Politica estera fascista 1° 1922-1935: nazionalismo e revisionismo moderato, buoni rapporti con Francia e Inghilterra - 1923 occupazione Corfù - 1924 Patto di Roma (Fiume all'Italia) - 1925 protettorato di fatto sull'Albania - 1928 Patto di Locarno - 1933 Patto a quattro - 1934 invio di truppe al Brennero per difendere l'indipendenza dell'Austria - 1935 Conferenza di Stresa 2° 1935-1943: dinamismo aggressivo, alleanza con la Germania (strumentale o strutturale?) - 1935-36 guerra d'Etiopia e fondazione dell'impero - 1936 Asse Roma-Berlino - 1936 intervento nella guerra civile spagnola - 1937 Patto Anticomintern - 1938 riconoscimento dell'Anschluss - 1939 Patto d'acciaio - 1939 occupazione dell'Albania - 1940 entrata in guerra contro Francia e Gran Bretagna Politica demografica («otto milioni di baionette») - imposta sul celibato - incentivi alle famiglie numerose Politica economica 1° 1922-1925: liberismo (De Stefani), pur nel quadro del generale protezionismo europeo 2° 1925-1943: massiccio interventismo statale (Volpi di Misurata), autarchia, dirigismo, corporativismo, collaborazione interclassista (ma di fatto sbilanciamento a favore degli «interessi forti») - 1925 riconoscimento dei soli sindacati fascisti (uno per gli imprenditori, uno per i lavoratori), liquidazione dei sindacati non fascisti (poi, nel 1928, «sbloccamento» anche dei sindacati fascisti) - 1926: rivalutazione della lira («quota novanta»), deflazione - compressione salari e stipendi - 1927 Carta del Lavoro (subordinazione forze economiche allo sviluppo della potenza nazionale - divieto di sciopero e serrata - corporativismo - rilancio produzione nazionale, «battaglia del grano», «bonifica integrale» - opere pubbliche e infrastrutture (effetti sull'occupazione e sul consenso politico) - 1931 IMI - 1933 IRI (salvataggi imprese private a spese della collettività, concentrazione industriale) - 1934 corporazioni (22) che inquadrano datori di lavoro e lavoratori Consultazioni elettorali 1924 ultime elezioni (legge elettorale maggioritaria, «listone») 1929 plebiscito sull'operato del fascismo 1939 Camera dei Fasci e delle Corporazioni sostituisce Parlamento 1 Dittatura 1925 - irresponsabilità del capo del governo di fronte al Parlamento (solo il re può dimetterlo) - facoltà del capo del governo di emanare norme giuridiche senza l'approvazione del Parlamento 1926 - scioglimento partiti (PNF partito unico) - decadenza d'autorità dei parlamentari dell'opposizione - obbligo di iscrizione al PNF dei dipendenti pubblici - Tribunale speciale - repressione poliziesca (arresti, confino) - reintroduzione della pena capitale - soppressione delle libertà civili (stampa, associazione, riunione) 1928 - il Gran consiglio del fascismo presenta al re una lista di nomi per la nomina del capo del governo e dei ministri Cenni all'ideologia fascista - attivismo subordinazione dell'individuo agli interessi della comunità nazionale (Stato etico gentiliano) rifiuto individualismo liberale disgregatore missione civilizzatrice e imperiale (Oriani) collaborazione di classe 2