Architiello di San Felice (Vieste) Simbolo del Gargano Cave di Bauxite Spinazzola I materiali solidi della Terra sono organizzati in più livelli di complessità crescente. 1. Atomi (singoli elementi) 2. Composti (più elementi legati tra loro in un rapporto fisso). Es. gruppo silicato 3. Cristalli di singoli minerali 4. Rocce (aggregati di minerali diversi e resti fossili) 5. Formazioni rocciose (vari tipi di rocce) Le ROCCE sono aggregati naturali di minerali differenti (miscugli eterogenei) per cui: • NON hanno una composizione chimica ben definita • NON presentano proprietà fisiche costanti Nonostante questo, due caratteristiche particolari sono sfruttate per la loro identificazione ovvero: • COMPOSIZIONE MINERALOGICA --> tipo e quantità relativa dei minerali presenti. Si distinguono i minerali fondamentali presenti in maggior quantità dai minerali accessori, presenti solo in modeste quantità. Nel granito per es. i minerali fondamentali sono quarzo, feldspato e mica. • TESSITURA --> forma, dimensioni e disposizione dei vari minerali (osservabile solo con appositi microscopi). Tavolo di granito Frammento di roccia di granito Sezione sottile di granito al microscopio Il fattore che incide maggiormente sulla composizione mineralogica e sulla tessitura di una roccia è la sua origine geologica. In base a questa le rocce si distinguono in 3 grandi gruppi: • Rocce MAGMATICHE • Rocce SEDIMENTARIE Rocce sedimentarie 8% Rocce metamorfiche 27% • Rocce METAMORFICHE Rocce magmatiche 65% PERCENTUALE IN VOLUME DEI TRE TIPI DI ROCCE ROCCE MAGMATICHE Le rocce magmatiche, dette anche ignee, derivano dalla solidificazione del magma, un fluido incandescente che proviene dalle regioni profonde della Terra costituito da: • Silicio e Ossigeno (per questo detto anche fuso silicatico) • Al, Na, K, Ca, Mg, Fe • Gas disciolti (H2O, CO2, HCl, H2S) ROCCE MAGMATICHE A seconda del contenuto di Silicio i magmi si distinguono in: ACIDI BASICI Alto contenuto di Si (65-75%). Detti anche magmi sialici (da Si e Al). Derivano dalla fusione di rocce della crosta continentale e da queste hanno origine, in genere, le rocce magmatiche intrusive. Basso contenuto di Si (40-50%). Sono ricchi in Fe e Mg e per questo sono detti anche magmi femici. Derivano dalla fusione di rocce presenti nel mantello litosferico dalle quali si originano, in genere, le rocce magmatiche effusive. In generale, le rocce basiche sono più scure delle rocce acide. Le rocce magmatiche intrusive ed effusive, a parità di composizione chimica, si distinguono in base alla loro tessitura, ovvero in base a come si presentano i cristalli dei loro minerali. ROCCE MAGMATICHE INTRUSIVE Si formano dal magma acido e viscoso che non riesce a fluire per lunghe distanze per cui si localizza nella crosta continentale dove raffredda lentamente. In queste condizioni gli atomi dei minerali avranno il tempo sufficiente per disporsi a formare il reticolo cristallino per cui dalla solidificazione deriva una roccia dalla tessitura cristallina, con cristalli grandi visibili ad occhio nudo (es. granito). ROCCE MAGMATICHE EFFUSIVE Si formano dal magma basico e fluido presente nel mantello litosferico che tende a risalire attraverso le zone più deboli della litosfera. Risalendo sino in superficie, il magma perde la componente gassosa e viene eruttato come lava da un vulcano. Il rapido raffreddamento dovuto al cambiamento drastico di T non consente la formazione di strutture cristalline per cui si genera una massa solida amorfa a tessitura vetrosa (es. ossidiana e pomice). CLASSIFICAZIONE GENERALE ROCCE ACIDE ROCCE INTERMEDIE ROCCE BASICHE ROCCE INTRUSIVE GRANITO DIORITE GABBRO RIOLITE ANDESITE BASALTO ROCCE EFFUSIVE Per ogni roccia intrusiva, esiste un’equivalente roccia effusiva. Ad es. la riolite è la corrispondente roccia effusiva del granito, sono entrambe rocce acide perché presentano la stessa composizione chimica, ma hanno una tessitura differente che dipende dalle differenti condizioni di formazione (superficie o profondità). Il granito è la più importante roccia magmatica intrusiva della crosta terrestre continentale, mentre il basalto è la principale roccia magmatica effusiva della crosta oceanica. Sono entrambi largamente utilizzati come materiali di costruzione. Pavimentazione in basalto Gradini in granito «The Giant’s Causeway» Irlanda del Nord https://www.youtube.com/watch?v=PL-A36CcdYQ The Wave (Arizona/Utah) ROCCE SEDIMENTARIE Rappresentano circa l’8% della crosta terrestre, ma rivestono una particolare importanza per l’attività umana perché costituiscono gran parte dei giacimenti minerari da cui sono estratte risorse fondamentali come i combustili fossili, il ferro, il sale, il gesso etc… La loro formazione non avviene in profondità come per le rocce magmatiche, ma avviene in superficie, sulla crosta terrestre, in un processo chiamato processo sedimentario. PROCESSO SEDIMENTARIO E’ suddiviso in 5 fasi: • Degradazione meteorica • Erosione • Trasporto • Sedimentazione • Diagenesi 1) DEGRADAZIONE METEORICA Consiste in disgregazione e alterazione. La disgregazione è un processo fisico/meccanico operato da agenti esogeni quali la pioggia, le acque correnti, il vento, gli sbalzi termici e provoca il distacco di frammenti di roccia chiamati clasti. L’alterazione è un processo chimico che porta ad una modificazione dei minerali di una roccia in cui intervengono l’acqua e i gas atmosferici (O2 e CO2). Gli organismi viventi come piante, licheni e uomo compreso contribuiscono alla degradazione sia fisica che chimica delle rocce. Il fenomeno del CARSISMO in Puglia Il fenomeno del CARSISMO in Puglia E’ un particolare processo di degradazione delle rocce calcaree, costituite cioè da CaCO3, ad opera di H2O e CO2. Il CaCO3 non è solubile in acqua. La CO2 presente nell’atmosfera si scioglie nell’acqua piovana formando acido carbonico che reagisce con il CaCO3 a formare il bicarbonato di Calcio che è invece solubile in acqua e viene quindi trasportato e allontanato dalla roccia. Le rocce carsiche appaiono per questo fessurate e l’acqua con la sua azione dissolvente scava cunicoli, cavità e grotte. L’acqua che gocciola all’interno delle grotte è ricca quindi di bicarbonato di Calcio disciolto. Le condizioni di T e P all’interno delle grotte favoriscono il processo inverso cioè di ritrasformazione del bicarbonato di Calcio solubile in CaCO3 insolubile. Questo è il processo che sta alla base della formazione di….. Stalattiti e Stalagmiti (Grotte di Castellana) Calanchi lucani Foresta di pietre del Madagascar formatasi grazie all’erosione della roccia calcarea causata dalle piogge tropicali. I camini delle fate (Turchia) Piramidi di terra (Trentino) Flying mountains (Avatar) 2) EROSIONE Consiste nella rimozione dei detriti prodotti dalla disgregazione. Questi possono rimanere nel luogo di formazione o essere trasportati altrove. 3) TRASPORTO I detriti possono essere allontanati e trasportati in posti molto lontani dal luogo di formazione ad opera di gravità, acque superficiali, ghiacciai e vento. Solo i detriti più fini e le sostanze in soluzione riusciranno ad arrivare sino al mare per essere utilizzate dagli organismi per la costruzione dei loro gusci. 4) SEDIMENTAZIONE Consiste nella deposizione e nell’accumulo dei materiali trasportati che prendono così il nome di sedimenti. Gli ambienti di sedimentazione possono essere acquatici (sul fondo dei mari/laghi) o terrestri (ai piedi delle montagne). Le rocce sedimentarie si presentano spesso come una successione di strati paralleli di sedimenti che si accumulano uno sull’altro nel corso dei millenni. Ogni strato corrisponde ad un evento sedimentario ed in essi si possono riscontrare anche resti fossili rimasti intrappolati. 5) DIAGENESI E’ la fase finale del processo sedimentario che consiste nel lento passaggio da frammenti incoerenti a materiale coerente. Il processo, definito litificazione, può durare centinaia di migliaia di anni e può avvenire per: • compattazione --> dovuta al peso dei materiali che via via si sovrappongono e permettono l’espulsione dell’acqua rimasta intrappolata; • cementazione --> dovuta alla precipitazione di sostanze disciolte nell’acqua che circola tra i sedimenti e che esercitano quindi un’azione legante tra i clasti. CLASSIFICAZIONE DELLE ROCCE SEDIMENTARIE A seconda dell’origine dei sedimenti, quindi del processo di formazione, le rocce sedimentarie si dividono in: CLASTICHE CHIMICHE ORGANOGENE ROCCE CLASTICHE Derivano dall’accumulo e dalla deposizione meccanica dei clasti ovvero dei frammenti di roccia. Si distinguono in base alla granulometria cioè in base alla dimensione dei clasti in: Rocce incoerenti (clasti separati tra loro) Due tipi di conglomerati Rocce coerenti (i clasti hanno subito diagenesi e sono cementati) La ghiaia può dare origine a due tipi di conglomerati: ∆ puddinga, se sono costituiti da clasti arrotondati perché derivanti dall’azione dell’acqua come agente di trasporto che facendoli rotolare smussa gli spigoli; ∆ breccia, se sono costituiti da clasti a spigoli vivi. La cementazione della sabbia dà origine alle arenarie che derivano per esempio dal deposito di detriti desertici (es. The Wave). Silt e argilla sono costituiti da materiale ancora più fino che cementando dà origine a siltiti e argilliti. Le argilliti che contengono anche CaCO3 costituiscono la marna, ovvero il materiale di partenza per la produzione del cemento. ROCCE CHIMICHE Derivano dalla precipitazione chimica di Sali disciolti in acqua. La precipitazione del CaCO3 per es., in ambiente marino dà origine al calcare con il quale vengono costruiti i gusci degli organismi marini, mentre in ambiente continentale dà origine al travertino (es. cascate delle sorgenti idrotermali). Calcare Travertino Dolomie Questo meccanismo è simile a quello che, nelle grotte, porta alla formazione di stalattiti e stalagmiti. Rocce chimiche sono anche quelle che si originano in bacini marini e lacustri poco profondi come il salgemma ed il gesso che si formano dall’evaporazione di acque ricche rispettivamente di NaCl e CaSO4. Questi depositi di Sali prendono il nome di evaporiti. Un altro tipo di rocce chimiche sono le rocce residuali che si formano per semplice accumulo di materiali (senza trasporto) dopo degradazione meteorica (alterazione) es. la bauxite ricca di ossidi di Al. ROCCE ORGANOGENE Derivano dall’accumulo di resti di organismi: gusci e scheletri calcarei di animali morti che si accumulano e sedimentano sui fondali marini. Queste rocce possono essere portate in superficie grazie ai sollevamenti della crosta terrestre dando origine per es. a falesie. Rocce organogene sono anche quelle rocce biocostruite dagli organismi durante la loro vita (es. coralli). Calcare organogeno costituito da un ammasso di gusci di bivalvi. Falesia formata da strati di calcare depositato in ambiente marino (Francia) Coralli Dai gusci silicei di organismi derivano invece rocce organogene silicee come la selce, molta dura e compatta, che veniva utilizzata sin dalla preistoria per la costruzione di armi e utensili vari. CARBONE e PETROLIO Il carbone fossile deriva dalla decomposizione del legno delle immense foreste che 340 mln di anni fa popolavano il nostro pianeta. La sua formazione è iniziata appunto nel periodo Carbonifero grazie alla deposizione di resti vegetali che hanno subito una lentissima decomposizione grazie all’azione di batteri, Pressione e Temperatura. I giacimenti di carbone sono stratificati in base al grado di fossilizzazione, quindi della % di C presente e quindi del valore del combustibile. La torba è il carbone più recente mentre l’antracite è quello più antico che si trova negli strati più profondi, con il massimo contenuto di C e con il più alto potere calorifico. P R O F O N D I T A’ Torba Lignite Litantrace Antracite CARBONE e PETROLIO Il petrolio deriva dalla decomposizione di resti di organismi marini che si sono accumulati sul fondo e che hanno subito un lento processo di decomposizione favorito dall’aumento della T e della P che via via agisce sugli strati che si sovrappongono. Ciò che ne deriva è un liquido viscoso di colore nero ricco di idrocarburi altamente inquinanti e tossici che insieme al carbone viene utilizzato per la produzione del 77% dell’energia consumata dal mondo. Per estrarre il petrolio è necessario che questo sia rimasto intrappolato tra due strati rocciosi impermeabili. I combustibili fossili sono risorse naturali non rinnovabili: i loro giacimenti hanno impiegato milioni di anni per formarsi e man mano che sono utilizzati si esauriscono. La rapidità con cui sfruttiamo questo tipo di risorse è incomparabilmente più elevata del ritmo della loro formazione cioè la loro utilizzazione avviene in un tempo molto maggiore rispetto a quello necessario per la loro rigenerazione. Il combustibile fossile più utilizzato è il petrolio, i cui consumi sono in continuo aumento e le cui riserve in continua diminuzione. Le compagnie petrolifere sono quindi costrette a investire grandi risorse negli studi e nelle indagini geologiche per individuare nuovi giacimenti. http://www.lifegate.it/persone/stile-divita/petrolio_petroliere_mari_classifica_incidenti_petroliferi ROCCE METAMORFICHE Derivano da un processo di metamorfismo in cui rocce preesistenti vengono trasportate a profondità dove l’elevata P e T (oltre i 200°C) determinano un cambiamento nella tessitura e nella composizione mineralogica della roccia, senza che questa passi allo stato liquido (rimane allo stato solido, altrimenti si riformerebbe semplicemente il magma). Più sono alti i valori di T e P più è alto il grado di metamorfismo per cui la stessa roccia di partenza può dare origine ad una cosiddetta serie metamorfica ovvero più rocce derivanti dalle varie combinazioni di valori che si riscontrano nella crosta terrestre. La pressione orientata esercitata sui cristalli del granito disposti casualmente nello spazio determina una disposizione ordinata in strati paralleli tra loro e perpendicolari alla direzione della pressione. Lo gneiss è una roccia derivante da un metamorfismo medio-alto di rocce granitiche, ma anche di arenarie. Granito Gneiss Gran Paradiso Lastre di ardesia, una roccia metamorfica di grado molto basso che deriva dalle argilliti (roccia sedimentaria). Il marmo è un’altra roccia metamorfica che deriva da un metamorfismo di rocce calcaree che vengono a contatto con una massa magmatica. In questo caso l’elevata T porta ad un processo di ricristallizzazione dei minerali del calcare e si formano cristalli di calcite di dimensioni sempre maggiori quanto maggiore è il grado di metamorfismo. Riepilogo rocce... CICLO LITOGENETICO La Terra è, dal punto di vista termodinamico, un sistema chiuso, ciò significa che è in grado di scambiare energia con l’esterno, ma non materia: la quantità di materia sul Pianeta è costante, non varia nel tempo, ma le rocce di cui è costituito, siano esse magmatiche, sedimentarie o metamorfiche, subiscono nel corso di migliaia di anni, dei graduali cambiamenti che le trasformano le une nelle altre. Proviamo a seguire la storia di Quarz, un piccolo cristallo di quarzo. https://www.youtube.com/watch?v=tKAUQLeUXvQ Il ciclo litogenetico però, non è sempre così ciclico e lineare perché in realtà le rocce possono seguire delle scorciatoie. Per es. una roccia sedimentaria non diventa necessariamente una roccia metamorfica, ma può essere sollevata nuovamente a costituire una nuova roccia sedimentaria. Lo stesso vale per una roccia metamorfica che non necessariamente fonde, ma può essere riportata in superficie ed entrare nello stadio sedimentario. O ancora, una roccia magmatica può subire metamorfismo senza che venga esposta prima in superficie.