veroli festival

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VEROLI FESTIVAL
IL TEATRO DI STRADA
Veroli 29, 30, 31 Luglio, 1 Agosto 2010
COMPAGNIE PRESENTI
AltroSuono, Applejuice e le sbarelline, Aryaluna, Bàbaciu Theater, Badabimbumband, Compagnia del
Drago Nero, Compagnia dell’Atto Comico, Compagnia Mini-Dlin (Russia), Compagnia Sirteta, Emanuela
Perrupato, Farfarello, Large Street Band, Loretta Morrone, Mago Chico, Mauro Cipriani, Milon Mela (India),
Mister Palmigiano e i Gigolò, Nouvelle Lune, Renzo Betta, Teatro Caccabak, Teatro Schabernack
(Germania), Tupa Ruja,
PRESENTAZIONE DEGLI SPETTACOLI
AltroSuono in “Unplugged” (durata 45’)
Lo spettacolo “Unplugged” rappresenta l’incontro e il proseguimento delle esperienze e delle influenze
stilistiche dei musicisti che compongono AltroSuono.
L’incontro con la musica celtica, tradizionale e contemporanea, li ha conquistati ed ha influenzato
profondamente con le sue sonorità tutta la loro musica che si è anche arricchita del suono delle cornamuse
e dei flauti ed ha coinciso con la registrazione del nuovo album “Sounds from the path”.
Applejuice e le sbarelline – “Rock and roll and rockabilly” (durata 45’)
La magia delle BallRoom Americane, delle feste da ballo, ma anche degli anni d'oro della musica leggera
italiana (Mina, Celentano, Rita Pavone etc.) è l’idea base di questo spettacolo ‘vintage’. Quindi Rock'n roll
degli albori (early rock'n roll), Doo wop (A 'capella’), twist… insomma tutto ciò che ruota agli anni 50
(Fabolous 50s) .Ma l'imperativo che il gruppo si prefigge è quello di divertire con uno show originale e
scoppiettante, costituito da atmosfere d'epoca, costumi di scena, molta simpatia e un tocco di follia.
Numerosi i ‘contest’ vinti (Keller Platz, Crayfish Club, Face to Face, Controsenso, Koriboroo), nel 2008
finalisti a x-factor, vincono il concorso Rai per la trasmissione ‘demo’, partecipando al Festival DemoRai a
Lamezia Terme.
Aryaluna in “La danza dell’anima” (durata 30’)
Aryaluna mette in scena spettacoli caratterizzati da un repertorio coreografico nel quale la radice primaria
della danza orientale risulta arricchita da altri stili come la danza indiana, le danze sacre, la danza
contemporanea.
Lo spettacolo si svolge in un alternarsi di danze di gruppo e soliste, le varie espressioni conducono lo
spettatore in una dimensione di magico sogno e di sensuale armonia ove il tempo pare fermarsi come
sospeso in attimi di suggestiva grazie e bellezza.
Bàbaciu Theater in “String Folies” (durata 30’)
Varietà per marionette a filo. Skel è l'ossuto pianista che sta suonando in un pub. Ad ogni brano musicale fa
incontri imprevisti con bizzarri e inquietanti personaggi: avrà modo di conoscere Grotowskj, il drago alato
dalla calda voce romantica, ammirerà la grazia di due ballerini-fantasma; assisterà alla macabra danza di
una "strega nera"; verrà affascinato da una provocante danzatrice del ventre, sarà interrotto dalle
scorribande del Folle. Immagine – musica - movimento, i personaggi appartengono ad una dimensione
fantastica dove il macabro si sposa con il meraviglioso e dove la magia e la poesia si alternano a momenti di
pura ironia.
Badabimbumband in “Bandita” (durata 35’)
La street band più originale del teatro di strada italiano. Uno spettacolo fresco, divertente, nuovo, leggero e
ironico, epico e spiazzante, originale. Senza sposare un genere musicale ma capace di suonare musica per
tutte le orecchie. Ecco quindi il jazz, il dixieland, il funky, le marcette popolari e perfino uno spiazzante
pezzo cantato a ‘cappella’ come fossero i maggianti del buon augurio. A renderli unici è anche la scelta dei
costumi e la studiata coreografia che dona freschezza ai pezzi musicali e predispone l’orecchio all’ascolto. I
musicisti ora scorrono in fila, ora si schierano a fronte, ora si incrociano, ora si dispongono a cerchio, ora si
inginocchiano, ora si nascondono e si disperdono tra la gente che appalude, ora tornano a ricomporsi.
E pur di sedurre, talvolta, si spogliano... “Bandita” coniuga l’innovazione con la tradizione, il sacro con il
profano, la musica da vedere e la musica da sentire
Compagnia del Drago Nero in “Fuoco” (durata 35’)
“Fuoco” fa parte di quegli spettacoli di grande impatto visivo, riconducibili a quello che spesso viene definito
l’immaginario medioevale, spettacolo di grande fascino. La polvere pirica, i bengala e i fuochi disegnano
arabeschi luminosi nell’aria. L’allestimento prevede una serie di coreografie di teatro danza, di arti marziali,
di fuoco e pirotecnica. Dalla preistoria fino ad oggi attraversando epoche e paesi diversi , il fuoco non ha mai
smesso di esercitare il suo fascino magico e stupire gli uomini. Eccolo nei riti ancestrali e religiosi, nelle lotte,
nel gioco delle visioni. (durata 35’)
Compagnia dell’Atto Comico – “Lavannare” (durata 35’)
Canti e recitazione in maschera, un percorso nella musica popolare partenopea a partire dalle fiabe raccolte
dal Basile, rielaborate da questa compagnia nata a Firenze tra gli studenti dell’Accademia di Belle Arti,
attorno all’esperienza di Sebastano Di Falco.
Compagnia Mini-Dlin (Russia) in “Surprise” (durata 60’)
Un’ora indimenticabile con la compagnia russa più amata in occidente, il nuovo show senza parole
interpretato da trenta grandi, comiche e complicatissime marionette a filo, capaci di fare azioni oltre ogni
immaginazione. I loro spettacoli sono costruiti attraverso un susseguirsi di numeri speciali con un ritmo che
non lascia tempo alla distrazione. Una sapiente combinazione di umorismo, musica e tecnica per una
performance indimenticabile e amata da un pubblico di qualunque età. Un imperdibile e originale musical.
Compagnia Sirteta in “Ugo Sanchez want’s to play” (durata 45’)
Un one-man-show che inizia portando all’estremo la più classica delle dimensioni del clown: l’inadeguatezza.
Ugo Sánchez Jr. è un musicista che dopo un istante si ritrova letteralmente nudo, protetto dal suo strumento
quel tanto che basta per non scandalizzare nessuno, ma non abbastanza per scappare, né ovviamente per
suonare... Da qui iniziano una serie di peripezie – incluso un paradossale coinvolgimento del pubblico - che
lo riporteranno in una “condizione performativa” accettabile... Come un clown di antica e sincera scuola,
eccolo allora sfoderare una sorprendente grazia canora e un certo “tiro” di strumentista. Ma, proprio sul più
bello, di nuovo il destino vuole accanirsi contro di lui: anche il suo piccolo ukulele, che lui evidentemente
ama molto, gli si disfa tra le dita... Beati i nudi, perché voleranno alto!
Nonostante la citazione della nudità del protagonista al di là di ogni evidenza, il pubblico di questo spettacolo
non ha età. Ogni spettatore si scopre dotato di uno sguardo premuroso per Ugo; nessuna tentazione di
malizia mai li sfiora, se non l’attenzione alla precaria imbracatura.
Emanuela Perrupato in “La sirena” (durata 20’)
La sirena rappresenta il fascino dell'ignoto e la seduzione femminile. Né carne né pesce, o solo carne o solo
pesce, gioca sull'incompletezza delle forme e, nello stesso tempo, sulla metamorfosi delle stesse.
Di colore argento, la sirena rievoca l'oscuro mare dell'anima della donna, un sogno lunare, viscerale, l'antica
alchimia di un tempo mai esistito. Come statua vivente è seduta su un piedistallo ricoperto da un telo
turchese dai riflessi verdi. Durante la performance ci sono continui passaggi dalla staticità al movimento
creando un immaginario mitologico che richiama il sogno. Accompagnata da una musica di sottofondo, la
sirena incanta i passanti recitando e regalando delle poesie che parlano del mare.
Farfarello in “Parole d’oltretomba” (dalla Divina Commedia) (durata 15’)
Fino agli anni quaranta, nell’Italia rurale, in ogni paese c’era sempre qualcuno che sapeva a memoria la
Divina Commedia o la Gerusalemme Liberata. in alcuni paesi di montagna erano uomini-libro, biblioteche
ambulanti. Oggi, Alessio Cinotti in arte Farfarello, che conosce la Comedia di Dante a memoria è un caso
raro. In un luogo ‘infernale’, in una cripta da scoprire anche per i verolani, Farfarello vi traghetterà
nell’oltretomba con le parole di Dante.
LargeStreetBand in “Concerto itinerante” (durata 30’)
Al vortice adrenalinico di rock and roll, twist, booghi wooghi, si alterna la magica atmosfera dello swing e poi
ancora la leggerezza del dixieland per tornare all’impeto travolgente del funky.
Sketch improvvisati miscelano sambe , bossa nova e bajao da strada ... ecco il Latin Street: scoppiano
percussioni a tamburo battente, bassi a tutto fiato e suoni al limite del pentagramma. Nuove coinvolgenti
sonorita’ in costante mutamento, semplici intuizioni che trasformano il suono in un gioco.
Il ritmo incalza, infiamma gli animi che danzano frenetici al motto di “ Cumbia!!!!!”
Cadono le barriere, la strada è palcoscenico, la folla festante un nuovo strumento.
Per divertirsi e divertire... goliardici e un po’irriverenti, chissà da quale vicolo vedremo spuntare stavolta i 12
scatenati musicisti.
Loretta Morrone – “Uovo di Luna” (durata 15’)
Spettacolo di danza aerea. In uno spazio ‘altrove’, un luogo possibile, un sogno conquistato, un angolo
onirico dove fantasia e realtà si confondono, dove terra e cielo si avvicinano, un personaggio animalesco in
metamorfosi può anche volare.
Un uovo e la sua evoluzione con le fasi lunari… la nascita di un volatile che dovrà presto aprire gli occhi,
scrollarsi dal liquido larvale e conquistare la terra. La fatica di crescere per poi scoprire che non è solo a farlo
ma c’è anche la luna, e allora il desiderio di raggiungerla e nel tentativo scoprire la sua natura.
Mago Chico in “Ombre” (durata 15’)
Scritto e interpretato da Federico Pieri. Uno spettacolo per tutte le età e per il pubblico di tutto il mondo. Solo
musica e ombre. Prendete quattro canzoni celebri, accompagnatele con le ombre realizzate a vista soltanto
con le mani e con il corpo, condite con qualche elemento di magia ed ecco uno spettacolo leggero,
divertente e gustoso. “La gatta” di Gino Paoli, “Moon river”, nella versione di Louis Armstrong, la musica di
“Psyco” e “Over the Rainbow“nella versione di Judy Garland.
Musica e immagini scorrono come in una sequenza cinematografica, senza interruzioni, con un montaggio
preciso e perfetto. Tredici minuti di incredibile stupore.
Mauro Cipriani in “In cerca del suono”
.........
Milòn Mèla (India) in “La festa degli incontri” (durata 60’)
“La Ricerca delle Sorgenti” è un progetto teatrale che si rifà alle più antiche discipline dell’India con canti,
danze e arti marziali. Ogni volta con una sequenza diversa avremo: “Arunà - La Luce”*, che narra il mito
tratto dai Purana, antica raccolta indù, della Dea Durga, madre, amazzone e guerriera vincitrice delle forze
demoniache che avevano invaso il cosmo; "Nobo Jogoron-Il Risveglio", la temibile Dea Kalì, simbolo del
tempo che tutto distrugge, viene risvegliata dal consorte Shiva dalla sua foga annientatrce; “Abhimanya”, il
figlio del valoroso Arjuna. Il giovinetto viene ucciso durante un impari combattimento nel corso della terribile
guerra narrata da uno dei più importanti testi epici dell'Induismo, il Mahabharata; “Bhakti - La Devozione” è la
storia del contrasto tra due fedi: un giovinetto, seguace del Dio Krishna assiste impotente all'uccisione del
padre, discepolo di un temibile demone.
Milon Mela (India) in “Le onde della felicità” (durata 20’)
La parata musicale in maschera dei Milon Mela è qualcosa di indimenticabile e di diverso.
Mister Palmigiano e i Gigolò in “Una vita da scongelati” (30’)
L’Italia degli anni ’30 e ’40 tra lenti e sincopati, tra quelli che rimanevano e quelli che se ne andavano sui
transatlantici a suonare swing, tra case di tolleranza e casi di intolleranza, tra un oliva e un Campari.
Congelati nel ’45 e scongelati adesso Mr. Palmigiano e i suoi Gigolò sono i testimoni viventi di un eleganza
ormai perduta, pur con il sospetto che qualcosa non torni.
Nouvelle Lune in “Fairy Tales”
Dai boschi ecco arrivare il piccolo popolo che anima la notte con luci e colori, incantevoli fate e dispettosi
folletti danzano al ritmo di trascinanti melodie. La città apre le sue porte alla magia della favola e a
stravaganti personaggi usciti dai sogni che si esibiscono in leggiadre danze sui trampoli, interventi di
giocolieri, giochi pirotecnici per dare vita ad una frizzante atmosfera di festa.
Nouvelle Lune in “Parata Arkoiris”
Il nuovo spettacolo itinerante è ispirato ai colori dell'arcobaleno, una versione moderna e frizzante dove i
colori vivono, si incontrano e si mescolano sulla gigante tavolozza che è la strada. Coreografie di danza sui
trampoli singole e corali, accompagnate da musica, suoni e fuochi d'artificio.
Renzo Betta in “Flatlandia”(durata 15’)
Una incredibile pantomina di figure. Una performance senza parole ricca di sensazioni forti. Un’opera aperta
che si presta a tante letture e interpretazioni: una figura imprigionata nella sua cornice, un essere che cerca
di uscire dalla placenta, un personaggio che si compiace nel suo specchio? un quarto d’ora di intense
emozioni.
Teatro Schabernack (Germania) – “Il canto dei Barboni”
Sbucano da un angolo della strada, spingono un carretto carico di “meraviglie”, indossano cappotti (l'estate
e l'inverno), mormorano riflessioni poco gentili... Sono tre, incluso il cane. Sono barboni. E sono un branco.
C’è la Signora, l’autorità indiscussa, che lamenta la gallina ammazzata. C’è l’omone che suona la bottiglia e
beve al trombone. C’e il cane diventato “persona”, che riempie il vuoto di qualcun altro che manca.
Uno spettacolo poetico e un po' accattivante, che provoca sorrisi non privi di melanconia. Uno spettacolo di
strada “contro moda”! Non ci sono effetti speciali o amplificazioni, è creato per chi vuole sentire nel fracasso
dei rumori ancora le voci umane...
Teatro Caccabak – “Napoli a spasso”
Michele Roscica, è uno dei più apprezzati solisti uomo-orchestra italiani. Sarà il suo eclettismo musicale,
saranno le sue capacità vocali che gli permettono di spaziare sulle sonorità più diverse, sarà la sua simpatia
sincera, calda e partenopea, Michele Roscica attraversa ogni anno lo stivale in lungo e in largo per
partecipare alle più importanti manifestazioni italiane dedicate all’arte di strada e alla musica. E quando non
ci sono ingaggi lo trovate in strada nel cuore di Napoli in piazza San Domenico maggiore. Il repertorio a cui
attinge è infinito, spazia dalla musica popolare a quella d’autore, dalle serenate e le villanelle del ‘600 alle
canzoni di Viviani, Totò, Carosone. Divertente e irriverente come un moderno Pulcinella Michele Roscica è
uno dei migliori one man band italiani.
Tupa Ruja in “Il volo del Suono”
Il duo “TupaRuja”, composto da Martina Lupi e Fabio Gagliardi, unisce principalmente al suono e al ritmo del
didgeridoo, il suono della voce, attraverso vocalizzi e testi inediti in italiano, proponendo un genere musicale
innovativo ed ancestrale allo stesso tempo. “Il volo del suono” è un vero e proprio percorso all’interno del
suono; i TupaRuja infatti, utilizzano nelle proprie canzoni diversi strumenti di natura multietnica, (marranzani
italiani e vietnamiti, percussioni di vario genere, tamburelli, campane tibetane, organetti indiani, flauti
armonici, didgeridoo e canto armonico), conducendo lo spettatore in un viaggio non solo sonoro, talvolta
ritmico, altre volte più soave, ma anche visivo, attraverso l’espressione corporea di danze rituali e
sperimentali.
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