27/02/2012 I grandi telescopi L’evoluzione dei telescopi da Galileo Galilei ai telescopi spaziali dei giorni nostri Relatore Manlio Suvieri L’uomo osserva il cielo con curiosità e stupore da migliaia di anni. 400 anni fa il telescopio di Galileo rivelò un nuovo cielo, molto più ricco e profondo. 80 anni fa l’uomo scoprì che il cielo emette onde radio. Da 40 anni l’uomo ha iniziato a costruire osservatori astronomici nello spazio per osservare il cielo nei raggi X, gamma, nell’infrarosso, ultravioletto. 40 anni fa l’uomo è sbarcato sulla Luna. Oggi l’uomo spinge lo sguardo oltre 13 miliardi di anni luce dalla Terra sfiorando il Big-Bang. “I santi odierni non sono necessariamente più santi di quelli di mille anni fa; gli artisti contemporanei non sono necessariamente più grandi di quelli dell‟antica Grecia: anzi, sono probabilmente inferiori; e, naturalmente, gli uomini di scienza non sono necessariamente più intelligenti oggi di quelli di un tempo; tuttavia una cosa è certa: la loro conoscenza è allo stesso tempo più estesa e più accurata. L’acquisizione e l’organizzazione sistematica della conoscenza è la sola attività umana che è veramente soggetta a crescere e a progredire”. George Sarton (1884-1956), Relatore Manlio Suvieri 1 27/02/2012 Il vetro “Si dice che alcuni mercanti Fenici approdati sulle rive del fiume Belos in Palestina non trovando una pietra su cui appoggiare il cibo per scaldarlo al fuoco, usarono blocchi di salnitro che avevano nel carico della nave; il salnitro esposto al calore del fuoco si sciolse sulla sabbia ricca di quarzo della riva e generò rivoli di un liquido sconosciuto che si solidificò in bolle trasparenti: fu questa l‟origine del vetro”. Plinio il Vecchio, Storia naturale (I sec. d.C.) Relatore Manlio Suvieri Gli specchi I Greci (Euclide, Archimede, Tolomeo) studiarono la rifrazione delle immagini attraverso aria e liquidi; scoprirono così che bolle di liquido potevano ingrandire l’immagine di oggetti cui fossero applicate. Usarono inoltre specchi sferici, generalmente di metallo, per osservare immagini ingrandite di oggetti lontani: tale strumento era stato posto nell’isola di Faro su una torre alta più di 100 metri e permetteva di osservare navi in avvicinamento al porto di Alessandria e di guidarle con la luce concentrata di grandi fuochi. Relatore Manlio Suvieri 2 27/02/2012 Primi esperimenti Ruggero Bacone nel XIII secolo riporta nell’Opus Maius importanti esperimenti sulla rifrazione con lenti convesse: “Se le lettere di un libro o qualche oggetto minuto sono visti attraverso un segmento di una sfera di vetro o cristallo che su di essi sia appoggiato, essi saranno visti meglio e ingranditi […] possiamo dare forma a segmenti di sfere trasparenti e disporli rispetto all‟occhio e all‟oggetto da osservare in modo che i raggi siano rifratti e deviati come si scelga; … e possiamo leggere piccolissime lettere da incredibili distanze … il Sole e la Luna e le stelle possono essere fatti apparire discendere verso di noi […]” Per questi esperimenti fu accusato di negromanzia. Relatore Manlio Suvieri Evoluzione Richiesta di brevetto agli Stati Generali Olanda, 25 settembre 1608 Galileo, Sidereus Nuncius, 12 marzo 1610 “Sulla richiesta di Hans Lippershey, nato a Wesel e abitante a Middleburg, ottico, inventore di uno strumento per vedere a distanza, come verificato da questi Stati, si decide che detto “Circa dieci mesi fa ci giunse notizia che era stato costruito da un certo Fiammingo un occhiale, per mezzo del quale gli oggetti visibili, pur distanti assai dall‟occhio di chi guarda, si vedevan distintamente come fossero vicini; e correvan voci su alcune esperienze di questo mirabile effetto, alle quali chi prestava strumento venga mantenuto riservato e che a lui venga garantito il privilegio di esclusiva per trent‟anni fede, chi no. Relatore Manlio Suvieri 3 27/02/2012 Preparai dapprima un tubo di piombo alle cui estremità applicai due lenti, entrambe piane da una parte, e dall‟altra una convessa e una concava; posto l‟occhio alla parte concava vidi gli oggetti abbastanza grandi e vicini, tre volte più vicini e nove volte più grandi di quanto non si vedano a occhio nudo. In seguito preparai uno strumento più esatto, che mostrava gli oggetti più di sessanta volte maggiori. E finalmente, non risparmiando fatiche e spese, venni a tanto da costruirmi uno strumento così eccellente, che gli oggetti visti per il suo mezzo appaiono ingranditi quasi mille volte e trenta volte più vicini che visti a occhio nudo. Quanti e quali siano i vantaggi di un simile strumento, tanto per le osservazioni di terra che di mare, sarebbe del tutto superfluo dire. Ma lasciate le terrestri, mi volsi alle speculazioni del cielo; e primamente vidi la Luna così vicina come distasse appena due raggi terrestri. Galileo, Sidereus Nuncius, 12 marzo 1610 Relatore Manlio Suvieri Il telescopio di galileo galilei Relatore Manlio Suvieri 4 27/02/2012 Johannes Kepler nel 1611 pubblicò il volume Diottrica, in cui discuteva la rifrazione e l’anatomia dell’occhio e proponeva la costruzione di un telescopio rifrattore basato su un obiettivo e un oculare ambedue convessi, quello che appunto viene chiamato telescopio kepleriano (con oculare positivo). Telescopio Galileiano Tuttavia Kepler non era uno sperimentale e non pare abbia mai realizzato un tale strumento che invece divenne poi di uso comune in astronomia. Telescopio Kepleriano Relatore Manlio Suvieri Un obiettivo costituito da una semplice lente crea aberrazioni sferiche e cromatiche che impediscono di avere immagini nitide. Esse diminuiscono per sistemi ottici con curvatura molto piccola, ossia grande lunghezza focale, che consentono inoltre maggior ingrandimento all’oculare Aberrazione cromatica A sinistra immagine di una stella al limite di diffrazione, a destra immagine della stessa stella con lente affetta da aberrazione sferica. Relatore Manlio Suvieri 5 27/02/2012 Si andò quindi verso la costruzione di telescopi di grande apertura e grande focale. I primi grandi telescopi, fino a 46 metri di focale, furono costruiti da Johannes Hevelius di Danzica che nel 1647 pubblicò Selenographia, la prima mappa completa della Luna. Nel 1659 Christian Huygens pubblicò il Sistema Saturnium dedicato alla scoperta degli anelli di Saturno e della sua luna Titano. Le osservazioni erano state fatte con un telescopio di focale 44 metri. Giuseppe Campani di Roma fornì le lenti per i telescopi usati da Gian Domenico Cassini di Perinaldo che a Bologna, sfruttando la qualità del cielo italiano, nel 1666 osservò le rotazioni di Marte,Venere e Giove. Telescopio gigante di 44 m. Selenographia (1647) Relatore Manlio Suvieri Il Telescopio di Fraunhofer “Vedendo che il miglioramento dei Telescopi di grandi dimensioni per mezzo di rifrazioni appariva impresa disperata, mi rivolsi dunque alla prospettiva delle Riflessioni usando invece di un obiettivo di vetro uno specchio concavo di metallo.” Isaac Newton, Opticks, 1718 ll grande rifrattore di Yerkes in un‟immagine dell‟epoca Relatore Manlio Suvieri 6 27/02/2012 Dall’astronomia all’astrofisica Fraunhofer fu un esperto costruttore di telescopi ed eliografi. Inventò lo spettroscopio con cui osservò e descrisse le caratteristiche righe spettrali in assorbimento dello spettro solare, che vanno appunto sotto il nome di “Righe di Fraunhofer” (1814). L’interpretazione delle righe spettrali fu data da Kirchhoff. Relatore Manlio Suvieri Riflettore gregoriano (1663) Riflettore newtoniano (1668) Newton usò uno specchio primario concavo parabolico e un secondario piano per costruire il suo primo telescopio riflettore nel 1668. Laurent Cassegrain usò uno specchio concavo primario parabolico con uno secondario convesso iperbolico. Tuttavia le tecnologie per la produzione di specchi metallici non permettevano all’epoca di realizzare sistemi di qualità geometriche e riflettività elevate. Riflettore cassegrain (1672) Relatore Manlio Suvieri 7 27/02/2012 Riflettori giganti Friedrich Wilhelm Herschel intraprese la costruzione di grandi riflettori grazie alle migliorate tecniche di costruzione degli specchi. Friedrich Wilhelm Herschel (1738-1822) La prima mappa della Via Lattea pubblicata da Herschel nel 1785 (Philosophical Transactions of the Royal Society of London); il Sole è il punto vicino al centro. Relatore Manlio Suvieri Il grande riflettore da 1,22 m di Herschel Riflettore di Rosse a Birr Castle in Irlanda: era lungo 16,76 m, lo specchio aveva un diametro di 1,83 m e pesava 3808 kg. Venne soprannominato il Leviatano (1845). Era il più grande telescopio al mondo dell‟epoca; lo specchio era di metallo costituito di più elementi combinati, e aprì la via ai telescopi compositi del 1900. Relatore Manlio Suvieri 8 27/02/2012 La prima nebulosa a spirale disegnata da Lord Rosse nel 1845 “Usiamo chiamare questi oggetti spirali in quanto presentano una struttura curvilinea che non consiste di curve che rientrano con regolarità verso il centro.” Lord Rosse, Osservazioni di nebulose, 1850 William Parsons III conte di Rosse (1800 -1867) Relatore Manlio Suvieri Telescopi sempre più grandi SENSIBILITÀ Maggiore è l’area dell’obiettivo, sia esso a lenti o a specchio, maggiore è la quantità di luce che il telescopio è in grado di raccogliere. Grandi telescopi permettono quindi di studiare oggetti molto deboli, cioè hanno grande sensibilità. RISOLUZIONE ANGOLARE A causa della natura ondulatoria dei raggi luminosi, l’immagine di un oggetto puntiforme che un obiettivo crea sul piano focale, non è un puntino di dimensioni infinitesime, ma un disco di raggio finito, chiamato disco di Airy o disco di diffrazione. La risoluzione dell’obiettivo del telescopio è data dal raggio di tale disco: Relatore Manlio Suvieri 9 27/02/2012 I GRANDI RIFLETTORI DEL 1900 Alla fine del 1800 la tecnologia rese possibile la costruzione di specchi di vetro con grande riflettività grazie alla deposizione di strati di argento prima e alluminio poi. In tal modo i riflettori ripresero il sopravvento sui rifrattori, potendo raggiungere dimensioni molto superiori. Relatore Manlio Suvieri Il riflettore Hooker di Monte Wilson con specchio da 2,5 metri di diametro fu il maggior telescopio del mondo fino al 1948 Quando fu inaugurato il gigantesco telescopio di Monte Palomar (5 m di diametro). Occorsero 20 anni per realizzarlo. Il telescopio di Monte Palomar ha dilatato enormemente i confini dell’universo visibile e ha contribuito molto allo sviluppo della cosmologia. Relatore Manlio Suvieri 10 27/02/2012 Il riflettore di Monte Wilson permise a Hubble di affermare definitivamente che le nebulose sono sistemi simili, ma distinti dalla nostra galassia, la Via Lattea, e distano non meno di un milione di anni luce. Galassia di Andromeda - M31 “Ma ora, grazie ai grandi telescopi, sappiamo qualcosa della natura delle nebulose, qualcosa della loro reale dimensione e luminosità.” Hubble, Il regno delle nebulose, 1936 Classificazione di Edwin Hubble delle galassie Relatore Manlio Suvieri Il telescopio di Monte Wilson consentì a Edwin Hubble e Milton Humason di ottenere le distanze e gli spettri di molte galassie e di ricavare una correlazione tra la loro distanza e la velocità relativa (tramite l’effetto Doppler): scoprirono così che le galassie si allontanano da noi e la velocità di allontanamento aumenta all’aumentare della loro distanza, legge di Hubble. La ricerca continua sui grandi telescopi del nuovo millennio, da Terra e dallo spazio Il Very Large Telescope (Paranal, Cile) l due telescopi interferometrici Keck da 10 metri (Mauna Kea, Hawaii) Relatore Manlio Suvieri 11 27/02/2012 Con la spettroscopia multipla (MOS ), si possono misurare centinaia di spettri in una sola posa, rendendo possibile la compilazione di cataloghi con le distanze di centinaia di migliaia di galassie, sempre più lontane e quindi sempre più vicine all’inizio dell’Universo. La struttura dell’Universo primordiale si rivela nella presenza di aggregazioni in ammassi e suprammassi di galassie, la cui formazione ed evoluzione può essere spiegata solo se si suppone che il 90% della materia nell’Universo sia materia oscura. Relatore Manlio Suvieri LBT Il 15 ottobre 2004 è stato inaugurato il più grande telescopio del mondo. Il Large Binocular Telescope (LBT), collocato sul monte Graham, in Arizona, è destinato ad indagare le profondità dell'universo per dare risposta ad alcuni quesiti fondamentali sulla natura e sulle origini del mondo che ci circonda. La costruzione del telescopio LBT è stata una grande iniziativa a cui la comunità astronomica italiana, affiancata da un gruppo di imprese industriali, ha dato un contributo essenziale. Relatore Manlio Suvieri 12 27/02/2012 Lo specchio primario Lo specchio primario è l'elemento principale di ogni telescopio astronomico. Il telescopio LBT ne ha due, ciascuno di 8,40 metri di diametro e circa 16 tonnellate di peso. Si tratta degli specchi monolitici più grandi mai realizzati fino ad oggi. Relatore Manlio Suvieri Over Whelmingly Large Telescope da 100 metri L'Overwhelmingly Large Telescope (OWL) è un progetto dell'European Southern Observatory che prevede la costruzione di un telescopio con singola apertura di 100 metri di diametro. A causa della complessità e dei costi di un tale telescopio, l'ESA ha deciso di concentrarsi sul progetto meno ambizioso di una apertura di 39 metri di diametro (European Extremely Large Telescope). Relatore Manlio Suvieri 13 27/02/2012 Telescopio spaziale Hubble Relatore Manlio Suvieri Il telescopio spaziale Hubble, in acronimo HST dal nome in inglese Hubble Space Telescope, è un telescopio posto negli strati esterni dell„atmosfera terrestre, a circa 560 chilometri di altezza, in orbita attorno alla Terra (ogni orbita dura circa 92 minuti). È stato lanciato il 24 aprile 1991 con lo space shuttle discovery come progetto comune della NASA e dell„ESA. Strumentazione scientifica Camera planetaria grandangolare Spettrografo del Telescopio Spaziale (STIS Camera a infrarossi e Spettrometro multi-oggetto (NICMOS) Camera per oggetti deboli (FOC) Ottiche correttive assiali (COSTAR) Relatore Manlio Suvieri 14 27/02/2012 Immagini riprese dall’HST Nebulosa Occhi di gatto Ammasso di galassie Relatore Manlio Suvieri Telescopio Spaziale James Webb E il successore di Hubble il lanci è previsto per il 2014 JWST è stato sviluppato appositamente per migliorare notevolmente l'osservazione nello spettro infrarosso, con l'obiettivo principale di osservare le galassie responsabili della riionizzazione dell'universo primordiale e esaminare il residuo a infrarossi del big bang, in modo da poter determinare le condizioni iniziali di formazione dell'universo. Relatore Manlio Suvieri 15 27/02/2012 Gli astrofisici hanno sviluppato telescopi e rivelatori capaci di studiare la radiazione proveniente dallo spazio in tutte le lunghezze d’onda dello spettro elettromagnetico, dai più corti raggi gamma fino alle più lunghe onde radio. Trasparenza atmosferica Da Terra, a causa dell’assorbimento atmosferico, si possono osservare le radiazioni provenienti dallo spazio soltanto nell’ottico e nel radio. Relatore Manlio Suvieri OTTICO TMT (Thirty Meter Telescope) L’apertura da 30 metri consentirà a questo telescopio una messa a fuoco più nitida rispetto ai telescopi più piccoli, usando il potere di diffrazione della luce. La maggiore apertura permetterà inoltre di raccogliere più luce, così da acquisire immagini di oggetti più fiochi. Il TMT vedrà insomma più lontano e più nitidamente di altri telescopi, in ragione di un fattore che varia da 10 a 100, in base al tipo di osservazione. La ricerca con il TMT sarà: l’esplorazione delle galassie e delle strutture di grande scala nell’Universo giovane lo studio di buchi neri di grande massa i processi di formazione planetaria e la caratterizzazione dei pianeti extrasolari. Relatore Manlio Suvieri 16 27/02/2012 Relatore Manlio Suvieri I 492 segmenti dello specchio primario sono disposti a formare un cerchio di 30 metri di diametro. La sola struttura del telescopio si innalzerà da terra per 50 metri e sarà larga 56. L’edificio a cupola che contiene il tutto avrà un diametro di 66 metri. La calotta sarà dotata di 98 aperture, per aumentare la ventilazione interna e migliorare il seeing. La calotta rotante permetterà un’escursione del telescopio di 65 gradi in ogni direzione, a partire dallo zenith. La massa mobile costituita dal telescopio, dalle ottiche e dalla strumentazione sarà di 1430 tonnellate metriche. La dotazione del TMT comprende inoltre uno specchio secondario da 3,1 metri di diametro ed uno specchio terziario alto 3,6 metri e largo 2,5 metri. Relatore Manlio Suvieri 17 27/02/2012 Relatore Manlio Suvieri farà uso di sofisticati sistemi di ottica adattiva, per ridurre al minimo gli effetti della turbolenza atmosferica. La forma e l'esatto osizionamento di ciascuno dei 492 segmenti sarano controllati per mezzo di sistemi computerizzati di ottica attiva. I dati di progetto prevedono di poter raggiungere una risoluzione angolare fino a dieci volte superiore quella del telescopio spaziale Hubble. La sua ultimazione è prevista entro la fine del 2018 e se i tempi di costruzione saranno rispettati, il TMT diventerà il primo Extremely Large Telescope ad entrare in attività. Le ottiche adattive sono, una delle moderne tecniche utilizzate dai Telescopi terrestri per contrastare l'effetto dell„atmosfera, che degrada le immagini, riducendo di fatto il potere risolutivo del telescopi a valori molto inferiori al limite difrattivo. Sarà costruito sul monte Mauna Kea, nelle isole Hawaii Relatore Manlio Suvieri 18 27/02/2012 il TMT e il James Webb Space Telescope (JWST ) lavoreranno fianco a fianco, con il secondo che fornirà i bersagli per i dettagliati studi spettrometrici del primo. Relatore Manlio Suvieri Gamma raggi X ultravioletti luce visibile infrarossi radio frequenze Relatore Manlio Suvieri 19 27/02/2012 Atacama Large Millimeter Array Relatore Manlio Suvieri Il radiotelescopio più conosciuto, che è anche quello più grande, si trova ad Arecibo, in Porto Rico, ricavato in una depressione naturale larga circa 300 metri. In Italia ci sono due radiotelescopi medi, a Medicina in Emilia-Romagna e Noto in Sicilia, Nel 1974 Martin Ryle e Antony Hewish dell'Università di Cambridge hanno ricevuto il premio Nobel per aver inventato l'interferometria radioastronomica, che utilizza una combinazione di numerosi radiotelescopi, i quali possono essere usati come un'unica antenna "virtuale" più grande. ALMA è una collaborazione tra europei e americani Relatore Manlio Suvieri 20 27/02/2012 Il progetto internazionale ALMA, la cui struttura è simile a un sistema di radiotelescopi, Rappresenta il più complesso osservatorio terrestre mai costruito finora . Nel 2013, quando la sua costruzione sarà terminata, l'intero schieramento comprenderà 66 antenne dispiegate per 16 chilometri e connesse da fibre ottiche, così da funzionare come un singolo telescopio. ATACAMA LARGE MILLIMETER /SUBMILLIMETER ARRAY Relatore Manlio Suvieri TELESCOPI INFRAROSSI Il satellite Europeo infrarosso ISO Mappa del cielo nell‟infrarosso tracciata dalla missione spaziale ISO lanciata nel 1983 Relatore Manlio Suvieri 21 27/02/2012 TELESCOPI ULTRAVIOLETTI International Ultraviolet Explorer 1978 Il satellite SOHO 1995 La mappa del cielo nell‟ultravioletto Relatore Manlio Suvieri TELESCOPI PER LE ALTE ENERGIE L’astronomia delle alte energie ha inizio nel 1962, quando il razzo disegnato da un’equipe guidata da Riccardo Giacconi scopre la prima sorgente X, nella costellazione dello Scorpione, chiamata Sco-X1. Seguono le stazioni orbitanti Uhuru, Einstein, Beppo Sax, Chandra, Vela, CGRO , INTEGRA L, AGI LE, Beppo SAX, satellite italiano (1996) Osservatorio Einstein Chandra X ray Observatory (1999) Relatore Manlio Suvieri 22 27/02/2012 I TELESCOPI CHE STUDIANO IL BIG-BANG Il satellite COBE (CO smic Background Explorer, 1989) ha prodotto il primo spettro completo della radiazione cosmica di fondo a microonde, resto del Big-Bang da cui è nato l’Universo. Ha anche rivelato le sue disomogeneità che segnano le perturbazioni iniziali della materia/energia dell’Universo. La mappa della radiazione cosmica di fondo prodotta dal satellite COBE Relatore Manlio Suvieri Wilkinson Microwave Anisotropy Probe (WMAP Nel 2001 la missione spaziale WMAP (Wilkinson Microwave Anisotropy Probe) ha misurato le disomogeneità a scale ancora minori e in maggior dettaglio. Grazie al satellite WMAP vediamo l’Universo 300 mila anni dopo il Big-Bang e possiamo tracciarne l’intera storia fino ai nostri giorni. la sua dismissione è stata effettuata nell'ottobre 2010 Mappa della radiazione cosmica di fondo prodotta dalla missione WMAP Relatore Manlio Suvieri 23 27/02/2012 La storia dell‟Universo lunga 13.7 miliardi di anni dal Big-Bang alla struttura dei nostri giorni. Come evolvono le dimensioni dell‟Universo nel tempo (da sinistra a destra). Dopo il Big-Bang si ha una fase di rapida espansione (inflazione) che possiamo misurare nella radiazione cosmica di fondo. L‟espansione viene quindi controllata dall‟autogravitazione del sistema. Dopo un periodo di buio le disomogeneità della materia (barionica e oscura) portano alla formazione delle galassie, delle stelle e dei pianeti. Attualmente l‟espansione appare accelerare sotto la spinta di un‟ energia oscura, forse legata all‟energia del vuoto. Relatore Manlio Suvieri I TELESCOPI ALLA RICERCA DI ALTRE TERRE Il passato La sonda Pioneer 10, lanciata nel 1972, reca una placca d’oro con inciso un messaggio contenente dati fondamentali sull’umanità, sulle nostre conoscenze e sulla nostra posizione nello spazio. La sonda ha ormai superato i confini del sistema solare ed è diretta verso la regione della stella Aldebaran, nel Toro che raggiungerà tra due milioni di anni. Relatore Manlio Suvieri 24 27/02/2012 Il presente Il telescopio spaziale Kepler, lanciato il 6 Marzo 2009, ha la missione di scoprire pianeti extrasolari di tipo terrestre. Allo stato attuale, sono stati scoperti 2326 pianeti extrasolari, di questi 207 sono di dimensioni simili alla terra (dic 2011) Kepler utilizza il metodo del “transito” che si basa sulla diminuzione periodica del flusso luminoso di una stella quando il pianeta, nel suo moto di rivoluzione, si interpone tra il telescopio e la stella stessa. Questo effetto è estremamente debole ma misurabile. Satellite Kepler per la ricerca di pianeti di tipo terrestre Relatore Manlio Suvieri Il futuro Il Terrestrial Planet Finder Interferometer, che raggiungerà una grande risoluzione spaziale grazie alla combinazione interferometrica di quattro specchi da 4 metri di diametro, avrà il compito di individuare pianeti di tipo terrestre attraverso la misura della presenza di vapor acqueo, anidride carbonica, ozono, metano. Osservandone in gran numero ed in diverse fasi evolutive, ci potrà dare informazioni anche sul passato della nostra Terra. è una futura missione progettata dalla NASA Il progetto è attualmente posticipato a tempo indefinito. Relatore Manlio Suvieri 25 27/02/2012 Peter Chen del Goddard della NASA ha recentemente mostrato come potrebbe essere molto semplice costruire enormi telescopi sulla Luna, utilizzando praticamente soltanto la “polvere” del nostro satellite. GMT CON LA FUSIONE DI OLTRE 20 TONNELLATE DI VETRO SPECIALE ALL’INTERNO DELLA FORNACE ROTANTE DEL MIRROR LAB DELL’UNIVERSITÀ DELL’ARIZONA, È INIZIATA LO SCORSO 14 GENNAIO LA LUNGA OPERA DI MODELLAZIONE DEL SECONDO DEI COMPLESSIVI SETTE SPECCHI DA 8,4 METRI DESTINATI A COSTITUIRE IL GIANT MAGELLAN TELESCOPE, UN TELESCOPIO OTTICO EQUIVALENTE A UN 25 METRI DI DIAMETRO. IDEATO DA UN CONSORZIO DI UNIVERSITÀ AMERICANE, SARÀ COLLOCATO A LAS CAMPANAS, SULLE ANDE CILENE, E DOVREBBE VEDERE LA LUCE VERSO LA FINE DEL DECENNIO Relatore Manlio Suvieri E-ELT ANCHE L’EUROPA VUOLE AVERE IL SUO OCCHIO GIGANTE SUL CIELO. COSTRUITO IN DIECI ANNI DALL’ESO SEMPRE SULLE ANDE CILENE, CON UNO SPECCHIO MODULARE DI QUASI 40 METRI DI DIAMETRO RISULTA IL PIÙ GRANDE DI TUTTI. SI CHIAMA E-ELT, TELESCOPIO EUROPEO ESTREMAMENTE GRANDE, E IL COSTO PREVISTO SUPERA IL MILIARDO DI EURO. ANCHE IN QUESTO CASO, UNA DELLE ECONOMIE MONDIALI EMERGENTI, IL BRASILE, DARÀ UN NOTEVOLE CONTRIBUTO FINANZIARIO GRAZIE ALLA SUA RECENTE ADESIONE ALL’ESO, MENTRE ALTRI PAESI, TRA CUI LA RUSSIA, STANNO DIMOSTRANDO INTERESSE. Relatore Manlio Suvieri 26 27/02/2012 OGNI VOLTA CHE UN GRANDE TELESCOPIO SPINGE IL SUO SGUARDO OLTRE I LIMITI DELL’ORIZZONTE CONOSCIUTO, ANCHE IL NOSTRO ORIZZONTE SI AMPLIA. E OGNI VOLTA CHE UN SATELLITE ESPLORA I MEANDRI PIÙ REMOTI DELL’UNIVERSO, QUALCOSA RESTA A TERRA. QUALCOSA CHE RIGUARDA LA NOSTRA VITA QUOTIDIANA: NUOVE TECNOLOGIE, MATERIALI D’AVANGUARDIA, SOLUZIONI INEDITE A PROBLEMI DI TUTTI I GIORNI. Relatore Manlio Suvieri 27