DIVERTIRSI ASAPORANDO LA DIVERSITA’ PROGETTI PEDAGOGICI CLINICI INTERCULTURALI Bambini da 0 a 3 anni Dr.ssa Maria Alicia Sampayoi pedagogista clinico Premessa Dal settembre 2005, assieme ad un gruppo di studenti e ricercatori di tematiche di psicopedagogia, pedagogia clinica, etnomusicologia e di antropologia culturale, mi occupo della ricerca e della messa in campo di progetti pedagogici clinici di taglio interculturale a favore dei bambini che frequentano i nidi, le scuole dell’infanzia e le scuole dell’obbligo. In collaborazione con l’Ufficio di Piano del Comune di Sesto Calende, durante l’anno scolastico 2006-2007 abbiamo messo in atto un ampio progetto chiamato “Nuove modalità di inclusione sociale” che ha coinvolto gli alunni dei nidi e delle scuole dell’obbligo con l’obiettivo di sostenere l'integrazione socio-scolastica e la continuità nello sviluppo dei minori di diversa nazionalità all'interno del contesto socio – educativo italiano di riferimento. La prima fase del progetto riguardante gli interventi nelle Scuole ha preso avvio nel mese di ottobre 2006 rendendo partecipi le diverse realtà educative del comune di Sesto Calende il cui territorio accoglie il maggior numero di minori stranieri. Il progetto era indirizzato sia ai minori che alle loro famiglie e agli operatori socioscolastici, con i seguenti valori: Minori: 501 Di cui stranieri: 98 Famiglie: 500 c/a Operatori: 100 Con la denominazione di progetti pedagogici clinici si indica la possibilità di creare all’interno dei Nidi delle situazioni capaci di offrire ai bambini momenti di gioco, di relazione e di attività espressive capaci di far agire in autonomia, in libera espressività e, al contempo, di cercare di tirar fuori il massimo delle loro capacità in un ambiente gioioso, allegro e conviviale. L’interculturalità è invece quell’ ingrediente fondamentale che ci permette di assaporare le differenze nel rispetto, senza l’imposizione di farle proprie o di negarle. Nel presente studio presento uno spaccato del progetto complessivo, ovvero i laboratori indirizzati ai bambini da 0 a 3 anni, attuati in collaborazione con gli 1 operatori dell’Associazione StraniEri Onlus1 : “Un’altra musica per..” con la finalità di introdurre i bambini nel mondo dei suoni e dell’espressività sonora; “Un viaggio sensazionale” al fine di dare ai bambini l’opportunità di esplorare diverse sensazioni e di assaporare le emozioni che ricevono dall'incontro con la diversità (di suoni, di sapori, di colori, di rumori, di fragranze) attraverso la stimolazione delle senso-percezioni. Descrizione dei progetti I.- UN’ALTRA MUSICA per… l’asilo nido progetto pedagogico – clinico –interculturale rivolto ai bambini da 0 a 3 anni L'intercultura attraverso l’espressione sonora nella prima infanzia. Premessa Da sempre, nei diversi contesti culturali, l’espressività musicale è stata utilizzata per sviluppare abilità, arginare stati di difficoltà e di disagio, riscoprire le origini della prevenzione e degli impulsi atti a favorire lo sviluppo di una personalità in armonia. Oggi, alla luce delle nuove ricerche della psicologia evolutiva e della pedagogia clinica sappiamo che i bambini appena nati, oltre al bisogno di cure, di alimentazione e di affetto dimostrano necessità apprenditive e bisogni cognitivi; per questo l’ambiente nel quale il bambino è inserito è determinante per lo sviluppo socioaffettivo-cognitivo. Infatti, nel periodo che va dalla nascita ai tre anni, i bambini raggiungono un livello di sviluppo in sintonia con la qualità degli stimoli ricevuti. Così come i bambini vengono esposti all’ apprendimento della lingua, stimolati cioè nella potenzialità delle categorie già possedute, avendo la possibilità di interagire con gli adulti, ascoltando ed emettendo balbettii, lallazioni, ecc. in una vera e propria "palestra" linguistica, così possono essere stimolati al ritmo, al suono e alla musicalità in generale. 1 L’Associazione “StraniEri” è un’ associazione non profit impegnata professionalmente negli ambiti della mediazione interculturale, nella formazione dei suoi operatori e nel rapporto tra lo “straniero” e il “cittadino italiano”. I suoi operatori, oltre ad avere maturato una formazione nei paesi di origine, hanno in comune un percorso di migrazione e di formazione in Italia. La pedagogia clinica, attraverso l’ azione della sua Direttrice Pedagogica, Dr.ssa Maria Alicia Sampayo, arricchisce gli interventi dei suoi operatori, offrendo la possibilità di approfondire e rinnovare le modalità e i metodi educativi, finalizzati a garantire aiuto alla persona e al gruppo soprattutto per agevolare il percorso di integrazione per il quale è necessario il dialogo e la comprensione tra i due partner: da una parte il nuovo arrivato e dall’altra il nativo. 2 La Musicopedagogia®, metodo pedagogico clinico, ci dimostra come sia di fondamentale importanza iniziare il processo di approccio alla musica nella primissima infanzia con modalità che rispecchiano il percorso di apprendimento linguistico. Quindi il bambino può essere invitato e sollecitato alla musica tanto presto quanto viene esposto alla lingua. L'attitudine musicale, ovvero la potenzialità dell'apprendimento in musica, vede nei primissimi anni di vita un importante momento di sviluppo. Così un ambiente ricco di stimoli musicali mette le basi per una completa apertura musicale che favorisce lo sviluppo del talento. Il metodo La musicopedagogia®, come abbiamo già avuto modo di affermare, è un metodo pedagogico clinico il cui fine è accompagnare la persona attraverso la sensibilizzazione e l’arricchimento delle competenze comunicative e di interazione, soprattutto nell’ambito di dinamiche relazionali non verbali, unitamente all’utilizzo delle funzioni di mediazione culturale offerte dall’impegno di materiali sonoromusicali e delle relative situazioni comunicazionali attivate2. Il metodo consiste nell'esposizione diretta del bambino ad una grande varietà di stimoli musicali che includono melodie e sonorità presenti nelle diverse culture. Quanto più il bambino riuscirà a paragonare e a fare confronti, tanto più si rafforzeranno e amplieranno le sue conoscenze e potenzialità. E' l'insieme di varietà, complessità e ripetizione degli stimoli che favorisce l'apprendimento, in un processo discriminatorio volto a cogliere differenze e similitudini. Così come il miglior modo di insegnare una lingua è quella di esporla nella sua totalità e complessità. Note di metodo L'intercultura Visto che un ambiente ricco di stimoli musicali favorisce lo sviluppo del talento musicale e tenendo conto che la musica è direttamente collegata alle categorie culturali dei soggetti, riteniamo che l'ascolto diretto di melodie e musiche delle diverse culture possa favorire quella diversità dell'ascolto necessaria per l'apprendimento musicale nella primissima infanzia e per l'integrazione culturale. In questo modo, la musica costituisce il veicolo idoneo per un messaggio di pace tra i popoli. Attraverso la partecipazione attiva agli incontri, i bambini avranno la possibilità di cantare, suonare e ballare e in questo modo non solo imiteranno gli 2 Mauro Carboni, Musicopedagogia. Ed. Magi.Roma. 2005 3 stimoli sonori condotti da un mediatore culturale- musicista, ma anche svilupperanno la capacità di accettazione e di rispetto per le diversità culturali in un ambiente dove la diversità è fonte di arricchimento e di gioia. Gli incontri sono condotti da un mediatore-musicista esperto accompagnato di volta in volta da mediatori culturali di diversa nazionalità, i quali porteranno le loro musiche tradizionali, strumenti e danze, per percorrere insieme ai piccolissimi questo viaggio sensoriale atto a sviluppare la capacità musicale ma anche la convivenza culturale. Dinamica degli incontri Ogni incontro sarà condotto da due “mediatori musicali” che presenteranno le modalità ritmiche-sonore dei propri paesi di origine. Attraverso una "guida informale", non verbalizzata e non direttiva, i mediatori favoriranno “l’imitazione" da parte dei bambini dei balbettii, suoni, ritmi e canti particolari accompagnati da strumenti musicali tipici, in un percorso settimanale (una volta a settimana) seguendo la crescita musicale di ciascun bambino. I bambini saranno accompagnati dai genitori o da un adulto di riferimento. Il ruolo degli adulti accompagnatori è quello di partecipare in forma attiva alle attività giacché cantare, suonare e muoversi tutti insieme produce un importante effetto didattico. Tempi Un incontro settimanale per 3 mesi Per un totale di 12 incontri di 40 minuti ciascuno Numero partecipanti minimo: 4 bambini massimo: 12 bambini II.- UN VIAGGIO SENSAZIONALE progetto pedagogico – clinico –interculturale rivolto ai bambini di 3 anni L'intercultura attraverso le senso percezioni nella prima infanzia ● ASILO NIDO: bambini di 3 anni (2 GRUPPI) Numero di incontri per gruppo: 3 4 Numero di ore per incontro: 1 ora per l'Asilo Nido – 3 ore per gruppo, 6 ore totali DESCRIZIONE Il laboratorio “Un viaggio sensazionale” è un percorso articolato in tre incontri in cui i bambini di 3 anni sono invitati ad esplorare le sensazioni e le emozioni che ricevono dall'incontro con la diversità attraverso la stimolazione delle senso-percezioni. I bambini sono accompagnati nei tre incontri lungo un viaggio su un tappeto magico che li conduce via via in posti rievocati con l'utilizzo di immagini proiettate, musiche, con la possibilità di esplorare i movimenti e le emozioni che si svilupperanno. Vengono successivamente stimolate le potenzialità olfattive, gustative, tattili e sonore dei bambini, con l'utilizzo di strumenti musicali, materiali vari, odori, profumi e cibi. Infine, nell’ incontro conclusivo, si invitano i bambini a ripercorrere i viaggi e le esperienze fatte nei due incontri precedenti e a riprodurre il tutto su dei grandi fogli, con l'utilizzo di colori, tempere, acquarelli, materiali per collage. Il disegno finale resterà ai bambini e alle maestre come ricordo e come documentazione delle esperienze fatte. Materiale necessario Per lo svolgimento dei laboratori durante i tre incontri si richiede: - un'aula libera e spaziosa, senza banchi né sedie, con la possibilità di oscurarla - uno stereo - uno zainetto o borsetta vuoti per ciascun bambino Inoltre, per il primo e secondo incontro si chiede di portare per ciascun bambino: una bottiglietta d'acqua vuota o altro piccolo contenitore leggero con tappo. Per il terzo incontro: un abbigliamento comodo che si possa sporcare con i colori lavabili; fogli grandi (carta da pacchi), pennarelli, tempere e altro materiale per colorare. Verifica dei progetti I docenti sono stati invitati, dopo qualche settimana dello svolgimento dei progetti, a fare una verifica delle attività proposte e a completare una scheda o questionario di gradimento delle stesse. I risultati sono stati poi sintetizzati nella scheda allegata. ALLEGATI: 1. Scheda di verifica riassuntiva. Parere degli insegnanti. 5 PROGETTO PEDAGOGICO CLINICO SPERIMENTALE NUOVE MODALITA’ DI INCLUSSIONE SOCIALE anno scolastico 2006/2007 RIEPILOGO - livello di gradimento dei laboratori interculturali NIDO COMUNALE 1)Raggiungimento obiettivi 2) Metodologia Didattica insufficiente sufficiente “ buono x ottimo insufficiente sufficiente Buono ottimo x 3) Materiale Didattico insufficiente sufficiente Buono ottimo x 4)logistica insufficiente sufficiente Buono X ottimo 5) Aspetti organizzativi insufficiente sufficiente Buono X ottimo Osservazioni fatte dalle insegnanti: NIDO COMUNALE: Nei primi due incontri dei laboratori i bambini sono stati più affascinati dalle proposte e hanno mostrato molta attenzione e partecipazione. Nell'ultimo incontro (coloritura sui grandi cartelloni) i bambini non hanno saputo rispettare in modo del tutto favorevole il compito assegnato perché troppo coinvolti e troppe le stimolazioni offerte. Il gruppo era numeroso e le proposte molto coinvolgenti. I bambini volevano fare tutto. 2. Echi della stampa locale: Sesto Calende - Al via un progetto per l'integrazione dei minori stranieri. Bambini e insegnanti sui banchi per ascoltare e conoscere culture diverse Nelle scuole nessuno è straniero http://www3.varesenews.it/varese/articolo.php?id=58761 6 In viaggio su un tappeto volante immaginario per vedere tutti i posti del mondo. In classe per ascoltare la musica che arriva da Paesi stranieri, per guardare le immagini di luoghi lontani. Il nuovo progetto messo a punto dall’ufficio di piano Sesto Calende parte proprio dalle scuole, dalla fantasia, dai bambini e dai loro insegnanti. Il paese del Basso Verbano è quello che in quel territorio ospita il maggior numero di minori stranieri, motivo che gli ha permesso di aggiudicarsi un finanziamento promosso dalla Provincia di Varese per la presentazione di progetti finalizzati all’integrazione sociale di bambini e ragazzi non italiani. Un programma articolato in fasi che parte dalla formazione degli operatori, per passare alla consulenza pedagogica su casi particolari segnalati dagli insegnanti e termina con i laboratori interculturali per i bambini. Al comune di Sesto Calende e in particolare al suo Ufficio di piano che per lo stesso fine ha stanziato un co-finanziamento, spetta il compito di coordinare l'iniziativa come capofila di un territorio che comprende anche Angera, Cadrezzate, Comabbio, Ispra, Mercallo, Osmate, Ranco, Taino, Ternate, Travedona Monate, Varano e Vergiate. Ma anche quello di prendere contatto con le associazioni locali che si occupano già di questo tipo di attività come l'Associazione stranieri di Varese - quella che più da vicino gestisce il progetto - l'Associazione cittadini del mondo, la Colce e Aquilone. «Il programma - spiegano all'Ufficio di piano - prevede inoltre un corso per mediatori culturali. Si tratta di un piano di 50 ore di formazione e di 10 di tirocinio che permette di avvicinarsi, partendo proprio dall'ascolto, a culture diverse. Il nostro obiettivo è quello di riuscire a formare un buon numero di persone e di metterle a disposizione delle scuole a seconda delle loro esigenze». Lunedi 30 Ottobre 2006 Maria Carla Cebrelli i La Dott . ssa Maria Alicia Sampayo è laureata in Scienze dell’Educazione (Università Nazionale di Buenos Aires) e in Pedagogia (Università degli Studi di Torino). Specialista in Psicopedagogia (Corso di Post Laurea di Specializzazione c/o la Facoltà di Psicologia dell’Università Nazionale di Buenos Aires) e Pedagogista Clinico (Master in Pedagogia Clinica c/o l’ISFAR –Post Università delle Professioni di Firenze). Svolge da più di vent’anni sia all’estero che in Italia attività psicopedagogica e pedagogico-clinica in ambito istituzionale e privato. Studiosa del disegno infantile e dell’espressività cromatiche, specializzata in strategie pedagogico-cliniche in aiuto di soggetti con deficit di attenzione e iperatività (ADHD), opera interventi di aiuto in ambito privato ed è consulente di operatori scolastici, socio sanitari e genitori. Consulente Tecnico e Peritale presso il Tribunale, è autrice di numerose pubblicazioni e articoli sul ruolo dell’operatore psicopedagogico, il ruolo della scuola nell’integrazione degli alunni diversamente abili e dei minori stranieri e sulle diverse attività di aiuto prestate a favore di bambini e adulti. Dagli anni ’80 si occupa di fenomeni migratori e dell’accoglienza/inserimento e integrazione dei minori di origine non italiana in ambito scolastico e socio-sanitario. Direttore Pedagogico dell’Associazione di Mediatori Interculturali “Strani-Eri” di Varese, progetta e tiene corsi per la formazione dei mediatori interculturali e di formazione all’interculturalità nelle istituzioni pubbliche italiane. Presidente dell’Associazione di Formatori Associati, è membro dell’Associazione Nazionale di Pedagogisti Clinici “Anpec” di Firenze. www.masampayo.com 7 8