Indice 1. Indicazioni di progetto ……………………………………………………………………...pag.2 2. Quadro elettrico …………………………………………………………………. ………..pag.3 3. Impianto luce ………………………………………………………………………………. pag.5 4. Impianto F.M. ……………………………………………………………………………… pag.5 5. Impianto di terra …………………………………………………………………………... pag.6 6. Impianto di protezione dalle scariche atmosferiche ……………………………………pag.6 7. Criteri di dimensionamento…………………………………………………………………pag.6 8. Impianti speciali ……………………………………………………………………………..pag.9 9. Impianto di controllo e gestione …………………………………………………………...pag.9 10. Impianto di sicurezza ……………………………………………………………………… pag.9 11. Considerazioni Illuminotecniche …………………………………………………………..pag.10 12. Normative di riferimento…………………………………………………………………… pag.10 Allegato A………………………………………….………………………………………… pag.12 Allegato B……………………………………………………………….…………………… pag.13 1 1. I ndicazioni di progetto La presente relazione è parte integrante della fase definitiva di progettazione, in qualità di allegato obbligatorio della dichiarazione di conformità che la ditta esecutrice degli impianti , dovrà consegnare al termine dei lavori. Il presente documento servirà inoltre quale base di lavoro per ogni futura modifica degli impianti stessi; di conseguenza dovrà essere costantemente aggiornato all’evolvere di questi, dovrà essere completato di tutte le informazioni, documentazioni, prescrizioni di posa e di manutenzione delle varie apparecchiature installate a seguito dei lavori. I lavori in oggetto prevedono la fornitura di tutti i materiali necessari alla realizzazione, secondo le vigenti norme CEI ( trattandosi di un edificio di pregevole rilevanza storica ed artistica in particolare la norma CEI 64-15) e di legge nel completo rispetto del presente progetto, degli impianti elettrici e speciali al servizio della Chiesa Spirito Santo ubicata nel Comune di Aversa con destinazione d'uso principale SALA DA MUSICA. In particolare si dovranno realizzare le seguenti macro lavorazioni: • Predisposizione nuovo punto di consegna energia elettrica da ente gestore; • Fornitura e posa di interruttore generale e linea di alimentazione; • Fornitura e posa in opera del quadro elettrico generale; • Realizzazione delle linee dorsali principali; • Impianto di illuminazione normale e di emergenza; • Impianto prese di corrente e f.m.; • Impianto di protezione fulmini; • Realizzazione impianto di terra; • Realizzazione impianto di rilevazione incendio; • Collaudo e certificazione di tutti gli impianti di nuova realizzazione. Tutti i componenti utilizzati avranno marcatura CE, pertanto verranno soddisfatti requisiti minimi di sicurezza previsti dalla direttiva EMC in materia di contenimento dell’inquinamento elettromagnetico. Nell’esecuzione dei lavori dovranno essere rigorosamente applicate, a cura e responsabilità della Ditta appaltatrice, oltre alle norme di legge esistenti in materia di “Prevenzione infortuni” e di “Igiene del Lavoro”, le prescrizioni impartite da “Ispettorato del Lavoro”, da“Direzione Lavori” o da qualsiasi altro ente od autorità competente. I suddetti impianti saranno comprensivi di apparecchiature di sezionamento, di condutture di alimentazione, di componenti utilizzatori ed accessori, secondo i criteri, le definizioni ed i limiti forniti nelle descrizioni specifiche riportate nella presente Relazione Tecnica e dalle eventuali indicazioni che la Direzione Lavori trasmetterà all'impresa durante il corso dei lavori, affinché tutto sia perfettamente funzionante e collaudabile in ogni sua parte. Obiettivo del progetto è quello di realizzare un impianto elettrico che soddisfi le seguenti principali esigenze tecniche: • facilità di gestione e manutenzione • flessibilità di utilizzo 2 • contenimento dell’inquinamento elettromagnetico • elevati livelli di affidabilità nell’uso • elevati livelli di sicurezza nell’uso 2. Quadro Elettrico e Distribuzione L'impianto elettrico in oggetto sarà alimentato dal quadro generale esterno ubicato in prossimità del punto di consegna dell'ente distributore con tensione nominale di 400 V sistema TT per quanto riguarda il tipo di collegamento a terra del neutro e delle masse. La potenza contrattuale stimata è di 10 kW. 2.1 Posizionamento dell'interruttore generale All'interno del quadro generale esterno verrà installato l'interruttore generale il cui compito sarà quello di sezionare l'impianto e potrà essere aperto direttamente dal pulsante di sgancio di emergenza posto in prossimità del foyer; tale pulsante sarà contenuto entro una cassetta rossa con vetro frangibile. Si precisa che tale interruttore potrà anche far parte del QG se il contatore ENEL sarà ubicato nello stesso ambiente. 2.2 Quadro generale Il quadro generale di bassa tensione denominato "QG", in carpenteria metallica grado di protezione IP55 dimensioni 1800x600x400mm., sarà costituito da due sezioni, una sezione ENEL e una sezione privilegiata derivata dal gruppo statico di continuità UPS di potenza P=3 kVA durata 60 minuti per l'alimentazione dei servizi di sicurezza in particolare l'illuminazione. Tale scelta nasce dalla necessità di avere il minor impatto estetico possibile sulla struttura di notevole pregio artistico. Con tale scelta l'illuminazione normale funge anche da emergenza evitando così di installare ulteriori corpi illuminati che non solo avrebbero un impatto formale poco adeguato al carattere dell'ambiente ma risulterebbero di difficile collocazione nei punti utili per assicurare quell'illuminazione minima prevista dalle norme allo scopo di evitare panico e per consentire una tranquilla evacuazione in caso di pericolo. L'unità di UPS sarà dotata di by-pass manuale per garantire la continuità di servizio in caso di rottura del gruppo statico ed inoltre sarà dotato in uscita di un interruttore telecomandabile, la cui bobina è alimentata dall’UPS stesso, per disabilitare, in caso di necessità, anche la linea di emergenza. 2.2.1 Dati Elettrici • Tensione di esercizio: 400V • Tensione di isolamento: 660V • Frequenza nominale: 50Hz • Tensione di prova a frequenza industriale per i circuiti di potenza: 3 kV per 1 minuto • Tensione di prova a frequenza industriale per i circuiti di comando: 2 kV per 1 minuto • Corrente nominale 50A • Potere di interruzione minimo degli interruttori: 6 kA 2.2.2 Impianti di terra nel quadro Il quadro dovrà essere percorso longitudinalmente da una sbarra elettrica di terra in rame. Tutti i componenti principali dovranno essere collegati a terra. Su ciascuna estremità della sbarra di terra si dovranno prevedere morsetti adatti al collegamento, con cavo, all'impianto di messa a terra generale. 3 2.2.3 Materiali isolanti I criteri di progettazione della parti isolanti dovranno garantire la resistenza alla polluzione ed all'invecchiamento. Tutti i materiali impiegati nella costruzione del quadro dovranno essere di tipo autoestinguente. 2.2.4 Apparecchiature Le apparecchiature principali montate nel quadro dovranno essere adeguate alle caratteristiche di progetto indicate al punto 2.2.1 2.2.5 Interruttori Tutti gli interruttori di uguale portata dovranno essere intercambiabili e a montaggio su profilo DIN. Gli interruttori quadripolari dovranno essere dotati di protezione magnetotermica sulle tre fasi; quelli bipolari su fase e neutro. Tutti gli interruttori dovranno essere muniti di etichetta indelebile, indicante il circuito protetto. 2.2.6 Trasformatori di corrente I trasformatori di corrente dovranno avere prestazioni e classe di precisione come previsto dalle norme. I trasformatori di corrente dovranno avere custodia in termoplastico autoestinguente ed essere adatti per installazione fissa all'interno degli scomparti. 2.2.7 Apparecchiature ausiliarie ed accessori Il quadro dovrà essere completo di tutti gli apparecchi di protezione, misura, comando e segnalazione indicati nel progetto. Il quadro, inoltre, dovrà essere completo dei seguenti accessori: • morsettiera in materiale termoindurente ad alta rigidità dielettrica e resistenza meccanica • terminali dei cavi in ingresso ed in uscita corredati di capicorda o puntalini preisolati o rivestiti di isolante autoestinguente • capicorda preisolati e cartellini segnafilo numerati per tutte le linee in arrivo e in partenza dal quadro • targhetta in plexigas bianca con incisioni in nero fissata con viti; • targa di pericolo ed istruzione per l'esecuzione delle manovre. 2.2.8 Descrizione del quadro Il quadro dovrà essere composto come dal disegno di progetto allegato. 2.2.9 Suddivisione dei circuiti Per garantire una buona continuità di servizio anche in caso di guasto di parte dell'impianto e offrire un elevato grado di sezionabilità per l'ordinaria manutenzione si alimenteranno, attraverso circuiti protetti e singolarmente sezionabili tutte le utilizzazioni. 2.2.10 Linee e tubazioni La distribuzione verrà realizzata utilizzando un criterio misto (a vista con cavi multipolari senza tubo, a vista in tubazione, sottotraccia) sempre nell'ottica del minor impatto invasivo possibile soprattutto nella navata della chiesa. 2.2.11 Linee sottotraccia Dal QG fino ai vari punti di ingresso all'interno della chiesa, come ben evidenziato sulla planimetria, in sottotraccia sulla parete esterna verranno utilizzati tubi flessibili pesanti e cassette di ispezione grado di protezione IP65 e tubi flessibili leggeri a parete nell'area dei WC. Il raggio di curvatura dei tubi deve essere tale da non danneggiare i cavi. Si ritiene adeguato un raggio di curvatura pari a circa tre volte il diametro esterno del tubo. Il diametro interno del tubo deve essere almeno uguale a 1.3 volte il diametro del cerchio circoscritto al fascio dei cavi. 2.2.12 Linee installate a vista La distribuzione per l'alimentazione dei proiettori a led per l'illuminazione della navata della chiesa verrà eseguita a vista con cavo flessibile tipo FG7(O)M1 appoggiato sui cornicioni e fissato con 4 appositi supporti limitando al minimo l'utilizzo di cassette di derivazione che comunque avranno un grado di protezione minimo IP 55. Tali linee saranno intervallate da tratti di binari elettrificati per consentire, in fase di installazione, una più preciso posizionamento dei proiettori. Tutte le linee saranno cavi unipolari e multipolari a doppio isolamento non propaganti l'incendio a bassissima emissione di gas tossici e nocivi tipo FG7(O)M1. Tutte le linee facenti parte della sezione sicurezza (illuminazione, centralina antincendio) saranno realizzate con cavo multipolare a doppio isolamento resistenti al fuoco (CEI 20-45) tipo FGT10(O)M1. Tali linee saranno posate in condutture separate rispetto alle restanti linee ENEL. L'attraversamento delle linee da una navata all'altra sarà realizzato con l'utilizzo di tubazione rigida in PVC conforme alla CEI 23-8. 2.2.13 Sottoquadro La sala “Deposito Strumenti” sarà dotata di un quadro denominato "SQ" per la protezione delle prese della pedana installate a pavimento in un box a scomparsa e per il comando del motore di un binario elettrificato a sostegno di tre proiettori per l’illuminazione della pedana stessa. Il binario attraverso un sistema di carrucole motorizzate potrà essere sollevato tra le due volte incannucciate in corrispondenza della pedana. In questo modo nelle condizioni di non utilizzo il binario non è visibile. 3. Impianto Luce L'illuminazione all'interno degli spazi sarà realizzata con le seguenti tipologie di apparecchi: SALA DA MUSICA • Faretto a Led 48W con ottica wall-washer in profondità tipo ERCO parscoop • Faretto a Led 24W con ottica spot tipo ERCO optec FOYER/BIGLIETTERIA • Faretto a led 24 W con ottica washer da soffitto tipo ERCO Trion • Applique a led 12 W • Doppio Plafone a led 30W ERCO tipo Zylinder GUARDAROBA • Faretto a led 24W con ottica spot tipo ERCO optec • Proiettore a led 24W con ottica washer da soffitto tipo ERCO TRION BAGNI • Plafoniera a neon a parete 2x18W grado di protezione IP44 SOTTOTETTO • Plafoniera Tartaruga grado di protezione IP54 da 40 W tipo SOVIL TERRAZZO • Plafoniera Tartaruga grado di protezione IP65 da 100W tipo SOVIL 4. Impianto F.M. La distribuzione della Forza motrice all'interno dei locali in oggetto sarà realizzata tramite prese di servizio in esecuzione da incasso o da esterno del tipo 2P+T 10/16A con interruttore magnetotermico di protezione. In conformità alla tipologia dei locali e alla tipologia di installazione saranno realizzati anche gruppi presa composti da prese tipo P30 (Schuco universale) 10/16A, 2P+T 16A bivalenti, 2P+T 10A comandata, cablate entro torrette a scomparsa o scatole di derivazione da esterno; in alcuni casi alcune delle prese che costituiscono il gruppo saranno alimentate dalla sezione privilegiata (UPS). Si riporta di seguito le tipologie di gruppi presa: LOCALE SALA DA MUSICA • N. 1 Gruppo prese postazione pedana su torretta a scomparsa, denominato GP5, 5 composto da interruttore magnetotermico 2P 16A con funzione di protezione e sezionamento e n. 2 prese 2P+T 10/16A P30, n. 3 prese 2P+T 10/16A bivalenti. LOCALE BIGLIETTERIA/FOYER • N. 1 Gruppo prese postazione di lavoro su torretta, denominato GP6, composto da n. 1 interruttore magnetotermico 2P+T 16A con funzione di protezione e sezionamento e n.2 prese 10/16A P30, n.2 prese 2P+T 10/16A bivalenti. LOCALE DEPOSITO STRUMENTI • N. 1 Gruppo prese montate all'interno del sottoquadro SQ e composto da n. 1 presa CEE 2P+T tipo compatto con interblocco e fusibile, in predisposizione per futura esigenza; n. 1 presa 2P+T 10/16A bivalente, n. 1 presa tipo P30 2P+T 10/16A. 5. Impianto di terra L'impianto di terra sarà costituito da n. 3 picchetti di 1,5 m. di lunghezza in acciaio ramato elettroliticamente per una migliore resistenza alla corrosione e collegati tra loro mediante corda di rame nuda sezione 35mmq a contatto col terreno ad una profondità non inferiore a 0,50 m. Il picchetto ispezionabile, contenuto in pozzetto in PVC, all’occorrenza può essere allungato mediante l’uso di appropriati manicotti. Si prevede di realizzare una resistenza di terra di valore di qualche Ohm. Il collettore generale di terra verrà realizzato all'interno del quadro generale; su tale elemento faranno capo i conduttori di protezione ed il conduttore di terra proveniente da uno dei dispersori previsti. Il conduttore di terra con guaina giallo-verde avrà sezione 16mmq. La sezione minima del conduttore di protezione che effettua l'equipotenzialità delle masse metalliche sarà di 6mmq. I conduttori utilizzati per i collegamenti equipotenziali saranno contenuti in tubazioni. Nei locali adibiti a servizio saranno collegati all'impianto generale di terra tutti i sistemi di tubazioni metalliche destinate ad adduzione, distribuzione e scarico delle acque. 6. Impianto di protezione dalle scariche atmosferiche Dalla valutazione dei rischi dovuti al fulmine secondo la procedura indicata nella Norma CEI 81-10 la struttura è risultata auto protetta. Per aumentare il livello di protezione contro i fulmini, si è deciso di installare sulle linee di energia e sulle linee di segnale degli scaricatori di sovratensione SPD di classe II. 7. Criteri di dimensionamento 7.1 Linee di distribuzione L’impianto elettrico presenta uno sviluppo prevalentemente radiale e circuiti distinti in funzione dell’uso in essere nei vari ambienti (illuminazione, F.M.) I quadri sono posti nei locali indicati nelle planimetrie. Le cadute di tensione massime, dove non altrimenti specificato, sono stati considerati i seguenti valori progettuali: circuiti luce 3% circuiti F.M. 4% 7.2 Sezione minima dei conduttori • mmq 1,5 per le derivazioni sui circuiti luce • mmq 2,5 per le linee F.M. facenti capo ad una singola presa • mmq 4 per la linea di alimentazione sottoquadro 7.3 Tensione di isolamento nominale dei conduttori • Uo/U=0.6/1kV Conduttore con guaina (doppio isolamento) tipo FG7(O)R / FG7(O)M1 / FTG10(O)M1 non 6 propagante l’incendio a contenuta emissione di gas tossici e corrosivi. 7.4 Protezione da sovraccarico La norma CEI 64-8/3 prescrive che i circuiti di un impianto debbano essere provvisti di dispositivi di protezione adatti ad interrompere correnti di sovraccarico prima che possano provocare un riscaldamento eccessivo ed il conseguente danneggiamento dell’isolante del cavo del circuito. Per garantire tale protezione è quindi necessario che vengano rispettate le seguenti regole: IB ≤ IN ≤ IZ If ≤ 1,45 IZ dove: IB=corrente di impiego del circuito IN=corrente nominale dell’interruttore IZ=portata a regime permanente del cavo If=corrente di sicuro intervento dell’interruttore automatico Nel caso dell’edificio di rilevanza storica la norma CEI 64-15 sui circuiti di illuminazione di sicurezza, al fine di evitare interventi inopportuni del dispositivo di sovraccarico, è preferibile realizzare il coordinamento tra i conduttori e i dispositivi di protezione, secondo la regola: 2IB ≤ IN ≤ IZ If ≤ 1,45IZ Tale condizione risulta tuttavia rispettata da tutte le linee di distribuzione. 7.5 Protezione da cortocircuito Le condizioni richieste per la protezione dal cortocircuito sono sostanzialmente le seguenti: • Il dispositivo non deve avere corrente nominale inferiore alla corrente di impiego (questa condizione è imposta anche per la protezione da sovraccarico) • Il dispositivo di protezione deve avere potere di interruzione non inferiore alla corrente presunta di cortocircuito nel punto ove il dispositivo stesso è installato • Il dispositivo deve intervenire, in caso di cortocircuito che si verifichi in qualsiasi punto della linea protetta, con la necessaria tempestività al fine di evitare che gli isolanti assumano temperature eccessive 7.6 Scelta del dispositivo di cortocircuito I dispositivi idonei contro i corto circuiti devono rispondere alle seguenti condizioni (64-8 art.434.2): • avere un potere di interruzione Pi non inferiore alla corrente di cortocircuito presunta nel punto di installazione (Iccmax) • intervenire in modo tale che tutte le correnti provocate da un corto circuito che si presenti in un punto qualsiasi del circuito siano interrotte in un tempo non superiore a quello che porta i conduttori alla temperatura massima ammissibile. Al fine di verificare tale condizione è necessario che, per ogni valore possibile di corto, l’energia specifica passante dal dispositivo d’interruzione sia inferiore all’energia specifica di corto circuito sopportabile dai cavi (Ess). L’energia specifica è una grandezza introdotta dalle Norme per valutare l’entità dell’energia termica 7 specifica lasciata passare dal dispositivo di protezione durante il corto circuito. Dimensionalmente non è una grandezza fisicamente indicativa A2s ma lo diventa quando è moltiplicata per la resistenza dell’elemento interessato, determinando così l’energia sviluppata dalla corrente di corto circuito all’interno di esso. L’energia specifica passante è facilmente calcolabile se il tempo di apertura dell’interruttore è superiore a 0,1 s. In questo caso I2t dove I è il valore efficace della corrente di corto circuito e t il tempo di intervento del dispositivo. Per durate molto brevi inferiori a o,1 s. il valore di energia specifica passante viene indicata dal costruttore del dispositivo di protezione. L’energia specifica di corto circuito sopportabile da un cavo è facilmente calcolabile per valori di corrente di corto circuito alti > 1kA. In questo caso supponendo un funzionamento adiabatico del cavo, avremo Ess= K2S2 dove S è la sezione in mm2 e K è indicato dalla norma 64-8 e vale 115 per cavi in rame isolati in PVC e 143 per quelli isolati in EPR. 7.6 Protezione dai contatti indiretti La protezione dei circuiti terminali contro i contatti indiretti è realizzata utilizzando interruttori differenziali con corrente nominale di intervento non superiore a 0,03A. L’installazione a monte di un interruttore differenziale di sensibilità 0,5° necessaria per assicurare la selettività di intervento delle protezioni differenziali stesse, è tale da garantire un corretto coordinamento con le protezioni per una resistenza di terra Rt≤ 100 Ω. In ogni punto dell’impianto di distribuzione, l’intervento delle protezioni dovrà infatti avvenire senza che la tensione rispetto a terra di un eventuale involucro accidentalmente con parti in tensione, superi i 50 V. Con questo valore di Rt risulta sicuramente soddisfatta la relazione: Rt ≤ 50/In dove: Rt = resistenza di terra 50 = massima tensione ammissibile di contatto In = corrente nominale d’intervento delle protezioni E’ comunque auspicabile che il valore della resistenza del dispersore di terra sia di qualche Ohm. Tale condizioni andrà verificata al termine dei valori e qualora risulti non soddisfatta, il dispersore dovrà essere integrato fino al raggiungimento di un valore di resistenza accettabile. 7.7 Esempio di calcolo di una linea e relativo dispositivo di protezione. Uno dei metodi di calcolo della sezione dei cavi è il metodo tabellare che consiste essenzialmente nel determinare la sezione dei cavi facendo uso di tabelle CEI-UNEL. Il procedimento di calcolo e verifica prevede 4 passi: 1. Calcolo della corrente di impiego IB dell’utilizzatore 2. Scelta del tipo di posa del cavo, del tipo di cavo e della sezione 3. Verifica della caduta di tensione entro il limite massimo di 3% circuito luci e 4% linee F.M. 4. Scelta dell’interruttore. Nel caso della linea relativa all’illuminazione di sicurezza lato dx si prevede l’utilizzo di n.8 proiettori a led dalla potenza di 50 W cadauno alimentati a 230V: P=400W V=230V cosᵩ=0,9 l=60m la corrente di impiego IB vale: =1,93A Per la 64-15 bisogna considerare 2IB ovvero 3,86A Per il caso in esame si utilizza un cavo tipo FGT10(O)M1 di sezione 2,5mm2 la cui portata Iz=19A La caduta di tensione non deve superare il 3% 8 Dalla tabella CEI-Unel 35023-70 per S=2,5mm2 per cosᵩ=0,9 K=14,24 La caduta di tensione del tratto di linea considerato è dato dalla relazione: DV= =3,29V corrispondente ad una caduta di tensione percentuale di: DV/V x100=1,4% < 3% la caduta di tensione è accettabile. Si deve scegliere quindi un interruttore monofase con una IN compresa fra la corrente di impiego richiesta e la portata del cavo ovvero da 10A. 8. Impianti speciali 8.1 Impianto di rilevazione e allarme incendi Sarà costituita da un’unità centrale di allarme installata in prossimità del quadro elettrico. Tale unità sarà in grado di gestire due linee ad anello chiuso. Tale struttura possiede i vantaggi tipici delle configurazioni ad anello: se avviene un'interruzione lungo l'anello, la centrale riconosce ugualmente i dispositivi collegativi, in quanto i due tronconi dell'anello tagliato sono comunque collegati alla centrale di controllo. Il sistema però deve comunque riconoscere ed avvertire dell'avvenuta interruzione, in quanto una seconda interruzione porterebbe all'esclusione di tutti i rivelatori compresi tra i due punti aperti dell'anello. L’unità centrale provvederà a comandare le opportune segnalazioni ottico-acustiche. La distribuzione dei sensori di fumo e temperatura sarà rispondente alla normativa UNI9795 ossia saranno previsti rivelatori in ogni ambiente compreso il controsoffitto. L’unità centrale sarà programmabile tramite tastiera a bordo. L’allarme incendio potrà essere azionato manualmente, agendo su appositi pulsanti contenuti entro contenitori da esterno di colore rosso, corredati di vetro frangibile e dislocati come indicato nella tavola IMP4. Tali pulsanti attiveranno i pannelli per la segnalazione ottica-acustica dell’allarme incendio. I pannelli saranno alimentati tramite conduttori multipolari resistenti al fuoco del tipo FGT10(O)M1. 9. Impianto di controllo e gestione Il sistema sarà orientato al campo della building automation ed avrà fondamentalmente lo scopo di controllare l’illuminazione della sala e i comandi delle aperture delle finestre vasistas ed a lamelle. Il principio di funzionamento si basa sulla trasmissione dati mediante BUS, la linea dati crea una sorta di anello su cui viaggiano le informazioni, le apparecchiature interessate saranno collegate all’anello, riceveranno tutte le informazioni in transito reagendo grazie ad una programmazione apposita. Il sistema presenta innumerevoli possibilità e potrà soddisfare esigenze future. In particolare il sistema così configurato potrà: • Comandare il grado di illuminazione delle sorgenti luminose della sala secondo innumerevoli scenari direttamente dalla sala foyer e in caso di black out ripristinarli a livello massimo • Gestire tramite appositi attuatori l’apertura e chiusura delle finestre motorizzate • Gestire il binario mobile elettrificato con i relativi proiettori • Visualizzare e comandare da un unico touch screen tutte le utenze interessate 10. Impianto di sicurezza Come già esposto nel paragrafo 2.2 l’illuminazione di sicurezza(EMERGENZA) sarà assicurata dalla presenza del gruppo di continuità, tra l’altro di potenza modesta, perché i corpi illuminanti sono stati scelti tutti a led ad eccezione di quelli nei bagni. In caso di mancanza rete 9 l’unità UPS provvederà ad attivare un avvisatore ottico-acustico affinchè si possa provvedere a mettere in atto la procedura di evacuazione. I segna passo resteranno sempre accesi insieme ai pittogrammi. 11. Considerazioni illuminotecniche La simulazione è stata effettuata con il programma Reluxpro (allegato A), ottenendo un illuminamento medio di 112 lux, che ha tenuto conto del posizionamento dei proiettori, così come indicato dai grafici di progetto. Le scelte illuminotecniche sono state dettate dalla volontà compositiva di ottenere una luce artificiale con caratteristiche diffuse, in modo da riprodurre quanto più fedelmente le qualità della luce naturale, che nelle chiese settecentesche filtrava nell’aula dalle finestre alte, creando un effetto di illuminazione uniforme dello spazio. Si riportano in allegato (B) le schede tecniche dei corpi illuminanti utilizzati nella simulazione progettuale illuminotecnica e di quelli il cui uso è stato ipotizzato per gli altri ambienti. 12. Normative di riferimento Le opere dovranno essere eseguite dalla Ditta appaltatrice nel rispetto delle Leggi, Norme e Regolamenti vigenti in materia durante il periodo di prestazione dell'opera; sono dunque inclusi nell'obbligo di rispetto anche quei provvedimenti di carattere locale, straordinario o, comunque, entrati in vigore dopo la stipula del contratto. Tutti i materiali da impiegare nell’impianto devono essere della migliore qualità, ben lavorati, corrispondere perfettamente al servizio a cui sono destinati, secondo quanto indicato nella Legge 5/3/90 n°46 e conformi alle norme UNI di ogni settore specifico. Si riporta qui di seguito a titolo esemplificativo e non esaustivo, la normativa tecnica e legislativa cui si è fatto riferimento nella stesura del presente progetto e che dovranno essere rispettate nell’esecuzione delle opere: - Legge n° 186/68 "Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni ed impianti elettrici ed elettronici"; - D. Legge n° 37/08 "Norme per l’installazione degli impianti elettrici"; - Legge n° 46/90 "Norme per la sicurezza degli impianti"; - D.P.R. n° 447/91 "Regolamento di attuazione della Legge n. 46/1990" - D.Lgs. n° 81/08 “Direttive in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro” - D.Lgs. n° 106/09 “Disposizioni integrative e correttive del Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n. 81 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro" - Norme del Comitato Elettrotecnico Italiano per gli impianti elettrici, nella versione più aggiornata (richiamate dalla Legge 186/68); - Norma CEI 20-22 prova dei cavi non propaganti l'incendio; - Norma CEI 23-51 prescrizione per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di distribuzione per installazioni fisse per uso domestico e similare ; - Tabella IEC 364-5-523 portate di corrente in regime permanente nei conduttori e nei 10 cavi posati in aria e in terra, in Rame e in Alluminio; - Norma UNI 9795 Sistemi fissi e automatici di rivelazione e segnalazione manuale di allarme incendio; - Norma UNI 10380 illuminazione di interni con luce artificiale; - Norma UNI 10819 impianti di illuminazione esterna, requisiti per la limitazione della dispersione verso l’alto del flusso luminoso; - Norme UNI e CEI per ogni categoria d’impianto Gli ambienti pubblici costituiscono ambienti di lavoro ai quali si applicano integralmente le disposizioni vigenti in materia di prevenzione degli infortuni sul lavoro, D.P.R. 547/55 e successive modificazioni ed integrazioni. Per quanto concerne i requisiti generali ai quali devono rispondere gli impianti elettrici, risulta in ogni caso applicabile il disposto degli articoli 1 e 2 della Legge 186/68, ove viene prescritta la conformità degli stessi alle Norme del Comitato Elettrotecnico Italiano (C.E.I.).: - CEI 64-8 impianti elettrici utilizzatori; - CEI 64-8 V2 ambienti a maggior rischio in caso di incendio; - CEI 64-8 n° 668 impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 volt in c.a. 1500 volt in c.c.; - CEI 64-2 impianti elettrici in luoghi con pericolo di esplosione; - CEI 64-9 impianti elettrici negli edifici a destinazione residenziale e similare; - CEI 64-12 impianto di terra negli edifici per uso residenziale e terziario; - CEI 64-14 verifiche degli impianti elettrici utilizzatori; - CEI 64-15 impianti elettrici negli edifici di pregevole valore artistico - CEI 64-50 integrazione degli impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizione di impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati negli edifici; - CEI 11-8 impianti di terra; - CEI 11-1 (F. 5025) impianti elettrici ad alta tensione e di distribuzione pubblica di bassa tensione; - CEI 81-10 protezione di struttura contro i fulmini. 11 ALLEGATO (A) Calcolo illuminotecnico, schema grafico 12 ALLEGATO (B) Proiettore ERCO Parscoop, mod. 33238 deep Sala da musica Proiettore ERCO Trion, mod. 33446 largo Ambiente guardaroba 13 Proiettore ERCO Optec, mod.71144 spot Ambiente foyer Proiettore ERCO Zylinder mod. 86023 Ambiente foyer 14