Guida per i Genitori Maico Amico

annuncio pubblicitario
l’amico
dell’udito
dei nostri
bambini
r m at i v a p e r i g e n i t
o
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n
i
a
ori
Guid
linea maico pediatrica
strumentazione audiologica, apparecchi acustici
innovativi e assistenza continua.
Ogni azione che riguarda
i bambini merita una considerazione
speciale e attenta. In questa guida
ci proponiamo di percorrere insieme con voi
il nostro modo di lavorare, la nostra passione,
la nostra esperienza.
MAICO, La sua storia
Nel 1937, fu fondata a Minneapolis, USA, la Medical Acoustic
Instrument Company (in seguito abbreviato in MAICO).
Il fondatore dell’azienda, Leland A. Watson, fu un pioniere
nello sviluppo di dispositivi audiologici e di apparecchi acustici.
La sua voglia esplorativa fece sì che potesse essere sviluppato
il primo strumento di test dell’udito con un “livello di riferimento
zero”, che ha reso possibile per la prima volta misurare
con precisione la perdita uditiva.
Lo chiamò MAICO-Audiometer D-4, coniando così il termine
audiometro.
A tutt’oggi la ricerca, lo sviluppo e l’attenzione Maico hanno
donato al settore audiologico, particolarmente nell’ambito
pediatrico, moltissimi altri strumenti.
Come Funziona l’udito
L’udito è un sistema estremamente complesso, la cui funzionalità è
molto importante.
L’elemento chiave di questo sistema è l’orecchio,
l’organo che permette di percepire i suoni.
L’udito nei bambini fondamentale
per il percorso di apprendimento
del linguaggio
Se ogni bambino evolve ad un ritmo personale, ci sono comunque
alcune tappe dell’apprendimento che tutti normalmente
percorrono:
Prima della nascita
Orecchio esterno
Padiglione auricolare e condotto uditivo
Raccoglie e indirizza verso il timpano il suono presente nell’ambiente.
Orecchio medio
Timpano e cassa timpanica, al cui interno si trovano
gli ossicini “martello”, “incudine” e “staffa”
Convoglia l’onda sonora verso l’orecchio interno.
Orecchio interno
Labirinto osseo, un sistema di passaggi scavati
nell’osso temporale, composto dalla coclea, dai canali
semicircolari e dal vestibolo
La coclea sovrintende alle funzioni uditive. I canali semicircolari sono
deputati all’equilibrio e alla corretta postura.
Il bimbo distingue la voce di sua madre.
Dalla nascita a un mese di età
è sensibile alle intonazioni e alle emozioni della voce.
Grida e pianto esprimono i diversi bisogni e una serie di emozioni.
Da 1 a 5 mesi
Primi vocalizzi, grida di gioia, primi versetti e prime sillabe.
Da 5 a 7 mesi
Stabilisce delle corrispondenze tra le vocali e i movimenti della
bocca. Imita le intonazioni. Inizio della lallazione.
Da 8 a 10 mesi
Produce delle sillabe e le prime parole come «papà» o «mamma».
Se gli dici «dammi», reagisce.
Da 10 a 20 mesi
Riconosce varie parole e le associa a un’immagine.
Pronuncia le prime parole.
Da 2 a 3 anni:
Comprensione della sintassi. Passa dalle parole alle frasi.
Aumento rapido e quotidiano del vocabolario.
Acquisizione di genere e numero.
Scoperta dei giochi e dei verbi di movimento.
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ipoacusia
occhio ai sintomi
L’alterazione della percezione del suono dovuta ad una lesione del recettore uditivo si chiama
ipocusia e si distingue in:
Ci sono alcuni elementi ai quali i genitori devono dare più importanza
e monitorarli nel tempo, per poi preventivare una visita dallo specialista
laddove se ne sentisse l’esigenza.
ipoacusia trasmissiva: causata da problemi dell’orecchio esterno e/o medio che
interferiscono con l’efficiente trasmissione del suono, come un accumulo di cerume, infezioni
acute o croniche come le otiti catarrali, crescite anormali di tessuto nell’orecchio esterno,
perforazioni del timpano o una malattia chiamata otosclerosi, che provoca l’immobilità della
catena ossiculare, rendendo gli ossicini incapaci di vibrare.
IPOACUSIA NEUROSENSORIALE: ipoacusia che interessa il meccanismo sensorio
dell’orecchio interno e/o delle vie nervose. è molto diffusa, soprattutto negli anziani, ben il
90% dei problemi uditivi è catalogabile in questa patologia ed è causata dal deteriorarsi delle
cellule ciliate presenti nella coclea.
IPOACUSIA MISTA: l’ipoacusia mista è causata dall’unione di fattori trasmissivi e
neurosensoriali. Le principali cause sono: malformazioni congenite dell’orecchio, otosclerosi,
otiti medie purulente croniche.
In campo pediatrico, le ipoacusie più rilevanti sono quelle dell’apparato uditivo periferico tali
da compromettere la percezione degli stimoli verbali. Possono avere entità diverse, di seguito
elencate:
udito nella norma: 0 -15 dB.
Ipoacusie lievi: deficit caratterizzato da un abbassamento della soglia uditiva tra i 16 e 25
dB. Potrebbe causare difficoltà nella audizione di alcune consonanti, ma non comporta nel
bambino problemi nell’apprendimento del linguaggio.
Ipoacusie medie: deficit caratterizzato da un abbassamento della soglia uditiva tra i 26 e
40 dB. Se precocemente diagnosticato e, quindi, il supporto audiologico avviene già nei primi
mesi di vita del bambino, non porta quasi nessun rischio nell’imparare il linguaggio.
Ipoacusie moderate: deficit caratterizzato da un abbassamento della soglia uditiva tra i
41 e 65 dB. Non viene percepita buona parte della conversazione e possono presentarsi ritardi
nell’apprendimento del linguaggio. Necessitano di intervento protesico e logopedico.
Ipoacusie severe: deficit caratterizzato da un abbassamento della soglia uditiva tra i 66 e
95 dB. Non vengono percepiti i suoni a livello di conversazione. Il risultato è un grave ritardo
nell’apprendimento del linguaggio. In questi casi è fondamentale il supporto educativo scolastico.
Ipoacusie profonde: deficit caratterizzato da un abbassamento della soglia uditiva oltre
i 96 dB. Non viene percepito alcun suono, né di conversazione né ambientale e i problemi di
apprendimento sono gravi.
L’epoca dell’insorgenza della sordità genera effetti diversi sullo sviluppo relazionale e comunicativo
del bambino. Generalmente si utilizzano dei termini particolari per definire tali momenti:
sordità preverbale: ipoacusia sopravvenuta precedentemente al processo di acquisizione
del linguaggio.
sordità postverbale: ipoacusia sopravvenuta dopo o durante l’acquisizione del linguaggio.
è bene che la diagnosi e la correzione protesica avvengano sempre entro l’anno di età.
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Di seguito riportiamo comportamenti,
atteggiamenti del bambino che potrebbero
essere il campanello d’allarme per una eventuale
diagnosi differenziata:
• il bambino si siede molto vicino alla televisone
• porta il volume della tv e dello stereo a livelli
molto alti
• guarda con estrema attenzione il volto
della persona con la quale sta parlando
• non reagisce a suoni di elevatissima intensità
• non ha attenzione per chi parla e non è dentro
il suo campo visivo
è necessario sottolineare che non è importante solo la reazione
a suoni di altissima intensità, ma anche a quelli molto bassi.
Esempio è quello di far tintinnare un campanellino alle spalle
del bambino ed osservare la sua reazione.
è importante osservare tali elementi, che verranno poi riportati allo
specialista in fase di valutazione.
Il primo fattore che deve essere escluso in caso di ritardo del
linguaggio è un deficit uditivo, quindi monitorare le reazioni del
piccolo ai rumori è molto importante.
Se il bambino, infatti, ci risponde quando lo chiamiamo, o se noi
gli chiediamo di prendere una cosa (stando bene attenti a non farci
leggere le labbra) e il bambino lo fa, significa che il bambino ci
sente e che capisce il significato della parola.
Bisogna inoltre accertare che non vi siano condizioni di rischio per
sordità o ritardo: prematurità, sofferenza da parto, malformazioni,
malattie ereditarie.
Una valutazione ORL, audiologica e foniatrica, è comunque
raccomandabile.
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screening uditivi neonatali
Otoemissioni Acustiche
Gli screening uditivi neonatali hanno il compito fondamentale di
identificare i soggetti ipoacusici. Importante, infatti, è attuare un
trattamento precoce per prevenire i possibili danni conseguenti al
deficit uditivo, in particolare a livello dello sviluppo del linguaggio,
dei processi di apprendimento e dell’inserimento sociale.
Le otoemissioni acustiche o emissioni cocleari sono suoni generati
dalla coclea (organo dell’udito) spontaneamente o a seguito
(evocati) di una determinata stimolazione acustica esterna.
Apparecchi acustici e/o impianti cocleari consentiranno al bambino
di raggiungere livelli di riduzione veramente importanti della
disabilità uditiva.
Si calcola che l’incidenza di ipoacusie gravi o profonde nella
popolazione neonatale varia da 1/1000 a 4/1000 dei neonati sani e
dal 4-5% dei neonati con rischio audiologico.
La loro presenza testimonia lo stato di buona funzionalità
meccanica dell’apparato uditivo.
Sono pertanto utilizzate per la diagnosi delle sordità
neurosensoriali, vale a dire relative all’orecchio interno, al nervo
acustico ed alle vie acustiche, che sono quelle vie nervose che
collegano l’orecchio al cervello.
Si ricorre alle otoemissioni acustiche particolarmente per la diagnosi
medica precoce che offre ai bambini sordi dalla nascita maggiori
possibilità di non vedere compromessa la capacità di linguaggio.
Per rischi si intendono:
• familiarità positiva per ipoacusie congenite
o preverbali
• infezioni congenite note per essere associate
ad ipoacusia
• malformazioni cranio-facciali
• peso alla nascita inferiore a 1500 g
• iperbilirubinemia superiore ai livelli
che richiedono una exsanguinotrasfusione
• assunzione di farmaci ototossici
• meningite batterica
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La procedura consente di valutare in un tempo molto breve (circa
dieci secondi) le capacità uditive di un neonato, anche di pochi
giorni di vita.
Questo esame fornisce importanti informazioni per la localizzazione
di una perdita uditiva neurosensoriale che potrebbe dipendere da
malattie del labirinto, del nervo acustico o dei centri nervosi.
Si utilizzano delle apparecchiature sofisticate che sfruttano il fatto
che le cellule dell’orecchio interno, in conseguenza dell’impatto con
un suono, oltre a trasmettere al cervello impulsi elettrici, generano
a loro volta segnali acustici (otoemissioni), che possono essere
registrati nel condotto uditivo esterno per evidenziare un’eventuale
sordità.
In alcuni casi l’indagine viene completata anche con la
elettrococleografia, registrazione dell’attività elettrica della coclea
che si ottiene inserendo, in anestesia locale, un piccolo ago
attraverso la membrana del timpano.
L’elettrococleografia è un esame indispensabile nei pazienti
candidati ad un impianto cocleare.
Ciò rende possibile intervenire sui neonati che presentano un
problema di udito, entro i primi quattro mesi dalla nascita, con
particolari accorgimenti o con protesi acustiche. In tal modo
il bambino avrà la possibilità di sentire le voci dei familiari e di
imitarle imparando a parlare.
Pertanto, saranno evitati gravissimi disturbi allo sviluppo del
linguaggio e delle capacità di comunicare, apprendere e
socializzare.
POTENZIALI EVOCATI UDITIVI: ABR
Questo particolare esame dell’organo dell’udito fa parte delle
tecniche di audiometria obiettiva, che non richiedono cioè la
collaborazione del bambino.
Vengono applicati alcuni elettrodi al lobo dell’orecchio ed alla
fronte e si inviano, attraverso le cuffie indossate, suoni con
particolari caratteristiche.
L’esame non è doloroso né pericoloso, al paziente adulto viene
richiesto di rimanere ben fermo e in condizioni di rilassamento
al buio o nella penombra per alcuni minuti. Nel caso di bambini
molto piccoli potrebbe essere necessario eseguire l’esame con
la sedazione, e ripeterlo più volte prima di ottenere risultati
attendibili.
Un particolare computer registra le risposte elettriche che i suoni
producono nell’orecchio interno e che successivamente percorrono
il nervo acustico e le vie nervose per raggiungere i centri uditivi
del cervello (ABR o auditory brain-stem responses e BERA o brain
auditory responses audiometry).
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Audiometria infantile
La via ossea salta le prime due tappe dato che stimola
direttamente, attraverso un vibratore osseo, l’orecchio interno.
Eseguire un esame audiometrico ad un bambino non è facile
in quanto può non essere collaborante, può essere irrequieto,
diffidente, può non avere interesse ai nostri stimoli sonori.
Patologie a carico dell’orecchio esterno e medio faranno innalzare
direttamente la soglia della via aerea, mentre la via ossea rimarrà
inalterata: in questo caso si parla di ipoacusia di trasmissione.
Per questo esistono varie metodiche che lo specialista saprà
scegliere in funzione della situazione e dell’età reale del bambino,
ma anche di quella mentale (cioè la capacità effettiva di
collaborazione).
Se invece si hanno patologie a carico dell’orecchio interno o di
strutture centrali, la via aerea e la via ossea saranno entrambe
innalzate: ipoacusia neurosensoriale.
Ad esempio l’audiometria infantile, detta anche audiometria
comportamentale, studia le risposte spontanee o condizionate del
bambino alla presenza di uno stimolo sonoro.
L’audiometria tonale invece si può praticare su bambini oltre i
6 anni e consente di valutare come vengono percepiti i suoni di
differente frequenza.
L’esame richiede una partecipazione attiva da parte del paziente,
che deve comunicare all’esaminatore se percepisce o no i suoni
che gli vengono inviati. La via aerea esamina la funzionalità
dell’orecchio esterno, medio, interno, nervo cocleare e Sistema
Nervoso Centrale in modo sequenziale.
Il suono viene mandato tramite cuffia.
Altro strumento a disposizione dello specialista è l’impedenzometro
con il quale si pratica l’impedenzometria, test utilizzato nello studio
delle patologie dell’orecchio e nelle ipoacusie.
È una tecnica audiometrica oggettiva, in quanto non richiede la
collaborazione cosciente del paziente, e per questo applicabile
soprattutto ai bambini a partire dai primi mesi di vita.
Fornisce informazioni soprattutto circa la qualità dell’udito del
bambino e, in particolare, valuta se il deficit acustico dipende dal
timpano o dalla catena degli ossicini. Il test si suddivide in due
momenti: timpanometria e soglia del riflesso stapediale.
La timpanometria misura il grado di elasticità del timpano,
l’eventuale presenza di versamenti all’interno dell’orecchio medio
(catarro) e il grado di mobilità della catena degli ossicini.
Lo studio del riflesso stapediale serve, invece, a valutare il
funzionamento di un muscolo che si contrae all’ingresso dei suoni.
Il test è quindi fondamentale per individuare problemi a carico
dell’orecchio medio (presenza di catarro nell’orecchio). L’esame
viene eseguito inserendo una piccola sonda nell’orecchio del
bambino. Si svolge in ambulatorio, ha la durata di pochi minuti ed
è indolore.
Impedenzometria 12
Audiometria
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Ogni semplice suono
che il nostro bambino
sente farà parte
del suo bagaglio
e della sua formazione
L’applicazione di apparecchi acustici potenti spesso permette
ai bambini di contrastare efficacemente le difficoltà a cui vanno
incontro.
Maico è attenta ai loro bisogni, che non sono solo quelli di poter
usufruire di una soluzione audiologica potente, ma anche che sia
bella, solida, a prova di giochi entusiasmanti e divertenti, realizzata
con materiali sicuri che soddisfino gli standard di qualità più elevati
per garantire stabilità e durevolezza nel tempo.
I nuovi apparecchi Maico sono tutto questo, hanno superato test
condotti nelle situazioni più avverse, aggiudicandosi
la certificazione IP58. L’adattamento personalizzato affidato
agli Audioprotesisti Maico, il cui lavoro è altamente professionale
e scrupoloso, permette ai bambini di arrivare
alla loro amplificazione più adeguata.
Un innovativo sistema integrato
che pone il Focus sulla comprensione
del parlato
Nei bambini con ipoacusie da severe a profonde
le capacità comunicative sono estremamente variabili.
Non è dunque valida una soluzione audiologica generica,
che vada bene per tutti.
Maico ha elaborato per questo motivo, un algoritomo che pone con meticolosa dovizia
di particolari il Focus Sul Parlato.
Questo sistema risponde alle diverse esigenze di strategie di amplificazione per i bambini
ipoacusici. Per i casi più lievi l’algoritmo gestisce l’amplificazione concentrandosi sui Fonemi.
Questa strategia preserva la capacità di accedere e di utilizzare anche i minimi dettagli
del segnale vocale, garantendo quindi una buona comprensione delle parole.
Nei casi piu severi interviene un algoritmo che pone invece il Focus sull’Inviluppo
del segnale vocale. Questa è la strategia di amplificazione che massimizza il contrasto
della loudness tra i fonemi, preservando il contrasto tra i suoni deboli e quelli forti
e applicando minime variazioni al guadagno, questo, dalla ricerca, è quanto desiderano
i pazienti con forme di ipoacusia piu importante.
Infine abbiamo la Valorizzazione Cocleare, il nuovo sistema di trasferimento frequenziale che
trasferisce le informazioni dei suoni ad alta frequenza nella parte della coclea in cui l’udibilità è
ancora preservata, questa caratteristica è fondamentale per la discriminazione delle consonanti.
FOCUS SUL PARLATO
FOCUS FONEMICO
FOCUS DELL’INVILUPPO
IPOACUSIA LIEVE
IPOACUSIA SEVERA
VALORIZZAZIONE
COCLEARE
IPOACUSIA MEDIA
CONNETTIVITÀ
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Apparecchi Acustici Dedicati alla
sicurezza ed al comfort dei bambini
LED luminoso
Sotto la rotellina del controllo volume dei nuovi
apparecchi acustici è posizionata una piccola spia
luminosa, programmabile in modo da segnalare visivamente,
ad esempio, l’accensione e lo spegnimento, l’esaurimento della batteria e la selezione
dei programmi di ascolto. Grazie ad essa, i genitori e gli insegnanti possono facilmente
verificare e tenere sotto controllo il funzionamento dell’apparecchio.
Curvetta pediatrica
Il comfort è importante per tutti, ma per i bambini è spesso determinante nell’accettare
l’applicazione dell’apparecchio acustico. Gli apparecchi acustici Maico hanno una curvetta
specifica ad uso pediatrico, adatta per orecchie di piccole dimensioni.
Sportellino anti-manomissione del vano batteria
La sicurezza è d’obbligo: lo speciale sportellino anti-manomissione impedisce l’accesso
non voluto al vano portabatteria per non consentire ai bambini di togliere accidentalmente
la pila, con il rischio di metterla in bocca ed ingoiarla.
Dispositivi FM - Wireless e Bluethooth®
I nuovi apparecchi acustici Maico sono compatibili con i dispositivi FM wireless
per la comunicazione assistita ad uso didattico. è disponibile anche uno speciale adattatore
FM wireless utilizzato in ambito scolastico oppure collegabile con tecnologia Bluetooth®
a televisione, cellulari o a qualsiasi sorgente sonora.
Il fitting pediatrico
L’obiettivo principale, offrire al bambino la possibilità di sviluppare
una capacità linguistica adeguata, viene raggiunto fornendogli
un ampio accesso alle informazioni che riguardano il parlato.
Il fitting, ovvero la regolazione dell’apparecchio acustico, in ambito
pediatrico deve evitare di amplificare eccessivamente i suoni.
Il software Maico Oasis, consente di applicare la logica di fitting
pediatrica DSL 5.0 e di applicare i valori RECD misurati (differenza
orecchio reale-accoppiatore), insieme alle soglie ABR (potenziali
evocati uditivi del tronco encefalico), determinando così i target
di fitting più appropriati al bambino soprattutto quando non è
collaborativo perchè magari troppo piccolo.
DSL 5.0 Pediatrica
Questa logica di fitting è appositamente studiata per i bambini,
con target prescrittivi ottimizzati per loro.
Per consentire la massima udibilità la DSL 5.0 Pediatrica prescrive
un maggior guadagno complessivo rispetto alle altre logiche
di fitting generalmente utilizzate e segue le più recenti scoperte
sull’audiologia infantile.
ABR Potenziali Evocati Uditivi
Il software Oasis offre all’audioprotesista la possibilità di scegliere
il tipo di trasduttore utilizzato per misurare le soglie audiometriche.
Successivamente, una volta selezionata la logica DSL Pediatrica,
applica i valori correttivi appropriati per calcolare l’amplificazione
adatta al bambino.
Questo migliora l’accuratezza del fitting, anche quando le soglie
audiometriche sono state stabilite tramite i potenziali evocati ABR.
RECD
Differenza Orecchio Reale - Accoppiatore
In ambito pediatrico, se si vogliono ottenere dei target
affidabili, è fondamentale adottare dei valori RECD misurati
individualmente.
Con Oasis è possibile inserire tali valori all’interno della schermata
Audiogramma, in modo da poterli utilizzare per determinare
i target individuali specifici per ciascun bambino.
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bibliografia
ARSLAN E., GENOVESE E., ORZAN E., Turrini M. - Valutazione
della percezione verbale del bambino ipoacusico. Ecumenica
Editrice, Bari, 1997.
SCHAUB A. - Digital hearing Aids. Thieme Edizioni
MARSICO C., DI LEO L. - Le otoemissioni in un battito di ... cilia.
MARSICO C., DI LEO L. - Cenni sulla presbiacusia.
La strumentazione diagnostica Maico è distribuita in Italia da:
LEDISO Srl - Azienda del Gruppo William Demant Holding
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Per informazioni sui Centri,
consulta il sito: www.maicoitalia.com
Oppure chiama il:
Maico Italia - Piazza delle Crociate, 2
00162 Roma - Tel. 06 4404286 - Fax 06 44232795
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