Progetto di Rete “FORMAZIONE PER L’ INNOVAZIONE” Istituto Capofila : “I.C. ROMAGNOSI”- Carate Brianza MISURA DI ACCOMPAGNAMENTO-INDICAZIONI NAZIONALI 2012 C.M.22/ 26.08.2013 Tematiche trasversali: - Didattica per competenze - Comunità educativa e professionale Disciplina: Matematica Ambito: Spazio e figure Docente formatore: Dott. ssa Federica Ferretti – ForMATH Project PROGETTAZIONE DELLE ATTIVITA’ Scuola Primaria e Secondaria di Primo Grado I.C.Romagnosi Scuola dell’Infanzia S.Maria Gruppo di insegnanti: Infanzia: Anna Maria Zangirolami- Paola Maggioni Primaria:Caterina Lucca - Colciago Marina – Antonella Zampieri- Manuela Vaghi – Rosa Maria CariatiSecondaria di Primo grado: Rivolta Francesca- Gabriella Vaccaro- Laura Cesana AMBITO. spazio e figure SCUOLA DELL’INFANZIA TRAGUARDI: TI IV OBIETTIVI: 0.02- Avvio alla conoscenza del Ha familiarità sia con le strategie del contare e dell'operare con i numeri, sia con quelle necessarie per eseguire le prime misurazioni. numero e della struttura delle prime operazioni e alle prime elementari attività di misura QUESTION INTENT Dividere una grandezza continua in parti uguali" COLLEGAMENTO CON LA REALTA’ ATTIVITA': Dobbiamo dividere il nostro orto rettangolare in 6 strisce uguali per piantare 6 tipi diversi di piantine aromatiche. ATTIVITA' PRELIMINARE.GIOCHIAMO A MISURARE.I bambini hanno fatto esperienze di misurazione di se stessi, di oggetti e spazi,partendo dall'uso delle parti del loro corpo(mano,piede,corpo steso)per poi inserire altri oggetti presi dall'ambiente scuola(costruzioni,pezzi di filo ecc)Così facendo sono arrivati alla conclusione che per misurare bisogna:affiancare oggetti di uguale misura(che sovrapposti risultano uguali)-contare (quanti mattoncini servono per misurare...) ATTIVITA’: Far misurare ai bambini sperimentando una unità di misura(cannucce da cm 20) il lato più lungo dell’orto,cercando di capire come dividere la superficie,creando delle strisce di uguale misura. ATTIVITA’ Suddividiamo i bambini in due gruppi,ciascuno utilizzerà il lato lungo dell’orto. I bambini misurano il lato appoggiando le cannucce a terra una dietro l’altra,poi contano quante ne sono servite per occupare tutta la lunghezza. Le cannucce utilizzate vengono suddivise in 6 contenitori(rappresentano i 6 spazi che dobbiamo trovare),inserendone una alla volta a rotazione,fino ad esaurirle. In seguito vengono contate le cannucce presenti in ciascun contenitore. Rimettiamo in fila sul lato dell’orto le cannucce di ogni contenitore,ponendo un filo colorato al termine di ogni gruppo di cannucce. Ripetiamo lo stesso procedimento sull’altro lato dell’orto,uniamo i fili colorati e vediamo se abbiamo ottenuto i sei spazi uguali a noi necessari. Verifichiamo se abbiamo ottenuto i 6 spazi uguali. Ricopriamo uno degli spazi con un foglio di carta. Collochiamo il foglio ogni volta sugli altri spazi e vediamo se “ci sta”,giusto giusto.. Materiali,strumenti,tempi: Appezzamento di m 6 x 3. Cannucce da cm 20 (un pacco) Gomitoli di spago di colori diversi N.6 contenitori Forbici L’attività si svolgerà in una mattina (1 ora-1,30) AMBITO. spazio e figure SCUOLA PRIMARIA : classe terza TRAGUARDI: TP III Descrive nomina e classifica figure in base a caratteristiche geometriche, ne determina misure, progetta e costruisce modelli concreti di vario tipo. OBIETTIVI: 3.14 –Misurare grandezze utilizzando sia unità arbitrarie sia unità e strumenti convenzionali QUESTION INTENT Acquisire il concetto di superficie piana Acquisire il concetto di unità di misura Misurare con unità non convenzionali. COLLEGAMENTO CON LA REALTA’ Dobbiamo produrre un gioco da utilizzare a scuola durante una festa. Attività precedenti: costruzione di poligoni con listelli di legno identificazione dei lati- vertici denominazione delle figure in base al numero dei lati misurazione e confronto di perimetri con spaghi, nastri… ATTIVITA': FASE 1 Lavoro di gruppo ricopertura dei banchi con forma diverse Bambini divisi in gruppi. Ad ogni gruppo si forniscono cartellini della stessa forma: quadrato, cerchio, triangolo isoscele, rettangolo Si chiede loro di ricoprire il più possibile il banco. La misura dei lati delle forme e del diametro dei cerchi ,sarà in funzione del lato e della forma del banco in modo che: • con quadrati e rettangoli si possa ricoprire interamente il banco, • con triangoli isosceli si possa ricoprire il banco solo “ribaltando” la forma ed utilizzando la metà del triangoli, • con i cerchi non si riesca a ricoprire interamente il banco Si definiscono le regole dell’attività: • si usano cartoncini tutti della stessa forma e dimensione • non si sovrappongono le forme • non si possono lasciare spazi bianchi • si possono “girare”- “ribaltare” le figure • si possono tagliare le figure solo a metà Si osserva il lavoro dei gruppi. Si individuano le forme che hanno ricoperto il banco senza lasciare spazi vuoti: il quadrato, il rettangolo Il triangolo ricopre il banco ma deve essere “ribaltato” e/o tagliato a metà. Il cerchio non ricopre il banco. Si definisce lo spazio che abbiamo cercato di ricoprire come superficie del banco Materiali e strumenti: cartoncini ritagliati da manifesti colorati-forbici Tempo: 2 ore + ritaglio cartoncini FASE 2 lavoro di gruppo Pavimentazioni 1. Vengono fornite agli alunni una serie di “piastrelle” di diversa forma: rotonde, quadrate, rettangolari, triangolari, romboidali, fatte ritagliare in precedenza dai bambini le cui misure siano sottomultipli di 40 2. Dato un cartoncino 40x40 si chiede agli alunni di procedere alla ricopertura dello spazio con le piastrelle fornite che dovranno essere incollate. Si verifica insieme che tutte le basi sono congruenti. Le regole sono le stesse dell’attività precedente Ogni gruppo ha piastrelline della stessa forma. 3. Al termine dell’attività si chiede ai bambini di contare quante piastrelline hanno usato. Si registrano i risultati su una tabella. 4. Scopriamo che il numero dei cartoncini cambia: dipende dalla forma e dalla dimensione dei cartellini. A superfici uguali corrisponde un numero diverso. Materiali e strumenti: cartoncini ritagliati da manifesti colorati-forbici- colla Tempo: 2 ore + ritaglio cartoncini FASE 3 Gioco delle pavimentazioni: La classe è divisa in tre gruppi: 1. Ad ogni gruppo viene fornito una forma realizzata con listelli di legno : una quadrata e due rettangolari di diverse dimensioni e tante piastrelline quadrate uguali il cui lato è un sottomultiplo dei lati delle forme di legno. 2.Ogni gruppo dovrà prevedere quante piastrelle quadrate occorreranno per ricoprire tutto lo spazio della forma e scrivere il numero su un bigliettino. 3.Si chiede ad ogni gruppo di verificare nel modo più rapido possibile, se il numero che ha previsto è esatto riempiendo concretamente la superficie della forma con le piastrelle. 4. Vince il gruppo che si è più avvicinato al numero esatto 5. In classe: conclusioni : registriamo sul quaderno le osservazioni valorizzando chi è riuscito a calcolare il numero delle piastrelle senza riempire tutta la superficie, ma posizionandole solamente lungo i due lati. Materiali e strumenti: listelli di legno- colla a caldo cartoncini quadrati uguali decorati dai bambini Tempo: 1 ora + coloritura piastrelle collegamenti interdisciplinari Educazione all’immagine Pavimentazioni – mosaici AMBITO: spazio e figure TRAGUARDI: SCUOLA PRIMARIA: classe quinta TP III Descrive nomina e classifica figure in base a caratteristiche geometriche, ne determina misure, progetta e costruisce modelli concreti di vario tipo. 5.32-Determinare il perimetro di una figura utilizzando le più comuni OBIETTIVI: formule o altri procedimenti. 5.33-Determinare l’area di una figura utilizzando le più comuni formule o per scomposizione. 5.38- Utilizzare le principali unità di misura per lunghezze... per effettuare misure e stime. QUESTION INTENT Applicare formule apprese Da una pianta dedurre le misure dei vari ambienti. Utilizzare le misure necessarie per calcolare aree e perimetri COLLEGAMENTO CON LA REALTA’ Dobbiamo calcolare se l’appartamento di Marco è più grande di quello di Matteo. ATTIVITA': Attività precedenti: Studio delle caratteristiche di triangoli e quadrilateri per definirne caratteristiche e classificazione. Manipolazione delle figure studiate per arrivare alla definizione delle regole per calcolare il perimetro. Manipolazione delle figure studiate per arrivare alla definizione delle regole per calcolare le aree. FASE 1 Eseguita collettivamente Ogni alunni riceve un quadrato e un triangolo isoscele. Si richiede di misurare lati e altezze delle figure date Verificato che il lato del quadrato è congruente con il lato diverso, che si decide essere la base, viene richiesto di costruire un poligono composto dalle due figure facendo coincidere i lati congruenti. Si chiede di calcolare perimetro e area Si confrontano i risultati e si discute sugli errori rilevati e sulle difficoltà riscontrate. Si rileva che i poligoni costruiti da tutti sono uguali, quindi con stesso perimetro e stessa area. Materiali e strumenti: poligoni di carta già predisposti, righello, colla. FASE 2 Ad ogni alunno si richiede di disegnare, ritagliare un quadrato e un trapezio isoscele rispettando le misure date. Verificato che il lato del quadrato è congruente con la base minore del trapezio, viene richiesto di costruire un poligono composto dalle due figure facendo coincidere i lati congruenti. Si chiede di calcolare area e perimetro. Si rileva che i poligoni costruiti da tutti sono isoperimetrici ed equivalenti anche se orientati diversamente nello spazio. Materiali e strumenti: carta a quadretti colorata, righello, forbici, colla. FASE 3 Ad ogni alunno si richiede di disegnare, ritagliare due rettangoli congruenti e un parallelogramma rispettando le misure date. Verificato che rettangoli e parallelogrammi hanno le coppie di lati paralleli congruenti, viene richiesto di costruire un poligono, composto dalle tre figure incollante in modo tale che coincidano i lati congruenti. Si chiede di calcolare area e perimetro. Si rileva che questi elementi offrono diverse possibilità quindi i poligoni anche se orientati diversamente nello spazio sono tutti equivalenti, ma non tuttu sono isoperimetrici. Materiali e strumenti: carta a quadretti colorata, righello, forbici, colla. FASE 4 Si confrontano i risultati e si discute sugli errori rilevati e sulle difficoltà riscontrate. Dal confronto si sottolinea che figure diverse compongono poligoni equivalenti, ma non sempre isoperimetrici. Tempi, metodi, spazi: in aula, lezione frontale di 2 ore FASE 5 Ogni alunno riceve la pianta di 2 appartamenti con indicata la scala di riduzione. Si richiede di misurare le pareti dei singoli locali. Con le misure ottenute calcolare le superfici totali delle abitazioni e il confine perimetrale. Confrontare le misure ottenute. AMBITO. spazio e figure TRAGUARDI: SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO TS XIII Riconosce e denomina le forme del piano e dello spazio, le loro rappresentazioni e ne coglie le relazioni tra gli elementi. OBIETTIVI: 8.67- Conoscere il Teorema di Pitagora e le sue applicazioni in matematica e situazioni concrete. 8.75- Calcolare l’area e il volume delle figure solide più comuni e dare stime di oggetti della vita quotidiana QUESTION INTENT COLLEGAMENTO CON LA REALTA’ Risolvere un problema applicando il teorema di Pitagora Dobbiamo costruire la mensola porta libretti: Attività precedenti: ATTIVITA': Studio del teorema di Pitagora e sua applicazione al triangolo rettangolo. FASE 1: primo giorno La classe si divide in 3 gruppi per progettare e costruire una mensola per i libretti di valutazione per il proprio corso. Ogni gruppo è composto da circa 8 persone. Ogni gruppo avendo a disposizione i libretti devono misurare i lati per ottenere le misura di altezza e profondità della mensola Come rendere più stabile la mensola? Devono costruire la mensola con delle sponde per renderla più stabile e non far cadere i libretti. Essendo un’attività di laboratorio ciascun gruppo deve relazionare osservazioni e conclusioni proponendo soluzioni e progetti. I ragazzi dovrebbero proporre delle bacchette o comunque la costruzione di sponde triangolari Quindi usando il teorema di Pitagora trovano la misura dell’ipotenusa Discussione e riflessione sui progetti proposti e indicazioni utili per la realizzazione della mensola. FASE 2: secondo giorno Realizzano il disegno su carta con lo sviluppo e le relative misure che poi andranno trasferite su cartone e sulle bacchette di legno FASE 3: terzo giorno Realizzazione della mensola Tempi 1 ora il primo e il secondo giorno 2 ore il terzo giorno Materiale: Pannelli di cartone rigido Bacchette di legno Colla a caldo Squadre e righe Fogli, penne, matite, gomme Istituto Comprensivo Lissone II Gruppo di insegnanti: - Scuola Primaria: Perego Gloria, Savastano Gina, Missoni Alessia - Scuola Secondaria di Primo Grado: Morazzoni Cinzia, Angioletti Elisabetta, Bonaria Luisa SCUOLA PRIMARIA: classe terza AMBITO. spazio e figure TRAGUARDI: TP II TP III TP IV OBIETTIVI: Ob 3.09 Ob 3-10 Ob 3-11 QUESTION INTENT Riconoscimento e denominazione di linee MATERIALI Cartoncino di tre colori diversi, fogli di carta formato A4, righello, pennarello indelebile, forbici, supporti di plastica per i cartellini. Attività preliminari: ATTIVITA': All’inizio dell’anno scolastico si procede al ripasso dei concetti appresi durante la classe seconda (linea retta – curva – mista – spezzata – aperta – chiusa – semplice – non semplice o intrecciata – confine). Tempo previsto per l'attività: 2 ore FASE 1 : Costruiamo i cartellini Si realizzano con i bambini delle carte da gioco a forma di nuvola, sulle quali sono disegnate linee di diverso tipo (es. linea curva, aperta, non semplice) dopo aver discusso insieme sulle combinazioni possibili. Si arriva alla conclusione che sono possibili in tutto 13 combinazioni A= aperta A retta semplice curva mista spezzata semplice intrecciata semplice intrecciata semplice intrecciata C= chiusa C curva mista spezzata semplice intrecciata semplice intrecciata semplice intrecciata Il gioco si svolge in due gruppi, di conseguenza occorrono 13 carte blu per la prima squadra, 13 carte rosse per la seconda squadra e 13 carte gialle per il banco. Tempo previsto per l'attività: 2 ore FASE 2: Giochiamo con le carte Si divide la classe in quattro gruppi che si sfideranno due alla volta. Dopo aver posizionato le proprie carte su apposite basi, ogni capogruppo pescherà una carta dal mazzo del banco. Da questo momento gli avversari possono iniziare a fare domande per scoprire la linea nascosta. Ad ogni domanda, formulata con un solo quesito, si può rispondere con un sì o un no. Es: E’ una linea aperta? No I bambini intuiscono che si tratta di una linea chiusa e quindi dalle basi verranno tolte le varie linee aperte. Il gioco prosegue alternando di volta in volta le squadre nella formulazione delle domande. Ad ogni domanda verranno progressivamente eliminate le carte non corrispondenti alla risposta ottenuta. Il gioco termina quando, a causa delle progressive esclusioni, una delle due squadre rimarrà con un'unica carta dovrebbe corrispondere a quella selezionata dagli avversari. Nel caso in cui la carta non corrispondesse, a causa di errate esclusioni, la vittoria verrà assegnata agli avversari. Tempo previsto per l'attività: 2 ore Tempo totale: minimo 6 ore. SCUOLA PRIMARIA: classe quarta AMBITO. spazio e figure TRAGUARDI: TP II TP III TP IV OBIETTIVI: Ob 3.09 Ob 3-10 Ob 3-11 QUESTION INTENT Riconoscimento e denominazione di figure piane indipendentemente dal loro posizionamento nel piano. MATERIALI Geopiani ed elastici di diverse misure. ATTIVITA': Dopo un ripasso sulle caratteristiche e le proprietà dei poligoni, si arriva con il contributo degli alunni a determinare la differenza tra poligoni e non poligoni. Distribuito un geopiano ed elastici di diversa misura a ciascun alunno, l’insegnante procede a dare delle indicazioni che andranno eseguite da ciascuno di loro. Viene usato il geopiano per dare la possibilità agli alunni di muoversi liberamente, scoprendo di volta in volta che i concetti di BASE e ALTEZZA sono relativi alla posizione che assume il poligono in quel preciso momento. In questo modo gli alunni arriveranno a notare che l’altezza può essere sia interna che esterna al poligono. Inoltre gli alunni sperimenteranno concretamente il concetto di perimetro (l’elastico rappresenta il perimetro). Tempo previsto per l'attività: 2 ore FASE 1 : Giochiamo con il geopiano. Si parte dal numero dei lati dei poligoni e ognuno lo potrà realizzare sul geopiano in una posizione, con dimensioni e forme diverse. Seguendo le indicazioni dell’insegnante, i bambini potranno realizzare poligoni regolari e non, per poi poter affrontare il discorso sulle caratteristiche e/o proprietà dei poligoni regolari (lati ed angoli congruenti). Verrà chiesto inoltre di realizzare poligoni con un numero enne di lati; si otterranno così poligoni concavi e convessi e si procederà con la spiegazione delle proprietà di questi tipi di poligoni. Tempo previsto per l'attività: minimo 4 ore FASE 2: Il lavoro verrà completato sul quaderno sotto forma di esercizi, per poter mettere in pratica il concetto di perimetro acquisito con l’esercitazione e la discussione collettiva. Tempo previsto per l'attività: minimo 6 ore Tempo totale: minimo 12 ore. SCUOLA PRIMARIA: classe quinta AMBITO. spazio e figure TRAGUARDI: TP II TP III TP IV OBIETTIVI: Ob 5-24 Ob 5-25 QUESTION INTENT Riconoscimento e denominazione di figure piane (in particolare triangoli e quadrilateri) in base alle loro proprietà. MATERIALI Cartoncino di tre colori diversi, fotocopie con immagini dei poligoni indicati nella fase 1, forbici, colla. ATTIVITA': ATTIVITA' PRELIMINARI All’inizio dell’anno scolastico si procede al ripasso dei concetti appresi durante la classe quarta (definizione di poligono - classificazione dei poligoni in base al numero dei lati - classificazione dei triangoli in base ai lati e agli angoli classificazione dei quadrilateri e loro proprietà in base ai lati, agli angoli e alle diagonali). Tempo previsto per l'attività: 4 ore. FASE 1 : Costruiamo i cartellini per il gioco "Indovina chi?" Si realizzano con i bambini delle carte da gioco a forma di cerchio, utilizzando cartoncini di tre diversi colori (giocatore1 - giocatore2 - banco). Sulle carte sono incollate le immagini dei poligoni conosciuti (triangolo equilatero, triangolo isoscele acutangolo, triangolo isoscele rettangolo, triangolo isoscele ottusangolo, triangolo scaleno acutangolo, triangolo scaleno rettangolo, triangolo scaleno ottusangolo, quadrilatero generico, trapezio rettangolo, trapezio scaleno, trapezio isoscele, parallelogramma comune, rettangolo, rombo, quadrato, pentagono generico e regolare, esagono generico e regolare, ecc.). L'idea di realizzare le carte a forma di cerchio risponde dalla necessità di svincolare la rappresentazione dei poligoni da punti di riferimento fisici (orizzontale, verticale, ecc). Infatti, dopo aver realizzato le carte, si chiederà agli alunni di ruotarle a loro piacimento e riflettere sul fatto che le proprietà costitutive dei poligoni disegnati permangono indipendentemente dal loro orientamento spaziale. Sulle carte realizzate si evidenziano, attraverso simboli e/o colori, le proprietà delle figure secondo i lati (parallelismo, congruenza, perpendicolarità), gli angoli (congruenza, presenza di angoli retti, presenza di angoli ottusi), le diagonali (congruenza, perpendicolarità), gli assi di simmetria, ecc. Tempo previsto per l'attività: 4 ore. FASE 1bis (facoltativa): Disegniamo i poligoni con la LIM Si possono poi disegnare le medesime figure attraverso un software di geometria dinamica per riflettere ulteriormente sulla permanenza delle proprietà dei principali poligoni sottoposti a trasformazioni isometriche. Tempo previsto per l'attività: 1 ora. FASE 2: Giochiamo con le carte Il gioco si svolge prima con tutto il gruppo classe che gioca contro l'insegnante e successivamente in coppia, di conseguenza ogni alunno deve preparare un proprio kit di carte. è necessario inoltre un kit a coppia per il banco. Dopo aver posizionato le proprie carte scoperte sul tavolo, ogni alunno pescherà una carta dal mazzo del banco. Da questo momento gli avversari possono iniziare a fare domande per scoprire il poligono prescelto. Ad ogni domanda si può rispondere solo con un sì o un no. Es: E’ un quadrilatero? No. (Si escludono i poligoni) E' un triangolo? Sì. (Si mantengono i triangoli, escludendo tutte le altre carte) Il gioco prosegue alternando di volta in volta le squadre nella formulazione delle domande. Ad ogni domanda verranno progressivamente eliminate le carte non corrispondenti alla risposta ottenuta, capovolgendole sul tavolo in modo da mostrare il retro della carta. Il gioco termina quando, a causa delle progressive esclusioni, uno dei due giocatori rimarrà con un'unica carta dovrebbe corrispondere a quella selezionata dall'avversario. Nel caso in cui la carta non corrispondesse, a causa di errate esclusioni, la vittoria verrà assegnata all'avversario. Tempo previsto per l'attività: 1 ora per ogni sessione di gioco (il gioco si può riproporre in varie giornate). FASE 3: Giochiamo a "Pictionary" con le carte dei poligoni (variante 1) Utilizzando le medesime carte già preparate verrà proposto un altro gioco chiamato Pictionary. Si formano gruppi da tre alunni. Un alunno pesca una carta dal mazzo e deve dare indicazioni affinchè i due compagni la disegnino il più correttamente possibile sulla base delle sue proprietà. Sono ammesse indicazioni di questo tipo, descrivendo le proprietà dei lati, angolo, diagonali, assi di simmetria, ecc: - è un quadrilatero/triangolo/pentagono/ecc - non ha/ha almeno una/due coppie di lati paralleli - ha gli angoli opposti congruenti/ha tutti gli angoli retti/ecc - non ha/ha uno/due/ecc assi di simmetria E' vietato dire il nome specifico della figura prescelta. Vince primo dei due compagni che termina il disegno. Tempo previsto per l'attività: 1 ora per ogni sessione di gioco (il gioco si può riproporre in varie giornate). FASE 4: Giochiamo a "Pictionary" con le carte dei poligoni (variante 2) Utilizzando le medesime carte già preparate verrà proposta una seconda variante del Pictionary. Si formano gruppi da tre o più alunni. Un alunno pesca due carte dal mazzo e le ricopia su un foglio formando un figura composta. Successivamente il medesimo alunno deve dare indicazioni affinché i compagni disegnino la figura composta il più correttamente possibile. Ad esempio l'alunno può dire: - ho pescato un trapezio scaleno e un rettangolo - il trapezio scaleno ha uno dei lati non paralleli lungo il doppio dell'altro - il lato non parallelo più corto forma un angolo di circa 45° con la base maggiore - ecc... - il rettangolo ha il lato di lunghezza maggiore coincidente con uno dei lati non paralleli del trapezio, ed in particolare quello di lunghezza maggiore - il lato di lunghezza minore del rettangolo misura circa la terza parte del lato di lunghezza maggiore L'alunno non può dare indicazioni utilizzando riferimenti generici e non geometrici ad esempio: - di qua/di là/davanti/dietro - dritto/storto Durante la fase di descrizione l'alunno non può mostrare il disegno ai compagni nè può dire se il disegno man mano eseguito dai compagni sia adeguato al modello da lui realizzato. Vince il compagno che ha prodotto il disegno più fedele alle indicazioni ricevute. Tempo previsto per l'attività: 1 ora per ogni sessione di gioco (il gioco si può riproporre in varie giornate). Tempo totale: minimo 12 ore. AMBITO. spazio e figure SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO: classe terza TRAGUARDI: TS XIII TS XIV TS XVIII OBIETTIVI: Ob8-61 Ob8-63 Ob8-64 Ob8-65 Ob8-69 Ob8-70 Ob8-71 Ob8-76 Ob8-77 QUESTION INTENT Conoscere definizioni e proprietà della circonferenza e del cerchio ATTIVITA': FASE 1: dal concetto di linea al concetto di circonferenza attraverso un’attività sperimentale: chiedere agli alunni di attaccarsi tutti ad una corda senza mai lasciarla e di disporsi tutti alla stessa distanza da un oggetto posto sul pavimento della classe; dopo diverse prove gli alunni scoprono che esiste un’unica soluzione di linea a cui viene dato insieme il nome di circonferenza. L’insegnante sposta l’oggetto sul pavimento per aiutare gli alunni a completare la definizione di circonferenza come luogo geometrico di punti equidistanti da un punto fisso. A questo punto si può costruire lo strumento compasso, con corda e gesso. Infine si possono introdurre, anche con software geometrici, alcuni elementi notevoli della circonferenza (raggio, diametro, corde, archi, angoli..) FASE 2: misura della circonferenza e calcolo del P-greco attraverso la seguente attività: per misurare la lunghezza della circonferenza, disegnare circonferenze di diametro diverso o utilizzare l’impronta di oggetti di forma circolare, quindi con uno spago- nastro, “rettificare” (con spiegazione dell’azione da svolgere) e verificarne la misura con il righello. Costruire una tabella in cui inserire i seguenti dati: N° Circonferenza/impronta Es.: Circ. 1 / impronta colla Lunghezza misurata Diametro Se le circonferenze sono disegnate con il compasso, il centro e quindi il diametro sono già individuati; se si usa l’impronta chiedere ai ragazzi come tracciare correttamente il diametro, ossia come trovare il centro della circonferenza. Gli alunni dovrebbero ricordarsi che gli assi delle corde passano tutti dal centro della circonferenza. Osservando la tabella e utilizzando gli elementi di indagine statistica (media, moda, mediana) gli alunni si accorgono che il rapporto C/ d si avvicina ad un valore costante a cui diamo il nome di P-greco. Si possono fare delle riflessioni sul numero ottenuto e sui suoi decimali riprendendo l’insieme dei numeri irrazionali. Allo stesso risultato e con tempi più rapidi si arriva utilizzando il programma Cabrì: far disegnare alcune circonferenze con raggio differente; tramite la funzione “misura e lunghezza” calcolare di ciascuna circonferenza la sua misura e il rispettivo diametro; con la funzione “calcolatrice” calcolare il loro rapporto e verificare che in ogni caso è sempre uguale. FASE 3: formula per il calcolo della misura della circonferenza: partendo dal rapporto C/d arrivare alla formula per il calcolo della lunghezza della circonferenza in funzione del raggio. Esercizi di consolidamento. FASE 4: calcolo dell’area del cerchio: con il programma Cabrì dopo aver disegnato (per es.) cinque circonferenze con lo stesso raggio e avervi inscritto in ciascuna un poligono regolare con rispettivamente 3– 4 – 6 - 12 e 30 lati, si può facilmente evidenziare (facendo colorare il poligono e la circonferenza circoscritta con due colori differenti) che lo spazio occupato dai poligoni è sempre maggiore fino a quasi non distinguersi più dal cerchio. Con la funzione “calcola l’area” i ragazzi potranno anche verificarlo. La stessa attività si può realizzare con fogli, squadre e compasso. Segue quindi la fase teorica per cui alla lavagna partendo dalla formula per il calcolo dell’area di un poligono regolare A = 2p x apotema /2 e sostituendo al perimetro la circonferenza e all’apotema il raggio si arriva alla formula dell’area del cerchio. Far ricavare dai ragazzi la formula inversa per il calcolo del raggio. Esercizi. Tempo previsto per l'attività: circa 8 ore (2 ore per attività) C/d Lavoro del gruppo dell’Istituto Comprensivo “G. Rodari” di Seregno Scuola dell’Infanzia “Rodari”- Scuola dell’Infanzia “Nobili”Scuola Primaria “Rodari” – Scuola secondaria di I grado “Mercalli” Gruppo Insegnanti: SCUOLA DELL’INFANZIA AMBITO. Numero e spazio TRAGUARDI: TI-I OBIETTIVI: Ob0-05 QUESTION INTENT Riconoscere le principali forme geometriche (triangolo, quadrilatero, cerchio). MATERIALI ATTIVITA': Geopiani ed elastici di diverse misure. Pre-compito Discussione guidata. L’insegnante propone ai bambini l’uso libero e spontaneo dei blocchi logici (di diverso spessore, colore e dimensione) di forma triangolare, rettangolare e circolare e verifica che tutti riconoscano le principali forme geometriche sulle facce dei blocchi logici (triangolo, quadrilatero, cerchio). FASE 1 Caccia alla forma. Attivita’ di gruppo. Nell’aula, in cui sono già presenti oggetti tridimensionali, verrà proposta ai bambini una caccia alla forma al fine di individuare, riconoscere e descrivere le forme geometriche già proposte. L’insegnante divide il gruppo classe in tre squadre (squadra del sole, delle nuvole e del vento) e predispone tre palette raffiguranti un triangolo, un quadrilatero e un cerchio. Il gioco si svolgerà in tre manche . L’insegnante provvederà ad alzare una delle tre palette ed un componente per squadra, a turno, dovrà individuare negli oggetti presenti in aula la forma corrispondente a quella raffigurata nella paletta. Dovrà poi nominarla e descriverla. Alla fine di ogni manche verrà registrato il punteggio su un cartellone precedentemente preparato (il bambino che per primo individuerà la forma richiesta dall’insegnante guadagnerà un punto per la propria squadra). Vincerà la squadra che avrà individuato il maggior numero di forme. Verifica del processo. Durante l’attività l’insegnante annoterà, attraverso l’utilizzo di una griglia di osservazione, i comportamenti dei suoi alunni in riferimento all’aspetto relazionale (collaborazione, spirito di squadra, impegno e relazione nel gruppo). FASE 2 Crea le forme Attività individuale. A ciascun bambino verrà richiesto di creare con il materiale che gli sarà consegnato dall’insegnante, tre insiemi: il primo con i triangoli, il secondo con i quadrilateri e il terzo con i cerchi. Materiale: strisce di cartoncino di varie lunghezze e colori ( indicativamente tra i 5cm e i 10/15cm); pezzi di spago e/o lana di varie lunghezze. Tre cartoncini 50x70 cm di uguale colore. Non sarà necessaria colla o scotch . Al fine di valutare la creatività dei bambini e l’interiorizzazione delle principali proprietà di ogni singola forma ( numero dei lati per i triangoli e i quadrilateri, linea chiusa curva per il cerchio), l’insegnante consegnerà ad ogni bambino il materiale con il quale dovranno costruire le tre figure geometriche presentate in precedenza, suddividendole correttamente nei tre insiemi (il primo con i triangoli, il secondo con i quadrilateri e il terzo con i cerchi). Sopra il tavolo dove verrà svolta l’attività l’insegnante avrà posizionato tre cartoncini che rappresentano i tre insiemi. Non è richiesto ai bambini d’incollare le figure realizzate per consentire loro di sperimentare e riprovare fino a che non saranno soddisfatti del risultato. L’insegnante osserverà i bambini verificando che collochino correttamente le figure nei giusti insiemi e le rappresentino adeguatamente. Verifica del processo. L’insegnante attraverso l’utilizzo di una griglia di osservazione registrerà le conoscenze acquisite dagli alunni. Compito Attività individuale. Situazione problema. Dobbiamo realizzare una mostra di quadri “geometrici” da presentare ai nostri genitori. Consegna Realizzate quadri utilizzando il materiale dato dall’insegnante ( vedi Fase 2: strisce di cartoncino di diverso colore e grandezza, strisce di corda, lana e spago). Attenzione!! Al termine del vostro lavoro ciascuno dovrà spiegare il significato del quadro realizzato specificando le forme utilizzate. La tua insegnante utilizzerà lo strumento sotto predisposto per osservare il lavoro da te prodotto. (Si provvederà a spiegare agli alunni la rubrica) Verifica del prodotto RUBRICA DI VALUTAZIONE DEL PRODOTTO Ambiti della competenza Livelli di prestazione DIMENSIONI BASE MEDIO ALTO COSTRUZIONE DELLE FORME Fatica a costruire le forme rispettando il numero dei lati. Non sempre crea figure chiuse. CREATIVITÀ Utilizza solo una forma. ESPOSIZIONE Descrive il quadro utilizzando alcune generiche parole riferite alla forma. Costruisce forme chiuse ma non aderenti ai modelli presentati nei giochi. Costruisce le forme. Utilizza alcune forme e le combina tra loro. Costruisce le forme rispettando il numero dei lati. Crea correttamente figure chiuse. Costruisce le forme in maniera non stereotipata.* Utilizza tutte le forme e le combina in maniera personale. Descrive il Descrive il quadro quadro utilizzando un linguaggio utilizzando un appropriato e specifico. linguaggio semplice ma adeguato. * Per l’insegnante: valorizzare la capacità dell’alunno di superare lo stereotipo del “modello” di triangolo e di quadrilatero (in relazione alla sua posizione nello spazio). Tempi previsti per l’attività: Tre/quattro mattine nel periodo Ottobre/Novembre 2014. SPAZI: Aule scuola dell’infanzia. Autovalutazione finale dell’alunno (Riferita alla realizzazione del prodotto). Guidata dall’insegnante e compilata individualmente da ogni alunno. Ti è piaciuta l’attività ALUNNO Gli alunni che hanno espresso parere negativo o dubbio potranno essere chiamati singolarmente dall’insegnante per un’indagine più approfondita sulla motivazione della propria scelta. In seguito in accordo con l’alunno l’insegnante aggiungerà sul suo questionario la motivazione della sua scelta. SCUOLA PRIMARIA: classe seconda AMBITO. Spazio e figure TRAGUARDI: TP-III OBIETTIVI: Ob3-09 Ob3-10: QUESTION INTENT ATTIVITA': Individuare e distinguere figure solide per definire le figure piane (cubo/quadrato). Pre-compito. (Ore di matematica, 5 ore). Attività individuale + discussione guidata. I bambini portano a scuola delle scatole che trovano a casa, con cui giocheranno individualmente con l’indicazio parte dell’insegnante di associare ogni scatola o composizioni di scatole ad una costruzione osservata nella rea (campanile, casa, mattone, cono-gelato, cappello..) Al termine del gioco si confronteranno impressioni e similitudini. Attività di gruppo + discussione guidata. L’insegnante recupererà le scatole di tutti i bambini e le ridistribuirà in forma mista agli alunni divisi in gruppi ete precedentemente stabiliti, con tutor assegnato. Ogni gruppo realizzerà con le scatole insiemi di forme simili. Ogni tutor spiegherà le motivazioni delle proprie scelte. Al termine del confronto l’insegnante formalizzerà i criteri (rotola/non rotola, facce di forme tutte uguali/facce di diseguali, forma delle facce: quadrata, rettangolare) e la denominazione corretta (poliedri/non poliedri; cubo, parallelepipedo), a seguito dei quali si ricostituiranno gli insiemi secondo la seguente classificazione: POLIEDRO (non rotola) CUBO NON POLIEDRO (rotola) PARALLELEPIPEDO Al termine dell’attività si realizzerà un cartellone “Poliedri/non poliedri”, utilizzando le fotografie della classificazi insieme. Compito. (Ore di matematica, 6 ore) Attività a coppie. Situazione problema. Luca vuole costruire dei dadi da utilizzare con i suoi compagni, durante i giochi della pausa pranzo . Consegna. Utilizzate il modello e il materiale dati, per costruire uno dei dadi che Luca potrebbe utilizzare durante i suoi mo gioco. Poi riflettete e completate la scheda allegata ed il questionario relazionale. Attenzione!! Il prodotto da voi realizzato verrà valutato secondo la seguente rubrica. (L’insegnante spiega la rubrica di valutazione del prodotto). Verifica del prodotto. Il vostro prodotto verrà valutato nel seguente modo: DIMENSIONI BASE MEDIO ALTO RISPETTO DEL MODELLO La costruzione rispetta poco il modello dato. La costruzione rispetta generalmente il modello dato. La costruzione rispetta correttamente il modello dato. PROPRIETA’ (scheda di sintesi) Le 6 facce sono quadrati. La costruzione presenta 6 facce non congruenti. La costruzione presenta 6 facce, congruenti tra loro. Le 6 facce sono quadrati. La costruzione presenta 6 facce, tutte congruenti tra loro. Le 6 facce sono quadrati. ESPOSIZIONE L’esposizione orale della procedura utilizzata è confusa e parziale. L’esposizione orale della procedura utilizzata è chiara ma non completa. L’esposizione orale della procedura utilizzata è chiara e completa. Fase 1. L’insegnante consegna ad ogni coppia un modello di cubo e del cartoncino. Ogni coppia costruirà il cubo simile al modello dato. Completerà la scheda di percorso sull’attività di coppia appositamente predisposta dagli insegnanti (Es. Allegato 1 – Questionario ambito relazionale). Rifletterà sulla procedura seguita. (Es. Allegato 2 - Questionario metacognitivo). Poi la coppia verbalizzerà la procedura seguita ai compagni per un confronto collettivo guidato dall’insegnante. Verifica del processo. Durante le attività di lavoro l’insegnante avrà cura di osservare, attraverso l’utilizzo di una scheda strutturata, m di relazione ed organizzazione delle coppie al fine di evidenziarne e eventuali problematicità. (Vedi allegato 3 - Esempio di scheda per l’osservazione del processo). A seguito del compito l’insegnante, attraverso il confronto nella classe, scriverà sulla lavagna la procedura final rappresenterà la sintesi integrata del contributo di ciascuna coppia. La procedura finale verrà registrata da ciascun alunno. Fase 2. In un secondo momento, sempre a coppie, si consegneranno dei bastoncini di diversa lunghezza e del pongo p realizzare il cubo riutilizzando il modello già proposto. Il cubo così realizzato evidenzierà la presenza di 12 spigoli congruenti e di 8 vertici. Fase 3. Attività di gruppo. In un terzo momento, ai bambini, divisi in gruppi, verranno consegnate le scatole di diversa forma da loro portat chiederà di smontarle e tagliarle lungo gli spigoli. Al termine del ritaglio la classe raggrupperà le parti ritagliate in base alla forma, per comprendere che le facce d poliedri sono figure piane, che possono avere forma diversa. Si condurrà l’attenzione degli alunni sul cubo, per definire la forma delle sue facce (forma quadrata). Post-compito. (Ora di matematica, 1 ora) Al termine dell’attività, con la guida dell’insegnante, si andrà ad integrare la mappa già realizzata, specificando proprietà del cubo scoperte. 6 facce congruenti di forma quadrata CUBO 12 spigoli congruenti 8 vertici Possibili collegamenti disciplinari: Tecnologia (materiali e costruzioni), Arte e immagine (il Cubismo), Italiano aggettivi qualificativi…). Sviluppo (ripetere la procedura con le modifiche necessarie per gli altri solidi) Questionario autovalutativo Indicatori riferiti al lavoro di gruppo Ti è piaciuto lavorare in gruppo? Sì No In parte N.B. Gli allegati e le rubriche qui riportate come esempio, possono e devono essere opportunamente modificate dal team in relazione agli obiettivi specifici definiti in ambito di progettazione. Nello specifico il questionario metacognitivo vuole essere uno strumento utile a far ripercorrere a ciascun alunno/a le proprie tappe di pensiero e va quindi ogni volta riadattato in base all’attività svolta ed alla necessità di far riflettere l’alunno/a “su quella specifica” modalità di ragionare per raggiungere l’obiettivo. ALLEGATO 1. ES. QUESTIONARIO AMBITO RELAZIONALE. Sei riuscito ad esprimere le tue idee? Sei stato aiutato dai compagni ? Hai lasciato spazio a tutti i compagni? Hai aiutato i compagni? Ci sono state difficoltà nello svolgere il lavoro insieme? Se la risposta alla precedente domanda è stata sì, quali? I tempi di lavoro sono stati rispettati? Se la risposta alla precedente domanda è stata no,perché’? Quali consigli daresti a te stesso/a per migliorare la tua prestazione? Quali consigli daresti al tuo gruppo per migliorare la sua prestazione? Questionario autovalutativo ambito disciplinare ALLEGATO 2 ES. QUESTIONARIO METACOGNITIVO Indicatori riferiti allo sviluppo del compito: Sì No In parte Hai incontrato difficoltà nello svolgere il compito ? Se hai risposto sì alla domanda precedente indica quale/i difficoltà hai incontrato: 1-______________________________________2-_________________________________3-________________________ Quando incontri una difficoltà cosa fai? Ordina le azioni sotto elencate da 1 a 4 in ordine di priorità Lasci perdere e passi oltre Cerchi informazioni utilizzando i testi che hai a disposizione Chiedi all’insegnante Chiedi aiuto ai tuoi compagni Dovendo spiegare ad un tuo compagno come ti sei organizzato per svolgere il tuo compito,cosa gli diresti? (Elenca le tue fasi di lavoro) 1) 2) 3) 4) ecc… (aggiungere righe per non condizionare la riflessione degli alunni) ALLEGATO 3 . VERIFICA DEL PROCESSO – FASE OSSERVATIVA. ALUNNO SFERA COGNITIVA INDICATORE Individua l’obiettivo -Riconosce la fattibilità di un percorso/progetto in base alle possibilità di realizzazione -Mette in campo forme di flessibilità nel perseguire l’obiettivo -Elabora un piano di lavoro in modo finalizzato ed efficace -Rappresenta/verbalizza in modo chiaro e completo il piano di lavoro SFERA RELAZIONALE / SOCIALE INDICATORE Interviene nelle discussioni BASE MEDIO AVANZATO -Rispetta il turno -Interviene in modo pertinente INDICATORE Condivide le proprie idee con gli altri -Tiene conto delle altre opinioni nella prosecuzione del lavoro -Accetta le idee degli altri senza egocentrismi o pregiudizi INDICATORE Assume un ruolo nel gruppo -Acquisisce un ruolo specifico -Mantiene il ruolo INDICATORE E’ responsabile -Porta a termine l’impegno -E’ autonomo/a INDICATORE Agisce con autocontrollo -Tiene conto del contesto ambientale -Tiene conto di sé in relazione agli altri INDICATORE Controlla e gestisce le proprie risorse -Presta attenzione -Mantiene la concentrazione SFERA METODOLOGICA INDICATORE Organizza le risorse Riconosce/predispone/utilizza coerentemente le risorse utili Gestisce i tempi in modo adeguato alle fasi INDICATORE Valuta i risultati Rileva aspetti forti/deboli del proprio lavoro secondo criteri stabiliti di valutazione Individua strategie concrete per il miglioramento SCUOLA PRIMARIA: classe terza AMBITO. Spazio e figure TRAGUARDI: TP-II OBIETTIVI: Ob5-29 QUESTION INTENT Consolidare il concetto di angolo; classificare e costruire angoli. ATTIVITA': Indicazioni concettuali per gli insegnanti. E’ opportuno far precedere e/o seguire attività, in cui l’angolo è ottenuto attraverso una rotazione, da altre nelle quali l’angolo è visto come parte di piano (per esempio attraverso attività di piegatura di fogli) e come cambiamento di direzione (ad es. mediante percorsi, seguendo linee spezzate). L’obiettivo è quello di presentare agli alunni rappresentazioni eterogenee del concetto di angolo per facilitare la costruzione graduale del concetto attraverso l’annullamento dei tratti distintivi non matematici delle rappresentazioni, evitando cioè che gli alunni identifichino un particolare segno (presentato come forte ed univoco) con l’oggetto matematico. È inoltre opportuno presentare agli alunni rappresentazioni coerenti col concetto (ad esempio la rappresentazione grafica dell’angolo attraverso un archetto è fuorviante rispetto alla definizione di angolo come parte di piano illimitata, compresa tra due semirette aventi origine comune). Pre-compito. (Ore di matematica, 5 ore). Discussione guidata. L’insegnante prepara fogli quadrettati di diversa larghezza e strisce di cartoncino colorate; consegna poi ad ogni alunno un foglio quadrettato e una striscia di cartoncino, al fine di costruire un ventaglio con il seguente procedimento: - piegare a fisarmonica il foglio a quadretti nel senso della lunghezza ogni 5 quadretti; - incollare su una delle due estremità una striscia di cartoncino colorato più lunga di 4 cm per parte; - piegare a metà il ventaglio e incollare la parte centrale. I bambini avranno ottenuto ventagli di dimensioni differenti. Si invitano i bambini ad osservare il ventaglio per ripassare le parti che costituiscono un angolo (vertice, lati ed ampiezza). Si invitano i bambini a sperimentare diverse aperture del ventaglio per cogliere come attraverso rotazioni diverse si possano ottenere angoli più o meno ampi. Chiediamo agli alunni di effettuare più volte l’esperienza di tener fermo un lato del ventaglio e di far ruotare l’altro a piacere e chiediamo: “Quanti angoli otteniamo?” Attraverso il confronto delle osservazioni si giunge alla conclusione che ogni volta si formano due angoli (uno concavo e l’altro convesso) e che aumentando l’ampiezza di un angolo, diminuisce l’ampiezza dell’altro. Attraverso la sovrapposizione di due ventagli di dimensioni diverse ma con uguale apertura dei lati, si fa osservare che l’ampiezza degli angoli è indipendente dalla lunghezza dei lati. Si ripassa il concetto di angolo retto, mostrandolo col ventaglio e chiedendo agli alunni corrispondenze con oggetti reali presenti nella classe (banco, finestra, LIM, quaderni…). Aprendo il ventaglio con una rotazione minore o maggiore dell’angolo retto, si ottengono angoli acuti/ottusi; aprendo al massimo il ventaglio, in modo da allineare i due lati, si ottiene un angolo piatto, mentre incollando due ventagli lungo metà del cartoncino colorato si ottiene l’angolo giro. Si fanno sperimentare, con la sovrapposizione di più ventagli, i rapporti tra angolo retto, piatto e giro. Gli alunni (guidati dall’insegnante che disegna alla lavagna) rappresentano sul quaderno, usando matita e squadretta, modelli degli angoli ottenuti (concavo-convesso-acuto-ottuso…), in modo che emergano da queste rappresentazioni le osservazioni fatte durante le esperienze coi ventagli. Perciò i lati saranno rappresentati come semirette (dal momento che i bambini hanno scoperto che la loro lunghezza non determina l’ampiezza dell’angolo) e si evidenzieranno con colori diversi i due angoli che si formano in seguito ad una rotazione, facendo notare però che le porzioni di foglio colorate servono solo per distinguere gli angoli e non coincidono con essi. Lavoro a coppie da svolgere in palestra. L’insegnante prepara dei foglietti di carta su cui indica il nome degli angoli in base alla classificazione retto, acuto, ottuso, piatto, giro. In palestra, divide i bambini in coppie e chiede ad ogni coppia di pescare un foglietto e di “costruire” col corpo l’angolo indicato sullo stesso (il foglietto sarà conservato da ogni coppia per proseguire l’attività in classe). I bambini, sdraiati per terra, utilizzano il proprio corpo come se fosse un lato dell’angolo e il proprio capo come se fosse il vertice. Uno dei bambini della coppia traccia col braccio l’ampiezza dell’angolo richiesto. Attraverso l’osservazione degli angoli così formati, si fa notare che ad ogni disposizione corrispondono due angoli e che, quindi, è fondamentale segnalare l’ampiezza. Da qui emergeranno ancora una volta i concetti di angolo interno ed esterno, concavo e convesso. Compito. (Ore di matematica, 4 ore) Attività a coppie. Situazione problema. Come fare a spiegare ai tuoi compagni che cos’è un angolo utilizzando il corpo? Consegna. Rappresentate con il vostro corpo le diverse ampiezze angolari, affinchè i vostri compagni rinforzino il concetto. Poi completate in modo chiaro la tabella data dall’insegnante. Attenzione!! Le attività da voi realizzate a coppie verranno valutate secondo la seguente rubrica. (L’insegnante spiega la rubrica di valutazione del prodotto). Valutazione del prodotto. L’attività sarà così valutata: DIMENSIONI BASE MEDIO ALTO Indicatori per livelli. Organizzazione Faticosa ma funzionale allo scopo. Funzionale allo scopo. Veloce, finalizzata e funzionale allo scopo. Collaborazione Realizzazione dell’attività. L’ora è stata approssimativamente rappresentata. La classificazione è incompleta. Realizzazione dell’attività. L’ora è stata rappresentata. Pieno accordo nella realizzazione dell’attività. L’ora è stata rappresentata in maniera precisa. La classificazione è completa e corretta. Rappresentazione Classificazione (Tabella di sintesi) La classificazione è completa e generalmente corretta. (Sarà cura dell’insegnante modificare dimensioni e indicatori in funzione degli obiettivi che si intendono verificare) Immaginate di essere due lancette dell’orologio (ore e minuti). Rappresentate a coppie le ore che scandiscono le giornate-tipo di due bambini (Mod. 2), rispettando le richieste date dall’insegnante (ore giornata tipo scritte in tabella). Prima di iniziare il gioco in palestra, sarete divisi in due squadre che lavoreranno a coppie. Ogni squadra dovrà costruire sul pavimento gli orologi secondo il modello dato (1) scegliendo tra il materiale assegnato (coni, mattoncini per segnare i numeri delle ore ed il centro dell’orologio mentre per realizzare la circonferenza si potrà far costruire agli alunni, durante la pausa pranzo, una lunga corda (di carta crespa intrecciata o altro…). Mod. (1) Mod. (2) Esempio di giornata-tipo Attività Anna si alza Anna entra a scuola Anna va in mensa Anna inizia le lezioni pomeridiane Anna esce da scuola Anna va in piscina Orario 7,05 8,15 12,15 14,20 16,20 16,35 Ogni bambino della coppia si disporrà poi steso a terra per indicare la lancetta delle ore da disegnare, con il capo posto sul centro dell’orologio mentre il compagno indicherà la lancetta dei minuti. Otterrà un punto ogni coppia che rappresenterà correttamente col corpo l’ora data. Intanto verrà chiesto alla squadra avversaria di indicare, attraverso il confronto nel gruppo e l’elezione di un tutor interno, la tipologia dell’angolo rappresentato (retto, piatto, giro, acuto, ottuso). Vincerà la partita la squadra che alla fine totalizzerà più punti. Al termine del gioco, ogni coppia di ogni squadra disegnerà su una tabella a caselle vuote predisposta dall’insegnante le tipologie degli angoli rappresentati con il corpo, riutilizzando il materiale relativo alle giornate tipo consegnate all’inizio del gioco. Esempio di completamento tabella di sintesi data vuota dall’insegnante: Disegna nella colonna a sinistra gli angoli che corrispondono agli orari in cui vengono svolte le attività. Scrivi nella colonna a destra il tipo di angolo disegnato. Attività ed orari in cui vengono svolte Tipo di angolo che rappresenta l’orario Anna va in piscina alle ore 16.35 angolo retto ………. ………. …………. Al termine delle attività di coppia/gruppo sarà cura del docente chiedere ad ogni alunno la compilazione di un questionario relativo all’ambito relazionale (vedi es.allegato 1) e metacognitivo (vedi es.allegato 2). Verifica del processo. Durante le attività di lavoro l’insegnante avrà cura di osservare, attraverso l’utilizzo di una scheda strutturata, gli aspetti relazionali, organizzativi e cognitivi del compito assegnato. (vedi es. allegato 3) Post-compito. (Ora di matematica, 3 ore) In classe l’insegnante chiede ad ogni coppia di rappresentare graficamente alla lavagna (LIM) l’angolo rappresentato durante la prima attività in palestra. Su un’altra pagina vuota della LIM o su una parte della lavagna tradizionale, l’insegnante disegna degli insiemi vuoti ognuno dei quali rappresenta una tipologia di angolo. Le coppie di bambini trascinano gli angoli nell’insieme corrispondente (in presenza della LIM) o li collegano con una freccia (sulla lavagna tradizionale). Utilizzando il lavoro realizzato sulla lavagna, gli alunni a coppie struttureranno su un foglio la mappa di sintesi degli angoli sperimentati e delle loro caratteristiche. Poi ogni coppia presenterà ai compagni la propria mappa spiegandone contenuti e collegamenti logici. La mappa realizzata a coppie verrà incollata sul quaderno. In seguito l’insegnante inviterà tutta la classe a guidarla, attraverso un dialogo interattivo, nella costruzione alla lavagna della mappa collettiva che, al termine della realizzazione, verrà copiata da ciascuno sul proprio quaderno a seguire quella realizzata a coppie. Si potranno osservare così miglioramenti e/o sviluppi rispetto alla precedente. Su un cartellone murale gli alunni incolleranno, infine, i ventagli con diverse aperture, al fine di rappresentare e sintetizzare tutte le classificazioni effettuate. Possibili collegamenti disciplinari: Tecnologia (dalla teoria alla pratica: creo un modellino di…...utilizzando i seguenti angoli….). Arte e immagine. Educazione fisica. SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO: classe terza AMBITO. Spazio e figure TRAGUARDI: TS-XIII OBIETTIVI: Ob8-63 Ob8-73 Ob8-66 QUESTION INTENT Riconoscere varianti e invarianti delle principali figure piane nelle trasformazioni geometriche ATTIVITA': Prerequisiti • Conoscenza degli elementi fondamentali della geometria euclidea; • Conoscenza degli elementi fondamentali del piano cartesiano; • Conoscenza delle caratteristiche e delle proprietà delle figure geometriche piane; • Concetto di congruenza, similitudine • Perpendicolarità e parallelismo fra rette FASE 1: TRASFORMAZIONE ISOMETRICA Come esempio di isometria si riprende solo la simmetria assiale con una attività pratica. Tempi: due ore Spazi: aula Materiale: foglio, puntina, matita, righello Descrizione dell’attività: Prendi un foglio di carta; esso rappresenta il piano. Piega il foglio a metà; la piegatura del foglio rappresenta una retta. Sul foglio piegato individua un punto e con la puntina pratica un foro che prenda ambedue i semipiani. Riapri il foglio, osserverai due fori: uno a sinistra e uno a destra della piegatura. Ecco nascere idealmente una coppia di punti corrispondenti, che chiameremo rispettivamente A (nella parte sinistra) e A' (nella parte destra). Ripiega nuovamente il foglio nello stesso modo e individua altri due punti e con la puntina pratica nuovamente un foro che prenda ambedue i semipiani per ognuno dei due punti. Riaprendo il foglio otterrai altre due coppie di fori a cui assegnerai nuovamente i nomi: B e C sulla parte sinistra e rispettivamente B' e C' sulla parte destra. I punti A, B. C e A', B' e C' rappresentano i vertici di due triangoli. Domande stimolo: 1. Questi due triangoli sono congruenti? 2. Esiste una corrispondenza biunivoca tra i punti delle due figure? 3. Se sì, secondo quale trasformazione isometrica, studiata lo scorso anno, puoi mettere in relazione le due figure? 4. Quali sono gli elementi invarianti della trasformazione? Cosa invece è cambiato? Post-compito: Si formalizza sul quaderno quanto emerso. FASE 2: TRASFORMAZIONE OMOTETICHE Tempi: 2 ore Spazi: Aula Materiale: cartoncino, forbici, torcia Premessa: Si ricorda il significato del rapporto dì «scala» (rapporto di similitudine) segnato sulle carte geografiche o sulle piantine di una città, che indica di quanto la rappresentazione del territorio è stata ridotta rispetto al territorio reale. Inoltre si ricorda che un rapporto di scala può indicare anche un ingrandimento. Attività sperimentale: Ritaglia su cartoncini figure geometriche diverse (nella figura di esempio è riportata la sagoma di un quadrato ritagliato su cartoncino grigio). Usando una torcia, proietta le ombre su uno schermo o sulla parete dell'aula, come nella seguente figura: Osserva che, in base all’ombra proiettata sullo schermo, la figura geometrica non cambia forma ma risulta ingrandita se il cartoncino con cui è stata costruita e lo schermo si trovano su piani paralleli. Domanda stimolo: 1. Confronta la figura del cartoncino con quella proiettata: quali sono gli elementi invarianti della trasformazione? 2. Cosa invece è cambiato? Post-compito: Si formalizza sul quaderno quanto emerso. FASE 3: TRASFORMAZIONE AFFINE Tempi: 2 ore Spazi: aula Materiale: cartoncino, forbici, fermacampione, foglio di carta bianca Attività sperimentale: costruisci un reticolato a maglie quadrate (come quello riportato in figura) con delle strisce di cartoncino e dei fermacampione. Quindi, utilizzando come fonte luminosa i raggi solari provenienti dalla finestra (sorgente luminosa posta ad una distanza infinita) otterrai una proiezione simile a quella della figura. Ricopia sul foglio di carta bianca appoggiata sul pavimento l'ombra proiettata sullo stesso. Si può osservare che non essendo il foglio parallelo al reticolato, ma perpendicolare ad esso (appoggiato infatti sul pavimento), l’ombra proiettata sullo stesso determina una figura deformata ma vengono conservate alcune caratteristiche. Si parla allora di trasformazioni affine. Domanda stimolo: Quali sono le caratteristiche varianti e invarianti di questa nuova trasformazione? Post-compito: Si formalizza sul quaderno quanto emerso. FASE 4: TRASFORMAZIONE PROIETTIVE Tempi: 2 ore Spazi: aula Materiale: cartoncino, forbici, fermacampione, torcia Attività sperimentale: Utilizza lo stesso reticolato a maglie quadrate. Quindi, considerando questa volta come fonte luminosa una torcia posta ad una distanza finita in una stanza buia, ricopia su di un foglio di carta bianca appoggiata sul pavimento l'ombra proiettata sullo stesso. Ottieni questa volta una diversa proiezione, simile a quella della figura. Puoi ora osservare che non essendo il foglio parallelo al reticolato, ma perpendicolare ad esso (appoggiato infatti sul pavimento), l’ombra proiettata sullo stesso determina una figura deformata. Si parla allora di trasformazioni proiettive. Domanda stimolo: Quali sono le caratteristiche varianti e invarianti di questa nuova trasformazione? Post-compito: Si formalizza sul quaderno quanto emerso. FASE CONCLUSIVA Tempi: 2 ore Spazi: aula Nella geometria euclidea tutte le figure piane hanno delle caratteristiche e proprietà definite. Nella geometria delle trasformazioni non tutte queste proprietà si mantengono; si parla pertanto di invarianti e varianti della trasformazione Scuola Secondaria di Primo Grado di Sovico. Gruppo di insegnanti: AMBITO. Spazio e figure SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO: classe prima TRAGUARDI: TS XIII OBIETTIVI: Ob8-61 Ob8-63 Ob8-64 Ob8-65 Ob8-73 Ob8-74 ATTIVITA': Attività: Per affrontare il tema di perpendicolarità e parallelismo e della tridimensionalità, si osservano figure solide e si descrivono, utilizzando attività pratiche. Fasi: 1. a partire da un solido, prima regolare e poi irregolare indicare la tridimensionalità: - con cannucce e bastoncini con un estremo in comune e rispettivamente perpendicolari: - costruire un modello di tridimensionalità con un cubo: osservare le tre dimensioni e ricavare caratteristiche (le tre dimensioni sono uguali); indicare il loro nome (linguaggio), larghezza, lunghezza e altezza possono essere usate indifferentemente, dipende dal punto di vista! - osservare che, se varia una direzione, le altre devono variare allo stesso modo per ottenere ancora un cubo (altrimenti cosa ottengo? Costruiamo altri solidi e li denominiamo osservando le caratteristiche) - osservare come cambia il volume con le dimensioni riempiendo cubi di dimensioni diverse con diversi materiali 2. costruire modelli di cubo pieni e scheletrati con pongo o cartoncino (l’attenzione è sulle facce, il loro parallelismo, la loro perpendicolarità): per osservarlo costruiamo il diedro e lo facciamo aderire al cubo (perpendicolarità delle facce) - utilizzando diversi materiali: con stecchini, piselli, ceci,… (l’attenzione è sugli spigoli e sui vertici, paralleli, perpendicolari, sghembi): prima di prendere il materiale prevediamo quanti vertici e quanti spigoli servono. Ritagliamo un cartoncino della stessa forma e dimensione di una faccia del cubo e facciamolo aderire a una faccia immaginaria del cubo scheletrato. Mettiamo uno stecchino su questa faccia in posizioni diverse ma con un estremo coincidente con un vertice del cubo; rispetto allo spigolo che parte dallo stesso vertice, ed appartiene ad altre due facce perpendicolari, è sempre perpendicolare anche se l’immagine visiva inganna. 3. osserviamo il passaggio dal piano allo spazio e viceversa. - con il cartoncino: a) con un modello di cubo in cartoncino tagliamo lungo gli spigoli facendo il minor numero di tagli necessari per distendere il modello sul piano (quanti sono gli sviluppi possibili?) b) cerchiamo uno sviluppo che consenta di riformare il cubo in modo diverso da quello iniziale. 4. Riprendiamo i concetti appresi: congruenza parallelismo, perpendicolarità, numero degli spigoli, delle facce e dei vertici. 5. Cerchiamo di acquisire il linguaggio matematico. - Usiamo un modello di cubo a facce piene e su queste disegniamo un percorso. A coppie schiena contro schiena, uno dei due descrive il percorso da realizzare e l’altro lo riproduce sul suo modello di cubo. Lo stesso facciamo su un modello di cubo scheletrato (usiamo un filo). - realizziamo percorsi particolari: nel cubo scheletrato immaginiamo triangoli i cui vertici siano punti degli spigoli o vertici del cubo. Analizziamo i diversi triangoli in base ai lati e agli angoli e associamo a questi elementi quelli che formano il cubo: spigolo, diagonale di una faccia,.. Soffermiamoci sui triangoli e analizziamo quello formato da uno spigolo, una diagonale della faccia e una diagonale del cubo, a prima vista sembra ottusangolo, ma avevamo scoperto che uno spigolo di un cubo è perpendicolare a tutti i segmenti appartenenti ad una faccia, che hanno con esso un estremo in comune. Il triangolo perciò è rettangolo. Torniamo al modello di cubo scheletrato e con un fil di ferro proviamo a fare un triangolo ottusangolo i cui lati siano uno spigolo del cubo, una sua diagonale e quella di una sua faccia. Non è possibile! Il triangolo sarà sicuramente rettangolo. - cerchiamo sia nel cubo pieno che scheletrato, muovendoci solo sugli spigoli o sulle facce, la strada più breve per raggiungere due vertici della stessa faccia o di facce diverse e diamo un nome a ciascuno dei percorsi. Facciamo lo stesso immaginandoci di poter andare da un vertice ad un altro senza passare per spigoli o facce, definiamo le diagonali e contiamole. Utilizziamo fili di lana per vedere i percorsi. 6. Passiamo alla rappresentazione grafica del cubo sul piano. - Prendiamo un modello di cubo scheletrato, disegniamo ciascuno dal suo punto di vista una sua copia. Riprendiamo i concetti di parallelismo e perpendicolarità. Facciamo lo stesso con modelli a facce piene aspettandoci una maggior difficoltà. - Chiediamo di mettere in relazione immagini che rappresentano cubi scheletrati o con facce piene, disposti in diverse posizioni dicendo ciò che si vede o che non si vede. 7. per concludere l’attività passiamo agli altri solidi ed estendiamo i concetti già osservati con il cubo. - Recuperiamo oggetti di forme diverse: prismi, piramidi, cilindri… osserviamoli e scopriamo differenze ed analogie (presenza o assenza di spigoli e vertici). - cerchiamo di ottenere l’immagine di un cono partendo da una figura piana. Disegniamo e ritagliamo un triangolo rettangolo, incolliamo un cateto ad uno stecchino, facciamo ruotare lo stecchino su se stesso e otteniamo l’immagine tridimensionale di un cono. Possiamo ottenere lo stesso solido facendo ruotare un triangolo isoscele attorno ad una sua altezza, che rappresenta anche un suo asse di simmetria. Per avere l’immagine di un cilindro, facciamo ruotare questa volta un rettangolo attorno ad un suo lato attaccato ad uno stacchino. Possiamo anche ruotare un rettangolo attorno ad una delle sue mediane (asse di simmetria). Per ottenere la sfera consideriamo un cerchio che ruota attorno ad un suo qualsiasi diametro o un semicerchio che ruota attorno al suo unico diametro. Ogni volta evidenziamo l’ampiezza della rotazione necessaria per ottenere l’immagine del solido desiderato. . Tempo previsto per l'attività: 1-2 mesi AMBITO. Spazio e figure SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO: classe terza TRAGUARDI: TS XIII OBIETTIVI: Ob8-61 Ob8-63 Ob8-64 Ob8-65 Ob8-73 Ob8-74 Ob8-75 Ob8-77 Ob8-79 ATTIVITA': Attività I: Per affrontare il tema della superficie di un solido, si osservano figure solide e si descrivono e si misurano, utilizzando attività pratiche. Fasi: 1. Si inizia costruendo il cubo di Yoshimoto (semplificato), che è un gioco meccanico formato da otto cubi uniti per mezzo di cerniere. Le cerniere permettono ai cubi di muoversi in modo ciclico formando parallelepipedi e cubi di due colori diversi. Al seguente link si trovano tutte le istruzioni e i modelli necessari: http://utenti.quipo.it/base5/geosolid/yoshimcubo.htm. I ragazzi possono sperimentare, articolando in modo diverso la costruzione, che si possono avere solidi di identico volume, ma di superficie diversa. 2. Si prendono in seguito 12 cubetti per approfondire le prime osservazioni, li si fa disporre a formare parallelepipedi in tutti i modi possibili, e si invitano i ragazzi a fare previsioni su quale dei parallelepipedi ha la superficie maggiore e quale la minore. Infine si fanno conteggiare con precisione le facce a vista di ogni parallelepipedo. 3. Si possono poi sperimentare costruzioni in cui diventa più complesso calcolare la superficie totale. Si realizzano solidi irregolari costruiti da cubetti e si fa calcolare ai ragazzi il numero delle facce a vista. Si fanno disegnare ai ragazzi sul foglio questi solidi, ciascuno visto almeno da due punti differenti. Si passa a figure a due dimensioni irregolari, già predisposte, composte da cubi e si testa la capacità dei ragazzi di vedere i cubi nascosti, facendo calcolare la superficie di queste figure. 4. Si passa a parallelepipedi costituiti da cubi, si fa calcolare ai ragazzi la superficie di questi solidi e poi si toglie un cubo da posizioni diverse (un cubo ad un vertice, un cubo lungo uno spigolo), si chiedono ai ragazzi previsioni su come varia la superficie dei solidi risultanti, su quale solido abbia la superficie maggiore, ed infine si fa calcolare a loro la superficie con il conteggio preciso delle facce a vista. Si discute sui risultati. 5. Si costruiscono due parallelepipedi coi cubetti, uno più grande e l'altro più piccolo, si calcolano le superfici totali separatamente e si fa la somma di queste due superfici. In seguito si sovrappongono le due figure e si chiede ai ragazzi se la superficie totale rimane uguale alla somma delle due separate o cambia. Alla fine della discussione si fanno contare ai ragazzi le facce a vista dei cubetti e si conclude confrontando questo risultato con quello precedente. Si può verificare la comprensione dell'esperienza fatta, facendo eseguire ai ragazzi il calcolo della superficie totale di solidi sovrapposti a partire da figure a due dimensioni, fatte di cubetti, per poi passare a parallelepipedi sovrapposti. Attività II: Per affrontare il tema del volume di un solido, si osservano figure solide e si descrivono e si misurano, utilizzando attività pratiche. Fasi: 1. Si prendono cubi sovrapposti per ricordare ai ragazzi che il cubo può essere utilizzato come unità di misura per calcolare il volume di un parallelepipedo. Si fa calcolare ai ragazzi il volume di parallelepipedi composti da un numero diverso di cubi. Si passa poi a figure, composte da cubi, che non siano parallelepipedi e si fanno calcolare i loro volumi e si fanno rappresentare sul foglio le figure, ciascuna da almeno 2 punti di vista diversi. Si passa a figure irregolari già pronte, composte da cubi a due dimensioni e si testa la capacità dei ragazzi di vedere i cubi nascosti, facendo calcolare il volume di queste figure. 2. Si passa poi alle unità di misura. I ragazzi faticano molto a ricordare che le unità di volume consecutive non sono nel rapporto 1 a 10 ma 1 a 1000. Questo accade perché i ragazzi non le sperimentano concretamente. La cosa migliore sarebbe avere a disposizione almeno un modello di decimetro cubo composto da cubetti da un centimetro cubo. Ho fatto tentativi con un numero limitato, per forza di cose, di cubi da 1 decimetro cubo disposti nelle tre dimensioni, ma i ragazzi fanno molta fatica a visualizzare i mancanti e a rendersi conto che formano un numero veramente grande. Sono riuscito ad ottenere un risultato di apprendimento abbastanza buono per le unità di misura di superficie facendo realizzare ai ragazzi un metro quadro con la carta da pacco, facendolo suddividere in decimetri quadrati ed infine suddividendo uno dei decimetri quadrati in centimetri quadri. 3. Si passa infine a sperimentare solidi con la stessa superficie laterale, ma con volume diverso. Si prendono cartoncini con un lato di 16 cm e l'altro di 10 cm e si invitano i ragazzi a costruir almeno 8 scatole (senza basi) utilizzando per le misure anche cifre decimali. Chiedere ai ragazzi se queste scatole hanno volume uguale o diverso; una volta aggiunto l'accordo sulla diversità del volume, si chiede quale scatola abbia il volume massimo. Si passa poi a verificare in pratica le affermazioni dei ragazzi, chiudendo le scatole con una base e versandovi del riso. Poi si può passare al calcolo dei volumi con le misure delle scatole. Si chiede ai ragazzi di riflettere in quale caso si ha il volume massimo. Infine si può fare un collegamento con l'algebra, riportando sull'asse x i valori di una delle due dimensioni della base e sull'asse y i valori dei volumi corrispondenti. Discutere con i ragazzi la curva ottenuta ed infine cercare di scrivere l'equazione della curva, cominciando dalla formula geometrica per poi sostituire y al volume e x ad un lato di base." . Tempo previsto per l'attività: 1-2 mesi Istituto Comprensivo IC De Amicis Gruppo di insegnanti: AMBITO Numero e spazio SCUOLA DELL’INFANZIA TRAGUARDI: TI-VII OBIETTIVI: Ob0-04 MATERIALI: tunnel, cerchi psicomotori piccoli, sedia, panca, mattoncini, scatoloni di grandi dimensioni (quelli per elettrodomestici). ATTIVITA': Attività preliminari : attività psicomotorie con spostamenti nello spazio attraverso indicazioni verbali specifiche, utilizzando punti di riferimento visibili come: .... la finestra, la porta ecc. Prepariamo in salone un percorso formato da: un tunnel in plastica lungo tre metri circa (in alternativa degli scatoloni o due tavoli coperti da un telo) da attraversare gattonando, sei cerchi posti a formare un curva da percorrere con varie andature una sedia su cui salire, una panchina sotto cui strisciare o viceversa, mattoncini posti a formare un angolo retto (quattro più quattro). Arrivo in un villaggio formato da scatoloni in cui entrare. ATTIVITÀ I bambini uno alla volta affronteranno il percorso seguendo le indicazioni della voce guida, che per rendere più interessante il percorso per gli spettatori, (gli altri bambini) e calibrarne le difficoltà, varierà di volta in volta gli ordini LA STORIA Un gruppo di bambini abitanti di un piccolo paese, decide di andare a trovare oltre il monte degli amici. Non è facile arrivarci, ci sono fiumi da guadare, gallerie da percorrere, colline da oltrepassare e come se non bastasse anche sabbie mobili e folletti dispettosi, che ogni tanto, (giusto per divertirsi un po') cambiano i sentieri nel bosco o il percorso del fiume. Nessuno si è mai perso o fatto male, ma non sarà facile arrivarci. Loro hanno però un piccolo segreto, un mago invisibile che li guiderà con la voce attraverso i pericoli, piano piano uno alla volta e ....... appena arrivati, subito in casa degli amici per far loro una bella sorpresa! . Tempo previsto per l'attività: per 15 bambini 30 minuti circa SCUOLA PRIMARIA: classe prima AMBITO Spazio e figure TRAGUARDI: TP-III OBIETTIVI: Ob3-09 MATERIALI: corde di varie lunghezze di diversi colori e bastoni Fase uno in palestra - Si dispone al centro della palestra il materiale - Si richiede di costruire il contorno di una forma da utilizzare come casa per un personaggio - noto ai bambini (cartoni animati ...) - Si osservano i lavori eseguiti dai bambini e si descrivono - Si fotografano i lavori - Si ripropone l’attività dando le indicazioni su come la forma deve essere costruita, in modo - che i bambini costruiscano forme con differenti caratteristiche (per costruire la forma usa - tre corde, quattro corde, tre bastoni ..... ATTIVITA': Fase due in classe - Si osservano le foto e si commentano evidenziando le caratteristiche delle figure costruite - Si invitano i bambini a riprodurre liberamente le figure costruite su un foglio bianco e poi - su un foglio a quadretti da un centimetro - Si osservano i lavori prodotti - Si distribuiscono schede predisposte con la riproduzione delle figure - Si nominano le diverse figure - Si riconoscono le diverse figure in disegni appositamente preparati Uso delle tecnologie : macchina fotografica, lim o pc e proiettore Interdisciplinarietà : educazione fisica, spazio e figure, tecnologia Tempo previsto per l'attività: un’ora di attività in palestra e due ore di attività in classe SCUOLA PRIMARIA: classe quarta AMBITO Spazio e figure TRAGUARDI: TP-III OBIETTIVI: Ob5-25 QUESTION INTENT: Conosce le proprietà dei quadrilateri Attività preliminari: ripasso proprietà quadrilateri (definizione, classificazioni rispetto ad angoli e a lati) ATTIVITA': Fase due in classe L’attività si svolge senza l’uso di strumenti opportuni - Si dividono i bambini in gruppi di quattro - Si mostra ad un bambino la figura di un quadrilatero e gli si chiede di farlo disegnare ai compagni seguendo precise indicazioni che devono essere date una alla volta senza nominare la figura data (ad esempio le indicazioni per la riproduzione di un quadrato possono essere: disegna un segmento verticale, su un estremo del segmento costruisci un altro segmento di ugual misura e in posizione orizzontale, ripeti l’indicazione sull’altro estremo del segmento, unisci gli estremi dei segmenti orizzontali; le indicazioni possono essere relative alle posizioni dei segmenti come in questo caso, oppure alle misure “ più lungo, più corto”, alle ampiezze “angoli ottusi, acuti, retti”). - I compagni seguendo le indicazioni devono riprodurre il quadrilatero correttamente - Si esegue l’attività con tutti i gruppi con quadrilateri differenti, scambiando i ruoli - Al termine di ogni riproduzione si nominano le figure e si elencano le relative proprietà Fase due: due ore (con uso degli strumenti opportuni ) In questa fase i bambini possono collaborare: - Si mantengono i gruppi precedentemente costituiti - L’insegnante richiede agli alunni di disegnare quadrilateri secondo indicazioni precise ( le - indicazione potrebbero essere: disegna un quadrilatero che abbia tutti gli angoli retti, - disegna un quadrilatero concavo, ....) Fase tre: un’ora (con uso degli strumenti opportuni ) In questa fase i bambini lavorano individualmente. Si richiede agli alunni di disegnare quadrilateri secondo indicazioni precise ad esempio: disegna un quadrilatero che abbia tutti gli angoli retti .... Interdisciplinarietà : spazio e figure, tecnologia Tempo previsto per l'attività: un’ora di attività in palestra e due ore di attività in classe SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO: classe seeonda AMBITO Spazio e figure TRAGUARDI: TS-XIII OBIETTIVI: Ob8-45 QUESTION INTENT: Attraverso l’osservazione di una mappa individua punti e posizioni e stima la distanza tra due punti. MATERIALI: Righello, goniometro Attività: lavoro su una mappa (vedi allegato) ATTIVITA': Allegato 1: FASE I Somministrazione di una mappa: Agli alunni si somministra una mappa fornita dal docente con la scala di riduzione 1:10000 FASE II Individuazione dei punti dati: Gli alunni devono individuare in un sistema di riferimento cartesiano ortogonale i seguenti punti : A(3,5; 4) e B(6,5;1) FASE III Individuazione percorsi alternativi: Individuare due-tre percorsi alternativi per congiungere i due punti e provare a descrivere l’itinerario da seguire, specificando quali segmenti di strada bisogna percorrere e il tipo di angolo che si forma a ogni incrocio utilizzando il goniometro. FASE IV In conclusione, gli alunni devono calcolare la lunghezza del percorso in base alla scala di riduzione fornita e individuare il percorso più breve.