Italia vs USA Giuseppe Garofalo Dipartimento di Economia e impresa Università della Tuscia Un confronto impari Due culture politiche molto lontane • L’Italia non ha motto nazionale • Machiavelli&Guicciardini (Rinascimento) La politica è il campo nel quale l'uomo può mostrare nel modo più evidente la propria capacità di iniziativa, il proprio ardimento, la capacità di costruire il proprio destino secondo il classico modello del faber fortunae suae. L’uomo deve essere capace di analizzare e comprendere i fatti singoli nelle loro infinite sfumature, per poter inserire la propria azione nel loro corso tumultuoso, senza venirne travolti, salvaguardando il proprio "particulare", cioè il proprio interesse, i propri scopi e progetti. Compito della Repubblica [è di] rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese. Motto degli USA: Tocqueville Democrazia in America, 1835 e 1840 Capì che la democrazia (libertà, ma anche eguaglianza) era il futuro dell'Occidente. A tutti gli uomini va Un elemento di confronto: Dichiarazione d’indipendenza degli Stati Uniti (1776) e Costituzione italiana (1947-art. 3) riconosciuto il diritto «alla vita, alla libertà e al perseguimento della felicità» [ossia la possibilità di costruirsi la propria strada verso la felicità, ma non la garanzia di ottenerla] Due culture artistiche molto lontane Leonardo da Vinci [1452-1519] Il sorriso impercettibile della Gioconda: opera emblematica ed enigmatica del Rinascimento italiano Edward Hopper [18821967] La solitiudine nella vita americana contemporanea Tuttavia … … il confronto ha un senso, se non altro perché all’America facciamo, esplicitamente o meno, riferimento come “nuova frontiera” Il nostro punto di osservazione … … è, chiaramente, l’economia • Nel riferirci all’Italia, dovremo talora allargare l’orizzonte all’UE perché, almeno dal trattato di Maastricht del febbraio 1992 (al quale tuttavia gli stati aderenti sono giunti dopo il lungo cammino delle Comunità europee precedentemente esistenti), il destino dell’Italia è ancorato all’Europa, nel bene e nel male Un breve excursus storico 1 d.C. 1000 1500 1900 1968 2006 Alcune evidenze empiriche Tasso di crescita del Pil reale in Italia 9% 7% 5% 3% 1% -1% 1960 1965 1970 1975 1980 1985 1990 1995 2000 2005 2010 -3% -5% -7% Produttività del lavoro: un confronto internazionale Debito pubblico Debito pubblico dei Paesi del G7 Miliardi di € Debito pubblico/PIL dei Paesi del G7 Indebitamento pro-capite delle famiglie $ valutati a tassi di cambio costanti Bilancia delle partite correnti Miliardi di $ Ci sono settori nei quali l’Italia si va allineando agli Usa? Le ineguaglianze nella distribuzione del reddito: Indice di Gini per i paesi del G7 A proposito di diseguaglianze: tre sistemi di Welfare a confronto Modello liberale Sanità, assistenza, lavoro, educazione, abitazioni, tutela in caso di invalidità e nella vecchiaia Una conquista europea del XX secolo: entrato in crisi dalla metà degli anni ’70 del secolo scorso con la crisi fiscale dello Stato, è in attesa di riforme che lo rendano sostenibile Modello conservatorecorporativo (Germania) e modello socialdemocratico (paesi scandinavi) In Italia Modello dell’Europa mediterranea, fondato sulla famiglia, poco Stato e molti particolarismi segue: Una auspicabile evoluzione del Welfare in Italia Un maggior coinvolgimento della società civile tradizione italiana dell’«economia civile» (A.Genovesi, titolare a Napoli, nel 1755, della prima cattedra di Economia) Grado di finanziarizzazione (attività finanziarie/Pil) in Italia 9 8 7 6 5 4 3 2 1960 1965 1970 1975 1980 1985 1990 1995 2000 2005 A proposito di finanza: due modelli a confronto Capitalismo renano: • Centralità del sistema bancario • Cooperazione tra gli stakeolders dell’impresa Capitalismo anglosassone: • Centralità dei mercati finanziari • Separazione tra azionisti e manager E l’Italia? Conclusioni Italia vs Europa • Talora, anche negli Usa, si attribuiscono le colpe dell’Italia all’Europa; ma non è corretto perché vi sono nel Vecchio continente paesi che hanno saputo cogliere le nuove sfide con ben altro successo (Germania), anche se, complessivamente, il sistema americano si mostra più dinamico rispetto a quello europeo. • E’ un fatto, però, che l’Europa ha un deficit di governo e di politiche per la crescita che pesa sui paesi più deboli, tra i quali l’Italia. D’altra parte, ….. … non è corretto per l’Italia importare modelli preconfezionati, né dall’Europa né dagli Usa (il termine “lezione” - che presuppone che qualcuno l’impartisca e qualcuno la …”subisca” - va ben interpretato!). Occorre saper attingere alle proprie tradizioni (nel caso dell’Italia, territorio-ambiente, cultura millenaria) e reinterpretarle alla luce dei nuovi tempi (internet, prospettiva mondiale), governando i processi e non subendoli come fatti “naturali”. Appendice LEZIONI AMERICANE. SEI PROPOSTE PER IL PROSSIMO MILLENNIO …. è un libro basato su una serie di lezioni scritte da Italo Calvino nel 1985 per un ciclo di sei lezioni all'Università di Harvard nell'ambito delle "Poetry Lectures", previsto per l'autunno di quell'anno, ma mai tenutosi a causa della morte di Calvino avvenuta nel settembre 1985. L‘Autore aveva finito tutte le lezioni tranne l'ultima. Il libro venne pubblicato postumo nel 1988. Ogni lezione prende spunto da un valore della letteratura che Calvino considerava importante, alla base della letteratura per il nuovo millennio. L'ordine delle lezioni segue una gerarchia decrescente: si comincia dalla caratteristica più importante (la leggerezza) e si procede con la trattazione di quelle meno essenziali. • Leggerezza • Rapidità • Esattezza • Visibilità • Molteplicità • Coesione (solo progettata) Calvino parlava di letteratura, ma anche di "valori", che possono/dovrebbero informare altri ambiti e, persino, l'esistenza. Una citazione dalla prima lezione Il finale