I RT (Rev. Tonia) - Camera di Commercio di Roma

SOMMARIO
1.
PREMESSA ............................................................................................................... 3
1.1
RIFERIMENTI NORMATIVI................................................................................................... 3
2.
IMPIANTI ELETTRICI ................................................................................................ 9
2.1
DATI DI PROGETTO ............................................................................................................ 9
2.2
POTENZA INSTALLATA ....................................................................................................... 9
3.
DESCRIZIONE DEGLI IMPIANTI ............................................................................ 10
3.1
CABINA DI TRASFORMAZIONE ........................................................................................ 10
3.2
QUADRO M.T. .................................................................................................................... 10
3.3
CAVI DI COLLEGAMENTO M.T.......................................................................................... 12
3.4
TRASFORMATORE MT/BT IN BOX DI CONTENIMENTO ................................................. 12
3.5
RIFASAMENTO FISSO PER TRASFORMATORE MT/BT .................................................. 14
3.6
QUADRO GENERALE B.T. (POWER CENTER) ................................................................ 14
3.7
RIFASAMENTO AUTOMATICO .......................................................................................... 17
3.8
AUSILIARI DI CABINA ........................................................................................................ 18
3.9
IMPIANTO DI TERRA ......................................................................................................... 18
3.10
ACCESSORI DI CABINA ................................................................................................. 19
3.11
DISTRIBUZIONE ELETTRICA PRINCIPALE ................................................................... 19
3.12
QUADRI ELETTRICI SECONDARI .................................................................................. 21
3.13
DISTRIBUZIONE ELETTRICA SECONDARIA................................................................. 23
3.14
CAVI ELETTRICI BT ........................................................................................................ 23
3.15
IMPIANTO DI FORZA MOTRICE ..................................................................................... 25
3.16
VENTILAZIONE DEI LOCALI TECNOLOGICI ................................................................. 26
3.17
IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE ORDINARIA .................................................................. 29
3.18
IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE DI EMERGENZA ........................................................... 30
3.19
IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA ............................................................. 30
3.20
IMPIANTO DI TERRA ...................................................................................................... 31
4.
IMPIANTI SPECIALI ................................................................................................ 34
4.1
INTRODUZIONE ................................................................................................................. 34
4.2
IMPIANTO DI RIVELAZIONE E SEGNALAZIONE INCENDI............................................... 36
4.3
IMPIANTO DI DIFFUSIONE SONORA EVAC ..................................................................... 38
5.
TELEGESTIONE ...................................................................................................... 40
AGGIORNAMENTO CABINA MT – BT
C.C.I.A.A. DI ROMA – VIA DE’ BURRO’ N°147
5.1
INTRODUZIONE ................................................................................................................. 40
5.2
RIFERIMENTI LEGISLATIVI E NORMATIVI ....................................................................... 40
5.3
FUNZIONALITÀ DEL SISTEMA DI AUTOMAZIONE........................................................... 41
5.4
SISTEMA SCADA ............................................................................................................... 42
5.5
ARCHITETTURA ................................................................................................................ 43
5.6
TABELLA PUNTI................................................................................................................. 45
6.
OPERE ACCESSORIE E MODALITA’ DI ESECUZIONE ....................................... 47
7.
OPERE EDILI ........................................................................................................... 49
7.1
RISTRUTTURAZIONE CABINA ELETTRICA B.T. .............................................................. 49
7.2
RISTRUTTURAZIONE CABINA ELETTRICA M.T./B.T. ...................................................... 49
7.3
RISTRUTTURAZIONE CENTRALE TELEFONICA ............................................................. 49
RELAZIONE TECNICA
2
AGGIORNAMENTO CABINA MT – BT
C.C.I.A.A. DI ROMA – VIA DE’ BURRO’ N°147
1.
PREMESSA
La seguente relazione ha come oggetto il progetto esecutivo della nuova cabina di
trasformazione della sede della C.C.I.A.A. di Roma in Via de’ Burrò, 147.
Gli impianti da realizzare sono:
IMPIANTI ELETTRICI
•
CABINA DI TRASFORMAZIONE MT/BT COMPLETA DI APPARECCHIATURE
•
DISTRIBUZIONE ELETTRICA PRIMARIA
•
QUADRI ELETTRICI B.T.
•
DISTRIBUZIONE ELETTRICA SECONDARIA
•
IMPIANTO DI F.M.
•
IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE ORDINARIA
•
IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE DI EMERGENZA
•
ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA
•
IMPIANTO DI TERRA
IMPIANTI SPECIALI
•
IMPIANTO DI RIVELAZIONE E SEGNALAZIONE INCENDI
•
IMPIANTO DI DIFFUSIONE SONORA EVAC
SISTEMA DI TELEGESTIONE
•
SUPERVISIONE E CONTROLLO DELLA NUOVA CABINA ELETTRICA
IMPIANTI DI VENTILAZIONE
•
SISTEMA DI VENTILAZIONE FORZATA
IMPIANTI ANTINCENDIO
•
1.1
ESTINTORI E SEGNALETICA
RIFERIMENTI NORMATIVI
Applicazione delle norme e testi di carattere generale
-
CEI 0-2: guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti elettrici;
RELAZIONE TECNICA
3
AGGIORNAMENTO CABINA MT – BT
C.C.I.A.A. DI ROMA – VIA DE’ BURRO’ N°147
-
CEI 0-3: legge 46/90 Guida per la compilazione della dichiarazione di conformità e relativi
allegati.
Cabine elettriche di trasformazione media tensione / bassa tensione
-
CEI 0-16 Regola tecnica per le connessioni alle reti MT.
-
CEI 11-35 Guida all’esecuzione delle cabine elettriche d’utente - fasc. 7491
-
CEI 14-8 Trasformatori di potenza a secco. fasc. 1768
Impianti elettrici ad alta tensione e di distribuzione pubblica a bassa tensione
-
CEI 11-1: impianti elettrici con tensione superiore a 1 kV in corrente alternata;
-
CEI 11-20: impianti di produzione di energia elettrica e gruppi di continuità collegati a reti di I
e II categoria;
-
CEI 11-37: guida per l’esecuzione degli impianti di terra di stabilimenti industriali per sistemi
di I, II e III categoria.
-
CEI 11-15 Esecuzione dei lavori sotto tensione.
-
CEI 11-17 Impianti di produzione trasporto e distribuzione di energia elettrica linee in cavo.
-
CEI 11-25 Calcolo delle correnti di corto circuito nelle reti trifasi in corrente alternata.
Radiocomunicazioni
-
CEI 100-7: guida per l’applicazione delle norme riguardanti gli impianti d’antenna per
ricezione radiofonica e televisiva.
-
CEI EN 60169-24 (CEI 46-26): Connettori per radiofrequenze - Parte 24: Connettori
coassiali per radiofrequenze con accoppiamento a vite, tipicamente da utilizzarsi nei sistemi
di distribuzione con cavi a 75 ohm (Tipo F)
Grandi apparecchiature
-
CEI 17-6 Apparecchiature prefabbricate con involucro metallico per tensioni da 1 a 72,5kV
fasc.1126
-
CEI 17-13/1: apparecchiature assiemate di protezione e manovra per bassa tensione
(quadri BT) - Parte 1: Apparecchiature di serie soggette a prove di tipo (AS) e
apparecchiature non di serie parzialmente soggette a prove di tipo (ANS);
-
CEI 17-13/2: apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione
(quadri elettrici per bassa tensione) - Parte 2: Prescrizioni particolari per i condotti sbarre;
-
CEI 17-13/3: apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione
(quadri BT) - Parte 3: Prescrizioni particolari per apparecchiature assiemate di protezione e
di manovra destinate ad essere installate in luoghi dove personale non addestrato ha
accesso al loro uso - Quadri di distribuzione (ASD);
RELAZIONE TECNICA
4
AGGIORNAMENTO CABINA MT – BT
C.C.I.A.A. DI ROMA – VIA DE’ BURRO’ N°147
-
CEI 17-13/4: apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione
(quadri BT) - Parte 4: Prescrizioni particolari per apparecchiature assiemate per cantiere
(ASC).
Cavi per energia
-
CEI 20-40: guida per l’uso di cavi a bassa tensione.
-
CEI 20-20 Cavi isolati con polivinilcloruro con tensione nominale Uo/U non superiore a
450/750V.
-
CEI 20-31 Cavi isolati con polietilene reticolato con tensione nominale Uo/U non superiore a
1kV
Tubazioni protettive
-
CEI 23-8 Tubi protettivi rigidi in PVC e accessori.
-
CEI 23-14 Tubi flessibili in PVC e loro accessori - fasc. 297
Locali accumulatori
-
CEI 21-6/3: batterie di accumulatori stazionari al piombo - Parte 3: Raccomandazioni per
l’installazione e l’esercizio;
-
CEI 21-20: guida per l’esercizio e la sicurezza di batterie di accumulatori al piombo per
veicolo elettrici.
Apparecchiature di bassa tensione
-
CEI 23-51: prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di distribuzione
per installazioni fisse per uso domestico e similare.
-
CEI 23-9 Piccoli apparecchi di comando non automatici per tensione nominale fino a 380V
destinati ad usi domestici e similari - fasc. 823
-
CEI 23-3 Interruttori automatici di sovraccarico per tensioni non superiori a 425V fasc. 1550
-
CEI 23-18 Interruttori differenziali per usi domestici e similari e interruttori differenziali con
sganciatori di sovracorrente incorporati per usi domestici e similari - fasc.532
-
CEI 17-5 Interruttori automatici con tensione nominale non superiore a 1000 V.
Impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione
-
CEI 31-30: costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di gas Parte 10:
Classificazione dei luoghi pericolosi;
-
CEI 31-33: costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di gas Parte 14:
Impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di gas (diversi dalle
miniere):
RELAZIONE TECNICA
5
AGGIORNAMENTO CABINA MT – BT
C.C.I.A.A. DI ROMA – VIA DE’ BURRO’ N°147
-
CEI 31-52: costruzioni per atmosfere esplosive per la presenza di polvere combustibile
Parte 3: Classificazione dei luoghi dove sono o possono essere presenti polveri.
Illuminazione nei luoghi di lavoro interni
-
UNI EN 1838 Illuminazione di emergenza – Marzo 2000
-
EN 12464-1 Luce ed illuminazione - Illuminazione dei luoghi di lavoro interni.
Lampade e relative apparecchiature
-
CEI 34-21: apparecchi di illuminazione - Parte 1: Prescrizioni generali e prove;
-
CEI 34-22: apparecchi di illuminazione - Parte II: Prescrizioni particolari. Apparecchi di
emergenza.
Impianti elettrici utilizzatori di bassa tensione
-
CEI 64-7: impianti elettrici di illuminazione pubblica;
-
CEI 64-8: impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in
corrente alternata e a 1500 V in corrente alternata;
-
CEI 64-11: impianti elettrici nei mobili;
-
CEI 64-12: guida per l’esecuzione dell’impianto di terra negli edifici per uso residenziale e
terziario;
-
CEI 64-14: guida alle verifiche degli impianti elettrici utilizzatori;
-
CEI 64-50: edilizia residenziale - Guida per l’integrazione nell’edificio degli impianti elettrici
utilizzatori, ausiliari e telefonici;
-
Guide CEI 64-51, 64-52, 64-53, 64-54, 64-55, 64-56 con raccomandazioni aggiuntive in
relazione alla tipologia di destinazione d’uso dei locali.
Involucri di protezione
-
CEI 70-1: gradi di protezione degli involucri (Codice IP).
Elettronica di potenza
-
CEI 22-26: sistemi statici di continuità (UPS) - Prescrizioni generali e di sicurezza per UPS
utilizzati in aree accessibili all’operatore.
Sistemi di rilevamento e segnalazione per incendio, intrusione, furto, sabotaggio ed
aggressione
-
CEI 79-3: impianti antieffrazione, antintrusione, antifurto e antiaggressione. Norme
particolari per gli impianti antieffrazione e antintrusione;
-
CEI 79-4: impianti antieffrazione, antintrusione, antifurto e antiaggressione. Norme
particolari per il controllo degli accessi;
RELAZIONE TECNICA
6
AGGIORNAMENTO CABINA MT – BT
C.C.I.A.A. DI ROMA – VIA DE’ BURRO’ N°147
-
CEI 79-10: impianti di allarme - Impianti di sorveglianza cctv da utilizzare nelle applicazioni
di sicurezza.
Protezione contro i fulmini
-
CEI 81-10/1 Protezione delle strutture contro i fulmini;
-
CEI 81-10/2 Protezione delle strutture contro i fulmini - Valutazione del rischio dovuto al
fulmine.
Sistema di automazione
-
CEI 83-2: sistemi elettronici per la casa e l’edificio (HBES). Parte 2-1: Panoramica del
sistema – Architettura
-
CEI 83-3: sistemi elettronici per la casa e l’edificio (HBES). Parte 3-1: Aspetti applicativi –
Introduzione alla struttura applicativa
-
CEI 83-4: sistemi elettronici per la casa e l’edificio (HBES). Parte 3-2: Aspetti
dell’applicazione – Processo utente
-
CEI 83-5: sistemi elettronici per la casa e l’edificio (HBES). Parte 2-2: Panoramica
-
generale – requisiti tecnici generali
-
CEI 83-6: sistemi elettronici per la casa e l’edificio (HBES). Rapporto Tecnico 2:
-
Indicazioni per l’installazione professionale di cavi elettrici a coppia ritorta (TP) di classe 1.
-
CEI 83-7: sistemi elettronici per la casa e l’edificio (HBES). Rapporto Tecnico 12:
-
Linee guida relative alle prescrizioni per la sicurezza funzionale dei prodotti previsti per
l’integrazione in un sistema di controllo domestico.
-
CEI 83-8: sistemi elettronici per la casa e l’edificio (HBES). Rapporto Tecnico 5: requisiti
applicativi e richieste di mercato per sistemi a raggi infrarossi nell’ambito di
-
HBES
-
CEI 83-9: Sistemi di comunicazione sulla rete BT – Protocollo, Integrità dati, Interfacce
-
CEI 83-10: sistemi elettronici per la casa e l’edificio (HBES). Parte 8: Valutazione di
conformità dei prodotti.
-
CEI 83-11: I sistemi BUS negli edifici pregevoli per rilevanza storica e artistica.
Impianto di rivelazione e segnalazione incendi
-
UNI 9795 (gennaio 2010) Sistemi fissi automatici di rivelazione, di segnalazione manuale e
di allarme incendio. Sistemi dotati di rivelatori puntiformi di fumo e di calore di segnalazione
manuali;
-
UNI EN 54-1 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d’incendio – introduzione;
-
UNI EN 54-2 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d’incendio – Centrale di controllo e
segnalazione;
RELAZIONE TECNICA
7
AGGIORNAMENTO CABINA MT – BT
C.C.I.A.A. DI ROMA – VIA DE’ BURRO’ N°147
-
UNI EN 54-4 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d’incendio – Apparecchiature di
alimentazione;
-
UNI EN 54-5 Componenti dei sistemi di rivelazione automatica di incendio – Rivelatori di
calore – Rivelatori puntiformi con un elemento statico;
-
UNI EN 54-6 Componenti dei sistemi di rivelazione automatica d’incendio – Rivelatori di
calore – Rivelatori velocimetrici di tipo puntiforme senza elemento statico;
-
UNI EN 54-7 Componenti dei sistemi di rivelazione automatica d’incendio – Rivelatori
puntiformi di fumo – Rivelatori funzionanti secondo il principio della diffusione della luce,
della trasmissione della luce o della ionizzazione;
-
UNI EN 54-8 Componenti dei sistemi di rivelazione automatica d’incendio – Rivelatori di
calore a soglia di temperatura elevata;
-
UNI EN 54-9 Componenti dei sistemi di rivelazione automatica d’incendio – Prove di
sensibilità su focolari tipo;
-
UNI EN 54-10 Rivelatori di fiamma – Rivelatori puntiformi;
-
UNI EN 54-11 Punti di allarme manuale;
-
UNI EN 54-12 Rivelatori di fumo – Rivelatori lineari che utilizzano un raggio ottico luminoso;
Sistemi di evacuazione
-
EN60849 (CEI 1000-55) – Sistemi per l’evacuazione d’emergenza
Compatibilità elettromagnetica
-
CEI EN 61000-6-3 (CEI 210-65): Compatibilità elettromagnetica (EMC) - Parte 6-3: Norme
generiche - Emissione per gli ambienti residenziali, commerciali e dell’industria leggera
-
CEI EN 61000-6-1 (CEI 210-64): Compatibilità elettromagnetica (EMC) - Parte 6-1: Norme
generiche - Immunità per gli ambienti residenziali, commerciali e dell’industria leggera
-
CEI EN 55013 (CEI 110-3): Ricevitori radiofonici e televisivi e apparecchi associati Caratteristiche di radiodisturbo - Limiti e metodi di misura
-
CEI EN 60065 (CEI 92-1): Apparecchi audio, video ed apparecchi elettronici similari Requisiti di sicurezza
RELAZIONE TECNICA
8
AGGIORNAMENTO CABINA MT – BT
C.C.I.A.A. DI ROMA – VIA DE’ BURRO’ N°147
2.
IMPIANTI ELETTRICI
2.1
DATI DI PROGETTO
Si ripotano di seguito i dati di progetto:
•
Tensione nominale M.T.
kV
8,4 (20)
•
Tensione d’isolamento
kV
24
•
Frequenza
Hz
50
•
Potenza di corto circuito
MVA
500
•
Corrente di corto circuito M.T.
kA
16,0
•
Tensione nominale B.T.
V
400
•
Sistema di distribuzione B.T.
•
Tensione di massima verso terra
V
230
•
Tensione di massima di contatto per 5s
V
50
•
Corrente convenzionale di terra
A
100
TN-S
(guasto MT neutro compensato)
I valori tenuti a base del progetto saranno ulteriormente verificati dall’Impresa appaltatrice prima
dell’esecuzione dei lavori, poiché tali valori potrebbero subire modifiche nel tempo a causa delle
evoluzioni delle reti MT.
L'impresa verificherà i dati della fornitura MT ACEA prima dell'approvvigionamento delle
apparecchiature MT/BT. Il progetto è stato redatto nell'ipotesi che la tensione nominale MT sia
8.4kV, ma sono stati previsti gli accorgimenti costruttivi per il passaggio a 20kV (ad esempio i
trasformatori MT/BT con doppia tensione primaria 8,4kV / 20kV). Pertanto, l'impianto potrà
essere impiegato anche per tensione nominale pari a 20 kV previa sostituzione dei riduttori di
tensione (TV) che nel progetto sono stati dimensionati per l'attuale tensione nominale.
2.2
POTENZA INSTALLATA
La potenza installata è pari a 1.300 kVA suddivisa su tre trasformatori da 630 kVA in resina. Di
detta potenza 120 kVA sono impianti sottesi a gruppo di continuità (esistente) e 30 kVA sono
impianti di emergenza, sotto gruppo elettrogeno (di futura installazione).
RELAZIONE TECNICA
9
AGGIORNAMENTO CABINA MT – BT
C.C.I.A.A. DI ROMA – VIA DE’ BURRO’ N°147
3.
DESCRIZIONE DEGLI IMPIANTI
3.1
CABINA DI TRASFORMAZIONE
La cabina di trasformazione è ubicata al piano interrato della struttura ed è collegata alla cabina
di consegna dell’A.C.E.A. attraverso cavidotti e corsetti annegati nel pavimento.
Attualmente sono presenti un quadro di media tensione, due trasformatori in servizio (installati
entro appositi box), il quadro generale di bassa tensione, impianti accessori (quadri elettrici di
servizio per gli ausiliari di cabina, impianto disperdente di terra, ecc…).
Il quadro MT, i trasformatori ed il quadro generale BT, saranno sostituiti da nuove
apparecchiature conformi alle norme vigenti. Le apparecchiature MT saranno ridistribuite nel
locale “Cabina elettrica M.T.”, mentre il nuovo quadro BT (Power Center) sarà installato nel
locale adiacente “Cabina elettrica M.T.”, opportunamente ristrutturato.
La cabina, sarà realizzata in conformità alle norme di unificazione CEI 0-16 (Regola tecnica per
le connessioni alle reti MT) ed alla Norma CEI 11-35.
La cabina di trasformazione MT/BT, sarà composta da:
•
Quadro M.T.
•
Cavi di collegamento M.T.
•
Trasformatori M.T. / B.T. di potenza 630 kVA.
•
Sistema di Rifasamento fisso per trasformatori.
•
Servizi ausiliari.
•
Impianto di terra e di egualizzazione del potenziale.
•
Accessori di cabina.
La cabina BT sarà composta da:
•
Quadro generale B.T.
•
Quadro di Rifasamento centralizzato a gradini.
•
Servizi ausiliari.
•
Impianto di terra e di egualizzazione del potenziale.
•
Accessori di cabina.
QUADRO M.T.
3.2
Il modulo M.T. avrà le seguenti caratteristiche:
•
Tensione nominale
RELAZIONE TECNICA
24
kV
10
AGGIORNAMENTO CABINA MT – BT
C.C.I.A.A. DI ROMA – VIA DE’ BURRO’ N°147
•
Tensione esercizio
•
Numero delle fasi
Fino a 24
kV
3
Livello nominale di isolamento
•
Tensione di tenuta ad impulso 1.2/50µs a secco verso terra e tra le
fasi (valore di cresta)
•
125
kV
50
kV
50/60
Hz
630
A
Fino a 630
A
Tensione di tenuta a frequenza industriale per un minuto a secco
verso terra e tra le fasi
•
Frequenza nominale
•
Corrente nominale sbarre
•
Corrente nominale derivazioni
•
Corrente nominale ammissibile di breve durata
16
kA
•
Corrente nominale ammissibile di picco
40
kA
•
Durata nominale del corto circuito:
1
s
•
Tensione nominale di alimentazione dei dispositivi di apertura e
230
V
chiusura e dei circuiti ausiliari :
Il quadro è composto da 5 unità modulari e presenta le seguenti dimensioni di ingombro
massime:
•
Larghezza:
3.375
mm
•
Profondità:
fino a 1.200
mm
RELAZIONE TECNICA
11
AGGIORNAMENTO CABINA MT – BT
C.C.I.A.A. DI ROMA – VIA DE’ BURRO’ N°147
•
Altezza:
2.200
mm
Il quadro della cabina di trasformazione sarà composto da 5 scomparti:
•
1 Scomparto arrivo linea
•
1 Scomparto interruttore generale e protezioni elettroniche integrate.
•
3 Scomparti protezione trasformatore con interruttore in SF6 e protezioni elettroniche
integrate.
Il quadro MT sarà protetto contro l’arco interno su tre lati: EN 62271-200 [A] [F] 16 kA - 1 s.
CAVI DI COLLEGAMENTO M.T.
3.3
A partire dagli scomparti M.T. di protezione trafo saranno posati i cavi MT di collegamento con i
trasformatori. Tali cavi saranno in rame elettrolitico isolato in gomma etilenpropilenica G7,
sottoguaina di PVC, con conduttori singolarmente schermati con nastri di rame rosso, tipo
RG7H1R 12/20 kV (Eo/E=12/24 kV).
I cavi di collegamento tra i quadri dell’Ente distributore ed i quadri utente avranno sezione di 95
mm2, mentre i cavi di collegamento tra i quadri MT utente e tra questi ed i trasformatori avranno
sezione 50 mm2. I cavi, disposti a trefolo, saranno posati entro cavidotti annegati nel pavimento
ed entro i cunicoli a pavimento.
I cavi saranno collegati ai codoli degli interruttori e del trasformatore a mezzo terminazioni
nastrate per interno.
TRASFORMATORE MT/BT IN BOX DI CONTENIMENTO
3.4
Saranno forniti ed installati tre trasformatori M.T./B.T. del tipo a secco con isolamento in resina
epossidica con aggiunta di farina di quarzo. Tale dielettrico sarà trattato sottovuoto in modo tale
da eliminare ogni residuo aeriforme (aria o altri gas). Gli avvolgimenti saranno inglobati nella
resina, colata sottovuoto e polimerizzata in modo da:
•
Consentire un'ottimale tenuta della macchina alle sollecitazioni elettrodinamiche.
•
Contenere le scariche parziali entro valori inferiori a 10 picocoulomb.
Il dielettrico avrà inoltre le seguenti caratteristiche:
•
Coefficiente di dilatazione prossimo a quello degli avvolgimenti.
•
Assenza di igroscopicità.
RELAZIONE TECNICA
12
AGGIORNAMENTO CABINA MT – BT
C.C.I.A.A. DI ROMA – VIA DE’ BURRO’ N°147
•
Autoestinguenza al cessare di fenomeni che abbiano provocato il principio di incendio.
Il nucleo magnetico sarà composto da lamierini a cristalli orientati, a basse perdite, impaginati in
modo da formare colonne circolari. Al fine di ridurre le perdite e le correnti a vuoto, i lamierini
saranno tagliati a 45° tra le colonne ed il giogo. Il nucleo sarà verniciato con vernici non
igroscopiche e la carpenteria sarà zincata elettroliticamente onde evitare fenomeni di
corrosione. Gli avvolgimenti primari e secondari saranno in bande di alluminio.
Caratteristiche costruttive trasformatori
Caratteristiche
Funzione automatica
distacco
Gruppo
trasformatore
Isolamento
Classe
Classe
Classe
isolamento ambientale climatica
Classe
comportamento
al fuoco
Si
Resina
F
F1
DY11n
E2
C2
Caratteristiche elettriche trasformatore
Tensione
nominale (kV)
Tensione
primaria (kV)
Tensione secondaria Tensione
(kV)
cortocircuito (%)
Norma
di
riferimento
24
8,4 / 20
400
CEI 14-4
6
Il trasformatore sarà completo di accessori di serie, come regolatore della tensione a vuoto,
golfari di sollevamento, carrello con ruote orientabili, morsetti di terra. Sarà compresa inoltre
una terna di termosonde facenti capo ad una centralina elettronica di controllo.
Il trasformatore sarà installato in box di contenimento per trasformatori in resina. L’accesso
all’armadio sarà vincolato con blocchi meccanici a chiave tra l’armadio e l’interruttore MT.
Nota sul funzionamento dei trasformatori
Il progetto prevede l'installazione di tre trasformatori da 630kVA. Tali trasformatori potranno
lavorare, nella configurazione più gravosa in parallelo sulla stessa sbarra BT.
La norma CEI 0-16 art. 8.5.13 prevede che la ACEA comunichi, all'atto della richiesta della
connessione, il limite di potenza massima del singolo trasformatore e/o di più trasformatori in
parallelo sulla stessa sbarra BT, riferita alle tensioni di cortocircuito tipiche riportate nella norma
CEI EN 60076-5 (vcc%=6% per trasformatori con potenza nominale superiore a 630 kVA), che
l'utente può installare nel proprio impianto al fine di evitare l'intervento della protezione di
RELAZIONE TECNICA
13
AGGIORNAMENTO CABINA MT – BT
C.C.I.A.A. DI ROMA – VIA DE’ BURRO’ N°147
massima corrente installata sulla linea MT che lo alimenta in caso di cortocircuito sulle sbarre
BT del trasformatore. Tale limite alla potenza massima non deve generalmente essere inferiore
a 2000 kVA (reti a 20 kV) e 1600 kVA (reti a 15 kV).
Pertanto, la configurazione con tre trasformatori da 630kva potrà essere utilizzata solo quando
ACEA trasformerà la tensione di consegna a 20kV.
Nel caso attuale (tensione nominale pari a 8,4 kV) non potranno lavorare più di due
trasformatori in parallelo, per questo motivo, sullo schema del QGBT sono stati inseriti
interblocchi elettrici tra gli interruttori generali BT a valle dei tre trasformatori.
RIFASAMENTO FISSO PER TRASFORMATORE MT/BT
3.5
Il rifasamento fisso dei trasformatori sarà realizzato installando una potenza reattiva pari a circa
il 2% della potenza apparente di ciascun trasformatore in resina (10 kVAr). I condensatori
saranno protetti da interruttore automatico magnetotermico tripolare con corrente nominale pari
a 1,5In.
QUADRO GENERALE B.T. (POWER CENTER)
3.6
Da ciascun trasformatore, attraverso linee in cavo flessibile unipolare tipo FG7R (3F+N+TE), si
provvederà alla energizzazione del nuovo Q.GBT ed al collegamento equipotenziale sulla
sbarra di terra.
Il quadro B.T. avrà le seguenti caratteristiche:
•
Tensione nominale di isolamento
690 V
•
Tensione di esercizio
400 V
•
Frequenza
50 Hz
•
Sistema di distribuzione
TN-S
•
Tensione di prova 1"
2500 V
•
Temperatura media ambiente
35° C
•
Grado di protezione esterno
IP 31
•
Grado di protezione interno
IP 20
•
Tensione ausiliaria
230 Vca
•
Costruzione secondo
CEI 17-13/1
•
Corrente simmetrica di c.c.
≥ 50 kA
RELAZIONE TECNICA
14
AGGIORNAMENTO CABINA MT – BT
C.C.I.A.A. DI ROMA – VIA DE’ BURRO’ N°147
•
≥126 kA
Corrente limite dinamica
Sbarre principali BT
•
Corrente nominale in servizio continuo
> 1000 A
•
Temperatura media ambiente:
35° C
•
Grado di protezione
* esterno:
IP 31
* interno:
IP 20
•
Tensione ausiliaria: 230 Vca
•
Costruzione secondo CEI:
17 - 13/1
•
Forma costruttiva
3b
Il quadro sarà in lamiera metallica, per montaggio a pavimento, composto da scomparti
modulari affiancati e raggruppati opportunamente. Esso sarà posizionato nella cabina di
trasformazione in un locale adiacente alla zona ove sono ubicati i trasformatori (vano BT).
Ciascun scomparto sarà composto da montanti in lamiera da 20/10, pressopiegata e da lamiere
di chiusura da 15/10mm, avrà porte incernierate, apribili a cerniera con serratura a chiave
unificata, munite di cristallo a forte spessore. Gli interruttori derivati avranno le seguenti
caratteristiche:
•
Potere d'interruzione nominale di servizio (CEI 17-5) non inferiore alla corrente di corto
circuito presunta, calcolata sul punto di installazione a 400 V a cosf = 0,3
•
Corrente nominale In ≥ Ib corrente di impiego.
•
Corrente di funzionamento If pari a:
1,35 In per In < 63 A
1,25 In per In > 63 A
•
Corrente di funzionamento If ≤ 1,45 Iz (portata della conduttura).
•
Energia termica passante per l'interruttore inferiore a quella sopportabile del cavo (A2t ≤
K2S2).
Il quadro sarà verniciato con vernici a spruzzo elettrostatiche; lo spessore del film sarà
maggiore di 50 micron in colore RAL 9001.
Tutta la carpenteria sarà resistente agli agenti chimici mediante pellicola omogenea di resina
epossidica.
RELAZIONE TECNICA
15
AGGIORNAMENTO CABINA MT – BT
C.C.I.A.A. DI ROMA – VIA DE’ BURRO’ N°147
Il cablaggio dei circuiti di potenza sarà realizzato in bandella flessibile stagnata ricoperta di
guaina non propagante l'incendio.
Il cablaggio dei circuiti ausiliari sarà eseguito con conduttori flessibili in rame isolato in PVC, con
grado di isolamento 3, antifiamma, tipo N07G9-K, posati entro canaline autoestinguenti.
I circuiti ausiliari saranno separati dai circuiti di potenza.
Tutte le parti metalliche saranno collegate a terra, con treccia flessibile giallo/verde da 16mm2,
sulla sbarra di terra del quadro generale di bassa tensione, collegata a sua volta all'impianto
disperdente.
Sugli schemi e tabelle allegate sono indicati i tipi di interruttori previsti, le relative tarature dei
relè termici e magnetici, le correnti di corto circuito calcolate all'inizio e al termine di ciascuna
linea, e la corrente di guasto a terra, per la verifica dell’idoneità degli interruttori per la
protezione contro i contatti indiretti.
Il quadro sarà realizzato come da schema allegato al progetto.
Sul quadro saranno installati gli interruttori di protezione delle linee in partenza verso i quadri
elettrici secondari e precisamente:
Sezione normale
•
Quadro G1
•
Quadro G2
•
Quadro G3
•
Quadro MCC
•
Quadro Frigo PC
•
Quadro CDZ ragioneria
•
Quadro Frigo 4p
•
Quadro Frigo 5p
•
Quadro Borsa Immobiliare
•
Quadro tempio di Adriano
•
Quadro tempio di Adriano IE
•
Quadro CT PC
•
Quadro Utenze dirette
RELAZIONE TECNICA
16
AGGIORNAMENTO CABINA MT – BT
C.C.I.A.A. DI ROMA – VIA DE’ BURRO’ N°147
•
Quadro Utenze cabina
•
UPS 120 kVA
•
Gruppo elettrogeno 30 kVA
Sezione continuità assoluta
•
Quadro tempio di Adriano
•
Quadro Borsa Immobiliare
•
Quadro ex CED
•
Quadro Camera arbitrale
•
Quadro Ragioneria
•
Quadro Segreteria generale
•
Quadro Polo tecnologico
•
Quadro IV piano
•
Quadro servizi cabina
Settore emergenza
•
Quadro G1
•
Quadro G2
•
Quadro G3
•
Quadro Servizi cabina
Il settore “emergenza” sarà alimentato da un gruppo elettrogeno da 25 kW, posto nel
seminterrato, collegato con una linea in cavo FG7OM1 da 5G25 con la commutazione
automatica posta sul quadro generale BT 1.
I calcoli di dimensionamento delle linee e delle protezioni sono allegati alla relazione di calcolo.
3.7
RIFASAMENTO AUTOMATICO
Sarà previsto un impianto di rifasamento automatico costituito da un regolatore automatico di
fattore di potenza e condensatori per un totale di 300 kVAR circa. I condensatori saranno
inseriti a gradini (10) a mezzo di contattori. I condensatori di tipo rinforzato, saranno completi di
resistenze di scarica.
La potenza installata nella sede della CC.I.AA. di Roma è di circa 1.300 kVA; ipotizzando un
RELAZIONE TECNICA
17
AGGIORNAMENTO CABINA MT – BT
C.C.I.A.A. DI ROMA – VIA DE’ BURRO’ N°147
fattore di contemporaneità fc=0.7, un valore iniziale del fattore di potenza pari a 0.8 ed un valore
finale del fattore di potenza compreso tra 0.92 e 0.95, otteniamo un sistema di rifasamento di
potenza reattiva pari a 300 kVAr (10 gradini da 30 kVAr), come sintetizzato dalla tabella
seguente:
Potenza
Fattore di
Potenza
impegnata
potenza
reattiva
S
P iniziale finale
Q
kVA kW cosφ0 cosφr
kVAr
910 728
0,8
0,92
235,9
910 728
0,8
0,95
306,7
3.8
AUSILIARI DI CABINA
I servizi ausiliari di cabina saranno funzionanti a 230 V - 50 Hz. I circuiti ausiliari di cabina
saranno alimentati dalla sezione continuità del quadro di servizi della cabina elettrica M.T.,
sottesa ad uno UPS specifico per i servizi ausiliari; attraverso tale sezione in continuità saranno
alimentati nel dettaglio i motori degli interruttori M.T., le lampade, i relè e le bobine di minima
tensione delle cabine, ecc…
3.9
IMPIANTO DI TERRA
Secondo la norma CEI 0-16, i locali cliente, consegna e misura saranno dotati di un unico e
idoneo impianto di terra rispondente alle norme CEI 11-1 e Guida CEI 11-37. L’impianto nella
cabina di arrivo è esistente, pertanto oggetto dell’appalto sarà l’impianto relativo ai locali MT e
BT ed il collegamento alla rete generale.
Nel locale MT sarà fornito ed installato un nodo equipotenziale principale (piastra
equipotenziale di cabina) costituito da una barra di rame montata su isolatori a cui si
collegheranno il sistema di dispersione verso il suolo esistente (pozzetti di terra), la bandella
esistente (posta perimetralmente al locale MT), i tre trasformatori, il quadro di media tensione,
ecc….
Inoltre, nel locale elettrico BT, lungo il perimetro, sarà installata una nuova bandella perimetrale
necessaria ai nuovi collegamenti equipotenziali. Tale bandella sarà connessa alla piastra
equipotenziale di cabina, alla bandella del vano MT ed alla sbarra del Q.GBT.
1
Gruppo elettrogeno e cavo sono esclusi dal presente appalto.
RELAZIONE TECNICA
18
AGGIORNAMENTO CABINA MT – BT
C.C.I.A.A. DI ROMA – VIA DE’ BURRO’ N°147
3.10
ACCESSORI DI CABINA
La cabina sarà corredata di tutti gli accessori d'uso come estintori, tappeto isolante a 30 kV,
schema elettrico MT/BT, tabelle dei soccorsi, cartelli monitori, pedana isolante, estintori, ecc....
Inoltre, immediatamente all’esterno della cabina ed in corrispondenza dell’area di accesso dei
VVF (esternamente al fabbricato), saranno installati due pulsanti di emergenza (uno per ogni
postazione) in cassetta, con vetro frangibile. Detti pulsanti agiranno sulla bobina di apertura
dell’interruttore generale MT per lo sgancio dell’intera.
L’azionamento di tali pulsanti sarà operato solo dai preposti alla sicurezza del gestore della rete
stradale oppure dai VV.F.
3.11
DISTRIBUZIONE ELETTRICA PRINCIPALE
La distribuzione principale è l'insieme delle linee in partenza dal quadro generale posto in
cabina, che collegano i quadri di zona ed i quadri degli impianti tecnologici. La distribuzione
(che prevede la fornitura in opera di nuovi cavi elettrici) sarà generalmente in cavo
unipolare/multipolare isolato in gomma G7, sottoguaina di materiale termoplastico M1, non
propagante l'incendio e a bassa emissione di gas tossici e corrosivi, a norme CEI 20-22III, 2035, 20-37II, 20-37III e 20-38.
I cavi saranno di tipo "S", a tabella UNEL 00722, ed il colore dell'isolante sarà blu per il neutro,
e nero e marrone per le fasi. Si utilizzeranno, ove indicato cavi tipo “T” che oltre ai colori
suindicati avranno il giallo/verde destinato al conduttore di protezione. Per i cavi unipolari la
guaina esterna sarà marchiata blu per il neutro e gialla per il PE. La distribuzione dalla cabina di
trasformazione ai quadri avverrà entro i cunicoli realizzati a pavimento della cabina.
La sezione dei cavi è stata scelta, tra gli altri, in base alla corrente di impiego2 e alle condizioni
di posa. La portata dei cavi, individuata sulla tabella UNEL 35024/1-97, è stata poi corretta in
2
La corrente di impiego Ib per una linea terminale è determinata in funzione della potenza del
carico Pc [W], del coefficiente di utilizzazione Ku [-], del fattore di potenza del carico cosφ [-],
della tensione nominale del caricoVn [V] e del coefficiente c (pari ad 1 per i sistemi monofasi o a
1,73 per i sistemi trifase) secondo la formula:
Ib = Ku Pc / c Vn cosφ
La corrente di impiego per le linee di distribuzione coincide con il valore più elevato delle
correnti di fase, quest’ultima è determinata attraverso la somma vettoriale delle correnti
circolanti nelle linee derivate da quella in esame attraverso il fattore di contemporaneità.
RELAZIONE TECNICA
19
AGGIORNAMENTO CABINA MT – BT
C.C.I.A.A. DI ROMA – VIA DE’ BURRO’ N°147
funzione della temperatura ambiente (quando differente da 30°C), in funzione del tipo di posa,
in funzione del numero di circuiti raggruppati, ecc….
Le sezioni così calcolate, verificano inoltre, che la caduta di tensione tra il punto di
alimentazione e i carichi, non supera il valore massimo previsto dalla normativa vigente, e cioè il
4% della tensione nominale di linea (criterio elettrico o della massima caduta di tensione). I
valori di C.D.T. riportati negli schemi elettrici unifilari dei quadri, sono stati calcolati con la
formula:
(
l2 ⋅ r 2 + x 2
∆Vf = I b ⋅ l ⋅ [r ⋅ cos ϕ + x ⋅ senϕ] +
2 ⋅ Vf
)
dove:
∆Vf
=
caduta di tensione del conduttore [V]
Vf
=
tensione di fase [V]
Ib
=
corrente di impiego della linea [A]
l
=
lunghezza della conduttura [m]
r
=
resistenza specifica del conduttore [Ω/m]
x
=
reattanza specifica del conduttore [Ω/m]
φ
=
angolo di sfasamento tra la Ib e la tensione di fase
Inoltre, le sezioni dei cavi sono tali da soddisfare (secondo il criterio termico) la relazione I2t ≤
K2S2, dove t è il tempo di intervento della protezione a monte e K è un coefficiente dipendente
dalla massima temperatura raggiungibile dagli isolanti dei cavi per corto circuito non superiore a
5 secondi (essendo installazioni di tipo fisso). Gli isolanti dei cavi elettrici, da un punto di vista di
termico, costituiscono i componenti più deboli e per questo motivo vanno protetti nella scelta
della sezione dei cavi (che determina la misura della superficie di scambio termico), in funzione
del tipo di servizio previsto per il singolo carico.
I cavi saranno posti, in canale in acciaio zincato, con fondo chiuso, completo di coperchio,
stagna IP 31, installate entro il pavimento flottante, fino al raccordo con le vie cavi esistenti.
La canalina, in generale, è esistente, sarà necessario fornire la sola parte di raccordo con il
quadro generale (Power Center) al disotto del pavimento flottante.
I cavi di nuova fornitura, indicati sugli schemi, alimenteranno i seguenti quadri secondari:
•
QG1
•
QG2
•
QG3
•
Rifasamento
RELAZIONE TECNICA
20
AGGIORNAMENTO CABINA MT – BT
C.C.I.A.A. DI ROMA – VIA DE’ BURRO’ N°147
•
Tempio di Adriano
•
Quadro elettrico servizi di cabina MT - BT ed ausiliari
•
Quadro elettrico servizi di cabina BT
•
Quadro elettrico servizi centrale telefonica
•
Linee al quadro Emergenza QG1-E
•
Linee al quadro Emergenza QG2-E
•
Linee al quadro Emergenza QG3-E
I cavi rimanenti saranno gli stessi attualmente in esercizio e saranno scollegati dal quadro
esistente e reinstallati sotto il nuovo quadro.
QUADRI ELETTRICI SECONDARI
3.12
I quadri elettrici secondari oggetti dell’appalto sono:
•
Quadro elettrico servizi di cabina MT - BT ed ausiliari
•
Quadro elettrico servizi di cabina BT (settore normale ed emergenza)
•
Quadro elettrico servizi centrale telefonica
•
Quadro smistamento emergenza QG1-E
•
Quadro smistamento emergenza QG2-E
•
Quadro smistamento emergenza QG3-E
I quadri elettrici secondari (di smistamento e di zona) saranno composti da uno o più scomparti
metallici affiancati. Saranno conformi alle Norme CEI 17-13/1 fascicolo 1433 ed alle Norme
tecniche generali per la realizzazione di quadri elettrici EN 60439-1.
I quadri saranno alimentati a seconda delle necessità da energia normale, emergenza e
continuità.
I quadri avranno grado di protezione, a portelle chiuse, IP55, o IP40 a seconda del punto di
installazione. In linea di principio avranno grado di protezione IP40 nelle zone considerate
“ordinarie” mentre IP55 nelle zone di tipo Industriale.
Gli scomparti dei quadri di piano (ed in particolare quelli previsti in zone di accesso del pubblico)
saranno muniti di porta frontale con cristallo temperato a forte spessore.
Ogni possibilità di corto circuito sulle sbarre, nonché i contatti accidentali degli operatori con le
parti in tensione, saranno ridotti al minimo con l'adozione di guaina termorestringente
incombustibile sulle sbarre, o pannelli, o altro mezzo idoneo ad evitare contatti diretti.
I collegamenti tra le sbarre e gli interruttori saranno realizzati in sbarre di rame bullonate ai
codoli di ingresso o in cavo unipolare flessibile antifiamma.
RELAZIONE TECNICA
21
AGGIORNAMENTO CABINA MT – BT
C.C.I.A.A. DI ROMA – VIA DE’ BURRO’ N°147
I collegamenti secondari saranno eseguiti con conduttori flessibili isolati in materiale
termoplastico non propagante l'incendio con tensione di prova 3kV e correranno in canaline
plastiche incombustibili separate da quelle per i circuiti ausiliari.
I collegamenti faranno capo a morsetti componibili su guida DIN. Tutti i conduttori di cablaggio
nonché quelli dei cavi in partenza saranno contrassegnati secondo la tabella UNEL 00612.
Gli interruttori generali saranno del tipo "Interruttore di manovra-sezionatore sottocarico";
mentre i derivati saranno di tipo modulare magnetotermici differenziali con Id = 0,03A o 0,3A,
conformi alle norme CEI 23-3 (IV edizione) e CEI 23-18, avranno un potere di interruzione Ics
non inferiore a 6kA secondo le CEI EN 60947-2 con curva caratteristica di intervento "C"
(magnetico 5 - 10 Ir).
Avranno relè magnetici e termici tali da soddisfare le relazioni:
A) Ib ≤ In ≤ Iz e If ≤ 1,45 Iz per la verifica delle protezioni contro il sovraccarico dove:
Ib
=
corrente nominale di impiego
In
=
valore di taratura del termico
Iz
=
portata della conduttura nelle condizioni di posa
If
=
corrente di funzionamento della protezione
B) A2t ≤ K2S2 per la protezione contro i corto circuiti dove:
A2t
=
energia termica lasciata passare dall'organo di protezione
K2S2
=
energia termica sopportabile dal cavo per corto circuito non superiore a 5
secondi
K
=
coefficiente dipendente dalla massima temperatura raggiungibile dal cavo in
virtù dell'isolante (135 per cavi isolati in gomma butilica, 115 per cavi isolati in
PVC, 146 per cavi isolati in gomma etilenpropilenica).
Gli interruttori posti sui quadri secondari saranno selettivi con gli altri apparecchi di manovra
posti a monte, nei quadri elettrici.
Gli interruttori dei quadri “Emergenza” avranno a valle contattori per inserzione dei circuiti a
mezzo pulsante (in manuale) o a mezzo orologio programmabile (in automatico).
Le parti metalliche che potranno essere sede di tensioni pericolose saranno collegate ad una
sbarra di terra, di sezione minima pari al doppio della sezione del conduttore di protezione del
cavo di alimentazione e comunque non inferiore a 40 mm2 con corda flessibile stagnata di
RELAZIONE TECNICA
22
AGGIORNAMENTO CABINA MT – BT
C.C.I.A.A. DI ROMA – VIA DE’ BURRO’ N°147
sezione minima 16 mm2. Detta sbarra percorrerà longitudinalmente il quadro in prossimità delle
morsettiere. I quadri saranno verniciati con vernici a spruzzo elettrostatiche RAL 9001.
I calcoli di dimensionamento delle linee e delle protezioni sono allegati alla relazione di calcolo.
DISTRIBUZIONE ELETTRICA SECONDARIA
3.13
E' definita "distribuzione secondaria", tutto quanto a valle dei quadri elettrici secondari, come
linee di collegamento, comandi, prese e corpi illuminanti.
Gli impianti a valle dei quadri di zona si svilupperanno parte entro canaline in acciaio zincato
con coperchio di chiusura a scatto, con grado di protezione IP31, conformi alla norma CEI 2331 e parte entro tubazioni in PVC autoestinguente rigido o flessibile, posato a vista o
sottotraccia.
I cavi transitanti entro le canalette saranno del tipo multipolare flessibile FG7(O)M1 oppure
FG7(O)R 0.6/1kV, mentre quelli transitanti entro le tubazioni, per collegamento tra le scatole di
derivazione e gli utilizzatori saranno del tipo unipolare a corda flessibile in rame ricotto stagnato,
isolamento in elastomero reticolato di qualità G9 tipo N07G9-K oppure N07V-K.
Tutte le derivazioni saranno eseguite entro cassette a mezzo idonei morsetti. Le tubazioni
avranno diametro o sezione utile maggiore del 40% alla sezione complessiva dei cavi o
conduttori in essi transitanti, mentre le canaline saranno riempite al massimo del 50% della
sezione utile, sia per consentire agevoli sfilaggi, che futuri ampliamenti. Tutte le derivazioni
saranno eseguite entro cassette a mezzo idonei morsetti componibili su guida DIN.
La caduta di tensione all'ultimo utilizzatore non supererà il 4% della tensione nominale.
Sono stati realizzati circuiti indipendenti per le prese e illuminazione.
La contemporaneità dell'illuminazione è stata considerata 1.
Il grado di protezione degli impianti sarà IP40, negli atri, nelle zone occupate dal pubblico e nei
locali di tipo civile, mentre sarà IP55 nei locali tecnologici, ed in tutti i locali ove espressamente
indicato.
CAVI ELETTRICI BT
3.14
Le caratteristiche tecniche dei cavi per la distribuzione secondaria sono:
tipo
FG7(O)M1
tensione nominale Eo/E
0,6/1
kV
tensione di esercizio
400
V
temperatura max di esercizio
90
°C
RELAZIONE TECNICA
23
AGGIORNAMENTO CABINA MT – BT
C.C.I.A.A. DI ROMA – VIA DE’ BURRO’ N°147
temperatura di corto circuito
250
Tipo di conduttore
Conduttore flex
Isolamento
EPR G7
Guaina
Speciale
°C
elastomero
reticolato M1
tipo
FG7(O)R
tensione nominale Eo/E
0,6/1
kV
tensione di esercizio
220/380
V
temperatura max di esercizio
90
°C
temperatura di corto circuito
250
°C
Tipo di conduttore
Conduttore flex
Isolamento
EPR G7
Guaina
PVC Rz
tipo
N07V-K
tensione nominale Eo/E
0,45/0,75
kV
tensione di esercizio
220/380
V
temperatura max di esercizio
70
°C
temperatura di corto circuito
160
°C
Tipo di conduttore
Flex Cu rosso
Isolamento
PVC R2
Guaina
assente
tipo
N07G9-K
tensione nominale Eo/E
0,45/0,75
kV
tensione di esercizio
220/380
V
temperatura max di esercizio
90
°C
temperatura di corto circuito
250
°C
Tipo di conduttore
Flex Cu ricotto
Isolamento
Elastomero G9
Guaina
assente
RELAZIONE TECNICA
24
AGGIORNAMENTO CABINA MT – BT
C.C.I.A.A. DI ROMA – VIA DE’ BURRO’ N°147
IMPIANTO DI FORZA MOTRICE
3.15
PRESE ELETTRICHE
3.15.1
Le prese a spina saranno diversificate secondo il servizio e la tensione del sistema.
Le derivazioni a spina, compresi i tratti di conduttori mobili intermedi, saranno costruite ed
installate in modo che per nessuna ragione una spina (maschio) che non sia inserita nella
propria sede (femmina) potrà risultare sotto tensione.
Non risulterà possibile, senza l'uso di mezzi speciali, venire in contatto con le parti in tensione
della sede (femmina) della presa.
Si farà in modo di evitare, in ogni caso, la possibilità di un contatto accidentale con la parte in
tensione della spina (maschio) durante l'inserzione e la disinserzione.
Tutte le prese a spina dovranno essere del tipo di sicurezza ossia gli alveoli dovranno essere
muniti
di
una
protezione
meccanica
tale
da
permettere
unicamente
l'introduzione
contemporanea dei poli della spina.
Si impiegheranno opportune prese a spina con interruttore a monte interbloccato negli ambienti
con pericolo di esplosione o di incendio.
La corrente nominale delle prese non sarà inferiore a 10/16 A.
PRESE CEE
3.15.2
Nei locali tecnologici è prevista l’installazione di prese elettriche industriali, interbloccate con
portafusibili, installate a parete.
Si impiegheranno opportune prese a spina con interruttore a monte interbloccato e fusibili di
protezione nei locali tecnici nei laboratori e nei punti ove richiesto specificatamente.
Le apparecchiature saranno conformi alla norma CEI 23-16 e alla norma CEI 23-5 delle prese a
spina
Le principali caratteristiche delle prese saranno:
•
Tensione di prova: 2000V 50Hz graduali per 1 minuto
•
Resistenza di isolamento a 500V:> 5Momh
SEZIONATORI ONNIPOLARI ROTATIVI
3.15.3
Per sezionare le alimentazione delle apparecchiature dell’impianto di condizionamento saranno
impiegati:
•
Apparecchi di comando rotativi stagni con dischi portacontatti in materiale isolante
termoindurente autoestinguente e contatti in argento a doppia rottura, con manovra in
metallo e grado di protezione IP 65. Variatore di poli I o II.
RELAZIONE TECNICA
25
AGGIORNAMENTO CABINA MT – BT
C.C.I.A.A. DI ROMA – VIA DE’ BURRO’ N°147
DISPOSITIVI DI COMANDO
3.15.4
Tipo da parete:
•
unipolare 10 A in custodia IP 55
•
unipolare 16 A, a doppio tasto 1-0-2 in custodia IP 55
•
con pulsante normalmente aperto, unipolare 16 A
ACCESSORI
3.15.5
Pulsante di emergenza a rottura di vetro con pressione, completo di telaio da incasso e
martelletto per rottura vetro. Compresa l’attivazione dell’impianto: per montaggio interno o da
esterno.
3.16
VENTILAZIONE DEI LOCALI TECNOLOGICI
I locali tecnologici, dovranno essere progettati in modo da mantenere la temperatura interna
entro i limiti stabiliti per le apparecchiature elettriche in essi contenute, tenendo conto della
quantità di calore prodotto a causa delle perdite. Sarà pertanto necessario prevedere la
ventilazione naturale o forzata.
Il numero, la dislocazione e la sezione delle aperture di ventilazione sono stati scelti in funzione
dell’ubicazione dell’apparecchiatura e della quantità di calore da smaltire.
3.16.1
VENTILAZIONE FORZATA DEI VANI BT E CENTRALE TELEFONICA
Nel rispetto della Guida CEI 11-35 (Guida per l’esecuzione di cabine elettriche MT/BT del
cliente/utente finale), per il calcolo della portata di aria necessaria ad assicurare il
raffreddamento del vano BT, è stata utilizzata la seguente formula:
Q=
P ⋅ 860
c P ⋅d ⋅ ∆T
[m3/h]
dove:
•
P sono le perdite totali da dissipare (kW)
•
d è la densità dell’aria (1,13 kg/m3 a 40°C)
•
cP è il calore specifico dell’aria a pressione costante (0,242 kcal / kg °C)
•
DT è la differenza di temperatura dell’aria tra ingresso e uscita (ipotizzata pari a 15K)
•
860 è un valore espresso in kcal/h/kW
•
Q è la portata d’aria (m3/h)
RELAZIONE TECNICA
26
AGGIORNAMENTO CABINA MT – BT
C.C.I.A.A. DI ROMA – VIA DE’ BURRO’ N°147
Risultato dei calcoli
VENTILAZIONE FORZATA LOCALE Q.GEN. BT
Norma CEI 11-35: 2004-12
INPUT
Simbolo
P1
P2
Ptot
d
cp
DT
U.M.
kW
kW
kW
kg/mc
kcal/kg °C
K
Descrizione
Perdite totali dissipate Q.GBT
Perdite totali dissipate quadri secondari
Perdite totali dissipate
Densità dell'aria a 40°C
Calore specifico dell'aria a pressione costante
8,00
2,00
10,00
1,13
0,24
Differenza di temperatura dell'aria tra ingresso e uscita
10,00
OUTPUT
Superficie di entrata aria fresca
Simbolo
U.M.
Descrizione
Portata d'aria
Q
mc/h
3144,88
VENTILAZIONE FORZATA CENTRALE TELEFONICA
Norma CEI 11-35: 2004-12
INPUT
Simbolo
P1
P2
Ptot
d
cp
DT
U.M.
kW
kW
kW
kg/mc
kcal/kg °C
K
Descrizione
Perdite totali dissipate Rack
Perdite totali dissipate centralina telefonica
Perdite totali dissipate
Densità dell'aria a 40°C
Calore specifico dell'aria a pressione costante
Differenza di temperatura dell'aria tra ingresso e uscita
OUTPUT
Superficie di entrata aria fresca
Simbolo
U.M.
Descrizione
Portata d'aria
Q
mc/h
3,00
2,00
5,00
1,13
0,24
10,00
1572,44
Soluzione prevista
Per quanto concerne lo smaltimento all’esterno del calore prodotto nei locali Centrale
telefonica e vano BT è stato previsto il sistema di ventilazione forzata di seguito descritto e
rappresentato nell’elaborato grafico IE 06/C.
La canalizzazione di ripresa sarà caratterizzata da un unico canale, installato in controsoffitto, a
servizio di entrambi i locali, mentre, l’estrattore dell’aria (dimensionato per smaltire i carichi
termici complessivi) sarà installato in linea nel locale centrale telefonica (nel controsoffitto).
Sulle aperture esistenti, in ciascuno dei due locali, sono state poi previste delle griglie da
esterno, dotate di alette con profilo antipioggia, per permettere l’ingresso dell’aria esterna di
RELAZIONE TECNICA
27
AGGIORNAMENTO CABINA MT – BT
C.C.I.A.A. DI ROMA – VIA DE’ BURRO’ N°147
rinnovo. Tutte le aperture danno su una vanella a livello superiore e sono già dotate di rete di
protezione.
VENTILAZIONE FORZATA DEI LOCALI CON TRASFORMATORI
3.16.2
Nel rispetto della Guida CEI 11-35 (Guida per l’esecuzione di cabine elettriche MT/BT del
cliente/utente finale), per il calcolo della portata di aria necessaria ad assicurare il
raffreddamento di un trasformatore, è stata utilizzata la seguente formula:
Q=
P ⋅ 860
c P ⋅d ⋅ ∆T
[m3/h]
dove:
•
P sono le perdite totali da dissipare (kW)
•
d è la densità dell’aria (1,13 kg/m3 a 40°C)
•
cP è il calore specifico dell’aria a pressione costante (0,242 kcal / kg °C)
•
DT è la differenza di temperatura dell’aria tra ingresso e uscita (ipotizzata pari a 15K)
•
860 è un valore espresso in kcal/h/kW
•
Q è la portata d’aria (m3/h)
Risultato dei calcoli
VENTILAZIONE FORZATA LOCALI CON TRASFORMATORI
Norma CEI 11-35
INPUT
Simbolo
P1
P2
Ptot
d
cp
DT
kW
kW
kW
kg/mc
kcal/kg
°C
K
U.M.
Descrizione
Perdite totali dissipate trasformatori
Perdite totali dissipate quadro M.T.
Perdite totali dissipate
Densità dell'aria a 40°C
23,40
2,00
25,40
1,13
Calore specifico dell'aria a pressione costante
0,24
Differenza di temperatura dell'aria tra ingresso e uscita
OUTPUT
Superficie di entrata aria fresca
Simbolo
U.M. Descrizione
Q
mc/h Portata d'aria
10,00
7988,01
Soluzione prevista
Per quanto concerne lo smaltimento all’esterno del calore prodotto nel vano MT/BT è stato
previsto il sistema di ventilazione forzata di seguito descritto e rappresentato nell’elaborato
RELAZIONE TECNICA
28
AGGIORNAMENTO CABINA MT – BT
C.C.I.A.A. DI ROMA – VIA DE’ BURRO’ N°147
grafico IE 06/C.
Saranno installati due estrattori a parete, ciascuno di portata pari a 4000 m3/h; l’installazione
sarà realizzata sulle aperture esistenti delle pareti del lucernaio sovrastante la cabina. Inoltre, al
fine di favorire una più efficiente movimentazione dell’aria esterna, è stata prevista una
canalizzazione, che a partire da griglie installate sulle aperture esistenti dello stesso lucernario,
convoglierà l’aria esterna all’interno del locale. Tutte le griglie saranno dotate di alette con
profilo antipioggia. Le aperture esistenti sul lucernaio sono già dotate di reti di protezione
esterne.
3.17
IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE ORDINARIA
Il progetto prevede la realizzazione di un impianto di illuminazione ordinaria per i locali tecnici
oggetto dell’intervento. Le prescrizioni illuminotecniche complete, relative al livello ed uniformità
di illuminamento nei vari ambienti, nonché alle altre grandezze illuminotecniche quali
ripartizione della luminanza, limitazione dell’abbagliamento, direzionalità della luce colore e resa
del colore, possono essere dedotte dalla Norma UNI 12464-1.
Relativamente alla tipologia di lampade utilizzate si precisa che, di norma, per l’illuminazione
generale si utilizzeranno lampade fluorescenti.
Dati di progetto
Emed (lux)
Emed (lux)
Ambiente
Compito
visivo
Zona
circostante
Ra
UGRL
Corridoi
100
---
80
22
0,5
---
Locali tecnici
200
200
60
25
0,5
0,5
UCV
UZC
Compito
Zona
visivo
circostante
Zona circostante: fascia di 0,5 metri intorno al compito visivo.
L’uniformità di illuminamento su una superficie è il rapporto tra il valore minimo di
illuminamento e quello medio valutato sulla superficie stessa.
Dove:
•
Emed è l’illuminamento medio mantenuto;
•
Ra è l’indice di resa cromatica della sorgente luminosa;
•
UGRL è l’indice che definisce l’abbagliamento limite tollerato;
•
UCV è l’uniformità sul compito visivo;
•
UZC è l’uniformità sulla zona circostante.
RELAZIONE TECNICA
29
AGGIORNAMENTO CABINA MT – BT
C.C.I.A.A. DI ROMA – VIA DE’ BURRO’ N°147
I calcoli illuminotecnici sono allegati alla relazione di calcolo.
IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE DI EMERGENZA
3.18
Dal settore emergenza del quadro generale di BT saranno posate in opera linee per
l’alimentazione di tre quadri posti a base delle montanti, in prossimità dei quadri QG1, QG2 e
QG3. L’appalto prevede, a valle delle linee in emergenza, la fornitura in opera anche dei quadri
QG1-E, QG2-E e QG3-E, ma esclude le linee in cavo in uscita da essi verso le sezioni di
emergenza dei quadri di piano / di zona.
IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA
3.19
Le vie di esodo saranno segnalate secondo quanto indicato dalla Norma CEI 64-8 (2 lux medi
negli ambienti, 5 lux sulle uscite) con le modalità richieste dalla UNI EN 1838.
L’illuminazione di sicurezza, intesa, come illuminazione di sicurezza per l’esodo e illuminazione
antipanico, sarà prevista in conformità alle normative vigenti (UNI EN 1838/00, CEI 64-8/7,
ecc.). In particolare sarà garantito che i luoghi di lavoro nei quali i lavoratori sono
particolarmente esposti a rischi, in caso di guasto dell’illuminazione artificiale, devono disporre
di una illuminazione di sicurezza di sufficiente intensità. Inoltre, le vie e le uscite di emergenza
che richiedono una illuminazione devono essere dotate di una illuminazione di sicurezza di
intensità sufficiente, che entri in funzione in caso di guasto dell’impianto elettrico.
Saranno, dunque, installati apparecchi di illuminazione di sicurezza autoalimentati nei seguenti
ambienti:
•
Sulle porte di uscita per l’uso in emergenza.
•
In corrispondenza ad ogni cambio di livello.
•
In corrispondenza ad ogni cambio di direzione.
•
Nei vari ambienti (vano BT, vano MT, ecc.).
Al mancare dell’alimentazione ordinaria, l’illuminazione di sicurezza dovrà entrare in funzione
entro 0,5 s.
La durata minima dell’illuminazione di sicurezza nelle vie di esodo sarà di 1 ora.
Al fine di identificare i colori di sicurezza, il valore minimo dell’indice di resa cromatica Ra della
sorgente luminosa non sarà inferiore a 40.
Gli apparecchi del tipo installabile anche su superfici infiammabili, monteranno schermi con
pittogrammi, come da direttiva CEE.
Gli apparecchi del tipo installabile anche su superfici infiammabili, monteranno schermi con
RELAZIONE TECNICA
30
AGGIORNAMENTO CABINA MT – BT
C.C.I.A.A. DI ROMA – VIA DE’ BURRO’ N°147
pittogrammi, come da direttiva CEE e saranno controllati da una centrale elettronica in grado di
gestire i singoli apparecchi di emergenza, comunicando il loro stato di funzionamento.
Il progetto prevede la fornitura in opera di una centralina elettronica in grado di gestire i segnali
delle interfacce a cui fanno capo gli apparecchi derivati. Lai centrale, grado di protezione IP20 e
alimentazione 230V – 50Hz, sarà collegata agli apparecchi di illuminazione attraverso una linea
bus, in cavo telefonico schermato 2 coppie, di sezione minima 2x0,5mm2. Alle centrale
arriveranno tutti i segnali relativi al funzionamento degli apparecchi, alla loro autonomia, agli
allarmi, allo stato delle batterie e delle lampade.
3.20
IMPIANTO DI TERRA
Il progetto prevede l’adeguamento della rete di terra disperdente esistente per guasto lato MT,
secondo le prescrizioni della Norma CEI 11-1 che regola il dimensionamento dell'impianto di
terra in impianti utilizzatori con propria cabina di trasformazione.
3.20.1
PROPORZIONAMENTO PER GUASTO LATO M.T.
Detto dimensionamento deve essere fatto in modo che non si verifichino, in nessun punto
dell'impianto, tensioni di passo e contatto superiori a quanto indicato nella suddetta norma, in
funzione dei tempi di intervento delle protezioni (curva di figura 9-1 e tabella C-3). Il valore della
resistenza di terra in questo caso è essenziale, in quanto, la corrente di guasto lato M.T.,
attraverso le capacità della linea si richiude sulla linea di alimentazione della cabina. Poiché un
impianto di terra è già esistente sarà utilizzato per le correnti di guasto lato MT.
Dati di progetto
•
Corrente convenzionale di guasto
100 A
•
Tempo di intervento delle protezioni
1"
•
Tensione massima di contatto
107V
•
Resistività media del terreno
500 Ω/m
La resistenza di terra (in Ohm), in base ai dati di cui sopra dovrà essere:
Rt =
Vc
Ig
[1]
dove Vc = 165 V (107 V + 50%), pertanto:
RELAZIONE TECNICA
31
AGGIORNAMENTO CABINA MT – BT
C.C.I.A.A. DI ROMA – VIA DE’ BURRO’ N°147
Rt =
165
= 1.65Ω
100
Per raggiungere il valore di Rt necessario, si sfrutterà l’impianto disperdente esistente,
dimensionato per un impianto a neutro isolato, al quale il nuovo impianto di terra di cabina sarà
interconnesso mediante una corda di rame nuda della sezione di 95 mm2 costituita da fili
elementari di diametro 1.8 mm; pertanto, in partenza dal nuovo nodo collettore della cabina di
trasformazione si provvederà al collegamento alla rete disperdente esistente.
All’atto dell’esecuzione dei lavori saranno verificati i dati assunti a base del progetto, con misure
sul posto di Rt (resistenza di terra in corrispondenza del nodo collettore di cabina) a partire dai
dati caratteristici della fornitura MT che saranno resi disponibili da ACEA (Ig, t e tipo di
collegamento del neutro). Se in quel caso non sarà verificata la relazione [1], si effettueranno le
prove delle tensioni di passo e contatto, ed in caso di esito negativo si adotteranno misure
particolari quali la interdizione delle zone pericolose, o altro misure previste dalla normativa.
PROPORZIONAMENTO PER GUASTO LATO B.T.
3.20.2
Un guasto a terra lato B.T. equivale ad un corto circuito tra la fase guasta ed il conduttore di
protezione. In questo caso la corrente di guasto a terra interessa solo marginalmente la rete
disperdente. Le norme CEI richiedono che le protezioni siano coordinate in modo tale da
assicurare la tempestiva interruzione del circuito guasto per evitare che le tensioni di contatto
superino i 50V per 5s. E' sufficiente pertanto che i dispositivi di protezione e le impedenze dei
circuiti devono essere tali che, se si presenta un guasto di impedenza trascurabile, in qualsiasi
parte dell'impianto tra un conduttore di fase ed un conduttore di protezione o una massa,
l'interruzione automatica dell'alimentazione avvenga entro un tempo specificato, soddisfacendo
la seguente condizione:
Za ⋅ Ia ≤ Uo
[2]
dove:
•
Uo
tensione normale in c.a., valore efficace della tensione tra fase e terra.
•
Zs
impedenza dell'anello di guasto.
•
Ia
corrente che provoca l'interruzione automatica del dispositivo di protezione
entro 0,4 s.
Dal collettore principale di terra, posto nel volume tecnico partiranno i conduttori di protezione
per le sbarre di terra del quadro generale B.T. e dei quadri secondari. Detti conduttori
viaggeranno insieme ai conduttori di fase e avranno sezione pari a quanto esposto sulla tabella
54F delle norme CEI 64-8/5:
RELAZIONE TECNICA
32
AGGIORNAMENTO CABINA MT – BT
C.C.I.A.A. DI ROMA – VIA DE’ BURRO’ N°147
Sp = Sf
fino a 16 mm2
Sp =16 mm2
fino a Sf = 35 mm2
Sp = Sf /2
per Sf > 35 mm2
L'impianto interno per la protezione delle varie utenze sarà realizzata come segue:
•
A partire dal quadro generale di cabina e fino ai quadri secondari, si prevedono cavi tipo
N07V-K, posati nelle canalizzazioni previste per i cavi di distribuzione principale, di
sezioni pari alla sezione del neutro dei vari circuiti.
•
Dai quadri secondari alle utenze si prevedono cavi tipo N07V-K, di sezione pari ai
conduttori di fase.
Se si usa un interruttore differenziale, Ia è la corrente differenziale nominale I∆n. Questo
perché‚ la tensione di contatto dipende essenzialmente dal rapporto tra l'impedenza della fase
guasta e quella del conduttore di protezione. Pertanto, poiché nella distribuzione secondaria
sono previsti, interruttori differenziali (con I∆n pari a 0,03 A e 0,3 A), la relazione [2] è sempre
verificata.
3.20.3
COLLEGAMENTI EQUIPOTENZIALI
Secondo i dettami delle norme 64-8, tutte le masse e le masse estranee sono previste collegate
in modo equipotenziale:
•
Collegamento equipotenziale principale: il conduttore di protezione, il conduttore di terra,
il collettore principale di terra e le masse estranee devono essere connessi al
collegamento equipotenziale principale.
•
Conduttori equipotenziali principali: devono avere una sezione non inferiore a metà di
quella del conduttore di PE di sezione più elevata dell'impianto, con un minimo di 6mm2
e un massimo di 25mm2 (conduttore in rame).
•
Conduttori equipotenziali supplementari (CES): un conduttore CES che collega due
masse, deve avere una sezione non inferiore a quella del più piccolo conduttore di PE
collegato a queste masse. Un conduttore CES che collega una massa a una massa
estranea deve avere una sezione non inferiore alla metà della sezione del
corrispondente conduttore di PE. Di fatto i conduttori equipotenziali supplementari,
avranno una sezione non inferiore a 2,5mm2.
Nel quadro generale sarà creato un nodo equipotenziale, dal quale saranno derivati i conduttori
di protezione per gli utilizzatori, ed i conduttori per i collegamenti equipotenziali delle masse e
delle masse estranee, quali apparecchi di ventilazione, infissi, controsoffittature, ecc….
RELAZIONE TECNICA
33
AGGIORNAMENTO CABINA MT – BT
C.C.I.A.A. DI ROMA – VIA DE’ BURRO’ N°147
IMPIANTI SPECIALI
4.
INTRODUZIONE
4.1
Formano oggetto della presente relazione la descrizione di tutte le opere occorrenti per la
realizzazione degli impianti speciali previsti per l’aggiornamento della cabina MT/BT della sede
CCIAA di Roma, in via dè Burrò.
Il progetto è stato elaborato secondo le vigenti Norme in materia d’installazione d’impianti, di
sicurezza, igiene sul lavoro, prevenzione incendi e risparmio energetico, nel rispetto dei vincoli
imposti dagli Enti di Tutela, in accordo alle esigenze di funzionalità e fruibilità della struttura.
Per operare una scelta dei sistemi di sicurezza e comunicazione da adottare è stato
indispensabile procedere ad una esatta valutazione del rischio e calcolare il giusto
dimensionamento dei sistemi stessi.
La progettazione dei sistemi di sicurezza tiene conto dei problemi che riguardano:
•
individuazione delle fonti di pericolo;
•
individuazione dei soggetti esposti direttamente o indirettamente, siano essi persone o
cose;
•
gravità dei danni;
•
la sicurezza delle persone;
•
probabilità che riverifichi un evento;
La progettazione degli impianti ha comportato inoltre lo studio di problemi che riguardano:
•
il percorso delle reti per la distribuzione principale;
•
la scelta, il dimensionamento ed il posizionamento delle apparecchiature.
Gli impianti speciali da realizzarsi sono:
•
IMPIANTO DI RIVELAZIONE E SEGNALAZIONE INCENDI
•
IMPIANTO DI DIFFUSIONE SONORA EVAC
La consistenza degli impianti, è definita dai disegni, dalle specifiche tecniche e dalla presente
relazione.
4.1.1
NORME DI RIFERIMENTO
Gli impianti saranno conformi alle vigenti norme con particolare riferimento a:
•
D.P.R. 547 del 27/4/55 e successivi aggiornamenti;
•
CEI 64-8/1-7 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in
corrente alternata e a 1500V in corrente continua – fasc. 6896 – 6875;
RELAZIONE TECNICA
34
AGGIORNAMENTO CABINA MT – BT
C.C.I.A.A. DI ROMA – VIA DE’ BURRO’ N°147
•
CEI 20-20 Cavi isolati con polivinilcloruro con tensione nominale Uo/U non superiore a
450/750 V - fasc. 1345
•
CEI 20-36 Prova di resistenza al fuoco dei cavi elettrici
•
CEI 23-14 Tubi flessibili in PVC e loro accessori - fasc. 297
•
CEI 23-8 Tubi protettivi rigidi in PVC e accessori fasc. 335
•
UNI 9795 – Sistemi fissi automatici di rivelazione, di segnalazione manuale e di allarme
incendio; Sistemi dotati di rivelatori puntiformi di fumo e di calore di segnalazione
manuali;
•
UNI EN 54-1 – Sistemi di rivelazione e di segnalazione d’incendio – introduzione;
•
UNI EN 54-2 – Sistemi di rivelazione e di segnalazione d’incendio – Centrale di controllo
e segnalazione;
•
UNI EN 54-4 – Sistemi di rivelazione e di segnalazione d’incendio – Apparecchiature di
alimentazione;
•
UNI EN 54-5 – Componenti dei sistemi di rivelazione automatica di incendio – Rivelatori
di calore – Rivelatori puntiformi con un elemento statico;
•
UNI EN 54-6 – Componenti dei sistemi di rivelazione automatica d’incendio – Rivelatori
di calore – Rivelatori velocimetrici di tipo puntiforme senza elemento statico;
•
UNI EN 54-7 – Componenti dei sistemi di rivelazione automatica d’incendio – Rivelatori
puntiformi di fumo – Rivelatori funzionanti secondo il principio della diffusione della luce,
della trasmissione della luce o della ionizzazione;
•
UNI EN 54-8 – Componenti dei sistemi di rivelazione automatica d’incendio – Rivelatori
di calore a soglia di temperatura elevata;
•
UNI EN 54-9 – Componenti dei sistemi di rivelazione automatica d’incendio – Prove di
sensibilità su focolari tipo;
•
UNI EN 54-10 - Rivelatori di fiamma – Rivelatori puntiformi;
•
UNI EN 54-11 - Punti di allarme manuale;
•
UNI EN 54-12 - Rivelatori di fumo – Rivelatori lineari che utilizzano un raggio ottico
luminoso;
•
UNI 9795 – Sistemi fissi automatici di rivelazione, di segnalazione manuale e di allarme
d’incendio.
•
CEI EN 61000-6-3 (CEI 210-65): Compatibilità elettromagnetica (EMC) - Parte 6-3:
Norme generiche - Emissione per gli ambienti residenziali, commerciali e dell’industria
leggera
•
CEI EN 61000-6-1 (CEI 210-64): Compatibilità elettromagnetica (EMC) - Parte 6-1:
RELAZIONE TECNICA
35
AGGIORNAMENTO CABINA MT – BT
C.C.I.A.A. DI ROMA – VIA DE’ BURRO’ N°147
Norme generiche - Immunità per gli ambienti residenziali, commerciali e dell’industria
leggera
IMPIANTO DI RIVELAZIONE E SEGNALAZIONE INCENDI
4.2
L’impianto sarà essenzialmente costituito da:
•
centrale di rivelazione incendi ad indirizzamento individuale;
•
rivelatori puntiformi di fumo;
•
rivelatori termovelocimetrici;
•
pulsanti manuali di segnalazione incendi;
•
avvisatori ottico/acustici;
•
attuatori (chiusura delle serrande tagliafuoco).
Il sistema di rivelazione dovrà essere in grado di:
•
segnalare l’insorgere di incendi nei locali di cabina;
•
reagire ad una variazione di temperatura anche a temperature molto basse;
•
segnalare lo stato di ogni linea loop e di ogni singolo rivelatore;
•
segnalare rotture del cavo e guasti.
Il sistema dovrà inoltre fornire ulteriori informazioni quali:
•
la precisa localizzazione dell’incendio.
Le centrali e le apparecchiature periferiche dovranno essere conformi ai seguenti standard:
•
EN 54 parte 2 e 4 per la centrale
•
EN 54 di pertinenza per i dispositivi periferici
L’impianto dovrà essere realizzato in conformità alla Normativa UNI 9795 vigente od in caso
diverso dovrà motivare le differenti scelte di protezione attuate.
4.2.1
DESCRIZIONE DEL SISTEMA
L’impianto di rivelazione incendi sarà un impianto ad indirizzamento individuale e prevedrà
l’installazione di rivelatori puntiformi di fumo, pulsanti e pannelli di allarme incendio, moduli di
I/O, attuatori, ecc…, nel rispetto delle norme vigenti, con particolare riferimento alla UNI 9795
edizione gennaio 2010. Il progetto prevedrà l’installazione di un’unica centrale per la protezione
dell’intero fabbricato (nel locale presidiato dalla ditta di manutenzione) a microprocessore, a 6
linee loop, completa di alimentatore indipendente (autonomia 48 ore).
Alle linee a loop, in partenza dalla centrale, saranno collegati, i rivelatori di fumo, rivelatori di
temperatura (termovelocimetrici), i pulsanti d’allarme, i moduli di ingresso e di uscita a relè per
RELAZIONE TECNICA
36
AGGIORNAMENTO CABINA MT – BT
C.C.I.A.A. DI ROMA – VIA DE’ BURRO’ N°147
gli asservimenti (azionamento pannelli ottico acustici, chiusura serrande / porte tagliafuoco,
spegnimento ventilatori / estrattori, ecc.), ecc...
I rivelatori di fumo saranno installati: nei corridoi, nei locali tecnici, negli uffici, nei laboratori, nei
controsoffitti, nei pavimenti rialzati ed in tutti i locali richiesti dalla norma UNI 9795 e/o dai VV.F;
per i rivelatori in controsoffitto e nei pavimenti rialzati è previsto il riporto all’esterno della
segnalazione di allarme (led indicator).
4.2.2
PORTE E SERRANDE TAGLIAFUOCO
All’impianto di rivelazione saranno interfacciate le porte e le serrande tagliafuoco previste sui
canali del condizionamento, in corrispondenza degli attraversamenti dei compartimenti.
Le serrande tagliafuoco saranno asservite all’impianto di rivelazione incendi, in questo modo si
provvederà all’attuazione del sezionamento dell’intero comparto in caso di allarme incendio
conclamato, in modo da aumentare ulteriormente la sicurezza dell’intero edificio.
In corrispondenza delle porte normalmente aperte, previste sulle pareti divisorie delle
compartimentazioni antincendio, sarà previsto un sistema di auto-chiusura con elettromagneti
comandati dalla centrale.
4.2.3
VENTILATORI UTA ED ESTRATTORI
In caso di allarme conclamato, la centrale dovrà comandare l'arresto di tutti i ventilatori delle
UTA e degli estrattori.
4.2.4
CAVI E COLLEGAMENTI
Le nuove indicazioni sulle connessioni in cavo, prescrivono che i cavi utilizzati nel sistema
rivelazione incendio devono essere resistenti al fuoco per almeno 30 minuti secondo la CEI EN
50200, a bassa emissione di fumo e zero alogeni, bipolari, twistati e schermati.
Inoltre, per la linea di distribuzione del segnale ai rivelatori di fumo, ad anello chiuso (Loop), il
percorso dei cavi deve essere ora realizzato in modo tale che possa essere danneggiato un
solo ramo dell'anello. Pertanto per uno stesso anello il percorso cavi in uscita dalla centrale
deve essere differenziato rispetto al percorso di ritorno in modo tale che il danneggiamento (per
esempio fuoco) di uno dei due rami non coinvolga anche l'altro ramo.
La rete di distribuzione (loop) ai rilevatori e pulsanti d’allarme sarà realizzata con cavo twistato e
schermato non propagante la fiamma (CEI 20-35), non propagante l’incendio (CEI 20-22 II),
RELAZIONE TECNICA
37
AGGIORNAMENTO CABINA MT – BT
C.C.I.A.A. DI ROMA – VIA DE’ BURRO’ N°147
resistente al fuoco (CEI 20-36), tipo FTE40M1 ad una coppia, la cui sezione varierà a seconda
della lunghezza dello stesso come indicato nella tabella seguente:
•
fino a 500m
•
fino a 1000m Cavo 2 x 1 mm2
•
fino a 1500m Cavo 2 x 1,5 mm2
•
fino a 2000m Cavo 2 x 2 mm2
•
fino a 2500m Cavo 2 x 2.5 mm2
•
fino a 3000m Cavo 2 x 3 mm2
Cavo 2 x 0,5 mm2
I cavi dovranno essere installati a distanza appropriata da linee di altro tipo (220/380 Vca) che
potrebbero causare disturbi (es.: linee del sistema di condizionamento, motori e saldatrici
elettriche, forni elettrici, ascensori e montacarichi, linee per la radiocomunicazione, ecc….).
Per ogni ulteriore indicazione l’installatore dovrà fare riferimento alla Normativa UNI 9795
vigente, ponendo particolare attenzione al paragrafo 7 della stessa.
Il progetto, come precedentemente indicato, prevede la fornitura in opera di una nuova centrale
a servizio dell’intero edificio. L’impianto di rivelazione incendi, però, sarà realizzato solo per i
locali di cabina oggetto di intervento, mentre sarà rimandato ad un altro appalto, il
completamento dell’impianto di rivelazione incendi per l’intero fabbricato.
IMPIANTO DI DIFFUSIONE SONORA EVAC
4.3
Il progetto prevede la realizzazione di un impianto diffusione sonora per l’evacuazione nei locali
di cabina oggetto di intervento.
L'impianto di diffusione sonora sarà progettato per la trasmissione dei messaggi necessari ad
una evacuazione ordinata e priva di panico, in caso di incendio o di calamità naturale, nel
rispetto della normativa vigente (EN 60849).
In particolare, il rispetto della normativa, prevede:
•
Diffusori sonori capaci di sopportare alte temperature (diffusori con involucro in metallo o
in materiale ignifugo, completi di morsetti ceramici e termofusibili),
•
Cavi di alimentazione dei diffusori sonori a bassissima emissione di gas tossici e
corrosivi, resistenti al fuoco per 3 ore (tipo FTG10OM1), derivati e collegati alla centrale
esistente.
La realizzazione si configura come una espansione del sistema di diffusione sonora attualmente
a servizio della struttura, pertanto, la tecnologia da installare dovrà essere compatibile con
quella esistente.
RELAZIONE TECNICA
38
AGGIORNAMENTO CABINA MT – BT
C.C.I.A.A. DI ROMA – VIA DE’ BURRO’ N°147
La linea/zona di altoparlanti sarà derivata da un circuito a 100 V esistente, a partire da una
scatola di derivazione esistente, installata nel pavimento flottante della centrale telefonica.
Il progetto prevede l’installazione di due tipologie di altoparlanti:
•
Altoparlante montato ad incasso nel controsoffitto, a tre coni con griglia circolare in
metallo a guida d'onda, altoparlante 6", compresa l'attivazione dell'impianto, potenza 6W
(modulabili).
•
Proiettore di suono in ABS autoestinguente ad alta resistenza agli urti ed all'umidità,
installato con staffe in acciaio, compresa l'attivazione dell'impianto, potenza 10W
(modulabili).
L’installazione prevede in conclusione un aggiornamento di programmazione / configurazione
della centrale esistente e della linea di altoparlanti oggetto dell’intervento.
RELAZIONE TECNICA
39
AGGIORNAMENTO CABINA MT – BT
C.C.I.A.A. DI ROMA – VIA DE’ BURRO’ N°147
TELEGESTIONE
5.
INTRODUZIONE
5.1
La presente relazione ha lo scopo di definire i sistemi di automazione relativi alla fornitura del
nuovo sistema di monitoraggio e gestione dell’impianto elettrico MT/BT della Camera di
Commercio di Roma.
In particolare, saranno descritte le soluzioni e le architetture di automazione e supervisione
proposte per questo progetto.
Il sistema prevede la realizzazione di un sistema SCADA (postazione operatore presso la
control Room) per l'acquisizione di stati / allarmi (per via seriale e in modalità punto - punto)
provenienti dai quadri MT e quadri BT.
Il sistema di supervisione progettato, acquisirà una serie di segnali “distribuiti” sui diversi quadri
e cubicoli in Hardwired mediante RTU che saranno connessi su linee bus RS485 con protocollo
ModBus RTU. Tutti i dati saranno poi riportati alla Sala Controllo Centrale (vano manutentori al
piano primo).
L’architettura proposta tiene conto di possibili e future integrazioni quindi, mediante opportune
modifiche/aggiunte software ed hardware, ma senza un radicale cambiamento delle architetture
di automazioni, il sistema risulta già pronto a successive integrazioni.
RIFERIMENTI LEGISLATIVI E NORMATIVI
5.2
La fornitura ed i servizi offerti saranno conformi alle seguenti Leggi e Norme:
•
T.U. Sicurezza (D.Lgs. 81/2008)
•
D.P.R. 791 del 24/07/1956 “Attuazione della Direttiva CEE 73/23 relativa alle garanzie di
sicurezza che deve possedere il materiale elettrico destinato ad essere utilizzato entro
alcuni limiti di tensione”;
•
Legge n. 186/68 “Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature,
macchinari, installazioni e impianti elettrici ed elettronici.”;
•
D.L. 22 Gennaio 2008 Nr. 37 (Ex 46/90) “disposizioni in materia di impianti negli edifici”.
•
Norme EN e CEI; in particolare:
•
Norma CEI 11-8 Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica.
Impianti di terra
RELAZIONE TECNICA
40
AGGIORNAMENTO CABINA MT – BT
C.C.I.A.A. DI ROMA – VIA DE’ BURRO’ N°147
•
Norma CEI EN 60073 1997 Principi fondamentali e di sicurezza per le interfacce uomomacchina, la marcatura e l’identificazione. Principi di codifica per i dispositivi indicatori e
per gli attuatori
•
Norma CEI EN 60447 1997 Interfaccia uomo-macchina. Principi di manovra
•
Norma CEI EN 60947 1997 Apparecchiatura a bassa tensione.
•
Norma CEI EN 60439-1 Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per
bassa tensione (quadri BT). (17-13/1)
•
Norma CEI 17-19 “Apparecchiatura industriale a bassa tensione”.;
•
Norma CEI 20-20 “Cavi isolati con polivinilcloruro con tensione nominale non superiore a
450/750V;
•
Norma CEI EN 60204 “Equipaggiamenti elettrici di macchine industriali.
•
Norma CEI 64-8 “Impianti elettrici utilizzatori a tensione <1000 V a.c. e 1500 V d.c.
•
Norma CEI 65-5 “Compatibilità elettromagnetica per apparati di misura e comando per
processi industriali.
•
Norma CEI 70-1+V1 “Gradi di protezione degli involucri. Classificazione”.
•
CEI EN 60617 Segni grafici per schemi
Eventuali Leggi o Norme specifiche che debbano essere applicate alla fornitura, saranno
espressamente indicate all’interno della documentazione di riferimento.
FUNZIONALITÀ DEL SISTEMA DI AUTOMAZIONE
5.3
La finalità principale del sistema di supervisione in oggetto è quella di acquisire in hardwired i
dati provenienti dai quadri oggetto della supervisione e riportarli sulla Postazione di
Supervisione e Controllo.
Sarà così possibile sorvegliare il regolare funzionamento del quadro elettrico di Media tensione
e del Q.GBT dell’impianto garantendo continuità di esercizio e sicurezza.
Il sistema sarà modulare al fine di poter implementare le sole funzionalità necessarie
all'impianto in oggetto e scalabile ovvero predisposto a supportare possibili espansioni
dell'impianto.
Le funzionalità fornite con il sistema d’automazione in oggetto sono di seguito riassunte:
•
Acquisizione in Hardwired mediante RTU compatte degli stati delle utenze di interesse
•
Gestione e Comando delle utenze di bassa tensione (ove opportunamente equipaggiate
da motorizzazioni, come individuato dallo schema elettrico in allegato);
RELAZIONE TECNICA
41
AGGIORNAMENTO CABINA MT – BT
C.C.I.A.A. DI ROMA – VIA DE’ BURRO’ N°147
•
Acquisizione in Seriale dai Multimetri PM700 Com, dei dati di consumo energetico, e dei
paramenti elettrici rilevanti letti sugli interruttori generali di BT che proteggono i
trasformatori lato BT. I segnali di questi multimetri verranno collegati ai Gateway
EGX300;
•
Acquisizione in Seriale dalle Passerelle Ethernet EGX300 degli STATI mediante l’utilizzo
di sganciatori comunicanti, con i quali sono stati equipaggiati gli interruttori scatolati
NSX100/250/400/630 presenti sul Q.GBT di cabina.
•
Acquisizione in Seriale degli Stati e delle Misure dei parametri elettrici del relè SEPAM
presente sulla cella Protezione Generale della cabina MT/BT;
•
Gestione della comunicazione tra unità d’automazione e Supervisore;
•
Visualizzazione su pagine video-sinottiche della configurazione generale e di dettaglio,
degli stati dell’impianto e di tutti gli eventi significativi dell’impianto e del sistema;
•
Stampa di allarmi / eventi del sistema;
•
Documentazione di progetto e dei prodotti costituenti il sistema direttamente richiamabile
dai menù a tendina della postazione operatore (formato Acrobat Reader, Word ed
Excel).
SISTEMA SCADA
5.4
Le funzionalità software del sistema SCADA da installare dovranno essere:
•
Schema a blocchi generale di impianto.
•
Schema a blocchi delle singole Cabine elettriche con indicazione degli stati interruttori
ed eventualmente degli scattati.
•
Indicazione ove possibile del front-end misure delle principali apparecchiature (SEPAM)
in formato tabellare.
•
Visualizzazione e stampa sotto forma tabellare delle principali variabili elettriche
(tensioni / correnti) acquisite dal campo in modalità seriale tramite SEPAM (esclusi dalla
fornitura del sistema di telecontrollo, ma compresi nell’offerta dei quadri di media
tensione). Le informazioni visualizzate sul supervisore saranno i dati (stati, allarmi,
misure, ecc.) compatibili con la specifica tipologia dell’hardware installato sull’impianto.
•
Attuazione dei telecomandi semplici sugli interruttori / sezionatori (ove predisposti)
lanciati dalla postazione Operatore Principale. Per telecomando semplice si intende
un’attivazione dei suddetti organi di manovra senza alcuna verifica degli interblocchi
presenti sull’impianto. Le logiche, le modalità e la quantità dei comandi da inviare ai
RELAZIONE TECNICA
42
AGGIORNAMENTO CABINA MT – BT
C.C.I.A.A. DI ROMA – VIA DE’ BURRO’ N°147
quadri saranno da concordare e dipenderanno dalla quantità di memoria disponibile
nella Cpu del relativo PLC a disposizione.
•
Autodiagnosi delle componenti costituenti il sistema di supervisione stesso.
La piattaforma software SCADA, che è il risultato di studi ergonomici e funzionali, è
sperimentata in molteplici contesti d’utilizzo, in processi ad alta criticità, in comunicazione con
sistemi esterni sia per l’acquisizione degli stati e segnali che per l’archiviazione e gestione dei
dati.
Il software SCADA (compreso in offerta) garantisce un elevato livello di sicurezza e di protezioni
verso incursioni e manomissioni, con particolare attenzione i profili di accesso e all’abilitazione
discriminata delle unità periferiche e dei collegamenti esterni verso la rete globale.
La struttura dei dati assicura la possibilità di ottenere rapporti di stampa pre-programmabili
relativamente a tutte le sezioni sensibili di impianto.
5.5
ARCHITETTURA
L’architettura proposta (vedi figura seguente) è di tipo radiale e tutti i dati acquisiti saranno
riportati alla postazione di controllo (postazione operatore nel vano manutentori al piano primo)
dove sarà presente il PC di Supervisione.
L’architettura, come descritto di seguito e nell’elaborato delle specifiche tecniche, dovrà
prevedere l’utilizzo di uno SCADA (Supervisory Control And Data Acquisition) e di una serie di
controllori e/o device di acquisizione dati, ubicati presso i quadri di controllo.
Il sistema si fonda sul seguente schema a tre livelli:
1. Al primo livello si trovano i dispositivi di quadro e di campo ovvero interruttori /
sezionatori. Allo stesso modo appartengono concettualmente a questo livello le unità
digitali a microprocessore dedicate allo svolgimento di specifici compiti sull’impianto
elettrico: SEPAM, Micrologic, ecc….;
2. Al secondo livello si trova il dispositivo d’automazione (PLC) dedicato all’acquisizione ed
all’eventuale controllo dei dispositivi del precedente livello;
3. Il terzo livello è quello di “presentazione” ed è costituito da nr° 1 terminale operatore
(PC) locale grazie al quale sarà possibile visualizzare in qualunque istante lo stato
dell’impianto gestito (configurazione dello stesso, allarmi attivi ecc...).
Il monitoraggio del sistema sarà reso possibile mediante una rete ETHERNET TCP/IP che
collega la postazione operatore (presso la Control Room) che i vari componenti ubicati nei vari
quadri elettrici.
RELAZIONE TECNICA
43
AGGIORNAMENTO CABINA MT – BT
C.C.I.A.A. DI ROMA – VIA DE’ BURRO’ N°147
La rete di comunicazione tra lo SCADA e il PLC posto in control e le eventuali apparecchiature
di campo intelligenti (strumenti multifunzione ecc.) sarà una rete Ethernet TCP/IP.
Il protocollo impiegato per tale comunicazione sarà lo standard Modbus/TCP.
Il sistema proposto prevede una gestione dell’impianto grazie all’acquisizione delle unità digitali
a microprocessore (Sepam e/o Micrologic) in modalità seriale ovunque possibile e grazie
all’acquisizione in modalità punto/punto della restante parte dell’impianto.
In ogni caso la gestione dei segnali dell’impianto avverrà concentrandoli localmente presso ogni
quadro direttamente su un PLC sistemato in una apposita cassetta d’automazione.
Il bus per la comunicazione Modbus verrà fisicamente realizzato con cavo multicoppia a doppia
schermatura (della singola coppia e del cavo complessivo) adatto a reti RS485 a due coppie di
conduttori e conforme alle normative richieste per la presente applicazione (tipo Belden® 9842)
(escluso dalla presente fornitura).
La connessione Ethernet tra il PLC M340 e lo SCADA avverrà a mezzo cavo in rame STP Cat.
5 o superiore tipo RJ-45.
RELAZIONE TECNICA
44
AGGIORNAMENTO CABINA MT – BT
C.C.I.A.A. DI ROMA – VIA DE’ BURRO’ N°147
I quadri saranno interconnessi tra di loro da una linea ModBus su RS485 che congiungerà le
diverse RTU e faranno riferimento ad un gateway che consentirà la connessione agli switch
esistenti. Si ribadisce che il protocollo utilizzato all’interno dell’impianto sarà il ModBus RTU su
RS485 ed il ModBus TCP su rete Ethernet.
I multimetri saranno, invece, connessi tra loro ed all’EGX di riferimento mediante linee seriali
della lunghezza massima 900mt e la comunicazione avverrà attraverso il protocollo Modbus
RTU in RS485, utilizzando cavo bipolare schermato AWG22 (ad esempio Belden 9841/42). A
sua volta i gateway EGX300 saranno collegati mediante una linea Ethernet in rame della
lunghezza massima di 90mt alla rete esistente e quindi al PC dove il Software è installato.
Il collegamento alla postazione di supervisione sarà realizzata mediante un cavo ottico
multimodale a 12 fibre 50/125 tipo OM3.
5.6
TABELLA PUNTI
USCITE
ELENCO PUNTI
SERIALI
O/4-20 mA
RITARATURA
0-10 VCC
ALTRI
UMIDITÀ RELATIVA
4
5
4
ACQUISITI SERIALMENTE VIA MODBUS
5
4
ACQUISITI SERIALMENTE VIA MODBUS
Cabina elettrica MT/BT
20
-
Cabina elettrica MT/BT
Cabina elettrica MT/BT
Cabina elettrica MT/BT
20
-
Cabina elettrica MT/BT
Cabina elettrica MT/BT
Cabina elettrica MT/BT
20
-
Cabina elettrica MT/BT
Cabina elettrica MT/BT
Cabina elettrica MT/BT
20
-
Cabina elettrica MT/BT
Cabina elettrica MT/BT
Cabina elettrica MT/BT
-
Cabina elettrica MT/BT
Cabina elettrica MT/BT
Cabina elettrica MT/BT
Cabina elettrica MT/BT
Cabina elettrica MT/BT
Cabina elettrica MT/BT
1
5
4
ACQUISITI SERIALMENTE VIA MODBUS
1
5
4
ACQUISITI SERIALMENTE VIA MODBUS
1
4
4
4
1
1
1
4
NOTE
-
1
40
4
DATA:
Rev.
REDATTO
RELAZIONE TECNICA
ALTRI
ITACA SPA
ANALOGICI
INGRESSI
USCITE
TEMPERATURA
TOTALE DEL FOGLIO
TOTALE PARZIALE SOTTOSTAZIONI ELETTRICO
ALLARME
14
15
16
17
18
19
STATO 0-I
11
12
13
LOCALE/REMOTO
8
9
10
ALTRI
5
6
7
LOCALE/REMOTO
2
3
4
IMPULSIVO 0-I
1
QMT - CABINA ELETTRICA MT/BT
SCOMPARTO ARRIVO LINEA
SEZIONATORE DI LINEA
SCOMPARTO INT. GENERALE MT
INTERRUTTORE MT SF6
SEZIONATORE DI LINEA
RELE' A MICROPROCESSORE (SEPAM)
SCOMPARTO PROTEZIONE TRAFO 1
INTERRUTTORE MT SF6
SEZIONATORE DI LINEA
RELE' A MICROPROCESSORE (SEPAM)
SCOMPARTO PROTEZIONE TRAFO 2
INTERRUTTORE MT SF6
SEZIONATORE DI LINEA
RELE' A MICROPROCESSORE (SEPAM)
SCOMPARTO PROTEZIONE TRAFO 3
INTERRUTTORE MT SF6
SEZIONATORE DI LINEA
RELE' A MICROPROCESSORE (SEPAM)
TRASFORMATORI
SEGNALI DI ALLRME TRAFO 1
SEGNALI DI ALLRME TRAFO 2
SEGNALI DI ALLRME TRAFO 3
ALLARME RIFASAMENTO FISSO TRAFO 1
ALLARME RIFASAMENTO FISSO TRAFO 2
ALLARME RIFASAMENTO FISSO TRAFO 3
MANTENUT0 0-I
IMPIANTI ELETTRICI
DIGITALI
INGRESSI
15
80
55
80
TOTALE PUNTI: 139
16/11/2012 CLIENTE:
Studio ITACA SpA
00
PROGETTO:
AGGIORNAMENTO CABINA MT/BT CCIAA ROMA
SQ
TITOLO:
ELENCO PUNTI CONTROLLATI
45
AGGIORNAMENTO CABINA MT – BT
C.C.I.A.A. DI ROMA – VIA DE’ BURRO’ N°147
USCITE
ELENCO PUNTI
ANALOGICI
INGRESSI
USCITE
POWER CENTER
N° 3 INTERRUTTORI GENERALI TRAFO 630 kVA
3
3
3
N° 4 MULTIMETRI
ACQUISITI SERIALMENTE VIA MODBUS
SCARICATORE SPD
1
INTERRUTTORE MOTORIZZATO GENERALE 1
1
1
1
INTERRUTTORE MOTORIZZATO GENERALE 2
1
1
1
INTERRUTTORE MOTORIZZATO GENERALE 3
1
1
1
PROTEZIONI PER RIFASAMENTO
1
1
N°18 INTERRUTTORI SEZ. ORDINARIA
18
INTERR. COMMUTATORE RETE/GRUPPO
2
2
N°4 INTERRUTTORI SEZ. PRIVILEGIATA
4
N°13 INTERRUTTORI SEZ. CONTINUITA' ASSOLUTA
13
SERIALI
RITARATURA
0-10 VCC
O/4-20 mA
ALTRI
UMIDITÀ RELATIVA
ALTRI
TEMPERATURA
ALLARME
LOCALE/REMOTO
ALTRI
STATO 0-I
LOCALE/REMOTO
IMPULSIVO 0-I
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
MANTENUT0 0-I
IMPIANTI ELETTRICI
DIGITALI
INGRESSI
80
-
Cabina
Cabina
Cabina
Cabina
Cabina
Cabina
Cabina
Cabina
Cabina
Cabina
Cabina
elettrica
elettrica
elettrica
elettrica
elettrica
elettrica
elettrica
elettrica
elettrica
elettrica
elettrica
BT
BT
BT
BT
BT
BT
BT
BT
BT
BT
BT
UPS AUSILIARI DI CABINA
12 AVARIA UPS AUSILIARI DI CABINA
1
-
Cabina elettrica BT
UPS CONTINUITA' ASSOLUTA
13 AVARIA UPS 120 kVA - ESISTENTE -
1
-
Cabina elettrica BT
QUADRO DI RIFASAMENTO
14 QUADRO DI RIFASAMENTO
10
1
-
Cabina elettrica BT
COMMUTATORE ELETTRONICO RETE / GRUPPO
15 SISTEMA AUTOMATICO DI COMMUTAZIONE
3
1
-
Cabina elettrica BT
-
Cabina elettrica BT
TOTALE DEL FOGLIO
TOTALE PARZIALE SOTTOSTAZIONI ELETTRICO
TOTALE GENERALE SOTTOSTAZIONI ELETTRICO
ITACA SPA
RELAZIONE TECNICA
6
22
6
49
71
DATA:
Rev.
16/11/2012
00
PROGETTO:
REDATTO
SQ
TITOLO:
80
80
TOTALE PUNTI: 157
TOTALE PUNTI: 296
Studio ITACA SpA
AGGIORNAMENTO CABINA MT/BT CCIAA ROMA
ELENCO PUNTI CONTROLLATI
46
AGGIORNAMENTO CABINA MT – BT
C.C.I.A.A. DI ROMA – VIA DE’ BURRO’ N°147
OPERE ACCESSORIE E MODALITA’ DI ESECUZIONE
6.
Nel corso dei lavori dovranno essere eseguite le seguenti opere:
•
Eliminazione dei cavi di collegamento tra il quadro BT esistente ed i quadri: rifasamento,
QG1, QG2, QG3, Q,TEMPIO, per le alimentazioni “normale” e “continuità”. Trasposto a
discarica dei materiali. Attività comprensiva degli oneri di smaltimento a discarica e degli
oneri di discarica.
•
Ribaltamento linee in cavo BT dal quadro generale BT esistente al nuovo Power Center.
Prezzo comprensivo degli oneri necessari allo scollegamento dei cavi esistenti (da
riutilizzare), il ribaltamento degli stessi verso il nuovo quadro di BT, il taglio a misura,
l'installazione dei capocorda o giunzioni, l'installazione di targhette di identificazione del
circuito secondo norma, lo smaltimento degli sfridi (compresi il trasporto a discarica
autorizzata e gli oneri di discarica). Compresa la fornitura degli accessori di montaggio e
cablaggio. Attività stimata per linea in cavo unipolare (di sezione fino a 240mm2) o per
cavo multipolare (di sezione fino a 35 mm2).
•
Servizi provvisori, per consentire il prosieguo delle attività durante i periodi di distacco
delle alimentazioni per permettere la sostituzione dei cavi e delle apparecchiature.
Fornitura di tutti i materiali occorrenti, compreso il nolo di un quadro MT provvisorio
(completo di degli scomparti di arrivo linea e di protezione trafo) e di un trasformatore
MT/BT da 630 kVA (comprensivo dei collegamenti in cavo MT e BT e delle vie cavi) per
un periodo massimo di 75 giorni (naturali e consecutivi). Attività comprensiva degli oneri
necessari alla posa in opera delle apparecchiature provvisorie (o di assistenza tecnica a
ditta specializzata), il cablaggio dei cavi lato MT (ribaltamento delle linee MT esistenti),
implementazione della linea MT esistente (completa di giunzioni e terminali), il cablaggio
dei cavi lato BT (ribaltamento di linee BT esistenti), la messa in servizio delle
apparecchiature, lo scablaggio dei cavi prima della restituzione delle apparecchiature, la
restituzione delle apparecchiature. Attività comprensiva di ogni altro onere e/o
accessorio per lo svolgimento dell'attività nella sua interezza.
•
Smontaggio e trasporto a rifiuto di tutte le apparecchiature non più utilizzabili (quadro di
media tensione, trasformatori, quadro generale BT, ecc…). Trasposto a discarica dei
materiali. Attività comprensiva degli oneri di smaltimento a discarica e degli oneri di
discarica.
•
Svuotamento area di cantiere e trasporto a pubblica discarica o in altro luogo dei
materiali presenti. Attività comprensiva degli oneri di smaltimento a discarica e degli
oneri di discarica.
RELAZIONE TECNICA
47
AGGIORNAMENTO CABINA MT – BT
C.C.I.A.A. DI ROMA – VIA DE’ BURRO’ N°147
•
Bonifica area sotto attuale pavimentazione flottante di tutti i cavi superflui presenti.
Attività comprensiva degli oneri di smaltimento a discarica e degli oneri di discarica.
•
Opere di allestimento dei locali di cabina. Attività comprensiva delle opere necessarie
alla realizzazione dei corsetti, la chiusura dei vecchi, la realizzazione di basamenti in cls
armato per l'installazione delle nuove apparecchiature. Attività comprensiva di ogni altro
onere e/o accessorio necessario alla posa in opera delle nuove apparecchiature
(demolizione tramezzi, ricostruzione tramezzi, tinteggiature, rasature, stuccature, ecc...).
Tutte le operazioni relative all’intera opera di ristrutturazione devono essere condotte senza mai
privare la struttura, di proprietà della CC.I.AA. di Roma della continuità del servizio elettrico. Si
dovranno pertanto, mettere in atto tutte le attività, secondo fasi successive di lavoro, così come
rappresentate nell’elaborato IE 07.
Le operazioni di distacco dell’energia elettrica (necessarie durante alcune fasi di lavoro)
dovranno avvenire obbligatoriamente nei giorni di sabato e di domenica e/o di notte e
comunque dopo aver preso accordi con la D.L. e la Committente.
RELAZIONE TECNICA
48
AGGIORNAMENTO CABINA MT – BT
C.C.I.A.A. DI ROMA – VIA DE’ BURRO’ N°147
OPERE EDILI
7.
RISTRUTTURAZIONE CABINA ELETTRICA B.T.
7.1
Le opere edili previste per la ristrutturazione della cabina elettrica B.T. sono:
•
Bonifica del locale attualmente adibito a magazzino – deposito, allontanamento a
discarica dei materiali di risulta.
•
Demolizione e trasporto alla discarica del materiale proveniente dalla demolizione di
tramezzi,del pavimento sopraelevato e del controsoffitto in fibra minerale.
•
Costruzione nuovi tramezzi in gasbeton come indicato.
•
Apertura di vano porta di 125x210 e posa in opera di porta REI 60 di dimensioni
120x210 cm;
•
Allargamento di foro di comunicazione con la cabina elettrica MT/BT per il passaggio
dei cavi.
•
Rasatura e tinteggiatura delle pareti;
•
Sostituzione degli infissi con nuovi serramenti in profilato di alluminio anodizzato
completi di vetrocamera 4/12/4, controtelaio, a due componenti per alluminio a
vasistas;
•
Posa in opera di pavimento sopraelevato in laminato costituito da pannelli modulari
600x600mm con reazione al fuoco classe 1 e di controsoffitto realizzato con pannelli
in polistirene espanso autoestinguenti classe 1 dimensioni 600x600 mm;
RISTRUTTURAZIONE CABINA ELETTRICA M.T./B.T.
7.2
Le opere edili previste per la ristrutturazione della cabina elettrica M.T./B.T. sono:
•
Tinteggiatura delle pareti e del soffitto del locale.
RISTRUTTURAZIONE CENTRALE TELEFONICA
7.3
Le opere edili previste per la ristrutturazione della centrale telefonica sono:
•
Sostituzione delle porte esistenti con porte di dimensioni 120x210cm tali da
consentire il passaggio delle apparecchiature relative al Quadro di distribuzione di
B.T.; le nuove porte dovranno essere REI 60.
•
Rasatura e tinteggiatura delle pareti.
RELAZIONE TECNICA
49
AGGIORNAMENTO CABINA MT – BT
C.C.I.A.A. DI ROMA – VIA DE’ BURRO’ N°147
•
Sostituzione degli infissi con nuovi serramenti in profilato di alluminio anodizzato
completi di vetrocamera 4/12/4, controtelaio, a due componenti per alluminio a
vasistas;
•
Posa in opera di pavimento sopraelevato in laminato costituito da pannelli modulari
600x600mm con reazione al fuoco classe 1 e di controsoffitto realizzato con pannelli
in polistirene espanso autoestinguenti classe 1 dimensioni 600x600 mm;
•
Spostamento dell’attuale centralina telefonica su un basamento in ferro allo scopo di
facilitare il passaggio delle apparecchiature di distribuzione di B.T. e di restituire un
ordine tale da semplificare l’uso gestionale della centrale telefonica per gli addetti.
RELAZIONE TECNICA
50