Provincia di Genova Area 10 - Politiche Formative e Istruzione Piano provinciale delle politiche formative e del lavoro e dei servizi per l’impiego Risorse annualità 2006 Fondo Sociale Europeo P.O.R. Obiettivo 3 (2000-2006) Disposizioni attuative per la presentazione di progetti cofinanziabili con il Fondo sociale europeo FORMAZIONE PER L’INSERIMENTO E IL REINSERIMENTO NEL MERCATO DEL LAVORO MISURA A2 FORMAZIONE SUPERIORE PER DIPLOMATI E LAUREATI MISURA C3 FORMAZIONE CONTINUA per lo sviluppo delle Imprese e del Lavoro MISURA D1 Altri interventi: RICONOSCIMENTO DI ATTIVITÀ FORMATIVE FORMAZIONE IN FORZA DI LEGGI SCHEDE TECNICHE E INDICAZIONI GENERALI PER LE ALTRE ATTIVITÀ FORMATIVE FINANZIABILI ATTRAVERSO LE MISURE B1, C2 E I FONDI DEL BILANCIO REGIONALE INTRODUZIONE 5 FORMAZIONE PER L’INSERIMENTO E IL REINSERIMENTO NEL MERCATO DEL LAVORO 6 DESCRIZIONE ASSE E MISURA FINALITÀ DELLA MISURA TIPOLOGIE DI AZIONE E DI PROGETTO DESTINATARI Azione 1- CORSI DI QUALIFICAZIONE/SPECIALIZZAZIONE (300/600 ORE) Azione 2- CORSI A FINALITÀ ORIENTATIVA NELL’AMBITO DEL DIRITTO/DOVERE DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE FORMAZIONE SUPERIORE DESCRIZIONE ASSE E MISURA FINALITÀ DELLA MISURA TIPOLOGIE DI AZIONE E DI PROGETTO DESTINATARI Azione 1- CORSI DI QUALIFICAZIONE/SPECIALIZZAZIONE PER DIPLOMATI Azione 2- MASTER PER LAUREATI DISPOSIZIONI COMUNI ALLE MISURE A2 E C3 1- MERCATO DEL LAVORO DELLA PROVINCIA DI GENOVA IN RAPPORTO ALLA PROGRAMMAZIONE DI CORSI DI FORMAZIONE PROFESSIONALE E PRIORITÀ PER L’AREA LOGISTICA/PORTUALE/MARITTIMA 2- SOGGETTI AMMISSIBILI AL FINANZIAMENTO 3- REQUISITI PROGETTUALI OBBLIGATORI 4- SERVIZI ALL’UTENZA E RISERVE DI POSTI 5- STAGE 6- VERBALI DEI CORSI 7- MONITORAGGIO SULLA QUALITÀ DEI CORSI FORMAZIONE CONTINUA PER LO SVILUPPO DELLE IMPRESE E DEL LAVORO 6 6 6 6 7 8 11 11 11 11 11 12 13 14 14 14 15 15 16 17 17 18 DESCRIZIONE ASSE E MISURA FINALITÀ DELLE AZIONI TIPOLOGIE DI AZIONI DESTINATARI DELLE AZIONI SOGGETTI PROPONENTI Azione1- CATALOGO PER LA FORMAZIONE CONTINUA NELLE PMI 18 18 18 18 18 20 SPECIFICHE TECNICHE RELATIVE ALLA SEZIONE 1A: “AGGIORNAMENTO E INNOVAZIONE PER LE IMPRESE” SPECIFICHE TECNICHE RELATIVE ALLA SEZIONE 1B: “CULTURA D’IMPRESA” 24 25 Azione 2- FORMAZIONE CONTINUA NELLE IMPRESE DISPOSIZIONI COMUNI ALLE TIPOLOGIE CORSUALI DELL’AZIONE 2 27 28 MASSIMALI PER DOMANDA TIPOLOGIE DI FINANZIAMENTO PUBBLICO DEFINIZIONE DI PMI 29 29 32 INDICAZIONI COMUNI A TUTTE LE MISURE 33 1- RIFERIMENTI NORMATIVI Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 2 di 113 33 2 – ACCREDITAMENTO DELLE SEDI FORMATIVE- A.T.I. e A.T.S. 3 - DELEGA DELLE ATTIVITÀ 4 - PROCEDURE DI SELEZIONE E VALUTAZIONE DEI PROGETTI 5- MODALITÀ DI COMUNICAZIONE DEGLI ESITI DI VALUTAZIONE 6- FINANZIAMENTO 7- DESTINAZIONE FINANZIARIA A FAVORE DELLE AREE OBIETTIVO 2 8- DISPOSIZIONI PER LA PUBBLICIZZAZIONE DEI BANDI 9- MONITORAGGIO FISICO-FINANZIARIO SUI CORSI 10- INFORMATIVA AI SENSI DEL D.Lgs. n. 196/2003 11- INFORMAZIONI SULLE DISPOSIZIONI 34 34 35 36 36 37 37 37 37 38 MODALITÀ PER LA PRESENTAZIONE DEI PROGETTI 39 ALTRI INTERVENTI 41 1- MODALITÀ PER IL RICONOSCIMENTO DI ATTIVITÀ FORMATIVE REALIZZATE DA PRIVATI CON FINI DI LUCRO ex art. 41, L.R. 52/93 41 2- ALTRI CORSI RICONOSCIUTI E NON FINANZIATI 42 3- EX PROGRAMMA INDIRIZZO 8: FORMAZIONE IN FORZA DI LEGGI VIGENTI O ACCORDI DI PROGRAMMA O PROTOCOLLI D’INTESA STIPULATI DALLA REGIONE CON AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE 43 4- SCHEDE E INDICAZIONI GENERALI PER LE ALTRE ATTIVITÀ FORMATIVE FINANZIABILI ATTRAVERSO LE MISURE B1, C2 E I FONDI DEL BILANCIO REGIONALE 44 MISURA B1 MISURA C2 E ALTRI INTERVENTI NELL’AMBITO DEL DIRITTO-DOVERE DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE AZIONI FORMATIVE PER GIOVANI DISABILI 44 PREVENZIONE DELLA DISPERSIONE SCOLASTICA E FORMATIVA 45 DESCRIZIONE ASSE E MISURA FINALITÀ DELLA MISURA TIPOLOGIE DI AZIONE E DI PROGETTO Azione 1 – TIROCINI TUTORATI E INTERVENTI FORMATIVI DESTRUTTURATI PER IL CONTRASTO DELLA DISPERSIONE SCOLASTICA E FORMATIVA Azione 2 – PERCORSI DI ORIENTAMENTO NELLE TERZE CLASSI DELLA SCUOLA MEDIA: PROGETTO P.E.R.S.E.O (PERCORSO EDUCATIVO RINFORZO SCELTE E ORIENTAMENTO) Azione 3 – PERCORSI INTEGRATI SCUOLA/FORMAZIONE PROFESSIONALE PER ALLIEVI DISABILI INTERVENTI FORMATIVI PER GIOVANI DISABILI MODELLO DI INTERVENTO Azione 1 – ATTIVITÀ MISTA (art. 12 titolo 3 L.R. 19/94) Azione 2 – ATTIVITÀ SPECIALIZZATA ( art. 12 titolo3 L.R. 19/94) Azione 3 – ATTIVITÀ DI INSERIMENTO (art. 12 titolo 3 L.R.19/94) 44 44 45 45 45 46 50 52 53 55 57 59 61 TABELLA RIEPILOGATIVA DELLE RISORSE E DELLE SCADENZE 63 COSTI AMMESSI PER LA DETERMINAZIONE DEL PREVENTIVO DI SPESA 65 1. COSTI DI PROGETTO 2. COSTI DI FUNZIONAMENTO 3. DIRITTO ALLO STUDIO E SERVIZI ACCESSORI INDICAZIONI PER LA DETERMINAZIONE DEL PREVENTIVO MODULISTICA E SCHEDE DI VALUTAZIONE Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 3 di 113 66 69 70 74 75 Modello di scheda informativa corsi per persone non occupate Modello di bando per persone non occupate SCHEDA DI VALUTAZIONE: CORSI DI QUALIFICAZIONE/SPECIALIZZAZIONE PER NON OCCUPATI (DIPLOMATI E NON) SCHEDA DI VALUTAZIONE: “MASTER PER LAUREATI” SCHEDA DI VALUTAZIONE: “CATALOGO PER LA FORMAZIONE CONTINUA NELLE PMI” SCHEDA DI VALUTAZIONE: “FORMAZIONE CONTINUA NELLE IMPRESE” 76 79 90 92 94 96 CRITERI DI VALUTAZIONE DEI PERCORSI INDIVIDUALIZZATI CON TIROCINIO TUTORATO RIVOLTI A RAGAZZI IN ETA’ DI DIRITTO/DOVERE ALL’ ISTRUZIONE E FORMAZIONE 98 SCHEDA VALUTAZIONE: Corsi polisettoriali per drop out 101 SCHEDA VALUTAZIONE: Percorsi formativi per l’inclusione di giovani in situazione di svantaggio sociale, Percorsi integrati scuola/formazione professionale per allievi disabili, Interventi formativi per giovani disabili. 103 SCHEDA VALUTAZIONE: Percorsi di orientamento nelle terze classi della scuola media: progetto P.E.R.S.E.O (Misura C2 - Azione 2) 106 ALLEGATI 108 Allegato n.1 Allegato n. 2 Allegato n. 3 Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 4 di 113 109 110 111 Introduzione Le presenti Disposizioni attuative descrivono le attività finanziabili dalla Provincia di Genova con le risorse del Fondo sociale europeo – Obiettivo 3 – Misure A2 C3 D1 (fondi dell’annualità 2006). Per ciascuna tipologia di Azione finanziabile, sono fornite le indicazioni tecniche per la progettazione dell’intervento e la stesura del preventivo di spesa, sono descritte le modalità e i tempi di valutazione dei progetti presentati, di comunicazione degli esiti della valutazione, di pubblicizzazione e svolgimento delle attività finanziate, da integrare con quanto disposto dal Vademecum di Gestione in vigore. Nella sezione “Altri interventi”, sono contenute le schede tecniche relative al riconoscimento di attività formative svolte da privati con fine di lucro e alla cosiddetta formazione in forza di leggi, nonché schede tecniche e indicazioni generali per quanto riguarda le Misure B1 e C2 del Fondo sociale europeo – Obiettivo 3 e i fondi regionali (cap. 4020). Ulteriori attività previste dal Piano provinciale potranno essere oggetto di apposite e successive disposizioni di dettaglio. Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 5 di 113 Disposizioni attuative per la presentazione di progetti cofinanziabili con il Fondo sociale europeo FORMAZIONE PER L’INSERIMENTO E IL REINSERIMENTO NEL MERCATO DEL LAVORO DESCRIZIONE ASSE E MISURA ASSE A: Sviluppo e promozione di politiche attive del mercato del lavoro per combattere e prevenire la disoccupazione, evitare a donne e uomini la disoccupazione di lunga durata, agevolare il reinserimento dei disoccupati di lunga durata nel mercato del lavoro e sostenere l'inserimento nella vita professionale dei giovani e di coloro, uomini e donne, che si reinseriscono nel mercato del lavoro. Misura A2: Inserimento e reinserimento nel mercato del lavoro (ob. spec. 1). FINALITÀ DELLA MISURA Attuare una politica preventiva contro la disoccupazione di lunga durata, promuovendo l’inserimento nel mercato del lavoro dei giovani e degli adulti, con l’obiettivo di consentire, rispettivamente, entro i primi sei mesi e dodici mesi di disoccupazione, un’esperienza lavorativa o formativa. Promuovere e migliorare la formazione, l’istruzione e l’orientamento per facilitare e migliorare l’accesso e l’inserimento nel mercato del lavoro, per migliorare e sostenere l’occupabilità e per promuovere la mobilità occupazionale, favorendo altresì l’integrazione tra i sistemi istruzione, formazione e lavoro, in relazione anche all’obiettivo di assicurare la permanenza dei giovani nei sistemi di istruzione e formazione fino ai 18 anni. Migliorare la conoscenza dei fabbisogni, promuovere e monitorare l’accesso ai servizi offerti ai giovani, agli adulti, ai soggetti in età attiva. TIPOLOGIE DI AZIONE E DI PROGETTO Azione 1 - Corsi di qualificazione/specializzazione di 300/600 ore Azione 2 - Corsi a finalità orientativa nell’ambito del diritto/dovere di istruzione e formazione. DESTINATARI Vedere le schede relative alle singole Azioni. SETTORI PRIORITARI: Nell’Azione 1, in considerazione della rilevanza strategica del settore marittimo-portuale per lo sviluppo economico del territorio, saranno finanziate prioritariamente attività formative rivolte alla creazione di figure professionali nell’ Area logistica / portuale / marittima. Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 6 di 113 Azione 1- CORSI DI QUALIFICAZIONE/SPECIALIZZAZIONE (300/600 ORE) (Macrotipologia di accreditamento: “Formazione superiore” o “Formazione continua e permanente”) Destinatari Giovani non occupati che abbiano compiuto 18 anni o assolto il diritto-dovere di istruzione e formazione, e adulti, non occupati. Solo per alcune figure professionali che richiedono competenze di base più specifiche, potrà essere richiesta quale requisito d’accesso la qualifica professionale oppure, anche in alternativa alla qualifica professionale, una precedente esperienza lavorativa, che sarà verificata attraverso un accertamento di competenze, svolto prima della selezione di accesso e di cui dovrà essere redatto apposito verbale. Nel quadro delle risorse disponibili, le eventuali proposte riservate a lavoratori in CIGS saranno valutate in accordo con i Centri per l’impiego e con le parti sociali, al fine di verificarne gli aspetti professionali e le relative prospettive di occupazione. Tipologie corsuali a) Corsi ordinari b) Corsi con stage lungo: Percorsi flessibili che si distinguono per la forte individualizzazione del progetto formativo al fine di favorire l’inserimento lavorativo di fasce d’utenza caratterizzate da esigenze particolari. La fase d’aula viene ridotta alla metà della durata totale del corso e può svolgersi in alternanza con lo stage. Durata 300/600 ore, comprendenti, salvo deroghe approvate, un periodo di stage di durata compresa indicativamente tra il 20 e il 30% delle ore totali. Durate inferiori potranno essere ammesse nell’ambito di sperimentazioni riferite a figure professionali emergenti nell’ambito di ricerche e/o progetti promossi dalla Provincia (la cui documentazione è a disposizione presso l’Ufficio Programmazione). Per i corsi con stage lungo, a tale periodo dovrà essere destinato il 50% delle ore totali. Numero allievi standard 12 Requisiti progettuali obbligatori Vedere le indicazioni generali. Attestato da rilasciare: qualifica o specializzazione (eccezionalmente di frequenza) Parametri costo applicabili Parametro ora/allievo = € 10,09 Misura di finanziamento: A2 Data di scadenza per la presentazione dei progetti: 16/03/2006 Aree professionali Budget indicativo Area logistica/portuale/marittima € 300.000 Tutte le altre Aree € 700.000 I budget saranno suddivisi indicativamente in parti uguali fra le tipologie corsuali a) e b). Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 7 di 113 Azione 2- CORSI A FINALITÀ ORIENTATIVA NELL’AMBITO DEL DIRITTO/DOVERE DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE Tipologie corsuali a) Corsi annuali per drop out b) Percorsi formativi per l’inclusione di giovani in situazione di svantaggio sociale. In attuazione delle Disposizioni provinciali emanate per l’annualità 2005, gli enti/centri di formazione che nell’anno 2005 si sono aggiudicati tali tipologie di attività formativa e hanno presentato una formale dichiarazione di effettivo interesse, acquisiranno l’affidamento, a prescindere dal settore professionale di riferimento, dello stesso tipo di progetto anche per il 2006 (nel limite del budget che sarà assegnato alla Provincia per l’annualità 2006 e dietro presentazione della nuova proposta progettuale) a) CORSI ANNUALI PER DROP OUT (Macrotipologia di accreditamento: “Attività riferita all’ex obbligo formativo”) Destinatari Giovani nati nel 1989 o nel 1990, che non abbiano ancora conseguito una qualifica professionale e non partecipino agli ordinari percorsi triennali o scolastici. Durata 1000 ore, comprendenti un periodo di stage di durata compresa indicativamente tra il 20 e il 35% delle ore totali. Numero allievi Indicativamente 18/20 (in funzione delle capacità logistiche, funzionali e organizzative del soggetto proponente). Requisiti progettuali obbligatori I corsi devono contenere una fase di orientamento tra almeno tre profili formativi diversi in modo da offrire ai ragazzi la possibilità di scegliere il percorso più adatto alle loro attitudini. La fase di orientamento può costituire un corso a sé stante (comprese nelle 1.000 ore), al termine del quale i ragazzi orientati verso i profili a loro più consoni, inizieranno il corso di formazione vero e proprio, articolato in competenze trasversali, professionali e stage. I corsi dovranno essere strutturati secondo modalità flessibili e prevedere anche la possibilità di percorsi individuali in caso di allievi particolarmente problematici. Nell’ambito della polisettorialità i tre indirizzi devono poter essere svolti all’interno dell’organismo formativo che, quindi, deve avere locali ed attrezzature adatti allo svolgimento della formazione prevista. Attestato da rilasciare: poiché i corsi mirano prioritariamente all’inserimento in azienda con tirocinio oppure con contratto di apprendistato, la qualifica verrà rilasciata solo in presenza di crediti formativi. Parametri costo applicabili Parametro ora/allievo = € 7,25 Misura di finanziamento: A2 (ed eventualmente C2) Data di scadenza per la presentazione dei progetti: 27/04/2006 Budget indicativo: € 1.100.000 Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 8 di 113 b) PERCORSI FORMATIVI PER L’INCLUSIONE DI GIOVANI IN SITUAZIONE DI SVANTAGGIO SOCIALE. (Macrotipologia di accreditamento: “Attività riferita all’ex obbligo formativo” o “Area dello svantaggio e fasce deboli”) Introduzione L’attività in oggetto è stata programmata attraverso un lavoro di rete con i diversi servizi coinvolti in attività per giovani in situazione di svantaggio (analisi dei bisogni, analisi interventi svolti negli anni precedenti, evoluzione del target di riferimento, cambiamento del sistema scolastico - formativo etc). Gli allievi vengono inseriti sul corso attraverso una segnalazione di “disagio” da parte di Istituzioni pubbliche e/o convenzionate Caratteristiche principali dei corsi “Formare l’Apprendista”: i corsi non prevedono né la durata né i contenuti necessari ad offrire ai ragazzi un’opportunità di qualifica professionale, ma si prefiggono lo scopo di andare a incidere sulla alta motivazione al “fare” di allievi che a causa di diversi insuccessi scolastici e/o problemi economico-sociali rifiutano qualsiasi dimensione “scolastico-teorica”. Gli allievi verranno formati direttamente in azienda, ponendo in risalto, fin da principio, che le loro mansioni saranno quelle dell’apprendista, e che solo dopo aver dimostrato la necessaria serietà professionale e dopo aver maturato adeguata esperienza, potranno iniziare ad avvicinarsi a quei processi lavorativi complessi che ne determineranno in seguito la specializzazione professionale e la possibilità di un’eventuale qualifica. Individualizzazione totale dei singoli percorsi formativi: è richiesta agli enti/centri di formazione un’alta capacità di flessibilità nella gestione del corso, solo individualizzando gli interventi formativo-educativi è possibile porre al centro del processo gli allievi e rispondere alle loro esigenze reali. Polisettorialità: non essendoci un percorso verso la qualifica, non vi è un settore economico di intervento prefissato. Presenza nello staff del corso di “educatori”: vista la particolarità dell’utenza, si richiede agli enti/centri di formazione gestori dei corsi, la presenza di almeno due/tre figure di riferimento che abbiano competenze più strettamente “educative” al fianco di quelle formative. Collegamento con la rete dei partner locali: vengono riconosciute ore extra aula che permettano ai formatori di tenere stretti contatti con la rete dei partner Destinatari Minori italiani e stranieri in situazione di forte rischio di esclusione sociale, segnalati dai Servizi sociali comunali e dal Tribunale dei minori o segnalati dalla Scuola, dalla Formazione Professionale, dai Centri per l’impiego, dai Poli giovani. Settore di intervento: Polisettoriale Durata: 650 ore (corso annuale) Numero allievi: standard 12 Requisiti progettuali obbligatori Attività finalizzate a sviluppare le capacità di lettura delle proprie risorse e limiti, attraverso l’autovalutazione correlata con le possibilità di accesso al mercato del lavoro locale Attività finalizzate alla crescita culturale e personale dell’individuo Presenza all’interno delle ore “fuori stage” di moduli di sviluppo delle competenze trasversali (capacità di relazione sul posto di lavoro, organizzazione dei tempi, conoscenza del territorio cittadino e dei suoi servizi, etc.) e lavoro (normative di sicurezza sul lavoro, contratti, etc.) Costruzione di un progetto lavorativo individualizzato all’interno di un progetto di vita Alfabetizzazione informatica Flessibilità metodologica ed organizzativa Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 9 di 113 Presenza nello staff del corso di figure educative stabili per tutta la durata dell’intervento Forte collegamento con la rete dei partner locali: Distretti sociali, Servizi e progetti per l’inserimento lavorativo dei comuni, Poli giovani, etc. Accompagnamento all’inserimento lavorativo post corso (in particolare contratto apprendistato) Finalizzazione del progetto all’inserimento lavorativo (contratto apprendistato) o al raggiungimento del progetto individuale concordato con il servizio segnalante Presenza del tutor almeno 50% monte orario Convenzioni con aziende o associazioni in vista dell’assunzione Stage non inferiore al 65% Rilascio di attestato di frequenza dell’attività formativa Parametri costi applicabili Parametro massimo: € 13,00 ora/allievo Indennità comprensiva di mensa: € 1,50 h/corso Assistenza al placement: si veda il paragrafo “Assistenza al placement” del capitolo “Costi ammessi per la determinazione del preventivo di spesa”. Data di scadenza per la presentazione dei progetti: 9/03/2006 Budget indicativo: € 100.000 (annualità 2006, Misura A2) € 200.000 (annualità 2006, Misura C2) Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 10 di 113 FORMAZIONE SUPERIORE DESCRIZIONE ASSE E MISURA Asse C: Promozione e miglioramento della formazione professionale, dell’istruzione, dell’orientamento nell’ambito di una politica di apprendimento nell’intero arco della vita, al fine di agevolare e migliorare l’accesso e l’integrazione nel mercato del lavoro, migliorare e sostenere l’occupabilità e promuovere la mobilità professionale. Misura C3: Formazione superiore (ob. spec. 4). FINALITÀ DELLA MISURA Favorire il conseguimento di competenze elevate da parte dei giovani attraverso l’integrazione delle diverse agenzie formative e l’articolazione di percorsi post secondari capaci di massimizzare l’occupabilità, di sviluppare le competenze necessarie per la competitività del sistema, di ridurre la dispersione negli studi universitari. Assicurare che i percorsi post-secondari siano adeguati alle esigenze di sviluppo del sistema produttivo regionale e che le opportunità formative siano adeguatamente conosciute dagli utenti potenziali. TIPOLOGIE DI AZIONE E DI PROGETTO Azione 1-Corsi di qualificazione/specializzazione per diplomati; Azione 2- Master per laureati. Saranno oggetto di successive disposizioni integrative: Azione 3- Percorsi formativi integrati di alternanza università/lavoro; Azione 4- Percorsi formativi post laurea in alternanza studio/lavoro. DESTINATARI Giovani e adulti non occupati in possesso di titolo di studio superiore (diploma di maturità o di esame di stato; diploma universitario; laurea) Nel quadro delle risorse disponibili, le eventuali proposte riservate a lavoratori in CIGS saranno valutate in accordo con i Centri per l’impiego e con le parti sociali, al fine di verificarne gli aspetti professionali e le relative prospettive di occupazione. SETTORI PRIORITARI: In considerazione della rilevanza strategica del settore marittimoportuale per lo sviluppo economico del territorio, saranno finanziate prioritariamente attività formative rivolte alla creazione di figure professionali nell’ Area logistica/portuale/marittima, secondo quanto specificato nelle rispettive Azioni. Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 11 di 113 Azione 1- CORSI DI QUALIFICAZIONE/SPECIALIZZAZIONE PER DIPLOMATI (Macrotipologia di accreditamento:“Formazione superiore”) Destinatari Persone non occupate in possesso di titolo di studio superiore (diploma di maturità o di esame di stato). Tutti i titoli di studio superiore costituiscono requisito sufficiente per l’accesso; in sede di progettazione dovrà essere adeguatamente motivata la richiesta di considerare alcuni titoli di studio prioritari rispetto agli altri in sede di selezione per l’ammissione al corso, per cui dovrà essere descritta anche la procedura di valutazione di tale priorità. Tipologie corsuali Corsi ordinari Durata 300/600 ore, comprendenti, salvo deroghe approvate, un periodo di stage di durata compresa indicativamente tra il 20 e il 30% delle ore totali. Durate inferiori saranno ammesse per attività particolari, quali, ad esempio, quelle progettate congiuntamente tra enti/centri, scuole e/o aziende. Numero allievi standard 12 Requisiti progettuali obbligatori Vedere le Indicazioni generali. Parametri costo applicabili alla formazione Parametro ora/allievo = € 10,09 Attestato da rilasciare: qualifica o specializzazione (eccezionalmente di frequenza). Misura di finanziamento: C3 Data di scadenza per la presentazione dei progetti: 16/03/2006 Aree professionali Budget indicativo Area logistica/portuale/marittima € 700.000 Tutte le altre Aree € 2.000.000 Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 12 di 113 Azione 2- MASTER PER LAUREATI (Macrotipologia di accreditamento: “Formazione superiore”) Considerato che, anche a livello nazionale, i laureati che incontrano maggiori difficoltà a inserirsi nel mercato del lavoro sono quelli dei gruppi giuridico-economico, geo-biologico e letterario, si invita a progettare corsi che siano indirizzati anche a queste categorie al fine di fornire loro una specializzazione o competenze professionali aggiuntive rispetto ai curricula universitari di provenienza, trasmettere competenze manageriali e migliorarne l’occupabilità. Saranno considerati prioritari i progetti presentati da quegli enti di formazione che possano vantare una o più delle seguenti caratteristiche: - accreditamento di master da parte dell’ASFOR ottenuto nell’ultimo quinquennio; - esperienza in questa tipologia di corso nei precedenti piani annuali della Provincia di Genova; - attività dimostrata di inserimento di laureati in azienda. Destinatari Persone non occupate in possesso di diploma universitario o di laurea. Durata 400/600 ore, comprendenti un periodo di stage di durata compresa indicativamente tra il 20 e il 30% delle ore totali. Numero allievi standard 12 Requisiti progettuali obbligatori Vedere le indicazioni generali. Parametri costo applicabili alla formazione Parametro ora/allievo = € 12,91 Attestato da rilasciare: specializzazione o qualifica Misura di finanziamento: C3 Data di scadenza per la presentazione dei progetti: 16/03/2006 Aree professionali Budget indicativo Area logistica/portuale/marittima € 100.000 Tutte le altre Aree € 400.000 Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 13 di 113 DISPOSIZIONI COMUNI ALLE MISURE A2 E C3 1- MERCATO DEL LAVORO DELLA PROVINCIA DI GENOVA IN RAPPORTO ALLA PROGRAMMAZIONE DI CORSI DI FORMAZIONE PROFESSIONALE E PRIORITÀ PER L’AREA LOGISTICA/PORTUALE/MARITTIMA La Provincia di Genova, nel Piano dei Servizi per l’impiego e delle Politiche formative e del Lavoro 2005/2006, basandosi sui dati esposti nel capitolo relativo a “La situazione del Mercato del Lavoro nella Provincia di Genova”, ha individuato le figure professionali per le quali si prospettano le maggiori opportunità occupazionali. I risultati di questa analisi, consentono di indirizzare la progettazione formativa soprattutto verso le seguenti aree professionali: - Area meccanica tradizionale e navale e impiantistica Area elettronica e dei sistemi di automazione Area edilizia Area logistica/portuale/marittima Area del terziario avanzato Area turistico/alberghiera Area servizi alla persona e culturali Area amministrativa/commerciale Area Information and Communication Technology Figure trasversali a tutte le aree (tecnici gestione commessa; tecnici sistemi qualità; disegnatori progettisti CAD, progettisti di prodotto, progettisti meccanici, tecnici di ricerca e sviluppo). In considerazione della rilevanza strategica del settore marittimo-portuale e della cantieristica per lo sviluppo economico del territorio, saranno finanziate prioritariamente attività formative rivolte alla progettazione di figure professionali nell’Area logistica/portuale/marittima, secondo quanto specificato nelle singole Azioni. Le figure professionali per le quali è ammessa la progettazione da parte degli Enti/Centri, individuate in attuazione dell’Accordo territoriale di costituzione del Polo formativo dell’Economia del Mare di cui alla Deliberazione della Giunta regionale n. 849 del 29/7/2005, sono indicate nell’Allegato n. 3 alle presenti Disposizioni. Le azioni relative alla formazione di allievi ufficiali di bordo saranno attivate solo nell’ambito della programmazione dell’Accademia del Mare. Per questo motivo non sono attivabili in base alle presenti Disposizioni corsi relativi alle figure professionali di allievi ufficiali di bordo. 2- SOGGETTI AMMISSIBILI AL FINANZIAMENTO Centri ed Enti di formazione accreditati Possono presentare domanda di accesso ai finanziamenti Centri ed Enti di Formazione Professionale accreditati ai sensi della deliberazione della Giunta regionale n. 965 del 6 agosto 2003 e successive integrazioni e modificazioni descritto nel dettaglio nelle singole Azioni. Nella valutazione dei progetti si terrà conto del rispetto da parte del soggetto proponente delle scadenze per la certificazione della spesa (Reg. CE 438/2001 e successive modifiche), qualora abbia ricevuto finanziamenti relativi all’annualità 2005. Imprese Per l’Azione 1 della Misura A2 (Corsi di qualificazione/specializzazione di 300/600 ore) e per l’Azione 1 della Misura C3 (Corsi di qualificazione/specializzazione per diplomati) possono presentare progetti anche imprese, nei limiti e per le finalità indicati dall’art. 39 della L.R. 52/93. Di conseguenza, il progetto, pena l’inammissibilità, deve essere integrato da un verbale di accordo mirato all’azione formativa specifica ed avente le seguenti caratteristiche: o Riportare i dati sull’azienda che assume l’impegno (tipo di impresa, numero dei dipendenti, etc). Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 14 di 113 o Essere siglato da un’azienda con le proprie rappresentanze sindacali aziendali o con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative sul territorio o Contenere l’impegno ad assumere almeno il 60% degli allievi che supereranno gli esami finali di qualifica. o Specificare con quale tipo di contratto ed entro quanto tempo dalla fine del corso avverranno gli inserimenti in azienda Il punteggio relativo alla garanzia di assunzione viene maggiorato nel caso in cui l’impresa presenti il progetto tramite un ente di formazione. IL MANCATO RISPETTO DEGLI OBBLIGHI DI ASSUNZIONE RISPETTO A CORSI PREGRESSI DA PARTE DI UN’IMPRESA RENDE INAMMISSIBILE LA PROPOSTA, SIA ESSA A TITOLARITÀ AZIENDALE O DI UN ENTE DI FORMAZIONE SE SPECIFICAMENTE PRESENTATO PER QUELL’IMPRESA. 3- REQUISITI PROGETTUALI OBBLIGATORI - Nel rispetto delle politiche di mainstreaming per le pari opportunità, i progetti dovranno contenere azioni di pubblicizzazione e modalità organizzative che favoriscano la partecipazione delle donne alla formazione e al lavoro. - Per il conseguimento dell’obiettivo trasversale “società dell’informazione”, gli interventi formativi, che non vertano già su questo contenuto professionale, dovranno contenere un modulo di conoscenze strumentali dell’informatica. - La formazione dovrà prevedere un modulo didattico sulla sicurezza del lavoro. - Almeno il 40% delle ore del corso non dedicate allo stage dovranno essere riservati a insegnamenti teorici. - Nel progetto deve essere descritto lo stage, indicando in particolare: o le aziende disponibili a ospitare gli allievi in stage; o gli obiettivi e i contenuti degli stages. - Descrizione dettagliata delle indagini di mercato effettuate per l’individuazione della figura professionale in uscita, con indicazione delle fonti utilizzate. - Condizione necessaria per la titolarità di un progetto, oltre al possesso dei requisiti indicati in precedenza, è la disponibilità di uno staff di formatori di comprovata professionalità tecnicoscientifica e di personale per garantire la continuità della funzione di coordinamento e tutoraggio del progetto formativo. - Per ulteriori specifiche non derogabili in merito a tutoraggio, coordinamento, docenza e codocenza si veda la parte relativa a “Costi ammessi per la determinazione del preventivo di spesa”. I progetti devono essere cantierabili entro trenta giorni dall’approvazione, salvo diversa autorizzazione da richiedere alla Provincia. 4- SERVIZI ALL’UTENZA E RISERVE DI POSTI Indennità a favore degli allievi: il soggetto attuatore è tenuto a informare gli allievi delle indennità previste a loro favore e delle condizioni necessarie ad acquisirne il diritto. Misure di accompagnamento rivolte alle donne: il soggetto attuatore è tenuto ad informare le persone interessate a iscriversi al corso circa il diritto al servizio di assistenza domiciliare ai familiari previsto a favore delle donne e delle condizioni necessarie per ottenere il relativo voucher (per la gestione dei quali si veda il relativo Vademecum predisposto dall’Area 9 della Provincia di Genova). L’individuazione dei destinatari delle singole attività deve avvenire nel pieno rispetto dei principi fissati dalla legge n. 125/1991 (pari opportunità) da parte dei soggetti attuatori In base alla tipologia corsuale, potrà essere prevista una riserva di posti in favore di disabili iscritti al collocamento obbligatorio ai sensi della L.68/99, in una logica di azione integrata finalizzata all’inserimento lavorativo. Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 15 di 113 La riserva di almeno il 50% di posti o condizioni favorevoli rispetto all’occupazione nei confronti di persone di età superiore a 35 anni comporta l’attribuzione di uno specifico punteggio (solo per la Misura A2 – Azione 1 e la Misura C3 – Azione 1). 5- STAGE Lo stage è un’opportunità di inserimento temporaneo nel mondo del lavoro finalizzata all’orientamento delle scelte professionali e all’acquisizione di un’esperienza pratica da affiancare alle competenze acquisite dall’allievo durante le ore di aula e di laboratorio. Di norma, è previsto in tutti i corsi. Affinché questa esperienza sia significativa e il servizio offerto all’allievo possa definirsi di qualità, è necessario che ente e azienda ospitante rispettino gli standard individuati dalla Provincia relativamente ai seguenti aspetti: - sicurezza sul posto di lavoro (e relativa informazione mirata) - contenuto formativo - congruità tra obiettivi formativi espressi e concreto percorso effettuato in azienda - trasferibilità delle competenze apprese in altri contesti lavorativi - attività di monitoraggio dei tutor. A questo fine è opportuno che gli enti non destinino più di due allievi contemporaneamente a svolgere lo stage nella stessa azienda. Per poter poi verificare l’erogazione effettiva di un servizio di qualità, l’azienda, l’ente e l’allievo devono produrre una documentazione adeguata e realizzare una serie di attività capaci di garantire l’effettivo trasferimento di competenze e il continuo monitoraggio della condivisione attiva del progetto formativo da parte dell’azienda e dell’allievo. In particolare: Il tutor formativo dovrà: - formalizzare tempi e modalità di svolgimento dello stage (in termini di argomenti/esperienze affrontate) e obiettivi formativi da raggiungere; - effettuare un colloquio con l’allievo per illustrare le caratteristiche dello svolgimento dello stage, le caratteristiche dell’azienda ospite, i diritti e i doveri del soggetto inserito; - incontrare a cadenza definite (almeno due incontri) l’allievo e il tutor aziendale recandosi presso l’azienda stessa e redigendo un verbale sintetico; - mantenere un contatto a distanza (telefono, e-mail, ecc.) tra un colloquio e il successivo con il tutor aziendale e con l’allievo per poter intervenire in caso di situazioni che richiedano una mediazione; - organizzare regolari rientri in aula (tendenzialmente ogni 15 giorni) per permettere la condivisione delle esperienze tra gli allievi in stage; - redigere – in collaborazione con il tutor aziendale - una relazione sull’andamento dello stage (comprendente un giudizio sintetico che in sede di esame concorrerà a determinare la valutazione finale) e portarne a conoscenza l’allievo stesso. L’allievo in stage dovrà: - attenersi alle indicazioni del tutor aziendale per lo svolgimento delle mansioni previste durante lo stage e la certificazione delle presenze in azienda. Il tutor aziendale dovrà: - collaborare con il tutor formativo alla definizione dello svolgimento dello stage; accogliere l’allievo proposto dall’ente; - affiancare il soggetto inserito durante il periodo di permanenza in azienda avendo cura in particolare di fornirgli indicazioni su: o normative e comportamenti da tenere per lavorare in sicurezza (insieme al tutor formativo nel corso del primo incontro e successivamente ogni volta che sia necessario) o mansioni giornaliere da svolgere e significato che esse hanno all’interno dell’organizzazione aziendale o competenze trasversali necessarie per integrarsi efficacemente nel tessuto organizzativo dell’azienda - redigere (in collaborazione con il tutor formativo) la relazione finale sull’andamento dello stage. La fase dello stage sarà comunque svolta sotto la direzione dell’ente/centro di formazione, presso il quale resterà depositata la relativa documentazione. È tuttora vigente la disposizione per cui lo stage fuori provincia deve essere formalmente e preventivamente approvato dai competenti Uffici. Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 16 di 113 6- VERBALI DEI CORSI Dopo l’avvio del corso, i titolari degli interventi dovranno compilare accuratamente i verbali, come da nuovi modelli sperimentati a partire dall’annualità 2005, disponibili sul sito internet www.provincia.genova.it/pal nella sezione relativa alla gestione dei corsi. 7- MONITORAGGIO SULLA QUALITÀ DEI CORSI Il Servizio Controllo, di concerto con il Servizio Formazione Professionale, monitorerà i corsi di formazione professionale rivolti a disoccupati, attraverso visite periodiche, per verificare il più obiettivamente possibile la qualità del servizio offerto. I monitoraggi e le verifiche, pianificati con un certo anticipo, saranno condotti dagli ispettori con la collaborazione del personale dell’Ente/Centro, con spirito costruttivo, nel primario interesse dell’utenza. Gli aspetti monitorati saranno quelli che incidono maggiormente sulla qualità e sulla sua percezione da parte dell’utente: le capacità organizzative e logistiche dell’ente di formazione; le modalità di comunicazione e di trasmissione di competenze agli allievi; il materiale didattico; l’erogazione delle indennità dovute; l’organizzazione e la gestione degli stages. Altri aspetti relativi alla conduzione del corso verranno verificati e valutati dai singoli ispettori. Saranno altresì oggetto di valutazione: le procedure di selezione attuate dall’Ente/Centro; le procedure di rilevazione ed elaborazione dei dati relativi agli iscritti ai corsi tramite l’apposita procedura informatizzata; la relazione redatta dal presidente della commissione, in occasione degli esami finali di qualifica o specializzazione, laddove previsti. Dall’analisi di tutti gli elementi sopra riportati scaturirà un giudizio complessivo sull’Ente/Centro, che influirà sulla valutazione delle successive proposte formative formulate dall’Ente/Centro stesso. Il sistema di monitoraggio, nel suo complesso, è stato oggetto di confronto e verifica da parte di un gruppo di lavoro nell’ambito del Tavolo permanente di confronto, cui partecipano i rappresentanti delle associazioni degli enti, i sindacati di categoria e il personale dell’Ufficio Ispettivo. Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 17 di 113 FORMAZIONE CONTINUA PER LO SVILUPPO DELLE IMPRESE E DEL LAVORO DESCRIZIONE ASSE E MISURA Asse D - Promozione di una forza lavoro competente, qualificata e adattabile, dell’innovazione e dell’adattabilità nell’organizzazione del lavoro, dello sviluppo dello spirito imprenditoriale, di condizioni che agevolino la creazione di posti di lavoro nonché della qualificazione e del rafforzamento del potenziale umano nella ricerca, nella scienza e nella tecnologia. Misura D1 - Sviluppo della formazione continua, della flessibilità del MdL e della competitività delle imprese pubbliche e private, con priorità alle PMI (ob. spec. 6). FINALITÀ DELLE AZIONI Per mirare con maggiore coerenza ed efficacia agli obiettivi della misura D1, occorre che i progetti riguardino contenuti legati all’innovazione e provengano da imprese impegnate in processi innovativi reali, per dimostrare i quali costituirà uno dei principali elementi di valutazione la manifestazione di condivisione del processo da parte delle parti sociali. Nella considerazione che imprese troppo piccole hanno difficoltà ad adattarsi agli standard di progettazione e alle procedure di gestione delle attività di formazione aziendale. Viene programmata un’offerta di corsi a catalogo che consente a queste aziende di soddisfare le loro esigenze formative con forme di partecipazione più agevoli. TIPOLOGIE DI AZIONI Azione 1- CATALOGO PER LA FORMAZIONE CONTINUA - attività formative riferite ad argomenti di interesse generale, organizzate da centri pubblici ed enti di formazione per i dipendenti di aziende (PMI) non individuate al momento della presentazione del progetto. Azione 2- FORMAZIONE CONTINUA NELLE IMPRESE - azioni formative rivolte a lavoratori occupati presso aziende già chiaramente identificate. Sarà oggetto di successive disposizioni integrative la seguente sperimentazione: Azione 3- CATALOGO FORMATIVO PER L’INNOVAZIONE SOSTENIBILE - attività formative organizzate da centri pubblici ed enti di formazione, incentrate sull’innovazione come “valore” riferito all’intero sistema sociale e produttivo. DESTINATARI DELLE AZIONI Lavoratori dipendenti, dirigenti, imprenditori, lavoratori autonomi, liberi professionisti, lavoratori parasubordinati e “atipici” (contratto di collaborazione coordinata e continuativa, contratto di collaborazione a progetto, associazione in partecipazione, con costanza di rapporto di lavoro da almeno 2 mesi rispetto alla data di scadenza del bando di riferimento). Lavoratori autonomi e liberi professionisti accedono preferibilmente all’Azione 1, dalla quale sono esclusi gli addetti delle Grandi Imprese. Tra i destinatari delle azioni non viene di norma prevista la categoria dei lavoratori interinali, in quanto destinatari di un apposito fondo da utilizzarsi per la formazione (FormaTemp). Eventuali deroghe dovranno essere richieste agli Uffici programmazione e gestione. L’individuazione dei destinatari delle singole attività deve avvenire nel pieno rispetto dei principi fissati dalla legge n. 125/1991 (pari opportunità) da parte dei soggetti attuatori. Tutte le azioni formative dovranno essere riferite al personale di unità locali situate nel territorio della Provincia di Genova SOGGETTI PROPONENTI Fatto salvo quanto specificamente indicato per l’Azione 1, le domande di finanziamento potranno essere presentate da: - Imprese, per azioni formative riferite ai propri dipendenti (con le precisazioni elencate successivamente); Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 18 di 113 Centri Provinciali di Formazione Professionale – Enti di Formazione Professionale che hanno ottenuto l’accreditamento per la macrotipologia “Formazione continua e permanente” ai sensi della deliberazione della Giunta regionale n. 965 del 6 agosto 2003 e successive integrazioni e modificazioni. La titolarità di corsi interaziendali in capo a un consorzio di imprese o a un’impresa capofila è possibile solo nel rispetto delle seguenti condizioni: Aziende coinvolte nel numero massimo di 3; Partecipanti al corso costituiti da dipendenti a libro paga, soci lavoratori di cooperativa, soci che partecipano al lavoro aziendale con carattere di abitualità e prevalenza e per tale posizione versano i contributi INPS, collaborazioni coordinate e continuative e a progetto; Tassativa esclusione di associati di studi professionali e lavoratori autonomi. Ove non siano rispettate tutte le predette condizioni, il corso interaziendale dovrà essere a titolarità di un Centro/Ente di formazione professionale con sede formativa accreditata come sopra descritto. - La titolarità di corsi NON interaziendali in capo a un’impresa è possibile solo nel rispetto delle seguenti condizioni: Partecipanti al corso costituiti da dipendenti a libro paga, soci lavoratori di cooperativa, soci che partecipano al lavoro aziendale con carattere di abitualità e prevalenza e per tale posizione versano i contributi INPS, collaborazioni coordinate e continuative e a progetto; Tassativa esclusione di associati di studi professionali e lavoratori autonomi. Ove non siano rispettate tutte le predette condizioni, il corso aziendale dovrà essere a titolarità di un Centro/Ente di formazione professionale con sede formativa accreditata come sopra descritto. La titolarità di corsi interaziendali in capo a un ente di formazione è possibile solo nel rispetto delle seguente condizione: Aziende coinvolte nel numero massimo di 10; Nella valutazione dei progetti si terrà conto del rispetto delle scadenze per la certificazione della spesa (Reg. CE 438/2001 e successive modifiche), qualora abbiano ricevuto finanziamenti sulla base dell’annualità 2005. Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 19 di 113 Azione1- CATALOGO PER LA FORMAZIONE CONTINUA NELLE PMI (Macrotipologia di accreditamento: “Formazione continua e permanente”) INDICAZIONI GENERALI Finalità La Provincia realizzerà la terza edizione del “Catalogo dei moduli didattici per le imprese”, secondo il modello realizzato dall’annualità 2003/2004. L’obiettivo è fornire alle PMI uno strumento flessibile, gestito in maniera simile ad analoghe iniziative presenti sul mercato privato e indirizzato a offrire opportunità di formazione continua a partecipanti provenienti da aziende diverse, su temi di interesse comune. Rispetto ai destinatari della Misura D1, non sono ammessi gli addetti delle Grandi Imprese. Descrizione dell’intervento Le presenti disposizioni sono finalizzate all’individuazione di attività formative, rispondenti alle necessità sopra descritte, che dovranno essere inserite in due diverse sezioni (1A, e 1B), organizzate sulla base dei contenuti e delle differenti specifiche progettuali. SEZIONE 1A: AGGIORNAMENTO E INNOVAZIONE PER LE IMPRESE SEZIONE 1B: CULTURA D’IMPRESA Sarà oggetto di successive Disposizioni integrative la programmazione relativa a: SEZIONE 1C: SICUREZZA E HACCP, in relazione al quadro normativo in evoluzione. I costi delle attività formative saranno rimborsati agli organismi erogatori utilizzando il sistema dei voucher. Contestualmente alla selezione dei progetti, La Provincia individuerà un soggetto terzo cui verrà affidata la promozione e la diffusione del catalogo formativo, che verrà messo a disposizione delle imprese del territorio. Descrizione del processo 1. Gli organismi formativi interessati potranno presentare progetti per azioni formative articolate in uno o più moduli, a seconda delle specifiche progettuali indicate per ogni sezione. 2. I progetti ritenuti conformi e selezionati, saranno inseriti nel catalogo provinciale e, in base alla rilevanza attribuita alle azioni formative, dotati di uno specifico numero di posti per ogni sezione (cui corrisponderà il numero di massimo di voucher ottenibili per quel determinato sezione). 3. In base al numero di posti assegnato, gli organismi erogatori predisporranno planning e orari delle azioni formative di loro competenza; tale pianificazione costituirà parte integrante del catalogo. 4. La Provincia emetterà un bando pubblico rivolto alle piccole e medie imprese, i cui dipendenti sono i destinatari delle azioni formative, oltre a lavoratori autonomi e liberi professionisti. 5. Il soggetto terzo incaricato curerà la redazione del catalogo cartaceo, la predisposizione di un sito web dedicato, la capillare diffusione del catalogo formativo presso le PMI, nonché la gestione della piattaforma informatica resa disponibile dalla Provincia di Genova per l’erogazione di supporti didattici. 6. Le imprese, dopo aver consultato il catalogo, potranno scegliere il/i modulo/i di loro interesse e presentare, per i propri dipendenti, la domanda di partecipazione, dopo aver aderito alle attività del catalogo, presentando apposita domanda in bollo (entrambi i documenti sono scaricabili dal sito web)presso l’organismo formativo a cui è affidata la gestione del servizio. 7. Gli organismi formativi, dopo aver verificato il rispetto dei limiti di accesso, provvederanno all’inserimento degli utenti nei corsi da loro richiesti, in base ai posti disponibili. In questa e in tutte le altre operazioni inerenti la gestione delle attività riferite al presenti catalogo, gli organismi formativi dovranno utilizzare un apposito Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 20 di 113 sistema WEB di supporto informatico (denominato “Voucher on Line”), messo a disposizione dalla Provincia di Genova. 8. Ogni singola attività dovrà essere avviata entro il mese successivo dalla data indicata nel catalogo di riferimento. Trascorso tale termine, si procederà d’ufficio all’annullamento dell’edizione e al conseguente annullamento dei voucher relativi all’iniziativa non avviata. 9. Al termine di ogni attività la Provincia di Genova liquiderà all’organismo erogatore della formazione un importo corrispondente alla somma dei voucher relativi agli allievi che avranno validamente completato il percorso formativo (è consentito un numero di assenze pari al 30% delle ore totali del modulo). MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE AL CATALOGO Soggetti proponenti: Esclusivamente Centri Provinciali di Formazione Professionale ed Enti di Formazione Professionale che hanno ottenuto l’accreditamento per la macrotipologia “Formazione continua e permanente” ai sensi della deliberazione della Giunta regionale n. 965 del 6 agosto 2003 e successive integrazioni e modificazioni. Massimali per domanda Ogni singolo proponente potrà presentare complessivamente un massimo di 6 progetti nell’ambito del presente catalogo (compresa la sezione 1C di successiva programmazione), ferme restando le ulteriori limitazioni indicate per ogni sezione. Ricerca e orientamento utenza La Provincia costituirà un fondo, allocando € 15 per ogni voucher, con riferimento al totale di voucher assegnati. Tale fondo verrà ripartito tra i soggetti erogatori proporzionalmente in ragione dei voucher assegnati, a titolo di riconoscimento per attività di ricerca dell’utenza e di orientamento della stessa alla migliore fruizione del catalogo. L’erogazione di tale somma è subordinata, oltre che alla reale attivazione dell’intervento, alla partecipazione a un gruppo di coordinamento diretto da funzionari provinciali e dall’agenzia di supporto. All’interno del gruppo di coordinamento potranno essere concordate modalità attuative con compiti specifici attribuiti ai partecipanti. Le somme non riconosciute a un soggetto erogatore (per difetto nella partecipazione al gruppo di coordinamento o alle attività sopra dette) saranno ridistribuite proporzionalmente fra gli altri soggetti in ragione dei voucher assegnati. Il riconoscimento prescinde dal numero di voucher effettivamente erogati. Requisiti progettuali obbligatori 1. Nell’elaborazione delle proposte formative, si dovrà fare riferimento alle specifiche progettuali definite, per ogni sezione, nel presente documento. 2. Ogni proponente dovrà allegare al singolo progetto consegnato, un prospetto riepilogativo (Allegato n.2) riferito all’elenco dei progetti presentati nell’ambito del presente catalogo per la formazione continua. Tale prospetto dovrà essere firmato dal legale rappresentante dell’organismo formativo proponente. 3. La mancata presentazione del prospetto riepilogativo, la sua incompletezza, così come il superamento dei limiti relativi ai massimali per domanda e alle specifiche definite per ogni catalogo, rende inammissibili tutti i progetti presentati nell’ambito del catalogo. 4. Per ogni modulo è necessario definire i requisiti di ingresso e il test finale, che dovranno essere allegati alla proposta progettuale. 5. Si ribadisce che il corso deve svolgersi in normale orario di lavoro. Glossario Al fine di rendere più agevole l’interpretazione delle specifiche progettuali, si esplicitano di seguito alcune definizioni: Sezione = insieme di gruppi di azioni formative organizzati in aree tematiche. Area tematica = insieme di moduli aventi contenuti omogenei. Progetto/corso = proposta formativa riferita a una determinata area tematica. Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 21 di 113 Modulo = unità elementare di formazione a cui viene riferito il voucher. A seconda delle specifiche progettuali relative a ogni area tematica individuata nelle due sezioni del catalogo, dovranno essere presentati 1 o più moduli, riferiti a contenuti sequenziali e/o coerenti. Importo di partecipazione a finanziamento pubblico = costo massimo per modulo a persona coperto dal finanziamento pubblico Voucher = buono di partecipazione riferito all’utente finale, che consente l’erogazione del contributo all’organismo erogatore, alla conclusione positiva di un modulo. Modalità di progettazione La proposta formativa dovrà essere elaborata utilizzando il file modello di progettazione fornito dalla Provincia. Per ogni tipologia di progetto inclusa nelle due sezioni sono specificate le azioni formative, le relative durate, il numero di moduli previsti e l’importo di partecipazione; i proponenti dovranno attenersi a tali indicazioni. In questo particolare utilizzo del file modello di progettazione, ed in considerazione della specificità di questa modalità progettuale, i moduli devono essere ritenuti come differenti edizioni dello stesso progetto, che si riferiscono a contenuti sequenziali e/o coerenti al titolo del progetto medesimo (che è riferito a una determinata area tematica). Quindi, per predisporre la scheda progetto, si richiederanno tante edizioni quanti sono i moduli indicati nelle specifiche progettuali, in cui varieranno i contenuti e (non necessariamente) anche i destinatari. Il titolo del progetto dovrà necessariamente far riferimento, nella prima parte, a un’area tematica scelta tra quelle individuate nelle due sezioni del catalogo, mentre la seconda parte del titolo dovrà essere riferita al particolare argomento oggetto del progetto: es.: “1A-1 - informatica – corso Access” (cfr. paragrafo “specifiche tecniche relative alla sezione 1A”) L’articolazione e gli argomenti relativi al primo modulo (es.– “livello base”) dovranno essere descritti negli appositi spazi presenti nella scheda progetto informatizzata, mentre per gli eventuali moduli successivi (es. – “livello intermedio” e – “livello avanzato”) saranno prodotti degli allegati esclusivamente in forma cartacea. Per quanto concerne l’indicazione del numero degli allievi, l’organismo formativo dovrà fare riferimento a un singolo modulo, tenendo conto delle risorse tecniche e didattiche a esso destinate. Si fa comunque presente che il numero di allievi consigliato è 12. Nella scheda finanziaria dovrà essere esclusivamente indicato l’ammontare degli importi di partecipazione a finanziamento pubblico previsti per un modulo del corso. Per necessità tecniche, non essendo previsto un apposito campo di inserimento, tale indicazione dovrà essere effettuata alla voce “docenza personale dipendente” (nel campo “ore” si inserirà il numero dei partecipanti e nel campo “costo orario” si indicherà il valore relativo ad un importo di partecipazione uguale od inferiore a quello previsto nelle specifiche tecniche corrispondenti). Si dovrà conseguentemente inserire alla voce “indennità/reddito allievi” l’importo suggerito dal file di progettazione. Organismi erogatori del servizio: L’erogazione dei servizi è affidata agli organismi formativi le cui proposte sono inserite nel catalogo. Per ogni singolo progetto approvato viene definito il numero indicativo di posti disponibili (e quindi di voucher utilizzabili), in base alla rilevanza della proposta stessa, definita in fase di valutazione. Gli organismi erogatori sono tenuti a predisporre il planning delle attività formative loro assegnate e a comunicarlo in tempo utile all’agenzia di supporto incaricata di predisporre il catalogo cartaceo ed il relativo sito web. Le attività pianificate devono essere inserite nel software di gestione (Voucher on line). Per la realizzazione delle attività didattiche, gli enti di formazione potranno avvalersi della piattaforma informatica “Placeform” messa a disposizione dalla Provincia di Genova. L’utilizzo di Placeform è obbligatorio per la somministrazione dei test relativi all’area tematica 1A1-informatica. Nel caso di utilizzo della piattaforma informatica “Placeform”, è necessario predisporre i materiali didattici secondo le indicazioni dell’agenzia di supporto incaricata della gestione della piattaforma stessa; tali materiali devono essere approntati in tempo utile per la loro fruizione. Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 22 di 113 La mancata effettuazione dei compiti indicati ai punti precedenti comporta l’estromissione dal catalogo delle attività formative ed il conseguente annullamento dei voucher corrispondenti. In caso di attività programmate e non avviate entro un mese dalla data di inizio indicata, potranno essere annullati i voucher relativi ai posti previsti. I voucher annullati non saranno quindi più a disposizione dell’ente a cui erano stati inizialmente assegnati, ma andranno a costituire un fondo a cui potranno accedere i titolari di attività inserite nel catalogo per avviare ulteriori edizioni delle stesse nel momento in cui siano esauriti tutti i voucher loro assegnati e a fronte della disponibilità di iscritti Le attività formative dovranno essere realizzate facendo riferimento agli adempimenti previsti dall’apposito “Vademecum di gestione”. L’organismo formativo deve garantire, per ogni modulo, la continuità della funzione di coordinamento e tutorship, impiegando per almeno il 50% delle ore totali personale dipendente in possesso di adeguate capacità tecnico organizzative. Non essendo stabiliti limiti specifici relativamente al numero di allievi, per i moduli previsti all’interno di una determinata area tematica, l’organismo formativo potrà, in fase di definizione del planning delle azioni formative, individuare il numero di posti previsto per ciascun modulo, compatibilmente con la adeguata disponibilità di locali ed attrezzature nonché in considerazione delle esigenze didattiche. Durante la fase di pianificazione, la definizione del numero dei partecipanti ad un determinato modulo, se difforme dal numero standard (12), dovrà essere comunque concordata con la Provincia di Genova. Il numero di partecipanti ad un determinato modulo potrà essere ulteriormente variato in fase di realizzazione, sempre concordando tali scelte con la Provincia di Genova. Nell’ambito di ogni catalogo il soggetto erogatore, previo accordo con la Provincia, potrà gestire il numero di voucher assegnato in base alle effettive richieste dell’utenza, in modo da conseguire il pieno utilizzo dei voucher stessi. Qualora le condizioni didattiche lo consentano, è possibile permettere di recuperare lezioni perdute all’utenza attraverso l’autoformazione (svolta in aula e assistita dal tutor) Per ciascun modulo, l’ente gestore può prevedere il deposito di una cauzione pari a €50,00 da parte dell’impresa per ciascun dipendente iscritto, a garanzia della continuità della frequenza dell’attività formativa. Al termine del corso la cauzione verrà restituita all’impresa, previa verifica del non superamento del limite massimo di assenze ammesso. L’ente gestore deve indicare l’intenzione di ricorrere all’uso della cauzione contestualmente alla presentazione del planning delle azioni formative. Tipologie corsali a) moduli di 30 ore (sez. 1A) b) moduli di 24 ore (sez. 1B) Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 23 di 113 Specifiche tecniche relative alla sezione 1A: “aggiornamento e innovazione per le imprese” I soggetti proponenti potranno presentare una sola proposta per ciascuna delle quattro aree tematiche sotto specificate. Dette proposte di cui, a titolo di esempio, sono indicati alcuni possibili titoli, dovranno essere articolate in tre moduli, aventi contenuti sequenziali e/o coerenti: Area tematica 1A-1: informatica gestione e sviluppo data base sviluppo siti web CAD applicazioni in ambiente office area tematica 1A-2: certificazione qualità ISO 9000 VISION 2000 area tematica 1A -3: lingue straniere Inglese Francese Tedesco spagnolo area tematica 1A -4: competenze operative in ambiti specifici aggiornamento sulla normativa relativa a installazione e conduzione impianti metodologie e processi di saldatura controlli non distruttivi sistemi oleodinamici e pneumatici sistemi di automazione industriale Specifiche tecniche per progetto area tematica azione formativa 1A–1 “Informatica” 1A–2 “Certificazione qualità” 1A-3 “Lingue straniere” 1A–4 “Competenze specifici” operative in ambiti Corso di aggiornamento Corso di aggiornamento Corso di aggiornamento Corso di aggiornamento ore modulo n. moduli per corso 30 3 30 3 30 3 30 3 Budget indicativo: azione formativa Corso di aggiornamento importo di partecipazione a finanziamento pubblico 400 importo totale assegnato (indicativo) 388.800,00 Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 24 di 113 Specifiche tecniche relative alla sezione 1B: “cultura d’impresa” I soggetti proponenti potranno presentare una sola proposta per ciascuna delle quattro aree tematiche sotto specificate. Dette proposte di cui, a titolo di esempio, sono indicati alcuni possibili titoli, dovranno essere articolate in sei moduli, aventi contenuti sequenziali e/o coerenti: area tematica 1B-1: competenze manageriali autovalutazione e sviluppo personale comunicazione e negoziazione parlare in pubblico gestione del tempo project management ruolo del leader area tematica 1B-2: gestione aziendale gestione del personale strumenti per lo sviluppo delle risorse umane area tematica 1B-3: marketing e comunicazione corso base di marketing corso avanzato di marketing strategie e tecniche di vendita la soddisfazione del cliente comunicazione d’impresa area tematica 1B-4: amministrazione contabilità e finanza budget e controllo budgetario gestione finanziaria dell’impresa elaborazione ed analisi del bilancio impresa e fisco Specifiche tecniche per progetto area tematica 1B-1 1B-2 1B-3 1B-4 “competenze manageriali” “gestione aziendale” “marketing e comunicazione” “amministrazione” azione formativa Corso Corso Corso Corso di di di di ore modulo aggiornamento aggiornamento aggiornamento aggiornamento 24 24 24 24 n. moduli per corso 6 6 6 6 Budget indicativo: Azione formativa Corso di aggiornamento importo di partecipazione a finanziamento pubblico 300 importo totale assegnato (indicativo) 172.800,00 Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 25 di 113 Riepilogo indicativo delle risorse riservate al catalogo per la formazione continua Tipologia catalogo SEZIONE 1A: AGGIORNAMENTO E INNOVAZIONE PER LE IMPRESE SEZIONE 1B: CULTURA D’IMPRESA Attività di ricerca e orientamento utenza TOTALE importo totale assegnato (indicativo) € 388.800,00 € 172.800,00 € 23.220,00 € 584.820,00 Data di scadenza per la presentazione dei progetti: 23/03/2006 Criteri di composizione del catalogo Oltre a quanto indicato successivamente nel capitolo “indicazioni comuni a tutte le misure” i progetti saranno inseriti nel catalogo in funzione dei seguenti criteri: 1. correttezza e completezza delle informazioni inserite nella scheda progetto e negli allegati richiesti 2. coerenza tra articolazione e contenuti, in funzione della durata del percorso formativo proposto 3. disponibilità di locali e attrezzature idonei al percorso formativo proposto 4. qualità dei materiali messi a disposizione dei allievi 5. qualità della docenza 6. qualità e modalità di tutoraggio 7. esperienze significative del proponente rispetto al percorso formativo proposto 8. eventuali certificazioni aggiuntive rilasciate 9. congruità dei costi 10. possibilità di copertura tramite finanziamenti pubblici in relazione al punteggio di valutazione conseguito La Provincia di Genova si riserva di replicare le proposte ritenute di particolare interesse, sia in funzione della richiesta dell’utenza, sia in funzione della distribuzione territoriale dell’offerta formativa, compatibilmente con le risorse disponibili, anche attraverso l’utilizzo del fondo costituito a seguito dell’annullamento di voucher relativi ad edizioni non avviate nei termini previsti. MODALITÀ DI ACCESSO AI MODULI Accesso ai moduli L’accesso ai moduli avviene per iniziativa dell’impresa di appartenenza del lavoratore o comunque dell’impresa presso cui il lavoratore ha in corso la prestazione lavorativa. Ciascuna impresa non può iscrivere allo stesso modulo più di 4 dipendenti, salvo deroghe approvate. L’importo cumulativo dei voucher assegnati a una singola persona non può superare €1.290,00 sui fondi di ogni Piano Annuale e, salvo deroghe approvate, € 2.350,00 sull’intero P.O.R. OB. 3 2000 – 2006. L’importo può essere speso con diverse combinazioni di moduli, a seconda del valore del singolo modulo. Ad esempio, si potranno verificare situazioni in cui una persona fruisce di un solo modulo da 1200 Euro, mentre un’altra partecipa a tre moduli da 400 Euro ciascuno; si potrà anche verificare il caso in cui una persona non utilizza la totalità del budget a sua disposizione, frequentando, ad esempio, solamente 2 moduli da 300 Euro. N.B.: al calcolo dell’importo cumulativo dei voucher assegnati a una singola persona concorrono tutte le attività a voucher della Provincia, anche se finanziate con altre Misure. Finanziamento pubblico Le attività formative appartenenti al catalogo saranno finanziate al 70% (tramite voucher individuali), in attuazione della disciplina degli aiuti di stato alla formazione, contenuta nel Regolamento (CE) n.68/2001 (GUCE serie L 10 del 12/01/2001), modificato con regolamento (CE) n. 363/2004 del 25/2/2004 della Commissione. Essendo dette attività formative necessariamente svolte in orario di lavoro, le imprese dovranno indicare il costo dei dipendenti in formazione a copertura della quota di cofinanziamento privato. Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 26 di 113 Azione 2- FORMAZIONE CONTINUA NELLE IMPRESE (Macrotipologia di accreditamento: “Formazione Continua e Permanente”) TIPOLOGIE CORSUALI a) Corsi di aggiornamento b) Corsi di qualifica, specializzazione, riqualificazione c) Seminari CORSI DI AGGIORNAMENTO Durata standard 24 - 40 ore. Durate superiori saranno ammesse solo se adeguatamente motivate o per specifiche disposizioni di legge. N° allievi Standard 9, con possibilità di deroga Parametri di costo applicabili Parametro ora/allievo: € 21,65 CORSI DI /QUALIFICAZIONE/ SPECIALIZZAZIONE/ RIQUALIFICAZIONE Tale tipologia sarà attivata solo in caso di specifiche e straordinarie esigenze aziendali Durata Da 240 a 600 ore (standard 450) N° allievi Standard 9, con possibilità di deroga Parametri di costo applicabili Parametro ora/allievo:€ 10,09 SEMINARI Durata standard Da 4 a 8 ore. Durate superiori saranno ammesse solo se adeguatamente motivate o per specifiche disposizioni di legge. Parametri di costo applicabili Budget massimo a disposizione: si ottiene moltiplicando il numero di partecipanti per le ore di seminario per il coefficiente 11,36. Voci di costo ammesse: - indennità relatori e coordinatori - tutoraggio - affitto locali e attrezzature - dispense - costi di funzionamento (nella misura del 10% dei costi di progetto) Il costo del personale in formazione non può essere computato nella quota di cofinanziamento privato. Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 27 di 113 DISPOSIZIONI COMUNI ALLE TIPOLOGIE CORSUALI DELL’AZIONE 2 REQUISITI PROGETTUALI OBBLIGATORI 1. È necessario indicare nelle motivazioni del progetto la tipologia e il numero di destinatari a cui l’azione è rivolta. 2. A edizioni diverse della stessa attività non possono partecipare le stesse persone fisiche. 3. Le grandi imprese dovranno presentare (sia in caso di presentazione diretta che tramite ente di formazione) la sintesi del proprio piano aziendale della formazione, dalla quale risulti che le azioni formative per le quali viene richiesto il finanziamento costituiscono solo parte del piano complessivo della formazione aziendale. 4. Ogni progetto dovrà contenere uno o più allegati riferiti alla o alle imprese cui l’attività formativa fa riferimento, indicante l’ammontare delle proposte presentate (Allegato n.1). 5. Per quanto riguarda la formazione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, saranno considerati ammissibili esclusivamente gli interventi accompagnati e sostenuti da intese tra le parti sociali. Tale formazione dovrà essere effettuata in riferimento alla normativa vigente e alle sue modifiche più recenti. 6. Ulteriore condizione necessaria per la titolarità di un progetto è la disponibilità di uno staff di formatori di comprovata professionalità tecnico-scientifica e di personale per garantire la continuità della funzione di coordinamento e tutoraggio del progetto formativo. PRIORITÀ Sono considerati prioritari i progetti riferiti alle seguenti aree tematiche: - internazionalizzazione dei mercati innovazione tecnologica innovazione organizzativa qualità, sicurezza, ambiente Al fine di perseguire più efficacemente le finalità precedentemente enunciate e nell’intento di favorire il partenariato con le parti sociali e la negoziazione dei processi formativi, sarà assegnato un titolo di priorità nella valutazione di ammissione al finanziamento pubblico a piani e progetti formativi elaborati a seguito di un’effettiva concertazione aziendale tra le parti, anche nell’ambito di intese già concordate. Nell’attribuzione di punteggi sarà riconosciuta la disponibilità delle imprese a collaborare a iniziative provinciali di orientamento, stage etc. Tutorship e coordinamento Tutorship e coordinamento sono ammissibili fino a un monte ore pari alla durata dell’intervento formativo. Finanziamento pubblico e cofinanziamento privato Per ogni progetto, i soggetti proponenti dovranno scegliere tra il regime di finanziamento de minimis (Regolamento CE n. 69/2001 del 12 gennaio 2001) e quello in esenzione (Regolamento CE n. 68/2001 del 12 gennaio 2001, modificato con regolamento (CE) n. 363/2004 del 25/2/2004 della Commissione), indicando l’opzione scelta nell’apposito spazio previsto all’interno della scheda progetto. Per un approfondimento sugli aspetti essenziali dei due regimi, si veda oltre. N.B.: Modifiche, intervenute anche successivamente all’approvazione del progetto, che incidano sul calcolo della percentuale di cofinanziamento pubblico (quali, ad esempio, la definizione del soggetto destinatario della formazione come PMI o grande impresa, la classificazione della formazione come generale o specifica, l’ubicazione della sede in zona assistita o meno) comporteranno conseguenti variazioni nella percentuale di finanziamento pubblico riconosciuto. Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 28 di 113 Massimali per domanda Ogni impresa potrà chiedere il cofinanziamento di una o più azioni formative diverse a propria o a altrui titolarità, anche eventualmente su bandi con scadenze diverse, per un importo massimo di cofinanziamento pubblico richiedibile pari a: tipo di impresa Grandi imprese PMI numero di dipendenti importo massimo sul territorio provinciale > 1.000 € 80.000,00 > 500 € 60.000,00 >150 €40.000,00 >100 €25.000,00 <=100 €15.000,00 >150 €30.000,00 >50 €20.000,00 <=50 €10.000,00 Ogni impresa deve allegare al singolo progetto presentato un prospetto riepilogativo (Allegato n.1) che indichi l’ammontare di cofinanziamento pubblico richiesto con le presenti disposizioni sulla Misura D1 Azione 2, di cui sarà direttamente o indirettamente beneficiaria (in caso di approvazione del/dei progetto/i). Vale a dire, nel prospetto dovranno essere riepilogate le quote di cofinanziamento pubblico richiesto in tutti i progetti: - a propria titolarità - a titolarità di un’altra impresa in caso di progetto interaziendale (per la quota di propria competenza) - a titolarità di un ente di formazione (in toto o per la quota di propria competenza in caso di progetto presentato per più imprese). Tale prospetto riepilogativo deve essere firmato dal legale rappresentante e allegato a tutti i progetti in cui l’impresa compaia come beneficiaria. La mancata presentazione del prospetto riepilogativo, la sua incompletezza, così come il superamento dei limiti di cofinanziamento pubblico richiedibile, da parte di una impresa, rende inammissibile il progetto sia esso a titolarità della stessa impresa sia a titolarità di un ente e anche nel caso in cui coinvolga o sia a titolarità di altre imprese. I progetti compresi nei singoli prospetti riepilogativi saranno valutati indipendentemente l’uno dall’altro. Per particolari attività discendenti da strategie di settore riconosciute dalla Provincia, si potrà derogare eccezionalmente ai massimali di cofinanziamento pubblico di cui sopra. Rispetto alle risorse resesi eventualmente disponibili a seguito di rinunce o revoche, lo scorrimento di graduatoria terrà prioritariamente conto della manifestata volontà di avviare le attività i tempi utili alla loro realizzazione entro il 31/06/2007. Risorse e data di scadenza per la presentazione dei progetti: Data chiusura bando 23/03/2006 Budget indicativo 2.400.000,00 Quota PMI 1.280.000,00 Quota Grandi imprese 1.120.000,00 La quota complessiva destinata alle PMI, comprensiva del budget per il catalogo, ammonta al 65% dell’importo complessivamente destinato alla formazione continua. TIPOLOGIE DI FINANZIAMENTO PUBBLICO A) Regolamento (CE) n. 68/2001, modificato dal Regolamento CE n. 363/2004 Regime di aiuti alla formazione (o “in esenzione”) Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 29 di 113 1. Possono beneficiare degli aiuti inclusi nel presente regime imprese grandi, medie e piccole. Per la definizione di piccole e medie imprese si veda l’apposito paragrafo delle presenti Disposizioni, che rinvia alla definizione di PMI contenuta nella raccomandazione della Commissione del 6 maggio 2003 (GU L 124 del 20/5/2003, pag. 36). 2. Il presente regime si applica agli aiuti alla formazione in tutti i settori, incluse le attività connesse alla produzione, trasformazione o commercializzazione dei prodotti di cui all’allegato I del Trattato, fatta eccezione per gli aiuti di cui al regolamento (CE) n. 1407/2002 del Consiglio, relativo agli aiuti di Stato all’industria carboniera. 3. Il presente regime non si applica agli aiuti alla formazione o riqualificazione di imprese “in crisi” secondo gli “Orientamenti comunitari sugli aiuti per il salvataggio e la ristrutturazione di imprese in difficoltà” (GUCE serie C 288 del 9/10/99), nell’ambito di operazioni di salvataggio o di ristrutturazioni. Tali aiuti saranno valutati alla luce dei sopra citati Orientamenti. 4. In attuazione della disciplina degli aiuti di stato alla formazione contenuta nel Regolamento (CE) n. 68/2001 (GUCE L 10 del 13/01/2001), modificato con il Regolamento (CE) n. 363/2004 della Commissione del 25/2/2004 (GUCE L 63 del 28/2/2004), la Regione Liguria stabilisce che gli interventi di formazione di cui al punto n. 1 devono realizzarsi secondo le intensità lorde massime di aiuto, espresse in percentuale dei costi sovvenzionabili, riportate nel seguente quadro, dove per “zone assistite” si intendono le imprese localizzate in aree che possono beneficiare degli aiuti regionali conformemente all’art. 87 par. 3 punto C del Trattato: GRANDI IMPRESE Zone non Assistite Zone Assistite PMI Zone non assistite Zone assistite Formazione Specifica 25 30 Formazione specifica 35 40 Formazione generale 50 55 Formazione generale 70 75 NB: Le zone assistite, di cui all’art 87 par. 3 punto C, possono essere individuate sul sito della Regione Liguria al seguente indirizzo: http://www.obiettivo2.regione.liguria.it Le intensità di cui al quadro precedente sono maggiorate di 10 punti percentuali, qualora l’azione oggetto dell’aiuto sia destinata alla formazione di lavoratori svantaggiati, individuati tra le seguenti tipologie: a) Qualsiasi giovane di meno di 25 anni che non abbia in precedenza ancora ottenuto il primo impiego retribuito regolarmente (solo se assunto da non più di 6 mesi alla data di scadenza dell’avviso pubblico sul quale viene richiesto l’aiuto); b) Qualsiasi persona affetta da un grave handicap fisico, mentale o psichico, che sia tuttavia in grado di entrare nel mercato del lavoro; c) Qualsiasi lavoratore migrante che si sposta o si è spostato all’interno dell’Unione Europea o diviene residente nell’Unione Europea per assumervi un lavoro e necessita di una formazione professionale e/o linguistica; d) Qualsiasi persona che desideri riprendere un’attività lavorativa dopo un’interruzione di almeno tre anni, in particolare qualsiasi persona che abbia lasciato il lavoro per la difficoltà di conciliare vita lavorativa e vita familiare (solo se assunta da non più di 6 mesi alla data di scadenza dell’avviso pubblico sul quale viene richiesto l’aiuto); e) Qualsiasi persona di più di 45 anni priva di titolo di studio di livello secondario superiore; Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 30 di 113 f) Qualsiasi disoccupato di lungo periodo, ossia una persona senza lavoro da oltre 12 mesi consecutivi (solo se assunto da non più di 6 mesi alla data di scadenza dell’avviso pubblico sul quale viene richiesto l’aiuto). Qualora l’aiuto concesso riguardi il settore dei trasporti marittimi, la sua intensità può raggiungere il 100% indipendentemente dal fatto che il progetto di formazione riguardi la formazione specifica o quella generale, purché vengano soddisfatte le seguenti condizioni: il partecipante al progetto di formazione non è un membro attivo dell’equipaggio, ma soprannumerario, e la formazione viene impartita a bordo di navi immatricolate nei registri comunitari. La presente disciplina si applica ai progetti formativi impartiti sia direttamente dalle imprese che da enti pubblici o privati a favore degli occupati e/o degli imprenditori. Tipi di formazione o formazione specifica: quella che comporta insegnamenti direttamente e prevalentemente applicabili alla posizione, attuale o futura, occupata dal dipendente presso l’impresa beneficiaria e che fornisca qualifiche che non siano trasferibili ad altre imprese o settori di occupazione, o lo siano solo limitatamente. o formazione generale: quella che comporta insegnamenti non applicabili esclusivamente o prevalentemente alla posizione, attuale o futura, occupata dal dipendente presso l’impresa beneficiaria, ma che fornisca qualifiche ampiamente trasferibili ad altre imprese o settori di occupazione e che pertanto migliori in modo significativo la possibilità di collocamento del dipendente. Ai fini delle presenti Disposizioni, si precisa che è ritenuta “generale” esclusivamente: - la formazione interaziendale, cioè la formazione organizzata congiuntamente da diverse imprese indipendenti (ai sensi della normativa comunitaria che definisce le PMI, per la quale si veda la voce seguente “Definizione di PMI”) ovvero di cui possono beneficiare i dipendenti di diverse imprese; - la formazione riconosciuta, certificata e convalidata dalle autorità o dagli organismi pubblici o da altri organismi ed istituzioni ai quali gli Stati membri o l’Unione Europea abbiano attribuito competenza in materia; - la formazione linguistica; - la formazione relativa ad alfabetizzazione informatica con riferimento a applicativi per office automation, fogli elettronici, videoscrittura, database, software di presentazione, linguaggi di programmazione; - la formazione di base per l’impresa, relativa a elementi di marketing, contabilità, normativa fiscale, management, tecnica di comunicazione, qualità, sicurezza, normativa ambientale. Nel caso in cui il progetto preveda elementi di formazione specifica e di formazione generale, che non possano essere distinti ai fini del calcolo dell’intensità dell’aiuto e nei casi in cui non sia possibile stabilire se il progetto abbia carattere specifico o generale, si applicano le intensità relative alla formazione specifica. B) Regolamento (CE) n. 69/2001 - Regime “de minimis” Possono beneficiare degli aiuti inclusi nel regime di cui al presente regolamento le imprese grandi, medie e piccole. Ciascuna impresa non può usufruire in 3 anni di un finanziamento pubblico complessivo, assegnato sotto forma di de minimis, superiore a € 100.000,00 (L. 193.627.000), a qualsiasi titolo e da qualsiasi Amministrazione pubblica ottenuto. Da tale calcolo sono invece esclusi i finanziamenti e contributi ricevuti a valere su regimi di aiuto notificati alla Commissione Europea e da questa approvati. Il periodo di 3 anni rispetto al quale calcolare il finanziamento complessivo ottenuto si individua ponendo come termine finale la data di scadenza del presente bando prescelta e risalendo a ritroso per 3 anni. Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 31 di 113 L’individuazione del periodo viene rideterminata nel caso la proposta venga approvata e finanziata, ponendo come termine finale la data di approvazione del relativo provvedimento della Provincia. La percentuale di contributo pubblico è pari all’ 80% dei costi ammissibili. La regola del de minimis si applica anche nel caso in cui il beneficiario immediato del finanziamento sia altro soggetto (ad esempio ente di formazione) che eroga le attività finanziate a favore di una/più imprese specifiche anche individuate successivamente alla presentazione del progetto. Le imprese appartenenti al settore dei trasporti non sono ammesse al regime di aiuti de minimis alla formazione. Le imprese appartenenti ai settori dell’agricoltura e della pesca sono soggette a un regime speciale, secondo quanto disposto dal regolamento (CE) n. 1860/2004 del 6/10/2004, pubblicato sulla GUCE L 325 del 28/10/2004. Tale regolamento ammette al regime de minimis le suddette imprese, fissando un limite massimo di 3.000 Euro, a fronte dei 100.000 Euro previsti per le imprese degli altri settori ammessi al regime. In particolare, le imprese del settore agricolo sono quelle dedite alla produzione, alla trasformazione o alla commercializzazione dei prodotti di cui all’allegato I del Trattato. Le imprese del settore della pesca sono quelle dedite alla produzione, alla trasformazione o alla commercializzazione dei prodotti pescati in mare o nelle acque interne e dei prodotti dell’acquacoltura di cui all’art. 1 del regolamento (CE) n. 104/2000 del 17/12/1999 del Consiglio. DEFINIZIONE DI PMI Si rinvia al testo della Raccomandazione della Commissione del 6 maggio 2003 relativa alla definizione delle microimprese, piccole e media imprese (2003/361/CE) pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea 20/5/2003, L 124, pagg. 36 e seguenti. Tale Raccomandazione è consultabile anche sul sito della Provincia di Genova. Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 32 di 113 INDICAZIONI COMUNI A TUTTE LE MISURE 1- RIFERIMENTI NORMATIVI - - - - - - - - - - - - - - Regolamento (CE) n. 1260/1999 del Consiglio del 21 giugno 1999 recante disposizioni generali sui fondi strutturali, modificato con Regolamento (CE) n. 1105/2003 del Consiglio del 26 maggio 2003; Regolamento (CE) n. 1784/1999 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 12 luglio 1999 relativo al Fondo Sociale Europeo; Regolamento (CE) n. 1685/2000 della Commissione del 28 luglio 2000 recante disposizioni di applicazione del regolamento (CE) n. 1260 del Consiglio per quanto riguarda l’ammissibilità delle spese concernenti le operazioni cofinanziate dai Fondi strutturali, modificato con Regolamento (CE) n. 448/2004 della Commissione del 10 marzo 2004; Regolamento (CE) n. 438/2001 della Commissione del 2 marzo 2001 recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 1260/1999 del Consiglio per quanto riguarda i sistemi di gestione e di controllo dei contributi concessi nell’ambito dei fondi strutturali, modificato con Regolamento (CE) n. 2355/2002 della Commissione del 27 dicembre 2002; Regolamento (CE) n. 448/2001 della Commissione del 2 marzo 2001 recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 1260/1999 del Consiglio per quanto riguarda la procedura relativa alle rettifiche finanziarie dei contributi concessi nell’ambito dei Fondi strutturali; Regolamento (CE) n. 68/2001 della Commissione del 12 gennaio 2001 relativo all’applicazione degli articoli 87 e 88 del Trattato CE agli aiuti destinati alla formazione, modificato con il Regolamento (CE) n. 363/2004 della Commissione del 25/2/2004; Regolamento (CE) n. 69/2001 della Commissione del 12 gennaio 2001 relativo all’applicazione degli articoli 87 e 88 del Trattato CE agli aiuti di importanza minore de minimis); Regolamento (CE) n. 70/2001 della Commissione del 12 gennaio 2001 relativo all’applicazione degli articoli 87 e 88 del Trattato CE agli aiuti di Stato a favore delle piccole e medie imprese; Regolamento (CE) n. 2204/2002 della Commissione del 12 dicembre 2002 relativo all’applicazione degli articoli 87 e 88 del Trattato CE agli aiuti di Stato a favore dell’occupazione; Regolamento (CE) n. 1860/2004 della Commissione del 6 ottobre 2004, relativo all’applicazione degli articoli 87 e 88 del Trattato CE agli aiuti de minimis nei settori dell’agricoltura e della pesca; Quadro Comunitario di Sostegno (in seguito denominato QCS) per l’Ob.3 Regioni CentroNord - FSE 2000-2006, approvato dalla Commissione Europea con decisione n. C (2000)1120 del 18 luglio 2000 e modificato a seguito di revisione di metà periodo approvata dalla Commissione Europea con decisione n. C(2004)1967 del 25/5/2004; Programma Operativo della Regione Liguria (di seguito denominato POR) Ob.3 - FSE 20002006, approvato dalla Commissione Europea con decisione n. C (2000)2072 del 21 settembre 2000 e modificato, a seguito della revisione di metà periodo ai sensi dell’art.14 comma 2 del regolamento (CE) n.1260/99, con decisione n. C(2004)2020 del 1°luglio 2004; Complemento di Programmazione Ob.3 - 2000-2006 approvato dalla Giunta Regionale con deliberazione n. 1261 del 22.11.2000, , modificato in sede di revisione di metà periodo del P.O.R. con deliberazione della Giunta Regionale n. 871 del 6 agosto 2004, previa validazione del Comitato di Sorveglianza Ob. 3 della Regione Liguria nella seduta del 22/23 giugno 2004; “Disposizioni attuative azioni Fondo sociale europeo P.O.R. Ob. 3 – Anno 2005 e Anno 2006” approvate con deliberazione della Giunta Regionale n. 559 del 18/5/2001 e integrate/modificate con deliberazioni G.R. n. 228 del 14/3/2002, n. 1593 del 5/12/2003 e n. 168 del 23/12/2004; Legge regionale 5 novembre 1993 n. 52 recante “Disposizioni per la realizzazione di politiche attive del lavoro” e successive modifiche ed integrazioni; Legge regionale n. 27/98 recante “Disciplina dei servizi per l’impiego e della loro integrazione con le politiche formative e del lavoro”; Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 33 di 113 - - Manuali per la Gestione e per la Rendicontazione approvati dalla Regione Liguria con Decreto del Direttore Generale n. 146 del 28/4/2005 (e specifiche provinciali consultabili sul sito della Provincia di Genova); Piano dei servizi per l’impiego e delle politiche formative e del lavoro 2005-2006, approvato dal Consiglio Provinciale con deliberazione n. 3 del 2/2/2005 e finanziato, per l’annualità 2005, con Deliberazione di Giunta Regionale n. 697 del 01/07/2005. 2 – ACCREDITAMENTO DELLE SEDI FORMATIVE- A.T.I. e A.T.S. Per quanto concerne l’accreditamento delle sedi formative si richiamano le disposizioni di cui al D.M. 25/5/2001, nonché quelle di cui alla deliberazione di Giunta regionale n. 567 del 7/6/2004 con la quale viene approvato il nuovo avviso e i relativi criteri di valutazione delle domande di accreditamento. Nel richiamare la definizione di sede operativa oggetto di accreditamento si specifica che, ove la realizzazione del progetto prevedesse l’utilizzo di strutture esterne, il soggetto proponente accreditato deve garantirne la rispondenza alle vigenti normative in tema di adeguatezza e sicurezza attraverso la presentazione di apposita dichiarazione. Infine, in considerazione del fatto che la fase di sperimentazione della procedura di accreditamento può ritenersi conclusa, i soggetti partecipanti a A.T.I. o A.T.S. o analoghe forme associative quali gli Accordi organizzativi da sottoscriversi presso gli Uffici provinciali) devono essere tutti accreditati per la macrotipologia di riferimento. Tale disposizione non si applica alle imprese, non soggette alla procedura in questione. In caso di presentazione di progetti da parte di organismi misti, quali le Associazioni Temporanee di Impresa, le Associazioni Temporanee di Scopo o analoghe forme associative, gli stessi dovranno indicare, all’interno della scheda progetto, l’intenzione di costituirsi in A.T.I., A.T.S., o altro, indicando specificatamente i ruoli, le competenze e la suddivisione finanziaria dei singoli soggetti nell’ambito della realizzazione del progetto presentato. 3 - DELEGA DELLE ATTIVITÀ La delega totale della gestione delle attività progettuali è vietata. Non si considera delega l’affidamento di attività da parte di associazioni ai propri associati, di consorzi o società consortili ai propri consorziati, A.T.I. o A.T.S. (o analoghe forme associative, quali gli accordi organizzativi) ai propri associati, di imprese ad altre imprese facenti parte dello stesso gruppo ai sensi dell’art. 2359 del Codice civile, di fondazioni ai soggetti facenti parte delle stesse. Il ricorso a prestazioni professionali individuali è sempre possibile, sia da parte del soggetto attuatore, che da parte dei soggetti a esso equiparati (soggetti associati o consorziati). La delega anche parziale a soggetti terzi della gestione dell’attività è vietata,fatta eccezione per le deroghe sotto indicate. Responsabile a tutti gli effetti dell’intervento formativo è, in ogni caso, il soggetto attuatore anche per le azioni delegate. Ai fini della deroga a tale divieto, tutti gli elementi caratterizzanti la delega devono essere dettagliatamente descritti e motivati nel progetto ed espressamente approvati o autorizzati dalla Provincia (non vale il silenzio assenso). In nessun caso la delega può riguardare le attività di direzione, coordinamento e tutoraggio. In generale la possibilità di delegare le attività è ammissibile alle seguenti condizioni: 1. il valore complessivo delle attività delegate non sia di importo superiore al 30% del costo complessivo approvato per il progetto e comunque non superi l’importo di €200.000; 2. si renda indispensabile l’apporto specialistico in specifiche discipline di cui i soggetti attuatori non dispongano in maniera diretta, come ad esempio per interventi formativi rivolti al personale dipendente, di cui siano titolari imprese non dotate di centro di formazione interna. In tal caso gli esperti, non altrimenti reperibili sul mercato, devono essere inseriti in strutture specializzate in qualità di dipendenti o facendo ricorso alle tipologie contrattuali previste dal Decreto legislativo n. 276 del 10 settembre 2003 (quali il contratto di lavoro a progetto e il contratto di somministrazione); 3. i termini e le condizioni della collaborazione (natura della prestazione, durata, corrispettivo, ecc.) risultino precisati in dettaglio nel progetto approvato, nell’atto di delega (contratto o convenzione) e nei giustificativi di spesa. L’incarico deve essere preventivamente sottoposto anche al terzo e da esso formalmente accettato. Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 34 di 113 Il soggetto delegato non può a sua volta delegare tutte o parte delle attività a un ulteriore soggetto giuridico. In casi eccezionali, per esigenze obiettivamente imprevedibili al momento della presentazione del progetto debitamente motivate, la delega potrà anche essere autorizzata da parte della Provincia nel corso delle attività, purché preventivamente rispetto all’espletamento delle attività oggetto della stessa delega e comunque, sempre nei limiti dei sottoelencati casi: per iniziative aventi carattere di comprovata urgenza, tale da non consentire l’organizzazione delle stesse all’interno del soggetto attuatore nei tempi utili per la loro tempestiva realizzazione. giustificate modifiche agli elementi della delega descritti e motivati in sede di presentazione della proposta formativa. Le disposizioni di cui sopra non si applicano ai progetti affidati tramite appalti di servizi, per i quali valgono le regole fissate dalla normativa in materia, in relazione a responsabilità del soggetto attuatore ed al subappalto. 4 - PROCEDURE DI SELEZIONE E VALUTAZIONE DEI PROGETTI Le procedure di selezione dei progetti sono state individuate, tenendo conto della tipologia degli interventi, nel rispetto della normativa vigente, comunitaria, nazionale e regionale. In linea con l’impegno della messa a regime del sistema dell’accreditamento, si farà ricorso a procedure di evidenza pubblica per la selezione dei progetti relativi ad attività formative. La valutazione dei progetti da ammettere a finanziamento è di competenza dell’Ufficio Programmazione, che potrà essere integrato da esperti esterni andando a costituire un apposito nucleo di valutazione che verrà formalmente individuato. Il sistema di valutazione garantirà la massima trasparenza, obiettività e omogeneità della valutazione, posizionando le domande presentate, sulla base del punteggio acquisito da ciascuna di esse, in apposite graduatorie, diverse per ciascuna tipologia progettuale. La valutazione delle domande è articolata in: istruttoria normativa istruttoria di merito istruttoria tecnico-organizzativa istruttoria tecnico-pedagogica istruttoria economica I criteri di definizione dei punteggi all’interno delle cinque articolazioni della valutazione sono ulteriormente specificati nelle schede di valutazione allegate al presente documento, di cui potranno essere approvate versioni più dettagliate prima dell’avvio della valutazione (saranno pubblicate tempestivamente sul sito della Provincia). Saranno considerati ammissibili a finanziamento esclusivamente i progetti che raggiungano un punteggio minimo complessivo di 70 punti. La Provincia si riserva di ridurre il numero di edizioni approvate e finanziate rispetto a quelle richieste, sia in funzione delle tempistiche di realizzazione rispetto alla data del 31/03/2007, sia sulla base di una valutazione che, in base alle risorse disponibili, terrà conto di: adeguamento all’effettiva complessità della proposta, coerenza con le motivazioni a supporto, tempi di attuazione esposti. Il finanziamento delle edizioni portate in riduzione potrà essere riconsiderato in presenza di risorse disponibili e di variazione degli elementi suddetti. Gli esiti della valutazione dei progetti presentati saranno sottoposti all’approvazione degli organi competenti entro 60 giorni dalla data di scadenza del relativo bando, a meno che il numero e la complessità dei progetti pervenuti non giustifichi tempi più lunghi. Per avere informazioni sull’andamento dell’iter di valutazione è possibile rivolgersi all’indirizzo: [email protected]. Le attività che non risulteranno finanziabili con le risorse a bando, sia perché riferite a domande non accolte, sia perché poste in zona di graduatoria non attivabile, non acquisiscono alcun titolo preferenziale per l’approvazione in bandi successivi. Definizione delle priorità comuni alle Misure Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 35 di 113 La valutazione dei progetti terrà conto del programmazione comunitaria, quali i campi pari opportunità e società dell’informazione, descrizione della strategia (par. 3.2.2.) Programmazione (par. 1.4.2). conseguimento di alcuni obiettivi prioritari della trasversali d’intervento del FSE: sviluppo locale, come indicati nel POR Ob. 3 in particolare nella e delle singole misure nel Complemento di In via generale tali priorità possono essere perseguite come segue: - sviluppo locale: è una priorità che potenzialmente investe tutti gli obiettivi globali, tenuto conto della trasversalità del tema. In relazione alla specificità di intervento delle singole misure messe a bando i progetti dovranno contenere ed attuare interventi mirati allo sviluppo sia di aree subregionali che di aree di crisi industriale ed occupazionale, e derivare da accordi promossi da enti locali, parti sociali o da altri soggetti pubblici o privati. - pari opportunità : è perseguita con una logica di intervento fondata sul mainstreaming sia garantendo una presenza femminile che orientativamente rifletta la situazione del mercato del lavoro, sia promuovendo azioni specifiche come enunciate nel POR e nel complemento di programmazione. Per tutte le misure quindi i progetti devono esplicitamente contenere azioni atte ad assicurare tale priorità, indicando: un obiettivo quantificato della presenza di destinatari per genere, le modalità di accesso ed attuative tali da favorire e consentire l’accesso e la fruizione da parte delle donne, l’eventuale collegamento con azioni di sensibilizzazione, informazione, promozione, e accordi tra le parti sociali realizzate da altri soggetti/progetti già esistenti a livello locale oppure da attivare nel caso della presentazione di un progetto integrato, il collegamento con servizi finalizzati a conciliare la vita familiare con l’inserimento in misure attive (per tutte le misure), l’attivazione di servizi finalizzati a rimuovere le condizioni di disagio e/o conciliare la vita familiare con l’inserimento in misure attive. Ai fini dell’assegnazione del punteggio, le modalità per il perseguimento di tale priorità devono essere chiaramente esplicitate. - società dell’informazione : è una priorità da perseguire sia nell’ambito del sistema dell’apprendimento sia nell’ambito del mondo del lavoro, sia nel sistema delle imprese. In relazione alla specificità di intervento delle singole misure messe a bando i progetti dovranno esplicitare: l’utilizzo di tecnologie dell’informazione e della comunicazione nella progettazione e nelle modalità di erogazione delle attività (es. FAD), l’erogazione di moduli/percorsi formativi riferibili all’apprendimento di tecnologie multimediali ed informatiche, l’eventuale sperimentazione di forme di telelavoro, il sostegno alla nascita e al consolidamento di piccole e medie imprese nel settore. Per dare luogo al punteggio di priorità tali aspetti non devono essere di impatto marginale, ma rappresentare il nucleo essenziale delle attività proposte o comunque una parte consistente nell’ambito del progetto. 5- MODALITÀ DI COMUNICAZIONE DEGLI ESITI DI VALUTAZIONE Al fine di informare tempestivamente i soggetti interessati, senza attendere i tempi necessariamente più lunghi delle comunicazioni tramite posta, le determinazioni dirigenziali di approvazione degli esiti della valutazione saranno pubblicate, oltre che all’Albo Pretorio della Provincia di Genova (Piazzale Mazzini, 2 – ingresso), sul sito www.provincia.genova.it/pal nell’Area Operatori della Formazione Professionale. Le schede tecniche contenenti le valutazioni espresse per ogni singolo progetto saranno consultabili presso l’Ufficio Programmazione del Servizio Formazione Professionale. 6- FINANZIAMENTO Il finanziamento pubblico è così ripartito: 45 % a carico del Fondo Sociale Europeo 44 % a carico del Fondo di Rotazione o di altri Fondi Nazionali 11 % a carico del Bilancio regionale Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 36 di 113 Le anticipazioni e gli ulteriori acconti saranno erogati ai soggetti attuatori secondo le modalità previste dalle “Disposizioni attuattive azioni fondo sociale europeo P.O.R. OB.3 anno 2005, 2006” (paragrafo n. 16). Per ulteriori dettagli si rimanda al “Vademecum di gestione” degli interventi formativi. 7- DESTINAZIONE FINANZIARIA A FAVORE DELLE AREE OBIETTIVO 2 Per quanto attiene la tipologia di azioni che identificano l’intervento in Ob. 2 si richiama quanto precisato nel POR, cap. 3 par. 3.1.3 e nel Complemento di Programmazione par. 1.4 nonché quanto disposto dalla Regione con circolare n. 20756/770 del 11/2/2002, reperibili nel sito : www.regione.liguria.it - sezione “Istruzione e Lavoro” -Fondo Sociale Europeo-Obiettivo 3 Modalità operative, e si specificano i seguenti indicatori di riferimento: - Residenza dei destinatari dell’intervento in zone Ob.2; - Collocazione delle imprese in zone Ob.2 in caso di aiuti o formazione per occupati; - Individuazione di progetti chiaramente finalizzati rispetto alle esigenze specifiche individuate in zone Ob.2. 8- DISPOSIZIONI PER LA PUBBLICIZZAZIONE DEI BANDI (per Misura A2 – Azione 1 e Misura C3 Azioni 1 e 2) Ad avvenuta approvazione del progetto e prima dell’inizio della relativa fase di pubblicizzazione, l’ente titolare dovrà inviare all’Ufficio Programmazione il testo del bando e della scheda informativa secondo i modelli allegati al presente documento (la consegna andrà effettuata tramite posta elettronica all’indirizzo [email protected] oppure tramite consegna di floppy disk contenente il relativo file). Solo ed esclusivamente i bandi e le schede informative approvati dall’Ufficio Programmazione potranno essere utilizzati e pubblicizzati dall’ente di formazione. Si ricorda che i bandi e la schede informative dei corsi che rilasciano attestato di qualifica o specializzazione devono riportare, a fianco della denominazione del progetto, qualifica e codice ISTAT. L’azione pubblicitaria di carattere generale, sia tramite quotidiani, sia sul web, sia sul settimanale Iolavoronewsletter, sarà curata direttamente dalla Provincia. Per le ulteriori iniziative individuali, il titolare del progetto dovrà attenersi alla documentazione approvata dalla Provincia stessa. In ogni caso, i soggetti che svolgono attività finanziate dovranno rispettare rigorosamente il regolamento CE n.1159/2000 del 30/5/2000, pubblicato sulla G.U.C.E. L 130/30 del 31.5.2000, relativo alle azioni informative e pubblicitarie a cura degli Stati membri sugli interventi dei fondi strutturali nonché attenersi a quanto disposto dalla Regione con circolare n.6746/179911 del 19/12/2001. 9- MONITORAGGIO FISICO-FINANZIARIO SUI CORSI La Regione ha predisposto un sistema di monitoraggio di tutte le attività (formative, di orientamento, aiuti all’ occupazione), fondato su una base dati integrata dalle Province. La Provincia di Genova integra la base dati regionale, secondo le modalità e nel rispetto delle scadenze previste, acquisendo i dati dagli operatori per la quota di attività affidata a soggetti terzi. I soggetti che beneficeranno di finanziamenti dovranno dunque fornire tutta la necessaria collaborazione secondo gli obblighi loro imposti nelle convenzioni di affidamento, in attuazione del regolamento comunitario n. 438/2001 e delle Disposizioni attuative regionali per le azioni F.S.E. P.O.R. Ob. 3 2006 - 2006. (Ė confermato il sistema di monitoraggio finanziario basato sulla certificazione di spesa trimestrale). 10- INFORMATIVA AI SENSI DEL D.Lgs. n. 196/2003 Si informa, ai sensi dell’art.13 del D.Lgs. n. 196 del 30/6/2003 “Codice in materia di protezione dei dati personali”, che i dati richiesti sono necessari per la gestione del procedimento di assegnazione ed erogazione dei finanziamenti relativi alle attività formative di cui alle presenti Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 37 di 113 Disposizioni e per tutti gli adempimenti connessi. Il conferimento dei dati è obbligatorio e l’eventuale rifiuto comporta l’impossibilità di procedere all’erogazione del finanziamento. I dati raccolti sono conservati a cura dell’Area 10 Politiche formative e Istruzione e trattati, anche in modo informatizzato, in conformità con le disposizioni vigenti in materia. Il titolare del trattamento è la Provincia di Genova. Il responsabile del trattamento è il Direttore dell’Area 10 Politiche formative e Istruzione, al quale gli interessati possono rivolgersi per far valere i diritti di cui all’art. 7 del D.Lgs. n. 196/2003. Dovrà essere compilata e firmata la scheda di informativa allegata alle presenti Disposizioni e al file modello di progettazione. 11- INFORMAZIONI SULLE DISPOSIZIONI Le presenti Disposizioni e le informazioni sul file predisposto per la progettazione sono reperibili sul sito internet www.provincia.genova.it/pal Si invitano i soggetti interessati a consultare costantemente il suddetto sito, al fine di avere tempestiva conoscenza non solo di disposizioni integrative alle presenti, ma anche di eventuali correzioni, anche in riferimento ai documenti da prodursi in allegato. Per richieste di informazioni sul file modello di progettazione: Atene - Centro di eccellenza per l’innovazione formativa – tel. 010 7410911 Per tutte le altre informazioni: Massimo Aliverti – tel. 010 5497612 Alberto Di Stefano – tel. 010 5497599 Michela Maggiani – tel. 010 5497605 Paolo Profumo – tel. 010 5497602 Posta elettronica: [email protected] Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 38 di 113 MODALITÀ PER LA PRESENTAZIONE DEI PROGETTI Ogni progetto dovrà essere redatto necessariamente utilizzando il file modello di progettazione fornito dalla Provincia di Genova (disponibile con le relative istruzioni d’uso sul sito internet www.provincia.genova.it/pal o presso l’Ufficio Programmazione). Per i corsi annuali per drop out (Misura A2 – Azione 2 a) e per il progetto PERSEO (Misura C2 – Azione 2), nella fase di presentazione e valutazione dei relativi progetti, verrà utilizzata la procedura on line realizzata dalla Regione Liguria. Di conseguenza la fase di gestione e rendicontazione dei progetti derivanti da progettazione con questa modalità, sarà gestita tramite il medesimo applicativo La suddetta procedura sarà applicata anche, a partire dalla fase di gestione, a tutti i restanti progetti a titolarità di Enti/Centri accreditati (seguiranno indicazioni operative più specifiche). Gli Enti/Centri interessati devono contattare la Provincia per attivare la procedura di abilitazione e accesso alla procedura web, predisponendo la richiesta e la dichiarazione di impegno allegate sub n.4 alle presenti Disposizioni. Per l’annualità 2006 la procedura on line non si applica ancora ai progetti a titolarità di aziende. Il progetto sarà considerato inammissibile qualora avvenga una qualsiasi manomissione del file di progettazione da parte del soggetto proponente, anche nel caso in cui la stessa manomissione renda il supporto informatico illeggibile. L’utilizzo obbligatorio del suddetto file è funzionale alla riduzione dei tempi di valutazione dei progetti. Per ciascun progetto vanno presentati, pena l’inammissibilità: o o o o il supporto informatico (floppy disk o CD rom contenente il progetto su file); la versione cartacea originale, ottenuta dalla stampa del progetto e quindi di contenuto a esso identico, con domanda in regola con le vigenti normative sull’imposta di bollo. Tale versione, deve essere compilata in ogni sua parte e deve essere sottoscritta dal legale rappresentante del soggetto proponente; una fotocopia di un documento valido d’identità del legale rappresentante del soggetto proponente; tutti gli allegati richiesti nelle Disposizioni e negli eventuali successivi avvisi per l’ammissibilità e per la valutazione dei progetti (per es. prospetto riepilogativo Misura D1, Informativa ai sensi del D.lgs. n. 196/2003, Dichiarazione de minimis, Verbale di accordo con le Parti sociali etc.) Ciascun progetto deve essere presentato in busta chiusa recante in alto a sinistra l’indicazione del soggetto proponente e la dicitura “F.S.E. Obiettivo 3 – Misura/e ……… Azione………………..”. La Provincia si riserva di richiedere al soggetto proponente eventuale documentazione integrativa. I Progetti possono essere presentati con le seguenti modalità: consegna a mano: entro le ore 16 della data di scadenza. La consegna va effettuata presso: Area 10 – Servizio formazione professionale, situato al terzo piano della sede sita in via Cesarea 14 – Genova (orario di apertura: 9 -12.30 e 14 - 16, da lunedì a giovedì; 9 – 12.30 il venerdì) spedizione tramite servizio postale: entro la data di scadenza (farà fede la data di spedizione risultante dal timbro apposto dal servizio postale) al seguente indirizzo: Provincia di Genova - Area 10 Politiche formative e Istruzione – Servizio Formazione Professionale - Ufficio Programmazione, via Cesarea, 14 - 16121 Genova. Si ricorda che la presentazione di progetti in base alle presenti Disposizioni costituisce, da parte del proponente, accettazione di tutte le norme contenute nelle stesse e negli allegati da compilare, nonché di quelle contenute nei provvedimenti e nei documenti di riferimento, emessi da autorità nazionali e comunitarie. Per quanto non espressamente indicato nel presente documento si rimanda in particolare a: “Disposizioni attuative P.O.R. Ob. 3 – anni 2005/2006”, “Programma Operativo Regionale Ob. 3 2000 - 2006” e “Complemento di programmazione Ob. 3 2000-2006” della Regione Liguria. Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 39 di 113 LE SCADENZE ENTRO LE QUALI È POSSIBILE PRESENTARE PROGETTI SONO INDICATE ALL’INTERNO DELLE SCHEDE RELATIVE ALLE SINGOLE TIPOLOGIE DI AZIONE. SCADENZE SUCCESSIVE E PER ULTERIORI ATTIVITÀ SARANNO PUBBLICIZZATE TRAMITE AVVISO PUBBLICO. Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 40 di 113 ALTRI INTERVENTI 1- MODALITÀ PER IL RICONOSCIMENTO DI ATTIVITÀ FORMATIVE REALIZZATE DA PRIVATI CON FINI DI LUCRO ex art. 41, L.R. 52/93 Lo svolgimento di corsi di formazione professionale gestiti da privati con fini di lucro può essere riconosciuto, ai fini dell’attribuzione della qualifica finale, purché il corso sia conforme agli obiettivi del programma triennale regionale e nel rispetto del Vademecum di gestione delle attività formative, per quanto applicabile. Le finalità dell’istituto del riconoscimento di attività formative sono essenzialmente due: o fornire all’utenza un’alternativa alle proposte corsuali pubbliche; o conferire validità e spendibilità nel mercato del lavoro dell’attestato di qualifica conseguito dagli allievi. Le attività corsuali possono riguardare solo le attività formative comprese nelle lettere a) e b) dell’art. 17 comma 1 della L.R. 52/93 e devono essere rivolte a persone maggiorenni. Costituiscono requisiti per ottenere il riconoscimento: o la disponibilità di strutture e di attrezzature idonee, nonché di un congruo sistema organizzativo; o la congruità dei contenuti didattico-formativi del corso rispetto alla figura professionale in uscita; o durata non inferiore a 400 ore; o il possesso da parte dei formatori di idonea preparazione culturale e professionale; o la congruità della spesa tenuto conto della qualità del corso, dei suoi possibili sbocchi occupazionali, nonché della figura professionale in uscita; o l’esistenza di un responsabile di tutte le azioni formative; o l’accettazione del controllo tecnico-didattico della Provincia sull’attività svolta. Il riconoscimento si riferisce ai singoli corsi, non si estende all’intera struttura formativa e non costituisce titolo per l’ottenimento di contributi pubblici. Per le attività formative riconosciute preordinate al rilascio di un attestato di qualifica professionale, le prove finali di esame si svolgono, secondo le disposizioni dell’art. 25 della L. 52/93, nella sede formativa della struttura privata. La Provincia provvede a nominare in ciascuna sede formativa una o più commissioni d’esame. Gli attestati di qualifica professionale ottenuti al termine dei corsi riconosciuti costituiscono titolo valido per l’ammissione a pubblici concorsi, per l’avviamento al lavoro e per l’inquadramento aziendale ai sensi dell’art.14 della legge 21/12/1978 n. 845. Il Consiglio Regionale, con propria deliberazione n. 14 del 6/02/96, ha emanato le disposizioni che le Province devono seguire per il riconoscimento di attività formative realizzate da soggetti privati aventi fini di lucro. Gli operatori interessati, nel rispetto dell’art. 41 della L.R. 52/93 e delle disposizioni succitate, possono presentare le domande di riconoscimento delle attività formative entro il 30 giugno 2006. Le attività corsuali che avranno ottenuto il riconoscimento dovranno obbligatoriamente iniziare entro il 31 dicembre 2006 (trascorso tale termine la Provincia, senza che sia dovuta comunicazione alcuna, potrà considerare che il soggetto titolare abbia rinunciato all’attività). Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 41 di 113 2- ALTRI CORSI RICONOSCIUTI E NON FINANZIATI Un'ulteriore tipologia di azioni formative riguarda una serie di attività disciplinate da leggi speciali quali, ad esempio, le figure professionali di agenti e rappresentanti di commercio, corsi per la somministrazione di alimenti e bevande, commercio di prodotto alimentari, iscrizione REC, iscrizione RIT, agenti d'affari in mediazione. In tale ambito rientrano anche corsi relativi a figure professionali normate da leggi, non più finanziabili con risorse regionali (capitolo n. 4020), quali: conduttori di generatori di vapore, conduttore di impianti termici, corsi di formazione per tecnico dei rifiuti, corsi per smaltimento amianto, corsi per l’esercizio delle attività di consulenza per la circolazione dei mezzi di trasporto, corsi per responsabili tecnici di operazioni di revisione periodica dei veicoli a motore, corsi per professioni sportive (L.R. 6/2002), corsi per personale addetto agli impianti aeraulici, estetiste. Anche tali attività dovranno essere attuate secondo le disposizioni di cui alle Delibere del Consiglio Regionale nn. 29 e 30 del 1995 e al vigente Vademecum di gestione, per quanto applicabili. Data la particolarità delle azioni di cui sopra, la presentazione dei progetti (in analogia alla formazione ex P.I. 8) è sempre possibile, senza scadenze prestabilite. CRITERI DI VALUTAZIONE Tutti i progetti relativi al riconoscimento di attività non finanziate sono comunque valutati sulla base dei seguenti criteri: - 1. Qualità e coerenza progettuale ottima 50 punti buona 40 punti sufficiente 30 punti insufficiente 15 punti scarsa 0 punti 2. Qualificazione del soggetto proponente ottima 25 punti buona 20 punti sufficiente 15 punti insufficiente 7 punti scarsa 0 punti 3. Coerenza struttura/progetto ottima 15 punti buona 12 punti sufficiente 8 punti insufficiente 5 punti scarsa 0 punti 4. Congruità del prezzo congruo e vantaggioso 10 punti congruo 8 punti abbastanza congruo 7 punti non congruo 0 punti e progetto respinto I progetti saranno considerati idonei se raggiungeranno un punteggio globale di almeno 70 centesimi. Si terrà conto anche delle disposizioni per l’ex P.I. 8 (vedi paragrafo successivo). N.B.: per i corsi di aggiornamento per l’istruzione e per l’addestramento al commercio e alla vendita dei prodotti fitosanitari (da organizzarsi d’intesa con la ASL a cura di enti pubblici o privati interessati), l’unico adempimento obbligatorio in capo alla Provincia è l’organizzazione di due sessioni annuali di valutazione, subordinatamente all’effettivo svolgimento dei corsi di cui sopra. Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 42 di 113 3- EX PROGRAMMA INDIRIZZO 8: FORMAZIONE IN FORZA DI LEGGI VIGENTI O ACCORDI DI PROGRAMMA O PROTOCOLLI D’INTESA STIPULATI DALLA REGIONE CON AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE La cosiddetta formazione in forza di leggi comprende gli interventi formativi che devono essere realizzati a seguito di prescrizioni normative. Si tratta prevalentemente di interventi di formazione di breve durata che prevedono il rilascio di una qualifica o abilitazione o altro tipo di riconoscimento ufficiale. Per questi interventi, la Provincia si avvale in via prioritaria delle strutture formative dei propri Centri di formazione. Utenza: Diversificata a seconda delle diverse normative di riferimento Tipologia dei proponenti: prioritariamente Centri provinciali di formazione professionale. Settori di intervento: Tutti quelli previsti dalle normative di riferimento Figura professionale in uscita: Diversificate in funzione dell’ambito di riferimento Tipologia di azione formativa: Abilitazione o azioni preparatorie al conseguimento dei patentini Aggiornamento/specializzazione Qualificazione Specifica linea di finanziamento: Fondi regionali per la formazione di soggetti non occupati. Riconoscimento di corsi a pagamento per la formazione di soggetti occupati (vedere paragrafo precedente). Durata (in ore): Standard minimo di riferimento = 80 ore Dovranno essere rispettate le durate, ove previste, indicate dalle specifiche di riferimento Numero allievi: standard = 15 Requisiti progettuali obbligatori: Nel rispetto della normativa di riferimento Parametri costo applicabili: Parametro ora allievo standard con applicazione del coefficiente attività consolidata = € 10,69 Risorse disponibili (fondi regionali capitolo n. 4020) Le risorse non sono quantificabili, atteso che, qualora l’assegnazione di fondi regionali (cap. 4020) per l’annualità 2006 sia equivalente o inferiore a quella dell’annualità 2005, non vi potrà essere alcuna destinazione finanziaria su tali attività. Tali fondi infatti hanno come prioritaria destinazione le attività per disabili. Comunque, anche nell’ambito dell’ex P.I. 8, ove siano reperite risorse al momento non prevedibili, le stesse riguarderanno interventi per fasce deboli ( ad esempio corsi per non vedenti) o disoccupati. Pertanto, le attività dell’ex P.I. 8 di norma rientreranno fra i corsi riconosciuti di cui al paragrafo precedente, peraltro in coerenza con le indicazioni pervenute dalla Regione Liguria. Si applicano gli stessi criteri di valutazione dei progetti relativi al riconoscimento di attività non finanziate. Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 43 di 113 4- SCHEDE E INDICAZIONI GENERALI PER LE ALTRE ATTIVITÀ FORMATIVE FINANZIABILI ATTRAVERSO LE MISURE B1, C2 E I FONDI DEL BILANCIO REGIONALE Vengono di seguito esposte schede o disposizioni generali riguardanti le Misure B1, C2 e i Fondi provenienti dal bilancio regionale (cap. 4020). Le disposizioni generali vengono successivamente definite nelle presenti Disposizioni o in documenti separati, che terranno conto delle innovazioni normative o progettuali eventualmente intervenute. MISURA B1 A tale Misura fa riferimento il seguente intervento relativo a: trasporto disabili adulti, in convenzione con il Comune di Genova. Budget indicativo: € 22.000. MISURA C2 E ALTRI INTERVENTI NELL’AMBITO DEL DIRITTO-DOVERE DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE Nel corso del 2006 verranno realizzati i seguenti interventi contro la dispersione scolastica e formativa: 1. Tirocini tutorati e interventi formativi destrutturati per il contrasto della dispersione scolastica e formativa (utilizzando anche fondi della Misura A2). 2. Progetto P.E.R.S.E.O. di orientamento nelle terze classi della scuola media. 3. Percorsi integrati Scuola-Formazione Professionale per disabili. In sinergia con i fondi della Misura A2 proseguiranno quindi gli interventi individualizzati dei Centri per l’impiego e l’implementazione dell’anagrafe degli studenti (art. 3 D. Lgs 76/05) e sarà realizzata un’offerta di percorsi a finalità orientativa nell’ambito del diritto/dovere di istruzione e formazione (vedere le disposizioni per la Misura A2). Sarà interamente finanziato con la misura A2 il Progetto Arios 2006/2007, con il quale vengono realizzati interventi di orientamento nelle quarte e quinte classi degli istituti superiori statali e paritari. Sulle risorse 2006 il budget relativo ammonta a € 150.000,00 della Misura A2. AZIONI FORMATIVE PER GIOVANI DISABILI Riguardano i seguenti interventi consolidati, in applicazione della L.R. 19/94: Attività mista; Attività specializzata (cui fanno riferimento anche i Percorsi integrati Scuola-Formazione Professionale finanziati con la Misura C2); Inserimenti in corsi ordinari. Le attività 2005-2006, in fase di avanzata realizzazione, sono state finanziate con risorse FSE dell’annualità 2006 (Misure A2 e C2) e regionali dell’annualità 2005 (cap.4020) oltre a Fondi sanità (2006). Quindi saranno attivate le rilevazioni concordate con le ASL, per la successiva programmazione delle attività 2006-2007, da finanziarsi con i fondi regionali 2006 (cap.4020) e 2007 (Sanità), compatibilmente con l’importo effettivo di tale finanziamento, che al momento è comunque l’unica fonte individuabile. Si espongono di seguito le schede già disponibili per le predette attività, relative a tutto il paragrafo 4 della sezione “Altri interventi”. Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 44 di 113 PREVENZIONE DELLA DISPERSIONE SCOLASTICA E FORMATIVA DESCRIZIONE ASSE E MISURA Asse C – Promozione e miglioramento della formazione professionale, dell’istruzione e dell’orientamento, nell’ambito di una politica di apprendimento nell’intero arco della vita, al fine di agevolare e migliorare l’accesso e l’integrazione nel mercato del lavoro, migliorare e sostenere l’occupabilità e promuovere la mobilità professionale Misura C2 – Prevenzione della dispersione scolastica e formativa FINALITÀ DELLA MISURA Assicurare ai giovani formalmente scolarizzati, ma privi delle competenze di base e a quelli che hanno abbandonato percorsi formativi o scolastici, set di competenze spendibili sul mercato del lavoro. Innovare le metodologie psicopedagogiche d’intervento e sostenere le famiglie al fine di consentire un reale recupero di competenze di base spendibili sul mercato del lavoro nei giovani Promuovere la conoscenza dei nuovi servizi resi a questa specifica fascia d’utenza TIPOLOGIE DI AZIONE E DI PROGETTO Azione 1 - Tirocini tutorati e interventi formativi destrutturati per il contrasto della dispersione scolastica e formativa Azione 2 - Percorsi di orientamento nelle terze classi della scuola media: progetto P.E.R.S.E.O (Percorso Educativo Rinforzo Scelte E Orientamento) Azione 3 - Percorsi integrati scuola/formazione professionale per allievi disabili Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 45 di 113 Azione 1 – TIROCINI TUTORATI E INTERVENTI FORMATIVI DESTRUTTURATI PER IL CONTRASTO DELLA DISPERSIONE SCOLASTICA E FORMATIVA (Macrotipologia di accreditamento: “Attività riferita all’ex obbligo formativo” o “Area dello svantaggio e fasce deboli”) “E’ assicurato a tutti il diritto all'istruzione e alla formazione per almeno dodici anni…” (L. 53/03). Nella piena consapevolezza della necessità di innovare l’ offerta formativa per i minori nell’ ottica del diritto/dovere all’ istruzione e formazione, la Provincia intende sperimentare, per l’ annualità in corso, una nuova metodologia flessibile e destrutturata, che offra a tutti gli allievi che fuoriescono dai percorsi dell’ istruzione e formazione, e alle loro famiglie, una possibilità di percorso flessibile e organico tale da permettere l’acquisizione di competenze utili a favorire un rientro nei percorsi ordinari e comunque spendibili nel mercato del lavoro. Con riferimento all’area del diritto - dovere, nella Provincia è già operativa un’ampia offerta formativa: percorsi triennali di qualificazione professionale percorsi ad hoc area handicap progetto p.e.r.s.e.o. (percorso integrato di orientamento scuola/formazione) percorsi annuali per drop out polisettoriali per giovani a rischio: corsi di 650 ore finalizzati all’inserimento in apprendistato, per allievi segnalati dai servizi sociali orientamento presso i centri per l’ impiego percorsi individualizzati con tirocinio tutorato rivolti a ragazzi in età di diritto/dovere Sulla base di tali esperienze, si è evidenziata la necessità di SPERIMENTARE UN’ ULTERIORE TIPOLOGIA CORSUALE BREVE DA AFFIANCARE AI TIROCINI TUTORATI CHE COLLEGHI I CENTRI PER L’ IMPIEGO CON LE AGENZIE FORMATIVE e che, soprattutto, dia la possibilità in qualsiasi momento dell’ anno a tutti gli allievi che fuoriescono dai percorsi dell’ istruzione e formazione, e alle loro famiglie, di usufruire di un percorso formativo a forte valenza orientativa. In particolare i ragazzi che, dopo una fase di orientamento presso un Centro per l’Impiego (CPI), verranno individuati dall’ orientatore di riferimento come candidati per un “Tirocinio tutorato” o per un modulo destrutturato, saranno segnalati al Servizio Formazione Professionale. Il Servizio F.P. metterà in contatto il C.P.I. con il soggetto attuatore del percorso, che prenderà in carico il ragazzo e garantirà la realizzazione del tirocinio o del modulo formativo. L’ attività verrà svolta presso il soggetto attuatore dei percorsi, che consistono in: Tirocini tutorati individualizzati della durata di 3 mesi circa, in cui sono previste un max di 30 ore/tutor. Moduli formativi destrutturati nelle tre aree individuate (Informatica, Tecnica, Turistico Alberghiera) Finalità dell’ intervento favorire, per tutti i ragazzi, l’assolvimento del diritto/dovere alla formazione e all’istruzione, così come previsto dalla normativa di riferimento limitare il fenomeno della dispersione formativa fornire strumenti e conoscenze che possano contribuire alla scelta ragionata di un progetto di inserimento lavorativo Utenti/destinatari Ragazzi che abbiano svolto una fase di orientamento “ad hoc” presso un C.P.I. e che: - risultino al di fuori dei percorsi per loro previsti nell’ambito del diritto/dovere - oppure abbiano abbandonato uno dei suddetti percorsi senza inserirsi su un altro Riepilogo ruolo dei diversi soggetti presenti nel progetto Centro Provinciale per l’Impiego: soggetto segnalatore Provincia di Genova – Servizio Formazione Professionale: coordinamento Enti/Centri di Formazione Professionale: soggetti attuatori Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 46 di 113 Schema riepilogativo: MINORI FUORIUSCITI DA PERCORSI DIRITTO/DOVERE CPI servizio orientamento minori SEGNALAZIONE AL SERVIZIO FORMAZIONE PROFESSIONALE TIROCINIO TUTORATO Formazione in azienda (3 mesi circa) AREA INFORMATICA 60 ore Modulo Ecdl – Patente Europea Computer AREA TECNICA 60 ore Elementi di: Impiantistica elettrica Impiantistica idraulica Edilizia AREA TURISTICO ALBERGHIERA 60 ore Elementi di ristorazione Cucina e sala bar Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 47 di 113 Linee guida per la progettazione dei percorsi individualizzati con tirocinio tutorato rivolti a ragazzi in età di diritto/dovere all’ istruzione e formazione Destinatari Ragazzi che abbiano svolto una fase di orientamento “ad hoc” presso un C.P.I., in quanto: risultano al di fuori dei percorsi per loro previsti nell’ambito del diritto/dovere - hanno abbandonato uno dei suddetti percorsi senza inserirsi su un altro Soggetti proponenti Le domande di finanziamento potranno essere presentate da Centri Provinciali di Formazione Professionale – Enti di Formazione Professionale che hanno ottenuto l’accreditamento per la macrotipologia “Attività riferita all’ex obbligo formativo” ai sensi della deliberazione della Giunta regionale n. 965 del 6 agosto 2003 e successive integrazioni e modificazioni, anche riuniti in A.T.I., A.T.S o in accordo organizzativo Durata 3 mesi circa Requisiti progettuali obbligatori Di seguito un’analisi delle competenze necessarie, per offrire il servizio in oggetto, sulla base del manuale redatto da Isfol per gli interventi dei Centri per l’Impiego: - Conoscere l’organizzazione, le tipologie di azione e le logiche del servizio erogato - Conoscere le tipologie di utenti del servizio, le caratteristiche fondamentali e le tipologie dei bisogni espressi - Conoscere la rete dei servizi e dei soggetti preposti al diritto/dovere - Conoscere la rete dei servizi complementari ai Servizi per il diritto/dovere (servizi di istruzione e formazione, servizi sociali,…) - Stabilire un efficace sistema di relazione verso i diversi soggetti preposti al diritto/dovere - Negoziare con soggetti esterni alla struttura - Eseguire il monitoraggio del percorso intrapreso dall’utente - Diagnosticare la situazione ed il problema dell’utente - Stabilire una relazione di fiducia con l’utente - Saper risolvere problemi di natura operativa e relazionale - Saper pianificare e monitorare le proprie attività - Saper comunicare con i partner di ruolo interni ed esterni alla struttura Aree di intervento Sono state individuate tre aree di intervento: - Area Tigullio (Centro per l'Impiego del Tigullio) - Area Centro (Centro Provinciale per l'Impiego della Val Bisagno e Centro Provinciale per l'Impiego Centro-Levante) - Area Ponente (Centro Provinciale per l'Impiego della Valpolcevera e Centro Provinciale per l'Impiego del Medio Ponente, Centro Provinciale per l'Impiego Ponente) Ogni soggetto proponente potrà candidarsi per la gestione dei Tirocini Tutorati all’ interno di una sola Area di intervento Risorse finanziarie Il costo di un tirocinio tutorato è il seguente: max ore/tutor a ragazzo = 1560 € (più rimborso gestore per apertura posizione INAIL e RCT = 25 € per mese di tirocinio, più 50 € spese visite mediche, più 50 € spese vestiario ) Il numero di tirocini a bando potrà essere integrato con provvedimenti successivi nel caso si rendesse necessario e vi fosse adeguata disponibilità di risorse finanziarie. I fondi disponibili potranno essere integrati con risorse della Misura A2 e residui di risorse coerenti come destinazione. Tirocini a bando: - Ambito Tigullio : 9 tirocini per un totale di € 15.615,00 - Ambito Centro : 7 tirocini per un totale di € 12.145,00 - Ambito Ponente : 7 tirocini per un totale di € 12.145,00 Data scadenza: 16/03/2006 Budget indicativo: 40.000,00 € (di cui 30.000,00 Mis. A2 annualità 2006 e 10.000,00 Mis. C2 annualità 2006) Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 48 di 113 Linee guida per la progettazione della sperimentazione di moduli formativi destrutturati rivolti a ragazzi in età diritto/dovere all’ istruzione e formazione Destinatari Ragazzi che abbiano svolto una fase di orientamento “ad hoc” presso un C.P.I., in quanto: risultano al di fuori dei percorsi per loro previsti nell’ambito del diritto/dovere - hanno abbandonato uno dei suddetti percorsi senza inserirsi su un altro Soggetti proponenti Le domande di finanziamento potranno essere presentate da Centri Provinciali di Formazione Professionale – Enti di Formazione Professionale che hanno ottenuto l’accreditamento per la macrotipologia “Attività riferita all’ex obbligo formativo” ai sensi della deliberazione della Giunta regionale n. 965 del 6 agosto 2003 e successive integrazioni e modificazioni, obbligatoriamente RIUNITI IN A.T.I/A.T.S. O IN ACCORDO ORGANIZZATIVO (minimo tre soggetti). Requisiti progettuali obbligatori 1) Il proponente dovrà presentare in un’ unica proposta progettuale la seguente offerta formativa: AREA INFORMATICA (60 ore) - Modulo Ecdl – Patente Europea Computer AREA TECNICA (60 ore) - Modulo di impiantistica elettrica - Modulo di impiantistica idraulica - Modulo di edilizia AREA TURISTICO ALBERGHIERA (60 ore) - Elementi di ristorazione: cucina e sala bar 2) Il proponente dovrà essere in grado di attivare i moduli di ogni area tematica, secondo le indicazioni di calendario che verranno fornite dal Servizio Formazione Professionale Numero standard di allievi Il numero massimo dei frequentanti previsto per singolo modulo è 12; l’utenza verrà inserita nei corsi fino ad esaurimento dei posti tramite segnalazione da parte dei diversi CPI al Servizio formazione Professionale (come da schema sopraindicato). Il numero minimo dei frequentanti previsto per l’avvio di un singolo modulo è 10. Su richiesta dell’Ente i vari moduli potranno essere avviati anche con un numero inferiore al minimo previsto. Ogni singolo modulo dovrà essere avviato non oltre 20 giorni dal raggiungimento del numero minimo di allievi iscritti previsto nel progetto. Costi Costo standard di 7.437,60 € per 60 ore (12 allievi x 10,33 x 60 ore) Presentazione progetti Il proponente dovrà presentare un progetto unico riferito ad una delle tre aree tematiche con relativa scheda finanziaria secondo il costo indicato, allegando a parte il progetto didattico (senza riferimenti finanziari) per le due aree rimanenti. Moduli a bando 1. Ambito Centro (CIP Valbisagno e CIP Centro- Levante): 4 MODULI STANDARD DA 60 ORE = 7.437,60 x 4 = 29.750,40 € 2. Area Ponente (CIP Valpolcevera, CIP Medio Ponente e CIP Ponente): 4 MODULI STANDARD DA 60 ORE = 7.437,60 x 4 = 29.750,40 € 3. Area Tigullio (CIP Tigullio): 4 MODULI STANDARD DA 60 ORE = 7.437,60 x 4 = 29.750,40 € Ogni soggetto partecipante potrà candidarsi per la gestione Moduli Destrutturati all’ interno di un solo ambito di intervento. I fondi disponibili potranno essere integrati con risorse della Misura A2 e residui di risorse coerenti come destinazione. Data scadenza: 16/03/2006 Budget indicativo: 90.000,00 € (Mis. C2 annualità 2006) Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 49 di 113 Azione 2 – PERCORSI DI ORIENTAMENTO NELLE TERZE CLASSI DELLA SCUOLA MEDIA: PROGETTO P.E.R.S.E.O (PERCORSO EDUCATIVO RINFORZO SCELTE E ORIENTAMENTO) (Macrotipologia di accreditamento: “Attività riferita all’ex obbligo formativo”) Destinatari Allievi frequentanti la terza classe della scuola secondaria di I grado, che necessitino di un particolare sostegno per la scelta del loro futuro percorso, segnalati dalla scuola stessa, per un’ attività di orientamento e sostegno nelle scelte a venire. Durata: 20 ore Numero allievi: standard 15 Requisiti progettuali obbligatori Contenuti: o Accoglienza e conoscenza del gruppo; o Presentazione dell’intervento e degli obiettivi del percorso formativo; o Analisi delle competenze, delle attitudini e degli interessi formativo/professionali degli allievi; o Conoscenza del sé, riconoscimento del valore e dell’importanza dell’apprendimento per la costruzione del proprio futuro lavorativo; o Presentazione delle possibilità offerte dal Sistema del Diritto/Dovere nel territorio della Provincia di Genova (Istruzione, Formazione Professionale, Mondo del Lavoro); o Orientamento alla scelta come conciliazione fra le aspirazioni personali, le proprie competenze e l’offerta esistente sul territorio. Metodologia di intervento: o La sede del percorso di orientamento è l’ istituzione scolastica di riferimento; o Il percorso di orientamento DEVE essere svolto in INTEGRAZIONE fra gli insegnanti di riferimento della Scuola e gli insegnati/tutor del centro/ente di formazione professionale; o Viene richiesto agli enti/centri di formazione professionale di offrire la disponibilità ad un incontro extra-corso per un eventuale intervento di informazione per genitori; o La presentazione delle possibili scelte deve comprendere tutte le opportunità del Diritto/Dovere e più in particolare È NECESSARIA UNA PRESENTAZIONE DELL’OFFERTA DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE E DEL CANALE DELL’ ISTRUZIONE SCOLASTICA NEL SUO COMPLESSO E NON SOLO DELLE OPPORTUNITÀ DEL PROPRIO CENTRO/ENTE DI FORMAZIONE; o Si invitano gli enti/centri gestori dell’intervento ad utilizzare strumenti didattici coinvolgenti ed interattivi, diversi dalla lezione frontale (lavori di gruppo, confronti fra “programmi”, etc etc ); o In caso di presenza di allievi portatori di handicap sarà necessario intervenire con metodologie di orientamento appropriate, tenendo conto della possibilità di attivare percorsi “ad hoc” per allievi disabili; o In caso di presenza di allievi stranieri, con problemi di lingua, sarà necessario, in integrazione con le risorse scolastiche, predisporre interventi formativi adeguati alla situazione (es: mediatore culturale); o Verranno richiesti da Parte del gruppo Tecnico Interistituzionale alcuni incontri di confronto e monitoraggio. Parametri costi applicabili: Parametro massimo = € 10,33 euro ora/allievo Data di scadenza per la presentazione dei progetti: 25/05/2006 Budget indicativo: € 85.000 Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 50 di 113 Nota I progetti che avranno superato la soglia “minima” di punteggio (70), verranno abbinati con le scuole medie indicate dal M.I.U.R. – Ufficio Scolastico regionale– C.S.A. di Genova, su base territoriale. Si cercherà di fornire a tutti i centri/enti proponenti, i cui progetti avranno superato la soglia “minima” di punteggio, la possibilità di gestire un intervento di orientamento. In caso di numero di centri/enti proponenti sopra la soglia “minima” di punteggio soprafissata maggiore o minore rispetto alle scuole segnalate dal M.I.U.R. – Direzione Scolastica Regionale – C.S.A. di Genova, i progetti verranno affidati su base territoriale e su posizione di graduatoria (eventualmente aumentando il numero di edizioni). Si cercherà di mantenere gli abbinamenti ente/centri – scuole degli anni precedenti, al fine di consolidare la continuità didattica e operativa del progetto. Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 51 di 113 Azione 3 – PERCORSI INTEGRATI SCUOLA/FORMAZIONE PROFESSIONALE PER ALLIEVI DISABILI (Macrotipologia di accreditamento: “Attività riferita all’ex obbligo formativo” o “Area dello svantaggio e fasce deboli”) In attuazione delle Disposizioni provinciali emanate per l’annualità 2005, gli enti/centri di formazione che nell’anno 2005 si sono aggiudicati tali tipologie di attività formativa e hanno presentato una formale dichiarazione di effettivo interesse, acquisiranno l’affidamento, a prescindere dal settore professionale di riferimento, dello stesso tipo di progetto anche per il 2006 (nel limite del budget che sarà assegnato alla Provincia per l’annualità 2006 e dietro presentazione della nuova proposta progettuale) Introduzione Si ritiene opportuno mantenere le esperienze di integrazione tra Istituti di istruzione professionale e tecnica e Centri/Enti di formazione professionale, visto che i “percorsi integrati”, individuali e di gruppo, sono diventati una risorsa specifica, funzionale e positiva, per una parte di allievi disabili e rappresentano una risposta gradita e realistica alle aspettative delle famiglie, coerente anche con gli indirizzi della Legge 53/2003. La progettazione di questi percorsi è riservata ad allievi in età di esercizio del “diritto-dovere all’istruzione-formazione”. La durata della parte di percorso in F.P è definita secondo il progetto individuale dell’allievo, ma non può comunque superare le 500 ore. Destinatari Persone con handicap medio, di tipo fisico, psichico, sensoriale, in grado di usufruire di un percorso di integrazione sociale e lavorativa, in funzione dell’assolvimento del diritto-dovere di istruzione e formazione. Durata Intervento massimo 500 ore/allievo da definire secondo progetto individuale Numero allievi Standard 9, con possibilità di deroga in considerazione della particolare categoria di utenza. Obiettivi dell’ intervento prevenzione dispersione orientamento al lavoro formazione integrata individualizzata assolvimento DIRITTO/DOVERE Contenuti Frequenza alternata di moduli scolastici e di formazione, definita con progetto individuale; stage; esame di qualifica (se possibile). Aree di intervento Professionale; cultura generale; autonomia; socializzazione; orientamento Parametri costi applicabili Nuove segnalazioni: max €13,27 ora/allievo. Prosecuzioni: max € 12,09 ora/allievo A tali importi possono essere aggiunte: - € 1,00 ore/corso quale indennità mensa in caso di attività formativa svolta su due turni di durata uguale o superiore a 6 ore giornaliere. Per le modalità di erogazione si veda il paragrafo “Diritto allo studio e servizi accessori” nel capitolo “Criteri per la determinazione del preventivo di spesa”. - Indennità di stage: si veda il paragrafo “Indennità/reddito allievi” del capitolo “Costi ammessi per la determinazione del preventivo di spesa. Data di scadenza per la presentazione dei progetti: 14/09/2006 Budget indicativo: € 100.000 (annualità 2006) Nota Per quanto non espressamente indicato nella presente scheda si rimanda alla scheda “Attività specializzata”. Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 52 di 113 INTERVENTI FORMATIVI PER GIOVANI DISABILI Risorse utilizzabili 1) Fondi regionali 2) Asse A - Misura A2 Riferimenti alle Disposizioni attuative del POR 2005/06 ASSE A-Misura A2 Obiettivo specifico di riferimento: “favorire il primo inserimento lavorativo o il reinserimento di soggetti a rischio di esclusione sociale” (pag.23) Finalità: “…..assicurare la permanenza dei giovani nei sistemi di istruzione e formazione fino ai 18 anni” (pag. 55) “il progetto individuale (il riferimento è alla Misura B1) può essere preceduto da un percorso formativo – di base, specializzazione o misto- finalizzato all’assolvimento del diritto- dovere all’istruzione e alla formazione, tale percorso può trovare copertura finanziaria nelle linee di intervento a ciò finalizzate nell’ambito della Misura A2” ( pag 69) Riferimenti legislativi specifici: L.104/92 “Legge quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate” L.R. 19/94 “Norme per la prevenzione,la riabilitazione e integrazione sociale dei portatori di handicap” Legge n. 68 del 12 marzo 1999 “Norme per il diritto al lavoro dei disabili” Legge Regionale n. 15/2003 “ Norme per la promozione dell’inserimento al lavoro delle persone disabili” TIPOLOGIE DI AZIONE E DI PROGETTO (art.12, L.R. 19/1994) 1. Attività Mista 2. Attività Specializzata 3. Inserimento In attuazione delle Disposizioni provinciali emanate per l’annualità 2005, gli enti/centri di formazione che nell’anno 2005 si sono aggiudicati tali tipologie di attività formativa e hanno presentato una formale dichiarazione di effettivo interesse, acquisiranno l’affidamento, a prescindere dal settore professionale di riferimento, dello stesso tipo di progetto anche per il 2006 (nel limite del budget che sarà assegnato alla Provincia per l’annualità 2006 e dietro presentazione della nuova proposta progettuale) Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 53 di 113 INTRODUZIONE Il lavoro di rete Le attività presentate nelle correnti disposizioni sono programmate attraverso un lavoro di rete con i diversi servizi che hanno attivato la “presa in carico” dei giovani disabili e delle loro famiglie. Si tratta dei Servizi sanitari pubblici e privati-convenzionati presenti sul territorio della ASL 3 e della ASL 4, corrispondente cioè al territorio della Provincia di Genova. Il lavoro di rete, da anni regolato da una convenzione sottoscritta da ASL3 e Amministrazione Provinciale, si articola in: analisi dei bisogni, con rilevazione annuale, numerica e qualitativa, attraverso scheda compilata dagli operatori sanitari, delle nuove richieste di iscrizione a percorsi formativi; monitoraggio congiunto degli interventi attivati: sono coinvolti gli operatori degli Enti/Centri che realizzano i corsi, gli operatori sanitari, i funzionari della Provincia; lettura degli esiti del monitoraggio per la riprogrammazione: avviene da parte dei funzionari della Provincia con il supporto degli operatori dei servizi sanitari, in particolare di quelli facenti parte dei “gruppi tecnici” appositamente costituiti. Nella rete è compresa la rappresentanza diretta dell’utenza: è infatti attivo un rapporto costante di confronto con la Consulta per l’handicap, istituita ai sensi della Legge Regionale 19/1994, con compiti di formulare pareri sulle proposte politiche delle amministrazioni relativamente alla disabilità, nonché compiti di verifica e controllo sulla qualità e gestione dei servizi. Evoluzione normativa e cambiamento del target di riferimento: ai cambiamenti del sistema scolastico-formativo, a seguito della progressiva applicazione della Legge 53/2003, consegue un’ evoluzione del target di riferimento, in relazione in particolare all’età dei partecipanti (accesso più numeroso di quattordicenni) nello spirito della legge 53/2003 e nel rispetto di bisogni formativi più ampi e “di base” espressi dai giovani disabili segnalati dai Servizi di cui sopra, le presenti direttive sottolineano la necessità di dare spazio, nei progetti presentati, alla parte di contenuti, dedicata alla crescita educativa e culturale, oltre che professionale, dei giovani. RISORSE FINANZIARIE INDICATIVE (calcolate sulla base dell’assegnazione 2005) € 1.900.000 Fondi regionali (cap. 4020 annualità 2006) € 700.000 Fondi regionali (Servizi sociali- Sanità annualità 2007) L’effettiva consistenza delle risorse disponibili è subordinata ai trasferimenti da parte della Regione Liguria di risorse da destinare alle presenti attività. La suddetta cifra è indicativa e potrebbe essere ridotta. DATA DI SCADENZA PER LA PRESENTAZIONE DEI PROGETTI Verrà comunicata con apposito avviso, quando sarà possibile individuare effettivamente disponibili, in base alle indicazioni della Regione Liguria. le risorse Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 54 di 113 MODELLO DI INTERVENTO Coerentemente a quanto indicato nella premessa, alle linee di indirizzo espresse dalla Legge 53/03, oltre che ai documenti di programmazione comunitaria e regionale, e in continuità con la logica di lavoro già adottata negli anni precedenti, la Provincia di Genova intende rafforzare la costruzione di percorsi di orientamento e formazione per disabili, sempre più personalizzati e flessibili. Si Durata dei corsi e personalizzazione Nella progettazione individuale, da sempre alla base di un lavoro di qualità per la persona disabile, si dovrà tenere in considerazione, in conseguenza dell’evoluzione normativa, la presenza nei corsi di ragazzi molto giovani, per i quali è necessario elaborare un intervento adeguato di accompagnamento per l’intero percorso di esercizio del “diritto-dovere all’istruzione-formazione”. Va comunque mantenuta, la logica della costruzione di “piani formativi personalizzati” che utilizzino i contenitori corsuali (Attività Specializzata, Mista, Inserimento) in modo non standardizzato, per durata e contenuti, rendendo possibile, secondo i bisogni di partenza e i risultati individuali raggiunti, sia la frequenza del corso classico triennale, sia il passaggio flessibile da una tipologia all’altra, con riconoscimento delle competenze maturate in ogni parte del percorso. Il “piano formativo personalizzato” terrà perciò conto: dell’età di ingresso del ragazzo, delle esperienze già fatte e dei crediti formativi maturati, dei diversi tempi di crescita personale e professionale. Personalizzazione e gruppo: proposte formative specifiche per gruppi omogenei Se “ personalizzare” significa “delineare differenti cammini di trasferimento- acquisizione delle conoscenze, abilità e competenze, in base alle caratteristiche personali degli allievi (stili di apprendimento, metodi di studio…) e del contesto”, è importante ribadire il ruolo insostituibile del gruppo-classe nel sostenere l’individuo nel suo percorso di apprendimento e permettere il rafforzamento della sua identità personale e sociale. Secondo quanto già attuato negli anni scorsi si dovrà perciò prevedere una composizione di gruppi omogenei di allievi che tenga conto, oltre che dell’età, della specificità di tipologie di handicap e di bisogni, sul modello di quanto già sperimentato per disabili motori, allievi con handicap lieve, giovani invalidi. Sarà comunque possibile l’articolazione ulteriore in sottogruppi, all’interno dello stesso gruppo-classe o tra gruppi classe diversi, finalizzati al recupero, all’approfondimento di specifici temi, oppure allo svolgimento di attività opzionali (es. le attività motorie), con la finalità di sviluppare maggiormente gli apprendimenti individualizzati, valorizzando contemporaneamente le risorse umane e tecniche presenti nel Centro di formazione. Percorsi integrati scuola-formazione (nell’ambito dell’Attività Specializzata e Mista) veda scheda relativa all’Asse C – Misura C 2 (Azione 3) Obiettivi trasversali Si evidenzia che nell’ambito delle Attività per giovani disabili si realizzano da anni significative esperienze di “alternanza aula-lavoro” che saranno mantenute, compatibilmente all’età dei ragazzi (a partire dai 15 anni), nello spirito della Legge 53/2003. Inoltre, tutti i moduli formativi e le unità didattiche dovranno porsi come “obiettivo trasversale” la crescita generale e la maturazione dell’allievo sui piani: dell’autonomia personale e sociale delle capacità di lettura e adattamento a diversi contesti sociali dell’attitudine all’ elaborazione, anche minima, di concrete esperienze vissute della capacità di assumere ruoli socialmente attivi e responsabili dello sviluppo della consapevolezza di sé: attitudini, motivazioni, capacità, limiti Ogni attività corsuale dovrà inoltre prevedere un intervento finalizzato, come obiettivo minimo, all’alfabetizzazione informatica dei partecipanti, con possibile ampliamento degli obiettivi e dei programmi, in base al livello di competenze e capacità di apprendimento dei singoli. Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 55 di 113 La polisettorialità delle attività riservate a disabili dovrebbe garantire al loro interno la massima individualizzazione e quindi pari opportunità formative per ragazze e ragazzi disabili. Si farà comunque attenzione a questo tema all’interno delle singole proposte corsuali, per evitare che allo svantaggio della disabilità si sommino svantaggi legati alla differenza di genere. Per gli allievi al termine del percorso (prosecuzioni), è preferibile la realizzazione di interventi che mettano in relazione l’attività formativa con azioni di orientamento e avvicinamento al lavoro, anche nella logica del “collocamento mirato”, previsto dalla Legge 68/99 “Norme per il diritto al lavoro dei disabili”, e considerando le specifiche risorse ASL esistenti nel territorio per l’inserimento lavorativo dei disabili. CARATTERISTICHE DELL'UTENZA Per l’anno formativo 2005/2006, sulla base delle segnalazioni dei Servizi territoriali A.S.L, fatte in accordo con le famiglie, hanno iniziato il percorso in Formazione Professionale circa 134 allievi disabili, la maggioranza dei quali in età di esercizio del diritto-dovere di istruzione e formazione. Le segnalazioni erano così suddivise per tipologia di intervento: Percorsi Integrati Attività Specializzata Mista Inserimento triennali e annuali polisettoriali Totale Tot. 14 48 29 43 134 L’aggiornamento dei dati relativi all’anno formativo 2006/07, disponibile al termine della fase di programmazione, cioè indicativamente a giugno 2006, sarà tempestivamente pubblicato sul sito della Provincia. Per quanto riguarda le prosecuzioni di allievi già inseriti in percorsi formativi, se non sono state formulate insieme ai Servizi Segnalatori e alle famiglie ipotesi diverse, la progettazione sarà affidata agli stessi Enti che hanno avuto precedentemente in carico i soggetti, al fine di garantire la continuità didattica dell’intervento formativo. Per quanto riguarda l’inserimento disabili nei percorsi triennali e nei corsi annuali provinciali, si farà riferimento, anche per gli allievi disabili, ai corsi in fase di programmazione per l’Anno Formativo 2006/07. Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 56 di 113 Azione 1 – ATTIVITÀ MISTA (art. 12 titolo 3 L.R. 19/94) (Macrotipologie di accreditamento:”Area dello svantaggio e fasce deboli” e “Attività riferita all’ex obbligo formativo”) Caratteristiche specifiche dell’intervento (pre-formativo) il lavoro sulle autonomie personali e sociali, le competenze relazionali e, in generale, tutto ciò che è attinente all’area della socializzazione il lavoro capillare con la famiglia del ragazzo, per aiutarla ad elaborare la necessità dell’autonomizzazione del figlio e ad accettarne la crescita lo sviluppo delle capacità della persona e del suo livello di maturità generale il primo orientamento al lavoro (per i ragazzi che possono) attraverso laboratori e stage di gruppo in situazioni protette (associazioni, ecc.) il lavoro per rendere adeguati ai vari contesti i comportamenti dei ragazzi l’individualizzazione massima degli interventi la massima flessibilità organizzativa. Destinatari Persone con disabilità medio-grave, di tipo fisico, psichico, relazionale, sensoriale, comunque in grado di usufruire di un percorso di integrazione sociale e, in prospettiva, lavorativa, anche in funzione dell’ esercizio dell’esercizio del diritto-dovere all’istruzione e alla formazione. Settore di intervento Polisettoriale Durata Intervento standard triennale: 2.550 ore, da definire secondo progetto individuale. Numero allievi Standard = 9 , con possibilità di deroga in considerazione della particolare categoria di utenza. Requisiti progettuali obbligatori Formazione di gruppi omogenei (per età, tipologia di handicap, bisogni educativi e formativi) attraverso un lavoro propedeutico che precede l’inizio del corso attività di accoglienza dell’allievo e della sua famiglia ricostruzione della storia pregressa dell’allievo con il Servizio segnalante e con la famiglia attività rivolte alla formazione di un buon clima nel gruppo- classe attività di orientamento, in accompagnamento a tutto il percorso, finalizzate a sviluppare le capacità di lettura delle proprie risorse e limiti attraverso l’autovalutazione e correlate, al termine del percorso, con le possibilità di: inizio di un percorso formativo, o di accesso a situazioni di inserimento sociale o lavorativo protetto attività finalizzate alla crescita personale dell’individuo, specialmente sul piano dell’autonomia acquisizione di abilità strumentali a carattere trasversale (capacità relazionali, di comunicazione, ecc.) conoscenza sulle previdenze previste da leggi regionali e nazionali e modalità di accesso costruzione di un progetto individualizzato all’interno di un progetto di vita attenzione agli obiettivi trasversali delle misure, come descritto in premessa Presenza del tutor d’aula per almeno il 50% monte orario Articolazione didattica del percorso formativo che comprenda: o Analisi delle competenze individuali o Stesura progetto individuale o Moduli finalizzati alla crescita e alla maturazione dell’allievo, al potenziamento dell’autonomia personale o Moduli di conoscenza delle risorse del territorio o Modulo di alfabetizzazione informatica o Modulo, traversale all’intero progetto, di rielaborazione del i singoli percorsi individuali Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 57 di 113 Previsione di incontri periodici con le famiglie dei ragazzi Previsione di incontri periodici con i Servizi territoriali di riferimento collegamento con la rete di partner locali ( Servizi A.S.L, Associazioni di categoria, I.N.A.I.L,, Distretti sociali, Centri per l’impiego, Collocamento disabili) Integrazione sociale dei partecipanti e accompagnamento al “dopo” del ragazzo e della famiglia. Parametri costi applicabili Max: € 13.448 per allievo comprensive di indennità mensa, pari a 1,00 € ore/corso, in caso di attività formativa svolta su due turni di durata uguale o superiore a 6 ore giornaliere. Per le modalità di erogazione si veda il paragrafo “Diritto allo studio e servizi accessori” in capitolo “Criteri per la determinazione del preventivo di spesa”. Budget indicativo: € 300.000 € 700.000 (Fondi regionali, cap.4020) (Fondi regionali, Sanità) DATA DI SCADENZA PER LA PRESENTAZIONE DEI PROGETTI Verrà comunicata con apposito avviso, quando sarà possibile individuare effettivamente disponibili, in base alle indicazioni della Regione Liguria. le risorse Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 58 di 113 Azione 2 – ATTIVITÀ SPECIALIZZATA ( art. 12 titolo3 L.R. 19/94) (Macrotipologie di accreditamento:”Area dello svantaggio e fasce deboli e “Attività riferita all’ex obbligo formativo”) Caratteristiche specifiche dell’intervento Gli elementi metodologici e di contenuto che caratterizzano questa tipologia formativa sono: Un lavoro di accoglienza e orientamento della persona realizzato soprattutto nel primo anno di attività, ma mantenuto anche nei successivi, come costante intervento sulla motivazione, la consapevolezza del percorso, la crescita della capacità di rielaborarlo, L’utilizzo graduale dei contesti lavorativi (a partire dal 15° anno di età) come “luoghi di apprendimento dal vero e dal concreto” di competenze professionali e relazionali trasferibili (metodologia dell’alternanza aula-lavoro) Un forte intervento formativo/educativo generale nelle aree dell’autonomia e della socializzazione, finalizzato alla crescita generale della persona e a integrare, arricchendola e potenziandone la trasferibilità, la parte di apprendimenti realizzata in situazione lavorativa La massima personalizzazione e individualizzazione dei percorsi, con definizione di obiettivi, tempi, e programmi adeguati alle caratteristiche di ognuno, e con la possibilità di uscita dal percorso per accedere a un altro al termine di ogni annualità. Una forte flessibilità organizzativa dell’intervento, capace di adeguare orari e attività in funzione delle necessità degli allievi, singoli e per piccoli gruppi. La polisettorialità: l’obiettivo è “formare al lavoro” e non a “un lavoro specifico”. Si presta molta attenzione a trasmettere competenze trasversali. La finalità generale dell’intervento, di norma di durata massima triennale, è quella della formazione complessiva del ragazzo disabile, e del suo avvicinamento progressivo all’esercizio di un ruolo lavorativo. Destinatari Persone con disabilità media, di tipo fisico, psichico, relazionale, sensoriale, in grado di usufruire di un percorso di integrazione sociale e lavorativa, anche in funzione dell’esercizio del diritto-dovere all’istruzione e alla formazione. Settore di intervento Polisettoriale. Durata Intervento “standard” triennale: 2400 ore, da definire secondo progetto individuale. Numero allievi Standard = 9 , con possibilità di deroga in considerazione della particolare categoria di utenza. Requisiti progettuali obbligatori Formazione di gruppi omogenei (per età, tipologia di handicap, bisogni educativi e formativi) attraverso un lavoro propedeutico che precede l’inizio del corso attività di accoglienza dell’allievo e della sua famiglia ricostruzione della storia pregressa dell’allievo con il Servizio segnalante e con la famiglia attività rivolte alla formazione del gruppo classe attività di orientamento, in accompagnamento a tutto il percorso, finalizzate a sviluppare, attraverso l'autovalutazione, le capacità di lettura delle proprie risorse e limiti e correlate, al termine del percorso, con le possibilità di accesso al mercato del lavoro tradizionale e protetto attività finalizzate alla crescita culturale e personale dell’individuo acquisizione di abilità strumentali a carattere trasversale (capacità relazionali ecc.) conoscenza sulle previdenze previste da leggi regionali e nazionali e modalità di accesso costruzione di un progetto individualizzato all’interno di un progetto di vita attenzione agli obiettivi trasversali delle misure, come descritto in premessa Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 59 di 113 centralità della metodologia dell’alternanza aula-lavoro (a partire dal quindicesimo anno di età) Presenza del tutor d’aula per almeno il 50% del monte orario Articolazione didattica del percorso formativo che comprenda: o Analisi delle competenze individuali o Stesura progetto individuale o Moduli finalizzati alla crescita e alla maturazione dell’allievo, al potenziamento dell’autonomia sociale o Organizzazione di stage in alternanza aula-lavoro (dal 15° anno di età) o Modulo di alfabetizzazione informatica o Modulo, traversale all’intero progetto, di rielaborazione del i singoli percorsi individuali o Moduli “sicurezza sui luoghi di lavoro” e “disciplina del rapporto di lavoro” Finalizzazione dell’intervento, a termine del percorso e secondo il progetto individuale, all’inserimento lavorativo attraverso i diversi servizi presenti sul territorio. Convenzioni con aziende o associazioni in vista della collaborazione per le attività di alternanza aula – lavoro ed, eventualmente, per assunzioni al termine del percorso Previsione di incontri periodici con le famiglie dei ragazzi Previsione di incontri periodici con i Servizi territoriali di riferimento Collegamento con la rete di partner locali ( Servizi A.S.L per l’inserimento lavorativo, Associazioni di categoria, I.N.A.I.L,, Distretti sociali, Centri per l’impiego, Collocamento disabili). Parametri costi applicabili Nuove Segnalazioni: max. € 13,93 ora/allievo Prosecuzioni: max. € 12,70 ora/allievo Nota bene: PER GLI ALLIEVI PROVENIENTI DA ALTRE TIPOLOGIE DI PERCORSO (PASSAGGI), INTERNE ALLO STESSO ENTE, ANCHE SE INSERITI IN UN PRIMO ANNO, DEVE ESSERE UTILIZZATO IL PARAMETRO DELLE PROSECUZIONI A tali importi possono essere aggiunte: - € 1,00 ore/corso quale indennità mensa, in caso di attività formativa svolta su due turni di durata uguale o superiore a 6 ore giornaliere. Per le modalità di erogazione si veda il paragrafo “Diritto allo studio e servizi accessori” nel capitolo “Criteri per la determinazione del preventivo di spesa Assistenza al placement: si veda il paragrafo “Assistenza al placement” del capitolo “Costi ammessi per la determinazione del preventivo di spesa”. - Indennità di stage: si veda il paragrafo “Indennità/reddito allievi” del capitolo “Costi ammessi per la determinazione del preventivo di spesa. Budget indicativo: € 1.400.000 (Fondi regionali, cap.4020) DATA DI SCADENZA PER LA PRESENTAZIONE DEI PROGETTI Verrà comunicata con apposito avviso, quando sarà possibile individuare effettivamente disponibili, in base alle indicazioni della Regione Liguria. le risorse Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 60 di 113 Azione 3 – ATTIVITÀ DI INSERIMENTO (art. 12 titolo 3 L.R.19/94) Requisiti di intervento formativi obbligatori (verranno monitorati in itinere dai competenti uffici provinciali): L’integrazione è fondata sullo stesso modello teorico e metodologico di quella scolastica e prevede la frequenza da parte del ragazzo disabile di tutte le attività corsuali (aree teoriche e pratiche, laboratori, attività di recupero, ecc), se il percorso individuale non prevede riduzioni o adattamenti. Si utilizzano risorse aggiuntive, cioè un “insegnante di sostegno al gruppo e al percorso individuale”, nonché tutti gli ausili eventualmente necessari a facilitare il percorso stesso. E’ peculiare di questa tipologia di intervento l’integrazione nel gruppo dei coetanei “normodotati”, e quindi un modello di socializzazione con i pari del tutto in continuità con quello che si realizza nella scuola. Secondo le sue possibilità, al termine del corso, il ragazzo può raggiungere la qualifica finale oppure conseguire la sola attestazione delle competenze acquisite. Attenzione all’intervento educativo e al potenziamento delle capacità trasversali Personalizzazione dei percorsi e degli apprendimenti Attività finalizzate a favorire l’integrazione nel gruppo classe Utilizzo di metodologie didattiche e/o di ausili e tecnologie specifiche per agevolare l’apprendimento dei contenuti del corso Acquisizione di abilità strumentali a carattere trasversale (capacità relazionali ecc.) Conoscenza sulle previdenze previste da leggi regionali e nazionali e modalità di accesso Costruzione di un progetto individualizzato all’interno di un progetto di vita Presenza del formatore di sostegno specializzato Previsione di incontri periodici con le famiglie dei ragazzi Previsione di incontri periodici con i Servizi territoriali di riferimento collegamento con la rete di partner locali ( Servizi A.S.L, Associazioni di categoria, I.N.A.I.L,, Distretti sociali, Centri per l’impiego, Collocamento disabili). Si riportano di seguito i riferimenti normativi assunti a modello per la progettazione di tale tipologia di intervento, da intendersi come riferimento metodologico, volto a fornire pari opportunità in entrambi i canali del secondo ciclo di istruzione e formazione. “5. Nella scuola secondaria di primo e secondo grado sono garantite attività didattiche di sostegno, con priorità per le iniziative sperimentali di cui al comma 1, lettera e), realizzate con docenti di sostegno specializzati, nelle aree disciplinari individuate sulla base del profilo dinamico-funzionale e del conseguente piano educativo individualizzato. 6. Gli insegnanti di sostegno assumono la contitolarità delle sezioni e delle classi in cui operano, partecipano alla programmazione educativa e didattica e alla elaborazione e verifica delle attività di competenza dei consigli di interclasse, dei consigli di classe e dei collegi dei docenti (1 bis).” (Legge 5 febbraio 1992, n. 104 art 13) “Comunità scolastica e interventi di sostegno. Si può ribadire che l'insegnante di sostegno partecipa, a pieno titolo, all'elaborazione e alla verifica di tutte le attività di competenza del consiglio d'interclasse e del collegio dei docenti. La responsabilità dell'integrazione dell'alunno in situazione di handicap e dell'azione educativa svolta nei suoi confronti è, al medesimo titolo, dell'insegnante di sostegno, dell'insegnante o degli insegnanti di classe o di sezione e della comunità scolastica nel suo insieme. Ciò significa che non si deve mai delegare al solo insegnante di sostegno l'attuazione del "progetto educativo individualizzato" poiché in tal modo l'alunno verrebbe isolato anziché integrato nel contesto della classe o nella sezione, ma che tutti i docenti devono farsi carico della programmazione e dell'attuazione e verifica degli interventi didatticoeducativi previsti dal piano individualizzato. Spetta agli insegnanti di classe o di sezione, in accordo con l'insegnante di sostegno, realizzare detto progetto anche quando quest'ultimo insegnante non sia presente nell'aula. Ciò per evitare i "tempi vuoti" che purtroppo spesso si verificano nella vita scolastica degli alunni portatori di handicap e che inducono semplicisticamente a richieste di una presenza sempre più prolungata dell'insegnante di sostegno a fianco dei singoli alunni, travisando così il principio stesso dell'integrazione che è quello di fare agire il più possibile il soggetto insieme ai suoi compagni di classe, di sezione o di gruppo. Particolarmente produttivi potranno risultare, nell'ambito della comunità” (Circolare Ministeriale - Ministero della Pubblica Istruzione - 3 settembre 1985, n. 250) Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 61 di 113 Destinatari Persone con disabilità lieve, di tipo fisico, psichico,relazionale, sensoriale, comunque in grado di usufruire di un percorso di integrazione sociale e, in prospettiva, lavorativa, prioritariamente in funzione dell’esercizio del diritto-dovere all’istruzione e alla formazione. Settore di intervento Quello dei relativi percorsi triennali o annuali approvati, per l’anno 2006/07 Durata max. 3150 ore (corsi triennali) max. 1000 ore (corso annuale) Numero allievi Standard = 3 allievi disabili per gruppo classe, con possibilità di deroga in considerazione della particolare categoria di utenza. Parametri costi applicabili per ogni allievo disabile segnalato dai servizi sanitari di riferimento e regolarmente iscritto ad un corso di formazione di base, sarà riconosciuto (integrando la convenzione del corso) un costo ad allievo pari a 7.200,00 € di cui 6.800,00 € iscrivibili (secondo i parametri communicati dai singoli enti) alle voci "docenza", "codocenza" e "tutoraggio" e 400 € alla voce "coordinamento" (più un eventuale incremento di 480,00 € ad allievo per placement di allievi in uscita). Sarà cura dei competenti uffici provinciali relazionarsi con gli enti/centri di formazione per i cui corsi saranno segnalato dai servizi sanitari di riferimento allievi disabili. Il suddetto costo sarà riconosciuto anche in caso di riduzione degli allievi inseriti, perdurando la necessità del sostegno al gruppo classe. Budget indicativo: € 200.000 (Fondi regionali, cap.4020), al momento da riferirsi esclusivamenti agli inserimenti su corsi annuali. DATA DI SCADENZA PER LA PRESENTAZIONE DEI PROGETTI Verrà comunicata con apposito avviso, quando sarà possibile individuare effettivamente disponibili, in base alle indicazioni della Regione Liguria. le risorse Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 62 di 113 TABELLA RIEPILOGATIVA DELLE RISORSE E DELLE SCADENZE misura A2 A2 1 - corsi di qualificazione/specializzazione di 300/600 ore 2 – corsi a finalità orientativa nell’ambito del diritto dovere di istruzione e formazione A2 C2 C3 tipologia corsuale (se specificata) azione a) b) corsi ordinari corsi con lungo 16/03/2006 € 1.100.000 27/04/2006 € 300.000 9/03/2006 € 2.700.000 16/03/2006 € 500.000 16/03/2006 € 584.820 23/03/2006 € 2.400.000 23/03/2006 / 30/06/2006 / sempre aperta Non quantificabili sempre aperta € 130.000 16/03/2006 € 85.000 25/05/2006 a) corsi annuali per drop out b) percorsi formativi per l’inclusione di giovani in situazione di svantaggio sociale 2 - master per laureati D1 / a) moduli di 30 ore b) moduli di 24 ore a) 2 - formazione continua nelle imprese / corsi di aggiornamento b) corsi di qualifica, specializzazione, riqualificazione c) seminari riconoscimento di attività formative realizzate da privati con fini di lucro ex art. 41, l.r. 52/93 riconoscimento di attività ambito ex p.i. 8 e simili ex programma indirizzo 8: formazione in forza di leggi vigenti Fondi o accordi di programma o reg. protocolli d’intesa stipulati dalla (cap.4020) regione con amministrazioni pubbliche 1 - tirocini tutorati e interventi a) tirocini tutorati formativi destrutturati per il b) moduli formativi contrasto della dispersione destrutturati scolastica e formativa C2 2 - progetto p.e.r.s.e.o 3 - percorsi integrati scuola/formazione professionale per allievi disabili Fondi reg. scadenza stage € 1.000.000 1 - corsi di qualificazione/specializzazione per diplomati di 300/600 ore 1 – catalogo per la formazione continua risorse 1 - attività mista € 100.000 Non quantificabili 14/09/2006 da definirsi Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 63 di 113 2 - attività specializzata Non quantificabili da definirsi 3 - attività d’inserimento Non quantificabili da definirsi Fondi reg. LE ATTIVITÀ FINANZIATE DOVRANNO CONCLUDERSI ENTRO IL 31/03/07, salvo deroghe ammesse dagli Uffici per un miglior utilizzo delle risorse disponibili e compatibilmente con il termine del 31.12.2007, entro il quale la Provincia dovrà trasmettere alla Regione il rendiconto finale delle attività programmate. Le risorse potranno essere integrate con ulteriori fondi del P.O.R. ob. 3 2000-2006, assegnati dalla Regione Liguria in fase di chiusura della programmazione. Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 64 di 113 COSTI AMMESSI PER LA DETERMINAZIONE DEL PREVENTIVO DI SPESA Le Disposizioni attuative azioni Fondo sociale europeo P.O.R. Ob. 3 – Anno 2005 e Anno 2006” emanate dalla Regione Liguria distinguono i costi ammissibili a preventivo in tre gruppi: 1. COSTI DI PROGETTO - Preparazione - Realizzazione - Diffusione risultati di progetto - Direzione del progetto e valutazione 2. COSTI DI FUNZIONAMENTO 3. SPESE ACCESSORIE Si intende per costi di progetto: costi specificamente sostenuti per la realizzazione del progetto, vale a dire relativi a risorse umane (impegnate nella didattica e anche in attività amministrative) e strumentali, il cui concorso alla realizzazione del progetto può essere identificato in modo evidente e inequivocabile; il relativo controllo di ammissibilità ha per principale oggetto la verifica del nesso di inerenza che ne condiziona l’imputabilità al progetto. I costi di un progetto possono risultare relativi a risorse utilizzate in modo esclusivo per la sua realizzazione, oppure a risorse utilizzate, in diversa misura, per una pluralità di progetti (da non confondersi con i costi di funzionamento). In questo secondo caso l’attribuzione al progetto di quanto di sua effettiva competenza prevede l’utilizzo di tecniche di imputazione in quota parte attraverso l’utilizzo di parametri fisico tecnici in grado di misurare il concorso della risorsa impiegata al progetto in esame. Si intende per costi di funzionamento: costi amministrativi, generali e vari che il soggetto gestore sostiene per il suo funzionamento, rendendo possibile la materiale realizzazione di singoli progetti attraverso l’indispensabile supporto direttivo, amministrativo e logistico generale. Si intende per spese accessorie: eventuali e specifiche per ciascun progetto in relazione alle tipologie di intervento attuabili, generalmente rivolte ai destinatari delle azioni. I preventivi proposti sono oggetto di valutazione con riferimento al rispetto delle indicazioni contenute nelle presenti Disposizioni e negli altri documenti a cui si fa riferimento e alla congruità dei costi rispetto alla singola attività formativa. Costi per il personale dipendente I costi di personale dipendente o assimilato devono essere calcolati in base al prodotto tra ore di lavoro imputabili (per mansione svolta) ed una configurazione di costo orario omnicomprensivo da CCNL di riferimento partendo dal costo lordo sostenuto dal soggetto gestore. Il costo orario omnicomprensivo si intende soggetto a variazione esclusivamente in funzione di variazioni previste dal contratto di lavoro o dalla normative di riferimento. Costi per il personale consulente Per i costi relativi al personale consulente, bisogna fare riferimento ai massimali stabiliti – in relazione alla tipologia di mansione svolta - dalla circolare n. 41/2003 del Ministero del Lavoro e dal Manuale per la rendicontazione approvato con Decreto del Direttore Generale n. 146 del 28/04/2005. Per i costi ammissibili si faccia riferimento alle Disposizioni attuative regionali per gli anni 2005 e 2006 e ai vigenti manuali di gestione e rendicontazione approvati con Decreto del Direttore Generale n. 146 del 28/04/2005. Si danno di seguito ulteriori elementi di precisazione in merito ai costi ammissibili a preventivo. Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 65 di 113 1. COSTI DI PROGETTO PREPARAZIONE Ideazione e progettazione del corso, pubblicizzazione, selezione e orientamento partecipanti, elaborazione materiale didattico e FAD Spese per la progettazione dell’intervento formativo e per l’elaborazione dei testi didattici Sono preventivabili in questa voce le spese sostenute per l'elaborazione del programma formativo, ricomprendendo in questa definizione l'impianto complessivo del progetto formativo ed i programmi didattici. E' esclusa dalla preventivazione l'elaborazione necessaria per la presentazione della domanda. Sono preventivabili inoltre le spese da sostenere per la progettazione dei testi, delle dispense e delle esercitazioni didattiche da fornire ed utilizzare nell'attività formativa. Nel caso di attività corsuali per le quali sono previste più edizioni, le spese per la progettazione saranno riconosciute soltanto per la prima edizione. Spese di selezione e orientamento dei partecipanti (solo per Misure A2 e C3) In questa voce sono preventivabili i costi relativi alle eventuali azioni di selezione ed orientamento (test, colloqui) degli aspiranti corsisti. Se si ritiene opportuno, si può indicare, specificandolo, un importo unitario per allievo. Spese di pubblicizzazione dei corsi (solo per Misure A2 e C3) La Provincia attuerà, come di consueto, iniziative di pubblicizzazione generale delle attività, pertanto il soggetto attuatore dovrà inserire nel preventivo solo ed esclusivamente le spese che intende sostenere autonomamente per la pubblicità, mentre se intende avvalersi esclusivamente della pubblicità effettuata dalla Provincia dovrà lasciare a zero la voce di spesa relativa. Nel caso in cui decidesse di pubblicizzare in tutto o in parte autonomamente l’attività formativa, si specifica che sono preventivabili in questa voce le spese che si intende sostenere per la promozione della iniziativa formativa, chiaramente finalizzata al reperimento degli allievi (quali - ad esempio - il costo per la stampa dei bandi, l’eventuale imposta di affissione, la pubblicità su riviste, le inserzioni sui giornali, gli spot radio e video). Dovrà essere dichiarato, in sede di rendicontazione finale del corso, il periodo in cui si è svolta questa attività e l'intensità delle azioni (n° di manifesti, n° di inserzioni, n° di spot). REALIZZAZIONE Docenza, tutoraggio, coordinamento, attrezzature, assicurazioni e prove finali. materiale didattico, viaggi, locali e Disposizioni generali relative a docenza, codocenza e tutoraggio: Per ciascun corso può essere di norma preventivato un numero di ore di docenza pari al numero delle ore di corso che si svolgeranno in aula e un ammontare pari di ore di tutoraggio/coordinamento. L’ammontare di ore dedicato allo stage potrà essere imputato o a docenza o a tutoraggio/coordinamento. Quindi, per esempio, nel caso di un corso di 600 ore (420 di teoria/pratica + 175 di stage + 5 ore di rientro in aula durante lo stage) potranno essere preventivate al massimo 425 ore di docenza + 425 ore di tutoraggio/coordinamento + 175 ore di docenza o di tutoraggio/coordinamento. In caso di corsi che prevedono lo sdoppiamento dell’aula, le ore ulteriori di docenza vanno giustificate nel progetto. Per quanto riguarda la codocenza (da indicare separatamente, nell’apposita voce del preventivo), le ore preventivate devono essere motivate nel progetto, nei singoli moduli in cui sono previste. N.B.: Gli enti di formazione dovranno affidare l’attività di tutoraggio/coordinamento per almeno il 50% delle ore totali del corso a personale dipendente in possesso di adeguate capacità tecnico-organizzative (non é ammissibile a tale funzione il personale con contratto di collaborazione coordinata e continuativa, assunto a progetto o con contratto di somministrazione). Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 66 di 113 Le imprese titolari di progetti formativi dovranno garantire le funzioni di coordinamento/tutoraggio per almeno il 40% delle ore totali del corso in capo a personale dipendente in possesso di adeguate capacità tecnico-organizzative (non é ammissibile a tale funzione il personale con contratto di collaborazione coordinata e continuativa, assunto a progetto o con contratto di somministrazione). Le PMI titolari di progetti formativi, che non dispongono di personale dipendente in possesso di adeguate capacità tecnico organizzative per rivestire la funzione di tutor coordinatore o comunque attività connesse alla didattica, in via eccezionale possono utilizzare il socio d’impresa (o titolare dell’Impresa individuale) previa autorizzazione della Provincia di Genova e alle seguenti condizioni: - partecipare al lavoro aziendale con carattere di abitualità e prevalenza; - versare per tale posizione versare i contributi INPS (da dimostrare con dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà firmata dal legale rappresentante). DOCENZA (personale formatore) e CODOCENZE Retribuzione personale docente/codocente dipendente È ammesso a preventivo il valore risultante dal costo orario lordo (costo lordo aziendale, diviso per le ore annue lavorative secondo il CCNL di riferimento) per il numero di ore di docenza/codocenza corrispondenti a quelle indicate nel progetto. Retribuzione personale docente/codocente consulente È ammesso a preventivo il valore risultante dall'importo orario, convenuto con il consulente docente ed individuato nella lettera di incarico, moltiplicato per il numero delle ore di utilizzo indicato nel progetto formativo. TUTORAGGIO E COORDINAMENTO In queste voci è preventivabile la spesa necessaria per il personale, sia esso dipendente sia consulente, che deve assolvere le seguenti funzioni: - coordinamento amministrativo, raccordo fra i docenti e la direzione del corso e fra i docenti stessi, sostegno alle problematiche degli allievi; - individuazione, contatto, selezione e scelta delle strutture aziendali disponibili ad ospitare gli allievi in stage o visite didattiche; - coordinamento sulla didattica corsuale, armonizzazione e raccordo delle specifiche formative. Per l’imputazione dei costi vale quanto indicato per la voce “Docenza”. MATERIALE DIDATTICO E VIAGGI (visite guidate) Materiale didattico in dotazione collettiva In questa voce è preventivabile la spesa che si andrà a sostenere per la produzione e l'acquisizione di materiali il cui utilizzo e disponibilità sia comune a tutti gli allievi in attività formativa (dischetti, fotocopie, fogli, tabulati, ecc.). Materiali di consumo per esercitazione In questa voce è preventivabile la spesa da sostenere per l'acquisto del materiale occorrente per mettere gli allievi in condizione di effettuare le esercitazioni. Materiale didattico individuale In questa voce è preventivabile la spesa che si andrà a sostenere per la stampa e la rilegatura dei testi e delle dispense da consegnare agli allievi, nonché il materiale di cancelleria e di lavoro da consegnare gratuitamente agli allievi quali penne, quaderni, matite, ecc. Indumenti di lavoro In questa voce deve essere inserita la spesa per l'acquisto degli indumenti protettivi da consegnare gratuitamente agli allievi (camici, guanti, occhiali, ecc.). Viaggi allievi Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 67 di 113 Spese per visite guidate: Nel caso in cui il corso preveda la frequenza di attività formativa fuori dal territorio provinciale, possono essere imputati i costi relativi ai viaggi effettuati con mezzi pubblici (es.: treno) e/o mezzi privati di trasposto collettivo (es.: pullman). Spese per stage: sono ammesse le spese di trasporto degli allievi sostenute nel caso di tirocini/stage previsti a progetto, per percorsi superiori ai 30 km (dalla sede formativa del soggetto titolare dell’attività). Per tutti gli allievi portatori di handicap sono previste (e quindi inseribili in preventivo) le spese di trasporto sia durante la fase d’aula sia durante lo stage. Solo per allievi di età superiore ai 18 anni e frequentanti corsi di avvicinamento al lavoro (Attività Specializzata) sono previste (a carico della Provincia e quindi non inseribili in preventivo) anche le spese di "trasporto assistito", in tutti gli altri casi a carico dei comuni. Spese di residenzialità: sono preventivabili le spese se riferibili a corsi convittuali o semiconvittuali o nel caso l'intervento formativo preveda l’effettuazione di viaggi guidati di istruzione. La previsione di spesa deve essere effettuata sulla base dei costi reali prevedibili, tenendo presente che sono consentite solo strutture non oltre il livello della seconda categoria (tre stelle). Viaggi e trasferte docenti e tutors dipendenti e consulenti (relativamente a corsi che prevedono scambi per soggiorno di studio) In queste voci sono preventivabili le spese di viaggi e trasferte delle relative categorie di personale per esigenze strettamente connesse alle attività di formazione professionale e riscontrabili nel progetto formativo specifico collegato al preventivo. LOCALI E ATTREZZATURE Utilizzo locali e attrezzature per l’azione programmata e manutenzione ordinaria attrezzature Nell’ambito dei costi di progetto, sono ammissibili i costi relativi a contratti di locazione di immobili o parti di essi destinati esclusivamente alla azione finanziata (es.: aule) e l’importo ammissibile sarà determinato in relazione all’effettivo utilizzo degli stessi sulla base di indicatori fisico-tecnici. Per attrezzature si intendono esclusivamente le attrezzature didattiche e l’importo dell'affitto ammissibile a preventivo e a rendiconto non potrà superare il doppio della quota di ammortamento annua, frazionata per il periodo di utilizzo del bene stesso, il cui valore iniziale sarà quello di mercato. Ammortamento normale locali Valore di acquisto al netto di IVA x Tasso annuo di ammortamento x settimane di utilizzo : 5200. Qualora l'IVA per l'operatore sia costo o spesa non detraibile, il valore di acquisto si intende lordo di IVA. Nel caso di attività formative gestite da aziende, per gli ammortamenti bisogna far riferimento al "Libro dei Cespiti". In ogni caso si sottolinea che sono ammissibili a preventivo quote di ammortamento normale per l'effettivo utilizzo per il singolo corso - determinati sulla base dei coefficienti fissati dal D.M. 29/10/74 n. 291, dal D.M. 31/12/88 e successive modificazioni e dal regolamento di F.S.E. vigente. Ammortamenti attrezzature Valore di acquisto al netto di IVA x Tasso annuo di ammortamento x settimane di utilizzo : 5200. Qualora l'IVA per l'operatore sia costo o spesa non detraibile il valore di acquisto si intende lordo di IVA. Nel caso di attività formative gestite da aziende, per gli ammortamenti bisogna far riferimento al "Libro dei Cespiti". In ogni caso si sottolinea che sono ammissibili a preventivo quote di ammortamento normale per l'effettivo utilizzo per il singolo corso - determinati sulla base dei coefficienti fissati dal D.M. 29/10/74 n. 291, dal D.M. 31/12/88 e successive modificazioni e dal regolamento di F.S.E. vigente. Ammortamento accelerato attrezzature Si applica il medesimo meccanismo di calcolo. Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 68 di 113 Non possono essere considerati in tale voce gli ammortamenti anticipati che hanno un’esclusiva rilevanza fiscale. Prova finale (solo per corsi di qualificazione o di specializzazione) In questa voce sono preventivabili le spese per preparare e sostenere le prove finali (compresi i materiali) sino ad un massimo di € 775,00. Inoltre, deve essere previsto il compenso per i Commissari d’esame ammontante complessivamente a: - € 130,00 giornalieri per esami di specializzazione - € 156,00 giornalieri per esami di qualificazione (pari a un compenso giornaliero di € 26,00 per ogni singolo commissario) e una congrua somma da destinarsi alle spese giornaliere dei membri della commissione per pasti e trasferta. Gli importi relativi alle Commissioni d’esame (individuati preliminarmente in € 400, salvo successiva migliore definizione ad esame avvenuto) di norma non verranno convenzionati, ma saranno gestiti direttamente dalla Provincia, che provvederà direttamente alle liquidazioni delle spettanze ai commissari d’esame ed alle relative registrazioni sul sistema FP2000. Assicurazione RC-RCT-INAIL / Oneri fidejussori Assicurazione RC-RCT-INAIL: (esclusa Misura D1 a titolarità aziendale) In questa voce è preventivabile il costo derivante dalla apertura della posizione INAIL (o della posizione già aperta) e di altre eventuali assicurazioni aperte a favore dei partecipanti (RC, RCT, RCO). In sede di presentazione della proposta formativa è opportuno allegare il prospetto di calcolo per giustificare la cifra richiesta. N.B.: Per usufruire di anticipazioni del finanziamento pubblico è necessario presentare garanzia fidejussoria, i cui costi sono ammissibili alle condizioni seguenti. Viene riconosciuta la spesa sostenuta per la polizza fidejussoria effettuata per il corso (compresi gli oneri bancari). Secondo l’art. 2 del D.M. 22/04/1997 , saranno accettate esclusivamente garanzie presentate da banche, imprese di assicurazioni autorizzate all’esercizio del ramo cauzionale (cfr. elenchi pubblicati periodicamente da parte dell’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni Private e di interesse collettivo – ISVAP Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana ed, in via informale sul sito internet www.isvap.it), oppure dagli intermediari finanziari, iscritti nell’elenco speciale tenuto dalla Banca d’Italia, previsto dall’art.107 del D.L. n. 385/93, consultabile rivolgendosi alla stessa o tramite il sito internet www.bancaditalia.it. Elaborazione reports relativi all’azione Sono preventivabili costi relativi a personale incaricato di elaborare relazioni e reports sull’andamento dell’attività a distanza di 2/3 mesi dal termine della stessa. Per l’imputazione dei costi vale quanto indicato per la voce “Docenza”. Direzione del progetto Sono preventivabili spese relative alla direzione del progetto, se giustificate dalla particolare complessità del corso (quindi di norma non sono preventivabili per la Misura D1). Tali spese sono imputabili secondo quanto definito per la voce “Docenza”. Attività di amministrazione, segreteria e certificazione In questa voce sono preventivabili i costi relativi al personale con mansioni amministrative impiegato direttamente nell'attività di gestione dell’azione formativa. Per la determinazione del costo orario lordo si devono utilizzare i criteri indicati per il personale docente dipendente Alle stesse condizioni, sono imputabili i costi, relativi alle prestazioni di consulenti esterni, regolati da apposito contratto (lettera di incarico), nel quale sia indicato la natura dell'incarico ed il compenso. La natura dell'incarico deve risultare coerente con i fabbisogni dell'azione formativa. 2. COSTI DI FUNZIONAMENTO L’attribuzione a ciascun progetto dei costi di funzionamento avviene in corso d’anno individuando specifiche quote entro i seguenti vincoli: Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 69 di 113 1) percentuale massima del 20% rispetto ai costi di progetto a preventivo (10% per le aziende) 2) il totale delle quote di costi di funzionamento attribuite a tutti i progetti finanziati non può essere superiore al totale dei costi di funzionamento sostenuti dall’ente nel periodo di riferimento. Il controllo su questa voce di costo avviene attraverso la verifica dei bilanci degli Enti erogatori e la presentazione di documento di certificazione rispetto a tale punto. N.B.: Gli importi approvati in sede di valutazione dei progetti rimangono validi anche in sede di consuntivo, indipendentemente dalle variazioni che possono verificarsi in sede di rendicontazione. PERSONALE AMMINISTRATIVO DIPENDENTE (comprendente il personale di funzionamento della struttura: contabilità, gestione del personale, direzione, sicurezza e accreditamento) In questa voce sono preventivabili i costi relativi al personale con mansioni amministrative impiegato nell'attività di gestione dell’ente. Per la determinazione del costo orario lordo si devono utilizzare i criteri previsti per il personale docente dipendente. CONSULENTI AMMINISTRATIVI In questa voce sono prevedibili le prestazioni di un consulente esterno regolato da apposito contratto (lettera di incarico), nel quale sia indicato la natura dell'incarico ed il compenso. La natura dell'incarico deve risultare coerente con i fabbisogni dell'azione formativa. Utilizzo locali e attrezzature (utilizzati per il funzionamento della struttura) La cifra da ascrivere a preventivo per il singolo corso è quella risultante dal frazionamento del costo annuo per il periodo di utilizzo e la superficie di utilizzo. Manutenzione ordinaria e pulizia locali In questa voce sono preventivabili le spese necessarie per la manutenzione ordinaria dell'aula e necessarie al mantenimento delle regole d'igiene. Il costo attribuibile anche in questo caso, risulterà dal frazionamento dell'importo annuo per la superficie ed il periodo di utilizzo ai fini formativi. Ammortamento normale locali, Ammortamento attrezzature, Ammortamento accelerato attrezzature: si veda nel paragrafo dedicato ai Costi di progetto. Cancelleria, stampati e postali Rientrano l’acquisto di materiale di cancelleria da utilizzare per l'amministrazione del corso e da non consegnare agli allievi, nonché le spese connesse alla durata dell'attività formativa e successivamente riscontrabili per quelle postali. Assicurazioni Rientrano le spese di assicurazione - fermo restando il criterio di riproporzionamento indicato in precedenza - necessarie per assicurare il fabbricato, le macchine; le spese relative all'assicurazione di responsabilità civile. Energia elettrica, telefono, riscaldamento, acqua, spese condominiali La quota imputabile alla formazione delle spese sostenute per il consumo durante lo svolgimento dell'attività formativa (cfr. immobili). 3. DIRITTO ALLO STUDIO E SERVIZI ACCESSORI Servizio mensa, Visite mediche, Assistenza al placement, Indennità/reddito allievi Servizio mensa (non previsto per la Misura D1) La previsione delle spese deve essere effettuata sulla base dei costi reali prevedibili e calcolate sulla base di € 1,00 ora/allievo. Le spese di vitto possono essere preventivate nel caso che l'attività formativa sia articolata in maniera tale che l'intervallo non consenta il rientro nella Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 70 di 113 sede formativa in tempo utile. Le spese di vitto sono ammesse se le ore giornaliere di aula sono almeno 7, articolate su due turni. Per gli allievi minorenni dei corsi di formazione di base e per gli allievi inseriti, l’indennità per la mensa può essere ammessa nella misura totale della giornata anche se le ore giornaliere effettuate, svolte su due turni, sono inferiori a 7, purché le ore di assenza della giornata siano coperte con idonea giustificazione. Specifica relativa al servizio mensa per interventi formativi per giovani disabili: Percorsi integrati scuola/formazione professionale, Attività Mista e Attività Specializzata La specificità dei bisogni dell’utenza rende fondamentale, per il miglioramento degli interventi formativi, un approccio educativo globale che favorisca la crescita dell’individuo dal punto di vista sociale e delle sue capacità generali di integrazione, come prerequisito di un possibile successo anche sul piano più strettamente professionale e di avvicinamento al lavoro. Di conseguenza, in questi corsi: - l’indennità di mensa è riconoscibile per giornate con durata uguale o superiore alle sei ore, svolte su due turni; - le attività dedicate al pranzo possono essere considerate parte integrante del percorso formativo/educativo e sono riconoscibili come ora-corso; - .viene riconosciuto il costo del personale (docente/i e/o tutor) presente nell’ora di pausa-pranzo, come risulta dalle firme apposte sul registro presenze del corso. - Agli allievi è inoltre riconosciuta l’indennità di € 1,00 ora/allievo, anche per l’ora di pausa-pranzo - In caso di entrata ritardata o uscita anticipata di un allievo, rispetto all’orario previsto dalle presenti Disposizioni (uguale o superiore a 6 ore giornaliere), purché sia prodotta idonea documentazione giustificativa dell’assenza stessa, è ugualmente ammesso l’utilizzo della cifra corrispondente al totale delle ore svolte dal corso nella giornata. - Ai fini della rendicontazione è necessario che l’Ente presenti un prospetto con firma degli allievi relativamente all’indennità ricevuta (contanti o buono pasto). Nel caso gli allievi usufruiscano di mensa interna, l’Ente deve comunque presentare un prospetto firmato dagli allievi per i pasti consumati. In base alle disposizioni comunitarie, i soggetti attuatori sono tenuti a corrispondere le indennità spettanti ai destinatari delle azioni con priorità su tutte le altre spese. Visite mediche (esclusa Misura D1) Il D.M. del Ministero della Pubblica Istruzione n. 382 del 29/09/1998: “Regolamento recante norme per l’individuazione delle particolari esigenze negli Istituti di Istruzione e Educazione di ogni ordine e grado, ai fini delle norme contenute nel D.Lgs. 19/09/1994 n. 626,e successive modifiche ed integrazioni”, agli art. 1-4-8, indica la necessità di realizzare specifici controlli sanitari per la salvaguardia della salute degli allievi. Ne consegue che devono essere imputati i costi delle visite mediche, da svolgersi in funzione del “profilo professionale” da formare. Laddove l’attività formativa preveda due annualità, non è di norma necessaria la ripetizione della visita medica all’inizio del secondo anno, salvo i casi in cui il medico competente lo ritenga opportuno. Si ricorda inoltre l’obbligo di osservare la normativa sulla sorveglianza sanitaria prevista agli artt. 16 e sgg. D.Lgs. 19/09/1994 n. 626. Assistenza al placement [solo per “Interventi formativi per giovani disabili”: Attività di inserimento e Attività specializzata (solo per allievi in uscita verso il lavoro) e per Misura A2 Azione 2 Percorso b) “Percorsi formativi per l’inclusione di giovani in situazione di svantaggio sociale” e Misura C2 Azione 3 – “Percorsi integrati scuola/formazione professionale per allievi disabili”]: sono riconoscibili costi di assistenza pari a 12 ore x € 41,32 per allievo, fino ad un massimo di 480 € ad allievo, salvo accorpamento ore, autorizzato dall’Ufficio competente, per un numero inferiore di allievi, in casi particolari, che emergano anche dopo l’avvio del percorso formativo. Indennità/reddito allievi Per Interventi formativi per giovani disabili - Attività specializzata: È prevista un’indennità di € 1,50 ora/stage comprensiva di mensa solo per gli allievi in uscita. Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 71 di 113 Per “Percorsi formativi per l’inclusione di giovani in situazione di svantaggio sociale”: È prevista un’indennità comprensiva di mensa pari a € 1,50 ora/corso per allievo. Indennità/reddito allievi per Misura D1 Nel caso di corsi rivolti a lavoratori occupati e svolti in normale orario di lavoro, l'azienda può computare il costo dei propri dipendenti impegnati nella formazione per la copertura della quota di cofinanziamento privato prevista per il corso medesimo. Nella fase di predisposizione del progetto formativo, a seconda del tipo di regime di finanziamento scelto dall’impresa, il reddito allievi verrà calcolato in modo automatico dal file di progettazione. Poiché non è comunque ritenuta ammissibile un’indicazione del reddito allievi superiore al costo della formazione (costi di progetto + costi di funzionamento), si possono verificare due casi: 1) percentuale del contributo pubblico maggiore del 50%: il file modello di progettazione imposta l’importo del reddito allievi, calcolato in base alla seguente formula: Ra C f Ppr Ppu dove: Ra= reddito allievi Ppr= % contributo privato Cf= costo della formazione Ppu= % contributo pubblico 2) percentuale del contributo pubblico inferiore al 50%: il file modello di progettazione imposta l’importo del reddito allievi uguale al costo della formazione. Per verificare che il reddito allievi come sopra calcolato, corrisponda all’effettivo costo degli dipendenti in formazione, in fase di progettazione si deve effettuare il seguente calcolo: C pr O N Ce dove: Cpr= contributo privato O = ore corso N = numero allievi Ce= effettivo costo orario medio dei dipendenti in formazione Nel caso in cui non sia verificata la sopraindicata condizione, il reddito allievi si calcola mediante la seguente formula: Ra Ce O N dove: Ra= reddito allievi N = numero allievi O = ore corso Ce= effettivo costo orario medio dei dipendenti in formazione Il reddito allievi così ottenuto dovrà essere riportato sul file di progettazione, che consente di modificare manualmente l’importo consigliato dalla procedura automatica. Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 72 di 113 L’ammontare del reddito allievi sarà, ovviamente, ricalcolato nella successiva fase di rendicontazione, in considerazione delle effettive ore di presenza e dei costi orari aziendali dei dipendenti in formazione . VOCI DI SPESA NON AMMISSIBILI A PREVENTIVO Tenuto conto di quanto specificato per le singole voci di spesa, comprese le limitazioni all’ammissibilità per alcuni tipi di Azione, si elencano le voci di spesa che non possono in nessun caso essere preventivate in base alle presenti Disposizioni: - Formazione personale formatore - Valutazione del progetto - Comitato tecnico - Aiuti all’occupazione - Servizi di custodia. Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 73 di 113 INDICAZIONI PER LA DETERMINAZIONE DEL PREVENTIVO La somma dei costi di progettazione e di funzionamento concorre a determinare il parametro ora/allievo che dovrà corrispondere a quello standard indicato per ogni singola tipologia di azione. Tale parametro ora/allievo non deve superare oltre il 20% quello fissato nelle schede relative alle singole tipologie di azione. I progetti il cui parametro ora/allievo non rispetti tale condizione saranno considerati inammissibili. Si ricorda che: il totale dei costi di funzionamento attribuiti al singolo corso non può superare la percentuale massima del 20% rispetto ai costi di progetto a preventivo (10% per le imprese); le spese accessorie non concorrono alla determinazione del parametro ora / allievo. Per i massimali di spesa si deve fare riferimento al Manuale per la rendicontazione approvato dalla Regione Liguria con Decreto del Direttore Generale n. 146 del 28/4/2005 (e specifiche provinciali consultabili sul sito della Provincia di Genova). Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 74 di 113 MODULISTICA E SCHEDE DI VALUTAZIONE Modello per le schede informative Modello per i bandi pubblici Informativa ai sensi del D.lgs. n.196/2003 Dichiarazione aiuti de minimis Schede di valutazione dei progetti Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 75 di 113 Modello di scheda informativa corsi per persone non occupate Logo e nome del proponente SCHEDA INFORMATIVA DEL CORSO: …………………………………………………………………. INFORMAZIONI GENERALI ATTESTATO CHE IL CORSO RILASCIA specificare se al termine del corso: o si sostiene esame di specializzazione o qualifica ed indicare dicitura e codifica ISTAT (indicare il codice a 6 cifre) o se si rilascia attestato di frequenza senza sostenimento di esame finale DESTINATARI specificare: o il numero dei destinatari del corso o n° posti riservati a donne o ad altre categorie di utenza o i requisiti di accesso alla selezione PARI OPPORTUNITÀ L’accesso ai corsi avviene nel rispetto delle norme di cui alla legge 125/1991 FIGURA PROFESSIONALE breve descrizione della figura professionale in uscita MERCATO DEL LAVORO indicare: o in quali settori economico-produttivi la figura professionale in uscita dal corso può trovare occupazione o le tipologie di contratto di lavoro più probabili, ecc. MODALITÀ DI ISCRIZIONE Indicare luogo date e orari di ritiro delle domande di iscrizione e delle schede informative e numero/i telefonico/i di riferimento per avere informazioni sul corso. Indicare luogo date e orari per le iscrizioni. MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DEL PROGETTO FORMATIVO DURATA E STRUTTURA DEL CORSO indicare la durata del corso specificando: o le ore dedicate alla formazione in aula (distinguendo tra teoria e pratica) o le ore dedicate allo stage ARTICOLAZIONE E FREQUENZA indicare: o l’articolazione dell’orario del corso o il numero massimo di ore di assenza concesso STAGE descrivere sinteticamente il tipo di azienda in cui avverrà lo stage PROVVIDENZE A FAVORE DELL’UTENZA - Euro 1,00 per ogni ora di corso effettivamente frequentata, come indennità sostitutiva del servizio mensa (se non fornita), nel caso in cui le ore giornaliere di aula siano almeno 7, articolate su due turni - Per le donne: è previsto un voucher a copertura Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 76 di 113 del servizio di assistenza domiciliare ai familiari. - Eventuali altre previste dall’Ente REQUISITI DI ACCESSO ALLA SELEZIONE AMMISSIONE AL CORSO È subordinata al superamento delle prove di selezione ed è condizionata all’esito positivo delle visite mediche, svolte presso strutture sanitarie e volte ad accertare l’idoneità alla mansione specifica ai sensi dell’art. 16 D. Lgs. N. 626/94 TITOLO DI STUDIO RICHIESTO indicare con precisione il/i titolo/i di studio necessario/i, ove previsto/i ESPERIENZA PROFESSIONALE indicare l’esperienza professionale necessaria, se prevista, specificando: o il settore lavorativo ed il periodo minimo di lavoro richiesto o le modalità di certificazione del lavoro svolto ULTERIORI REQUISITI DI ACCESSO Indicare, ove siano previsti requisiti diversi e/o ulteriori rispetto al titolo di studio o all’esperienza professionale, le modalità di presentazione della documentazione necessaria. Nel caso in cui vengano rilasciati titoli inerenti professioni regolate da specifica normativa, indicare i requisiti necessari previsti dalla stessa (per es. non aver riportato condanne penali). MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DELLA SELEZIONE COMMISSIONE DI SELEZIONE indicare: o il numero dei componenti la commissione di selezione o i ruoli professionali presenti SEDE DELLE PROVE indicare: o luogo di svolgimento delle prove o numero di giornate previste TIPOLOGIA DELLE PROVE indicare il numero delle prove previste, specificando se si tratta di prove scritte e/o prove pratiche e/o colloqui individuali o di gruppo PROVA SCRITTA indicare se si tratta di: o prova psico-attitudinale generica o prova atta a stabilire le conoscenze di tematiche specifiche inerenti i contenuti del corso specificare inoltre se la prova è costituita da questionario, elaborato personale o altro PROVA PRATICA se si sostiene prova pratica, indicare: o il luogo o le modalità o i tempi di svolgimento COLLOQUIO indicare: o se l’ammissione al colloquio dipende dal conseguimento di un punteggio minimo nelle prove precedenti o se l’ammissione al colloquio è limitata a un numero di candidati prefissato o se il colloquio sarà individuale o di gruppo o i temi su cui verterà il colloquio Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 77 di 113 VALORI PERCENTUALI ATTRIBUITI ALLE PROVE ULTERIORI CRITERI DI AMMISSIONE AL CORSO indicare il peso percentuale che ogni singola prova avrà sul punteggio finale indicare se nell’attribuzione del punteggio finale sarà dato peso a elementi diversi dal risultato delle prove, quali ad esempio: o il titolo di studio o l’esperienza lavorativa pregressa o altro ed indicare il peso attribuito. Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 78 di 113 Modello di bando per persone non occupate Logo e nome del proponente Nell’ambito dell’Asse.............. - Misura .............. anno ................ viene organizzato presso........................................... (sede corso) un corso per: (titolo progetto) DESTINATARI: REQUISITI: DURATA: n° ........... (per esempio; titolo di studio richiesto, etc.) n° ...........ore di cui ........ ore di stage aziendale AL TERMINE DEL CORSO VERRÀ RILASCIATO ATTESTATO DI (frequenza/specializzazione/qualifica) PER ................................................. (Figura professionale e relativo Cod. ISTAT) Per accedere al corso gli interessati dovranno presentare apposita domanda di iscrizione presso ……………………………………… dal ................. alle ore …….. del ................ PROFILO PROFESSIONALE:(breve descrizione della figura professionale oggetto del corso) NOTE: (eventuali altre informazioni) I candidati per essere ammessi al corso dovranno sostenere apposite prove attitudinali ed in tale sede saranno verificati i requisiti soggettivi per la partecipazione al corso. Presso …….. gli interessati possono verificare i contenuti e le modalità della selezione. PROGETTO COFINANZIATO DALL’UNIONE EUROPEA P.O.R. Ob. 3 2000 - 2006 Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 79 di 113 INFORMATIVA AI SENSI DEL D.Lgs. N. 196 DEL 30 GIUGNO 2003 “Codice in materia di protezione dei dati personali” Il Decreto legislativo 30 giugno 2003, n.196 “Codice in materia di protezione dei dati personali” prevede la tutela delle persone fisiche e giuridiche e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali. Ai sensi della normativa, ogni trattamento sarà improntato ai principi di correttezza, liceità e trasparenza e di tutela della Sua riservatezza e dei Suoi diritti. Ai sensi dell'articolo 13 del D.lgs. n. 196/2003, pertanto, Le forniamo le seguenti informazioni: I dati da Lei conferiti saranno archiviati a cura dell’Area 10 Politiche formative e Istruzione e trattati, anche in modo informatizzato, in conformità con le disposizioni vigenti in materia, allo scopo di consentire la gestione del procedimento amministrativo di valutazione, gestione, monitoraggio, rendicontazione, pagamento e ulteriori adempimenti connessi alle attività oggetto dell’istanza di finanziamento a cui questa Informativa è allegata. Il contenuto di tali banche dati sarà inoltre utilizzato dalla Provincia di Genova per effettuare ricerche anonime di tipo statistico e per creare indirizzari, aggiornabili a seguito di Sua comunicazione scritta. Gli estratti dei dati saranno comunicati a enti e soggetti coinvolti nella gestione del Fondo Sociale Europeo e nelle altre linee di finanziamento utilizzate (Unione Europea, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Regione Liguria) nonché ai soggetti con i quali la Regione Liguria ha attivato convenzioni per attività di servizi informatici e saranno parzialmente diffusi al pubblico. Il conferimento dei dati è obbligatorio e l’eventuale rifiuto comporta l’impossibilità di procedere all’erogazione del finanziamento. Il titolare del trattamento è la Provincia di Genova. Il responsabile del trattamento è il Direttore dell’Area 10 Politiche formative e Istruzione (via Cesarea 14 – 16121 Genova) al quale potrà rivolgersi per far valere i diritti di cui all’art. 7 del D.Lgs. n. 196/2003, che per Sua comodità riproduciamo integralmente. Data_________________________ Timbro e firma leggibile per esteso__________________________________________ (da firmare per presa conoscenza) Decreto Legislativo n.196/2003 Art. 7 - Diritto di accesso ai dati personali ed altri diritti 1. L'interessato ha diritto di ottenere la conferma dell'esistenza o meno di dati personali che lo riguardano, anche se non ancora registrati, e la loro comunicazione in forma intelligibile. 2. L'interessato ha diritto di ottenere l'indicazione: a) dell'origine dei dati personali; b) delle finalità e modalità del trattamento; c) della logica applicata in caso di trattamento effettuato con l'ausilio di strumenti elettronici; d) degli estremi identificativi del titolare, dei responsabili e del rappresentante designato ai sensi dell'articolo 5, comma 2; e) dei soggetti o delle categorie di soggetti ai quali i dati personali possono essere comunicati o che possono venirne a conoscenza in qualità di rappresentante designato nel territorio dello Stato, di responsabili o incaricati 3. L'interessato ha diritto di ottenere: a) l'aggiornamento, la rettificazione ovvero, quando vi ha interesse, l'integrazione dei dati; b) la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in violazione di legge, compresi quelli di cui non è necessaria la conservazione in relazione agli scopi per i quali i dati sono stati raccolti o successivamente trattati; c) l'attestazione che le operazioni di cui alle lettere a) e b) sono state portate a conoscenza, anche per quanto riguarda il loro contenuto, di coloro ai quali i dati sono stati comunicati o Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 80 di 113 diffusi, eccettuato il caso in cui tale adempimento si rivela impossibile o comporta un impiego di mezzi manifestamente sproporzionato rispetto al diritto tutelato. 4. L'interessato ha diritto di opporsi, in tutto o in parte: a) per motivi legittimi al trattamento dei dati personali che lo riguardano, ancorché pertinenti allo scopo della raccolta; b) al trattamento di dati personali che lo riguardano a fini di invio di materiale pubblicitario o di vendita diretta o per il compimento di ricerche di mercato o di comunicazione commerciale. Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 81 di 113 La presente Dichiarazione va sottoscritta da ciascuna impresa che intenda beneficiare di aiuti a titolo de minimis ai sensi del Regolamento (CE) n. 69/2001 DICHIARAZIONE AIUTI “DE MINIMIS” REG. N. 69/2001 (sostitutiva dell’atto di notorietà - art. 47 DPR 28.12.2000 n.445) Il sottoscritto _______________________________ nato a _______________ il ________________ residente in ______________________________ in qualità di legale rappresentante dell’impresa __________________________ con sede legale in ____________________________________ la quale ha ottenuto con ________________ la concessione di un finanziamento/contributo pari a Euro __________________ in attuazione di _____________________ che rientra negli aiuti soggetti alla regola del “de minimis” di cui al Regolamento (CE) n. 69/2001 Preso atto che la Commissione Europea, con il proprio Regolamento (CE) n. 69/2001 del 12 gennaio 2001(1) sugli aiuti de minimis, ha stabilito che: - - l’importo complessivo degli aiuti pubblici assegnati ad una medesima impresa sotto forma di “de minimis” non può superare 100.000 EURO (pari a Lire 193.627.000) su un periodo di tre anni, a qualsiasi titolo e da qualsiasi Amministrazione pubblica o soggetto privato ottenuti. Il periodo di riferimento di tre anni ha carattere mobile, nel senso che, in caso di nuova concessione di un aiuto “de minimis”, l’importo complessivo degli aiuti “de minimis” concessi nei tre anni precedenti deve essere ricalcolato. L’aiuto si considera erogato nel momento in cui sorge per il beneficiario il diritto a ricevere l’aiuto stesso, e non pregiudica la possibilità del beneficiario di ottenere altri aiuti, indipendentemente dalla loro forma ed obiettivo; gli aiuti pubblici da prendere in considerazione sono quelli concessi tanto dalle autorità comunitarie e nazionali, che regionali o locali. ai fini delle determinazione dell’ammontare massimo di 100.000 EURO non devono essere presi in considerazione: a) gli aiuti concessi in base a regimi specificatamente autorizzati dalla Commissione Europea; b) gli aiuti esentati dalla notifica alla Commissione Europea – ricorrendone tutte le condizioni di cui al Regolamento (CE) n. 70/2001 della Commissione del 12.1.2001 e successive modificazioni –in materia di aiuti di Stato a favore delle PMI; c) gli aiuti esentati dalla notifica alla Commissione Europea – ricorrendone tutte le condizioni di cui al Regolamento (CE) n. 68/2001 della Commissione del 12.1.2001 e successive modificazioni – in materia di aiuti alla formazione; d) gli aiuti esentati dalla notifica alla Commissione Europea – ricorrendone tutte le condizioni di cui al Regolamento (CE) n. 2204/2002 della Commissione del 5.12.2002 – in materia di aiuti all’occupazione; - ai fini delle determinazione dell’ammontare massimo di 100.000 EURO devono essere presi in considerazione tutte le categorie di aiuti pubblici, indipendentemente dalla loro forma ed obiettivo, qualificati come aiuti “de minimis”; - il Regolamento n. 69/2001 non è applicabile agli aiuti all’esportazione (si intendono tali quelli direttamente legati alle quantità esportate, alla costituzione e al funzionamento di una rete di distribuzione o alle spese correnti connesse all’attività di esportazione; non sono invece considerati aiuti all’esportazione i costi per la partecipazione a fiere, l’esecuzione di studi e le consulenze necessarie all’introduzione di un nuovo prodotto o di un prodotto esistente su un nuovo mercato geografico) ed ai 1 GUCE L.10 del 13/01/2001,pag.30 Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 82 di 113 settori disciplinati dal trattato CECA, al settore dei trasporti e nei casi di aiuti condizionati, anche indirettamente, all’impiego preferenziale di prodotti interni nazionali rispetto ai prodotti importati; - il Regolamento n. 69/2001 non è inoltre applicabile agli aiuti concessi nei settori dell’agricoltura o della pesca, per i quali si applica il regolamento (CE) n. 1860/2004 del 6/10/2004, pubblicato sulla GU CE L 325/4 del 28/10/2004, che ammette al “de minimis” le suddette imprese, fissando un limite massimo triennale di 3.000 EURO; che in caso di superamento della soglia di 100.000 EURO, l’aiuto, se dichiarato incompatibile dalla Commissione Europea, dovrà essere restituito maggiorato degli interessi; Dichiara (N.B. se l’impresa non ha ricevuto nell’ultimo triennio aiuti “de minimis” ai sensi del Regolamento n. 69/2001compilare il paragrafo a); se l’impresa ha ricevuto nell’ultimo triennio aiuti “de minimis” compilare il paragrafo b) e successive schede.) a) che l’impresa rappresentata ha titolo a ricevere l’erogazione del finanziamento/contributo di Euro _______________non avendo ottenuto, nell’ultimo triennio, contributi pubblici percepiti a titolo “de minimis” ai sensi del Regolamento n. 69/2001; b) che l’impresa rappresentata ha titolo a ricevere l’erogazione del finanziamento/contributo di Euro _______________ avendo ottenuto, nell’ultimo triennio, i contributi pubblici percepiti a titolo “de minimis” ai sensi del Regolamento n. 69/2001 riportati nelle n._______ schede allegate e nella seguente tabella riepilogativa. Riepilogo anni Numero scheda ___________ :___________________ Data Importo concessione ___/___/____ ____________________ __ _ _ ___________ ___/___/____ ____________________ __ _ __ ___________ ___/___/____ ____________________ __ _ __ ___________ ___/___/____ ____________________ __ _ __ ___________ ___/___/____ ____________________ __ _ __ Totale c) che i contributi a titolo de minimis di cui si intende beneficiare, si riferiscono a settori e attività diversi da quelli di cui all’art. 1 del Regolamento (CE ) n. 69/2001; La dichiarazione è presentata unitamente a copia fotostatica del documento di identità (specificare il tipo di documento) _______________ n. ______________ ai sensi dell’art. 38 del D.P.R. 28/12/2000 n. 445. _______________ (data) _________________________ (firma del legale rappresentante) Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 83 di 113 Avvertenze Qualora la dichiarazione presenti delle irregolarità rilevabili d’ufficio, non costituenti falsità, oppure sia incompleta il funzionario competente a ricevere la documentazione ne dà comunicazione all’interessato per la regolarizzazione o completamento. In caso di mendacio personale o fattuale, la rettificazione non è consentita ed il provvedimento favorevole non può essere emanato. In tal caso è obbligo del responsabile del procedimento, a cui la dichiarazione è diretta, porre in essere gli adempimenti necessari all’applicazione delle disposizioni di cui all’art. 76 del D.P.R. 28/12/2000 n. 445. Qualora, da un controllo successivo, emerga la non veridicità del contenuto della dichiarazione, il dichiarante decade dai benefici eventualmente conseguenti al provvedimento emanato sulla base della dichiarazione non veritiera . Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 84 di 113 Scheda n. Organismo concedente: Normativa o base giuridica di Importo riferimento: sovvenzione o equivalente sovvenzione ______________________ _____________________________ ______________________ _____________________________ ______________________ _____________________________ ______________________ _____________________________ ______________________ ________ ______________ ______________ Data concessione ___/___/____ Estremi del provvedimento di concessione:_____ Scheda n. Organismo concedente: Normativa o base giuridica di Importo riferimento: sovvenzione o equivalente sovvenzione ______________________ _____________________________ ______________________ _____________________________ ______________________ _____________________________ ______________________ _____________________________ ______________________ ________ ______________ ______________ Data concessione ___/___/____ ______________________ (data) Estremi del provvedimento di concessione:_____ __________________________ (firma del legale rappresentante) Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 85 di 113 La presente Dichiarazione va sottoscritta da ciascuna impresa che intenda beneficiare di aiuti a titolo de minimis per i settori dell’agricoltura e della pesca DICHIARAZIONE AIUTI “DE MINIMIS” REG. N. 1860/2004 (sostitutiva dell’atto di notorietà - art. 47 DPR 28.12.2000 n.445) Il sottoscritto _______________________________ nato a _______________ il ________________ residente in ______________________________ in qualità di legale rappresentante dell’impresa __________________________ con sede legale in ____________________________________ la quale ha ottenuto con ________________ la concessione di un finanziamento/contributo pari a Euro __________________ in attuazione di _____________________ che rientra negli aiuti soggetti alla regola del “de minimis” di cui al Regolamento (CE) n. 1860/2004 Preso atto che per gli aiuti concessi nei settori dell’agricoltura o della pesca il Regolamento n. 69/2001, relativo agli aiuti “de minimis”, non è applicabile; che a far data dal 01/01/05, gli aiuti a titolo de minimis possono essere concessi, nel rispetto del massimale dei 3.000 EURO in tre anni, anche per le imprese operanti nei settori dell’agricoltura e della pesca, unicamente in applicazione del Regolamento (CE) n. 1860/2004 della Commissione, del 06/10/04, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’UE, serie L 325/4 del 28/10/04, in vigore dalla data sopra indicata; il suddetto regolamento ha stabilito che: l’importo complessivo degli aiuti pubblici assegnati ad una medesima impresa nei settori dell’agricoltura e della pesca sotto forma di “de minimis” non può superare 3.000 EURO su un periodo di tre anni, a qualsiasi titolo e da qualsiasi Amministrazione pubblica o soggetto privato ottenuti. Il periodo di riferimento di tre anni ha carattere mobile, nel senso che, in caso di nuova concessione di un aiuto “de minimis”, l’importo complessivo degli aiuti “de minimis” concessi nei tre anni precedenti deve essere ricalcolato. L’aiuto si considera erogato nel momento in cui sorge per il beneficiario il diritto a ricevere l’aiuto stesso, e non pregiudica la possibilità del beneficiario di ottenere altri aiuti, indipendentemente dalla loro forma ed obiettivo; gli aiuti pubblici da prendere in considerazione sono quelli concessi tanto dalle autorità comunitarie e nazionali, che regionali o locali; - - che l’art. 2 del citato Regolamento stabilisce le definizioni rilevanti di imprese del settore agricolo e imprese del settore della pesca, di seguito riportate: imprese del settore agricolo: si intendono le imprese dedite alla produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli; prodotti agricoli: si intendono i prodotti elencati nell’Allegato 1 del Trattato2, esclusi i prodotti della pesca e dell’acquacoltura; trasformazione di un prodotto agricolo: si intende il trattamento di un prodotto agricolo dove il prodotto ottenuto rimane comunque un prodotto agricolo; imprese del settore della pesca: si intendono le imprese dedite alla produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti della pesca; prodotti della pesca: si intendono i prodotti pescati in mare o nelle acque interne e i prodotti dell’acquacoltura, di cui all’art. 1 del Regolamento (CE) n. 104/00 del Consiglio3. 2 Il testo completo dell’elenco in applicazione dell’art. 32 del Trattato CE è pubblicato nella versione ufficiale, sulla G.U.C.E. n. C 340 del 10 novembre 1987, p.165. 3 Pubblicato sulla GUCE, alla serie L 17 del 21/01/2000. Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 86 di 113 che ai fini delle determinazione dell’ammontare massimo di 3.000 EURO non devono essere presi in considerazione: a) gli aiuti concessi in base a regimi specificatamente autorizzati dalla Commissione Europea; b) gli aiuti esentati dalla notifica alla Commissione Europea – ricorrendone tutte le condizioni di cui al Regolamento (CE) n. 70/2001 della Commissione del 12.1.2001 e successive modificazioni –in materia di aiuti di Stato a favore delle PMI; c) gli aiuti esentati dalla notifica alla Commissione Europea – ricorrendone tutte le condizioni di cui al Regolamento (CE) n. 68/2001 della Commissione del 12.1.2001 e successive modificazioni – in materia di aiuti alla formazione; d) gli aiuti esentati dalla notifica alla Commissione Europea – ricorrendone tutte le condizioni di cui al Regolamento (CE) n. 2204/2002 della Commissione del 5.12.2002 – in materia di aiuti all’occupazione; che il Regolamento n. 1260/2004 non è applicabile agli aiuti il cui importo sia fissato in base al prezzo o al quantitativo commercializzato, agli aiuti all’esportazione (si intendono tali quelli direttamente legati alle quantità esportate, alla costituzione e al funzionamento di una rete di distribuzione o alle spese correnti connesse all’attività di esportazione; non sono invece considerati aiuti all’esportazione i costi per la partecipazione a fiere, l’esecuzione di studi e le consulenze necessarie all’introduzione di un nuovo prodotto o di un prodotto esistente su un nuovo mercato geografico), al settore dei trasporti e nei casi di aiuti condizionati, anche indirettamente, all’impiego preferenziale di prodotti interni nazionali rispetto ai prodotti importati; che in caso di superamento della soglia di 3.000 EURO, l’aiuto, se dichiarato incompatibile dalla Commissione Europea, dovrà essere restituito maggiorato degli interessi; Dichiara (N.B. se l’impresa non ha ricevuto nell’ultimo triennio aiuti “de minimis” ai sensi del Regolamento n. 1260/2004 compilare il paragrafo a); se l’impresa ha ricevuto nell’ultimo triennio aiuti “de minimis” compilare il paragrafo b) e successive schede.) a) che l’impresa rappresentata ha titolo a ricevere l’erogazione del finanziamento/contributo di Euro _______________non avendo ottenuto, nell’ultimo triennio, contributi pubblici percepiti a titolo “de minimis” ai sensi del Regolamento n. 1260/2004; b) che l’impresa rappresentata ha titolo a ricevere l’erogazione del finanziamento/contributo di Euro _______________ avendo ottenuto, nell’ultimo triennio, i contributi pubblici percepiti a titolo “de minimis” ai sensi del Regolamento n. 1260/2004 riportati nelle n._______ schede allegate e nella seguente tabella riepilogativa. Riepilogo anni Numero scheda ___________ :___________________ Data Importo concessione ___/___/____ ____________________ __ _ _ ___________ ___/___/____ ____________________ __ _ __ Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 87 di 113 ___________ ___/___/____ ____________________ __ _ __ ___________ ___/___/____ ____________________ __ _ __ ___________ ___/___/____ ____________________ __ _ __ Totale c) che i contributi a titolo de minimis di cui si intende beneficiare, si riferiscono a settori e attività diversi da quelli di cui all’art. 1 del Regolamento (CE ) n. 1260/2004; La dichiarazione è presentata unitamente a copia fotostatica del documento di identità (specificare il tipo di documento) _______________ n. ______________ ai sensi dell’art. 38 del D.P.R. 28/12/2000 n. 445. _______________ (data) _________________________ (firma del legale rappresentante) Avvertenze Qualora la dichiarazione presenti delle irregolarità rilevabili d’ufficio, non costituenti falsità, oppure sia incompleta il funzionario competente a ricevere la documentazione ne dà comunicazione all’interessato per la regolarizzazione o completamento. In caso di mendacio personale o fattuale, la rettificazione non è consentita ed il provvedimento favorevole non può essere emanato. In tal caso è obbligo del responsabile del procedimento, a cui la dichiarazione è diretta, porre in essere gli adempimenti necessari all’applicazione delle disposizioni di cui all’art. 76 del D.P.R. 28/12/2000 n. 445. Qualora, da un controllo successivo, emerga la non veridicità del contenuto della dichiarazione, il dichiarante decade dai benefici eventualmente conseguenti al provvedimento emanato sulla base della dichiarazione non veritiera . Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 88 di 113 Scheda n. Organismo concedente: Normativa o base giuridica di Importo riferimento: sovvenzione o equivalente sovvenzione ______________________ _____________________________ ______________________ _____________________________ ______________________ _____________________________ ______________________ _____________________________ ______________________ ________ ______________ ______________ Data concessione ___/___/____ Estremi del provvedimento di concessione:_____ Scheda n. Organismo concedente: Normativa o base giuridica di Importo riferimento: sovvenzione o equivalente sovvenzione ______________________ _____________________________ ______________________ _____________________________ ______________________ _____________________________ ______________________ _____________________________ ______________________ ________ ______________ ______________ Data concessione ___/___/____ ______________________ (data) Estremi del provvedimento di concessione:_____ __________________________ (firma del legale rappresentante) Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 89 di 113 SCHEDA DI VALUTAZIONE: CORSI DI QUALIFICAZIONE/SPECIALIZZAZIONE PER NON OCCUPATI (DIPLOMATI E NON) PROGETTI FINANZIATI CON MISURE A2 e C3 ISTRUTTORIA NORMATIVA Il soggetto proponente ha i requisiti normativi previsti dalla norme regionali in materia di formazione professionale per attuare l'intervento formativo proposto? NO: il progetto è respinto ISTRUTTORIA DI MERITO (fino a 28 punti) Aspetti motivazionali del progetto Le motivazioni del progetto sono coerenti con Asse e Misura indicati? NO: il progetto è respinto I destinatari del progetto sono coerenti con le indicazioni di Asse e Misura specificate nelle Disposizioni Provinciali? NO: il progetto è respinto La figura professionale in uscita deve essere coerente con: - le motivazioni del progetto - i requisiti dei destinatari - i contenuti dei moduli NO: il progetto è respinto Rispetto di tutti i requisiti progettuali obbligatori indicati nelle Disposizioni NO: il progetto è respinto Articolazione delle motivazioni del progetto Fonti delle informazioni e dei dati proposti a sostegno delle motivazioni Domanda formativa potenziale nel territorio Genesi e strutturazione del progetto in collaborazione con soggetti operanti nel mercato di riferimento Presenza di elementi di flessibilità nell'organizzazione dell'intervento formativo Presenza di servizi e strutture di assistenza ai familiari delle donne, oltre a quanto garantito dalla Provincia Esistenza di una rete di relazioni con aziende operanti nel settore in cui si inserisce la figura professionale in uscita dal corso Fino a 28 punti PRIORITÀ: Garanzie formali di assunzione Coerenza con i campi trasversali d’intervento del Fondo Sociale Europeo Riserva di 50% posti o condizioni favorevoli all’occupazione in favore di utenza con più di 35 anni - Rispetto di precedenti impegni all'assunzione NO: il progetto è respinto Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 90 di 113 ISTRUTTORIA TECNICO-ORGANIZZATIVA (fino a 20 punti) VALUTAZIONE SOGGETTO PROPONENTE (saranno utilizzati i dati più recenti disponibili) Risultato monitoraggio su formazione Rispetto scadenze certificazione di spesa Rispetto scadenze Fino a 20 punti rendicontazione Capacità organizzative e metodologiche interne (tutorship e coordinamento) Docenza svolta da personale interno ISTRUTTORIA TECNICO-PEDAGOGICA (fino a 25 punti) Compilazione scheda progetto (completezza, precisione) Obiettivi dell'intervento formativo (individuazione, articolazione, chiarezza) Aree di contenuto dei moduli (argomenti, ore dedicate) Struttura dei moduli (rispondenza alle esigenze didattiche) Correlazione tra obiettivi e contenuti dei moduli Articolazione del progetto Durata (adeguatezza rispetto al raggiungimento degli obiettivi e alla figura professionale) Risorse umane (adeguatezza del personale docente) Strutture Risorse tecniche Descrizione dello stage (contenuti e obiettivi) Fino a 25 punti Strumenti di controllo e di valutazione NO: il progetto è respinto ISTRUTTORIA ECONOMICA (fino a 27 punti) Oscillazione parametro ora/allievo Inferiore o uguale a +1% da +1% a +5% da +5% a +10% da +10% a +15% oltre 15% oltre 20% Massimo punteggio Punti assegnati 27 23 17 8 0 progetto respinto 100 Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 91 di 113 SCHEDA DI VALUTAZIONE: “MASTER PER LAUREATI” PROGETTI FINANZIATI CON MISURA C3 ISTRUTTORIA NORMATIVA Il soggetto proponente ha i requisiti normativi previsti dalla norme regionali in materia di formazione professionale per attuare l'intervento formativo proposto? NO: il progetto è respinto ISTRUTTORIA DI MERITO (fino a 28 punti) Aspetti motivazionali del progetto Le motivazioni del progetto sono coerenti con Asse e Misura indicati NO: il progetto è respinto I destinatari del progetto sono coerenti con le indicazioni di Asse e Misura specificate nelle Disposizioni Provinciali NO: il progetto è respinto La figura professionale in uscita deve essere coerente con: - le motivazioni del progetto - i requisiti dei destinatari - i contenuti dei moduli NO: il progetto è respinto Rispetto di tutti i requisiti progettuali obbligatori indicati nelle Disposizioni NO: il progetto è respinto Articolazione delle motivazioni del progetto Fonti delle informazioni e dei dati proposti a sostegno delle motivazioni Domanda formativa potenziale nel territorio Genesi e strutturazione del progetto in collaborazione con soggetti operanti nel mercato di riferimento Presenza di elementi di flessibilità nell'organizzazione dell'intervento formativo Presenza di servizi e strutture di assistenza ai familiari delle donne, oltre a quanto garantito dalla Provincia Fino a 28 punti Esistenza di una rete di relazioni con aziende operanti nel settore in cui si inserisce la figura professionale in uscita dal corso PRIORITÀ Garanzie formali di assunzione Coerenza con i campi trasversali d’intervento del Fondo Sociale Europeo Certificazione ASFOR Attività d’inserimento laureati in azienda e esperienza nella stessa tipologia di corso Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 92 di 113 Rispetto di precedenti impegni all'assunzione NO: il progetto è respinto ISTRUTTORIA TECNICO-ORGANIZZATIVA (fino a 20 punti) VALUTAZIONE SOGGETTO PROPONENTE (saranno utilizzati i dati più recenti disponibili) Risultato monitoraggio su formazione Rispetto scadenze certificazione di spesa Rispetto scadenze rendicontazione Fino a 20 punti Capacità organizzative e metodologiche interne (tutorship e coordinamento) Docenza svolta da personale interno ISTRUTTORIA TECNICO-PEDAGOGICA (fino a 25 punti) Compilazione scheda progetto (completezza, precisione) Obiettivi dell'intervento formativo (individuazione, articolazione, chiarezza) Aree di contenuto dei moduli (argomenti, ore dedicate) Struttura dei moduli (rispondenza alle esigenze didattiche) Correlazione tra obiettivi e contenuti dei moduli Articolazione del progetto Durata (adeguatezza rispetto al raggiungimento degli obiettivi e alla figura professionale) Risorse umane (adeguatezza del personale docente) Strutture Risorse tecniche Descrizione dello stage (contenuti e obiettivi) Fino a 25 punti Strumenti di controllo e di valutazione NO: il progetto è respinto ISTRUTTORIA ECONOMICA (fino a 27 punti) Oscillazione parametro ora/allievo Inferiore o uguale a +1% da +1% a +5% da +5% a +10% da +10% a +15% oltre 15% oltre 20% Massimo punteggio Punti assegnati 27 23 17 8 0 progetto respinto 100 Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 93 di 113 SCHEDA DI VALUTAZIONE: “CATALOGO PER LA FORMAZIONE CONTINUA NELLE PMI” PROGETTI FINANZIATI CON MISURA D1 ISTRUTTORIA NORMATIVA Il soggetto proponente ha i requisiti normativi previsti dalla norme regionali in materia di formazione professionale per attuare l'intervento formativo proposto? NO: il progetto è respinto ISTRUTTORIA DI MERITO (fino a 22 punti) Aspetti motivazionali del progetto Le motivazioni del progetto sono coerenti con Asse e Misura indicati? NO: il progetto è respinto I destinatari del progetto sono coerenti con le indicazioni di Asse e Misura specificate nelle Disposizioni Provinciali? NO: il progetto è respinto La figura professionale in uscita deve essere coerente con: - le motivazioni del progetto - i requisiti dei destinatari - i contenuti dei moduli NO: il progetto è respinto Rispetto Di Tutti i Requisiti Progettuali Obbligatori Indicati Nelle Disposizioni NO: il progetto è respinto Correttezza e completezza delle informazioni inserite nella scheda progetto e negli allegati richiesti NO: il progetto è respinto Articolazione delle motivazioni del progetto Eventuali certificazioni aggiuntive rilasciate Formazione realizzata attraverso metodologie evolute PRIORITÀ: Fino a 22 punti Coerenza con i campi trasversali d’intervento del Fondo Sociale Europeo Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 94 di 113 ISTRUTTORIA TECNICO-PEDAGOGICA (fino a 33 punti) Obiettivi dell'intervento formativo (individuazione, articolazione, chiarezza) Aree di contenuto dei moduli (argomenti, ore dedicate) Struttura dei moduli (rispondenza alle esigenze didattiche) Correlazione tra obiettivi e contenuti dei moduli Articolazione del progetto Qualità e modalità del tutoraggio Qualità della docenza Qualità dei materiali messi a disposizione dei corsisti Risorse umane (adeguatezza del personale docente) Risorse tecniche Strumenti di controllo e di valutazione Fino a 33 punti ISTRUTTORIA TECNICO-ORGANIZZATIVA VALUTAZIONE SOGGETTO PROPONENTE (fino a 20 punti) (saranno utilizzati i dati più recenti disponibili) Rispetto scadenze certificazione di spesa Rispetto scadenze rendicontazione Capacità organizzative e metodologiche interne (Tutorship e coordinamento) Docenza svolta da personale interno Esperienze significative del proponente rispetto al percorso formativo proposto Fino a 20 punti ISTRUTTORIA ECONOMICA (fino a 25 punti) Oscillazione parametro ora/allievo Inferiore o uguale a +1% da +1% a +5% da +5% a +10% da +10% a +15% oltre 15% oltre 20% Massimo punteggio Punti assegnati 25 20 15 6 0 progetto respinto 100 Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 95 di 113 SCHEDA DI VALUTAZIONE: “FORMAZIONE CONTINUA NELLE IMPRESE” PROGETTI FINANZIATI CON MISURA D1 ISTRUTTORIA NORMATIVA Il soggetto proponente ha i requisiti normativi previsti dalla norme regionali in materia di formazione professionale per attuare l'intervento formativo proposto? NO: il progetto è respinto ISTRUTTORIA DI MERITO (fino a 32 punti) Aspetti motivazionali del progetto Le motivazioni del progetto sono coerenti con Asse e Misura indicati NO: il progetto è respinto I destinatari del progetto sono coerenti con le indicazioni di Asse e Misura specificate nelle Disposizioni Provinciali NO: il progetto è respinto La figura professionale in uscita è coerente con: - le motivazioni del progetto - i requisiti dei destinatari - i contenuti dei moduli NO: il progetto è respinto RISPETTO DI TUTTI I REQUISITI PROGETTUALI OBBLIGATORI INDICATI NELLE DISPOSIZIONI NO: il progetto è respinto Articolazione delle motivazioni del progetto Accordo sindacale/protocollo d’intesa (nel caso di corsi sulla sicurezza l’accordo sindacale è un requisito obbligatorio la cui mancanza comporta la non ammissibilità Complementarità con interventi realizzati attraverso altri fondi comunitari Promozione delle pari opportunità (oltre a quanto previsto dalla legge) Progetto formativo riferito a contenuti specialistici Formazione realizzata attraverso metodologie evolute Aree tematiche prioritarie Fino a 32 punti PRIORITÀ: Coerenza con i campi trasversali d’intervento del Fondo Sociale Europeo Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 96 di 113 ISTRUTTORIA TECNICO-PEDAGOGICA (fino a 22 punti) Compilazione scheda progetto Obiettivi dell'intervento formativo Aree di contenuto dei moduli Struttura dei moduli Correlazione tra obiettivi e contenuti dei moduli Articolazione del progetto Durata Risorse umane Strutture Risorse tecniche Strumenti di controllo e di valutazione Fino a 22 punti ISTRUTTORIA TECNICO-ORGANIZZATIVA VALUTAZIONE SOGGETTO PROPONENTE (fino a 21 punti) (saranno utilizzati i dati più recenti disponibili) Rispetto scadenze certificazione di spesa Rispetto scadenze rendicontazione Capacità organizzative e metodologiche interne (tutorship e coordinamento) - valutazione quantitativa e qualitativa Docenza svolta da personale interno Partecipazione ad iniziative provinciali (orientamento, stage, ecc.) Fino a 21 punti ISTRUTTORIA ECONOMICA (fino a 25 punti) Oscillazione parametro ora/allievo Inferiore o uguale a +1% da +1% a +5% da +5% a +10% da +10% a +15% oltre 15% oltre 20% Massimo punteggio Punti assegnati 25 20 15 6 0 progetto respinto 100 Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 97 di 113 Criteri di valutazione dei percorsi individualizzati con tirocinio tutorato rivolti a ragazzi in eta’ di diritto/dovere all’ istruzione e formazione Elemento di valutazione Il soggetto proponente ha i requisiti normativi previsti dalle norme regionali in materia di formazione professionale per attuare l’intervento formativo proposto ? Elemento di valutazione Esperienza negli ultimi 5 anni del proponente nell’ area del diritto/dovere Punteggi o Da 0 a 10 Motivazioni e obiettivi del proponente Da 0 a 20 Metodologia utilizzata dall’ente proponente Da 0 a 20 Rete aziendale Da 0 a 20 OFFERTA ECONOMICA Da 0 a 30 MASSIMO PUNTEGGIO Punteggio Criterio di valutazione o assegnazione punteggio Si/No SI: si prosegue l’ istruttoria NO: il progetto è respinto Criterio di valutazione e assegnazione punteggio 10: specificata esperienza di 5 anni o più 8: specificata esperienza di 4 anni 6: specificata esperienza 3 anni 4: specificata esperienza di 2 anni 2: specificata esperienza senza indicazione anni 0: non specificata esperienza 20: specificazione chiara e coerente delle motivazioni e identificazione adeguata degli obiettivi del TT 12: specificazione parzialmente chiara e coerente delle motivazioni e identificazione parzialmente adeguata degli obiettivi dei TT 8: specificazione poco chiara e coerente delle motivazioni e identificazione poco adeguata degli obbiettivi 0: nessuna specificazione delle motivazioni e nessuna identificazione degli obbiettivi 20: identificazione chiara e coerente di metodologie rispondenti alle caratteristiche dell’utenza e funzionali agli obiettivi prefissati e richiesti 12: identificazione parzialmente chiara e coerente di metodologie rispondenti alle caratteristiche dell’utenza e funzionali agli obiettivi prefissati e richiesti. 8: identificazione poco chiara e coerente di metodologie rispondenti alle caratteristiche dell’utenza e funzionali agli obiettivi prefissati e richiesti 0: identificazione inadeguata e mancante 20: allegato elenco aziende con cui si hanno rapporti di collaborazione certificabili, attive in 4 o più settori 12: allegato elenco aziende con cui si hanno rapporti di collaborazione certificabili, attive in 2-3 settori 8: allegato elenco aziende con cui si hanno rapporti di collaborazione certificabili, attive in 1 settore 0: non allegato elenco aziende 30: corrispondente allo standard indicato 0: non corrispondete allo standard indicato 100 Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 98 di 113 Criteri di valutazione dei moduli formativi destrutturati rivolti a ragazzi in età diritto/dovere all’ istruzione e formazione ISTRUTTORIA NORMATIVA Elemento di valutazione PuntI Il soggetto proponente ha i requisiti normativi Si/No previsti dalle norme regionali in materia di formazione professionale per attuare l’intervento formativo proposto ? ISTRUTTORIA DI MERITO (Max: p. 10) Elemento di valutazione Punti Le motivazioni del progetto sono coerenti con le Si/No Disposizioni Provinciali di riferimento? Sono presenti i REQUISITI PROGETTUALI Si/No OBBLIGATORI specificati nelle Direttive provinciali ? Esperienza del proponente rispetto all’ area del 0-10 diritto dovere negli ultimi 5 anni, attribuibile se in possesso di almeno 2 componenti dell’ATI/ATS Criterio di valutazione o assegnazione punteggio SI: si prosegue l’ istruttoria NO: il progetto è respinto Criterio di valutazione o assegnazione punteggio SI: si prosegue l’ istruttoria NO: il progetto è respinto SI: si prosegue l’ istruttoria NO: il progetto è respinto 10: specificata esperienza 4 anni o più 4/6/8: specificata esperienza anni 1/2/3 2: specificata esperienza senza indicazione anni 0: non specificata esperienza ISTRUTTORIA TECNICO – ORGANIZZATIVA (Max: p. 8) Elemento di valutazione Punti Criterio di valutazione o assegnazione punteggio Monte ore Docenza e Tutoraggio 0-5 Punteggio assegnato sulla base di un’adeguata tabella di confronto delle ore effettivamente presentate a progetto da parte di tutti i proponenti Organizzazione del Lavoro di Equipe. 0-3 3: descrizione chiara e coerente Coordinamento, tutoraggio, docenza: 2: descrizione parzialmente chiara e caratteristiche ed eventuale divisione e raccordo coerente dei ruoli per le peculiarità specifiche dell’utenza e 1: descrizione poco chiara e coerente del progetto proposto 0: descrizione inadeguata o mancante ISTRUTTORIA TECNICO – PEDAGOGICA (Max: p. 52) Elemento di Punti Criterio di valutazione o assegnazione punteggio valutazione Compilazione 0-4 4: compilazione corretta o errori di compilazione irrilevanti scheda progetto 2: errori di compilazione che comportino chiarimenti ma non perdita di tempo nella valutazione 1: errori di compilazione che comportino chiarimenti e quindi perdita di tempo nella valutazione 0: gravi omissioni ed errori (tali da pregiudicare la valutazione del progetto) Obiettivi 0-6 6: identificazione chiara e coerente degli obiettivi dell’azione formativa in dell’intervento base all’analisi degli utenti identificati come destinatari del progetto e al formativo contesto di riferimento 3: identificazione parzialmente chiara e coerente degli obiettivi dell’azione formativa in base all’analisi degli utenti identificati come destinatari del progetto e al contesto di riferimento 1: identificazione poco chiara e coerente degli obiettivi dell’azione formativa in base all’analisi degli utenti identificati come destinatari del progetto e al contesto di riferimento 0: identificazione inadeguata o mancante Articolazione del 0-6 6: articolazione del progetto rispondente al raggiungimento degli obiettivi progetto (moduli, prefissati-richiesti tempi, sequenze, 3: articolazione del progetto parzialmente rispondente al raggiungimento etc) degli obiettivi prefissati-richiesti 1: articolazione del progetto appena rispondente al raggiungimento degli obiettivi prefissati-richiesti 0: articolazione del progetto non rispondente al raggiungimento degli obiettivi prefissati-richiesti Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 99 di 113 Struttura contenuto moduli e 0-6 dei Metodologia Formativa 0-6 Durata Si/No Risorse umane 0-6 Strutture 0-6 Risorse tecniche 0-6 Strumenti controllo valutazione di 0-6 e 6: articolazione dei moduli adeguata a raggiungere gli obiettivi prefissatirichiesti 3: articolazione dei moduli parzialmente adeguata a raggiungere gli obiettivi prefissati-richiesti 1: articolazione dei moduli appena adeguata a raggiungere gli obiettivi prefissati-richiesti 0: articolazione dei moduli non adeguata a raggiungere gli obiettivi prefissati-richiesti 6: identificazione chiara e coerente di metodologie didattiche rispondenti alle caratteristiche dell’utenza e funzionali agli obiettivi prefissati-richiesti 3: identificazione parzialmente chiara e coerente di metodologie didattiche rispondenti alle caratteristiche dell’utenza e funzionali agli obiettivi prefissatirichiesti 1: identificazione poco chiara e coerente di metodologie didattiche rispondenti alle caratteristiche dell’utenza e funzionali agli obiettivi prefissatirichiesti 0: identificazione inadeguata o mancante SI: durata coerente con le Direttive Provinciali e/o motivazione di non coerenza ritenuta valida. (Si prosegue l’ istruttoria) NO: durata non coerente con le Direttive Provinciali e/o motivazione di non coerenza non ritenuta valida. (Il progetto è respinto) 6: descrizione chiara del profilo professionale delle risorse umane impiegate ritenute perfettamente adeguate al raggiungimento degli obiettivi didattici ed organizzativi 3: descrizione del profilo professionale delle risorse umane impiegate che però non sono ritenute perfettamente adeguate al raggiungimento degli obiettivi didattici ed organizzativi 1: descrizione generica delle risorse umane tale da non poterne definire esattamente l’adeguatezza rispetto agli obiettivi didattici ed organizzativi 0: Descrizione inadeguata o mancante 6: descrizione chiara delle strutture impiegate (disponibilità di laboratori, aule, o altro) che sono ritenute perfettamente adeguate al raggiungimento degli obiettivi didattici ed organizzativi 3: descrizione chiara delle strutture impiegate (disponibilità di laboratori, aule o altro) che sono però ritenute parzialmente adeguate al raggiungimento degli obiettivi didattici ed organizzativi 1: descrizione generica delle strutture previste, per cui non è possibile stabilire l’adeguatezza delle stesse rispetto agli obiettivi didattici ed organizzativi del corso 0: descrizione inadeguata o mancante 6: descrizione chiara delle risorse tecniche (Macchinari, attrezzature, sussidi didattici)) che sono ritenute perfettamente adeguate al raggiungimento degli obiettivi didattici ed organizzativi 3: descrizione chiara delle strutture impiegate (Macchinari, attrezzature, sussidi didattici) che sono però ritenute parzialmente adeguate al raggiungimento degli obiettivi didattici ed organizzativi 1: descrizione generica delle risorse tecniche impiegate (Macchinari, attrezzature,sussidi didattici), per cui non è possibile stabilire l’adeguatezza delle stesse rispetto agli obiettivi didattici ed organizzativi del corso 0: descrizione inadeguata o mancante 6: Processo di valutazione dettagliatamente descritto e ritenuto perfettamente adeguato e coerente rispetto al target del corso 3:Processo di valutazione adeguatamente e ritenuto sufficientemente adeguato e coerente rispetto al target del corso 1: Processo di valutazione genericamente descritto e/o poco adeguato e coerente rispetto al target del corso 0: Sistema di valutazione inadeguato ISTRUTTORIA ECONOMICA (Max: p. 30) Da 0 a 30 MASSIMO PUNTEGGIO 30: corrispondente allo standard indicato 0: non corrispondete allo standard indicato 100 Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 100 di 113 SCHEDA VALUTAZIONE: Corsi polisettoriali per drop out ISTRUTTORIA NORMATIVA Elemento di valutazione Valutaz. Il soggetto proponente ha i requisiti normativi Si/No previsti dalle norme regionali in materia di formazione professionale per attuare l’intervento formativo proposto ? ISTRUTTORIA DI MERITO (Max: p. 10) Elemento di valutazione Valutaz. Le motivazioni del progetto sono coerenti con le Si/No Disposizioni Provinciali di riferimento Sono presenti i REQUISITI PROGETTUALI Si/No OBBLIGATORI specificati nelle Direttive provinciali Esperienza negli ultimi 4 anni del proponente nei 0-5 corsi in obbligo formativo/diritto-dovere Esperienza nei corsi polisettoriali per drop-out 0-5 Criterio di valutazione o assegnazione punteggio SI: si prosegue l’ istruttoria NO: il progetto è respinto Criterio di valutazione assegnazione punteggio SI: si prosegue l’ istruttoria NO: il progetto è respinto SI: si prosegue l’ istruttoria NO: il progetto è respinto o 5: specificata esperienza 4 anni o più 1 punto per anno di esperienza inferiore ai 4 anni 5: se il proponente ha partecipato a edizioni precedenti ISTRUTTORIA TECNICO ORGANIZZATIVA (Max: p. 20) Elemento di valutazione Valutaz. Monte ore Docenza e Tutoraggio 0-5 Criterio di valutazione o assegnazione punteggio Punteggio assegnato sulla base di un’adeguata tabella di confronto delle ore effettivamente presentate a progetto da parte di tutti i proponenti Punteggio assegnato sulla base di un’adeguata tabella di confronto Punteggio assegnato sulla base di un’adeguata tabella di confronto Punteggio assegnato sulla base di un’adeguata tabella di confronto Risultati monitoraggio del Servizio Controllo 0-5 (saranno utilizzati i dati più recenti disponibili) Rispetto scadenze certificazione di spesa 0-5 (saranno utilizzati i dati più recenti disponibili) Rispetto scadenze presentazioni rendiconti 0-5 (saranno utilizzati i dati più recenti disponibili) ISTRUTTORIA TECNICO – PEDAGOGICA (Max: p. 40) Elemento di Valutaz. Criterio di valutazione o assegnazione punteggio valutazione Compilazione 0-4 4: compilazione corretta o errori di compilazione irrilevanti scheda progetto 2: errori di compilazione che comportino chiarimenti ma non perdita di tempo nella valutazione 1: errori di compilazione che comportino chiarimenti e quindi perdita di tempo nella valutazione 0: gravi omissioni ed errori (tali da pregiudicare la valutazione del progetto) Obiettivi dell’intervento formativo 0-6 Articolazione 0-4 del progetto (moduli, tempi, sequenze, etc) 6: identificazione chiara e coerente degli obiettivi dell’azione formativa in base all’analisi degli utenti identificati come destinatari del progetto e al contesto di riferimento 3: identificazione parzialmente chiara e coerente degli obiettivi dell’azione formativa in base all’analisi degli utenti identificati come destinatari del progetto e al contesto di riferimento 1: identificazione poco chiara e coerente degli obiettivi dell’azione formativa in base all’analisi degli utenti identificati come destinatari del progetto e al contesto di riferimento 0: identificazione inadeguata o mancante 4: articolazione del progetto rispondente al raggiungimento degli obiettivi prefissati-richiesti 2: articolazione del progetto parzialmente rispondente al raggiungimento degli obiettivi prefissati-richiesti 1: articolazione del progetto appena rispondente al raggiungimento degli obiettivi prefissati-richiesti 0: articolazione del progetto non rispondente al raggiungimento degli obiettivi prefissati-richiesti Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 101 di 113 Struttura contenuto moduli e 0-6 dei 6: articolazione dei moduli adeguata a raggiungere gli obiettivi prefissatirichiesti 3: articolazione dei moduli parzialmente adeguata a raggiungere gli obiettivi prefissati-richiesti 1: articolazione dei moduli appena adeguata a raggiungere gli obiettivi prefissati-richiesti 0: articolazione dei moduli non adeguata a raggiungere gli obiettivi prefissati-richiesti Metodologia 0-6 6: identificazione chiara e coerente di metodologie didattiche rispondenti Formativa alle caratteristiche dell’utenza e funzionali agli obiettivi prefissati-richiesti 3: identificazione parzialmente chiara e coerente di metodologie didattiche rispondenti alle caratteristiche dell’utenza e funzionali agli obiettivi prefissati-richiesti 1: identificazione poco chiara e coerente di metodologie didattiche rispondenti alle caratteristiche dell’utenza e funzionali agli obiettivi prefissati-richiesti 0: identificazione inadeguata o mancante Risorse umane 0-6 6: descrizione chiara del profilo professionale delle risorse umane impiegate ritenute perfettamente adeguate al raggiungimento degli obiettivi didattici ed organizzativi 3: descrizione del profilo professionale delle risorse umane impiegate che però non sono ritenute perfettamente adeguate al raggiungimento degli obiettivi didattici ed organizzativi 1: descrizione generica delle risorse umane tale da non poterne definire esattamente l’adeguatezza rispetto agli obiettivi didattici ed organizzativi 0: Descrizione inadeguata o mancante Risorse tecniche 0-4 4: descrizione chiara delle risorse tecniche (Macchinari, attrezzature, sussidi didattici)) che sono ritenute perfettamente adeguate al raggiungimento degli obiettivi didattici ed organizzativi 2: descrizione chiara delle strutture impiegate (Macchinari, attrezzature, sussidi didattici) che sono però ritenute parzialmente adeguate al raggiungimento degli obiettivi didattici ed organizzativi 1: descrizione generica delle risorse tecniche impiegate (Macchinari, attrezzature,sussidi didattici), per cui non è possibile stabilire l’adeguatezza delle stesse rispetto agli obiettivi didattici ed organizzativi del corso 0: descrizione inadeguata o mancante Strumenti di 0-4 4: Processo di valutazione dettagliatamente descritto e ritenuto controllo e perfettamente adeguato e coerente rispetto al target del corso valutazione 2:Processo di valutazione adeguatamente e ritenuto sufficientemente adeguato e coerente rispetto al target del corso 1: Processo di valutazione genericamente descritto e/o poco adeguato e coerente rispetto al target del corso 0: Sistema di valutazione inadeguato ISTRUTTORIA ECONOMICA (Max: p. 30) Oscillazione parametro ora/allievo Punteggio (0 –30) Inferiore o uguale a +1% 30 da +1% a +5% 25 da +5% a +10% 19 da +10% a +15% 9 oltre 15% 0 oltre 20% progetto respinto MASSIMO PUNTEGGIO 100 Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 102 di 113 SCHEDA VALUTAZIONE: Percorsi formativi per l’inclusione di giovani in situazione di svantaggio sociale, Percorsi integrati scuola/formazione professionale per allievi disabili, Interventi formativi per giovani disabili. ISTRUTTORIA NORMATIVA Elemento di valutazione PuntI Il soggetto proponente ha i requisiti normativi Si/No previsti dalle norme regionali in materia di formazione professionale per attuare l’intervento formativo proposto ? ISTRUTTORIA DI MERITO (Max: p. 14) Elemento di valutazione Punti Le motivazioni del progetto sono coerenti con le Si/No Disposizioni Provinciali di riferimento? Sono presenti i REQUISITI PROGETTUALI Si/No OBBLIGATORI specificati nelle Direttive provinciali ? Esperienza del proponente rispetto al progetto 0-5 presentato (Attività Mista, Attività Specializzata, Inserimento) / (Polisettoriali per giovani a rischio) Genesi, strutturazione e realizzazione del progetto 0-5 con il supporto di una rete di soggetti che si occupano specificatamente del target di utenza destinatario del progetto Esistenza di una metodologia, e/o di prassi e 0-4 contatti consolidati, per la ricerca di aziende “ad hoc” per le caratteristiche specifiche dell’utenza e del progetto proposto Criterio di valutazione o assegnazione punteggio SI: si prosegue l’ istruttoria NO: il progetto è respinto Criterio di valutazione o assegnazione punteggio SI: si prosegue l’ istruttoria NO: il progetto è respinto SI: si prosegue l’ istruttoria NO: il progetto è respinto 5: specificata esperienza 4 anni o più 2/3/4: specificata esperienza anni 1/2/3 1: specificata esperienza senza indicazione anni 0: non specificata esperienza 5: descrizione chiara e coerente 3: descrizione parzialmente chiara e coerente 1: descrizione poco chiara e coerente 0: descrizione inadeguata o mancante 4: descrizione chiara e coerente 2: descrizione parzialmente chiara e coerente 1: descrizione poco chiara e coerente 0: descrizione inadeguata o mancante ISTRUTTORIA TECNICO – ORGANIZZATIVA (Max: p. 8) Elemento di valutazione Punti Criterio di valutazione o assegnazione punteggio Monte ore Docenza e Tutoraggio 0-3 Punteggio assegnato sulla base di un’adeguata tabella di confronto delle ore effettivamente presentate a progetto da parte di tutti i proponenti Organizzazione del Lavoro di Equipe. 0-3 3: descrizione chiara e coerente Coordinamento, tutoraggio, docenza: 2: descrizione parzialmente chiara e caratteristiche ed eventuale divisione e raccordo coerente dei ruoli per le peculiarità specifiche dell’utenza e 1: descrizione poco chiara e coerente del progetto proposto 0: descrizione inadeguata o mancante Utilizzo di un servizio di supervisione dell’attività 0-2 2: descrizione chiara e coerente proposta 1: descrizione poco chiara e coerente 0: descrizione inadeguata o mancante ISTRUTTORIA TECNICO – PEDAGOGICA (Max: p. 48) Elemento di Punti Criterio di valutazione o assegnazione punteggio valutazione Compilazione 0-4 4: compilazione corretta o errori di compilazione irrilevanti scheda progetto 2: errori di compilazione che comportino chiarimenti ma non perdita di tempo nella valutazione 1: errori di compilazione che comportino chiarimenti e quindi perdita di tempo nella valutazione 0: gravi omissioni ed errori (tali da pregiudicare la valutazione del progetto) Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 103 di 113 Obiettivi dell’intervento formativo 0-4 Articolazione del 0-6 progetto (moduli, tempi, sequenze, etc) Struttura contenuto moduli e 0-6 dei Metodologia Formativa 0-6 Durata Si/No Risorse umane 0-4 Curriculum risorse 0-6 umane: esperienza di almeno due figure di riferimento, che avranno un incarico di monte ore preponderante sul progetto, in precedenti corsi (“Attività Mista, Attività Specializzata, Inserimento” )/Polisettoriali giovani a rischio 4: identificazione chiara e coerente degli obiettivi dell’azione formativa in base all’analisi degli utenti identificati come destinatari del progetto e al contesto di riferimento 2: identificazione parzialmente chiara e coerente degli obiettivi dell’azione formativa in base all’analisi degli utenti identificati come destinatari del progetto e al contesto di riferimento 1: identificazione poco chiara e coerente degli obiettivi dell’azione formativa in base all’analisi degli utenti identificati come destinatari del progetto e al contesto di riferimento 0: identificazione inadeguata o mancante 6: articolazione del progetto rispondente al raggiungimento degli obiettivi prefissati-richiesti 3: articolazione del progetto parzialmente rispondente al raggiungimento degli obiettivi prefissati-richiesti 1: articolazione del progetto appena rispondente al raggiungimento degli obiettivi prefissati-richiesti 0: articolazione del progetto non rispondente al raggiungimento degli obiettivi prefissati-richiesti 6: articolazione dei moduli adeguata a raggiungere gli obiettivi prefissatirichiesti 3: articolazione dei moduli parzialmente adeguata a raggiungere gli obiettivi prefissati-richiesti 1: articolazione dei moduli appena adeguata a raggiungere gli obiettivi prefissati-richiesti 0: articolazione dei moduli non adeguata a raggiungere gli obiettivi prefissati-richiesti 6: identificazione chiara e coerente di metodologie didattiche rispondenti alle caratteristiche dell’utenza e funzionali agli obiettivi prefissati-richiesti 3: identificazione parzialmente chiara e coerente di metodologie didattiche rispondenti alle caratteristiche dell’utenza e funzionali agli obiettivi prefissatirichiesti 1: identificazione poco chiara e coerente di metodologie didattiche rispondenti alle caratteristiche dell’utenza e funzionali agli obiettivi prefissatirichiesti 0: identificazione inadeguata o mancante SI: durata coerente con le Direttive Provinciali e/o motivazione di non coerenza ritenuta valida. (Si prosegue l’ istruttoria) NO: durata non coerente con le Direttive Provinciali e/o motivazione di non coerenza non ritenuta valida. (Il progetto è respinto) 4: descrizione chiara del profilo professionale delle risorse umane impiegate ritenute perfettamente adeguate al raggiungimento degli obiettivi didattici ed organizzativi 2: descrizione del profilo professionale delle risorse umane impiegate che però non sono ritenute perfettamente adeguate al raggiungimento degli obiettivi didattici ed organizzativi 1: descrizione generica delle risorse umane tale da non poterne definire esattamente l’adeguatezza rispetto agli obiettivi didattici ed organizzativi 0: Descrizione inadeguata o mancante 6: specificata esperienza 4 anni o più 2/3/4: specificata esperienza anni 1/2/3 1: specificata esperienza senza indicazione anni 0: non specificata esperienza Nota 1: in caso di esperienza di una sola figura il punteggio sarà dimezzato) Nota 2: (“Specificata esperienza”: deve essere descritta in una nota firmata dal rappresentante legale dell’ ente/centro proponente con indicazione precisa e verificabile dell’esperienza richiesta) Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 104 di 113 Strutture 0-4 4: descrizione chiara delle strutture impiegate (disponibilità di laboratori, aule, o altro) che sono ritenute perfettamente adeguate al raggiungimento degli obiettivi didattici ed organizzativi 2: descrizione chiara delle strutture impiegate (disponibilità di laboratori, aule o altro) che sono però ritenute parzialmente adeguate al raggiungimento degli obiettivi didattici ed organizzativi 1: descrizione generica delle strutture previste, per cui non è possibile stabilire l’adeguatezza delle stesse rispetto agli obiettivi didattici ed organizzativi del corso 0: descrizione inadeguata o mancante Risorse tecniche 0-4 4: descrizione chiara delle risorse tecniche (Macchinari, attrezzature, sussidi didattici)) che sono ritenute perfettamente adeguate al raggiungimento degli obiettivi didattici ed organizzativi 2: descrizione chiara delle strutture impiegate (Macchinari, attrezzature, sussidi didattici) che sono però ritenute parzialmente adeguate al raggiungimento degli obiettivi didattici ed organizzativi 1: descrizione generica delle risorse tecniche impiegate (Macchinari, attrezzature,sussidi didattici), per cui non è possibile stabilire l’adeguatezza delle stesse rispetto agli obiettivi didattici ed organizzativi del corso 0: descrizione inadeguata o mancante Strumenti di 0-4 4: Processo di valutazione dettagliatamente descritto e ritenuto controllo e perfettamente adeguato e coerente rispetto al target del corso valutazione 2:Processo di valutazione adeguatamente e ritenuto sufficientemente adeguato e coerente rispetto al target del corso 1: Processo di valutazione genericamente descritto e/o poco adeguato e coerente rispetto al target del corso 0: Sistema di valutazione inadeguato ISTRUTTORIA ECONOMICA (Max: p. 30) Oscillazione parametro ora/allievo Punteggio (0 –30) Inferiore o uguale a +1% 30 da +1% a +5% 25 da +5% a +10% 19 da +10% a +15% 9 oltre 15% 0 oltre 20% progetto respinto MASSIMO PUNTEGGIO 100 Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 105 di 113 SCHEDA VALUTAZIONE: Percorsi di orientamento nelle terze classi della scuola media: progetto P.E.R.S.E.O (Misura C2 - Azione 2) ISTRUTTORIA NORMATIVA Elemento di valutazione PuntI Criterio di valutazione o assegnazione punteggio Il soggetto proponente ha i requisiti normativi Si/No SI: si prosegue l’ istruttoria previsti dalle norme regionali in materia di NO: il progetto è respinto formazione professionale per attuare l’intervento formativo proposto ? ISTRUTTORIA DI MERITO (Max: p. 10) Elemento di valutazione Punti Criterio di valutazione o assegnazione punteggio Le motivazioni del progetto sono coerenti con le Si/No SI: si prosegue l’ istruttoria Disposizioni Provinciali di riferimento? NO: il progetto è respinto Sono presenti i REQUISITI PROGETTUALI Si/No SI: si prosegue l’ istruttoria OBBLIGATORI specificati nelle Direttive provinciali ? NO: il progetto è respinto Esperienza negli ultimi 4 anni del proponente 0-5 5: specificata esperienza 4 anni o più rispetto al progetto presentato (Corsi di formazione 2/3/4: specificata esperienza anni 1/2/3 di base, Corsi per l’Obbligo formativo-diritto1: specificata esperienza senza indicazione dovere: area handicap o disagio sociale) anni 0: non specificata esperienza Esperienza negli ultimi 4 anni del proponente 0-5 5: specificata esperienza 4 anni o più rispetto al progetto presentato (Percorsi integrati di 2/3/4: specificata esperienza anni 1/2/3 orientamento scuola/formazione, Percorso 1: specificata esperienza senza indicazione sperimentale antidispersione scolastica ragazzi anni stranieri, Progetto PERSEO) 0: non specificata esperienza ISTRUTTORIA TECNICO – ORGANIZZATIVA (Max: p. 20) Elemento di valutazione Punti Criterio di valutazione o assegnazione punteggio Monte ore Docenza e Tutoraggio 0-5 Punteggio assegnato sulla base di un’adeguata tabella di confronto delle ore effettivamente presentate a progetto da parte di tutti i proponenti Risultati monitoraggio del Servizio Controllo 0-5 Punteggio assegnato sulla base di (saranno utilizzati i dati più recenti disponibili) un’adeguata tabella di confronto Rispetto scadenze certificazione di spesa 0-5 Punteggio assegnato sulla base di (saranno utilizzati i dati più recenti disponibili) un’adeguata tabella di confronto Rispetto scadenze presentazioni rendiconti 0-5 Punteggio assegnato sulla base di (saranno utilizzati i dati più recenti disponibili) un’adeguata tabella di confronto ISTRUTTORIA TECNICO – PEDAGOGICA (Max: p. 40) Elemento di Punti Criterio di valutazione o assegnazione punteggio valutazione Compilazione 0-4 4: compilazione corretta o errori di compilazione irrilevanti scheda progetto 2: errori di compilazione che comportino chiarimenti ma non perdita di tempo nella valutazione 1: errori di compilazione che comportino chiarimenti e quindi perdita di tempo nella valutazione 0: gravi omissioni ed errori (tali da pregiudicare la valutazione del progetto) Obiettivi 0-6 6: identificazione chiara e coerente degli obiettivi dell’azione formativa in base dell’intervento all’analisi degli utenti identificati come destinatari del progetto e al contesto di formativo riferimento 3: identificazione parzialmente chiara e coerente degli obiettivi dell’azione formativa in base all’analisi degli utenti identificati come destinatari del progetto e al contesto di riferimento 1: identificazione poco chiara e coerente degli obiettivi dell’azione formativa in base all’analisi degli utenti identificati come destinatari del progetto e al contesto di riferimento 0: identificazione inadeguata o mancante Articolazione del 0-4 4: articolazione del progetto rispondente al raggiungimento degli obiettivi progetto (moduli, prefissati-richiesti tempi, sequenze, 2: articolazione del progetto parzialmente rispondente al raggiungimento degli etc) obiettivi prefissati-richiesti 1: articolazione del progetto appena rispondente al raggiungimento degli obiettivi prefissati-richiesti Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 106 di 113 0: articolazione del progetto non rispondente al raggiungimento degli obiettivi prefissati-richiesti Struttura contenuto moduli e 0-6 dei 6: articolazione dei moduli adeguata a raggiungere gli obiettivi prefissatirichiesti 3: articolazione dei moduli parzialmente adeguata a raggiungere gli obiettivi prefissati-richiesti 1: articolazione dei moduli appena adeguata a raggiungere gli obiettivi prefissati-richiesti 0: articolazione dei moduli non adeguata a raggiungere gli obiettivi prefissatirichiesti Metodologia 0-6 6: identificazione chiara e coerente di metodologie didattiche rispondenti alle Formativa caratteristiche dell’utenza e funzionali agli obiettivi prefissati-richiesti 3: identificazione parzialmente chiara e coerente di metodologie didattiche rispondenti alle caratteristiche dell’utenza e funzionali agli obiettivi prefissatirichiesti 1: identificazione poco chiara e coerente di metodologie didattiche rispondenti alle caratteristiche dell’utenza e funzionali agli obiettivi prefissati-richiesti 0: identificazione inadeguata o mancante Durata Si/No SI: durata coerente con le Direttive Provinciali e/o motivazione di non coerenza ritenuta valida. (Si prosegue l’ istruttoria) NO: durata non coerente con le Direttive Provinciali e/o motivazione di non coerenza non ritenuta valida. (Il progetto è respinto) Risorse umane 0-6 6: descrizione chiara del profilo professionale delle risorse umane impiegate ritenute perfettamente adeguate al raggiungimento degli obiettivi didattici ed organizzativi 3: descrizione del profilo professionale delle risorse umane impiegate che però non sono ritenute perfettamente adeguate al raggiungimento degli obiettivi didattici ed organizzativi 1: descrizione generica delle risorse umane tale da non poterne definire esattamente l’adeguatezza rispetto agli obiettivi didattici ed organizzativi 0: Descrizione inadeguata o mancante Risorse tecniche 0-4 4: descrizione chiara delle risorse tecniche (Macchinari, attrezzature, sussidi didattici)) che sono ritenute perfettamente adeguate al raggiungimento degli obiettivi didattici ed organizzativi 2: descrizione chiara delle strutture impiegate (Macchinari, attrezzature, sussidi didattici) che sono però ritenute parzialmente adeguate al raggiungimento degli obiettivi didattici ed organizzativi 1: descrizione generica delle risorse tecniche impiegate (Macchinari, attrezzature,sussidi didattici), per cui non è possibile stabilire l’adeguatezza delle stesse rispetto agli obiettivi didattici ed organizzativi del corso 0: descrizione inadeguata o mancante Strumenti di 0-4 4: Processo di valutazione dettagliatamente descritto e ritenuto perfettamente controllo e adeguato e coerente rispetto al target del corso valutazione 2:Processo di valutazione adeguatamente e ritenuto sufficientemente adeguato e coerente rispetto al target del corso 1: Processo di valutazione genericamente descritto e/o poco adeguato e coerente rispetto al target del corso 0: Sistema di valutazione inadeguato ISTRUTTORIA ECONOMICA (Max: p. 30) Oscillazione parametro ora/allievo Punteggio (0 –30) Inferiore o uguale a +1% 30 da +1% a +5% 25 da +5% a +10% 19 da +10% a +15% 9 oltre 15% 0 oltre 20% progetto respinto MASSIMO PUNTEGGIO 100 Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 107 di 113 ALLEGATI Allegato n.1 – Prospetti per l’indicazione dei massimali (misura D1) Allegato n. 2 -Prospetto progetti/risorse (misura D1 azione 1 - corsi a catalogo) Allegato n. 3 - Figure professionali nell’area logistica/portuale/marittima Allegato n. 4 - Richiesta login e password per accesso al sistema informativo condiviso Regione Liguria e Province liguri – FP2000/SIRIO Allegato n.1 PROSPETTI PER L'INDICAZIONE DEI MASSIMALI (misura D1) Considerato che i massimali sono riferiti alle singole aziende, potranno verificarsi due casi: 1. Progetti aziendali (titolarità enti o aziende) 2. Progetti interaziendali (titolarità enti o aziende) Nel caso (1), sarà necessario produrre il seguente documento, firmato dal legale rappresentante dell'azienda a cui è riferito il progetto: SCHEDA RIEPILOGATIVA IMPORTO PUBBLICO RICHIESTO Denominazione azienda: Numero dipendenti in provincia di Genova: Massimale: ELENCO DEI PROGETTI CUI L'AZIENDA INTENDE PARTECIPARE (nell'ambito delle presenti Disposizioni attuative) Proponente Titolo progetto Quota importo pubblico* Totale importo pubblico richiesto: Timbro e firma del legale rappresentante (*)= la "quota importo pubblico" dovrà essere calcolata in proporzione al numero dei dipendenti dell'azienda partecipanti al corso rispetto agli allievi totali del coso medesimo. Nel caso di progetti interaziendali, dovranno essere allegate al progetto le "schede riepilogative importo pubblico richiesto" relative a tutte le imprese partecipanti al progetto medesimo, pena l'inammissibilità dello stesso. Sempre nel caso di progetti interaziendali, dovrà essere compilato e firmato dal legale rappresentante del soggetto proponente il seguente prospetto riepilogativo: PROSPETTO RIEPILOGATIVO AZIENDE PARTECIPANTI AL CORSO Titolo corso: Numero allievi: Totale importo pubblico richiesto: ELENCO AZIENDE PARTECIPANTI AL CORSO Denominazione azienda Numero dipendenti partecipanti al Quota importo pubblico* corso Totale importo pubblico Timbro e firma del legale rappresentante del proponente (*)= la "quota importo pubblico" dovrà essere calcolata in proporzione al numero dei dipendenti dell'azienda partecipanti al corso rispetto agli allievi totali. Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2006 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 109 di 113 Allegato n. 2 Elenco progetti presentati nell’ambito della misura D1 azione 1 – “Catalogo per la formazione continua nelle PMI” Sezione Luogo e data Area tematica Titolo progetto Firma del legale rappresentante Allegato n. 3 FIGURE PROFESSIONALI NELL’AREA LOGISTICA/PORTUALE/MARITTIMA Le figure professionali per le quali è ammessa la progettazione da parte degli Enti/Centri, individuate in attuazione dell’Accordo territoriale di costituzione del Polo formativo dell’Economia del Mare di cui alla Deliberazione della Giunta regionale n. 849 del 29/7/2005 sono elencate tassativamente per quanto riguarda la Misura A2 – Azione 1, tipologie a) e b). Per la Misura C3 – Azioni 1 e 2 possono essere presentate anche proposte progettuali riferite a figure professionali diverse da quelle elencate, individuate dai soggetti proponenti sulla base di loro analisi del mercato del lavoro. Figure professional1 - Misura A2 - Azione 1 Semoventista a piazzale Terminalista portuale Montatore di scafo Verniciatore navale Allestitore nautico Figure professionali - Misura C3 - Azioni 1 e 2 Spedizioniere doganale Addetto programmazione carichi Tecnico della logistica integrata Tecnico import - export Disegnatore navale Perito marittimo Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2005 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 111 di 113 Allegato n. 4 (su carta intestata del richiedente) Richiesta login e password per accesso al sistema informativo condiviso Regione Liguria e Province liguri – FP2000/SIRIO Alla PROVINCIA DI GENOVA Servizio Formazione professionale via Cesarea, 14 16121 GENOVA ………………….., lì ……………………. Oggetto: Richiesta login e password per accesso al sistema informativo condiviso Regione Liguria e Province liguri – FP2000/SIRIO Con la presente si richiede il rilascio della login e password per accesso al sistema informativo condiviso dalla Regione Liguria e dalle Province liguri – FP2000/SIRIO. A tal fine si allega dichiarazione di impegno. Distinti saluti. Timbro e firma rappresentante del legale Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2005 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 112 di 113 Richiesta login e password per accesso al sistema informativo condiviso Regione Liguria e Province liguri – FP2000/SIRIO DICHIARAZIONE DI IMPEGNO Il sottoscritto ……………………………………………………….., nella qualità di legale rappresentante dell’Ente di formazione …………………………………………………………………………… si impegna ad inserire nel sistema informativo condiviso dalla Regione Liguria e dalle Province liguri – FP2000/SIRIO – ogni informazione richiesta dall’Amministrazione di riferimento riguardante le attività a finanziamento pubblico, di competenza della Regione o delle Amministrazione provinciali. A tal fine si impegna a: custodire e non diffondere a terzi soggetti il codice utente e la password trasmesse dalla Regione per l’accesso al sistema; inserire, verificare ed aggiornare costantemente la correttezza delle informazioni inviate per via telematica, assicurandone altresì la tempestiva trasmissione cartacea in copia conforme; assumere la responsabilità delle informazioni inserite riconoscendo che la Regione ha messo in atto le opportune misure informatiche atte a garantirne l’integrità e la sicurezza. I dati conferiti saranno trattati e contenuti in banche dati allo scopo di consentirne la gestione elettronica del procedimento amministrativo in relazione al quale il conferimento di dati è obbligatorio. L’eventuale rifiuto a fornirli potrebbe comportare la mancata o parziale definizione del procedimento amministrativo. Titolare del trattamento dei dati è l’Amministrazione provinciale o regionale di riferimento, responsabile del trattamento è il Funzionario individuato dall’Amministrazione di riferimento. Il contenuto di tali banche dati sarà inoltre utilizzato dall’Amministrazione provinciale o regionale di riferimento per effettuare ricerche anonime di tipo statistico e per creare indirizzari, aggiornati a seguito di comunicazione scritta. Gli estratti dei dati saranno comunicati a enti e soggetti coinvolti nella gestione del Fondo Sociale Europeo e delle altre linee di finanziamento utilizzate (Unione Europea, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali) nonché ai soggetti con i quali la Regione Liguria ha attivato convenzioni per attività di servizi informatici e saranno parzialmente diffusi al pubblico. Per l’esercizio dei diritti riconosciuto dall’art. 7 del D. Lgs. 196/2003 ci si potrà rivolgere all’Amministrazione di riferimento. Data ………………………………………. Timbro dell’Ente di formazione Firma leggibile per esteso del legale rappresentante Art. 7 D.Lgs. n. 196 del 30/06/2003 “Diritti dell'interessato - Diritto di accesso ai dati personali ed altri diritti”. 1. L'interessato ha diritto di ottenere la conferma dell'esistenza o meno di dati personali che lo riguardano, anche se non ancora registrati, e la loro comunicazione in forma intelligibile. 2. L'interessato ha diritto di ottenere l'indicazione: a) dell'origine dei dati personali; b) delle finalità e modalità del trattamento; c) della logica applicata in caso di trattamento effettuato con l'ausilio di strumenti elettronici; d) degli estremi identificativi del titolare, dei responsabili e del rappresentante designato ai sensi dell'articolo 5, comma 2; e) dei soggetti o delle categorie di soggetti ai quali i dati personali possono essere comunicati o che possono venirne a conoscenza in qualità di rappresentante designato nel territorio dello Stato, di responsabili o incaricati. 3. L'interessato ha diritto di ottenere: a) l'aggiornamento, la rettificazione ovvero, quando vi ha interesse, l'integrazione dei dati; b) la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in violazione di legge, compresi quelli di cui non è necessaria la conservazione in relazione agli scopi per i quali i dati sono stati raccolti o successivamente trattati; c) l'attestazione che le operazioni di cui alle lettere a) e b) sono state portate a conoscenza, anche per quanto riguarda il loro contenuto, di coloro ai quali i dati sono stati comunicati o diffusi, eccettuato il caso in cui tale adempimento si rivela impossibile o comporta un impiego di mezzi manifestamente sproporzionato rispetto al diritto tutelato. 4. L'interessato ha diritto di opporsi, in tutto o in parte: a) per motivi legittimi al trattamento dei dati personali che lo riguardano, ancorché pertinenti allo scopo della raccolta; al trattamento di dati personali che lo riguardano a fini di invio di materiale pubblicitario o di vendita diretta o per il compimento di ricerche di mercato o di comunicazione commerciale. Provincia di Genova – Disposizioni attuative 2005 – F.S.E. Ob.3 Misure A2, C3, D1, B1, C2, Fondi regionali Pagina 113 di 113