14. ORGANIZZAZIONE SOCIALE, POLITICA E TERRITORIO FIORENZO PARZIALE SOCIOLOGIA GENERALE 1 UNIVERSITA’ LUMSA-ROMA A.A. 2016-2017 14. ORGANIZZAZIONE SOCIALE, POLITICA E TERRITORIO 14.1. ORGANIZZAZIONE SOCIALE Come una società si organizza = combinazione di economia, politica, cultura e.. territorio I processi economici sono governati, regolati, plasmati all’interno della dimensione politica Politics (architettura politica: es. costituzione, sistema dei partiti, etc.) influisce sulle Policies (politica fiscale, politica sociale, politica economica, politica del lavoro, etc.) FIORENZO PARZIALE SOCIOLOGIA GENERALE 2 UNIVERSITA’ LUMSA-ROMA A.A. 2016-2017 14. ORGANIZZAZIONE SOCIALE, POLITICA E TERRITORIO Politics (politica) Policies (risultati dell’azione politica) Polity Per Polity si intende il consenso da parte della collettività al potere politico e la coesione nell’ambito della società FIORENZO PARZIALE SOCIOLOGIA GENERALE 3 UNIVERSITA’ LUMSA-ROMA A.A. 2016-2017 14. ORGANIZZAZIONE SOCIALE, POLITICA E TERRITORIO Ma chi prende le decisioni, anche nelle democrazie? Teorici elitisti Teorici pluralisti Gaetano Mosca (1858-1941): le maggioranze non sono organizzate e sono eterogenee, invece le minoranze, le èlites, sono coese ed organizzate e perciò sono sempre loro a comandare Studiosi come Joseph Schumpeter (1883-1950) evidenziano l’esistenza di gruppi che competono per il potere Robert Michels (1876-1936): possiamo affermare che esiste una “legge ferrea dell’oligarchia” = ad esempio anche i sindacati dei lavoratori per funzionare si professionalizzano e diventano organizzazioni autoreferenziali, legate agli interessi dei dirigenti; lo stesso vale per i partiti, anche quelli di massa Dahl (1981): policentrismo delle società democratiche Pluralismo degli interessi in gioco (es. Confindustria e CGIL in Italia) Vilfredo Pareto (1848-1923): sono i più dotati e scaltri a comandare, le élite dominano sulla massa FIORENZO PARZIALE La politica dipende dal consenso della società, soprattutto in quelle complesse e altamente differenziate come quelle moderne, quando esiste un regime democratico SOCIOLOGIA GENERALE 4 Pluralismo delle èlites vs Wright Mills (1959) che notava negli USA la concentrazione del potere politico nelle mani di un’élite industriale e militare, coesa UNIVERSITA’ LUMSA-ROMA A.A. 2016-2017 14. ORGANIZZAZIONE SOCIALE, POLITICA E TERRITORIO Democrazia come insieme di individui direttamente legati alla volontà generale (Rousseau) o come insieme di individui che si associano (Tocqueville)? Associazioni come reti sociali che sviluppano senso civico, cooperazione e partecipazione sociale Putnam (1993) parla di capitale sociale come rete insieme di relazioni che producono, coordinamento, fiducia e lealtà = Cartocci (2004) parla di patrimonio collettivo, utile alla produzione del bene comune grazie a una visione oblativa (donarsi e rispettare l’altro) FIORENZO PARZIALE SOCIOLOGIA GENERALE 5 UNIVERSITA’ LUMSA-ROMA A.A. 2016-2017 14. ORGANIZZAZIONE SOCIALE, POLITICA E TERRITORIO Putnam parla delle virtù civiche delle piccole e medie città dell’Italia centrosettentrionale vs familismo del Sud Italia Capitale sociale come reti sociali, che contengono informazioni, fiducia, credito (Coleman, 2005) Capitale sociale bonding (identità di gruppo, ma anche chiusura sociale e tornaconto personale dei membri) vs capitale sociale bridging (fucina del coordinamento sociale generalizzato perché produce rispetto e cooperazione verso gli altri, anche quelli fuori dalla rete) FIORENZO PARZIALE SOCIOLOGIA GENERALE 6 UNIVERSITA’ LUMSA-ROMA A.A. 2016-2017 14. ORGANIZZAZIONE SOCIALE, POLITICA E TERRITORIO Una questione rilevante Nelle società attuali assumono sempre più potere le lobbies Lobby = gruppi di interesse che sono anche gruppi di pressione verso governo, parlamento, politica e dirigenti pubblici (= convincere il potere politico della bontà di una politica favorevole a certi interessi perché essa sarebbe favorevole anche alla società nel suo insieme) Lobbies potenti vs Lobbies dei deboli (queste ultime sono organizzazioni forti che si muovono per questioni relative a interessi deboli rispetto all’apparato industrialecapitalistico-finanziario: es. ambientalismo, difesa di stranieri e senza tetto, etc.) FIORENZO PARZIALE SOCIOLOGIA GENERALE 7 UNIVERSITA’ LUMSA-ROMA A.A. 2016-2017 14. ORGANIZZAZIONE SOCIALE, POLITICA E TERRITORIO Le lobbies possono essere riconosciute e regolamentate, oppure possono operare nell’ombra..in ogni caso si pone una questione di fondo: il pluralismo delle lobbies è effettivamente garante del pluralismo democratico? Il pluralismo degli interessi quale grado di eguaglianza consente? Tutti gli interessi hanno lo stesso grado di “corrispondenza” con i principi democratici? Più in generale democrazia e mercato sono indissolubilmente legati o antitetici? FIORENZO PARZIALE SOCIOLOGIA GENERALE 8 UNIVERSITA’ LUMSA-ROMA A.A. 2016-2017 14. ORGANIZZAZIONE SOCIALE, POLITICA E TERRITORIO È una questione complessa, perché il mercato è stato sviluppato dalla borghesia che ha rotto con l’Ancient Regime e ha avviato il processo di democratizzazione (v. SLIDES 13), ma è altrettanto vero che il mercato può distorcere le relazioni sociali e produrre nuove diseguaglianze che mettono in discussione il buon funzionamento della democrazia Un compromesso tra democrazia e mercato, o più precisamente tra democrazia ed economia capitalistica è stato costituito dal Welfare State del ‘900 Esso può essere considerato come l’esito di un processo di allargamento della cittadinanza. Questo processo oggi si mostra reversibile (crisi di welfare, mercato, capitalismo e democrazia) FIORENZO PARZIALE SOCIOLOGIA GENERALE 9 UNIVERSITA’ LUMSA-ROMA A.A. 2016-2017 14. ORGANIZZAZIONE SOCIALE, POLITICA E TERRITORIO LA CITTADINANZA Status che riconosce a un individuo con certe caratteristiche un insieme di diritti e doveri rispetto allo Stato Eguaglianza tra i cittadini vs Ancient Regime (i rivoluzionari francesi si chiamavano l’un l’altro “cittadini”) Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino (1789): Il cittadino dispone sì di diritti inalienabili ed assoluti, ma il loro esercizio dipende strettamente dalla legge e quindi dalla nazione sovrana della cui volontà la legge si fa espressione (Stato di diritto liberale: v. SLIDES 13) FIORENZO PARZIALE SOCIOLOGIA GENERALE 10 UNIVERSITA’ LUMSA-ROMA A.A. 2016-2017 14. ORGANIZZAZIONE SOCIALE, POLITICA E TERRITORIO Thomas Humphrey Marshall (1893-1981) Cittadinanza e classe sociale (1950) Processo lineare secondo Marshall: diritti civili (‘700-‘800: diritto di proprietà, parola, pensiero, stampa, etc.) diritti politici (‘800-‘900: partecipazione alle decisioni pubbliche soprattutto attraverso il diritto di voto passivo ed attivo) diritti sociali (‘900: diritto a un insieme di servizi e benefici che garantiscano l’eguaglianza sociale e non solo formale rispetto a diverse aree del benessere psichico e materiale: diritto alla salute, diritto all’istruzione, diritto alla sicurezza sociale da anziani, diritto alla sicurezza contro infortuni sul lavoro, diritto all’occupazione, etc.) FIORENZO PARZIALE SOCIOLOGIA GENERALE 11 UNIVERSITA’ LUMSA-ROMA A.A. 2016-2017 14. ORGANIZZAZIONE SOCIALE, POLITICA E TERRITORIO Il terzo tipo di diritti è più debole e variabile, oggi è in crisi perché è stato indebolito il welfare state che li garantiva (v. dopo) MA LA CRISI DEL WELFARE CHIAMA IN CAUSA LA CRISI DELLA CITTADINANZA STESSA, PERCHE’ LA SOCIETA’ E’ DIVENUTA PIU’ COMPLESSA PER VIA DEGLI IMPORTANTI MUTAMENTI ECONOMICI CHE STANNO ATTRAVERSANDO IL CAPITALISMO (V. SLIDES 6 E 7) FIORENZO PARZIALE SOCIOLOGIA GENERALE 12 UNIVERSITA’ LUMSA-ROMA A.A. 2016-2017 14. ORGANIZZAZIONE SOCIALE, POLITICA E TERRITORIO IL TRANSNAZIONALISMO Partiamo dall’ambiguità di fondo della cittadinanza: segna confini, include alcuni (in genere gli abitanti nati e residenti in un Paese e figli di genitori che già hanno acquisito lo status di cittadini = ETNOS), ma esclude gli altri, gli stranieri Zincone (2003) parla di 4 problemi di esclusione insiti nella cittadinanza, e cioè: FIORENZO PARZIALE SOCIOLOGIA GENERALE 13 UNIVERSITA’ LUMSA-ROMA A.A. 2016-2017 14. ORGANIZZAZIONE SOCIALE, POLITICA E TERRITORIO 1. Diritto o no a risiedere in un territorio (base talvolta dell’identità nazionale al punto tale da spingere a razzismo/nazionalismo, etc. fonte della cittadinanza terra/sangue o storia?) 2. Emancipazione del soggetto come attore pienamente adulto: lo straniero, il nuovo arrivato, decide con noi o subisce le nostre decisioni (diritto al voto) 3. Il non cittadino quando ha diritto ad usufruire di una serie di servizi sociali? Mai, solo se lavora e paga le tasse, come tutti gli altri cittadini 4. Standardizzazione: la cittadinanza, anche quando pluralistica e tollerante, richiede un minimo di regole e norme comuni che si oppongono alla piena autonomia delle singole comunità etnico-culturali nello stesso territorio (i figli dei rom devono andare a scuola in Italia, in Francia negli uffici pubblici non si ostentano oggetti sacri, etc. etc.) FIORENZO PARZIALE SOCIOLOGIA GENERALE 14 UNIVERSITA’ LUMSA-ROMA A.A. 2016-2017 14. ORGANIZZAZIONE SOCIALE, POLITICA E TERRITORIO MA OGGI I CONFINI TRA STATI IN UN’ECONOMIA GLOBALE SONO PIU’ FLUIDI (V. SLIDES 15) E SOPRATTUTTO LO STESSO “POPOLO RESIDENTE IN UN TERRITORIO (IL DEMOS)” PUO’ INCLUDERE SOGGETTI DI ETNIA DIFFERENTI: ES. ITALO-AMERICANI NEGLI USA, FIGLI DI SENEGALESI PRIVI DI CITTADINANZA MA NATI IN ITALIA E CHE QUI VIVONO DA MOLTI ANNI.. I CONFINI TRA ETNIE CONSIDERATI UN TEMPO “NATURALI” MOSTRANO LA LORO NATURA SOCIALE: IL SENSO COMUNE VIENE MESSO IN DISCUSSIONE (V. SLIDES 1) Figli di stranieri nati in Italia che non votano, italiani residenti all’estero che partecipano alle elezioni italiane, persone con doppia cittadinanza..tutto si è complicato FIORENZO PARZIALE SOCIOLOGIA GENERALE 15 UNIVERSITA’ LUMSA-ROMA A.A. 2016-2017 14. ORGANIZZAZIONE SOCIALE, POLITICA E TERRITORIO Nella pratica chi è più cittadino, costruttore della partecipazione sociale propria e altrui? Aisha, 25 anni, rappresentate degli studenti universitari o l’altro che bighellona non partecipando al voto né compiendo alcuna azione di partecipazione sociale? La cittadinanza si costruisce anche dal basso: le pratiche possono mettere in discussione l’ordine sociale e i principi di legittimazione dello stesso FIORENZO PARZIALE SOCIOLOGIA GENERALE 16 UNIVERSITA’ LUMSA-ROMA A.A. 2016-2017 14. ORGANIZZAZIONE SOCIALE, POLITICA E TERRITORIO Pratiche istituzioni Gli atti di cittadinanza come pratiche anche nuove che portano a riconoscimento sociale, mediante il conflitto e la messa in discussione dell’ordine sociale, e trasformano la cittadinanza FIORENZO PARZIALE SOCIOLOGIA GENERALE 17 UNIVERSITA’ LUMSA-ROMA A.A. 2016-2017 14. ORGANIZZAZIONE SOCIALE, POLITICA E TERRITORIO 14.2. WELFARE STATE WELFARE: BENESSERE (COLLETTIVO) STATE: LO STATO PROGRAMMA, FINANZIA ED EROGA SERVIZI VOLTI AL BENESSERE MEDIANTE POLITICHE E SERVIZI SOCIALI (SANITA’, PREVIDENZA, ASSICURAZIONE SOCIALE, ISTRUZIONE, SERVIZI SOCIO-ASSISTENZIALI) WELFARE STATE (BEVERIDGIANO-KEYNESIANO) COME SISTEMA DI INTEGRAZIONE SOCIALE TIPICO DELLA SOCIETA’ INDUSTRIALE: SI SVILUPPA IN MANIERA DIVERSIFICATA NEI PAESI INDUSTRIALIZZATI NEL CORSO DEL NOVECENTO FIORENZO PARZIALE SOCIOLOGIA GENERALE 18 UNIVERSITA’ LUMSA-ROMA A.A. 2016-2017 14. ORGANIZZAZIONE SOCIALE, POLITICA E TERRITORIO “Compromesso tra capitalismo e democrazia”: William Beveridge, economista liberale inglese, propose nel 1942 un piano per un servizio sanitario nazionale gratuito e un sistema pensionistico; welfare come sistema di tutele che accompagna i cittadini “dalla culla alla tomba”. Le politiche sociali hanno l’obiettivo di proteggere i cittadini dai rischi sociali, cioè dall’esposizione ad eventi che incidono sulle condizioni di vita delle persone (povertà, disoccupazione, analfabetismo o scarsa istruzione, malattia, disabilità, ecc.). SICUREZZA SOCIALE, COME COMPROMESSO TRA CLASSI SOCIALI ORIGINI. Il welfare in alcuni Paesi nasce su iniziativa dell’elite politica (Es. Bismarck già alla fine dell’Ottocento; negli USA per far fronte alla crisi del 1929) per costruire il consenso attorno alla società industriale e allo Stato moderno; in altri Paesi si afferma in seguito alla crescita del movimento operaio e sindacale (società di mutuo soccorso, welfare dal basso e successiva “statalizzazione”: l’informale che si formalizza; oppure FIORENZO PARZIALE SOCIOLOGIA GENERALE 19 UNIVERSITA’ LUMSA-ROMA A.A. 2016-2017 14. ORGANIZZAZIONE SOCIALE, POLITICA E TERRITORIO alleanza tra classi sociali subalterne: es. piccola borghesia agricola e classe operaia in Svezia) 1. REGOLAZIONE DEL MERCATO E LOGICA RE-DISTRIBUTIVA BASATA SU CITTADINANZA 2. SERVIZI SOCIALI DI QUALITA’ = DIPENDENZA E INEFFICIENZA O PIU’ EGUAGLIANZA E LIBERTA’ DA SVANTAGGI? 3. DAL TIPO DI WELFARE DIPENDE IL MODO DI CONCEPIRE LA QUALITA’ DELLA VITA E IL RUOLO DEL LAVORO FIORENZO PARZIALE SOCIOLOGIA GENERALE 20 UNIVERSITA’ LUMSA-ROMA A.A. 2016-2017 14. ORGANIZZAZIONE SOCIALE, POLITICA E TERRITORIO Welfare come patrimonio dell’Europa occidentale TIPI DI WELFARE (ESPING-ANDERSEN, 1990) WELFARE LIBERALE: PROVA DEI MEZZI E ASSISTENZA SOLO A “FASCE DEBOLI” + INVESTIMENTO IN ISTRUZIONE (PAESI ANGLOSASSONI: work, not welfare) WELFARE CONSERVATORE-CORPORATIVO: SERVIZI EROGATI IN BASE ALLA POSIZIONE OCCUPAZIONALE, CENTRALITA’ PENSIONI E ASSICURAZIONE (GERMANIA, BELGIO, FRANCIA: welfare through work) WELFARE SOCIALDEMOCRATICO: UNIVERSALISMO, SERVIZI PAGATI CON FISCALITA’ GENERALE: PREVENZIONE, RIPARAZIONE E PROMOZIONE (SVEZIA, DANIMARCA, FINLANDIA, NORVEGIA: welfare and work) WELFARE FAMILISTICO-SOLIDARISTICO: versione debole del welfare conservatorecorporativo, pensioni ed erogazione denaro a famiglie, meno servizi sociali (Europa meridionale: Spagna, Italia, Portogallo, Grecia: welfare and work through family) FIORENZO PARZIALE SOCIOLOGIA GENERALE 21 UNIVERSITA’ LUMSA-ROMA A.A. 2016-2017 14. ORGANIZZAZIONE SOCIALE, POLITICA E TERRITORIO I diversi tipi di welfare possono essere valutati in termini di: de-mercificazione: diminuzione della necessità di passare attraverso il mercato per soddisfare i bisogni de-stratificazione: attenuazione dei differenziali di status occupazionale e di classe sociale ASPETTI CONDIVISI DAI DIVERSI REGIMI DI WELFARE STATE: crescita spesa pubblica per servizi collettivi rispetto all’Ottocento-prima metà del Novecento (passaggio da Stato di diritto liberale a Stato di diritto costituzionale): dal 10% al 30-50% del reddito nazionale (non solo sicurezza-amministrazione, ma anche servizi di integrazione sociale). Istruzione e Sanità come servizi universalistici (3/4 sono coperti da spesa pubblica), con eccezioni degli USA (copertura: solo 50%: Piketty, 2014) FIORENZO PARZIALE SOCIOLOGIA GENERALE 22 UNIVERSITA’ LUMSA-ROMA A.A. 2016-2017 14. ORGANIZZAZIONE SOCIALE, POLITICA E TERRITORIO TENDENZE DEGLI ULTIMI 30 ANNI Mutamento della domanda sociale · La società è oggi più frammentata, complessa e individualizzata = nascita di nuovi bisogni · Bisogno di autorealizzazione professionale che non può essere soddisfatta da mero sostegno economico · Crescita delle diseguaglianze e crisi economica fa allargare la platea dei soggetti che necessitano di protezione sociale · Invecchiamento attivo da parte di una popolazione sempre più anziana · Cambiamento demografico sta comportando anche trasformazione della società in senso multiculturale (v. anche questione della cittadinanza transnazionale) FIORENZO PARZIALE SOCIOLOGIA GENERALE 23 UNIVERSITA’ LUMSA-ROMA A.A. 2016-2017 14. ORGANIZZAZIONE SOCIALE, POLITICA E TERRITORIO Risposta in termini di policies · Riduzione dell’intervento statale e privatizzazione · Maggiore investimento in educazione (servizi prima infanzia, scuola, formazione continua, etc.) · Decentramento e importanza degli enti locali nel gestire le poche risorse a disposizione · Welfare mix e intervento del Terzo settore (volontariato, cooperative sociali, associazioni di promozione sociale, etc.) FIORENZO PARZIALE SOCIOLOGIA GENERALE 24 UNIVERSITA’ LUMSA-ROMA A.A. 2016-2017 14. ORGANIZZAZIONE SOCIALE, POLITICA E TERRITORIO 14.3. TERRITORIO: LE CITTA’ LE RIFLESSIONI SULLA CRISI DEL WELFARE STATE CI PORTANO AD AFFRONTARE UN TEMA CLASSICO DELLA SOCIOLOGIA QUALE IL RUOLO DELLO SPAZIO NELL’ORGANIZZAZIONE DELLA SOCIETA’ Lo spazio non è, di per sé, una forma, ma produce forme nello strutturare i rapporti di interazione. Qualunque sia il contenuto di questi rapporti (economico, affettivo, politico) a partire dallo spazio si definisce una specificità del rapporto di interazione. Le forme spaziali sono quindi quelle configurazioni di relazioni sociali che trovano nello spazio la loro concretizzazione (Simmel, 1908). Centro-Periferia; Confini tra dentro e fuori etc. sono categorie della sociologia, in particolare di quella simmeliana, che evidenziano la centralità dello spazio nella FIORENZO PARZIALE SOCIOLOGIA GENERALE 25 UNIVERSITA’ LUMSA-ROMA A.A. 2016-2017 14. ORGANIZZAZIONE SOCIALE, POLITICA E TERRITORIO costruzione dei fenomeni sociali (pensiamo alla vita dei ragazzi in un piccolo centro piuttosto che in città; il fare lezione in un’aula piccola o in aula magna..etc.) Per l’intero ‘900 i sociologi quando parlavano di società si riferivano spesso alla società nazionale; oggi con la GLOBALIZZAZIONE (v. SLIDES 15) è più complesso parlare di società nazionale La globalizzazione presuppone da un lato una società mondiale, dall’altro lato l’esistenza di più “regioni” (v. SLIDES 15) = RITORNO DELL’INTERESSE SOCIALE E SOCIOLOGICO PER IL LOCALE: le società locali (Bagnasco, Negri, 1994; Bagnasco, 2012). FIORENZO PARZIALE SOCIOLOGIA GENERALE 26 UNIVERSITA’ LUMSA-ROMA A.A. 2016-2017 14. ORGANIZZAZIONE SOCIALE, POLITICA E TERRITORIO RICORDA: SOCIETA’ NAZIONALE E’ CMQ UN COSTRUTTO (V. SLIDES 09) CAPITALISMO, SOCIETA’ INDUSTRIALE E STATO NAZIONE SORGONO DALLA DIMENSIONE LOCALE (V. SLIDES 06, 07 E SLIDES 12) CENTRALITA’ DELLA CITTA’: CIVILTA’- CITTA’ - CIVILTA’ FIORENZO PARZIALE SOCIOLOGIA GENERALE 27 UNIVERSITA’ LUMSA-ROMA A.A. 2016-2017 14. ORGANIZZAZIONE SOCIALE, POLITICA E TERRITORIO La città nel Mondo Antico FIORENZO PARZIALE SOCIOLOGIA GENERALE 28 UNIVERSITA’ LUMSA-ROMA A.A. 2016-2017 14. ORGANIZZAZIONE SOCIALE, POLITICA E TERRITORIO La città nel Medioevo e nella società industriale Origini: città principato e città mercato (Weber, 1922) Centralità in Europa per via della centralità della borghesia e dei ceti legati a mestieri, commercio vs “città asiatiche” dove le èlites (mussulmane e non) erano formate da feudatari comunque legati alla campagna, mentre i cittadini non erano soggetti autonomi, liberi (vs formazione di una solida società civile in Europa) FIORENZO PARZIALE SOCIOLOGIA GENERALE 29 UNIVERSITA’ LUMSA-ROMA A.A. 2016-2017 14. ORGANIZZAZIONE SOCIALE, POLITICA E TERRITORIO La città oggi: Paesi industrializzati e Paesi emergenti FIORENZO PARZIALE SOCIOLOGIA GENERALE 30 UNIVERSITA’ LUMSA-ROMA A.A. 2016-2017 14. ORGANIZZAZIONE SOCIALE, POLITICA E TERRITORIO Le periferie del mondo Città europee: centralità del centro storico, forte radicamento territoriale, ricco patrimonio culturale e maggiore refrattarietà a mutamento urbanistico profondo (differente è la situazione negli USA così come nei Paesi emergenti o poveri) FIORENZO PARZIALE SOCIOLOGIA GENERALE 31 UNIVERSITA’ LUMSA-ROMA A.A. 2016-2017 14. ORGANIZZAZIONE SOCIALE, POLITICA E TERRITORIO TENDENZE ATTUALI CONVERGENTI SU SCALA GLOBALE: PERIURBANIZZAZIONE (fine dei villaggi rurali e nascita di “centri dormitori”, anonimi, con buona dotazione di servizi e collegati a città medio-grandi, sebbene queste possano essere anche relativamente lontane) CITTA’ SPRAWL (diffusione della città in campagna) AGGLOMERAZIONE E CONURBAZIONE (fusione di città) RURBANIZZAZIONE (campagna si urbanizza, cittadini vanno a vivere in campagna portando con loro stili cittadini, ma lo spostamento è dettato anche dalla ricerca di una condizione di vita più sostenibile..) FIORENZO PARZIALE SOCIOLOGIA GENERALE 32 UNIVERSITA’ LUMSA-ROMA A.A. 2016-2017 14. ORGANIZZAZIONE SOCIALE, POLITICA E TERRITORIO 14.4. CITTA’ E STRATIFICAZIONE SOCIALE La città come spazio sociale (Scuola di Chicago: Park, Burgess, Wirth) Quartieri operai e popolari, quartieri piccolo borghesi, quartieri medio-alto borghesi L’analisi va fatta anche a livello diacronico: spostamento dei gruppi sociali all’interno della stessa città = cambiamento morfologico della città FIORENZO PARZIALE SOCIOLOGIA GENERALE 33 UNIVERSITA’ LUMSA-ROMA A.A. 2016-2017 14. ORGANIZZAZIONE SOCIALE, POLITICA E TERRITORIO La concentrazione e la segregazione Per mestiere Per minoranza sociale (etnica, religiosa, sociale..) FIORENZO PARZIALE SOCIOLOGIA GENERALE 34 UNIVERSITA’ LUMSA-ROMA A.A. 2016-2017 14. ORGANIZZAZIONE SOCIALE, POLITICA E TERRITORIO Ghetti = segregazione estrema Le gated communities: la segregazione volontaria dei ricchi (es. città del Sud del Mondo) FIORENZO PARZIALE SOCIOLOGIA GENERALE 35 UNIVERSITA’ LUMSA-ROMA A.A. 2016-2017 14. ORGANIZZAZIONE SOCIALE, POLITICA E TERRITORIO Rivolte urbane segregazione = assenza di integrazione FIORENZO PARZIALE SOCIOLOGIA GENERALE 36 UNIVERSITA’ LUMSA-ROMA A.A. 2016-2017 14. ORGANIZZAZIONE SOCIALE, POLITICA E TERRITORIO Gentrification: quando si imborghesisce una zona popolare (lett. gentry era la nobiltà di campagna inglese) Riqualificazione ma anche aumento del valore degli immobili e poveri/ceti popolari rischiano di essere scacciati dal loro quartiere, per andare a vivere in zone ancora più degradate NB. I nuovi abitanti sono giovani ad alta istruzione, in genere professionisti-lavoratori qualificati; ma vi sono anche casi di iper-gentrification con ricchi che “invadono” interi quartieri FIORENZO PARZIALE SOCIOLOGIA GENERALE 37 UNIVERSITA’ LUMSA-ROMA A.A. 2016-2017 14. ORGANIZZAZIONE SOCIALE, POLITICA E TERRITORIO Politiche urbanistiche volte ad attrarre investimenti: un esempio è la studentification (processo di costruzione di biblioteche, locali di svago, facoltà universitarie) che attrae studenti (e successivamente giovani professionisti) Politiche alternative, volte alla mixitè (mescolanza sociale per contrastare la gentrification): le scelte abitative si associano anche ad altre scelte (professionali, educative, etc.: es. concentrazione di scuole altolocate vs concentrazione di scuola “di periferia”) FIORENZO PARZIALE SOCIOLOGIA GENERALE 38 UNIVERSITA’ LUMSA-ROMA A.A. 2016-2017