SPETTACOLI L’UNIONE SARDA martedì 24 gennaio 2012 - www.unionesarda.it La Compagnia della Rancia all’Auditorium del Conservatorio di Cagliari SUL PALCO Happy Days, l’allegra brigata si diverte ma non diverte “L’Opera al cinema” “L’Opera al cinema” al Cineworld di Cagliari: oggi alle 19 per la stagione del Metropolitan Opera di New York, live via satellite, “L’isola incantata” di Jeremy Sams, direttore William Christie. Biglietti in prenotazione e prevendita al botteghino della multisala (tel. 070/ 2086096, orario 16,30-22,30). Fonzie e gli altri: nostalgia e qualche sbadiglio “PRIMA DELLA PRIMA” Raitre-Lirico c’è “Carmen” È dedicata alla “Carmen” cagliaritana la puntata di stanotte di Prima della prima. Alle 01,35 per i nottambuli della lirica e in replica domenica alle 12,55, su Raitre, il programma curato da Rosaria Bronzetti racconterà l’allestimento andato in scena al Lirico di Cagliari lo scorso dicembre. La regia televisiva di Angela Landini propone un montaggio di immagini tratte dalle prove d’orchestra, da quelle di regia e da interviste alla regista Marina Bianchi, al direttore d’orchestra Julia Jones e al mezzosoprano Hadar Halevy. La scenografia dell’opera, che ha chiuso la stagione lirica del teatro cagliaritano, è curata da Sabrina Cuccu, i costumi sono di Beniamino Fadda. Racconta Marina Bianchi alle telecamere di “Prima della Prima”: «Nella mia visione dell’opera, Carmen è il mondo femminile visto da un’ottica rigorosamente maschile, all’interno dell’immaginario stereotipato. Non c’è nulla, in questa storia, della complessità della vita e dell’animo delle donne, che vengono incapsulate in ruoli schematici. Il personaggio di Carmen è il femminile primitivo, oscuro, magico, pericoloso, inafferrabile». Il mito degli anni Cinquanta è duro a morire. Come del resto quello del telefilm “Happy Days”, che a quel periodo si richiama. Difficile quindi per La Compagnia della Rancia tenersi alla larga da storia e personaggi che hanno segnato un’epoca. Venerdì e sabato, all’Auditorium del Conservatorio di Cagliari, due serate sold-out salutano l’allegra brigata diretta da Saverio Marconi, alle prese con un remake versione musical della popolare serie televisiva ambientata a Milwaukee, città dell’Harley Davidson. Centoventi minuti segnati dai ricordi, dalla nostalgia, ma anche da qualche sbadiglio, decollati col ritornello dell’arcinota canzone che dal ’74, per undici stagioni, ha accompagnato le avventure della famiglia Cunningham, di Fonzie e dei suoi amici: “Sunday, monday, happy day, tuesday, wednesay, happy days, thursday, friday, happy days, the weekend comes, my cycle hums, ready to race to you”. Su un palco avvolto da una scenografia che richiama dischi, copertine e volti degli eroi musicali di quel periodo (Elvis, Chuck Berry, Little Richard, Buddy Holly), sfilano i personaggi che per anni hanno fatto ridere e sognare milioni di persone. C’è il leggendario Fonzie che solo Henry Winkler può interpretare: Riccardo Simone fa quello che può, ma è chiaro che siamo distanti anni luce dall’originale. Però, onore al coraggio. Ci sono Howard e Marion Cunningham, impersonati da Giovanni Boni e Sabrina Marciano, gli attori più convincenti insieme a Michele Renzullo nei panni di Alfred, i figli Richie e Jonie, Ralph, Potsie, Chachi, la dura Pinky Tuscadero, leader del gruppo delle Pinkette, che entra in scena in sella a una moto tutta rosa come il suo abbigliamento, fatto di giubbotti e pantaloni attillati, i bulli Conte e Rocco Malachi, sempre in combutta con Arthur Fonzarelli. I personaggi, insomma, ci sono tutti. Ciò che manca, invece, è la capacità di renderli leggeri e divertenti come nel telefilm. Nonostante i gesti (come dimenticare l’inconfondibile “hey” di Fonzie, il pugno sferrato al juke-box per farlo partire, lo schiocco di dita per chiamare le ragazze, il pettine sempre a portata di mano), la musica, i colori, i costumi, non c’è appeal, e anche il ritmo dello show non è dei più frizzanti. Alla fine il pubblico applaude, perché malgrado tutto, “Happy Days” è sempre "Happy Days": un bel ricordo custodito nella mente e nel cuore dagli anni dell’adolescenza. Carlo Argiolas 49 filo delle brevi “Improvvise letture” al Man Il Man di Nuoro, in occasione della mostra “Henri Cartier-Bresson Photographe”, presenta “Improvvise letture”, laboratorio di lettura e improvvisazione per ragazzi e adulti, con la collaborazione di Monica Corimbi. I partecipanti sono invitati, per la scelta dei testi che saranno letti, a selezionare alcuni passi delle opere dei personaggi ritratti da Cartier-Bresson. L’incontro è fissato al Man domani dalle 16 alle 18,30. filo delle brevi Presentazioni di libri Per la rassegna “Caramelle dagli sconosciuti” oggi alle 19 alla libreria Mieleamaro e alle 21,30 al caffé Barcellona di Cagliari protagonista Marco Bosonetto col volume “Nel grande show della democrazia” (Laurana). Lo scrittore francese Régis de Sá Moreira sarà a Sorso per presentare il suo romanzo “Il Libraio”: appuntamento alle 18 al Palazzo Baronale in via Convento. Domani alle 17,30, Exmà di Cagliari, per gli Amici del Libro, Bachisio Bandinu presenterà il libro di Rosaria Floris “Passeggiando...L’anima di Cagliari” (Condaghes). filo delle brevi Incontri sul teatro Una scena di “Happy Days” a Cagliari [FOTO GIUSEPPE UNGARI] Secondo appuntamento di “Fare, Vedere, Immaginare il Teatro”, otto incontri organizzati dalla Biblioteca provinciale di Cagliari al Parco di Monte Claro. L’appuntamento con “Formidabili quegli anni, parte seconda” chiude oggi alle 17 la carrellata di testimonianze preziose per la ricostruzione della storia del teatro a Cagliari negli anni Ottanta e Novanta del ’900. Rassegna a Cagliari. Sul palco Lucia Fodde ed Elena Pau “Tutti gli uomini di Annalisa” all’Auditorium comunale Jazz protagonista La libertà è donna Sette appuntamenti da oggi al 17 febbraio In scena Parole Rivelate, regia di Pecora Da oggi al 17 febbraio la “Quattro Donne” presenta una nuova rassegna musicale alla vineria e ristorante Enò in vico Carlo Felice a Cagliari: sette appuntamenti il martedì e il giovedì alle 21 tra jazz, pop e canzone d’autore. La cantante Lucia Fodde, principale protagonista, proporrà un repertorio jazz, bossanova e pop in chiave acustica. Tanti gli artisti che l’accompagneranno: il chitarrista Massimo Ferra e il contrabbassista Massimo Tore nel concerto di apertura (stasera alle 21) “Carmen Mc Rae Tribute”, e a seguire, i chitarristi Roberto Deidda e Carlo Ditta, i pianisti Paolo Carrus e Mariano Tedde, il contrabbassista Alessandro Atzori. Appuntamenti il 31 gennaio (“Swingin’ Bossa Acoustic Trio”), il 7 (“Great Ame- rican Songbook. Omaggio ai grandi compositori americani del ’900”), il 9 (“Too easy Pop, rock e soul in chiave acustica”) e il 14 febbraio (“Love Songs. Le più belle canzoni d’amore dal musical di Broadway al Jazz movie”). Saranno ospiti della rassegna il progetto “British Invasion - gli originali del grande pop inglese anni Settanta in Italia” con Roberto Deidda e Vittorio Pitzalis (in programma il 26 gennaio) e la produzione della Fabbrica Illuminata “La canzone intelligente - Capricci d’attrice e canzone d’autore” con l’attricecantante Elena Pau accompagnata da Roberto Deidda (chitarra e direzione musicale), Diego Deiana (violino), Alessandro Atzori (contrabbasso), sul palco il 2 febbraio. La locandina della rassegna di “Quattro Donne” “Tutti gli uomini di Annalisa” non valgono una sua scarpa vecchia. Perbenisti, fatui, tromboni il padre, il marito e lo zio. Consapevole, intelligente, cinico, non migliore di loro, Ninetto il malsano. Avrebbe tutte le carte in regola, lui così sregolato, per rappresentare il sogno di libertà di Annalisa. E invece si vende. Allo scandalo preferisce l’omologazione, al rischio un approdo tranquillo. E un comodo tavolo da bridge intorno al quale sedersi con i tre compari. Lei, dopo aver subito per un’esistenza il dominio dei maschi di casa, dopo aver inutilmente sperato di trovare fuori il complice perfetto della sua rivoluzione, pianta tutti e se ne va. Sola. La casa di bambola le sta stretta. Si ride (e si riflette) all’Auditorium comunale di Cagliari per la pri- ma opera del cartellone di “Cagliari a teatro”. Scritta da Luigi Lunari, diretta da Tullio Pecora (aiuto regista Carla Calò, scenografo e costumista Marco Nateri), ha esordito un anno fa nella stagione del Civico di Sinnai, prima di approdare a Cagliari, nella rassegna coordinata dalla Scuola d’arte drammatica di Lelio Lecis. Protagonisti un pugno di attori sardi cresciuti con l’associazione Parole Rivelate di Pecora-Calò (salvo Luigi Ibba, un passato di attore nel Cit-Cut): sono Angelica Frandi (che si esibisce spesso in Argentina ed è un’ottima cantante), Nino Maria Mameli, Enzo Viola e Maurizio Anichini, produttore e fondatore di Parole Rivelate. Tutti condotti sulla cattiva strada da un regista cocciuto che ha creduto in loro. (mpm) Applausi al Lirico per il concerto rossiniano, sul podio Filippo Maria Bressan Il suggestivo affresco della Petite Messe Filippo Maria Bressan L’ultimo peccato mortale della sua vecchiaia, così Gioachino Rossini definiva la “Petite Messe solennelle”. Ormai ritirato a vita privata, negli ultimi anni della sua vita Rossini ha volto lo sguardo verso la musica sacra. Ma naturalmente a modo suo. Con un tocco d’ironia, accenti leggeri e profondità improvvise, interpretate con sensibilità dall’Orchestra e dal Coro del Teatro Lirico di Cagliari diretti da Filippo Maria Bressan, tornato venerdì, dopo una settimana, sul podio cittadino. C’è un po’ di tutto in questa “Petite Messe solennelle”, originariamente pensata per due pianoforti, un harmonium e dodici cantanti dei tre sessi, in quello che, in pieno Ottocento, appariva un anacronistico tributo al Settecento e ai suoi evirati cantori. Nella versione presentata a Cagliari, per soli, co- ro e orchestra, scritta dallo stesso Rossini un po’ controvoglia e, per dirlo con parole sue, “solo per evitare che lo faccia qualcun altro, e presumibilmente peggio”, ci sono però anche le tracce dello spirito romantico del tempo. In primo piano è il gusto per la discrasia tra i diversi episodi, quello che in fondo rispecchia meglio l’anima anticonvenzionale di Rossini. Ma c’è anche l’abilità nell’orchestrazione, che Bressan evidenzia tutta con una direzione sempre attenta a sottolineare le diverse ambientazioni stilistiche dei vari pezzi. Così come è pronto a lasciare spazio al virtuosismo di gusto operistico, come nel duetto tra il soprano Elisabetta Scano e il mezzosoprano Clara Calanna. Da uomo di teatro, anche quando si esercita nella musica sacra, Rossini dà a tutti i protagonisti l’occasione per mostrare e valorizzare tecnica e virtuosismo. La voce calda ed espressiva di Elisabetta Scano dà a “O salutaris hostia” fraseggio ampio e toni lirici. Il basso Ugo Guagliardo mostra la sua voce bella e cupa, modulando “Tu solus sanctus” con timbro profondo e agile nello stesso tempo. Al tenore Kenneth Tarver è affidato il “Domine Deus”. Musica dalle tante fisionomie, che mostra magnificenza barocca in “Cum sancto spirito” e nell’affresco sonoro del “Sanctus”, ma anche il gusto per le antiche tecniche del contrappunto, nel canto a cappella che il Coro di Cagliari intona con padronanza e abilità. Attento alla perfezione del suono così come alla resa stilistica, Bressan riesce a dare unità a un’opera dove Rossini si è sbizzarrito, quasi in un esercizio di stile ad al- tissimo livello, a mettere insieme tutte le culture di cui si sentiva portavoce. In un originale equilibrio tra testo sacro e spirito profano, rivive così una Messa che già nel titolo sottolinea il contrasto, proponendosi come piccola e solenne insieme. Quattordici brani ricchi di inventiva, con momenti musicali fuori dagli schemi, dove l’orchestra ha seguito in ogni indicazione il dettato del direttore, toccando tutte le corde espressive in una raffigurazione di grande impatto suggestivo. E conclusa sui versi dell’“Agnus dei”, con la voce scura e modulata del mezzosoprano Clara Calanna. Un’interpretazione bella e complessa, gestita con intelligente sensibilità e spessore, che il pubblico di Cagliari ha accolto con calore. Greca Piras