di Paolo Bernabei* I l 17 aprile 2012 alle ore 18.10 alla Camera dei Deputati è stato approvato il progetto di legge quadro che riguarda e tutte le professioni non regolamentate, compresa la NATUROPATIA. Il testo licenziato, con votazione pressoché unanime, è denominato: “Proposta di legge n.1934 e abbinate “Disposizioni in materia di professioni non organizzate in ordini o collegi” ed è d’iniziativa dell’On. Laura Froner (PD), ma ha ricevuto l’adesione di quasi tutti i partiti. Che cosa significa questo passaggio? Significa che un ramo del parlamento l’ha approvato. Addirittura, nei loro interventi, alcuni deputati hanno fatto un esplicito riferimento alla naturopatia, senza farla “annegare” nel mondo nebuloso delle biodiscipline. Ed anche questo è positivo. Allora che cosa manca ancora? In Italia vige il bicameralismo perfetto. Significa che una legge deve venire approvata senza cambiamenti da tutt’e due i rami: parlamento e senato. Nel nostro caso, la proposta di legge 1934 È stata approvata da un solo ramo. Ora dovrà approvarla così com’è anche il Senato. Dopo di che sarà inviata al Presidente della Repubblica Napolitano per la promulgazione definitiva. Da quel momento i naturopati saranno professionisti riconosciuti. C’è da dire che, questa volta – rispetto al passato – c’è stato un miglioramento, perchè mai una legge sulla naturopatia era entrata in parlamento (sia pure in un solo ramo) senza trovare ostacoli, critiche, remore. Questa volta è andata. Ora si è in attesa che l’iter si perfezioni in senato, senza la solita storia. Ma diamo un’occhiata a che dice la proposta di legge sulla Naturopatia in Italia, in forma sintetica. Chi lo desiderasse, può leggere l’intero testo nel sito del Senato. All’art. 1, comma 2, si dichiara:” Ai fini della presente legge, per« professione non organizzata in ordini o collegi », di seguito denominata « professione», si intende l’attività economica, ancheorganizzata, volta alla prestazione di servizi o di opere a favore di terzi, esercitata abitualmente e prevalentemente mediante lavoro intellettuale”. Al Comma 3: “3. L’esercizio della professione è libero e fondato sull’autonomia, sulle competenze e sull’indipendenza di giudizio intellettuale e tecnica”. Al Comma 4:” 4. La professione è esercitata in forma individuale, in forma associata, societaria, cooperativa o nella forma del lavoro dipendente.” Già queste disposizioni implicheranno per il naturopata la possibilità di agire pubblicamente secondo i canoni della sua professione. Poi la legge, nei passi successivi, pone alcuni punti fermi. Agli articoli 6 e successivi, legittima l’esistenza di forme associative che avranno il compito di certificare la formazione, le capacità, le specializzazioni dell’operatore, con l’incarico di curarne anche l’aggiornamento professionale. Naturalmente le associazioni saranno classificate con la normativa tecnica UNI ISO di tipo internazionale .Dovranno attivare un codice etico professionale ed avranno finalità di controllo e di sanzioni. Come è possibile vedere, in questo modo il naturopata sarà pienamente abilitato a compiere tutti gli atti necessari a porre in essere la sua professione. Il passo successivo, che la legge non tocca, ma dovrà necessariamente venire attivato, concerne il quadro formativo riguardante la naturopatia e il naturopata. E qui viene in aiuto un documento posto in essere dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS o in inglese WH O), in collaborazione con la Regione Lombardia, varie università mondiali ed esperti di 114 nazioni. Si tratta di un lavoro corale che finalmente ha elaborato la fisionomia della Naturopatia e del naturopata, secondo genuina tradizione mittel –europea, americana. Il documento si intitola: “Benchmarks for Training in Naturopathy” e come sottotitolo: “Benchmarks for training in traditional/complementary and alternative medicine”. E’ del 2010 e si propone di offrire una traccia per porre i “capisaldi” della formazione scolastica e culturale del Naturopata secondo la sua genuina matrice storica che è quella di Priessnitz, Kneipp, Kellogs, Kuhne, Hanhnemann e dei chiropratici Still e Palmer. In esso si pongono i principi filosofici, storici, terapeutici, bioetici e i programmi scolastici per due possibilità: il primo, molto articolato in due anni, per oltre 1600 ore che comprendono anche forme di tirocinio e training clinici con supervisione e il secondo , più breve, per chi già possiede una formazione di tipo sanitario. Un altro aspetto positivo è che, nell’abbozzo di codice professionale, viene fatto obbligo al naturopata di agire in modo tale che debba prevalere sempre il “bene del paziente” e quindi gli si fa obbligo sia di consultare altri naturopati più versati di lui, qualora ce ne sia bisogno per risolvere problemi di tipo clinico, sia di rivolgersi ad altri operatori più adatti ed attrezzati. E’ molto chiaro che con questi principi si dichiara la necessità di una collaborazione con tutte le altre forme di medicina. Inoltre si pone in essere l’esigenza (esplicitata anche nella proposta di legge che abbiamo visto sopra) che sia l’associazione a testificare e legalizzare la formazione acquisita e le capacità, le specializzazioni del naturopata. Questo significa che ogni naturopata dovrà avere necessariamente un parametro fiduciario di riferimento ( =associazione/albo professionale: la Nostra scuola ha da tempo la SO.I.N.) se vuole agire come tale, sia in forma pubblica che privata. Come si può vedere, siamo di fronte a prospettive utili e attendiamo con fiducia i passi successivi che dovrebbero seguire sulla base del famoso decreto sulle liberalizzazioni. Intanto, è bene ricordarlo, esistono già delle leggi regionali (Lombardia, Toscana, Liguria, Emilia Romagna) già approvate che sono in attesa del riconoscimento professionale della figura del naturopata, da parte della Camera e di scuole di naturopatia idonee a formarlo. La regione all’avanguardia resta comunque la Toscana, nella quale il SSR (servizio sanitario regionale) ha reso mutuabile la maggior parte delle cure effettuate con le medicine complementari. Il dipartimento è diretto dal Dott. Rossi, direttore (tra l’altro) della rivista: “Medicina Naturale” edita da Tecniche Nuove. Inoltre nella struttura dipartimentale hanno trovato lavoro diversi naturopati. * Docente di Bioetica, Sessuologia, Storia e Istituzioni di Naturopatia La Scuola di Naturopatia, sensibile all’esperienza portata avanti dai colleghi tedeschi, si fa carico anche per l’anno formativo 2012/13 di proporre, per la prossima primavera 2013, una serie di steep o seminari nelle varie regioni d’Italia sulla “micropressione” avendo da tempo avuta la disponibilità del prof. Goebel alla docenza. Gli interessati potranno sempre rivolgersi alla segreteria del nostro centro per le informazioni in dettaglio. Le tecniche terapeutiche con cui opera il Prof. Goebel e che presenta in Italia all’interno della nostra Scuola di Naturopatia, possono essere collegate insieme, vanno nel senso dell’unitarietà delle discipline terapeutiche e mostrano tutto il loro valore e le loro possibilità d’utilizzo per l’avvenire: sia che esse possano essere utilizzate da un medico oppure da un naturopata, sempre coll’obiettivo del massimo raggiungimento dei più alti livelli di successo terapeutico. Ormai anche i terapeuti italiani che non possono praticare agopuntura sanno bene che con la sola micropressione di determinati punti o zone si possono ottenere significativi effetti terapeutici. L’uso dei microsistemi è diventato , già da diversi anni, sempre più importante nella Medicina tradizionale Cinese, la dottrina dei 5 elementi e i benefici della visuale olistica dell’uomo; essi vengono applicati al sistema di microagopuntura “moderna” In Tal modo “il Vecchio “ si collega al “Nuovo” al fine di ottenere con un piccolo dispendio di energie una efficace capacità terapeutica. Il microsistema “l’Agopuntura 2000”, si basa su punti di agopuntura che sono stati scoperti dal Prof. John Boel, danese. Ciò che distingue questo metodo da tutti gli altri metodi di agopuntura è soprattutto la sua particolare efficacia nelle patologie degenerative e traumatiche degli occhi e per tutte una serie di patologie osteo-articolari, individuando nella colonna vertebrale , la parte da trattare per “ risolvere” i blocchi. Mediante la micropressione, nel momento in cui si tocca il punto di dolore, il cervello capta dei segnali di stress e reagisce sbloccando una situazione di stasi ed inviando stimoli di risanamento alla parte sofferente. La PAM o Agopuntura Periostale secondo Felix Mann è una terapia atta al ripristino degli equilibri energetici di quegli organi che presentano disturbi nella loroi vitalità; dobbiamo peraltro considerare che si tratta anche di una terapia eccezionale del dolore e non per ultimo conosciuta e applicata nella “Chiroterapia”. La MiP, Micropuntura secondo Heesch è il conseguente sviluppo/perfezionamento della PAM e di taluni altri microsistemi in uso alla MTC per correggere con un microimpulso , indirizzato solamente su precisi punti del corpo, l’equilibrio perso. La “Terapia della tartaruga, terapia dell’Area Addominale è un antico e riscoperto sistema completo di microagopuntura sugli addominali, descritto dal Dr.Bo e dal Dr. Grandjean , riconosce la presenza in una particolare area del corpo, l’area addominale centrata sull’ombelico, di una rappresentazione olistica di tutto l’organismo.Questa terapia permette di sottoporre in sicurezza e tranquillità le zone addominali agli interventi di micropressione L’agopuntura Laser senza l’uso dell’ago ha dato ottimi risultati, vengono utilizzati maggiormente i colori rosso, verde , blu, questa tecnica è indolore e rappresenta una valida alternativa all’agopuntura. Ancora c’è da dire che il Dott. Goebel si avvale pure di uno strumento diagnostico conosciuto nell’agopuntura dell’orecchio e che è anche un mezzo d’aiuto impiegato in tutte le altre procedure terapeutiche e di diagnosi : Il riflesso Nogier o RAC (riflesso auricolo cardiaco). L’obiettivo dei corsi tenuti dal Dott. Goebel non è la dimostrazione di un metodo ma bensì l’insegnamento di un metodo e la trasmissione di una esperienza e i partecipanti sono invitati a studiare e provare qualcosa per poi nel corso degli anni, divenire maestri della terapia dell’agopuntura senza impiego dell’ago. *Klaus Rüdiger Goebel membro KEH (Cooperazione Europea Heilpraktiker). Direttore Scuola Naturopatia del Saar (D). Conferenziere internazionale, Docente Scuola Italiana di Scienze Naturopatiche. Paracelso PROFESSIONE NATUROPATA: IL PERCORSO LEGISLATIVO E LE FORMULAZIONI DEL BENCHMARKS (WHO-OMS) Primavera 2013: ritornano i seminari di Klaus Rudiger Goebel* sulla “micropressione” 3