Progetto Scuola di Naturopatia psicosomatica ad indirizzo

 Progetto
Scuola di
Naturopatia psicosomatica
ad indirizzo BioPsicoQuantistico
Anno
accademico
2014/2015
Ricondurre la responsabilità della nostra vita ad ognuno di noi significa
restituire ad ognuno di noi gli strumenti della propria guarigione
dott. Natale Petti
Ente accreditato Jean Monnet Universite europeenne A.I.S.B.L. Bruxelles www.scuolearon.it
[email protected]
Premessa ed analisi del contesto
Il presente documento descrive il percorso di studi in Naturopatia Psicosomatica ad indirizzo
BioPsicoQuantistico, organizzato da 10 anni dalla nostra associazione in Puglia.
In una società in cui, da una parte, creare posti di lavoro è sempre più difficile, dove bisogna reinventarsi per
poter creare il proprio posto di lavoro, e, dall’altra, si hanno sempre più perplessità rispetto alle cure mediche
troppo aggressive e spesso poco finalizzate alla prevenzione, la figura del Naturopata assume sempre più
consensi, a tal punto che
!
sono quasi 15 milioni, gli italiani che ne usufruiscono ufficialmente,
!
numerose Regioni (tra cui, Toscana, Liguria e Lombardia) hanno promulgato delle specifiche leggi
che organizzano un Registro a cui gli operatori in Naturopatia possono iscriversi per dare pubblicità
e organizzazione ai servizi erogati ai cittadini,
!
lo Stato ha provveduto a stilare una legge (L. n. 4/2013) che descrive gli oneri a cui sono tenute le
associaizoni (come la nostra) che intendono formare e gestire deontologicamente tutte le professioni
non normate, tra cui quella professionalità del Naturopata.
Viviamo in un mondo in cui prevenire è una necessità biologica finalizzata alla sopravvivenza, in cui
l’inquinamento e l’uso della chimica e del magnetismo imperversano a tal punto che alcuni corpi sembrano
delle piccole discariche umane. La medicina preventiva e predittiva vede l’inquinamento fisico e mentale alla
base di tutte le malattie degenerative.
In questo sistema abbiamo bisogno di una figura nuova che si collochi in quello spazio vuoto lasciato dalla
Medicina e dalla Psicologia, che non trascuri gli aspetti fondamentali su cui si fondano le due precedenti.
Il Naturopata è terapeuta che opera nel campo delle medicine non convenzionali e dunque nell’ambito della
Medicina Olistica. Il termine “olistico” deriva dal greco “olos” che tradotto significa “tutto”: il Naturopata
considera l’essere umano nella globalità della sua natura e quindi nella sua tridimensionalità (corpo, mente e
energia); agisce seguendo le leggi della natura; non focalizza la sua attenzione sulla malattia, ma individua
le cause degli squilibri che hanno condotto ad essa. La sua attività si fonda su educazione alla salute,
osservazione sistemica delle manifestazioni globali dell’essere umano e riequilibrio delle potenzialità
energetiche. Il Naturopata è dunque la figura professionale che si occupa di salute e benessere, in un’ottica
naturale ed olistica.
Il suo contributo appare indispensabile soprattutto in quest’epoca in cui varie forme di inquinamento e livelli
elevati di stress tendono a creare nuovi problemi e squilibri per sconfiggere i quali è necessario ripristinare le
condizioni idonee per dare l’opportunità all’organismo di manifestare la Forza Vitale, l’energia di auto
guarigione già insita in noi (vedi allegato A).
La figura del Naturopata è normata in molti paesi del mondo e, in Europa, vede riconoscimenti già da molti
anni in Germania, in Austria e in Inghilterra, mentre in Italia, come accennato, esiste una legge che identifica
l’esistenza delle discipline non normate e le colloca sotto la regolamentazione e supervisione di registri di
categoria ed enti terzi identificati e riconosciuti dallo stato. Altri paesi non hanno provveduto a
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regolamentazione di nessun tipo in quanto non ritengono prioritaria tale identificazione, ma nessuno di questi
ha mai decretato il “NON RICONOSCIMENTO” della figura in merito.
La strutturazione di un corso in Naturopatia Psicosomatica ad indirizzo BioPsicoQuantistico (vedi allegato B),
potrebbe costituire una risorsa importante in termini di offerta lavorativa e per la creazione di posti di lavoro.
Infatti, molti dei naturopati BPQ usciti dalle nostre scuole risultano già essere validi professionisti nell’ambito
clinico e molti di essi, dopo aver fatto qualche anno di esperienza, già insegnano nelle nostre scuole.
Altro aspetto da non trascurare è la possibilità di avere professionisti preparati in una disciplina alquanto
alternativa, ma valida e professionale, sul territorio; una possibilità in più, una scelta in più per l’utente. Infine,
vantaggio da considerare è la strutturazione di un Ambulatorio Naturopatico, che, oltre a dare la possibilità ai
nostri ragazzi di tirocinare, offre alla popolazione la possibilità di usufruire dei trattamenti più leggeri e non
invasivi, a titolo totalmente gratuito e sempre con la presenza e supervisione di un Tutor.
Chi non potrà permettersi un trattamento, potrà venire nel nostro centro di ascolto Naturopatico.
Breve presentazione dell’ente proponente.
Associazione ARS MEDITA
L’associazione “ArsMedita” nasce in Italia nell’estate del 2014, da un gruppo di soci fondatori interessati alla
diffusione della cultura Olistica.
L’idea prima dei fondatori è quella di diffondere il pensiero Olistico ed il concetto della libertà di scelta e di
cura, diffondere un approccio alla vita basato sui ritmi e le leggi della natura, considerando i vari livelli
dell’essere umano: considerando la tridimensionalità che è presente in ognuno di noi.
Al fine di realizzare tale intento l’associazione vede come fine applicativo e dunque come scopo ultimo:
a) la sensibilizzazione e la promozione della cultura olistica
b) la divulgazione della disciplina e della pratica naturopatica e psicosomatica
c) la divulgazione della teoria e della pratica bioPsicoQuantistica
d) la promozione delle arti figurative e musicali
Scopi, questi che potranno essere realizzati attraverso le seguenti attività
- istituire e gestire corsi di studio teorici e pratici a tutti i livelli scolastici;
- organizzare servizi per università e scuole di ogni grado, nonché corsi scolastici e prescolastici per docenti,
studenti, lavoratori, ecc.;
- svolgere corsi di aggiornamento e perfezionamento;
- promuovere viaggi e scambi culturali con altre associazioni, anche all’estero;
- predisporre centri di documentazione a servizio degli associati e dei cittadini, nonché formare un efficiente
servizio di pubblica utilità per tutti coloro interessati allo studio e alla pratica delle attività dell’Associazione;
- provvedere alla distribuzione di pubblicazioni, edizioni fonografiche, audiovisivi, e altro materiale legato
all’esercizio delle discipline previste dallo statuto;
- svolgere manifestazioni, convegni, dibattiti, mostre, per il raggiungimento dei propri obiettivi in ambito
regionale, nazionale ed estero;
- stipulare convenzioni con enti pubblici e privati;
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- promuovere e pubblicizzare la propria attività e la propria immagine, utilizzando modelli ed emblemi;
- realizzare e produrre eventi multimediali correlati alle attività costituenti l’oggetto sociale;
- svolgere attività correlate e strumentali alla disciplina prevista dallo statuto, che ne costituiscono il naturale
completamento;
- svolgere qualsiasi altra attività, connessa agli scopi istituzionali, che venga ritenuta utile per il
conseguimento delle finalità associative.
ArsMedita esplica dunque le sue attività coinvolgendo associati di qualsiasi età, classe sociale, colore e
livello culturale, in varie attività: culturali, ludiche e sociali.
ARS MEDITA è accreditata presso la Jean Monnet Universitè Europèenne, A.I.S.B.L. Bruxelles.
Obiettivo generale
È nostro obiettivo principale formare ed informare, divulgare l’arte Naturopatica e BioPsicoQuantistica,
preparare Terapeuti ed Educatori professionalmente ed eticamente validi, nonché strutturare un sistema
(rete) di terapeuti e strutture che possano offrire alla popolazione locale una possibilità terapeutica in più ed
una ulteriore possibilità di lavoro.
Obiettivi specifici
Per sviluppare quanto sopra descritto dovremo:
!
Strutturare una scuola di formazione sul territorio,
!
Avviare un corso di formazione,
!
Divulgare la cultura naturopatica, con incontri periodici e gratuiti su tematiche specifiche,
!
Avviare un ambulatorio tematico che permetta ai nostri futuri professionisti di tirocinare ed alla
popolazione di usufruire di trattamenti non invasivi a titolo totalmente gratuito o con un piccolo tiket.
Destinatari diretti
Il progetto formativo è rivolto a tutti coloro che intravvedono, nelle medicine non convenzionali, un settore di
studio cui rivolgersi professionalmente per avviare un’attività sempre più richiesta, riconosciuta e
remunerata.
Destinatari diretti
Sono destinatari indiretti:
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!
Gli utenti che possono beneficiare delle consulte e delle prestazioni di una figura alternativa, volta al
ripristino della salute in ottica ecologica e olistica.
!
Il Comune di Paglieta potrà fregiarsi del merito di aver preso in considerazione, per prima, sul
territorio, questa nuova opzioni culturale, formativa e professionalizzante, nell’esclusivo interesse
della comunità.
!
Le famiglie di quanti vorranno intraprendere il percorso formativo, considerata l’alta percentuale di
occupabilità che questo settore dimostra di avere in questo momento storico.
!
I futuri pazienti e i loro familiari, che potranno contare su un approccio in più, naturale ed umano, per
il riequilibrio del loro stato di salute.
Metodologia
Nei prossimi tra fondamentali paragrafi preciseremo e chiariremo vari aspetti relativi alla figura del
Naturopata che, spesso, viene ancora vista come semplicemente alternativa a quella del Medico o dello
Psicologo, una figura che utilizza il naturale invece che la medicina chimica, ma così non è.
La Naturopatia possiede un suo metodo valutativo (per il medico, diagnostico) ed un suo approccio
applicativo (per il medico, terapeutico); l’impiego del naturale è solamente uno dei tanti aspetti presi in
considerazione ed utilizzati per il riequilibrio dello stato di salute.
Vediamo assieme, quindi, i tre punti che potranno chiarire i vari aspetti sul metodo:
1) DEFINIZIONE DEL SISTEMA O METODO
La Naturopatia approfondisce il complesso di discipline e tecniche diagnostiche e terapeutiche (definite
valutative ed operative) non invasive che consentono di ripristinare il benessere a livello fisico, psichico ed
energetico, rispettando la filosofia olistica e, dunque, le leggi della natura. Fondamento della naturopatia è la
Vis Medicatrix Naturae, cioè il potere curativo della natura e la sua capacità di mantenere l’omeostasi
(equilibrio).
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In generale, la Naturopatia enfatizza prevenzione, trattamento e promozione di ottima salute attraverso
l'uso di metodi terapeutici e modalità che stimolano i processi di autoguarigione. L'approccio filosofico della
Naturopatia include prevenzione delle malattie, stimolazione delle capacità curative innate del corpo,
trattamento naturale dell'intera persona, responsabilità personale per la propria salute, ed educazione del
paziente ad uno stile di vita salutare.
Tratto da: Parametri per la formazione in Naturopatia secondo l'OMS/WHO (L'Organizzazione Mondiale
della Sanità), 2010.
Questo documento fornisce i parametri per la formazione base di professionisti di naturopatia; modelli di
formazione per corsisti con differenti bagagli culturali; ed un resoconto di ciò che la comunità dei
professionisti di naturopatia considera come controindicazioni, così da promuovere una pratica sicura della
naturopatia e minimizzare il rischio di incidenti. Ciò può servire come un riferimento per le autorità
nazionali nello stabilire sistemi di formazione, di verifica e di concessione di licenze che supporti la pratica
qualificata della naturopatia.
2) DESCRIZIONE BREVE DEL SISTEMA DI GUARIGIONE O DEL METODO
Per realizzare quanto esposto sopra, il Naturopata utilizza vari sistemi, metodi e strumenti: colloquio, consigli
alimentari, utilizzo di erbe ed estratti dalle stesse, pratica di metodi di riequilibrio energetico, utilizzo di
apparecchiature e strumentazioni sia di pertinenza valutativa che finalizzata al trattamento di vari squilibri
(test per intolleranze alimentari, iridoscopio per indagine iridologica, strumenti di valutazione e trattamento
con frequenze di tipo unicamente informazionale, apparecchiature quantistiche studiate ed avallate da
migliaia di test effettuati da vari centri di ricerca russi o americani).
L’utilizzo delle frequenze è sempre di maggior aiuto nell’ambito della salute e risulta essere un metodo
economico e assolutamente non invasivo.
3) DESCRIZIONE DI COME SI ESEGUE IL SISTEMA O METODO
Descrivere ed enumerare i contesti in cui può essere applicata la disciplina olistica risulta essere compito
difficile; forniamo una elencazione esemplificativa.
!
Consulenze presso appositi studi: in queste consulenze, il Naturopata valuta le condizione Fisiche,
Psichiche ed Energetiche del soggetto che richiede la sua consulenza, con strumenti e tecniche,
alcune delle quali si elencano di seguito, a scopo esemplificativo:
-­‐
Trattamento Craniosacrale,
-­‐
Spagyria e tavolette d’argilla,
-­‐
Fitogemmoterapia,
-­‐
Iridologia,
-­‐
Manipolazione Viscerale,
-­‐
Floriterapia e Aromaterapia,
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!
-­‐
BioPsicoQuantistica,
-­‐
Trattamento Informazionale.
Trattamenti di vario genere: dopo aver fatto l’attenta valutazione descritta nel punto sopra, il
Naturopata consiglierà l’utilizzo di prodotti naturali (non medici e registrati unicamente come
integratori alimentari), che avrà individuato proprio per quella persona in quel dato momento.
Nei programmi che seguono sono elencati i vari approcci trattamentali utilizzati dagli operatori del settore,
tutti affrontati ed approfonditi nel nostro programma di studio.
Il percorso formativo
Descrizione
Il corso di Naturopatia psicosomatica ad indirizzo BioPsicoQuantistico si basa sull’esperienza
decennale
di
studi,
pratiche
e
consulenze
del
dott.
Natale
Petti.
L’inserimento
del
metodo
BioPsicoQuantistico costituisce un elemento di assoluta novità nel panorama olistico e aggiunge valore
pratico e scientifico ad un percorso che ha già formato, negli anni, più di 100 operatori attivi come validi e
stimati professionisti. La novità più significativa è l’allestimento di un apposito laboratorio in cui i discenti
imparano a conoscere ed utilizzare praticamente modernissimi strumenti, in grado di lavorare sulle
frequenze e, quindi, sull’energia; la nostra energia vitale.
Rinviando ogni ulteriore approfondimento relativo al percorso formativo alle sezioni successive e al sito
www.arsmedita.it, ci soffermiamo ancora qualche momento sul metodo (la BioPsicoQuantistica); ne diamo
altri pochi cenni, riportando di seguito l’introduzione al libro che Natale ha scritto per presentarlo,
Introduzione alla BioPsicoQuantistica.
Secondo i dettami della medicina tradizionale, per trovare la soluzione e arginare il male, la diagnosi e la
terapia devono concentrarsi sul sintomo (ciò che è osservabile). E se il sintomo fosse solo la punta visibile di
un iceberg? E se davvero valessero le nuove teorie per cui i principi che reggono la scienza
dell’osservazione sono più che opinabili?
La malattia, che noi riteniamo appartenere e costituire una piccola parte del complesso processo biologico di
guarigione, è, per il terapeuta prima e la persona poi, come Medusa: una diagnosi infausta suona come un
anatema che impietrisce, una sentenza senza senso: non comprendendone i motivi, la malattia è equiparata
ad una casuale sventura. Questo approccio mette a rischio il benessere e, a seconda dei casi, la
sopravvivenza del soggetto; perché genera paure e reazioni organiche tali da poter bastare esse stesse a
creare danni gravissimi.
Dopo anni di studi, ricerche e applicazioni sul campo, ho messo a punto una tecnica che punta alla
guarigione totale della persona, guidata attraverso un’esperienza di vita che vale, prima di tutto, come
percorso di crescita personale: è la BioPsicoQuantistica. Non entrerò qui nel merito delle applicazioni;
intendo, però, descrivere le logiche operative che utilizza e i principi su cui si basa.
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Il primo è quello per cui, valutata l’imprescindibilità dell’aspetto biologico, di quello psicologico e di quello
quantistico, ritengo che qualsiasi approccio che si concentri su una sola delle tre dimensioni non si possa in
nessun caso considerare completo ed esauriente. Le dimensioni descritte, poi, non sono che diversi aspetti
di un sinolo: sono sempre interfacciate e connesse (ha senso separarle sono per fini didattici).
In base ai meccanismi che normano l’evoluzione della specie e alle proprietà reattive nello spazio e nel
tempo dell’individuo, prendo in considerazione le motivazioni biologiche che portano l’uomo a reagire proprio
in quel modo ad una sollecitazione specifica.
Mi concentro sull’atto di volontà, inteso come compito ed impegno attivo nel percorso di cambiamento della
propria realtà e della propria crescita (in ossequio alle nuove teorie per cui meccanismi intellettuali o schemi
comportamentali fissi sembrano portare a modificazioni genetiche, se fortemente reiterati).
Mi misuro con un approccio completamente nuovo che permette di vedere sotto una diversa luce lo schemauomo e, quindi, le sue vie di guarigione: per la quantistica, la struttura (che è parte della materia) è composta
da un insieme di frequenze che si relazionano tra loro per costituire specifici campi di pensiero: la struttura
acquisisce una forma specifica proprio per assolvere ad una specifica funzione.
Dopo un veloce affresco delle nozioni di base della Filosofia Olistica (sono notizie indispensabili per la
comprensione degli argomenti successivi), presento gli aspetti tipici del nuovo metodo (Biologico,
Psicologico e Quantistico) facendo in modo che possa essere già chiaramente percepita la forte correlazione
olistica che vi intercorre. Infine intendo approfondire l’aspetto più illuminante dell’idea applicativa: la scienza
quantistica e gli elementi (campi morfogenetici, campi scalari, energia e frequenze auree) che considero il
futuro della medicina, della crescita personale e della ricerca e sviluppo del potenziale umano.
In definitiva, il mio lavoro intende avviare un dibattito scientifico che spero possa coinvolgere ed
appassionare tutti coloro che, per qualsiasi motivo, abbiano a cuore il benessere, la salute e la
consapevolezza di ciascuno di noi.
Dott. Natale Petti
Direttore Scuole Aron
Obiettivi
Il corso si prefigge di fornire al discente gli strumenti necessari per acquisire, condividere e gestire un
approccio globale alla terapia, basato sul principio sostanziale per cui sia possibile (se non necessario)
ridurre al minimo indispensabile l’utilizzo di prodotti chimici per risolvere le situazioni di malessere.
L’oggetto di studio e analisi della Naturopatia non è la malattia ma il malato e il suo equilibrio somato-psicoenergetico; non si denigra la scienza medica cosiddetta convenzionale; si vuole presentare e diffondere un
approccio alternativo e basato su insegnamenti antichi, passati al vaglio delle moderne scienze e promosse
sempre più dalla prassi e dall’esperienza sul campo.
Il corso ruota attorno al principio delle dinamiche globali: la guarigione passa da un processo dinamico
finalizzato alla crescita personale dell’individuo; l’approccio è globale, multidisciplinare, olistico. La finalità è
quella di far acquisire al cliente (in questo modo il Naturopata chiama il “paziente”) la capacità di fronteggiare
qualsiasi situazione che, per predisposizione personale e/o disfunzioni ambientali, possa essere percepita
come critica e disagevole; e per comprendere ciò, si considera il passato del soggetto, le sue relazioni, gli
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aspetti sociali, i retaggi, le attitudini ed elementi quali autostima, autonomia, identità, capacità di amare,
stress ed equilibrio psicofisico.
Requisiti di ammissione
Tutti possono accedere al percorso formativo come Uditori. Per il conseguimento dei Titoli indicati di seguito,
è obbligatoria la Licenza di Scuola media Superiore.
Certificazioni
Master de 1er Niveau Universitè Jean Monnet
Titolo di primo livello rilasciato dall’Universitè Jean Monnet A.i.s.b.l. di Bruxelles che consente l’iscrizione al
Registro Professionale Europeo dei Naturopati (Liste n. 2 de l'Ordre Professionnel Européen des
Spécialistes en Médecine non conventionnelles) presso il Tribunal de Commerce di Bruxelles.
La richiesta di riconoscimento dei titoli JM nel sistema europeo segue i principi enunciati dalla Convenzione
di Lisbona, nel rispetto delle singole regolamentazioni nazionali.
Trattandosi di certificati attestanti specializzazioni in ambiti generalmente non regolamentati, per lo
svolgimento dell’attività, non esistono né sono necessarie equipollenze con titoli di tipo accademico. Salvo
specifiche restrizioni da parte degli Stati, l’esercizio delle professioni interessate è libero e regolato dal
rispetto di precisi codici deontologici che rendano impossibile qualunque forma di abuso.
Il Master de 1er niveau rilasciato dall’Universitè Jean Monnet si consegue in seguito alla discussione della
tesi, alla conclusione del percorso formativo quadriennale, presso la sede centrale dell’Universitè sita a
Bruxelles alla rue d’Egmont 11, c/o Fondation Universitarie (i costi relativi all’associazione annuale alla JM e
alle tasse richieste per prenotare la propria discussione vanno versate direttamente all’Ente Belga e non
rientrano nel costo del corso di Naturopatia erogato da Aron). Le spese di viaggio e alloggio per la
discussione della tesi sono a carico del discente.
Spendibilità dei titoli
Il Naturopata può:
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aprire uno studio privato (per il quale esiste una precisa collocazione fiscale);
!
operare in centri termali, centri benessere;
!
operare in centri o studi medici (se coadiuvati e sostenuti dal medico responsabile);
!
utilizzare le conoscenze e competenze acquisite per favorire il benessere proprio e della propria
famiglia;
informare e divulgare conoscenze e concetti volti al benessere sociale.
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Piano di studi
Durata in
giorni
Modulo
1° anno Corso introduttivo
Introduzione alla Naturopatia
Diagnosi in Naturopatia
Metodiche Olistiche Energetiche
Storia della naturopatia
Naturopatia Generale
Oligoterapia Diatesica
Erboristeria, Fitogemmoterapia e Aromaterapia
MTC e Semeiotica Cinese
Filosofia Olistica
Essere terapeuta e sviluppo psicocorporeo ed empatico
Alimentazione Naturale
Scienze della Prevenzione
Anatomia
Biologia e Chimica Organica
Fisiologia
Patologia medica
2
4
/
2
1
4
4
1
2
4
/
/
/
/
/
Metodologia didattica
Docenti
seminario
frontale
frontale +
e-learning
frontale + e-learning
frontale + e-learning
frontale + e-learning
frontale + e-learning
frontale + e-learning
frontale + e-learning
frontale + e-learning
e-learning
e-learning
e-learning
e-learning
e-learning
Petti
Petti
Evan
Petti
Petti
Petti
Pock
Lillo
Petti
Galiani
De Benedittis
Spinazzola
Guardone
Orsi
Guardone
Guardone
e-learning
e-learning
e-learning
e-learning
e-learning
e-learning
e-learning
frontale + e-learning
frontale + e-learning
frontale + e-learning
frontale
frontale
frontale + e-learning
frontale + e-learning
Guardone
Guardone
Guardone
Petti
Petti
Petti
Guardone
Galiani
Petti
Lutman
Ferulli
Berni Canani
Romagnoli
Del Buono
24 giornate,
12 week end
2° anno e 3° anno
Anatomia 2
Fisiologia 2
Patologia medica 2
Psicologia Generale
Psicopatologia
Psicologia e Psicosomatica
Interpretazione dei dati di Laboratorio
Essere terapeuta e sviluppo psicocorporeo ed empatico
BioPsicoQuantistica
Craniosacrale
Riflessologia con oli e fiori
Metodiche Olistiche Energetiche
Il Colloquio Clinico
Floriterapia
2
4
4
4
4
2
4
24 giornate
12 week end
Il Colloquio Clinico
Craniosacrale
Essere terapeuta e sviluppo psicocorporeo ed empatico
Metodiche Olistiche Energetiche
BioPsicoQuantistica
Iridologia
Medicina Quantistica
4
4
2
4
4
4
2
frontale + e-learning
frontale + e-learning
frontale
frontale + e-learning
frontale
frontale + e-learning
frontale + e-learning
Romagnoli
Lutman
Galiani
Berni Canani
Petti
Lombardi
D’Agostino
24 giornate
12 week end
4° anno
Pratiche Naturopatiche
Naturopatia clinica
Essere terapeuta e sviluppo psicocorporeo ed empatico
2
2
4
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frontale
frontale + e-learning
frontale + e-learning
Petti
Petti
Galiani
Repertori terapeutici
Pratiche di laboratorio
Laboratorio Quantistico
PNEI
Metodiche Olistiche Energetiche
Pratiche in BioPsicoQuantistica
2
4
2
2
4
2
frontale + e-learning
frontale
frontale + e-learning frontale frontale + e-learning
frontale + e-learning
Petti
da distribuire
Petti/Berni Canani
Guardone
Berni Canani
Petti
24 giornate
12 week end
Formazione Permanente
Iridologia
Cromoterapia e Cromopuntura
Ipnosi passiva e strategica
Spagyria e tavolette d’argilla spagyrica
In Preparazione molti altri monotematici
2
2
4
4
frontale
frontale + e-learning
frontale + e-learning
frontale + e-learning
Petti
Petti
Guardone
Gagliano
Modalità formativa
Ogni annualità del percorso formativo consta di 12 weekend di lezioni frontali e specifiche ed ulteriori lezioni
erogate in modalità e-learning nelle quali verranno affrontate materie sostanzialmente teoriche.
Le lezioni frontali, sulla base di eventuali e specifiche esigenze formative, potranno essere implementate da
lezioni e-learning.
Modalità di verifica delle conoscenze e competenze acquisite
Per ogni modulo affrontato (fatta eccezione per i seminari), si prevedono verifiche scritte (test a risposta
multipla) e prove pratiche per le diagnosi, i repertori e le pratiche di laboratorio.
Al termine del quadriennio il discente discute una tesi (in italiano) presso la sede della Universitè Jean
Monnet AISBL di Bruxelles - Belgio presso la Fondation Universitarie Stichting sita alla rue d’Egmont, 11
(spese di viaggio e soggiorno e tassa per discussione tesi a carico dello studente).
Fasi e attività
Considerata la ponderosità del percorso formativo proposto, sarà necessario implementare le attività
correlate per fasi successive, così come indicato sinteticamente di seguito:
!
Organizzazione logistica del corso di formazione (individuaizone sede, incarico Docenti, attivazione
segreteria).
!
Pubblicizzazione tramite locandine, conferenze e mail; contiamo sulla Conferenza dei Comuni e la
possibilità di organizzare incontri conoscitivi presso i più importanti.
!
Avvio delle sessioni formative.
!
Al terzo anno, allestimento del laboratorio BPQ ed attivazione del dipartimento ambulatoriale nel
quale i discenti potranno fare tirocinio e la popolazione ne potrà usufruire.
!
Preparazione della formazione permanente e Master di specializzazione post universitaria
Internazionale (l’affiliazione alla Jean Monnet ce lo consente).
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Tempi e costi
La realizzabilità del progetto è immediata: prevediamo di sviluppare la campagna di presentazione nei 4
mesi che seguono ed iniziare le lezioni già entro dicembre 2015.
I costi sono tutti relativi al marketing, essendo l’organizzazione didattica già attiva e funzionante da tempo.
Oltre all’eventuale materiale cartaceo (locandine, manifesti ecc., di cui, come associazione, potremmo farci
carico), attiveremmo campagne promozionali sui Social Network e sul nostro sito, www.arsmedita.it,
utilizzeremmo newsletter e organizzeremmo eventi divulgativi con la Conferenza dei Comuni.
Materiali e luoghi
Materiale necessario:
!
Cancelleria (a carico dell’associazione),
!
Videoproiettore (è già nella sala),
!
Sedie e banchi, o sedie con ribaltina (sono già nella sala),
!
Piattaforma e-learning e sito (a carico dell’associazione),
!
Computer (a carico dell’associazione e anche presente nella sala),
!
Puntatore laser (a carico dell’associazione),
!
Stampante (chiediamo la possibilità di usufruire della stampante del comune ma solo per
piccolissime quantità di stampe e sporadicamente).
Luoghi:
Chiediamo al Comune di Paglieta, la possibilità di usufruire di un locale adeguato, per l’erogazione di corsi di
formazione.
I Docenti
Tutti i Docenti della scuola, indicati nel piano di studi, sono professionisti di alto spessore tecnico, culturale
ed etico. Non escludiamo la possibilità di sfruttare le risorse che ci offre il territorio, offrendo la possibilità di
insegnare a personale locale, ma solo dopo attenta valutazione delle qualità professionali ed etiche.
I rischi
Questo è un progetto che non ci espone a rischi di alcun genere, in quanto non prevede investimenti di
nessun tipo.
Si sfrutta l’esperienza della nostra associazione e della Universitè Europeenne Jean Monnet, per la garanzia
degli standard formativi e le voci che prevederebbero spese, sono totalmente coperte da ciò che, insieme,
possiamo fornire a titolo totalmente gratuito, quantomeno in fase di partenza (parliamo della sala, del nostro
impegno e tanti altri aspetti).
www.arsmedita.it
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Valutazione
Valuteremo il nostro operato e l’impatto sul territorio in tre fasi:
!
Ante: nella fase iniziale, valuteremo (con test) la qualità della vita degli iscritti al corsi e, prima
ancora, dei partecipanti ai seminari di presentazione.
!
In itinere: provvederemo a sondare, con test e con questionari, il gradimento dell’attività formativa, al
fine di modificare e correggere eventuali punti critici e/o aspetti poco graditi.
!
Post: valuteremo l’impatto delle attività implementate, per monitorare gli auspicati miglioramenti reali
sull’iscritto e sul territorio.
Conclusioni
Un corso finalizzato alla formazione di Naturopati ad indirizzo BioPsicoQuantistico permetterebbe di
apportare una novità assoluta sul territorio con un ritorno sia economico, che culturale che sociale di
grandissima portata.
L’essere una Scuola Associata alla Universitè Europeenne Jean Monnet, permette di porsi tra le scuole con
il più alto standard formativo in Europa, in quanto è proprio compito della Jean Monnet, valutare e
riconoscere le competenze ed i livelli formativi delle scuole associate. La registrazione di Ordre
Professionnel presso il Tribunale di Bruxelles, fornisce un titolo valido nel rispetto dei trattati di Lisbona e
Bologna e, con la nuova normativa italiana sulle attività non normate, titolo spendibile professionalmente in
tutta legalità (vedi allegato C).
L’impatto di cui sopra, sarà avvertito come beneficio non solo dagli utenti del corso, ma da tutto l’ambiente
circostante.
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Allegato A
Parametri per la formazione in Naturopatia
secondo l'OMS/WHO
L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS / WHO - World Health Organization) nel 2010 ha pubblicato
un interessante documento dal titolo Benchmarks for Training in Naturopathy - Parametri per la Formazione
in Naturopatia.
In questo documento vengono fatte osservazioni sulla pratica delle metodiche naturopatiche nel mondo e,
partendo dalle origini e dai principi di base della Naturopatia, vengono prese in considerazione le
competenze attribuite al Naturopata conseguentemente si delineano le linee guida per la formazione dei
Naturopati.
L'obbiettivo è quello di definire la formazione di base necessaria per garantire la competenza professionale
del Naturopata al fine di tutelare l'utente: il cliente/paziente.
Questo documento è particolarmente interessante perché va al di là delle chiusure lobbistiche e riconosce la
validità e la sempre maggiore diffusione delle pratiche terapeutiche tradizionali, definite "Medicina
Tradizionale" o "Medicina Complementare ed Alternativa" - TM/CAM (Traditional Medicine / Complementary
and Alternative Medicine), ponendosi il problema di identificare gli operatori qualificati.
Riportiamo la traduzione di qualche passo del documento.
".... Dalla metà degli anni '60 agli '80, la naturopatia vive una rinascita con il pubblico che, in molte parti del
mondo, diventa disincantato nei confronti delle cosiddette pratiche di medicina 'occidentale' e più interessato
alle pratiche di cura olistiche che pongono l'accento su uno stile di vita salutare così come sul favorire la
salute e la prevenzione delle malattie. Esistono varie metodiche (v. box 1). Come le università cominciano a
sottolineare la necessità di una ricerca credibile ed una validazione scientifica in ogni disciplina e la richiesta
di una 'medicina basata sulle prove' continua a crescere, i professionisti naturopati continuano a sostenere
standard accademici alti e curricula solidi per perseguire conferme scientifiche ai metodi naturopatici. Per
esempio, in nord America è stato fondato un consiglio internazionale per l'accreditamento delle accademie
naturopatiche unitamente ad un ente centrale per la valutazione dei diplomati delle accademie di
naturopatia. Questi sforzi per formalizzare e universalizzare standard di formazione e di pratica in
naturopatia, definiscono nuovi parametri ed intensificano la discussione inerente l'identità della professione."
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Linee guida OMS per la formazione in naturopatia
Questo documento è stato realizzato in collaborazione con la
Regione Lombardia.
Regione Lombardia ha istituito, fin dal 2003, un’importante
collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità
(WHO-OMS) in merito alla medicina complementare, nota
anche come medicina tradizionale, non convenzionale o,
meno correttamente, alternativa.
Questa collaborazione si è concretizzata innanzitutto nel sostegno di progetti finalizzati a promuovere sia un
uso corretto e razionale della medicina complementare da parte dei cittadini e degli operatori, sia la
sicurezza e la qualità dei prodotti erboristici e dei preparati omeopatici.
Nell’ambito della partnership Regione Lombardia - OMS, recentemente è stato pubblicato un documento
dedicato alla naturopatia, l’ultimo di una lunga serie, che ha già riguardato discipline quali osteopatia,
chiropratica, ayurveda, medicina tradizionale cinese, tuina, omeopatia e fitoterapia.
Quest’ultimo documento, dal titolo “Standard per la formazione in Medicina Tradizionale/Complementare e
Alternativa: Naturopatia” (in lingua originale, Benchmarks for Training in Naturopathy), ha portata
internazionale e rappresenta un contributo prezioso, autorevole e istituzionale, alla definizione di percorsi
formativi univoci e di qualità per i naturopati, a beneficio loro e dei loro utenti.
Tali vere e proprie linee guida dell’OMS sulla formazione in naturopatia ricordano innanzitutto che la
risoluzione del 2009 sulla medicina tradizionale della stessa OMS (WHA62.13) già sollecitava gli Stati
Membri a includere la medicina tradizionale nei loro sistemi sanitari nazionali. Pongono inoltre l’accento sul
fatto che gli standard formativi presentati riflettono ciò che la comunità di professionisti ed esperti di
naturopatia ritiene essere l’adeguata formazione per chi voglia diventare un operatore di questa disciplina,
considerando in primo luogo la protezione del consumatore e la sicurezza del paziente.
Le linee guida intendono, tra le altre cose, fornire un supporto agli Stati Membri per stabilire le modalità di
abilitazione, accreditamento o autorizzazione degli operatori in naturopatia e fungere da stimolo per i
professionisti della naturopatia per il miglioramento delle loro conoscenze e competenze.
Benchmarks for Training in Naturopathy propone standard per la formazione di base degli operatori in
naturopatia, indicando anche le materie di insegnamento e le ore di formazione ed evidenziando quali sono
le necessarie competenze che devono essere acquisite dagli studenti. Il documento passa inoltre in
rassegna anche le controindicazioni all’intervento naturopatico, in modo da promuovere un esercizio sicuro
della naturopatia e minimizzare il rischio di incidenti.
Tutto ciò allo scopo di rappresentare un riferimento per le autorità nazionali per stabilire sistemi di
formazione, verifica e abilitazione che garantiscano una pratica qualificata della naturopatia.
Le linee guida dell’OMS distinguono due tipi di formazione naturopatica, in funzione della formazione
precedentemente acquisita e dell’esperienza clinica degli studenti.
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Il primo programma di formazione è destinato a chi non abbia precedente formazione o esperienza in
medicina o in altre materie sanitarie. È finalizzato a produrre operatori che siano qualificati a praticare come
professionisti di primo contatto e prima assistenza, autonomamente o come membri di un team sanitario.
Questo primo tipo di programma formativo consta di un minimo di due anni di studio a tempo pieno (o
equivalenti) di non meno di 1500 ore, incluse non meno di 400 ore di formazione clinica supervisionata. I
candidati a questo tipo di formazione saranno tipicamente coloro che abbiano conseguito un diploma di
scuola superiore o equivalente.
Il piano di studi di massima del primo programma include: anatomia; fisiologia; patologia; pratica e storia
della naturopatia; principi di cura naturale; tossicità, detossificazione e depurazione; idroterapia; igiene e
salute pubblica; psicologia e gestione dello stress; pronto soccorso; anamnesi e accertamento clinico;
digiuno, dieta e alimentazione; omeopatia e sali tissutali; fitoterapia; terapia coi fiori di Bach; luce ed
elettroterapia; manipolazioni dei tessuti molli; etica e giurisprudenza; iridologia; aromaterapia; agopuntura.
Un secondo programma di formazione è pensato invece per coloro che abbiano già una formazione di tipo
sanitario o simile (medicina, odontoiatria, chiropratica, osteopatia ecc.) e che desiderino diventare
professionisti naturopati riconosciuti. Il piano di studi del secondo programma dipenderà dalla precedente
formazione ed esperienza e varierà da studente a studente. La sua durata non dovrebbe comunque essere
inferiore alle 1000 ore, incluse non meno di 400 ore di formazione clinica supervisionata. I risultati
dell’apprendimento dovrebbero essere comparabili a quelli del primo programma.
Il documento Benchmarks for Training in Naturopathy merita di essere letto per intero. Cogliamo comunque
l’occasione per riportare, tra i suoi contenuti più interessanti, la definizione di naturopatia data dall’OMS: una
professione sanitaria che enfatizza la prevenzione, il trattamento e la promozione della salute ottimale
attraverso l’uso di metodi terapeutici e modalità che incoraggiano il processo di autoguarigione (Vis
Medicatrix Naturae).
Chi desidera confrontarsi con altri naturopati su questo o altri temi, può utilizzare l’apposito forum di
naturopatia.
Vediamo, di seguito e nel dettaglio, la pubblicazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità intitolata
Riferimenti per la formazione in Naturopatia.
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Riferimenti per la formazione
in Naturopatia
Biblioteca OMS - Catalogazione e Pubblicazione dei Dati
Riferimenti per la formazione in Medicina tradizionale / Medicina Complementare e Alternativa: parametri di
riferimento per la formazione in Naturopatia.
Le denominazioni usate e la presentazione del materiale in questa pubblicazione non implicano l'espressione di alcuna
opinione da parte dell'Organizzazione Mondiale della Sanità in merito allo status giuridico di qualsiasi paese,
territorio, città o area o sulle proprie autorità, o riguardo alla delimitazione delle proprie frontiere o confini. Le linee
tratteggiate sulle mappe rappresentano linee di confine approssimative per le quali non ci può non essere che pieno
accordo.
La menzione di specifiche società o di certi produttori non implica che essi siano approvati o raccomandati
dall’Organizzazione Mondiale della Sanità a preferenza di altri di natura simile che non sono menzionati. Salvo errori
e omissioni, i nomi dei proprietari dei prodotti si distinguono per la lettera iniziale maiuscola.
Tutte le precauzioni necessarie sono state prese dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per verificare le
informazioni contenute nella presente pubblicazione. Tuttavia, il materiale pubblicato viene distribuito senza alcuna
garanzia, espressa o implicita. La responsabilità per l'interpretazione e l'uso del materiale è a carico del lettore. In
nessun caso l'Organizzazione Mondiale della Sanità sarà responsabile per danni derivanti dal suo uso.
Documento originale Stampato in Svizzera.
Traduzione Italiana a cura di Claudio Caputo, Christian Lunghi ( Commissione Ricerca Naturaliter).
I contenuti di questo documento sono tratti da "Benchmarks for training in Naturopathy (WHO 2010) “ liberamente
tradotti ad uso didattico, senza scopo di lucro.
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Premessa
I più antichi sistemi terapeutici esistenti utilizzati dall'umanità per la salute e il benessere sono chiamati Medicina
Tradizionale o Medicina Complementare e Alternativa (TM / CAM).
In modo sempre più crescente, la TM / CAM è formalmente utilizzata entro gli esistenti sistemi di assistenza sanitaria.
Se praticata correttamente, la TM / CAM può contribuire a proteggere e migliorare la salute e il benessere dei cittadini.
L'uso appropriato delle terapie e dei prodotti della TM / CAM, tuttavia, richiede considerazione sulle questioni di
sicurezza, sulla efficacia e sulla qualità. Ciò sta alla base della tutela dei consumatori e non è diversa, in linea di
principio, da ciò che è alla base della moderna pratica medica.
Sostenere i requisiti di base per la moderna pratica delle terapie di TM / CAM può supportare le autorità sanitarie
nazionali nella adeguata adozione di leggi, di regole e della corretta concessione di licenze.
Queste considerazioni hanno guidato il lavoro della Giunta Regionale della Lombardia nell’ambito della TM / CAM
che è stato per la prima volta incluso nel Piano Sanitario Regionale 2002-2004. Studi clinici e osservazionali nella
Regione Lombardia hanno fornito un passo fondamentale nella valutazione della TM / CAM. Con l'aiuto dei dati di
questi studi, una serie di provvedimenti governativi sono stati adottati al fine di creare un quadro per la protezione dei
consumatori e dei fornitori. La pietra angolare di questo processo è stato il primo Protocollo di Intesa (MOU) per il
Piano Quadriennale di Cooperazione che è stato firmato tra la Giunta Regionale della Lombardia e l'Organizzazione
Mondiale della Sanità. Il MOU ha evidenziato la necessità di rispettare alcuni criteri, tra cui: l'uso razionale della TM /
CAM da parte dei consumatori; le buone pratiche; la qualità; la sicurezza; e la promozione di studi clinici osservazionali
nell'ambito della TM / CAM. Quando furono pubblicate nel 2004, le linee guida OMS per lo sviluppo dell'informazione
dei consumatori sull'uso corretto della medicina tradizionale, complementare e alternativa sono state incorporate in
questo primo MOU.
Nella regione Lombardia, i cittadini svolgono un ruolo attivo nella loro salute e nelle proprie scelte di cura. La
consapevolezza dei vantaggi così come dei rischi in ogni tipo di cura è quindi cruciale, anche quando un cittadino
sceglie di utilizzare consapevolmente la TM / CAM. I consumatori hanno cominciato a sollevare nuove questioni
relative alla sicurezza e all'efficacia di tutti i trattamenti e di tutti gli operatori della TM / CAM. Per questo motivo, la
Giunta Regionale della Lombardia segue da vicino le linee guida dell'OMS sulla prassi della TM / CAM in modo da
garantirne un uso appropriato attraverso la creazione di leggi e regolamenti in materia di competenze, controllo di
qualità, sicurezza ed efficacia dei prodotti e di iter chiari circa la qualificazione professionale dei praticanti. La Giunta
Regionale della Lombardia ha inoltre fornito supporto e collaborazione all'OMS per lo sviluppo di questa serie di
documenti di riferimento per l’uso delle terapie TM / CAM tra cui Ayurveda, Naturopatia, Nuad Thai, Osteopatia,
Medicina Tradizionale Cinese, Tuina e Medicina Unani.
La moderna pratica scientifica richiede un prodotto o una tecnica terapeutica che sia sicura ed efficace, nel senso che
abbia indicazioni specifiche e le prove che la cura sia supportata da un’appropriata ricerca. Praticanti professionisti,
politici e pianificatori, sia all'interno che all'esterno dei ministeri della salute, sono responsabili per avere aderito a tutto
ciò, al fine di garantire la sicurezza e l'efficacia dei farmaci e delle pratiche per i loro cittadini.
Inoltre, la sicurezza non riguarda soltanto i prodotti o le pratiche di per sé, ma anche come vengono utilizzate dai
praticanti professionisti. Perciò è importante che i responsabili politici siano sempre più in grado di uniformare la
formazione degli operatori perché un altro aspetto fondamentale è quello di tutelare sia i fornitori che i consumatori.
Sin dal 2002, il Piano Sociale-Sanitario della Regione Lombardia ha sostenuto il principio della libertà di scelta tra le
diverse opzioni di assistenza sanitaria sulla base di prove e dati scientifici. In relazione ai parametri di riferimento in
questi documenti, è possibile costruire una solida base di opzioni di assistenza sanitaria che aiuterà i cittadini ad
esercitare il loro diritto di compiere scelte informate tra differenti tipi di pratiche di cura e prodotti selezionati.
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L'obiettivo di questa serie di documenti di riferimento è quello di garantire che le pratiche di TM / CAM rispettino i
livelli minimi di adeguate conoscenze, abilità e consapevolezza delle indicazioni e controindicazioni. Questi documenti
possono anche essere utilizzati per aiutare a stabilire la regolamentazione e la registrazione degli usufruitori della TM /
CAM.
Passo dopo passo si stanno delineando gli elementi fondamentali che garantiscano la sicurezza dei consumatori nell'uso
della TM / CAM. La Giunta Regionale della Lombardia spera che tutto ciò sia un utile riferimento per le autorità
sanitarie di tutto il mondo, e che tali documenti siano di aiuto ai paesi a stabilire legali e appropriati quadri normativi
per la pratica della TM / CAM.
Luciano Bresciani Giulio Boscagli
Assessore alla Sanità Assessore alla Famiglia
Giunta Regionale della Lombardia e Solidarietà Sociale
Giunta Regionale della Lombardia
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Prefazione
È in atto un notevole aumento di popolarità delle varie discipline notoriamente conosciute come medicina tradizionale
(TM) nel corso degli ultimi trent'anni. Per esempio, il 75% della popolazione del Mali e il 70% di quella del Myanmar
dipendono dalle TM e dai praticanti la TM per l'assistenza primaria1, mentre l'uso è notevolmente aumentato anche in
molti paesi sviluppati, dove sono considerate parte delle medicine complementari e alternative (CAM). Per esempio, il
70% della popolazione in Canada2 e l’80% di quella della Germania, hanno utilizzato, nella loro vita, la medicina
tradizionale sotto forma di medicina complementare e alternativa.
Integrazione della medicina tradizionale nei sistemi sanitari nazionali
La medicina tradizionale ha forti radici storiche e culturali. In particolare nei paesi in via di sviluppo, i guaritori
tradizionali o coloro che praticano questa medicina sono spesso ben conosciuti e rispettati nella comunità locale.
Tuttavia, più recentemente, il crescente impiego di farmaci tradizionali combinato con le aumentate possibilità degli
scambi fa si che la pratica e il trattamento con le tradizionali terapie farmacologiche è, in molti casi, non più limitata ai
paesi di origine. Questo può rendere ancora più difficile individuare operatori qualificati in medicina tradizionale in
alcuni paesi.
Uno dei quattro principali obiettivi della strategia 2002-2005 dell'OMS per la medicina tradizionale è stato quello di
aiutare i paesi di integrare la medicina tradizionale nei propri sistemi sanitari. Nel 2003, una risoluzione OMS
(WHA56.31) sulla medicina tradizionale ha esortato gli Stati Membri, se del caso, di formulare e implementare i
programmi nazionali e i regolamenti in materia di medicina tradizionale e medicina complementare e alternativa per
sostenerne il loro corretto uso. Inoltre, gli Stati Membri sono stati sollecitati a integrare la TM / CAM nei loro sistemi
nazionali di assistenza sanitaria, a seconda delle loro specifiche situazioni nazionali.
Più tardi, nel 2003, i risultati di un'indagine globale sulle politiche per la TM / CAM condotta dall'OMS hanno
dimostrato che l'attuazione della strategia sta facendo progressi.
Ad esempio, il numero di Stati Membri che riferiscono di avere una politica nazionale sulla medicina tradizionale è
salito da cinque nel 1990, a 39 nel 2003 e 48 nel 2007. Gli Stati Membri con normative riguardanti i farmaci vegetali è
aumentato da 14 nel 1986, a 80 nel 2003, e a 110 nel 2007. Gli Stati Membri con istituti nazionali impegnati in ricerche
sulla medicina tradizionale o sui farmaci vegetali sono passati da 12 nel 1970, a 56 nel 2003, e a 62 nel 20073.
Idealmente, i paesi fonderebbero i propri sistemi di cura tradizionali e convenzionali in modo tale da sfruttare al
massimo le migliori caratteristiche di ciascuno di essi e consentire così di compensare le debolezze dell’altro. Pertanto,
la risoluzione del 2009 (WHA62.13) sulla medicina tradizionale ha ulteriormente esortato gli Stati Membri a
considerare, se del caso, l'inclusione della medicina tradizionale nei propri sistemi sanitari nazionali. Come questo
avvenga dipenderà dalle capacità nazionali, dalle priorità, dalla legislazione e dalle circostanze. Si dovrebbe considerare
la prova di sicurezza, efficacia e qualità.
La Risoluzione WHA62.13 ha inoltre esortato gli Stati membri a prendere in considerazione, se del caso, la creazione di
sistemi per la qualificazione, l’accreditamento e l’idoneità degli operatori professionisti della medicina tradizionale. Ha
sollecitato gli Stati Membri ad assistere gli operatori a migliorare le loro conoscenze e competenze in collaborazione
con i fornitori di cure convenzionali. L'attuale serie di parametri di riferimento per la formazione di base per i vari tipi
di terapie di TM / CAM è parte dell'attuazione della risoluzione dell'OMS. Essa concerne forme di TM / CAM che
godono di crescente popolarità (Ayurveda, Naturopatia, Nuad Thai, Osteopatia, Medicina Tradizionale Cinese, Tuina e
Medicina Unani).
1
Presentazione da parte dei Governi del Mali e del Myanmar al Congresso sulle Medicine Tradizionali, Pechino,
Repubblica
Popolare Cinese, 7-9 novembre 2008.
2
2 Prospettive sulla cure Complementari e Alternative, una raccolta di articoli preparati per la Health Canada, Ottawa,
Prospettive sulla cure Complementari e Alternative, una raccolta di articoli preparati per la Health Canada, Ottawa,
Health Canada, 2001. 3
Strategie OMS 2008-2013 sulle medicine e Report da un'indagine OMS in materia di politica sulla medicina
tradizionale e la regolamentazione delle medicine a base di erbe, 2005. www.arsmedita.it
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Questi parametri di riferimento rispecchiano ciò che la comunità di praticanti in ciascuno di queste discipline ritiene
essere ragionevole sia per la formazione che per la pratica vera e propria, considerando centrale il tema della tutela dei
consumatori e della sicurezza dei pazienti.
Essi forniscono un punto di riferimento a cui la pratica attuale può essere confrontata e valutata. La serie dei sette
documenti è destinata a:
-
sostenere i paesi ad istituire sistemi per la qualificazione, l'accreditamento e l'idoneità dei praticanti la
medicina tradizionale;
-
assistere i praticanti a migliorare le loro conoscenze e competenze in collaborazione con i fornitori di cure
convenzionali;
-
consentire una migliore comunicazione tra i fornitori di cure convenzionali e cure tradizionali così come con
altri operatori sanitari, studenti di medicina e ricercatori interessati attraverso adeguati programmi di
formazione;
-
sostenere l'integrazione della medicina tradizionale nei servizi sanitari nazionali.
I documenti descrivono modelli di formazione per i tirocinanti con differenti background. Essi elencano
controindicazioni identificate dalla comunità dei praticanti, in modo da promuovere una pratica sicura e ridurre al
minimo il rischio di incidenti.
Processo di Elaborazione e di Consultazione
Il migliore materiale per stabilire i parametri di riferimento proviene dai paesi dove le varie forme di medicina
tradizionale in esame hanno origine. Questi paesi hanno istituito una istruzione formale o dei requisiti nazionali per il
rilascio di autorizzazioni o per la pratica qualificata. Ogni riferimento di rilievo deve fare capo a tali norme nazionali e
regolamenti.
La prima fase di stesura di questa serie di documenti è stata delegata alle autorità nazionali dei paesi di origine di
ciascuna delle rispettive forme di medicina tradizionale, complementare o alternativa discussa. Questi progetti sono stati
poi, in una seconda fase, distribuiti a più di 300 revisori in più di 140 paesi. Tra questi revisori figuravano esperti e
autorità sanitarie nazionali, centri di collaborazione dell'OMS per la medicina tradizionale, e rilevanti organizzazioni
professionali non governative internazionali e regionali. I documenti sono stati poi rivisti sulla base delle osservazioni e
dei suggerimenti ricevuti. Infine, l'OMS ha organizzato incontri di consultazione per un'ulteriore revisione finale, prima
della stesura.
Introduzione
Mentre sempre più persone si rivolgono ai servizi sanitari complementari e alternativi per soddisfare le loro varie
esigenze di salute, l'utilizzo di approcci naturopatici continua a crescere in popolarità. Questo documento inizia con una
breve panoramica della professione del naturopata, della terminologia usata, seguita da una sintesi dei principi alla base
della pratica naturopatica. Si riconosce che le pratiche naturopatiche possono includere vari aspetti, tra cui la
distribuzione di prodotti naturopatici. Tuttavia, questi ruoli complementari sono considerati al di là dello scopo di
questo documento, che mira solo a delineare i parametri per la formazione dei professionisti, ritenuto adeguato da parte
della comunità dei praticanti, esperti e autorità di regolamentazione della Naturopatia.
In generale, la naturopatia privilegia la prevenzione, il trattamento e la promozione della salute ottimale attraverso l'uso
di metodi terapeutici e modalità che incoraggiano il processo di auto-guarigione - la vis medicatrix naturae. L'approccio
filosofico della Naturopatia comprende la prevenzione delle malattie, l'incoraggiamento della intrinseca capacità di
guarigione del corpo, il trattamento naturale di tutta la persona, la personale responsabilità per propria salute e
l'istruzione dei pazienti per promuovere la salute attraverso un adeguato stile di vita. La Naturopatia miscela la
millenaria conoscenza delle terapie naturali con gli attuali progressi nella comprensione della salute e dell'essere umano
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stesso. Pertanto, la Naturopatia può essere nel complesso descritta come la pratica generale delle terapie della salute
naturale.
Questo documento fornisce parametri di riferimento per la formazione professionale di base degli operatori naturopati;
modelli di formazione per i tirocinanti con background differenti; e una revisione di ciò che la comunità degli operatori
naturopati considera come controindicazioni, in modo da promuovere una pratica sicura e ridurre al minimo il rischio di
incidenti.
Insieme, queste possono servire da riferimento per le istituzioni nello stabilire i sistemi di formazione, esaminazione e
rilascio di autorizzazioni che sostengano la pratica qualificata della Naturopatia.
Origine e principi della Naturopatia
È possibile far risalire molti dei principi filosofici che stanno alla base pratica naturopatica agli insegnamenti dello
Stoicismo nella Grecia antica e la pratica della medicina alla scuola di Ippocrate. Oltre a queste antiche radici, la pratica
naturopatica emerse da un insieme di filosofie, tecniche, scienze e principi che hanno caratterizzato i sistemi di cura
alternativi del diciottesimo e diciannovesimo secolo, in particolare quelle relative al vitalismo.
Questi approcci alternativi tendevano a concentrarsi sia sulla promozione della salute che sui regimi di assistenza
sanitaria a sostegno degli innati processi di auto-guarigione del paziente.
Alcuni delle fondanti influenze che definiscono la filosofia e la pratica naturopatica includono:
-
le tecniche di idroterapia di Vincent Priessnitz (1799-1851) e Padre Sebastian Kneipp (1821-1897) in Europa,
e John Harvey Kellogg (1852 - 1943) in America del Nord;
-
il metodo Thomsoniano di Samuel Thomson (1769-1843) che adombrava/presagiva fisiomedicalismo
(physiomedicalism), da cui emersero alcune forme di moderna fitoterapia;
-
il metodo di cure naturali del Dr. Louis Kuhne (1823-1907), del Dr. Arnold Rickli (1823-1926) e del Dr.
Henry Lindlahr (1862-1924) che sottolineavano un sano stile di vita all'aria aperta e alla luce solare, il
vegetarianismo e la disintossicazione;
-
l'omeopatia, derivata da Christian Friedrich Samuel Hahnemann (1755 – 1843);
-
la scuola di Medicina Eclettica del Dr. Wooster Beach (1794-1868), che impiegava farmaci di origine
botanica;
-
la filosofia del vitalismo, che sosteneva che il corpo ha una innata intelligenza che si adopera costantemente
per la salute, in modo che il ruolo dell'operatore è di aiutare questi sforzi nella collaborazione con i poteri
curativi della natura attivi all'interno del corpo;
-
le scuole di terapie manipolative, come l'Osteopatia, sviluppata dal Dr. Andrew Taylor Still (1828-1917) e la
Chiropratica, sviluppato da Daniel David Palmer (1845-1913).
In Europa, l'approccio naturopatico alla salute si è evoluto dall'idroterapia e dalle pratiche di cure naturali sviluppate da
Priessnitz, Kneipp, Kuhne e Rickli. In Nord America, il Dr. Benedict Lust è descritto come il fondatore della
Naturopatia nel 1902, facendola derivare dalle cure naturali. La Naturopatia è stata regolamentata in varie regioni
d'Europa e Nord America sin dal 1920. La pratica della Naturopatia può variare notevolmente, a seconda della storia
della sua evoluzione, della normativa inerente la sua pratica, e le richieste del pubblico circa la medicina tradizionale e
la medicina complementare e alternativa (TM / CAM) nella giurisdizione rilevante.
Dalla metà degli anni sessanta e sino agli anni ottanta, la Naturopatia ha goduto di una rinascita, per via del fatto che il
pubblico in molte parti del mondo si è scoperto disincantato con i cosiddetti metodi della "medicina occidentale" e più
interessato alle pratiche mediche olistiche che mettono maggiormente in risalto stili di vita sani, nonché la promozione
della salute e la prevenzione delle malattie. Esistono varie modalità. Non appena le università hanno cominciato a
sottolineare la necessità di una ricerca credibile e di una validazione scientifica in ogni disciplina e la richiesta di
"medicina basata sulle evidenze" (EBM) ha continuato a crescere, gli operatori naturopati professionisti hanno adeguato
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il loro curriculum agli elevati standard accademici e aumentato l'impegno per perseguire le conferme scientifiche dei
metodi naturopatici. Per esempio, un consiglio internazionale per l'accreditamento delle scuole di Naturopatia fu
istituito nel Nord America (9), così come fu istituita una agenzia centrale per esaminare i diplomati presso le scuole di
Naturopatia (10,11). Questi sforzi di formalizzare e universalizzare gli standard della formazione teorica e pratica della
Naturopatia stabilì nuovi parametri di riferimento e intensificò la discussione circa l'identità della professione.
Box 1 – comuni modalità naturopatiche (elenco non esaustivo)
Il seguente elenco non esaustivo mostra le modalità più comunemente usate nella pratica naturopatica:
!
agopuntura
!
medicina botanica (fitoterapia)
!
counselling
!
omeopatia
!
idroterapia
!
manipolazione naturopatica (naturopathic osseus manipulation)
!
nutrizione (alimentazione)
!
terapie fisiche (massaggio dei tessuti molli, elettroterapia, ecc.)
I principi che sono alla base della Naturopatia possono essere riassunti come segue:
!
"Primo, non nuocere"
!
agire in collaborazione con il potere curativo della natura
!
ricercare, individuare e trattare la causa fondamentale della malattia
!
trattare l'intera persona usando un approccio individualizzato
!
insegnare i principi di un sano stile di vita e della prevenzione sanitaria
Mentre l'importanza posta su questi principi possono variare all'interno della Naturopatia, ogni versione cattura
generalmente la stessa filosofia di fondo e gli stessi obiettivi.
Primo, non nuocere
Sebbene sembrerebbe una dichiarazione ovvia che dovrebbe essere attuata da qualsiasi professionista della salute, il
detto attribuito al medico di epoca classica Ippocrate, che il medico deve "non nuocere" ai propri pazienti, ha una
risonanza specifica in Naturopatia. Come nella maggior parte delle professioni sanitarie, metodi di indagine e modalità
terapeutiche che fanno il minor danno per il paziente sono da preferire. Quando altri approcci di cura della salute sono
necessari a causa della malattia del paziente, gli operatori naturopati professionisti sono addestrati a riconoscere questa
situazione e inviare i pazienti a coloro che nella fattispecie possono fornire le cure necessarie.
Agire in collaborazione con il potere curativo della natura
Gli stoici dell'antica Grecia credevano che vi era un principio animatore, logos, che ha agito come una forza vitale per
l'ordine dell'universo. Se gli esseri umani usassero la loro razionale capacità di comportarsi in sintonia con questo
precetto, essi fiorirebbero. La Naturopatia, adottando questa filosofia Stoica, riconosce che lo stesso potere che ha fatto
il corpo - cioè una intelligenza innata attiva sia nell'universo che all'interno del corpo umano possa anche curare e
guarire il corpo. Lavorando con questo potere curativo della natura - lavorare cioè con la vis medicatrix naturae del
paziente – piuttosto che cercare di imporre un trattamento senza riguardo per la capacità intrinseca della persona di
guarire, il naturopata cerca di aiutare il corpo, la mente e lo spirito del paziente a realizzare la guarigione desiderata.
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Ricercare, individuare e trattare la causa fondamentale della malattia
Per ogni problema, c'è una causa. I naturopati sono più interessati nel cercare, identificare e trattare le cause che nel
trattare i sintomi della malattia. Essi sostengono che se il sintomo di una malattia è temporaneamente eliminato o
soppresso ma la causa di fondo è trascurata, allora il problema tornerà semplicemente, o potrebbe addirittura peggiorare
nel tempo. La causa della malattia deve essere identificata ed eliminata se si vuole che la vera guarigione si verifichi.
Questo richiede spesso un esame approfondito dello stile di vita del paziente, della dieta e della sua forza vitale.
Trattare l'intera persona usando un approccio individualizzato
I naturopati lavorano con una visione olistica della salute umana. Essi credono che gli esseri umani possano con più
probabilità godere di una salute ottimale quando la loro dimensione fisica, psicologica, spirituale e ambientale sia
totalmente integrata. Le persone che applicano questa visione alla loro salute sono meglio in grado di raggiungere i loro
obiettivi e realizzare il loro potenziale. Essi hanno più probabilità di essere in armonia con se stessi, con gli altri e con il
loro ambiente. Visto che ogni persona è diversa, il naturopata deve individualizzare i trattamenti per soddisfare le
esigenze specifiche di ciascun paziente.
Insegnare i principi di un sano stile di vita e della prevenzione sanitaria
I naturopati insegnano i principi di un sano stile di vita e di una efficacie prevenzione sanitaria. Essi insegnano ai propri
pazienti le cause delle malattie in modo che essi siano meglio in grado di evitare le recidive. Inoltre, i pazienti
dovrebbero essere coinvolti nel processo terapeutico in modo che possano essere in prima persona attori del loro
recupero e imparare ad assumersi la responsabilità per la loro salute futura. Questo approccio di cooperazione tra il
naturopata e il paziente ha mostrato di potenziare il paziente, il che fornisce ulteriore beneficio. Questo atteggiamento
darà probabilmente luogo ad un'attitudine positiva nel paziente, che è portato a migliorare le possibilità di un ottimale
recupero.
!
fornire una descrizione di base circa i principi e la pratica delle diverse discipline della medicina tradizionale,
complementare e alternativa;
!
valutare la salute dei loro clienti di tutte le età con abilità e precisione ed essere in grado di comunicare tali
informazioni in modo efficace ai propri clienti;
!
prescrivere trattamenti appropriati in conformità con i principi naturopatici usati; consigliare medicamenti
tradizionali ai fini del trattamento e della prevenzione delle malattie e della promozione della salute;
!
preparare medicine tradizionali e buoni composti in accordo con la farmacopea ufficiale ed erogarli in modo
appropriato;
!
monitorare, valutare e adattare, se necessario, la cure naturopatiche ad ogni cliente;
!
educare i clienti e il pubblico in materia di promozione della salute e prevenzione delle malattie;
!
inviare i propri clienti ad altri operatori sanitari quando necessario e appropriato; praticare eticamente e in
conformità con i codici e le linee guida delle organizzazioni professionali rispettandone gli statuti, le regole, le
leggi e gli organismi di regolamentazione.
Formazione del naturopata
Regolamentare la pratica della Naturopatia e prevenirne la pratica da parte di operatori non qualificati richiede un
adeguato sistema di formazione, esaminazione e rilascio dei diplomi/titoli. I riferimenti per la formazione devono
prendere in considerazione quanto segue:
!
il contenuto della formazione;
!
il metodo della formazione;
!
a chi la formazione deve essere fornita e da chi;
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!
i ruoli e le responsabilità del professionista futuro;
!
il livello di istruzione richiesto per iniziare la formazione.
Gli esperti in Naturopatia distinguono due tipi di formazione in funzione della formazione preliminare e dell’esperienza
clinica dei tirocinanti.
I programmi della formazione di Tipo I sono destinati a coloro che non hanno precedente esperienza in campo medico o
in altri tipi di formazione sanitaria. Sono programmi progettati per formare operatori naturopati qualificati ad esercitare
la professione di primo contatto col paziente e a portare le cure di base, in modo indipendente o come membri di un
team sanitario. Questo tipo di programma è costituito da un minimo di due anni di studio a tempo pieno (o suo
equivalente) e da un minimo di 1500 ore, di cui non meno di 400 di tirocinio clinico. I candidati dovranno aver
completato l'istruzione di scuola superiore o equivalente.
I programmi di formazione di Tipo II sono rivolti a coloro che hanno già una formazione in ambito sanitario (medicina
occidentale, odontoiatria, chiropratica, osteopatia, ecc) che desiderano diventare operatori professionisti naturopati
riconosciuti. I risultati di apprendimento dovrebbero essere paragonabili a quelle del programma di Tipo I.
Risultati di apprendimento del programma di Tipo I
I diplomati del programma di Tipo I devono essere in grado di:
Programma
Il programma di Tipo I include quattro principali aree di studio:
!
scienze di base;
!
scienze cliniche;
!
scienze naturopatiche, modalità e principi;
!
formazione clinica e applicazione.
Poiché alcune discipline di queste aree si sovrappongono, questa classificazione è solo destinata a fornire un indirizzo di
massima dei corsi che vengono studiati.
Scienze di base include: anatomia, fisiologia, patologia.
Scienze cliniche include: conoscere la storia clinica del paziente; esame fisico; primo soccorso e medicina d'urgenza;
igiene e salute pubblica.
Scienze Naturopatiche, modalità e principi include: storia della Naturopatia e della pratica naturopatica; cure naturali,
nutrizione, idroterapia, medicina botanica/fitoterapia; omeopatia e sali di Schuessler; Floriterapia di Bach; gestione
dello stress e consulenza sullo stile di vita; etica e giurisprudenza; corsi opzionali (luce e elettroterapia; iridologia;
terapia dei tessuti molli; aromaterapia, agopuntura).
L'insegnamento clinico può includere tirocinio clinico con la supervisione di un tutor (preceptorship).
Competenze in medicina botanica (fitoterapia)
Le competenze in medicina botanica (fitoterapia) richiedono una formazione fondamentale nelle materie naturopatiche
così come nelle materie specifiche di medicina botanica (fitoterapia). Tutti gli operatori naturopati ricevono un
addestramento sull'uso e la composizione di prodotti contenenti piante medicinali. Essi devono essere esperti nella
identificazione, conservazione, composizione e distribuzione dei rimedi erboristici. Essi dovrebbero essere in grado di
identificare i rimedi erboristici più comunemente utilizzati nella loro regione e dimostrare conoscenze nella
Farmacognosia, nella composizione e nelle pratiche di erogazione.
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Per ciascuna di queste erbe medicinali, dovrebbero essere in grado di specificare le indicazioni, i dosaggi, le
controindicazioni, i potenziali effetti negativi, i livelli di tossicità e le potenziali interazioni tra i rimedi erboristici e i
prodotti farmaceutici o alimentari. Gli operatori dovrebbero conoscere e saper riferire sugli effetti collaterali negativi.
Entro la fine del programma di formazione, gli studenti dovrebbero avere la competenza nel settore dei farmaci botanici
(rimedi fitoterapici) e:
!
avere una conoscenza di base della botanica; avere una comprensione della tassonomia e morfologia delle
medicine botaniche (rimedi fitoterapici);
!
essere in grado di riconoscere le medicine botaniche (rimedi fitoterapici), sia freschi che secchi, consoni al
proprio livello di pratica;
!
essere in grado di classificare le piante in base alla loro azione - ad esempio se astringenti, emollienti,
diaforetiche, ecc - e saper spiegare l'azione di una pianta in base alle indicazioni circa il suo uso;
!
comprendere l'azione farmacologica dei farmaci botanici (rimedi fitoterapici);
!
conoscere in dettaglio la gamma di dosaggio e tossicità delle medicine botaniche (rimedi fitoterapici) studiate
nel programma di formazione;
!
conoscere in dettaglio le controindicazioni e le incompatibilità delle medicine botaniche studiate nel
programma di formazione;
!
essere in grado di elencare le potenziali interazioni negative botanico-botanico, botanico-nutraceutici,
botanico-farmaceutico e / o botanico-alimentare per i rimedi utilizzati nella pratica;
!
avere consapevolezza delle peculiarità dei prodotti e delle relative preparazioni, siano esse semplici o
complesse;
!
avere una comprensione della composizione e dell'erogazione dei rimedi adeguata al proprio livello di pratica;
!
essere in grado di segnalare le reazioni avverse alle autorità competenti.
Tabella 1 - programma di formazione di tipo I (indicativo)
Nome del Corso
Anno 1
Anno 2
Ore di Autoformazione/Studio
Esercitazioni
Anatomia
Anamnesi e valutazione clinica
Fisiologia
Digiuno, dieta, nutrizione
Patologia
Omeopatia e sali di Schluessler
Storia e Naturopatia
Erboristeria
Cure naturali - principi
Floriterapia di Bach
Tossicità, pulizia
Luce/Elettroterapia
Idroterapia
Manipolazione dei tessuti molli
Igiene e sanità pubblica
Tirocinio di assistenza presso
Operatore Naturopata professionista Preceptorship
Ore di lezione assistito
pratiche
/di Credito
frontale
laboratorio/tirocinio
Psicologia e gestione dello stress
Primo soccorso, d'emergenza
pratica
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Tirocino clinico
Programma di tipo II
Il programma di tipo I può essere adattato ad un programma di tipo II che è progettato per consentire ad altri operatori
sanitari di ottenere una ulteriore qualifica di operatore naturopata. Di conseguenza, la durata e il piano degli studi del
programma di tipo II verterà su formazione di base e pratica e potrà variare da studente a studente. In ogni caso, la
durata non dovrebbe essere meno di 1000 ore, di cui non meno di 400 ore di pratica clinica alla presenza di un tutor e il
programma sarà adattato per includere qualsiasi contenuto del corso preso dal programma di tipo I che non era stato
precedentemente trattato dallo studente.
Questioni di sicurezza
La comunità degli operatori naturopati riconosce un numero di controindicazioni nell’ambito della pratica naturopatica.
Queste controindicazioni possono essere associate in via assoluta con le modalità stesse piuttosto che nell'uso specifico
dei trattamenti naturopatici. Siccome la Naturopatia include interventi di agopuntura, nutrizione, terapie fisiche,
counselling e altre tecniche, non è pratico il fornire un elenco completo di controindicazioni in questo documento.
Invece, è raccomandabile che il riferimento sia fatto a pratiche sanitarie rilevanti per quanto riguarda le
controindicazioni agli interventi da usare in naturopatia. Queste possono comprendere le pubblicazioni dell'OMS e
dell'Ufficio Regionale dell'OMS come the WHO Guidelines on basic training and safety in acupuncture. (17,18,19).
Il principio primo della Naturopatia - primum non nocere - o "Primo non nuocere”, esige che gli operatori naturopati
professionisti pongano al primo posto la sicurezza del paziente. Correttamente formati gli operatori naturopati
conoscono i limiti di, e le controindicazioni verso i prodotti e le modalità che essi utilizzano. Ad esempio, un operatore
naturopata professionista adeguatamente formato e preparato invia immediatamente presso un'altra figura sanitaria un
paziente quando le circostanze indicano che il benessere e la sicurezza dello stesso siano messi a rischio. L'invio si
rende anche necessario quando il trattamento naturopatico non è tale da arrecare beneficio al paziente o tale da produrre
il risultato positivo atteso.
L'invio del paziente presso altri professionisti è particolarmente indicato quando:
!
si verifica o si sospetta una situazione pericolosa per la vita;
!
la diagnosi, la valutazione o il trattamento di una condizione specifica non rientra nell'ambito della
Naturopatia;
!
la diagnosi, la valutazione o il trattamento di una condizione specifica impone
!
competenze o tecnologie che non sono al momento disponibili per gli operatori naturopati;
!
una diagnosi non può essere confermata con la formazione e la tecnologia che è a disposizione dell'operatore
naturopata;
!
la risposta al trattamento non è adeguata, o inspiegabilmente insoddisfacente, o le condizioni del paziente
peggiorano;
!
un secondo parere è utile e necessario.
I suddetti invii presso altri professionisti possono ridurre il rischio di effetti avversi indiretti, che possono verificarsi
quando un trattamento inadeguato viene somministrato; quando il trattamento è corretto ma viene ritardato o interrotto;
quando si è in presenza di una diagnosi errata; o quando le terapie naturopatiche vengono somministrate nonostante non
indicate.
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Riferimenti bibliografici
1. Adams J, Sibbritt D, Young AF. Naturopathy/herbalism consultations by mid-aged Australian women who have
cancer. European Journal of Cancer Care (Engl), 2005, 14(5):443-447.
2. Bensoussan A et al. Naturopathic and western herbal medicine practice in Australia – a workforce survey.
Complementary Therapies in Medicine, 2004, 12(1):17-27.
3. Stewart D, Weeks J, Bent S. Utilization, patient satisfaction, and cost implications of acupuncture, massage, and
naturopathic medicine offered as covered health benefits: a comparison of two delivery models. Alternative Therapies
in Health and Medicine, 2001, 7(4):66-70.
4. Pizzorno JE. Naturopathic medicine. In: Micozzi MS, ed. Fundamentals of Complementary and Alternative
Medicine. New York, Churchill Livingstone, 1998:164.
5. Griggs B. Green pharmacy: the history and evolution of Western herbal medicine. Rochester, VT, Healing Arts Press,
1981.
6. Kirchfield F, Boyle W. Nature doctors. Portland, OR/East Palestine, OH, Medicina Biological/Buckeye Naturopathic
Press, 1994.
7. Cody G. History of naturopathic medicine. In: Pizzorno JE, Murray MT, eds. Textbook of naturopathic medicine.
New York, Churchill Livingstone, 1999:17.
8. Hough HJ, Dower C, O'Neil EH. Profile of a profession: naturopathic practice. San Francisco, Center for the Health
Professions, University of California, 2001:8.
9. Council on Naturopathic Medical Education (CNME), United States of America (http://www.cnme.org/ , accessed 1
July 2007).
10. North American Board of Naturopathic Examiners (NABNE), United States of America (http://www.cnme.org/,
accessed 1 July 2007).
11. Naturopathic Physicians Licensing Examinations (NPLEX), United States of America (http://www.cnme.org/,
accessed 1 July 2007).
12. Pizzorno JE. Naturopathic medicine. In: Micozzi MS, ed. Fundamentals of Complementary and Alternative
Medicine. New York, Churchill Livingstone, 1998:173.
13. Lindlahr H. Nature cure. Chicago, Nature Cure Publishing Company, 1924.
14. Trattler R. Better health through natural healing. New York, McGraw-Hill, 1985:5-9.
15. Murray MT, Pizzorno JE. Encyclopedia of natural medicine. Rocklin, CA, Prima Publishing, 1991:6-11.
16. Bennett P. Placebo and healing. In: Pizzorno JE, Murray MT, eds. Textbook of naturopathic medicine. New York,
Churchill Livingstone, 1999.
17. Guidelines on basic training and safety in acupuncture. Geneva, World Health Organization, 2003.
18. WHO guidelines on safety monitoring of herbal medicines in pharmacovigilance systems. Geneva, World Health
Organization, 2004.
19. WHO guidelines for assessing quality of herbal medicines with reference to contaminants and residues. Geneva,
World Health Organization, 2007.
20. Definition of naturopathic health care. Bastyr College of Naturopathic Medicine, United States of America
(http://www.bastyr.edu/academic/naturopath/default.asp, accessed 1 July 2007).
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Allegato 1: Glossario
Disintossicazione naturopatica. Metodi come il digiuno, esercizio fisico, idroterapia e farmaci tradizionali per
eliminare i composti endogeni o i prodotti di scarto dai tessuti e dal sangue.
Iridologia. Metodo di diagnosi che individua le condizioni dei vari organi e delle parti del corpo tramite l’esame
dell’iride dell'occhio.
Cura naturale. Sistema per il trattamento della malattia con elementi naturali quali acqua, aria, alimentazione, erbe e
sole, sviluppato nel diciannovesimo secolo in Europa.
Manipolazione naturopatica (naturopathic osseous manipulation). Trattamento che comporta la manipolazione
manuale o meccanica delle articolazioni per ripristinarne il normale allineamento e la funzione.
Naturopatia. Professione di assistenza sanitaria che predilige la prevenzione, il trattamento e la promozione di una
salute ottimale attraverso l'uso di metodi terapeutici e modalità che favoriscono il processo di auto-guarigione - la vis
medicatrix naturae.
Forza Vitale.L'energia fondamentale che anima il corpo, Chi per la medicina cinese e Prana per la medicina
Ayurvedica.
Allegato 2: Consultazione OMS sulla Fitoterapia, Milano, Italia. 20-23 novembre 2006 - elenco dei partecipanti.
Dr. Anis Ahmad Ansari, Consigliere del Governo Indiano, Dipartimento di Ayurveda, Yoga, Unani Siddha e
Omeopatia, Ministero della Salute e Welfare della Famiglia, New Delhi, India
Prof. Madhaw Singh Baghel, Direttore Istituto di insegnamento post-laurea e ricerca in Ayurveda, Gujarat Ayurved
University, Jamnagar, Gujarat, India
Dr. Pauline Baumann, Presidente del Consiglio di Amministrazione del National College of Naturopathic Medicine,
Portland, Oregon, Stati Uniti d'America
Dr. Iracema de Almeida Benevides, Consulente e Consigliere tecnico, National Policy of Integrative and
Complementary Practices, Ministero della Salute, Brasilia, Brasile
Dr. Gabriela Crescini, Biologo, Centro di Collaborazione per le Medicine Tradizionali dell'OMS, Centro di Ricerca di
Bioclimatologia Medica, Biotecnologie e Medicina Naturale, Università Statale di Milano, Milano, Italia
Prof. Vincenzo De Feo, Professore di Botanica Medica, Dipartimento di Farmacia, Università degli Studi di Salerno,
Fisciano, Italia
Prof. Anna Maria Di Giulio, Professoressa di Farmacologia, Dipartimento di Medicina, Chirurgia e Odontoiatria,
Scuola di Medicina San Paolo, Università di Statale di Milano, Milano, Italia
Dr. Raja Dorai, Presidente Umbrella Association of Traditional and Complementary Medicine Malaysia, Penang,
Malaysia
Dr. Girish Chandra Gaur, Technical Officer (Ayurveda), Dipartimento di Ayurveda, Yoga, Unani Siddha e Omeopatia,
Ministero della Salute e Welfare della Famiglia, New Delhi, India
Prof. Hakeem Said Ahmed Gill, Altrincham, Cheshire, Regno Unito
Dr. Gaetano Guglielmi, Direzione Generale per l'UE e le Relazioni Internazionali, Ministero del Lavoro, della Salute e
delle Politiche Sociali, Roma, Italia
Dr Deepika Gunawant, Presidente della British Association of Accredited Ayurvedic Practitioners, Hounslow,
Middlesex, Regno Unito
Dr. Mona M. Hejres, Education Medical Registar, Office of Licensure and Registration, Ministero della Salute,
Manama, Regno del Bahrain
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Prof. Jing Hong, Deputy Director-General, Department of Science, Technology and Education, State Administration of
Traditional Chinese Medicine, Pechino, Cina
Prof. Vinod Kumar Joshi, Facoltà di Ayurveda, Banaras Hindu University, Varanasi, India
Mr. Hermann Keppler, Preside del College of Naturopathic Complementary Medicine, East Grinstead, West Sussex,
Regno Unito
Prof. Yun Kyung Kim, Department of Herbal Medicine, College of Pharmacy, Università di Wonkwang, Iksan,
Jeonbuk, Repubblica di Corea
Prof. Su Kyung Lee, Department of Rehabilitation of Korean Medicine, Centro Medico Universitario di Wonkwang,
Iksan, Jeonbuk, Repubblica di Corea
Dr. Iva Lloyd, Presidente della Canadian Association of Naturopathic Doctors, Toronto, Ontario, Canada
Dr. Gianluigi Marini, fondatore e membro della Società Italiana di Medicina Scientifica Ayurvedica di Milano,
Comano, Svizzera
Dr. Michael McIntyre, Presidente della European Herbal Practitioners Association, Oxford, Regno Unito
Prof. Emilio Minelli, Deputy Director, Centro di Collaborazione per le Medicine Tradizionali dell'OMS, Centro di
Ricerca di Bioclimatologia Medica, Biotecnologie e Medicina Naturale, Università Statale di Milano, Milano, Italia
Dr. Ummu Zareena Mohamed Thoureek, Medical Officer, Ayurvedic Teaching Hospital, Colombo, Sri Lanka
Dr. Mahmoud Mosaddegh, Preside Decano Traditional Medicine and Materia Medica Research Center, Shahid
Beheshti University of Medical Sciences, Teheran, Iran [Co- Chairperson]
Dr. Susanne Nordling, Presidente della Nordic Co-operation Committee for Non- Conventional Medicine, Sollentuna,
Svezia
Dr. Dennis Patrick O'Hara, Direttore dell'Elliott Allen Institute for Theology & Ecology, University of St. Michael's
College, University of Toronto, Ontario, Canada [Co-Rapporteur]
Ms. Shawn O'Reilly, Direttore Esecutivo della Canadian Association of Naturopathic Doctors, Toronto, Ontario,
Canada
Dr. Tabatha Parker, Direttore Esecutivo della Natural Doctors International, Portland, Oregon, Stati Uniti d'America
Mrs Vicki Pitman, Consiglio di Amministrazione della European Herbal Practitioners Association, Bradford-on-Avon,
Wiltshire, Regno Unito [Co-Rapporteur]
Dr. Amarasiri Ponnamperuma, Assistant Commissioner (Technical), Department of Ayurveda, Ministry of Indigenous
Medicine, Maharagama, Sri Lanka
Dr. Angelo Giovani Rodrigues, Coordinatore, Area of Medical Plants and Herbal Medicines, Ministero della Salute,
Brasilia, Brasile
Dr. Iftikhar Ahmad Saifi, Unani Practitioner, Academy of Complementary Medicine, Dubai, Emirati Arabi Uniti
Prof. Motoyoshi Satake, Professore, Institute of Environmental Science for uman Life, Ochanomizu University, Tokyo,
Giappone
Dr. Shriram Sheshgir Savrikar, Vice Chancellor, Gujarat Ayurved University, Jamnagar, Gujarat, India
Ms. Lucia Scrabbi, Unità di Pianificazione della Direzione Generale della Sanità, Governo Regionale della Lombardia,
Milano, Italia
Prof. Umberto Solimene, Direttore del Centro di Collaborazione per le Medicine Tradizionali dell'OMS, Centro di
Ricerca di Bioclimatologia Medica, Biotecnologie e Medicina Naturale, Università Statale di Milano, Milano, Italia
Dr. Lucio Sotte, Direttore del Giornale Italiano di Medicina Tradizionale Cinese, Fondazione Matteo Ricch, Civitanova
Marche, Italia
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Dr. V. Prasad Vummadisingu, Direttore della National Academy of Ayurveda, Governo Indiano, New Delhi, India
Dr. Jidong Wu, Presidente della Association of Traditional Chinese Medicine, Hertfordshire, Regno Unito
Prof. Charlie Changli Xue, Direttore del Centro di Collaborazione per le Medicine Tradizionali dell'OMS, Divisione di
Medicina Cinese, Facoltà di Scienze della Salute, RMIT University, Bundoora, Victoria, Australia [Co-chairperson]
Prof. Bing Zhang, Vice Preside Decano, Facoltà di Farmacia Cinese, Università di Medicina Cinese di Pechino,
Pechino, Cina
Segreteria Locale
Ms. Beatrice Baggio, Centro di Collaborazione per le Medicine Tradizionali dell'OMS, Centro di Ricerca di
Bioclimatologia Medica, Biotecnologie e Medicina Naturale, Università Statale di Milano, Milano, Italia
Segreteria OMS
Dr. Samvel Azatyan, Responsabile Tecnico, Medicina Tradizionale, Dipartimento di Cooperazione Tecnica per i
Farmaci Essenziali e la Medicina Tradizionale, OMS Ginevra, Svizzera
Ms. Yukiko Maruyama, Scienziato, Medicina Tradizionale, Dipartimento di Cooperazione Tecnica per i Farmaci
Essenziali e la Medicina Tradizionale, OMS Ginevra, Svizzera
Dr. Xiaorui Zhang, Coordinatore, Medicina Tradizionale, Dipartimento di Cooperazione Tecnica per i Farmaci
Essenziali e la Medicina Tradizionale, OMS Ginevra, Svizzera
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Allegato B
Il ruolo dei microrganismi patogeni nell’ambito della BioPsicoQuantistica
Premessa e analisi del contesto
La BPQ nasce dalla necessità di considerare, in maniera olistica, tutti gli aspetti che concorrono a generare
una situazione, seguendo il principio per cui, ogni avvenimento è la risultante di molteplici forze che
concorrono a crearlo.
Il semplice gesto di camminare, potrebbe sembrarci scontato e facile da mettere in atto: un pensiero e si
cammina! Ma poi, sappiamo che camminare comporta un impegno di molteplici forze, si parte dal pensiero
di voler camminare, il richiamo e l’attuazione di schemi cerebrali e comportamentali, l’impegno di muscoli
agonisti ed antagonisti, l’impegno del sistema scheletrico, dei meccanismi di coordinazione, di equilibrio, i
riferimenti ambientali, e tutta una serie di componenti che li relaziona fra loro.
Possiamo considerare la BioPsicoQuantistica quella disciplina che a partire dall’approccio Biologico
Evolutivo, Antropologico, Psicologico e Quantistico, tenta di spiegare i meccanismi che intervengono
nell’insorgenza delle cosiddette malattie o disagi e vuole dare una soluzione che sia utile per il corpo, la
psiche e per il mondo energetico, quest’ultimo inteso come parte sottile della materia e quindi invisibile ai
nostri occhi. La BioPsicoQuantistica si pone dunque come la disciplina che prendendo in considerazione la
multidimensionalità umana, di affrontare il disagio del soggetto olisticamente. Per rispettare tali finalità, la
BioPsicoQuantistica si avvale di numerosi mezzi, tutti validati scientificamente o già presi in considerazione
dalla scienza e in fase di studio, in vari paesi del mondo.
Il nome BioPsicoQuantistica, deriva dall’associazione di Biologia, Psicologia e Quantistica, a cui si riferisce e
da cui infonde informazioni il sistema stesso; cioè, l’approccio è sia Biologico, che Psicologico, che
Quantistico:
•
La biologia (dal greco βιολογία, composto da βίος, bìos = "vita" e λόγος, lògos = nel senso di
"studio") è la scienza che studia tutto ciò che riguarda la vita. L'antropologia (termine composto col
prefisso antropo-,
dal greco άνθρωπος ànthropos =
"uomo"
più
il
suffisso -logia,
dal
greco
λόγος, lògos = "parola, discorso"), nata come disciplina interna alla biologia, studia l'uomo sotto
diversi punti di vista; sociale, culturale, morfologico, psico-evolutivo, artistico-espressivo, filosoficoreligioso ed in genere dei suoi comportamenti all'interno di una società.
Nella contemporaneità, dal punto di vista accademico, l'antropologia è suddivisa, nella tradizione di studi
italiana, in due aree principali: le discipline demo-etnoantropologiche e, quella che in questo caso ci
interessa, l'antropologia fisica (o "antropologia biologica"), che studia l'evoluzione e le caratteristiche
fisiche degli esseri umani, la genetica delle popolazioni e le basi biologiche dei comportamenti della specie
umana e dei suoi parenti più stretti.
•
La psicologia è la scienza che studia il comportamento degli individui e i loro processi mentali. Tale
studio riguarda le dinamiche interne dell'individuo, i rapporti che intercorrono tra quest'ultimo e
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l'ambiente, gli schemi comportamentali, i meccanismi di richiamo ed utilizzo degli stessi,
il comportamento umano ed i processi mentali che intercorrono tra gli stimoli sensoriali e le relative
risposte.
•
La meccanica quantistica è una teoria fisica che descrive il comportamento della radiazione,
della materia e delle loro interazioni, con particolare riguardo ai fenomeni tipici delle scale di
lunghezze o di energie atomiche e subatomiche. L'inconsistenza e l'impossibilità della meccanica
classica di rappresentare la realtà sperimentale, in particolare della luce e dell'elettrone, furono le
motivazioni principali che portarono lo sviluppo della meccanica quantistica nella prima metà del XX
secolo. Il nome "meccanica quantistica", dato da Max Planck alla teoria agli inizi del Novecento, si
basa sul fatto che alcune quantità di certi sistemi fisici, come l'energia o il momento angolare,
possono variare soltanto di valori discreti, chiamati anche "quanti". Come caratteristica
fondamentale, la meccanica quantistica descrive la radiazione e la materia sia come un
fenomeno ondulatorio che allo stesso tempo come entità particellari, al contrario della meccanica
classica dove per esempio la luce è descritta solo come un'onda o l'elettrone solo come una
particella. Questa inaspettata e contro intuitiva proprietà, chiamata dualismo onda-particella, è la
principale ragione del fallimento di tutte le teorie classiche sviluppate fino al XIX secolo. La relazione
fra la natura ondulatoria e quella corpuscolare delle particelle è formulata nel principio di
indeterminazione di Heisenberg.
Così la BioPsicoQuantistica prende spunto dai tre approcci fondamentali:
-­‐
Quello Biologico ed Antropologico: dal momento in cui la nostra biologia si è adattata, tramite
l’evoluzione della specie, alle necessità biologiche del corpo che doveva creare nuovi sistemi,
funzioni e strutture per superare gli ostacoli del momento, possiamo pensare che un qualsiasi
disagio, disfunzione e malattia, possono essere considerati reazioni che insorgono al fine di riportare
il sistema uomo in equilibrio. Facciamo un esempio: se la giraffa ha sviluppato un collo lungo per
andare a mangiare i germogli di acacia ad altezze importanti, lo ha fatto perché ne aveva la
necessità e lo ha fatto attraverso processi di ulcerazione e ricostruzione del tessuto osseo perpetuati
negli anni. Questo ha portato alla costruzione di nuovi tessuti, nel rispetto delle metodiche evolutive
della specie e il processo di ulcerazione di cui abbiamo parlato, per la nostra scienza viene definito
osteoporosi, con il conseguente sviluppo di tutta una serie di ulteriori implicazioni, tra cui la
risoluzione e ricostruzione dei tessuti. Dunque in questo caso la malattia diventa il mezzo utilizzato
dalla specie per evolvere?
-­‐
Quello Psicologico: Jean PIAGET vedeva come meccanismi fondamentali dello sviluppo cognitivo
due processi: Assimilazione e Accomodamento. Secondo Piaget la conoscenza viene costruita
grazie all’interazione tra il bambino e l’ambiente; ma questo accade a tutte le età! Ogni volta che un
bambino si imbatte in una nuova esperienza che non corrisponde alle strutture mentali di cui
dispone, si trova in una condizione di DISEQUILIBRIO. I bambini, spinti dalla curiosità fanno
costantemente esperienze di questo tipo e, in genere, sono costretti ad attribuire loro un significato,
vale a dire a ricreare l’EQUILIBRIO. Tuttavia, la ricostruzione dell’equilibrio è possibile solo se
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l’evento non è troppo discrepante da ciò a cui il bambino è già abituato, ovvero ne possiede gli
schemi. Se ci si trova di fronte a situazioni per risolvere le quali, non abbiamo gli schemi giusti, allora
si innesca una caduta dell’omeostasi del sistema uomo, da qui il cosiddetto concetto di malattia.
Concetti come Attenzione, Schemi, Percezione, Memorizzazione e i modelli che ne regolano i
processi, sono alla base degli studi dell’approccio Psicologico della BioPsicoQuantistica.
-­‐
Quello Quantistico: La nostra realtà fisica può essere normata dalla relatività, infatti tutto ciò che ha
un peso, una massa, è sottoposto alla legge della Relatività di Einstein. Il nostro corpo è fisico e le
sue funzioni possono essere regolate dalla fisica della relatività, tuttavia tra fine anni 60 ed inizio
anni 70, due scienziati Karl Pribram (Università di Stanford) e David Bhom stabilirono che la mente è
Olografica, che il nostro Cervello funziona Olograficamente e quindi pensa Olograficamente. Questo
comporta che le particelle implicate nella funzione olografica non siano normate dalla fisica della
Relatività, bensì da quella Quantistica in quanto prive di peso per il solo fatto di viaggiare a velocità
molto superiori a quella della luce.
Per essere più preciso, tutto ciò che viaggia ad una velocità inferiore a quella della luce, può essere misurato
e pesato e segue le leggi della fisica della Relatività; tutto ciò che viaggia ad una velocità superiore a quella
della luce, non può essere misurato e nemmeno pesato e segue le leggi della fisica Quantistica. Il nostro
pensiero, come le particelle che costituiscono le tracce cerebrali, viaggia ad una velocità molto superiore a
quella della luce, esso segue dunque le regole della meccanica quantistica.
Anni di ricerca nell’ambito delle discipline olistiche dunque, mi hanno condotto verso l’idea che tutto ciò che
un tempo veniva definito “aria fritta” potesse essere spiegato con logica scientifica. Mi riservo di spiegare il
motivo per cui ritengo che la scienza vigente possa essere definita “poco scientifica”, ma mi limito a dire che
qualsiasi approccio si basi sull’osservazione, di scientifico ha ben poco, se non fosse già solo per il fatto che
noi non siamo in grado di osservare che una piccola parte della realtà che ci circonda; dunque il concetto di
“scientifico”, non può che essere valido solo per quella piccola parte.
Questa ricerca, che parte dallo studio attento e minuzioso della biologia, dell’anatomia e della fisiologia, poi
della psicologia e solo successivamente delle scienze considerate ermetiche, dall’anatomia energetica, della
Medicina Tradizionale Cinese, della cimatica, della medicina energetica, della fisica quantistica e della
geometria aurea, mi ha condotto verso la BioPsicoQuantistica nel momento in cui mi sono reso conto che
non può esistere un approccio che possa spiegare in assoluto il sistema uomo e le sue variazioni. Tutto
questo,
in quanto è proprio caratteristica di questo sistema, l’integrazione di molteplici microsistemi e
microapprocci integrati. Da qui la necessità di elaborare un modello che potesse affrontare il sistema in
maniera integrata non trascurando l’aspetto biologico, quello psicologico e quello energetico/frequenziale
dello stesso.
La necessità di un modello integrato che prendesse in considerazione l’approccio del principio attivo e
dell’integrazione, quello psicologico, l’approccio energetico e frequenziale, affinché l’essere umano potesse
essere preso in considerazione da ogni punto di vista da noi conosciuto, ha rappresentato, dunque, lo scopo
della nostra ricerca, che dopo ci ha condotto alla BioPsicoQuantistica. Gli obiettivi che ci prefiggiamo sono
molteplici:
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a) Avere un metodo di indagine multidimensionale ed olistico
b) Avere un sistema terapeutico che si avvalga di vari strumenti olisticamente integrati ed interfacciati
tra di loro
c) Disporre di un metodo che potesse condurre ad una crescita personale sensata e che potesse avere
dei riferimenti visibili e misurabili, in termini di miglioramenti, interpretazione e verifiche; tenendo
presente il fatto che il solo modo di guarire (se di malattia si può parlare) è quello di crescere e
fare un percorso volto al riequilibrio del proprio “sistema uomo”.
Introduzione
La
BioPsicoQuantistica,
dunque,
parte
dal
presupposto
che
l’essere
umano
è
un
essere
BioPsicoQuantistico, che funziona Biologicamente, Psicologicamente e Frequenzialmente. Cosa significa
tutto ciò? Significa che noi uomini siamo dotati di una parte di corpo Biologico, una parte di corpo
Psicologico ed una parte di corpo Frequenziale, quest’ultima normata in parte dalle regole della fisica
relativa ed in parte da quelle della fisica quantistica. La malattia, questa volta, viene intesa come una fase
del regolare percorso di crescita e di riequilibrio di un sistema che, esposto ad una sollecitazione alla quale
in quel momento non poteva fare immediatamente fronte, aveva innescato una reazione che spesso
presentava sintomatologia e specifici quadri clinici.
Ora, pensiamo ad un animale che ne vede un altro che da sempre ne è il predatore, cosa accadrà a
quest’animale? Ci sarà un’attivazione del sistema autonomo, l’animale va in ortosimpaticotonia. Il ruolo
arcaico dell’ortosimpaticotonia è di preparare l’individuo al combattimento o alla fuga. L’animale deve reagire
in modo rapido e sistemico o scappando, o combattendo.
Quali sono le reazioni organiche dell’animale?
-­‐
Ipertiroidismo funzionale, come succede nel freddo intenso, finalizzato ad un aumento delle funzioni
metaboliche e ad una conseguenza molto utile per un animale in fuga: l’esoftalmo, che aumenta la
sua visione periferica di molti gradi.
-­‐
Aumento dei battiti cardiaci e la Frequenza respiratoria.
-­‐
Naturale midriasi pupillare al fine di acutizzare la vista.
-­‐
Secrezione di adrenalina e noradrenalina.
-­‐
Una molecola di adrenalina permette il rilascio da parte del fegato di circa un milione di molecole di
zucchero, carburante utile per difendersi e fuggire.
-­‐
I muscoli si preparano alla fuga o al combattimento aumentando il loro tono e la loro reattività.
-­‐
Si avverte una diminuzione della diuresi e una riduzione della fame; naturalmente! Direte: “non si è
mai vista una gazzella che mentre scappa dal leone si ferma a mangiare o a fare pipì”.
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Il corpo è impegnato ad attivare una delle più importanti funzioni della sopravvivenza, proteggersi dal
predatore e, solo una volta che il pericolo è cessato, l’organismo ritorna in uno stato di equilibrio.
Ma, una delle caratteristiche di questo sistema, è che non distingue il pericolo reale da quello figurato o
illusorio; per meglio dire, non è in grado di riconoscere un pericolo di vita reale, da una minaccia che può
metterlo veramente in difficoltà ma che non è un pericolo reale di vita, che però rappresenta un sentito che
glie lo ricorda. Un meccanismo un po’ simile al panico che deriva dall’ansia per motivazioni per alcuni futili,
ma che rappresenta per chi la vive, un sentito grave. Ora immaginiamo di fare un’analisi del sangue a
questa gazzella, la troveremo diabetica, ipertiroidea, e con tutta una scia di sintomi e disfunzioni che per la
condizione di minaccia in cui versa, dovrebbero essere normali, anche perché poi quando cessa la minaccia
anche le condizioni organiche torneranno normali. Ma se consideriamo il fatto che il nostro cervello non
distingue una minaccia reale da una figurata, dopo essere andato in ortosimpaticotonia per una minaccia del
secondo tipo, come potrà tornare in equilibrio da uno stato di minaccia reale, quando questa realmente non
c’è? Tenderà, quindi, a mantenere quello stato fino a che non cessa la causa sentita dall’uomo come
minaccia, che in questo caso può essere anche una situazione che dura a lungo; dunque a forza di
stressare questo sistema ci troviamo sempre più persone affette dalle cosiddette malattie come ansia,
panico e metaboliche o endocrine: pressione alta, ipertiroidismo, diebete etc; che avrebbero una
spiegazione logica, nella reazione biologica specifica, di ogni specie, ad una sollecitazione.
Si fa sempre più forte l’idea che la malattia potrebbe rappresentare una fase di riequilibrio o di guarigione
dell’uomo, il mezzo con cui la specie, nel tentativo di tutelare e rendere più forte un organo debole, torna in
equilibrio e dunque guarisce.
Riprendendo in considerazione la persona che avverte come minacciosa una situazione che per altri magari
non lo è affatto, dobbiamo dire che sicuramente questo avviene in quanto, in presenza della situazione,
richiama schemi cognitivi costruiti in passato in situazioni simili ma che li aveva danneggiati, spaventati o ne
aveva minacciata la sopravvivenza. Il richiamo di schemi cognitivi e successivamente comportamentali,
avviene in quanto tendiamo ad attribuire a tutto ciò che viviamo un significato e lo facciamo con le
Rappresentazioni. Tutto ciò che introiettiamo, lo facciamo con Rappresentazioni e queste constano di
un’immagine e di un investimento affettivo; per essere più chiari, se io voglio introiettare un oggetto, un
concetto o una persona, me lo devo rappresentare come immagine e devo dargli un significato che mi
permette di collocarlo in uno specifico contesto e in uno specifico archivio cerebrale. Quando poi mi troverò
in una situazione in cui mi si richiama quell’oggetto, contesto o persona, sicuramente io richiamerò quello
schema con tutti i significati che si porta dietro, le eventuali ansie, paure e le logiche e scientifiche reazioni a
cascata che molto bene potrebbe spiegare la PsicoNeuroEndocrinoImmunologia. Vedremo l’attivazione di
specifiche reazioni endocrine, neurotrasmettitoriali, immunologiche, neurovegetative, che poi saranno causa
di quelle disfunzioni, dal mio modesto punto di vista, biologiche, normali e volte alla ricerca dell’equilibrio e
della risoluzione, dalla scienza attuale definite: malattia.
Un aspetto da non trascurare in tutto questo processo a cascata, è il ruolo delle frequenze ed il meccanismo
fisico che si nasconde dietro il richiamo di uno schema. Nel mio libro “Introduzione alla BioPsicoQuantistica
e nel capitolo dedicato all’attenzione dal punto di vista BPQ, spiego come uno schema collidendo
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fotonicamente con una rappresentazione mentale della realtà, può rendere il pensiero relativo e quindi
trasformare un’emozione relativa allo stesso pensiero in somatizzazione e poi in squilibrio da cui, la malattia.
Ora bisogna specificare che tutto in natura è materia più o meno eterea e tutto ciò che è materia, ha una
frequenza. E’ plausibile (e dimostrato) pensare quindi, che una cellula o un tessuto sano abbia una specifica
frequenza che li contraddistingua da una cellula o un tessuto malato. Tutte le cellule e gli organismi che
possiedono una membrana cellulare hanno, grazie alle pompe ioniche, una tensione di membrana che in
una cellula sana ed attiva di solito si aggira tra i 90 e 100 millivolt. In queste condizioni il rifornimento e
l’eliminazione cellulare sono ottime e la regolazione della concentrazione elettrolitica è ottimale. Quando
però una cellula si ammala o degenera riduce il suo potenziale di membrana, la stessa diventa porosa, il
rifornimento e l’eliminazione cellulare si alterano alterando ulteriormente la cellula, come si altera la
concentrazione elettrolitica, molte reazioni non possono svolgersi più; la cellula continua a degenerare e
buona parte delle volte muore per eccitotossicità calciodipendente. La frequenza di una cellula cancerosa si
aggira intorno a valori inferiori a 20 millivolt.
Una delle ipotesi vagliate dal Max Planck institute, è quella che una cellula cancerogena tende a riprodursi
incontrollatamente nel tentativo di riportare la propria frequenza da un valore di meno di 20mv ad un valore
di 90 o 100mv. Di solito la carica elettromagnetica di una cellula sana è pari a 0,8 microvolt e se la carica
della membrana cellulare diminuisce, la cellula si ammala; in caso di tumore la carica cellulare si porta fino a
0,2 microvolt. E’ quindi importante per quanto possibile bloccare oppure ridurre questa “fuga di elettroni”,
sanando lo stato frequenziale della cellula, che condurrà la stessa ad un’ottimizzazione delle proprie funzioni
biologiche. La BPQ, possiede gli strumenti tecnici per ovviare a tale problema.
In questo articolo si vuole solo introdurre e descrivere sommariamente la teoria BPQ, analizziarne gli aspetti
generali e comprenderne sempre in linee generali le modalità di utilizzo nonché l’applicabilità.
Ora, come è noto, una teoria è un insieme di ipotesi o enunciati che hanno lo scopo di spiegare fenomeni
naturali o formulare principi di una disciplina scientifica; una teoria fa delle generalizzazioni a partire da
alcune osservazioni e consiste di un insieme coerente e legato di proposizioni generali. Le ipotesi tracciate
da una teoria devono essere verificabili e ripetibili e se le ipotesi risultano false non possono diventare teorie.
Nelle pagine a seguire e in altre pubblicazioni avrò modo di dimostrare come la BioPsicoQuantistica possa
assumere sempre di più la veste di una Teoria Scientifica, in quanto costituita da un insieme di modelli e
descrizioni che hanno tutti una solida base empirica. Quando affermo che: “qualsiasi evento inatteso per fare
fronte al quale non abbiamo strumenti, porta il sistema uomo in squilibrio e causerà l’attivazione di una
reazione biologica, psicologica e frequenziale. Quella biologica, deriva dalla memoria d’organo e consiste
nell’attivazione di un ciclo biologico definito, teso al ripristino dell’equilibrio biologico. Quella psicologica,
consiste nel richiamo di schemi cognitivi e comportamentali preformati, accompagnati da una serie di tentate
soluzioni, che irretiscono ulteriormente il sistema. Quella quantistica è causa di quella biologica e
psicologica, consiste nell’attivazione di un sistema che trasforma le emozioni derivanti dagli schemi
disfunzionali, oltre a richiamare gli stessi, in reazioni organiche mediante il calo di frequenze cellulare e
tissutale dell’organo biologicamente abbinato a quel sentito e mediante meccanismi a cascata che
coinvolgono tutto il sistema PsicoNeuroEndocrinoImmunitario”; intendo dunque dire che si necessita di un
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approccio più globale e sempre più lontano da quello positivistico, che ha caratterizzato la nostra Medicina
negli ultimi cinque secoli.
Il ruolo dei microrganismi patogeni nell’ambito della BioPsicoQuantistica
Nel corso dell’evoluzione della specie, dunque, l’essere umano e tutti gli animali si sono sviluppati in modo
da riuscire a far fronte alle necessità e alle vicissitudini che gli si presentavano. Partendo da una base
biologica composta da organi tutti derivanti da tessuto endodermico e controllati dal tronco cerebrale, ha
dovuto per necessità e nell’arco di 300 milioni di anni, creare altri organi a partire da altri tessuti sempre più
evoluti e ideali per assolvere una funzione precisa. Così la specie umana, rispettando l’assioma per cui la
natura crea tutto con una forma precisa al fine di assolvere una funzione precisa, di fronte alla necessità di
proteggersi dagli attacchi a cui l’essere era esposto, crea tutte quelle strutture deputate alla protezione degli
organi vitali: pleura per proteggere i polmoni, pericardio per proteggere il cuore, perineo, peritoneo,
ghiandole sudoripare e sebacee e tutti gli altri organi che hanno come funzione principale quella di
proteggersi dall’attacco; gli stessi di origine mesodermica e controllati dal cervelletto. Successivamente la
necessità di spostarsi per cacciare e non essere cacciati, ha fatto in modo di sviluppare ossa, muscoli striati,
tendini, connettivo, vasi, dal mesoderma recente e sotto il controllo della sostanza bianca; chi non riesce a
cacciare e a procacciarsi da mangiare ne esce svalutato. Quindi così come l’attacco o il rischio di un attacco,
mandano in tumor (crescita, ispessimento) i tessuti degli organi citati precedentemente (pleura,
pericardio…), al fine di rendere più difficile il raggiungere gli organi vitali da loro protetti (polmoni, cuore…), la
svalutazione in fase di allarme o di ortosimpaticotonia tende ad ulcerare i tessuti che rispondono a tale
conflitto di svalutazione. Successivamente l’uomo diventa un animale che vive in gruppi, che protegge il
proprio territorio e che fatica a separarsi dal contesto in cui vive, infatti al conflitto di territorio e di
separazione rispondono gli organi che derivano dal tessuto ectodermico nato e specializzato proprio per
difendersi da tali conflitti e controllati dalla corteccia cerebrale, parliamo della cute e mucose a sensibilità
interna ed esterna, bronchi (mucosa), laringe (mucosa), mucose delle arterie e vene coronarie, dotti biliari e
pancreatici, mucosa della vescica, vescicole seminali e collo dell’utero....
Dunque qualsiasi essere biologico, di fronte ad un evento inatteso, improvviso ed insostenibile (uno shock),
reagisce attivando quello che il dott. Hamer definiva un Sistema Biologico Sensato, sulla base del sentito
biologico che lo shock gli richiama e relativo al conflitto del boccone, di attacco, di svalutazione, di territorio
o separazione.
Il sistema va così in una prima fase di ortosimpaticotonia in cui:
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i tessuti endodermico e mesodermico antico vanno in crescita funzionale e cellulare (stato di
Tumor).
-­‐
i tessuti mesodermico recente e ectodermico vanno un ulcerazione, necrosi, atrofia e riduzione
funzionale.
poi successivamente, quando ha risolto il suo conflitto, va in una seconda fase, di Parasimpaticotonia, in cui:
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i tessuti endodermico e mesodermico antico vanno in riduzione caseosa del tumor e calo
funzionale, solo in un secondo momento assistiamo al ripristino funzionale.
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i tessuti mesodermico recente e ectodermico vanno in ripristino funzionale e ricrescita
cellulare.
I processi di riduzione caseosa avvengono:
-­‐
negli organi derivanti dal tessuto endodermico, tramite funghi, micobatteri e TBC
-­‐
negli organi derivanti dal mesoderma antico, tramite micobatteri e TBC
I processi di ricrescita cellulare avvengono:
-­‐
negli organi derivanti dal mesoderma recente, tramite i batteri
-­‐
negli organi derivanti dall’ectoderma, tramite i virus.
La funzione biologica di questo meccanismo è quella di ricostruire il tessuto o l’organo in maniera più forte e
resistente di prima, affinchè possa trovarsi pronto per una prossima evenienza, dato che su quel sentito il
soggetto ha già dimostrato di essere debole; ancora una volta si procede secondo l’evoluzione della specie!
Il processo sarebbe passeggero e si risolverebbe automaticamente, se non fosse che i soggetti che ne sono
investiti sono sottoposti alle recidive e quindi a cariche batteriche o virali alcune volte esagerate e
difficilmente gestibili da un organismo normale; da qui la sensazione di non riuscire a controllare il processo.
I microrganismi di cui parliamo, sono il mezzo che il sistema biologico utilizza per attuare la degenerazione,
sono esseri simbionti e non dannosi per un organismo in equilibrio o in una condizione di “non recidiva” del
processo sopraesposto; ma in una condizione di recidive continue, dove il tessuto continua ad ulcerare e
ricostruire, crescere e caseificare in maniera continua, allora questi microrganismi possono essere funzionali
all’evoluzione della specie, ma anche alla morte dell’organismo che stanno aiutando. Non dimentichiamo
che nell’evoluzione della specie il più debole muore! Ecco! In questo caso si muore di guarigione, cercando
di ricostruire le strutture, si creano quelle condizioni in cui le stesse non riescono più a funzionare.
Un esempio in termini clinici potrà aiutarci a comprendere meglio come si muove il tutto:
Tumore del collo e dell’orifizio dell’utero (donna destrimane)
-­‐
Tipo di conflitto: Conflitto sessuale, conflitto biologico di non essere o non essere stata posseduta.
-­‐
Tessuto: ectoderma
-­‐
Controllo cerebrale: Corteccia cerebrale, 3° relè perinsulare sx (mappa di Hamer)
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In fase attiva e quindi in fase di conflitto (Ortosimpaticotonia): Ulcera del collo dell’utero senza
dolori e con immediata amenorrea e frigidità. Perdita di capacità di orgasmo vaginale.
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In fase di risoluzione del conflitto (Parasimpaticotonia): Sanguinamento delle ulcere del collo
dell’utero e dell’orifizio (buon segno!), ripresa dell’ovulazione e del mestruo, carcinoma del collo
dell’utero dovuta alla riparazione dell’ulcera ad opera del papilloma virus (non ostacola un’eventuale
gravidanza.
-­‐
Se protratto per molto tempo (massa conflittuale aumentata) o se recidivato: tentativi di
ricostruzione e poi successive ulcerazioni e ricostruzioni, da cui può derivare una massa importante.
-­‐
Senso Biologico: allargamento del collo dell’utero a causa dell’ulcera e miglioramento meccanico
per il concepimento.
In questo caso la scienza attribuisce al papilloma virus la responsabilità del cancro al collo dell’utero, ma in
realtà il problema è la recidiva conflittuale, anche se bisogna dire che il papilloma virus è il mezzo, l’arma, lo
strumento con cui la massa si costruisce.
Bisogna dire però che, nei casi che si presentano complicati, siamo sempre di fronte a grandi masse
conflittuali e continue recidive, quindi contenere questi microrganismi risulta necessario e vitale.
Gli strumenti della BioPsicoQuantistica
1) Interpretazione biologica già sopra descritta
2) Approccio psicologico nella gestione del sintomo o della patologia con Terapia Strategica o
Cognitivo Comportamentale
3) Utilizzo di strumenti quantistici
Conclusioni
I microrganismi sono esseri simbionti impegnati al servizio della nostra biologia 24 ore al giorno. Fanno
l’interesse dell’organismo che li ospita incessantemente al servizio della natura, ricostruiscono e
demoliscono al fine di ricreare le condizioni di vivibilità ideali per lo stesso organismo. Tuttavia, nel tentativo
di svolgere il loro lavoro e di fronte a processi recidivanti che li vede impegnati oltremodo demolendo e
rigenerando le strutture organiche, può accadere che le stesse possono attraversare momenti in cui la loro
fisiologia viene minata. Se questi momenti durano troppo o addirittura le modificazioni apportate sono troppo
poco compatibili alla sopravvivenza dell’organismo in questione, lo stesso può trovare la morte.
Ne consegue che, un sistema per contenere la carica batterica, micobatterica, funginea e virale, risulta
essere per adesso il mezzo più potente che l’essere umano possa avere per salvarsi la vita.
L’approccio BioPsicoQuantistico, con l’utilizzo di prodotti naturali, di frequenze appropriate e di
tecniche psicologiche specifiche ed indirizzate ad personam, può dare un contributo definitivo nel
demolire l’eccessiva carica batterica, micobatterica, funginea o virale, diventata ingestibile e causa della
degenerazione tissutale; questo permetterebbe al paziente di avere tempo per risolvere l’evento che in
precedenza aveva attivato il processo sopradescritto.
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Un esempio che potrebbe calzare e semplificare quanto esposto è questo: una persona che vuole uccidere
qualcuno, potrebbe farlo con un coltello (micobatterio), una spada (fungo), un macete (TBC), una pistola
(batterio) oppure un fucile (virus), noi possiamo disarmarlo e salvare la vita a questo “qualcuno”, poi con il
tempo potremo pensare ad elaborare le motivazioni e i conflitti che lo hanno portato ad attivare quella
reazione biologica sensata di cui sopra.
Bibliografia
1. Winnicott Donald W. Dalla Pediatria alla Psicoanalisi. Ed. Psycho G. Martinelli & C. Firenze 1991
2. WHO. Preventing and Managing the Global Epidemic of Obesity: Report. Of theWorld Health Organization
Consultation of Obesity. WHO, Geneva, June 1997
3. Psoriasi e Medicina Naturale, un approccio olistico nella cura delle malattie della pelle. N.Petti Tesi di
diploma Universitè Europeenne “Jean Monnet”. 2000
4. Appunti di Medicina Olistica, N. Petti, Bari 2004
5. Grazie Dottor Hamer, Claudio Trupiano, 2009
6. Malattie Mediali, Leonardo Benvenuti (elementi di Socioterapia), ed. Strumenti Baskerville
7. Tabella Scientifica della Nuova Medicina Germanica, dott. Ryke Geerd Hamer, ed. amici di Dirk
8. Testamento per una Medicina Germanica, dott. Ryke Geerd Hamer, ed. amici di Dirk
9. IL cancro, dott. Ryke Geerd Hamer, ed. amici di Dirk
10. Genetica dei DCA, Tesi, Natale Petti
11.I sintomi parlano, Rossella Panigatti, ed.Tea
12. Psiconeuro Immunologia, Francesco Bottaccioli, ed. Red
13.Psicologia Cognitiva, M.W.Eysenck, M.T.Keane, ed. Idelson-Gnocchi
14.Psicologia del pensiero, a cura di Vittorio Girotto e Paolo Legrenzi, ed.Il mulino
15.Introduzione alla psicoterapia psicodinamica, Glen O. Gabbard, ed.Raffaello Cortina
16.Psicopatologia generale, Christian Scharfetter, ed. Giovanni Fioriti
17.Malattia linguaggio dell’ anima, Rudiger Dahlke, ed. Mediterranee
18.Enneagramma e Programmazione Neurolinguistica, Vincenzo Fanelli, ed. Istituto delle motivazioni
19.Il serto di Iside, Angelo Angeini, ed.kemi
20.L’armonia, Omraam Mikhael Avanhov, ed. Prosveta
21.Frammenti di una religione universale, Annie Besant, ed. Fratelli Melita
22.Medicina psico-spirituale, Angelo Maria La Sala Batà,ed. nuova era
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23.Le forme e il vivente, Paola Giacomoni, ed. Guida
24.Krion i 12 stati del dna, Lee Carrol, ed. Macro
25.L’intelligenza in Rete nascosta nel dna, Grazyna Fosar, Franz Bludorf, ed.Macro
26.Medicina epigenetica, Dawson Churh, ed. mediterranee
27.Guarire con il cibo,Giusi de Francesco, ed.Macro
28.Conoscenza antroposfica dell’uomo e medicina, Rudolf Steiner, ed. Antroposofica Milano
29.L’universo oltre lo specchio, John P. Briggs, F. David Peat, ed. Red
30.Il settimo senso, Dr.Nader Butto, ed. Mediterranee
31.Prove in Biologia delle trasmutazioni a debole energia, C. Louis Kervran, ed.acquarius
32.L’acqua che guarisce, Masaru Emoto e Jurgen Fliege, ed. Mediterranee
33.La risposta dell’acqua, Masaru Emoto, ed.Mediterranee
34.L’insegnamento dell’acqua, Masaru Emoto, ed.Mediterranee
35.Il simbolismo del corpo umano, Annick de Souzenelle, ed.Servittium
36.La steganografia, A. Gentili, ed. Kemi
37.La stenografia, A. Gentili, ed. Kemi
38.Neith, Luigi Anzoli, ed.Kemi
39.La biologia delle credenze, Bruce H. Lipton, ed. Macro
40.L’enigma forte, Edy Minguzzi, ed. Ecig
41.Ipotesi sulla guarigione, Davide Melzi, ed. Terra di Mezzo
42.Fisica e Filosofia, Werner Heisenberg, ed.Est
43.La grande sitesi, Pietro Ubaldi, ed. Medterranee
44.La cabala mistica, Dion Fortune, ed. Astrolabio
45.Iniziazione alla Kabbala Ebraica, A.D. Grad, ed. Meb
46.Ermete trismegisto corpo ermetico e esclepio, a cura di Bianca Maria Tordini Portogalli
47.La leggenda dei simboli, Marco Savnier, ed. Atanòr
48.All’origine fu la vibrazione, Alessio di Benedetto, ed.Nexus
49.La kabbala e la magia goetica, Thomas Karlsson, ed. atanòr
50.Amore Medicina e Miracoli, Bernie S.Siegel, ed.Sperling
51.La via della forza interiore, Carlo Moiraghi, ed.Meb
52.Molecole di emozione, Candace Pert
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SITOGRAFIA
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Allegato C
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2.Due cicli principali,
"undergraduate" e "graduate". L'accesso al secondo ciclo richiede il completamento del primo. Il 1° ciclo ha
durata minima di 3 anni; il 2° ciclo può concludersi con master e/o dottorato.
Nel 2001 il Comunicato di Praga riprende i due obiettivi, per verificare il percorso compiuto e fornire ulteriori
indicazioni.
1. Titoli di agevole lettura e comparazione, attraverso strumenti comuni.
2. Due cicli principali,
"undergraduate" e "graduate". L'accesso al secondo ciclo richiede il completamento del primo. Il 1° ciclo
ha durata minima di 3 anni; il 2° ciclo può concludersi con master e/o dottorato
Il Comunicato di Berlino (2003) si concentra sulla struttura dei titoli in due cicli principali. Tra le altre
tematiche, il Comunicato introduce l'idea dei Frameworks for Qualifications(Quadri dei titoli).
Il Comunicato di Bergen (2005) riprende anch'esso il Sistema a due cicli, registrando e segnalando i punti di
forza e le difficoltà incontrate e soffermandosi sul tema del Dottorato di ricerca.
"Caratteristica principale: avanzamento della conoscenza tramite la ricerca - Durata: 3-4 anni a tempo pieno
- Sollecitazione a programmi che promuovano studi interdisciplinari e che forniscano competenze utilizzabili
anche all'esterno del mondo accademico-scientifico - I partecipanti vanno considerati sia studenti, di terzo
ciclo, sia ricercatori in fase iniziale".
In sintesi, osservando quanto accade nell’applicazione delle norme generali entro i singoli contesti nazionali,
si può concludere che la strutturazione in cicli si sta attuando sempre più diffusamente, seppur sia ancora da
acquisire il reale valore del certificato di 1° ciclo nel contesto lavorativo. Inoltre, mentre in passato si
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considerava il 2° ciclo in termini di flessibilità, con un percorso di master più breve ed uno di dottorato più
lungo, attualmente quest’ultimo si stacca dal primo, identificando un 3° ciclo a se stante.
CREDITI ECTS - BOLOGNA E I CREDITI ECTS
(Sistema Europeo per l’Accumulazione e ed il Trasferimento dei Crediti)
Con la Dichiarazione di Bologna (1999) si evidenzia la necessità di adottare un comune sistema di crediti basato su ECTS - che possano essere reciprocamente riconosciuti entro le varie istituzioni europee. I
comunicati di Praga (2001) e di Berlino (2003) hanno ulteriormente sottolineato l’urgenza di un tale sistema,
non solo per facilitare la circolazione degli studenti ma anche per mettere a punto curricola nazionali ed
internazionali comuni e rispondenti alla struttura della formazione in tre cicli.
ECTS E JM
Attualmente il sistema ECTS si basa sulla definizione di "credito" e su procedure ampiamente condivise a
livello europeo. Secondo la definizione europea (ECTS Key Features, 2002) "il credito ECTS è basato sul
carico di lavoro richiesto ad uno studente per raggiungere gli obiettivi formativi di un corso di studio, obiettivi
preferibilmente espressi come risultati di apprendimento previsti e competenze da acquisire. Il carico di
lavoro include il tempo dedicato a tutte le attività di apprendimento". Per definizione, quindi, i crediti
ECTS/CFU si basano sui tempi di apprendimento più che di insegnamento e sui risultati dell'apprendimento
più che sui contenuti dei piani di studio, intesi non solo come conoscenze ma anche come abilità.
Il sistema europeo attribuisce al credito un valore assoluto che oscilla fra 25 e 30 ore ad ogni anno di studio
a tempo pieno il valore convenzionale medio di 60 crediti. Inoltre, attribuisce a ciascun credito il valore
assoluto di 25 ore di impegno dello studente, per un totale di 1500 ore annue; ECTS prevede anche che i
valori numerici in crediti attribuiti alle singole attività formative siano accompagnati da descrizioni delle
conoscenze ed abilità da acquisire nei tempi di apprendimento indicati.
L’ UEJM non adotta un proprio sistema di attribuzione di crediti, seppur ad esso conformi la struttura dei
percorsi formativi approvati. Ciò per evitare il fraintendimento su eventuali automatiche corrispondenze che
attualmente non sarebbero ancora possibili all’interno dei diversi sistemi nazionali, ove vige il principio di
autoregolamentazione delle strutture di formazione universitaria. Per quanto riguarda il trasferimento dei
crediti, per esempio, la normativa italiana - in analogia ai principi europei - chiarisce che "il riconoscimento
totale o parziale dei crediti acquisiti dallo studente ai fini della prosecuzione degli studi compete alla struttura
didattica che accoglie lo studente, con procedure e criteri predeterminati stabiliti nel Regolamento Didattico
di Ateneo" (art. 5/5). Tale intento di chiarezza non esclude naturalmente la libera circolazione dei certificati
JM ed il loro utilizzo a livello curriculare.
Come previsto in ECTS, anche nel sistema JM i "crediti (= valore) corrispondenti a ciascuna attività formativa
sono acquisiti dallo studente con il superamento dell'esame o di altra forma di verifica del profitto" (art. 5/4)
realizzato all’interno delle sedi associate. La somma delle verifiche dà luogo ad una votazione di media che
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costituisce lo step d’ingresso all’esame JM finale, un momento di "valutazione di livello" indipendente, per il
conseguimento della certificazione finale.
RICONOSCIMENTO TITOLI
La convenzione di Lisbona - Obiettivi
- consentire ai diplomati della scuola secondaria superiore di accedere alle università e agli altri istituti
d'istruzione superiore di tutti i paesi;
- facilitare i programmi di scambi accademici studenteschi, garantendo il riconoscimento dei periodi e dei
cicli di studio effettuati all'estero;
- utilizzare i titoli accademici nazionali finali per l'accesso al mercato del lavoro e delle professioni regolate in
tutti i paesi o per proseguire gli studi a livello più avanzato;
- aumentare la quantità, la qualità e la trasparenza dell'informazione disponibile sui sistemi nazionali
d'istruzione superiore, sulle università ed i loro programmi, sull'offerta formativa, sui titoli di studio anche
attraverso lo sviluppo dei centri nazionali d'informazione sulla mobilità e il riconoscimento dei titoli e la
diffusione di nuovi strumenti di certificazione come il "supplemento al diploma".Uno sguardo ai contenuti
La seconda regola prevede che le procedure e i criteri impiegati per la valutazione dei titoli esteri e per il loro
riconoscimento debbano essere "trasparenti, coerenti e affidabili"; l'autorità che riconosce il titolo estero deve
dunque rendere noti i propri criteri di valutazione (trasparenza); tali criteri devono essere certi, non
discrezionali e devono applicarsi senza sensibili differenze di comportamento tra un istituzione e l'altra
(coerenza); i criteri di valutazione devono infine essere fondati su principi validi e condivisi nella comunità
scientifica internazionale, e seguire codici di buona pratica (affidabilità).
La terza regola prevede che la decisione di riconoscere un titolo estero debba essere adottata sulla base di
adeguate informazioni.
La quarta regola riguarda la durata del procedimento e la possibilità di interporre appello.
La quarta sezione della Convenzione di Lisbona regola il riconoscimento dei titoli esteri di scuola secondaria
per l'accesso alle diverse forme di istruzione superiore presenti in un Paese.
La prima norma - molto generale ma certamente chiara - è quella che prevede che se un titolo consente in
un Paese di accedere a quel sistema di istruzione superiore, esso sarà accettato anche dagli altri Stati come
titolo valido per l'accesso ai rispettivi sistemi nazionali di istruzione superiore. Tale norma è tuttavia
temperata dalla possibilità di rifiutare l'accesso ad un titolo estero qualora sussistano sostanziali e
comprovate differenze tra i requisiti generali di accesso nei due Paesi. E' il caso, ad esempio, di quei paesi
nei quali la scolarità pre-universitaria ammonta complessivamente a dieci o undici anni.
La quinta sezione stabilisce il principio che i cicli e i periodi di studio effettuati all'estero siano riconosciuti
dall'ateneo di provenienza. Tale principio è valido sia nel caso di studenti che si muovano nel quadro di
programmi organizzati di mobilità, sia nel caso di studenti free-movers. Due condizioni facilitano il
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riconoscimento dei periodi di studio effettuati all'estero: l'esistenza di un accordo previo di collaborazione
(learning agreement) tra i due atenei e il rilascio di un'adeguata certificazione. E' suggerito l'uso della
strumentazione prevista dal sistema ECTS (European Credit Transfer System).
La sesta sezione della Convenzione di Lisbona impegna i Paesi firmatari a riconoscere reciprocamente i titoli
accademici finali. Questa indicazione generale tiene conto delle differenze spesso profonde tra i diversi
sistemi nazionali ed in particolare tra quei Paesi che assoggettano al diritto nazionale i sistemi d'istruzione e
gli ordinamenti didattici, conferiscono valore legale ai propri titoli e ne elaborano un quadro di norme di
protezione giuridica, e quei Paesi che adottano sistemi di accreditamento delle istituzioni, dei percorsi di
studio e dei titoli, autogenerati dal corpo sociale. I principi fissati dalla Convenzione di Lisbona valgono
dunque qualunque sia il modello ispiratore del sistema nazionale di riconoscimento dei titoli esteri
(equipollenza, omologazione, riconoscimento finalizzato, accettazione, accreditamento, ecc.).
Le ultime sezioni della Convenzione sono dedicate rispettivamente al riconoscimento dei titoli dei rifugiati,
all'informazione sui sistemi e sui titoli e alle procedure di ratifica.
LA POSIZIONE DEI TITOLI JM
La richiesta di riconoscimento dei titoli JM nel sistema europeo segue i principi enunciati dalla Convenzione
di Lisbona, nel rispetto delle singole regolamentazioni nazionali.
Trattandosi di certificati attestanti specializzazioni in ambiti generalmente non regolamentati, non esistono né
sono necessarie equipollenze con titoli di tipo accademico. Salvo specifiche restrizioni da parte degli Stati,
l’esercizio delle professioni interessate è libero e regolato dal rispetto di precisi codici deontologici che
rendano impossibile qualunque forma di abuso.Un esempio: l'applicazione in Italia
L’APPRENDIMENTO PERMANENTE ED IL PROCESSO DI BOLOGNA
Già nella riunione di Praga del 2001 si afferma il principio che "nell’Europa del futuro, costruita su una
società ed una economia basata sulla conoscenza, è indispensabile elaborare strategie per l’apprendimento
permanente che consentano sia di far fronte alle sfide poste dalla competitività e dall’uso di nuove
tecnologie, che di migliorare la coesione sociale, la parità delle opportunità e la qualità della vita".
Nel Comunicato di Berlino "i Ministri sottolineano l’importante contributo offerto dall’istruzione superiore per
tradurre in azioni concrete l’idea di un apprendimento permanente. Gli stessi ministri stanno assumendo i
provvedimenti necessari per far convergere le loro politiche nazionali verso la realizzazione di tale obiettivo;
esortano quindi le istituzioni di istruzione superiore, e tutti coloro che sono interessati al problema, ad
accrescere le possibilità di perseguire un apprendimento permanente a livello di istruzione superiore con il
riconoscimento dell’apprendimento pregresso. I ministri ribadiscono che tale funzione deve costituire una
parte integrante delle attività di istruzione superiore. (…) Essi sottolineano inoltre la necessità di offrire a tutti
i cittadini maggiori opportunità di seguire, secondo le loro aspirazioni ed abilità, dei percorsi di
apprendimento permanente, sia in collegamento con l’istruzione superiore che all’interno di essa".
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Nel Comunicato di Bergen (2005) i Ministri evidenziano con chiarezza lo stretto legame esistente tra
l’apprendimento permanente ed i Quadri dei titoli che si stanno elaborando. Dapprima sottolineano
"l’importanza di assicurare la complementarietà tra il Quadro europeo dei titoli, che si sta attuando per
l’istruzione superiore nell’ambito del processo di Bologna, ed il più ampio
UEJM accoglie i principi espressi nel contesto europeo in merito all’apprendimento permanente e li realizza
attraverso il Centre Culturel Européen Jean Monnet Asbl, organismo belga delegato alla gestione degli ordini
professionali europei JM per il controllo e la valorizzazione di quelle professioni che oggi non possono
godere di altra forma di tutela né legittimazione.
Concorde con l’idea della necessità di un sistema di formazione continua, il CCEJM promuove e sostiene
momenti di aggiornamento per i propri associati con l’intento di raggiungere livelli professionali
qualitativamente sempre più elevati.
(nel testo sono presenti numerosi abstracts tratti da www.bolognaprocess.it )
CENTRE CULTUREL EUROPÉEN JEAN MONNET A.S.B.L.
FEDERAZIONE PROFESSIONALE PER LA GESTIONE DEI REGISTRI PROFESSIONALI EUROPEI JM
Il Centre Culturel Européen Jean Monnet è un’ associazione senza scopo di lucro che si occupa della
gestione degli ordini professionali Jean Monnet e dei servizi dispensati dagli stessi (Rif. 17491/93 del
Moniteur Belga). Gli Ordini Jean Monnet operano senza distinzione di nazionalità, razza, religione,
condizione sociale e appartenenza politica riconoscendo e valorizzando le differenze in un’ottica
antidiscriminatoria, appropriata alla multiculturalità della società moderna.
Gli Ordini sono apolitici, non hanno scopi di lucro e si propongono le seguenti finalità:
▪
Sviluppare la professione promuovendo la qualità in campo nazionale ed internazionale attraverso
studi e ricerche.
▪
Organizzare e patrocinare seminari, conferenze e convegni per approfondire lo studio e diffondere la
pratica della professione.
▪
Promuovere la formazione permanente dei soci sia attraverso l’organizzazione di attività inerenti gli
scopi degli Ordini sia attraverso il sostegno a scambi culturali e a programmi di formazione
permanente nazionali e internazionali.
▪
Diffondere la conoscenza di riviste, testi, trattati, monografie e pubblicazioni sul tema nonché
realizzare pubblicazioni, cartacee e/o multimediali, finalizzate alla diffusione e valorizzazione della
professione.
▪
Fornire alle scuole e agli Enti associati all’ UEJM AISBL assistenza per l’organizzazione e la
gestione di corsi di formazione e di aggiornamento, teorici e pratici.
▪
Collaborare, mediante apposite convenzioni, con strutture e servizi sociali la cui natura operativa sia
compatibile con le finalità dell’Associazione.
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▪
Definire gli standard di formazione per l’esercizio della professione, in conformità agli standard e alla
vigente normativa europea.
▪
Accreditare programmi di Scuole ed Istituti di formazione alla professione.
▪
Attivare centri di documentazione e banche dati sulle professioni e sui programmi delle scuole
associate, al fine di promuovere la qualità, controllare il mercato e la domanda, controllare l’attività
degli associati e la soddisfazione dei clienti.
▪
Promuovere una rete informatica tra gli associati per permettere una connessione veloce, efficace e
costante che assicuri un scambio di informazioni adeguato ai bisogni culturali e professionali
dell’associazione.
▪
Promuovere la cooperazione e lo scambio con associazioni nazionali ed internazionali che abbiano
simili finalità, per creare delle associazioni sovranazionali, secondo quanto stabilito dalle direttive
europee.
Fornire agli associati una serie di servizi come:
- Assistenza legale e fiscale;
- Forme integrative di pensione
e assicurazione professionale attraverso convenzioni con le compagnie di assicurazione;
- Aggiornamento
dei registri degli associati;
- Controllare la legittimità della pubblicità fatta dagli associati, per salvaguardare il
decoro della professione, e la veridicità della stessa, conformemente al codice deontologico;
- Stabilire un
tariffario minimo e massimo delle prestazioni professionali degli associati e mantenere un servizio di
customer care.
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