II STAGIONE TEATRALE: IN SCENA CLASSICI E CONTEMPORANEI TRA PRECARI EQUILIBRI,
SEDUZIONE, VERTIGINE, MITO E TEMPORANEA QUOTIDIANITA’.
Il Direttore Artistico Giuseppe Scordio presenta la seconda stagione teatrale dello Spazio Tertulliano, forte
dei numeri che quantificano il successo di pubblico raggiunto lo scorso anno con la prima stagione del suo
progetto culturale. Cinquemila presenze in sala, duemila tesserati, centoventicinque repliche, ventidue
spettacoli: il tutto in uno spazio nato soltanto un anno fa e accolto fin da subito dal favore degli spettatori.
Anche il cartellone 2011/2012 propone, a ritmo serrato, ventidue titoli; basta farlo scorrere per leggerne
fra le righe la “direzione” artistica. Posso uscire anche a mezzanotte, di e con Elena Lietti; Saccarina, opera
di Davide Carnevali, finalista al premio Riccione 2007; Il tiglio. Foto di famiglia senza madre, di Tommaso
Urselli, con regia di Massimialiano Speziani; Temporaneamente tua, di e con Greta Zamparini, che lo dirige
assieme a Federica Bognetti, che firma anche In carne e wireless, scritto da Francesco Camattini; Assenti
per sempre, di e con Umberto Terruso, con la regia di Andrea Lapi; Precari equilibri, con Valeria Perdonò. E
ancora: La dodicesima notte, regia di Sandro Mabellini; Tito Andronico, nel progetto ideato da Fulvio
Vanacore; Baccanti, diretto da Alberto Oliva; I candidi, tratto da “Il signore delle mosche” di William
Golding, messo in scena da Emanuele Crotti; Un soggetto per un breve racconto, da “Il gabbiano” di A.
Cechov, regia di Fabrizio Visconti. Drammaturgia contemporanea, quindi, intrecciata a opere classiche, per
disegnare una locandina che anche per questa stagione dà spazio alle giovani proposte e promuove nuovi
talenti del panorama teatrale italiano. L’intento è quello di portare sulla scena il senso di vertigine che
nasce dalla precarietà del provare a vivere, lavorare, costruire relazioni umane; seppur in bilico, in forse, o
temporaneamente in equilibrio. A questo proposito il Direttore Artistico Giuseppe Scordio dichiara: “Se è
vero che il Teatro rispecchia la nostra società, mettendone a nudo pregi e difetti, mai come quest’anno
dalla proposta artistica emerge quel malessere sociale che scaturisce dall’instabilità, precarietà, incertezza
che condizionano il presente compromettendo il futuro. Se le circostanze avverse rigenerano l’arte, mi
piace pensare che questa potrà essere una stagione culturalmente prolifica.”
Giuseppe Scordio apre la stagione con la prima nazionale di La donna che visse due volte, tratto dal
romanzo D’Entre Les Mors di Boileau e di Narcejac, che lo vede in scena come interprete, diretto da A.
Oliva; la chiusura è affidata al debutto di The Doors, diretto e interpretato dallo stesso Scordio che - in
autunno – presenta il suo terzo allestimento: Diario di un killer sentimentale, tratto dal romanzo di Luis
Sepulvéda.
Filarmonica Clown -Teatro De Gli Incamminati hanno scelto il Tertulliano per festeggiare i loro trent’anni
d’attività, con due loro cavalli di battaglia: Chicago Snakes Reunion, Fino all’Ultimo Respiro, diretto da
Bolek Polivka e Amleto avvisato mezzo salvato, (Commedia con fantasma), con la regia di Renato Sarti.
Oltre a I Doors, la grande musica è protagonista con “How does it feel? Something about Bob Dylan”,
prodotto da Accademia dei Folli; a Georges Brassens rende omaggio “Chi non la pensa come noi. Comicità
& Canzoni”, testi di Alberto Patrucco e Antonio Voceri, Con Aberto Patrucco e la Sotto Spirito Band.
All’opera di J.G. Ballard si ispira invece l’evento speciale “Note per un collasso mentale”, progettato da
Giuseppe Isgrò. La musica di Giuseppe Verdi risuona con “La Signora delle Camelie” – tratto dal romanzo di
Alexandre Dumas - con la regia di Antonio Salines.
Spazio Tertulliano porta avanti anche l’impegno assunto nel 2010 sul fronte della formazione; la proposta
didattica prevede un corso di teatro che ha il fine di fornire all'allievo-attore una preparazione di rigoroso
livello, mirata all'insegnamento delle tecniche di base per la formazione attorale. In particolare sarà dato
spazio alla parola in tutte le sue forme, dalla dizione poetica alla lettura interpretata della prosa, all'analisi e
alla recitazione dei testi classici. Il metodo impiegato è quello del teatro di tradizione italiana basato
sull’importanza e sulla centralità della parola, con cenni al metodo stanislavskij, tecnica di recitazione
cinematografica applicata all’Actors Studio di New York.
Oltre che come spazio teatrale la nuova sala di via Tertulliano vivrà anche come spazio espositivo, oasi di
relax culturale con momenti aperti alla musica e alla danza, location per la moda e le conventions, set
fotografico e cinematografico.