di una stella, un sistema di incrocio dei binari che permetteva alle locomotive a vapore di fare il cambio di marcia senza dover usare una piattaforma girevole. Il traffico è legato soprattutto alla ciclabile della Drava con il ritorno in salita delle biciclette caricate a Lienz e poi arrivate a San Candido. Per questo sono stati introdotti i nuovi treni FLIRT. Il Flirt è un moderno elettrotreno composto, a secondo le versioni, da due a sei casse con carrelli intermedi condivisi, progettato e costruito dalla società Svizzera Stadler. Il rotabile ha la caratteristica di essere a spazio continuo unificato per tutta la lunghezza con piano di accesso ribassato. Nei mesi estivi questi convogli possono portare anche diverse biciclette a discapito di quello che avviene da noi in Lombardia. Per quello che avviene nel lato Austriaco generalmente i treni sono composti da una pilota, tre vagoni passeggeri e 2/3 vagoni merci per il trasporto di bici e locomotiva Taurus in coda. BRUNICO Brunico, principale centro della Val Pusteria, è attraversata dalla Rienza e dal suo affluente Aurino. A sud si trova la località sciistica Plan De Corones (Konplaz 2273 m) a nordest la Croda Nera ed a nord ovest il Monte Sommo. LA VIA PRINCIPALE: La via centrale, la strada del centro storico è caratterizzata da edifici con finestre a sporto coronati da timpani merlati, conserva in gran parte il suo aspetto medievale; vi si accede attraverso le sue antiche porte della città. Dalla porta Orientale una via sale al castello che ospita una sezione del “Messner Mountain Museum” voluto dallo scalatore Rheinold Messner. PARROCCHIA di SANTA MARIA ASSUNTA: Già nel XIII sec. esisteva dove si trova oggi la chiesa, una piccola cappella, della quale alcuni documenti parlano nel 1316. La piccola cappella fu ingrandita e divenne quindi una chiesa a tutti gli effetti e quindi nuovamente consacrata. Nel 1515 fu riedificata in stile gotico dal maestro Valentin di Falzes, ma la costruzione non venne mai terminata. Nel 1610 la chiesa divenne parrocchiale. CHIESA DELLO SPIRITO SANTO ALL’OSPEDALE (vicino ponte fiume): La chiesa nonostante il nome, non si trova nei pressi dell’ospedale. La prima consacrazione nota della chiesa si può far risalire al 1381. L’edificio tra il 1759 e il 1760 ha subito un restauro in stile barocco e conservò questo stile anche nei successivi restauri. Da Brunico all’albergo di Villa Ottone Dati ed itinerario: Brunico, San Giorgio, Gais e Villa Ottone; distanza 9,5 Km dislivello 30 m. Uscendo da Brunico pedalando sulla ciclabile della Val Aurina, passiamo un passaggio a livello poco dopo incontriamo una rotonda per le macchine ma utilizzabile anche dai ciclisti in sotterranea. Pagina 11 di 16 Entriamo poi nel paese di San Giorgio, e alla fine dell’abitato incontriamo la salita più dura di tutto il percorso; entriamo nell’abitato di Gais in discesa passando accanto alla chiesa dove è possibile fare una sosta alla fontana per dissetarsi. Sulla sinistra in alto possiamo scorgere il castello di Gais di nome Chela. Da qua il percorso è misto, passiamo sulla destra il piccolo laghetto di Gais dove quando fa caldo la gente prende il sole, si supera la zona industriale finché riprende la ciclabile proseguendo a zig – zag in mezzo alla valle e alla natura ma sempre lontano dalla statale. In lontananza è possibile vedere la cima del monte Spicco (Speikembonden), questo tratto è in leggera salita. Arrivati a costeggiare nuovamente il fiume Aurino e poi un cascinale sulla destra possiamo vedere sulla montagna alla nostra sinistra il castel Utheneim e qui passando poi un piccolo ponte attraversiamo la statale superiamo una breve salita ed entriamo a Villa Ottone fino ad arrivare all’albergo Reikegger. VILLA OTTONE: Paesino fu menzionato per la 1 volta nel 970 in una lettera commerciale. Erano i nobili di Ottone a costruire un castello su uno sperone sopra il paese (castel Utenehim). La chiesa di Villa Ottone dedicata ha Santa Margherita fu eretta proprio nel posto in cui sorgeva una chiesa che fu incenerita da un fulmine. TORRENTE AURINO: Il torrente Aurino è considerato quello più a nord di tutta l’Italia, nasce in fondo alla Valle Aurina precisamente sul monte “Vetta d’Italia” alta 2914 m. e sfocia a Brunico nella zona di Stegona. VALLE di TURES e AURINA: Questa valle laterale della val Pusteria comprende un territorio molto vasto, si divide in due valli, la valle di Tures (che si estende da Brunico a Campo Tures), e la valle Aurina che include l’area da Campo Tures a Casere. Fra i principali paesi ricordo: Gais, Villa Ottone, Molini di Tures (famoso per la cascate di San Francesco), Campo Tures, Camminata, Riva di Tures, Lutago, Predoi conosciuta per la miniera ed infine Casere ultimo paese della valle. GAIS: Il castello di Chela (sopra Gais) nel territorio comunale di Riomulino nel 975 fu costruito dal vescovo di Bressanone Albuino che partecipò in prima persona, alla sua costruzione sul terreno di un grande maso del nobile Liuto. Dopo anni di passaggi di proprietà tra chiesa e nobiltà nel 1487 fu affidato a Sigismondo Dinkhauser di Gais. Cadde in rovina e nel 1545 ne fu affidato il restauro ad Hans II Von Rost che però mori presto e i lavori furono proseguiti dal figlio Karl. La dinastia rimase padrona del castello fino al 1891 quando fu venduto al vescovo ausiliario d’Ungheria che, volendolo ingrandire andò in fallimento e lo vendette al console Tedesco Wilhleim Assia. Nel 1917 passò all’Italia al commendatore Vascellari, un industriale del Cadore i cui discendenti oggi sono ancora i proprietari. Il 30 Aprile del 1944 scoppio un incendio misterioso. Allora il parroco di Gais spento l’incendio, volle coprire con un telo il tetto della cappella per poter celebrare la santa messa sull’altare dedicato a Sant Erasmo, il santo invocato per i dolori di stomaco. Fu cosi stabilito di lasciare abbandonate le rovine del castello ma fu costruito un impianto di irrigazione artificiale i cui rigagnoli defluivano nella valletta degli orsi fino al maso Barenton. La leggenda diceva che vivesse qua lo gnomo Montassilone che attraverso cunicoli scavati nella montagna raggiungeva il monte per ammirare la luna. LAGO di DOBBIACO LAGO di DOBBIACO: Il piccolo lago di Dobbiaco è situato a 1117 m. a sud del omonimo paese, esattamente al confine tra due parchi: quello di Sesto e quello di Faness – Sennes – Braies. Il lago si è formato nell’antichità da numerose frane che si staccarono dalle montagne. Il fiume Rienza è immissario e proviene dalle tre Cime di Lavaredo ed è anche il suo emissario. Pagina 12 di 16 Attorno al lago sono stati costruiti 5 bunker. Nel 1939 Mussolini voleva proteggere le vie di accesso all’Italia. Queste strutture fanno parte di un sistema di fortificazione di difesa della 2° guerra mondiale. LAGO di MISURINA LAGO di MISURINA: Il lago di Misurina è il lago naturale più grande del Cadore e si trova a 1754 m. a Misurina, frazione di Auronzo di Cadore (Belluno). La maggior parte degli inverni il lago ghiaccia completamente e vengono tenute partite di polo a cavallo sulla superficie ghiacciata. Si racconta che “Misurina” è una piccola bambina capricciosa e dispettosa che vive tenuta letteralmente nel palmo della mano del suo gigantesco padre: il re Sorapis che, per esaudire l’ennesimo desiderio di Misurina che voleva lo specchio magico dalla regina del monte cristallo, viene tramutata in montagna. Durante gli ultimi atti della trasformazione questi vede la piccola precipitare e le sue lacrime formano il lago sotto il quale va a giocare per sempre la piccola Misurina con lo specchio magico in mano. TRE CIME di LAVAREDO TRE CIME di LAVAREDO: Le tre Cime di Lavaredo sono le cime più famose delle Alpi, nelle dolomiti di Sesto. Le cime a guardarle assomigliano vagamente a tre dita che puntano verso il cielo. Fra il 1915 – 1917 le vette delle Lavaredo costituirono un fronte di guerra nella val di Landro, di questo periodo rimangono ancora evidenti trincee, gallerie e baraccamenti. I rifugi principali sono: dove arriva il bus il Auronzo, il Lavaredo ed il Locatelli posto sul lato nord delle cime. Il rifugio Auronzo è stato più volte sede di arrivo di tappa del giro d’Italia, l’ultimo nel 2010. La salita finale impegnativa, sale da Misurina (alta 1760 m) al rifugio (alto 2333 m) in 7 Km. Il tratto finale scavalca in meno di 4 Km un dislivello di 477 m. con una pendenza superiore al 12% e punte fino al 19%. La prima volta fu nel 1967, tappa che venne annullata. Dopo diversi anni di assenza, l’arrivo alle tre Cime è stato reinserito nel percorso del giro d’Italia del 2007 ed ha visto la vittoria del Modenese Riccardo Riccò, seguito da Leonardo Piepoli, suo compagno di squadra. IL TRENINO del RENON IL TRENINO del RENON: E’ una della maggiori attrattive turistiche dell’altopiano del Renon, un treno che ha una lunga storia e che da sempre è amato dagli abitanti della zona e da tutti coloro che ogni giorno decidono di salire a bordo. Aperta ufficialmente il 13 Agosto 1907, la ferrovia del Renon prevedeva Bolzano come capolinea inferiore, nell’odierna piazza Walter, un tratto ha cremagliera lunga 4.100 m. con un dislivello di 910, superava i fertili e soleggiati vigneti di Santa Maddalena, arrivando a Maria Assunta, e da li il treno proseguiva poi sul tratto ad aderenza fino all’altro capolinea Collalbo. La prima stazione partendo da Collalbo è Colle (1251 m.), poi si raggiunge Stella (1255 m.) punto più alto di tutto il tracciato, dotato di scambi e doppio binario, segue poi Costalalovara (1216 m.). Dopo 4,56 Km si arriva a Soprabolzano dove si ha la coincidenza con la moderna funivia del Renon, dove c’è l’officina per la manutenzione dei rotabili, e dove il binario prosegue fino a Maria Assunta. ALTOPIANO del RENON: Lungo il percorso ferroviario è possibile ammirare questo bell’altopiano, dove all’altezza di Soprabolzano ci sono le piramidi di terra: queste non sono altro che delle forPagina 13 di 16 mazioni di argilla, veri pinacoli allineati come canne d’organo nel paesaggio Dolomitico e che sono il fenomeno più singolare di questo altopiano. VIPITENO L’arteria principale è a portici ed è chiusa al suo termine dalla torre di città e fiancheggiata da palazzetti di architettura nordica del XV – XVIII sec. spesso merlati con sporti fioriti e ricche insegne in ferro battuto a vivaci colori. TORRE di CITTÀ: La torre separa la città nuova da quella vecchia. Risale al 1468 ma fu rifatta dopo un incendio del 1867. Al di là della torre la chiesa gotica dello spirito santo contiene pregevoli affreschi di Giovanni da Brunico. BOLZANO La città di Bolzano è situata in un incrocio tra tre valli e tre fiumi: la Valle Isarco (proveniente dal passo del Brennero e il fiume Isarco), Val Sarentina (con il torrente Talvera) ed infine la Valle dell’Adige (proveniente da Merano con il fiume Adige). PIAZZA WALTER: La piazza è il cuore di Bolzano ed è considerata il salotto buono voluto dall’ allora Re di Baviera, committente della piazza nel 1808. IL DUOMO: La prima cosa che si vede è l’abside, ma lo sguardo è immediatamente catturato dal colore del tetto. Le tegole verdi, nere e ocra formano un insolito disegno a losanghe. Il duomo è una costruzione interamente gotica così come lo slanciato campanile. VIA dei PORTICI: Italiani e Tedeschi si sfidano, sono infatti detti Italiani i percorsi coperti del lato sinistro e Tedeschi quelli coperti del lato destro. MUSEO ARCHEOLOGICO: Tutte le persone vengono in questo museo solo per vedere l’uomo venuto dal ghiaccio “OTZI”, il pastore della Val Senales (valle laterale della val Venosta) e l’Austria, e che è stato a lungo conteso fra le due nazioni: l’uomo di Similaum che visse attorno al 3500 – 3300 a.c. dorme in una struttura dove la temperatura è tenuta a -6 gradi mentre l’umidità quasi al 100% per ricreare le sue condizioni di vita. PONTE TALVERA: Da questo ponte si entra in un parco con ciclabile, molto fiorito, fino ad arrivare al castel Roncolo. CICLABILI NELLA VAL PUSTERIA ITINERARIO: Brunico – Campo Tures. Dati: distanza 17 Km circa, dislivello 50 m. (Villa Ottone - Brunico 19 Km A/R). La pista ciclabile che collega Brunico con Campo Tures è tra le più affascinanti della Val Pusteria, il percorso è quasi completamente pianeggiante, sempre asfaltato e al 90% su strada dedicata alla bicicletta, il panorama è straordinario e si snoda nell’ampia valle di Tures. Pagina 14 di 16 ITINERARIO: San Candido, Dobbiaco, Villabassa, Monguelfo, Valdaora, Brunico PERCORSO: Quasi tutto su ciclabile asfaltata, ma con diverse salite ed è lungo 30/36 Km Il percorso dell’ alta Val Pusteria da San Candido / Dobbiaco a Brunico è molto bella e varia, ci farà scoprire le bellezze di questa valle, a Villabassa potremmo andare nel Cupark dove si dice che ci siano acque miracolose che ringiovaniscono (impianti Kneip), a Monguelfo dove potremo vedere un bel tabernacolo, ammirare il lago Olanger, a Valdaora la cima dei Plan De Corones vicino a Brunico passare due gallerie ciclabili illuminate lunghe 600 m. CICLABILE DELLA VALLE ISARCO ITINERARIO: Chiusa, Ponte Gardena, Colma, Campodazzo, Prato all’Isarco e Bolzano. PERCORSO: Tutto asfaltato e su pista ciclabile lungo 38 Km circa. Il percorso della ciclopista del sole è costituito da un asse principale che unisce il valico del Brennero con il sud Italia attraverso la valle dell’Isarco, la valle dell’Adige, Mantova, Bologna, Firenze, Cecina, Grosseto, Roma, Latina e Napoli fino ad arrivare in Sicilia. Di questa ciclabile ne percorriamo solo una minima parte esattamente la bassa Vall’Isarco da Chiusa a Bolzano. La prima parte del percorso è molto bella e sempre accanto al fiume Isarco, ricavata con un impegnativo lavoro di sostegno, anche con massi ciclopici, dell’argine del fiume, si potrà anche visitare il borgo di Chiusa con il suo Monastero di Sabbiona arroccato sulla montagna. Mentre la seconda parte del percorso esattamente dopo Colma (frazione di Ponte Gardena) è stata ricavata lungo il vecchio sedimento della ferrovia del Brennero e si potranno incontrare ponti in ferro, molte gallerie (talvolta anche belle fresche) ma illuminate, vecchie stazioni ma anche i vecchi passaggi a livello fino a Bolzano. Pagina 15 di 16 Resoconto del viaggio LUNGO LA DRAVA PONTI: CHIESE: ABBAZIE: FIUMI: LAGHI: 15 di cui 10 in legno 8 4 Drava, Rio Sesto, Isel, Moll, Lieser e il Gail Milstatter, Siber, Ossiach, Worther , Dobbiaco , Landro, Misurina, Dei Piani (Braies) FIUMI: Drava, Adige, Isarco, Talvera , Rienza e Aurino CITTA’ VISITATE: Verona, Bressanone, Lienz, Spittal, Villach, Klagenfurt, Brunico e Bolzano (Vipiteno) PISTE CICLABILI: Val Pusteria, la R1, R2, R4, R9 e quella che costeggia il fiume Adige e Isarco verso Bolzano PARCHI NATURALI: Parco regionale delle Dolomiti di Sesto e Fannes Sennes CASTELLI: Brunico, Heinfels, Bruck e Landskon, Kela (Gais) e Utteneim (Villa Ottone) REGIONI ITALIANE: Lombardia, Veneto e Trentino Alto Adige REGIONI AUSTRIACHE: Tirolo Orientale e Carinzia Pagina 16 di 16