Riproduzione degli uccelli

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Riproduzione degli uccelli
La selezione sessuale da parte delle femmine favorisce l’evoluzione di
evidenti e singolari caratteristiche dei maschi
Le condizioni ecologiche determinano i sistemi di accoppiamento; il sistema
monogamico è praticato dal 90% delle specie; nei sistemi di
accoppiamento poligamici il maschio riesce a mantenere un harem di
femmine
Esistono inoltre pochissime specie poliandriche; le femmine depongono
uova in più nidi lasciandone le cure ai vari maschi; spesso tale sistema è
adottato quando la femmina non ha risorse sufficienti per portare a
termine la nidificazione
I maschi si incontrano in “arene” ove le femmine possono
scegliere i migliori, mostrano aggressività contro altri
maschi e mostrano rituali di corteggiamento esibendo
piumaggi dai colori sgargianti.
I caratteri sessuali secondari sono spesso associati al
sistema poligamico, ed in particolare alla poligamia del
maschio che in questo caso non prende parte alla cura
della prole affidata totalmente alla femmina
Il 90% delle specie che adottano comportamenti riproduttivi
monogamici presentano dimorfismo sessuale meno
accentuato
es.
tortore
selvatiche
e
starne
Spesso nell’ambito di coppie monogamiche
il canto
diviene uno strumento di collaborazione stretta; uno dei 2
partner emette la prima nota e l’altro risponde
immediatamente con una variante del primo richiamo, in
questo modo la coppia impara a cantare duetti sviluppando
combinazioni che formano motivi esclusivi tali da
permettere
l’immediato
riconoscimento
reciproco
Lo schema monogamia-poligamia è un sistema molto instabile e
variabile da specie a specie difatti gli uccelli rapaci (Falconiformi) o gli
uccelli marini presentano una monogamia stretta dovuta al fatto che la
coppia si alterna nella ricerca del cibo, nella cura e nella protezione
delle uova e dei nidiacei
.
Le femmine operano un selezione sessuale molto accurata nei
confronti dei maschi; alle femmine il maschio deve dimostrare di
essere in buono stato di salute e quindi di poter tramandare alla prole
un corredo genetico tale da garantire un maggior successo di
sopravvivenza della specie
È un tipo di riproduzione sessuata. Non è continua
nell’arco dell’anno, ma avviene in periodi ben precisi
indotti da concentrazioni ormonali e per molte specie
scanditi dalle migrazioni
La crescita delle gonadi è graduale, ma subisce un
notevole incremento dal tardo inverno o inizio
primavera fino al periodo dell’accoppiamento, alle
nostre latitudini la stagione riproduttiva va dalla tarda
primavera alla fine dell’estate
Dal punto di vista anatomico il sistema riproduttore degli uccelli è
perfettamente adattato alle necessità del volo; al di fuori della
stagione riproduttiva, difatti, gli organi sessuali sono di peso e
dimensioni ridotte
I maschi possiedono un paio di testicoli situati ai lati della colonna
vertebrale, gli spermatozoi da loro prodotti vengono convogliati nella
cloaca e fatti uscire attraverso una papilla
La maggior parte degli uccelli sono privi dell’ organo copulatore, fanno
eccezione le anatre e gli Struzionoformi (struzzi, nandù ed emù) che
hanno una struttura estromettibile ed erettile che funge da pene.
Le femmine non possiedono organi riproduttori pari
presentano, difatti, solo lo sviluppo dell’ovaio sinistro.
L’uovo prodotto dall’ovaio è inviato all’ovidotto che oltre
a convogliarlo verso la cloaca garantisce il rivestimento
del tuorlo con l’albume e con il guscio calcareo.
L’ovaio può contenere molte uova a diverso stadio di
sviluppo, quello prossimo all’uscita sarà di dimensioni
maggiori.
Nell’atto copulatorio il maschio monta la femmina da tergo,
aggrappandosi al suo dorso con le zampe e aiutandosi con
movimenti delle ali mette in contatto la propria cloaca con
quella della femmina
Avvenuto il contatto tra le due cloache il liquido seminale viene
trasferito nelle vie genitali femminili. Nei falchi e nelle poiane
l’accoppiamento può avvenire in volo
Studio di Hinde sul ciclo riproduttivo del canarino
Tre fattori fondamentali:
•Ormoni prodotti dall’organismo
•Comportamento degli animali
•Stimoli esterni
Il fattore scatenante è il fotoperiodismo che attraverso un meccanismo che
coinvolge l’azione dell’ipotalamo e dell’ipofisi induce il sistema endocrino della
femmina alla produzione di ormoni quali le gonadotropine e gli estrogeni.
Tali ormoni associati alla presenza del maschio in corteggiamento vanno a
stimolare l’atto copulatorio.
A tal punto viene avviata la costruzione del nido il
quale va a costituire uno stimolo inibitorio alla
produzione degli estrogeni → la successiva
produzione di prolattina induce la perdita delle
piume in ampie zone della pelle del ventre ed un
aumento della vascolarizzazione di tale zona
(edema) → trasmissione del calore per incubare le
uova
→
modificazione
indispensabile
all’incubazione delle uova.
La successiva produzione di progesterone spinge la femmina alla
deposizione delle uova, queste, a loro volta costituiscono uno
stimolo per la cova
La riproduzione sessuale degli uccelli richiede un grande dispendio
energetico
già dalle primissime fasi del ciclo, quando cioè avviene la produzione
dei gameti.
L’uovo è di grandi dimensioni, caratterizzato da una complessa
struttura, è prodotto dalle femmine in poche unità. Nel maschio
invece gli spermatozoi sono semplici, di piccole dimensioni e molto
numerosi
A tale anisogamia segue spesso un diverso
impegno nella cura della prole che influisce in modo
determinante sul comportamento sessuale.
FEMMINE → investono nei figli una maggiore
quantità di tempo e di energia
MASCHI → sfruttano tale tendenza delle femmine
per massimizzare il numero di accoppiamenti e
propagare, quindi, il proprio patrimonio genetico
Alla base di molti processi fisiologici legati alla riproduzione vi sono informazioni
ambientali atte a preparare l’animale al momento in cui i fattori ultimi saranno ottimali
FATTORI PRIMI: sono stimoli di preallarme utilizzati da molti animali per una perfetta
sincronizzazione
delle
attività
stagionali
Nelle zone temperate il più importante fattore primo è il fotoperiodo
PASSERO CORONA BIANCA: le gonadi durante l’autunno-inverno sono ridotte del 99%,
dopo l’equinozio primaverile (21 marzo) il fotoperiodo si allunga e provoca una serie di
modificazioni → crescita delle gonadi, l’iperfagia premigratoria e la muta primaverile del
piumaggio. A maggio migrano verso l’Alaska e nella seconda metà di giugno, quando il
cibo
è
disponibile,
avverrà
la
nascita
della
prole
ESEMPIO DELLA
(fotoperiodo)
E
NETTA SEPARAZIONE TRA FATTORE PREMONITORE
FATTORE
ULTIMO
(disponibilità
di
cibo)
Spesso però i fattori primi e fattori ultimi si possono sovrapporre.
Per esempio in zone aride dove le condizioni ambientali variano in modo
irregolare.
Es. la riproduzione del Diamante mandarino è legata ai rari periodi di pioggia; le
gonadi sono per tutto l’anno prossime alla maturazione, all’arrivo delle piogge
inizia il corteggiamento seguito dalla costruzione del nido ed in sole due
settimane
le
uova
vengono
deposte
FATTORE PREMONITORE (prime piogge) E FATTORE ULTIMO (disponibilità
di
cibo
dopo
la
pioggia)
sono
temporalmente
molto
vicine
Indipendentemente dalla strategia riproduttiva la costruzione del NIDO è un
momento
fondamentale
nella
vita
sessuale
degli
uccelli
è una forma di adattamento per la sopravvivenza della specie, offre
una struttura idonea per la deposizione, la protezione e l’incubazione delle
uova
Le caratteristiche ed il materiale utilizzato per la costruzione sono speciespecifiche
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