A.2b Relazione impianto elettrico

RELAZIONE TECNICA
Impianto elettrico
Realizzazione di un Centro Comunale di Raccolta RSU nel Comune di Carovigno (Br)
Relazione sull’impianto elettrico
SOMMARIO
1.
1.1
2.
GENERALITÀ
4
Premessa
4
DESCRIZIONE SOMMARIA DEI LAVORI
5
2.1
Distribuzione
2.1.1
Impianto elettrico esterno e locali speciali.
2.1.2
Impianto elettrico locali ordinari
5
6
6
2.2
Illuminazione.
2.2.1
Apparecchi illuminanti.
6
6
2.3
Impianto di terra
2.3.1
Impianto di terra disperdente.
2.3.2
Collettore principale di terra.
2.3.3
Conduttori di protezione.
2.3.4
Collegamenti equipotenziali.
7
7
7
7
7
2.4
Quadri elettrici.
2.4.1
Quadro elettrico Generale (Q.E.G.).
8
8
2.5
Generalità sulle modalità di costruzione dei quadri.
2.5.1
Cablaggi.
2.5.2
Terminali.
2.5.3
Morsettiera.
2.5.4
Identificazione dei dispositivi.
2.5.5
Indicazioni su fronte quadro.
2.5.6
Dotazioni accessori
2.5.7
Collettore di terra.
2.5.8
Normativa di riferimento.
8
8
8
8
8
8
9
9
9
3.
3.1
DISPOSIZIONI
10
Dichiarazione di conformità
10
3.2
Prove e verifiche preliminari
3.2.1
Quadri elettrici
3.2.2
Impianti di distribuzione.
4.
10
10
10
DIMENSIONAMENTO
11
4.1
Rete
11
4.2
Dati comuni ai dispositivi di protezione.
11
4.3
Valutazione del carico di utenza.
4.3.1
Illuminazione
4.3.2
Forza Motrice (F.M.)
11
11
11
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4.3.3
Fattori di contemporaneità e di utilizzazione
11
5.
DESCRIZIONE GENERALE DELL’IMPIANTO FOTOVOLTAICOERRORE. IL SEGNALIBRO NO
6.
DATI DI PROGETTO E SCELTA DELLE SOLUZIONI IMPIANTISTICHEERRORE. IL SEGNALIB
6.1
Stima dell’energia producibile
Errore. Il segnalibro non è definito.
6.2
Dimensionamento del generatore
Errore. Il segnalibro non è definito.
6.3
Dimensionamento dell’inverter
Errore. Il segnalibro non è definito.
6.4
Calcolo Elettrico
6.4.1
Dimensionamento dei conduttori.
6.4.2
Indicazioni per il calcolo della sezione.
6.4.3
Prestazioni e garanzie.
Errore. Il segnalibro non è definito.
Errore. Il segnalibro non è definito.
Errore. Il segnalibro non è definito.
Errore. Il segnalibro non è definito.
7.
DOCUMENTAZIONE
12
8.
NORMATIVA DI RIFERIMENTO
13
8.1
Normativa di riferimento
13
8.2
Componenti e materiali
14
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1. GENERALITÀ
1.1 Premessa
Scopo della presente relazione tecnica è quella di fornire le direttive necessarie per la
realizzazione degli impianti all'interno del Centro Comunale di raccolta da realizzarsi nel
territorio comunale di Carovigno (Br), secondo la regola dell'arte come disposto dall'art.6 del
D.m.37 del 22 gennaio 2008 e dagli art. 1 e 2 della Legge n°186 del 1 marzo 1968.
La relazione è conforme alla norma CEI 0-2 pubblicata nel mese di settembre 2002 avente ad
oggetto: “Guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti elettrici”.
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2. DESCRIZIONE SOMMARIA DEI LAVORI
2.1 Distribuzione
La distribuzione deve avvenire come descritto negli allegati alla presente relazione.
Le linee devono svolgersi prevalentemente su percorso orizzontale o verticale e i tipi di posa
ammessi sono:
1. Cavi del tipo unipolare non propagante l’incendio del tipo NO7V-K posati in tubazione
rigida in materiale termoplastico autoestinguente della serie pesante conforme alle norme
CEI 23-8, vincolata a parete e a soffitto mediante appositi supporti o incassata.(Rif. 3 -5
Tabella 52C della Norma CEI 64-8/5).
2. Cavi multipolari del tipo RG70R 0,6/1 kV, FG7OR 0,6/1 oppure N1VV-K adatti per la posa
interrata posti direttamente nella muratura senza protezione meccanica addizionale. (Rif. 52
Tabella 52C della Norma CEI 64-8/5).
3. Cavi multipolari del tipo come sopra posati all’interno di cavidotti. (Tabella 52C della
Norma CEI 64-8/5).
Nel caso di cavi multipolari, i terminali dovranno essere segnalati e riportare (mediante sigle) il
circuito e la fase.
• Per i cavi unipolari l’identificazione degli stessi avverrà mediante la colorazione degli
isolanti.
Per il primo tipo di posa, su descritto, le giunzioni devono essere effettuate esclusivamente
all’interno di apposite scatole di derivazione tramite morsetti a cappuccio del tipo autoserrante
o con vite di serraggio. Le linee devono svolgersi prevalentemente su percorso orizzontale o
verticale utilizzando tubazione in PVC pesante del tipo RK15G conforme alle norme CEI 23-8
da vincolare a soffitto e/o a parete mediante appositi supporti e con grado di protezione idoneo
al luogo di installazione, o in tubazioni in PVC flessibile poste direttamente all’interno della
murature dove necessario. In ogni caso il massimo ingombro delle condutture all’interno delle
tubazioni dovrà essere tale da lasciare almeno il 30% di spazio libero interno ad esse in modo
da garantire la sfilabilità delle stesse.
La protezione contro i contatti diretti e indiretti si ottiene con l’ausilio di barriere, e per
separazione elettrica, e per tanto tutti gli impianti differenti dall’impianto elettrico devono
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essere da esso separati ; ove fosse necessario utilizzare le stesse cassette, le si deve munire di
appositi setti separatori ovvero garantire la necessaria separazione elettrica tra i vari circuiti.
Dove risulti necessario utilizzare le stesse cassette, le stesse devono essere munite di appositi
setti separatori, ovvero occorre garantire la necessaria separazione elettrica tra i vari circuiti .
Le prese devono essere posizionate ad un’altezza non inferiore a 30 cm dal piano di calpestio.
Tutti i componenti devono essere posizionati cosi come descritto nella planimetria allegata.
Dal quadro elettrico devono essere distribuiti così come descritto negli schemi unifilari allegati,
i circuiti unitamente alle sigle di identificazione relative:
2.1.1 Impianto elettrico esterno e locali speciali.
Tutti i componenti, compresa la tubazione e relativa raccorderia, devono possedere il minimo
grado IP55.
Le linee di alimentazione dell’impianto di illuminazione esterno deve essere realizzato
esclusivamente con cavi multipolari dei tipo Cavi multipolari del tipo RG70R 0,6/1 kV,
FG7OR 0,6/1 posati in cavidotti interconnessi con pozzetti pedonabili. I collegamenti dovranno
essere realizzati tramite morsettiere su pali o muffole.
2.1.2 Impianto elettrico locali ordinari
La tubazione e la raccorderia per la giunzione con le cassette, di cui sopra, deve possedere un
grado minimo di protezione IP40.
2.2 Illuminazione.
2.2.1 Apparecchi illuminanti.
L’illuminazione si effettua mediante corpi illuminanti con lampade con attacco E27 con grado
di protezione IP20. Le plafoniere devono essere del tipo con lampade fluorescenti lineari e
possedere minimo grado di protezione IP55.
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2.3 Impianto di terra
2.3.1 Impianto di terra disperdente.
Per la realizzazione del suddetto impianto si deve operare cosi come di seguito esposto :
Partendo dal sistema di dispersione posto nei pressi del Q.E.G., ci si deve attestare al collettore
principale di terra utilizzando una corda di rame di non inferiore a 16 mm2.
Nelle posizioni indicate dalla D.L devono essere posizionati i dispersori intenzionali in acciaio
zincato con sezione a croce e collocati all’interno di pozzetti pedonabili in PVC. Gli stessi
devono essere collegati al collettore principale.
2.3.2 Collettore principale di terra.
Nei pressi del quadro elettrico, così come rappresentato nella planimetria allegata deve essere
posta una barra di rame con morsetti manovrabili solo mediante attrezzo, per permettere, cosi
come disposto dalle norme CEI 64-8, il sezionamento sul conduttore di terra; ad esso si
collegano :
− Il conduttore di protezione principale;
− i conduttori per il collegamento equipotenziale delle masse estranee.
2.3.3 Conduttori di protezione.
Ne deve essere dotata ogni apparecchiatura per la quale è prevista una protezione contro le
tensioni di contatto mediante collegamento a terra.
2.3.4 Collegamenti equipotenziali.
Deve essere effettuato il collegamento equipotenziale tra il collettore principale di terra con
tutte le masse estranee e gli altri impianti.
Per effettuare i collegamenti con le masse estranee si utilizzeranno cavi unipolari di colorazione
giallo/verde con sezione non inferiore a 6 mm2 del tipo N07V-K.
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2.4 Quadri elettrici1.
2.4.1 Quadro elettrico Generale (Q.E.G.).
Detto quadro deve essere ubicato come indicato nella planimetria allegata. Esso deve essere
accessibile solo a personale autorizzato ed informato, munito di portella trasparente, apribile
solo con chiave o attrezzo.
Da detto quadro devono avere origine le linee di alimentazione dei circuiti principali.
2.5 Generalità sulle modalità di costruzione dei quadri.
2.5.1 Cablaggi.
I cablaggi devono essere realizzati con cordicelle unipolari flessibili isolati in PVC non
propaganti l’incendio e con ridotta emissione di gas corrosivi tipo N07V-K.
2.5.2 Terminali.
I conduttori devono essere dotati di terminazioni preisolate a compressione con collare in
polipropilene resistente al calore.
2.5.3 Morsettiera.
Quando presente è composta da morsetti di tipo componibile in melamina o altro materiale
termoindurente, completa di setti separatori e relativa numerazione.
2.5.4 Identificazione dei dispositivi.
Tutte le apparecchiature ed i circuiti devono essere identificate con sigle ; dette sigle devono
essere direttamente corrispondenti con quelle riportate sugli schemi allegati.
2.5.5 Indicazioni su fronte quadro.
All'esterno dei quadri elettrici deve essere posta una targhetta dove siano indicati i dati del
costruttore, il numero di matricola del quadro, la sua corrente nominale, la tensione e frequenza
di esercizio, cosi come descritto negli allegati.
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Per le caratteristiche degli interruttori e delle linee da essi dipartite, unitamente alla verifica termica, si demanda agli
schemi unifilari allegati alla presente.
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2.5.6 Dotazioni accessori
Ogni quadro deve risultare completo di ogni accessorio, anche se non espressamente
menzionato, al fine di consentirne la messa in opera a perfetta regola d’arte.
2.5.7 Collettore di terra.
Deve essere posto nei pressi del Q.E.G., e ad esso devono essere collegati :
• Il conduttore di protezione proveniente dal collettore di terra principale (descritto al punto
2.3.2) ;
• tutti i conduttori di protezione delle singole linee di alimentazione.
2.5.8 Normativa di riferimento.
Ogni quadro elettrico deve essere costruito conformemente agli schemi elettrici allegati e deve
essere rispondente alle direttive della norma CEI 17-13 o alla Norma CEI 23-51.
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3. DISPOSIZIONI
3.1 Dichiarazione di conformità
A completamento degli impianti, deve essere redatta, a cura dell’installatore e da lui
sottoscritta, la necessaria dichiarazione di conformità degli stessi alle rispettive norme e
prescrizioni dei materiali, secondo quanto previsto dall’art.6 del D.m. 37/08 e suoi allegati.
Da parte dei costruttori dei quadri elettrici devono essere rilasciate le dichiarazione di
conformità per ogni quadro elettrico, le quali devono essere rispondenti a quanto disposto dalla
norma CEI 17-13 e riportare il modulo di calcolo completo in ogni sua parte come disposto
dalla Norma CEI 17-43. Per i quadri dove sia possibile, si potrà utilizzare la Norma CEI 23-51.
3.2 Prove e verifiche preliminari
3.2.1 Quadri elettrici
Devono essere eseguite tutte le prove e verifiche richieste dalla norma CEI 17-43 o dalla Norma
CEI 23-51.
3.2.2 Impianti di distribuzione.
Devono essere eseguite le seguenti prove :
− prova di isolamento ;
− prova di sfilabilità ;
− prova di continuità delle masse metalliche ;
− prova di funzionamento dei dispositivi differenziali ;
− misura della resistenza di terra.
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4. DIMENSIONAMENTO
4.1 Rete
TIPO DI FORNITURA:
SISTEMA DI DISTRIBUZIONE:
TENSIONE DI ALIMENTAZIONE:
POTENZA IMPEGNATA :
ENEL - BT
TT
380 V a.c. 50 Hz
10 KW
4.2 Dati comuni ai dispositivi di protezione.
TENSIONE NOMINALE
POTERE DI INTERRUZIONE Icu
400 V (50 Hz)
≥ 6 kA (380 V)
≥ 4.5 kA (220 V)
4.3 Valutazione del carico di utenza.
4.3.1 Illuminazione
La valutazione del corrente di impiego viene effettuata in relazione al numero di corpi
illuminanti presenti ed il loro fattore di contemporaneità il quale, nella fattispecie, è necessario
assimilare ad 0.9, essendo quasi costante l’utilizzo contemporaneo dei suddetti corpi
illuminanti.
4.3.2 Forza Motrice (F.M.)
La valutazione viene condotta partendo dal valore della potenza nominale utile resa di targa,
dal valore nominale della tensione di alimentazione, il rendimento η, ed il fattore di potenza
Cosϕ.
Il fattore di potenza, nel caso di motori di potenza minore di 3 KW, viene considerato un valore
generalmente compreso tra 0,7 e 0,8 per un carico supposto attorno al 75% del valore nominale.
4.3.3 Fattori di contemporaneità e di utilizzazione
Vengono inseriti in relazione alle caratteristiche di prelievo dei gruppi di utilizzatori alimentati
dalla stessa partenza.
Il coefficiente di utilizzazione incide sulla corrente di impiego Ib che sulla potenza impegnata ;
il coefficiente di contemporaneità esclusivamente riducendo il valore della potenza impegnata.
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5. DOCUMENTAZIONE
All’ultimazione dei lavori, l’installatore dovrà rilasciare al committente la seguente
documentazione:
-
Manuale d’uso e manutenzione, completo della tempistica degli interventi di
manutenzione;
-
Progetto esecutivo dell’impianto realizzato completo delle schede tecniche dei materiali
installati:
-
Dichiarazione di conformità rilasciata ai sensi dell’art.7 del D.M. 37/08 del 22/01/2008;
-
Certificazione relativa ai moduli installati, rilasciata da un laboratorio accreditato circa
la conformità alla norma CEI EN 61215;
-
Certificazione rilasciata da un laboratorio accreditato circa la conformità del
convertitore cc./ca. alle norme vigenti e alle norme CEI 11-20;
-
Certificati di garanzia relativi a tutte le apparecchiature installate;
-
Garanzie sull’interno sistema e sulle relative prestazioni di funzionamento.
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6. NORMATIVA DI RIFERIMENTO
6.1 Normativa di riferimento
Le norme osservate, per quanto riguarda la realizzazione degli impianti elettrici, di terra e dei
quadri elettrici, le seguenti norme CEI :
• CEI 11-1 Impianti di produzione, trasporto e distribuzione di energia elettrica. Impianti di
terra.
• CEI 17-13 Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione
• CEI 23-17 Tubi protettivi etc.
• CEI 34-21 Apparecchi di illuminazione ; prescrizioni generali
• CEI 34-22 Apparecchi per illuminazione di emergenza.
• CEI 34-31 Apparecchi per illuminazione da incasso.
• CEI 64-8 VI edizione - Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a
1000V in c.a. e 1500 V in c.c.
• CEI 81-10 Protezione delle strutture contro i fulmini – Valutazione del rischio dovuto al
fulmine.
• CEI 81-3 Valori medi dei fulmini a terra per anno e al chilometro quadrato dei Comuni
d'Italia, in ordine alfabetico. Elenco dei Comuni.
• CEI 17-13/1: Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione
(quadri BT) Parte 1: Prescrizioni per apparecchiature di serie (AS) e non di serie (ANS)
• CEI 17-13/3: Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione
(quadri BT) Parte 3: Prescrizioni particolari per apparecchiature assiemate di protezione e di
manovra destinate ad essere installate in luoghi dove personale non addestrato ha accesso al
loro uso Quadri di distribuzione (ASD)
• CEI 17-13/4: Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione
(quadri BT) Parte 4: Prescrizioni particolari per apparecchiature assiemate per cantiere
(ASC)
• CEI 17-43: Metodo per la determinazione delle sovratemperature, mediante estrapolazione,
per le apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT)
non di serie (ANS)
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• CEI 23-3: Interruttori automatici per la protezione dalle sovracorrenti per impianti domestici
e similari
• CEI 23-18: Interruttori differenziali per usi domestici e similari e interruttori differenziali
con sganciatori di sovracorrente incorporati per usi domestici e similari
• CEI 23-20: Dispositivi di connessione per circuiti a bassa tensione per usi domestici e
similari Parte 1: Prescrizioni generali
• CEI 23-21: Dispositivi di connessione per circuiti a bassa tensione per usi domestici e
similari Parte 2-1: Prescrizioni particolari per i dispositivi di connessione come parti
separate con unità di serraggio di tipo a vite
• CEI 23-48: Involucri per apparecchi per installazioni fisse per uso domestico e similare.
Parte 1: Prescrizioni generali.
• CEI 23-49: Involucri per apparecchi per installazioni fisse per uso domestico e similare.
Parte 2: Prescrizioni particolari per involucri destinati a contenere dispositivi di protezione
ed apparecchi che nell'uso ordinario dissipano una potenza non trascurabile.
• CEI 70-1: Gradi di protezione degli involucri (Codice IP)
• DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008 , n. 81 -attuazione dell'articolo 1 della legge 3
agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro;
• DECRETO LEGISLATIVO 3 agosto 2009, n. 106 - Disposizioni integrative e correttive
del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, in materia di tutela della salute e della sicurezza
nei luoghi di lavoro
• LEGGE 1° marzo 1968, n. 186 - Disposizioni concernenti la produzione di materiali,
apparecchiature, macchinari, installazioni e impianti elettrici ed elettronici (G.U. 23 marzo
1968, n. 77).
• D.M. 22-1-2008 n. 37 -Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11-quaterdecies,
comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle
disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all'interno degli edifici.
6.2 Componenti e materiali
Tutti i componenti di nuova installazione dell’impianto elettrico devono rispondere a quanto
previsto dalla legge n.791 del 18/10/1977, devono essere a marchio IMQ, se ne è prevista la
concessione, od essere comunque muniti di Marchio di qualità riconosciuto a livello
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Relazione sull’impianto elettrico
internazionale, e al decreto legislativo 25/11/96 n° 626 (S.O.G.U. n° 293 del 14/12/96) in
attuazione alla direttiva 93/68/CEE, per la parte relativa alla "bassa tensione".
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