relazione tecnica - Comune di Santa Maria a Monte

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Studio Tecnico
Per. Ind. Mauro Fiori
PISA
Comune di Santa Maria a Monte
Provincia di Pisa
Oggetto :
ADEGUAMENTO NORMATIVO E MESSA IN SICUREZZA DEGLI
IMMOBILI DI COMPETENZA COMUNALE E RIQUALIFICAZIONE
TECNOLOGICA ED ENERGETICA
DEI RELATIVI IMPIANTI
Titolo :
SCUOLA ELEMENTARE E MATERNA
“DON MILANI” – PONTICELLI
PROGETTO ESECUTIVO OPERE ELETTRICHE
Elaborato :
REL.EL. - RELAZIONE TECNICA
Data:
File:
18/03/2016
Relazione Tecnica.doc
Rev.:
Cod.Rifer:
01
002/15
Il presente elaborato è opera dell’ingegno e costituisce oggetto di diritto d’autore, tutelato dagli articoli 2575 e segg. C.C. e dalla L. 22/04/1941
n°663 e successive modifiche e integrazioni. Ogni violazione (riproduzione dell’opera, anche parziale o in forma riassuntiva o per stralcio,
imitazione, contraffazione ecc.) sarà perseguita penalmente.
Comune di Santa
Maria a Monte
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PROGETTO ESECUTIVO
Relazione Tecnica
DESCRIZIONE SOMMARIA DEI LAVORI.
1.1
Descrizione.
Oggetto dei lavori è la riqualificazione normativo-funzionale degli impianti elettrici e speciali a servizio
della Scuola Elementare e Materna del Comune di S. Maria a Monte in località Ponticelli.
I locali in oggetto sono prevalentemente aule didattiche.
1.2
Normativa di riferimento.
La progettazione dell’impianto elettrico è stata eseguita facendo riferimento alle seguenti normative
vigenti alla data della compilazione della presente relazione:
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Legge n°791
del 18-10-77;
D.M. 37/08;
D.Lgs. 81/08;
D.Lgs. 626/97
del 30-06-97;
D.Lgs. 277/97
del 31-07-97;
Norma C.E.I. 11-17 ;
Norma C.E.I. 11-1 ;
Norma C.E.I. EN 61439
;
Norma C.E.I. 17-43 ;
Norma C.E.I. 23-51 ;
Norma C.E.I. 64-8 ;
Norma C.E.I. 64-52 ;
Norma C.E.I. 31-87 e 31-35 ;
Norma C.E.I. 79-2 ;
Norma C.E.I. 79-3 ;
Norma C.E.I. particolari e specifiche per cavi e apparecchiature.
Qualora, seguendo la suddette norme, si verificassero disposizioni in contrasto tra di loro, verrà presa
in considerazione la più restrittiva nei riguardi della sicurezza.
1.3
Materiali elettrici da utilizzare.
I materiali che dovranno essere utilizzati per la realizzazione degli impianti dovranno essere garantiti
dal Marchio Italiano di Qualità, in mancanza di questo sarà indispensabile che siano garantiti da un
altro marchio riconosciuto da almeno uno dei comitati tecnici della Comunità Europea (Legge 791/77)
e comunque dovranno avere il marchio CE in base al D.Lgs 626/97 e al D.Lgs 277/97.
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PROGETTO ESECUTIVO
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CLASSIFICAZIONE DEGLI AMBIENTI E SCELTA DEL RELATIVO TIPO DI
IMPIANTO.
2.1
Aule e servizi.
L’edificio ha una destinazione d’uso esclusiva a scuola.
Ambienti a maggior rischio in caso d’incendio di tipo A con impianto soggetto alla norma generale
C.E.I 64-8 e C.E.I. 64-8 parte 7 sezione 751 (in quanto attività soggetta al controllo dei VV.F.).
Considerata l'attività svolta l'impianto dovrà avere un grado di protezione minimo IP40.
2.2
Centrale termica.
Ambiente con uso di gas metano con impianto esistente non soggetto a variazioni (ex norma
CEI 64-2).
L’impianto è di tipo stagno (IP65) con condutture metalliche ed è installato al di sotto della aperture
permanenti di aerazione. L’impianto è in buono stato di manutenzione.
Il locale e fornito di buona aerazione naturale permanente.
I componenti dovranno essere installati alla distanza non inferiore a 0,5 metri dall’impianto di
adduzione gas metano.
Sarà installato un interruttore di manovra sezionatore di emergenza all’esterno del locale, attraverso il
quale sarà possibile togliere completamente tensione al locale, infatti con la rottura del vetro sarà
possibile la manovra sull’interruttore per togliere l’alimentazione elettrica all’interno del locale centrale
termica.
3
DOCUMENTAZIONE DI PROGETTO ED ALLEGATI.
3.1
Elaborati e documentazione grafica.
Gli elaborati e le rappresentazioni grafiche degli impianti dell’edificio in oggetto facenti parte il progetto
di massima sono:
• Relazione tecnica;
• Schema a blocchi dei quadri elettrici;
• Schemi elettrici;
• Schemi di installazione delle apparecchiature (Tavv. IE01 e IE02).
3.2
Allegati.
Nessuno.
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PROGETTO ESECUTIVO
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DATI DI PROGETTO.
4.1
Tipo di alimentazione.
L'impianto sarà alimentato in bassa tensione di 400 Vac-50 Hz considerando una corrente di corto
circuito presunta al punto di fornitura di 15 kA.
Il sistema elettrico è con neutro messo efficacemente a terra dalla parte dell’ente fornitore di energia
elettrica, quindi, TT di I^ categoria.
4.2
Protezioni minime contro i contatti diretti.
La protezione contro i contatti diretti sarà realizzata mediante:
• Isolamento delle parti attive mediante l’installazione di involucri o barriere con grado di protezione
minimo IP40 (vedi prescrizioni per ambienti particolari).
• Componenti aventi isolamento in classe II o equivalente.
• Realizzazione di sistemi a bassissima tensione di sicurezza (SELV).
4.3
Protezioni minime contro i contatti indiretti.
La protezione contro i contatti indiretti sarà realizzata mediante l’uso di interruttori magnetotermicidifferenziali (I∆
∆d ≤ 30 mA), i quali apriranno il circuito in caso di guasto di fase a massa dell’impianto
come previsto dalla norma C.E.I. 64-8/4 all’art. 413.1.4. che impone:
Ra • Ia ≤ 50 (C.E.I. 64-8)
dove
Ra è resistenza dell’impianto di terra in ohm (Ω).
Ia è la corrente che provoca il funzionamento del dispositivo di protezione in ampere (A).
50 esprime il valore della tensione di contatto massima ammissibile in volt (V) in ambienti ad
uso medico.
Per garantire l’apertura automatica degli interruttori suddetti dovranno essere collegate tutte le masse
dell’impianto, mediante conduttori di protezione, al collettore di terra, e quest’ultimo, attraverso un
conduttore di terra, dovrà essere collegato all’impianto di terra generale esterno (dispersori).
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PROGETTO ESECUTIVO
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QUADRI ELETTRICI.
5.1
Quadri elettrici.
I quadri elettrici dovranno contenere le apparecchiature di manovra e protezione, compresi gli
eventuali accessori, contatti ausiliari, strumenti di misura e segnalazione come indicato negli schemi
elettrici allegati.
I quadri elettrici saranno di tipo a parete di tipo metallico; solo il sottoquadro dell’aula informatica sarà
di tipo in policarbonato a parete.
I quadri dovranno un indice di protezione non inferiore a IP44 per quelli installati l’interno e IP55 per
quelli installati all’esterno.
All’interno dei quadri dovranno essere installati un adeguati sistemi di cablaggio con sbarre e altri
sistemi di distribuzione.
All’interno di ogni quadro dovrà rimanere uno spazio libero di almeno il 30% per eventuali ampliamenti
(30% per apparecchiature e morsettiere).
5.2
Realizzazione dei quadri.
Tutti i componenti dei quadri dovranno essere scelti tra quelli prodotti da costruttori che garantiscono,
attraverso i loro cataloghi, sistemi completi (interruttori, accessori, ecc.) per la realizzazione di quadri
ANS realizzati con quadri AS aventi la dichiarazione del costruttore di essere stati sottoposti alle
prove previste dalla norma C.E.I. EN 61439 o C.E.I. 23-51.
Per garantire la rispondenza alla norma suddetta, i quadri dovranno essere assemblati come indicato
dal costruttore e alla conclusione dell’impianto dovrà essere compilata, dal costruttore (se non è
l’installatore stesso) o dall’installatore (allegata alla dichiarazione di conformità dell’impianto DM
37/08), la dichiarazione di conformità degli stessi.
5.3
Caratteristiche delle apparecchiature elettriche.
Le apparecchiature elettriche che saranno montate nei suddetti quadri dovranno corrispondere a
quanto indicato negli schemi elettrici del progetto esecutivo rispettando le caratteristiche specificate,
quindi la corrente nominale, il potere di interruzione, le tarature delle protezioni e il tipo di curva di
intervento.
Le apparecchiature suddette dovranno essere scelte in base alle caratteristiche delle utenze quali la
potenza assorbita, ai coefficienti di contemporaneità e utilizzo, al fattore di potenza, alla corrente di
impiego.
I dispositivi scelti dovranno avere un potere di interruzione non inferiore alla corrente di cortocircuito
presunta nel loro punto di installazione.
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CONDUTTURE.
6.1
Caratteristiche dei cavi impiegati.
Il trasporto e la distribuzione dell’energia elettrica per l’intero impianto sarà realizzata mediante cavi
unipolari e multipolari non propaganti l’incendio del tipo FG7OR (impianti interrati), FG7(O)M (linee
dorsali in canale), N07V-K (linee in canaletta all’interno dei locali di servizio) o N07G9-K (linee a vista
nei locali scuola). I cavi dovranno essere rispondenti alla norma C.E.I. 20-22 II e installati nelle sezioni
specificate nel progetto definitivo. Tutte le linee di alimentazione di impianti di emergenza ed allarme
antincendio saranno alimentato con cavi multipolari del tipo FTG10OM1.
I cavi a bassa emissione di gas tossici saranno installati nelle zone adibite a scuola o vie di esodo nel
caso di superamento della quantità di materiale combustibile del fascio di cavi (come da norme CEI) e
comunque dove ritenuto necessario ai fini della sicurezza delle persone.
Le linee saranno calcolate in modo da avere una caduta di tensione percentuale, in qualsiasi punto
dell’impianto, inferiore o uguale al 4%.
Ogni singola linea sarà protetta contro cortocircuiti e sovraccarichi mediante l’installazione di
interruttori automatici magnetotermici come previsto dall’articolo 435.1 della norma C.E.I. 64-8/4 e
scelti in base a quanto specificato nella sezione 433 della stessa norma:
Ib ≤ In ≤ Iz
;
If ≤ 1,45 • Iz
dove: Ib è la corrente di impiego,
In è la corrente nominale del dispositivo di protezione,
Iz è la portata in regime permanente della conduttura,
If è la corrente di sicuro funzionamento del dispositivo di protezione nei limiti di tempo
convenzionali.
I² • t ≤ K² • S²
dove: I è la corrente di cortocircuito (valore efficace) in A,
t è il tempo di interruzione del guasto espresso in secondi,
K è una costante il cui valore varia in base al materiale del conduttore e il materiale di
isolamento del cavo,
S è la sezione del conduttore in mm².
Gli interruttori così scelti proteggeranno dai sovraccarichi la conduttura a valle dal loro punto di
installazione.
I cavi dovranno avere colori distintivi per tutta la loro lunghezza come indicato dalle norme 64-8/5:
giallo-verde per i conduttori di protezione, di terra e equipotenziali; il blu chiaro per il conduttore di
neutro.
Il conduttore di protezione dovrà avere una sezione pari al conduttore di fase fino a 16 mm² e metà
della sezione del conduttore di fase per sezioni superiori a 16 mm².
Il conduttore di neutro dovrà avere la stessa sezione del conduttore di fase.
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6.2
PROGETTO ESECUTIVO
Relazione Tecnica
Modalità di posa delle condutture.
Per la modalità di posa delle condutture utilizzate nell’impianto si dovrà fare riferimento alle norme
C.E.I. 11-17 e 64-8/5.
Le condutture saranno realizzate mediante posa in canalizzazioni in PVC, in corrugato incassato, in,
tubazione PVC rigido a vista (diametro tubo = 1,3 volte il diametro del fascio dei cavi che è
destinato a contenere, con un minimo di 10 mm, mentre per i canali il rapporto tra la sezione del
canale e la sezione occupata dai cavi deve essere uguale a 2; vedi 64-8/5 art.522.8.1.1); le
condutture dovranno seguire percorsi verticali e orizzontali nelle pareti; le curvature dovranno avere
un raggio non inferiore a quello specificato dal costruttore del cavo impiegato.
Le scatole di derivazione saranno in materiale plastico aventi un indice di protezione minimo richiesto
per l'ambiente, con coperchio rimovibile solo mediante attrezzo.
La distribuzione generale avverrà mediante canali e scatole di derivazione sottopavimento (annegate
nella pavimentazione tradizionale).
Per la messa in opera delle canalizzazioni devono essere usati gli accessori di corredo forniti dal
costruttore e mantenuto il grado di protezione minimo stabilito per tutte le condutture.
7
ILLUMINAZIONE.
7.1
Illuminazione ordinaria.
Le linee saranno protette mediante l’installazione di un interruttore magnetotermico per la protezione
contro i corto circuiti e sovraccarichi.
Per l’illuminazione saranno presi in considerazione i valori degli illuminamenti medi indicati dalla
norma UNI EN 12464:
- corridoi e refettori
: 200 Lux;
: 300 Lux.
- aule diddattiche
•
Servizi igienici: Nei servizi igienici saranno installati apparecchi a plafone con lampade
fluorescenti a basso consumo.
L’accensione degli apparecchi sarà comandata da interruttori, deviatori, invertitori o pulsanti (per la
parti comuni e scale).
7.2
Illuminazione esterna.
L’illuminazione esterna sarà realizzata mediante il recupero di apparecchi illuminanti su palo (esistenti)
e l’integrazione con lampade a parete fluorescenti a basso consumo.
L’illuminazione sarà accesa con l’installazione di interruttore crepuscolare e timer giornaliero
settimanale con spegnimento parziale notturno programmato.
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7.3
PROGETTO ESECUTIVO
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Illuminazione di emergenza.
L’illuminazione di emergenza sarà realizzata con apparecchi di tipo autoalimentato in corrispondenza
delle uscite di sicurezza, sulle vie di esodo ed all’interno di ogni aula.
Le lampade di emergenza autoalimentate dovranno avere batterie ricaricabili al Ni-Cd con
un’autonomia minima di 1h ed aventi un tempo di completa ricarica di 12h max.
Alcune plafoniere saranno del tipo solo emergenza ed altre del tipo sempre accese.
L'illuminazione dovrà garantire un illuminamento medio minimo a un metro dal piano di calpestio di 5
Lux, per le vie di esodo, e 2 Lux per gli altri ambienti. Le apparecchiature autonome utilizzate saranno
tutte di classe II stagne.
8
FORZA MOTRICE E PRESE.
8.1
Prese.
Sarà prevista una postazione lavoro ad ogni posto docente (cattedra). Le postazioni lavoro avranno
ognuna un proprio centralino 18 moduli (frutti) disposti su tre file sulle quali saranno installate le prese
f.m. con alveoli protetti tipo UNEL e con propria protezione magnetotermica.
Nell’aula informatica saranno presenti proprie protezioni e linee dal sottoquadro relativo.
Tutta la distribuzione sarà a parete in canale in PVC a battiscopa o cornice.
Le prese all’interno dei locali frequentati dai bambini della scuola materna devono essere installate ad
un’altezza dal pavimento di almeno 1,2 metri.
Le prese di servizio saranno di tipo UNEL protette da fusibile.
8.2
Altre utenze.
Le utenze quali fan coils, ecc. saranno alimentate tramite propria linea in cavo direttamente a partire
dal quadro relativo.
9
EMERGENZA E SEGNALAZIONE.
9.1
Comandi di emergenza.
Per i casi di emergenza sarà installato, in prossimità della forniture Enel (all'esterno) in posizione
accessibile e facilmente individuabile, un centralino stagno di colore rosso con un pulsante
(permanentemente illuminato), il quale, mediante la rottura del vetro, comanderà uno sganciatore a
lancio di corrente che provvederà allo sgancio dell’interruttore generale di alimentazione di tutto
l'edificio ad esclusione delle pompe antincendio.
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9.2
PROGETTO ESECUTIVO
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Comandi di segnalazione e allarme.
Sarà installato un impianto di segnalazione allarme incendio realizzato con pulsanti di tipo manuale a
rottura di vetro e pannelli ottici acustici installati nei corridoi di piano. I pannelli di allarme saranno di
tipo autoalimentato.
Sarà installato anche un impianto citofonico con apriporta elettrico per la chiamata esterna dal
cancello e dal portone di ingresso principale.
Sarà installato un impianto antintrusione con alcuni sensori perimetrali e sensori volumetrici; l’impianto
è a protezione di alcune zone.
10
10.1
IMPIANTO DI TERRA.
Impianto principale di terra.
L'impianto di terra sarà quello esistente è composto da dispersori verticali intenzionali a picchetto con
sezione a croce 50x50x5, i dispersori sono collegati tra di loro con cavo N07V-K 35 mm² fino al
collettore principale di terra posto all'interno del nuovo quadro generale al piano terra.
Il collettore principale di terra sarà una barra in rame preforato e filettato in fabbrica; a questo
dovranno essere collegati tutti i conduttori di protezione, conduttori equipotenziali principali e
supplementari.
In ogni quadro di piano o sottoquadro dovrà essere installato un collettore di terra al quale dovranno
essere collegati tutti i conduttori di protezione, conduttori equipotenziali principali e supplementari
relativi alle utenze da esso alimentate.
I collettori di terra dei quadri elettrici a servizio dei locali tecnici potranno essere collegati al dispersore
a picchetto più vicino.
L’impianto di terra dovrà essere verificato interamente durante l’esecuzione dei lavori.
10.2
Protezione contro le scariche atmosferiche.
Dal calcolo per la probabilità di fulminazione diretta ed indiretta secondo CEI EN 62305 (C.E.I. 81-10)
la struttura risulta autoprotetta.
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Sommario
1 DESCRIZIONE SOMMARIA DEI LAVORI.
2
1.1 DESCRIZIONE.
1.2 NORMATIVA DI RIFERIMENTO.
1.3 MATERIALI ELETTRICI DA UTILIZZARE.
2
2
2
2 CLASSIFICAZIONE DEGLI AMBIENTI E SCELTA DEL RELATIVO TIPO DI IMPIANTO.
3
2.1 AULE E SERVIZI.
2.2 CENTRALE TERMICA.
3
3
3 DOCUMENTAZIONE DI PROGETTO ED ALLEGATI.
3
3.1 ELABORATI E DOCUMENTAZIONE GRAFICA.
3.2 ALLEGATI.
3
3
4 DATI DI PROGETTO.
4
4.1 TIPO DI ALIMENTAZIONE.
4.2 PROTEZIONI MINIME CONTRO I CONTATTI DIRETTI.
4.3 PROTEZIONI MINIME CONTRO I CONTATTI INDIRETTI.
4
4
4
5 QUADRI ELETTRICI.
5
5.1 QUADRI ELETTRICI.
5.2 REALIZZAZIONE DEI QUADRI.
5.3 CARATTERISTICHE DELLE APPARECCHIATURE ELETTRICHE.
5
5
5
6 CONDUTTURE.
6
6.1 CARATTERISTICHE DEI CAVI IMPIEGATI.
6.2 MODALITÀ DI POSA DELLE CONDUTTURE.
6
7
7 ILLUMINAZIONE.
7
7.1 ILLUMINAZIONE ORDINARIA.
7.2 ILLUMINAZIONE ESTERNA.
7.3 ILLUMINAZIONE DI EMERGENZA.
7
7
8
8 FORZA MOTRICE E PRESE.
8
8.1 PRESE.
8
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8.2 ALTRE UTENZE.
8
9 EMERGENZA E SEGNALAZIONE.
8
9.1 COMANDI DI EMERGENZA.
9.2 COMANDI DI SEGNALAZIONE E ALLARME.
8
9
10 IMPIANTO DI TERRA.
9
10.1 IMPIANTO PRINCIPALE DI TERRA.
10.2 PROTEZIONE CONTRO LE SCARICHE ATMOSFERICHE.
9
9
Il tecnico
per. ind. Mauro Fiori
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