MARKETING TERRITORIALE TRENTINO E ALTO ADIGE-SÜDTIROL: CASI DI SUCCESSO Quando un territorio diventa brand Anzi due. Perché si tratta di Trento e Bolzano, le province autonome capaci di trasmettere quel mix tra spirito alpino e calore mediterraneo che le contraddistingue attraverso strategie di promozione del territorio a 360°, un marchio rappresentativo e un’efficace comunicazione online Eliana Sambrotta pensare che una volta, migliaia e migliaia di anni fa, erano cumuli di conchiglie e coralli. Ora sono alte, altissime, e imponenti, bianche e affascinanti. Sono patrimonio mondiale dell’Unesco non per niente! Parliamo di Dolomiti, parliamo di TrentinoAlto Adige, parliamo di una terra che ha saputo far sua la chiave del successo della promozione di un territorio inequiparabile e meraviglioso come quello che si estende dalla Val Gardena alla Marmolada, da Merano agli uliveti del Garda, dall’Alta Badia alle Pale di San Martino, assaggiando canederli allo speck e sorseggiando Gewürztraminer, tra architetture fiabesche, quali sono i romantici chalet sudtirolesi che addolciscono quel po’ di rigore austriaco con un tocco di calorosa italianità. E Innovazione e tradizione © PANORAMIO Il Trentino-Alto Adige può tranquillamente essere considerato uno dei più lampanti casi di successo di marketing territoriale degli ultimi anni. Armi vincenti un ottimo connubio di amministrazioni provinciali e regionale virtuose e un patrimonio naturalistico impareggiabile, ma è giusto ricordare che il fatto di essere una regione a statuto speciale non è trascurabile, in quanto garantisce autonomia economica e legislativa non indifferente. Comunque la linea perseguita negli anni, “innovazione + tradizione”, ha sfruttato in modo efficace tutte le risorse territoriali rivelandosi vincente su tutti i fronti, creando opportunità e un’offerta a 360 gradi che ormai si slega dalla stagionalità o dagli sport invernali, combinandosi con natura, laghi, benessere, cultura, sport minori, agriturismo ed enogastronomia. Eventi quali i Mondiali di mountain bike, di sci nordico, di arrampicata, il Giro d’Italia, lo sviluppo di partnership con team quali Juventus, Fc Bayern, la Nazionale italiana di sci e di pattinaggio velocità, Usa Ski team, Trentino volley, ma anche il Festival dell’economia o il Trento UNA REGIONE ALL’OPERA IL TRENTINO-ALTO ADIGE IN CIFRE 13.607 km2 superficie 339 comuni 1.022.000 abitanti 75 abitanti per km2 densità PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO 16.062 milioni di euro Pil 2008 31 mila euro Pil 2008 per abitante 230 mila occupati 2009 3,3% tasso di disoccupazione 2009 PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO 13.764 milioni di euro Pil 2008 34 mila euro Pil 2008 per abitante 193 mila occupati 2009 5,7% tasso di disoccupazione 2009 La forza lavoro di entrambe le province si concentra in turismo, commercio, alberghi e pubblici esercizi, trasporti e comunicazioni. Basti pensare che la sola industria turistica altoatesina nel 2008 ha prodotto 4.641 milioni di euro (17,2% della sua produzione totale) con un valore aggiunto del 17,9%, cioè 2.427 milioni di euro. Il fatturato turistico in Alto Adige si aggira sui 1.674 milioni di euro, rappresentando l’11% del Pil della provincia. Fonti: Istat, Pat servizio statistica, Osservatorio del mercato del lavoro Provincia autonoma di Bolzano. festival dedicato al cinema della montagna, il Merano wine festival o l’International mountain summit non sono che esempi della rivalutazione dell’offerta. Oltre a una consolidata fetta di visitatori che raggiungono le loro mete preferite anche più volte all’anno e che provengono da un raggio di 400-500 km di distanza, diventa sempre più marcata la percentuale di turisti anche stranieri che si lasciano affascinare dalle zone. Molti i nordeuropei, inglesi, olandesi, russi, a parte naturalmente i vicini austriaci e tedeschi. A questo proposito è fondamentale il ruolo dei portali www.visittrentino.it e www.suedtirol.info, in diverse lingue e molto 䊳 DIRIGENTE 4|2010 䡵 7 MARKETING TERRITORIALE Marketing attraverso “esperienze vere” Due province speciali Il Trentino-Alto Adige è una delle cinque regioni italiane a statuto speciale, dalla riforma del 2001 il potere esecutivo e legislativo è diventato indipendente e separato nelle due provincie autonome a statuto speciale, le uniche in Italia. Il presidente della regione si alterna tra quello della provincia di Trento e quello di Bolzano. In pratica il consiglio regionale è l’unione di quello provinciale trentino e altoatesino. Di fatto le province contano più della regione stessa e il ruolo di Trento capoluogo regionale si può definire puramente formale. Dallo Stato italiano le due province autonome sono considerate come regioni: il governo intrattiene rapporti separati con entrambe e dati i limitati poteri della regione essa può essere considerata una confederazione delle due province autonome. Lo statuto speciale garantisce un’ampia autonomia, soprattutto finanziaria. Il Trentino-Alto Adige trattiene il 90% dei tributi riscossi nel territorio regionale così come la Valle d’Aosta. Il Friuli-Venezia Giulia ne trattiene per sé il 60%, la Sardegna il 70%, la Sicilia addirittura il 100%. L’autonomia vige anche in materia di poteri legislativi e amministrativi, come per i settori scuola, sanità, infrastrutture che devono autogestirsi con le proprie risorse. Ciò fa sì per esempio che una regione come il Trentino-Alto Adige possa disporre di un budget pari a quello di una regione ordinaria come il Veneto che conta quasi il quintuplo degli abitanti. ben strutturati, e le misure per favorire l’arrivo e il trasferimento dagli aeroporti low-cost come quelli di Bergamo e Treviso. Di queste terre si amano spontaneità e affidabilità, un’ospitalità familiare che un po’ ovunque mette il forestiero al centro dell’attenzione, lo coccola e lo accoglie come fosse in casa propria. Una caratteristica innata di queste genti che sono ben consapevoli di quanto il turismo sia basilare per la loro economia. Scontato? No, chi è abituato a girare un minimo sa bene quali altre zone d’Italia avrebbero bisogno di un intero ciclo di lezioni in materia di ospitalità e cordialità! 䊳 8 䡵 DIRIGENTE 4|2010 Maurizio Rossini Direttore marketing di Trentino Spa, società di marketing territoriale del Trentino, associato Manageritalia Quali crede che siano i punti di maggior forza e debolezza del territorio? Il Trentino offre una qualità della vita davvero alta, per servizi pubblici e privati, per qualità delle relazioni tra persone e tra istituzioni, per qualità ambientale, per stimoli e proposte culturali, per partecipazione sociale ai diversi aspetti della vita di comunità. Tutto questo va coltivato con spirito di responsabilità e uno sguardo rivolto al mondo, alle sue dinamiche, alle sue opportunità. Quali sono le vostre strategie di promozione del territorio? Qualche esempio recente di operazioni di marketing territoriale vincente? La nostra convinzione è che la forza di attrazione di una destinazione/regione, in chiave turistica e non solo, sia rappresentata dal territorio (paesaggio, ambiente, bellezza, strutture e infrastrutture, mobilità interna ecc.) e dalla popolazione che lo abita (modi di vivere, mestieri, cultura, cibo e gastronomia, storia ecc.). Tutto questo può rappresentare una grande forza o un limite incredibile, e lo è sia per l’eventuale incapacità di esprimere una propria distintività, sia per il voler forzare una certa distintività in modo artificiale e quasi folkloristico in senso negativo. Quindi la nostra strategia di marketing valorizza innanzitutto il Trentino per quello che è, che sa esprimere e che ti fa vivere, tanto che il nuovo payoff della nostra campagna di comunicazione è (Trentino) Esperienze vere, dando grande valenza a entrambi i vocaboli. È una campagna che parla ai trentini e ai non trentini, avvalendosi di storie/emozioni raccontate da chi le ha vissute davvero e poi reinterpretate da fotografi internazionali di reportage. Tutto questo si svilupperà attraverso campagne stampa, web, mostre fotografiche in Italia e in Europa. Contemporaneamente siamo impegnati in un im- portante progetto di valorizzazione delle pratiche sportive in Trentino, sia attraverso la cura e la strutturazione nel territorio (impianti sportivi e servizi) sia attraverso l’organizzazione di eventi a valenza locale, nazionale e internazionale tra cui i Mondiali di mountain bike, di sci nordico, di arrampicata, gare di Coppa del mondo in molte discipline e lo sviluppo di partnership con grandi player internazionali quali Juventus, Fc Bayern, Nazionale italiana di sci e di pattinaggio velocità, Usa Ski Team, Trentino volley, Giro d’Italia ecc. Come avete rivalutato le cosiddette stagioni morte? Un territorio deve porsi l’obiettivo di risultare attraente/interessante nei dodici mesi dell’anno, e lo può essere. Ancora oggi la maggior parte degli ospiti del Trentino proviene dalle regioni vicine (entro un raggio di circa 400/500 km) e lo frequenta in più occasioni dell’anno. Certamente la presenza di comunità “vive” nei dodici mesi, di una proposta culturale ricca e ben distribuita nel corso dell’anno e di un’ospitalità attenta, senza snaturare cultura e propri modi di vivere, sono un presupposto indispensabile per tendere all’obiettivo. Quali sinergie avete intrecciato tra i vostri punti forti, soprattutto fra turismo e prodotti del territorio? L’agricoltura e i suoi prodotti sono uno degli aspetti che caratterizzano un territorio, ancor più un territorio di montagna. Per questo rappresenta contemporaneamente un comparto economico molto rilevante, una componente fondamentale della vita di alta montagna e del paesaggio complessivo e un tratto distintivo della nostra offerta turistica. Per tutte queste ragioni il legame turismo-prodotti è “naturalmente” forte, anche se sempre da coltivare con cura. Come sviluppate la comunicazione? Che ruolo riveste il web marketing? Il portale www.visittrentino.it è ormai il più importante strumento di informazione e promozione del nostro turismo. Gia oggi oltre 6 milioni di persone lo frequentano annualmente per organizzare la propria vacanza e/o raccogliere informazioni e stimoli per vivere esperienze sul nostro territorio. Sempre più il portale è interconnesso con i tanti “mondi” in rete (social network e non solo) per garantire la migliore distribuzione di informazioni, suggestioni e proposte-vacanza possibile. Ancor più in considerazione dello sviluppo Internet su telefonini e supporti mobile. Qual è il rapporto con le istituzioni? Il rapporto tra istituzioni e tra privato e istituzioni è molto buono sia a livello provinciale sia a livello delle singole vallate e paesi, con una forte partecipazione dei singoli e una consapevolezza diffusa che la responsabilità della gestione e pianificazione del territorio/paesaggio e del governo delle comunità, inteso come “prendersi cura” della comunità, è innanzitutto nostro, e che da questo ne conseguirà anche la qualità della vita delle future generazioni. La campagna di comunicazione Esperienze vere si avvale di storie raccontate da chi le ha vissute personalmente e reinterpretate da fotografi eccellenti. DIRIGENTE 4|2010 䡵 9 MARKETING TERRITORIALE I TESORI DI BOLZANO Il turismo vola Tra i prodotti tipici dell’Alto Adige, racchiusi sotto il marchio Qualità Alto Adige, le fragole, la grappa, il latte e i latticini, le mele, il miele, il pane, le piante officinali e aromatiche, lo speck, il succo di mela, le verdure e i vini. Qualche curiosità L’Alto Adige è il territorio con la più grande coltivazione di mele di tutta Europa: qui vengono raccolte circa un milione di tonnellate di mele all’anno, ossia il 10% del raccolto europeo. Ogni contadino possiede in media 1,2 ettari. Il 98% dei vini altoatesini sono certificati doc. Vengono prodotti approssimativamente metà vini rossi e metà bianchi. I tre vitigni autoctoni dell’Alto Adige sono il Vernatsch, il Lagrein e il Gewürztraminer. Dai circa 5.000 ettari coltivati, si sviluppano circa 20 diverse specie. In Alto Adige cresce il vitigno più settentrionale d’Italia e qui vengono prodotti anche i migliori vini bianchi nazionali. 75.000 mucche da latte sono suddivise nei 12.000 masi, spesso a conduzione familiare, per una media di circa 6,25 mucche per ogni allevatore. © ALTO ADIGE MARKETING Quest’offerta turistica integrata, frutto di una pianificazione e un coordinamento nel medio-lungo periodo dell’intero sistema di risorse del territorio, ha permesso di registrare un continuo incremento delle visite nell’ultimo decennio, che non si è fermato nemmeno di fronte alla recente crisi. Nella Provincia autonoma di Bolzano tra novembre e dicembre 2009 sono stati registrati aumenti del 3,1% negli arrivi e del 2,8% nelle presenze rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’estate sudtirolese 2009 invece ha superato per la prima volta i 17 milioni di presenze, segnando un +5,3% negli arrivi e un +3,3% nelle presenze rispetto al 2008. In totale nel 2009 per la prima volta sono stati rilevati 5,5 milioni di turisti, che hanno soggiornato per più di 28 milioni di notti. Buoni risultati anche a Trento. La stagione invernale 2008/2009 ha infatti segnato un totale di arrivi in tutta la provincia pari a 2.132.483, incrementando del 4,5% sulla stagione precedente. La stagione estiva 2009 invece ha segnato 2.173.341 arrivi, pari a un +5% sull’estate 2008. La permanenza media del turista nelle località trentine è stata di 5,3 giorni nell’inverno e 7,8 giorni in estate (fonti: Astat - Istituto provinciale di statistica Bolzano - e Servizio statistica Provincia autonoma di Trento). Gli esercizi ricettivi della regione al 2007 sono 12.947 (alberghi, campeggi, alloggi privati, agriturismi e altro) per un totale di 375.026 posti letto (fonte: rapporto Astat 2009 Tirolo, Alto Adige, Trentino). L’importanza dei marchi La farfallina trentina e i colori vivaci di Alto Adige/Südtirol svolgono un ruolo fondamentale per rendere riconoscibile agli occhi del visitatore tutta un’area geografica legandola ai suoi prodotti, alle aziende di ri- 10 䡵 DIRIGENTE 4|2010 Primi della classe per… Energia elettrica: l’Alto Adige produce quasi il doppio dell’energia elettrica che consuma. Una gran parte è il frutto dell’energia idrica delle cascate. Formazione: la Libera Università di Bolzano è la prima università trilingue d’Europa (lezioni tenute in italiano, tedesco e inglese). Sci: il Dolomiti Superski è il più grande circuito sciistico al mondo e vanta ben 1.200 km di piste. Formato mini: la più piccola città delle Alpi è Glorenza che conta circa 880 abitanti, tutti abbracciati dalle antiche cinta murarie ancora perfettamente intatte. Formato maxi: il più grande alpeggio d’Europa è l’Alpe di Siusi, che si sviluppa su un territorio di 52 km2, l’equivalente di 8.000 campi da calcio. Tempo libero: 20.000 km di sentieri per passeggiate ed escursioni, 600 km di piste ciclabili, 400 castelli e residenze storiche, 80 musei. Trasporti: la più antica funicolare per il trasporto di persone al mondo fu inaugurata nel 1908 per portare turisti e locali da Bolzano al Colle, montagna alle porte della città. ferimento, a tradizione e cultura garantendo un’elevata e certificata qualità. Ma la strategia si lavora a monte: un brand territoriale infatti per essere efficace deve essere innanzitutto riconosciuto come valore e opportunità dagli operatori economici del sistema. Solo in questo modo può funzionare anche verso l’esterno e lasciare un segno nella memoria del consumatore che si fidelizza alla località, ma anche al prodotto d’esportazione che eventualmente potrà cercare e riconoscere una volta tornato a casa. La farfalla Il marchio unico del Trentino è frutto di un programma di marketing territoriale che nasce nel 2002 insieme a Trentino Spa, la società che prende il posto dell’Azienda di promozione turistica del Trentino agendo da coordinamento con tutti gli altri soggetti che operano nel settore (società costituita al 60% da Provincia autonoma di Trento e al 40% dalla Camera di commercio, www.trentinospa.info) e che si occupa dell’immagine turistica e territoriale in senso ampio. Gestione del marchio, promozione e pubblicità, valorizzazione delle specificità, attività di marketing sui diversi mercati, relazioni esterne e rapporti con la stampa, ricerca e analisi dei singoli mercati, attività editoriali di supporto, collaborazione con gli operatori di promozione turistica locale e suppor- La versione 2009 del marchio Trentino, quello a colori, accresce del 300% la visibilità del precedente, pur mantenendo la linea che lo ha reso riconoscibile negli anni. Immancabile resta la farfalla che ricorda la forma della provincia. to alla commercializzazione nel turismo, nello sport, nella cultura, nell’artigianato e nelle produzioni di qualità. Il marchio unico territoriale rappresenta l’offerta dell’intera provincia indipendentemente dal settore di appartenenza, così ne accresce il valore e permette al territorio di promuoversi attraverso un’immagine specifica, sinonimo di qualità e garanzia di tutta un’offerta di prodotti e servizi. Trentino Spa, che gestisce il marchio, stabilisce a quali soggetti e operatori concederne l’uso in base a criteri rigorosi in quanto questo gli garantisce di beneficiare del legame col territorio e di rappresentarlo. Il logo scelto è la farfalla, simbolo della verde farfalla di terra a cui la forma della provincia trentina assomiglia. Dopo la primissima versione, nel 2002 si è assistito a un restyling che ha proposto un logo moderno, semplice, bello, declinato in quattro colori corrispondenti ad altrettante categorie (turismo, agro-alimentare, industria e artigianato, cultura e formazione). Un logo che però nascondeva un problema di scarsa visibilità: la scritta “Trentino” occupava solo un terzo dell’intera superficie del logo. La versione 2009 risolve innanzitutto questo problema aumentando le dimensioni della scritta, 䊳 DIRIGENTE 4|2010 䡵 11 MARKETING TERRITORIALE Turismo e agricoltura: binomio vincente Reinhold Marsoner Presidente Alto Adige marketing e direttore di Fiera Bolzano Spa, associato Manageritalia Il marchio ombrello nasce nel 2004 per comprendere tutti i marchi esistenti nella provincia e identificarli sotto un unico logo vitale, simpatico e cordiale che richiama il panorama montuoso e i suoi colori tipici. mantenendo lo stesso carattere per non stravolgere la riconoscibilità conquistata negli anni. Si introducono i colori tipici delle valli e delle rocce del territorio e la farfalla cambia posizione ma resta immutata. Questa rivisitazione si pensa possa aumentare del 300% la visibilità del marchio. Il marchio ombrello Dal 2004 anche la provincia di Bolzano si fregia del nuovo marchio ombrello Alto Adige-Südtirol e di un nuovo marchio di qualità. Il panorama di marchi specifici era molto vasto e ormai si sentiva la necessità di unire le forze per poter sfruttare ogni potenziale sinergico e aumentare visibilità e incisività commerciale. Per questo è nato il “marchio ombrello” sotto al quale possono porsi tutti i marchi preesistenti senza tuttavia rinunciare alla propria identità. In questo modo non si è voluto uniformare l’offerta ma piuttosto trasmettere questo messaggio unico: l’Alto Adige è una simbiosi di contrasti tra elementi alpini e mediterranei, spontaneità e affidabilità, natura e cul䊳 12 䡵 DIRIGENTE 4|2010 Quali crede che siano i punti di maggior forza e debolezza del territorio? Il punto di forza dell’Alto Adige sta nella conservazione del paesaggio e nelle aziende a conduzione familiare. L’Alto Adige si distingue per lo stile di vita che trasmette: la simbiosi di contrasti tra elementi alpini e mediterranei, tra spontaneità e affidabilità, natura e cultura. La raggiungibilità è sicuramente un punto debole, sul quale dobbiamo lavorare anche in futuro. Già da anni per esempio favoriamo l’accesso tramite i transfer dagli aeroporti low-cost, come Bergamo o Treviso. Di conseguenza anche in Gran Bretagna, Belgio o Polonia siamo ora in grado di promuovere l’Alto Adige. Quali sono le vostre strategie e strumenti di promozione del territorio? Comunichiamo puntualmente secondo il mercato le tematiche e gli aspetti dell’Alto Adige che si addicono. Ad esempio in Svizzera non comunichiamo tanto l’aspetto alpino, quanto quello mediterraneo, sottolineando agli ospiti svizzeri che, nonostante siamo in Italia, possono esprimersi comunque in lingua tedesca. Gli strumenti che utilizziamo sono prevalentemente gli spot televisivi sui mercati principali (quali Italia e Germania), cooperazioni con la stampa, fiere, internet e pubbliredazionali. In generale come vengono rivalutate le cosiddette stagioni morte? Negli ultimi anni abbiamo abbandonato la comunicazione stagionale e intrapreso la comunicazione per tutto l’anno. Le “stagioni morte” vengono colmate grazie ai periodi di vacanze differenti nei vari mercati. Inoltre, gli eventi come il Merano Wine Festival o l’Ims (International Mountain Summit) che si tengono a novembre aiutano ad attirare ospiti nei periodi più tranquilli. Quali sinergie avete intrecciato tra i vostri punti forti? Una delle sinergie più importanti è sicuramente quella tra l’agricoltura e il turismo. Infatti stiamo collaborando in armonia e siamo riusciti a sviluppare progetti concreti. Tra l’altro è nata la categoria per agriturismo (uniti sotto il marchio Gallo Rosso) o lo sviluppo di prodotti alimentari tipici dell’Alto Adige, che si sono uniti sotto il marchio Qualità Alto Adige, sinonimo di provenienza altoatesina e garante di qualità controllata degli alimenti e dei prodotti agricoli. Come è organizzata Fiera Bolzano? Quali sono gli eventi di maggior richiamo? Fiera Bolzano è una realtà fieristica piuttosto piccola con un padiglione di 25.000 mq e 27 dipendenti. La maggior parte di loro lavora nell’ufficio commerciale che, diviso in 5 team diversi, organizza le nostre fiere; naturalmente abbiamo anche un ufficio amministrazione, tecnico e comunicazione. In media, organizziamo 15 manifestazioni proprie l’anno, concentrandoci sulle tematiche per le quali l’Alto Adige può vantarsi di una certa competenza, ovvero la melicoltura, l’edilizia sostenibile, gli sport invernali, la protezione civile, le energie rinnovabili, il turismo ecc. La fiera con il maggior successo in questo momento è sicuramente Klimahouse, fiera internazionale specializzata per l’efficienza energetica e la sostenibilità in edilizia, che in pochi anni è diventata la fiera leader del settore in Italia. Dal 2008 organizziamo anche un’edizione di Klimahouse “itinerante” che finora ha avuto luogo a Roma e a Bastia Umbra in provincia di Perugia. Come sviluppate la comunicazione? Che ruolo riveste il web marketing? La comunicazione riveste un ruolo fondamentale per la nostra attività, è il terminale di tutto il nostro lavoro sia a livello commerciale sia amministrativo, è lo strumento per finalizzare i nostri sforzi. I piani di comunicazione per le singole manifestazioni sono sviluppati internamente per raggiungere il target di riferimento. Per alcune manifestazioni specializzate ci avvaliamo dell’ausilio di agenzie di pubbliche relazioni ad hoc sia per la comunicazione in Italia sia all’estero. Il web marketing riveste un ruolo sempre più importante, basti pensare che nel 2000 non sviluppavamo nessuna attività sul web, nel 2005 abbiamo iniziato timidamente con i primi banner e adesso le redazioni online hanno lo stesso peso di quelle della carta stampata. Il 10% circa del nostro budget è destinato alla comunicazione sul web e grazie al suo effetto virale raccogliamo una rassegna stampa per il 30% online. Abbiamo iniziato a muoverci nel web 2.0 per creare comunità che tutto l’anno parlino di noi e delle nostre manifestazioni e, a breve, sarà attivo il nostro nuovo sito web completo di contenuti multimediali come video e collegamenti ai social network di Fiera Bolzano. Qual è il rapporto con le istituzioni? Il rapporto di Fiera Bolzano con le varie istituzioni è alquanto fruttifero, soprattutto perché le manifestazioni in programma sono legate a settori economici d’eccellenza del territorio. Fiera Bolzano ha bisogno quindi della collaborazione con chi rappresenta il know-how. Klimahouse, fiera internazionale bolzanina specializzata per l’efficienza energetica e la sostenibilità in edilizia. DIRIGENTE 4|2010 䡵 13 MARKETING TERRITORIALE I TESORI DI TRENTO Il Trentino introduce il visitatore al suo mondo di tradizioni enogastronomiche attraverso iniziative come la Strada del vino e dei sapori o l’Osteria tipica trentina. Tra i vini doc testimonial del territorio il Nosiola, il Müller Thurgau, il Marzemino, il Teroldego rotaliano e il Vin Santo trentino. Anche le grappe e gli spumanti arricchiscono l’offerta enologica del territorio. Tra gli alimenti invece si va naturalmente dalle mele (Golden delicious o Renetta canada) ai piccoli frutti di montagna, dai formaggi (come la Spressa, il Casolèt, il Puzzone di Moena, il Vezzena) ai salumi (la Lucanica trentina, la Mortandela della Val di Non, la Carne salada del Trentino), ma anche l’Olio del Garda, trote e salmerini non sono da dimenticare, perché Trentino è anche lago e non solo monti. Poi farina, pane e ortaggi tipici. tura. Il logo ha voluto rispecchiare questi valori. Quindi è stato pensato utilizzando un carattere pronunciato e autentico, unico e inconfondibile, attraverso un’immagine da un lato spigolosa e dall’altro aperta e armoniosa; i tratti sfalsati e cromaticamente differenziati della Ü nella scritta Südtirol oppure il puntino sulla i della scritta Alto Adige, dall’effetto vitale, simpatico e cordiale. Il panorama dell’Alto Adige è invece la sintesi tra il panorama stilizzato delle Dolomiti e delle tonalità cariche e vivaci, un elemento fortemente identificativo della varietà e dei contrasti del territorio. Il marchio di qualità, conforme al marchio di tutela nato nel 1976, garantisce tracciabilità, produzione e lavorazione della materia prima in Alto Adige e alta qualità dei prodotti agroalimentari e dei loro controlli. 14 䡵 DIRIGENTE 4|2010 Bontà d’alta quota Un aspetto che si sta rilevando sempre più importante per la promozione di un territorio e che viene sempre più considerato dai visitatori è l’offerta di prodotti tipici e in particolar modo di quelli enogastronomici. C’è una certa fetta di turisti che ormai non si accontenta più di fermarsi a mangiare, ma vuole andare oltre, alla scoperta dei sapori e delle tradizioni locali più genuine. Questo lega evidentemente il prodotto alla cultura e alla realtà agricola e agroindustriale del territorio. Risulta fondamentale in quest’ottica creare un ottimo rapporto di sinergie tra turismo e prodotti locali. Naturalmente bisogna garantire innanzitutto l’elevato contenuto qualitativo, poi fare sistema collegando l’offerta enogastronomica al turismo studiandola in modo tale che la riconoscibilità del prodotto sia immediata e garantendone la presenza in punti vendita o contesti di visibilità conformi in modo che il richiamo sia netto. Così se ne accresce anche il valore. Il Trentino e l’Alto Adige hanno sa- Turista, quanto spendi? La spesa media dell’ospite altoatesino in inverno è di 140 euro al giorno pro capite, suddivisa in alloggio (57 euro), gastronomia (27 euro), acquisto di beni (26 euro), trasporto interno (16 euro), spese per servizi (8 euro), extra (6 euro). © DOLOMITI SUPERSKI.COM Le Strade del vino e dei sapori del Trentino sono un buon esempio di come orientare nell’ampio panorama turistico la promozione enogastronomica. Ogni strada crea una rete di operatori di vari settori che © ALTO ADIGE MARKETING puto confluire la tipicità dei propri prodotti e l’identità culturale in offerte accattivanti per il turista enogastronomico, ma anche per attrarre e iniziare a questo mondo un diverso tipo di visitatore. viaggiano sulla stessa linea, inoltre crea un contesto per il visitatore in cui muoversi che magari inizialmente è catalizzato al percorso per la presenza di un prodotto tipico di grande richiamo ma che in questo modo fa da volano per tutta una serie di altri prodotti di cui si dirama la conoscenza o di zone visitabili altrimenti non considerate. Insomma, crea un sistema che da un prodotto “testimonial” come un vino doc popolare in tutto il mondo porta beneficio fino alla trattoria agrituristica altrimenti un po’ fuori mano. Per contro la Strada del vino dell’Alto Adige è stata giudicata la migliore d’Italia al Roma Wine Festival 2009, manifestazione a cui hanno partecipato circa 140 Strade del vino d’Italia. Il primo posto le è stato assegnato proprio perché ha saputo collegare territorio, vino, turismo e cultura. Dolomiti online Ruolo fondamentale per la promozione del territorio nell’era del web 2.0 lo detiene il portale ufficiale, che deve rivolgersi a 䊳 DIRIGENTE 4|2010 䡵 15 MARKETING TERRITORIALE chi si appresta ad arrivare, a chi, ancora in una fase precedente, potrebbe scegliere quella meta, ma anche agli autoctoni: deve essere interattivo e fungere da traino verso altri siti o “mondi” in rete (dai blog ai social network, al mobile). Un punto fondamentale è che la comunicazione online deve essere coerente e coordinata con le altre azioni di marketing off-line, per esempio non ha senso segnalare in un contesto o in un cartaceo il rimando al sito se poi questo non dà nessuna informazione aggiuntiva o più aggiornata. Inoltre non deve essere concepito, come ancora accade, in maniera istituzionale, cioè come se fosse un invito a visitare la destinazione, ma in modo più attivo e interattivo perché molto più spesso l’utente che naviga ha già deciso per quella meta ed è alla ricerca di informazioni di servizio sulla fruizione del territorio, prima ma anche durante e dopo la vacanza. Per questi e vari altri aspetti i portali di Trentino e Alto Adige sono stati considerati degli ottimi esempi di portali di destinazione. 䊳 Cultura del lavoro e importanza della formazione Nicola Piazza Amministratore delegato Würth Italia con sede a Bolzano, associato Manageritalia Quali crede che siano i punti di maggior forza e debolezza del territorio? Tra i punti di forza il territorio stesso, che ci permette di poter vivere e lavorare in un ambiente positivo con un’alta qualità della vita e un paesaggio privilegiato. Per quanto riguarda i vantaggi commerciali, per noi significa anche abbinare il marchio Würth, sinonimo di qualità e alto servizio, al marchio Alto Adige che rispecchia le stesse caratteristiche, creando una sinergia ottimale. Un altro vantaggio è la possibilità di avere persone naturalmente bilingue e che in genere ne conoscono anche una terza; inoltre la cultura del lavoro è molto elevata nella nostra provincia e questo fa sì che an- La Libera Università di Bolzano (qui la sede di Bressanone) è l’unica università in Europa che tiene lezioni in tre lingue. 16 䡵 DIRIGENTE 4|2010 che l’intensità lavorativa, la morale e l’attaccamento all’azienda siano a livelli molto alti. Per quanto riguarda le debolezze, nel caso delle imprese ovviamente la logistica, perché siamo all’estremo nord d’Italia e dobbiamo commercializzare in tutto il paese. Il che implica costi molto elevati, anche se noi abbiamo un centro di distribuzione a Roma quindi è un problema abbastanza relativo. L’altro svantaggio è il costo elevato dei terreni che si riflette sul costo elevato di eventuali capannoni, strutture produttive o commerciali. Quali sono le vostre strategie e strumenti di promozione del territorio? Noi non promuoviamo direttamente il territorio, ma possiamo creare delle sinergie importanti per esempio attraverso promozioni ai clienti. Abbiniamo a determinati ordini dei prodotti tipici sudtirolesi come lo speck con tagliere e coltello, promozioni sempre piuttosto attraenti per la clientela italiana. Oppure organizziamo delle “Feste del cliente” presso la nostra sede a cui associamo visite alla scoperta del territorio, per esempio a Merano durante i mercatini natalizi. Così il cliente associa il nostro marchio alla provincia e i nostri standard qualitativi alti nel suo inconscio coniugano azienda altoatesina di elevata qualità a territorio importante. Ci sono differenze nello sviluppo e nella gestione di una grande azienda di montagna e una invece ubicata nelle grandi aree industriali? Ci sono vantaggi e svantaggi, anche se noi essendo un’azienda che principalmente commercializza e non produce non risentiamo così tanto della lontananza da poli industriali, inoltre i nostri fornitori sono soprattutto al Nord. Come già detto lo svantaggio sta nella difficoltà di trovare spazi e costruire, essendo il terreno montuoso ed essendo previsti importanti vincoli ambientali. Gran parte del territorio è riservata all’agricoltura, è difficile ottenere autorizzazioni, costruire e poi i costi sono molto più elevati. Di conseguenza anche il costo della vita e poi del lavoro si alzano. In che misura avete risentito della crisi? Avendo clienti in tutta Italia ne abbiamo risentito come gli altri perché la nostra clientela altoatesina è solo una piccola fetta. Direi che abbiamo avuto un impatto medio, con una contrattura del fatturato attorno al 10%, proprio per il fatto che il contesto locale incide molto poco sui proventi totali. Comunque il primo bimestre dovrebbe chiudere con una crescita intorno al 4%, si cominciano a vedere piccoli segnali di positività. È una buona notizia perché noi dipendiamo dagli artigiani quindi se noi cresciamo significa che qualcosa si sta muovendo. Cosa ci dice dell’importanza della formazione e del ruolo dell’Università di Bolzano per i vostri giovani? L’Università di Bolzano è la prima e unica in Europa che fa lezione in tre lingue. Prima gli studenti tendevano a spostarsi a Trento, Verona, Milano ecc. se di madrelingua italiana, a Innsbruck se di madrelingua tedesca. Quindi c’era il rischio che le risorse si disperdessero e che tendessero a non rientrare. Ora assistiamo al fenomeno inverso, prima completamente assente: addirittura studenti fuori sede che scelgono di studiare a Bolzano e poi si fermano alla ricerca dello sviluppo professionale. Per una multinazionale come la nostra la conoscenza delle lingue è fondamentale per poter aspirare a dei ruoli importanti e per poter comprendere al meglio la nostra organizzazione. Parlarne fluentemente tre e magari conoscerne una quarta è veramente un valore aggiunto e prezioso e questa università ci dà la possibilità di avere un bacino di risorse molto importante. La sede Würth (azienda di riferimento mondiale nella distribuzione di viteria, minuteria metallica e plastica, utensileria) alle porte di Bolzano. Würth si schiera dalla parte dell’ambiente. In che modo? Noi non abbiamo grande impatto ambientale: non producendo non abbiamo scorie. Però il nostro modo di danneggiare l’ambiente è attraverso le autovetture perché utilizziamo una rete di 2.500 venditori che percorrono circa 40.000 km all’anno ognuno. Il nostro contributo è stato quello di fare un piano di sostituzione di tutte le autovetture con altrettante ad alimentazione alternativa (metano e gpl). Questo va fatto naturalmente a ragion veduta perché la rete di distributori di metano non è ancora così capillare e quindi si può attuare solo con i venditori che si spostano nelle province ben servite. Il vantaggio di questa scelta è ovviamente importante per la salvaguardia dell’ambiente, ma anche nell’ottica dell’utilizzatore che può circolare anche in caso di stop del traffico nelle grandi città o in caso di ecopass e se utilizza l’auto privatamente ha un risparmio sul carburante. E infine è un vantaggio aziendale appunto sempre in termini di costi del carburante che sono inferiori. DIRIGENTE 4|2010 䡵 17 MARKETING TERRITORIALE La ricerca La consumer experience nei portali turistici delle regioni italiane pubblicata lo scorso dicembre a cura del Centro interdisciplinare turismo, territorio e ambiente dell’Università Sapienza di Roma ha analizzato vari portali in termini di visibilità online, architettura informativa, contenuti, servizi, web 2.0, multimedialità, interazione con la PA e qualità dell’offerta e ne ha stilato una classifica degli esempi più virtuosi. Il portale del Trentino insieme a quello della Puglia, seguito da quello di Alto Adige-Südtirol risultano i migliori. Le rilevazioni si sono concentrate tra settembre 2008 e ottobre 2009 e nello specifico è emersa la capacità di Puglia e Trentino di mantenere il ruolo di leadership nella promozione online e il significativo miglioramento della consumer experience del portale di Alto Adige-Südtirol. 18 䡵 DIRIGENTE 4|2010 L’esempio di Visittrentino Il portale www.visittrentino.it è stato completamente rinnovato nei contenuti e nella grafica proprio per l’inizio della stagione invernale 2009. È stato promosso in anticipo su Facebook, anche in ottica di feedback in anteprima. Le principali novità si riscontrano oltre che nei contenuti e nelle immagini, nelle sei versioni in lingua straniera sempre più ricche: tedesco, inglese, olandese, polacco, ceco e russo. L’home page offre già una selezione di vacanze per temi, integrata da brochure, offerte (sempre aggiornate, ottimo veicolo per gli operatori del territorio), video, mappe di Google e Google Earth. La più recente innovazione riguarda la nuova applicazione Ski Trentino per I-Phone che permette agli utenti di accedere a servizi e informazioni sulle aree sciistiche del Trentino: meteo, webcam, mappe delle ski area e bollettini piste. Il sito è visitato da circa sei milioni di utenti ogni anno. Altro strumento è la newsletter che comunica mensilmente proposte di vacanza e che recentemente ha intensificato le edizioni. Oltre a quelle generaliste, redatte in tre lingue e tematizzate in base alla stagione (carnevale e san valentino, Pasqua, ponti di primavera, avvio della stagione, prima neve, ponte dell’Immacolata ecc.), sono state realizzate molte newsletter dedicate ai singoli progettiprodotto, come Starbene nella natura, Trekking delle leggende, Primi passi sulla neve. Attualmente gli iscritti al servizio di newsletter sono 91.119 per l’edizione italiana, 19.762 per quella tedesca e 14.549 per quella inglese. 䡵