Regolamento didattico Master Non profit def

REGOLAMENTO DIDATTICO
del
CORSO DI MASTER UNIVERSITARIO DI I LIVELLO
“Esperto in Non Profit per lo sviluppo del territorio”
Direttori del corso: Silvana Signori e Stefano Tomelleri
Commissione del Corso di Master: Gianluigi Bizioli
Enrico Ginevra
Ivo Lizzola
Remo Morzenti Pellegrini
Federica Origo
Silvana Signori
Stefano Tomelleri
Laura Viganò
Proposto da Facoltà di Economia, Facoltà di Giurisprudenza, Facoltà di Scienze della
Formazione
Regolamento didattico Master Non profit def
Art. 1 - Inquadramento tematico del Master
Il Master universitario di I livello “Esperto in Non Profit per lo sviluppo del territorio” è stato pensato e ideato
congiuntamente da Facoltà di Economia, Facoltà di Giurisprudenza e dalla Facoltà di Scienze della
Formazione dell’Università degli Studi di Bergamo, con la collaborazione di SDM.
L'Ateneo bergamasco vanta infatti al suo interno competenze specifiche sui diversi temi legati al mondo non
profit, in ambito economico, aziendale e giuridico, in ambito socio-educativo e tecnologico. Si tratta di profili
accademici di rilievo, affermati su questi temi a livello nazionale ed internazionale. Inoltre, si sono già
realizzate iniziative formative in questi campi.
Investire su questi temi per l’Università di Bergamo significa mettere in campo risorse di ricerca e di didattica
che, in modo sinergico con il territorio, costruiscano percorsi di studio, ricerca, riflessione finalizzati ad
evidenziarne i risvolti concreti nel territorio locale ma anche in un contesto più ampio, nazionale e
internazionale. Un laboratorio in cui le idee si forgiano per poi essere applicate ed esportate. La diffusione è
da intendersi sia nell’ambito di progetti pilota da realizzare con enti esterni sia nel vasto campo formativo.
Il presente Master universitario di I livello ha lo scopo di valorizzare e promuovere una figura di esperto in
grado di elaborare linguaggi comuni, promuovere una migliore democrazia sociale, di introdurre una
riflessione sulle nuove politiche locali, nazionali e comunitarie in tema di non-profit. Intenti che mirano alla
costruzione di contesti comuni e solidali, in una società che si presenta sempre più frammentata, multiculturale
nella forma e nelle azioni, in cui le reti aumentano, ma non sempre riflettono una strategia di governo
coerente. La realizzazione di questi obiettivi richiede la cooperazione tra le agenzie culturali, formative e
produttive esistenti accomunate dai medesimi scopi.
I processi di cambiamento dell’attuale sistema non-profit sono una questione di radicale importanza, che non
si possono ignorare. Se stanno cambiando i contesti in cui viviamo, abbiamo bisogno di cambiare anche il
nostro modo di rappresentarli. Siamo, infatti, convinti che qualsiasi azione di progettazione e di governo che
pensi di risolvere “dall’alto” i problemi della realtà, se pur con azioni normative organiche e coerenti, rischi, in
uno scenario fortemente globale, individualistico e frammentato, di rivelarsi strutturalmente fallimentare.
Ispirandosi al modello tipicamente moderno di governance, tale normatività rischia di non intercettare le
trasformazioni in corso dei legami identitari, oppure può trascurare di riconoscere gli sforzi di sperimentazioni
virtuose che avvengono localmente nella società civile. E’ a fronte di ciò che crediamo nella necessità di
promuovere una figura professionale che sia capace di promuovere processi di partecipazione e di rete tra
persone, in grado di riconoscere, di valorizzare e di mitigare gli eccessi e i paradossi attribuiti agli attuali
cambiamenti. La necessità di ripensare i criteri di progettazione, di governo e di azione nei contesti sanitari,
socio-sanitari, sociali e assistenziali è per noi un modo per avviare un processo di costruzione di nuove
categorie e strumenti operativi che aiutino ad interpretare, in termini evolutivi, l’ambivalenza delle
trasformazioni storiche e sociali in corso.
Art. 2 - Obiettivi formativi e sbocchi professionali
Il Master è indirizzato a coloro che desiderano approfondire la conoscenza teorica e pratica dei temi legati al
terzo settore, imprenditoria sociale, associazionismo e cooperazione in un’ottica di sviluppo del territorio. Si
propone infatti di formare esperti nella gestione delle organizzazioni non profit, capaci di leggere le dinamiche
del territorio in cui si troveranno ad operare, le politiche sociali e di welfare adottate, per poter individuare utili
sinergie tra i diversi attori coinvolti (altre organizzazioni non profit, amministrazioni pubbliche, imprese for
profit). Seguendo un approccio multi e interdisciplinare, il percorso si propone di affrontare macroambiti tematici
quali: 1) Lo sviluppo del territorio: tra locale e globale, con un focus su cosa significhi “fare comunità”, l’analisi
delle politiche sociali e di welfare e la presentazione di metodi e strumenti per l’analisi territoriale; 2)
Management, contabilità e controllo, gestione e organizzazione delle risorse umane, profili giuridici del settore
non profit; 3) La Responsabilità sociale nel settore non profit e la sua rendicontazione; 4) Fund raisin e gestione
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finanziaria. Questi macroambiti tematici verranno approfonditi, in modo sinergico, dalle diverse discipline
enunciate all’art. 6.
Il Master presenta quindi una varietà di argomenti trattati che, nel suo complesso, costituisce un bagaglio
indispensabile per chi si voglia specializzare a tutto campo nell’operatività del “terzo settore” e sul rapporto tra
generatività sociale ed economica, partecipazione e cittadinanza attiva. Peraltro, coloro che già operano
secondo una particolare declinazione del terzo settore (operatori, amministratori, volontari) potrebbero trovare
più funzionale l’approccio modulare, scegliendo, tra i moduli quelli che più si adattano al campo specifico di
intervento.
Target professionale
Obiettivo del percorso è sviluppare una professionalità in grado di creare una rete di attori sul territorio che
conosca le specificità del settore non profit. Il profilo tipo è quindi da ricercare in giovani neolaureati interessati
dal settore e da gestori operativi con esperienze in non profit desiderosi di accrescere ed estendere la
conoscenza sul settore.
Le competenze acquisite durante il Master possono essere utilizzate anche nel settore pubblico, nell’ambito
delle politiche degli enti locali, nonché nel settore privato for profit particolarmente sensibile
all’implementazione di politiche collaborative con gli enti non profit.
Art. 3 - Modalità di ammissione
Sono ammessi alla frequenza del corso Master di I livello i possessori di:
Diploma Universitario (V.O.);
Laurea Triennale (N.O.)
Il numero massimo dei posti disponibili è 30
Il numero minimo dei posti disponibili per assicurare la copertura finanziaria è 12
La Commissione si riserva di aumentare il numero di posti disponibili o di attivare il corso con un numero di
partecipanti inferiore al minimo qualora si presentassero motivate e particolari esigenze, nel rispetto
comunque del numero minimo fissato dagli organi accademici.
Art. 4 - Durata del Master e misura dei crediti
Un anno, per complessive 1500 ore così suddivise:
360 ore di formazione in aula
300 ore di tirocinio/progetto
765 ore di formazione individuale
75 ore di elaborazione tesi finale
Stabilito un rapporto di: 1 C.F.U./25 h. di formazione, il master avrà una durata complessiva di 1500 ore per
un totale di 60 crediti formativi universitari
Art. 5 - Modalità relative all’obbligo di frequenza
La frequenza è obbligatoria.
Sono ammesse assenze fino al 25% del monte ore d’aula e fino al 25% del monte ore di stage.
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I Direttori del Master si riservano di ammettere un numero superiore di assenze, previa valutazione della
giustificazione delle assenze e della loro incidenza sul percorso formativo.
I Direttori del Master possono accettare l’iscrizione a singoli insegnamenti, purché i candidati siano in possesso
dei titoli accademici richiesti per la partecipazione al Master. Al termine di ogni singolo insegnamento occorre
sostenere un esame per ottenere l’attestato di profitto con relativa assegnazione dei crediti formativi.
I Direttori possono autorizzare la partecipazione a uditori, a costoro verrà rilasciato un attestato di frequenza .
Art. 6 - Articolazione didattica del Master
AREE
ORE
SSD
C.F.U.
AREA PSICOPEDAGOGICA
Costruire legami solidali
Psicologia del lavoro e delle organizzazioni
32
12
M-PED/01
M-PSI/06
4
1,5
AREA SOCIOLOGICA
Politiche sociali e welfare: prospettive e metodi
Sociologia della globalizzazione
48
16
SPS/07
SPS/09
6
2
32
32
SECS P/02
SECS P/06
4
4
64
SECS P/07
8
AREA ECONOMICA
Politiche pubbliche e del lavoro
Economia e storia dell’impresa non profit e dello
sviluppo locale
AREA AZIENDALE
Contabilità, controllo, responsabilità e
rendicontazione sociale
Economia e gestione delle aziende non profit e
delle cooperative
Finanza, settore non profit e sviluppo del territorio
32
SECS P/08
4
16
SECS P/11
2
AREA GIURIDICA
Diritto dei servizi sociali e sussidiarietà orizzontale
Diritto comune, commerciale e tributario
24
52
IUS/10
IUS/04
3
6,5
Tot. attività didattica frontale
360
45
Stage/progetto
300
12
Elaborazione tesi
75
3
Attività di formazione individuale
765
Ammontare complessivo del Master
1500
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60
Articolazione interna dei singoli moduli per aree tematiche:
AREA PSICOPEDAGOGICA (n. 2 insegnamenti):
Costruire legami solidali
La ricerca azione come metodo per la promozione e lo sviluppo del territorio. Gestione dei progetti ed euro
progettazione
Psicologia del lavoro e delle organizzazioni
Valorizzazione e motivazione del personale e dei volontari. Analisi della cultura organizzativa per la qualità del
lavoro
AREA SOCIOLOGICA (n. 2 insegnamenti):
Politiche sociali e welfare: prospettive e metodi
Nuove dinamiche demografiche e sociali: anziani longevi sani e fragili. Politiche sanitarie, socio sanitarie e
cittadini: evoluzione dei servizi. Sociologia delle famiglie. Metodologia della ricerca empirica qualitativa e
quantitativa. Ricognizione sociale
Sociologia della globalizzazione
Fenomeni migratori e multiculturalità. Smart cities, housing sociale e non profit
AREA ECONOMICA (n. 2 insegnamenti)
Politiche pubbliche e del lavoro
Valutazione dell’impatto delle politiche pubbliche, Politiche del lavoro e ruolo del terzo settore, Economia delle
risorse umane nelle aziende non profit, Valorizzazione economica del volontariato.
Economia e storia dell’impresa non profit e dello sviluppo locale
Storia della cooperazione e del non profit, Economia dell’impresa non profit, L’economia civile, Economia dello
sviluppo locale.
AREA AZIENDALE (n. 3 insegnamenti)
Contabilità, controllo, responsabilità e rendicontazione sociale
Modulo 1 – Contabilità e controllo (n. 40 ore – 5 C.F.U.)
Contenuti: Contabilità e bilancio, Assetti istituzionali, mission e governance nelle aziende non profit, Strategia
e controllo strategico, Pianificazione e controllo, Relazioni e sinergie tra amministrazioni pubbliche, private
profit e non profit.
Modulo 2 – Responsabilità e rendicontazione sociale (n. 24 ore – 3 C.F.U.)
Contenuti: Responsabilità sociale d’impresa e per l’azienda non profit, Accountability e rendicontazione di
missione e sociale.
Economia e gestione delle aziende non profit e delle cooperative
Economia e gestione delle aziende non profit e delle cooperative, Comunicazione e marketing sociale, Il Fund
raising, Gestione e organizzazione delle risorse umane.
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Finanza, settore non profit e sviluppo del territorio
Finanza e settore non profit; Finanza per lo sviluppo del territorio.
AREA GIURIDICA (n. 2 insegnamenti)
Diritto dei servizi sociali e sussidiarietà orizzontale
Diritto dei servizi sociali e sussidiarietà orizzontale
Diritto comune, commerciale e tributario
Il ruolo sociale del diritto privato, Il contesto istituzionale, Gli enti: autonomia e controllo, Il ruolo sociale
dell’impresa, Le regole dell’impresa sociale, Diritto societario e responsabilità sociale dell’impresa, Le società
cooperative, Diritto sociale e diritto bancario, Le cooperative di credito, Profili tributari del terzo settore.
Art. 7 - Modalità delle valutazioni di profitto
Al termine degli insegnamenti verranno effettuate verifiche finali che accertino il profitto dello studente in
riferimento alle diverse attività didattiche.
Alle verifiche di profitto deve essere assegnata una votazione in trentesimi (eventualmente con lode).
Per il conseguimento del titolo di Master è necessario conseguire la totalità dei crediti previsti dal piano
didattico, superando con profitto (riportando una votazione di almeno 18/30simi) tutte le verifiche finali.
Ai fini del calcolo della media dei voti conseguiti nelle verifiche di profitto, ogni voto con lode vale
comunque 30 punti.
Art. 8 - Modalità di valutazione della tesi di master
La votazione della tesi viene ottenuta trasformando in centodecimi la media ponderata (rispetto ai crediti)
dei voti conseguiti nelle verifiche di profitto in itinere.
L’elaborato di tesi deve essere esposto e discusso in seduta pubblica e al suo contenuto la Commissione
Giudicatrice eventualmente assegna un voto (compreso entro i 10 punti) che concorre alla formulazione del
voto finale.
E’ possibile prevedere modalità di redazione dell’elaborato di tesi come lavoro congiunto.
Il voto finale viene espresso in 110mi.
Per il conseguimento della lode è necessario il parere unanime della Commissione Giudicatrice
La Commissione Giudicatrice è composta da minimo 5 membri, dei quali almeno 3 nominati tra i Professori
di I e II fascia ed i Ricercatori dell’Ateneo. La Commissione deve essere composta al massimo da 11
membri. Possono farne parte docenti a contratto dell’Ateneo. La Commissione è presieduta dal Direttore
del Master o da un Professore di I o II fascia.
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Art. 9 – Organi del Master e loro competenze
Sono organi del Master i Direttori e la Commissione del Corso di Master
Spetta ai Direttori:
Proporre la Commissione di Selezione, ove prevista, composta dai Direttori e minimo altri 2 membri;
Definire eventuali criteri di selezione;
Proporre le Commissioni per le verifiche di fine insegnamento (minimo 2 membri tra i docenti del
Master, di cui uno titolare dell’insegnamento);
Presiedere la Commissione del Corso di Master e convocarne le riunioni;
Predisporre il budget del Master;
Dare attuazione alle decisioni e agli indirizzi della Commissione del Corso di Master;
Rappresentare il Master nei rapporti con l’esterno per gli aspetti didattico-scientifici;
Predisporre la relazione finale del Master;
Autorizzare la frequenza ai singoli insegnamenti e proporre il relativo importo delle tasse di iscrizione
Proporre la nomina del Presidente e dei membri della Commissione Giudicatrice della prova finale per
il conseguimento del titolo di Master;
Spetta alla Commissione:
Individuare gli obiettivi formativi e gli sbocchi occupazionali;
Definire i requisiti curriculari per l’ammissione al Master;
Stabilire il numero min-max posti disponibili;
Riconoscere eventuali crediti pregressi;
Predisporre la programmazione didattica del Master e proporre la copertura degli insegnamenti;
Stabilire i criteri per l’erogazione di eventuali borse di studio.
L'Università degli studi di Bergamo ha implementato un sistema di gestione per la qualità in conformità alla
Norma UNI EN ISO 9001:2008 nell'ambito della progettazione ed erogazione di azioni formative e di
orientamento.
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